Anno VI | Ottobre 2017 Rivista Mensile N. 56
Trento CDM Restituzione
Notizie
“Nel nome di chi non può parlare”
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Organo informativo ufficiale dell’associazione ProVita Onlus - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale -
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“POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 NE/TN” | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003
MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES
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MEMBER OF THE WORLD CONGRESS OF FAMILIES Notizie
EDITORIALE: Cinque anni insieme
Tanti auguri, Notizie ProVita! 4
PRIMO PIANO
Anno VI | Ottobre 2017 Rivista Mensile N. 56 Editore ProVita Onlus Sede legale: via della Cisterna, 29 38068 Rovereto (TN) Codice ROC 24182 Redazione Toni Brandi, Federico Catani, Alessandro Fiore, Francesca Romana Poleggi, Giulia Tanel G r aMunicipio, f i c a i l l u s3t r- a39040 t r i c e Salorno (BZ) Piazza www.notizieprovita.it/contatti Cell. 329-0349089 Direttore responsabile FRANCESCA GOTTARDI Antonio g r a f iBrandi ca illustratrice Direttore editoriale Francesca Romana Poleggi Progetto e impaginazione grafica
Tipografia
«Eravamo quattro amici al bar…» 6
Francesca Romana Poleggi
Tanti auguri, Notizie ProVita! 10
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Marco Bertogna, Federico Catani, Daniela Fierro, Alessandro Fiore, Giuliano Guzzo, Cecilia McCamerons Piazza, Paola, Francesca Romana Poleggi, Pierluigi Ramorino, Giulia Tanel
È importante metterci la faccia Federico Catani
Amarcord... Alessandro Fiore
Sostenitore ordinario Promotore Benefattore Patrocinatore Protettore della Vita
Per contributi e donazioni a ProVita Onlus: • Bonifico banacario presso la Cassa Rurale Alta Vallagarina (indicando:Nome, Cognome, Indirizzo e CAP), IBAN T89X0830535820000000058640 • oppure c/c postale n. 1018409464
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Tanti auguri, Notizie ProVita! 20
FILM: Juno
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Nonni, radici della famiglia
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Essere nonni: bellezza nella complessità
28
Tra fragilità e potenza
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E ora siamo in tre!
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«Ogni bambino viene con il suo fagottino» 40
Ascolta, ti dirò chi sei
Marco Bertogna
Pierluigi Ramorino
Giulia Tanel
Paola
Cecilia McCamerons Piazza
Giuliano Guzzo
Daniela Fierro
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Letture Pro-life 47
Sostieni con un contributo le attività di ProVita Onlus in favore della vita, della famiglia e dei bambini e riceverai a casa tua Notizie ProVita, la rivista della nostra associazione Invia il tuo contributo 35,00 50,00 100,00 250,00 500,00
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Distribuzione
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32 L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti e/o delle foto. La rivista Notizie ProVita non ti arriva con regolarità? Contatta la nostra Redazione per segnalare quali numeri non ti sono stati recapitati e invia un reclamo online a www.posteitaliane.it Grazie per la collaborazione! Le immagini presenti in questo numero sono state scaricate legalmente da www.pixabay.it
Ricordo ancora quel 24 ottobre del 2012 a Palazzo Valentini, quando – grazie a Federico Iadicicco, allora vicepresidente della Commissione Cultura della Provincia di Roma – venne presentata la nuova rivista, nata in onore di Chiara Corbella Petrillo, che aveva rifiutato le cure di chemioterapia per non danneggiare la salute del suo bambino, Francesco, che ora ha sei anni. Conoscevo Chiara fin dalla tenera età, essendo amico della famiglia Corbella da più di quarant’anni: a neanche trent’anni ha reso l’anima al Signore il 13 giugno 2012, quando raggiunse i suoi due bimbi Davide Giovanni e Maria Grazia Letizia, che in vita poté solo accompagnare alla nascita e al Battesimo. Ricordo ancora la mia conversazione telefonica con il papà Roberto, alcune ore dopo la salita in cielo di Chiara: piansi e piansi tanto, non riuscii a spiccicare una sola parola, eccetto un «Mi dispiace molto». Con il suo esempio, Chiara ispirò tutti noi alla lotta per la difesa della Vita, sempre e senza “se” e senza “ma”. Assieme a Francesca Romana Poleggi, Andrea Giovanazzi e altri amici nacque perciò l’idea di una rivista totalmente pro-life, ideata “nel nome di chi non può parlare”, soprattutto nel nome dei milioni di bambini abortiti da quando è stata introdotta la legge 194 nel 1978. Ricordo con commozione quanto ci hanno incoraggiato e aiutato, anche economicamente, Francesco Agnoli e Renzo Puccetti, tra i promotori delle prime edizioni della Marcia per la Vita in Italia. E poi Mario Palmaro, Fabio Bernabei e tante altre persone di buona volontà… Sono veramente felice di potere, quest’anno, tagliare con voi il primo piccolo ma importante traguardo dei cinque anni e ringrazio di vero cuore tutti coloro che – ognuno con le proprie possibilità e capacità – hanno creato e sostenuto Notizie ProVita. Avanti, sempre avanti! In memoria di Chiara, del piccolo Charlie e di tutti coloro che non possono più parlare! Toni Brandi
EDITORIALE
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uest’anno ricorre il quinto anniversario della nascita della rivista Notizie ProVita.
Dopo cinque anni sappiamo che Notiz ie ProVita è una pro battaglia in difesa de tagonista della lla vita e della famigl ia della quale sareb fare a meno. Parlare be difficile con franchezza “ne l nome di chi non pu aiutare i genitori a ò parlare” difendere i bambini dalla rieducazione gen la famiglia naturale der, difendere , proclamare il valore assoluto della vita um concepimento alla ana dal morte naturale: avr emo bisogno della ancora a lungo. Au voce di ProVita guri, Notizie ProVit a! Benedetto Rocchi, docente universitario
aro ha te Mario Palm abile presiden tic en m di in e a tutti o m i prim festeggia assie rità e Vita, il cu n grande gioia co , ne Il Comitato Ve zio osperità da pr lla Re oVita e augura dalla nascita de o di Notizie Pr nn ea fatto parte fin pl m e or co into mentato rig per la Vita il qu ntualità e docu pu n co gli altri Amici e, sulla ch ca a ifi e rivist verità scient questa singolar di conoscere la à lit bi e lunga vita a ni ssi og po e la rsone coscienza ch re a tutte le pe le e di prendere ra tu na scientifico, off te ge or m leg alla olazione è una l concepimento ne o la manip vita umana da mo e, la produzio on isi cc l’u gata. Ci auguria te rmet ntrastata e abro co va legge che ne pe e ana ch , um te ta izzan nsori della vi ana e disuman ma anche i dife a, ist ingiusta, disum ri! riv gu lla Au de . ttori ltura della vita o non solo i Le moni della cu sti te che aumentin e i or ot om a loro volta pr e che si facciano o Filardo, Angelo Francesc Vita eri mitato V tà e presidente del Co
ista venuta una riv l ie ProVita è di iz ot N l fine vita, de ni de an o dell’inizio e In soli cinque en rr te l to su es a onio. Tutto qu ne di eccellenz e del matrim d’informazio lia ig m fa lla prerogative de le. gender, delle l Provvidenzia cero ibile, anzi, de ed cr in ll’ de nno il mio sin ha Redazione va la al e di ugurio di an Toni Br o lavoro e l’a Al fondatore per il magnific ti en im pl m to, i co so. ringraziamen escente succes n analogo e cr Renzo Puccetti, co re prosegui RA bioetica all’UP ita è e docente di V di e nt de esi medico, pr
Abbiamo aspettato oltre trent’an ni, ma finalmente una vera rivis ta pro vita è nata, e proprio quan do quasi nessuno credeva più che esistesse un mondo pronto a mob ilitarsi, a informarsi, a fare cult ura. In cinque anni Notizie ProVita è cres ciuta, si è fatta conoscere, ha cond otto battaglie culturali per la vita e la famiglia. Grazie a un manipol o di persone che «hanno fame e sete di giustizia» e che sanno che «ogn i cosa che avrete fatto a uno di questi picco li, la avrete fatta a Me», al Dio della Vita che ha sconfitto la morte. Aug uri! Francesco Agnoli, scrittore e insegnante
Carissimi amici di Notizie ProVita, à in difesa dei valori della vita e della in occasione dei cinque anni della vostra attivit è ricordo di questo avvenimento perché molto famiglia, sono molto felice di partecipare al il o diffus ha one rmazi L’info no culturale. stato fatto con grande generosità e grande impeg consapevolezza: avete spostato il sapere creato ha cenza conos la e , cenza passaggio alla conos e sa’pere, cioè all’assaporare la bellezza del veder scientifico, etico-giuridico e testimoniale al ua contin Dio che ) Teresa e iglioso, diceva Madr e diffondere il Wonderfull Gift (dono merav Fondazione Il Cuore In Una Goccia Onlus e della ente Presid Come a dare all’ umanità. ziare Dio e voi per tutto il lavoro fatto in Italia dell’AIGOC, non posso far altro che ringra vole della cultura da voi diffusa, nella verità e all’estero, per l’impegno e lo spessore autore i e, come mi disse S. Giovanni Paolo II: scientifica e testimoniale. Andate sempre avant «Duc in altum. Avanti sempre avanti». Giuseppe Noia, li ginecologo, primario e cattedratico del Policlinico Gemel
Carissimi
Amici di N otizie ProV ita, ricorrono cinque ann i dall’inizio di una cult del Vostro ura rispetto prezioso e sa di quei sapiente im esempio d valori uman pegno in d i grandi vi i, sociali e ifesa della rtù. Purtro civili che h vita e per la dell’antrop p p o an tu tt no fondato promozion i ologia rela se n ti am o il nostro P tivista e in e o gn i gi o corruzione rn ae d o iv se su id , ll fa u a al ce p is n el del cuore d ta, che a p done un le nostra e artire dalle ell’uomo e d ei n o st limiti sono ri figli il dev leggi sul d di imbarbar le preoccu ivorzio e su astante eff imento del panti cifre etto ll’aborto h tessuto soci alla cultura d el a avviato u te m al p e. dominante o che ci è C o n processo n fu si one, disori dato da vive , abbiamo di religiosa, as entamento il dovere m re. Proprio sumendoci , arbitrio se orale e civi per questo il compito n le , za ri d ge i uomo. “a tt lzarci in pie ando ogni di essere vo tentazione di” per dif ce profetica endere la vi di resa che abbia ProVita ha ta, la famig se m p re il coragg certamente lia e la liber io d i ac tà in co d lto questo icare la via collaborazi appello in buona per one con ta tu o tt gn n i te i i su al tre associaz oi membri della Verit , anche real ioni pro-life à. Tanti sin izzando occ e pro-famil ceri auguri l’onore di y, in spirit asioni con , ca ri ss imi Amici, lavorare in o di serviz crete e virt formuland sieme, con io e di unit uose di o l’auspicio umiltà, co à, a vantagg raggio, det ch io del Ben e an cora per m erminazion ee olti anni ci e e vera sap venga con ienza. Ad m ce ss o aiora! presidente de
Massimo G andolfini, ifendiamo i Nostri Fig li
l Comitato D
«Eravamo quattro amici al bar...» «... che volevano cambiare il mondo». E così è nata Notizie ProVita di Francesca Romana Poleggi
Toni Brandi con Reggie Littlejohn, fondatrice di Women’s Rights Without Frontiers, e il compianto Harry Wu, il “Solgenitzin cinese”, fondatore della Laogai Research Foundation di Washington
Il 13 maggio 2012, la prima grande Marcia Nazionale Per la Vita (la seconda in assoluto: la prima era stata a Desenzano nel 2011) era stata dedicata a Chen Guangcheng, un dissidente cinese che – pur essendo cieco – si batteva come un leone a favore delle vittime della crudele politica del figlio unico e subiva una persecuzione spietata da parte del regime dittatoriale di Pechino. Francesco Agnoli e Renzo Puccetti, quindi, hanno invitato alla Marcia anche la Laogai Research Foundation Italia, una Onlus fondata da Toni Brandi nel 2005 per dare voce, anche qui in Italia, a quel miliardo di persone oppresse dalla disumana dittatura del Partito Comunista Cinese. Una settimana dopo eravamo in quattro (non al bar, come dice la canzone, ma in trattoria): avevamo presentato a Trento, sempre per la LRF, l’ultima nostra pubblicazione: La persecuzione dei Cattolici in Cina.
