Provita estratto luglio 2013

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Notizie

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Infosportpagine

Rivista Mensile N. 7 - Luglio/Agosto 2013

“nel nome di chi non può parlare”

La “Signora del Vento” per la Vita La Ragione contro l’aborto: Pierpaolo Pasolini

Ettore Gotti Tedeschi spiega che bisogna difendere la Vita per fare vera economia

Il Sai no kawara dei mizuko: il Giappone a 65 anni dalla legalizzazione dell’aborto


- Sommario -

Notizie

Editoriale 3 Notizie dall’Italia Notizie dal mondo

4 5

Primo Piano Il Sai no kawara dei mizuko

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Roberto Dal Bosco

La paternità negata 12 Andrea Torquato Giovanoli

Il dramma del Forteto e l’inferno dell’uomo

13

Shadan Bassiri

RIVISTA MENSILE N. 7 - LUGLIO/AGOSTO 2013 Testata Infosportpagine-ProVita Editore MP cooperativa giornalistica Sede legale Via Marlengo 49/b, 39012 Merano (BZ) Autorizzazione Tribunale BZ N6/03 dell’11/04/2003 Codice ROC MP 12603 Redazione Mario Palmaro, Antonio Brandi, Alessandro Fiore, Andrea Giovanazzi. Largo della Caffarelletta 7, 00179 Roma. Tel/fax: 06-3233035 Direttore Responsabile Francesca Lazzeri Direttore Editoriale Francesca Romana Poleggi

Attualità Omissione d’atti d’ufficio

6

Alberto Calabrò

Il miracolo della Vita 7 Giulia Tanel

Mamma ho perso l’embrione 8 Antonello Cavallotto

Vicino a chi soffre, contro il suicidio 9 Federico Catani

Scienza e Morale La nipote di Martin Luther King si batte per la Vita

14

Spiegel

Nonostante tutto 15 Marta Buroni

Per una responsabilità professionale dei medici abortisti 16 Virginia Lalli

Lo strano caso dei “risvegli” 17 Giuliano Guzzo

La Ragione contro l’aborto 18

Direttore Amministrativo Beniamino Iannace Segretaria di Redazione Camilla Tincani Progetto grafico Massimo Festini Tipografia Aesse Stampa, Via Pirandello 12, 82100 Benevento Distribuzione MOPAK SRL, Via Prima Strada 66 - 35129 Padova Rapida Vis, Via Cadlolo 90 - 00136 Roma Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Shadan Bassiri, Antonio Brandi, Marta Buroni, Alberto Calabrò, Antonello Cavallotto, Federico Catani, Roberto Dal Bosco, Kociss Fava, Andrea Torquato Giovanoli, Giuliano Guzzo, Virginia Lalli, Michele Luscia, Renzo Puccetti, Ettore Gotti Tedeschi, Spiegel, Giulia Tanel.

per un aggiornamento quotidiano:

www.prolifenews.it

Michele Luscia

Sono troppi gli obiettori di coscienza? 19 Renzo Puccetti

Famiglia ed Economia Una specie di solletico

20

Kociss Fava

Difendere la Vita per fare vera economia 21 Ettore Gotti Tedeschi

A lezione da Stalin! 22 Antonio Brandi

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Editoriale

Notizie

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Editoriale

La “Signora del Vento” per la Vita

Questo numero di Notizie Pro Vita si associa a un’iniziativa altamente meritoria: lascio spazio alla Presidentessa dell’Associazione “Vita - Volontari per Vocazione”, per illustrarla. Antonio Brandi

La Vita è il dono più grande e prezioso del mondo, è il valore assoluto!“Vi invito a mantenere viva l’attenzione di tutti sul tema così importante del rispetto per la vita umana sin dal momento del suo concepimento”, ha detto Papa Francesco ai quarantamila partecipanti alla Marcia per la Vita del 12 Maggio. Proprio per questo, per difendere il diritto di tutti alla Vita, è nata l’Associazione “Vita-Volontari per Vocazione”. In quest’ottica, inoltre, è entrata come socia nella Onlus “Vivi la Vita”, che dà sostegno alle ragazze madri, dando loro una speranza e una valida alternativa all’aborto. I bambini non vanno difesi solo nel momento del concepimento o subito dopo, ma anche nel loro percorso di Vita, vanno protetti da abusi e violenze, aiutati a crescere secondo le loro vocazioni. Pertanto “Vita-Volontari per Vocazione” si offre per assistere bambini, anche disabili, appartenenti a famiglie poco abbienti, che non possono offrire loro la possibilità di coltivare discipline artistiche e culturali. L’Associazione pone una particolare attenzione alla valorizzazione delle persone, soprattutto attraverso la promozione di una costante attività di formazione, volta all’apprendimento di specifiche competenze e allo sviluppo di un’approfondita professionalità manageriale secondo i settori

