Museo Nazionale. 150 opere d'arte della storia d'Italia - rassegna stampa

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Museo Nazionale. 150 OPERE D’ARTE DELLA STORIA D’ITALIA A CURA DI MONICA D’ONOFRIO

RASSEGNA STAMPA


«La Repubblica» • 14 dicembre 2019


«La Repubblica» • 26 novembre 2019 Quotidiano

Data Pagina Foglio

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«Artslife» • 5 novembre 2019

Autunno Autunnod’arte d’arteininlibreria: libreria:dadaGenovesivo Genovesivoa aPordenone, Pordenone, fino finoall’utopia all’utopiadidiun unMuseo MuseoNazionale Nazionale Autunno d’arte in libreria: da Genovesivo a Pordenone, artslife.com/2019/11/05/autunno-darte-in-libreria-da-genovesivo-a-pordenone-fino-allutopia-di-un-museoartslife.com/2019/11/05/autunno-darte-in-libreria-da-genovesivo-a-pordenone-fino-allutopia-di-un-museonazionale/ fino all’utopia di un Museo Nazionale Redazione nazionale/ Redazione artslife.com/2019/11/05/autunno-darte-in-libreria-da-genovesivo-a-pordenone-fino-allutopia-di-un-museo-

L’INCOSTANTE PROVINCIA – Architettura e città nazionale/ Redazione

nella Marca pontificia 1450 – 1750: un volume dedicato all’importanza straordinaria, spesso insospettata e ancora poco conosciuta, del territorio delle Marche, a cura di Maurizio Ricci. Marca Anconitana fu il nome designato per indicare una delle tre storiche province dello Stato della Chiesa istituite nel 1210 da Papa Innocenzo III durante il primo anno di pontificato. La Marca aveva confini coincidenti con quelli dell’attuale regione Marche e le cinque città maggiori erano Ancona, Urbino, Camerino, Fermo ed Ascoli. Nonostante le rilevanti tracce lasciate da importanti architetti (Francesco di Giorgio Martini, Gerolamo Genga, Antonio da Sangallo il Giovane, Pellegrino Tibaldi, Luigi Vanvitelli) e l’aver dato alla luce grandi maestri come Bramante e Raffaello, le Marche sono rimaste di frequente nell’ombra all’interno degli studi di storia dell’arte e dell’architettura. I saggi qui raccolti cercano di delineare le singole realtà urbane (Ancora, Ascoli, Camerino, Fano, Osimo) fotografate in un momento particolarmente significativo della loro storia, analizzando a fondo tutti i segni salienti della produzione architettonica presente sul territorio. Questa indagine è volta a sottolineare episodi in cui Autunno ricchissimo d’arte ininlibreria: da Genovesivo a Autunno ricchissimo emerge il confronto tra architetti,d’arte maestranze libreria: forestiere, da Genovesivo a Pordenone, dada Bergamo alle artefici locali, senza tralasciare l’importazione di modellifino Pordenone, Bergamo alleMarche, Marche, finoall’utopia all’utopiadidiun un Autunno ricchissimo d’arte in libreria: da Genovesivo a Museo Nazionale esterni ed ilNazionale ruolo dei committenti. Museo