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Davvero volevamo cambiare il mondo… Brandi, a un certo punto, disse più o meno queste parole: «Noi, giustamente, vogliamo dar voce al popolo cinese anche se vive dall’altra parte del mondo. Ma chi è che dà voce alle centinaia di migliaia di bambini cui viene negato ogni anno il più fondamentale di tutti i diritti, il diritto alla vita, qui, in Italia, e poi in Europa e nel “democratico” Occidente?». Andrea Giovanazzi, un giovane ingegnere trentino che si era unito a noi già da qualche anno, condivideva il fatto che la battaglia per la vita sia la madre di tutte le battaglie. Sottolineò, però, che già parlare del lato oscuro della Cina era molto difficile, controcorrente, poco gradito alla mentalità politicamente corretta che domina i nostri media, le scuole, i circoli culturali: «Mettersi a parlare in difesa dei diritti dei bambini nel grembo materno è davvero impossibile…». Primo piano
Marcia per la Vita, Roma, 2012
Allora Brandi ci raccontò la storia di Chiara Corbella Petrillo, che lui da amico di famiglia conosceva da quando era bambina e che era malata di cancro (il 13 giugno, poi, Chiara sarebbe morta): non si era curata tempestivamente per non compromettere la salute del bambino che potava in grembo. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo compreso che era quella la strada da intraprendere. “Gli amici al bar” della canzone sono andati diminuendo e non hanno concluso niente. Noi invece abbiamo continuato a ragionare su come potevamo “cambiare il mondo”: abbiamo trovato una persona degnissima in grado di dirigere la LRF (con cui comunque continuiamo a collaborare) e abbiamo incontrato tante altre persone. Alcune, come un giovane allora laureando in legge, Alessandro Fiore, o Benedetto Rocchi, un professore universitario, sono Primo piano
rimasti con noi fino a oggi; altre si sono allontanati, altri hanno sempre collaborato dall’esterno… Tra i tanti, non possiamo dimenticare Fabio Bernabei, che ha potuto lavorare con noi molto poco ed è scomparso prematuramente dopo lunga malattia nel 2016, e il grande Mario Palmaro, che nonostante i suoi gravi problemi di salute ha voluto fare parte della nostra Redazione fino alla fine, nel 2014. A differenza degli amici della canzone, eravamo determinati
a “fare”. Anzitutto formazione e informazione. Abbiamo allestito un sito web, www.prolifenwes.it, che presto è diventato www.notizieprovita.it. E abbiamo deciso di dar vita anche a questa Rivista: il primo numero è uscito nell’ottobre 2012, giusto cinque anni fa. I dubbi, di tanto in tanto, ci assalgono ancora: un giornale cartaceo ha costi altissimi e scarsa diffusione, in confronto al potere mediatico dell’internet. Nell’era degli smartphone e del web 2.0 7 N. 56
Notizie
€ 3,50
€1,50 per Librerie e Associazioni
N. 8 - Ottobre 2012
Infosportpagine
nel nome di chi non può parlare La copertina del primo numero di Notizie ProVita
Fantascienza o realtà? Un racconto di fantascienza pubblicato 40 anni fa descrive una società disumana non troppo diversa da quella in cui viviamo oggi.
L’uomo e l’aborto Solo gli specialisti conoscono le conseguenze devastanti che ha l’aborto per il padre.
In memoria di Chiara Una ragazza di 28 anni è stata chiamata da Dio a mostrare che è buono, che in Lui non ci sono tenebre e che la morte è vinta
le persone non leggono più e leggono sempre meno i libri, i giornali e le riviste cartacee. Finora, però, è prevalso il desiderio di lasciare qualcosa di concreto e tangibile nelle mani di chi ci sostiene. Qualcosa che contiene spunti di riflessione e di approfondimento, che va letto comodamente e con calma… Nel corso di questi cinque anni, il prodotto è innegabilmente cresciuto di qualità. Noi stessi abbiamo studiato e ci siamo formati, 8 N. 56
convinti che non bisogna mai accontentarsi, ma bisogna sempre crescere, ad majora, da tutti i punti di vista. E, a questo punto, è bene dire qual è la principale collaboratrice di ProVita, che è entrata in campo da subito e finora non ci ha mai abbandonato: la Provvidenza. È Lei che, tramite voi che ci leggete, ci ha fatto – … e ci fa! – trovare i mezzi economici per nascere e crescere. È Lei che ci fa trovare il tempo per fare tutto: molti di noi hanno casa,
famiglia e lavoro (in ProVita siamo volontari) e trovare il tempo (tanto) necessario per dedicarsi alla buona causa ha davvero del miracoloso. Grazie a Lei abbiamo incontrato tanti amici e sostenitori, dei ragazzi meravigliosi che si impegnano in Redazione, tra i quali dobbiamo segnalare Giulia Tanel e Federico Catani, e abbiamo collaborato con tante associazioni e organizzazioni. Anzi, ci siamo imposti di collaborare con chiunque condividesse la nostra mission, pur rimanendo autonomi e Primo piano
quindi senza “appartenere” a nessuno. Uno dei nostri scopi è infatti quello di lavorare per l’unità di tutti coloro che si adoperano per la vita e per la famiglia. Poco dopo la nostra discesa in campo, si è aperto lo scenario del gender, dell’omofobia, del “matrimonio” gay (vedrete i dettagli nelle pagine che seguono)… Che senso ha impegnarsi a far comprendere la somma dignità della vita sin dal suo concepimento, che senso ha voler salvare i bambini nel grembo materno, se poi lasciamo che siano privati del papà o della mamma perché gli adulti hanno “diritto a un figlio” anche quando la natura
non glielo permette? Che senso ha salvare i bambini dall’aborto, se poi vengono educati dalle istituzioni (o dall’ArciGay…) all’infelicità, cioè ad avere un’identità di genere fluida e indefinita? Sicché, quasi da subito, il fronte della battaglia si è allargato; ma da subito sono anche andate aumentando le amicizie e si è allargata la rete delle collaborazioni, delle quali il Comitato Difendiamo i Nostri Figli è solo un esempio. Nel frattempo, ci siamo costituiti formalmente in una Onlus e – sempre grazie alla Provvidenza – abbiamo continuato a crescere e a “fare”. Già, la Provvidenza… ma la Provvidenza si serve di persone. E se non avesse “incontrato”
Toni Brandi, tutto questo non esisterebbe proprio. Le sue capacità imprenditoriali, la sua grinta e determinazione, la sua pazienza nel coltivare rapporti e relazioni (riuscirebbe a far convivere cani e gatti), sono state determinanti per ottenere i successi di cui potrete vedere un riepilogo nelle pagine che seguono. Certo, il mondo ancora non l’abbiamo cambiato, ma siamo decisi a non demordere perché sappiamo bene che è il Bene che vince e il Male che perde, alla fine. Certamente grazie alla Provvidenza, grazie a Toni Brandi, ma anche grazie a tutti voi, cari Lettori, che ci date la forza di andare avanti!
gono del web 2.0 le persone leg Nell’era degli smartphone e che, tu li e le riviste cartacee. Se sempre meno i libri, i giorna o sia importante che continuiam invece, ci stai leggendo, ritieni tue le le, mandaci una e-mail con a stampare questo giorna o i e facci sapere se apprezzi critiche e i tuoi suggeriment del ero utilizzato a partire dal num meno il formato che abbiamo a in otizieprovita.it, oppure telefon mese scorso. Scrivi a dillo@n o col 9089. Ti manderemo un pic Redazione al numero 329 034 urbo. omaggio per ripagarti del dist
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dal ana subisce che la vita um hi cc e ta at rs i gl o delle pe on ni, con tutti ati che ci sian ol ns In questi gior r co pe o am no , si la battaglia to alla morte oVita, che se Pr concepimen a ie it iz (V ot l N a Internationa che lavorano Human Life di ro come coloro e st rt vo pa il a r D auguri pe vita umana. diamo tanti an m i diritti della vi , a) Rom rnazionale stra fedeltà! Umana Inte zie per la vo ra o Giordano, G . io ar rs ve ni Don Francesc an to quin I - Roma direttore HL
olo e il sentirli tutti. Il ru li. Cinque anni e tir sen n no e zione di ni ll’a Cinque an ale e centrale ne oVita è fondament Pr ie tiz No role di pa o n contribut laicista (che co gi il pensiero unico Og . ne ovo zio nu ma il or è controinf ltura di morte) iste fa passare la cu on bu e oli ev ion compass za sono pochi. umenti di resisten nazismo. E gli str per sempre, la avanti, la verità è a n sentirli: andate no e ni an ue lla buona battagli nq de Ci li tutti: è il peso tir sen e ni an i ue str dovere per i no follia passerà. Cinq lpi. Un diritto e un co di e ion lus esc quotidiana senza portare. Auguri! Croci che bisogna le tte tu n Co li. fig Fabio Torriero, News direttore di Intelligo
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Primo piano
Auguri di cuore e di lunga vita a Notizie ProVita, che si batte in difesa della nascita, della famiglia, della vita, dell’ordine naturale e della civiltà. Un grande progetto sulle esili gambe di una creatura di cinque anni, che si batte come Davide contro i Golia del conformismo cinico e
Notizie ProVita è il coraggio di difendere l’Umanità nella sua essenza, nei suoi valori fondamental i che pensavamo intramontab ili e che oggi vengono messi in discussione : l’amore, la famiglia, il ruo lo ancestrale del Maschio e della Femmin a, il rispetto di Dio e della sua forma più miracolosa: il concepimento. La vostra candida audacia è scandalosa, e per questo va sostenuta. Ava nti!.
