MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES
Notizie
“Nel nome di chi non può parlare” Organo informativo ufficiale dell’associazione ProVita Onlus - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale -
“POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 NE/TN” | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003
Trento CDM Restituzione
Anno VI | Novembre 2017 Rivista Mensile N. 57
LIB(e)RI La deriva etica in Italia
I diritti, inascoltati, dei bambini
La buona censura
Quanto (non) leggono gli itALIANI
ENZO PENNETTA, p. 6
TERESA MORO, p. 10
FEDERICO CATANI, p. 22
GIULIANO GUZZO, p. 26
MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES Notizie
EDITORIALE 3
Lo sapevi che...
4
La deriva etica in Italia
6
I diritti, inascoltati, dei bambini
10
Lizzie Velasquez
14
Fosse stato per me 17
Anno VI | Novembre 2017 Rivista Mensile N. 57 Editore ProVita Onlus Sede legale: via della Cisterna, 29 38068 Rovereto (TN) Codice ROC 24182 Redazione Toni Brandi, Federico Catani, Alessandro Fiore, Francesca Romana Poleggi, Giulia Tanel G r aMunicipio, f i c a i l l u s3t r- a39040 t r i c e Salorno (BZ) Piazza www.notizieprovita.it/contatti Cell. 329-0349089
Enzo Pennetta Teresa Moro Gloria Pirro
Alessandro Mascia
PRIMO PIANO
I libri rendono liberi
20
La buona censura
22
Direttore responsabile FRANCESCA GOTTARDI Antonio g r a f iBrandi ca illustratrice
FILM: Codice Genesi 25
Direttore editoriale Francesca Romana Poleggi
Quanto (non) leggono gli italiani
Il corsivo encefalogramma dell’anima 29
Libri… per mettere le ali!
La rivoluzione sessuale globale 34
Ideologia di genere: pericoli e portata
36
Consigli (librari) spassionati…
38
Progetto e impaginazione grafica
Tipografia
Distribuzione
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Marco Bertogna, Toni Brandi, Federico Catani, Giuliano Guzzo, Alessandro Mascia, Teresa Moro, Dina Nerozzi, Enzo Pennetta, Gloria Pirro, Francesca Romana Poleggi, Giovanni Romano, Giulia Tanel
Francesca Romana Poleggi Federico Catani
Marco Bertogna Giuliano Guzzo
Giovanni Romano Giulia Tanel
35,00 50,00 100,00 250,00 500,00
Sostenitore ordinario Promotore Benefattore Patrocinatore Protettore della Vita
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Toni Brandi
Dina Nerozzi Redazione
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20 L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e/o delle foto. La rivista Notizie ProVita non ti arriva con regolarità? Contatta la nostra Redazione per segnalare quali numeri non ti sono stati recapitati e invia un reclamo online a www.posteitaliane.it Grazie per la collaborazione! Le immagini presenti in questo numero sono state scaricate legalmente da www.pixabay.it
Toni Brandi
EDITORIALE
S
arà facile per i Lettori di una rivista come Notizie ProVita, fatta di carta e d’inchiostro, condividere le nostre considerazioni sui libri, sulla lettura e sulla scrittura. Leggere fa bene al cervello e al cuore, e fa bene anche alla vita di relazione: «Riuscire a immedesimarsi nelle situazioni altrui è una capacità importante per relazionarsi con gli altri», hanno scritto dei ricercatori su Science. Leggere migliora la padronanza del linguaggio, che è fondamentale per intrecciare qualsiasi rapporto umano. Ai bambini, i libri insegnano il 50% in più di parole rispetto alla televisione, secondo uno studio dell’Università di Berkeley in California… Ricordo un caro amico scozzese che diceva sempre «Reading is food for the mind» («Leggere è cibo per la mente»). E questo è soprattutto valido oggi che l’informazione e i grandi media danno notizie e approfondimenti a senso unico. Dobbiamo usare il nostro cervello per non lasciarci imbrogliare. Quindi leggere libri è essenziale: i libri rendono liberi. E allora questa nostra Rivista, insieme ad articoli di bioetica – molti dei quali parlano di libri – e insieme ad articoli che parlano dei benefici del leggere e dello scrivere (soprattutto a penna e in corsivo), vi suggerisce anche tante buone idee per fare dei regali davvero controcorrente, il prossimo Natale che viene: libri. Libri per tutti, inclusi i bambini, che a noi stanno molto a cuore. L’ONU il 20 di questo mese celebra la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia: con la solita ipocrisia, da un lato fa tante belle cerimonie e dall’altro promuove l’aborto libero e a richiesta in tutto il mondo. Non capiscono (o fanno finta di non capire) che senza il diritto di nascere ai bambini resta ben poco da celebrare… Noi di ProVita, invece, finché voi, cari Lettori, ci sosterrete, insisteremo a ricordare questa scomoda verità: il diritto alla vita, il diritto di nascere, è il primo di tutti i diritti.