Pordenone, da Bergamo alle Marche, fino all’utopia di un

Autunno in in libreria: Libraria, la la casa editrice milanese propone una ricca MUSEOd’arte NAZIONALE – 150Officina opere d’arte della storia Autunno d’arte libreria: Officina Libraria, casa editrice milanese propone una ricca Museo Nazionale serie di volumi per approfondire la conoscenza di alcuni percorsi della Storia dell’Arte d’Italia: un museo virtuale che raccoglie 150 capolavori dell’arte italiana selezionati e serie di volumi per approfondire la conoscenza di alcuni percorsi della Storia dell’Arte commentati da archeologi, storici dell’arte e critici, a editrice cura di Monica D’Onofrio. Parte dei spesso trascurati, dagli esiti di quei linguaggi ritenuti a lungo “provinciali” – come quelli Autunno d’arte in libreria: Officina Libraria, la casa milanese propone una ricca spesso trascurati, dagli esiti di quei linguaggi ritenuti a lungo “provinciali” – come quelli proventi della vendita del volume sarà destinata al restauro de la Madonna con il in territori come Bergamo (a lungo una terra di confine) – o a regioni sviluppatisi serie di volumi per approfondire la conoscenza alcuni della dell’Arte sviluppatisi in territori come Bergamo (a lungo di una terrapercorsi di confine) – oStoria a regioni Bambino della chiesa di Santa Maria Assunta a come Tossicia (Teramo),Focus scultura in terracotta periferiche ma ricchissime di fermenti artistici le Marche. su pittori come spesso trascurati, dagli esitididifermenti quei linguaggi ritenuti a lungo “provinciali” come quelli come le Marche. Focus su –pittori come periferiche ma ricchissime artistici XV secolo ridotta in frammenti dal sisma del 2016. del Genovesivo e Pordenone, per fare un punto della situazione aggiornato sull’importanza comeper Bergamo lungodella una situazione terra di confine) – o a regioni sviluppatisi Genovesivoineterritori Pordenone, fare un(apunto aggiornato sull’importanza Una peculiarità del nostro Paese è quella di non avere un unico Museo Nazionale. La dei loro percorsi artistici. periferiche ma ricchissime dei loro percorsi artistici. di fermenti artistici come le Marche. Focus su pittori come ricchezza artistica e storica ha carattere policentrico: ogni regione possiede un museo di Genovesivo e Pordenone, per fare un punto della situazione aggiornato sull’importanza riferimento, ogni museo un’opera più rappresentativa di altre. Da questa considerazione dei loro percorsi artistici. trae spunto la trasmissione radiofonica Museo Nazionale di Radio3, all’interno della quale hanno trovato posto – virtualmente e narrativamente – 150 opere capaci di


artefici locali, senza tralasciare l’importazione di modelli esterni ed il ruolo dei committenti.

• 5 novembre 2019 MUSEO NAZIONALE – 150 «Artslife» opere d’arte della storia d’Italia: un museo virtuale che raccoglie 150 capolavori dell’arte italiana selezionati e commentati da archeologi, storici dell’arte e critici, a cura di Monica D’Onofrio. Parte dei proventi della vendita del volume sarà destinata al restauro de la Madonna con il Bambino della chiesa di Santa Maria Assunta a Tossicia (Teramo), scultura in terracotta del XV secolo ridotta in frammenti dal sisma del 2016. Una peculiarità del nostro Paese è quella di non avere un unico Museo Nazionale. La ricchezza artistica e storica ha carattere policentrico: ogni regione possiede un museo di riferimento, ogni museo un’opera più rappresentativa di altre. Da questa considerazione trae spunto la trasmissione radiofonica Museo Nazionale di Radio3, all’interno della quale hanno trovato posto – virtualmente e narrativamente – 150 opere capaci di rievocare la storia d’Italia. Tutti gli interventi radiofonici sono raccolti in questo volume: le 150 opere, suddivise in 23 sale tematiche, sono raccontate e descritte da altrettanti storici dell’arte italiani e internazionali. Dal David di Donatello a quello di Michelangelo, dalla Maestà di Giotto al Concetto spaziale di Lucio Fontana, proseguendo con il Marco Aurelio, la Flagellazione di Caravaggio e Novecento di Maurizio Cattelan. Tra le sale del museo virtuale incontreremo Tomaso Montanari con Bernini, Achille Bonito Oliva con Francesco Clemente, Gian Carlo Calza con Hokusai, e poi Flavio Fergonzi con Arturo Martini, Fernando Mazzocca con Hayez, Antonio Paolucci con Paolo Uccello, Carl Strehlke con Beato Angelico, Anna Coliva con Tiziano, Enrico Morteo con Sottsass, Maria Cristina Bandera con Giorgio Morandi, Ester Coen con Boccioni e molti altri. 5 (100%) 2 votes

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«Artslife» • 6 dicembre 2019

Bernini, Boccioni, Hayez, Morandi. 150 capolavori italiani raccontati su Radio3, in onda un museo nazionale virtuale artslife.com/2019/12/06/bernini-boccioni-hayez-morandi-150-capolavori-italiani-raccontati-su-radio3/