Marcello Veneziani, giornalista
Marcello Foa,
nichilista. Con la speranza che abbia lo stesso esito…
Dichiararsi a favore del la vita dovrebbe essere la cosa più naturale per tut i viventi. Pensate all’alte ti rnativa. Essere contro. A favore della morte, della dissoluzione. Eppure par e che la vita non si possa più difendere. Tutti nell’altro campo, senza capire. Ecco perché è tan to prezioso che si dica chiaro che, senza vita, tut to muore. Non esistono sog ni, né libertà, né verità. Perciò, avanti! Berlicche, un ‘demonio’ di blogger cattolico
già adulta, ni… eppure . lo cinque an So . ni an ic ue ol o italiano ita… cinq ediatico catt m a m ra Notizie ProV no prima fila) ile nel pa e riconoscib catto-fluidi in i, tr al i nt ta ben presente rsata da ana nei suoi molti (e avve lla persona um de sa fe di Apprezzata da (la , per il vigore obiettivi zza dei suoi cui li persegue n co za an per la chiare st anente, per la co ssario, perm negoziabili), stimolo nece o un è principi non ita izie ProV a gridare omuove. Not prattutto… con cui li pr domande e so i rs po a una società e, in er e a riflett ò che è male ci e ne che costring be è i ciò che e e di testa! ente dai tett allora, di cuor o, nn ea evangelicam pl m coni, uon co Giuseppe Rus e la nostra. B smarrita com blogger cattolico
Notizie ProVita compie cinq ue anni. Cinque anni al serv izio della vita? Non solo. Cinque anni al servizio della Verità. Al servizio dell a ragione. Cioè del Logos, di Coluai che in principio era presso Dio e per mez zo del Quale ogni cosa è stata fatta.Auguri a ProVita, dunque? Nemmen o que sto. Auguri, piuttosto, a noi che stiamo precipitando in un mondo che que l Log os lo rifiuta. Auguri ai nostri figli , che in quel mondo ci vivrann o. Per fortuna al loro fianco ci sarà ancora ProV ita... Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta
Primo piano
giornalista
edia. norama dei m te libera nel pa en m ia ar a anche in rd passionato, m : una voce strao Un giornale ap si. es Notizie ProVita om pr ienza. E m sc co e bile tra fede la verità, senza scissione insana a Libera di servire un c’è ina, che i ic un ed o. Secondo alc ica di certa m razione utopist documentatissim ne ge de i come a ist un nt ad a incubi scie po assistiamo uomo si dedica ll’ allo stesso tem de o ne izi zio rv se na al netica, la clo scienza buona anipolazione ge m anziché essere ,la ore ale am ci n tifi co ar n attenzione, fecondazione n precisione, co l’eugenetica, la co , n to rto es ste qu inazione. Che racconta tutto ggio e determ Notizie ProVita , ha n grande cora co e nd fe di tracollo morale e un e ch ra che subire co alle vite uman an a im pr , , modernità ondo moderno malattie della diceva che il m morali r sanare queste Pe le. ta en ono medicine m rr co llo ci troviamo, oc subito un traco ale qu i, «Ad ic lla ne am lavoro, cari ernità liquida possiede. Buon e della postmod le te en m sa ci izie ProVita de e culturali. Not Paolo Gulisano, gloriam»! Maiorem Dei medico e scrittore
Tanti auguri, Notiz ie ProVita, per il tuo quinto compleann d’informazione lib o. Cinque anni era, senza timori rev ere nziali nei confron di potere, con un ti dei centri occhio rivolto ai pro blemi dei più debo ci hai fatto riflettere li. Più volte , senza mezzi termi ni, sugli argomenti dibattito culturale bo llenti del e socio-politico. Tu riaffermi una vision dalla persona in lin e de lla dignità ea con la legge natur ale, contro le deriv cultura di morte e e de ll’i mperante dell’impoverimento culturale e intellett dietro. Grazie, ProV ua le ch e si porta ita, che ci risvegli dal torpore di quest a ragionare, mante o tempo e ci aiuti nendo così un spi rito critico contro dittatura del pensier le ideologie e la o unico, riportando al centro del bene la Donna e la Vita. comune l’Uomo, Luca Di Tolve e il Gr
uppo Lot Regina della Pace
ima organizzazione, una Notizie ProVita: un coraggio da leone, un’ott causa giusta e santa. Che dire? Auguri! Angela Pellicciari, storica
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Associazioni come ProVita, che promuovono la cultura della vita e della famiglia, servono a cambiare il corso della storia (perché nulla è irreversibile)
È importante METTERCI LA FACCIA Spesso, di fronte all’avanzare di leggi che attentano al diritto alla vita e che cercano Federico di distruggere la famiglia Catani naturale, sentiamo ripetere che qualsiasi strategia di difesa e reazione è inutile. Aborto, eutanasia, pseudo-matrimoni gay, fecondazione artificiale sembrano ormai diritti acquisiti e le lobby che li promuovono – sostenute da un vero e proprio bombardamento mediatico che lava il cervello dell’opinione pubblica – appaiono dominanti. Insomma, guardandosi attorno l’impressione, e per molti la convinzione, è che non vi sia alcuna possibilità di tornare C’è chi non indietro: la marcia verso le accetta di bruciare “magnifiche sorti e progressive”, incenso in onore verso l’alba radiosa di una del nuovo Leviatano società simile al Mondo Nuovo e del Grande Fratello. di Aldous Huxley sembra C’è chi si rifiuta inesorabile. di farsi mettere il marchio della Bestia In effetti, è innegabile lo in fronte strapotere e il successo di cui di Federico Catani
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oggi gode la “cultura della morte”. Eppure lo stesso si diceva dell’impero sovietico. E come nei rapporti con il comunismo – che poi non è morto, ma ha solo cambiato maschera, cimentandosi nella rivoluzione antropologica in cui siamo immersi – i miopi e collaborazionisti dei decenni passati cercavano il compromesso (al ribasso), la convivenza e spesso il pieno asservimento culturale, così oggi molti – anche tra i cattolici o sedicenti tali – tendono o a sposare l’indifferenza, oppure a usare la parola magica “dialogo” per piegarsi ai nuovi dogmi dominanti. Il risultato, come sempre è avvenuto nella storia, è quello di diventare gli utili idioti del male e di spianargli la strada. Tuttavia, c’è chi non si arrende e si ribella a questo sistema. C’è chi non accetta di Primo piano
bruciare incenso in onore del nuovo Leviatano e del Grande Fratello. C’è chi si rifiuta di farsi mettere il marchio della Bestia in fronte. Tra questi, molto umilmente e senza alcuna pretesa di eroismo, c’è ProVita Onlus. In ProVita sappiamo, come tanti, che non c’è nulla di irreversibile nella storia. I miopi, i vili o i complici pensano che nulla possa cambiare, e dunque si vendono al nemico. Ma chi è dotato di ragione, buon senso e conoscenza delle vicende umane – e aggiunge a questo un po’ di coraggio e di “salutare follia” – sa bene che non è così. Senza cedere a utopie stravaganti, né a illusioni o ingenuità, noi di ProVita abbiamo la certezza che alla fine, prima o poi, il Bene vincerà. E lo farà anche grazie all’aiuto, al sacrificio e alla lotta di quanti si battono per realizzarne il trionfo. In questi ultimi anni, nonostante i colpi bassi inferti ai valori non negoziabili e nonostante alcuni grandi e gravi tradimenti, è innegabilmente nato un popolo della vita e della famiglia. Un popolo che c’è sempre stato, ma che mancava di visibilità e di organizzazione.
Un popolo fatto di uomini e di donne di ogni età, estrazione sociale e sensibilità. Questo popolo è quello che, grazie al contributo decisivo del nostro presidente Toni Brandi e di altre benemerite associazioni riunite nel Comitato Difendiamo i Nostri Figli, è sceso in piazza in massa per due volte in sei mesi a difesa della famiglia e dei bambini, contro
Noi di ProVita abbiamo la certezza che alla fine, presto o tardi, il Bene vincerà. E lo farà anche grazie all’aiuto, al sacrificio e alla lotta di quanti si battono per realizzarne il trionfo
ferma un cuore che batte Dal ‘78, ‘78, in in Italia, Italia, sono sono stati stati più più di di sei sei milioni milioni ii bambini bambini uccisi, uccisi, senza senza Dal contare le le vittime vittime della della fecondazione fecondazione artificiale artificiale e e delle delle varie varie pillole pillole contare
L’ABORTO NON È MAI UNA SOLUZIONE La 194 194 èè un un inno inno all’ipocrisia all’ipocrisia La “Norme per per la la tutela tutela sociale sociale della della maternità…” maternità…” èè ilil titolo titolo tragicamente tragicamente comico comico della della legge. legge. “Norme Le parole parole mamma, mamma, bambino, bambino, embrione embrione o o figlio figlio sono sono assenti assenti ee ilil termine termine “IVG” “IVG” Le sostituisce la la parola parola “aborto”. “aborto”. Si Si èè usata usata una una “neolingua” “neolingua” per per non non turbare turbare le le coscienze. coscienze. sostituisce La questione questione cruciale cruciale èè stata stata volutamente volutamente lasciata lasciata in in ombra: ombra: quando quando inizia inizia la la vita vita umana? umana? La La scienza scienza risponde risponde che che con con la la fecondazione fecondazione si si forma forma una una nuova nuova persona, persona, un un essere essere La umano irripetibile. irripetibile. umano
La 194 194 èè stata stata “causa “causa di di un un grave grave crollo crollo morale” morale” (Evangelum (Evangelum Vitae) Vitae) La Gli abortisti abortisti dicono dicono che che con con la la legge legge gli gli aborti aborti sono sono diminuiti. diminuiti. Non Non èè vero. vero. Gli Molti pensano pensano che che “se “se c’è c’è la la legge, legge, l’aborto l’aborto èè giusto”. giusto”. Una Una ricerca ricerca ha ha dimostrato dimostrato che che ilil 32% 32% Molti delle donne donne che che hanno hanno abortito abortito non non l’avrebbe l’avrebbe fatto fatto senza senza la la legge legge 194: 194: senza senza l’aborto l’aborto delle legale, quasi quasi un un bambino bambino su su tre tre si si salverebbe. salverebbe. legale,
L’aborto èè ormai ormai un un fenomeno fenomeno di di massa massa L’aborto
Primo piano
La 194 194 permette permette l’aborto l’aborto entro entro ii 90 90 giorni giorni quando quando “c’è “c’è un un serio serio pericolo pericolo per per la la salute salute fisica fisica La psichica della della madre” madre” (art. (art. 4). 4). Basta Basta dirlo, dirlo, senza senza nessun nessun obbligo obbligo di di dimostrarlo. dimostrarlo. All’atto All’atto 13 oo psichica pratico questa questa legge legge dà dà massima massima libertà libertà di di aborto, aborto, anche anche ripetuto, ripetuto, ee per per futili futili motivi: motivi: così così pratico
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popolo che sostiene la nostra associazione, questa Rivista, il sito e le attività che svolgiamo.
l’indottrinamento gender e la legge sulle unioni civili, che di fatto hanno introdotto il cosiddetto “matrimonio omosessuale” in Italia. È il popolo di quanti, nel silenzio e nel lavoro di tutti i giorni, promuovono conferenze, incontri, attività e vi partecipano, su tutto il territorio nazionale. È quel 14 N. 56
Grazie alla mobilitazione e alla sensibilizzazione attuata da ProVita e dalle altre associazioni (quanto sia importante l’unità tra le stesse è ovvio e non stiamo qui a specificarlo), l’opinione pubblica si è svegliata e ha agito. Ad esempio, anche nel caso del piccolo Charlie Gard è stato proclamato alto e forte il diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale, contro l’aborto e l’eutanasia e ogni manipolazione genetica, affermando che la vita ha senso e dignità sempre, anche nella malattia e nella sofferenza. Non esistono vite indegne, esiste solo l’amore. I ComuniBluXCharlie, la mobilitazione sui social network, le manifestazioni e gli articoli sui giornali hanno allungato solo di un mese la vita del piccolo (che doveva essere ucciso il 30 giugno), ma hanno avuto il merito di risvegliare le coscienze e mettere in guardia la gente dall’eutanasia. Oggi, a differenza di alcuni decenni fa, grazie alla militanza pubblica (pensiamo anche alla Marcia Per la Vita, dalla cui Primo piano
prima edizione è nata Notizie ProVita), alle petizioni, ai sit-in, alla pressione sui politici e sulle istituzioni, l’attenzione verso questi temi è cresciuta nella direzione favorevole ai difensori di vita e famiglia, ovvero del buon senso. I media chiaramente non ne parlano, così come non dicono che nel mondo sono ancora la maggioranza i Paesi che, con il sostegno tenace della popolazione, difendono la vita e il matrimonio; però noi che andiamo in giro per l’Italia e abbiamo modo di sentire il polso dei social media, lo vediamo. E questo ci dà coraggio, speranza, gioia e ci spinge ad andare avanti. Abbiamo vinto alcune importanti battaglie, come quella sul ritiro dei libretti dell’UNAR dalle scuole, e siamo riusciti farci ricevere dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Sul gender e sui principi non negoziabili siamo riusciti ad arrivare, in varie audizioni, sin dentro il Parlamento. Abbiamo sensibilizzato l’opinione pubblica sulla barbara pratica dell’utero in affitto con esposti alla Procura della Repubblica contro chi viene qui in Italia a vendere bambini, abbiamo prodotto filmati e Primo piano
documentari… La strada da fare è ancora lunga, difficile e ci saranno richiesti ancora tantissimi sforzi. Ma abbiamo la sicurezza che non siamo soli e che con noi combatte un popolo intero. Ebbene, così come alla fine il mostro sovietico è crollato, allo stesso modo vedremo trionfare la vita e marcire la cultura della morte. Perché questo si realizzi è indispensabile non perdersi d’animo, non cedere alla tentazione del “tanto è tutto inutile”, perché non è vero. Ognuno faccia la sua parte, come può, dove può. Ricordiamo che solo dodici uomini riuscirono a convertire a Cristo l’intero Impero Romano. E ricordiamoci anche che, a differenza dei buoni, i cattivi sono organizzati, hanno visibilità e non perdono occasione per fare propaganda delle loro menzogne. Certo, hanno dalla loro il potere e i soldi, ma noi, abbiamo dalla nostra la Verità. E Davide, il piccolo e giovane Davide, con una sola fionda, riuscì a uccidere il temibile e invincibile gigante Golia. Se siamo determinati, avremo la meglio. Noi di ProVita ne siamo certi. 15 N. 56
Sala piena a Verona per una delle decine di conferenze di Gianna Jessen in Italia
Amarcord… di Alessandro Fiore
I due grandi Family Day, le attuali campagne contro l’eutanasia e le DAT (la petizione, il sit in al Pantheon, le conferenze stampa), le numerose conferenze di Gianna Jessen in giro per l’Italia... sono eventi ben presenti alla mente dei nostri amici e sostenitori. Ma, per chi si fosse unito a noi da poco, vogliamo ricordare le principali iniziative e attività concrete che abbiamo cominciato a svolgere fin dai primi mesi dalla nascita di Notizie ProVita.
