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Padova CMP Restituzione
“nel nome di chi non può parlare” Anno V | Rivista Mensile N. 42 - Giugno 2016
Politiche per la
Intervista esclusiva col Ministro Novák
L’adulterio in provetta Seconda parte
FAMIGLIA: l’esempio ungherese
Notizie
- Sommario -
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Editoriale Politiche per la famiglia: l’esempio ungherese
“nel nome di chi non può parlare” 3 RIVISTA MENSILE N. 42 - GIUGNO 2016
Lo sapevi che...
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Attualità
Editore ProVita Onlus Sede legale: via della Cisterna, 29 38068 Rovereto (TN) Codice ROC 24182 Redazione
Benedetta segreteria telefonica!
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Antonio Brandi, Alessandro Fiore, Francesca Romana Poleggi Piazza Municipio 3 - 39040 Salorno (BZ)
Anna Maria Pacchiotti
www.notizieprovita.it/contatti - Tel. 329 0349089
La sesta Marcia Nazionale per la Vita, senza compromessi
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Daniele Sebastianelli
Paladini della famiglia in ambito internazionale
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Direttore editoriale Francesca Romana Poleggi
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Impaginazione grafica Francesca Gottardi
Teresa Moro
In corsa alla Casa Bianca ci sarà un candidato pro-life?
Direttore responsabile Antonio Brandi
Federico Catani
Foto Copertina © Halfpoint
Primo piano Politiche ungheresi per la famiglia: fatti, non parole
Tipografia
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Antonio Brandi
Distribuzione MOPAK SRL, via Prima Strada 66 - 35129 Padova Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:
Scienza e Morale Metodi naturali vs provetta: vittoria schiacciante
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Francesco Agnoli, Antonio Brandi, Federico Catani, Claudia Cirami, Teresa Moro, Alba Mustela, Anna Maria Pacchiotti, Francesca Romana Poleggi, Daniele Sebastianelli
Claudia Cirami
Anticristo Superstar
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Francesca Romana Poleggi
Famiglia ed Economia L’adulterio in provetta (seconda parte)
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Francesco Agnoli
Grandi imprese contro l’omofobia al WC (ma solo dove conviene) Alba Mustela
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Editoriale
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Editoriale
Politiche per la famiglia: l’esempio ungherese
Nel secondo numero di questa rivista, nel novembre 2012, avevamo informato i nostri lettori della politica pro vita intrapresa dal Governo ungherese: essa comprendeva, tra l’altro, dei manifesti su cui era scritto: “Mamma capisco che tu non sia pronta per me, ma ti prego dammi in adozione, lasciami vivere”; manifesti che avevano fatto inferocire i potenti che siedono all’Unione Europea. Già allora, infatti, Victor Orban, il premier ungherese, era uno dei politici più odiati, denigrati e infangati dalla propaganda politicamente corretta. L’epiteto più gentile con cui viene etichettato è ‘fascista’. Forse perché ha contrastato i ‘poteri forti’ della finanza internazionale, rendendo all’Ungheria e alla sua Banca Centrale la sovranità monetaria? O forse perché nella Costituzione ungherese è stata introdotta la protezione della vita, dal concepimento alla morte? Recita, infatti, l’art. 2: “La dignità umana è inviolabile. Ogni essere umano ha il diritto alla vita e alla dignità umana; la vita dell’embrione e del feto sono da proteggere dal momento del concepimento”. In Ungheria, poi, le politiche pro vita e pro famiglia non sono solo chiacchiere, alle quali qui in Italia siamo ormai assuefatti, ma sono realtà concrete, fatte di aiuti economici veri e sostanziali, di assistenza sociale efficace e diffusa. Ce le ha illustrate, in un’intervista esclusiva,
Katalin Novák, Ministro per la Famiglia e le politiche per la Gioventù del Governo ungherese. In sede internazionale, poi, il Governo ungherese ha bloccato diverse iniziative di propaganda omosessualista e ipersessualista, poiché fa parte di quel fronte che si va rafforzando e compattando, anche in sede ONU, per difendere la famiglia e i bambini, cioè il futuro dell’umanità (potete vedere a p. 10). Questa compagine è essenziale per controbilanciare la politica statunitense: leggerete, infatti, come i candidati in lizza per la Casa Bianca non offrano alcuna garanzia di voler rispettare la vita e la dignità umana. La cosa non sorprende se si guarda alla mole economica delle imprese che in ogni occasione (se conveniente al business, a dire il vero) si schierano sulle posizioni dell’attivismo LGBT più estremo. In queste pagine, avrete poi modo di riflettere ancora sulle conseguenze della fecondazione artificiale e sulla bontà dei metodi naturali di cura dell’infertilità e, infine, chi non lo conosce avrà la possibilità di incontrare Agostino Nobile, musicista e scrittore tutto da scoprire. Anche questo numero di Notizie ProVita, quindi, è pieno di spunti interessanti per capire, riflettere e considerare che c’è del bene in questo mondo e che le persone di buona volontà e di buon senso possono far molto perché si diffonda – nonostante tutto – la verità e la cultura della Vita.
