Ervin Laszlo, Stanislav Grof, Peter Russell - La rivoluzione della coscienza

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Ervin Laszlo | Stanislav Grof | Peter Russell

LA RIVOLUZIONE DELLA COSCIENZA Dialogo transatlantico

redatto da ervin laszlo

Prefazione di Ken Wilber Postfazione di Yehudi Menuhin

SPAZIO INTERIORE


Ervin Laszlo • Stanislav Grof • Peter Russell La rivoluzione della coscienza titolo originale: The Consciousness Revolution traduzione: Leonardo Chiatti ed Emanuela Baffari, su gentile concessione della Casa Editrice Nuova Era revisione: Elisa Picozza © 1999 Stanislav Grof, Ervin Laszlo, Peter Russell © 2003 Casa Editrice Nuova Era © 2015 Spazio Interiore Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli 46 • 00176 Roma Tel. 06.90160288 www.spaziointeriore.com info@spaziointeriore.com in collaborazione con Il Giardino dei Libri www.ilgiardinodeilibri.it in copertina Aumega, Return to the Source I edizione: maggio 2015 ISBN 88-97864-66-0


INDICE

Prefazione di Ken Wilber . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Introduzione di Ervin Laszlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Primo giorno - Mattina UN MONDO IN TRASFORMAZIONE. . . . . . . . . . . . . . . . 15 Valutazione delle possibilità di trasformazione • Morte e rinascita: estinzione e rinnovamento • Una rivoluzione della coscienza?

Primo giorno - Pomeriggio DIMENSIONI DELLA TRASFORMAZIONE. . . . . . . . . . 47 Mutamento della coscienza nella società, mutamento del paradigma nella scienza • Un ruolo per la spiritualità

Primo giorno - Sera DALLA VISIONE ALL’AZIONE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73 Guarire noi stessi e guarire il mondo • Sincronicità e connessioni curiose

Secondo giorno - Mattina IMPLICAZIONI PERSONALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 Il cambiamento dei valori • Sugli scopi nella vita • Lo scenario del giorno del Giudizio e oltre


Secondo giorno - Pomeriggio IL MONDO E L’INDIVIDUO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119 Sulla nascita e lo sviluppo. La trasformazione in un nuovo mondo • Una nuova mappa della realtà? • Sulle potenzialità dell’arte e la responsabilità degli artisti • Valori ed etica rivisitati

Secondo giorno - Sera LE QUESTIONI FONDAMENTALI. ALCUNE RIFLESSIONI CONCLUSIVE. . . . . . . . . . . . . . 165 Karma • Coscienza

Postfazione di Yehudi Menuhin. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189


PREFAZIONE di Ken Wilber

La rivoluzione della coscienza è una discussione straordinaria fra tre delle più belle menti del nostro tempo, arguta nei suoi scambi, ampia nella sua portata, brillante nel suo fervido appello a risvegliare la nostra coscienza e la nostra consapevolezza. Stanislav Grof è uno dei più grandi psicologi di tutti i tempi, e sarà certamente riconosciuto tale dalla storia. I suoi numerosi libri sono già leggendari, da Realms of the Human Unconscious a Oltre il cervello a Il gioco cosmico. Egli merita non soltanto un profondo rispetto, ma anche l’affetto genuino dei suoi molti amici e colleghi. Stanislav Grof è un vero pioniere nella moderna esplorazione dei vasti e apparentemente illimitati reami della coscienza, e le mappe di quel paesaggio straordinario che ha disegnato lo illuminano con una precisione e una passione che non hanno uguali nel nostro tempo. Peter Russell è un brillante teorico che porta una straordinaria creatività in ogni argomento che tocca. In libri come The Awakening Earth, The Global Brain e The White Hole in Time, Peter mette a fuoco sempre più ciò che potrebbe essere la domanda cruciale del nuovo millennio: in che modo i cambiamenti di coscienza determinano cambiamenti nel mondo nel suo insieme? Se dobbiamo pervenire a un domani più gradevole, quali cambiamenti, in grado di condurre a un futuro più positivo, siamo in grado – voi e io – di realizzare immediatamente in noi stessi? O è troppo tardi? Cosa si può fare allora? Il modo in cui Peter affronta queste difficili tematiche rivela non solo un 7


