Anno VI | Aprile 2017 Rivista Mensile N. 51
“POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 NE/TN” | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003
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MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES
Notizie
“Nel nome di chi non può parlare” Organo informativo ufficiale dell’associazione ProVita Onlus - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale -
IN MARCIA
PER LA VITA ALL’INTERNO UN INSERTO SUL MIRACOLO DELLA VITA!
MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES
SOMMARIO
Notizie
EDITORIALE In Marcia per la Vita
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LO SAPEVI CHE... ARTICOLI
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Uomo, dove sei?
Giulia Tanel
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Redazione Toni Brandi, Federico Catani, Alessandro Fiore, Francesca Romana Poleggi, Giulia Tanel Piazza Municipio 3 - 39040 Salorno (BZ) www.notizieprovita.it/contatti Cell. 329-0349089
Una gioventù sessualmente liberata?
Claudia Cirami
«Facciamo figli, facciamo i conigli!»
Giuliano Guzzo
Direttore responsabile Toni Brandi
Tutti a Roma, il 20 maggio, in Marcia per la Vita
Alfredo De Matteo
Anno VI | Aprile 2017 Rivista Mensile N. 51 Editore ProVita Onlus Sede legale: via della Cisterna, 29 38068 Rovereto (TN) Codice ROC 24182
Direttore editoriale Francesca Romana Poleggi Progetto e impaginazione grafica
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IL MIRACOLO DELLA VITA
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Aborto post-nascita, eutanasia infantile, DAT
Francesca Romana Poleggi
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La clausola abortiva e l’utero in affitto
Aldo Vitale
francesca Gottardi
Tipografia
Distribuzione
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Marco Bertogna, Giulia Bovassi, Claudia Cirami, Alfredo De Matteo, Giuliano Guzzo, Alba Mustela, Francesca Romana Poleggi, Giulia Tanel, Aldo Vitale La rivista Notizie ProVita non ti arriva con regolarità? Contatta la nostra Redazione per segnalare quali numeri non Ti sono stati recapitati e invia un reclamo online a www.posteitaliane.it. Grazie per la collaborazione!
Essere uomo, essere padre
Giulia Bovassi
Piano inclinato... verso il nulla
Alba Mustela
FILM
L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e/o delle foto.
Nebbie in agosto
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EDITORIALE
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Perciò, anche in questo numero di Notizie ProVita dobbiamo parlare di eutanasia e di aborto: perché il potere del nichilismo e del relativismo mortifero è grande, ma noi sappiamo bene che la gente – se adeguatamente informata – è a favore della vita e crede nella solidarietà vera di una società che accoglie e protegge i più deboli. Abbiamo poi pensato, quale invito a partecipare alla Marcia per la Vita, di descrivere l’evoluzione del bambino nel grembo materno. Il mistero della vita è affascinante: mostrarlo e spiegarlo è il modo più positivo che c’è per suscitare orrore nei confronti dell’aborto. La cultura della vita vincerà. Ne abbiamo avuto prova in occasione dei convegni che abbiamo organizzato con Gianna Jessen, che si sono rivelati in ogni luogo un successo strepitoso. A maggio, Gianna tornerà in Italia e ci farà l’onore di intervenire per un saluto al convegno che ProVita, con Human Life International e l’Istituto del Verbo Incarnato, ha organizzato all’Angelicum la mattina del 20 maggio, prima della Marcia, alla quale la stessa Gianna intende partecipare.
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ra poche settimane, il 20 maggio, siamo tutti invitati a Roma per partecipare alla VII Marcia per la Vita. La manifestazione è un segno di gioia, di rispetto e di amore per la vita, per tutti gli esseri umani, ma soprattutto per quelli deboli e fragili che più facilmente finiscono nel tritacarne della cultura della morte: sono stati presi di mira gli anziani e i malati con la legge sull’eutanasia (che mentre andiamo in stampa ancora si discute alla Camera), e da quarant’anni massacriamo i bambini nel grembo materno con l’aborto.
