Ombre sulle luci di hessdalen

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OMBRE SULLE LUCI DI HESSDALEN Corrado Malanga

Dal mio osservatorio, oltre ad osservare gli UFO, osservo anche gli ufologi. Una volta, ormai tanto, tanto tempo fa, quando ero ufologo, non capivo cosa stesse succedendo attorno a me. In molti casi non capivo perché, per esempio, il dottor Pinotti si preoccupava del contenuto dei miei interventi a San Marino e mi telefonava dicendomi, con premurosa dovizia di particolari, su cosa dovevo fare il mio intervento. Altre volte non capivo perché il Cisu si mostrava così perfidamente astioso contro di me, solo perché sostenevo che gli UFO esistono. Mi ricordo di un caso, passato alla storia come l’atterraggio di Soave, in cui il Cisu mi mise letteralmente i bastoni fra le ruote quando mi recai sul posto. I carabinieri del luogo erano stati avvisati dal Cisu che io avrei fatto un’incursione nel Nord-Italia per andare a verificare di cosa, invero, si trattasse. Trovai, stranamente, un’accoglienza pessima da parte del capitano della locale stazione dei carabinieri, che mi trattò come un impostore. Per fortuna avevo già avuto modo di parlare con un piantone di turno e così seppi che l’accoglienza che avevo avuto era un regalo delle paroline che il Cisu, il giorno prima, aveva soffiato all’orecchio del povero capitano. Arrivo sul posto e trovo la padrona del campo dove era atterrato l’UFO furibonda contro alcuni esponenti del Cisu, i quali il giorno prima le avevano estorto una confessione che, l’indomani mattina, risuonava sui giornali locali pressappoco così: … Alcuni ubriachi hanno avvistato delle luci presso Soave; le tracce sul campo sono state fatte dal figlio della padrona del campo, che faceva motocross, o forse da alcuni buontemponi che volevano fare uno scherzo… La verità era, ovviamente, ben diversa. Il mio rapporto, se non ricordo male, comparve sul giornalino di Pinotti (Cun), che lo pubblicò solo per far dispetto a quelli del Cisu…. Questo era il loro serio atteggiamento di ricercatori ancor più seri. Mi ricordo di una successiva polemica con il Cisu, il quale, ovviamente, diceva che ero un incompetente, perché sostenevo che l’erba del campo era stata “cotta” come se fosse stata messa in un forno a microonde. Sulla superficie dell’erba si poteva anche percepire un forte odore di acido fenilacetico, dovuto a processi di fermentazione evidentemente provocati dal calore a cui l’erba stessa era stata sottoposta, senza carbonizzare. La cosa interessante fu che l’obiezione del Cisu si basava sul fatto che io ero incompetente e che il forte odore che si sentiva era chissà cos’altro. Invece, secondo il Cisu, l’erba era stata bruciata mettendo un grosso bidone sfondato sul campo, cospargendo di benzina il terreno delimitato dalle pareti del bidone e successivamente spegnendo il fuoco. Tale operazione, secondo il Cisu, aveva prodotto tre cerchi perfetti, di circa un metro e cinquanta centimetri di diametro, posti a triangolo, a distanza di circa otto/dieci metri l’uno dall’altro. Allora mi trovai di fronte ad un commercialista, un prete fallito ed un eterno studente di fisica del primo anno fuori corso, i quali dicevano a me, che facevo la sintesi organica da venti anni in laboratorio, che odore doveva avere l’acido fenilacetico. Ovviamente lasciai correre, perché, lavorando in una struttura come il Cun, vidi che Pinotti non aveva piacere di instaurare polemiche col suo ex allievo Edoardo Russo (Cisu). Anche il quella occasione il debunking effettuato dal Cisu fu spinto al massimo, con il 1


