Matteo Ficara - Andata e Ritorno

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Matteo Ficara

ANDATA E RITORNO Istruzioni per il viaggio immaginale Illustrazioni di Francesco Pipitone

SPAZIO INTERIORE



INDICE

Introduzione Il viaggio immaginale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Quale immaginazione? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Andata e Ritorno Una mappa per orientarsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il monolocale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le zone costiere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Scrutare gli orizzonti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prendere il largo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il viaggio sulla grande acqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spiegare le vele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’aldilà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Monti e caverne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il sacro monte e il tempio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Preparare il viaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Definire la meta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il corpo immaginale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

11 13 17 21 23 28 30 32 34 38 42 43 51


Il viaggio di Andata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Muoversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Come agire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il viaggio di Ritorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La conferma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il codice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La decodifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Contemplazione immaginale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

60 65 67 74 76 78 81 84

Andata e Ritorno in pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 Esperienze di viaggio immaginale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93 Piccola bibliografia del viaggiatore immaginale . 103 Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105


Introduzione

Il viaggio immaginale Il libro che hai tra le mani è qualcosa di pratico che racchiude una serie di accorgimenti da usare all’occorrenza: ho infatti voluto delineare delle “istruzioni per l’uso” per consentirti di andare e tornare dai viaggi immaginali e di girovagare negli spazi profondi del pensiero tornando sempre indietro con proficuo bottino. Ne è scaturito questo manualetto “condensato” dove potrai trovare una mappa e alcune regole ben chiare per creare esperienze immaginali “fai da te” e tramite esse accedere a luoghi di pensiero profondo, apprendere quello che non sai e avere la possibilità di cambiare quel che vivi. Qui troverai una parte di tutto quel che si può dire, ma sarà comunque un “intero”, ossia tutto l’occorrente per prendere e partire, preparare il viaggio e tornare con le valigie colme di tesori ogni volta inattesi. Del resto, dell’immaginazione non è possibile soltanto parlare, ma per una reale comprensione si fa necessario viverla: questo, pertanto, non

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è un libro soltanto da leggere, ma è da “camminare”, è qualcosa che non ti chiede solo di sapere, ma ti invita a divenire. Un viaggio, in altre parole, di Andata e Ritorno. Nel corso del tempo e delle mie ricerche ho dato dell’Immaginazione moltissime definizioni e sono stato felice quando, agli inizi del 2019, ho trovato conferma di un’intuizione in un testo autorevole, intitolato Handbook of Imagination and Culture. Anche per gli autori, Tania Zittoun e Vlad Glăveanu, l’Immaginazione può essere considerata come una capacità della coscienza di compiere viaggi di Andata e Ritorno. Essi affermano infatti che «la dinamica per la quale una persona o un gruppo di persone possono temporaneamente “lasciare” il qui e ora dell’esperienza prossimale per esplorare un’esperienza distale (nel passato, nel futuro o in realtà alternative), prima di “tornare indietro” al qui e ora, è ciò che chiamiamo immaginazione». Mi sono poi ricordato che tale definizione non mi era nuova, ma l’avevo già incontrata altre volte nel mio cammino; e la prima fu leggendo Lo Hobbit di Tolkien, ove l’autore descrisse i viaggi di Bilbo Baggins col sottotitolo There and Back Again, appunto un’Andata e Ritorno. Era scritto da tempo, quindi: i viaggi in ogni “aldilà” (quello delle narrazioni fantastiche e quel-

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lo personale) non possono che essere narrazioni di viaggi immaginali, di esperienze della coscienza nei territori dei suoi “oltre”.

Quale immaginazione? Quando si parla di immaginazione, si parla di una capacità che ha molti volti e spesso capita di fare confusione tra essi. Per prima cosa, quindi, è bene fare chiarezza riflettendo sui diversi modelli e ruoli dell’immaginazione. Si tende spesso a confondere immaginazione e fantasia, anche se sono capacità completamente diverse: a differenza dell’immaginazione, la fantasia è infatti più un uso ricombinatorio che facciamo di immagini che abbiamo già nel nostro immaginario, che non un’esperienza della coscienza. È una tecnica di creatività, se vuoi, una logica combinatoria per far giocare il cervello con le immagini, piuttosto che con le parole. Ugualmente, occorre sottolineare la differenza che corre tra immaginazione e visualizzazione. Le visualizzazioni sono principalmente delle fantasticazioni: durante l’esperienza a occhi chiusi di una visualizzazione ti viene chiesto di creare tutto – dal contesto al contenuto – e il più delle volte (anche

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se non sempre) lo si fa usando immagini che sono già esistenti nell’immaginario. In queste esperienze, insomma, si lavora creando dal nulla e immettendo un imprinting volitivo nell’esperienza: sono esperienze “dell’io”. Un’esperienza di immaginazione, invece, può essere anche solo ricettiva, ovvero un’esperienza di pura meraviglia ove la coscienza scopre dei contenuti di se stessa che prima non poteva minimamente pensare di sapere. Altri livelli possibili di immaginazione sono quelli che si legano all’uso della memoria: in particolar modo quando ricordi sei in un’immaginazione "passiva", dato che il ricordo ti assale (o lo raggiungi) in forma di immagini che portano a galla un vissuto. Ancora, usiamo l’immaginazione in atti semplici e quotidiani come quelli predittivi: immaginare cosa preparare per il pranzo, cosa dire a un colloquio importante e così via. I bambini usano questa capacità per giocare, in una versione molto creativa che permette loro di trasfigurare la realtà rendendo reale ciò che pensano. Volendo riassumere, quindi, possiamo dire che esistono molte funzioni dell’immaginazione che possono essere sinteticamente raccolte in alcuni “stili” o riunite sotto due principali categorie:

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Matteo Ficara, filosofo e scrittore, nel 2010, seguendo gli Spiriti Guida indicati da Igor Sibaldi, viene accompagnato a scoprire Le Stanze dell’Immaginazione, pratica di espansione di coscienza e ampliamento del pensiero. Le ricerche sul tema Immaginazione lo portano ad approfondire i territori della narrazione, come il mito, la fiaba e il mondo del fantastico; e le regioni del pensiero, dalla filosofia esoterica a quella accademica, approfondendo temi come il pensiero visionario, quello riflessivo, critico e strategico. Condivide i risultati delle ricerche e delle esperienze nelle pubblicazioni sia online (nel blog personale www.matteoficara.it) che nei libri, tra cui Le Stanze dell’Immaginazione (Spazio Interiore 2016) e Le Stanze dell’Immaginazione underground (Spazio Interiore 2018).



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