LO SAPEVI CHE...
4 N. 57
UN CUSCINO PER SENTIRE LA MAMMA VICINA
All’ospedale San Bortolo di Vicenza è disponibile, nel reparto di Patologia Neonatale, un cuscino che permette ai bambini prematuri o con altre patologie di sentire vicina la mamma anche se lei è fisicamente assente. Si tratta di un cuscino in softgel – dal nome BabyBe – in grado di riprodurre il respiro e il battito cardiaco esattamente com’era nel periodo gestazionale, vista l’importanza del contatto tra la mamma e il bambino per mantenere la stabilità dei parametri vitali del neonato. L’ideatore di questo speciale cuscino è Camilo Anabalon, neonatologo e ricercatore cileno, mentre la realizzazione è di un’azienda vicentina, la Technogel Italia di Pozzoleone. A oggi, il cuscino BabyBe è disponibile solo in tre ospedali: a Vicenza, dove è presente grazie alla donazione della stessa azienda produttrice, a Santiago del Cile e a Eindhoven in Olanda.
SI RISVEGLIA DAL COMA GIUSTO IN TEMPO
A Lyndee Brown Pellettiere-Swapp, in coma da dodici giorni, è stata attribuita una “vita non degna di essere vissuta” e le hanno staccato i supporti vitali per “lasciarla andare”. Ma la moribonda, fino a poco prima incapace di comunicare, ha incredibilmente pronunziato alcune parole: «Sono una combattente». Risvegliatasi quindi dal coma, anche lei – come tanti altri – racconta che riusciva a sentire tutto: i movimenti intorno a lei, la nipote che leggeva per lei nella stanza d’ospedale, i medici che pianificavano di spegnere il suo sostegno alla vita e, da ultimo, mentre le staccavano i supporti vitali, anche la voce del marito che le sussurrava fiduciosamente all’orecchio: «Ho bisogno che combatti!»…
TRISOMIA 21: UN VALORE AGGIUNTO
La McKinsey&Company – società internazionale di consulenza manageriale di chiara fama, votata al business e al profitto e non certo alla filantropia – ha redatto un rapporto in cui spiega che se l’impresa coinvolta è preparata e strutturata per accogliere una persona con Sindrome di
Down, il suo ingresso avrà una ricaduta benefica su tutto l’ambiente, sia in termini relazionali, sia organizzativi, sia – last but not least – in termini di produttività, e quindi di profitto. Si può leggere nel rapporto: «[…] quelli che hanno assunto persone con disabilità intellettiva hanno scoperto che queste persone possono aggiungere valore alla salute organizzativa dell’impresa. I dipendenti con sindrome di Down portano ulteriori vantaggi: hanno un impatto positivo sulla leadership, l’orientamento esterno (un impatto positivo sulla soddisfazione del cliente), la cultura e il clima, la motivazione e il coordinamento e il controllo di tutto il personale. Questo impatto è stato misurato in indagini qualitative e quantitative delle organizzazioni leader che hanno scelto di assumere persone con sindrome di Down». Julie Bindel, rinomata giornalista laica e femminista inglese, ha scritto un libro intitolato Lo sfruttamento della prostituzione – Abolire il mito dei professionisti del sesso (The Pimping of Prostitution – Abolishing the Sex Work Myth, Palgrave MacMillan, 2017). Nel corso di due anni, la Bindel ha condotto duecentocinquanta interviste in quasi quaranta paesi, città e Stati. Ha visitato i bordelli legali di tutto il mondo, ha conosciuto prostitute e gigolò, gente che lavora nel campo della pornografia, sopravvissuti al commercio sessuale e donne vendute da uomini classificati come “imprenditori di affari”. Con i dati raccolti la Bindel non solo riafferma che la legalizzazione della prostituzione è un atto che danneggia gravemente la condizione delle donne e favorisce i trafficanti di carne umana, ma ha dimostrato che i programmi di “sesso sicuro” in realtà nascondono l’intento di incentivare gli uomini a continuare a pagare il sesso. Infatti, la lobby pro-decriminalizzazione dei reati annessi al commercio del sesso e alla prostituzione s’intreccia anche con gli attivisti per la lotta contro l’AIDS. E molte delle persone che si battono per i “bordelli di Stato” sono le stesse che si battono per la lotta contro l’AIDS e per i “diritti” LGBT. Dalla fine degli anni Ottanta, spiega la Bindel, la politica pro-prostituzione è stata finanziata dalle campagne contro l’AIDS, della Fondazione Bill e Melinda Gates e dell’Open Society di George Soros, che è un importante donatore di Amnesty International, Human Rights Watch e UNAIDS, ma anche di numerosi gruppi di lobbying pro-prostituzione in tutto il mondo. Scrive la Bindel che, invece di criticare il commercio del sesso come uno stile di vita pericoloso per coloro che sono coinvolti, il messaggio inviato al pubblico e agli “utenti” del “servizio” è la minimizzazione del danno per ridurre il rischio. Il preservativo è stato presentato come la soluzione sicura per salvaguardare la salute – il che è falso! – e le opportunità di esaminare e combattere i pericoli del commercio sessuale sono state trascurate.