di appartenenza. La formazione e la valorizzazione del talento insito in ognuno di noi è infatti importante per la difesa della Vita, anzi ne è l’ideale completamento. Per aiutare i giovani talenti italiani, quindi, la nostra Associazione ha intrapreso una serie di iniziative, come l’evento del 10 maggio scorso sul veliero Signora del Vento, “La Rotta del Talento”: un evento che a breve diventerà un vero e proprio festival annuale. In questa occasione abbiamo voluto unirci alla rivista Notizie Pro Vita, che promuove la cultura della Vita, con la collaborazione di firme prestigiose tra bioeticisti, medici e giornalisti italiani ed esteri. Insieme alla redazione di Notizie Pro Vita organizzeremo altri eventi culturali, come la proiezione del film “October Baby”, spettacoli teatrali come “Il Mondo di Lucy”, tavole rotonde, concerti, allo scopo di sensibilizzare la pubblica opinione, e soprattutto i giovani, in difesa della Vita. La “Signora del Vento”, un meraviglioso veliero d’epoca, è divenuto per tutti noi un simbolo di Vita, un Veliero antico e allo stesso tempo moderno, che ci ha donato un contatto forte ed emotivo con il mare dando l’opportunità ai giovani talenti di scoprire i segreti dell’arte marinara aiutandoli al confronto con temi importanti, come la fiducia in se stessi e il rispetto degli altri. Ringrazio la rivista Notizie Pro Vita, la “Signora del Vento” e tutti coloro che vorranno aiutarci e condividere i nostri progetti, consapevoli che il futuro appartiene ai nati e ai nascituri, che solo sostenendoli nei loro sogni potremo avere un futuro migliore. Vi saluto con un arrivederci a presto e con una meravigliosa frase di Madre Teresa, che mi sta particolarmente a cuore: “La Vita è la Vita, difendila”. Vita Livia Bradascio


Notizie dall’Italia

Notizie

Notizie dall’Italia

4 Per Papa Francesco non si può amare l’Amazzonia ed essere abortisti: questo è il succo di un discorso accorato sull’ambiente, e una riflessione sulla dignità della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale. Il Papa ha impostato la sua meditazione su uno schema approntato anni addietro da Benedetto XVI: i doveri verso l’ambiente derivavano da quelli verso la persona. Papa Francesco, lungi dallo sposare tesi meramente ecologiste ha posto l’uomo al centro della riflessione sulla custodia del Creato. Con la brutale franchezza che gli è congeniale ha detto che in un’ottica ecologica la vita umana è il bene primario da rispettare e tutelare maggiormente, che sia un feto, un disabile o un anziano. Al Centro per le Famiglie di Faenza si è tenuto un ciclo d’incontri rivolto ai genitori di bambini sotto i tre anni, per accompagnare le mamme e i papà nell’esperienza della genitorialità. L’iniziativa, promossa dal Centro per le Famiglie, affronta le varie tematiche legate ai cambiamenti nella coppia con l’arrivo di un bambino. “Tu al centro del nostro mondo. Alla ricerca di nuovi equilibri per mamma, papà, nonni e non solo” è stato il tema dell’incontro di giugno, condotto dalla dottoressa Elisabetta Ciracò, psicologa e psicoterapeuta.

Giorgio Celsi, infermiere alla clinica Zucchi di Carate Brianza, presidente dell’associazione «Ora et labora in difesa della vita» e vicepresidente dell’associazione «No 194», tra le tante attività pro vita che svolge, spesso indossa la sua divisa di lavoro e distribuisce i volantini davanti agli ospedali dove si praticano gli aborti. In questo modo ha salvato molti bambini e molte donne dalla tragedia. Ma non tutti sono felici di questo: tempo fa è stato aggredito davanti alla Mangiagalli di Milano, alla fine di maggio ha ricevuto insulti e spintoni davanti all’ingresso pedonale dell’ospedale San Gerardo di Monza. Questa è la tolleranza dei libertari… La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la Convenzione di Istanbul del maggio 2011 contro la violenza sulle donne e il femminicidio. Secondo lo spirito di questa normativa, la donna è titolare di diritti non in quanto persona bensì in quanto appartenente al genere femminile, una sorta di categoria protetta che necessita di provvedimenti ad hoc finalizzati a garantirle quella parità che viene negata e contraddetta dai provvedimenti stessi: questo spirito è fortemente maschilista e discriminatorio! Si è tenuto a Treviso, presso l’Auditorium S. Pio X l’ultimo dei 16 convegni pubblici regionali promossi dalla Presidenza nazionale e dalle Delegazioni regionali dell’Azione Cattolica in preparazione della Settimana sociale dei cattolici italiani che si terrà a Torino dal 12 al 15 settembre 2013 e che ha come tema “Famiglia: speranza e futuro per la società italiana”. I convegni, analizzando le diverse realtà locali, hanno mostrato quanto importante sia per la società il patrimonio d’amore che la famiglia reca e produce. Un capitale che nessuna ricchezza materiale può comprare o sostituire, e senza il quale le difficoltà non possono che aggravarsi ulteriormente.

