Gareth Knight - Magia e potere della Dea

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Gareth Knight

MAGIA E POTERE DELLA DEA Iniziazione, culto e rituale nella tradizione misterica occidentale Prefazione di Emanuele Mocarelli Traduzione di Mariavittoria Spina

SPAZIO INTERIORE


Gareth Knight Magia e potere della Dea titolo originale: Magic and the Power of the Goddess traduzione: Mariavittoria Spina revisione: Elisa Picozza © 2008 Gareth Knight © 2019 Spazio Interiore Published by arrangement with The Italian Literary Agency and Inner Tradition International Ltd Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli, 46 – 00176 Roma www.spaziointeriore.com redazione@spaziointeriore.com in copertina Saitic Isis – J. Augustus Knapp progetto grafico Francesco Pandolfi I edizione: settembre 2019 ISBN 978-88-94906-33-2 Tutti i diritti sono riservati.


Alla memoria di Margaret Lumley-Brown, che conosceva questi antichi misteri.



INDICE

Prefazione di Emanuele Mocarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Prefazione alla nuova edizione di Gareth Knight . . . . . . . . . . . . . . . . 23

prima parte LA DANZA NEL LABIRINTO DEL CERCHIO MAGICO

attivare il cerchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Il cerchio magico • La croce degli elementi • Invocazione dei quadranti • Costruire un santuario elementale • I pilastri • L’altare • La luce centrale • Il ciclo del tempo • Un modello dell’universo • Visualizzare la Dea

seconda parte EVOCAZIONE DELLA DEA E DELL’ESSERE PLANETARIO

evocare la dea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 primo ramo: gli antichi eroi e i poteri della dea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 Il mito di Perseo • Primo viaggio: la liberazione di Andromeda


secondo ramo: i misteri di iside rivelata . . . . . 123 La storia di Lucio • Secondo viaggio: l’amante di Psiche

terzo ramo: il tremito del velo dell’ortodossia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155 Il ritorno della Dea • Dante e Beatrice • Dopo Dante e Beatrice • Il culto moderno di Maria • Terzo viaggio: la Vergine al pozzo

quarto ramo: lady venere nell’alchimia rosacrociana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185 Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz • Quarto viaggio: il guardiano del mulino

quinto ramo: la regina delle fate e la montagna magica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223 Il culto delle fate • Lo yoga tibetano • La tradizione amerindiana • La regina delle fate • La tradizione arturiana sulle fate • Quinto viaggio: dentro la montagna magica

sesto ramo: l’iniziazione della terra . . . . . . . . . . . 253 L’Essere Planetario • Riti di interscambio cosmico


PREFAZIONE

di Emanuele Mocarelli

Estendere il cuore in basso Magia e potere della Dea è un libro sull’anima mundi, un vero e proprio manuale di ecologia magica, nel quale Knight non si limita a cartografare compiutamente le costellazioni archetipiche, i mitologemi, le vicende e i testi tradizionali sulla Dea. La sua ambizione è di aiutarci a capire la serietà della posta in gioco, per sviluppare un sentire immaginativo che operi una trasformazione radicale della nostra relazione con la vita della Terra: «Tramite il lavoro creativo con l’immaginario della tradizione, possiamo risvegliare e riallineare le nostre energie. Possiamo quindi liberare i nostri schemi prestabiliti di energia e iniziare a lavorare all’interno di una cornice di realizzazione che ha un grande potenziale di trasformazione interiore. Infatti, noi letteralmente ci immaginiamo di essere chi siamo. Ed è soltanto attraverso una cultura di avidità organizzata, indifferenza verso gli altri e cecità materialistica che ci siamo immaginati chiusi in una specie di isolamento antagonistico, in cui ci sentiamo soli e non amati dentro a un universo alieno. Tuttavia, se utilizziamo la nostra immaginazione per aprirci al glorioso splendore nascosto che ci circonda, possiamo svelare che questo senso di isolamen9


to è un’illusione. Allora scopriremo un mondo fatto di molti esseri e molteplici realtà. E lavorando con la luce e il potere insito nella Terra, che nel corso della storia si è rivelato tipicamente con un immaginario femminile, siamo in grado di aprirci alle energie intrinseche di questo Oltremondo, attraverso il quale possono avvenire dei cambiamenti notevoli, che riguardano non solo noi, ma anche il pianeta nella sua vastità».1

