Corriere dell'Isola n. 7 2010

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IL PROGETTO

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Galano Trasporti

“Ma che bel Castello”: ecco come ti trasformo la basilica dell’Assunta

SPORT

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L’Ischia è nervosa Il Procida riprende la cavalcata Anno XIV - n. 7 • 18 - 24 febbraio 2010

settimanale GRATUITO delle isole di Ischia e Procida • www.corrieredellisola.com

DEMOLIZIONI INFURIANO LE POLEMICHE

Foto F. Trani

LACERRA ABBATTE LA PROPRIA CASA E SI RIFUGIA IN MUNICIPIO. MA SULL’ISOLA SCATTA LA “CACCIA ALLE STREGHE”

D’AMATO Al via la task force antiabusivismo

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REGIONALI De Luca presto ad Ischia

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BARANO Che fine hanno fatto i trenini?

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• L’EDITORIALE

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Attaccò in modo indegno Ischia. Ora il grande moralizzatore è stato beccato con le mani nella marmellata

Bertolaso, il tempo è galantuomo di Massimo Zivelli

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hi l’avrebbe mai pensato (tranne ovviamente i soliti “malpensanti”, guarda un po’…). Anche il virgineo Bertolaso, è rimasto con le mani nella tagliola delle tangenti sugli appalti pubblici. Appalti per centinaia di milioni di euro, dal vertice mondiale del G8 in Sardegna, alla ricostruzione del post terremoto in Abruzzo. L’uomo tutto d’un pezzo, il servitore dello Stato che Berlusconi s’è coccolato nelle sue televisioni facendolo alla fine diventare quel “san” Bertolaso al quale alcuni napoletani volevano fare una statua perché gli ha tolto un po’ di mondezza da sotto casa (semplicemente spostandola qualche chilometro più in là) a quanto pare si sarebbe messo nella condizione di finire dalle stelle alle stalle! Ovviamente il governo, Berlusconi e compagnia bella, fino all’ultimo consigliere comunale ischitano del PDL difendono a spada tratta il loro campione e santo. Il quale non avrebbe favorito i suoi comparielli costruttori in cambio di soldi e puttane e che anzi avrebbe tenuta lontana dall’Aquila e dall’Abruzzo devastato dal terremoto, la camorra ed i suoi luridi interessi sul mercato del cemento e del

mattone. Che dire di questo campione di probità ed efficienza (a Monte Vezzi e Casamicciola stanno ancora aspettando un suo cenno) che per tenere lontana la mafia dalla ricostruzione, a quanto pare, ha aperto le porte a palazzinari criminali senza scrupoli che dalle intercettazioni svolte, acquisite e pubblicate, addirittura hanno gioito e brindato ai futuri affari che avrebbero messo a segno, proprio mentre la gente all’Aquila e nei paesi del terremoto ancora si lamentava chiedendo aiuto da sotto le macerie? Tanto di cappello a Giosi Ferrandino. Il sindaco di Ischia, che non è uno

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sprovveduto, già da tempo ha capito a che categoria di persone realmente appartiene il dottore (specializzato in malattie tropicali) Guido Bertolaso. Che, lo ricordiamo, nominato da Berlusconi nel 2001 a capo della protezione civile venne pure confermato poi nell’incarico da Romano Prodi. E mentre Bertolaso, novello Francesco da Assisi, si costruiva l’immagine di santo e protettore dell’Italia e contemporaneamente (le indagini chiariranno meglio) chiudeva un occhio su appalti concessi senza gara, perché conferiti d’urgenza a chi volevano “lor signori” della Protezione Civile,

a Monte Vezzi e Casamicciola di soldi non ne sono mai arrivati. «Perchè quell’isola – sentenziava all’epoca Bertolaso – è stata rovinata dall’abusivismo edilizio. E le tragedie si verificano per questo motivo. Quindi, niente aiuti e finanziamenti». Tanto di cappello a Giosi Ferrandino, dicevo, perché nell’ottobre scorso ha denunciato Bertolaso alla Procura della Repubblica perché a distanza di tre anni a Ischia, i nostri concittadini che non hanno nessun altro luogo dove andare a protestare se non sotto il municipio, vivono ancora nei container. E questo grazie a Bertolaso e al governo Berlusconi e non per colpa di Ferrandino. Se non verrà messo tutto a tacere a Roma, ci si augura che la verità possa adesso venire alla luce anche dalle nostri parti e che Bertolaso, per quello che non ha voluto fare per Ischia, affronti anche i giudici nostrani com’è giusto che debba essere.


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PRIMO PIANO •

redazione@corrieredellisola.com

ISCHIA, ECCO LA TASK FORCE ANTI-ABUSO Il primo passo della Giunta Ferrandino per la risoluzione del problema. Il Maggiore D’Amato, comandante della Polizia Municipale del capoluogo: «Un cambiamento significativo»

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opo abbattimenti e proteste, cortei, appelli al senso civico e petizioni, la guerra all’abusivismo a Ischia si appresta ad vivere una nuova fase. È di questi giorni la notizia dell’istituzione da parte della giunta Ferrandino di una task force straordinaria per il monitoraggio della situazione edilizia e la lotta ai relativi abusi, in sinergia con il Comando della Polizia Municipale. La finalità è quella di intensificare i controlli sul territorio e di facilitare la messa in atto di sigilli e demolizioni in tutte quelle situazioni di reato edilizio che saranno riscontrate di qui in avanti. L’iniziativa non è nuova, ed è stata sperimentata in altre occasioni senza risultati apprezzabili. Questa volta, però, sembra che ci siano i presupposti - e l’intenzione - di porre finalmente un freno allo stillicidio del territorio. Ad essere investita dell’ingrato compito, sarà la Polizia Municipale ancora più in prima linea nella risoluzione di questo problema endemicamente ischitano, costituendo inoltre un ulteriore strumento di vigilanza e salvaguardia di un territorio che per sua stessa conformazione naturale, come

è stato più volte e da più parti ricordato, risulta difficilissimo da seguire nelle modifiche causate dall’intervento umano, ed ancora di più da salvaguardare qualora il caso lo richieda. Ma quali sono le reali novità, come agirà fattivamente la task force ed in che modo è costituita a livello di uomini e risorse? Ci sarà un cambio di strategia? Quali i cambiamenti per la cittadinanza? Abbiamo provato a sottoporre questi dubbi alla grande esperienza del Comandante della Polizia Municipale, Maggiore Elio D’Amato. La costituzione della task force è un dato nuovo nella

lotta all’abusivismo, e forse una spinta alla risoluzione di una situazione della crisi: per voi cosa cambia «Per noi è un cambiamento significativo da un punto di vista tecnico,anche se si tratta di continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto. Perseverare sulla strada che percorriamo da sempre e che ha condotto a risultati importanti. Lunedì scorso abbiamo avuto modo di iniziare con demolizione di alcune strutture irregolari». In che modo è stata formata la squadra? Si tratta di una semplice riallocazione delle unità disponibili, o sono stati messi a

disposizione degli uomini in più rispetto al passato? «Ovviamente sono state assegnate delle unità in più, anche se non stiamo parlando di un numero molto superiore rispetto a quello cui eravamo abituati con la precedente squadra». Quante risorse sono state previste? «Qualche spostamento di risorse c’è stato ed era inevitabile: oltre a coprire i costi derivanti dalle unità aggiuntive e tutto ciò che ne deriva, bisogna anche sostenere e rendere possibile l’espletamento di un servizio migliore a 360° verso cittadini e istituzioni, la nostra priorità assoluta». Parlando più concretamente, come cambia il modus operandi, e quali sono, ammesso che ci siano, i poteri aggiuntivi della task force? Accertato l’abuso come ci si comporterà? «Di certo non sono previsti dei poteri aggiuntivi, in questo senso non prevedo grosse novità. La procedura rimarrà all’incirca identica: il primo passo dopo l’accertamento di un abuso è comunicare tutti i particolari inerenti il reato e la costruzione irregolare all’autorità giudiziaria. Da lì poi la palla passerà all’Amministrazione, che prenderà i

provvedimenti più consoni al caso in esame sulla base dei dati comunicati nel corso dell’iter precedente. Questo è ciò che è sempre stato fatto, non ci sarà qualcosa di diverso». Ed a seguire sigilli ed abbattimento immediato. «Sì, senza dubbio è questo quello che va fatto. Sottoporre a sequestro e poi demolire l’opera edificata abusivamente». L’altro lato estremamente importante della questione è il monitoraggio del territorio, un problema che è di fondamentale importanza affrontare se si parla di lotta all’abusivismo. La vostra strategia di controllo si modifica sulla scorta dei nuovi mezzi messi a disposizione, oppure rimane inalterata? «La nostra strategia non cambia, e così il nostro modo di operare. Continueremo a controllare il territorio così come abbiamo sempre fatto in passato. L’istituzione della task force renderà sicuramente più efficace e completa l’attività di controllo, c’è stato per nostra fortuna un aumento del personale che ci potenzierà e renderà ancora più efficiente il nostro lavoro; ma preciso che il nostro modo di fare rimane lo stesso di sempre». Sacha Savastano

