Paola Germani
Paola Germani
il mio spazio sacro
Le risposte arrivano continuamente, e arrivano immediatamente, se l’intento e la richiesta vengono formulati dal cuore.
Tutto è viaggio verso l’anima
il mio spazio sacro
Frammenti di una ricerca spirituale
7,00 euro
ISBN 978-88-97864-09-7
9 788897 864097
SPAZIO INTERIORE
Paola Germani
Il MIO SPAZIO SACRO Tutto è viaggio verso l’anima
Frammenti di una ricerca spirituale
SPAZIO INTERIORE
Paola Germani Il mio spazio sacro © 2012 Paola Germani © 2012 Spazio Interiore Tutti i diritti riservati Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli 46 • 00176 Roma Tel. 06.90160288 www.spaziointeriore.com info@spaziointeriore.com in copertina madre Perla di Paola Germani foto di Sergio Vasselli I edizione: novembre 2012 isbn 88-97864-09-7 csr Centro Stampa e Riproduzione, Roma
Per me c’è solo il viaggio su strade che hanno un cuore, qualsiasi strada abbia un cuore. Là io viaggio, e l’unica sfida che valga è attraversarla in tutta la sua lunghezza. Là io viaggio guardando, guardando, senza fiato.
Carlos Castaneda Gli insegnamenti di Don Juan
IL MIO SPAZIO SACRO
istruzioni per l’uso Visualizzazione, previsione, legge di attrazione, energia mentativa, co-creazione! Quanti libri, quanti studi! Siamo in un Universo incredibilmente bello, perfetto, in creativa evoluzione e vale la pena lavorare su se stessi, pulire, pregare, cadere e rialzarsi, guarire e avere fede. Da qui inizio, dall’avvenimento più vicino: cammino sulla riva del mare e sento che è il momento di provare. È tempo di mettere in opera le cose lette e rilette. Così mi viene in mente una fetta di cocco e mentalmente chiedo che arrivi il venditore con il suo cesto. Immagino il candore del frutto, la sua consistenza, la soddisfazione che dà assaporarne lentamente la polpa, con i piedi che avanzano nell’acqua trasparente. Ripeto la richiesta più volte. La spiaggia è quasi deserta e i venditori ambulanti sono un ricordo dell’estate. E poi mi volto: l’uomo del cocco è a dieci metri da me, ha un cesto in mano e mi sorride! 5
Passano alcuni giorni e torno in quel tratto di spiaggia dove spesso passeggio: un ragazzo, piedi nell’acqua e pantaloni tirati su, cammina un po’ triste ma fiero e sicuro, capelli biondi e un cane a seguirlo. Loro due, insieme: un mondo a parte. Io, volentieri, mi avvicinerei. Fissa la nuca, quel punto particolare all’inizio della colonna e chiedi... E ho chiesto, gli ho chiesto di fermarsi, di parlarmi, e al suo cane ho detto: «Vieni!» e tutto è successo. Il cane ha iniziato a fare la spola tra lui e me, indeciso, e il ragazzo, semplicemente, si è fermato e ha aspettato che mi avvicinassi. Avete viaggiato mai su quella vibrazione? Parlare ed essere compresi, ascoltare e condividere, sentire un’energia liquida che scorre lungo il corpo quando si passeggia insieme... Essere in tune... E quella sua sottile paura, quell’essere scoperto, pulito, che mi ha lasciato nelle braccia un’immensa voglia di amore: dare amore, circondare, proteggere, condividere... Pochi giorni dopo e poco distante dallo stesso luogo, improvvisamente si proietta nella mia mente l’immagine di una piccola scultura, espressione di forza creativa, energia vitale che riesce a trarre, da un blocco di pietra, tutto il mondo interno di uno scultore i cui colpi sembrano altrettante dichiarazioni d’amore, libertà, sogni gridati attraverso lo scalpello. Solo pochi minuti e qualcuno mi chiede se voglio accettare un piccolo dono. È un artista, mi mostra i suoi oggetti e tra loro intravvedo quel busto di donna seduta, le gambe piegate e le braccia poggiate con naturalezza sulle ginocchia. La guardo ora, mentre scrivo. È lì, sull’angolo del caminetto e in un secondo sento quanto il linguaggio 6
del corpo possa essere chiaro e potente: è una donna che pensa, ma a raccontarlo non è una didascalia, non è il suo sguardo – la donna è acefala – ma è qualcosa che esce dalla pietra, qualcosa di ostinato, come un arto fantasma. La donna pensa, e a dirlo è quello che la pietra ha assorbito, l’anima dello scultore, che è qui e la circonda come un’aura.
