Corrado Malanga - Evideon

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lanterne 9



Corrado Malanga

EVIDEON L’Anima dei colori

Prefazione di Maura Gancitano

SPAZIO INTERIORE


Corrado Malanga Evideon - L’Anima dei colori © 2014 Corrado Malanga © 2014 Spazio Interiore Tutti i diritti riservati Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli 46 • 00176 Roma Tel. 06.90160288 www.spaziointeriore.com info@spaziointeriore.com editing Maura Gancitano illustrazione in copertina Satvat I edizione: settembre 2014 ISBN 88-97864-52-3 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o attraverso qualunque mezzo, inclusi quelli elettronici, meccanici, di fotocopiatura o di registrazione, senza l’autorizzazione dell’editore.


INDICE

Prefazione di Maura Gancitano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Introduzione

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Capitolo 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

l’idea dello specchio

Capitolo 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

il triade color test e il modello virtuale

Capitolo 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

l’universo dentro di noi

Capitolo 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33

trasporre il modello qcd nel modello msa

Capitolo 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

la filosofia del modello msa (mental simulation approach)


Capitolo 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

come fotone e antifotone creano il tutto

Capitolo 7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47

leptoni, quark, gluoni, ologrammi

Capitolo 8 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

spin, carica elettrica e massa

Capitolo 9 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

lo spazio dei colori integrato con lo spazio dei suoni

Capitolo 10 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73

il modello msa nel mito della creazione

Capitolo 11 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87

appendice sulla simmetria cpt

Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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PREFAZIONE

di Maura Gancitano

Corrado Malanga è un visionario, uno dei pochi. Sono quasi sicura che alcuni lettori troveranno Evideon un libro insolito, curioso, diverso dagli altri libri di Malanga e diverso dagli altri libri di chimica. Non avranno torto, perché questo testo rappresenta una visione e un esperimento. Anzi, un esercizio di divinazione. D.H. Lawrence ha scritto: «Se vivi grazie al cosmo, guardi al cosmo per avere un indizio. Se sei razionale, rifletti su ogni cosa. Se vivi grazie a un dio personale, lo preghi. Ma, alla fine, tutto tende verso la stessa cosa. Pregare, o pensare, o studiare le stelle, o osservare il volo degli uccelli, o guardare le viscere di un animale sacrificale fanno parte dello stesso processo, in definitiva: sono divinazione. Tutto dipende dalla quantità di vera, sincera, religiosa concentrazione che sei in grado di portare sul tuo oggetto. Un atto di pura attenzione, se sei in grado di praticarlo, porterà la propria risposta, e tu puoi scegliere l’oggetto su cui concentrarti, quello che si rivela più in linea con la tua coscienza».1 1. D.H. Lawrence, Luoghi Etruschi, Passigli 2001.

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Malanga ha deciso attraverso questo libro di tornare al proprio originario metodo di divinazione: la chimica. Nell’offrire al lettore la propria conoscenza scientifica unita alla propria consapevolezza interiore, Malanga ha tentato di compiere «un atto di pura intenzione», ovvero un atto di amore nei confronti di ciò che è. Un simile tentativo può sembrare strano, specie se si tiene conto del fatto che oggi si tende a distinguere ciò che è scientifico, induttivo e misurabile da ciò che ha a che fare con la psicologia, la cosmogonia, la spiritualità e l’esoterismo. Eppure, se vogliamo ascoltare Lawrence, non possiamo ignorare l’idea che non esista in realtà una regione del reale più importante di un’altra o una disciplina capace più di ogni altra di rivelare la verità sulle cose; esiste piuttosto un afflato, una tendenza che spinge alcuni esseri umani a risvegliare sempre di più la propria coscienza. È esattamente questo atteggiamento a rendere possibile ogni nuova scoperta, ogni nuova intuizione. Ecco cosa intende dire Malanga quando parla di Galileo: la scoperta non deriva dall’osservazione di un fenomeno che sta fuori di sé, ma dalla capacità di risvegliare al proprio interno il ricordo dell’origine e della ragione di quel dato fenomeno. Il metodo attraverso cui risvegliare la memoria, poi, può rappresentare una scelta soggettiva, un destino karmico, un fatto casuale. Corrado Malanga ha quindi deciso di condividere con i propri lettori il linguaggio del suo primo amore, nella convinzione che potesse essere d’immediata comprensione per chiunque. Se in Genesi aveva dato vita a una propria cosmogonia, in Evideon Malanga illustra lo stesso processo creativo utilizzando – anziché gli archetipi e le figure di Creatore 1, Creatore 2 e Uomo Primo – le particelle subatomiche. Personalmente non credo che questa ricerca rappresenti un traguardo definitivo, ma di sicuro rappresenta un importante