tentativo di denigrare la mia professionalità e, soprattutto, mistificando i fatti, occultando le prove e minacciando i testimoni dell’avvistamento. Era evidente anche per un neonato che, quando si brucia erba in un campo, rimangono residui carboniosi neri e non si sviluppa acido fenilacetico, bensì acqua ed anidride carbonica (inodori). A distanza di anni il Cisu non ha perso il vizio di pisciare fuori dal vaso ed a farne le metaforiche spese in questi giorni è il loro ex amico, l’ex simpatizzante Massimo Teodorani. Il nome di Teodorani è molto noto negli ambienti della ricerca ufologica, perché è uno dei promoter italiani della ricerca sui fenomeni di Hessdalen. Teodorani ha condotto diverse campagne di studio a Hessdalen e molti sono i suoi articoli pubblicati sul sito ufficiale della ricerca in quel settore. Premetto che non sono d’accordo sulle ipotesi esplicative dei fenomeni di Hessdalen pubblicate da Teodorani e ritengo che egli abbia commesso l’errore di pensare che la ricerca scientifica possa essere capita solo da chi ha una sorta di “sangue blu”, prodotto dall’aver frequentato l’università, dall’aver conosciuto alcuni personaggi con qualche influenza nel settore e dall’appartenere ad un gruppo di lavoro che si trinceri dietro una certa serietà professionale. Credo che, oggi come oggi, Teodorani avrà cambiato, almeno in parte, idea, in quanto il suo più giovane collega del Cisu, Matteo Leone, laureato in fisica (Ph. D. in storia della fisica) pubblica su Internet un articolo in cui, con dovizia di particolari, sostiene che Teodorani ha preso una bella cantonata. Le luci di Hessdalen, esaminate di recente dal Teodorani stesso, sarebbero più prosaicamente i fari delle automobili che passano in lontananza lungo una strada. Ecco, infatti, l’abstract dell’articolo, che si può leggere per intero sul sito del CIPH. Italian Committee for Project Hessdalen - Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen 1 A rebuttal of the EMBLA 2002 report on the optical survey in Hessdalen MATTEO LEONE Italian Committee for Project Hessdalen (CIPH) scientific advisor e-mail: matteo.leone@usa.net Abstract – On August 2002, a scientific expedition to the Hessdalen valley (Norway) code-named EMBLA aimed at investigating on an unidentified atmospheric lightphenomenon, was carried out by the physics section of an Italian team of scientists. According to the EMBLA 2002 physics report, the evidence collected point at an unknown atmospheric light phenomenon “able to produce a luminous power of up to 100 kW”. The photometrical and spectroscopical data collected by the team of scientists on August 2002 are analysed and reasons for rejecting the suggested conclusions are presented in this paper. Furthermore, it is proposed an explanation that satisfactorily explains the evidence in terms of a known phenomenon. In spite of this negative findings, the anecdotal evidence collected by this author at Hessdalen suggests that clearly-defined, specific studies into the field of anomalous aerial phenomena should be supported. In questo articolo, lungo quasi trenta pagine (quasi tutte inutili), si comincia a disquisire sullo stato dell’arte delle ricerche nel campo della fisica ottica, di come fare le ricerche e bla bla bla…. Tutta roba che si può facilmente dedurre dalla letteratura. Mi insospettii immediatamente, perché un articolo di fisica ottica dovrebbe avere tante formule e poche parole, ma la cosa più intrigante si evince dal fatto che l’autore, Matteo 2