SFATARE IL MITO DEI “PROFESSIONISTI DEL SESSO”
5 N. 57
LA DERIVA E di Enzo Pennetta
IN ITALIA
Certe ONG hanno una grande influenza – anche legislativa – nel nostro Paese… George Soros, nato a Budapest nel 1930 da una famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, presidente del Soros Fund, dell’Open Society e fondatore del Quantum Group, è uno degli uomini più ricchi del mondo. Secondo Bloomberg il suo patrimonio si aggira intorno ai 25,2 miliardi di dollari.
6 N. 57
La questione dell’ingerenza delle ONG (Organizzazioni Non Governative) negli affari internazionali e nazionali è emersa negli ultimi tempi in tutta la sua rilevanza ponendo la questione di come l’influenza di queste organizzazioni sulle politiche governative rappresenti una minaccia per il concetto stesso di “democrazia”. Il ruolo svolto dalle ONG nelle cosiddette “rivoluzioni colorate” che hanno caratterizzato i paesi dell’Europa dell’Est e nelle “primavere arabe” è ormai abbastanza conosciuto, quello che invece sta faticosamente e inaspettatamente emergendo è il condizionamento operato da queste organizzazioni all’interno di un paese
democratico e occidentale come l’Italia. La denuncia più grave di questo stato di cose è partita da un articolo di Daniel Wedi Korbaria, un eritreo che vive a Roma dal 1995, che sulle colonne del sito Media Comunità Eritrea ha parlato di un episodio avvenuto nel 2010 e passato largamente inosservato. In quell’occasione l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi fece, al finanziere George Soros, l’offerta di ospitare nello storico edificio delle Murate un centro di rifugio per “blogger perseguitati”. Il futuro Premier italiano aveva di fatto cercato Soros per offrirgli un “regalo” per le sue ONG. Ma vediamo cosa diceva Il Corriere di Firenze in quell’occasione: «La fondazione
ha accettato di partecipare alla creazione di questo centro».
ETICA
Soros ha accettato di aderire al gruppo di lavoro per creare “case rifugio” per i blogger dissidenti. Ventiquattro attivisti, giornalisti del web, che non possono più vivere nei paesi di provenienza perché perseguitati, abiteranno alle Murate, dal 2011. L’Open Society Institute & Soros Foundation, “braccio armato” (virgolettato nell’originale, ndr) del discusso finanziere Soros, negli anni ha finanziato molte associazioni e gruppi indipendenti che lottavano contro i regimi: tra i primi, Solidarnosc in Polonia e il movimento che ha portato alla “rivoluzione delle rose” in Georgia. E ora la fondazione, per bocca del presidente Aryeh Neier,
Renzi aveva fatto in modo di avere un incontro con Soros durante un viaggio negli Stati Uniti, quando dalla posizione di sindaco di Firenze aveva chiesto e ottenuto di essere ricevuto, come riferito da The Florentine. In un momento come questo, in cui la stretta sulla libertà di espressione in rete si comincia ad avvertire chiaramente con il varo d’iniziative contro le cosiddette “fake news” e gli “hate speech” (basti leggere al proposta di legge 2688 depositata in Senato nel febbraio scorso; per non parlare della legge Scalfarotto contro l’“omofobia”: anch’essa giace in Senato, ma si stanno facendo strada norme analoghe a livello regionale), tutti pretesti per silenziare il dissenso, la presenza di un centro per “blogger perseguitati” che però
non offre aiuto ai nostri, stretti in crescenti misure repressive, mostra in tutta la sua chiarezza di essere un centro in difesa di quei soggetti che promuovono il pensiero delle ONG di Soros. Nella casa rifugio delle Murate non c’è posto per chi contesta le politiche dei governi neoliberisti, inoltre il fatto di ospitare un centro di destabilizzazione rende automaticamente Firenze una città colpevole di azioni contro Stati sovrani, e di questo dovrebbero occuparsi la Magistratura e il Parlamento. Soros è il regista, ormai riconosciuto, dei cambi di regime attuati negli ultimi decenni in varie parti del mondo: fare un regalo a un personaggio di questo tipo ha tutte le caratteristiche di una proposta. Il finanziere statunitense, con la capacità di influenzare i media attraverso le numerose testate
