ProVita Settembre 2016 - Anteprima

Page 1

POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00

Trento CMP Restituzione

Notizie

“Nel nome di chi non può parlare” Anno V | Rivista Mensile N. 44 - Settembre 2016

EDUCARE I GIOVANI in un mondo alla rovescia

LA TIRANNIA DELLA MAGGIORANZA CURARE LA TRISOMIA 21

CURARE LA


SOMMARIO Notizie

EDITORIALE

RIVISTA MENSILE N. 44 - Settembre 2016

Educare i giovani in un mondo alla rovescia

LO SAPEVI CHE ARTICOLI

Editore ProVita Onlus Sede legale: via della Cisterna, 29 38068 Rovereto (TN) Codice ROC 24182

Perché votare NO al referendum costituzionale

Federico Catani

Redazione Toni Brandi, Federico Catani, Alessandro Fiore, Francesca Romana Poleggi, Giulia Tanel Piazza Municipio 3 - 39040 Salorno (BZ) www.notizieprovita.it/contatti Cell. 329 0349089

Se la democrazia nasconde la tirannide

Renzo Puccetti

Direttore responsabile Toni Brandi Direttore editoriale Francesca Romana Poleggi Progetto e impaginazione grafica

Possiamo riparare il femminismo?

Costanza Miriano

«Forte come la morte è l’amore»

Giulia Tanel

Il suicidio ha un senso?

Giuliano Guzzo

3

4 6 7 9 11 13

PRIMO PIANO

Educare i giovani in un mondo alla rovescia

17

Il ruolo educativo della scuola

Enzo Pennetta

19

Nei sotterranei dell’ospedale Sant’Anna

Anna Maria Pacchiotti

“Transumanesimo” e accettazione della realtà

Tipografia

Roberto Marchesini

Distribuzione

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Padre Giorgio Maria Carbone, Federico Catani, Giuliano Guzzo, Roberto Marchesini, Costanza Miriano, Anna Maria Pacchiotti, Enzo Pennetta, Renzo Puccetti, Francesca Romana Poleggi, Giampaolo Scquizzato, Giulia Tanel

L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e/o delle foto.

Padre Giorgio Maria Carbone

Curare la trisomia 21

Francesca Romana Poleggi

«Ma io, dottore, sono incinta!»

Giampaolo Scquizzato

ABBONAMENTO NOTIZIE PROVITA

Vuoi ricevere anche tu, comodamente a casa, Notizie ProVita (11 numeri) e contribuire così a sostenere la cultura della vita e della famiglia? Invia il tuo contributo: • € 20,00 studente/disoccupato • € 30,00 ordinario • € 60,00 sostenitore • € 100,00 benefattore • € 250,00 patrocinatore

PROVITA ONLUS: c/c postale n. 1018409464 oppure bonifico bancario presso la Cassa Rurale Alta Vallagarina IBAN: IT89X0830535820000000058640 indicando: nome cognome indirizzo e CAP