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Primo piano
gono del web 2.0 le persone leg Nell’era degli smartphone e che, tu li e le riviste cartacee. Se sempre meno i libri, i giorna o sia importante che continuiam invece, ci stai leggendo, ritieni tue le le, mandaci una e-mail con a stampare questo giorna o i e facci sapere se apprezzi critiche e i tuoi suggeriment del ero utilizzato a partire dal num meno il formato che abbiamo a in otizieprovita.it, oppure telefon mese scorso. Scrivi a dillo@n o col 9089. Ti manderemo un pic Redazione al numero 329 034 urbo. omaggio per ripagarti del dist
ProVita Onlus organizza e patrocina in tutta Italia conferenze, cineforum e dibattiti, anche alla radio e alla TV, ultimamente. Tuttavia il primo grande evento che abbiamo organizzato, con un notevole successo, è datato 13 aprile 2013, solo pochi mesi dopo la nascita di Notizie ProVita: nella Parrocchia San Bernardo da Chiaravalle, a Roma, abbiamo promosso la messa in scena del musical Il Mondo di Lucy, uno spettacolo di grande successo volto a dare speranza a tutti quei genitori cui viene diagnosticata una grave patologia genetica al bambino di cui sono in attesa. Contestualmente avevamo acquistato i diritti per la proiezione e distribuzione in dvd di October Baby, Primo piano
uno splendido film sul tema dell’aborto, della famiglia, dell’adozione e del perdono. Più di recente abbiamo distribuito Breeders, contro l’utero in affitto. Probabilmente molti ricordano lo spot che è stato proiettato nelle sale UCI Cinemas, censurato su pressione della lobby Lgbt e poi ripristinato… La nostra azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica rispetto al triste mercimonio di donne e di bambini è abbastanza viva nella memoria di tutti (dagli annunci sui giornali, ai camion vela, alle petizioni, alle conferenze stampa, tra cui quella con una madre surrogata pentita, la povera Elisa Gomez, uccisa poi in circostanze misteriose: così non può più dare la sua testimonianza…). Ma pochi 17 N. 56
sanno che il numero speciale di questa Rivista, nell’ottobre del 2013, denunciava lo scandalo dell’utero in affitto quando ancora nessuno ne parlava. Fin dall’inizio abbiamo presentato esposti e sporto denunce, spesso in sinergia con i Giuristi per la Vita: non perché sperassimo di vincerli (soprattutto con i giudici ideologizzati che ci sono in Italia), ma per sollevare il caso e svegliare le coscienze; cosa che, per quanto riguarda l’utero in affitto, ha appunto funzionato: presentammo due esposti contro i mercanti di bambini, uno a Roma uno a Milano (dove due nostri soci hanno finto di essere interessati all’acquisto e hanno registrato le trattative). Ricordiamo poi il ricorso al TAR del Lazio contro le assurde “Linee guida per 18 N. 56
un’informazione rispettosa delle persone LGBT”, che avevano lo scopo di imporre l’ideologia del gender ai giornalisti; la denuncia di insegnanti del Liceo Giulio Cesare di Roma per divulgazione di materiale osceno e corruzione di minorenni, avendo gli insegnanti stessi obbligato ragazzi quattordicenni a leggere un libro a contenuto pornografico e omosessualista; la denuncia dell’Arcigay, a Reggio Emilia, sempre per la distribuzione di materiale pornografico a minorenni, con la scusa della prevenzione dell’AIDS; la denuncia contro una rappresentazione blasfema, andata in onda su Rai2, che parodiava l’Ultima Cena e inseriva la figura di Gesù Cristo nel contesto di un “matrimonio” gay; e in più occasioni abbiamo denunciato anche gli osceni spettacoli
offerti dalle Femen. Fu grazie alla nostra denuncia per l’esposizione presso il Museo MAXXI di Roma di un’opera di chiara matrice pedopornografica, che l’oscena statua è stata immediatamente rimossa. Abbiamo fatto ricorso ai giudici amministrativi contro la determinazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco con cui è stata disposta la revisione del foglietto illustrativo della “pillola del giorno dopo” Norlevo, cancellandone il potenziale effetto abortivo: ma qui la menzogna ha prevalso, e il “bugiardino” si rivela un vero “bugiardone”… C’è poi tutta la schiera di petizioni, delle quali ormai fanno uso in molti. Tra le prime petizioni che abbiamo lanciato sarà bene ricordare quella inviata al Governo per salvare dalla comunità pedofila Primo piano
del Forteto i minori che ancora vi si trovavano – e la cosa poi è finita anche in Parlamento. Il più grande successo è stato quello della petizione contro il gender a scuola che abbiamo presentato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al MIUR: raccogliemmo quasi 200.000 firme in un paio di mesi (siamo poi, di recente, intervenuti presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati per fermare i disegni di legge che intendono introdurre l’“educazione di genere” a scuola). Abbiamo anche dato il via a una serie di mozioni antigender adottate dai Consigli Regionali di diverse Regioni: la prima è stata la Regione Basilicata, che ha approvato la mozione grazie alla consulenza e al nostro sostegno. Più di recente, con la nostra petizione #chiudeteUNAR, abbiamo svelato il nome dell’ANDDOS, l’associazione gay coinvolta nel giro di orge e prostituzione (con il patrocinio dell’UNAR), denunciato da Le Iene.
per la Famiglia” e abbiamo sostenuto i Sindaci che hanno il coraggio di sollevare obiezione di coscienza alla celebrazione delle unioni civili. E poi, la nostra attività in difesa della vita e della famiglia ha varcato i confini nazionali. A livello europeo e internazionale, ProVita Onlus collabora con altre associazioni ed enti. Il nostro primo intervento al Forum internazionale della famiglia è stato a Mosca nel 2014; poi siamo entrati nel World Family Congress; abbiamo partecipato nel 2015 al Convegno internazionale di Tiblisi, in Georgia, sulla civiltà occidentale e i valori tradizionali relativi alla vita e alla famiglia. E poi ancora, nel 2016, al Congresso Mondiale per la Famiglia, a Budapest, come relatori. Abbiamo partecipato al convegno internazionale
“Le chiavi dell’educazione, per i valori”, su invito di “In the Name of the Family”, a Zagabria, dove abbiamo spiegato come agisce la propaganda dell’ideologia gender in Italia. Insomma, ne abbiamo fatte tante di cose in questi cinque anni: grazie a voi! E poi, quando e per quanto possibile, abbiamo fatto pervenire il vostro aiuto a mamme in difficoltà, bambini bisognosi, e abbiamo dato un contributo alla ricerca dell’Università di Bologna sulla Trisomia 21. Di tutto questo non vogliamo e non possiamo vantarci: sinceramente riteniamo che il merito sia soprattutto vostro, cari Lettori, che ci sostenete. E che – insieme con noi – potete dire che, se “il mondo va alla rovescia”, non ne siamo responsabili. Anzi, abbiamo fatto il possibile per raddrizzarlo.
In questi cinque anni abbiamo offerto il nostro appoggio mediatico a tutti i politici (di qualsiasi schieramento essi siano) che si impegnano concretamente a favore dei principi non negoziabili: in occasione delle elezioni amministrative del 2016 abbiamo promosso i “Candidati Primo piano
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Primo piano
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Festeggiare i primi cinque
anni di Notizie ProVita assu me un significato ancora più importante se riflettiamo sul clima di rela tivismo etico e culturale nel quale oggi siamo immersi . Nel mezzo di una crisi senza precedenti, questa rivi sta ha assunto nel tempo un ruolo fondamentale per risvegliare le coscienze da una sorta di “anestesia generale”. L’editoria italiana sta attraversando un period o non certo idilliaco, ciò ha comportato anche un cambio repentino di rott a per quanto riguarda il live llo dei contenuti. Tale mutamento, però, non ha impedito a Notizie ProVita di continuare con coragg io e determinazione la propria battaglia per la dife sa della vita e della famigli a, sfornando quotidianamen te articoli esemplificativi e di qualità. E, allora, tan ti auguri per questo prim o lustro e per un futuro anc ora più luminoso, sempre a difesa del primo dei diri tti umani: la VITA.
vicepresidente Commissione V
Buon compleanno di questi anni!
a Notizie ProVita, e
senatore di IDEA -
cento
Carlo Giovanardi, Identità e Azione
Olimpia Tarzia, della Regione Lazio
una nto di riferimento e a ha costituito un pu Vit Pro ie tiz No i ann In questi cinque altri, dotati sona umana. Mentre e la dignità della per end dif chi per cia punta di lan o in prima ProVita ha combattut o restati in silenzio, son , ori ggi ma ben i, di mezzi tutti. Di tutti bambin stessi per la difesa di i ess e tar lot a ti tan uare a linea, incoraggiando che vogliono contin e e di tutti gli uomini nn do le te tut di e, di tutte le famigli essere tali. Auguri!
Lucio Malan, senatore di Forza Italia
Complimenti sinceri per il vostro quinto compleanno dando alla difesa e valorizzazione della Persona. Mi tesoro della vostra passione, del vostro impegno e domani, assieme per la vita sempre!
e grazie per il contributo che state
auguro che la politica sappia fare
della vostra competenza. Ieri, oggi e Giorgia Meloni, presidente nazionale di Fratelli d’Italia
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FILM...
Juno di Marco Bertogna
Juno, una ragazza di sedici anni del Minnesota, rimane incinta dopo il primo – e unico – rapporto sessuale con l’amico (coetaneo) e compagno di band Paulie Bleeker. Titolo: Juno Stato e Anno: Canada/Stati Uniti, 2007 Regia: Jason Reitman Durata: 92 min. Genere: Commedia/Drammatico
Nel panorama del cinema odierno segnaliamo alcuni film “controcorrente”, che trasmettano almeno in parte messaggi valoriali positivi e che stimolino il senso critico rispetto ai disvalori imperanti. Questo non implica la promozione, né l’approvazione globale delle opere recensite da parte di ProVita Onlus.
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Il primo pensiero della giovane è quello di contattare il centro “donne amiche” per abortire; tuttavia, una volta lì, dopo un brutto impatto con la segretaria e una serie di dubbi emergenti, ci ripensa e torna a casa. La seconda opzione di Juno è quella di dare in adozione il bimbo (o la bimba) e, tramite un annuncio su un giornale locale, contatta e conosce una coppia che rispecchia le sue aspettative. Purtroppo, al nono mese di gravidanza, Juno scopre che la coppia di futuri genitori è in crisi e sta per lasciarsi: nonostante questo, la ragazza decide di dare comunque in adozione il suo bimbo alla donna, seppure sola. La prima caratteristica da sottolineare in questo film è la bravura del cast – Ellen Page (Juno), Michael Cera (Paulie Bleeker), J.K. Simmons (padre di Juno), Allison Janney
(matrigna di Juno), Jennifer Garner e Jason Bateman (la coppia adottiva) – e il tocco leggero del regista Jason Reitman, che rendono la pellicola piacevole sia per i giovani, sia per gli adulti (anche se ci sono molte parolacce). Inoltre, in Juno vengono toccati argomenti delicati e profondi come l’adolescenza, il rapporto tra genitori e figli, la maternità e la paternità, l’aborto, l’adozione, l’educazione sessuale, etc. Non c’è una presa di posizione da parte degli Autori, non c’è un giudizio su ciò che Juno fa o non fa: c’è tuttavia sicuramente la presa di coscienza che il figlio verrà alla luce e che la vita va tutelata. Juno è dunque un film sincero, che fa emergere la freddezza e lo squallore delle opzioni che vengono proposte alle donne per ciò che concerne l’aborto e che velatamente critica l’educazione sessuale fatta nelle scuole. Emerge tuttavia anche l’incapacità da parte del giovane padre, della migliore amica e dei genitori di proporre a Juno un percorso alternativo come, per esempio, quello di tenere il bambino, assumendosi le responsabilità delle proprie azioni.
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Gli articoli che leggete su questa Rivista non si trovano su internet. Invece tutti quelli che pubblichiamo sul sito www.notizieprovita.it escono anche sulla nostra pagina Facebook ProVita Onlus, sulla quale vengono pubblicate anche alcune simpatiche vignette, video di approfondimento e immagini accattivanti e di facile condivisione.
