Anno domini MMXV

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BRUNO AMATUCCI • TOMMASO STENICO

ANNO DOMINI MMXV

Guida al Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco



BRUNO AMATUCCI • TOMMASO STENICO

ANNO DOMINI MMXV G G M uida al iubileo della isericordia indetto da Papa Francesco

TAVOLE Moreno Chiacchiera Lisa E. Mocciaro

S.e.k.

Società Editoriale Kokalos


Indice pag.

Il Giubileo di Papa Francesco, il Papa della Misericordia.................................. 1 Il significato religioso del Giubileo........................................................................... 4 Cenni storici.................................................................................................................... 6 Il Giubileo cristiano ordinario.................................................................................... 8 Il primo Anno Santo.................................................................................................. 10 Dante Alighieri al primo Anno Santo................................................................... 14 Elenco cronologico dei Giubilei............................................................................... 20 Tabella riepilogativa dei Giubilei ........................................................................... 36 Anni Santi straordinari.............................................................................................. 38 Il pellegrino: storia e leggende.................................................................................. 40 Il rituale della vestizione............................................................................................ 44 Il significato del pellegrinaggio giubilare............................................................... 46 La conchiglia nella storia........................................................................................... 50 * * * * * Il Giubileo della Misericordia 8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016........... 54 Misericordiae Vultus................................................................................................. 55 Anno Santo a 50 anni dalla Chiusura del Concilio Vaticano II.................... 57 Le Basiliche papali e le Sette Chiese....................................................................... 62 La Porta Santa.............................................................................................................. 70 L’indulgenza giubilare................................................................................................. 73 Il Vangelo della misericordia..................................................................................... 74 Le opere di misericordia............................................................................................. 76 Celebrare la misericordia........................................................................................... 78 La Madonna madre di misericordia...................................................................... 80 Le monete dei giubilei................................................................................................ 82 I Papi degli Anni Santi.............................................................................................. 86 Calendario ufficiale degli eventi del Giubileo...................................................... 92 * * * * * Glossario........................................................................................................................ 98



Il Giubileo di papa Francesco il Papa della misericordia

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’11 aprile 2015 nella Basilica papale di san Pietro in Vaticano il Santo Padre Francesco ha indetto formalmente l’Anno Santo della Misericordia. Con una solenne liturgia nell’atrio della medesima Basilica erano stai letti alcuni brani della Bolla Misericordiae Vultu, il documento ufficiale della indizione del Giubileo. Ma è stato nell’omelia che Papa Francesco che per questo Anno Santo aveva pregato e per cui aveva riflettuto volle condividere con tutta la Chiesa la sua scelta. E disse: “Una domanda è presente nel cuore di tanti: perché oggi un Giubileo della Misericordia? Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale. E’ il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre (cfr Gv 20,21-23). E’ per questo che l’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre. Un Anno Santo per sentire forte in noi la gioia di essere stati ritrovati da Gesù, che come Buon Pastore è venuto a cercarci perché eravamo smarriti. Un Giubileo per percepire il calore del suo amore quando ci carica sulle spalle per riportarci alla casa del Padre. Un Anno in cui essere toccati dal Signore Gesù e trasformati dalla sua misericordia, per diventare noi pure testimoni di misericordia. Ecco perché il Giubileo: perché questo è il tempo della misericordia. E’ il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti, a tutti, la via del perdono e della riconciliazione”. 2


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orge Mario Bergoglio, è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. E’ figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario faceva il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupava della casa e dell’educazione dei cinque figli. E’ la prima volta che un gesuita diventa Papa; ed è la prima volta di un Papa latinoamericano. Diplomatosi come tecnico chimico, il giovane Jorge Mario scelse poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano. L’11 marzo 1958 passò al noviziato della Compagnia di Gesù. Il 13 dicembre 1969 fu ordinato sacerdote. Il 31 luglio 1973 venne eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Fu il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare di Buenos Aires. Come motto del suo stemma scelse: Miserando atque eligendo. Alla morte del cardinale Quarracino gli succedette il 28 febbraio 1998 come arcivescovo primate di Argentina. Nel Concistoro del 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II lo creò cardinale del titolo di san Roberto Bellarmino. Nell’aprile 2005 partecipò al conclave in cui fu eletto Benedetto XVI. Venne eletto Sommo Pontefice il 13 marzo 2013. Era da oltre 1300 anni che un Papa non era extraeuropeo. I “fratelli cardinali” – come disse – erano “andati a prenderlo alla fine del mondo...”. 3


IL SIGNIFICATO RELIGIOSO DEL GIUBILEO

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l Giubileo viene comunemente detto “Anno santo” perché è destinato a promuovere la santità della vita nel popolo fedele. Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso. L’anno giubilare è celebrazione di un tempo di grazia. Il punto di partenza è la conversione spirituale. E’ l’anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l’anno della conversione e della penitenza sacramentale. L’anno giubilare è soprattutto l’anno di Cristo, portatore di vita e di grazia. Il Giubileo dell’Anno Santo vuole essere un risveglio interiore; una ricerca di se stessi; un tempo di riflessione sulla nostra vita spirituale obbligandola a fare un esame di coscienza su alcune sue espressioni che giudichiamo fondamentali nella vita cristiana. Il Giubileo ha origine dalla tradizione ebraica che lo fissava ogni 50 anni e aveva precisi obiettivi: - la terra doveva essere lasciata riposare (con lo scopo pratico di rendere più forti le successive coltivazioni), - la restituzione agli antichi proprietari di terreni o case, - la remissione dei debiti, - gli schiavi dovevano riacquistare la libertà e tornare alle proprie case. L’annuncio del Giubileo veniva dato nel tempio di Gerusalemme dal suono dello shofar, cioè un corno di ariete, in ebraico yobel, da cui deriva il termine Giubileo. Le indicazioni sono tratte dal libro del Levitico al capitolo 25: “Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell’acclamazione; nel giorno dell’espiazione farete squillare il corno per tutto il paese. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest’anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo”. (Lv 25, 8-13). La Chiesa cattolica ha fatto proprio lo spirito del giubileo ebraico caratterizzandolo con un forte senso spirituale. 4


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CENNI STORICI

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’ il movimento popolare, di dimensioni enormi, a riporre nel 1300 Roma come centro del mondo. Con la formula iniziale «semel in saeculo», ossia una sola volta ogni cento anni, la capitale torna ad essere il luogo riconosciuto della rigenerazione, della rinascita e della remissione. La storia, in seguito, dirà come le date del Giubileo cambieranno passando da cento anni a cinquanta, a trentacinque per arrivare agli attuali venticinque. Nei libri mosaici, come allegoricamente nei profetici, l’anno del Giubileo viene definito «l’anno della Remissione».

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ANNO SANTO ORDINARIO)

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econdo il concetto ecclesiale, il Giubileo, nella sua essenza, viene definito come una solenne indulgenza plenaria, concessa dal Pontefice romano, con annesse facoltà speciali per i confessori a favore dei fedeli che lucrano il Giubileo. Lucrare, in questo caso, significa: conseguire mediante pratiche devote. L’anno durante il quale si può guadagnare l’indulgenza giubilare viene comunemente definito Anno Santo. Tutto ciò non soltanto perché inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri ma perché è destinato a promuovere la santità dei costumi. Soltanto dal 1475 verrà chiamato Giubileo. Il Giubileo può essere di due tipi ORDINARIO e STRAORDINARIO. Il primo è quello a cadenza fissa venticinquennale, il secondo viene indetto per qualche avvenimento di particolare importanza. È ormai accertato che, a proporre il sorgere dell’Anno Santo, siano stati in larga misura quei movimenti penitenziali a sfondo giachemita che si cominciano a notare, soprattutto in Italia, a partire dal 1260. Per giachemita si intende quel movimento nato a sostengo del profeta ed Esageta Gioacchino di Fiore (1145-1200). È altrettanto sicuro che l’ Anno Santo, così com’è in uso nella 8


Chiesa dal 1300 in poi, non esca già formato in tutte le sue parti dalle prescrizioni preordinate di un superiore ecclesiastico. Nasce, lo vedremo, sotto l’influenza della devozione popolare ma, attraverso i secoli, sente e subisce influssi diversi che finiscono per trasformare a mano a mano le manifestazioni esteriori riuscendo comunque a mantenere sempre il suo carattere iniziale. Alla base resta l’ansia di rinnovamento spirituale e di ricerca di Roma come metà che non può non richiamare alla mente lo spirito che aveva invaso l’età delle crociate. Presupposti necessari, in ogni epoca, restano l’indulgenza e il pellegrinaggio. La prima ha come prototipo quella concessa per le crociate; il secondo ha come mèta i santuari più venerati e, in particolare, le tombe degli apostoli Pietro e Paolo. L’una e l’altro sono strettamente collegati con la finalità penitenziale in ordine all’assoluzione dei peccati e censure più gravi e alla soddisfazione per la relativa pena canonica.