22 23 27 29


EDITORIALE

7 15 19 29

C

on questo numero di settembre Notizie ProVita assume una nuova veste grafica, che speriamo sia gradita ai nostri Lettori. E a settembre ricomincia anche la scuola. Ci è sembrato quindi opportuno dedicare il nostro Primo Piano all’educazione. Ex-ducere, tirare fuori, far nascere la verità come faceva Socrate con l’arte della levatrice, la maieutica, è cosa complessa. È necessario e propedeutico dare delle informazioni e aiutare il discente a sviluppare il suo senso critico. C’è l’educazione dei genitori a casa e quella degli insegnanti a scuola, c’è l’educazione della strada, degli amici, dei mass media… Veniamo educati dalla vita, dagli incontri e dagli scontri, dall’amore e dal dolore (perché la sofferenza – ahinoi – è una grande maestra di vita). La famiglia resta tuttavia il luogo principale dove educare, perché è lì che crescono le persone; è questa la comunità che genera e cura i più fragili e più bisognosi d’amore: i bambini, gli uomini di domani. In questi tempi di decostruzione della famiglia, di svilimento ideologico delle figure e del ruolo della mamma e del papà, la scuola tenta di appropriarsi del ruolo educativo con prepotenza. Per questo siamo consapevoli che di certo non esauriamo l’argomento con i contributi di questo numero: torneremo su questo tema presto, soprattutto se dovremo constatare che – in virtù dell’attuazione della legge 107 – la scuola sarà sempre più votata a veicolare messaggi educativi in contrasto con quelli dati in famiglia e con quanto insegna la ragione naturale. Sanno bene, i nostri Lettori, dei tentativi ideologici della propaganda in atto, tesi ad andare “oltre l’umano” (p. 23), in un contesto socio-politico che prospetta inquietanti scenari totalitaristici (p. 6 e p. 7). Rifletteremo anche sul ruolo essenziale della donna, che non può del tutto prescindere dall’essere per natura chiamata alla maternità, pur volendo o dovendo lavorare (p. 9). E, anche in questo numero, Vi proponiamo alcune testimonianze di vita vissuta (p. 22) e donata (p. 11 e p. 29), che servono ad alimentare la speranza in un mondo in cui i dati statistici mostrano che la cultura della morte miete sempre più vittime suicide (p. 13). Nonostante tutto, infatti, la cultura della vita non è spenta, ma è solo silenziata dai mezzi di comunicazione di massa. In controtendenza, perciò, vi aggiorniamo infine circa i progressi della ricerca scientifica dedicata alla cura della sindrome di Down, sulle orme del grande genetista Jerome Lejeune (p. 27). Toni Brandi

N° 44 - Settembre 2016

3


LO SAPEVI CHE... UTERO IN AFFITTO

PROSTITUZIONE

ProVita è stata tra i primi a denunciare il mercimonio dell’utero in affitto. Già nel 2013 abbiamo redatto il primo numero speciale di questa Rivista sul tema. Poi alle parole – che servono per informare – abbiamo fatto seguire i fatti: nel settembre scorso abbiamo denunciato alla Procura della Repubblica chi l’organizza a Milano, a giugno chi lo fa a Roma dove una agenzia americana si proponeva di trovare clienti in Italia interessati alla pratica dell’utero in affitto all’estero. La descrizione dell’incontro è stata pubblicata dal Corriere della Sera in un articolo del 2 giugno 2016 di Monica Ricci Sargentini. L’uomo che ha presentato i servizi offerti per comprare il bambino all’estero ha spiegato come eludere la normativa italiana che vieta l’utero in affitto. In Italia infatti, l’art. 12, comma 6, della Legge 40 del 2004, recita: «Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro». Ora la cosa è in mano ai giudici. Sarà in buone mani?

Solo chi, come don Oreste Benzi, si preoccupa in concreto di salvare le donne dal marciapiede, sa che la prostituzione è sempre una schiavitù. In Italia la legge non punisce chi si prostituisce, ma il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione. I numeri però vedono una crescita esponenziale delle donne – sempre più giovani – e ora anche di ragazzi, che battono il marciapiede. Di volta in volta il giudice dovrebbe accertare se la prostituta (o il “prostituto”) lo fa liberamente o per costrizione. Molti, in modo superficiale, vorrebbero la legalizzazione e la regolamentazione della cosa, in nome del “diritto di fare ciò che si vuole”. Invece, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha ispirato una proposta di legge trasversale (con prima firmataria Caterina Bini) che punisce i clienti. L’unico sistema che finora ha dato qualche risultato in Paesi come la Svezia e la Francia. Laddove, invece, la prostituzione è regolamentata dalla legge – come in Olanda – gli abusi, le violenze e lo sfruttamento non solo continuano, ma aumentano in modo preoccupante.