fine intelletto, ma anche un cuore infinitamente compassionevole, cosa che traspare da ogni pagina che scrive. Ervin Laszlo non può che essere considerato un genio del pensiero sistematico. Tra i molti libri da lui scritti, vorrei citare The Systems View of the World, Evoluzione, The Choice, The Whispering Pond e Terzo Millennio. Probabilmente più di qualsiasi altra persona oggi, Laszlo ha gettato una luce, filtrata da attenta analisi, su un fatto sbalorditivo ma spesso ignorato: viviamo in un universo inesorabilmente interconnesso, in cui ogni singola cosa è collegata miracolosamente all’altra. L’opera da lui compiuta, nell’arco di quarant’anni, ha voluto essere un appello, rivolto con parole chiare e coerenti, affinché fosse riconosciuto l’arazzo finemente intrecciato che costituisce il nostro mondo, le nostre vite e speranze, i nostri sogni. Elevandoci a una visione d’insieme, Ervin ha aiutato innumerevoli persone a sfuggire a quelle limitazioni troppo ristrette e a quella triste realtà frammentaria che per almeno tre secoli hanno avvolto nella nebbia il mondo moderno. Ed è proprio Ervin che, su suggerimento di Uwe Morawetz dell’Università Internazionale della Pace di Berlino, ha messo insieme le pagine di questo libro, pagine che riportano una conversazione avvenuta nell’arco di due giorni tra i tre autori con l’intento di – scrive Ervin – «riflettere sulle possibilità della pace sul pianeta, per poi finire con il parlare di crisi, trasformazione, obiettivi e valori, visioni del mondo, comprensione verso noi stessi e gli altri, arte, scienza, religione e spiritualità. Più di tutto, abbiamo parlato di coscienza. Lo stato della coscienza umana, abbiamo scoperto ben presto, è alla base praticamente di tutto». La conversazione si snoda attraverso un percorso che tocca l’importanza della trasformazione della coscienza e quella del modo di allevare i figli, passando poi ad altri fattori altrettanto importanti come la politica economica e le istituzioni, per giungere infine alla conclusione che, come scrive ottimamente Peter Russell: «Tutti noi stiamo mettendo insieme i pezzi che 8


ci consentono di dare più significato alle nostre vite, rendendole più felici, sane e attente ai bisogni propri e altrui. Ogni singolo pezzetto conta; a volte, proprio quel nuovo, piccolo pezzo può costituire la parte mancante che, facendo da anello di congiunzione tra gli altri, conduce a una svolta nella nostra vita, a un risveglio spirituale. Se pensiamo di dover cambiare gli altri, non cogliamo il punto. Questo ci porta a pensare che siamo in qualche modo speciali. Il tentativo di controllare la situazione ci mette in una sorta di posizione di comando. Siamo tutti parte della stessa onda emozionale. La domanda più importante che dobbiamo porci è: “Come posso allineare maggiormente la mia vita a quell’onda? Come posso agevolare un po’ quel cambiamento contribuendo anch’io nel mio piccolo?”». Stanislav Grof, Peter Russell e Ervin Laszlo hanno, in questo libro come in molti altri, fatto sì, a parer mio, che più persone potessero giungere a trovare la risposta a questa domanda. Ken Wilber

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INTRODUZIONE di Ervin Laszlo

