Gabriele Policardo - Desideriologia

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15 nonordinari



Gabriele Policardo

DESIDERIOLOGIA La Scienza della Vita

Illustrazioni di Delphine Valli

SPAZIO INTERIORE


Gabriele Policardo Desideriologia © 2016 Gabriele Policardo © 2016 Spazio Interiore Tutti i diritti riservati editing Elisa Picozza Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli, 46 • 00176 Roma Tel. 06.90160288 www.spaziointeriore.com redazione@spaziointeriore.com foto in copertina Giulia Piermarini ritratta da Raffaele Moccia foto in quarta di copertina Ludovica Tocci ritratta da Gabriele Policardo I edizione: aprile 2016 ISBN 88-97864-83-7


INDICE

Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Inizio

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Capitolo 1

fenomenologia del desiderio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Il bisogno • La coscienza • La paura

Capitolo 2

lo scenario, gli ostacoli e i nemici del desiderio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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L’antivirus • Chi desidera guarisce • Il romanzo d’inizio • Il desiderio e la nascita • Il desiderio e la depressione • Rispettare i genitori • Essere abbondanti • Desiderio e cibo • L’antenna desideriologica • La soglia massima di felicità • Il copione della Vita • La conservazione dell’informazione • Riscrivere il disco

Capitolo 3

il desiderio quantico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La corsia preferenziale • Il navigatore karmico • La bolla quantica (desiderare è comunicare) • Desiderare significa misurare la realtà • Una divina intelligenza ironica • Un passo indietro • Il pensiero, il sentimento e l’esperienza

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Capitolo 4

l’uomo del desiderio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Il desiderare celeste • «Sono io, non temete» • Desiderare e ricordare • La forza • Il controllo • Il desiderio trasferito • L’intenzione • La passione

Capitolo 5

il wonka-ascensore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113 «Willy Wonka può» • Charlie e le due coscienze • L’opus alchemicum e le tentazioni • Beatitudine • Segui la corrente

Capitolo 6

guarire da un’altra dimensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137 Il movimento della Vita: contrazione ed espansione • Il linguaggio invisibile • I quattro livelli del sintomo • Il sintomo è il guardiano di un ordine sacro • Il sintomo è una forma di comunicazione • Il sintomo rappresenta un nuovo orizzonte • Il sintomo è una benedizione • Il sintomo è amore trattenuto • Una parola fa ammalare e un’altra fa guarire • Manutenzione • Chi bussa alla porta?

Capitolo 7

desiderio e relazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163 «Questo è il tuo destino» • Desiderare una persona • Ordini nella relazione • Desiderare una persona già impegnata • Paura della relazione • «Io la smetto» • Essere irresistibili • Attraversare il lutto in amore • Ti riconosco • Il grande Sì



Anche questa notte Le stelle ti staranno a guardare Esprimendo desideri Su di Te


introduzione

Chiedi e ti sarà dato. Mt, 7,7

Chiunque tu sia, sei una forma vivente di desiderio. Esisti perché i tuoi genitori si sono desiderati e hanno espresso la loro divinità portandoti al mondo. Non conta se entrambi siano ancora vivi, se si trovino in armonia o in disaccordo, se ora vivano lontani e i loro destini si siano separati. Né se qualcosa o qualcuno ti abbia dato a credere che la tua nascita sia stata casuale e non voluta, ostacolata o disprezzata. Tu sei qui. Immagine vivente del desiderio. Un monumento di spirito, anima e corpo, un essere multilivello che arriva alla fine di una lunga catena di esistenze. A tua volta, sei un essere desiderante che con la forza della propria anima e del proprio intelletto esprime la sua divinità. Desiderare ti rende simile agli Dei. Tutto è alle tue spalle, e insieme tutto è in movimento e proiettato nel futuro. Oggi stai fabbricando quel futuro in grandi laboratori invisibili. Al contempo, molte esperienze sono tracciate in un destino che tutti noi scopriamo giorno dopo giorno e con il quale andiamo in armonia. Tale è il più alto dei nostri poteri: quello di accogliere la realtà e gli eventi così come accadono. Durante una conferenza cui ero presente in Germania, un importante scienziato1 ha affermato che è sufficiente che in un 1. Dieter Broers, biofisico nei campi delle frequenze e delle terapie regolatrici. Dal 1997 è Direttore della biofisica presso il Concilio Internazionale per lo Sviluppo Scientifico (icsd), e membro del Comitato del Centro Internazionale per la ricerca.