Bernini, Boccioni, Hayez, Morandi. 150 capolavori italiani December 6, raccontati su Radio3, in onda un museo nazionale virtuale 2019 artslife.com/2019/12/06/bernini-boccioni-hayez-morandi-150-capolavori-italiani-raccontati-su-radio3/ December 6, 2019

150 capolavori italiani raccontati su Radio3, in onda un museo nazionale virtuale

Un museo nazionale italiano virtuale. E’ l’idea alla base del programma di Radio3, Museo nazionale. 150 opere d’arte della storia d’Italia, e del libro omonimo appena 150 capolavori italiani raccontati su Radio3, in onda un museo nazionale virtuale pubblicato da Officina Libraria e curato da Monica D’Onofrio. 150 capolavori italiani commentati da altrettanti esperti e storici dell’arte: si del va da Tomaso Montanari Un museo nazionale italiano virtuale. E’ l’idea alla base programma di Radio3,con Bernini,nazionale. Achille Bonito Olivad’arte con Francesco Carlo Calza con Hokusai, e poi Museo 150 opere della storiaClemente, d’Italia, e Gian del libro omonimo appena Flavio Fergonzi con Arturo Martini, Fernando Mazzocca con Hayez, Antonio Paolucci pubblicato da Officina Libraria e curato da Monica D’Onofrio. 150 capolavori italianicon Paolo Uccello,da Carl Strehlke con Beatoe Angelico, Anna Coliva Tiziano, Montanari Enrico Morteo con commentati altrettanti esperti storici dell’arte: si vacon da Tomaso con Sottsass, Maria Cristina Bandera con Giorgio Morandi, Ester Coen con Boccioni e Bernini, Achille Bonito Oliva con Francesco Clemente, Gian Carlo Calza con Hokusai, e poi tanti Flavioaltri. Fergonzi con Arturo Martini, Fernando Mazzocca con Hayez, Antonio Paolucci con Paolo Uccello, Carl Strehlke con Beato Angelico, Anna Coliva con Tiziano, Enrico Morteo Plaude all’iniziativa il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, con Sottsass, Maria Cristina Bandera con Giorgio Morandi, Ester Coen con Boccioni e intervenuto alla presentazione del volume a conclusione del dibattito fra il direttore di tanti altri. Rai Radio3 Marino Sinibaldi, la direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma (sede dell’incontro, Galleria dei Barberini) Flaminia Gennari Santori, direttore dell’Istituto Beni Culturali e del Turismo Darioil Franceschini, Plaude all’iniziativa illaministro


«Artslife» • 6 dicembre 2019

Superiore per la Conservazione e il Restauro Luigi Ficacci e la scrittrice Melania Mazzucco. Spiega il Ministro Franceschini: “Come viene spesso sottolineato, nel nostro paese non c’è un grande museo nazionale simile al Prado o al Louvre. Eppure i musei italiani sono, nel complesso, i più visitati al mondo grazie ai tanti capolavori disseminati sul territorio. Questo libro potrebbe essere il primo volume di una serie che prosegue all’infinito perché invita a viaggiare in tutta Italia, proprio quello di cui abbiamo bisogno oggi. Ci sono siti come la Fontana di Trevi a Roma o Piazza San Marco a Venezia che rischiano di non rispondere più ai criteri di sicurezza, né per i visitatori né per i beni visitati. Mentre altri luoghi e opere meravigliosi rimangono semivuoti”.

150 capolavori italiani raccontati su Radio3, in onda un museo nazionale virtuale