PARTONO I LAVORI ALLA LITORANEA PER CITARA Il genio civile e la ditta incaricata finalmente hanno ottenuto tutti i permessi necessari. A due mesi dal crollo della strada, iniziano i lavori

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ia libera definitivo ai lavori di risanamento della litoranea per Citara, interrotta per un crollo orami da quasi due mesi. Il genio civile della regione Campania,

che dovrà eseguire lavori di riqualificazione per un importo di svariate centinaia di migliaia di euro, è riuscito infatti a dotarsi di tutti pareri e le autorizzazioni neces-

sarie e quindi la ditta incaricata può adesso operare con tutte le carte in regola sotto il profilo tecnico ed amministrativo. Verranno eseguiti lavori di rafforzamento

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alla base del costone, in prossimità degli Scogli Innamorati. E poi le palificazioni in cemento armato ed i riempimenti sufficienti ad evitare nuovi cedimenti del costone sul quale poggia la strada attualmente interdetta al passaggio sia veicolare che pedonale. Il crollo è avvenuto com’è noto, a seguito di una delle peggiori mareggiate che si sono abbattute sulla costa di Forio a fine del dicembre scorso, arrecando danni consistenti non solo alla litoranea, ma anche in alcuni punti della costa a Citara ed a San Francesco, particolarmente nella zona del Fortino. Mareggiate che si sono poi ripetute a distanza di giorni e

settimane e che hanno finito col rendere ancora più precaria la situazione di dissesto idrogeologico della costa foriana. “Sollievo” per il fatto che finalmente vengono avviati in zona i lavori, è quanto esprime il sindaco Franco Regine che si augura che – interruzioni dovute al maltempo, a parte – gli interventi procedano in maniera rapida e senza intoppi, in maniera tale da non creare problemi all’avvio della nuova stagione turistica. Sempre per quanto riguarda il risanamento e la riqualificazione della litoranea Forio-Citara, il comune resta ancora in attesa di una risposta in merito a come e quando passare finalmente ad

utilizzare i fondi messi a disposizione nel 2008 dalla Provincia (pari ad un milione e duecentomila euro). Franco Regine avrebbe infatti avuto intenzione di procedere al rafforzamento del costone, facendo realizzare muraglioni in pietra lavica “faccia-vista” sul genere di quelli creati più di mezzo secolo fa attorno ai costoni sui quali sorgono la chiesa ed i piazzali del Soccorso. Ma la sovrintendenza non sarebbe affatto d’accordo su questo tipo d’intervento, ritenendo che non si inserisca affatto nell’ambiente naturale e che non rappresenti una valida soluzione anche sotto il profilo estetico. [Massimo Zivelli]


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• PRIMO PIANO

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Da venerdì il sindaco di Forio è costretto a girare sotto scorta

REGINE MINACCIATO Minacce di morte a Franco Regine, denunce contro chiunque abbia commesso un abuso edilizio e per il momento ha evitato di vedersi recapitare una ordinanza di demolizione. Com’era prevedibile la tensione che si è venuta a creare attorno alla vicenda degli abbattimenti continua a salire ed il clima che si respira sull’intera isola, si fa sempre più pesante e minaccioso. Da venerdì scorso il sindaco di Forio gira scortato dai vigili urbani, dopo che ha ricevuto diverse minacce di morte e vari avvertimenti del genere “regolamento di conti”. E questo perché ha annunciato per l’ennesima volta che il Comune di Forio è determinato a far rispettare la legalità ed a procedere a tutti gli abbattimenti vecchi e nuovi, che diventano esecutivi. Mano ferma – come del resto hanno deciso anche tutti gli altri sindaci isolani – soprattutto nei confronti dei nuovi abusi, che una volta scoperti saranno buttati giù senza se e senza ma. La cosa non piace e ha ripercussioni sul clima reso già incandescente dalle demolizioni ordinate dalla Procura, che allarmano vaste fette di opinione pubblica.

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Lacerra sceglie di demolire da solo l’abuso commesso nel 1998 ed occupa il Comune con la famiglia

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l giovane cane dei Lacerra scava senza soste tra le macerie, quasi a voler trovare una casa che non c’è più. È andata giù nel giro di poco, ma almeno questa volta a prevalere è stato il buon senso. «Sono contrario a qualsiasi manifestazione di violenza» - ha spiegato in questi giorni Francesco, il giovane proprietario dell’immobile di 120 mtq finito nel mirino

della procura. È la terza abitazione ad andare giù tra Ischia e Procida, senza contare i due manufatti adibiti a ricovero per i volatili abbattuti a Campagnano su richiesta del Municipio di Ischia. Ma almeno questa volta, a nulla sono serviti gli oltre 50 agenti di Polizia mandati a presidiare la zona e a contenere eventuali disordini da parte dei manifestanti. La sua

forma per manifestare il dissenso è cominciata la sera di lunedì, quando ha occupato insieme alla famiglia il municipio di Forio. Ha preferito abbatterla lui stesso, visto che la Procura si è rivolta per gli abbattimenti a carico ad una ditta di Napoli che pretende 60mila euro per ogni casa buttata giù. Incredibile ma vero, c’è chi riesce a trovare il modo di speculare oltre ogni

limite imposto dalla decenza anche in situazioni che sono estremamente drammatiche. La casa era stata costruita tra il 1998 ed il 1999, ed aveva presentato una istanza nei termini del terzo condono edilizio salvo poi scoprire che la sanatoria è inapplicabile nelle aree soggette a vincolo come Ischia. [Valeria Lombardi] Foto Franco Trani


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POLITICA •

redazione@corrieredellisola.com

Al via la campagna elettorale. Il candidato del centrosinistra comincia dal luogo simbolo del degrado campano

DE LUCA PARTE DA SCAMPIA H

a cominciato da Scampia, e la scelta non poteva essere simbolicamente più forte. La campagna elettorale di Vicenzo De Luca parte da uno dei luoghi simbolo del degrado campano. Scampia è la Gomorra raccontata da Saviano, è l’emblema ed il manifesto di tutti i mali che affliggono la nostra regione. Stringe mani, si rivolge ai giovani invitandoli «a non abbandonare queste terre», e giù applausi. È un lungo show, un carrozzone itinerante che si sposterà anche ad Ischia «presumibilmente la settimana prossima, anche

se il calendario definitivo ancora lo dobbiamo stillare» - comunicano dall’ufficio stampa del candidato alla successione di Bassolino. Sarà una campagna elettorale aspra e senza quartiere, e non necessariamente per volontà del centrodestra. «Basta con il clientelismo, dovete vivere da uomini liberi» ed il riferimento nemmeno eccessivamente velato alla giunta uscente pesa già come un macigno. Può fregiarsi di un primato, quello che in molti definiscono il Gentilini del Sud: la sua Salerno è un esempio da ogni punto di vista. Pulita,

NICOLA MARRAZZO:

