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INTRODUZIONE
L’uomo quantico: il missile guidato
Nel mondo sta per succedere qualcosa di straordinario; non c’è persona dotata di sensibilità che non lo avverta nel profondo. In ogni ambito – scienza, religione, filosofia, politica, economia e quant’altro – sta crescendo uno strano senso di inquietudine, come se fosse dietro l’angolo qualcosa di imminente. Guardandoci intorno, vediamo che il mondo è uscito di rotta. Molti pensano di capire e puntano il dito contro le droghe, la sovrappopolazione, l’inquinamento, il sovraccarico di informazioni, i governi corrotti e un’infinità di altre possibili cause; ma quello che sta accadendo ha una causa più significativa, e finora inimmaginabile. Il riconoscimento di questa dimensione più profonda racchiude la soluzione per i problemi del mondo! Ecco di cosa parla questo libro.
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Se consideriamo l’umanità in termini quantici – come un organismo unico – potremmo raffigurare la civiltà come un missile che viaggia attraverso il tempo e lo spazio. Questo missile è in movimento da svariati millenni, diretto verso una meta specifica cui è destinato il genere umano. Il suo meccanismo interno di guida fu azionato quando comparvero i grandi sistemi religiosi e filosofici che indirizzarono le civiltà in senso umanistico. Per la cultura occidentale il sistema centrale del missile si attivò all’epoca in cui il giudaismo dichiarò l’esistenza di un unico Dio: quella dichiarazione, insieme alle analoghe affermazioni di altre culture, ha segnato finora la rotta seguita dall’intera società.
Quando dal giudaismo emerse e si diffuse il cristianesimo, il missile ricevette un segnale che ne modificò la direzione, proprio come accade oggi ai nostri satelliti, la cui orbita viene periodicamente aggiustata mentre sono in volo nell’universo. Ogni nuova scoperta o evoluzione storica, tanto orientale quanto occidentale, tanto esterna quanto interna, ha apportato ulteriori aggiustamenti di rotta al missile della civiltà. In questo lungo processo lineare non c’è stato alcun avvenimento ca-
suale o “negativo”, nonostante l’umana tendenza a giudicarli in questo modo. Tutto ciò che è accaduto ci ha condotti inesorabilmente al momento presente, e agli eventi che presto inizieranno a manifestarsi.
Ora immagina che il missile della civiltà umana si stia avvicinando all’obiettivo finale e si appresti a ricevere l’ultimo aggiustamento di rotta per il prossimo tratto del viaggio, che probabilmente sarà quello conclusivo: un po’ come un “missile intelligente”, che visualizza l’obiettivo davanti a sé e direziona il proprio meccanismo interno per andare dritto alla meta. Per l’umanità la meta finale è la riscoperta del semplice soggettivismo, un nuovo punto di riferimento nel non-spazio e nel non-tempo, la realizzazione dello Scopo Originario per gli esseri viventi del pianeta.
Per quanto riguarda il rapporto tra spazio e tempo e le loro interconnessioni con gli esseri viventi, la civiltà intesa come corpo quantico sta ricevendo proprio adesso l’aggiustamento di rotta definitivo. L’informazione correttiva ha lo scopo di indirizzare i maggiori sistemi della società lungo il tratto finale del viaggio, nel quale l’umanità arriverà a comprendere la vera natura delle cose e in particolare i concetti di tempo, spazio, materia e consapevolezza (vita). Per molti versi la scienza – l’avanguardia della sapienza umana – è già sul punto di raggiungere questa comprensione.
Che sensazione dà quest’ultimo aggiustamento di rotta a noi che ci troviamo qui, sulla scena del vecchio mondo? È come un cronometro che si attiva dentro di noi; una nuova sensibilità; una maggiore capacità di intuizione; una diversa percezione interiore; un’insolita esperienza di ansie, inquietudini, tensioni e disagi; inspiegabile paura e depressione. Chiunque lanci uno sguardo allo scenario umano può vedere i tappi che stanno saltando qua e là, sotto forma di gesti di pazzia e tentativi di soddisfare voglie impossibili. Chi può sapere come si sentono le rondini prima di riunirsi per intraprendere il viaggio verso sud? O le farfalle migratrici, prima di affrontare controvento la lunga ricerca del loro luogo di nascita ancestrale? Io so che l’umanità è sul punto di subire un drastico cambiamento di rotta; le persone sensibili, in particolare, lo percepiscono. Questo cambiamento non sarà molto diverso dal processo con cui si è sviluppata nel corso dei millenni la capacità umana di percepire i colori, una delle più recenti acquisizioni del nostro cervello; ma ciò che sta accadendo adesso si colloca a un livello
mentale più profondo. Di cosa si tratta? È la natura autenticamente soggettiva dell’attività mentale, ovvero il continuo aumento della capacità introspettiva e di autoanalisi dell’uomo quantico.
In questo momento la civiltà è un po’ come un campo di cotone che inizia a fiorire: appare un primo fiocco qua, un altro là, poi ancora altri, finché una mattina guardiamo dalla finestra e troviamo l’intero campo fiorito. O, se vogliamo, è come una padella di popcorn: un primo chicco di granturco scoppia, poi ne scoppia un altro e un altro ancora, sempre più veloce, finché tutto il granturco non è scoppiato. Sovraccarica, scombussolata e straripante, l’umanità sta arrivando alla conoscenza cosciente di una percezione soggettiva delle cose, che porterà senza alcun dubbio a un cambiamento di rotta. I primi “fiocchi” sono stati i profeti, i veggenti, gli avatar, le persone perspicaci, coloro che hanno occhi per vedere e orecchie per sentire. Ora il “campo” sta diventando sempre più bianco, man mano che si diffonde la capacità di percezione soggettiva. Tutto questo è nuovo, sconosciuto, e provoca una gran confusione. Il soggettivismo è arrivato e nessuno sa cosa farne. I principali ambiti di attività umana non hanno apportato gli aggiustamenti di rotta necessari per consentire al missile di cambiare liberamente direzione. Né l’istruzione, né la politica, la religione o la metafisica hanno compiuto la svolta radicale che dovevano compiere, e adesso è rimasto poco tempo. In certi settori la scienza, con l’aiuto della meccanica quantistica soggettiva, ha adeguato la rotta in maniera ragionevole mentre continua a indagare le prospettive del mondo tangibile, ma resta da vedere cosa ne faranno gli scienziati delle loro informazioni quando diventerà chiaro che ciò che stanno esaminando è sempre stato e continuerà a essere nient’altro che coscienza.
