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Lidia Fassio
SIMBOLOGIA DI URANO Le energie sottili e la grande connessione
SPAZIO INTERIORE
Lidia Fassio Simbologia di Urano © 2022 Lidia Fassio © 2022 Spazio Interiore Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli, 46 • 00176 Roma www.spaziointeriore.com redazione@spaziointeriore.com editing Elisa Picozza illustrazione in copertina Silvia Fornaciari progetto grafico Francesco Pandolfi i edizione: luglio 2022 ISBN 979-12-80002-45-7 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o attraverso qualunque mezzo, inclusi quelli elettronici, meccanici, di fotocopiatura o di registrazione, senza l’autorizzazione dell’editore.
All’Astrologia, grande maestra di vita, e a tutti coloro che mi accompagnano in questo viaggio
INDICE
introduzione
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Urano e i pianeti transpersonali • L’Era dell’Acquario • Gli aspetti di Urano con gli altri pianeti - PARTE PRIMA Capitolo 1
il mito di urano
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Il mito greco di Urano e il suo significato simbolico • La figura di Prometeo e la mente prometeica Capitolo 2
il simbolismo di urano
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Urano in astrologia e nel tema natale • Risveglio, illuminazione e cambiamento • Urano in psicosomatica • Le energie sottili Capitolo 3
la funzione archetipica di urano
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Urano e il recupero dell’autenticità • L’ombra dell’Era dell’Acquario • Adattamento sociale e libertà personale • La mente non locale • La super-coscienza • Urano e
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la sincronizzazione dei lobi • Urano e la resilienza • Il processo di individuazione • Le potenzialità della mente umana • Il risveglio della coscienza • Il simbolismo di Urano nei suoi domicili Capitolo 4
il ciclo di urano
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La prima quadratura di Urano a se stesso • Il primo trigono di Urano a se stesso • L’opposizione di Urano a se stesso • Il secondo trigono di Urano a se stesso • La seconda quadratura di Urano a se stesso • Urano congiunto a Urano Capitolo 5
i transiti di urano
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Capitolo 6
urano nelle case astrologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133 Urano in casa i • Urano in casa ii • Urano in casa iii • Urano in casa iv • Urano in casa v • Urano in casa vi • Urano in casa vii • Urano in casa viii • Urano in casa ix • Urano in casa x • Urano in casa xi • Urano in casa xii - PARTE SECONDA Capitolo 7
gli aspetti urano-sole
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Capitolo 8
gli aspetti urano-luna
Capitolo 9
gli aspetti urano-mercurio
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Capitolo 10
gli aspetti urano-venere Capitolo 11
gli aspetti urano-marte Capitolo 12
gli aspetti urano-giove Capitolo 13
gli aspetti urano-saturno
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Capitolo 14
gli aspetti urano-nettuno Capitolo 15
gli aspetti urano-plutone
INTRODUZIONE
«Il reale atto della scoperta non consiste nello scoprire nuove terre ma nel vedere con occhi nuovi». Marcel Proust
Urano e i pianeti transpersonali Urano, Nettuno e Plutone, scoperti relativamente di recente (dal 1787 in poi), sono definiti pianeti transpersonali e, sul piano psicologico, hanno portato l’uomo a scoprire le enormi energie di cui è portatore: inconscio, pulsioni creative e distruttive, e contatti con il superconscio. Tuttavia, non essendo ancora stati pienamente compresi nella loro essenza, essi influenzano gli esseri umani in modo tanto potente quanto inconscio: ciò significa che le potenti energie che essi muovono – e che sono patrimonio di ognuno di noi – devono affacciarsi alla nostra coscienza, in modo da poterle dirigere consapevolmente e quindi conquistare gradualmente una fetta sempre più ampia di vero libero arbitrio, condizione imprescindibile affinché ciascuno di noi possa capire, scegliere e agire secondo coscienza. Questi tre pianeti hanno portato alla luce anche l’uranio, il nettunio e il plutonio, metalli che, se non utilizzati in modo saggio, si dimostrano tossici, radioattivi e instabili: una chiara corrispondenza, a livello simbolico, con quanto accade dentro di noi allorché non riusciamo a comprendere il potenziale positivo di questi archetipi, gestendo al meglio la loro energia. Urano,