«Il no al nucleare è una scelta di campo» Il rappresentate dell’IdV: «Puntiamo alle rinnovabili»

ordinata, vivace sul piano culturale ed economicamente prospera. È il manifesto di come la politica, se evita di scadere nei soliti meccanismi fatti di favoritismi e clientelarismo, anche al sud riesce ad essere determinante. Ha scelto una via tutta

sua, De Luca. E non si è preoccupato delle polemiche che si sarebbero sollevate. «La mia è stata una provocazione nei confronti di avversari inconcludenti. Ho detto che in Europa la destra si caratterizza per tre cose: senso dello Stato, sostegno alle impre-

se, e battaglia contro la burocratizzazione. Noi su questo siamo molto più avanti di loro. Sicuramente io lo sono». Noi, che sta per Partito Democratico. Eppure sui manifesti che iniziano a campeggiare in ogni angolo non c’è alcun riferimento a quello che è anche il suo partito, e nemmeno alla coalizione. Si sente distante da chi in questi anni ha governato le sorti della regione, e che nemmeno lo voleva come suo successore. Ma anche da destra le bordate verso il candidato al ruolo di Governatore sono continue, tanto che per il ministro Mara Carfagna «De Luca è sostenuto dagli stessi circuiti politici, economici, sociali e sindacali che si sono ingrassati all´ombra di Palazzo Santa Lucia». Insomma, non piace né a destra né a sinistra. E, a ben vedere, potrebbe essere un vantaggio. [Stefano Arcamone]

«

Troppo semplicistico ridurre a una mera strategia elettorale quella che per noi di Italia dei Valori rappresenta un’autentica scelta di campo. Siamo contrari al nucleare, senza se e senza ma, non solo perché il territorio campano è stato saccheggiato da scorie radioattive inviate da industrie del Nord, ma soprattutto perché il nucleare è obsoleto, pericoloso e antieconomico. Senza dimenticare che è anche un forte deterrente alla ricerca e all’installazione di impianti per l’energia alternativa. Italia dei Valori ha voluto con la finanziaria campana del 2010, ribadire il proprio no ottenendo l’adesione del centrosinistra campano. Pertanto, invitiamo, vista la posizione favorevole sul nucleare

CREDERE NEL TALENTO COCACOLA E PREMIO ISCHIA PER I GIOVANI

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del candidato presidente Pdl, Stefano Caldoro, lo stesso a dichiarare apertamente dove installare sul territorio campano le centrali nucleari, indicandone, ovviamente, i siti. Di contro, il no al nucleare a voce alta di Idv, è

diventata la scelta di Vincenzo De Luca, nostro candidato a presidente». Questo quanto dichiarato dal Presidente della II Commissione Bilancio del Consiglio regionale della Campania, Nicola Marrazzo, di Italia dei Valori.

redere nel talento e offrire un’occasione per dimostrarlo: questo é da sempre un elemento distintivo di COCA-COLA HBC Italia che, in collaborazione con Premio Ischia internazionale di giornalismo, ha istituito nel 2010 un doppio concorso per giovani giornalisti e futuri comunicatori d’impresa. Quest’ultimo, riservato agli studenti del master

CORRIERE DELL’ISOLA è un settimanle distribuito gratuitamente ogni giovedì ad Ischia e Procida

DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Zivelli m.zivelli@corrieredellisola.com

SOCIETA’ EDITRICE Associazione Insieme Via Casa Di Maio, 46 • 80075 Forio (NA)

Registrazione al tribunale di Napoli n. 4716 del 20/11/1996

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STAMPA Cangiano Grafica s.r.l. - Napoli

di Comunicazione & Marketing della Business School del Sole 24Ore, ha previsto lo sviluppo di un progetto olistico di comunicazione sullo stakeholder engagement.I vincitori, premiati in occasione della cerimonia conclusiva trasmessa da Rai1, sono stati selezionati da una giuria composta dai massimi rappresentanti di Ferpi, Assorel e dell’azienda, e hanno

PROGETTO GRAFICO ED IMPAGINAZIONE Nuvola Grafica • www.nuvolagrafica.it Hanno collaborato a questo numero: Stefano Arcamone, Pancrazio Arcamone, Annamaria Rossi, Dalila Sghaier, Mariana Lamonaca, Raimondo Ambrosino, Franco Trani, Sacha Savastano, Cristian Messina

avuto accesso ai colloqui per stage retribuiti di 6 mesi. Infine sono stati invitati ad intervenire al dibattito su etica e rapporti tra media e impresa che si è svolto sull’isola, dove hanno potuto confrontarsi con rilevanti esponenti del mondo della comunicazione e del giornalismo italiano e internazionale. www.premioischia.it

CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ Nuvola Grafica Via Mons. Schioppa 78 • 80075 Forio (NA) Tel. +39 3409360501 corrieredellisola@nuvolagrafica.it commerciale@corrieredellisola.com


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• L’ISOLA

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FORIO, LA REGIONE REVOCA LA DELIBERA SUL PORTO Su insistenza del Comune è stata revocata la delibera che assegnava la realizzazione del project financing all’impresa Mafra. A questo punto, si riapre la partita per la futura forma di gestione.

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orto di Forio, non ci sarà più l’affidamento della struttura alla Mafra. Su sollecitazione dell’amministrazione comunale, la Regione Campania ha infatti revocato la delibera n.208 del 2007, con la quale si affidavano alla società napoletana la realizzazione in project financing delle opere di riqualificazione dello scalo marittimo. La notizia è trapelata nei giorni scorsi, dopo che l’assessore regionale ai trasporti Ennio Cascetta ha preso atto definitivamente della volontà del comune di Forio di fare marcia indietro sull’affidamento della gestione del porto, delle sue strutture di ormeggio e di quelli che saranno i servizi che dovranno essere resi operativi al suo interno a supporto della nautica da diporto. Alla recente

conferenza dei servizi convocata presso l’assessorato, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Forio ha preso parte l’assessore al porto, Nicola Monti, il quale ha ribadito la necessità di azzerare qualsiasi decisione sul futuro operativo e gestionale del porto di Forio e di tornare tutti al tavolo della programmazione e della concertazione. Per la cronaca, Monti da quando è diventato nuovo assessore al porto, ha pigiato l’acceleratore sulla opportunità di revocare la delibera con la quale due anni fa la Regione assegnò la vittoria della gara concorsuale alla Mafra. “Ma non certamente per perpetuare antichi privilegi in chiave locale, che comunque per tanti anni hanno bloccato lo sviluppo necessario del porto, in nome di

interessi di bottega e senza tenere conto delle esigenze della collettività. Da oggi – continua l’assessore Monti – il comune di Forio si pone l’obbiettivo di costruire una ipotesi moderna e funzionale

di sviluppo del porto, tenendo ben saldo al centro il discorso dell’interesse collettivo che deve essere prioritario su tutto. Il porto – conclude Monti – è una grande risorsa per il paese. Se non addirittu-

