POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 NE/TN
MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES
Notizie
Trento CDM Restituzione
Anno VII| Maggio 2018 Rivista Mensile N. 63
“Nel nome di chi non può parlare” Organo informativo ufficiale dell’associazione ProVita Onlus - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale -
UNA STRAGE CHE DURA DA 40 ANNI contro la 194: un referendum contro la morte
resisterÀ L’irlanda pro-life?
andrea o matteo, forse ilaria
di francesco mario agnoli, p. 8
di angelo bottone, p. 11
di silvana de mari, p. 14
MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES
EDITORIALE
3
NEWS
4
ARTICOLI
Notizie
Anno VII | Maggio 2018 Rivista Mensile N. 63 Editore ProVita Onlus Sede legale: via della Cisterna, 29 38068 Rovereto (TN) Codice ROC 24182 Redazione Toni Brandi, Alessandro Fiore, Francesca Romana Poleggi, Giulia Tanel Piazza Municipio, 3 - 39040 Salorno (BZ) www.notizieprovita.it/contatti Cell. 329-0349089
PRIMO PIANO
Contro la 194: un referendum contro la morte 8 Francesco Mario Agnoli
Resiterà l’Irlanda pro-life? 11
Angelo Bottone
Andrea o Matteo, forse Ilaria
14
Silvana De Mari
I mass media e l’aborto
20
Giuliano Guzzo
Ricordando il Festival per la Vita e...
Direttore responsabile Antonio Brandi Direttore editoriale Francesca Romana Poleggi
Dillo a ProVita! 6
“il giardino del Re”
Giuseppe Noia
Cinzia Ceccaroli
Il diritto che obbedisce alla vita
Progetto e impaginazione grafica
I “gettatelli”
Tipografia
26 32 36
Francesco Agnoli
L’ibridazione umana: i nuovi Frankenstein
Distribuzione
Hanno collaborato a questo numero: Francesco Agnoli - Francesco Mario Agnoli - Marco Bertogna - Angelo Bottone - Cinzia Ceccaroli - Silvana De Mari - Paolo Gulisano - Giuliano Guzzo - Giuseppe Noia
Paolo Gulisano
FILM: La famiglia Bélier
39 42
Marco Bertogna
LIBRI
43
Sostieni con un contributo le attività di ProVita Onlus in favore della vita, della famiglia e dei bambini e riceverai a casa tua Notizie ProVita, la rivista della nostra associazione Invia il tuo contributo
• € • € • € • € • €
35,00 50,00 100,00 250,00 500,00
Sostenitore ordinario Promotore Benefattore Patrocinatore Protettore della Vita
Per contributi e donazioni a ProVita Onlus: • Bonifico banacario presso la Cassa Rurale Alta Vallagarina (indicando: Nome, Cognome, Indirizzo e CAP), IBAN IT89X0830535820000000058640 • oppure c/c postale n. 1018409464
8
20
Come – purtroppo – accade anche oggi, il mondo cattolico e il mondo pro-life furono divisi al loro interno. E, come sempre accade davanti alle divisioni, alle incertezze e alle tiepidezze dei “buoni”, il male prevale. C’è ancora chi discute se la 194 sia in “alcune parti” una buona legge: noi che non siamo “Azzeccagarbugli”, non ci proviamo neanche a metterci a ponderare i commi e gli incisi di quel testo normativo: giudichiamo l’albero dai frutti, giudichiamo la legge dalla sua portata effettiva. Quella legge ha consentito la moderna strage degli innocenti ancora in atto e ha distrutto la vita e la salute della stragrande maggioranza di donne che – quasi mai davvero libere di scegliere – sono state ingannate dalla propaganda abortista.
EDITORIALE
“
Mentre le Brigate Rosse rapivano e uccidevano Aldo Moro, il Parlamento italiano approvava la legge 194 che legalizzò l’aborto “libero, subito e gratuito”, a richiesta.
Oggi, però, consentitemi di non parlare dei danni fisici e psicologici che provoca l’aborto sulle madri, sugli altri familiari e sul personale sanitario. E neanche dei danni sociali, della denatalità, della banalizzazione di quello che è un vero e proprio omicidio nella testa di coloro che non ricevono la giusta e vera contro-informazione in materia. Oggi voglio rimettere al centro il bambino, la prima e più innocente e indifesa vittima di quella legge assassina.