Costanza Hermanin, Senior Policy Officer presso l’Open Society Foundations, ha scritto a Renzi che è ora «d’includere l’immigrazione, la parità e i diritti fondamentali nell’agenda delle riforme, politiche ma soprattutto istituzionali». 7 N. 57
di livello internazionale da lui controllate (The Guardian, Liberation, Huffington Post, etc…) e con la sua influenza negli ambienti politici, poteva sostenere il sindaco di Firenze nella sua scalata alla Presidenza del Consiglio. In cambio il Presidente (che sarà poi nominato senza passare attraverso lo scioglimento delle Camere, come gli ultimi predecessori), una volta in carica, avrebbe riservato una corsia preferenziale all’agenda della Open Society Foundations, capofila delle numerose ONG di Soros. Quale sia il programma della OSF in generale, e quindi di quella italiana, è possibile leggerlo direttamente sul sito ufficiale, dove troviamo – tra le altre – le seguenti iniziative: • liberalizzazione delle droghe • promozione dell’agenda LGBTQIA(…) • promozione dei cambi di regime pro NATO nei paesi dell’ex URSS • sostegno all’immigrazione e azioni in favore della concessione della cittadinanza per gli immigranti irregolari
Il programma della Open Society è esplicito: liberalizzazione della droga, promozione dell’aborto, legalizzazione dell’eutanasia, del “matrimonio gay”… 8 N. 57
Tra le attività promosse dalla OSF troviamo anche il sostegno alle politiche abortiste e all’eutanasia. Non secondaria, infine, un’azione di distrazione dell’opinione pubblica mediante queste polemiche per promuovere le privatizzazioni di beni pubblici da cui la finanza internazionale trae beneficio. Un caso attuale è la campagna messa in atto a Roma per la privatizzazione della società dei trasporti pubblici ATAC e della rete di distribuzione dell’acqua ACEA, operazioni che non a caso vedono protagonista il Partito Radicale che da sempre è vicino all’Open Society e alle sue campagne a favore di aborto, eutanasia e liberalizzazione della droga. Il quadro che si delinea è evidente: Soros, con le sue ONG, ha organizzato un sistema di condizionamento e di intervento sul territorio in diversi Stati del mondo, operando in favore di un sovvertimento dell’ordine politico e sociale in quei Paesi definiti non democratici che non sono nell’orbita dell’Occidente, ma anche operando un condizionamento antidemocratico in quei Paesi che invece sono parte dell’area occidentale. È dunque alla luce di questo legame con Soros, e di questa alleanza tra chi il potere lo può
30 N. 42 - GIUGNO 2016
Avviso a pagamento
DIFENDI LA
FAMIGLIA
E I TUOI FIGLI
SOSTIENI
Alessandro Fiore, portavoce di ProVita, e Mario Agnelli, Il bene comune può essere realizzato solo attraverso la promozione senza compromessi della Vita portavoce dei Sindaci che hanno sollevato obiezione di coscienza alle unioni civili. e della Famiglia naturale fondata sul matrimonio. Notizie ProVita ha pubblicato un “Patto per la famiglia naturale” con il quale i candidati Sindaci nei capoluoghi di Provincia e i candidati Sindaci e Consiglieri nei capoluoghi di Regione si impegnano
a difendere la Famiglia, la Vita e Saudita, i bambini e a lavorare nell’interesse e per il maggior bene di tutto offrire servizi in Mauritania, Arabia Yemen, il popolo della realtà territoriale in cui sono candidati. Somalia, in altri paesi dove l’omosessualità può essere Vai sul sito www.notizieprovita.it per leggere il “Patto per la famiglia naturale” e conoscere i nomi dei candidati “nel nomeche di lo chihanno nonsottoscritto! può parlare” punita con la pena di morte, e in Nigeria, dove il WWW.NOTIZIEPROVITA.IT comportamento omosessuale può essere punito con la fustigazione, la prigione, o la morte per lapidazione. 12. Salesforce, una società di software, ha minacciato che avrebbe ridotto gli investimenti in Georgia. Ma Salesforce opera serenamente in India dove Human Rights Watch spiega che il codice penale ha rafforzato l’idea che la discriminazione e i maltrattamenti delle persone LGBT sono accettabili. 