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IL PRIMO ANNO SANTO

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a sera del primo giorno dell’anno 1300 una moltitudine imponente di popolo – si rileva dall’Enciclopedia Cattolica – si precipita nella basilica di San Pietro con la convinzione, con la certezza di poter lucrare l’indulgenza straordinaria. Il fenomeno, nei giorni a seguire, non accenna a diminuire; al contrario la fiumana di gente, accorsa da ogni parte di Europa, aumenta a vista d’occhio. Si fa appello allora ad una antica tradizione secondo cui l’anno centenario debba ritenersi anno di perdono universale. Febbrili ricerche della Curia romana non trovano però alcun avallo storico al detto popolare. In ogni modo è il 22 febbraio quando il papa Bonifacio VIII emana la famosa Bolla secondo la quale, ogni cento anni, debba esserci un Anno Santo universale con liberazione da colpe e da pene. Queste indulgenze saranno ottenute con le visite alle Basiliche Vaticana ed Ostiense. Vengono anche imposti i numeri delle visite: 30 se si tratta di romani e 15 se forestieri. Alcune fonti (cfr. Virginio Prinzivalli – Gli Anni Santi, 1899) riferiscono che il Papa dimori nel palazzo patriarcale di San Giovanni in Laterano quando emette la Bolla; per altri invece è in San Pietro. Questo primo Anno Santo ha, comunque una vasta risonanza in tutta l’Europa che invia a Roma turbe di pellegrini, og10


Bonifacio VIII proclama l’Anno Santo del 1300 Frammento di affresco in San Giovanni in Laterano

getti delle sollecitudini papali per tutto ciò che concerne tutela e vettovagliamento. Prima però di parlare del pellegrino e di tutto ciò che lo riguarda è significativo ricordare le prime parole della famosa Bolla: «Bonifacius Episcopus servus servorum Dei ad certitudinem praesentium, et memoriam futurorum...» e le ultime con la data e la frase «... apud sanctum Petrum» proprio per indicare che mèta principale dell’indetto pellegrinaggio deve essere la Basilica di San Pietro. Per gli amanti degli antichi testi questa che segue è la fedele 11


traduzione del decreto papalino: «abbiamo da fedele relazione di uomini vissuti da lunghissimo tempo, che quelli i quali vanno alla visita della basilica del principe degli apostoli ottengono grandi problemi ed indulgenze de’ loro peccati. Noi dunque che secondo il debito del nostro ufficio, desideriamo, procuriamo molto volentieri la salvezza di ognuno avendo a cura e ratificando tutte e singole sì fatte indulgenze e perdoni, la confermiamo, e approviamo, e ancora rinnoviamo colla presente costituzione. E perché i beatissimi Pietro e Paolo abbiano un tanto maggiore onore, con quanto più devozione verranno le loro basiliche di Roma visitate dai fedeli, e i medesimi fedeli sappiano di riportare una maggiore copia di spirituali doni da queste visite. Noi, confidiamo nella misericordia e autorità dell’Onnipotente Iddio, e nei meriti de’ medesimi suoi apostoli secondo il consiglio de’ nostri fratelli, Cardinali di S. Chiara e colla pienezza dell’apostolica potestà, concederemo, e concediamo non solamente in pieno e largo, ma pienissimo perdono di tutti i peccati quelli, che nel presente anno 1300 della festa Natività di N.S. Gesù Cristo prossima passata, e in ogni cento anni avvenire, si accosteranno con riverenza a dette basiliche, veramente pentiti e confessati o che veramente si pentiranno e confesseranno nel presente anno e in ogni centesimo. Decretiamo che quelli i quali vorranno partecipare di questa indulgenza da Noi conceduta, debbano visitare le dette basiliche, se sono romani per trenta giorni continui, o interpolatamente, e almeno una volta al giorno; se poi saranno pellegrini e forestieri quindici giorni nella stessa maniera. 12


Avrà però ognuno più merito, e con più fretta conseguirà l’indulgenza con quanta maggior frequenza e devozione visiterà le basiliche. Pertanto non sia lecito ad alcuno il violare questa nostra Bolla di confermazione, approvazione, rinnovazione, concessione e costituzione. Dato in Roma, presso San Pietro, il 22 febbraio, l’anno sesto del Nostro Pontificato».

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DANTE ALIGHIERI E IL PRIMO ANNO SANTO

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ote storiche del tempo parlano di circa due milioni di stranieri arrivati a Roma nell’Anno Santo del 1300. Tra questi anche Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello, con sua moglie Caterina, nipote dell’Imperatore bizantino, Baldovino, con i figli e un seguito di cavalieri francesi. Si ha notizia anche della venuta di Carlo Martello, re di Ungheria. Un’antica tradizione vuole che una prima compera effettuata con il denaro ricevuto dai pellegrini («oro a pioggia» scrivono gli storici) sia stato un vasto terreno nei dintorni di Roma sulla via Salaria, cui proprio per questo motivo, venne imposto il nome che tuttora porta di Castel Giubileo. Tra i vari personaggi famosi, giunti a Roma, le stesse fonti ci parlano Dante Alighieri. È uno dei cinque che i Guelfi fiorentini inviano con le loro «ambascerie» al Sommo Pontefice Bonifacio VIII. Altre fonti, tra cui ricordiamo Dilio Compagni e lo stesso Boccaccio, confermano l’evento anche se, per onor di cronaca più di uno ne contesti l’autenticità. Gli argomenti portati a discredito – sempre a stare allo storico Pericle Perali nel suo «Il primo Giubileo dell’Anno Santo» - non sembrano in grado di distruggere una credenza universalmente accettata. Per saperne di più siamo andati anche a rileggerci il volume «Santi e Birbonii; Luci ed ombre nella 14


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storia dei Giubilei» di Egilberto Martire. Anche qui l’interrogativo viene immediato: c’era Dante a Roma nel 1300? Lo stesso Martire riporta fonti come il Villani, che pure nominando Cimabue, Giotto e Casella tace di Dante. Numerosi indizi però inducono Martire, come prima il Perali, a ritenere che il divino Poeta fosse a Roma tra la folla dei pellegrini e che il ricordo appositamente plastico della moltitudine di Ponte S. Angelo sia sorto dalla viva impressione dei suoi occhi (Divina Commedia,, Inferno C. XVIII) vedi tav. pag. 18/19).

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ANNI SANTI STRAORDINARI

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ltre i Giubilei ordinari degli Anni Santi la Chiesa ha celebrato due Anni Santi Straordinari. Quello indetto da Papa Francesco è il terzo. Il primo Anno Santo Straordinario fu indetto nel 1933 dal papa Pio XI con la Bolla “Quod nuper” del 6 gennaio 1933 nel XIX centenario della Redenzione. Si ritiene infatti che Cristo sia morto sulla Croce nell’anno 33 d.C. In quella ricorrenza fu canonizzato San Giovanni Bosco. Il secondo Anno Santo Straordinario fu indetto da Giovanni Paolo II nel 1983 per celebrare i 1950 della Redenzione con la Bolla “Aperite Portas Redemptori”. Scrisse il Papa “Poiché in quest’anno 1983 ricorre 1950° anniversario di quel sommo evento, è maturata in me la decisione…di dedicare un intero anno alla speciale memoria della redenzione, affinché essa penetri più a fondo nel pensiero e nell’azione di tutta la Chiesa”. Auspicò Papa Giovanni Paolo II: “Sia questo, dunque, un anno veramente Santo, sia realmente un tempo di grazia e di salvezza”. Il Giubileo ebbe inizio il 25 marzo 1983, solennità dell’Annunciazione del Signore e si concluse il 22 aprile 1984, domenica di Pasqua. Il terzo Anno Santo Straordinario è stato indetto dal Santo Padre Francesco con la Bolla Misericordiae vultus dell’11 aprile 2015. L’Anno Santo avrà inizio l’8 dicembre 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016 solennità di Cristo Re dell’universo. Nello stesso documento il Papa definisce e chiarifica 20


i motivi della indizione del Giubileo: “Tutta la Chiesa potrĂ trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione a ogni uomo ogni donna del mostro tempoâ€?. 21


ELENCO CRONOLOGICO DEI GIUBILEI . Anno 1300 . Papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani 1294-1303) Durante la festa liturgica di S. Pietro – è il 22 febbraio 1930 – Bonifacio VIII emana la Bolla con cui viene indetto il 1° Anno Santo della Chiesa cattolica. C’è una folla enorme che fin dalla vigilia di Natale è in attesa, nella Basilica Vaticana, dell’annuncio, da parte del Pontefice, di un perdono straordinario. Il Papa con la Bolla fissa le norme per ottenere l’indulgenza dando inizio ad uno spontaneo moto popolare, destinato ad ingrandirsi nel tempo. Le prime elemosine vengono utilizzate per il restauro di chiese, di altri luoghi sacri e culto. . Anno 1350 . Papa Clemente VI ( Pietro Roger 1342-1352) Viene annunciato nel 1343; a Roma va al potere, nel 1347, il tribuno Cola di Rienzo che approfitta del fatto che il Papa Clemente VI è andato a vivere ad Avignone. Al suo rientro però Cola viene costretto ad abbandonare Roma di notte. Il problema che Clemente VI affronta è quello del brigantaggio unitamente alla peste del 1348. Nonostante questi ed altri ostacoli logistici, grazie alla sapiente vena epistolare del Papa, il 2° Anno Santo ottiene un grande successo di folla. . Anno 1390 . Papa Bonifacio IX (Pietro Tomacelli 1389-1404) È un Anno Santo anomalo visto che viene indetto l’11 aprile 1389 da Urbano VI, con scadenza fuori da ogni regola. Nel 1390, all’arrivo di un buon numero di pellegrini regna un nuovo papa: è Bonifacio IX. Le Basiliche da visitare sono S.Pietro, S. Giovanni in Laterano, S. Paolo a cui viene aggiunta quella di S. Maria Maggiore. 22


. Anno 1400 . Papa Bonifacio IX (Pietro Tomacelli 1389-1404) Anche quest’Anno Santo ha una storia diversa. Bonifacio IX proclama infatti un «perdono di colpa e di pena» davanti ad un gruppo di penitenti, i «Bianchi», giunto a Roma in processione.

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. Anno 1425 . Papa Martino V (Oddone Colonna 1417-1431) Alcune fonti parlano del 1423 quando Martino V, senza emettere alcuna Bolla, indice questo Anno Santo. È un’occasione per dimostrare al mondo il ritrovato prestigio della Sede romana. Qualche fonte vuole che in questa occasione venga aperta, per la prima volta, la Porta Santa. Altre, con maggior credito, indicano Bonifacio IX, nel 4° Anno Santo, l’apertura della stessa e la tradizione che fosse a lato della Cappella della Veronica.