32 L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e/o delle foto. La rivista Notizie ProVita non ti arriva con
Il bambino, la cui vita e morte viene ignorata e fatta ignorare dalla cultura mortifera che si è fatta strada in questi quarant’anni. Il bambino che viene chiamato con termini scientifici come “feto”, “embrione”, “zigote” (se non come “prodotto del concepimento” o “materiale abortivo”...) per farci dimenticare che si tratta proprio di un bambino.
regolarità? Contatta la nostra Redazione per e invia un reclamo online a www.posteitaliane.it Grazie per la collaborazione! Le immagini presenti in questo numero sono state scaricate legalmente da www.pixabay.it
Un bambino piccolo, che non si vede e che non può gridare «Non uccidermi!» e al quale quindi noi e voi, cari Lettori, abbiamo il dovere di prestare la nostra voce con perseveranza e pazienza, senza timore del Leviatano che ci sta di fronte, finché questa legge assassina non verrà cancellata. Toni Brandi
“
segnalare quali numeri non ti sono stati recapitati
Dillo a ProVita
A
rrivano numerose le vostre lettere a questa Redazione, cari Lettori, e vi ringraziamo. Rispondiamo a tutte, ma non possiamo pubblicarle tutte, per ovvi motivi. Confidiamo però che questo non vi scoraggi: continuate a mandarci il vostro contributo a dillo@notizieprovita.it Per rispettare la privacy pubblicheremo solo il nome di Battesimo con cui firmate la vostra lettera, a meno che non ci diate esplicitamente altre indicazioni in merito.
e un anno fa hai ricevuto il In questi giorni compiresti 27 anni, Arturo. Sì, ti ho dato un nome Battesimo. “incidente di percorso”, sei I giorni del concepimento li ricordo benissimo, non sei stato un ia, toccavo il cielo con famigl una stato voluto. Almeno: io ti ho voluto. Innamoratissima, volevo one, senza capire, esitazi prima la un dito. Al primo colpo sei arrivato. “Lui” non volle più. Dopo ti voleva, però. cuore mio Il re. riflette pensai fosse un errore, mi convinsi che agimmo senza accettare potevo non io ed me, e Mi dissi che se lui non ti accettava non accettava neanch te. Scattò questo meccanismo. Senza comprendere. ammo del “problema”. Senza Il mio cuore era triste, ma non diedi spazio ai sentimenti. Ci occup tristi o rassegnate. Io, donne di Facce ala. sottosc dirlo a nessuno. 7/8/1990. L’ospedale, un tto di persone. gruppe un e, passar di loro tito lui. All’ingresso oltre il quale non era consen bisogno che c’era non me, a o accant era Lui . ascolto Cercavano di dissuadermi. Non diedi loro Poche «No». suo quel e legger per upato preocc o dicesse nulla. Era sufficiente il suo sguard esia l’anest , dolore il a, L’attes letti. pochi con piccola ore, in day ospital. Mi ricordo una stanza . l’anima e feto il ono aspirar Mi e. durant Cioè dopo. non fu sufficiente, me ne aggiunsero altra senza volto. Mi diedero la Mi ricordo, erano tre o quattro dottori. Le loro mascherine, erano ticare. Forse all’inizio, dimen di Pensai me. persi lui, “terapia”. Da quel momento persi te, persi continua di te, di ricerca una no seguiro che anni ma ora so che ti rimossi soltanto. Negli una profonda con o appres ho che za evolez me... ora la mera consolazione di una consap i... una vocina riavert di vo tentati Nel po’? un a Indovin conversione. Avvenuta qualche anno fa. ascoltata. sono mi a Stavolt le. artificia azione fecond mi disse di non farlo in quel modo, con la una. Avrei ucciso altre vite nel tentativo di averne re! Perché ucciderai anche Non ho figli e oggi sento il dovere di aiutarti, Donna. Non uccide consapevolezza... Mi sono te stessa, e se sei credente è ancora peggio perché avrai la farlo. Non ci sono riuscita del confessata, ho cercato di perdonarmi. Mi hanno detto che devo a. Senza sentimentalismi, tutto. Non posso tornare indietro, ma posso dare una testimonianz vo è dare la possibilità anche senza aggiungere più dolore di quello che è. Il mio unico obietti a una sola donna che vorrebbe abortire di abbracciare suo figlio.