POLITICA, CULTURA, SOCIETA’ AD ISCHIA UNA NUOVA ASSSOCIAZIONE DI GIOVANI

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’ nata l’associazione “GENERAZIONE360”, composta da un gruppo di amici che con il proprio entusiasmo e le proprie qualità umane e professionali intendono essere da supporto alla società civile. L’associazione si pone l’obiettivo di incentivare iniziative di natura politica, culturale e sociale, favorire la comunicazione tra cittadini e amministratori, promuovere opportu-

nità di sviluppo per la comunità. I progetti che ci proponiamo sono tanti e sicuramente diversi e nuovi rispetto a tutto quello che finora è stato fatto. Il programma che abbiamo predisposto è piuttosto ampio, e spazia dal settore economico a quello del lavoro,a quello sociale e giovanile. Siamo e vogliamo essere una realtà in movimento, in continuo approfondimento, in continua maturazione,

in continua espansione dentro la società che, pur vivendo in un momento di generale appiattimento, possiede energie autentiche e originali. Noi di “GENERAZIONE360”, senza presunzione e con la determinazione che ci deriva dalla nostra convinzione, riteniamo, che sia necessario osservare la realtà attraverso gli occhi della gente. Il Collegio direttivo dell’associazione ha deliberato all’unanimi-

tà dei presenti l’apertura delle adesioni per il tesseramento all’associazione per l’anno 2010, per la partecipazione alla vita associativa a quanti vogliano farne parte. L’apertura per il tesseramento è prevista dal giorno 21 febbraio 2010 al giorno 21 aprile 2010. Vi aspettiamo quanto più numerosi. per info 349 7344694 Monti Salvatore (Portavoce) per contatti generazione360@ gmail.com

ra l’ultima che ci rimane in questo momento. Dovremo avere la capacità di gestire al meglio, con partner operativi e di esperienza, in una visione che permetterà a tutti, pubblico e privato, di beneficiare di questa ricchezza”. Per meglio motivare l’opposizione da parte del comune alla realizzazione del progetto sulla base del quale la Mafra si era aggiudicata il project financing, sono state portate in sede di valutazione delle varie commissioni regionali, una serie di motivazioni relative ad incompatibilità del progetto stesso con i dettami dei piani di sviluppo territoriale. La decisione ultima della Regione – che dovrà essere comunicata ufficialmente alle parti e quindi anche motivata – sarà sicuramente oggetto di ricorso amministrativo e giudiziario da parte della Mafra, che non può essere contenta di questa

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decisione che la vede estromessa dopo anni di attesa e dopo un blocco nella partenza dei lavori, che si è protratto negli ultimi due anni. L’iniziativa del comune di Forio sulla questione porto è stata finora caratterizzata da una certa confusione ed indecisione operativa. Ripercorrendo brevemente la storia del project financing infatti, si evidenzia che la posizione del comune si è praticamente rovesciata rispetto al alcuni anni fa, quando aderì alla possibilità offerta dalla regione di beneficiare di un project financing che avrebbe visto i privati investire i propri capitali nella realizzazione di tutte le strutture e dei servizi necessari, ricevendo in cambio dal comune la gestione ventennale del porto turistico e dei suoi servizi. Allora il comune motivò questa decisione (peraltro contestata dall’opposizione ed anche dai piccoli operatori locali “storici” ancorché abusivi) con la necessità di ammodernare la struttura portuale, renderla finalmente funzionante e lanciarla sul ricco mercato della nautica da diporto, senza andare ad intaccare le casse pubbliche. Nel giro di qualche anno, tale posizione (contestata politicamente prima da Gaetano Colella e poi – fino alla sua uscita dalla maggioranza – da Nicola Nicolella) si è evoluta diversamente, fino a quella attuale, sintetizzata in maniera assai chiara dalle parole dell’assessore Nicola Monti. [Massimo Zivelli]


L’INTERVISTA •

redazione@corrieredellisola.com

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IO, ARCHIE SHEPP E LA MUSICA Marco Zurzolo si racconta: il rapporto con la musica, le difficoltà di esprimersi a Napoli, l’esperienza da direttore artistico di IschiaJazz 2008. «Non bisogna pavoneggiarsi con i grandi nomi, ma creare le premesse per valorizzare i nostri giovani»

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no tra i migliori interpreti del “jazz alla napoletana”, che miscela spunti vicini alla musica popolare locale a sonorità americane e mediterranee. Si presenta così Marco Zurzolo, sassofonista partenopeo dalla carriera ventennale, fiore all’occhiello del lato nobile della recente Napoli in musica. Un antropologo prestato alla musica, visti i continui rimandi alla tradizione, ma il musicista napoletano ha collaborato con artisti del calibro di Archie Shepp, Chet Baker, Van Morrison, suonando in manifestazioni come il Mexico Euro Jazz festival, l’Umbria Jazz, il Festival di Montreal. Nel suo curriculum anche la direzione artistica dell’Ischia Jazz 2008, edizione caratterizzata dalla presenza del mostro sacro Sheep unita a quella di tanti interpreti campani (Meg, Raiz, Onorato su tutti). Zurzolo rappresenta uno dei possibili protagonisti di una Napoli di nuovo pioniera della buona musica, e non più portavoce di subculture pseudo-musicali. Speranza che, stando alle sue parole, è ancora lontana dal diventare realtà. La sua musica risulta subito molto legata a Napoli, sembra quasi simboleggiare il melting pot tipico partenopeo, in cui si unisce passato e presente di realtà lontane. «Cerco di rappresentare sempre di più la mia città, consapevole che la

tradizione dà forza alla mia musica, rendendomi identificabile in tutto il mondo. Trovo importante infatti che su palchi internazionali prestigiosi sia riuscito a rappresentare me stesso e la mia terra attraverso una musica personale e naturale. La spontaneità è parte integrante anche della fase di composizione, caratterizzata sì da un lavoro mai studiato a tavolino, ma che ovviamente non nasce per caso, come testimonia la caratteristica commistione di generi, netta conseguenza della mia napoletanità». Dai canti popolari all’hip hop: com’è cambiata l’identità musicale napoletana? «Le generazioni cambiano e la gente si rispecchia sempre nel nuovo, difficile che riesca ad identificarsi in personaggi che magari sono stati per me grandi maestri. La musica stessa cambia in maniera vertiginosa e spesso con essa cambiano gli approcci: è quello che capita con la musica elettronica che, seppur caratterizzata da tanti professionisti interessanti e validi, finisce col sostenere anche esempi d’ignoranza, con qualcuno che si reputa un musicista di spessore solo perché bravo col computer. Ora non voglio fare la parte del musicista antiquato, ma i giovani devono rendersi conto che certi meccanismi, per quanto apparentemente facili, alla fine non fanno che danneggiarli». Discorso che magari si

può legare anche ai reality e alle tante scorciatoie televisive. «Ridurre tutto ad “Amici”, sognare d’essere il miglior cantante per un anno è assurdo, è solo un modo per bruciare le tappe e non approfondire nulla. Credo per questo che tutto debba acquisire una dimensione più seria e non limitarsi all’uscita televisiva che rende famosi per una stagione. C’è la necessità di avere modelli diversi da questi, per uscire da una impasse che di certo indebolisce la musica vera sempre di più». Situazione che si riflette anche sul mercato discografico. «Oggi fare un disco è semplicissimo. Prima richiedeva tempo e fatica, ora c’è gente che sforna album con una velocità esagerata, quasi uno all’anno. Io invece ho bisogno di vivere le mie esperienze, interiorizzarle, per questo posso metterci anche tre anni per rac-

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contare me stesso e le mie emozioni: per me la musica è vita senza compromessi, è donare una parte di sé e se agissi come tanti altri non farei altro che prendere in giro l’ascoltatore. Di conseguenza non ho l’ambizione di cercare il gusto del pubblico: la mia musica è diretta a quelle persone che si fermano a pensare, non ai tanti che vivono alla velocità della luce, logorati dai ritmi della modernità». In un contesto nazionale del genere, com’è per un musicista vivere e lavorare a Napoli? «E’ dura vivere nella mia città e fare questa professione. C’è da combattere con le Istituzioni e con la vita di tutti i giorni. Non ho seguito l’esempio di altri colleghi che hanno lasciato Napoli per ambire ad una vita migliore e ho pagato le conseguenze di una realtà che negli ultimi anni non ha nemmeno i locali per poter suonare. Non è facile vivere con la musica, figuriamoci in un città come questa». Che ricordi ha dell’esperienza Ischia jazz 2008? «Coprire il ruolo di direttore artistico di una manifestazione così importante, e succedere di fatto a Carlo Pagnotta, mi rese molto orgoglioso. La scelta degli artisti, prettamente campani, certifica che era mia intenzione omaggiare ancora la mia città, la mia regione. Ma trovandomi ad Ischia, un luogo che ho da sempre adorato, mi misi d’impegno per organizzare un festival che coinvolgesse anche

l’isola e i suoi giovani: non a caso i ragazzi delle bande e tanti musicisti del posto ebbero modo di suonare in uno scenario prestigioso, confrontandosi con grandi musicisti. Portai la storia del jazz, Archie Sheep, che per una settimana incontrò questi ragazzi, parlò con loro». Valorizzare i giovani dell’isola, mettendoli in stretto contatto con grandi artisti «Assolutamente. Il mio obiettivo era mettere in piedi qualcosa che durasse nel tempo, buttando delle basi per una crescita generale del movimento musicale. Non misi insieme grandi nomi, non puntavo a belle serate fine a se stesse: se avessi chiamato un grande nome del jazz preso a caso cosa avrei concluso? Avrei organizzato una serata certamente interessante ma che, per la sua natura episodica, poco avrebbe insegnato ad un ipotetico giovane musicista del posto e poco avrebbe fatto per il territorio. A cosa è servito