Nonni:
RADICI DELLA FAMIGLIA In occasione della Festa dei Nonni, che in Italia si celebra il 2 ottobre, il presidente di Nonni 2.0 ci presenta la sua Associazione
di Pierluigi Ramorino
Ce lo dicono le statistiche: le praterie dell’Europa da qualche anno diventano sempre più preda di un nuovo tipo di animale, il nonno. Animale che era un tremolante tripode ancora agli inizi del secolo scorso, si sta trasformando in un “diversamente” aitante bipede, molto attivo anche se ha superato i sessantacinque anni e con un vantaggio in più, rispetto agli esemplari più giovani: si porta sulle spalle il notevole bagaglio dell’esperienza maturata negli anni precedenti, in un mondo che ha visto in poco tempo mutarsi e rimutarsi vorticosamente; ciò ha reso per lui necessario raffinare una particolare capacità di gestire i molteplici cambiamenti
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(professionali, sociali, strumentali, ecc.), dalla qualcosa gliene sono derivate apprezzabili e variegate competenze. Parallelamente dobbiamo poi tener presente che, per effetto dell’evoluzione della scienza medica e per il miglioramento generale delle condizioni di vita da una parte e per la contrazione dell’indice di natalità dall’altra, la presenza dei “nonni” si è fatta via via più consistente, con un trend di crescita sempre più significativo. Basti pensare che oggi l’aspettativa di vita è migliorata, in media, di quasi dieci anni rispetto ai dati rilevati nel 1990. In Italia gli over sessantacinque, che allo scadere della prima metà del secolo scorso erano poco più di 4.500.000, oggi superano
i 12.500.000 e rappresentano il 21% della popolazione: percentuale destinata ad aumentare fino al 35% del totale nei prossimi venticinque anni. Un’altra considerazione: l’istituto familiare, cellula base della società, luogo per eccellenza della formazione della persona e culla dell’educazione, è oggi messo in gravi difficoltà dal fatto che i giovani genitori, obbligatoriamente distratti dal lavoro sempre più assorbente, non possono dedicare ai propri figli se non esangui e ristretti ritagli di tempo, a totale scapito della loro capacità educativa. È così che i nonni si stanno trasformando da pochi “accuditi” a tanti attivi protagonisti della vita familiare, una sorta di baby-sitter di prima classe, insostituibili per il grado di fiducia che offrono in un mondo pieno di insidie e per le indiscutibili capacità che il grande affetto che li guida infondono loro, ben al di là di quelle di qualsiasi altro pur valido professionista.
maturati innesti della tradizione, costituiscono un vero tesoro a disposizione delle nuove generazioni; cosa che papa Francesco – e, prima di lui, Benedetto XVI – hanno più volte e in più occasioni dichiarato, sottolineando quanto sia importante che i giovani vi attingano, parlando con i loro nonni e invitando i genitori a facilitare questo scambio. Ce lo conferma, pur senza valore statistico assoluto, anche un’indagine recentemente
effettuata in una scuola media di Milano, dalla quale è risultato che alla domanda «Fra le persone che ti sono vicine, quali sono quelle che ti danno maggior fiducia?», le quattro risposte possibili hanno dato questo inaspettato risultato: «Genitori 8%, insegnanti 12%, nonni 75%, altri 5%». Tutto ciò per dire che la figura del “nonno”, finora diffusamente considerata come quella di un vecchietto da assistere e curare amorevolmente, buono solo per basilari funzioni
Inoltre, il loro enorme contenitore di conoscenze già filtrate dal confronto con la realtà, non tanto specifiche quanto soprattutto comportamentali, unite ai 25 N. 56
ndo a rm fo s a tr o n n ta s i s I nonni i iv tt a ti n ta a i” it d u c c da pochi “a miliare fa a it v a ll e d ti is n o g prota
di babysitteraggio, erogatore di caramelle per la gioia del dentista del nipotino, o raccontatore di belle favole senza tempo, non è più quella attuale. Però i nonni non sono ancora riusciti a farsi riconoscere il nuovo ruolo, con le conseguenti responsabilità. Tutte queste premesse ci hanno indotto, poco più di tre anni fa, a costituire l’Associazione Nonni 2.0, nata da un gruppo di amici di vecchia data una sera, dopo aver a lungo parlato dei rispettivi nipoti, confrontandosi su esperienze, difficoltà e gioie del loro ruolo.
Come da Statuto, scopo dell’Associazione è «la valorizzazione del ruolo dei nonni quali custodi della memoria, e quali attivi testimoni delle virtù e delle esperienze che, alla prova del tempo e della vita, si sono dimostrate utili e valide per affrontare le sfide personali e sociali del tempo presente. In tale prospettiva l’Associazione è innanzitutto, ma non solo, impegnata a vigilare attivamente affinché sia ovunque tutelata la libertà di educazione e venga assicurata ai nipoti e alle future generazioni una formazione la quale tenga conto dei principi di realtà, natura e ragione, così come giunti a noi da secoli di storia». Partendo da qui, la nostra attività si è concentrata in primo luogo su iniziative culturali che hanno trovato corpo in incontri, convegni e pubblicazione di documenti tesi a “riattivare” i nonni mediante un’opera di formazione/informazione
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sui temi educativi e sulla loro funzione di perno della famiglia, testimoni delle origini e portatori della tradizione. Un’ampia messe di notizie su quanto è stato fatto la si può ritrovare sul nostro sito web, www.nonniduepuntozero.eu, dove oltre a dati specificamente relativi alla nostra attività abbiamo raccolto documenti di varia estrazione concernenti i “temi fondanti” che più da vicino ci interessano. Primi fra tutti quelli relativi al “passaggio fra generazioni”, fondamentale ai fini della formazione di una salda personalità, così come ben argomentato dalla professoressa Eugenia Scabini, e quello non meno determinante del “significato della tradizione”, così come inteso da don Giussani nel suo libro dal titolo Il rischio educativo. Parallelamente ci siamo attivati, in collaborazione con altre analoghe realtà anche a livello europeo, per incoraggiare la partecipazione democratica e civica dei cittadini over sessantacinque e sviluppare nella società la consapevolezza della consistenza non solo numerica, ma soprattutto valoriale di questa “nuova età”,
così come l’attuale scienza sociologica ha iniziato a definire i “nonni”. Sotto questo aspetto, in occasione del Convegno su “Famiglia come risorsa per uscire dalla crisi” da noi promosso e tenuto a Milano nel giugno scorso, abbiamo presentato una serie di iniziative sulle quali ci siamo impegnati ad agire a partire dai prossimi mesi e volte a portare a rilevanza di detrazione fiscale gli aiuti economici che i nonni danno alle famiglie dei figli; a rendere possibile la partecipazione dei nonni alla organizzazione scolastica dei propri nipoti; a promuovere soluzioni abitative per sottrarre i nonni alla solitudine; ad aiutare esperienze che facilitino le relazioni fra generazioni. Come si può rilevare da quanto sopra, la nostra azione – grazie all’aiuto dei nostri sempre più consapevoli associati – si sta aprendo a iniziative stimolanti a sostegno del nostro ruolo, con indubbio vantaggio non solo per i nipoti, primari destinatari della nostra azione, ma anche per noi stessi, che ci manteniamo attivi e partecipi anziché abbandonati sulla panchina dei giardinetti.
D: «FRA LE PERSONE CHE TI SONO VICINE, QUALI SONO QUELLE CHE TI DANNO MAGGIOR FIDUCIA?» R: «GENITORI 8%, INSEGNANTI 12%, NONNI 75%, ALTRI 5%»
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Essere nonni:
bellezza nella complessità
di Giulia Tanel
I nonni sono un ponte che unisce, favorisce il passaggio e sostiene Oggi, come ieri, diventare nonni è un dono della vita e un dono alla vita. Le ricerche sociologiche e gli studi che analizzano i cambiamenti di costume e i grandi mutamenti sociali della nostra epoca ci possono dire quanto, e in che modo, sia cambiato il ruolo dei nonni negli ultimi anni, quali nuovi scenari si siano aperti e si stiano aprendo attorno a queste importanti figure parentali. Tuttavia rimane un dato certo: la bellezza di un dono che la vita fa a coloro che possono diventare nonni e l’importanza di una relazione di cui le generazioni più giovani, nipoti e figli, possono godere. Attorno a questo vorremmo proporre qualche spunto di riflessione, a partire appunto dalla consapevolezza che anche i rapporti tra le generazioni stanno assumendo complessità e contorni sempre più articolati rispetto al passato, e non solo a quello più lontano. 28 N. 56
Le situazioni che le famiglie vivono sono diversificate sotto molteplici punti di vista, tanto che non risulta facile generalizzare e trovare chiavi interpretative capaci di mettere a fuoco gli aspetti salienti che connotano un legame da sempre celebrato per la sua importanza e bellezza. Una metafora ci può forse aiutare a esplorare l’identità di questo rapporto, vale a dire l’essenza che permette a questa relazione familiare di essere in fondo sempre la stessa, nonostante il variare delle forme in cui si realizza: i nonni sono un ponte tra le generazioni perché uniscono, rappresentano un passaggio e sostengono.
I nonni uniscono Sono i nonni, con la calma che si possono prendere, a tenere insieme i fili della trama familiare, attraverso racconti di figure che nel tempo l’hanno disegnata, molte delle quali possono magari non vivere più o essere fisicamente lontane. Chi non ricorda momenti in cui il nonno o la nonna – recuperando un pensiero, un oggetto o una foto presente in casa – ha cominciato a narrare, tenendoci incollati
tra I nonni sono un ponte niscono, u é h rc e p i n io z ra e n e le g ssaggio rappresentano un pa e sostengono
alle parole che ci permettevano di dare vivida concretezza a cose e persone mai viste o poco conosciute, eppure così profondamente nostre, perché parte della nostra storia? Questi racconti sono stati, e continuano a essere, doppiamente preziosi perché permettono a chi ricorda di ridare significato e continuità agli avvenimenti di tanti anni e a chi ascolta di riconoscersi in una storia che ci ha preceduti, che ci appartiene, e che per questo ci può sostenere e orientare, perché è una storia che ci consegna le nostre radici. È interessante riprendere in proposito un’espressione abbastanza nota, grazie anche al paradosso che sembra rappresentare: «Senza radici non si vola». Ebbene sì, nonostante l’enfasi sulla fluidità del nostro tempo, ci piace sottolineare il valore educativo delle radici, vale a
dire di quei punti fermi dentro il tessuto familiare che aiutano – i bambini prima, i giovani poi – a viversi, magari per distinguersi, dentro legami di appartenenza. I nonni rappresentano un passaggio I nonni fanno da ponte tra i diversi paesaggi emotivi di una famiglia. Quanto è prezioso poter contare su qualcuno che ti vuole bene, di cui ti fidi e che senti ricco di esperienza di vita sapendo che ti può ascoltare e capire? I nonni sono spesso un punto di riferimento affettivo importante per i nipoti lungo gran parte del loro percorso di crescita: sono figure disponibili a offrire una coccola; a raccogliere con serenità lo sfogo per un litigio con un amichetto o con il fratello; a condividere
con complicità un sogno; e, più tardi, magari ad accogliere qualche dissapore nei confronti di mamma e papà. Bambini e ragazzi vivono la relazione con i nonni con una libertà del tutto particolare, perché gli stessi nonni si vivono con libertà nei confronti dei nipoti, quella libertà che nasce dall’amore incondizionato. Ancora una volta possiamo vedere il segno di una reciprocità nella relazione che è dono per gli uni e gli altri, per chi riceve amore e per chi lo dona. E possiamo riscontrare con grande evidenza il valore della vita in ogni sua fase, anche in quella in cui non si è più attivi nel mondo del lavoro e che si sarebbe tentati di considerare insignificante o marginale. I nonni sostengono Questo impegno sul versante affettivo-emotivo – specie per quanto concerne le nonne, ma non solo – si estende anche ai figli, e forse specialmente alle figlie, che si trovano ad accompagnare a loro volta il cammino della prole. I nonni diventano validi interlocutori con i quali confrontarsi sulle scelte che contano, a maggior ragione se il rapporto tra padri/madri e figli è maturato nel tempo e se i motivi di condivisione nella quotidianità 29 N. 56
dell’organizzazione familiare sono stretti e frequenti. Il tutto, naturalmente, nel rispetto reciproco dei ruoli, che devono mantenere chiaro a chi spetti la responsabilità genitoriale e a chi competa la decisione rispetto all’impronta educativa da dare ai bambini. Siamo così arrivati alla questione più concreta delle tre annunciate in partenza: il fatto di essere, in quanto nonni, un ponte che sostiene operativamente nella quotidianità, o comunque nel ritmo di vita di una famiglia. È un dato evidente a tutti la significativa presenza dei nonni nella vita delle giovani famiglie. Nonni che si adoperano per portare i bambini ovunque: a scuola, dal pediatra, nei centri per le attività sportive; nonni che sostituiscono i genitori nei periodi di malattia dei figli; nonni che comprendono l’esigenza delle giovani coppie di avere un tempo per sé e che si mettono a disposizione per permettere anche questo. Si tratta di servizi di grande valore, e non solo con riferimento all’aspetto economico, perché la sicurezza e la pregnanza della relazione
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nonni-nipoti è ovviamente impagabile. Come proteggere la bellezza del rapporto nonni-nipoti? A questo punto viene abbastanza spontanea una domanda: come proteggere, come non sciupare il valore di una simile bellezza? Essenzialmente chiamando in causa la responsabilità delle generazioni coinvolte nel costruire e mantenere condizioni fertili al rapporto intergenerazionale. Tra le più importanti vi è sicuramente il dialogo rispettoso e aperto tra genitori e nonni, assieme alla scelta di tempi e spazi d’incontro e condivisione adeguati. Il dialogo, per non generare aspettative improprie, per non assumersi o assegnare ruoli d’altri, ma per costruire sinergie nel riconoscimento delle differenze e delle specificità dell’essere genitori e dell’essere nonni. I tempi e gli spazi d’incontro, perché sono le sole “condizioni d’esercizio” che consentono di promuovere rapporti sani e generativi nello scambio, riconoscendo ai nonni il diritto di preservare anche ambiti di vita e interessi propri.