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. Anno 1450 . Papa Nicolò V ( Tommaso Perentucelli 1447-1455) Il risveglio degli Anni Santi viene dato da Nicolò V nel 1447 con la Bolla «Immensa et innumerabilia». Fonda la Biblioteca Vaticana. Il suo Anno Santo è un bagno di folla venuta da tutta Europa. Duecento persone muoiono nella calca sul Ponte S. Angelo e il Papa ricostruisce la zona attorno a San Pietro. Anche la carestia si fa sentire ma Nicolò V la sconfigge facendo arrivare, da ogni zona d’Italia, carichi di grano. La solennità dell’Anno Santo, cui partecipano le più prestigiose famiglie reali dell’epoca, viene turbata da una straordinaria inondazione del Tevere che costringe i pellegrini a recarsi alla Basilica Ostiense in barca e sempre in pericolo di vita. . Anno 1475 . Papa Sisto IV (Francesco Della Rovere 1471-1484) Il 7° Anno Santo doveva essere celebrato da Papa Paolo II che emana, nel 1470, la Bolla «Previdentia Summi Patris», in cui ordina che l’Anno Santo si celibri ogni 25 anni, iniziando ai primi vespri della vigilia di Natale dell’anno precedente per terminare nello stesso giorno dell’anno seguente. Muore prima di vedere realizzato questo suo decreto ma il suo successore, Papa Sisto IV conferma il tutto nella sua Bolla «Quaem ad modum operosi». Per vari motivi, comprese le consuete malattie contagiose, lo prolunga fino alla Pasqua del 1476. È il primo Papa a chiamare l’Anno Santo “Giubileo”. . Anno 1500 . Papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia 1492-1503) È un papa non molto virtuoso quello che, con una Bolla datata 28 marzo 1499, celebra il Giubileo di un anno centenario. L’Anno Santo muta però l’animo di Alessandro VI che si adopera con ogni mezzo affinché il concorso dei pellegrini sia continuo e numeroso. Sistema l’aspetto logistico vicino S. Pietro e dopo vane ricerche della Porta Santa, opera di Bonifacio IX du25


rante il 4° Anno Santo, stabilisce di farne aprire una nuova. Ordina anche che questa, proprio per un facile e immediato riconoscimento, sia adornata di marmi policromi e sculture. Gravi fatti di sangue però si verificano anche nella stessa famiglia del Papa e gran parte delle elemosine finisce nelle casse del famoso Cesare Borgia che le utilizza per i suoi fini personali. Il Giubileo si chiude nel giorno dell’Epifania del 1501, senza la presenza del Papa colto da malore. Qualche mese prima è sempre Alessandro VI a correre un rischio mortale per il crollo di un camino che, a causa del forte vento, spezza con il suo peso due travi del tetto. Il tutto finisce con un grande spavento e qualche lieve ferita: guarisce in pochi giorni e si reca, con molti doni, a S. Maria del Popolo per ringraziare la Vergine di avergli salvata la vita.

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. Anno 1525 . Papa Clemente VII (Giulio De Medici 1523-1534) Viene indetto il 18 aprile del 1524 ed è Papa Clemente VII ad aprire e chiudere la Porta Santa, per la prima volta, con un martello d’oro. Altre fonti parlano di un martello dorato con il manico ricoperto di velluto. Non c’è un grande concorso di folla anche a causa delle varie situazioni politiche in Europa. Per richiamare più gente decide di indire un’altra importante cerimonia: il possesso del suo pontificato che viene celebrato 1° maggio nella Basilica Lateranense. . Anno 1550 . Papa Giulio III (Giovanni Maria Del Monte 1550-1555) Giulio III apre il Giubileo fissato dal suo predecessore Paolo III, cui la morte impedisce di compiere la cerimonia. Si prende cura affinché i pellegrini e i forestieri vengano albergati comodamente negli alloggi. Si adopera anche affinché non manchino loro grano e vettovaglie. Concede il Giubileo ai soldati che combattono il pirata Draguto che infesta il Mediterraneo. Carlo V, per assecondare le mire del Papa e anche per proteggere i suoi possedimenti, spedisce il prode Andrea Doria che sconfigge nettamente il feroce pirata in un’epica battaglia sul mare. . Anno 1575 . Papa Gregorio XIII (Ugo Boncompagni 1572-1585) Gregorio XIII, al suo insediamento, promette di condurre a compimento le riforme del Concilio di Trento, riordinare la giustizia, diminuire i tributi, sollevare il popolo dalla miseria, proseguire la guerra contro i Turchi e mantenere la concordia tra prìncipi cristiani. Per una migliore riuscita del Giubileo ordina ai governatori dello Stato ecclesiastico di riparare le strade, di fare provviste inviando soldatesche, alla prima richiesta, per tenere a freno i banditi che infestano tutte le strade di accesso a Roma. 27


Benché ottuagenario fa più volte visita alle Basiliche e, vestito di lana, sale al genuflesso la Scala Santa. È un esempio subito seguito da personaggi importati e da tutti i fedeli. Prepara lo sviluppo edilizio di Roma facendo costruire, tra gli altri, il Collegio Romano, vasto centro di studi e il Collegio dei Greci sulla Via del Babuino. . Anno 1600 . Papa Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini 1592-1605) Il problema più grave che Clemente VIII deve affrontare è quello dell’ospitalità. Si cerca di porvi rimedio istituendo l’uso di una tessera su cui, ogni sera, viene stampato un bollo. Alcuni, per fermarsi più a lungo del consentito, tagliano il bollo commettendo una frode. Ecco come i diari dell’epoca descrivono il tutto: «et perché nasceva confusione et fraude nelle bollettini di corame bianco che si davano alli Pellegrini per la gran quantità che se ne son fatti, che molti vagabondi ne hanno arrubbati ed con questi vengono a mangiare, et per questo si son fatti altri bollettini di corame rosso». Vengono però frodati anche quelli rossi ed allora si mutano in color verde. . Anno 1625 . Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini 1623-1644) Nonostante la situazione in Europa, causa la guerra della Valtellina, non sia delle migliori, il 6 agosto 1924 Urbano VIII emana la Bolla «Omnes gentes plaudite manibus» con cui invita i fedeli e i prìncipi cattolici a recarsi a Roma. L’appello ha successo: si raccolgono «limosine» pari a scudi 21.907,50. Per aiutare i pellegrini nascono le prime confraternite che, da ogni parte d’Italia, si adoperano a favore dei propri aderenti per la buona riuscita del Giubileo. Nascono le prime «divise»: un saio in genere bianco ma anche nero o rosso. Viene indossato in particolari momenti, come cerimonie religiose, incontri e sfilate. Per timore della peste e per evitare che i pellegrini escano dalle mura, la Basilica di S. Paolo – una delle 4 da visitare per l’acquisto dell’indulgenza – viene sostituita con S. Maria in Trastevere. Il bel tempo autunnale e il successo dei primi ospizi contribuiscono a far aumentare le presenze già definite «straordinarie» dai diaristi dell’epoca. 28


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. Anno 1650 . Papa Innocenzo X (Giambattista Pamphili 1644-1655) Si pensa che in questa occasione il numero dei pellegrini possa essere scarso. Grazie invece all’opera di Innocenzo X avviene il contrario. Ecco, da una lettura del Diario della Trinità, il numero dei pellegrini ospitati durante l’Anno Santo. Gennaio: 5.233 uomini e 490 donne; febbraio: 4000 e 451; marzo: 6.577 uomini e 819; aprile: 45.848 e 9.702; maggio: 40.136 e 17.707; giugno: 11.348 e 6.007; luglio: 3.137 e 594; agosto: 4.959 e 2.596; settembre: 12.335 e 7.529; ottobre: 20.578 e 11.290; novembre: 29-471 e 11.872 per finire con dicembre che conta 43.019 uomini e 12.705 donne». . Anno 1675 . Papa Clemente X (Emilio Altieri 1670-1676) Clemente X impone che nei tre giorni precedenti la vigilia di Natale vengano suonate, per alcune ore del giorno, tutte le campane delle chiese di Roma. Tra le presenze illustri va ricordata quella di Cristina di Svezia, mentre il Bernini completa, in S. Pietro, il tabernacolo destinato all’altare del Sacramento. . Anno 1700 . Papa Innocenzo XII (Antonio Pignatelli 1691-1700) Papa Clemente XI (Giovanni Francesco Albani 1700-1721) Per la prima volta un papa apre l’Anno Santo (Innocenzo XII) e il suo successore (Clemente XI) lo chiude. A quest’ultimo si deve la riaffermazione della disciplina del clero; protegge le arti ed instituisce in Campidoglio l’Accademia di pittura, scultura e architettura. Vieta che dalla Capitale escano oggetti di antichità senza licenza papalina. Roma, in novembre, subisce una delle più gravi inondazioni della sua storia. Clemente XI si vede costretto, per l’acqua alta, a commutare la visita a S. Paolo con quella di S. Maria in Trastevere.