Elton John a Napoli? A niente, soldi sprecati, mero intrattenimento». Soluzioni per la musica in Campania? «Paradisi come quelli campani non hanno bisogno dei grossi nomi, sono posti bellissimi che già offrono tanto e dalla risonanza importante: con poco e con un progetto serio possono diventare teatro di festival famosi e un centro di grande attenzione per il resto d’Italia, con artisti locali ed internazionali che verrebbero con piacere non perché strapagati, ma per il puro piacere di esserci, come accade al festival di Montreal. Non bisogna pavoneggiarsi coi grandi nomi, bisogna fare invece qualcosa per i giovani che vivono in Campania, non prosciugare gli enormi budget messi a disposizione, ma investire nell’arte, ad esempio mettendo in piedi una seria scuola di musica, dall’impatto sociale sicuramente importante». Cosa consiglia ai musicisti emergenti della Campania e di Ischia? «In questo momento bisogna veramente fare una rivoluzione. I giovani interessati alla musica devono farsi sentire, dire basta a tutto questo. Devono rivolgersi alle Istituzioni e chiedere loro che i fondi europei non vengano investiti solo per grosse operazioni, ma anche per la loro crescita. C’è l’esigenza di gettare le basi di una cultura forte e duratura, attraverso infrastrutture ed eventi. E’ importante quindi che i giovani si dimostrino forti ed intransigenti, perché sono loro il futuro e solo loro possono cambiare l’attuale stato delle cose». Cristian Messina


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• L’ISOLA DI DOMANI

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Cinque giovani architetti si aggiudicano il concorso indetto dall’Istituto per l’Architettura Mediterranea per la ristrutturazione della Basilica dell’Assunta

MA CHE BEL CASTELLO

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a Cattedrale del Castello Aragonese di Ischia avrà presto una nuova riconfigurazione spaziale. È questo l’obiettivo principale del concorso indetto dall’Istituto per l’Architettura Mediterranea. Ad aggiudicarsi il primo posto ed un

assegno di 10mila euro, cinque giovani architetti (Giulio Forte, Elisabetta Avallone, Simone Orsi, Andrea Sciolari, Gabriella Colucci) che hanno convintola giuria con un progetto innovativo e al contempo conservativo. Il progetto consiste in una

grande copertura posta all’interno dell’invaso dell’antico edificio ad una altezza pari a circa 10,30 mt dal piano di calpestio delle navate. La copertura è costituita da un insieme di lastre lignee, piane, di forma triangolare, variamente

inclinate e raccordate tra loro o in continuità con i pilastri. Le sottili nervature di raccordo dei piani sono realizzate in metallo con riferimento simbolico alla antica attività di lavorazione del ferro svolta in epoca romana. La copertura è sorretta da

un sistema di 19 pilastri in legno e metallo. Il progetto si realizza secondo un criterio di modularità che tiene conto della fattibilità anche in relazione al sito, in cui tutti i pezzi sono realizzati fuori opera e poi riassemblati e montati sul posto con

minimi adattamenti. L’intervento pone tra i suoi obiettivi l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. La copertura modulare è predisposta per l’integrazione di pannelli fotovoltaici a film sottile. [Valeria Lombardi]

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FOCUS •

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400mila euro investiti, ma ancora nessun risultato. Il Sindaco di Barano: «Non per nostra volontà». Ma l’opposizione attacca: «Vicenda gestita male»

I TRENINI DEI DESIDERI di Stefano Arcamone

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elle intenzioni, dovrebbero risolvere almeno in parte l’annoso problema del traffico veicolare che, nei mesi estivi, affligge la zona dei Maronti. Dovrebbero, appunto. Perché, a quasi un anno di distanza, i due trenini acquistati dal Comune di Barano ancora devono entrare in funzione. «Ma non per volontà nostra» – precisa Paolino Buono, Sindaco di Barano. Gli fa eco Michele Iacono, che aggiunge: «La Regione ancora non ha erogato tutti i fondi, quindi allo stato attuale noi siamo proprietari di un solo trenino. Inoltre mancano ancora dei documenti indispensabili ed i collaudi su strada, che faremo a breve». La spesa sostenuta è stata ingente (circa 400mila euro), e le risorse si sono ottenute grazie ai fondi Dupim (Documento Unico di Programmazione Isole Minori). In pratica, sono finanziamenti destinati allo sviluppo delle isole minori. Dovevano servire per lo sviluppo dell’albergo diffuso, ma il progetto non è mai decollato. «Per non perdere quei soldi – spiega il Primo cittadino di Barano - abbiamo chiesto alla Regione di poterli investire in maniera diversa, indirizzandoli al settore pubblico. Con quelle risorse abbiamo provveduto al restyling della piazzetta dei Maronti, ad ammodernare le Terme di Nitrodi e a rifare il parco macchine della Barano Multiservizi acquistando gli automezzi necessari (10, n.d.r.) per la raccolta differenziata. Poi, con ciò che restava, abbiamo acquistato i due trenini in questione». A distanza di mesi però (l’acquisto è stato fatto a marzo) questi trenini ancora stazionano in qualche luogo del Comune, inutilizzati. «Ma a breve la situazione si dovrebbe sbloccare – precisa Michele Iacono - e noi abbiamo già intavolato una trattativa con la Eav bus per la

gestione dei mezzi». Solo l’azienda dei trasporti, infatti, può applicare una tariffa per il servizio di trasporto: «Noi avremmo dovuto farlo gratis, anzi in perdita – continua il Sindaco – visto che tra costi di gestione e personale le spese sarebbero state difficili da sostenere». E allora perché investire in un progetto del genere quando si è consapevoli delle difficoltà a cui si va incontro? «Uno dei capisaldi dell’azione della nostra Amministrazione – argomenta il Sindaco Buono – è decongestionare il traffico dei Maronti senza creare squilibri al sistema economico del luogo. Le ragioni per cui abbiamo operato l’acquisto vanno ricercate qui. Stiamo studiando delle soluzioni concrete, attraverso cui coniugare queste due esigenze». Di tutt’altro avviso Maria Grazia Di Scala, leader dell’opposizione: «Perché ci sono delle priorità da rispettare, e l’acquisto dei trenini si poteva evitare. Prima di pensare al turismo di alto livello c’è molta strada da fare». A non piacere al capogruppo di minoranza è soprattutto il modo in cui è stata gestita la vicenda: «Che i trenini costassero tanto, sia per la gestione che per la manutenzione, si sapeva già prima che si acquistassero. Volevano collegare zone del Comune ai Maronti, ma prima andavano realizzati i parcheggi e non lo hanno fatto. Hanno tentato di affidarli a diverse società, tra cui la EAV bus, ma tutte temporeggiano perché vogliono valutare bene l’opportunità di farsi carico di questo problema. Quindi ancora oggi non si sa bene cosa ne vogliano fare. Nel frattempo uno sta fermo ai Maronti, nella proprietà di Michele Iacono, l’altro in qualche altra parte del Comune ed il risultato è che si stanno svalutando senza che abbiano percorso un solo metro». La città ecosostenibile è da tempo uno degli argo-

menti centrali nell’agenda politica nazionale ed europea. Rapporti, studi e ricerche hanno scandagliato ogni aspetto della questione, e tra i cittadini si sta sviluppando una consapevolezza sempre crescente dell’importanza delle tematiche ambientali. I trenini potrebbero realmente aiutare nella ri-

soluzione di un problema annoso come l’eccessivo traffico veicolare da e per

i Maronti. Ma prima di spendere così tanti soldi, sarebbe bastato preventi-

vare le spese di gestione e la fattibilità del progetto.