ABORTO «Safe and legal» era lo slogan inglese degli anni della legalizzazione dell’aborto. Purtroppo anche questo slogan è servito al lavaggio del cervello di molti che credono che l’aborto legale serva alla salute femminile. I nostri Lettori, invece, sanno bene che l’aborto determina non solo gravi problemi psichici alle donne (la sindrome post-aborto può essere molto grave e manifestarsi anche dopo diverso tempo);

4

Settembre 2016 - N°44


ma le conseguenze dell’aborto possono essere assai invalidanti anche sul piano fisico (basti pensare al link ABC, Abortion Breast Cancer, il cancro al seno). Non solo. Molte (troppe) donne sono morte a causa dell’aborto: emorragie, setticemie e altre complicazioni possono essere fatali. Muoiono più donne per aborto (legale) che per complicanze post partum. L’ultima vittima conosciuta (perché gran parte dei decessi vengono rubricati sotto altra voce) dell’aborto “safe and legal” si chiama Cree Erwin. Aveva ventiquattro anni. È stata trovata morta nel letto di sua madre a Battle Creek, nel Michigan. Lascia un bimbo di un anno. Pochi giorni prima aveva abortito in una clinica della Planned Parenthood e poi si era recata in ospedale accusando forti dolori di pancia, ma era stata rimandata a casa con un antidolorifico.

GENDER

Vignetta Notizie ProVita - La più condivisa sul web!

La diffusione dell’ideologia gender e dell’omosessualismo e l’asservimento totale all’agenda delle lobby LGBTQIA(…) sono certamente una delle priorità di Renzi, del suo Governo e della maggioranza parlamentare che lo sostiene. Alla Camera sono stati depositati ben otto progetti di legge per rendere obbligatorio e trasversale a tutte le discipline, in tutte le scuole, l’insegnamento della fluidità di “genere”. Nel frattempo il Miur – mentre andiamo in stampa – sta approntando linee guida dirette a consentire la propaganda dell’ideologia gender nelle scuole, in adempimento del comma 16 della legge 107 (la cosiddetta “Buona scuola”). Infine è stato creato il “Portale Nazionale LGBT”,

frutto della “Strategia Nazionale LGBT”, che serve a «promuovere una maggiore conoscenza della dimensione LGBT per contrastare ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere». Vi hanno lavorato ventinove Associazioni omosessualiste, compreso il “Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli”. Nel mezzo milione di euro stanziati in ventiquattro mesi per la strategia messa in atto a livello nazionale, il costo previsto per la realizzazione del portale web era di 30 mila euro… avranno assunto come impiegato Bill Gates in persona?

BAMBINI TRANSGENDER Il Regno Unito, purtroppo, è uno dei Paesi più obbedienti nella realizzazione dell’agenda della lobby LGBT. E sappiamo, purtroppo, che uno degli effetti delle politiche statali ad essa asservite è l’aumento esponenziale dei bambini che soffrono di disforia di genere e che vengono sottoposti a trattamenti ormonali per bloccare la pubertà e cambiare sesso. Nel 2015 sono stati registrati 1.398 casi di disforia di genere, più del doppio dei 697 del 2014 (nel 2010 erano 97). In soli nove mesi del 2015 sono state stanziate ben 2,7 milioni di sterline per somministrare ai bambini interessati farmaci che ne blocchino la pubertà. Una clinica deputata a queste tristi pratiche, inoltre, per fare la diagnosi interagisce con molti bambini attraverso e-mail, telefono o Skype. Vignetta Notizie ProVita - La più cliccata sul web!

N° 44 - Settembre 2016

5


PERCHÉ VOTARE NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE

Federico Catani

La democrazia è in pericolo. Renzi e il suo Governo hanno assunto apertamente atteggiamenti autoritari

M

atteo Renzi è Presidente del Consiglio non perché ha vinto le elezioni, ma in quanto nominato dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in base alla fiducia di un Parlamento eletto con un sistema delegittimato dalla stessa Corte Costituzionale. Siamo governati da un partito di maggioranza relativa che, sebbene si fregi del nome “Democratico”, amministra la cosa pubblica in modo autoritario, realizzando riforme radicali per la storia del nostro Paese, con ostinata arroganza e senza tener conto della volontà e dei reali interessi degli italiani (e lo può fare anche perché controlla dispoticamente gran parte degli organi di informazione).

