TRIMESTRALE di attualità e benessere • N°13 • ANNO 4 • OTTOBRE 2012 • € 1,00 • numero omaggio
DIVITA
Coccole? r dolce per la mente
endi il tuo autunno.
...mangiare senza rinunce.
magazine
C
RegioniDIVITA Tesori regionali
Liberi da..!
Formaggio&Miele
Che traguardo... mangiare senza rinunce. Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimentazione e salute. Le abitudini alimentari degli italiani stanno progressivamente cambiando. La maggiore disponibilità associata DESPAR freeeconomica from è una linea di prodotti come ad esema fattori culturali, formulata per chi ha particolari pio ilesigenze fascino esercitato da modelli alimentari. comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressiLa qualità “Free from” è controllata da DESPAR in collaborazione con Lab a Ricerche Analitiche Di.Pro.Ve. vamente diete di tipo anglosasUniversità di Milano (contr. ric. n. 13963/10) sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un consumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazione.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% delle donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa corporea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza. Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequentemente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’incidenza di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia neoplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta
diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normopeso. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterologia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa problematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scenario si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una aumentata attività fisica, per garantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In
una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e verdura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’assorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e verdura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’assorbimento del ferro, necessario
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IN ESCLUSIVA DA:
EditorialeDIVITA
DIVITA
un abete sempre accanto magazine
Registrazione Tribunale di Padova nr. 2179 del 04.06.09 Trimestrale di attualità e benessere Direttore responsabile Federica Favaro info@federicafavaro.it Coordinamento generale Aspiag Service srl Redazione Alessandra Ferri de Lazara, Federica Favaro, Ad Comunicazione Progetto grafico Ad Comunicazione Fotografia Roberto Sammartini Hanno collaborato: Elisa Bortolami, Laura Cortivo, Fabio Farinati, Federica Favaro, Alessandra Ferri de Lazara, Silvia Ferronato, Beatrice Fresco, Manuela Lamberti, Cinzia Lucato, Francesca Morandi, Stefano Polato, Eleonora Vignando, Fabrizio Zago, Marzia Zulian. Fotolito e stampa MEDIAGRAF S.p.A. Viale Navigazione Interna, 35129 Padova T. 049 8991511 mediagrafspa.it Editore Ad Comunicazione
CHI SIAMO? La IPASUD S.P.A., centro distribuzione Despar situato a Barletta, è stata la prima realtà sul territorio pugliese a dar vita ad una catena di supermercati associati sotto un’unica insegna. La società, nata nel 1931 ad opera del fondatore, Luigi Peschechera, nel 1973 è entrata a far parte della grande famiglia del Gruppo Despar. Punto di forza e perno di tutta l’organizzazione del gruppo è il moderno ed attrezzato Centro Distribuzione situato a Barletta e inaugurato nel 1999. Il Ce.Di. si articola su un’area complessiva di oltre 50.000 mq, occupando una superficie coperta di oltre 18.000 mq e con una capacità di stivaggio di oltre 14.000 posti pallet e una media di colli movimentati di oltre 7 milioni. Gli uffici, moderni e spaziosi occupano una superficie di 2.200 mq e sono situati in un’ala del nuovo fabbricato Il gruppo attualmente fornisce oltre 160 punti vendita, di cui 40 di proprietà, localizzati in Puglia, Basilicata e Campania.
AUTUNNO: NATURA, EQUILIBRIO, CAMBIAMENTO! Alla fine di questa folle estate dove clima ed economia vanno sulle montagne russe abbiamo più bisogno del solito di recuperare un equilibrio naturale e l’armonia con il nostro corpo e con l’ambiente che ci circonda. È con questo spirito che abbiamo realizzato il numero autunnale di DiVita Magazine, dove “natura” ed “equilibrio” sono un filo rosso come una foglia d’acero: dalle ricette con i prodotti di stagione alle alternative naturali allo zucchero, dalle ispirazioni derivanti da stili di vita sempre più ecosostenibili a qualche dritta per ricercare un momento zen tutti i giorni. A darci una sferzata di energia ci pensano la vivace intervista al coinvolgente Moreno Morello e una deliziosa anteprima natalizia “sfornata” dalla collaborazione tra Despar e il pasticcere Franco Tincati, uno che di dolcezza (e di prodotti attenti agli aspetti nutrizionali e salutistici) se ne intende. Il nostro filo rosso continua con la parola “cambiamento”, che di per sé suggerisce svolte radicali, ma non impossibili: cambiare le nostre azioni aiuta la Terra, oltre che noi stessi, a raggiungere un migliore equilibrio. Se le nostre novità vi fanno tornare la voglia di cambiare e viaggiare, anche con la fantasia, per voi ci sono due approfondimenti speciali sui percorsi reali e spirituali, alla scoperta di paesaggi magnifici tutti da scoprire. Buona lettura! La Redazione
Ad Comunicazione via Croce Rossa 26 35129 Padova T 049 8071966 F 0498071988 email info@adcomunicazione.it FSC® è una certificazione riconosciuta a livello internazionale che garantisce che la carta proviene da boschi e foreste certificate per la corretta gestione ambientale e sociale (rispetto dell’ambiente, della biodiversità e dei diritti delle popolazioni locali). Inoltre la certificazione è sostenuta dai maggiori gruppi ambientalisti mondiali, quali Green Peace e WWF e da numerose istituzioni quali Feder Foreste.
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SommarioDIVITA 6 Stagioni DiVita Prodotti di stagione: topinambur, radicchio, fichi, nocciola 8 Nutrimento DiVita: carboidrati, proteine La quinoa, la canocchia di mare
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10 Cucina DiVita Le 10 alternative più naturali allo zucchero 11 Consigli DiVita La malattia da reflusso gastro-esofageo 12 Ricette DiVita Bruschettine integrali con fichi e feta greca Vellutata di topinambur con gamberi saltati al cerfoglio Cacciucco alla livornese Involtini di pollo con radicchio e nocciole Quinoa con zucca e funghi finferli al coriandolo Crema di nocciole piemontesi e cacao 22 Racconti DiVita: Intervista a Moreno Morello 24 Inchiesta DiVita: Le abitudini alimentari degli italiani
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26Mamma DiVita: 10 trucchi per far mangiare frutta e verdura ai bambini 27 Prodotti DiVita: Per Natale Despar pensa proprio a tutti 30 Scelte DiVita: Dal superfluo all’essenziale: la sobrietà come scelta di vita 32 Ragazzi DiVita: Studia (?), che quest’anno c’è il test Invalsi 33 Progetti DiVita: Il ritiro come stile di vita
34 Benessere DiVita: Come si fa a vivere zen? 35 Consigli DiVita: Benessere e Bellezza Certezze, bufale e l’informazione via internet
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36 Idee eco DiVita: Ufficio? Rendilo green! I consigli per un luogo di lavoro più “ecologico” 37 Percorsi DiVita: Cammini spirituali in mezzo alla natura. Percorsi in cui vivere in modo forte la consapevolezza, la meditazione, l’armonia, la pace. 38 Cultura e tempo libero 40Verde DiVita: La dalia 41 Progetti DiVita: L’orto si coltiva in città 42 Bambini DiVita: I tre super amici 43 Pillole 5
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StagioniDIVITA
Prodotti di stagione: AMBUR T N I P OP O T
TOPINAMBUR ccia marrone/viola. osciuto, il to- tipica bu za ammaccature Ingiustamente poco con Va scelto ben sodo, sen re! pri sco da contatto con l’aria pinambur è tutto e non va conservato a trova anche sotto Benefici perché raggrinzisce. Si coil tte ba ile per i prodotti Aiuta i diabetici e com forma di farina, utilizzab bisor l’as ta la farina di frulesterolo, perché rallen da forno, mescolato con i de e ) eri san (kamut). mento dei glucidi (zucch mento, farro, grano khora e co eti erg grassi nell’intestino. En arazione ziani e Prep an r pe le tagliato a fettine uti è , nte vitalizza Mangiato crudo è ideale ia ten l’as tte dito con olio, liconvalescenti, comba sottili, quasi a velo, e con nme e ico fis piemontesi lo in(stanchezza) e lo stress mone e prezzemolo. I o nd na mi eli e, da. Si può anche tale. Facilita la digestion tingono nella bagna càu s ga i ios tid i fas la sottile pellicianche la formazione de cuocere, togliendo prima l de ale tur na tivo a cubetti, cuoce intestinali ed è un protet na che lo ricopre. Tagliato , are lul cel o olism si condisce a piafegato. Alleato del metab al vapore in 10 minuti, ifer lle de e azion contorno molto facilita anche la cicatrizz cere ed ecco servito un e buonissimo. te. sano, oltre che originale Come si presenta Curiosità particolare: tra libera al toore sap l da , ero tub un E’ Mamma in attesa? Via ale tur na ne gio sta menti la a au su patata e carciofo. La pinambur! Pare che nbia e, coc pre à iet var è l’autunno, esiste la produzione di latte. , bordeaux, dalla ale ion diz tra a ell qu e ca,
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frigorifero, meglio se avvolto in un canovaccio. Preparazione Va lavato accuratamente, è sempre consigliabile togliere il gambo e le foglie esterne, e aprire i cespi. Si può consumare crudo, tagliato a striscioline e condito con olio e limone o aceto balsamico; l’abbinamento con le noci è un’idea per un tocco sfizioso! È ottimo anche cotto, grigliato per esempio. Stufato è sia un buon contorno che la base del famoso risotto. Curiosità Radicchio…nella versione di latino? Sì! L’etimologia della parola è “radix”=radice. Lo troviamo anche citato nel “Natural is Historia” di Plinio il Vecchio.
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Tra gli ortaggi autunnali più diffusi, è anche molto prezioso. Benefici Depurativo, facilita la digestione e migliora le funzioni intestinali. Ipocalorico, ideale nei regimi alimentari controlla ti, anche contro obesità e diabete. E’ amic o delle ossa, aiuta a combattere i reumatismi e l’artrite. Protegge la pelle e i tessu ti, grazie agli antiossidanti che contiene. E’ un alleato del sistema nervoso, migliora anche i disturbi legati all’insonnia. Come si presenta Se ne trovano tre principali varietà: ross o, variegato (con foglie striate) e bianco. A seconda del periodo di raccolta si disti nguono il radicchio precoce, autunnale e dal sapore dolce, e quello tardivo, invernale e dal retrogusto amarognolo. E’ importantissimo acquistarlo fresco, le foglie devono apparire sode, mai appassite o troppo umide. Si conserva in
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topinambur, radicchio, fichi, nocciola
StagioniDIVITA FICHI
Erano una leccornia nell’alim entazione devono mai ave re un odore acido. I fichi contadina, oggi sono apprez zati non secchi si ottengo no da fichi maturi comsolo per la loro squisitezza ma anche pletamente essicca ti al sole, quando si acper le loro proprietà. quistano devono essere non troppi duri e Benefici sempre profumati. Sono una fonte di energia imme- Preparazione diatamente disponibile, ricc hi di I fichi, sia freschi che secchi, sono favolosali minerali. Sono amici di pelle, si mangiati al natura le. Si usano comunevista, ossa e denti. Hanno ecc ellenti mente nelle prepar azioni dolciarie: ottimi proprietà lassative. Sono ant infiam- gli abbinamenti con mandorle e cioccomatori: per via topica (locale ) si pos- lato; squisita la com pos sono utilizzare con efficacia ta, naturalmensu brufoli te dolcissima sen za bisogno di zuccheri e ascessi; consumati regola rmente (in aggiunti. Si pre stano anche ad accompapiccole quantità) aiutano a combattere le gnare pietan ze salate, come prosciutto infiammazioni delle vie uri e narie e quelle formaggi. In cottura si sposano bene con dello stomaco. le carni, specialmente con gli arrosti e la Come si presentano selvaggina. Quello che comunemente chiamiamo Curiosit à frutto, in realtà è un’infruttes cenza carno- “Non valere un fico secco” è un’espressio sa. I veri frutti sono i granel lini che tro- ne gergale con cui si intende: non viamo all’interno della polpa. Sono molto contare nu lla. Il valore del fico, indeperibili, vanno scelti fresch issimi, non vece, è tutt’al tro che nullo!