Il presidente dell’Ascom Confcommercio di Forio: «Dobbiamo essere più presenti sul mercato ed ampliare l’offerta. La concorrenza è spietata»

PIETRO RUSSO: «IL NOSTRO MODO DI PROMUOVERE ISCHIA»

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innovamento e ricerca di nuovi mercati, questa la via che Ischia deve perseguire nei prossimi anni per mantenere ancora la posizione di leadership tra le mete italiane più visitate. In quest’ottica si inserisce il rinnovo del gemellaggio tra Forio e Brusson, a cui hanno partecipato i vertici foriani dell’Ascom Confcommercio e la Giunta comunale guidata da Franco Regine. «Abbiamo portato le eccellenze ischitane in Valle d’Aosta« afferma il presidente Pietro Russo, «tramite esse e soprattutto con le nostre offerte turistiche, ci siamo immessi in un mercato che registra migliaia e migliaia di visite da parte di turisti provenienti da tutti il mondo, amanti della neve e probabilmente mai ospiti della nostra isola». Uno scambio culturale reciproco con cui «proponiamo al nostro pubblico di riferimento le specificità valdostane e viceversa». L’intenzione quindi è di aprire le porte dell’isola a nuove clientele, con iniziative come queste «in mercati storici per l’economia nostrana (come quello tedesco e austriaco) oppure nei nuovi (inglese e russo)». Interventi decisi che in un frangente storico come questo (tra crisi economiche, ambientali

e sociali) risultano fondamentali in vista di una riqualificazione dell’immagine dell’isola tutta: «La pubblicità non deve essere mai abbandonata, si deve essere presenti positivamente sul mercato, perché i messaggi negativi, che ultimamente sono stati per noi tanti, sono i più facili ad imporsi tra i media. Bisogna insomma ribadire che l’isola, nonostante alcune deficienze, è un contesto che non ha rivali nel mondo». Per riuscire nello scopo ci vuole sinergia tra le parti, coordinamento, ed in questo si inseriscono proprio le iniziative dell’Ascom: «L’azione dell’associazione, magari supportata da un numero ancora maggiore di operatori, deve essere propulsiva al fine di migliorare quei servizi ancora carenti, configurandosi come sprone per gli amministratori, affinché lavorino per portare all’estero un’immagine positiva d’Ischia». Impegno indispensabile per battere nuovi soggetti in ascesa, come la Crozia: «Per fare questo l’isola si deve attrezzare sempre di più, mandare messaggi positivi, fare iniziative come quella in Valle d’Aosta, che ha rivelato l’importanza di visitare il cliente a casa sua per fargli toccare con mano le nostre offerte». A fronte di una concorrenza sempre più agguerrita e organiz-

zata, l’estate si prospetta difficile: proprio per questo «gli operatori e i commercianti hanno sentito l’esigenza di partecipare di più alle nostre iniziative, sul territorio ed esterne. Viviamo un momento particolare e l’anno scorso, sebbene ci sia stato il confortante colpo di coda tra agosto e ottobre, abbiamo avuto 2 milioni di presenze in meno rispetto alle medie di dieci anni fa». Bisogna recuperare, certo, ma senza dimenticare la stagione fredda: «si spera di proseguire con le iniziative volte ad allungare la stagione turistica, affinché venga veicolato il messaggio che la nostra isola, per le risorse di cui è dotata, è un posto da visitare anche d’inverno. Per fare questo bisogna offrire sempre più servizi, valorizzare certe peculiarità, storiche, culturali, gastronomiche». Messaggio condiviso da tutti gli attori in causa, visto che «molte strutture si stanno adeguando alle esigenze dei tempi moderni e del mercato, come i grandi centri che stanno seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di aprire prima di Pasqua». Insomma, come un pugile ferito, Ischia cerca con veemenza la risalita. Lo fa con grandi speranze, ma anche con la consapevolezza dei propri mezzi. [Cristian Messina]


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• SPORT

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La rissa di Francavilla priverà Monti di due pedine fondamentali. E poi quel dirigente dall’ugola d’oro

ISCHIA, TENSIONI E NERVOSISMO di Pancrazio Arcamone

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urtroppo, da Francavilla l’ Ischia è ritornata con le classiche pive nel sacco. Dico purtroppo perché dopo le ultime apparizioni, la speranza di racimolare qualche punticino anche al ‘Fittipaldi’ la coltivavano un pò tutti. E invece nisba. Si potrebbe dire pazienza. In fondo si è reso visita ad un avversario che vanta ben quarantuno punti in classifica. E che si trova in piena zona play off. La battuta d’arresto dunque era stata messa in preventivo. E guardando i risultati delle dirette concorrenti, alla fine è stata anche indolore, tenuto conto che in classifica generale tutto è rimasto come prima. Quello che non era stato messo in preventivo, è stata la gazzarra verificatasi ad inizio di ripresa, e che ha causato l’espulsione di Schettino e dell’ultimo arrivato Padula. Ed ha fatto bene Monti ad alzare la voce a fine gara, richiamando i suoi ad un comportamento meno isterico. Occorre più professionalità da parte dei giocatori, diversamente le ripercussioni in termini di immagine - e non solo - per la società saranno notevoli. Si può anche perdere, ma farlo in questo modo è come uno che si scotta col fuoco e sulla piaga si versa acqua bollente. L’Ischia ha una rosa ristretta. La società è all’affannosa ricerca di qualche puntello. Cosa difficile visto le risorse

economiche attuali. Non può permettersi il lusso di perdere due pedine fondamentali del suo scacchiere. Un giocatore con le caratteristiche di Schettino difficilmente lo si può sostituire. E alla ripresa delle ostilità, visto che domenica prossima si dovrà osservare il turno di riposo, al ‘Mazzella’ sbarcherà l’Ostuni. Un incontro da vincere a tutti i costi, trattandosi di un avversario diretto ai play out. Mancando due settimane all’appuntamento, la speranza è che nel frattempo possano verificarsi buone nuove. In primis il recupero di Quinto e Borrelli. E poi il tesseramento di Guzmàn e Zuccolilli. Scotti e i suoi pochi amici c’è la stanno mettendo tutta per porre rimedio alle sciagure iniziali, e alla fine anche questa volta c’è da giurare che riuscirà ha portare la “barca” in porto intatta. A proposito di dirigenti, o presunti tali: sabato scorso al ‘Don Luigi di Iorio’ di Testaccio è ricomparso il “fumoso”personaggio che in un recente passato ha portato non pochi problemi all’interno della società bianconera. Non ho capito bene in che vesti si trovava li, come semplice tifoso, o come pseudo dirigente. Il dubbio mi è sorto nel vederlo all’interno degli spogliatoi, ad esibirsi nell’unica cosa che gli riesce meglio: strillarre, offendere, sbraitare. Speriamo che si sia trat-

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Billone Monti

tato di un caso fortuito. A mare la zavorra. E poi, giusto per ricordare, dal comune pedemontano ultimamente per l’Ischia sono arrivate solo prese

Schettino

per i fondelli. Emblematico l’esempio del lungo e del corto. In fase di rodaggio promisero mare e monti. Con pacche sulle spalle indussero, o convinsero,

altri ad assumere la carica di presidente. E appena la macchina si mise in

movimento si dileguarono insieme ai loro corposi interventi finanziari.