Antonello Vanni è autore di un libro, “Lui e l’aborto”, che infrange per la prima volta il tabù che ha finora oscurato in Italia il rapporto tra i padri e i loro figli abortiti, in omaggio al principio stabilito ideologicamente secondo il quale “l’aborto riguarda solo le donne”. Decisiva, e rilevante per tutta la società, è la tuttora diffusa sottomissione maschile all’idea che l’aborto non li riguardi. È questa una delle manifestazioni della crescente passività dell’uomo nell’occidentale “società senza padri”. Il tema dell’aborto interseca dunque subito quello dell’implosione del maschile e della sua cultura nella società tardo moderna. Il “cuore” maschile, che Antonello Vanni qui ci presenta, è profondamente ferito, e non per vanità. L’anima, la psiche si ribellano alla soppressione della nuova vita. Secondo un’indagine dell’Istat, rispetto al 1995, le separazioni sono aumentate di oltre il 68% mentre i divorzi sono praticamente raddoppiati. Nel 2011 le separazioni sono state 88.797 e i divorzi 53.806. Un dato in costante aumento dagli anni novanta a oggi. I matrimoni, inoltre, durano sempre di meno: la separazione arriva in media dopo 15 anni di unione, il divorzio, invece, dopo 18 anni. La crisi coniugale colpisce soprattutto i quarantenni: al momento della separazione i mariti hanno in media 46 anni e le mogli 43. Nella maggior parte dei casi le coppie sposate decidono di lasciarsi di comune accordo. Nel 2011, d’altro canto, i matrimoni nel nostro Paese sono stati 204.830: quasi 13 mila in meno rispetto al 2010. Dalla fine di maggio è ricominciato “Mondo Famiglia”, il ciclo di trasmissioni televisive dedicato alle tematiche familiari, promosso dall’Assessorato provinciale alla Famiglia, alla Sanità e alle Politiche Sociali. Le sette puntate di “Mondo Famiglia” andranno in onda sulle emittenti private in lingua italiana su “TCA Alto Adige TV” e “Video33”. Il nuovo ciclo di trasmissioni è costituito da 7 puntate di una durata di circa 8 minuti l’una e viene realizzato dalla cooperativa sociale G.News.

L’Ufficio Diocesano Famiglia di Reggio Calabria ha organizzato il 22° Pellegrinaggio Mariano delle famiglie, sul tema “Alla luce della fede rinnoviamo la speranza”. Le famiglie pellegrine sono partite dal Policlinico “Madonna della Consolazione” e hanno raggiunto a piedi la Basilica dell’Eremo. Le mamme italiane sono le più vecchie d’Europa: il 34,7% - ben più di una su tre - supera i 35 anni al momento del parto. Dopo le italiane vengono le spagnole (29,5%) e le irlandesi (27,9%). Polonia (11,8), Slovacchia (12,6) e Romania (10,9) sono invece i Paesi con la percentuale minore di madri in questa fascia d’età. Noi italiani siamo sul podio anche per i parti cesarei, con un secondo posto (38%), dietro solo a Cipro che “vanta” un 52%. È quanto emerge dal secondo rapporto europeo sulla salute materno-infantile Euro-Peristat.


Notizie dal mondo

Notizie

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Anche in Francia diversi comuni hanno assegnato una medaglia al merito (un premio istituito nel 1920) ai genitori delle famiglie numerose. Quest’anno, però, alcune famiglie l’hanno pubblicamente rifiutata per protestare contro la «distruzione della famiglia» causata dall’approvazione della legge sul matrimonio gay. Hanno detto pubblicamente: «Come può lo Stato celebrare dei valori che ha appena ridicolizzato con la legge Taubira?»; «Attaccare l’istituzione della famiglia, distruggendola, e poi distribuire delle medaglie non è forse una forma d’ipocrisia e incoerenza?»; «Io non mi riconosco più nell’idea di “famiglia” di questa società, che non protegge i suoi figli».