Opera centrale nella carriera dell’Autore, la Dea nasce nel contesto del processo di «esternalizzazione delle attività magiche»2 che caratterizzò gli anni Settanta del secolo scorso, traducendosi nel costituirsi incalzante – al di qua e al di là dell’Oceano – di gruppi che offrivano percorsi di formazione “iniziatica” a un pubblico sempre più vasto, in buona misura basandosi proprio sul pionieristico lavoro di divulgazione compiuto da Knight nel decennio precedente mediante la pubblicazione e l’edizione di testi, e la creazione di riviste.3 Egli stesso, dopo vari esperimenti, aveva ampliato la propria sfera di influenza diretta come istruttore fondando una vera e propria scuola, il Gareth Knight Group, nel 1973.4 Tale stato di cose si riflette nell’invito ricevuto da parte di Dolores Ashcroft-Novicki a tenere la conferenza principale per la prima conferenza annuale di uno di questi gruppi, i Ser1. Si veda p. 25. 2. G. Knight, I called it Magic, Skylight Press 2011, p. 80. Le traduzioni dai testi non pubblicati in Italia sono dello scrivente. 3. Sarebbe utile per il lettore disporre di un inquadramento della ricca vicenda biografica e spirituale di Knight nei decenni precedenti alla stesura della Dea; chi scrive ha cercato di renderne conto nelle prefazioni a: G. Knight, Tarocchi e Magia. Il tesoro delle immagini, Spazio Interiore 2017; G. Knight, Viaggio iniziatico nei mondi interiori. Un corso in magia cabalistica cristiana, Spazio Interiore 2018. 4. G. Knight, I called it Magic, cit., p. 166.

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vants of the Light, nell’ottobre del 1978. L’intervento di Knight proponeva un’analisi dell’Asino d’oro di Apuleio5 come chiave privilegiata per la comprensione del Misteri di Iside, e a detta dell’Autore, fornì il primo impulso alla stesura del testo che il lettore ha tra le mani. Il progetto iniziale si arricchì e prese forma laboriosamente, negli anni seguenti, grazie all’approfondita ricerca preparatoria e soprattutto all’esperienza di conduzione di una serie di seminari intensivi condotti da Knight presso il Hawkwood College, istituzione steineriana con cui il Nostro aveva avviato da tempo una collaborazione informale, che − in virtù del successo ottenuto − divenne sistematica. Il nesso tra quei seminari e i temi che attraverseranno di lì a poco le pagine della Dea risulta evidente dagli argomenti affrontati, quasi una sorta di indice dei rami del trattato, oltre che una ricapitolazione delle aree di ricerca dell’Autore nel decennio Settanta del secolo scorso. Li passerò in rassegna, nella speranza di facilitare per questa via il lettore interessato ad accostare non superficialmente il testo, tanto piacevole e di facile lettura – grazie alla pregevole traduzione di Mariavittoria Spina − quanto ricco di implicazioni. Il seminario Hawkwood del 1980, intitolato Il lavoro occulto di Dion Fortune, fu dedicato a una rilettura critica complessiva delle opere della celebre esoterista inglese, al cui insegnamento Knight ritornò costantemente, nell’impegno di metterne in luce le specificità e di salvaguardarne i tratti genuini anche attraverso la pubblicazione di edizioni rivedute criticamente e di inediti; il seminario si concentrò in particolare sulle opere narrative La magia della luna6 e La sacerdotessa del mare.7 5. Apuleio di Gadara, L’Asino d’oro o le Metamorfosi, Rizzoli 1999. Una lettura psicoanalitica approfondita della favola di Amore e Psiche è al centro di La passione necessaria, di Marina Valcarenghi, di imminente pubblicazione presso Moretti & Vitali. 6. D. Fortune, La magia della luna, Venexia 2007. 7. D. Fortune, La sacerdotessa del mare, Venexia 2002.