In queste pagine, poi, in omaggio alla vita, avremo occasione di approfondire questioni antropologiche attuali circa l’identità maschile e la gioia profonda che comporta la paternità; parleremo anche di educazione sessuale e dell’importanza socio-economica della procreazione, con un invito piuttosto provocatorio: «Facciamo figli, facciamo i conigli!». Fare figli secondo natura, fare figli senza “aspettare” di avere il SUV o le altre “cose” che la società consumistica ci impone, serve alla realizzazione delle persone, alla felicità delle famiglie: c’è la crisi? Ebbene, fare figli, far crescere la popolazione – sembra incredibile – serve proprio per uscirne. Quindi “fare i conigli” serve anche alla crescita del PIL.
Toni Brandi
LO SAPEVI CHE... L’ABORTO E IL PADRE
Le leggi che hanno legalizzato l’aborto non tengono in alcuna considerazione il padre: anche se vuole tenere il bambino, che è suo figlio, non può impedire alla madre di ucciderlo. È perciò una sentenza di portata storica, a favore del diritto alla vita e della paternità, quella emessa dal giudice (una donna) Pura Book, della città di Mercedes, in Uruguay. Il padre del piccolo si era offerto di provvedere da solo al figlio, ma la madre insisteva nel proposito di ucciderlo. Il tribunale gli ha dato ragione in vista dell’inalienabile diritto alla vita, superiore a qualsiasi altro diritto. Non solo il giudice riconosce che con la gravidanza siamo di fronte a un nuovo essere umano, portatore di diritti, ma per la prima volta anche il padre è stato considerato soggetto di diritto davanti a un bambino ancora nel ventre materno.
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Qui in Italia la legge ignora totalmente il padre del bambino: ne sanno qualcosa tutti gli uomini che sono stati duramente colpiti dalla sindrome post aborto. Ma a giudicare dal successo delle conferenze di Gianna Jessen, che ProVita ha fatto tornare in Italia lo scorso mese (a Soresina - Cremona, Benevento, Caserta, Poggibonsi, Brescia, La Spezia) e che tornerà a maggio per la Marcia per la Vita, è sempre viva la speranza che – con l’impegno di tutti – la legge possa cambiare.
FINANZIARE L’ABORTO NEL MONDO (CON I NOSTRI SOLDI) L’intellighentzia politicamente corretta europea, cioè i radical chic che incarnano la cultura della morte, si è tremendamente risentita della decisione di Trump
di tagliare i finanziamenti americani all’aborto nel mondo, con il ripristino della Mexico City Policy. Oltre all’affannarsi di alcuni Stati per garantire denari pubblici alle ONG che portano l’aborto in Africa, Asia e Sud America, si è mosso anche il Parlamento Europeo, con una risoluzione che chiede agli Stati membri di aumentare «significativamente i finanziamenti in materia di salute sessuale e riproduttiva». Il Ppe ha votato a larga maggioranza (fra gli altri, il leader dell’Udc Lorenzo Cesa, oltre a buona parte di Forza Italia) contro la proposta, insieme a quasi tutti i conservatori del gruppo Ecr e quasi tutti gli eurodeputati dei gruppi Efdd e Enfm, inclusi i leghisti capitanati dal segretario Matteo Salvini. Contro ha votato anche una parte degli europarlamentari 5 Stelle. Del PD hanno votato contro solo Morgano, Toia e Zoffoli. Sono invece stati favorevoli alla risoluzione pro aborto promossa dai gruppi socialisti e democratici, dalla sinistra del Gue e i Verdi, i liberali di Alde, l’altra parte dei 5 Stelle e 14 su 18 deputati del PD. Costa e Danti si sono astenuti.
AMORE: NOME COMUNE DI COSA, MASCHILE, SINGOLARE Un bel #ciaone a Dante, Manzoni e compagnia: secondo alcuni – Real Time in testa – il termine amore viene ingiustamente considerato di genere maschile ed è dunque «maschilista e sessista».