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Benefici Come gran parte della frutta secca, le nocciole proteggono l’apparato cardiovascolare, abbassando i livelli di LDL-colesterolo (il colesterolo cattivo). Ricche di vitamine e minerali ed energetiche, molto digeribili, sono ottime come ricostituenti naturali e tonificanti. Consumate dopo i pasti, hanno leggere proprietà lassative. Sono antiossidanti, contrastano l’invecchiamento cellulare e i radicali liberi. Come si presenta Le nocciole si raccolgono in autunno, quando i frutti sono giunti a piena maturazione e si staccano facilmente dalla pianta. Le nocciole fresche sono ricoperte da una pellicina sottile difficile da togliere, un trucco è passarle in forno caldo per asciugarle, poi riporle su un panno e strofinarle. Si acquista-
no sgusciate o con guscio, sfuse o confezionate, o anche già tritate in granella. Si conservano facilmente in luogo fresco ed asciutto, anche per un mese. Preparazione L’utilizzo maggiore delle nocciole è nell’industria dolciaria, il frutto subisce processi di trasformazione e diventa prelibato. Ma si va diffondendo il consumo delle nocciole anche in cucina. Tritate, arricchiscono di gusto, e benefici: una classica insalata o un condimento come il pesto. Si abbinano magnificamente alle carni, dagli arrosti ai più semplici involtini di tacchino o pollo. Curiosità Sin dall’antichità il nocciolo è sempre stato considerato un albero magico, forse è anche per questo retaggio culturale che molte streghe nei fumetti e nelle fiabe si chiamano, appunto, “strega nocciola”.
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L’immagine di questo frutto ci ricorda immediatamente quello di una crema spalmabile, ma è molto di più!
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NOCCIOLA
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Deliziose
ricette
da pag. 12
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NutrimentoDIVITA i carboidrati
La QUINOA ORIGINE La quinoa arricchiva la dieta delle civiltà pre-colombiane già 5.000 anni fa. Gli Incas amavano così tanto questa pianta che la definivano “la madre di tutti i semi” e le rendevano onore con una cerimonia dedicata alla sua semina a cui prendeva parte persino l’imperatore in persona. PROPRIETà E BENEFICI È vero che per il suo aspetto e per il suo contenuto di amido, la quinoa può essere confusa con un cereale vero e proprio, ma per altri fattori esprime tutta la sua unicità. Innanzitutto non contiene glutine e quindi è indicata per chi soffre di celiachia. Grazie alle proteine di qualità, agli aminoacidi essenziali, ai flavonoidi e al magnesio, la quinoa può essere considerata amica della nostra giovinezza: è antiossidante, è protettiva del sistema cardiocircolatorio, aiuta la crescita delle cellule cerebrali e agisce sulla corretta fissazione del calcio nelle ossa.
Alle pendici delle Ande nasce una pianta particolare che, per l’aspetto dei suoi semi e per le sue caratteristiche culinarie, è definita uno pseudo-cereale anche se in realtà appartiene alla stessa famiglia degli spinaci. È la quinoa: leggerissima e digeribile, è così nutriente tanto da essere inclusa nell’alimentazione degli astronauti della NASA.
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CONSIGLI Prima di impiegare la quinoa in cucina è bene lavarla bene sotto l’acqua corrente per eliminare la saponina, una sostanza molto amara che ne guasterebbe il sapore. Fatto ciò va lasciata in ammollo per alcune ore e poi può essere impiegata in molte pietanze diverse esattamente come il riso e, come per altri cereali, può essere ridotta in farina per preparare del pane o della polenta.
NutrimentoDIVITA le proteine
La CANOCCHIA di MARE Origine Il suo nome scientifico è Squilla Mantis, ma è comunemente nota come canocchia (o cannocchia) di mare. Non solo, è detta anche pannocchia (o panocchia) e cicala di mare, senza dimenticare il corrispondente termine dialettale che varia da regione a regione. Questo crostaceo popola i mari del Mediterraneo e dell’Atlantico Orientale fino a 200 metri di profondità, dove vive in gallerie scavate nei fondali uscendo solo la notte in cerca di cibo. Proprietà e benefici Alimento ricchissimo dal punto di vista nutrizionale e molto digeribile, la canocchia di mare è particolarmente indicata nelle diete ipocaloriche in quanto povera di grassi e di calorie, ma a causa del suo considerevole apporto di sodio è sconsigliata alle persone che soffrono di ipertensione arteriosa, disturbi renali, cellulite e ritenzione idrica. Costituisce un’ottima fonte di proteine nobili, vitamine del complesso B e acidi grassi polinsaturi (omega-3). Tra i suoi benefici vale la pena ricordare la capacità di accrescere la concentrazione, stimolare il buonumore e favorire la produzione ormonale. Insomma, molti validi motivi per arricchire le nostre tavole di questo salutare alimento!
Consigli Il momento più indicato per acquistare le canocchie e gustarne le sue pregiate carni è la stagione autunnale subito dopo la pesca, quando la sua polpa è più consistente e contiene corallo, risultando così ancora più gustosa. Al momento dell’acquisto, però, è bene assicurarsi che sia ancora viva e integra, poiché, proprio per la sua delicatezza, una volta pescata inizia un processo di disidratazione che porta allo svuotamento completo della polpa. E in cucina? Qui il loro impiego è molto versatile, possono essere infatti utilizzate sia per i primi che per i secondi piatti. Potete scegliere di gustarle lessate, marinate o per chi desiderasse un sapore più intenso e deciso “in umido”, secondo l’originale ricetta proveniente da Chioggia (VE). È preferibile cucinarle intere per mantenerne integra la consistenza e pulirle meticolosamente sfilandone lentamente la polpa... Il segreto è tutto qua: richiede un po’ di pazienza e manualità, ma il risultato ne giustifica la fatica!
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CucinaDIVITA
Le 10 alternative più naturali allo ZUCCHERO La causa prima di diabete e obesità è proprio il consumo eccessivo di zucchero bianco che, sottoforma dell’ipercalorico saccarosio e totalmente privo di componenti nutrizionali, è presente non solo in alimenti dichiaratamente dolci ma anche in molte preparazioni industriali come nei condimenti e nei sughi. Per fortuna è possibile dare un taglio allo zucchero comune con alcuni prodotti naturali e più salutari senza rinunciare alla dolcezza.
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Il miele: più sano e più ecologico grazie alla sua produzione a minor impatto ambientale; Lo sciroppo d’acero: non solo è dolcissimo ma è anche ipocalorico, antiossidante e anticancerogeno; Il succo d’uva: è la perfetta combinazione tra dolcezza e proprietà antiossidanti; Il succo di mele: il dolcificante naturale facile da digerire e ricchissimo di vitamine e sali minerali; Il malto: l’alternativa migliore per chi non ama il sapore troppo dolciastro, è anche ricco di nutrienti essenziali all’organismo; Le banane schiacciate: un rimedio della nonna per sostituire lo zucchero nelle torte;
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Le prugne secche: se tritate e aggiunte nell’impasto dei dolci, offrono tutti zuccheri facilmente assimilabili e un’elevata quantità di fibre;
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Le albicocche disidratate: grazie alle loro fibre, riducono il tasso di colesterolo e di zuccheri nel sangue;
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I cranberries secchi: i mirtilli rossi americani sono un vero concentrato di dolcezza accompagnato da proprietà antiossidanti;
10 La stevia: naturale, senza calorie, non provoca danni ai denti e non altera il livello di zuccheri nel sangue.
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ConsigliDIVITA medicina e nutrizione
Mi chiamo Fabio Farinati,
Cosa non si deve
(o si deve) fare se si ha… la malattia
da reflusso gastro-esofageo
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i calcola che in Italia 1.5/2 milioni di persone soffrano di malattia da reflusso gastro-esofageo e cioè di una alterazione causata dal reflusso di succo gastrico in esofago, con insorgenza di sintomi detti “tipici” quali bruciore, eruttazioni, peso epigastrico, o “atipici” quali il dolore toracico, la tosse cronica, alterazioni del tono della voce e in molti casi lesioni dell’esofago (quali esofagiti o altre patologie). Il problema è tipico dei paesi industrializzati, nei quali la malattia da reflusso causa milioni di visite, di esami strumentali e cure spesso croniche ed è da mettere in relazione ad alimentazioni errate, alta prevalenza di sovrappeso ed obesità e vita sedentaria. Il trattamento della malattia prevede l’utilizzo di farmaci e la rinuncia al fumo per chi ha questa “malsana” abitudine, che aggrava la patologia. Ma dal punto di vista nutrizionale, quali sono le regole da seguire? Ciò che accade spesso è che infatti, negli ambulatori medici vengano addirittura distribuiti dei pieghevoli che elencano tutta una serie di alimenti assolutamente VIETATI, quando invece la problematica va affrontata con ragionevolezza. Vi sono infatti degli alimenti, o abitudini, in effetti da vietare, come il consumo di superalcolici, ed altri da sconsigliare: l’assunzione routinaria di caffè, the, cioccolata, menta, o bevande del tipo… cola che contengono sostanze che riducono l’efficienza dei meccanismi di difesa dell’esofago. Va detto che il caffè o il the non fanno venire l’esofagite ma possono peggiorare i sintomi in alcuni. Vi sono infatti pazienti con reflusso che non possono neppure pensare al caffè, pena l’insorgenza di nausea e bruciori e altri nei quali la bevanda non crea alcun problema.
in questo articolo prendiamo in esame gli alimenti e le abitudini da evitare se si soffre della malattia da reflusso gastro-esofageo.
Cattedra di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche, Facoltà di Medicina, Università di Padova. Ha fatto parte del gruppo collaborativo della WHO sulla prevenzione del cancro dello stomaco. Gli argomenti di cui si occupa: epatologia, meccanismi di carcinogenesi, prevenzione primaria e secondaria delle neoplasie del digerente, diagnosi e terapia delle stesse.
Ancor peggio il discorso per pomodori ed agrumi, cibi dotati di importante valore nutrizionale in termine di vitamine ed anti-ossidanti, che sarebbe del tutto errato escludere dalla dieta perché “acidi”. Se in corso di infiammazione questi alimenti possono indurre la comparsa di sintomi, quando il paziente è adeguatamente trattato può, o meglio deve, assumerli tranquillamente. Ovvio è che i cibi grassi rallentano la digestione e peggiorano il reflusso, ma i cibi grassi dovremmo evitarli tutti e le bevande gassate gonfiano lo stomaco ed è meglio limitarne il consumo. In sostanza un’ alimentazione sana, condimenti tipo l’olio d’oliva usato a crudo, un pasto tranquillo durante il quale gli alimenti vengono masticati in modo adeguato e durante il quale non si ecceda con i liquidi (meglio assumerli di più lontano dai pasti e non prima di coricarsi) ed un certo calo ponderale sono le misure da consigliare.
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RicetteDIVITA Le ricette di Stefano Polato
Bruschettine integrali con fichi e feta greca Ingredienti per 4 persone Preparazione: tempo di lievitazione, 20 minuti di cottura Difficoltà: Per l’impasto 800 g di farina di grano tenero integrale 200 g di farina “0” 800 ml di acqua tiepida un cubetto di lievito fresco 10 g di sale Per le bruschette 100 g di feta greca Despar a cubetti 300 g di fichi neri 50 g di gherigli di noce Despar Vital Olio extra vergine di oliva Despar Premium D.O.P. Terra di Bari Bitonto
PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARE La feta è un formaggio ricco di sale. Se soffrite di ipertensione arteriosa, di cellulite o di ritenzione idrica, eliminate il sale nell’impasto. Se utilizzate farine integrali macinate a pietra, il loro sapore soddisferà il palato e non vi accorgerete della mancanza del sale.
Difficoltà:
FACILE
MEDIA
DIFFICILE
I nostri PRODOTTI Feta greca Despar a cubetti
Olio exra vergine di oliva Despar Premium D.O.P. Terra di Bari Bitonto
Gherigli di noce Despar Vital 12
Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. Unire le due farine setacciate e il sale, cominciare ad aggiungere l’acqua. Impastare fino ad ottenere una palla liscia e lasciarla lievitare all’interno di un contenitore coperto di pellicola per 6/7 ore. Trascorso questo tempo rilavorare l’impasto lievitato, formare due filoni, lasciarli lievitare ancora un’ora ed infornarle in forno preriscaldato a 200° C per 30 minuti. Una volta cotto lasciarlo raffreddare e tagliarlo a fette. A piacere abbrustolire le fette di pane, bagnarlo con poco olio extra vergine di oliva e disporvi sopra i fichi affettati e la feta a dadini, ultimare con le noci.
