POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00
Padova CMP Restituzione
“nel nome di chi non può parlare” Anno V | Rivista Mensile N. 39 - Marzo 2016
Chi salva i bambini,
salva le madri
Una testimone davvero eccezionale: Margherita Borsalino Garrone
Proposta di legalizzare l’eutanasia alla Camera
Notizie
- Sommario Editoriale: Chi salva i bambini, salva le madri
®
3
“nel nome di chi non può parlare” RIVISTA MENSILE
Lo sapevi che...
4
Editore ProVita Onlus Sede legale: via della Cisterna, 29 38068 Rovereto (TN) Codice ROC 24182
Attualità La donna è forte perché dà la Vita
N. 39 - MARZO 2016
6
Giulia Tanel
Redazione
Antonio Brandi, Alessandro Fiore, Francesca Romana Poleggi
“Un cattolico che ricopre ruoli pubblici ha più doveri di altri”? 7 Romana Fiory
Piazza Municipio 3 - 39040 Salorno (BZ)
www.notizieprovita.it/contatti - Tel. 329 0349089
Direttore responsabile Antonio Brandi Direttore editoriale Francesca Romana Poleggi
Primo piano Una testimone davvero eccezionale
10
Direttore ProVita Onlus Andrea Giovanazzi
12
Impaginazione grafica Francesca Gottardi
Margherita Borsalino Garrone
Chi salva i bambini, salva le madri Antonio Brandi
All’ospedale Sant’Anna di Torino
16
Tipografia
Anna Maria Pacchiotti
Distribuzione MOPAK SRL, via Prima Strada 66 - 35129 Padova
Scienza e Morale
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:
Il trionfo della morte?
18
Francesca Romana Poleggi
L’eutanasia uccide anche il diritto
22
Aldo Vitale
24
Andrea Giovanazzi
Uomo, dove sei?
26
Claudia Cirami
I bambini hanno bisogno di una mamma e di un papà Federico Catani
Sostieni le nostre attività di solidarietà sociale, al fine di difendere il diritto alla vita e gli interessi delle famiglie, dei bambini e delle madri, richiedi l’abbonamento al mensile Notizie ProVita (11 numeri).
Famiglia ed Economia La Vita è straordinaria, sempre
Margherita Borsalino Garrone, Antonio Brandi, Federico Catani, Claudia Cirami, Andrea Giovanazzi, Romana Fiory, Teresa Moro, Anna Maria Pacchiotti, Francesca Romana Poleggi, Carlo Principe, Giulia Tanel
27
• € • € • € • € • €
20,00 30,00 60,00 100,00 250,00
contributo studenti e disoccupati contributo ordinario contributo sostenitore contributo benefattore contributo patrocinatore
Per contributi e donazioni “ProVita Onlus” c/c postale n. 1018409464 oppure bonifico bancario presso la Cassa Rurale Alta Vallagarina, IBAN IT89X0830535820000000058640, indicando nome cognome indirizzo e CAP.
L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali, involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e/o delle foto.
Editoriale
Editoriale
Lo sguardo del cuore, lo sguardo della mente: cuore e mente. Con queste parole così centrali nell’esperienza di ognuno ho pensato di connotare questo mio introdurre le importanti e toccanti testimonianze di accoglienza della vita umana nascente e di promozione del suo valore nella società che sono presentate in questo numero. Per far vincere la vita, infatti, tanto più di fronte a una gravidanza difficile o non desiderata, sono necessari entrambi gli sguardi: quello del cuore, il solo capace di generare un’azione di solidarietà concreta e tempestiva, con mitezza e discrezione, che metta a proprio agio la gestante e le faccia percepire reale vicinanza e amicizia, azione tipica dell’attività dei Centri di Aiuto alla Vita; e quello della mente, che coglie l’indispensabilità di un lavoro educativo e culturale – specie a fronte di una mentalità dominante che legittima la fecondazione artificiale, le pillole del giorno dopo o dei cinque giorni dopo – teso a far comprendere alla società che una reale garanzia di eguaglianza, di democrazia e di pace consiste nel riconoscimento del diritto alla vita di ogni