Nell’estate del 1996, Stan Grof, Peter Russell e io trascorremmo insieme due intense giornate, prima sulla terrazza della casa di Stan, situata tra i boschi fuori da Mill Valley, in California, e poi ospiti della casa galleggiante di Peter nel porto di Sausalito. Davanti a noi, un registratore e una lista di domande alle quali eravamo ansiosi di trovare una risposta, un chiarimento, tanto per noi stessi quanto per gli altri. Uwe Morawetz, dell’Università Internazionale della Pace di Berlino, ci aveva infatti chiesto di riflettere sulle possibilità di pace nel mondo, cosa che alla fine ci ha portato a parlare di crisi, trasformazione, obiettivi e valori, visioni del mondo, comprensione verso noi stessi e gli altri, arte, scienza, religione e spiritualità. Più di tutto, abbiamo parlato di coscienza. Lo stato della coscienza umana, abbiamo visto ben presto, è alla base praticamente di tutto. Possiamo cambiare ed evolvere la nostra coscienza in modo da trascendere l’attuale tendenza del mondo alla crisi “fuori”, e l’attuale crisi che ossessiona le nostre menti “dentro”? Posta la domanda in questi termini, ne scaturì una riflessione su come il fuori e il dentro siano in relazione tra di loro. A sua volta, ciò ha fatto sorgere interrogativi sulla natura della mente e del mondo, e su cosa stiamo cominciando a scoprire in tal senso. Siamo quindi tornati a parlare del mondo che ci circonda, interrogandoci su come fare uso in maniera concreta ed efficace di ciò che avevamo cominciato a chiamare «la nuova mappa emergente della realtà». 11


Il mio ruolo nella conversazione era duplice: vi prendevo sì parte, ma contemporaneamente dovevo fungere, come concordato, da moderatore, con il compito di non lasciare che la discussione sviasse, mantenendola ben focalizzata sulle questioni attinenti alla pace nel mondo. In principio intendevo porre domande che avrebbero fatto da catalizzatore, portando la conversazione sulle tematiche prestabilite, ma presto scoprii che non era necessario. Una volta avviata, la discussione andò avanti da sé, appassionandoci tutti, come se si fosse accesa per combustione spontanea. La vera preoccupazione, però, non fu tanto che si finisse fuori tema, quanto che ci trovavamo troppo d’accordo l’uno con l’altro, poiché una discussione presuppone un’interazione tra punti di vista differenti. Fortunatamente i contrasti arrivarono, ma non in modo orizzontale, cioè imputabili a concetti e opinioni divergenti, ma in modo verticale, illuminando le principali domande da diverse prospettive e consentendoci in tal modo di scavare più a fondo, fino alle loro radici e fondamenta. Successivamente, in qualità di redattore del testo, ebbi il compito di assicurare che la trascrizione della nostra conversazione fosse leggibile e “digeribile” per il lettore. Non fu difficile. Ciascuno di noi aveva controllato il contenuto dei propri interventi facendo direttamente riferimento alla trascrizione letterale e fornendo poi un supporto digitale con il testo in versione definitiva. Questo avrebbe garantito al lettore che ciò che avrebbe letto su carta stampata sarebbe stato quello che avevamo effettivamente voluto dire. Dopo aver raccolto il materiale, mi assicurai solamente della sua adeguata continuità e coerenza stilistica ed espressiva, fornendo un’indicazione delle principali tematiche da noi discusse. Ci auguriamo che seguire lo svolgimento della nostra conversazione durante quei due intensi e memorabili giorni in California possa trasmettere al lettore un po’ del senso di eccitazione e passione da noi stessi sentito e che, riflettendo su 12


ciò che è stato detto, egli decida di approfondire tali riflessioni e discussioni, giungendo in prima persona a nuove percezioni. Non mi resta che ringraziare Uwe Morawetz e i suoi colleghi dell’Università della Pace di Berlino per averci fatto incontrare. Siamo altresì grati a Christina Grof per l’ospitalità che ci ha riservato nell’accoglierci a casa loro: è stato tutto talmente perfetto che se le idee che ne sono scaturite hanno un qualche valore, lo dobbiamo senza dubbio anche alla gradevolissima atmosfera in cui abbiamo potuto condividerle. Ervin Laszlo

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