In Italia, dal 1994, sono più quelli che muoiono che quelli che nascono. E recentemente abbiamo conquistato un triste primato in quanto abbiamo raggiunto il “punto di non ritorno”: il numero di persone sopra i sessant’anni supera quello di coloro che sono sotto i venti. Le proiezioni dicono che è molto improbabile che si riesca ad invertire la tendenza.
Questo è il segno che l’ideologia neo–malthusiana qui da noi ha avuto un’efficacia più distruttiva che altrove e si è diffusa capillarmente a livello culturale. Del resto la propaganda del pensiero “denatalista” gode dell’appoggio di potenti lobby finanziarie internazionali e di organizzazioni “umanitarie”: basterà per esempio rileggere il numero di maggio di questa rivista. In queste pagine aggiungiamo dati e fatti sulla questione demografica che è bene sapere, visto che i mass media di regime non ne parleranno mai: bisogna saper controbattere a chi dice che siamo troppi e che l’uomo è una specie di cancro della Terra...