Notizie
3
Chi salva i bambini, salva le madri
essere umano fin dal concepimento, lavoro proprio di molte associazioni prolife. Un binomio, quello cuore - mente, che si è spesso rivelato vincente, sia per aver strappato tanti figli dall’aborto (vedasi i dati ufficiali riportati in queste pagine), sia per aver alimentato una coscienza critica verso il clima culturale in atto, come l’astensione al referendum del 2005 sulla Legge 40/2004 in materia di procreazione medicalmente assistita ha ampiamente dimostrato. Ma la vera forza rivoluzionaria è sua, del figlio. Una volta che la madre, sentendosi accolta e non più lasciata sola, decide di dire “Sì” alla Vita, scatta in lei una forza potente per superare ogni difficoltà! In tal modo i volontari prolife, attraverso la testimonianza di condivisione delle difficoltà della gestante, si pongono sia quale punto di proposta e di diffusione del valore della vita umana nascente, sia quale coscienza critica dell’odierna mentalità mortifera. E oggi comincia anche la battaglia per il rispetto della sacralità della vita umana fino alla sua fine naturale…
Foto: Public Domain picture
Antonio Brandi
4
N. 39 - MARZO 2016
Lo sapevi che... L’organizzazione internazionale di pirati informatici, Anonymous, si è scatenata contro ProVita. Grazie all’eccellente lavoro dei nostri tecnici, la normalità viene presto ripristinata, ma i nostri lettori hanno certamente subito disagi. La Gaystapo, si sa, usa maniere spicce. La nostra Redazione, al di là del dispiacere per il fastidio arrecato ai nostri Lettori, è orgogliosa di essere finita nel mirino dei pirati informatici. Significa che diamo molto fastidio a chi promuove i disvalori, la cultura della morte e la dittatura omosessualista. Questi attacchi non ci fermeranno. Anzi, ci rinfrancano nella convinzione che la battaglia che stiamo portando avanti per la Vita e per la Famiglia è di capitale importanza, giusta ed efficace! Quindi non sarà certo ProVita a tirarsi indietro: la viltà delle persone che si nascondono dietro una tastiera non fermerà la Verità. Il primo Albergo Etico d’Italia è stato inaugurato ad Asti e viene gestito interamente da personale con la Sindrome di Down. Ci sono 21 camere e servizi per tutti i clienti, ma in particolare per quelli con disabilità intellettive e fisiche. L’albergo offre inoltre momenti di intrattenimento e di svago pensati appositamente per persone con disabilità di diversa natura. Tra questi, attività di vendemmia, itinerari culturali e percorsi gastronomici per scoprire le bellezze e i sapori della campagna circostante, che sono, ovviamente, accessibili a tutti. Le persone non vedenti, inoltre, possono avvalersi di mappe tattili della struttura, mentre gli ospiti con mobilità ridotta possono beneficiare di tutte le comodità e agevolazioni per spostarsi con facilità. “Definire il Family Day reazionario è assolutamente improprio”. “Su come regolare le questioni della vita non si può applicare la coppia progresso-reazione”. “I cosiddetti ‘diritti individuali’ sono sempre stati considerati diritti borghesi, figli del capitalismo”. “Chi ha sempre contestato che venissero trasformate in merce le braccia degli operai ora non può considerare una conquista sociale la mercificazione dell’utero”. “Non è necessario declinare al plurale la famiglia”. Parole pronunciate da Giuseppe Vacca: ex deputato del Pci, filosofo marxista, presidente della Fondazione istituto Gramsci.