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PREFAZIONE ALLA NUOVA EDIZIONE di Gareth Knight

Al giorno d’oggi affrontiamo una grande sfida che riguarda nientemeno che la comprensione dell’importanza del benessere della Terra. La preoccupazione per il pianeta di solito viene espressa parlando del cambiamento climatico causato dal riscaldamento globale, ma questo è soltanto il modo più materialistico di considerare le trasformazioni in atto, rimanendo completamente all’esterno delle cose. Forse c’era da aspettarselo, dal momento che i primi indizi di questa crisi ci giunsero attraverso la visione intuitiva dello scienziato ambientalista James Lovelock già una trentina di anni fa. Lovelock iniziò a considerare il pianeta come un grande superorganismo che si autoregola dal punto di vista chimico e atmosferico per poter continuare a sostenere adeguatamente la vita. Questo significa che il corpo celeste su cui conduciamo le nostre esistenze si comporta a tutti gli effetti come un essere vivente cosciente. Lovelock non arrivò a definire la Terra come l’Essere Planetario, ma, essendo uno scienziato, si sentì obbligato a descriverla nei termini di «una tendenza sistemica universale biocibernetica». Si lasciò allo scrittore William Golding l’attribuzione di un nome più appropriato, quello di Gaia, la dea greca della Terra, mentre si manifestava una consapevolezza più ampia di tutto quello che questa intuizione, diffusa in gran parte dalle realizzazioni del movimento neopagano, avrebbe potuto implicare. 23


Nel corso delle epoche c’è sempre stato il riconoscimento del principio femminile divino in tutte le sue forme, ma il clima intellettuale degli ultimi trecento anni, un periodo in cui la scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante, tendenzialmente ha portato tale principio alla clandestinità. Tuttavia, ora è sicuramente giunto il tempo di ristabilire l’equilibrio, iniziando a riscoprire la vera natura delle cose e la nostra relazione con esse. Potremo così riscoprirci pronti a entrare in una nuova era, anziché preoccuparci sulle possibilità della nostra sopravvivenza in essa! Per farlo dobbiamo considerarci alleati della creazione invece che suoi dominatori, scegliere di lavorare in armonia con il mondo naturale, comprendere la Terra come grande essere elementale che fornisce i mezzi per la generazione della vita dentro e sopra di essa. Le forme di vita che essa cresce e nutre includono noi, membri della razza umana, ma anche il regno animale in tutte le sue forme. Coloro i quali hanno un certo grado di consapevolezza psichica ed elementale, oltre all’ampiezza di visione che tale capacità comporta, possono rendersi conto che in questa grande varietà di creature sostenute dal pianeta sono incluse anche quelle del cosiddetto regno delle fate. Possiamo fare molto per ristabilire la connessione con questi regni, compreso imparare a vedere oltre la natura superficiale delle cose, che si tratti di alberi, erba, acqua, piante o perfino pietre; in effetti del nostro rapporto con tutta la natura nella sua vastità. E se perseveriamo nei nostri sforzi, spingendoci abbastanza lontano e in profondità, potremmo iniziare a comunicare con lo spirito delle forme di coscienza che stiamo osservando. Allora potremmo finalmente smettere di essere dei meri osservatori e manipolatori della realtà, e unire le forze con il mondo naturale che ci circonda. Solo quando inizieremo a comprendere la vera natura delle cose e la nostra relazione con esse saremo liberi dagli angusti limiti che ci siamo autoimposti. Con occhi obnubilati e menti ristrette, condizionati dagli atteggiamenti paternalistici e materia24


listici, siamo molto simili a prigionieri, bendati e legati, confinati dentro a celle di pietra. Per fortuna, anche se questa è la triste e vera condizione della maggioranza degli appartenenti alla razza umana, rimane la speranza che ci siano abbastanza di noi ad aver realizzato che nella vita esiste qualcosa di più delle apparenze superficiali. A questo scopo non è sufficiente limitare i nostri interessi alla pura speculazione intellettuale o alimentare belle speranze. Non dobbiamo soltanto credere nella realtà della Dea e nelle forme di coscienza elementali e spirituali che compongono il suo essere, ma arrivare a comprenderle e a cooperare con loro attraverso i mezzi dell’immaginazione attiva e illuminata. Tramite il lavoro creativo con l’immaginario della tradizione possiamo risvegliare e riallineare le nostre energie. Possiamo quindi liberare i nostri schemi prestabiliti di energia e iniziare a lavorare all’interno di una cornice di realizzazione che ha un grande potenziale di trasformazione interiore. Infatti, noi letteralmente ci immaginiamo di essere chi siamo. Ed è soltanto attraverso una cultura di avidità organizzata, indifferenza verso gli altri e cecità materialistica che ci siamo immaginati chiusi in una specie di isolamento antagonistico, in cui ci sentiamo soli e non amati dentro a un universo alieno. Tuttavia, se utilizziamo la nostra immaginazione per aprirci al glorioso splendore nascosto che ci circonda, possiamo svelare che questo senso di isolamento è un’illusione. Allora scopriremo un mondo fatto di molti esseri e molteplici realtà. E lavorando con la luce e il potere insito nella Terra, che nel corso della storia si è rivelato tipicamente con un immaginario femminile, siamo in grado di aprirci alle energie intrinseche di questo Oltremondo, attraverso il quale possono avvenire dei cambiamenti notevoli, che riguardano non solo noi, ma anche il pianeta nella sua vastità. In questo libro spero di fornirvi vari segnali per illuminare la vostra via. Gareth Knight Febbraio 2008 25