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. Anno 1725 . Papa Benedetto XIII (Pietro Francesco Orsini 1724-1730) Benedetto XIII diminuisce i tributi sul macinato, sul vino e sulla carne. Non favorisce il gioco del lotto e sostiene il decoro del culto divino: a volte lo si può incontrare, con abito domenicano, alla Minerva o all’Ara Coeli. Il 10 aprile del 1725 vieta ai preti di portare la parrucca. . Anno 1750 . Papa Benedetto XIV (Prospero Lambertini 1740-1758) Benedetto XIV, dopo il solo Bonifacio XIII, impone la confessione come prima condizione per lucrare le indulgenze. Il suo è un Giubileo curato in ogni particolare visto che i preparativi iniziano con un anno di anticipo. I pellegrini arrivano da ogni parte, anche dall’Asia. Diminuiscono le presenze delle confraternite i cui membri e assistiti continuano a venire a Roma a piedi. In un rendiconto dell’epoca si può leggere qualche notizia relativa ai consumi nell’Ospizio dei Pellegrini. Ecco qualche dato significativo: 6.086 boccali di olio, 156,150 libbre di vaccina per la somma di 4963,34 scudi. Le libbre di vitella sono 23,620 e 5.396 i barili di vino. Il vino è offerto dai vignaroli della Sabina, di Monte Porzio, Monte Rotondo, Grottaferrata e Marino. Il dazio non viene pagato perché l’Ospizio ne è esente, per volere del Papa. . Anno 1775 . Papa Pio VI (Giannangelo Braschi 1775-1799) Viene indetto da Clemente XIV ed aperto da Pio VI il 26 febbraio 1775. Il Conclave è infatti durato ben 135 giorni. I pellegrini, a stare alle cronache del tempo, sono 130.390 e i pranzi apprestati 333.047. In un sol giorno si parla di 9.000 arrivi. Un vero record per quei tempi. . Anno 1800 . Non effettuato

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. Anno 1825 . Papa Leone XII (Annibale Della Genga 1823-1829) Un grave incendio rende inagibile la Basilica di S. Paolo. Viene sostituita con S. Maria in Trastevere. Leone XII combatte con successo il brigantaggio, uno dei pericoli maggiori per i pellegrini specie per quelli provenienti dal sud. Ama fare le visite, ai poveri e ai malati dell’Ospedale Fate Bene Fratelli, a piedi nudi. . Anno 1850 . Non effettuato Pio IX non aveva potuto indire il Giubileo per motivi legati alla fine violenta della Repubblica di Mazzini e Garibaldi. . Anno 1875 . Papa Pio IX (Giovanni Mastai Ferretti 1846-1878) È un Anno Santo privo di riti e di formalità rispetto a quelli che lo hanno preceduto. Nonostante il carattere «privato» datogli da Pio IX non mancano pellegrini famosi e numerosi pellegrinaggi in Roma, con particolare provenienza francese. . Anno 1900 . Papa Leone XIII (Gioacchino Pecci 1878-1903) Il 2 maggio 1899 Leone XIII, con la Bolla «Properante ad exitum saeculo», indice il 22° Giubileo ordinario. In questi anni il treno comincia a cambiare le abitudini dei viaggiatori. La prima locomotiva Stephenson entra in funzione quando Leone XIII apre la Porta Santa. I gruppi dei pellegrini aumentano: da 200 a più di 1000 vengono trasportati dal nuovo mezzo che accorcia le frontiere e le distanze. Diminuiscono le malattie e gli atti di brigantaggio: entrambi legati alle difficoltà e alla lunghezza del viaggio. Anche in questa occasione le presenze più numerose si hanno, come per i Giubilei precedenti, nei mesi di maggio e settembre. 35


. Anno 1925 . Papa Pio XI (Achille Ratti 1922-1939) Pio XI lo indice il 29 maggio 1924. Lo scopo dichiarato è la pace tra i popoli. È anche l’ideatore di un’imponente Mostra Missionaria che riscuote un enorme successo di folla. Lo stesso Papa la visiterà più volte. I pellegrini superano la cifra record di mezzo milione: è anche un concreto sintomo di un’indubbia ripresa del cattolicesimo. .Anno 1950 . Papa Pio XII (Eugenio Pacelli 1939-1958) Con questo Anno Santo Pio XII vuole preparare un migliore e più felice ordine delle cose nella società umana. Continua, da parte dei pellegrini, l’uso massiccio del treno e dell’aereo. Arrivano però anche navi dall’Argentina e dall’Australia. I pellegrini che giungono a piedi rappresentano invece un anacronismo pieno di significato e di cristianità. Nasce la prima tendopoli per i ragazzi mentre piazza S. Pietro diventa improvvisamente troppo piccola per ospitare le migliaia di bus che arrivano da tutta Europa. . Anno 1975 . Papa Paolo VI (Giovanni Battista Montini 1963-1978) È Paolo VI ad inaugurare il 25° Anno Santo della storia della Chiesa Cattolica: lo fa nella notte tra il 24 e il 25 dicembre 1974. «L’Anno Santo – scrive il Pontefice – deve esercitare su di noi un forte e nuovo stimolo per la causa della giustizia nel mondo» e aggiunge «si tratta di favorire vittoriosamente i conati, spesso deludenti, della civiltà verso la giustizia sociale, la fraternità e la pace». I pellegrini, sempre più numerosi, arrivano addirittura anche dal Circolo Polare. Grazie al Giubileo si esce dalla routine per andare e cercare se stessi, un’«anima nuova» come scrive Peguy.

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. Anno 2000 . Tertio Millennio Adveniente Con la lettera apostolica «Tertio Millennio Adveniente» del 10 novembre 1994, Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai Vescovi, ai sacerdoti e ai diaconi, ai religiosi, alle religiose, e a tutti i fedeli laici detta le regole per la preparazione del Giubileo del 2000, definito il «Grande Giubileo». La prima fase – dal 1994 al 1996 – con carattere antipreparatorio; la seconda – dal 1997 al 1999 – con carattere propriamente preparatorio. Il primo anno sarà centrato su Cristo; il secondo sullo Spirito Santo e il terzo su Dio Padre.

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TABELLA RIEPILOGATIVA DEI GIUBILEI Giubileo nel 1300 con Papa Bonifacio VIII Giubileo nel 1350 con Papa Clemente VI Giubileo nel 1390 con Papa Urbano VI e Papa Bonifacio IX Giubileo nel 1400 con Papa Bonifacio IX Giubileo nel 1425 con Papa Martino V Giubileo nel 1450 con Papa Nicolò V Giubileo nel 1475 con Papa Paolo II e Papa Sisto IV Giubileo nel 1500 con Papa Alessandro VI

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Giubileo nel 1525 con Papa Clemente VII Giubileo nel 1550 con Papa Paolo III e Papa Giulio III Giubileo nel 1575 con Papa Gregorio XIII Giubileo nel 1600 con Papa Clemente VIII Giubileo nel 1625 con Papa Urbano VIII Giubileo nel 1650 con Papa Innocenzo X Giubileo nel 1675 con Papa Clemente X Giubileo nel 1700 con Papa Innocenzo XII e Papa Clemente XI Giubileo nel 1725 con Papa Benedetto XIII Giubileo nel 1750 con Papa Benedetto XIV Giubileo nel 1775 con Papa Clemente XIV e Papa Pio VI Nel 1800 non viene effettuato Giubileo nel 1825 con Papa Leone XII Nel 1850 non viene effettuato Giubileo nel 1875 con Papa Pio IX Giubileo nel 1900 con Papa Leone XIII Giubileo nel 1925 con Papa Pio XI Giubileo Straordinario nel 1933 con Papa Pio XI Giubileo nel 1950 con Papa Pio XII Giubileo nel 1975 con Papa Paolo VI Giubileo Straordinario nel 1983 con Papa Giovanni Paolo II Grande Giubileo nel 2000 con Papa Giovanni Paolo II Giubileo Straordinario nel 2015 con papa Francesco

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IL PELLEGRINO: STORIA E LEGGENDE

I

primi pellegrini a Roma sono gli Apostoli Pietro e Paolo. È lo stesso Gesù Cristo a dare il comando di andare a Roma. È infatti a Paolo che dice «fatti animo che, come mi hai reso testimonia per me in Gerusalemme, così bisogna che tu me la renda a Roma». (v. Atti degli Apostoli cap. XXIII). È comunque nel IV secolo che si data la grande epoca dei pellegrinaggi in Terrasanta. Vediamone il perché. È successo che, grazie alla volontà dell’Imperatore Costantino, si è arrivati ad una pace della Chiesa. Alla sua opera si deve anche l’edificazione della basilica del Santo Sepolcro. Le leggenda vuole inoltre che proprio la madre dell’Imperatore, Elena, avesse ritrovato la Croce e i chiodi che avevano sopportato il supplizio di Gesù Cristo. Tutte queste ragioni e la vasta eco che si ripercuote nel mondo occidentale spingono masse di viaggiatori ad avere come mèta la Terrasanta. Le vicende storiche che si susseguono non consentono però che questi itinerari siano sempre alla portata di tutti. Roma, Gerusalemme e Compostella restano comunque le mète più ambite da parte dei pellegrini. Dopo la scoperta del sepolcro di S. Giacomo, avvenuta nel sec. IX, la terza diventa mèta più popolare. Cosa spinge il fedele ad andare verso luoghi sacri? Lasciamo la risposta alle parole di Alfonso X, il Dotto, che nelle «Sette parti» individua in tre modi migliori per compiere 40


un pellegrinaggio. Il primo è per volontà pura e semplice. Il secondo prevede che il viaggio venga intrapreso per compiere un voto e il terzo, infine, è determinato dalla volontà di fare penitenza. 41


C’è sempre infatti una stretta correlazione tra la gravità della colpa e la penitenza da espiare. Le varianti vengono dettate da un maggior numero di visite ai luoghi sacri imposto al viandante. Durante il viaggio il pellegrino è in continua ricerca di se stesso; le difficoltà vengono superate perché sa che all’arrivo nel luogo prescelto tutte le sue fatiche, i suoi dolori ed i suoi pensieri avranno fine. Ci sono obblighi da assolvere anche alla partenza. Visti i rischi cui si andrà incontro bisogna fare testamento. Altra carta molto ricercata è il salvacondotto che gli consenta di attraversare territori altrui. È suo obbligo inoltre comportarsi bene, viaggiare di giorno e dormire di notte. Ospitare il pellegrino è segno di carità cristiana, mentre pene severe sono previste per chi assale il viandante durante il viaggio. Lo stesso vale per gli albergatori disonesti che spesso non mancano di derubarlo o di dargli una scarsa ospitalità a costi esosi. 42