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Nettuno e Plutone sono in relazione con le energie collettive e transpersonali, che devono essere gradualmente integrate da individui che abbiano già sviluppato una struttura di identità solida: soltanto questa, infatti, può non solo impedire che le loro irruzioni travolgano il filtro della coscienza, ma anzi utilizzarle come strumenti utili a costruire e cambiare in meglio sia il mondo personale che il corso dell’umanità. Nei prossimi due millenni sarà dunque davvero necessario sforzarsi di ampliare la nostra consapevolezza, l’unico mezzo in grado di contenere tutti questi processi. Urano è il primo dei tre pianeti esterni, e il suo compito è di indurci a conciliare la parte più solida della nostra struttura con le energie sottili, che occorre imparare a padroneggiare onde evitare che ci spingano verso i cambiamenti in modo troppo rapido; affrontare i cambiamenti senza la necessaria preparazione, infatti, potrebbe condurci a una sorta di annebbiamento, tramutandoci in dittatori che soverchiano la volontà altrui o, al contrario, in vittime passive: in ogni caso, persone che non sanno dosare e utilizzare le irruzioni dell’inconscio per il miglioramento personale e collettivo. La sensazione di onniscienza e onnipotenza, che ci convince di avere potere su qualsiasi cosa, va assolutamente contrastata: è l’unica strada per evitare di andare incontro alla parte più distruttiva dell’archetipo impreparati e incapaci di diluirne e fronteggiarne la carica, e di restare travolti da quell’arroganza mentale che caratterizza un Urano non interiorizzato a dovere. C.G. Jung, il grande maestro svizzero, ha sottolineato quanto sia difficile l’incontro con l’inconscio, perché richiede un Io strutturato e solido, ma non inflazionato; difficile ma al tempo stesso indispensabile per non “patire gli dèi”, come lui stesso diceva. Oggi siamo ancora lontani dal poterci considerare abili nella gestione di questi processi, tant’è vero che proiettiamo sui tre pianeti transpersonali la follia, la dipendenza, la megaloma-
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nia, l’illusione e i peccati di hybris che si verificano quando il filtro della coscienza individuale è troppo fragile e consente alle loro potenti energie di travolgere princìpi, valori e azioni individuali, impossessandosi di noi. Ancora una volta, quindi, dobbiamo contare su Saturno che, con i filtri protettivi della funzione del Super Io, può consentire l’accesso a queste energie in modo graduale, senza creare troppo stress. I pianeti transpersonali descrivono i movimenti collettivi, che tuttavia – in assenza di coscienze pronte a riceverli – possono inghiottire l’individualità, e chi si occupa di astrologia può comprendere gli incredibili cambiamenti che le forze collettive provocano sulle persone. Un Urano poco integrato può spingere un soggetto a volersi improvvisamente liberare di tutto ciò che ha costruito, agendo in modo violento e inesorabile e con repentine impennate che provocano trasformazioni non sempre cavalcate con successo. Per non parlare di quello che possono causare le irruzioni di Nettuno e Plutone che, se respinti, possono davvero portarci a un ricovero psichiatrico o in carcere senza che ci rendiamo conto con esattezza di cosa è successo. Trattandosi di forze impersonali, spesso vengono percepite come impeti del destino, qualcosa che arriva dall’esterno: in realtà, però, sappiamo bene che a esplodere è qualcosa che stagna da tempo dentro di noi. Urano, essendo il primo dei pianeti transpersonali, è quello che ha più a che fare con la vita umana; esso ha infatti un ciclo di ottantaquattro anni, che al giorno d’oggi rappresenta la durata media della vita di una persona. Astronomicamente si posiziona oltre Saturno, il Guardiano della Soglia, e psicologicamente parlando è un archetipo che si trova al di fuori della coscienza, oltre la frontiera del Super Io, ben individuato in Saturno. Questo induce le persone a pensare che le esperienze simboleggiate da Urano siano destiniche e come tali poco controllabili dalla mente e dall’Io.