Vellutata di topinambur
con gamberi saltati al cerfoglio
Ingredienti per 4 persone Preparazione: 30 minuti Difficoltà: 300 g di Topinambur 20 g Olio extra vergine di oliva Despar Premium 100% italiano 1 mazzetto di cerfoglio tritato 700 g di code di Gambero Despar Premium 1 dl di bevanda di soia Despar Vital 2 Patate Passo dopo Passo Despar Pepe bianco Sale 2 scalogni
Tritare gli scalogni e farli soffriggere con l’olio in una padella aggiungendo poca acqua per evitare che l’olio si scaldi troppo. Lavare i gamberi e levarne i gusci. Unire i carapaci e le code di gambero al soffritto di scalogno con il cerfoglio e lasciare andare per 10 minuti a fuoco dolce aggiungendo un bicchiere d’acqua e un pizzico di sale. Tagliare le patate e i topinambur dopo averli sbucciati e lavati, filtrare il brodo ottenuto dalla cottura dei gamberi (tenendo da parte i gamberi che andranno aggiunti alla vellutata una volta pronta), rimetterlo sul fuoco e aggiungervi le patate e i topinambur. Unire anche il latte di soia, portare tutto a bollore, aggiustare di sale e pepe, quindi proseguire la cottura per 15 minuti. Trascorso il tempo, con l’aiuto di un passaverdura o di un frullatore ad immersione creare una vellutata liscia, aggiungendo latte qualora fosse troppo densa o rimettendola sul fuoco mescolando per farla rapprendere. Servire la vellutata con le code di gambero, un filo di olio e del cerfoglio tritato.
I nostri PRODOTTI
PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARE I topinambur sono tuberi preziosi per la salute della microflora intestinale. Le loro fibre stimolano la produzione di batteri probiotici, importanti componenti di questa vasta popolazione che occupa il canale intestinale e ne assicura il corretto funzionamento.
Code di gambero Despar Premium
Olio extra vergine d’oliva Despar Premium 100% italiano
Bevanda di soia Despar Vital
Cacciucco alla livornese
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PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARE Un piatto ricco di acidi grassi omega-3. Il pesce è un’ottima fonte di questi preziosi composti. E’ grazie a loro se le membrane cellulari sono elastiche e flessibili. Un requisito importante per il corretto funzionamento delle cellule. Non solo. Grazie agli acidi grassi omega-3 riusciamo a ridurre le rughe e a mantenere attiva la memoria, la concentrazione e la creatività.
Ingredienti per 4 persone Preparazione: 40 min. di preparazione Difficoltà: 100 g di calamari tagliati ad anelli 100 g di seppie tagliate a striscioline 200 g di cicale di mare 100 g di Mazzancolle Despar Premium 200 g di pesce di stagione da minestra, da ottobre sono ottime le triglie. 100 g di cozze 250 g di pomodori pelati Despar 20 g olio extravergine di oliva Despar Premium 100 % italiano 1 bicchiere di vino rosso aglio, cipolla, peperoncino, sedano, salvia, aneto pane integrale abbrustolito
La Ricetta: Cacciucco alla livornese Mettere un filo d’olio abbondante in un tegame con due spicchi di aglio, la salvia e il peperoncino. Lasciare imbiondire l’aglio e aggiungere le seppie e i calamari. Continuare la cottura e aggiungere un po’ di vino, lasciarlo sfumare e unire i pomodori pelati. Nel frattempo mettere la cipolla, il sedano e l’aglio con l’olio extra vergine di oliva. Fare soffriggere un po’ ed aggiungere i pesci da minestra e 400 ml d’acqua. Lasciare bollire per 20 minuti circa, quindi levare le lische più grosse e passare con il passatutto nel tegame con i calamari e con la seppia. Aggiungere le cozze, le cicale di mare e le mazzancolle. Basteranno dieci minuti di cottura, aggiustare di sale e servire con dei crostini di pane integrale e dell’aneto.
I nostri PRODOTTI Mazzancolle Despar Premium Olio extra vergine d’oliva Despar Premium 100% italiano
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RegioniDIVITA
Involtini di pollo con radicchio e nocciole Formaggio&Miele
Tesori regionali
Questo è il primo di una serie di diminuzione dell’attesa di vita articoli che affronteranno vari rispetto ad un pari età, normopeaspetti del rapporto tra alimentaso. La società scientifica di cui mi zione e salute. Le abitudini alimen- onoro di essere vicepresidente, la tari degli italiani stanno progressi- Società Italiana di Gastroenterolovamente cambiando. La maggiore gia, sta spendendo grandi energie disponibilità economica associata nell’educazione alle problematiche a fattori culturali, come ad esemnutrizionali della classe medica, in pio il fascino esercitato da modelli generale, e dei gastroenterologi in comportamentali ed alimentari particolare. Di fronte a questa prodi tipo soprattutto americano, ci blematica devono essere utilizzati hanno fatto avvicinare progressitutti i metodi possibili per cercare vamente a diete di tipo anglosasdi interrompere questa tendenza sone. In queste diete, l’utilizzo di e riportare le abitudini alimentari cibi ad alto valore nutrizionale e verso il modello noto come dieta poveri di fibra si associa ad un con- mediterranea. In questo scenasumo inadeguato di prodotti molto rio si inquadra la collaborazione calorici che una volta non erano scientifica con ASPIAG-DESPAR, presenti nella nostra alimentazioche mette in essere una serie di ne.zione italiana era obesa, mentre iniziative mirate ad aumentare in sovrappeso risultava il 20% del- nell’utente la consapevolezza di le donne ed il 35% dei maschi tra come una dieta che presenti delle gli adulti. Un metodo attendibile e caratteristiche scientificamente molto usato per definire i termini identificate e standardizzate sia di sovrappeso e obesità è quello quanto di meglio si possa fare nel chiamato BMI (Body Mass Index) quotidiano, insieme ad una auche calcola l’indice di massa cormentata attività fisica, per gaporea dividendo il peso in kg per il rantirsi una vita sana, lunga e di quadrato dell’altezza. buona qualità. In questo numero si Se il numero che si ottiene è spiegherà come un consumo adeinferiore a 25 il peso è adeguato, guato di frutta e verdura nella diese è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, ta di tutti i giorni possa migliorare sopra i 30 si parla di obesità. Gli la qualità della vita. Nella frutta e adolescenti italiani hanno il triste nella verdura sono presenti una primato di giovani più frequenteserie di sostanze che esercitano un mente in sovrappeso d’Europa. ruolo protettivo, che potenziano le PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARE Questa pericolosa tendenza ha un difese Le fibre delle nocciole e del radicchio vi aiuteranno ad nostre assorbire più e che ci aiutano a sudrammatico perare anche lentamenteimpatto i grassi saturi del pollo.sull’incidenI grassi monoinsaturi dell’olio ex- le fasi critiche tra le za di tutta una serie di patologie, quali le principali sono le vitamine. travergine e quelli polinsaturi delle nocciole equilibrano i grassi saturi da quelle metaboliche, a quelle L’Organizzazione Mondiale della del pollo, contribuendo così a ridurre il rischio di formazione delle placcardiovascolari, a quelle epatiche, Sanità ha indicato la necessità di che sulla parete interna dei vasi arteriosi. per non parlare della malattia neun laconsumo La componente alcolica del vino bianco sfumerà durante cottura e adeguato e continuo oplastica in generale. I soggetti in di frutta e verdura. quindi non affaticherà inutilmente il fegato, impegnato nella metabolizsovrappeso e obesi sono esposti ad La formula utilizzata è quella di: 5 zazione delle sostanze nutritive. un rischio maggiore con una netta VOLTE AL GIORNO (Five a day). In 16
una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e verdura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’assorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e verdura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’assorbimento del ferro, necessario
Ingredienti per 4 persone Preparazione: 30 minuti
La Ricetta: Involtini di polloDIVITA Stagioni con radicchio eTesori noccioleregionali
Battere le fette di petto di pollo con il batticarne, salare e pepare, adagiare sopra ad ogni fettina del radicchio tagliato e delle nocciole tritate. Richiudere quindi con un’altra 400 g di petto di pollo Passo dopo Passo Despar fettina di petto di pollo, arrotolare e fermare bene gli invol100 g di nocciole tritate grossolanamente tini con degli stuzzicadenti. 200 g di radicchio (consigliati: radicchio di Treviso TardiScaldare in una pentola uno spicchio d’aglio con un po’ vo o Spadone) d’olio e adagiare gli involtini. Lasciare rosolare bene da enUno spicchio d’aglio trambe le parti, aggiungere il dragoncello. Sfumare con il 1 cucchiaio di Olio extra vergine d’oliva Despar Premium vino bianco, salare e pepare. A piacere è possibile aggiunValle Belicedi D.O.P. Questo è del il primo una serie di diminuzione dell’attesa vita del radicchio una giornata dovremmo gere indicottura tagliato estandard lasciarlo appassire, Sale e pepe articoli che affronteranno vari rispetto ad un pari sietà, normopea colazione una porzione utilizzerà come lettomangiare per gli involtini. Mezzo vino bianco aspetti del bicchiere rapportoditra alimentaso. La società scientifica di cui mi di frutta e consumare frutta e verServire con una spolverata di nocciole. manciata dragoncello zioneUna e salute. Lediabitudini alimen- onoro di essere vicepresidente, la dura sia a pranzo che a cena.
Difficoltà:
tari degli italiani stanno progressivamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esempio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressivamente a diete di tipo anglosassone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un consumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazione.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% delle donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa corporea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza. Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequentemente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’incidenza di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia neoplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta
Società Italiana di Gastroenterolo- La vitamina C rende più semplice gia, sta spendendo grandi energie al nostro apparato digerente l’asnell’educazione alle problematiche sorbimento del ferro, necessario nutrizionali della classe medica, in mo adeguato di frutta e verdura generale, e dei gastroenterologi in nella dieta di tutti i giorni possa particolare. Di fronte a questa pro- migliorare la qualità della vita. blematica devono essere utilizzati Nella frutta e nella verdura sono tutti i metodi possibili per cercare presenti una serie di sostanze che di interrompere questa tendenza esercitano un ruolo protettivo, che e riportare le abitudini alimentari potenziano le nostre difese e che verso il modello noto come dieta ci aiutano a superare anche le fasi mediterranea. In questo scenacritiche tra le quali le principali rio si inquadra la collaborazione sono le vitamine. L’Organizzazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, Mondiale della Sanità ha indicato che mette in essere una serie di la necessità di un consumo adeiniziative mirate ad aumentare guato e continuo di frutta e verdunell’utente la consapevolezza di ra. come una dieta che presenti delle La formula utilizzata è quella di: 5 caratteristiche scientificamente VOLTE AL GIORNO (Five a day). In identificate e standardizzate sia una giornata standard dovremmo quanto di meglio si possa fare nel mangiare a colazione una porzione quotidiano, insieme ad una audi frutta e consumare frutta e vermentata attività fisica, per gadura sia a pranzo che a cena. rantirsi una vita sana, lunga e di La vitamina C rende più semplice buona qualità. In questo numero si al nostro apparato digerente l’asspiegherà come un consumo adesorbimento del ferro, necessario guato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della SanitàIhanostri indicato la necessità di PRODOTTI un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. Olio extra vergine di oliva La formula utilizzata è quella di: 5 Valle del Belice D.O.P. VOLTE AL GIORNO (Five a day). In Petto di Pollo Passo dopo Passo Despar
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Quinoa con zucca e funghi f inferli al coriandolo
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Ingredienti per 4 persone Preparazione: 30 minuti Difficoltà: 150 g di quinoa 200 g di zucca 100 g di funghi finferli 1 scalogno 2 cucchiai di olio extravergine di oliva Despar Bio,Logico brodo vegetale sale, pepe, coriandolo in grani
La Ricetta: Quinoa con zucca e funghi finferli al coriandolo Mettere in una casseruola lo scalogno tritato con l’olio, la zucca tagliata a dadini e i finferli precedentemente lavati e tagliati. Lasciare rosolare per un paio di minuti, unire la quinoa e portare a cottura aggiungendo il brodo quando la quinoa tende ad asciugare. Il brodo vegetale sarà preparato con sedano, carota e cipolla messi a bollire in un litro d’acqua e in questo caso aggiungere qualche grano di coriandolo schiacciato. Il brodo andrà filtrato prima di essere aggiunto alla quinoa. Il tempo di cottura varierà dal tipo di quinoa e si andrà da 15 a 20 minuti. Nel frattempo aggiustare si sale e di pepe e portare a cottura facendo bene attenzione che non attacchi. Servire con un filo di olio extravergine di oliva.
PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARE La quinoa non appartiene alla famiglia dei cereali, ma per i nutrizionisti rappresenta una gustosa e sana alternativa alla pasta e al riso. La presenza di aminoacidi essenziali in quantità superiore rispetto ai comuni cereali (frumento, farro, orzo, segale, grano khorasan- kamut), di minerali e vitamine assicura una ricchezza di sostanze nutritive utili per un organismo in crescita come quello dei bambini e degli adolescenti. Non solo. La quinoa è facilmente digeribile. Gustata semplicemente con olio extravergine e verdure cotte a vapore, soddisferà anche le esigenze nutrizionali di anziani e convalescenti.