l’inizio È iniziato nel 1995 con la separazione da tutto ciò che, fino ad allora, aveva significato stabilità, comunione, certezze: un programma che avrebbe dovuto essere per la vita, ma che non passava più amore. La mia anima, per la prima volta, si è sentita soffocare e mi ha chiesto di riprendere il cammino. La seconda tappa, come spesso accade, è nata da un dolore lancinante. Io sola, piegata, e più il sangue scorreva, più una voce nella mia mente si faceva chiara e decisa: cambiamento. Seduta davanti a un foglio, proprio come adesso, ho scritto la mia lista, cercando di scovare dentro, negli angoli più nascosti, desideri e necessità. Ne è venuto fuori un programma a breve, medio e lungo termine che mi ha portato qui e che continua ad accompagnarmi con le sue grandi ali, ali che non smettono di crescere, che diventano sempre più forti, che si confondono con le mie. Così mi sono messa in cammino. L’omeopatia mi ha presa dolcemente, con rispetto, nella mia interezza, e con le sue vibrazioni ha trasmesso a tutte 7
le mie cellule informazioni e memorie di gioia, equilibrio, potere. Ha parlato al mio guaritore interno ridestandolo e ricordandogli che aveva un compito da svolgere. Ora le mie cellule vibrano all’unisono con quelle dell’Universo, e la malattia, che era stata il mio lasciapassare, la mia stessa essenza, è diventata un lontano ricordo. A lei sono grata per avermi spinto in questa ricerca. La psicoterapia mi ha ricordato che dovevo andare dentro, per poi tornare portando fuori ricordi, traumi, vissuti ai quali, finalmente, puoi dare un volto e salutare. Il cammino è più o meno lungo e un terapista può aiutarti solo per un pezzo di strada. Sei sempre tu, questo non va dimenticato: tu a ricordare, tu a perdonare, tu a cercare. E proprio questo cercare è la manifestazione della tua guarigione. Sei tu il medico, tu a prenderti cura di te, tu che cerchi di intuire il meglio. Sei tu che ti ami. E da questa ricerca sono venuti giù, come da un grappolo, persone, luoghi, tecniche, incontri come tanti acini maturi. Ed è stata Giuliana la terapista che, a un certo punto, è diventata mia madre e mi ha permesso di sciogliere molti nodi, con il pianto e con il perdono. Ed Elisabetta che, durante diverse sessioni di Respirazione Olotropica, mi ha aiutata a rivivere la mia nascita: il prenatale con tutti i suoi disagi e il tentativo di nascere, respinto chimicamente da quei medici che, capirete!, dovevano festeggiare il Natale. Dovevo nascere la notte del 25 dicembre, ma il mio natale è stato posticipato, e per tanti anni questa sensazione di essere rifiutata ha faticato ad abbandonarmi. Quando, qualche giorno dopo, i medici sono tornati e hanno dato a mia madre il via libera per partorire, la situazione si era un po’ complicata: cordone attorno alla 8
gola e forcipe. Qualche decina d’anni dopo, Elisabetta mi ha permesso di rivivere quel momento, ha posto un asciugamano stretto sulla mia bocca e io, per non soffocare, ho dovuto, con forza e decisione, rimuovere l’ostacolo. Respirazione Olotropica: una tecnica per andare dentro, per rivivere il passato più prossimo, il prenatale, il natale e le vite precedenti. Rilassamento, respirazione e musica ti portano, in tre ore, laddove non avresti mai pensato di poter andare; per qualcuno si tratta di tornare in un remoto villaggio del Settecento, per un altro vivere intensamente la sensazione del volo e delle ali. Per me, il mio stesso cordone ombelicale che non mi ha permesso di nascere agevolmente allora e che ho potuto rimuovere, adesso, in questa seconda nascita. Poi c’è stato Mimmo, un mago con la chinesiterapia che lavora col cuore e in contatto con la Fonte, ne sono sicura!, e che, sempre di corsa, allunga, stira, carezza, ruota, sussurra…
aura-soma È passato un po’ di tempo, sempre guardando avanti mentre la vita continua a sparare prove, difficoltà, ostacoli. Come in certe giostre, sul nastro trasportatore si presentano in successione barattoli più o meno grandi e tu, con il tuo fucile, tenti di abbatterli cumulando sempre più punti. Gli ostacoli non sono fatti per abbattere ma per essere abbattuti. 9