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Urano è stato scoperto nel 1781, dopo che per millenni il sistema solare era considerato interamente racchiuso e protetto dalle mura di Saturno; la sua scoperta è frutto dell’osservazione di William Herschel, un musicista appassionato di astronomia. In realtà il pianeta era già stato avvistato in precedenza, ma a causa della sua bassissima luminosità fu a lungo considerato una stella lontana. Le prime osservazioni si riferiscono a più di cinquant’anni prima e furono fatte da John Flamsteed, che lo catalogò come stella. In seguito fu visto da Pierre Charles Le Monnier, un astronomo considerato inaffidabile, confusionario e caotico, che si narra avesse scritto di questo strano oggetto celeste sulla carta da pacchi che utilizzava per raccogliere la cipria per capelli, quella che gli uomini del ’700 utilizzavano quotidianamente. Data la sua conformazione, questo nuovo corpo celeste fu inizialmente catalogato come cometa, a cui venne dato il nome Stella di Giorgio; quando finalmente si comprese che si trattava di un pianeta, il nome attribuito in precedenza ovviamente non fu accettato al di fuori dell’Inghilterra, e ci volle del tempo (nonché una lunga diatriba) prima che si trovasse l’accordo su un nome definitivo; infine, tra le tante ipotesi proposte, si decise concordemente per Urano. Il suo glifo comprende una sorta di H stilizzata che può ricordare l’iniziale del suo scopritore Herschel.
Glifo del pianeta Urano che contempla la croce della materia, definita sia a sinistra che a destra da due linee verticali che simboleggiano la mente; il tutto è posizionato su un piccolo cerchio, simboleggiante lo spirito che sancisce anche il potere dell’intuizione.
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L’orbita di questo pianeta confermò la legge di Titius-Bode e spinse gli osservatori a ipotizzare l’esistenza di altri corpi celesti, ipotesi il cui riscontro non tardò ad arrivare. Urano è un pianeta gassoso che ha cinque Lune importanti, l’ultima delle quali scoperta recentemente dalla sonda Kuiper. Grazie agli strumenti più moderni è stato altresì possibile vedere gli anelli di Urano e scoprire che la sua atmosfera è spesso scossa da vistose e durature tempeste (che in precedenza era stato impossibile avvistare, tanto che si era a lungo creduto che su di esso non vi fossero nubi). Del resto, si tratta di un pianeta decisamente molto lontano dalla Terra, per cui molte cose sono state scoperte solo di recente con l’ausilio della sonda Voyager 2; permangono tuttora grandi difficoltà nel raggiungerlo, per cui, almeno per ora, la priorità nell’osservazione viene data a Giove e Saturno che sono più vicini. Voyager 2 ha avvicinato Urano nel gennaio del 1986 soltanto per sei ore, ma questo brevissimo lasso di tempo ha consentito agli astronomi di comprendere molto del pianeta, come ad esempio la presenza di acqua sporca sul fondo di crateri ghiacciati, che lascia ipotizzare la presenza di vulcani. L’osservazione delle stranezze orbitali di Urano indusse fin da subito a pensare all’influenza gravitazionale di un altro corpo celeste, e infatti nel 1846 Johann Galle scoprì Nettuno, altro pianeta gassoso. Urano ruota su se stesso in senso retrogrado in 17 ore e 15 minuti, e come abbiamo visto compie un intero giro intorno al Sole in ottantaquattro anni. La particolarità più interessante di Urano sta nell’inclinazione del suo asse di rotazione: è quasi coricato su se stesso e, nonostante si siano fatte parecchie ipotesi, le ragioni di questo posizionamento sono tuttora incerte. Urano ha una composizione molto diversa da quella di Giove e Saturno e per contro è simile a quella di Nettuno, e viene