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Avviso a pagamento
DIFENDI LA
FAMIGLIA
E I TUOI FIGLI
SOSTIENI
Alessandro Fiore, portavoce di ProVita, e Mario Agnelli, Il bene comune può essere realizzato solo attraverso la promozione senza compromessi della Vita portavoce dei Sindaci che hanno sollevato obiezione di coscienza alle unioni civili. e della Famiglia naturale fondata sul matrimonio. Notizie
offrire servizi in Mauritania, Arabia Saudita, Yemen, Somalia, in altri paesi dove l’omosessualità può essere Vai sul sito www.notizieprovita.it per leggere il “Patto per la famiglia naturale” e conoscere i nomi dei candidati “nel nomeche di lo chihanno può parlare” punita con la pena di morte, enonsottoscritto! in Nigeria, dove il WWW.NOTIZIEPROVITA.IT comportamento omosessuale può essere punito con la fustigazione, la prigione, o la morte per lapidazione. 12. Salesforce, una società di software, ha minacciato che avrebbe ridotto gli investimenti in Georgia. Ma Salesforce opera serenamente in India dove Human Rights Watch spiega che il codice penale ha rafforzato l’idea che la discriminazione e i maltrattamenti delle persone LGBT sono accettabili. 13. Apple Inc.: protesta negli USA, ma produce in Cina e vende nei Paesi Arabi. 14. National Basketball Association (NBA): è preoccupata per l’omofobia in USA, ma organizza manifestazioni sportive in Sud Africa, dove il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha scritto in una relazione della sua preoccupazione per il razzismo e la xenofobia. 15. Netflix, leader mondiale della TV via Internet, ‘è una società inclusiva’, dice. Ma offre i suoi servizi per esempio in Libia, la patria delle violazioni del dirittoUTERO internazionale. SPECIALE IN AFFITTO di donne e bambini tollerato dalla “società civile” 16. Sony: ha un ufficio inIl mercato Kazakhstan, dove Amnesty International segnala che si pratica la tortura e dove le libertà di espressione, associazione e riunione pacifica sono limitate. Padova CMP Restituzione
Anno IV | Rivista Mensile N. 37 - Gennaio 2016
POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00
5. La Weinstein Co., un grande studio cinematografico, ha minacciato che non avrebbe mai più girato un film in Georgia, ma gira e produce Shanghai, in Cina; No Escape in Tailandia. 6. AMC Networks Inc., produttrice della fortunata serie The Walking Dead, lavora in Russia, Paese ‘omofobo’ per eccellenza. 7. Time Warner: non avrebbe lavorato mai più in Georgia, ma a Singapore sì (un altro Paese che vieta penalmente l’attività omosessuale, secondo l’ International LGBTI). 8. La Walt Disney Co.: e la sua controllata Marvel Entertainment sono ‘aziende inclusive’, ma continuano ad espandersi in Cina, dove tra l’altro investono 5.5 miliardi di dollari per un parco a tema a Shanghai.
PROVITA
Chi salva i bambini,
salva le madri Una testimone davvero eccezionale: Margherita Borsalino Garrone
Proposta di legalizzare l’eutanasia alla Camera
Molte grandi imprese si indignano per ‘l’omofobia’ dei governi federati (che riconoscono il diritto all’obiezione di coscienza), ma che fanno affari d’oro fuori dagli USA, in Paesi dove l’omosessualità è addirittura reato, passibile di condanna a morte
9. General Electric Co., si dà da fare in Arabia Saudita, un Paese che criminalizza il comportamento omosessuale (nel 2014, un uomo saudita è stato condannato a tre anni di carcere e 450 frustate: aveva usato Twitter per organizzare incontri con uomini). 10. The Coca-Cola Co.: nel 2006, gli impianti di imbottigliamento della Coca-Cola sono stati accusati di interferire con i problemi di irrigazione nelle regioni dell’India e America Latina che soffrono per scarsità d’acqua. Più di recente, la Coca-Cola è stata accusata di rifornirsi di zucchero beneficiando di espropri non etici. Il sito della Coca-Cola, però, elenca la bio-diversità, la tutela dei diritti delle popolazioni locali, la sostenibilità come valori fondamentali (oltre che ‘l’inclusività’). Anche essa ha levato vibrata protesta contro le leggi omofobe della Georgia ecc. 11. PayPal addirittura è intervenuta nella polemica sulla legge per i bagni unisex. Ma PayPal continua a
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Gli attivisti LGBTQIA(...) pretendono che ognuno sia libero di andare nello spogliatoio o nel bagno ‘che si sente’: un uomo che apparentemente ha gli attributi da uomo, ma che ‘si sente donna’ dovrebbe poter andare nello spogliatoio (o nel bagno) delle donne
Insomma, sappiamo bene quanto sia faticoso, per tutte queste grandi imprese, barcamenarsi tra gli ideali e il portafoglio. Ma, alla fine, tutto sommato pare che conti di più il dio quattrino, non è vero?
www.notizieprovita.it “nel nome di chi non può parlare”
cuore
Anno V | Rivista Mensile N. 41 - Maggio 2016
Padova CMP Restituzione
POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00
Padova CMP Restituzione
Anno V | Rivista Mensile N. 39 - Marzo 2016
POSTE ITALIANE S.p.A. | Spedizione in AP - D.L. 353/2003 | (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) | art. 1, comma 1, NE/PD | Autorizzazione Tribunale: BZ N6/03 dell’11/04/2003 | Contributo suggerito € 3,00
“nel nome di chi non può parlare”
ProVita ha pubblicato un “Patto per la famiglia naturale” con il quale i candidati Sindaci nei capoluoghi di Provincia e i candidati Sindaci e Consiglieri nei capoluoghi di Regione si impegnano a difendere la Famiglia, la Vita e i bambini e a lavorare nell’interesse e per il maggior bene di tutto il popolo della realtà territoriale in cui sono candidati.
il
IN UNA GOCCIA CURA E CONFORTO PERINATALE
Non vuoi finanziare gli aborti? OSA: OBIEZIONE ALLE SPESE ABORTIVE
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CC0 Public Domain
TRA FRAGILITÀ Per infondere speranza nelle persone che si trovano a dover assistere un figlio gravemente disabile; per andare, con l’amore, oltre la paura…
di Paola
Il silenzio in quei momenti era il nostro colloquio, un continuo dare e ricevere amore, da mamma a figlia e viceversa 32 N. 56
e potenza
«È stata abbastanza dura scrivere, nel senso che ogni volta che scavo e rivivo, anche se dentro ho elaborato, per me è comunque un dolore per la sua perdita…». Così ci ha scritto la mamma che ci ha mandato questa testimonianza sulla piccola, preziosa vita di Maria Chiara. La ringraziamo commossi,
perché ha condiviso con noi e con voi, cari Lettori, un’esperienza di vita e di morte, di dolore e di immensa felicità misteriosamente, immensamente preziosa. Facciamo silenzio e leggiamo: è un ottimo spunto di meditazione sulla somma dignità di ogni essere umano.
le il 14 ue di parto natura cq na a ar hi C ia ar ato, che sarebbe La nostra piccola M del parto programm ta da la do an ip tic rtito i settembre 1997, an ano da sempre avve ev av ci e m co , te or della sua m sencefalia e stata anche la data con la vita”, olopro ile tib pa om nc “i a ci. Er n si era in parte medici per preparar osoma. Il cervello no om cr un di rto co o ima sorpresa che ci delezione del bracci ure il cranio. La pr pp ne a, nz ue eg ns sviluppato e, di co e si muoveva. respirava, piangeva : ta na te in utero, lei na pe ap ce fe le previsioni di mor e nt sta no no , hé rc e pe renti e amici Ero grata al Signor nessuno. Medici, pa da a elt sc ta sta a er n n me la sono era nata e la data no a l’aborto. Ma io no nz te sis in n co to lia Qualcuno ci avevano consig oto confidando che vu l ne lto sa un re e accetta sentita: è stato com . stenuto. Così è stato sempre con ci avrebbe preso e so mesi in ospedale, i e, an m tti se le , no in Passarono i giorni durare qualche gior ta tu po e bb re sa n ordava che no bimbo qualcuno che ci ric . Avevamo anche un tro ’al all to en om m ire da un in ospedale” più, che doveva mor etto per “la sorellina aff o su il e o, at en e scat gno e bello. di due anni, solare i bambini tutto è de de ri pu i ch oc li ag a notte, ci dava molta forza: piccola. Poi ci fu un la n co o gi ig er m n lui e il po to da una Il mattino stavo co itto”: avevamo sapu Eg in a ug “f lla de o la notte liente” al quella che io chiam ospedale più “accog un re va tro lio eg m a e er aria Chiara era dottoressa-angelo ch trovava, la vita di M si ve do o ell qu in più presto perché lì, … gna di essere vissuta” ni e cavetti considerata “non de stante i tubi, tubici no no o ci ac br in nerla e si accoccolava Avevo imparato a te a il mio abbraccio iv ep rc pe i le e ch o iv itata nei dei macchinari. Sent eca e sempre più lim ci a Er ! ita fin in a zz quei in esso… che tenere tra noi! Il silenzio in sse ssa pa e or am to do quan e, da movimenti, ma ricor dare e ricevere amor uo in nt co un , io qu o collo momenti era il nostr ceversa. edico al quale mamma a figlia e vi cordo con lo staff m ac d’ à, et di e es m a casa. Le ore di Finché al nono demmo di portarla ci de , ne di itu at gr saperla dobbiamo eterna non resistevamo al li, bi ta or pp so in e ventat n sarebbe stata separazione erano di o consapevoli che no am av Er ! lia ig m fa lla rla e lontana dal resto de di peg tube per nutri ta ta do a, at izz m era tracheosto farmaci per una passeggiata: lei isi. E poi c’erano i ec pr ia gl ve di e o do di sonn non aveva un perio tutta la notte! le crisi epilettiche. ara dormiva spesso hi C ia ar M : sa re rp A casa la seconda so
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lo percepisse ata e protetta e credo che lei Era in famiglia, al sicuro, am ente della sua presenza, seppur tristem ce feli era no elli frat Il e. ent pienam o mamma?». minerà e non giocherà con me, ver cam non tta iare «Ch : che o and not se – sarebbe a volta gli chiesi se per lui – for Ma le voleva un gran bene. Un glio che l’avessi fosse stata, se sarebbe stato me stato meglio se Chiara non ci mma!». saresti stata più neanche la mia ma non lora «Al lui: e le, eda osp in lasciata lti riguardi Maria Chiara, pur avendo mo Riuscivamo anche a uscire con ori ecc… un cavi e cavetti, saturimetri, aspirat e tutte le dovute precauzioni e a vacanza scimmo anche a fare una piccol piccolo ospedale ambulante! Riu nostra pre nei pressi di un ospedale. La sem , vita di o ann o ond sec nel suo va predetto, come qualche luminare ci ave “qualità di vita” non era scesa, tturao di Maria Chiara in qualche stru tanto da suggerire il collocament ospizio per disabili. affetti, di a ma densa di motivazioni, di cos fati lto mo era vita tra nos La era conosciuta si, felici così! La nostra storia amore… eravamo, strano a dir (ma anche la gente dimostrava vicinanza e, seppur con molte difficoltà, prove che ha messo davanti anche a delle paura). La realtà quotidiana ci e siamo Tuttavia con l’aiuto del Signor i. bil era up ins re bra sem no posso ggiore. fosse Lui a portarci il peso ma riusciti ad andare oltre, come se Questi anche da lontano, impensabili. Poi vennero le testimonianze, una forza no fragilissimi, sono in realtà bambini silenziosi, che sembra vezza. assopite, forse anche la loro sal nze cie cos le per te pen om dir così a la bellezza, la perfezione, In una società dove viene esaltat hiamo al vero senza di questi bambini è un ric l’autodeterminazione… la pre si, momenti importanti. Così, con alti e bas senso della vita e ai valori più doci sulla pì i suoi tre anni e mezzo istruen com tta iare Ch , cili diffi no me più o o, e noi ne ci amore e gratitudine in silenzi potenza della vita, trasmettendo o all’ultimo. abbiamo goduto pienamente fin te viva o sedici anni. Lei è sempre par Ci manca moltissimo, anche dop che ha dono messo tra le nostre mani e nd gra un ia, igl fam a str no della pre, in meglio! cambiato la nostra vita per sem i è dovuta la nostra pace e serenità di ogg Sentiamo profondamente che o e rispettato o, custodito, difeso, preservat semplicemente ad aver accolt la vita dall’inizio alla fine. e e di tutte ria Chiara, con l’aiuto del Signor Grazie per questo, piccola Ma per noi. le persone che hanno pregato
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CON PROVITA TU SEI UN DIFENSORE DELLA VITA!