Claire Atkins e suo marito Marcus erano sposati da sei anni, quando Marcus ha iniziato le cure ormonali e ha fatto le operazioni di chirurgia plastica per sembrare donna. E ha cambiato nome in Celeste. Gli sposi hanno continuato a vivere insieme con i loro figli: “Siamo alla continua ricerca di qualche uomo che vada bene per entrambe”. Purtroppo non hanno gli stessi gusti. Ha detto Claire ai giornali: “A Celeste piacciono i bei ragazzi ed io preferisco gli uomini un po’ più grassi. Non abbiamo mai dovuto lottare per lo stesso uomo”. Ammettono che la loro non è una famiglia normale... “Vivere in una famiglia senza la figura materna o paterna potrebbe danneggiare il bambino”: lo ha detto il presidente della Società italiana di pediatria Giovanni Corsello: “La discussione sulle unioni civili e la stepchild adoption dovrebbe comprendere anche i profili clinici e psicologici del bambino e dell’adolescente. Non si può, infatti, escludere che convivere con due genitori dello stesso sesso abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva… Studi e ricerche cliniche hanno messo in evidenza che questi processi possono rivelarsi incerti e indeboliti da una convivenza all’interno di una famiglia conflittuale, ma anche da una famiglia in cui il nucleo genitoriale non ha il padre e la madre come modelli di riferimento”. Embrioni geneticamente modificati e utilizzati per la sperimentazione scientifica: accade nel Regno Unito, dove la Human Fertilisation and Embryology Authority (HFEA), l’ente britannico responsabile degli studi sulla fertilità e sugli embrioni, ha autorizzato la manipolazione dei concepiti, accogliendo la richiesta della scienziata Kathy Niakan, che, insieme a un team di colleghi, nei prossimi mesi condurrà i suoi studi presso il Francis Crick Institute di Londra. In pratica, gli embrioni saranno analizzati sette giorni dopo la fecondazione: non saranno destinati a riproduzione e non potranno essere impiantati in una donna. Saranno semplicemente prodotti per poi essere uccisi. Saranno contente le industrie della fecondazione artificiale e le case farmaceutiche. Il loro business è fatto sulla pelle delle persone. Il loro unico interesse è il profitto, e per questo continuano a mentire affermando che dalle cellule staminali embrionali si possono ottenere cure. La scienza però ha sempre smentito.
Lo sapevi che...
Notizie
5
La vignetta del mese
di Francesca Gottardi
A distanza di pochi giorni, lo scorso mese, ProVita Onlus e il Senatore Malan hanno indetto due conferenze stampa a Palazzo Madama: in una si è posta l’attenzione sull’aberrante pratica dell’utero in affitto, grazie alla toccante – e sconvolgente – testimonianza di Elisa Anne Gomez, madre surrogata pentita, vittima della moderna schiavitù; nell’altra, in nome della tutela del diritto alla salute femminile, si è denunciata la turpitudine del commercio di ovociti. Il prof. Pino Noia, del Policlinico Gemelli di Roma, ha spiegato i danni che derivano dall’iperstimolazione ovarica e Toni Brandi ha mostrato il documentario Eggsploitation, di Jennifer Lahl. Secondo la teoria gender ognuno ha diritto di essere ciò che si sente di essere. Uomo, donna, trans … Già ha fatto il giro del web la foto di Stefonknee Wolscht, nato Paul più di mezzo secolo fa, che si sente una bambina di 8 anni: quindi non solo transgender, ma anche trans-ager. Ora pare che in Norvegia una ragazza di 20 anni rivendichi il diritto di essere considerata un gatto (trans-specie): un gatto imprigionato nel corpo di una ragazza. Perché lei – dice – “è nata così”. Già dal 2012 gli atleti transessuali maschi, operati per sembrare femmine, erano stati ammessi a gareggiare tra le donne, ma era necessaria l’avvenuta castrazione e almeno due anni di terapia ormonale. Alle prossime Olimpiadi di Rio, invece, sarà consentito gareggiare tra le donne anche ai transgender che non hanno fatto l’operazione cruciale. Si richiede solo che i loro livelli di testosterone siano certificati sotto la soglia normale per gli uomini per un anno. D’altro canto, dal 2003, l’“iperandrogenismo”, era stato ritenuto un vantaggio ingiusto per le atlete di sesso femminile. Quindi, i maschi “trans”, che sono nati e cresciuti maschi (con livello di ormoni androgeni da maschi) possono competere con le donne, mentre le donne che – anche per natura – avessero troppi ormoni androgeni nel sangue saranno escluse. Ci vogliono almeno 15 anni per smaltire completamente gli effetti di 20 anni di testosterone naturale nel sangue, l’imprinting del cervello maschile (o femminile) non cambia, è diversa la carica di aggressività e competitività, ma, insomma, non preoccupiamoci troppo di doping o altro: l’importante è partecipare.