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Crema di nocciole piemontesi e cacao
PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARE Se abituate i vostri bambini a gustare il cacao amaro, ad apprezzarlo e a preferirlo al cioccolato al latte, li aiuterete a tenere sotto controllo l’aumento di peso e offrirete a loro un modo sano di assaporare uno dei loro alimenti più amati. Questa crema consumata in piccola quantità con pane integrale e abbondante frutta fresca è ideale a colazione o come spuntino prima dell’attività fisica o durante una gita all’aria aperta.
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Ingredienti per 4 persone Preparazione: 10 minuti
La Ricetta: Crema di nocciole piemontesi e cacao
Difficoltà:
Tostare le nocciole in una padella antiaderente, spellarle e macinarle molto finemente con l’aiuto di un mixer facendo comunque attenzione a non scaldare troppo il composto, è quindi opportuno fare più 200 g di nocciole piemontesi biologiche senza pause durante questa operazione. Una volta tritate le nocciole, unire pelle il cacao e i semi di mezza stecca di vaniglia e continuare a macinare. 30 g di miele di acacia Despar Aggiungere il miele e l’olio e mescolare bene per amalgamare il tutto. 1 cucchiaino di cacao amaro in polvere Despar È possibile regolare la densità della crema aggiungendo o diminuenmezza stecca di vaniglia do la quantità di olio. Una volta ottenuta la densità desiderata versare 40 g di olio di semi di girasole Despar il tutto in un barattolo di vetro, richiudere e riporre in frigorifero. Al bisogno spalmare la crema su una fetta di pane integrale e a piacere aggiungere fettine di banana o altra frutta fresca.
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RaccontiDIVITA Intervista a...
moreno morello È uno dei più noti inviati di Striscia la Notizia: grazie al suo pass ato agonistico come quattrocentista e come arbitro di calcio, rincorre letteralmente i truf fatori e negli ultimi otto anni ha smascherato numerosi “furbetti”, in particolare falsificatori di denaro e sedicenti guaritori. Famoso
per il suo abito bianco, ama esprimersi con un linguaggio molto ricercato (ha studiato giurisprudenza) ed è in tv per una nuova stagione di Striscia, “risolut o ad azzeccare altri infidi garbugli.” In cucina ha gust i semplici e genuini, ama la buona cucina, ma non chiedetegli di mettersi ai fornelli!
Ti sei presentato al grande pubblico come inviato di Striscia: come sei approdato in televisione? Sono approdato in televisione a Striscia mandando una cassetta nel periodo in cui stavano cercando nuovi inviati: tra migliaia di cassette ne sono stati selezionati alcuni (pochi), che si sono dovuti mettere alla prova per rimanere sul treno di Striscia - che corre a grande velocità -, ma alla fine ce l’ho fatta. Tra l’altro, per il primo anno è stata una sorta di hobby, lo facevo nel weekend, poi è diventato un lavoro a tempo pieno: otto mesi all’anno, sette giorni su sette. Cosa facevi prima? Lavoravo per una fondazione bancaria e mi occupavo di restauri artistici. Indipendentemente dalla provenienza, Striscia ha selezionato delle persone che riteneva potessero apportare un contributo concreto al programma. 22
Hai lavorato anche in radio, quale dei due mezzi preferisci o è più consono al tuo modo di essere? Non ho un mezzo che preferisco: mi piace spaziare dalla radio alla tv e agli eventi dal vivo, perché sono mezzi diversi in cui si devono impiegare indirizzi diversi e sensibilità diverse. Inoltre il pubblico è variegato e molto vasto: per esempio nei servizi per Striscia, si va dai bambini agli anziani, quindi devi confezionare i servizi con un certo tipo di sensibilità. Alla radio c’è un’elasticità maggiore ed è molto divertente; dal vivo ti devi misurare con il pubblico quindi devi prendere direttamente le misure, saper cavalcare il momento di entusiasmo, saper cambiare in corsa le situazioni e ovviare a eventuali inconvenienti. Sono mezzi diversi che ti consentono di utilizzare registri diversi, che alla fine ti arricchiscono. Mi piace che coesistano e uno fa da palestra all’altro, ti permettono di fare esperienze diverse e questo è molto divertente.
RaccontiDIVITA
Qual è l’esperienza lavorativa a cui sei più affezionato? Sicuramente la più forte è Striscia, non solo per il mezzo televisivo, ma per quello che fai prima, per creare un servizio: incontri persone e situazioni tra le più strane, alcune piuttosto stravaganti, vivi un pout pourri di emozioni che ti permette di scoprire lati del mondo che non ti aspettavi, situazioni molto particolari. E’ anche un’esperienza piuttosto totalizzante: durante l’anno siamo sempre a disposizione e giriamo tantissimo, è proprio una full immersion molto forte. A Striscia ti sei occupato di truffe, raggiri, ecc. ci racconti cosa ti ha impressionato di più? Purtroppo la fantasia con la quale il truffatore, il lestofante, il furbetto riesce a evolversi nel tempo e a creare degli inganni sempre originali, soprattutto in quelle situazioni di cui mi occupo io, quelle internazionali via internet. Quella triste che mi impressiona negativamente è che molto spesso trovi le solite facce note: persone che otto/nove anni fa quando ho cominciato avevo reso oggetto di servizio, le ritrovo reinventate in altre situazioni, sempre però truffaldine. Mi stupisce il fatto che certe persone riescano a operare in maniera indisturbata, senza pagare poi per le loro colpe. Come hai cominciato? Ho cominciato con servizi di colore, di nicchia che partivano dal Veneto, ma molto presto mi sono dedicato alle truffe internazionali (Madrid, Londra). Certi personaggi spesso svolgono lavori rispettabili e si danno al malaffare nel tempo libero, come hobby: è capitato che di fronte alla possibilità di essere smascherati proprio dall’occhio delle nostre telecamere, si siano dati alla fuga per sottrarsi all’imbarazzo che ne sarebbe conseguito; io ero ancora un atleta agonista e riuscivo a parlare e a correr loro dietro senza andare sotto di fiato. Da lì è nata Raggiro World Championship e ho cominciato ad andare in giro per l’Europa: ho frequentato tutte le principali capitali europee, vedendo quindi il contesto internazionale. Hai progetti per il futuro? Io generalmente dico che quando uno gioca per la squadra più forte del campionato – e Striscia lo è - generalmente spera di restare nella rosa: anche quest’anno sto lavorando e spero che duri a lungo, poi il tempo passa e si vedrà.
che vogliono. Abbiamo fatto dei servizi in vari posti d’Italia, al sud come al nord, su discariche non a norma, depuratori che scaricano a mare, imprenditori che per sbarazzarsi di materiali speciali appiccano incendi… E’ giusto continuare a far vedere queste cose, sperando che la gente sia sempre più invogliata a segnalarle e ci sia anche maggiore attenzione e repressione. Che rapporto hai con la cucina? Un rapporto “geografico”: so esattamente dove si colloca ma non mi chiedere come funziona perché non ne ho idea! Per fortuna, con il mio lavoro, incontro chef importanti o mi trovo spesso a partecipare ad iniziative legate all’enogastronomia. Dovrei imparare qualcosa tecnicamente, invece mi limito alla cultura, senza mettere poi in pratica tutti questi buoni consigli. Inoltre, se mi piace un piatto, tendo ad essere ripetitivo: ad esempio, se c’è qualcosa che mi piace in un determinato ristorante, quando ci vado prendo sempre quello. In generale comunque, mi piace la cucina semplice, non amo i piatti troppo conditi. Hai un piatto del cuore? Adoro la pasta: ne abuso proprio, ma visto che faccio anche tanto sport riesco a smaltirla abbastanza bene. Sei sempre stato uno sportivo: cosa fai oggi per tenerti in forma? Faccio qualche rara seduta di palestra per mantenere un po’ di tono muscolare e ridurre al minimo il rischio di infortuni, mi piace sempre correre e poi faccio un numero piuttosto consistente di partite di calcio con la nazionale tv, che è composta anche da parecchi inviati di Striscia. Cosa non manca mai sulla tua tavola? Il pane: sono un grandissimo divoratore di pane e certe volte all’estero, dove la cultura del pane non è così sviluppata, mi trovo in grande difficoltà. Mangio anche la pasta con il pane! Tre consigli per vivere meglio… Una sana dose di ottimismo: trovare un momento dedicato al sorriso e all’ottimismo ogni giorno è fondamentale; un po’ di sport che aiuta a distrarre la mente e a scaricare le tossine e a fine giornata non perdersi la puntata di Striscia la Notizia, dove si imparano tante cose e magari si fa anche un bel sorriso!
Che atteggiamento noti nelle persone rispetto all’ambiente? Da un lato vedo una sensibilità crescente: la gente nota, si infastidisce con più facilità per quello che sono atteggiamenti scorretti ed è una cosa positiva. A questa sensibilità però fa da contrappunto anche l’atteggiamento di alcuni imprenditori o di alcuni personaggi senza scrupoli che invece fanno quello 23
InchiestaDIVITA
Le abitudini alimentari degli italiani
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angiare meglio e con gusto, nel rispetto delle tradizioni alimentari del nostro Paese, proteggendo al tempo stesso la propria salute. In poche parole: buono, ma genuino. E si sa, in questo l’Italia è maestra: il paese dove si mangia meglio. Le abitudini alimentari degli italiani, secondo l’indagine Ispo (Istituto per gli studi sulla pubblica opinione), risalente al 2011, e intitolata “Gli Italiani e l’alimentazione” si possono riassumere in tre categorie. Ci sono i cosiddetti “compensatori” che rappresentano un 47% del campione, i quali alternano cura per l’alimentazione a piccoli vizi; sono seguiti dai “gaudenti frettolosi”, circa il 35%, che si concedono extra senza problemi e sono propensi a saltare qualche volta i pasti. Infine, pochi, solo il 18%, sono i salutisti attenti, quelli che non si concedono peccati di gola di sorta. Questo gruppo, composto soprattutto da ultra 40enni, rivela che con l’età si diventa più attenti al proprio stile di vita. Insomma, sembra che gli italiani, grazie anche alla diffusione delle informazioni obbligatorie sui cibi e sulla nutrizione riportate sulle etichette, stiano più attenti a seguire un regime alimentare corretto. Di anno in anno diventano sempre più attenti a ciò che mangiano e a guardare l’etichetta dei cibi che comprano. Una maggiore sensibilità, questa, che si rispecchia anche nei confronti dell’ambiente. Parlando di mercato, circa un italiano su due (48,6%) cerca di tutelare l’ambiente acquistando prodotti eco-sostenibili. L’aumento del costo della benzina e del gasolio, inoltre, secondo la Coldiretti, è stato un’ulteriore molla verso un nuovo stile di vita e ha fatto registrare un boom del 20% di acquisti alimentari a chilometro zero. In pratica, non si usa troppa benzina e ci si assicura nello stesso tempo quei prodotti freschi, genuini, locali e quindi poco inquinanti perché non devono percorrere grosse distanze prima di essere consumati. In Italia, infatti, l’86% delle merci viaggia su strada e gli aumenti della benzina dell’ultimo periodo hanno inciso prepotentemente anche sul prezzo di acquisto dei prodotti stessi. “Il prodotto di stagione, quasi sempre italiano spiega la dietologa Lisa Ingrosso dell’Università di Parma, nutrizionista iscritta al SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) - impiega pochissimo ad arrivare sulle nostre tavole e mantiene quindi un buon contenuto di vitamine rispetto ad un alimento che deve attraversare mezzo mondo per giungere da noi magari in pieno inverno”.
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InchiestaDIVITA
Comprare frutta e verdura di stagione significa contribuire a ridurre l’impatto ambientale e assumere maggiori e migliori nutrienti. Un dato significativo, poi, è l’aumento del consumo di prodotti biologici. Il primo posto spetta alla pasta che fa segnare un record di più 97% nei consumi, seguono i prodotti lattiero-caseari (+21%) e quelli ortofrutticoli (+12%). Numeri che mettono in chiaro che il cibo biologico è un fenomeno in espansione. È inoltre in crescente aumento il numero di italiani che scelgono di dedicarsi alla cucina casalinga. “Io preparo in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt e le confetture - spiega Sara, lavoratrice part time e mamma di due bambini - oltre ad essere divertente e salutare, aiuta a risparmiare e garantisce la qualità degli ingredienti utilizzati”. Eppure, c’è ancora molto da fare, soprattutto nella fascia giovanile: il crescente ricorso ai “fuori pasto” come le patatine, gli snack al cioccolato, le pizzette, le bibite, i panini, gli hamburger, i cibi confezionati e spesso surgelati può causare danni alla salute dei ragazzi. L’alleggerimento dei dolci, d’altronde, è un obiettivo che si sono poste molte aziende. Secondo dati di Aidepi (associazione delle industrie della pasta e del dolce italiane), nel 2008 una porzione media di gelato apportava 210 kcal, ora ne fornisce 190; per le merendine si è passati da 200 a 180 kcal. L’impegno è di portare gelati e merendine a 170 kcal entro il 2014. Il consiglio del nutrizionista è semplice: leggere sempre le etichette (confrontando i prodotti sia per qualità degli ingredienti sia per caratteristiche nutrizionali), praticare attività sportiva, evitare di seguire diete solo perché vanno di moda, in particolare quelle che prevedono l’eliminazione di alcuni gruppi alimentari o che si limitano a pochi cibi consentiti.