prima parte LA DANZA NEL LABIRINTO DEL CERCHIO MAGICO


ATTIVARE IL CERCHIO

La nostra attuale illusione consiste nel sopravvalutare l’intelletto, che pure ci ha dato così tanto, consentendoci di trasformare le condizioni dell’esistenza umana attraverso i prodigi della tecnologia. Il disequilibrio psichico intrinseco in noi si proietta nel nostro ambiente, ovvero su quello “specchio vegetale” in cui vediamo la nostra immagine riflessa. Metà del mondo muore di fame, i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La tecnologia, che libera molti dalla fatica del lavoro, dalla paura e dal dolore, per altri non fa niente, tranne permettere che vengano sfruttati in modo più efficiente. Questa constatazione si applica non solo al genere umano, ma anche alle altre unità di coscienza che condividono il pianeta terrestre nelle loro forme animali ed elementali. Alcune di esse sono state sfruttate senza vergogna, perpetrando lo stupro della natura da parte delle macchine. Riguardo ad altre, quelle dei mondi elementali sottili, non ne riconosciamo nemmeno l’esistenza, figuriamoci i loro diritti. Qualsiasi cosa facciamo alle forme di vita minori la facciamo a noi stessi. Mentre la bilancia pende sempre di più dalla parte dei macchinari tecnologici, si avvicina repentinamente il giorno in cui la progenie partorita dai nostri cervelli, una congerie di mostri chimici, meccanici, elettronici e subatomici, ci distruggerà. 29


Questo pericoloso squilibrio fa parte di un fenomeno più ampio: la repressione del principio femminile. Fortunatamente inizia a emergere la consapevolezza di come stiano le cose, e con essa appaiono correnti di pensiero che mirano a ottenere il riequilibrio delle forze. Il femminismo e le politiche verdi fanno parte di questo tipo di movimenti e indicano il ritorno della sensibilità religiosa pagana, della celebrazione delle meraviglie della terra e dei cicli della natura che si originano nel principio femminile divino, tanto a lungo trascurato. E la Dea, il femminile divino, non è soltanto un prodotto della filosofia new age alla moda. Ella è stata con noi dagli inizi del tempo, come scopriremo in alcuni dei percorsi della sua espressione che seguiremo in questo libro. Per prima cosa, forniremo un manuale di tecniche (magiche e mistiche, attive e contemplative) per contattare la Dea interiore, e questo fungerà anche da base per vivere armoniosamente all’interno del sistema Terra. Tale funzione è assegnata alla Prima Parte di questo libro, che si occupa per lo più delle dinamiche e del funzionamento del cerchio sacro o magico. Dopodiché, avendo costruito il nostro cerchio sacro o magico, il nostro mandala e luogo sacro di evocazione all’interno del nostro cuore e della nostra dimora, considereremo in che modo la Dea si è rivelata nei secoli a coloro che hanno cercato di evocarla. Scopriremo che quei metodi del passato sono altrettanto validi per noi contemporanei. Nel mondo antico, la triplice Dea era una forza molto potente, ben al di là della sfera soggettiva degli archetipi descritti dalla psicologia moderna. Nella Seconda Parte del libro, mostreremo il genere di realtà rappresentato da questi poteri femminili, non solo attingendo da fonti risalenti a periodi diversi degli ultimi duemila anni, ma anche attraverso opere di immaginazione attiva che daranno prova della loro effettiva consistenza e rilevanza attuale.

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