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Antonio Brandi
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N. 42 - GIUGNO 2016
Lo sapevi che... Hanna Simpson è una ragazza ventiduenne affetta da sindrome di Down che danza fin da quando era bambina. Ad accorgersi di questo suo talento è stata la madre, che ha deciso di portarla alla Stogap Dance Company, una scuola che offre corsi e tutor specifici per ballerini disabili. Trascorso oltre un decennio, Hanna non ha ancora lasciato la scuola: infatti, ora è diventata insegnante. Il suo talento l’ha portata a girare il mondo per fare spettacoli e, oggi, il suo nome e i video delle sue lezioni viaggiano sul web in tutto il mondo.
ProVita ha aggiornato il dossier che raccoglie le denunce giunte da tutta Italia, relative ai progetti e alle iniziative che coinvolgono soprattutto i bambini e i ragazzi in età evolutiva, che risultano più sensibili all’indottrinamento. In modo spesso accorto e sottile i cultori dell’ideologia gender, figlia della cultura della morte, continuano a indottrinare. Il dossier è scaricabile dalla home page del nostro portale www.notizieprovita.it. Esso contiene anche un elenco di libri che contengono messaggi che possono influire negativamente sulla formazione della personalità dei ragazzi. Come al solito ricordiamo di non eccedere nell’esagerato allarmismo che può screditare, poi, le denunce serie. Ma è comunque importante per genitori ed educatori continuare a vigilare tenendo alta la guardia. Ci sono episodi (e libri) smaccatamente ideologizzati, facili da riconoscere e denunciare, dai quali è relativamente semplice tenere alla larga i propri bambini. Ma ci sono tanti casi di progetti (e libri) che dicono e non dicono, subdolamente insinuano. In molti di questi casi essi appaiono tutto sommato come messaggi ‘neutri’ (a volte addirittura positivi: la solita lotta al bullismo e alle discriminazioni ingiuste), che però si prestano ad essere ‘usati’ dalle persone ‘giuste’ in modo ‘sbagliato’. Insomma, ripetiamo: ci vuole attenzione e tanto buon senso. Ripetiamo anche quanto sia importante confrontarsi con gli altri genitori, per farsi coraggio (perché di solito chi protesta viene subito ‘democraticamente’ messo all’indice, bullizzato, stigmatizzato come omofobo, clericale e passatista); è importante anche chiedere consiglio e aiuto rivolgendosi alle Associazioni, e invitiamo tutti a scriverci per segnalarci eventuali altri casi.
“Con l’aborto non si uccide nessun bambino, perché i nascituri non sono persone”: a esprimere questo concetto delirante è stata il sindaco di Madrid Manuela Carmena, la cui visione politica è ferma a quella dei ‘rossi’ degli anni Trenta. Gli stessi che hanno provocato la guerra civile. Al programma televisivo El Gato al Agua, la signora Carmena ha dichiarato che si tratta di un diritto della donna, della libertà di scegliere in merito alla propria discendenza. E ha sottolineato che con l’aborto non si uccidono bambini, semplicemente perché il feto non è una persona. Affermazioni drammatiche, prima ancora che imbarazzanti, del tutto contrarie alla ragione, oltre che al senso di umanità. Stesso discorso, ça va sans dire, vale per Hillary Clinton, che ha rilasciato dichiarazioni simili. E pretende di diventare presidente degli Stati Uniti. Ovviamente, non è difficile dimostrare come da tali presupposti si arrivi logicamente alla giustificazione dell’infanticidio o, più in generale, dell’omicidio per ‘giusti’ motivi. Se non riconosco che il diritto alla vita pre-esiste allo Stato e che pertanto non dipende dalla volontà del legislatore, ogni aberrazione è ammessa. Quando l’ordinamento politico si arroga il diritto di definire chi è persona e chi no, chi merita di vivere e chi no, allora poniamo le premesse del totalitarismo.