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MammaDIVITA
10 trucchi
per far MANGIARE FRUTTA e VERDURA ai BAMBINI! È sempre difficile far mangiare la frutta e la verdura ai propri figli, eppure questi alimenti sono indispensabili per la loro crescita e per evitare il rischio di malattie, come l’obesità. Per far accettare la frutta e la verdura ai più piccoli basta ingegnarsi un po’ con qualche trucchetto.
1. Svezzamento: è bene introdurre la frutta e la verdura già in questa fase perché è dimostrato che bimbi abituati fin da piccoli al gusto dei cibi salutari anche da grandi consumeranno quegli stessi alimenti; 2. Nomi di fantasia: i bambini si convincono a mangiare frutta e verdura proprio come gli idoli dei loro cartoon preferiti; 3. Immagini di frutta e verdura: allegre e colorate, se appese in cucina, invoglieranno ancor di più i piccini a consumare questi alimenti sani; 4. Giocare col cibo: cioè disporre sul piatto la frutta e la verdura in modo divertente e giocoso; 5. Cucinare insieme: i bambini si divertiranno e prenderanno confidenza con la frutta e la verdura; 6. Verdure croccanti: i più piccoli sanno bene che anche l’occhio vuole la sua parte, per questo preferiscono le verdure croccanti e colorate; 7. L’emulazione: un buon punto di partenza è dare il buon esempio presentando sempre la frutta e la verdura sulla tavola; 8. Non insistere: il consumo di frutta e verdura deve essere un piacere e non un noioso obbligo. Arrabbiarsi, insistere o ricattare sarebbero solo controproducenti; 9. TV spenta!: per fare prendere consapevolezza ai bambini di ciò che stanno mangiando; 10. Furbizia: camuffare la frutta e la verdura in modo da rendere i piatti più appetibili. 26
ProdottiDIVITA
Per Natale Despar pensa proprio a tutti Quest’anno, sugli scaffali dei nostri punti vendita, ci sarà una novità: per tutti coloro che hanno la necessità di consumare prodotti senza glutine, Despar ha pensato alla linea di panettoni e pandori “Free From”, realizzata in collaborazione con l’azienda Zero+4 e il pasticcere Franco Tincati, da molti anni al lavoro in quest’ambito di ricerca. Lei lavora come pasticcere da molti anni, perché ha deciso di intraprendere la ricerca per una pasticceria “salutistica”? Da oltre 50 anni dedico tutte le mie energie alla continua ricerca di prodotti migliori, partendo dalla sperimentazione di materie prime diverse e innovative alla produzione di dolci sempre più ricercati. Da qui la sfida a realizzare dolci tradizionalmente buoni, ma adatti anche a persone intolleranti a glutine e lattosio, ampliando poi l’attenzione alle limitazioni metaboliche per diabetici o persone attente all’apporto calorico.
Qual è stata la sua esperienza? La ricerca per arrivare a significativi risultati anche nelle maggiori limitazioni nutrizionali è stata coltivata in tutte le precedenti esperienze lavorative: dopo vent’anni in “Besana”, nei prodotti da forno lievitati, ho lavorato per alcuni anni alla nota pasticceria “San Babila”, dove ho coniugato l’alta qualità della tradizione pasticcera milanese fresca con produzioni in grandi quantità. A completare l’esperienza, tra gli anni ‘70 e ‘80 sono passato a “Bindi”, per implementare lo sviluppo della pasticceria “food service”, legando il prodotto surgelato ad alti standard qualitativi. Per ultima, l’esperienza imprenditoriale “Dessert srl” con l’obiettivo di perfezionarmi ulteriormente nel food service. Proprio da qui nasce la sfida a trasformare ingredienti con limitazioni nutrizionali in prodotti finiti di alta pasticceria nutrizionalmente evoluta. Sono nate così le linee senza glutine, con farina di riso, a basso contenuto di lattosio, a basso indice glicemico e senza zucchero.
Com’è nato il rapporto con Despar? La relazione tra Despar e Zero+4, nasce da una ricerca dell’Università di Milano, che in un blind test di prodotti senza glutine sul mercato nazionale, ha selezionato i miei prodotti come i migliori. Da qui il contatto e lo sviluppo successivo di prodotti diversi. La condivisione delle idee, dell’organizzazione e delle modalità di lavoro comuni hanno rafforzato le prospettive di collaborazione e sviluppo con Despar, da sempre attenta all’innovazione e alle tendenze alimentari più evolute.
Franco Tincati nasce a Milano nel ’36, frequenta la
scuola tecnica di chimica e al tempo stesso lavora nella famosa azienda dolciaria Milanese “Besana”, riconosciuta per l’alta qualità industriale nella produzione di prodotti dolciari e lievitati come pandori, panettoni e croissanteria. Dopo molti anni trascorsi sul campo ed esperienze in realtà diverse, si è dedicato alla ricerca e alla realizzazione di prodotti adatti ad accontentare chi ha particolari limitazioni e intolleranze.
Come nascono questi speciali prodotti da forno? Per rendere possibile tutto ciò, partendo anche da questa lunga esperienza, sono state pensate linee in grado di produrre prodotti “speciali” con le medesime caratteristiche di quelli tradizionali e allo stesso tempo di garantire la sicurezza di ogni prodotto. I prodotti che nascono da tanti scrupolosi studi non hanno solo la presunzione di assomigliare nel gusto ai prodotti tradizionali presenti sul mercato, ma spesso risultano addirittura migliori, esaltando un concetto di leggerezza e digeribilità, contemplando quindi anche un valore salutistico. E per la scelta delle materie prime? Le ricette di ogni singolo prodotto sono frutto di studi che partono dalle singole materie prime, curandone la provenienza, l’attendibilità e la sicurezza alimentare, per poi essere trasferiti nella fase produttiva, dove si crea la ricetta definitiva. Da questo momento vengono attuati scrupolosi test e prove di confezionamento per arrivare ad avere prodotti sempre nuovi e competitivi. 27
ProdottiDIVITA
Lingotto
NE
DI ANANAS E PANETTO Ingredienti per 4 persone
r Free From • 4 fette di panettone Despa • 4 rettangoli di ananas • zenzero • olio extra vergine di oliva • curry • frutti di bosco surgelati
i lineari (con lati di 6 Tagliare l’ananas in rettangol ) e passarli in padelper 3cm e uno spessore di 2cm ergine di oliva. Basterà la con il curry e l’olio extrav il fuoco e grattugiare un minuto per lato, spegnere sull’ananas poco zenzero. ne in rettangoli della Tagliare delle fette di panetto s e comporre il piatstessa dimensione dell’anana ettone e terminare to con l’ananas, la fetta di pan sopra il panettone con i frutti di bosco disposti in modo ordinato.
o ngon u f y curr le fii del sidanti e asl o n ife tios no l’ I pol ti an rallenta e dei n e t o eri da p l’ananas ucch z l i e l d g de bre ne. ento m i b r netto a so p l si de gras
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Tramezzini D I pandoro
Ingredienti per
4 persone
• 4 fette di pan doro Despar Free From • 100 g di rico tta di capra • 10 gherigli di noci • 1 pera
Pestare i gher igli di noci, sbucciare e dini piccoli la tagliare a dapera. In una ciotola unire capra con le la ricotta di noci e la per a. Tagliare q pandoro e sp uattro fette d almare il com i po della fetta (c irca mezzo cm sto della stessa altezza ). gli strati con Proseguire te rminando il pandoro. R ifilare le fett forma rettan e per dare la golare, conse rvare in frigo i rettangoli ac rifero. Servire compagnati da una fetta gheriglio di n di pera e un oce. Il form aggio di c più le noci g apra e anco r aranti buon a scono pporto u d n tre le i Ome ga3. In noci s ono tr olimpor a i cib tanti i più contro cardio le ma vascol l a ttie a ri. Infi della p ne le era re fibre golano intest il tran inale. sito
ProdottiDIVITA
Insalatina
tone
di agrumi e panet Ingredienti per 4 persone
Sandwich DI p
r Free From
• 4 fette di panettone Despa • 2 arance • 2 mandarini • 1 finocchio • mandorle a lamelle • olio extravergine di oliva • sale e pepe rosa
andoro e
Ingredienti per
ni a vivo (togliendo anPelare le arance e i mandari spicchietto in tre parti, che la pelle) e tagliare ogni tini. Condire il tutto con tagliare i finocchi a pezzet olio extravergine di oliva. tagliato a cubetti, a 200° Tostare in forno il panettone diventa bello croccante, per alcuni minuti finché non dire con pizzico di sale cospargerlo sull’insalata e con e del pepe rosa. La vitamina C co ntenuta negli agrumi facilita l’a ssorbimento della vitamina E de lle mandorle. Inoltre, le fibre del finocchio rallentano l’assor bimento degli zuccheri del pa nettone.
frutta
4 persone
• 6 fette di p andoro Desp ar Free From • 1 mela • Il succo di u n’arancia • 1 banana • 100 g di anan as • una pera • 1 cucchiain o di miele • una decina di gherigli di noci • 20 g di pinol i • limone
Preparare la frutta, sbucc iare le mele dadini, sbucc e tagliarle a iare la banan a e tagliarla a ro fettare e tagli ndelle, afare a dadini l’a nanas così co Mescolare tu me la pera. tta la frutta in sieme a noci dire con il m e pinoli, coniele e il limon e. Tagliare delle fette di pand oro di uno sp 1cm circa e b es agnarle con il succo d’aranci sore di Su un taglier a. e adagiare tr e fette di pan prima fetta ad doro agiare la mac edonia prepar . Sulla dentemente, ata prececoprire con la seconda fetta, condo strato fare un sedi frutta e co prire con la te fetta di pand rza e ultima oro. Servire taglian do a triangolo i sandwich o ttenuti, accop piarli e infilz are con uno La ric etta g stecchino di aranti legno. pleto a sce un pporto comdi nut Consig rienti. liata s o prattu zione. tto a c ola-
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ScelteDIVITA
Dal superfluo all’essenziale: molto più di una scelta di vita.
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l periodo di crisi economica che stiamo vivendo sta mettendo a dura prova lo stile di vita consumistico che ha caratterizzato le abitudini dei paesi occidentali dal boom economico degli anni Sessanta fino ai nostri giorni. Questa recente crisi ha infatti iniziato a indurre molte persone a limitare i consumi e a cambiare le proprie abitudini. È senza dubbio un momento difficile, eppure questa generale riduzione delle spese può essere colta come un’opportunità per raggiungere una più profonda consapevolezza del valore delle cose. Un’interessante critica al consumismo è arrivata, ad esempio, dall’americano Dave Bruno, autore del libro “La sfida delle 100 cose. Come mi sono liberato di quasi tutto, ho ricostruito la mia vita e mi sono riappropriato della mia anima” (Tecniche Nuove Edizioni). Il testo racconta l’esperienza dell’autore, arricchita da aneddoti e consigli pratici: per contrastare il materialismo americano, nel 2008 Bruno ha infatti deciso di eliminare il superfluo e adattarsi a vivere con solo cento oggetti. Non poteva immaginare che dalla sua iniziativa sarebbe nato un vero movimento, diventato oggetto dell’immediato interesse dei media ed esempio seguito da molti, anche in Italia. Scegliere la sobrietà come stile di vita non significa soltanto consumare meno e non farsi influenzare dalla pubblicità, ma soprattutto consumare in modo diverso e più sano, guadagnando sia sulla qualità della vita, sia dal punto di vista del rispetto per l’ambiente. Siamo abituati a circondarci di oggetti e ad accumularli per anni: consumare meno è invece una liberazione dallo stress e una scelta che educa anche le generazioni future a vivere bene con poco. Inoltre, per chi come noi ha a cuore l’ambiente, un’azione di questo tipo ha una valenza che va oltre l’amministrazione quotidiana: viviamo un’epoca in cui l’adozione di stili di vita sostenibili diventa più necessità che scelta. Un dato su tutti: la Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale no-profit, evidenzia come ogni anno la data dell’Earth Overshoot Day, la giornata in cui si esauriscono le risorse rinnovabili che il pianeta è in grado di generare in 12 mesi, si sposti sempre più indietro. Se alla fine
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degli anni Ottanta si collocava verso fine anno, oggi pende pericolosamente verso l’estate. Quest’ultimo dato introduce uno scenario davvero preoccupante: per vivere con le risorse che attualmente utilizziamo, avremmo bisogno di un pianeta e mezzo. La lotta agli sprechi dunque dovrebbe diventare una regola di vita per tutti: abbattere il superfluo in qualsiasi settore può essere una prima piccola risposta ai problemi del pianeta. Una bella sfida soprattutto per i più giovani, chiamati a riconoscere i bisogni fondamentali della vita: la condivisione dei beni, la collaborazione con gli altri e quindi una migliore qualità nelle relazioni, ma anche meno cose materiali e più amore per il mondo. Fonte d’ispirazione per loro, ma non solo, è l’esperienza di Paola Maugeri, storica vj di Mtv e oggi voce affermata di Virgin Radio. Per tre mesi Paola ha trascorso assieme alla sua famiglia una vita “ad impatto zero”, cioè senza luce, auto, prodotti confezionati o imballati, bottiglie in plastica. Questo stile di vita, a prima vista estremo, ha significato un cambio radicale nella gestione della sua attività familiare ma anche personale, che la conduttrice (e autrice del libro “La mia vita a impatto zero” edito da Mondadori) afferma di seguire anche ora che ha finito l’esperimento, dato che si sposta in auto solo quando serve, beve acqua di rubinetto, compra a km 0 e fa delle tre R recupera, riusa, ricicla, un vero e proprio monito di vita. A dispetto di chi vede il consumatore o il cittadino come individuo privo di spirito critico, si possono davvero fare tutti i giorni delle scelte, negli acquisti e nelle abitudini, in grado da sole di cambiare il modo in cui impattiamo sulla natura e quello secondo cui diamo priorità alle cose. Nella speranza che “less is more”, avere poco è meglio, sia non solo il ritornello di una canzone, ma un’idea e al tempo stesso una scelta di vita essenziale e ugualmente ricca.