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passaggio. Credo che Malanga sia riuscito a creare un varco, dando ai lettori la possibilità di vedere il reale in maniera davvero nuova. Del resto, la coscienza dell’uomo contemporaneo non è qualcosa di fisso e immutabile, e credo che il destino dell’esperimento “essere umano” non sia ancora stato tracciato del tutto. Anzi, sono convinta che negli ultimi decenni sia avvenuto un grande cambiamento: personaggi come Robert A. Monroe, Stanislav Grof, Claudio Naranjo e Alejandro Jodorowsky hanno offerto a una gran quantità di persone tecniche e possibilità che per tutta la storia dell’uomo sono sempre state appannaggio di un ristretto numero di individui. Questo processo ha fatto in modo che la situazione cambiasse, e che cambiasse l’atteggiamento dell’uomo nei confronti dei mondi invisibili e della realtà incorporea. Per questa ragione, il tentativo di Malanga – unito alla sua ricerca trentennale e al suo costante interrogarsi – non è da sottovalutare. Ciò che si può dire dell’origine dell’Universo e della natura umana, infatti, non è ancora stato rivelato. E forse, per sua stessa natura, non può rivelarsi e farsi rivelare interamente. C’è, però, la possibilità di giungere a comprensioni sempre maggiori, più raffinate, più sottili, non dimenticandosi mai che l’osservatore influenza davvero la riuscita dell’esperimento. Non è ancora detta l’ultima parola, l’esito è ancora tutto da decidere, ma ciascuno di noi può spostare l’ago della bilancia. Occorre quindi portare avanti la propria ricerca con «vera, sincera, religiosa concentrazione», senza ingenuità, al fine di compiere «un atto di pura attenzione», un atto d’amore e di divinazione.

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INTRODUZIONE

Durante il mio percorso di ricerca – partito dall’osservazione del comportamento alieno nei confronti della razza umana e terminato con il tentativo di ottenere una metodologia in grado di far acquisire all’uomo consapevolezza di sé – ho attraversato diverse tappe. All’inizio pensavo che l’alieno fosse l’altro, il nemico, colui che viene da fuori, il diverso; successivamente sono passato per una fase in cui l’alieno non mi appariva buono o cattivo, ma solo qualcuno che faceva i propri interessi in un mondo duale. In altre parole, per l’uomo l’alieno era il cattivo, ma per l’alieno il cattivo era l’uomo. Una terza tappa del cammino è stata caratterizzata dall’idea che la separazione tra un individuo e l’altro non esistesse, ma che entrasse in scena solo in base alla consapevolezza di ciascuno. In sostanza, una persona convinta di vivere in un sistema duale lo avrebbe visto duale, mentre un individuo consapevole della sostanziale unità della Coscienza non avrebbe percepito barriere. Il sistema fisico in cui siamo calati, infatti, non si manifesta a tutti nello stesso modo, ma in rapporto al grado di conoscenza che si ha di esso. Nella realtà non locale espressa dalla fisica quantistica di David Bohm, siamo inseriti in un contesto totalmente virtuale, creato da noi stessi. Per questa

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ragione, la realtà non può che apparirci nel modo in cui crediamo di averla costruita. A questo punto della ricerca ero convinto che non ci fossero più barriere. L’alieno non era un altro, ma solo lo specchio di noi stessi.

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Capitolo 1

L’IDEA DELLO SPECCHIO

Se noi eravamo i creatori di questo Universo virtuale, che mutava a seconda delle nostre esigenze – pensavo – noi stessi dovevamo aver creato le condizioni attraverso cui gli alieni potevano interferire con noi. La scelta di accettare questa interferenza doveva essere nostra, anche se noi ne eravamo apparentemente inconsapevoli. In altre parole, avevamo creato l’opportunità di essere addotti dall’alieno per dare alla Coscienza la possibilità di acquisire consapevolezza di sé. L’alieno era uno specchio di noi stessi e del nostro problema. Grazie all’alieno potevamo prendere coscienza della nostra realtà di anima, mente e spirito, potevamo ricordarci chi eravamo e perché eravamo qui. Analogamente, noi eravamo lo specchio dell’alieno, avevamo il compito di ricordargli ogni giorno che il suo percorso di evoluzione – che consisteva nel tentativo di “rubare” la nostra esperienza anziché viverla in prima persona – era sbagliato. L’alieno, infatti, desiderava crescere e divenire un essere completo grazie all’esperienza degli altri, per paura di soffrire, di vivere qualcosa di insopportabile e doloroso. La lotta millenaria e ostinata dell’alieno lo avrebbe costretto sicuramen-

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figura 1

Magenta

Blue

Red

White Cyan

Yellow

Green

figura 2

q

q

q Il blu e l'anti-blu si annullano: resta il rosso

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figura 3

c c

98

c c

Snap! c d

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figura 4

Crystal Molecule

Atom

Atomic Nucleus

Elementary Particles Hadrons Mesons

Leptons

e, μ, τ, γe, γμ, γτ

Baryons

Pointlike

Nuclei Proton Neutron

Leptons

u, c, d, s, b, (t)

1 cm

10-8 cm

10-12 cm

10-13 cm

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99



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