Davvero inquietante la notizia riportata da Il Giornale su due bambini – affetti, a quanto pare, da una patologia genetica – presi in cura dai servizi sociali e allontanati dalla famiglia perché “eccessivamente premurosa”. Il provvedimento è del Tribunale di Minori di Gorizia e ci auguriamo che sia fondato su motivi più che validi. I genitori – un medico e una casalinga – sono stati, però, finora giudicati premurosi ed affettuosi. Poi, dice Il Giornale, pare si siano innescati degli attriti con i sevizi sociali. Si è giunti persino alle intercettazioni telefoniche e i genitori sono stati portati all’esasperazione. Intanto in un Paese ‘civile e democratico’ come la Norvegia, alla famiglia pentecostale Bodnariu sono stati tolti ben cinque figli (il più piccolo, che era ancora allattato al seno, dopo qualche tempo è stato riconsegnato ai genitori) perché gli veniva impartita un’educazione eccessivamente religiosa…
Notizie
Lo sapevi che...
Non abbiamo elementi per giudicare nel merito il caso di Gorizia. Magari poi si scopre che in effetti quei genitori erano indegni. Ma se – come dice Il Giornale – era necessario fare esami ed indagini specialistiche sui bambini, non potevano essere fatte prima di allontanarli dalla famiglia? E se poi le indagini non provano alcuna stranezza da parte dei genitori, chi riparerà l’inevitabile ferita loro inferta? E soprattutto quella procurata a due bambini, già malati per giunta? In altri tempi, quando si presumeva la buona fede del padre e della madre, quando non erano diffusi pregiudizi ideologici contro l’istituto della famiglia, un caso di allontanamento di minori dai genitori avrebbe avuto un sapore diverso. Oggi, con l’aria che tira, una vicenda siffatta ci induce una certa sgradevole inquietudine.
L’European Centre for Law and Justice (ECLJ) è stato invitato dal Gruppo di Lavoro sulla Bioetica e la Dignità dell’Uomo del Partito Popolare Europeo ad esporre i risultati delle sue ricerche sull’infanticidio neonatale in Francia e in Europa e ha rivelato le pratiche criminali diffuse in tutta Europa, testimoniate da medici e ostetriche che hanno assistito all’abbandono o alla soppressione dei neonati che “per errore” sopravvivono all’aborto. Ricordiamo che anche in Italia, sono finiti sui giornali episodi di bambini sopravvissuti ad aborto tardivo e morti sul tavolo operatorio tra i rifiuti ospedalieri, come a Firenze e a Rossano Calabro. Proseguendo di questo passo, prima o poi si arriverà a legittimare l’infanticidio tout court. Se infatti, come avviene in molti Paesi europei, si consente l’aborto anche oltre la ventesima settimana di gravidanza, quando cioè il bambino è già in grado di respirare e sopravvivere fuori dal grembo materno, perché mai dovrebbe essere vietata l’uccisione dei neonati?
La tecnologia sa essere ‘buona’, inclusiva, davvero votata a superare gli ostacoli che impediscono a persone di pari dignità, le stesse opportunità di sviluppare la propria personalità: due giovani studenti americani hanno inventato un paio di guanti parlanti, per dare voce a chi non ne ha. Li hanno chiamati SignAloud e consentono di fare una traduzione simultanea del linguaggio dei segni in un testo parlato o in un testo scritto.
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La tecnologia funziona grazie alla dotazione di sensori disposti sui due guanti che trasmettono i dati relativi ai movimenti delle mani ad un computer. Quindi, il software installato nel pc processa i dati ricevuti e li traduce in un testo parlato o in un testo scritto. I due studenti frequentano l’Università di Washington, e si chiamano Navid Azodi e Thomas Pryor. Grazie al loro SignAloud hanno vinto un premio di diecimila dollari, il prestigioso Lemelson - MIT Student Prize. “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”, disse l’Ulisse di Dante ai suoi compagni: l’uomo dai tempi del fuoco e della ruota grazie all’ingegno che gli è proprio crea modi sempre nuovi e sempre più sofisticati per superare se stesso. Purtroppo l’applicazione tecnica delle scoperte scientifiche può dar luogo a tecnologia indirizzata a fini buoni o a fini cattivi: la libera scelta fra il bene e il male è un altro tratto distintivo dell’umano. E così, la pietra affilata può tradursi nel bisturi che salva la vita al malato, o nel pugnale del sicario. Fossero tutte le invenzioni come SignAloud!
La vignetta del mese di Francesca Gottardi
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Benedetta segreteria telefonica! Ancora una storia di vita vissuta, la testimonianza fresca e verace di una volontaria di un CAV, il presidente dell’Associazione Onora la Vita di Anna Maria Pacchiotti Il ruolo dei Centri di Aiuto alla Vita non dovrebbe essere solo quello di distribuire aiuti concreti. Lo scopo principale dovrebbe piuttosto essere quello di dissuadere le donne dall’aborto, aiutandole anche psicologicamente a vivere serenamente la gravidanza.