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Pasta del Capitano, prestigioso marchio italiano nato nel 1905, da sempre sinonimo di qualità, credibilità scientifica con una tradizione lunga oltre 100 anni, presenta una vera innovazione tutta italiana nel mondo dell’igiene orale. Dai Laboratori di Ricerca della Farmaceutici Dottor Ciccarelli nascono i nuovi dentifrici Pasta del Capitano, sempre più efficaci, sicuri e con una nuova molecola il Sulfetal Zn®: una molecola a base di zinco che grazie alle sue peculiari proprietà antibatteriche e pulenti consente loro di conservare le proprie caratteristiche distintive e di essere più sicuri, continuando a garantire una completa igiene orale per tutta la famiglia.
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Da sempre sulla bocca di tutti gli italiani.
RagazziDIVITA
Studia (?), che quest’anno c’è il test Invalsi
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alcolare il volume di un barattolo di pomodoro, analizzare le informazioni di un biglietto del treno, ma anche individuare una frase subordinata in un testo e calcolare l’indice di massa corporea: sono questi i quesiti, declinati in differenti livelli di difficoltà, che gli studenti italiani hanno affrontato nelle prove Invalsi, test scritti che valutano le conoscenze e competenze in italiano e matematica. Introdotti per la prima volta nel 2007, gli Invalsi hanno lo scopo di valutare la preparazione didattica fornita agli alunni delle scuole italiane e di compararla con quella degli altri Paesi dell’Unione Europea. I ragazzi delle classi 2ª e 5ª elementare, oltre che tutte le classi della scuola media e la 1ª e la 3ª superiore conoscono bene i test, criticati negli anni da compagni di classe, genitori, insegnanti e sindacati da diversi punti di vista: impossibilità di valutare il percorso formativo di una classe, difficoltà nella valutazione degli studenti, arbitrarietà delle risposte multiple, incertezza nella preparazione (cosa studio il giorno prima?). Questi test sono infatti ancora oggi un argomento molto dibattuto in ambito di formazione ed insegnamento. Come schierarsi? Da una parte queste prove standardizzate consentono di valutare gli alunni in maniera omogenea in tutta Europa, fornendo uno specchio del livello di preparazione dei nostri insegnanti ed istituti comparabile con quello dei colleghi oltrefrontiera; dall’altra, il test può sembrare uno strumento troppo semplificativo, dato che “le crocette” spesso mettono sullo stesso piano “secchioni” e “fortunelli”. È anche vero che i test Invalsi hanno come obiettivo non solo il rilevare le conoscenze acquisite, ma anche la maniera di utilizzarle e di mettere in relazione vari elementi dati per la risoluzione di problemi e quesiti. Un “banco di prova”, è il caso di dirlo, che se può non incontrare le simpatie di studenti ed alunni, è comunque un buon esercizio per migliorare le proprie capacità logiche e prepararsi ad un futuro in cui anche colloqui di lavoro e selezioni professionali sono sempre più familiari con questa tipologia di test.
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ProgettiDIVITA
Il ritiro come stile di vita.
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itirarsi dalla routine, dalla quotidianità, scegliere di trascorrere del tempo con se stessi, magari facendo un viaggio: c’è chi ha deciso di partire in solitaria in barca a vela, chi di fare un’esperienza spirituale in India, chi di scalare una montagna, chi di percorrere il deserto a piedi... A volte il mondo ci sta stretto e abbiamo bisogno di una pausa, più o meno lunga. Se a questo si aggiunge la consapevolezza che la modernità sta devastando le risorse del pianeta, ci sono diverse strade: tentare di fare qualcosa nel proprio piccolo o prendere una decisione drastica. Ha fatto notizia la scelta di Devis Bonanni, classe 1984, cresciuto in Carnia (Friuli Venezia Giulia), che a 23 anni ha scelto di lasciare il lavoro per ritirarsi a vivere più a contatto con la natura, vivendo di quello che la terra produce e di poche altre cose. Una scelta dettata dalla spinta ecologista - da tempo insita in lui - di vivere seguendo i ritmi della natura, ma soprattutto rispettandola. Si è ritirato in una casetta prefabbricata (comunque di proprietà) con il minimo indispensabile, una stufa a legna, un boiler per l’acqua calda e poco altro. Ha costruito una serra, ha creato un orto e ha iniziato a coltivare la terra a tempo pieno, ad allevare qualche gallina, intuendo la possibilità di una certa autosufficienza alimentare, frugale ed ecosostenibile. Come lui stesso ha detto: «Non sono un eremita, non fuggo dalla modernità». Non ha il frigo ma ha un cellulare, non ha più l’auto e gira in bici, nessuna televisione ma un pc portatile con connessione Internet. Proprio quando le forze sembravano esaurirsi e l’entusiasmo delle prime stagioni vacillare, ha capito che non avrebbe potuto proseguire senza condividere con altri il suo cammino. In un blog (www.progettopecoranera.it), che poi è diventato anche un libro edito da Marsilio, racconta la sua esperienza e le sue difficoltà. Adesso, occasionalmente, accoglie amici e persone che desiderano vivere per un po’ quest’esperienza e disponibili a lavorare insieme a lui. Ecco le sue parole: “Vivere in simbiosi, seppur parziale, con la natura apporta un beneficio per il nostro corpo in termini di benessere e serenità, consentendogli di ritrovare quella connessione che solo recentemente è stata recisa. Fare l’orto è terapeutico oltre che utile, ci dona una visione privilegiata sul palcoscenico più grande, quello fatto di mari, monti, fiumi e pianure”. E ancora: “Stare in solitudine significa stare in compagnia di se stessi. Per dirla alla Thoreau, non ho mai trovato miglior compagno che la solitudine. Bisogna star bene con se stessi per stare da soli… Stare solo, mi consola, mi concilia e mi ricarica”.
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BenessereDIVITA
COME SI FA a vivere zen? Lo zen è una filosofia orientale che ha origine dal Buddhismo Chàn, fondato più di mille anni fa. Il termine zen, infatti, è la pronuncia giapponese della parola cinese chàn che significa meditazione. Nella filosofia zen, meditare non significa estraniarsi totalmente dal mondo, ma si traduce in un momento di calma riflessione, di pausa dal caos della quotidianità per andare al cuore delle cose e scoprire così che ogni cosa intorno a noi è meravigliosa.
Dice il saggio: «Se vuoi davvero vi-
vere zen la tua vita nel pieno delle tue potenzialità, lascia che sia solo l'amore a ispirarti in ogni azione».
Ma cosa significa esattamente vivere zen ?
Puoi scoprirlo seguendo questi insegnamenti. Impara a focalizzarti sul presente. Il presente è l'unico momento che conta, non lasciartelo sfuggire. Sorridi spesso. Ogni volta che sorridi il tuo cervello rilascia l'ormone della felicità. Sorridere è la via naturale per "indurti" ad essere felice. Aiuta il prossimo. Ha uno straordinario effetto positivo sia su di te che sugli altri. Fai ciò che ami. Riduci la vita all’essenziale, a ciò che ti piace davvero e fallo. Cura le tue amicizie. Focalizza la tua energia solo su persone che rendono il tuo giorno un po’ più luminoso semplicemente per il fatto di esserci. Tieni un diario. Ti consente di essere autentico con te stesso e di esprimere in modo libero emozioni e sentimenti. Impara a fidarti delle tue intuizioni e del tuo istinto. Prova ad ascoltare in silenzio… non i tuoi pensieri… ma le emozioni e le sensazioni che emergono dal tuo io più profondo. Viaggia. Fai spaziare la mente verso orizzonti nuovi e lontani. Impara a perdonare. Il perdono è il migliore strumento per donarci sollievo e benessere. Riduci l’attaccamento alle cose che possiedi. Ciò che possiedi finisce inevitabilmente per possederti. Sii curioso del mondo. Esci dalla tua zona di comfort, ogni piccolo e nuovo dettaglio è un universo da scoprire. Tieniti in forma! Tutto sarà più “agile”. Medita ogni giorno. Acquietare la mente e rilassare il corpo sono un'arte che si impara. Rilassati! Rallentare è una scelta consapevole che arricchisce la tua vita. L'amore è tutto. Ama incondizionatamente.
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RESPIRA…SORRIDI…E PENSA POSITIVO… questo è vivere ZEN.
ConsigliDIVITA benessere e bellezza
A L B BLA
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Certezze, bufale
Mi chiamo Fabrizio Zago,
In questo articolo vi aiuterò a fare chiarezza su alcune informazioni, diffuse sul web, riguardanti alcune sostanze contenute in prodotti detergenti e cosmetici..
Chimico industriale, dopo gli studi di orientamento tecnico scientifico conclusi in Francia e diverse esperienze di lavoro, approda al tema dell’ecocompatibilità.
e l’informazione via internet Internet è uno strumento straordinario ma purtroppo è aperto a tutti e tutti possono dire quello che vogliono. In molti casi ci si imbatte in siti gestiti da persone competenti e l’informazione che si trova è degna di nota. In atri casi vengono dette cose assolutamente prive di senso. Cominciamo oggi a trattare alcuni argomenti che hanno lo scopo di fare luce su bufale e verità, insomma cerchiamo di fare chiarezza.
Formaldeide Si legge che è cancerogena. E’ assolutamente vero! Se trovate un prodotto in cui viene dichiarata NON dovete utilizzarlo. Dovete anche stare attenti non solo alla formaldeide (Formaldehyde in linguaggio INCI) ma anche ad una serie di sostanze che hanno un nome diverso ma che possono liberare questa pericolosa sostanza. Ecco la lista dei “cessori” di formaldeide: Sodium hydroxymethyl glycinate, Benzylhemiformal, Imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, 2-Bromo-2-nitropropane-1,3-diol, 5-Bromo-5nitro-1,3-dioxane. Parabeni In internet circola un articolo scientifico frutto di una ricerca importante in cui si sostiene che nel seno di donne ammalate di tumore la quantità di parabeni sia il doppio rispetto a persone sane. Da questo si desume che i parabeni siano cancerogeni. Io ho letto articoli altrettanto seri ed importanti che hanno dimostrato che questo rapporto di causa ed effetto non è provato, sono certo inoltre che le dosi presenti nei cosmetici siano piccolissime. Quello di cui sono altrettanto certo è che alcuni parabeni sono certamente allergizzanti e disturbatori endocrini. Dopo queste note non vi sembra il caso che, anche nel dubbio, si debbano evitare? Methyl, Ethyl, Propyl, Butyl eccetera, Paraben sono presenti in moltissimi prodotti cosmetici, forse vi conviene controllare.