ProVita ha aderito al “Comitato Famiglie per il NO” al referendum

Nel momento in cui questa rivista va in stampa, c’è grande dibattito in merito alla nuova legge elettorale (l’Italicum) e al referendum sulla riforma costituzionale. Le certezze e l’ostentata sicurezza di Renzi, infatti, sembrano vacillare. E ora non solo si sta discutendo di possibili ritocchi all’Italicum, ma anche della possibilità di non sottoporre agli italiani un quesito referendario unico, ma uno “spacchettamento”. In tal modo Renzi, evidentemente preoccupato, tenta di depoliticizzare il voto sulla sua riforma e di salvarsi il posto di capo del Governo (sappiamo quanto contino le sue parole, ma non dimentichiamo che aveva promesso di dimettersi in caso di sconfitta al referendum…). Sia come sia, ProVita ha aderito al “Comitato Famiglie per il NO” (al referendum), presieduto da Massimo Gandolfini. Ma qual è il nesso tra il voto contrario alla riforma renziana e la battaglia per la difesa della famiglia e della vita? Bisogna anzitutto premettere che legge elettorale e riforma della Costituzione sono strettamente collegate. L’Italicum, infatti, prevede un premio di maggioranza esorbitante per la lista vincente (al ballottaggio, ad esempio, chi al primo turno ha avuto magari il 25% dei voti, in caso di vittoria otterrebbe il 55% dei seggi). 6

Settembre 2016 - N°44

A questo aggiungiamo che la riforma prevede una sola Camera con funzione legislativa: ebbene, è facile comprendere dove sia il problema. Se già ora, con il bicameralismo perfetto, il Governo è riuscito ad approvare una legge come la Cirinnà – nonostante la mobilitazione di milioni di cittadini e senza che ne sia stato discusso in Aula neanche un emendamento –, con la vittoria del “Sì” cosa impedirà agli esecutivi di far passare in tempi rapidi e senza contraddittorio utero in affitto, liberalizzazione delle droghe, eutanasia, adozione dei figli per single e coppie omosessuali, o il reato di “omofobia”? Sia chiaro, la Costituzione non è il Vangelo e può benissimo (anzi, deve) essere riformata. Ma il lavoro va fatto in modo condiviso. Qui invece abbiamo assistito ad un’imposizione: in questi anni Renzi ha dato prova di non amare il confronto. Il NO al referendum, quindi, è prima di tutto un NO al rischio di accentramento del potere in un solo partito; un NO alla limitazione della libertà e, con essa, della possibilità di difendere sul piano sociale, antropologico e morale principi e valori sui quali si è costruita la nostra civiltà.


Renzo Puccetti

SE LA DEMOCRAZIA

NASCONDE LA TIRANNIDE

Fabiana - geomangio

«La protezione contro la tirannia del potere politico non basta; è necessaria anche la protezione contro la tirannia dell’opinione e del sentire dominante» (J.S. Mill)

N

el secondo versetto del capitolo 12 della Lettera ai Romani, San Paolo compie un’esortazione: «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo». Il verbo greco, syschematixeste, definisce ciò da cui dobbiamo guardarci, gli schemi di questo mondo, ovvero le categorie di pensiero con cui giudichiamo ciò che è vero o falso e distinguiamo il bene dal male. Circondati da continui manufatti, siamo portati a interpretare ogni realtà come manipolabile, compreso l’uomo; similmente, immersi negli schemi di giudizio dettati dalla società, siamo fatalmente destinati a subirne l’attrazione e a interiorizzarli, consapevolmente o meno. Se nel primo caso la salvezza viene dall’esercizio dello sguardo contemplativo, dall’osservare e meditare sulla realtà che è data ed è previa all’uomo, nel secondo caso abbiamo la necessità di parole e gesti che rompano l’incantesimo malefico e ci risveglino dal torpore della ragione. Il primo a mettere in guardia dal pericolo dello scivolamento nel pensiero unico della maggioranza è stato Alexis de Tocqueville. Nel 1835 e 1840 egli pubblica i due volumi di Democrazia in America, risultato di un viaggio di nove mesi negli Stati Uniti, dove annota che «Catene e boia: questi sono i rozzi mezzi che la tirannia ha usato nel passato, ma ai nostri giorni la civiltà ha perfezionato lo stesso dispotismo