La situazione economica, invece, non le dà alcun problema. Lei è molto incerta: sa di avere tutta la vita davanti e teme di commettere un errore irreparabile. La risposta viene da sé: le spiego che i suoi genitori, almeno in un primo momento, potrebbero rimanere sorpresi e anche contrariati; tuttavia successivamente diventeranno protettivi nei confronti della figlia incinta e del nipotino. E, con molta probabilità, i futuri nonni vivranno questa gravidanza, inizialmente non voluta, con ansia e allegria a un tempo. Quando poi il bambino nascerà, la gioia in famiglia sarà grande. La felicità di tenerlo fra le braccia sarà impagabile. Le spiego che non è sola: oltre ai suoi genitori ci siamo noi del Centro di Aiuto alla Vita, pronti ad aiutarla a risolvere qualsiasi difficoltà si possa presentare. Per quanto riguarda il ragazzo fuggito, le spiego che spesso gli uomini, quando vengono a conoscenza di essere diventati padri, ne sono fieri: iniziano a maturare e a riprendere il giusto senso della loro virilità. Potrebbe anche assumersi le sue responsabilità (“A volte ritornano!”). L’aborto, invece, è sempre un male: uccide il bambino, ma anche la mamma nel più profondo del cuore. Spesso è esso stesso causa di separazione, anche se i genitori sono sposati. Vedo con gioia che la ragazza inizia a rilassarsi e a convincersi che quello che le sto dicendo è la verità. Guarda con tenerezza i corredini che teniamo a disposizione delle mamme bisognose... Dopo il colloquio usciamo assieme per un gelato, da buone amiche. Mi promette di pensarci, di chiamarmi in serata e, nel caso la sua decisione sia per la vita, di ripassare al Centro con i suoi genitori, in modo da far sì che comprendano meglio la situazione. Grazie al Cielo, così avviene. I futuri nonni danno la loro totale e commossa disponibilità. Lo sto scrivendo con le lacrime agli occhi per la gioia. Benedetta segreteria telefonica! Evviva la Vita!
L’aiuto psicologico alle donne in difficoltà è spesso più importante dell’aiuto economico e materiale Mi trovavo a Pinerolo. Lo sportello del CAV apriva alle 10, quindi arrivavo almeno mezz’ora prima per sistemare tutto: controllare gli appuntamenti e preparare i sussidi da distribuire. Prima di ogni altra cosa, ascoltavo la segreteria telefonica: ci si trova di tutto, persino le pubblicità, ma non bisogna scoraggiarsi. Ascolto e cancello, ascolto e cancello, finché una voce giovanile, incerta e piangente, dice di avere un problema. Richiamo all’istante il numero di cellulare, e fortunatamente lei mi risponde. Molto spesso chi non trova nessuno da noi va direttamente al Consultorio, dove nessuno le informa, né tanto meno le aiuta. L’iniqua legge 194 consente di andare in sala operatoria a uccidere il proprio piccino nel giro di pochi giorni. Il problema di quella ragazza è molto diffuso: giovani coppie che confondono sesso e amore, lei che rimane incinta e lui che fugge appena lo viene a sapere. Dal disordine in cui tutti – ma soprattutto i Giuliano giovani – viviamo non nasce nulla di buono.
Guzzo
fra i quali Tempi.it, Libertaepersona.org, Campariedemaistre.com, Cogitoetvolo.it, Uccronline.it e Corrispondenzaromana.it. Le fisso un appuntamento È membro dell’Equipe Nazionale Giovani per del il pomeriggio stesso. Mi spiegaperdilaprovare vergogna e di non voler confessare Movimento Vita italiano
la gravidanza ai genitori; non sa cosa fare, non riesce * giulianoguzzo@email.com @GiulianoGuzzo a provare affetto per il frutto di un rapporto avuto con www.giulianoguzzo.com il:ragazzo che l’ha abbandonata, pensa a un figlio che non avrà un padre...
Anna Maria Pacchiotti
Anna Maria Pacchiotti Presidente dell’associazione “Onora la Vita Onlus”. presidente Anna Maria Pacchiotti, : www.onoralavita.it dell’associazione “Onora la Vita onlus”.
: www.onoralavita.it
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L’aborto è un male, sempre: uccide il bambino e uccide la laureato in Sociologia e Ricerca Sociale, mamma, profondo del cuore collabora con diverse rivistenel e portali web
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