I filtri solari chimici fanno male In certi casi questo è falso o se preferite non ci sono ancora tutte le prove che lo siano realmente. In altri casi la ricerca scientifica ci conferma che lo sono certamente. Molto recentemente il “the Journal Environmental Science & Technology” ha pubblicato uno studio condotto su 625 donne della California e dello Utah in cui si era sviluppata una endometriosi e che il livello di Benzophenone (un filtro UV appunto) era elevatissimo. In linea generale i filtri che bloccano i raggi UV, sia di tipo A che B, sono molto impattanti per gli organismi acquatici ma qui si parla della salute umana, delle donne in particolare e quindi l’attenzione con cui dobbiamo guardare a queste sostanze cambia completamente di livello. Sodium laureth sulfate (SLES) e sodium lauryl sulfate (SLS) Sarebbero sostanze pericolosissime e neanche farlo apposta cancerogene. Non è vero! Si tratta di una leggenda metropolitana che “gira” su internet ormai da molti anni, almeno una decina, e che è completamente priva di riscontro scientifico. Una signora che lavorava all’Ambasciata Americana a Roma ha trasmesso un documento in cui si sosteneva la tesi in questione. Da allora, sembrando che la fonte fosse autorevole, la leggenda è montata a dismisura. Nessuno è mai morto da SLES e SLS. Mai. 35
IdeeEcoDIVITA
UFFICIO? rendilo GREEN! I consigli per un luogo di lavoro più “ecologico” Rispettiamo l’ambiente! L’imperativo è d’obbligo, è il primo fondamentale passo per garantire un futuro al mondo. Anche in ufficio. Molto può fare, e basta davvero poco, il singolo impiegato, quindi ognuno di noi. Provate a seguire questo decalogo. Riciclate sempre la carta.
Abbiate l’accortezza di stampare fronte retro e di controllare l’anteprima di stampa, eviterete stampe sbagliate e inutili. Non stampate ciò che non è strettamente necessario; quante e-mail, in effetti, è sufficiente che vengano salvate?
Usate la posta elettronica anziché la corrispondenza cartacea, oggi esiste anche la PEC (posta elettronica certificata) per tutta la documentazione ufficiale.
Fate la raccolta differenziata, anche per l’umido organico: basta un piccolo compost sulla scrivania.
Evitate gli screensaver per il pc e togliete gli slideshow, vi servono davvero? Vi renderete conto di quanto siano superflui! Controllate le impostazioni di risparmio energetico, fate attivare la funzione sleep dopo 10 minuti. Usate tutte le apparecchiature elettroniche con parsimonia, ricordate che esiste la funzione stand-by quando non sono attive. La sera ricordate di togliere i led rossi della fase inerte, comoda una presa multipla con cui spegnere tutto insieme.
Scegliete per la scrivania la posizione più favorevole alla luce del sole, ridurrete notevolmente l’uso della luce elettrica.
Sono solo alcuni suggerimenti, davvero facilissimi. Per il nostro ufficio green si parte anche da qui!
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Via libera al pollice verde! Le piante arredano, aumentano il flusso di ossigeno e assorbono virus, agenti inquinanti e batteri. Occhio alla climatizzazione dei locali. In inverno non tenete più di 19° C; in estate il condizionatore deve rinfrescare e togliere l’eccessiva umidità, non creare il Polo Nord! Per l’acqua calda lasciate il termostato sui 30° C, di più non serve visto che la userete solo per sciacquarvi le mani.
Per le pause caffè: evitate accumuli di plastica, ognuno può avere e gestire una sua tazzina personale, sembra una banalità ma saranno centinaia i bicchieri risparmiati. Usate meno l’ascensore, due o tre piani di scale si fanno più che bene a piedi e, perché no?, prendete l’abitudine di andare al lavoro in bici. Se abitate lontani fate car-sharing con i colleghi.
PercorsiDIVITA
cammini spirituali...in mezzo alla natura. Percorsi in cui vivere in modo forte la consapevolezza, la meditazione, l’armonia, la pace.
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nche in Italia, dove l’ideale di pace e armonia in questo periodo è lontano dalle speranze di tutti, ci sono ancora dei posti dove ci si può immergere nella natura e lasciarsi accompagnare dalla forza dello spirito in un’esperienza che rigenera mente e corpo. Sono molti i cammini spirituali in Italia che accontentano i più diversi pellegrini, alla ricerca di se stessi e desiderosi di lasciare ciò che li circonda per scoprire la natura, la tradizione e la cultura che avvolge questi percorsi.
La magia del cammino spirituale è proprio questa: partiamo carichi di pesi materiali, psicologici, fatiche e stress e, man mano che lo percorriamo, facciamo cadere i massi dal nostro zainetto e ci liberiamo di tutti i pesi che abbiamo accumulato nel tempo, nella quotidianità, nella vita frenetica, in cui ci fermiamo sempre meno a parlare con noi stessi. Il cammino ci svuota, ci risolleva e ci ridona la pace con noi stessi, ci fa ripercorrere passo dopo passo le nostre fatiche e i nostri dolori per poi guarirci.
Ecco i tre più grandi percorsi spirituali in Italia dove è possibile compiere questo cammino. Il cammino di Assisi, gemellato per affinità con il Cam- La Via Francigena è un itinerario storico, che da Cantermino di Santiago, è un pellegrinaggio che parte dal santuario francescano di Montepaolo (Dovadola), presso Forlì e ha come meta Assisi. Nasce come unione di tanti brevi pellegrinaggi tradizionali già esistenti e consolidati nel tempo, legati a luoghi francescani come: Assisi, La Verna, La Casella, Camaldoli, Montecasale, Montepaolo. Durante il pellegrinaggio si incontrano diversi eremi e si toccano cittadine storiche come Sansepolcro, Città di Castello, Gubbio e Assisi. Il cammino si compie attraverso i luoghi fondamentali della crescita spirituale di Francesco di Assisi e la meta per eccellenza è Il Santuario della Verna. Il cammino si articola in 13 tappe ed è di oltre 300 km. Nelle prime sei il percorso attraversa i boschi toscoromagnoli del meraviglioso Parco del Casentino. Il cammino si può compiere a piedi, in bicicletta o anche a cavallo e vi sono rifugi lungo tutte le tappe. All’inizio del cammino viene consegnata una guida tascabile con tutte le informazioni utili (www.camminodiassisi.it).
La valle reatina è uno dei posti che San Francesco amò
maggiormente, luogo dove si rifugiava dal mondo e dove gli incontri frequenti con persone umili e vicine al suo messaggio di vita si univano ad una natura dolce e fitta. Questa pianura meravigliosa, circondata da colline e monti, venne da allora chiamata Valle Santa e ispirò il Cantico delle Creature. Il cammino ripercorre i sentieri e le strade di rara bellezza che San Francesco amava compiere nella sua valle santa. Il percorso è composto da 80 km divisi in otto tappe, si può percorrere a piedi, in mountain bike, a cavallo o in macchina (per chi ha difficoltà motorie). La segnaletica in legno accompagna e guida lungo i sentieri indicando le varie tappe: Rieti, i santuari di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone, Fontecolombo, i boschi del Faggio di San Francesco a Rivodutri, il borgo di Posta, le vette del Terminillo (www.camminodifrancesco.it).
bury portava a Roma: una via percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per Roma. Era parte di un fascio di vie, che conducevano alle tre principali mete religiose cristiane dell’epoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme. Riscoperta negli anni Settanta, giaceva quasi interamente sotto l’asfalto delle autostrade e delle strade statali: si è cercato di recuperarne il tracciato originario, ma a volte si è scelto di deviare dal percorso storico in favore di sentieri e strade meno trafficate. È possibile organizzare il percorso in modo sobrio ed economico, nello spirito del pellegrinaggio sfruttando le strutture convenzionate per l’ospitalità. Il percorso pedonale della via Francigena si sviluppa tra il Gran San Bernardo e Roma, per una lunghezza di 945 km. Sul sito www.viafrancigena.eu è stato riportato dettagliatamente l’intero percorso. L’itinerario è suddiviso in 51 tappe, ognuna delle quali è descritta su schede testuali, scaricabili in formato pdf. Questo percorso consente di attraversare l’Italia da nord a sud, collegando grazie ad alcune vie ciclopedonali importanti mete italiane: da Milano, Pavia e Piacenza a Cremona, Mantova, Ferrara, Firenze, Pisa, Verona e ancora Trento, Bolzano, Venezia e Biella. La bellezza, l’arte e il ritrovo spirituale di questi cammini rendono l’esperienza particolarmente significativa.
Non resta che mettersi lo zaino in spalla e immergersi nella natura, lasciando spazio all’armonia e alla pace di questi posti incantati e ricchi di spiritualità.
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EventiDIVITA cultura e tempo libero
27 E 28 OTTOBRE
fino al
17 NOVEMBRE
Brindisi di Montagna, Potenza
25 novembre
FINO AL
Giornate Medioevali 2012
Sheraton Nicolaus, Bari
Le Grandi mostre nei sassi. Periplo della scultura italiana contemporanea 3
Giungono alla loro XIV edizione le Giornate Medioevali che si svolgono presso il borgo di Brindisi di Montagna. Sullo sfondo dell’antico castello si potranno ammirare le sfilate di cavalieri e dame nei costumi tipici medioevali, accompagnati da musica e profumi tradizionali, spettacoli di animazione
lungo le strade del borgo e mercato medioevale. Info: www.prolocobrindisimontagna.it
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7 Rassegna Chitarristica della Puglia ^
Matera
Promossa dal Circolo La Scarletta e dal Comune di Matera, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, si svolgerà dall’8 settembre al 17 novembre 2012 la 26° edizione de Le Grandi Mostre nei Sassi di Matera. Il complesso monastico di Madonna delle Virtù e di San Nicola dei Greci ospiterà le opere di undici giovani artisti italiani e sei di loro, nei mesi di agosto
Evento musicale organizzato dall’Associazione Culturale e Musicale De Falla con la direzione artistica di Pasquale Scarola. La rassegna toccherà diversi generi musicali, quali il jazz, la musica classica, il flamenco, il folklore sudamericano e autori moderni, con l’obiettivo di toccare un pubblico vasto ed eterogeneo. Info: www.orchestradichitarredefalla.it
e settembre, saranno ospitati nella città dei Sassi e qui lavoreranno a opere che saranno poi esposte nelle sale del Musma - Museo della Scultura Contemporanea di Matera e nel Museo Nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata a Palazzo Lanfranchi. Info: www.lascaletta.net
EventiDIVITA gastronomia e tradizione
16 AL 25 NOVEMBRE DAL
12 AL 21 OTTOBRE DAL
Monopoli, Bari
Lagopesole, Potenza
Monopoli in Fiera
Fiera Campionaria Regionale di Lagopesole
Giunge alla sua IV edizione “Monopoli in Fiera”, fiera organizzata da Pugliastyle Group. Lo spazio fieristico comprenderà vari settori che vanno dall’arredo casa alla tecnologia, dall’edilizia all’agricoltura, sino all’enogastro-
nomia che permetterà di assaggiare tutti i prodotti tipici del posto. Info: www.pugliastylegroup.it
11 AL 12 NOVEMBRE
DAL L’
28 ottobre Mammola, Reggio Calabria La festa del fungo e dei prodotti tipici della montagna Organizzata dall’associazione “Amici del Fungo” presso il suggestivo centro storico di Mammola, la festa si svolge accompagnata da tarantelle e canti tradizionali, con due mostre all’aperto, una Micologica ed una Fotografica. Numerose bancarelle vendono prodotti tipici di montagna come castagne, marmellate e funghi. La festa inizia alle ore 12.00 con la degustazione di funghi porcini raccolti nei boschi del territorio da raccoglitori esperti. Info: www.comune.mammola.rc.it
In occasione della XIX edizione della fiera regionale di Lagopesole, si potranno gustare i tipici prodotti agroalimentari, vini e oli tradizionali lucani. All’interno della Fira sarà inoltre presente il Basilicata Festival, un concorso nazionale dedicato alla musica leggera rivolto agli emergenti giovani artisti. Info: www.fieradilagopesole.it
Taviano, Lecce Festa di San Martino di Tours L’11 novembre i tavianesi celebrano con solenni festeggiamenti il Santo protettore della loro città; il giorno dopo la festa continua con “Santu Martinieddhu” e con la fiera, dove si possono acquistare anche animali e attrezzi agricoli. Info: www.comune.taviano.le.it
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VerdeDIVITA il linguaggio dei fiori
La DALIA
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bbellisce i giardini e i balconi delle case grazie all’esplosione dei suoi colori brillanti e vivaci ed è per questo considerata tra i fiori più decorativi che esistano. Stiamo parlando della dalia, fiore molto amato, il cui periodo di fioritura va dall’estate all’autunno. La sua storia è ricca di fascino: deve il suo nome al botanico Dahl che nel Settecento la importò dal Messico. Il suo trapianto in Europa non è stato facile, proprio a causa del lungo viaggio che i bulbi hanno dovuto affrontare. Si narra inoltre che Napoleone usasse regalarle alla prima moglie Giuseppina come riconoscenza dell’affetto, mentre Goethe ne pretendesse sempre grandi mazzi sopra la sua scrivania. Ne esistono di diverse specie e varietà, che coprono un’ampia gamma di colori e forme. I fiori possono essere: - larghi, piatti e distesi nelle “dalie decorative”; - ligulati, cioè avvolti su se stessi e incurvati nelle “dalie cactus”, - formati da una parte centrale a cuscinetto e da una corona esterna a fiori piatti nelle “dalie a collaretto”; - arrotolati e disposti sfericamente a nido d’ape nelle “dalie pompon”.