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IL SIGNIFICATO DEL PELLEGRINAGGIO GIUBILARE

I

l pellegrinaggio, insieme alla Porta Santa e alle indulgenze, è uno dei tre pilastri che connotano l’Anno Santo. Il fenomeno del pellegrinaggio è presente in tutte le culture e religioni fin dall’inizio della civiltà umana. Il bisogno del pellegrinare fonda le sue radici nel cuore dell’uomo. Il pellegrinaggio consiste nel recarsi individualmente o collettivamente a un santuario o a un luogo particolarmente significativo per la fede per compiervi speciali atti di devozione, sia a scopo di pietà che a scopo votivo o penitenziale e per favorire un’esperienza di vita comunitaria, la crescita delle virtù cristiane e una più ampia conoscenza di Chiesa. Per i cristiano poi pellegrinare rappresenta un ritorno alle radici della propria fede e puntare in anticipo alla meta che attende ogni uomo alla fine del percorso della vita. Ciascuno di noi è pellegrino: l’uomo è sempre in cammino; è sempre alla ricerca della verità e della bellezza. Tutta la nostra vita è un camminare e il pellegrinaggio esprime bene questa realtà. La Chiesa nella sua esperienza secolare non ha mai smesso di praticare il pellegrinaggio. Pur avendo la certezza di avere Dio presente dovunque i pellegrini fin dai primi secoli hanno cercato di raggiungere le terre segnate dal suo passaggio, i luoghi della sua manifestazione, per essere presenti là dove Dio ha parlato o parla o agisce, dove ha lasciato i segni della sua condiscendenza. La storia della Chiesa diventa così 46


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una storia di cammini che si popolano di uomini e donne verso i luoghi di Dio, dei santi e dei miracoli. Il pellegrinaggio non va confuso con una gita. Andare in pellegrinaggio non è semplicemente visitare un luogo qualsiasi per ammirare i suoi tesori di natura, arte o storia. Se si muove alla luce della fede di Cristo, il pellegrino deve essere consapevole che non lo fa solo per il gusto di viaggiare, ma diretto a una mèta spirituale – l’incontro con Dio – raggiungibile attraverso un cammino di conversione personale. Il pellegrinaggio è inscindibile dell’atto di fede. Anzi: l’esperienza del pellegrinaggio si racchiude tutta nell’esperienza della fede pasquale. È un partire per fede, è un ritornare nella fede. Il pellegrinaggio ne è lo strumento: ma quello che conta e rimane è l’incontro con Dio mediante il Figlio Gesù Cristo, nello Spirito Santo. Solo il Dio Trinità salva l’uomo e lo introduce nella sua intima comunione. Papa Francesco coniuga l’idea del pellegrinaggio con la caratterizzazione che egli ha inteso e intende dare al Giubileo straordinario e nella Bolla Misericordiae Vultus scrive: “il pellegrinaggio è un segno peculiare nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere un è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversazione”(14) 48


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LA CONCHIGLIA NELLA STORIA

A

bbiamo già accennato, parlando dell’abbigliamento del pellegrino, alla conchiglia. In queste pagine vogliamo risalire al perché ed alla valenza di un simile oggetto assurto nel tempo a contrassegno, a vero e proprio distintivo del viandante in ogni epoca. Le origini vengono fatte risalire ai primi fedeli che si recavano al mausoleo di Compostella. In particolare si parla della conchiglia, del mollusco bivalve che prende il nome scientifico di «Pecten jacobeus». Questi pellegrini, dopo aver pregato sulla tomba di Giacomo, si spingevano, nel loro girovagare senza sosta, fino al punto della costa atlantica spagnola, dove si diceva fosse approdata la nave che aveva a bordo addirittura il corpo di San Giacomo. Le conchiglie portate dalle onde del mare e lasciate sotto i raggi del sole venivano raccolte con una doppia motivazione: da una parte erano delle testimonianze di essere stati nei luoghi sacri, visto che durante il viaggio, era impensabile trovare simili oggetti. Dall’altra, una sorta di contatto diretto o indiretto con le acque che avevano consentito di fare pervenire il corpo di San Giacomo. Oggetto che ha sempre avuto un grande successo anche sotto l’aspetto commerciale al punto da far divieto, per i pellegrini, di utilizzare conchiglie che non fossero state fatte a Compo50


stella. Questo fu dovuto al fatto che alcuni mercanti cominciarono a costruirle anche in metallo povero, tipo stagno e piombo, fino a farne una vera e propria industria. Noi preferiamo però la leggenda. Si narra infatti, nel Codex Calixtinus, che un bel giorno un cavaliere, mentre è in sella al suo destriero, venga disarcionato dall’animale imbizzarrito e trascinato nelle acque agiate dell’Oceano. Dopo attimi di terrore e di ansia da parte dei suoi compagni di viaggio ecco che, come per incanto, il cavaliere salvato da

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San Giacomo riappare dalle acque sano e salvo. È completamente ricoperto di conchiglie quasi a testimonianza dell’aiuto che esse hanno dato del Santo nella sua opera di salvataggio. Abbiamo già visto come per i fedeli fosse importante torna-

re dal lungo peregrinare con qualche testimonianza concreta dell’effettuazione del viaggio. È possibile ritrovare la conchiglia in tutte le sculture del Medio Evo dedicate al pellegrino. Ha anche una valenza simbolica: dell’amore di Dio e del prossimo. Dai greci viene abbinata alla nascita di Venere e per i buddisti sta a significare la buona riuscita di un viaggio. Assume quindi toni e significati bene auguranti ed inoltre, ma di questo le fonti storiche riportano poche ed incerte noti52


zie, doveva avere un carattere pratico non indifferente: serviva probabilmente al viandante stanco per dissetarsi durante le soste vicino ad un ruscello o ad una fonte. Per i cristiani ha anche qualità protettive non disgiunte da quelle nutritive: infatti la carne del mollusco reperibile all’interno delle due valve è squisita. C’è anche la definizione letteraria. La si può trovare nel «Liber Sancti Jacobi» dove testualmente è scritto «…per la medesima ragione per cui i pellegrini tornano da Gerusalemme portano palme, coloro che tornano da Santiago portano le conchiglie. Orbene, la palma sta a significare il trionfo e la conchiglia significa le opere buone».

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PAPA FRANCESCO

IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA 8. XII MMXV – 20. XI. MMXVI

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MISERICORDIAE VULTUS

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’ il titolo della Bolla con la quale papa Francesco ha indetto il Giubileo straordinario 2015. Tutti i Giubilei vengono indetti con uno speciale documento pontificio che ne spiega le ragioni e le motivazioni nonché le modalità celebrative. Questo documento è chiamato Bolla. Il termine deriva dal latino bulla papalis che fa riferimento all’aspetto “a Bolla” del sigillo in ceralacca posto sul documento. La passione di papa Francesco per la misericordia viene da lontano. Nel suo motto episcopale ha scritto “Miserando atque eligendo” (“Lo guardò con misericordia e lo ha scelto”). Per papa Francesco la misericordia è intesa come essenza del Vangelo. Perché Dio è misericordia e Gesù di Nazareth ha sempre raccomandato ai suoi discepoli: “Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre”. Francesco vuole che la Chiesa si imbeva di misericordia, la introduca profondamente nelle proprie vene per entrare in circolo nel proprio corpo e incarnarsi nelle proprie attitudini e nelle proprie strutture. Ad esempio come perdono. La misericordia non è una parola astratta, ma un volto da riconoscere, contemplare e servire. La misericordia è fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di 55


ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato” “L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia” E ha stabilito lo slogan per questo Anno Santo sia: “Misericordiosi come il Padre”. 56


Anno Santo a 50 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II

I

l Giubileo della Misericordia inizierà l’8 dicembre 2015, a 50 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962.8 dicembre 1965). Scrive Papa Francesco nella Bolla Misericordiae vultus: “La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell’evento. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l’esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile. Era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo. Una nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre. Un nuovo impegno per tutti i cristiani per testimoniare con più entusiasmo e convinzione la loro fede”. Questi i documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II che meritano di essere conosciuti e studiati nel corso di quest’anno giubilare: 4 Costituzioni • Sacrosanctum Concilium, sulla Liturgia (4 dicembre 1963) • Lumen Gentium sulla Chiesa, (21 novembre 1964) • Dei verbum sulla Parola di Dio, (18 novembre 1965) • Gaudium et Spes, sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (7 dicembre 1965) 57


9 Decreti • Ad Gentes, sull’attività missionaria della Chiesa (7 dicembre 1965) • Presbyterorum Ordinis, sul ministero e la vita dei presbiteri (7 dicembre 1965) • Apostolicam Actuositatem, sull’apostolato dei laici (18 novembre 1965) • Optatam Totius, sulla formazione sacerdotale (28 ottobre 1965) • Perfectae Caritatis, sul rinnovamento della vita religiosa (28 ottobre 1965) • Christus Dominus, sull’ufficio pastorale dei vescovi (28 ottobre 1965) • Unitatis Redintegratio, sull’ecumenismo (21 novembre 1964) • Orientalium Ecclesiarum, sulle chiese orientali (21 novembre 1964) • Inter Mirifica, sui mezzi di comunicazione sociale (4 dicembre 1963) 3 Dichiarazioni • Gravissimum Educationis, sull’educazione cristiana (28 ottobre 1965) • Nostra Aetate, sulle relazioni con le religioni non cristiane (28 ottobre 1965) • Dignitatis Humanae, sulla libertà religiosa (7 dicembre 1965) 58


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Le Basiliche papali e le Sette Chiese