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chiamato il gigante di ghiaccio poiché la quantità di materiale ghiacciato supera quella gassosa. Non ha una crosta solida e alla vista appare di colore blu, per via del metano che assorbe la luce rossa e riflette quella blu. È circondato da un sistema di anelli, difficilmente visibili perché composti di materia scura e polverizzata, di cui oggi se ne conoscono undici; sono invece stati individuati ben ventisette satelliti, di cui cinque più massicci: Ariel, Umbriel, Titania, Oberon e Miranda. La scoperta di Urano è stata simbolicamente messa in relazione alle due grandi rivoluzioni del ’700, quella americana e quella francese, entrambe importanti perché legate all’emersione di concetti innovativi riguardanti la libertà e l’uguaglianza delle persone, nonché all’eliminazione della schiavitù. In effetti la sua scoperta è coincidente con i grandi movimenti di massa che hanno rivoluzionato il modo di pensare del tempo, anche se poi molte di quelle idee non si rivelarono di facile applicazione nel mondo reale (anzi, molte di esse sono ancora del tutto inattuate). Del resto, come vedremo in seguito, Urano è legato più all’ideale che al reale e pertanto i suoi significati si attestano sempre sulle innovazioni, su concetti tanto avveniristici quanto perfetti che, proprio per questo, possono impiegare anche dei secoli prima di essere compresi, accettati e integrati. Dal punto di vista astrologico si ipotizza che la scoperta di un nuovo corpo celeste offra all’umanità la possibilità di comprendere e introiettare gradualmente i simboli a esso connessi. In questi periodi si creano dunque nuove opportunità di crescita e di espansione della coscienza, come se l’Universo si aprisse a noi creando un collegamento tra la coscienza universale e quella umana. In particolare quando parliamo di pianeti transaturniani – portatori di potenzialità in apparenza provenienti da un lontano universo ma in realtà afferenti all’inconscio più profondo – è necessario del tempo affinché il loro simbolismo possa essere ac-
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colto e integrato fino a diventare parte della coscienza collettiva e individuale. Urano è stato messo in relazione simbolica con una sorta di supercoscienza, o coscienza cosmica; un concetto che oggi possiamo comprendere meglio alla luce delle teorie della fisica quantistica, che ipotizzano che tutto sia collegato e che, nell’universo, non vi sia niente che possa essere compreso se separato dal resto. In altre parole, la scienza moderna oggi teorizza esattamente quanto hanno sostenuto sia i mistici e gli alchimisti di un tempo, sia la più recente psicologia junghiana, che vede nel processo di individuazione il ritorno a quel senso di unità perduto con la nascita della coscienza egoica.
L’Era dell’Acquario Non è possibile parlare di Urano senza prendere in considerazione l’Era dell’Acquario, Era in cui siamo entrati da pochi anni (o in cui stiamo entrando, a seconda della teoria che si segue) e segno di cui il pianeta è governatore. Il cambiamento di Era è dovuto al fenomeno astronomico della Precessione degli Equinozi e al movimento di rotazione che la Terra fa sul proprio asse, producendo un lento e graduale spostamento del punto vernale che ogni 2160 anni cambia il proprio puntamento su una costellazione differente, abitata da altre stelle. Queste, sul piano simbolico, rilasciano energie diverse che entrano in risonanza con la Terra e tutto ciò che la abita. Per ritornare al punto zero dell’Ariete l’intero ciclo impiega 25.920 anni circa. Le Ere procedono in senso retrogrado rispetto ai segni zodiacali, e siamo dunque passati dall’Era dei Pesci a quella dell’Acquario, e quindi dal governo di Nettuno a quello di Urano, che ovviamente proporrà bisogni e potenzialità differenti che gli uomini dovranno sviluppare.
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