che sembrava non avere più nulla da imparare. [...] Sotto il governo assoluto di un solo uomo, il dispotismo, per raggiungere l’anima colpisce crudelmente il corpo, ma l’anima, sfuggendo a questi colpi, si erge gloriosamente al di sopra di esso. Nelle repubbliche democratiche però la tirannia non procede in questo modo: lascia stare il corpo e si dirige direttamente all’anima. Il padrone non dice più ‘Penserai come me o morirai’; dice: ‘Sei libero di non pensarla come me [...], ma da oggi sei per noi un estraneo [...]. Rimarrai tra gli uomini, ma perderai il tuo diritto all’umanità. [...] Vai in pace, ti lascio la vita, ma te la lascio in uno stato peggiore della morte’». Di questa modalità tirannica abbiamo avuto un saggio nell’omologato sfoggio di nastrini arcobaleno sul palco di Sanremo. John Stuart Mill, nel saggio Sulla Libertà del 1859 riprende e sviluppa il concetto: «Come altre tirannie, la tirannia della maggioranza fu inizialmente, e lo è ancora, ritenuta temibile soprattutto nel momento in cui opera attraverso atti delle pubbliche autorità. Ma le persone riflessive hanno capito che quando la società è essa stessa il tiranno [...] il suo modo di tiranneggiare non è limitato agli atti che essa può compiere per mano dei suoi funzionari politici. La società può eseguire, ed esegue, i suoi propri ordini: e se emette degli ordini ingiusti invece che giusti, o degli ordini su cose nelle quali non si dovrebbe immischiare, essa mette in atto una tirannia sociale più̀ terribile di molti tipi di oppressione politica, N° 44 - Settembre 2016

7


dal momento che, per quanto non sorretta da pene così estreme, lascia poche vie di scampo, penetrando molto più a fondo nei dettagli della vita e rendendo schiava la stessa anima. La protezione, dunque, contro la tirannia del potere politico non basta; è necessaria anche la protezione contro la tirannia dell’opinione e del sentire dominante». Sono oramai numerosi gli ambiti in cui, attraverso l’apparato statale, la tirannia della maggioranza impone l’incompatibilità tra la carica e il mantenimento degli schemi ricevuti in eredità dai genitori, donati dall’adesione alla fede cristiana, o più semplicemente suggeriti dalla legge naturale. I pochissimi medici e ginecologi indisponibili a prescrivere o trascrivere contraccettivi sono reputati incapaci fondamentalisti religiosi, indegni di svolgere l’attività medica. Dai farmacisti si esige la fornitura delle pillole dei giorni dopo, il rifiuto espone a denunce e vandalismi. L’obiezione di coscienza all’aborto, e solo là dove essa è riconosciuta, è pressoché ubiquitariamente considerata un diritto di rango inferiore rispetto al cosiddetto “diritto di scelta” della donna; non assassinare un innocente è un’opzione esercitabile soltanto se il rifiuto non ostacola la fruizione della prestazione.

Oggi una tirannica religione libertaria considera il dissenso un atto di blasfemia

Quelli di pasticcere, fotografo, fiorista, tipografo, albergatore, sarto e impiegato comunale sono mestieri a rischio di azioni legali per chi non è disposto a offrire i propri servigi alle nozze gay. I casi di multe per centinaia di migliaia di dollari, le chiusure e le vendite forzose delle attività nei paesi che hanno introdotto il matrimonio omosessuale attestano la repressione. La professione di psichiatra e psicoterapeuta deve seguire i rigidi canoni imposti dalla psico-nomenklatura: il disagio omosessuale è segno di contagio omofobico, il conflitto con i valori religiosi del paziente, dimostra che è sbagliata la sua religione.