Leone, un ragazzo magro che qualche tempo fa aveva una grossa testa di capelli alla Sai Baba (gli era valsa il soprannome “e sotto i capelli niente”), non ha minimamente capito come, a livello sperimentale, Teodorani abbia fatto le sue misure. Che le conclusioni che Teodorani trae dalle sue misure siano discutibili è un conto, ma che le misure siano state fatte con una certa correttezza, questa è un’altra cosa. In altre parole può darsi che Teodorani tenga nascoste le sue vere idee su Hessdalen, perché gli scienziati hanno paura di nominare la parola UFO, ma che Teodorani confonda i fari di un’auto con i fenomeni luminosi di Hessdalen lo può supporre solo il Cisu, il quale, peraltro, la sperimentazione sul campo non sa nemmeno cosa sia. Così Teodorani si vede costretto a rispondere pubblicamente: M. Teodorani’s Reply to M. Leone’s Confutation of EMBLA 2002 Paper MASSIMO TEODORANI, Ph.D. Astrophysicist - CNR - IRA Stazione Radioastronomica di Medicina - 40060 Villafontana (BO) - Italy mteodorani@ira.cnr.it Abstract. One UFO researcher confutes the findings of the EMBLA 2002 optical mission. The leader of this mission exposes in brief why the alleged “rebuttal” is wrong, also by discussing the possible reasons of it in the light of a strongly suspected conspiracy towards himself due to several chained reasons which go far beyond a simple personal attach. Some technical issues are briefly discussed. The nature of some “UFOlogy”, probably unconscious instrument of apparently unidentified “higher spheres”, is empirically unmasked in the light of a more general plan aimed at preventing any kind of advancement in science for mankind. Tralasciando il fatto che questi due fisici italiani per parlarsi usano l’inglese, il che, secondo me, è piuttosto risibile anche se in certa misura comprensibile, visto che i due non si rivolgono agli Italiani (di cui hanno probabilmente poca considerazione), ma alla comunità scientifica mondiale, traccio un breve riassunto dei punti salienti della risposta di Teodorani, pubblicata su Internet in queste ultime ore. Vedere anche il sito: http://guide.supereva.it/ufologia/interventi/2003/04/134177.shtml Hessdalen 2002: contrastanti sviluppi. Hessdalen torna a far parlare e divide gli esperti, in seguito ad una discussione accademica sorta sull'analisi dei risultati della campagna di studi del 2002. Una confutazione del rapporto EMBLA 2002 sul rilevamento ottico a Hessdalen. Nell'agosto 2002 è stata effettuata nella valle di Hessdalen (Norvegia), da parte di fisici appartenenti ad un team di scienziati italiani, una spedizione scientifica - denominata EMBLA - volta a indagare su un fenomeno luminoso atmosferico non identificato. Secondo il rapporto dei fisici di EMBLA 2002, le prove raccolte indicano un fenomeno luminoso atmosferico sconosciuto "in grado di produrre una potenza luminosa fino a 100 KW". I dati fotometrici e spettroscopici raccolti dalla squadra di scienziati nell'agosto 2002 vengono analizzati nel presente lavoro e vengono presentati gli elementi che suggeriscono il rigetto delle conclusioni proposte. Inoltre, viene avanzata una spiegazione che colloca in maniera soddisfacente i dati raccolti nei termini di un fenomeno conosciuto. Nonostante queste risultanze negative, l'evidenza aneddotica raccolta dall'autore a Hessdalen suggerisce che dovrebbero essere intrapresi studi specifici e ben definiti nel campo dei fenomeni aerei anomali.