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Una tra queste è particolarmente meritevole. Si chiama Dahlia “David Howard” e si è aggiudicata il titolo di Bulbo estivo dell’anno 2010, grazie al colore e alla forma, alla bellezza del fiore sbocciato, alla versatilità degli abbinamenti possibili e all’effetto scenico. Nel linguaggio dei fiori alla dalia si attribuisce lo strano significato simbolico del “presagio” e si ritiene quindi che l’invio di un mazzo di dalie sottintenda l’avvicinarsi di un lieto avvenimento; viene inoltre regalata per esprimere gratitudine, riconoscenza, buon gusto, augurio di lunga vita e miglior destino. Paradossalmente alla dalia si attribuisce anche il valore di precarietà, come quella in cui vive Elizabeth Short nella Dalia Nera, romanzo noir scritto dall’autore statunitense James Ellroy, da cui nel 2006 è stato tratto un film. Come accade per molti fiori, ogni colore assume un significato ben preciso: bianca indica freddezza, gialla leggerezza, rossa false lusinghe. Un’ultima curiosità rende questo fiore davvero singolare: alcune ricette, che sono state ritrovate, testimoniano che le antiche civiltà dell’America centrale utilizzavano il suo bulbo in cucina.
ProgettiDIVITA
L’ortO si coltiva in città
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ontrastare il grigiore della città, riscoprire il contatto con la natura o, più semplicemente, abbellire il proprio terrazzo: questi sono solo alcuni dei motivi per cui sempre più persone decidono di coltivare un orto verticale, cioè un mini-orto sul balcone di casa propria. L’orto verticale è innanzitutto un’opportunità per riscoprire il contatto con la natura, anche quando non si hanno grandi spazi coltivabili. Produrre autonomamente qualche ortaggio che meglio si presta ad un piccolo spazio (cipolla, aglio, sedano...), e ancora meglio le erbe aromatiche che arricchiscono la cucina è poi sinonimo di benessere per la nostra alimentazione. Con l’auto-produzione si può scegliere una coltivazione completamente biologica, senza pesticidi chimici. L’orto verticale è anche la soluzione a km 0 per eccellenza: si possono, infatti, evitare di acquistare ortaggi che hanno subito dei processi di filiera e trasporto molto lunghi, dando così il proprio eco-contributo contro l’inquinamento ambientale. Un orto sul balcone è anche un modo per rendere più salutare l’aria: le piante assorbono la CO2 della città restituendo ossigeno, abbattono le polveri sottili e proteggono dall’elettrosmog. Per un orto veramente green si possono riciclare vasetti di yogurt o sacchi di patate per riadattarli in modo creativo come contenitori delle proprie piantine. Per lo sviluppo dell’orto verticale lungo la parete del terrazzo si possono riutilizzare, come sostegno per le piante, delle grucce in metallo o dei bancali in legno non più utilizzati. Si può decidere anche di riutilizzare gli scarti dell’umido per produrre compost, una sostanza usata per rendere ancor più fertile il terreno, grazie a una semplice compostiera da balcone che si può trovare nei negozi specializzati. Per cominciare si possono scegliere degli ortaggi che non richiedono troppe attenzioni come il prezzemolo, la carota, il sedano, l’aglio, la cipolla, il rosmarino e la salvia. Con un orto sul balcone non si devono temere nemmeno infestazioni parassitarie se si creano delle consociazioni ad hoc tra piante, come per esempio la santoreggia accanto ai fagioli e le carote vicino alle cipolle. Per chi invece non ha proprio la possibilità di coltivare un orto sul terrazzo di casa, sempre più amministrazioni locali mettono a disposizione dei propri cittadini dei piccoli appezzamenti di terreno da poter coltivare in città. È il fenomeno degli orti urbani che negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di una maggiore sensibilità verso uno stile di vita sano, sta prendendo sempre più piede. Già dal 1978
a New York esiste Green Thumb, un’associazione volta alla riqualificazione di aree degradate della Grande Mela in orti urbani. In Italia, da nord a sud è un proliferare di iniziative a favore degli orti urbani. È il caso del progetto TOCC-Torino Città da Coltivare, in via d’approvazione da parte del Comune del capoluogo piemontese, con cui si prevede di organizzare la concessione di spazi coltivabili da parte di cooperative e gruppi d’acquisto solidale. La provincia di Roma promuove l’iniziativa F.OR.TEC-Formazione Orticola Tecnologica, cioè un corso online gratuito sul sito ortiurbani.net a sostegno di tutti coloro che vogliono cimentarsi nella coltivazione di un orto in città. Nel parco archeologico di Pontecagnano (SA) vengono messi a disposizione di anziani in pensione una sessantina di piccoli appezzamenti di terreno da coltivare. L’orto urbano rappresenta anche un’occasione di socialità e solidarietà. Le persone più diverse si riuniscono nelle aree comuni da coltivare, come nel caso del grande orto collettivo dell’Associazione “Il Giardino degli Aromi” a Milano, dove agronomi specializzati si dedicano alla coltivazione accanto a pensionati, giovani, bambini delle scuole e persone che grazie all’associazione possono trovare sollievo dai loro disagi psichicofisici dedicandosi proprio alla cura dell’orto. Pomodori, insalata, melanzane e peperoni sono gli ortaggi più coltivati negli orti urbani in Italia assieme anche a fagioli e erbe aromatiche come il basilico, la salvia e il rosmarino. Provate a visitare il sito della vostra provincia o regione, sicuramente scoprirete qualche orto urbano vicino a casa vostra.
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Ambiente benessere cibo
TRE
Bambini DIVITA
SUPER AMICI
UNA SFIDA CONTRO UNA STREGA CATTIVA… RIUSCIRANNO I NOSTRI TRE EROI NELLA LORO IMPRESA? RACCONTATECELO VOI! Quella mattina madre natura guardando la terra con i suoi occhi indorati dall’alba diede la vita ad una carota, un pomodoro e una pera. Ai tre prescelti fu dato il dono della parola e così, con lo stesso stupore che hanno i bambini la prima volta che vedono il mondo, si incamminarono verso la casa più vicina. Si arrampicarono su per il davanzale e spiarono un bambino mentre faceva colazione. Si infilarono nella fessura della finestra; Roby il pomodorino vi rimase incastrato, ma Nik la carota e Cindy la dolce pera riuscirono a liberarlo. Raggiunsero il tavolo dove il bambino stava mangiando e gli si presentarono davanti salutandolo con un grande e gioioso sorriso: “Chi siete?” domandò il giovane umano stupito. “Noi siamo i prescelti di madre natura, i figli della terra, non temerci, siamo sulla tua tavola per fare amicizia con te!” disse Nik. “E tu chi sei?” chiese prontamente Cindy. “Mi chiamo Kevin. Come faccio a sapere che posso fidarmi di voi? E cosa più importante, ‘figli della terra’? Che vuol dire? Cioè… per capirci: io sono un umano, e voi?” Roby il pomodorino facendo gli occhi dolci incantò il bimbo che percepì subito la loro sincerità: “Qual è il vostro compito qui?” disse il piccolo umano. “Noi siamo cibi vegetali, la cattiva strega Morgana che ora governa su questa città e sul mondo ha estinto tutti i nostri simili moltissimi anni fa sostituendo le nostre vitamine con farmaci che voi umani prendete ogni sera invece di mangiare noi! Ora dimmi non hanno un buon gusto quelle medicine, vero?” disse Cindy. “Beh… in effetti… buone non lo sono di certo!” “Io ti posso assicurare che noi frutti…” proclamò la pera “ed anche noi verdure” puntualizzarono gli altri due “siamo ricchi di sapore e non ti stancherai mai di mangiarci, perché ognuno di noi ha un gusto tutto suo!” riprese Cindy. “Vuoi aiutarci a sconfiggere la terribile e malvagia Morgana?” domandò Nik al giovane. Prima che i tre amici potessero ascoltare la risposta di Kevin la porta si spalancò e fece la sua entrata le perfida strega…
I TRE PR OTAGONISTI oria? Come finisce la stale all’indirizzo e-mail:
fin il vostro Inviate il vostro despar.it con i@ m la to or _b P e città. martina rizzo completo, CA di in e, om gn co entro il 30 nome, che invieranno ni bi m ba i tti tu A pleto di tutil loro finale com novembre 2012 o omaggio e i invierà un piccol ti i dati, Despar ati nel nusaranno pubblic tre finali più belli ine. di DiVita Magaz mero di gennaio
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PilloleDIVITA
automedicazione
Il latte... che non ti aspetti Latte…non è solo un alimento! Sono moltissimi i suoi impieghi casalinghi. Per togliere le odiose macchie di inchiostro: lasciate a bagno una notte in acqua e latte, poi passate in lavatrice. Per levigare la pelle: basta mezza tazza di latte in polvere sciolto nell’acqua della vasca per un bagno che vi lascerà morbidissimi. Per pulire le mani molto sporche: fate una pasta con latte fresco e farina d’avena e strofinate. Contro le punture di insetto e le scottature solari: mescolate latte in polvere, due parti di acqua e due di sale, lenirà l’irritazione e vi darà sollievo!
Il Topinambur, usi curiosi Questo tubero non molto diffuso è invece ricco di proprietà, imparate a conoscerlo e scopritene anche gli usi non alimentari. Di facile coltivazione sui balconi di casa, i suoi fiori sono decorativi ed hanno un odore sgradito agli insetti, allontanano naturalmente le mosche! Con la sua polpa, grattugiata cruda e mescolata a olio e.v.o., si ottengono impacchi nutrienti ed elasticizzanti per la pelle, provateli in particolare su mani e piedi screpolati. In Germania sono soliti farne un liquore, tipico della regione del Baden, dove il 90% della produzione di topinambur ha questo utilizzo.
Uova, si usano anche i gusci!
Fico a tutto tondo Non è solo buono da mangiare! Ha proprietà lenitive contro tosse e mal di gola: fate bollire mezzo litro d’acqua con 6 fichi secchi, bevete il liquido tiepido con aggiunta di miele. Contro i brufoli: applicate sopra l’ospite indesiderato un fico aperto, lasciate in posa dieci minuti, aiuterà ad asciugare e farà guarire prima. E servono anche le foglie, sono un decongestionante per la pelle arrossata, mentre il lattice che ne esce è ottimo per curare i calli, basta lasciar agire e poi coprire con un cerotto.
Non buttate i gusci delle uova! Frantumati, sono un fertilizzante efficace ed economico da mettere nei vasi delle vostre piante. Per togliere dalle tazze le macchie scure di tè o caffè: riempitele d’acqua, lasciate a bagno un guscio d’uovo per una notte, l’effetto sbiancante è garantito. Spargeteli in giardino e terrete lontane le lumache. Ci si prepara addirittura un liquore: 12 uova con guscio, biologiche e perfettamente lavate, del succo di limone, un litro di marsala fatto bollire con un chilo di zucchero, si chiude il tutto ermeticamente in un recipiente alto.
Nocciola, scopri le foglie!
Detergenti... con il riso! Non buttate i rimasugli delle vecchie saponette di casa, raccoglieteli e fondeteli tutti insieme a bagno maria, aggiungendo all’impasto una manciata di chicchi di riso. Ne risulterà un panetto di sapone tutto nuovo, con un bell’effetto levigante sulla pelle. Anche l’acqua di bollitura del riso è naturalmente emolliente, potete aggiungerla all’acqua della vasca da bagno, per grandi e piccini, o usarla come lozione addolcente su viso e corpo, frizionando delicatamente con un panno di cotone.
Se in una passeggiata d’autunno raccogliete un po’ di nocciole da un bell’albero, prendete anche qualche foglia! Lasciatele essiccare, sminuzzatele e conservatele in un contenitore ermetico. Potrete preparare un infuso: 25 grammi fatti bollire in acqua per tre minuti, filtrate. Il risultato sarà una bevanda depurativa e contro le infiammazioni intestinali, utile anche per pesantezza, formicolii e gonfiori alle gambe. E le foglie imbevute che restano, messe in congelatore e avvolte in una garza, sono un efficace impacco antiocchiaie!
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