Anche occuparsi di adozioni pone davanti a un bivio: dare i bambini a coppie dello stesso sesso, o chiudere baracca e burattini. Con l’avvento dell’insegnamento della prospettiva di genere insegnanti e presidi sono costretti a scegliere tra il rispetto dei programmi ministeriali e la propria coscienza. Se fossi eletto sindaco del mio paese dovrei rifiutarmi di celebrare le unioni civili, i matrimoni di divorziati e i primi matrimoni tra battezzati, ciascuno dei quali è un atto contrario alla fede e alla morale, ma con ciò mi esporrei alla più che probabile denuncia per omissione di atti d’ufficio. Dunque, anche il concorso alla carica di primo cittadino è precluso a un cattolico indisposto a peccare. Non va molto meglio ai sacerdoti. Il Parlamento regionale della Comunità di Valencia si appresta a votare una mozione di condanna dell’arcivescovo Antonio Cañizares Llovera. Il cardinale è stato accusato di «incitare all’odio contro omosessuali e femministe», di «razzismo, omofobia e sessismo» e di «non essere cristiano». Padre Maurizio Vismara, parroco di Montemurlo, ha dovuto invece fronteggiare la sollevazione di un gruppo di genitori per avere ricordato nell’incontro preparatorio alla prima Comunione che divorziati e separati conviventi o risposati non possono ricevere l’Eucarestia. Persino quello di genitore è un mestiere vincolato dall’etica dello Stato, come dimostra il caso dei coniugi Martens e di altre sette coppie della cittadina tedesca di Salzkotten messi in galera per essersi rifiutati di fare frequentare ai figli le lezioni di educazione sessuale. Non credo sia ancora percepito, ma i cattolici stanno subendo un sistematico restringimento dello spazio loro disponibile nella società attiva; presto ciò che rimarrà assomiglierà a un ghetto dove sopravvivere in attesa del rastrellamento finale.

Credevamo che dopo la repressione romana e islamica il discepolato di Gesù non avrebbe richiesto costi a noi occidentali del XXI secolo; ci sbagliavamo. Oggi il conto della fedeltà a Cristo ci viene presentato dai sacerdoti di questa tirannica religione libertaria che considera il dissenso un atto di blasfemia.

TROVA LE DIFFERENZE 8

Settembre 2016 - N°44


30 N. 42 - GIUGNO 2016

Avviso a paga

DIFENDI LA

FAMIGLIA

E I TUOI FIGLI

Alessandro Fiore, portavoce di ProVita, e Mario Agnelli, Il bene comune può essere realizzato solo attraverso la promozione senza compromessi della Vita portavoce dei Sindaci che hanno sollevato obiezione di coscienza alle unioni civili. e della Famiglia naturale fondata sul matrimonio. Notizie

aiutaci a crescere

ProVita ha pubblicato un “Patto per la famiglia naturale” con il quale i candidati Sindaci nei capoluoghi di Provincia e i candidati Sindaci e Consiglieri nei capoluoghi di Regione si impegnano

a difendere la Famiglia, la Vita e Saudita, i bambini e a lavorare nell’interesse e per il maggior bene di tutto offrire servizi in Mauritania, Arabia Yemen, il popolo della realtà territoriale in cui sono candidati. Somalia, in altri paesi dove l’omosessualità può essere Vai sul sito www.notizieprovita.it per leggere il “Patto per la famiglia naturale” e conoscere i nomi dei candidati “nel nomeche di lo chihanno nonsottoscritto! può parlare” punita con la pena di morte, e in Nigeria, dove il WWW.NOTIZIEPROVITA.IT comportamento omosessuale può essere punito con la fustigazione, la prigione, o la morte per lapidazione. 12. Salesforce, una società di software, ha minacciato che avrebbe ridotto gli investimenti in Georgia. Ma Salesforce opera serenamente in India dove Human Rights Watch spiega che il codice penale ha rafforzato l’idea che la discriminazione e i maltrattamenti delle persone LGBT sono accettabili. 13. Apple Inc.: protesta negli USA, ma produce in Cina e vende nei Paesi Arabi. 14. National Basketball Association (NBA): è preoccupata per l’omofobia in USA, ma organizza manifestazioni sportive in Sud Africa, dove il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha scritto in una relazione della sua preoccupazione per il razzismo e la xenofobia. 15. Netflix, leader mondiale della TV via Internet, ‘è una società inclusiva’, dice. Ma offre i suoi servizi per esempio in Libia, la patria delle violazioni del dirittoUTERO internazionale. SPECIALE IN AFFITTO di donne e bambini tollerato dalla “società civile” 16. Sony: ha un ufficio inIl mercato Kazakhstan, dove Amnesty International segnala che si pratica la tortura e dove le libertà di espressione, associazione e riunione pacifica sono limitate.