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er i pellegrini che venivano a Roma in occasione del Giubileo dell’Anno Santo per molto tempo fu obbligatorio il Giro delle Sette Chiese. Nel XVI secolo la tradizione fu rivitalizzata come manifestazione di devozione cristiana espressa da San Filippo Neri con il pellegrinaggio alle quattro Basiliche papali: • Arcibasilica cattedrale di Roma San Giovanni in Laterano, • Basilica di Santa Maria Maggiore, • Basilica di San Pietro in Vaticano • Basilica di San Paolo fuori le Mura e alle Basiliche di San Lorenzo fuori le Mura, Santa Croce in Gerusalemme e San Sebastiano fuori le Mura. Si tratta di un itinerario di oltre venticinque chilometri che veniva percorso a piedi in due giornate. Per lucrare l’indulgenza plenaria fino al 1950 fu necessario visitare le quattro Basiliche Maggiori. Ora è sufficiente recarsi in una soltanto, entrando attraverso la Porta Santa. Papa Francesco, per la prima volta nella storia della Chiesa, in questo Anno della Misericordia ha stabilito “che in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia. A scelta dell’Ordinario, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini ... Il Giubileo, pertanto, sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa”. 62


S. PAOLO FUORI LE MURA

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i deve all’imperatore Costantino che trasforma la Tomba dell’Apostolo Paolo. Diventa Basilica nel 324 e conta 5 navate. Un violento incendio, nel 1823 la distrugge e nel 1854 Pio IX la fa ricostruire nella veste attuale. Le colonne del quadri-portico sono 146 in granito bianco. Il pronao ne ha 10 monolitiche di granito rosa alte 10 m. Lungo le navate ci sono i medaglioni con tutti i papi da S. Pietro. I mosaici della facciata sono in oro e opera del Vespignani. Rappresentano Cristo che benedice tra S. Pietro e S. Paolo; sotto l’Agnus Dei sulla collina da cui sgorgano 4 fiumi che rappresentano gli apostoli, per dissetare il gregge che è invece l’umanità. La scena si svolge tra Gerusalemme e Betlemme. La pianta della Basilica è a croce latina; le 5 navate sono sostenute da 80 colonne ed è lunga 132 metri circa. La larghezza è di m. 65 per un’altezza di quasi 28 metri. 63


SAN GIOVANNI IN LATERANO

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’ opera del Papa Melchiade nel 311 che, per edificarla, rade al suolo vecchi edifici avuti in dono dall’Imperatore Costantino. Viene distrutta da un terremoto e ricostruita per ben due volte; bisogna arrivare al 1650 per vederla nella versione attuale, opera del Borromini. La facciata è del Galilei ed è sormontata da 15 statue alte 7 metri per tutta la sua lunghezza di 130 m. Il grande portone centrale è di bronzo ed è quello che chiudeva la Curia romana costruita da Giulio Cesare nel 44 a.C. Fino al sec. XIV è la residenza dei Papi che poi le preferiscono S. Pietro. Qualche fonte riporta che vi fu indetto il Primo Anno Santo. Di certo vi si tennero 5 Concili Ecumenici. 64


SAN PIETRO

L

a prima Basilica viene eretta da Costantino imperatore nel 324. L’attuale è iniziata da Nicolò V nel 1452 e i lavori previsti si sono realizzati nel 1977 con la Porta del Bene e del Male, del Minguzzi, in bronzo. Le altre sono: Porta della Morte di Manzù, La Mediana di Averulino, Porta dei Sacramenti di Crocetti e Porta Santa di Consorti. La Basilica iniziata dal Bramante a croce greca viene ultimata, a croce latina, da Raffaello. È il tempio religioso più grande del mondo. Le sue misure: m. 211,50 di lunghezza; l’altezza dal suolo alla croce della cupola è di m. 132,50; la facciata è larga m. 114 per un’altezza di m. 45. Per salire sulla cupola bisogna salire 537 gradini. Le due fontane sono del Bernini e del Maderno. Le colonne della piazza sono 284 in fila per 4 e le statue dei santi che le sovrastano sono 140. Per finire l’obelisco, alto m. 41 è egiziano e lo ha portato a Roma l’imperatore Caligola.

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Santa MARIA MAGGIORE

V

iene costruita nel 432 su uno dei sette colli Roma: l’Esquilino. È considerata la quarta Basilica Patriarcale di Roma e il suo campanile, con i 75 metri d’altezza e costruito nel 1377, è il più alto della Capitale. La facciata è del Fuga e viene ordinata da Benedetto XV. Nell’interno, ci sono 40 colonne monolitiche che sostengono le tre navate. È l’unica delle Basiliche Patriarcali a conservare il suo aspetto. La colonna che si trova nella piazza è alta 14,30 metri; sorregge la statua della Madonna con il Bambino ed è l’ultima intatta delle otto che facevano parte della Basilica di Massenzio nel sec. IV p.C. 66


SAN SEBASTIANO FUORI LE MURA

A

lle origini la chiesa, che si trova su lato destro dell’Appia poco dopo l’incrocio con via delle 7 Chiese, presenta alcune navatelle larghe 7,5 metri. C’è anche un quadri-portico che permette l’ingresso dalla strada: attualmente c’è il largo cortile. Ricordiamo che Sebastiano era un soldato dell’esercito imperiale condannato a morte sotto Diocleziano; venne sepolto nella catacomba adiacente nel 290. La leggenda vuole che, legato ad una colonna, venga trafitto da numerose frecce. Miracolosamente sopravvissuto, si ripresenta all’Imperatore che però lo fa uccidere a colpi di bastonate sul Palatino. Il corpo viene quindi gettato nella Cloaca Massima perché vada a finire nel Tevere. Si ferma invece nelle vicinanze delle chiesa di S. Giorgio in Velabro; ritrovato da una matrona, Lucina, che lo seppellisce nella catacomba suddetta. L’attuale complesso vede la luce nel 1583 grazie all’opera di Scipione Borghese. La sua opera continua con il Cardinale del Santo. Nell’800 gli scavi portano alla luce l’antica struttura paleocristiana. 67


SAN LORENZO FUORI LE MURA

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i trova sulla via Tiburtina e nasce per volere di Costantino. Subisce, nel tempo, numerose ed importanti modifiche. La navata centrale è sostenuta da 12 fusti in roccia – il nome esatto è paonazzetto – costituita da frammenti di marmo bianco con pietra di color paonazzo. Su tre lati si ergono le navati minori. Sopra si innalzano le gallerie che sono, a loro volta, divise dallo spazio centrale da 12 splendide colonne. Nel 1148, ad opera dei Fratelli Romano, vedono la luce il ciborio a gabbia e gli amboni. Il primo è composto da 4 fusti in porfido sovrastati da colonnine trabeate. Gli amboni sono invece delle tribune rialzate che nell’antichità servivano alla lettura delle Epistole o del Vangelo. Si deve arrivare al 1216 quando il Cardinale Cencio Savelli dà inizio alla trasformazione quando assume l’aspetto definitivo e, successivamente, nel 1864 quando il Vespignani completa il restauro archeologico riportando la Basilica alle forme volute dal Cardinale Savelli, divenuto poi Papa con il nome di Onofrio. 68


SANTA CROCE IN GERUSALEMME

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opo aver subìto per secoli numerosi mutamenti architettonici, nel 1741, grazie a Benedetto XIV, viene ad assumere, nell’arco di quasi un ventennio, l’aspetto attuale. L’interno mantiene l’impianto tripartito del XII secolo anche se rimangono soltanto 8 delle originarie colonne di granito. Dopo due anni viene completato il soffitto, mentre la facciata nasce dall’opera congiunta del Gregorini e del Passalacqua costituendo un capolavoro del barocco romano ormai in via di estinzione. Sempre a loro si deve il vestibolo che si trova sul retro. Sulla facciata inoltre si possono ammirare, sulla balaustra in alto, le statue degli Evangelisti, S. Elena e Costantino. Nella porta bassa si trovano i tre portali che conducono allo splendido atrio ovale. Nei dintorni, alla fine dell’800, il governo italiano fa espropriare i contadini e fa erigere tre edifici che oggi ospitano tre musei: degli Strumenti Musicali, della Fanteria e dei Granatieri di Sardegna. 69


LA PORTA SANTA

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iene aperta per la prima volta, nel 4° Giubileo. Siamo nel 1400, il Papa è Bonifacio IX e la tradizione vuole che fosse a lato della Cappella della Veronica. È, comunque, Alessandro VI, nel Giubileo del 1500, ottavo Anno Santo, che, riuscite vane le ricerche, ordina che ne venga aperta una nuova e che questa, affinché in futuro si possa facilmente riconoscere, venga adornata di marmi policromi e sculture. Nasce così il rito dell’apertura di una porta dedicata unicamente all’Anno Santo. Il Papa viene portato, attraverso la Porta, sulla sedia gestatoria e nella mano sinistra stringe un cero fregiato a fiori ed oro mentre con al destra benedice il popolo. Una volta raggiunto così il Portico, dinnanzi ai gradini della Porta Santa, i portatori si fermano mentre i cantori intonano le note adatte. Il Papa nel silenzio solenne canta una preghiera da lui stesso composta: «Tu, che per mezzo del tuo servo Mosè istituisti al popolo israelitico il 50° anno di giubilo e di remissione, concedi ai tuoi servi che quest’anno centenario del Giubileo, istituito per autorità Tua, nel quale hai voluto si aprisse questa Porta al popolo contrito, noi lo incominciamo felicemente, affinché impetrata intera venia e remissione di tutti i peccati, allo spuntar del giorno della Tua venuta siam tutti degni di godere dell’ineffabile gloria e della felicità senza fine». Terminata la preghiera manda tre delegati all’apertura della Porta nelle altre tre basiliche; quindi scende dalla sedia; prende il 70


martello e con soli tre colpi apre un foro nel muro, in precedenza assottigliato, e torna a sedersi. Mentre i muratori proseguono nell’opera, il Papa entra in Chiesa con il suo seguito e canta i Vesperi. Terminato il canto il Papa esce dalla Basilica con lo stesso ordine e la medesima pompa di prima e si reca alla Porta Santa. Prima prega in ginocchio e in silenzio, Martello cerimoniale Barberini (1700 c.) quindi varca il limitare tra gli inni dei sacer(Roma - coll. privata doti che ringraziano l’Altissimo mentre il risuonare delle campane delle torri e del Castello annunciano al mondo l’inizio dell’Anno Santo. Il rito di stabilire nelle Basiliche una porta e dedicarla unicamente all’Anno Santo, da aprirsi soltanto in quel periodo dal Papa o da chi è da Lui delegato, richiama alla mente l’era mosaica quando si teneva udienza e si promuoveva giudizio sulle porte dei tribunali. Martello cerimoniale Soprattutto però si rifà alla sentenza di Borgia (1500 c.) (Parigi - Louvre) Gesù Cristo: «Ego sum ostium, per me si quis introierit salvabitur». 71 71