I bianconeri puntano su Colicchio e Circello, entrambi scoperti nel torneo Amatoriale. Bene Forio e Procida. Lacco, attenzione ai voli pindarici

BARANO LE SCOMMESSE VINCENTI

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ronto ritorno al successo del Procida dopo la battuta d’arresto di Mondragone. A cadere sotto i colpi di Bottane e compagni, il Lacco Ameno di mister Salatiello. Il tre a zero finale dice che in pratica non c’è stata partita. Troppo grande il divario tra le due compagini, per sperare in un risultato diverso. Incomprensibile lo sfogo tenuto dalla dirigenza a fine gara. Non comprendo cosa si possa rimproverare ad una squadra reduce da ben quattro successi consecutivi e che, partita per cercare la salvezza semmai anche attraverso i play out, con i suoi ventisette punti si trova assestata in una posizione di classifica di tutto rispetto. Se i dirigenti del fungo speravano di fare uno scherzetto al Procida, vuol dire che forse cominciano a viaggiare troppo con la fantasia. Attenzione a non fare voli pindarici, l’atterraggio potrebbe essere doloroso. E veniamo al Procida. La squadra allenata da Citarelli mette altro fieno in cascina,e si avvicina sempre più al passaggio in eccellenza. Ma non bisogna distrarsi, visto che il divario col Mondragone è di appena due punti. Sappiamo del valore della squadra, composta da giocatori di categoria superiore, ma non bisogna mai abbassare la guardia,perché l’insidia è sempre

dietro l’angolo. In questi campionati non sempre essere tecnicamente superiore basta. Spesso sopraggiungono fattori ambientale che possono sovvertire i pronostici, a prescindere dei valori tecnici. Bisogna stare in campana. L’abbinamento con le formazioni del casertano nascondono molte insidie, e non solo tecniche. Inoltre tra di loro, alla bisogna, la disponibilità è sempre massima. Quello che non si riesce a fare tra le isolane. Continua l’imbattibilità del Forio che impatta sul campo del Real Ortese. Risultato che fa storcere il naso ai biancoverdi, autori di una prestazione maiuscola. Musella ha sbagliato un tiro dagli undici metri. Qualche altra palla gol è stata sciupata. La cosa importante è che si è mantenuto il quarto posto a tre lunghezze di distanza dal Real Suessola. La notizia più bella è il pieno recupero di Savio, autore del momentaneo gol del vantaggio. La nota negativa l’accoglienza ricevuta dagli avversari. Ci risulta di un clima intimidatorio prima durante e dopo. Questo sicuramente ha finito per influire sul morale dei più giovani. E conferma quanto sopra detto, vale a dire che le casertane tra di loro si aiutano. E siccome i foriani contendono l’accesso ai play off ad alcune compagini di terra di

lavoro, ecco il clima ostile. La notizia più bella della domenica arriva da Barano. E non tanto per il fatto che si è vinto contro la terza della classe. Ma per il fatto che a difesa dei pali finalmente c’è un giocatore di personalità, che infonde fiducia al reparto difensivo e non solo. Circello ha dimostrato doti non comuni per la categoria. E pensare che è stato pescato nel torneo amatoriale insieme a Colicchio, in pratica gli acquisti più azzeccati. Complimenti a chi li ha suggeriti, e complimenti soprattutto a mister Migliaccio che li teneva in organico. Da oggi sicuramente sarà meno contento, a differenza dei tifosi bianconeri. Questo è comunque una cosa che deve fare riflettere. Spesso si cerca in terra ferma eventuali giocatori per rinforzare l’organico, non accorgendosi che nell’amatoriale c’è tanto materiale umano straordinario. L’arrivo di Circello inoltre conferma della bontà della formazione Baranese, che spesso ha dovuto pagare dazio per gli errori dell’estremo difensore. Errori il più delle volte frutto dell’inesperienza. Da oggi potranno imparare e crescere,perché a livello tecnico non sono secondi a nessuno. Intanto il Barano potrà guardare al futuro con più ottimismo


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APPUNTAMENTI •

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Il convegno della FIDAPA ha cercato di analizzare i punti oscuri che hanno caratterizzato l’Unità d’Italia

UNITÀ O GUERRA DI CONQUISTA?

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entocinquant’anni di unità nazionale, centocinquant’anni di polemiche e campanilismo mai superato, ma anche di momenti di incredibile coesione e partecipazione emotiva. Una unità ‘divisa’, imperfetta come l’ha definita qualcuno, una figlia partorita della risorgimentale passione patriottica, e forse mai svezzata a dovere. Ma ora, dopo quasi due secoli, possiamo ancora accettare acriticamente, prendere per buono tutto quello che ci è stato inculcato riguardo la nascita dello Stato Unitario? Quali furono i processi storico-economici che portarono realmente a compimento il processo di unificazione nazionale, e da chi furono voluti? Rispondere a domande scomode come queste è divenuta necessità impellente degli storici, una necessità nutrita in parte anche da idee “revisionistiche” (nell’accezione più becera del termine) ma generalmente volta solo alla ricerca della verità dei fatti. Fare il punto, discutere

con serenità e senza vergogna di tutte le tematiche inerenti i lati oscuri dell’Unità Italiana, è stato proprio lo scopo dell’incontro “L’Unità d’Italia: le grandi promesse, le grandi menzogne”, tenuto all’Hotel Oriente lo scorso 13 febbraio dalla sezione ischitana della FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), con la partecipazione dell’ Avvocato Giovanni Di Meglio. «Dobbiamo chiederci in modo tranquillo ma serio se di vera Unità si è trattato» – riferisce in apertura la presidente FIDAPA Antonietta Giusto, come sempre attentissima nel promuovere sull’isola attività di approfondimento culturale. «Il nostro Merdione ad esempio è stato in seguito stravolto in tutti i campi di possibile sviluppo: anche a livello economico, i tentativi di indurre crescita e progresso da parte dei governi unitari non hanno mai rispettato le caratteristiche climatiche e sociali del Mezzogiorno». Una questione datata, che costituisce il primo

indizio per ricostruire uno scenario quasi inquietante: nel 1860 non ci fu la nascita di un nuovo stato, ma una guerra di conquista che si è risolta con l’annessione del paese sconfitto: un conflitto tristemente uguale a tanti altri, ricco di stragi e sporco del sangue di tantissimi innocenti. Un tasto dolente che Di Meglio non esita a battere e ad approfondire a dovere nel corso del suo intervento, introducendo addetti ai lavori e pubblico a parecchi argomenti che fino a poco fa potevano tranquillamente definirsi tabù: come Fontanelle, la fortezza-lager piemontese dove furono fisicamente eliminati tantissimi soldati duosiculi e di cui pochi sanno qualcosa, punta dell’iceberg di una successione di stragi che conta migliaia di vittime e che arriva fin quasi l’inizio del XX secolo. Ma c’è di più: come i motivi meramente economici che spinsero il Conte di Cavour a tentare di “fare l’Italia”, e cioè il mettere le mani sulle ricchissime casse

A confrontarsi allo Sciué Sciué The Junction, Thorns Around The Rose e Dorica

MUSIC CONTEST L’ORA DEI RIPESCAGGI

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abato giunge al capolinea la fase eliminatoria del Music Contest. Allo Sciuè Sciuè, a partire dalle 22,00, si scontrano tre diverse realtà musicali dell’ultim’ora: i The Junction, caratterizzati da un rock irriverente vicino ad Ac/Dc e Van Halen; i Thorns Around The Rose, autori di un pop-rock piacevole, tra Foo Fighters e Red Hot Chili Peppers; i Dorica, che si distinguono per un’attitudine che unisce pop, power metal e hard rock. E’ dunque tanta la speranza di occupare gli ultimi due posti disponibili per accedere alla seconda parte della competizione. Come è tanta la voglia di fare bene e la passione, che insieme certificano un movimento musicale rinvigorito, intenzionato a riscattarsi dopo tanti anni di silenzio

e a darsi finalmente un’identità. A tutto ciò va aggiunto un pubblico sempre presente e l’azione positiva dell’Associazione “L’Ultima Casa Accogliente”, che in pochi mesi di vita, tra Ischia Young Music Festival e Music Contest, ha già raccolto insperate soddisfazioni.

del Regno di Napoli per ripagare gli enormi debiti contratti all’estero per finanziare la partecipazione alla guerra di Crimea, e come le pressioni della Massoneria, specie Inglese, che voleva eliminare un possibile ponte per la Russia Zarista, alleata dei Borbone, verso il neonato Canale di Suez. Una Storia ricca di tante piccole storie, spesso vergognose, come da migliore tradizione italica. Una Storia scritta anche dal denaro versato agli alti ufficiali Borbonici perché dessero ordine di non opporsi all’avanzata dei Mille garibaldini, dalla strage di Bronte, dal Brigantaggio e dalle stragi assurde che lo repressero, un fenomeno definito addirittura come “Il segreto Olocausto Italiano” dalla storiografia di molti paesi europei, e quasi sconosciuto da noi.