La mamma di Arturo 6 N. 63
Resisterà l’Irlanda di Angelo Bottone
pro-life?
Il 25 di questo mese il popolo irlandese voterà sull’Ottavo emendamento della Costituzione, che protegge la vita dei bambini non nati
Il 25 maggio i cittadini irlandesi sono chiamati a pronunciarsi sull’abrogazione di una norma costituzionale che vieta l’aborto. La consultazione ha un significato internazionale, visto che l’Irlanda è una delle pochissime nazioni occidentali che non permette l’aborto volontario. Nel 1983, quando in gran parte d’Europa erano già state adottate leggi che liberalizzavano l’aborto, gli irlandesi introdussero nella Costituzione, tramite referendum, un articolo che prevede l’eguale diritto alla vita per la madre e per il figlio, che viene definito “unborn”, ossia non nato. Quello che è ormai conosciuto come l’Ottavo emendamento in realtà non menziona esplicitamente l’aborto e tutela il non nato in tutti gli ambiti a rischio ma, di fatto, vieta l’interruzione della Primo piano
gravidanza, a parte nel caso di pericolo per la vita della madre. Con il tempo, le interpretazioni della Corte Suprema hanno in qualche misura limitato la portata dell’emendamento. Ad esempio, la Corte ha dichiarato che la protezione costituzionale non riguarda gli embrioni prima dell’impianto, e pertanto quelli creati in laboratorio tramite fecondazione artificiale non rientrano nella definizione di “unborn”, non nati. Nel 2015 è stata introdotta una legge che permette l’aborto non solo quando c’è un sostanziale pericolo per la vita della madre, ma anche nel caso ci sia rischio di suicidio. Nonostante questo, il numero di aborti in Irlanda è molto basso, circa 25 all’anno. Le irlandesi che desiderano abortire vanno nella vicina Inghilterra, o più raramente in altri Paesi. Il numero di casi
L’OTTAVO EMENDAMENTO DELLA COSTITUZIONE IRLANDESE PROTEGGE PARIMENTI IL DIRITTO ALLA VITA DELLA MADRE E DEL BAMBINO NON NATO: QUINDI, DI FATTO, VIETA L’ABORTO
tende a scendere ogni anno e al momento riguarda circa 3.500 donne con indirizzo irlandese. A queste si devono aggiungere quelle che hanno accesso alle pillole abortive tramite internet, che pare siano in crescita. Anche volendo ammettere molto generosamente che queste siano circa 2.000, basandosi su dati forniti dalle organizzazioni che spediscono pillole via posta, il tasso di abortività irlandese sarebbe intorno al 5,7 su mille donne d’età 19-44 anni: tra i 11 N. 63
più bassi d’Europa, e circa un terzo di quello inglese che è di 16 per mille. L’Inghilterra, essendo culturalmente la nazione più vicina, è spesso considerata come termine di paragone. Questo tasso prova che l’Ottavo emendamento ha funzionato: ha evitato che si diffondesse una cultura abortista. Pur non potendo vietare l’aborto all’estero, la legge esprime uno stigma sociale e la mancanza di cliniche locali in qualche modo rende più difficoltoso, e quindi disincentiva, il ricorso all’aborto. Le pressioni per un cambiamento della Costituzione sono cresciute nel corso degli anni, e sono arrivate non solo dagli attivisti locali ma anche da organizzazioni internazionali, inclusi alcuni comitati dell’ONU. Lo scorso anno si è scoperto che la Soros Foundations aveva sovvenzionato illegalmente tre organizzazioni irlandesi. I finanziamenti esteri per campagne politiche non sono ammessi e l’agenzia di L’OTTAVO EMENDAMENTO FINORA HA FUNZIONATO: HA EVITATO CHE SI DIFFONDESSE UNA CULTURA ABORTISTA 12 N. 63