CON PROVITA,
Fine 2012 , nasce Notizie ProVita. Il sacrificio di una giovane mamma coraggiosa, Chiara Corbella, ci mostra fino a dove può arrivare l’amore per i figli.
ProVita offre sostegno concreto a mamme con gravidanze difficili e a bambini e famiglie in situazioni di disagio o che affrontano malattie e disabilità. Nella foto, la famiglia d’Ogny.
ProVita è un’associazione promotrice dei due grandi Family Day di giugno 2015 e gennaio 2016.
Ottobre 2016: ProVita presenta la prima denuncia contro agenzie straniere che organizzano l’utero in affitto in Italia: una delle azioni legali promosse per difendere il diritto alla vita e la famiglia.
ProVita è presente sui media: oltre100 interviste e dibattiti nel solo 2016 su TV, giornali e radio!
ProVita è stata chiamata alla Camera dei deputati per essere sentita su diversi disegni di legge, come quello sull’educazione “gender”.
ProVita interviene presso le Istituzioni. Ha svolto dieci conferenze stampa in Parlamento nel solo 2016. Nella foto, ProVita dà voce a pazienti usciti dal coma, contro il ddl sul testamento biologico.
Enorme successo del tour di ProVita con Gianna Jessen, testimonial internazionale contro l’aborto: anche con oltre mille partecipanti in aula! ProVita organizza un centinaio di conferenze all’anno in tutta Italia.
ProVita agisce grazie alla generosità dei suoi sostenitori. Oggi TU puoi aiutarci ad agire per la vita e per la famiglia, facendo una donazione tramite: bonifico bancario presso la Cassa Rurale Alta Vallagarina (indicando: Nome, Cognome, Indirizzo e CAP), IBAN T89X0830535820000000058640 oppure mediante c/c postale n. 1018409464
Il racconto di una neo-mamma sulla vita che cambia profondamente con l’arrivo di un frugoletto…
E ORA
SIAMO IN TRE!
di Cecilia McCamerons Piazza
«Sai Marco oggi non è arrivato solo il Bimby (l’elettrodomestico), ma anche un bimbo…». Così ho reso partecipe mio marito della piccola tenace vita che stava crescendo dentro di me. Ero emozionatissima: ricordo il sorriso stampato mentre glielo dicevo e lo stupore misto a paura mentre guardavo quelle due inequivocabili lineette rosa comparse sul test di gravidanza. Marco prima mi ha chiesto se fosse uno scherzo, poi felici ci siamo abbracciati forte. Avevo avuto qualche sentore di cambiamento nei giorni precedenti perché ero più fiacca e dormigliona: in effetti una nuova vita ha bisogno di tanta energia e attenzioni fin da subito! Nei mesi successivi ho
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poi pensato che, praticamente, come coppietta sposata abbiamo vissuto solo per pochi giorni: prestissimo è arrivato questo dono del Cielo, così che siamo stati in tre quasi immediatamente. Spesso, durante la gravidanza, mi son trovata a pensare come siano meravigliosi, durante l’arco dei nove mesi, quei cambiamenti che permettono al corpo della mamma di adattarsi, fare spazio e accogliere al meglio la nuova creatura: sangue del suo sangue ma già qualcun altro, persona a sé. Quanto sono belle le donne che portano dentro una nuova vita! Hanno un alone sacro, una bellezza antica come il mondo e il suo Creatore.
Durante i primi mesi della gravidanza, soprattutto la prima, può succedere che ci si allarmi per cose che poi si scoprono essere nulla di che, così una mattina sono andata al pronto soccorso per delle piccole perdite. Dopo la visita e la prima ecografia, nella quale ho visto il nostro piccolo fagiolino, mi è stato proposto il “percorso nascita ostetriche”: sarei stata seguita solo da un’ostetrica, visto che la gravidanza era fisiologica. Meglio così: meno medicalizzazione superflua. Un’altra cosa mi ero detta: quando rimango incinta voglio una maglietta a righe orizzontali, per evidenziare il più possibile la pancia, visto che di solito la maschero! E così ho fatto. E ne ho pure decorata una con una tasca e un bel faccino di bimbo che spunta fuori, tipo cucciolo di canguro. Man mano che questa vita prende posto dentro di me e il volume della pancia aumenta verso i nove mesi, aumentano anche i fastidi come le caviglie gonfie, la stanchezza, la velocità
di camminata ridotta, il non poter dormire a pancia in giù, la sciatica. A proposito di sciatica, mi è capitato un episodio (a posteriori) simpatico: una sera ero in giro per il centro città con mio marito e mi ha preso una fitta alla gamba, tanto da riuscire a malapena a stare in piedi, e non riuscivamo a trovare un taxi disponibile per venirci a prendere (anche quando dovevamo recarci in piazza san Pietro a Roma vestiti da sposi per l’udienza col Papa non c’era un taxi disponibile! Ormai un classico!)… Durante i nove mesi di
gravidanza si fanno progetti su come riorganizzare casa, si sogna, s’immagina il viso del bambino/a, si pensa al suo nome, si legge – consiglio di leggere Bebè a costo zero di Giorgia Cozza e Allattamento di Paola Negri –, si passa da momenti di grande gioia al senso di inadeguatezza (quanto sono importanti i mariti/papà!), dal riso al pianto, dalla nausea alle voglie di cetriolini sottaceto, dalla fatica degli ultimi giorni col pancione pesante all’emozione di stringere e vedere negli occhi quell’esserino che già da nove mesi era con noi. 37 N. 56
sfida a n u è i r o it n e g e r e Ess e, al proprio caratter ai propri progetti, ai propri desideri Un neonato ha bisogno di tutto. Non è autonomo come altri cuccioli di mammifero e nei primi tempi il latte e la mamma sono la risposta a tutti i suoi bisogni. La vita con il primo neonato è quindi ancora più difficile: bella, nuova, entusiasmante, piena, ma non facile. Notti insonni, male al seno, pianti, impossibilità quasi totale di cucinare, sistemarsi e sistemare casa, irritabilità, stanchezza, senso di inadeguatezza, pazienza infinita, sbalzi ormonali con conseguenti sbalzi d’umore anche contro quel marito/neo papà che
cerca di fare del suo meglio. Benedette famiglie patriarcali e numerose in cui due braccia per tenere il neonato e permettere alla mamma di farsi una doccia si trovano sempre! Un fratello minore, una zia nubile, una nonna che prepara da mangiare per tutti… una manna per la salute psicofisica della mamma che deve concentrarsi e dedicarsi completamente al suo cucciolo. Povere mamme dei nostri giorni, spesso così sole, distanti dalla famiglia di origine, trasferite in un’altra città (come me), magari figlie uniche, con genitori (neononni) ancora a lavorare, con famiglie separate… Mi sono resa conto per esperienza che una mamma ha bisogno di una rete di supporto e aiuto concreto e, grazie al cielo, ci sono amiche che si prendono cura di te e io ho potuto beneficiare di aiuto culinario, di supporto morale e fattivo per quanto riguarda l’allattamento al seno
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e di confronto… e conforto. Il motto per le mie prossime gravidanze – se ci saranno, lo spero tanto – sarà: «Meno tutine, più opere di bene». Tradotto: meno regali preconfezionati e più lasagne da mettere in freezer, lavatrici stese, pulizie della casa, torte per colazione e tutto quello che suggerisce la carità creativa. Grazie ad un’amica ho anche scoperto il mondo del portare – il babywearing –, che permette di avere il neonato (e poi il bimbo più grandicello) sempre a contatto: praticamente lo si porta addosso con vari supporti. Io sono tornata a casa con la piccola Teresa Maria nella mia bellissima fascia con i colori del tramonto e, grazie a essa, anche il distacco dal pancione è stato più graduale. Aver avuto un bambino mi ha spinto anche ad avere un occhio diverso nei riguardi di amiche incinte, a farmi più prossima anche solo con la presenza, mandando sms, nel rispetto di ogni sensibilità personale. Le tutine, i vestitini, le cose e tutto l’occorrente, in qualche modo arrivano; davvero «ogni bambino porta il suo fagottino», come ho sentito dire dalle mie parti: la Provvidenza agisce! Ben più preziose sono la vicinanza, l’aiuto e la compagnia alla mamma.
Con la nascita cambiano ovviamente i ritmi della giornata e, soprattutto all’inizio, il centro della famiglia è il bambino anche se la mamma, come ho cercato di fare io il prima possibile, deve ricordarsi di essere innanzitutto sposa e non trascurare il rapporto con il marito: è necessario riuscire a dialogare bene ed esprimere bisogni, necessità e desideri al nostro coniuge per ritrovare un nuovo equilibrio. Se già nel rapporto tra sposi è necessaria la pazienza, con la nascita del figlio è indispensabile munirsi di tantissima infinita pazienza perché ogni mese è una scoperta e un cambiamento, perché possono esserci giorni con la luna storta, perché ogni
figlio è una persona con il suo carattere, la sua inclinazione, i suoi gusti, il suo modo di dormire e di mangiare, la sua soglia del dolore, ecc. Perché mia figlia non è un animale da compagnia o un bambolotto. Essere genitori è una sfida al proprio carattere, ai propri progetti e ai propri desideri; è un mettersi in relazione con un Tu sempre più autonomo, che diventa sempre più “un altro da me”, e credo che – come mamma – mi sarà difficile lasciar andare la mia bimba. Mio marito mi dice di non mettermi già in ansia per questo… grazie al cielo esiste il papà che ci riporta alla realtà delle cose!
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? » O N I T T O G FA «Ogni bambino viene
con il suo
e: nostre nonne – come anch Questo famoso detto delle re sia mangia anche in tre» – pa si e, du in gia an m si e «Dov tiche… messo in crisi dalle statis In tempi di crescita economica purtroppo debole, se non di perdurante crisi, fare attenzione a ogni spesa e risparmio è, a ben vedere, sempre più sinonimo di sopravvivenza. Al tempo stesso, l’affermarsi di una mentalità esasperatamente consumistica fa sì che a poco venga dato valore ma a tutto, invece, venga attribuito un prezzo. Anche a un figlio, come dimostra l’espansione globale del mercato dell’utero in affitto che, per quanto si tenti di presentarla diversamente, in sostanza altro non è che una compravendita legalizzata – o tollerata – di bambini.
Gi Gu di Giuliano Guzzo
laureato in Sociologia e Ric collabora con diverse rivist fra i quali Tempi.it, Libertae consistente e inCampariedemaistre.com, crescita. C Uccronline.it Almeno per il primo anno die Corrisponde È membro dell’Equipe Nazi vita, come suggeriscono dati: Movimento oggi, 2017, mantenere un per la Vita italia bimbo costa da* 7.072,90 euro giulianoguzzo@email.com a 15.140,76 euro, @GiulianoGuzzo importi che : www.giulianoguzzo.com mediamente corrispondono a oltre l’1 per cento in più rispetto al 2016.
Se invece si estende l’arco temporale al compimento del terzo anno di vita – secondo un’indagine realizzata An dall’Osservatorio Nazionale Pa Federconsumatori sulla base del reddito familiare del 2011 –, il costo di un figlio va da un minimo di 5.850 euro annui per le famiglie Anna a basso reddito, Maria Pacchiotti, pres dell’associazione “Onora la a un tetto massimo di 8.400 euro per le famiglie a medio : www.onoralavita.it reddito, per giungere fino a 13.800 euro per le famiglie più facoltose, sempre su base annua.