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Sul sito Camelot Cronichles giunge la pronta risposta del Dott. Teodorani (sempre in inglese) ai risultati pubblicati dal Dott. Leone, con una premessa in italiano dello stesso Teodorani che riportiamo qui sotto Si allega la mia nota di risposta all'articolo di Matteo Leone, pubblicato alcuni giorni fa nella sezione "Articoli" del sito web del Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen (http://www.itacomm.net/PH). Il sottoscritto ritiene che tale articolo, pur basandosi su indagini erronee da parte del suo autore, abbia arrecato (miratamente) un grave danno di immagine al mio lavoro e alla mia persona, sulla base di argomentazioni completamente gratuite da parte del suo autore, partite da alcune possibili inesattezze nel mio lavoro che lui attacca, e da lui successivamente gonfiate e sapientemente ed elegantemente artefatte al fine di costruire poi un castello di carte con ben altri scopi. Il sottoscritto, visti anche i numerosi precedenti (il più delle volte sotterranei), ritiene che questa azione da parte del CIPH faccia parte di un piano a lungo termine mirato a distruggere la mia persona, e sospetta che dietro a tutto questo si celi un piano ben più grande e inquietante proveniente da altrove, mirato a sopprimere qualunque reale informazione di natura scientifica riguardante i fenomeni luminosi anomali in atmosfera e tematiche ad essi correlati. Il sottoscritto ritiene inoltre che il Dr. Leone, come probabilmente la maggior parte dei membri del CIPH, siano solo strumenti di decisioni più grandi di loro, a cui essi si sono assoggettati senza probabilmente esserne pienamente consapevoli o direttamente responsabili. La mia nota di risposta a Leone si articola nei seguenti punti: 1) si documentano tecnicamente le ragioni per le quali Leone ha sbagliato l'oggetto della sua presunta indagine anche con madornali errori metodologici nell'acquisizione dei suoi presunti dati, 2) si critica la presunta validità scientifica della cosiddetta "UFOlogia testimoniale", che il Dr. Leone sostiene nel suo articolo, 3) si avanza il libero e legittimo sospetto che azioni del genere rientrino nelle tematiche di "debunking", "cover-up" e "conspiracy", che prima il sottoscritto (da sempre, e tuttora, ben lontano da qualunque coinvolgimento con l'ufologia) aveva considerato solo leggende metropolitane, ma che ora, sulla pelle del sottoscritto, assumono una inquietante valenza, 4) si condanna l'etica seguita sia dal Dr. Leone che dal CIPH nella procedura non editorialmente ortodossa che ha portato alla pubblicazione di quell'articolo, e nell'utilizzo indiscriminato, anche a scopo diffamatorio, di mio materiale protetto da copyright. Nell'interesse del benessere altrui, si invitano inoltre tutti gli altri scienziati seriamente intenti a svolgere la ricerca sui "reali fenomeni anomali", a blindare per ora le loro ricerche all'interno dei loro istituti di affiliazione e ad avere contatti esclusivamente tra loro e il sottoscritto. Si invita inoltre l'attuale governo italiano a prendere in esame l'opportunità di creare in tempi brevi un centro di ricerca statale analogo al SEPRA francese, possibilmente come una costola del vecchio CNR, centro a cui dovranno fare riferimento tutte le ricerche svolte in tal senso, con l'impegno dei ricercatori a informare puntualmente il governo sui risultati e a definirne con esso i criteri da adottare sia per l'utilizzo di esperti esterni che per la comunicazione dell'informazione ai mass media. 27 Aprile, 2003 Massimo Teodorani, Ph.D. Astrofisico Le parole di Teodorani (i grassetti sono miei) cadono come immani macigni. 4


Le accuse ai membri del Comitato (CIPH praticamente il Cisu - nda) di depistaggio, debunking e quant’altro, sono decisamente molto gravi. Teodorani commenta queste frasi dicendo che, finora, tali situazioni erano da lui credute leggende metropolitane, ma che ora è costretto in qualche modo a prenderne atto personalmente. Non intendo strumentalizzare, sostenendola con questo articolo, la tesi di Teodorani, ma devo comunque far notare che di questa vicenda ben pochi, se escludiamo Camelot Cronichles, l’ARUP, noi di StarGateToscana ed un accenno sul portale di Supereva, hanno parlato dell’argomento e dato a Teodorani la possibilità di una rapida replica, negata invece, stranamente, dal CIPH. Cun e Cisu per ora tacciono, come sempre. Teodorani sembra cadere nella trappola del CIPH, chiedendo il silenzio stampa sulle informazioni scientifiche e facendo, da un lato, un favore a chi non vuole pubblicizzare l’esistenza di certi fenomeni; dall’altro, portando ancora più lontano dalla gente la vera informazione, che non è, e non deve essere, secondo me, per pochi, come lo stesso Cisu ed oggi il Cun vogliono imporre ai loro consociati, seguendo le regole dettate dal SISMI. Rispetto, anche se non li condivido, gli atteggiamenti di Teodorani, mentre non posso che condannare pesantemente l’operato del CIPH, il quale, anche in questa occasione, ha mostrato la sua vera faccia (e chi legge ha capito a quale faccia mi riferisco).

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