Dopo la grande piazza del Family Day, come di consueto, è partita la “guerra dei numeri”. Quante erano le persone a Roma? Solo una cosa è certa: al Circo Massimo, c’era solo una piccola rappresentanza del popolo del Family Day. Tante altre persone, grandi e piccine, erano invece presenti in un’altra maniera, non fisica: perché XX + XY fa “infinito”! Non c’è ideologia che tenga di fronte a questa affermazione, che interessa la storia di tutti noi. No alle adozioni gay in Portogallo: il Presidente della Repubblica, Aníbal Cavaco Silva, di centro-destra, ha posto il veto su due leggi approvate dalla maggioranza di sinistra nei mesi scorsi: quella che consente alle coppie omosessuali di adottare bambini e quella che elimina le piccole restrizioni all’aborto volute dal precedente governo di centro-destra. In Portogallo il ‘matrimonio’ gay è legale sin dal 2010 e sul fronte vita e famiglia la situazione è tutt’altro che buona. Ma proprio per questo quello di Cavaco Silva è un atto molto significativo. A Parigi, nella sede dell’Assemblea Nazionale, al termine della Conferenza de La Haye, Organizzazione impegnata nella difesa dei diritti umani e della famiglia, è stata firmata la Carta per l’abolizione universale dell’utero in affitto. Al convegno hanno partecipato intellettuali di diversa estrazione politica, laiche e cattoliche, femministe di lunga militanza, attiviste lesbiche: Marie-Josephine Bonnet e Sylviane Agacinski, tanto per fare due nomi.
6
N. 39 - MARZO 2016
Giulia Tanel
Laureata in Filologia e Critica Letteraria, scrive per passione. Collabora con www.libertaepersona.org e con altri siti internet e riviste; è inoltre autrice, con Francesco Agnoli, di Miracoli - L’irruzione del soprannaturale nella storia (Ed. Lindau).
Claudia Cardinale
La donna è forte perché dà la Vita
Lei è Claude Joséphine Rose Cardinale, nota ai più con il semplice nome d’arte Claudia Cardinale. di Giulia Tanel Attrice italiana molto in auge fin dagli anni Sessanta, ha all’attivo una filmografia di primo piano, con partecipazioni in pellicole che sono diventate delle pietre miliari del cinema del Novecento italiano: si pensi a 8 ½ di Federico Fellini, a Il Gattopardo di Luchino Visconti e a C’era una volta il West di Sergio Leone, solo per citare alcuni titoli. Quella di Claudia Cardinale, tuttavia, non è stata una carriera facile. Inizialmente, neanche ventenne, la giovane tunisina frequenta, infatti, per un solo trimestre il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, per arrivare a concludere di non essere portata per il mestiere di attrice. La decisione sembrava presa, se non fosse che la Cardinale scopre di essere incinta di un uomo più vecchio di lei di circa una decina d’anni, cui era perversamente legata da quando – diciassettenne – aveva subito da lui una violenza. Fin da subito la promettente attrice è decisa a non abortire. A supportarla in questa decisione trova Franco Cristaldi, produttore cinematografico, il quale le propone dapprima un contratto e, a gravidanza avanzata, la protegge dagli sguardi indiscreti della stampa mandandola a partorire a Londra. Questa soluzione si rivela tuttavia un’arma a doppio taglio per la giovane Claudia Cardinale, già vittima della depressione e animata da pensieri suicidi, la quale si ritrova a non essere più padrona della propria vita: da un lato è costretta a cimentarsi in una carriera che non sentiva nelle sue corde, dall’altra non è libera di rivelare a nessuno la maternità. Patrick, questo il nome del bambino, viene cresciuto in famiglia come un fratello finché, dopo sette anni, il segreto sfuma e la Cardinale sceglie di rivelare al mondo lo scoop affidandosi alla penna di Enzo Biagi. Dal momento della maternità in avanti, i film e i riconoscimenti cui la Cardinale va incontro non si possono enumerare, e la fama della sua bellezza e bravura si diffonde a livello internazionale. Nonostante questo, però, la vita dell’attrice scorre tutt’altro che serenamente.