SOSTIENI POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00

Padova CMP Restituzione

Anno IV | Rivista Mensile N. 37 - Gennaio 2016

PROVITA

Chi salva i bambini,

salva le madri Una testimone davvero eccezionale: Margherita Borsalino Garrone

Avanti per mlaigVliitaa! e per la Fa

Proposta di legalizzare l’eutanasia alla Camera

Molte grandi imprese si indignano per ‘l’omofobia’ dei governi federati (che riconoscono il diritto all’obiezione di coscienza), ma che fanno affari d’oro fuori dagli USA, in Paesi dove l’omosessualità è addirittura reato, passibile di condanna a morte

9. General Electric Co., si dà da fare in Arabia Saudita, un Paese che criminalizza il comportamento omosessuale (nel 2014, un uomo saudita è stato condannato a WWW.NOTIZIEPROVITA.IT tre anni di carcere e 450 frustate: aveva usato Twitter per organizzare incontri con uomini). 10. The Coca-Cola Co.: nel 2006, gli impianti di imbottigliamento della Coca-Cola sono stati accusati di interferire con i problemi di irrigazione nelle regioni dell’India e America Latina che soffrono per scarsità d’acqua. Più di recente, la Coca-Cola è stata accusata di rifornirsi di zucchero beneficiando di espropri non etici. Il sito della Coca-Cola, però, elenca la bio-diversità, la tutela dei diritti delle popolazioni locali, la sostenibilità come valori fondamentali (oltre che ‘l’inclusività’). Anche essa ha levato vibrata protesta contro le leggi omofobe della Georgia ecc. 11. PayPal addirittura è intervenuta nella polemica sulla legge per i bagni unisex. Ma PayPal continua a

Gli attivisti LGBTQIA(...) pretendono che ognuno sia libero di andare nello spogliatoio o nel bagno ‘che si sente’: un uomo che apparentemente ha gli attributi da uomo, ma che ‘si sente donna’ dovrebbe poter andare nello spogliatoio (o nel bagno) delle donne

Seguici

Insomma, sappiamo bene quanto sia faticoso, per tutte queste grandi imprese, barcamenarsi tra gli ideali e il portafoglio. Ma, alla fine, tutto sommato pare che conti di più il dio quattrino, non è vero?

www.notizieprovita.it “nel nome di chi non può parlare”

cuore

Anno V | Rivista Mensile N. 41 - Maggio 2016

Padova CMP Restituzione

Anno V | Rivista Mensile N. 39 - Marzo 2016

POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00

“nel nome di chi non può parlare”

5. La Weinstein Co., un grande studio cinematografico, ha minacciato che non avrebbe mai più girato un film in Georgia, ma gira e produce Shanghai, in Cina; No Escape in Tailandia. 6. AMC Networks Inc., produttrice della fortunata serie The Walking Dead, lavora in Russia, Paese ‘omofobo’ per eccellenza. 7. Time Warner: non avrebbe lavorato mai più in Georgia, ma a Singapore sì (un altro Paese che vieta penalmente l’attività omosessuale, secondo l’ International LGBTI). 8. La Walt Disney Co.: e la sua controllata Marvel Entertainment sono ‘aziende inclusive’, ma continuano ad espandersi in Cina, dove tra l’altro investono 5.5 miliardi di dollari per un parco a tema a Shanghai.

il

IN UNA GOCCIA CURA E CONFORTO PERINATALE

Non vuoi finanziare gli aborti? OSA: OBIEZIONE ALLE SPESE ABORTIVE

CC0 P


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.