NOME SOCIE TÀ
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SOMMARIO Febbraio 2011
Giornalino del Liceo Ginnasio Statale G. Carducci
B
L’Editoriale
en trovati, giovani carducciani! Un nuovo anno è iniziato e L' Oblò sul cortile ritorna più in forma di prima (i redattori invece stanno ancora smaltendo quanto accumulato durante le feste)! In questo periodo si sta cercando di migliorare ed innovare sempre di più il giornalino, un nuovo Statuto è in cantiere e, cosa più bella, la redazione si sta allargando! Ogni giovedì alla sesta ora infatti, in Aula studenti, arrivano nuovi redattori o, più semplicemente, persone che ci mandano i loro articoli in qualità di collaboratori esterni. Insomma, si sta creando un'atmosfera di condivisione e partecipazione che, per quanto breve (la redazione si trova per una sola ora a settimana), si sta rivelando molto intensa. Nel resto della scuola invece, a parte il nuovo corso di jazz e il cineforum inaugurato martedì 8 febbraio e promosso dal Col-
lettivo, si avverte una certa passività. La situazione generale, invece, in cui si trova l'Italia è per certi versi drammatica. La disoccupazione ha raggiunto livelli record: oltre il 44 % dei disoccupati è di lunga durata (lo è dunque da almeno 12 mesi) e circa il 29% per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 24. La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia ha recentemente dichiarato che da sei mesi a questa parte l'azione del governo non è sufficiente e che c'è una totale disattenzione sulla crescita del paese. Ci si trova dunque in una crisi, oltre che economica, anche sociale ed etica, in cui non si ha più fiducia nella politica e i giovani non hanno punti di riferimento. Un quadro, dunque, per nulla rassicurante che non può lasciarci impassibili. Ebbene, pur essendo dei semplici studenti anche noi possiamo nel nostro piccolo contribuire a cambiare l'Italia. Perché dunque non iniziare
proprio dalla scuola? Lo stesso disinteresse che sembra esserci nel Paese, talvolta regna all'interno di quel microcosmo che è il nostro liceo. Spesso i carducciani si limitano a venire a scuola per seguire le lezioni e al suono della campanella fuggono a casa. È questo che vogliamo rappresenti per noi la scuola? Un luogo dove si prendono appunti e si studia per le verifiche? Io credo che l'ambiente scolastico possa offrire molto di più. Ed è per questo che mi rivolgo ai rappresentanti di Istituto e li esorto, oltre a cercare di mantenere le promesse fatte durante la campagna elettorale, ad avere un ruolo trainante e di iniziativa. Tuttavia non ritengo sia necessario ricoprire una carica per poter fare qualcosa di utile e bello, che sia all' interno di una classe o della scuola in generale. Ci sono tanti piccoli gesti, come portare da un viaggio un calendario
Complotto impunitario
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Africa Today
3
Risposta all’articolo “Povero Cristo”
4
IOR — Inquinamento a Milano
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Nucleare SI — Nucleare NO
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La donna oggi, in Italia
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Concorso Fotografico la Vendetta
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Cogestione — Pomeriggi musicali
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New Pop, italiano e non
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Truman Show “Il surrealismo sono io” - S. Dalì
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Intervista ai “Red Room”
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Giochi, vignette, oroscopo e...
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Eventi
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o scannerizzare delle fotocopie per la classe, che possono fare la differenza. Tornando per ora al nostro giornalino, posso annunciarvi che troverete in questo numero articoli di attualità italiana ed estera, due posizioni contrastanti sul nucleare, un articolo sull'immagine della donna data dai media, una replica all' articolo "Povero Cristo", che ha creato un'occasione di confronto, musica, arte e tanto altro! Non vi resta dunque che leggere! Xhestina Myftaraj IIIA/5A
Nucleare SI o Nucleare NO? Si al nucleare!
Energia Nucleare? No grazie!
Il nucleare civile, commerciale, esiste nel mondo da 60 anni. Gli impianti presenti sono più di 500, dislocati in paesi di ogni tipo: dalle 104 centrali negli Stati Uniti, alle 17 in India, a cui se ne aggiungono 6 in costruzione e 7 in fase di progetto. Ci sono stati, in totale, solamente due incidenti in Occidente: Three Mile Island, Stati Uniti, 1969: la mancata chiusura di una valvola per il raffreddamento porta ad una fusione parziale del reattore. Grazie al sistema di contenimento, presente in tutte le centrali occidentali, pur essendo capitato il peggior incidente possibile, non ci sarebbe potuta essere, ed infatti non ci fu, alcuna conseguenza sull'ambiente e sulla popolazione. Černobyl, Ucraina, 1986: il direttore centrale, uomo politico figlio del segretario del Partito Comunista, tenta un esperimento che a sua detta avrebbe migliorato di molto il rendimento della centrale. Forza i meccanismi del reattore e, ignorando ben 4 allarmi rossi, ne provoca l'esplosione. I morti dichiarati furono 65, stima arrotondata per eccesso. Continua a pagina 6
Il 25 Febbraio 2009, il premier Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy firmano l’accordo intergovernativo sul nucleare che vedrà Italia e Francia sempre più vicine nella produzione di energia atomica. Non appena la legge che prevede il ritorno del nostro Paese al nucleare (bandito con un referendum popolare nel 1987) sarà approvata, i due colossi elettrici (l’italiana Enel e la francese Edf) dovrebbero attivare nel nostro Paese quattro centrali di tipo Epr (Evolutionary Power Reactor), da 1600 MW ciascuna, prodotte dalla compagnia francese AREVA. Si tratta di centrali della cosiddetta “terza generazione avanzata”, una delle caratteristiche di gran vanto della subdola campagna pubblicitaria pro-nucleare (Azione propagandistica apparentemente fondata ma in realtà confutabile) promossa dall’Enel con l’appoggio del governo italiano. In primo luogo l’energia nucleare viene presentata come un’energia pulita (poiché nel corso della produzione non si adoperano combustibili fossili, (principali cause delle emissioni di CO2) e a basso costo, Continua a pagina 6