Ecco quindi l’appello all’Accademia della Crusca affinché amore venga cambiato in un nome dal genere neutro (che in italiano non esiste!). Un amore a-gender, insomma, che possa essere utilizzato al maschile o al femminile a seconda del sentimento del momento. Anche la grammatica, come il lessico, risente dell’ideologia.
UNAR L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, presso la Presidenza del Consiglio, da tempo si rivela lo strumento manovrato dagli ideologi del gender e dell’omosessualismo per farsi propaganda a spese dei contribuenti. Nel 2012 i libretti per l’educazione di genere nelle scuole, che noi di ProVita abbiamo contribuito a far ritirare; poi le linee guida per i giornalisti (affinché non usino certe espressioni tipo «utero in affitto»: il diktat della neolingua, in pratica); poi il servizio de Le Iene che scopre i finanziamenti all’Anddos, nei cui circoli si svolgono attività “culturali” a base di sesso estremo, prostituzione e droga (salvo presentare progetti di educazione di genere nelle scuole). Da ultimo, l’UNAR si rivela patrocinante un film definito «manifesto LGBT» dalle associazioni gay: Né Giulietta, né Romeo. Allo spettacolo sono state invitate le scolaresche di Milano, con carta intestata del MIUR/USR Lombardia.
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OGNI
VALE Max Tresoldi, risvegliatosi dopo dieci anni dallo stato vegetativo causato da un terribile incidente stradale, legge Notizie ProVita e dà la sua testimonianza contro l’eutanasia!
Giulia Tanel
UOMO, DOVE SEI? Un tempo c’erano i cavalieri «senza macchia e senza paura», oggi ci sono i Millennials depilati e profumati...
Partiamo da un dato: nella nostra evoluta società stiamo assistendo a un processo di involuzione dell’uomo, sempre più caratterizzato dall’assenza di personalità e costantemente impegnato in una rincorsa edonistica del nulla. La cosa ha del paradossale, no? Forse dipende dal punto di vista... C’è un filone di pensiero che vede la realtà in perenne mutamento ed evoluzione. È il pensiero di Hegel (tesi, antitesi, sintesi...), del marxismo (la lotta di classe...); è un pensiero che è stato chiamato evoluzionismo o progressismo. È un tipo di pensiero non cattolico e ora predominante, ma questo non significa che sia vero. Personalmente, per descrivere la situazione attuale, mi è molto utile un esempio del filosofo spagnolo Ortega Y Gasset, che riassumo. Ci hanno insegnato a scuola
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Ogni obiettivo richiede un sacrificio, e tanto più elevato è quell’obiettivo, tanto maggiore è il sacrificio che richiede
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ella sua ultima – e sempre interessantissima – fatica, lo psicologo e psicoterapeuta Roberto Marchesini parte dalla situazione attuale per offrire all’uomo contemporaneo una mappa per procedere alla riscoperta del proprio valore e della propria vocazione: un vero e proprio, come dice il titolo, Codice cavalleresco per l’uomo del terzo millennio (SugarCo Edizioni, 2017). Abbiamo scambiato qualche battuta con l’Autore.