Insomma volendo fare i conti, tra promesse e menzogne la bilancia pende decisamente a favore di queste ultime. Ma dov’è che si esagera con il voler revisionare, e dove si cede a quelle che proprio in questi giorni il Presidente della Repubblica ha definito come “faziosità meschine”? L’Avvocato Di Meglio su questo punto non cede di un passo: «A noi deve interessare solo la ricerca della verità, e niente altro. Non dobbiamo avere paura di accettare un punto di vista diverso. Io non sono un neoborbonico, ma un Italiano fiero e convinto; ed affrontare alcune tra le pagine più brutte della nostra storia è un atto dovuto verso il nostro stesso sentire nazionale».

Un sentire nazionale che vediamo ignorato (o peggio) ogni giorno anche da esponenti politici di maggioranza, e di cui tende a ricordarsi sempre più di rado, ed in maniera banale, dozzinale, anche da chi questo sentimento dice di volerlo difendere. Insomma buon compleanno Italia, anche se ti conosciamo così poco: e dopo tanto tempo, magari è ora di iniziare di recuperare dall’oblio un passato traumatico e burrascoso, primo passo per poter capire meglio un presente che, forse, tanto limpido e tranquillo non è… ma questa è un’altra storia. [Sacha Savastano]


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• BY NIGHT

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BY NIGHT •

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a n a i r b m ‘ a l l e b

SOLE A MEZZANOTTE, PIANO BAR CON VITO COLELLA

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ella serate, bella musica e una proposta di pietanze veramente deliziose, dall’antipasto fino al dessert. Tutto fresco, tutto fatto in casa con ottimi prodotti di giornata. Il prossimo week end al Sole a Mezzanotte sarà ancora una volta all’insegna del piano bar old style con un’artista del calibro di Vito Colella che si esibirà venerdì e sabato sera durante la cena spettacolo.

VENERDINNER ALL’ALKEMIE CON ILTRASGRESSIVO BURLESQUE

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ontinua all’Alchemie by Friends la piacevole serie di VerDinner. Dopo la lunga carrellata Jazz, questa settimana, venerdì 19 febbraio è stata dedicata ad uno spettacolo eccezionale ed in assoluta anteprima non solo per l’isola, ma per l’intero sud Italia. A calcare le scene ed il palchetto dell’Alchemie, saranno infatti le giovani ma grandi artiste dello spettacolo “Nuit Burlesque” . Il gruppo di ballerine è nella sua formazione “tipo” con Lady Flo ( ballerina e presentartrice) e le sue partner Annette Yellow e Doroty Shaw. Grande cena dunque (su prenotazione, a partire dalle 21:30) e grande ed eccezionale spettacolo. Ma cos’è il Burlesque? Il Burlesque è un’antica forma di spettacolo nato nella seconda metà dell’Ottocento in Inghilterra, essenzialmente per mettere in ridicolo l’ipocrisia del potere politico e della Regina Vittoria. Era uno spettacolo la cui sovversiva ironia sconfinava nella satira contro la classe dirigente. Col passar del tempo lo spettacolo ha iniziato a diventare sempre più un’ intrattenimento piccante e trasgressivo, obbiettivamente mai volgare. Protagonista la donna, la cui fisicità era enfatizzata dai costumi divenuti per la gioia del pubblico ancor più succinti, il genere ebbe la sua “Golden Age” negli anni ’40 e ’50 grazie ad alcune stelle del burlesque come Tempest Storm, Dixie Evans e altre che sapevano spogliarsi con sensualità e ironia come Bettie Page, simbolo incontrastato del fetish e del bizzarre. Ritornato in auge come neo-burlesque grazie alla notorietà della sua più acclamata performer, Dita Von Teese, trova oggi spazio nelle più famose città di tutto il mondo con artiste del calibro di Immodesty Blaize, Dirty Martini, Kitten On The Keys.

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ncora divertentissime ed animatissime domeniche “Caraibiche” al Marilyn il locale al centro di Forio, ed a sua volta “centro” isolano del vero ed unico ballo latino - americano. Ogni settimana, grande festa e baldoria con la musica di Valentino d.j. e l’animazione dei migliori ballerini & salseri isolani e internazionali, con tanta bella gente per trascorrere una serata di svago in tutta tranquillità.


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• GOSSIP • FASHION

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Da un lato Willy, tenerissimo west highland, dall’altro…

FOTOGOSSIP

I DUE AMORI DI FRANCESCA “SPINIELLO” CANDIDATO, OCCASIONE STORICA PER L’ISOLA!

a cura di DALILA SGHAIER

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cchi luminosi e sorriso smagliante. Francesca Mollica, è la bella bruna ischitana ultimo “acquisto” nella scuderia del fotografo Franco Trani. «Come ho conosciuto Franco e com’è nata l’idea del servizio fotografico? Un giorno – racconta Francesca - mi ha notata in un bar ad Ischia mentre ero con mia sorella. Lei già conosce Franco il quale, mi ha prima

fissata intensamente e poi mi ha detto che a suo giudizio somiglio ad una nota show girl italiana che l’anno scorso aveva sposato un miliardario!». Francesca ridendo, continua, «e così Franco mi ha detto che ho degli occhi fantastici, intensi e mi ha proposto di fare le foto e di lavorare come modella! Ho scoperto che è divertente, soprattutto se con il fotografo c’è un solido legame professionale».

Francesca ha i modi suadenti e responsabili che parlano della sua vita ormai da ragazza diventata donna: «Lavoro in una agenzia immobiliare, ed è da circa un annetto che vivo praticamente da sola anche se casa mia si trova vicino a quella dei miei genitori. E la tentazione di andare a mangiare a casa loro c’è sempre, come del resto fa comodo un poco a tutti andare da mamma e papà». A casa mi fa compagnia per fortuna il mio cagnolino Willy, un west highland così tenero e da strapazzare di coccole. È da otto anni che ce l’ho e ne sono innamorata». Ha il cane, vive sola, si gode la compagnia di

Willy. E poi? «Beh, c’è il mio fidanzato - aggiunge divertita - stiamo insieme da quattro anni e sono sicura che è lui l’uomo della mia vita! Dolce, premuroso e per certi versi anche mieloso! I nostri sguardi si sono incrociati in palestra, dapprima aiutati nell’approccio da un amico in comune e poi abbiamo risolto noi». Simpatica, solare e giocherellona, per Francesca c’è la domanda finale: cosa hai in programma per il futuro? «Prima di costruirmi una famiglia - risponde - ho in programma di farmi una bella una crociera visto che non sono solita viaggiare spesso». Buon viaggio allora.

Paga da bere a tutti e agli amici offre pure la cena. C’è aria di elezioni ed il noto “Spiniello junior” ha messo finalmente mano alla tasca e fa – incredibile a dirsi – pure il gentile con tutti, pur di accaparrarsi il voto! Insomma, come fanno i politici professionisti più “navigati” di lui, Spinellino o’piccirillo, si è lanciato nell’arena elettorale. Del resto l’occasione è storica per l’isola, che dopo vent’anni grazie al giovane lacchese rampante, può tornare ad essere validamente rappresentata al consiglio regionale del comitato “Fest, marenn’ e’ chiacchere e tabacchere di lignamm’ o’ banco e Napule nun e’m’pegna!”

VALERY IN STATO “INTERESSANTE”? Appariscente, ma giusto quel poco che basta e … non guasta! Valery: chioma selvaggia e sempre ben curata, capello morbido come la seta. Occhietto malizioso ed ammiccante. Aria misteriosa e sbarazzina. E’ una delle bellezze che suscitano immancabilmente un grande interesse attorno a sé…




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