Per ovviare il più possibile alla mancanza di mezzi dei siti “minori”, Franceschini ha ricordato il meccanismo di solidarietà apportato dalla sua gestione: il venti per cento del ricavato degli ingressi viene ridistribuito fra tutti i musei e aree archeologiche. “L’incasso del Colosseo e di Pompei va a finanziare le piccole realtà”, spiega il ministro; che ricorda anche di aver istituito una Direzione nazionale musei all’interno del Ministero (dice: “sembra incredibile, ma non esisteva”) e la tanto discussa autonomia. Franceschini la difende ancora una volta: “Cinque anni fa i musei erano semplici uffici ministeriali diretti da funzionari con una carica inferiore ai sottosegretari,funzionari che tuttavia avevano a che fare con i vertici delle istituzioni straniere corrispondenti, i quali, invece, erano ai massimi livelli. Inoltre l’incasso degli ingressi finiva nel bilancio generale del Ministero”. Le nuove riforme varate da Franceschini si inseriscono in un quadro turistico in forte


ricavato degli ingressi viene ridistribuito fra tutti i musei e aree archeologiche. “L’incasso del Colosseo e di Pompei va a finanziare le piccole realtà”, spiega il ministro; che ricorda anche di aver istituito una Direzione nazionale musei all’interno del Ministero (dice:  «Artslife» 6 dicembre 2019 Franceschini la “sembra incredibile, ma non esisteva”) e la•tanto discussa autonomia. difende ancora una volta: “Cinque anni fa i musei erano semplici uffici ministeriali diretti da funzionari con una carica inferiore ai sottosegretari,funzionari che tuttavia avevano a che fare con i vertici delle istituzioni straniere corrispondenti, i quali, invece, erano ai massimi livelli. Inoltre l’incasso degli ingressi finiva nel bilancio generale del Ministero”. Le nuove riforme varate da Franceschini si inseriscono in un quadro turistico in forte evoluzione. Il ministro dice di aver voluto il turismo come parte integrante dei Beni Culturali per creare sinergie non solo strettamente economiche.“La meta più ambita al mondo resta l’Italia. Naturalmente non c’è solo l’attrattiva artistica, ma anche il cibo, la moda, il design, la cultura in generale. Qualcuno ha detto che in Italia non ti accorgi

nemmeno di essere fuori o dentro un museo perché sei comunque circondato dalla bellezza”, conclude Franceschini. Autori e curatori hanno rinunciato ai proventi del libro che andranno in favore del restauro di una terracotta della Madonna con il bambino, ridotta in frantumi dal terremoto del 2016 nelle Marche e in Umbria.

150 capolavori italiani raccontati su Radio3, in onda un museo nazionale virtuale

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«com.unica» • 20 novembre 2019


«com.unica» • 20 novembre 2019


«Cultura commestibile» • 30 novembre 2019

di Susanna Cressati Chiudere gli occhi, abbandonarsi a ricordi, sensazioni, sentimenti, e “vedere”. Un paesaggio, una piazza, un volto amato. Quante volte lo abbiamo fatto? E quante volte, ad occhi chiusi, ci siamo letteralmente fatti trasportare in un altro mondo, concretissimo, da una voce narrante, da un suono, da una musica? E’ anche su questo meccanismo mentale sperimentato da tutti che sta, credo, il successo di alcune trasmissioni radiofoniche di Radio3 Rai (rete amatissima) che ci invitano a vedere e a godere cose invisibili attraverso le radioonde: l’arte figurativa, ma anche la fotografia, il teatro, la danza. Nel 2015 la stessa rete ha utilizzato il potere evocativo delle parole e dei suoni per costruire un “Museo Nazionale” virtuale, una sorta di concentrato della storia artistica del nostro paese. In questo museo, visitabile all’indirizzo http://www.museoradio3.rai.it , sono presentate 150 opere appartenenti a collezioni permanenti di musei pubblici italiani, descritte e raccontate da altrettanti storici dell’arte, dell’architettura, dell’archeologia e del design, suddivise in 23 sale tematiche, corredate da immagini e apparati vari di approfondimento. Gli ideatori, il direttore del museo (Luca Scarlini), i “prestatori”, gli “allestitori” costituiscono una squadra multimediale che negli anni ha fatto crescere questa avventura in una sorta di gioco, che ha risvolti “patriottici” che sanno di antico (l’idea della tramissione e del numero delle opere è nata con il 150°anniversario dell’Unità d’Italia) ma anche approcci, declinazioni e linguaggi del tutto contemporanei. Inizialmente bastava mettersi comodi in poltrona, sintonizzare l’apparecchio all’ora delle puntate e lasciarsi andare alle suggestioni artistiche da Cimabue agli autori del Novecento. Ora si può fare lo stesso nelle ore preferite, grazie al sito internet e presto anche grazie ai podcast, e per giunta si può saltare di sala in sala, scegliere percorsi di visita personalizzati, l’esperto più apprezzato, e magari commentare o proporne altri e diversi attraverso i social. La concentrazione indotta dal mezzo e l’evocazione suggestiva dei temi stimolano la creatività e l’elaborazione di un nuovo e per niente accademico sapere. Provare per credere. A un certo punto era quasi scontato passare dalla radio al libro. Nasce così il volume “Museo Nazionale. 150 opere d’arte della storia d’Italia”, materializzazione patinata e riccamente illustrata del programmma di Radio3 a cura di Monica D’Onofrio, per i tipi di Officina Libraria, presentato nei giorni scorsi al Gabinetto Vieusseux. “Museo Nazionale”