Vladimir Putin ha assegnato a dieci famiglie russe l’Ordine al Merito dei Genitori. In particolare è stato dato questo importante riconoscimento civile alla famiglia Korochentsev della regione di Rostov, che ha dodici figli. Il Governo russo ha promesso di impegnarsi per garantire che le famiglie numerose in Russia siano sempre di più e trovino le condizioni adatte per formarsi. I medici di Phoenix (Arizona) avevano detto a Nicoletta Soto che la sua vita era in pericolo perché il suo bambino stava crescendo al di fuori dell’utero, in un raro quadro clinico di gravidanza extrauterina, noto come gravidanza corneale. La giovane non ha voluto abortire e ha portato avanti la sua gravidanza fino alla 32esima settimana, lasciando poi che i medici inducessero il parto. È venuta così alla luce la piccola Azelan Cruz, che alla nascita pesava appena un chilo. La mamma e la bimba godono oggi di ottima salute.

Il parlamento lituano ha votato un progetto di legge che rende l’aborto illegale, eccetto che nei casi di stupro, incesto o complicazioni di salute. 46 deputati hanno votato a favore della bozza di legge, con 19 oppositori e 25 astenuti, secondo quanto ha riferito un deputato del partito Llra, che è promotore del progetto di legge. Il deputato Zbignev Jedinskil ha dichiarato che un tale successo di voto mostra l’apertura del legislatore verso ciò che interessa la società civile. Nel suo intervento alla 66a Assemblea Mondiale della Sanità, la Santa Sede ha manifestato la sua contrarietà all’inserimento della pillola del giorno dopo nella lista dei medicinali “salva-vita”. L’elenco di 13 “salva-vita” - che gli Stati del mondo sono invitati a rendere universalmente accessibili e che comprende, oltre alla contraccezione d’emergenza, antibiotici, sali per reidratazione e altri medicinali – è stato comunque adottato dall’Assemblea dell’OMS. Fino a oggi 18 dei 31 Stati del Messico hanno approvato leggi costituzionali pro life, da quando, nel 2007, è stato legalizzato l’aborto. Quello del Distretto Federale è l’unico ordinamento che consente l’interruzione di gravidanza nei primi tre mesi anche fuori dal caso di stupro o pericolo di vita della madre. Ultimamente anche la Suprema Corte di Giustizia di Città del Messico ha rigettato il ricorso di due stati che volevano ampliare le possibilità di praticare l’aborto legalmente.

Il Guatemala è contrario alle unioni gay e all’aborto. Ad annunciarlo, a poche ore dall’inizio della General Assembly of the Organization of American States è stato il presidente del paese sudamericano Otto Pérez Molina. “Il rifiuto da parte del Guatemala dell’aborto e del matrimonio gay sarà chiaro” ha dichiarato Molina al quotidiano La Hora. Rob Waddell ha subìto un trapianto di rene: aveva una malattia genetica, il rene policistico, e per il trapianto normalmente bisogna assumere molte sostanze anti rigetto che hanno seri effetti collaterali, soprattutto a carico dei reni, per cui rischiavano di danneggiare il nuovo organo. Com’è stato superato il problema? Con cellule STAMINALI ADULTE. Senza creare embrioni in vitro, senza distruggere embrioni, ricavate dal midollo del donatore.

La Life Legal Defense Foundation ha fatto ricorso alla Corte Suprema degli USA per la violazione del Primo Emendamento della Costituzione: agli attivisti pro life, infatti, nel Massachusets il tribunale ha vietato di avvicinarsi agli ospedali dove si praticano gli aborti. Il Reverendo Walter Hoye è stato condannato dal tribunale di Oakland, California, a 30 giorni di carcere e a una salatissima multa, anche se nessuno dei pazienti della clinica vicino alla quale lui distribuiva volantini e pregava si è mai lamentato. Ad altri manifestanti, come gli animalisti e gli antimilitaristi, non è fatto alcun divieto del genere e possono liberamente avvicinarsi e dimostrare il loro dissenso nelle vicinanze di qualsiasi istituzione o evento. Il Deputato Frank Trent ha portato davanti al Congresso USA una proposta di legge per bandire a livello nazionale l’aborto dopo le 20 settimane di gestazione, quando cioè, il bambino sente sicuramente dolore. Le cavie da laboratorio hanno diritto a garanzie in caso d’intervento doloroso, è mai possibile che si alzino le spalle davanti alla sofferenza del feto?