Già, perché un’esperienza di stupro e una maternità vissuta nel silenzio e negata agli occhi del mondo non sono cose che è possibile dimenticare: “Ha abusato di me. Era un uomo equivoco e violento. Quell’episodio ha segnato in modo indelebile la mia vita”, dirà la Cardinale in un’intervista rilasciata alla rivista Sette a distanza di decenni. Un dolore che l’attrice ha scelto di non relegare nel silenzio, ma che ha affidato alle pagine del diario autobiografico Io Claudia. Tu Claudia (Frassinelli, 2006). Lei, Claudia Cardinale, che nella sua luminosa carriera ha dato parola alle figure femminili le più disparate, in questo scritto rivela al mondo la potente vena di coraggio e di lealtà che l’ha portata a scegliere per la vita, nonostante le pressioni contrarie da parte del padre del bambino: “Mi accompagnò in un luogo assurdo e lì è accaduto qualcosa di terribile e di straordinario: si è interrotta la spirale del terrore, ho trovato la forza e ho rifiutato l’aborto. Sono fuggita senza avere la più pallida idea di come avrei risolto la situazione. Di una sola cosa ero certa: non volevo subire un’altra devastante violenza”.
L’aborto è una violenza per il bambino che viene ucciso, ma anche per la donna che lo porta in grembo e per tutte le persone che le ruotano attorno. Parole chiare, nette. L’aborto è una violenza per il bambino che viene ucciso, ma anche per la donna che lo porta in grembo e per tutte le persone che le ruotano attorno. Invece se si sceglie di dire sì alla vita – anche di fronte alle mille difficoltà sociali, lavorative o economiche che si possono prospettare – non ci si pentirà mai. Una nuova persona è venuta al mondo, e con lei è nata una nuova madre. “Io ho sempre considerato la donna molto più forte dell’uomo, perché la donna dà la vita”: parola di Claudia Cardinale.
Attualità
Notizie
7
“Un cattolico che ricopre ruoli pubblici ha più doveri di altri”
Intervista a Lorenzo Fontana, Deputato al Parlamento Europeo, convinto prolife. di Romana Fiory
Abbiamo incontrato, a un convegno prolife, l’Onorevole Lorenzo Fontana, con il quale abbiamo intrattenuto una piacevole chiacchierata. Laureato in Scienze Politiche a Padova, giornalista pubblicista, studia storia all’Università Europea di Roma. Ama da sempre la gente e le tradizioni della sua terra, il Veneto. Nonostante nessuno della sua famiglia avesse mai fatto parte di alcun partito, la passione per la politica l’ha coinvolto molto presto: a soli sedici anni è entrato nella Lega Nord, dove ha sempre militato attivamente. Quando ha cominciato il suo impegno di rappresentante del popolo? Nelle istituzioni ho iniziato la mia esperienza nel 2002, come Consigliere della Terza Circoscrizione di Verona. Nel 2007 sono quindi stato eletto come Consigliere Comunale e, in seguito, al Parlamento Europeo. Il suo impegno presso il Parlamento Europeo in cosa consiste? Sono vicepresidente della Commissione per la Cultura, l’Istruzione e lo Sport e membro sostituto delle Commissioni Affari Esteri e Libertà e Giustizia. Inoltre lavoro nelle delegazioni per le relazioni con Afghanistan e con il Mashreq, nelle delegazioni di cooperazione parlamentare UE-Russia e all’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo. Cerco di essere un punto di riferimento per la circoscrizione elettorale del Nord-Est, fornendo informazioni e consulenze sulle opportunità finanziarie, di studio e di lavoro offerte dall’UE e aprendo dialoghi diretti con persone, imprese, università, enti pubblici e privati. Parte del mio impegno istituzionale è rivolto anche alla promozione attiva del territorio, organizzando manifestazioni finalizzate a far conoscere la nostra terra in Europa.
Tra i miei maggiori interessi c’è la promozione delle autonomie locali, con le loro lingue e culture, e la tutela delle minoranze cristiane nel mondo.
La vita democratica ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire di principi etici che per loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale non sono negoziabili. I “valori non negoziabili” esistono ancora? Non ne parla più nessuno... Il mainstream che forma l’opinione pubblica tende volontariamente a tacere. Il fatto è che viviamo in un’epoca ‘liquida’, un’epoca di relativismo morale travestito da un falso pluralismo, dove vale tutto e niente, dove le opinioni più disparate si sommano e poi non resta più nulla. Con questo sistema di ‘non valori’ il rischio di una degenerazione della società è concreto perché – come scriveva l’allora Cardinale Joseph Ratzinger nella Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, emanata il 24 novembre 2002 – “[...] la vita democratica ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire, di principi etici che per la loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale non sono negoziabili”. E la vita è un valore non negoziabile! Per questo non si deve cedere a discutibili compromessi quando vogliono facilitare la pratica dell’aborto con il libero e immediato accesso, oppure quando si parla di eutanasia e di fine vita, o ancora quando si mette in discussione la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso.