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L’Indulgenza Giubilare

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’indulgenza è uno degli elementi costitutivi del Giubileo . L’indulgenza manifesta la pienezza della misericordia del Padre che a tutti viene incontro con il suo amore espresso in primo luogo nel perdono delle colpe. Come dice la parola stessa l’indulgenza significa Amore indulgente, Amore misericordioso di Dio nei confronti dell’uomo peccatore. La teologia cattolica insegna che ogni nostro peccato ha una duplice conseguenza: - genera una colpa, che è rimessa dall’assoluzione sacramentale nella confessione; - comporta una pena. Ogni peccato necessita una purificazione che si ottiene con una pena temporale, dopo il perdono ricevuto mediante la confessione. La Chiesa trae le indulgenze in forza del suo unico tesoro costituito dai meriti infiniti di Cristo, della Beata Vergine, dei santi. Al riguardo è doveroso sottolineare che la prassi delle indulgenze è strettamente collegata al sacramento della riconciliazione o penitenza. Non c’è Indulgenza senza prima Penitenza. Infatti, l’acquisto della indulgenza postula assolutamente il distacco dell’anima dal peccato. Per ricevere l’indulgenza giubilare, sono richieste le seguenti disposizioni: - La celebrazione del sacramento della Penitenza. - La partecipazione all’Eucarestia, possibilmente nello stesso giorno. - La preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre. - Atti di carità e di penitenza che esprimano la conversione del cuore. 73


Il Vangelo della Misericordia

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ella Bolla di indizione dell’Anno giubilare Misericordiae Vultus papa Francesco propone alla meditazione di coloro che vogliano celebrare cristianamente il Giubileo il Vangelo della misericordia rappresentato da Gesù in tre parabole: quella della pecora smarrita, quella della moneta perduta e quella del padre e i due figli (cfr Lc 15,1-32). In queste parabole la misericordia è presentata come la forza che tutto vince, che riempie il cuore di amore e che consola con il perdono. In tutte e tre le parabole viene messa in evidenza la gioia di Dio per la conversione del peccatore. 1. Nella conclusione della prima si legge: “Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza”. 2. Nella conclusione della seconda: “C’è gioia davanti a Dio per un solo peccatore che si converte”. 3. Nella terza parabola manca la parola gioia, però si parla di festa: “Facciamo festa, poiché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita”. Dunque l’attenzione delle parabole si concentra sulla gioia di Dio per la conversione del peccatore, piuttosto che sull’azione del peccatore che si converte. Si racconta ciò che prova Dio, non ciò che il peccatore deve fare. La novità della rivelazione evangelica riguarda un Dio che cerca il peccatore e gioisce del suo ritrovamento. Aprirsi e accettare l’immagine di questo Dio compassionevole e misericordioso, significa essere capaci e disponibili a concedere misericordia. 74


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Le opere di Misericordia

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ella Bolla di indizione del Giubileo dell’Anno Santo papa Francesco invita i figli e le figlie della Chiesa a “aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi ... È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. (15) Le 14 opere di misericordia sono state chiamate il “breviario dei nostri doveri verso il prossimo”. Gesù ha parole assai chiare al riguardo: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (25,40) Il catechismo distingue tra opere di misericordia spirituale e opere di misericordia corporale. 76


LE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE

LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE

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Consigliare i dubbiosi Insegnare agli ignoranti Ammonire i peccatori Consolare gli afflitti Perdonare le offese Perdonare pazientemente le persone moleste • Pregare Dio per i vivi e per i morti 77

Dar da mangiare agli affamati Dar da bere agli assetati Vestire gli ignudi Ospitare i pellegrini Visitare gli infermi Visitare i carcerati Seppellire i morti


Celebrare la Misericordia

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l sacramento della Riconciliazione è uno dei sacramenti essenziali nella celebrazione del Giubileo dell’Anno Santo. Esso è prescritto per lucrare le indulgenze giubilari. Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo Misericordiae Vultus scrive: “Tante persone si stanno riavvicinando al sacramento della Riconciliazione e tra questi molti giovani, che in tale esperienza ritrovano spesso il cammino per ritornare al Signore, per vivere un momento di intensa preghiera e riscoprire il senso della propria vita. Poniamo di nuovo al centro con convinzione il sacramento della Riconciliazione, perché permette di toccare con mano la grandezza della misericordia. Sarà per ogni penitente fonte di vera pace interiore”. Il sacramento della riconciliazione è un confessare e magnificare Dio per la sua misericordia. Confessarsi è celebrare la gloria di Dio La confessione è l’inno di lode e di ringraziamento che si alza dalla Chiesa La confessione annuncia al mondo che Dio, che ha creato l’universo, continua a ri-crearlo proprio ridonando all’uomo peccatore quella primitiva giustizia che lo rende “immagine e somiglianza” del suo Creatore. Papa Francesco invita a conversione in modo del tutto speciale • gli uomini e alle donne che appartengono a un gruppo criminale, qualunque esso sia. • le persone fautrici o complici di corruzione. La corruzione 78


impedisce di guardare al futuro con speranza L’Anno Santo è per tutti il momento favorevole per cambiare vita! Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuore.

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La Madonna Madre di Misericordia

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apa Francesco nella Bolla di indizione dell’Anno Giubilare scrive: “Il pensiero si volge alla Madre della Misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio”. Maria ha conosciuto a fondo il mistero della misericordia. Lei fu il primo capolavoro della divina misericordia. Gesù infatti ci ha donato per Madre la sua stessa Madre come prova della sua infinita misericordia. Maria è una espressione dell’amore materno con cui Dio ci ama. Maria esprime l’amore del Padre. In Maria Dio ci ama con amore materno. Maria è un segno visibile ed efficace dell’amore che Dio ha per ognuno. Maria è un dono di Dio all’umanità. Maria è l’amore di Dio per noi.

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LE MONETE DEI GIUBILEI

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a serie delle medaglie pontificie inizia con Martino V (V Anno Santo 1423); per questo motivo non ci sono medaglie commemorative precedenti. La prima moneta che appare con la Porta Santa e la scritta «Iusti intrabunt per eam» appartiene proprio a Martino V. Questa peraltro non è contemporanea al Pontefice di cui porta l’effige, ma battuta nei primi del XVI secolo. Anche con Nicolò V e Sisto IV le medaglie sono commemorative e battute dai loro successori. Con Clemente VII si ha la prima moneta dell’anno giubilare 1525. È un rarissimo doblone da dieci zecchini che mostra il Pontefice nell’atto di aprire la Porta Santa e, sullo sfondo molti pellegrini, con lungo saio e cordone, genuflessi. Con Giulio III vedono la luce molte monete nei tre metalli raffiguranti la Porta Santa e tre angioletti. Gregorio XIII fa coniare una medaglia che lo presenta mentre abbatte la Porta Santa assistito da cardinali e vescovi. Sul retro si può notare la porta del paradiso da cui esce un raggio di luce. Nel 1600, con Papa Clemente VIII si possono trovare raffigurate diverse scene che vanno dall’apertura della Porta ai pellegrini che, guidati da un angelo, entrano a lucrare il Giubileo. In un’altra li troviamo genuflessi innanzi la Porta e benedetti dal Cristo seduto in trono; in una terza sotto le sembianze di pecore benedette da S. Pietro tra le nubi, mentre hanno vicino 82


il Papa genuflesso. Dopo Urbano VII e Innocenzo X, con i quali ritroviamo gli stessi temi, è volta di Clemente X che, nel 1675, fa coniare monete d’argento con il portico di S. Pietro ed i pellegrini, numerosi, in atto di entrare nella Porta Santa. Con i papi successivi le monete riportano sempre il tema della Porta Santa, mentre le medaglie presentano le varie cerimonie del Giubileo e l’ingresso processionale nel sacro tempio. Nel 1825 l’arciconfraternita della Trinità de’ Pellegrini fa coniare una medaglia, con un diametro di 4 cm. con inciso: “Archisodalitas SS.mae Trinitatis peregrinorum et convalescentium urbis” da un lato, e nel retro: “Hospes eram et collegisti me. Anno iubilalei MDCCCXXV”

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Viene distribuita ai piÚ insigni personaggi del clero e del laicato, specialmente ai benefattori dell’ospizio ed ai guardiani del medesimo. Dell’Anno Santo di Pio IX non si hanno medaglie e monete commemorative.

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I PAPI DEGLI ANNI SANTI

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Calendario ufficiale degli eventi del Giubileo Dicembre 2015 Martedì 8 dicembre 2015 Solennità dell’Immacolata Concezione Apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. Domenica 13 dicembre 2015 III domenica di Avvento Apertura della Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano e nelle Cattedrali del Mondo. Gennaio 2016 Venerdì 1 gennaio 2016 Solennità di Maria Santissima Madre di Dio Giornata mondiale per la pace. Apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore. Martedì 19 gennaio - giovedì 21 gennaio 2016 Giubileo degli Operatori dei Santuari. Lunedì 25 gennaio 2016 Festa della Conversione di San Paolo Apertura della Porta Santa della Basilica di San Paolo fuori le mura.