che la civiltà ha fatto un balzo in avanti quando, da raccoglitori, siamo diventati coltivatori. Non so se sia vero, ma mi sembra un’ottima osservazione: a un certo punto l’uomo, anziché depredare le ricchezze che trovava, ha cominciato a osservarle, a studiarle, a coltivarle, a conservarle, a tramandarle. Così si è sviluppata la “cultura” ed è nata la “tradizione”, il tramandare quella cultura. Oggi stiamo percorrendo quel cammino a ritroso. Chi di noi è in grado di capire il funzionamento di uno smartphone? Chi di noi sarebbe in grado di smontarlo, ripararlo e ricostruirlo? Usiamo i frutti della civiltà occidentale come raccoglitori: senza chiederci come funzionano, senza conoscerli, senza conservare e tramandare le conoscenze che ne hanno permesso la nascita. 2017 Aprile - n. 51
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La vita è un compito, un dovere, un sacrificio: tre parole oggigiorno bandite dal vocabolario dell’italiano medio. Tutto questo è da mettere in relazione alla crisi morale in cui siamo immersi, ossia al fatto che non si ha più chiaro il senso del vivere e la meta da raggiungere? Ogni obiettivo richiede un sacrificio, e tanto più elevato è quell’obiettivo, tanto maggiore è il sacrificio che richiede. Il bene sommo, Dio, può richiedere anche il martirio... La nostra società, i nostri leader, non ci pongono più alcun obiettivo da raggiungere. Per quale motivo dovremmo compiere dei sacrifici? Per puro masochismo? Siamo fermi, bloccati in un mondo senza orizzonti. Come rimproverare chi passa le giornate nell’ozio e nel godimento dei piaceri? Cosa gli proponiamo? Cosa gli chiediamo? Sfatiamo un mito: l’uomo coraggioso, che si batte per dare concretezza alla propria vocazione, è un uomo che non ha paura? Questo, più che un mito, è una follia. Non può esistere un uomo che non abbia paura. Un uomo senza passioni (in senso tomista) è patologico. No, l’uomo coraggioso non è quello che non ha paura, ma quello che fa il bene anche se sa che gli costerà (soldi, tempo, fatica, la reputazione, l’integrità fisica e persino la vita). Del resto, non è quello che ha sempre insegnato la Chiesa? La fortezza (in italiano corrente: il coraggio) non è una delle quattro virtù cardinali? Oggi ci sono un’ignoranza e un travisamento completo delle virtù morali... mi chiedo perché, ma soprattutto me ne dispiaccio. Credo che questa sia una delle cause del declino della nostra società occidentale. Scrive in un passaggio del libro: «Il tipo umano che la nostra società sta allevando non vuole pagare le conseguenze delle sue azioni, vuole essere irresponsabile. I bambini sono irresponsabili, ed anche i folli. Siamo una società di bambini o di folli?». Come uscire da questa impasse? Con un codice cavalleresco per l’uomo del terzo millennio! È per questo che ho scritto il libro (spero accessibile a tutti): per indicare, agli uomini stanchi di questa situazione, una via alternativa... quella delle virtù.
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Compilandolo, mi sono reso conto di quanto le virtù che descrivevo siano stonate nel contesto attuale. Poco tempo fa ho tenuto una conferenza sul corteggiamento. Il pubblico, molto giovane, si è messo a sghignazzare di fronte agli esempi che portavo. Eppure – poi è risultato – ognuno di loro sentiva la nostalgia per quel comportamento cortese che in pubblico deridevano. Bene, leggere un libro è un fatto privato, non pubblico. Si potrà sorridere in compagnia dei concetti demodé esposti nel libro, ma spero che, nel chiuso della propria stanza, ognuno possa rifletterci e, magari, trarne ispirazione. Nel concludere è doveroso fare un accenno al gentil sesso che, nel bene e nel male, ha sempre una grande influenza sugli uomini. Sappiamo che le donne hanno giocato un ruolo fondamentale nella nascita della cavalleria: hanno avuto delle responsabilità anche nella sua caduta? Ma, soprattutto, possono averne uno nella sua rinascita? Faccio un esempio concreto. Jason e Cristallina Evert sono una coppia che gira per il mondo parlando della Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II. In Italia sono conosciuti per il video Romance without regrets (Amore senza rimpianti). Jason è arrivato al matrimonio vergine, Cristallina ha avuto una vita sessuale disordinata prima di scoprire la castità. Ecco le sue parole a proposito: «Io non accuso nessuno. Non dico “Voi ragazzi siete il problema”. Sono convinta che voi ragazzi sareste dei signori, se noi donne lo esigessimo». Le donne medievali hanno preteso che i loro corteggiatori si comportassero in un determinato modo. E crearono la cavalleria. Io credo che le donne possano ancora svolgere questo ruolo: indicare agli uomini la strada per essere se stessi. Ogni uomo vuole essere all’altezza delle aspettative della propria donna...
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