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Museo Nazionale, opera aperta

volume è, come le altre versioni, mappa di spazi, opere e discipline, testimone, ha detto il direttore del canale Marino Sinibaldi,,della dimensione diffusa, policentrica e poliedrica che sta nella storia del nostro paese, in tutte le sue regioni, qui quasi totalmente rappresentate, e in quella dei suoi musei, anche i più piccoli e remoti che nell’elenco abbondano. I libri di storia dell’arte (magari vecchi regali d’occasione...) non mancano in molte buone librerie di famiglia. Per lo più stazionano negli scaffali più alti e polverosi, ma questo ha davvero una marcia in più. Dipende proba-

bilmente dall’approccio narrativo delle 150 presentazioni. “Ci è stato chiesto – ha detto al Vieusseux Giorgio Bonsanti, uno degli studiosi coinvolti – di descrivere l’opera scelta, di raccontarla senza enfasi, senza concessioni al linguaggio specialistico, alle dispute sulle attribuzioni. Un progetto simile deve continuare, fuori dai musei ci sono opere che promettono grandi sorprese”. Questa “opera aperta” prende in considerazione moltissimi quadri della grande tradizione italiana (i manufatti pittorici sono 95 su 150), sculture, un arazzo, oggetti eterogenei come un’urna funeraria, un modello in scala di tomba egizia, un piatto di vetro di Murano, una corona (ferrea) e un diadema (fiorito di Canosa), una fotografia, un abito, una tela cucita conservata a Nuoro, prodotto del genio di Maria Lai, strane macchine (Zig Zag di Alighiero Boetti, Rivoli), “32 metri quadrati di mare circa” di Pino Pascali (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma), un neon di Lucio Fontana (Luce spaziale, oggi al Museo del Novecento di Milano), un mosaico per la stazione Toledo della metropolitana di Napoli (Engiadina, di Francesco Clemente), un’antica anfora d’argento (Piombino), la macchina da scrivere Olivetti Valentine di Ettore Sottsass (Museo Tecnologicamente di Ivrea). E tanto altro ancora, di epoche e caratteristiche diverse: la Veduta di città ideale (attribuita a Bartolomeo Corradini, detto Fra Carnevale, della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino) e la Fiasca spagliata con fiori della Pinacoteca Civica di Forlì; il David di Michelangelo e i Guerrieri di Mont’e Prama di Cagliari. Tutt’altro, attenzione, che un miscuglio casuale. Insieme al percorso storico il progetto e il libro suggeriscono quello delle “sale”, allestite secondo associazioni tematiche (il tempo, la mente, la donna) e stilistiche (la luce, il colore, il rapporto con l’antico). Un’antologia, questo sì ma, come ha sostenuto un altro degli studiosi coinvolti, Enrico Morteo, un’antologia fatta come deve essere fatta, con un progetto, un indirizzo e una curatela forti e nello stesso tempo libera e soggettiva. La rinuncia ai diritti d’autore da parte della curatrice e degli autori permetterà di utilizzare parte dei proventi della vendita del volume per il restauro de La Madonna con il Bambino della chiesa di Santa Maria Assunta a Tossicia (Teramo), scultura in terracotta del XV secolo ridotta in frammenti dal sisma del 2016.


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