Segno “Giubilare” del Santo Padre: testimonianza delle opere di misericordia. 92


Febbraio 2016 Martedì 2 febbraio 2016 Festa della Presentazione del Signore e Giornata della Vita Consacrata Giubileo della Vita Consacrata e chiusura dell’Anno della Vita Consacrata. Mercoledì 10 febbraio 2016 Mercoledì delle Ceneri Invio dei Missionari della Misericordia nella Basilica di San Pietro. Lunedì 22 febbraio 2016 Cattedra di San Pietro Giubileo della Curia Romana. Marzo 2016 Venerdì 4 e sabato 5 marzo 2016 “24 ore per il Signore” con celebrazione penitenziale a San Pietro nel pomeriggio di venerdì 4 marzo. Domenica 20 marzo 2016 Domenica delle Palme A Roma la Giornata diocesana dei Giovani. Aprile 2016 Domenica 3 aprile 2016 Domenica della Divina Misericordia Giubileo per quanti aderiscono alla spiritualità della Divina Misericordia. Domenica 24 aprile 2016 V Domenica di Pasqua Giubileo dei ragazzi e ragazze (13 – 16 anni) Professare la fede e costruire una cultura di misericordia.

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Maggio 2016 Domenica 29 maggio 2016 Corpus Domini in Italia Giubileo dei diaconi. Giugno 2016 Venerdì 3 giugno 2016 Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù Giubileo dei sacerdoti. 160 anni dall’introduzione della festa, introdotta nel 1856 da Pio IX. Domenica 12 giugno 2016 XI Domenica del Tempo Ordinario Giubileo degli ammalati e delle persone disabili. Luglio 2016 Martedì 26 - domenica 31 luglio 2016 Fino alla XVIII Domenica del Tempo Ordinario Giubileo dei Giovani. Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia. Settembre 2016 Domenica 4 settembre 2016 XXIII Domenica del Tempo Ordinario Memoria della Beata Teresa di Calcutta - 5 settembre Giubileo degli operatori e volontari della misericordia. Domenica 25 settembre 2016 XXVI Domenica del Tempo Ordinario Giubileo dei catechisti

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Ottobre 2016 Sabato 8 e domenica 9 ottobre 2016 Sabato e domenica dopo la festa della Beata Vergine Maria del Rosario Giubileo mariano Novembre 2016 Martedì 1 novembre 2016 Solennità di Tutti i Santi Santa Messa del Santo Padre in memoria dei fedeli defunti. Domenica 6 novembre 2016 XXXII Domenica del Tempo Ordinario Giubileo dei carcerati in San Pietro. Domenica 13 novembre 2016 XXXIII Domenica del Tempo Ordinario Chiusura della Porta Santa nelle Basiliche di Roma e nelle Diocesi. Domenica 20 novembre 2016 Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo Chiusura della Porta Santa a San Pietro e conclusione del Giubileo della Misericordia

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Glossario Anno Santo è destinato a promuovere la santità della vita nel popolo fedele. Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso. L’anno giubilare è celebrazione di un tempo di grazia. Il punto di partenza è la conversione spirituale. Bolla La Bolla pontificia o Bolla papale (in latino bulla apostolica o bulla pontificalis o anche bulla papalis) è una comunicazione ufficiale in forma scritta emanata con il sigillo del Papa. Il termine Bolla fa riferimento all’aspetto del sigillo posto quale prova autentica che trattasi di documento pontificio. Conchiglia E’ il simbolo distintivo del pellegrino. La conchiglia è il simbolo riconosciuto, non solo del Camino di Santiago, ma di tutti i percorsi di pellegrinaggio. L’origine di questo simbolo si perde nella notte dei tempi. La più accreditata è quella per cui i pellegrini, arrivati a Santiago de Compostela, si spingessero fino al mare dove finiva il mondo conosciuto. Là si nutrivano frutto del mare e conservavano conchiglia come ricordo e prova dell’avvenuto pellegrinaggio. Confessione Il sacramento della Riconciliazione è uno dei sacramenti essenziali nella celebrazione del Giubileo dell’Anno Santo. Esso tra l’altro è prescritto per lucrare le indulgenze giubilari. “Il grande peccato dell’uomo d’oggi e che l’uomo ha perso il senso del peccato”.

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Giubileo Le origini del Giubileo risalgono all’Antico Testamento. Le indicazione sono date dal libro del Levitico che al capitolo 25 fissava il Giubileo ogni “sette settimane di anni” (50 anni) e aveva precisi obiettivi: la terra doveva essere lasciata riposare, agli antichi proprietari dovevano essere restituiti terreni e/o case, dovevano essere rimessi i debiti, gli schiavi dovevano riacquistare la libertà e tornare alle proprie case. L’annuncio del Giubileo veniva dato nel tempio di Gerusalemme dal suono dello shofar, cioè un corno di ariete, in ebraico yobel, da cui deriva il termine Giubileo. Indulgenza L’indulgenza è uno degli elementi costitutivi dell’evento giubilare. In essa si manifesta la pienezza della misericordia del Padre che viene incontro a tutti con il suo amore. Ogni nostro peccato ha una duplice conseguenza: genera una colpa, che è rimessa dall’assoluzione sacramentale nella confessione; comporta una pena. Ogni peccato necessita una purificazione che si ottiene con una pena temporale, dopo il perdono ricevuto mediante la confessione. Misericordia Il termine “misericordia” è composto dalla fusione di due vocaboli latini: “miseria” et “cor”. Essa assume il significato di amore che si prende cura della miseria della persona. Misericordia è il sentimento per il quale la miseria altrui tocca il nostro cuore. Opere di Misericordia Le 14 opere di misericordia sono il “breviario dei nostri doveri verso il prossimo. Sono opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. Sono opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. 97


Pellegrinaggio Ciascuno di noi è pellegrino: l’uomo è sempre in cammino; è sempre alla ricerca della verità e della bellezza. Tutta la nostra vita è un camminare e il pellegrinaggio esprime bene questa realtà. Il pellegrinaggio non va confuso con una gita. Andare in pellegrinaggio non è semplicemente visitare un luogo qualsiasi per ammirare i suoi tesori di natura, arte o storia. Il pellegrino deve essere consapevole che non si muove solo per il gusto di viaggiare, ma perché diretto ad una mèta spirituale - l’incontro con Dio - raggiungibile attraverso un cammino di conversione personale. Il pellegrinaggio è inscindibile dall’atto di fede. Porta Santa Fu aperta per la rima volta nella Basilica del Ss.mo Salvatore in Laterano durante il Giubileo del 1423. La porta santa è segno e simbolo di accesso a Cristo redentore dell’uomo, che chiama tutti, nessuno escluso, a partecipare ai frutti della redenzione del Signore e della sua misericordia che egli concederà a ogni penitente mediante il sacramento della penitenza. Passare per la porta santa significa confessare che Gesù Cristo è il Signore, rinvigorendo la fede in lui per vivere la vita nuova che Egli ci ha donato. Gesù ha detto: «Io sono la porta» (Gv 10, 7), per indicare che nessuno può avere accesso al Padre se non per mezzo suo. Vangelo della misericordia Il perdono di Gesù è offerto a tutti gli uomini; egli infatti ha annunciato il Vangelo della salvezza universale. La misericordia sovrabbondante di Dio manifesta la sua potenza non condannando ma perdonando. Tutta l’opera di Gesù verrà considerata come manifestazione dell’infinito amore misericordioso di Dio. La sua bontà misericordiosa non è destinata a tutti in modo generico, ma raggiunge ciascuno personalmente. Ognuno è pensato, cercato, amato fosse anche il peccatore più incallito; ma mai condannato e sempre e solo accolto con amore e con gioia. 98


BIBLIOGRAFIA Enciclopedia Cattolica.............................Volume VI Domenico Maria Nanni.........................Historia degli Anni Santi Dante Alighieri...........................................La Divina Commedia – Vita Nova Giovanni Marangoni..............................Il Giubileo dell’Anno Santo Carlo B. Piazza...........................................Hieroxenia Virginio Prinzivalli....................................Gli Anni Santi Roma 1899 Antonio Bonet Correa.............................Santiago Compostella La via dei Pellegrini Sulplicio Costantini..................................La Teorica e la Pratica del Giubileo dell’Anno Santo Giovan Battista Ronzoni.........................Breve storia degli Anni Santi A.Frugoni.....................................................Il Giubileo di Bonifacio VIII Josè Luis Monteverde..............................Algunas notas sobre la antigua via de Santiango Cesare Perali...............................................Il primo Giubileo Egilberto Martire......................................Santi e Birboni. Luci ed ombre Nella storia dei Giubilei Giovanni Villani........................................Cronica Drovilhet de Sigalas.................................L’Arte in Italia M. Petrassi..................................................Mille Anni di Fede G.C. Romasi................................................Il Giubileo Roma 1899 G. Castelli....................................................Gli Anni Santi J. de Blasi.....................................................Il Giubileo A.E.M. Lepicier..........................................Le Indulgenze A. Vermeersch............................................Tractatus de Iubilaeo Si ringrazia il Prefetto della Biblioteca Vaticana per l’assistenza prestata agli Autori. 99




Realizzato da: S.e.k. Società Editoriale Kokalos

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Finito di stampare nel mese di novembre 2015 da

Realizzazione grafica nuvolagrafica.it Tavole e illustrazioni Moreno Chiacchiera (pag. 5-53, 60-71, 83-89, 95-96) Lisa E. Mocciaro (pag. 1-3, 54-59, 72-81, 90)




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