I singoli individui sono disposti a cambiare rotta, man mano che le loro intuizioni e sensazioni emergono con chiarezza, ma i gruppi controllori a cui appartengono restano tenacemente aggrappati alle vecchie certezze, rifiutandosi di ascoltare i Nuovi Suoni interiori. O le istituzioni umane aggiustano la rotta, così da consentire a ogni persona di ridirezionare la propria mente, oppure l’umanità vivrà un travaglio sociologico senza precedenti nella storia.
Per quanto mi riguarda, scoprendo dentro di me questa capacità soggettiva ho iniziato a percepire il tempo, lo spazio e la materia sotto nuovi aspetti che sembrano ancora sconosciuti ai più; è essenziale, tut-
tavia, che ogni singola persona cominci a comprenderli. Come tante altre cose che mi sono state rivelate in passato, so che anche queste saranno presto scoperte dall’umanità e dalla sua scienza.
La montagna
Uscendo dal margine della foresta, alzai lo sguardo verso la montagna. Nessuno mi aveva preparato a tale visione. Nessuno mi aveva parlato dell’esistenza di quella montagna. Rimasi lì pietrificato, mentre il cuore mi sussurrava: «Ehi! C’è una montagna da scalare!» A parte quell’unico istante, non ebbi alcun indugio. Senza altro equipaggiamento che una matita spezzata, mezzo blocchetto di carta e i vestiti che indossavo, mi incamminai risoluto verso la vetta. Non rivendico alcun merito per quella scalata, perché chiunque avesse visto ciò che ho visto io avrebbe fatto la stessa cosa, senza indugio, proprio come me. Eppure, benché a distanza di anni la stessa montagna continui a svettare al margine della stessa foresta, solo poche persone si sono arrampicate fino in cima. Se sapessero quale vista si può godere dalla vetta di quella montagna, non esiterebbero a trovarla o ad affrontare la scalata.
Il fiume
Come la montagna, anche il fiume mi apparve in maniera inaspettata. Nessuno mi aveva detto della sua esistenza; non era nemmeno segnalato sulla mappa. Era un fiume bellissimo e misterioso, tutto da esplorare. A parte il tempo necessario per costruire una zattera, non indugiai oltre: decisi di seguire il fiume ovunque mi avesse portato. Nel momento in cui spinsi la zattera lontano dalla riva, cominciai un lungo viaggio verso Chissà Dove. Forse per coincidenza, quel giorno non avevo altro equipaggiamento se non i vestiti che indossavo, una matita e mezzo blocchetto di carta. Sono certo che molti altri hanno compiuto lo stesso viaggio, ma la maggior parte delle persone che ho incontrato finora non sa nemmeno che quel fiume esiste.
Il campo di cotone
Un giorno, seguendo il corso del fiume, Rachel e io svoltammo nel punto sbagliato; fu così che trovammo il campo di cotone. Mentre posavamo i nostri passi sul terreno fresco di aratura, vedemmo una pietra bianca che scintillava alla luce del sole. Ricordo ancora le grida di gioia che lanciammo nel renderci conto che si trattava di un’antica punta di proiettile. Diecimila anni prima nel tempo lineare, qualcuno era stato in quello stesso luogo, tenendo in mano una lunga lancia che aveva all’estremità una pietra di quarzo bianco. E noi, diecimila anni dopo, prendevamo in mano quella pietra, senza altre mani o altri anni nel mezzo.
I cinque alberi
Sono tornato spesso al campo di cotone negli ultimi dodici anni, a volte portando altre persone con me. Tutt’intorno al campo si ergono cinque enormi querce gemelle, che sono diventate mie amiche e mi hanno insegnato i loro segreti.
La scalata della montagna, il viaggio lungo il fiume e le esperienze nel campo di cotone costituiscono il tema di questo libro. È una storia difficile da raccontare perché tutti questi episodi, pur separati nel tempo lineare, accadono simultaneamente nel non-tempo per ciascuno di noi. Ogni episodio ha la propria storia, e per ognuno ho già scritto un libro; ma ora, in maniera semplice e meravigliosa, le diverse storie sono confluite in un’unica Storia, strettamente intrecciata con il mondo tangibile e le persone che lo abitano, i poeti e i sognatori, gli scienziati e le menti sofisticate, i saggi e semplici cercatori e tutti i loro nobili pensieri, i gattini e gli uccellini, i bambini e gli anziani.
Per di più, ognuna di tali storie è già intessuta nell’esperienza di chi sta leggendo questo libro, di chiunque si tratti. Non tutti i lettori capiranno al cento per cento il significato di queste parole, ma coloro che ne comprenderanno anche solo una minima parte non saranno più gli stessi. Godranno della vista in cima alla grande montagna; scorreranno insieme al fiume; troveranno una pietra bianca in mezzo a un campo candido pronto per la mietitura. Quel campo darà molto presto il suo raccolto.