GENOCIDIO PERSONE DOWN
Tuttavia, è innegabile come anche il concepire, il mettere al mondo e il crescere DALLA CULLA ALLA fino alla maggiore età ’Europa della “convivenza pacifica”, dei di“diritti”? MAGGIORE ETÀ, un dell’“uguaglianza” figlio presenti, per le Il emerito questa indagine A UNA FAMIGLIA DI MEDIO famiglie comuni, un suo è stato quello di essere stata REDDITO (37.500€/ANNO) costo. realizzata non solo considerando UN FIGLIO COSTA diverse tipologie economiche, rata Europa della “convivenza occupato di questo fenomeno – ignorato dagli s 170.940 EURO Un costo che, per così dire, di famiglia, ma media, che pure non esitano, con una buona dose , dell’“uguaglianza” e dei “diritti”, fra l’altro, risulta pure differenti fasce d’età. G
sumando – nell’indifferenza, se non 40 N. 56 ita complicità delle Istituzioni –
faccia tosta, a proporre servizi televisivi sistematic Ta strappalacrime, quando trattano di persone affett
Sappiamo così che dai tre ai cinque anni, per la famiglia meno facoltosa, un figlio costa 5.950 euro annui; dai sei agli otto anni 6.100 euro annui; dai nove agli undici anni 6.300 euro annui; dai dodici ai quattordici anni 6.600 euro annui; dai quindici ai diciotto anni, infine, 7.100 euro. Tutti questi valori, chiaramente, risultano aumentati per le famiglie di medio e alto reddito. Con il risultato, sempre secondo Federconsumatori, che dalla culla alla maggiore età un figlio, alla famiglia a basso reddito (fino a 22.100€/anno), costerà 113.700 euro; a quella a reddito medio (37.500€/anno) 170.940 euro; mentre a quella ad alto reddito (oltre 68.000€/anno) addirittura 271.350 euro annui. Difficile, alla luce di simili evidenze, dare torto al quotidiano La Repubblica che, qualche anno fa, precisamente nel 2014, proprio per presentare i dati sui costi del mantenimento dei figli ebbe significativamente a titolare: «Dalla culla alla maturità crescere un figlio costa quanto una Ferrari». Vedendo il costo attuale delle automobili di Maranello il paragone era forse eccessivo, ma aveva senza dubbio il merito di
ALLE FAMIGLIE SONO LA IN ITALIA GLI AIUTI DATI LI SE E UN TERZO DI QUEL OC IA ED M A LL DE À ET M DELLA VICINA FRANCIA
rendere l’idea di una questione che, finché non la si vive in prima persona, tende a essere sottovalutata. Anche perché va considerato, come metteva in luce sempre lo stesso articolo di La Repubblica – quotidiano che non può essere certo considerato impegnato a favore della natalità e della famiglia –, che in Italia esiste uno scarsissimo sostengo pubblico alla crescita dei figli, se si considera che gli stanziamenti sociali a favore della famiglia, in rapporto al Pil, risultano quasi la metà della media Ocse e un terzo di quelli della vicina Francia.
anni Ottanta del secolo scorso, periodo economicamente molto più dinamico dell’attuale. Tuttavia è fuori discussione come il costo dei figli costituisca un problema sul quale riflettere.
Simili considerazioni non debbono indurci a collegare in modo causale e semplicistico i supporti alla natalità alla crescita demografica né, tanto meno, farci pensare che se nascono pochi figli è colpa della crisi economica, perché non è così, come mostra per l’Italia la diffusione della tendenza del figlio unico, che risale agli
Anche perché non si esaurisce con il compimento della maggiore età, ma spesso si tratta di una spesa che impegna le famiglie fino alla laurea del figlio. Con quali costi? Una quantificazione a priori, considerando variabili quali il vivere o meno fuori sede e le differenze, talora enormi, tra le rette universitarie, è difficile. 41 N. 56
Ad ogni modo, un’inchiesta curata dalla giornalista bergamasca Mariatilde Zilio, diffusa nel 2012, stimò che un figlio dalla nascita all’università arrivi a costare, in media, 300.000 euro, cifra – questa sì – che consente l’acquisto di una Ferrari. Considerando che oggi la maggior parte delle giovani coppie, comprensibilmente, immagina di poter assicurare al proprio figlio un supporto economico completo fino alla laurea, è dunque con quest’ultima stima – oggettivamente impressionante – che tocca fare i conti. Comprensibile quindi l’appello di coloro i quali auspicano una maggiore attenzione politica alle famiglie, in particolare quelle numerose. Possiamo concludere questa breve, e in realtà non molto rincuorante, panoramica con un passaggio curioso, anche se non piacerà ai cultori della teoria del gender e dell’irrilevanza di differenze tra maschi e femmine: una ricerca inglese ha scoperto che esistono notevoli differenze di
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costi tra chi ha un bambino e chi invece una bambina. Infatti, crescere una figlia costerebbe molto più. Più precisamente, per le ragazze si spenderebbero più la bellezza di 34.000 euro in più. Spiega questo divario il fatto che se da una parte i maschi chiedono un 10% in più di soldi nella famosa “paghetta”, dall’altra ne spendono però meno delle coetanee, le quali sono in genere assai più care, per una famiglia, per quanto concerne in particolare i vestiti; i costi di abbigliamento femminile, secondo questa ricerca, possono difatti raggiungere fino ai 13.000 euro, quasi il doppio di quello che spendono i ragazzi. Senza dimenticare poi tutto il resto, vale a dire trucchi, profumi, articoli da bagno e naturalmente scarpe. Su quest’ultimo aspetto si potrebbe dire, ironizzando, ne sappiano qualcosa anche i mariti…
Ascolta,
Alcuni scienziati in America hanno dimostrato, con strumenti molto sofisticati, che il bambino in grembo distingue le voci che parlano lingue diverse
TI DIRÒ CHI SEI di Daniela Fierro «Se questo è vero, può costituire un passo avanti verso l’esatta determinazione del momento in cui un feto diventa consapevole di sé; il che, per quanto mi riguarda, rappresenterebbe un colpo mortale inferto al movimento che difende l’aborto. Un dato di simile entità potrebbe addirittura cambiare il mio pensiero al riguardo».
Per negare la vita bisognerà negare anche la scienza, poiché la scienza è dalla parte della vita
Così un lettore ha commentato un recente articolo della CBS News (Fetuses may be able to distinguish between languages di Shanika Gunaratna, 21 luglio 2017), nel quale si dà notizia di uno studio, realizzato dall’Università del Kansas, sulla capacità del feto di distinguere tra lingue diverse. I ricercatori statunitensi (particolarmente esperti nelle difficili misurazioni fetali) hanno registrato tale capacità – precedente alla nascita – mediante uno strumento
di altissima precisione: il magnetocardiogramma che, con una sensibilità superiore a quella di altre tecniche usate nel passato, è in grado di captare l’attività cardiaca del feto e di trascriverne le alterazioni, quali si riscontrano nel momento in cui il feto ascolta una stessa voce parlare, successivamente, in due lingue diverse. L’articolo appare tanto più rilevante in quanto non è opera di un difensore della vita. L’Autrice, anzi, si definisce senz’altro (nel suo profilo Twitter) «una femminista»: non sospettabile, dunque, di avere interesse a diffondere una notizia come questa (dato il legame storico tra il femminismo e la battaglia per il “diritto” all’aborto). E tuttavia, la giornalista riporta francamente i risultati di un’indagine che 43 N. 56
contribuisce a dimostrare scientificamente la verità, e la complessità, della vita presente nel grembo di una donna che ha concepito (e a dimostrare, dunque, l’illiceità dell’aborto). Le ricerche sull’attività cognitiva prenatale, intensificatesi negli ultimi decenni, mirano a salvaguardare la salute mentale del bambino e a migliorarne le abilità intellettuali. Non nascono all’interno della battaglia pro/contro l’aborto; e risultano perciò tanto più credibili, rispetto a questa battaglia, perché in qualche modo “al di sopra delle parti”. Senza averne l’intenzione, esse finiscono di fatto per dar ragione a chi difende la causa della vita. Poter distinguere il variare delle lingue è segno di una vita che ha già (per così dire) “aperto gli occhi”: non una mera potenzialità – un futuro puramente possibile, un “sogno” – di vita, ma una vita già in atto, effettiva, presente – sia pure “in dimensioni ridotte”, non ancora pienamente 44 N. 56
sviluppata. Una vita personale: ancora “mediata” da quella della madre ma già distinta da questa (il feto non è una parte del corpo della donna, sul quale la donna abbia diritto di decidere come su qualcosa che le appartiene). Una vita umana, se è vero che la capacità linguistica appartiene unicamente all’uomo. Parafrasando Cartesio, si potrebbe esclamare un nuovo «Cogito, ergo sum»: «Fin dal grembo materno, io posso
distinguere, ho una coscienza, e dunque io esisto, io sono». È la scienza ad affermarlo. La scienza, alla quale – con leggerezza – i sostenitori dell’aborto fanno appello per mettere in ridicolo, come infondata e fideistica, la difesa della vita; proprio la scienza – se le si permette di parlare – fornisce nuova prova di ciò che i difensori della vita sostengono da sempre: che la vita umana, in tutta la sua dignità, è tale già nel
grembo materno, e fin da quel grembo, pertanto, merita di essere difesa. Per negare la vita bisognerà negare anche la scienza, poiché la scienza è dalla parte della vita. Con queste poche righe condividiamo la gioia manifestata da altri difensori della vita, che dell’articolo e del commento da noi sopra citati hanno scritto prima di noi. Ciò che dà gioia, in quell’articolo e in quel commento, non è solo vedere come la scienza offra, sempre più, luce alla verità; ma anche scoprire come questa verità trovi spazio nell’odierna comunicazione, invasa dalle “fake news”, da notizie false, e (forse ancor di più) da notizie irrilevanti, immeritevoli di tanto clamore…; come ci siano ancora giornalisti onesti, che semplicemente cercano di dire la verità; e come questa verità, suffragata dalla scienza, possa ancora fare breccia in una mentalità consolidata e dare speranza di riuscire a cambiarla. Questo “cambiare la mentalità” è il mutamento decisivo, che le molte (e
fruttuose) attività in difesa della vita non potrebbero, da sole, produrre: non senza il lavoro più profondo della cultura. Che passa essenzialmente per la via della parola. Parafrasando una celebre poesia di Emily Dickinson, «Una parola, quando è detta» (e ancor di più, aggiungiamo, quando è scritta), «proprio allora comincia a vivere». Almeno in parte, le parole sono (e noi siamo, dietro le parole) responsabili della verità, che passo a passo costruisce o devasta – insieme al pensiero e all’intimo degli uomini – il mondo. Qui abbiamo voluto farci eco di poche e forti parole. Le ripetiamo, infine, nella loro sostanza: un feto percepisce la differenza tra due lingue, un feto dunque è dotato di coscienza mentre ancora è nel grembo della madre. Parole della scienza che ci sembrano degne di “notizia”: degne, cioè, di essere conosciute e trasmesse; e approfondite, meditate, accolte, nella mente e – dovremmo forse dire – nel cuore. Se ancora il cuore di un uomo – e il cuore di una donna – è disposto ad ascoltare una verità.
UN FETO PERCEPISCE LA DIFFERENZA TRA DUE LINGUE. UN FETO DUNQUE È DOTATO DI COSCIENZA MENTRE È ANCORA NEL GREMBO DELLA MADRE 45 N. 56
A DIFFONDERE LA CULTURA DELLA VITA Per abortire fino a sei mesi (e oltre) bisogna trovare una “buona scusa” (per esempio? Il piede torto, o il labbro leporino, o la Trisomia 21!...). Ma fino a dodici settimane la legge italiana consente l’uccisione dei bambini a richiesta, senza troppe spiegazioni. La spilletta colore oro che vedete è la riproduzione esatta della grandezza dei
piedini di un bambino alla dodicesima settimana di gestazione: per alcuni è ancora un «grumo di cellule» o il «prodotto del concepimento». Il bambino in plastica è invece la riproduzione di com’è un bimbo nella pancia a 10 settimane. Il portachiavi, infine, è un utile accessorio per ricordare i cinque anni della nostra Notizie ProVita.
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IL MISTICISMO DEI MATEMATICI
Da Pitagora al computer Edizioni Cantagalli
Esiste un legame tra matematica e misticismo che risale alle origini della matematica stessa. La matematica, infatti, come scriveva Bertrand Russell è «ciò su cui sostanzialmente poggia la fede in una eterna ed esatta verità, nonché in un mondo intelligibile al di sopra dei sensi». Per questo i grandi matematici – da Pitagora a Cartesio, da Eulero a De Giorgi – sono anche filosofi e cercano di utilizzare la loro disciplina non solo come una chiave per aprire la serratura dell’universo fisico, ma anche come un trampolino per andare Oltre. L’Autore ripercorre così il pensiero dei più grandi matematici dimostrando come il luogo comune, che considera inconciliabili la Fede e la Ragione, sia una costruzione artificiosa e inconsistente.
Carlo Valerio Bellieni
L’ABC DELLA BIOETICA Edizioni Paoline
Un glossario ragionato di bioetica, con testi brevi e piacevoli a leggersi per aiutare a riflettere, a immedesimarsi, a capire e per ridare all’etica il suo vero senso, cioè non un “questo si può fare” o “questo non si può fare”, ma capire cosa è meglio e giusto fare. Non si parla di norme, ma si cerca d’introdurre chi legge al ragionamento. Per prendere decisioni difficili… basta voler davvero bene a chi abbiamo davanti. Ci sono delle regole da seguire che per alcuni sono dei “principi etici”, come la giustizia, il non voler nuocere, il non obbligare nessuno a fare cose contro la sua volontà, o rispettarne i diritti, ma queste sono delle conseguenze di uno sguardo che vuole bene, vengono un momento dopo, non possono essere il punto di partenza.
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La pillola RU486: dolore e morte
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Il mercato di donne e bambini tollerato dalla “società civile”
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