Capitolo 1
IL LATO SPIRITUALE DELLO SPORT
Lo sport non è comunemente considerato una pratica spirituale; anzi, tende ad apparire come la più profana delle attività. Eppure si tratta di uno dei modi più diffusi nelle moderne società secolari per sperimentare il senso di trascendenza che deriva dall’essere pienamente immersi nel momento presente. A un meditatore può succedere di ritrovarsi a vagare col pensiero, ritornando al qui e ora in maniera intermittente e discontinua; ma un calciatore, durante una partita importante, deve essere completamente presente a se stesso se vuole rimanere in campo. Analogamente è richiesta totale concentrazione allo sciatore che effettua una discesa a cento chilometri all’ora, al surfista che cavalca un’onda gigantesca, all’alpinista che scala una parete rocciosa in arrampicata libera o al cacciatore che segue silenziosamente un cervo sapendo che il minimo rumore o movimento visibile potrebbe farlo fuggire. È interessante notare che la parola sport è indirettamente collegata al latino portare, da cui derivano verbi come esportare (portare fuori) o deportare (portare via) nonché il verbo inglese to disport, che ha assunto il significato di “divertirsi, spassarsela, svagarsi”. Proprio da quest’ultimo, in effetti, ha avuto origine il termine sport. Il verbo inglese to play proviene invece dall’anglosassone plega, “divertirsi, spassarsela”.1 Il suo significato primario è “fare 21