controllo (SIPO) ha preteso la restituzione delle somme. Due organizzazioni hanno adempiuto alle richieste della SIPO, mentre Amnesty International ha aperto un contenzioso legale che non si è ancora concluso, sostenendo che i 137.000 euro erano stati utilizzati per campagne informative e non politiche. Questo è solo il più evidente esempio di pressione internazionale illecita. Una lunga e ben orchestrata campagna ha convinto questo governo a convocare un’assemblea di 100 cittadini, scelti con metodi ambigui, per valutare possibili proposte di cambiamento della Costituzione. La Citizens’ Assembly, per nulla statisticamente rappresentativa, ha raccomandato un referendum abrogativo e una serie di proposte così liberali da sorprendere lo stesso governo. A questa assemblea è succeduta una commissione parlamentare, anch’essa molto criticata per
IL TASSO DI ABORTIVITÀ IRLANDESE, ARROTONDATO PER ECCESSO, È INTORNO AL 5,7 SU MILLE DONNE D’ETÀ 19-44 ANNI: È TRA I PIÙ BASSI D’EUROPA, CIRCA UN TERZO DI QUELLO INGLESE CHE È DEL 16 PER MILLE
L’aborto è violenza contro madri e bambini. «Salva vite, salva l’Ottavo» (emendamento)
mancanza di equilibrio, che ha supportato la richiesta di referendum e ha leggermente ridimensionato le proposte precedenti.
A marzo, a Dublino, si è tenuta un’imponente manifestazione pro-life: più di centomila persone sono scese in piazza per “Salvare l’Ottavo” Primo piano
Quando in UK è stato legalizzato l’aborto, nel 1967, gli aborti sono aumentati del 563% in cinque anni. Non lasciare che questo accada in Irlanda: salva l’Ottavo emendamento. Ama entrambi (la madre e il bambino)!
La semplice abrogazione dell’Ottavo emendamento non sarebbe sufficiente a regolamentare l’aborto e pertanto il governo ha presentato una proposta di legge, da approvare eventualmente dopo il referendum, che prevede l’aborto su richiesta fino alla dodicesima settimana. Dopo la dodicesima settimana l’interruzione di gravidanza sarebbe ammessa per la salvaguardia delle salute fisica o mentale della madre, senza limiti gestazionali, ossia fino alla nascita. Si tratterebbe di una legge persino più permissiva di quella della vicina Inghilterra, dove una gravidanza su cinque finisce abortita. In realtà un esito favorevole del referendum non precluderebbe possibili variazioni in Parlamento alla proposta di legge. In qualche modo la differenza finale tra i due schieramenti e, in particolare Primo piano
una vittoria molto ristretta del «Sì», potrebbe comportare una legge meno permissiva. I partiti di sinistra, ossia dell’opposizione, sono tutti favorevoli alla rimozione dell’emendamento costituzionale e sostanzialmente contenti della proposta di legge. È un po’ più variegata, invece, la posizione del centro-destra. Il governo attuale è formato da una coalizione di indipendenti e dal partito centrista Fine Gael. Non avendo una maggioranza, sono sostenuti esternamente dal partito di centro-destra Fianna Fail. Il governo è unito a difesa del referendum, ma presenta divisioni riguardo la successiva legge. Il viceprimo ministro Simon Coveney è il più autorevole esponente del governo che ha espresso riserve sul limite delle dodici settimane. Altri membri sembrano condividere le stesse perplessità. I partiti di centro
destra hanno concesso libertà ai propri parlamentari e un buon numero di questi, in particolare nel Fianna Fail, ha preferito non esprimersi oppure sostiene apertamente l’Ottavo emendamento. Nel 2015, quando un referendum introdusse il matrimonio tra persone dello stesso sesso, i parlamentari che si opposero si contano sulle dita di una mano. Questa volta invece almeno un terzo si oppone alla revoca dell’Ottavo emendamento e ciò dà qualche speranza in più al mondo prolife. L’esito del referendum non è scontato, e se dovesse vincere l’opzione pro-life sarebbe un segno incoraggiante per il resto del mondo.
13 N. 63