Sono un po’ fuoricentro, la convivenza mi toglie aria e silenzio, siamo in quaranta metri quadri e loro, due amiche conosciute in un viaggio e ospitate con il cuore, vivono in casa mia la propria vacanza occupando tutti gli spazi, senza soluzione di continuità. Neanche Roma, con le sue bellezze, riesce a tirarle fuori dalla tana che si sono create, tana dalla quale, piano piano, sono stata praticamente estromessa! Cerco di fare i miei esercizi e le meditazioni nei pochi spazi rimasti liberi ma non va, e qui, di nuovo, si presenta la vecchia sensazione dell’essere invasa, del non avere determinazione sufficiente per difendere i miei spazi e non riuscire a comunicarlo o a pretenderlo. Ma va bene, di nuovo in pista con un nuovo issue, con un nuovo barattolo. Ancora una volta l’Universo, con un sussurro che non so da dove venga, mi suggerisce qualcosa: Aura-Soma e la potenza delle trentanove piante miscelate in eleganti bottigliette dai colori stupendi, mesmerici, che vibrano con il coraggio, la capacità di comunicare, la forza di gridare le proprie verità, di articolare e allineare i vari stati d’animo stimolandoci a essere noi stessi, liberi e sicuri. E cerco tra gli scaffali della mia libreria il testo di Vicky Wall, Guarire con i colori. Lo apro e vado dritta alla tavola che riporta la foto di tutte le bottigliette contenenti due olii di diverso colore, scegliendo quelle dalle quali mi sento più attratta. Mi accorgo in un attimo che sono vestita proprio con le stesse due tinte appena scelte: verde (lo spazio) e viola (la comunicazione). E proprio il verde con il viola stanno a indicare la debole voce che dice piano: «E io?» È l’anima che lotta per trovare il suo vero Sé, lo spazio nel quale respirare 10
ed espandersi. Mi precipito al centro olistico in cui so di poterli trovare e, al rientro, agito subito il piccolo contenitore. In un attimo, l’olio verde e il viola si miscelano in un bel dark green, un color smeraldo che sembra respirare e, spalmati sul plesso solare, sul cuore e sulla fronte mi danno, in poco tempo, una spinta forte e decisiva ai nodi che cerco di sciogliere e, già il giorno dopo, ho il coraggio di pretendere cose sulle quali avevo soprasseduto: metto dei paletti e decido degli orari! Esco per una passeggiata al mare: sono positiva, un gatto rosso si struscia contro la mia gamba, fa le fusa, mi segue ed entra in macchina: ecco, questo è il premio che l’Universo ti invia per la tua conquista, piccoli segni che ti indicano la rotta, una sorta di bussola che ti aiuta ad attraversare la vita e che riesci a leggere solo quando sei nel flusso; e ancora, al bar, dico delle parole a una ragazza – «Mi fanno bene», mi dice – che parlando con me ha percepito la presenza della nonna (che non c’è più) e ne ha sentito il profumo. Mi emoziono e lei è persa nell’amorevole ricordo, splendida, di una brillante luce interna, ed è meraviglioso. Mi offre la colazione e subito dopo decido di andare al mare e trovo un posto splendido, pulito, con persone bellissime. Solo ieri tutto era sporco e triste! Tocco con mano la veridicità dell’universale Legge dell’Attrazione per la quale, essendo tutto vibrazione, attiriamo solo ciò che risuona con noi. Io ora sono luce, e luce è tutt’intorno, e i fogli sui quali stavo scrivendo per un attimo spariscono, non ce n’è più traccia, non riesco a capire dove possano essere. Qualche momento di disorientamento, e arriva la lezione: Stai sempre attenta, consapevole e pensa che tutto è perfetto così com’è! In questo 11
India, Pune • Durante i festeggiamenti per il Ganesh Festival
India, Pune • Swami Teertha (foto di Alessandro Bedetta)
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Thailandia, Chiang Mai • Particolare di un tempio
India, Uttar Pradesh • Agra Fort
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Paola Germani vive e viaggia, condividendo con chi ne senta il bisogno e il desiderio le conoscenze acquisite in trent’anni di studi e ricerche tra Italia, India e Thailandia. Insegnante di educazione fisica, ha studiato Pedagogia e tecniche di riequilibrio energetico (Ayurveda, Kundalini Yoga, Theta Healing, Pranic Healing, Reiki e vari tipi di meditazione). Continua a viaggiare, a studiare e ad applicare nella sua vita quanto appreso. Il mio spazio sacro è il suo primo libro. La sua e-mail è plagermani@gmail.com
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il mio spazio sacro
Le risposte arrivano continuamente, e arrivano immediatamente, se l’intento e la richiesta vengono formulati dal cuore.
Tutto è viaggio verso l’anima
il mio spazio sacro
Frammenti di una ricerca spirituale
7,00 euro
ISBN 978-88-97864-09-7
9 788897 864097
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