Notizie dal mondo

“Pro Life Campaign” e “Youth Defense”, i più grandi movimenti pro life irlandesi, hanno organizzato una veglia di preghiera l’8 giugno a Dublino. La “Veglia per la Vita” si è tenuta nel pomeriggio a Merron Square, e ha visto la partecipazione compatta del popolo irlandese che è contrario a qualsiasi forma di liberalizzazione dell’aborto.


Notizie

Attualità

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Omissione d’atti d’ufficio Una dottoressa, obiettore di coscienza, è stata condannata per essersi rifiutata di assistere una donna immediatamente dopo un aborto. Come al solito, i media hanno presentato al pubblico solo mezza verità.

E

nnesima occasione per cui la nobile causa della difesa della vita può facilmente essere mistificata dal fan club della legge 194, magistrati inclusi. La Cassazione, con Sentenza n. 14979/2013 ha rigettato il ricorso di una dottoressa condannata a un anno di reclusione (pena sospesa), con relativa sospensione per un anno dall’esercizio della professione medica e pagamento di 8000 euro a titolo di risarcimento, più spese processuali, per rifiuto od omissione di atti d’ufficio perché, essendo in servizio di guardia medica presso un ospedale, in quanto obiettrice di coscienza, si è rifiutata di assistere una paziente poco prima sottoposta ad aborto, nonostante le richieste d’intervento dell’ostetrica e i successivi ordini di servizio, costringendo il primario a recarsi in ospedale per intervenire d’urgenza. Era attuale una situazione di cosiddetto aborto incompleto: il feto era stato espulso, ma non anche la placenta; a ciò era stato richiesto l’intervento della dottoressa. Non è specificato, elemento fondamentale, se in quel momento il feto fosse ancora vivo o se la morte fosse già sopraggiunta. Legalmente, l’obiezione di coscienza può essere opposta per il “compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l’interruzione della gravidanza”. L’assistenza delle donne nelle fasi precedenti e successive all’operazione costituisce invece preciso dovere del sanitario, benché obiettore.

Nel caso di specie, l’aborto è stato indotto mediante pillola RU486: potrebbe accadere che in questo caso la gravidanza sia di fatto interrotta, ma il bimbo sia espulso ancora vivo; può un obiettore essere obbligato, in un caso del genere, a procedere distaccando la placenta e quindi divenendo lui stesso la causa ultima della morte del bimbo? Stando al tenore letterale della legge, si direbbe di sì. Ma non si può non comprendere che il diritto all’obiezione di coscienza è volto a garantire al medico non tanto la facoltà di non provocare un’interruzione di gravidanza, quanto il diritto a non divenire causa della morte del concepito. L’art. 12 delle preleggi dispone che la legge vada interpretata secondo il significato proprio delle parole che la compongono, ma dispone anche che questa sia interpretata guardando alle intenzioni del legislatore; questi ha voluto preservare la coscienza morale del medico che non voglia privare alcuno della vita, non certo consentirgli di non partecipare a un atto di per sé moralmente neutro come un’interruzione di gravidanza (posto che, sottilmente, si

L’assistenza alle donne nelle fasi precedenti e successive all’aborto è preciso dovere del sanitario, benché obiettore. Ma se l’aborto fallisce, il medico non può essere costretto a distaccare la placenta provocando lui stesso la morte del bimbo. potrebbe dire che anche un parto prematuro o un parto fisiologico costituiscono “interruzione di gravidanza”, ma senza l’accezione negativa che deriva dalla morte del concepito). La Cassazione avrebbe dovuto essere più precisa; dirimenti sono le condizioni del feto nel momento in cui la dottoressa è stata chiamata al dovere: se fosse stato morto, allora la dottoressa avrebbe dovuto procedere senz’altro all’assistenza della paziente poiché questo non avrebbe infranto la personalissima legge morale che l’obiezione di coscienza tutela. Se il feto fosse stato ancora vivo, obbligare l’obiettore a distaccare la placenta (e condannarlo penalmente, qualora si rifiuti di procedere) provocando il decesso del piccolo costituirebbe una vergognosa violazione del diritto all’obiezione, cozzando con le più elementari disposizioni in tema d’interpretazione giuridica. Ma credo che questo, il fan club della 194, non lo specificherà mai. Alberto Calabrò


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