13. Apple Inc.: protesta negli USA, ma produce in Cina e vende nei Paesi Arabi. 14. National Basketball Association (NBA): è preoccupata per l’omofobia in USA, ma organizza manifestazioni sportive in Sud Africa, dove il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha scritto in una relazione della sua preoccupazione per il razzismo e la xenofobia. 15. Netflix, leader mondiale della TV via Internet, ‘è una società inclusiva’, dice. Ma offre i suoi servizi per esempio in Libia, la patria delle violazioni del dirittoUTERO internazionale. SPECIALE IN AFFITTO di donne e bambini tollerato dalla “società civile” 16. Sony: ha un ufficio inIl mercato Kazakhstan, dove Amnesty International segnala che si pratica la tortura e dove le libertà di espressione, associazione e riunione pacifica sono limitate. POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00
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Anno IV | Rivista Mensile N. 37 - Gennaio 2016
PROVITA
Chi salva i bambini,
salva le madri Una testimone davvero eccezionale: Margherita Borsalino Garrone
Proposta di legalizzare l’eutanasia alla Camera
Molte grandi imprese si indignano per ‘l’omofobia’ dei governi federati (che riconoscono il diritto all’obiezione di coscienza), ma che fanno affari d’oro fuori dagli USA, in Paesi dove l’omosessualità è addirittura reato, passibile di condanna a morte
9. General Electric Co., si dà da fare in Arabia Saudita, un Paese che criminalizza il comportamento omosessuale (nel 2014, un uomo saudita è stato condannato a tre anni di carcere e 450 frustate: aveva usato Twitter per organizzare incontri con uomini). 10. The Coca-Cola Co.: nel 2006, gli impianti di imbottigliamento della Coca-Cola sono stati accusati di interferire con i problemi di irrigazione nelle regioni dell’India e America Latina che soffrono per scarsità d’acqua. Più di recente, la Coca-Cola è stata accusata di rifornirsi di zucchero beneficiando di espropri non etici. Il sito della Coca-Cola, però, elenca la bio-diversità, la tutela dei diritti delle popolazioni locali, la sostenibilità come valori fondamentali (oltre che ‘l’inclusività’). Anche essa ha levato vibrata protesta contro le leggi omofobe della Georgia ecc. 11. PayPal addirittura è intervenuta nella polemica sulla legge per i bagni unisex. Ma PayPal continua a
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Gli attivisti LGBTQIA(...) pretendono che ognuno sia libero di andare nello spogliatoio o nel bagno ‘che si sente’: un uomo che apparentemente ha gli attributi da uomo, ma che ‘si sente donna’ dovrebbe poter andare nello spogliatoio (o nel bagno) delle donne
Insomma, sappiamo bene quanto sia faticoso, per tutte queste grandi imprese, barcamenarsi tra gli ideali e il portafoglio. Ma, alla fine, tutto sommato pare che conti di più il dio quattrino, non è vero?
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cuore
Anno V | Rivista Mensile N. 41 - Maggio 2016
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POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00
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Anno V | Rivista Mensile N. 39 - Marzo 2016
POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00
“nel nome di chi non può parlare”
5. La Weinstein Co., un grande studio cinematografico, ha minacciato che non avrebbe mai più girato un film in Georgia, ma gira e produce Shanghai, in Cina; No Escape in Tailandia. 6. AMC Networks Inc., produttrice della fortunata serie The Walking Dead, lavora in Russia, Paese ‘omofobo’ per eccellenza. 7. Time Warner: non avrebbe lavorato mai più in Georgia, ma a Singapore sì (un altro Paese che vieta penalmente l’attività omosessuale, secondo l’ International LGBTI). 8. La Walt Disney Co.: e la sua controllata Marvel Entertainment sono ‘aziende inclusive’, ma continuano ad espandersi in Cina, dove tra l’altro investono 5.5 miliardi di dollari per un parco a tema a Shanghai.
il
IN UNA GOCCIA CURA E CONFORTO PERINATALE
Non vuoi finanziare gli aborti? OSA: OBIEZIONE ALLE SPESE ABORTIVE
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