L’Adige attraverso Verona
8
N. 39 - MARZO 2016
L’ambiente politico, soprattutto presso il Parlamento europeo, è caratterizzato da una forte componente laicista che ogni giorno si adopera per la disgregazione relativista della società. Esiste uno schieramento trasversale compatto che si oppone a questa deriva relativista e difende il valore alla vita? C’è un gruppo compatto, ma piccolo, nell’area del centrodestra. Purtroppo è difficile fare sponda con la sinistra su questi temi. La sinistra è quasi sempre conformista e allineata ai mass media, che spesso attaccano, se non addirittura sbeffeggiano, chi difende i valori non negoziabili. Come è stato possibile che sia passato l’emendamento contro l’utero in affitto in un documento che per il resto promuove l’omosessualismo e l’aborto?
Lorenzo Fontana
Un cattolico come lei come vive il mandato di Deputato Europeo? Un cattolico che ricopre ruoli pubblici e politici ha più doveri di altri. La tensione morale e il senso di responsabilità derivati da tale consapevolezza mi accompagnano ogni giorno, e ancor di più nell’ambiente politico e nel contesto Europeo, caratterizzato da una forte componente laicista che ogni giorno prova ad aggiungere un nuovo tassello alla disgregazione relativista della società. Si riferisce in particolare alle molteplici iniziative abortiste e omosessualiste? Sì, da anni si rincorrono risoluzioni e relazioni di diversi europarlamentari, sovente di area socialista o liberale, per un riconoscimento a livello europeo di un ‘diritto all’aborto’, del ‘matrimonio’ tra persone dello stesso sesso, della ‘genitorialità LGBT’, della maternità surrogata attraverso la fecondazione artificiale per tutti, e infine dell’educazione sessuale a scuola. Peraltro, tali risoluzioni sono in contrasto con il principio di sussidiarietà sancito dai Trattati, per i quali certe materie sono di competenza degli Stati. Tuttavia il problema è soprattutto etico. Tutte queste iniziative, infatti, mirano dichiaratamente a rendere immediato l’accesso alla contraccezione e all’aborto – e quindi, di fatto, a indebolire tutti i filtri del caso (si pensi, ad esempio, agli obiettori di coscienza) – e a minare alla radice e a relativizzare il concetto di famiglia e di genitorialità.
Sull’emendamento c’è stata una divisione all’interno del gruppo socialista, con una parte che si è ribellata e ha votato contro. Il motivo? Non certo la difesa del diritto alla vita e quindi una sensibilità per l’interesse del ‘locatario’ dell’utero, cioè il bambino, ma solo per un cedimento alla pressione del movimento femminista che denunciava – in questo caso giustamente – la disumanità della pratica per le donne ‘affittuarie’. Tuttavia avrei chiaramente preferito che il voto contrario fosse per entrambi i motivi, il bambino e la donna, invece al bambino non ci hanno pensato. Infatti, l’intero gruppo socialista in seguito ha votato allineato a favore de ‘l’accesso agevole all’aborto’ e de ‘l’accesso a istituti giuridici quali il matrimonio per le persone LGBT’.
Lo slovacco Miroslav Mikolasik ha dovuto limitarsi a denunciare lo sfruttamento delle donne senza riferimenti al bambino, in modo da prendere qualche voto a sinistra… Infatti, proprio riguardo all’utero in affitto, nell’emendamento era menzionato lo sfruttamento delle donne, ma non si è fatto nessun riferimento alla violenza che subisce il bambino e allo svilimento della sua dignità di essere umano... Questa omissione è la cartina di tornasole del relativismo etico dell’Unione Europea cui accennavo prima. Pur di far passare l’emendamento contro l’utero in affitto e ottenere il suo scopo, il deputato che lo ha presentato, lo slovacco Miroslav Mikolasik, ha dovuto limitarsi a parlare dello sfruttamento delle donne senza fare riferimento al bambino, in modo da prendere qualche voto a sinistra e ottenere la maggioranza parlamentare.
Notizie
www.notizieprovita.it
Be social! Facebook NotizieProVita
Twitter @ProVita_tweet
YouTube ProVita_Video