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individuo 10.000 neuroni ogni miliardo siano attivi nel cervello e concentrati su un oggetto, perché quell’oggetto inizi a concretizzarsi nella realtà. Questa e altre recenti conquiste della fisica, in special modo la fisica quantistica applicata all’invisibile e all’estremo limite di ciò che si può osservare e misurare, sono di certo molto importanti, soprattutto ove si consideri che il visibile e il misurabile non sono che una parte quasi insignificante del tutto, costituito da energia e materia oscure.2 Esistono però altre leggi, che governano l’anima e la coscienza (ad esempio i cosiddetti campi morfogenetici3 e tutti i movimenti dello spirito e della coscienza stessa), non meno rilevanti ed essenziali. L’arte di desiderare non è per tutti. Divide gli esseri come uno spartiacque. Da un lato chi subisce la realtà e cerca di controllarla, dall’altro chi la costruisce e lascia che accada. Occorre rivolgere l’attenzione all’interno, riappacificarsi con il sistema d’origine, la famiglia e la nascita. Imparare il raccoglimento, la concentrazione senza sforzo, e riconoscere l’importanza dell’attesa. Accettare il bisogno, affrontare la colpa, superare la paura. Saper ricordare e lasciarsi condurre. Molti ancora faticano a comprendere qualcosa di così ele2. Secondo le ultime stime, la parte oscura della materia e dell’energia costituisce ben il 99,999999999 % di tutto quel che esiste. 3. Definizione data dall’etologo Rupert Sheldrake al fenomeno che, in natura, spiega la condivisione di conoscenze all’interno di specie animali sparse nel globo. Sheldrake ha definito “campo morfogenetico” il collegamento invisibile che trasferisce informazioni a gruppi di animali che vivono in continenti diversi e che, pur a grandi distanze, sviluppano le stesse intuizioni e condividono le medesime risorse, come se comunicassero a velocità istantanea, oltre i confini spazio-temporali. Questo campo è il fondamento dei moderni lavori terapeutici basati sul sistema familiare, sulle informazioni segrete, sulle esclusioni e su tutto ciò che ne costituisce una conseguenza.

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mentare e semplice. I bambini lo sanno fare bene, conoscono intuitivamente le leggi che noi adulti abbiamo dimenticato e, soprattutto, sono mobili e flessibili, mai rigidi o schematici. Un bambino conosce almeno trenta-quaranta modi diversi per ottenere qualcosa che desidera. In un modo o nell’altro, ci riesce. La sua attenzione resta sull’oggetto e non si disperde: non cerca vie, soluzioni o scorciatoie. Va dritta. Questo perché riesce a convogliare tutta la sua energia in un punto e a condensarvi tutta l’attenzione. Non uso la parola “concentrazione” in senso stretto: l’energia è psichica, razionale, emotiva e spirituale. Non solo di tipo mentale. Per esprimere appieno il nostro potenziale occorre recuperare tutte le risorse disponibili e ricontattare tutte quelle parti della nostra anima rimaste isolate a causa di traumi personali e familiari. Un adulto è troppo pieno di “ma”, di “se” e soprattutto di “no” per ritornare a questa semplicità. Guarda più che altro ai problemi e agli ostacoli, allontanandosi dai risultati. Sembra ovvio, ma non lo è: ti accorgerai che la maggior parte delle persone desidera con un “no” interiore che preclude ogni possibilità. Infatti, è molto raro conoscere qualcuno che abbia un buon rapporto con il desiderio e sia contento di quello che ha, che sia abbondante e quieto, che guardi al futuro piuttosto che rimestare all’infinito il passato. L’arte del desiderio prevede la comprensione del bisogno e della coscienza. Si desidera perché si avverte e si accoglie un bisogno: solo comprendendo qual è il reale bisogno e in nome di chi lo stiamo esprimendo possiamo accedere a un livello più ampio di energia e innescare movimenti reali. Da questo punto di vista non siamo mai soltanto noi a desiderare: è un intero sistema che si pronuncia attraverso di noi. In altre parole, non siamo che dei portavoce. Qui entra in gioco la coscienza: come in un grande piano cartesiano, essa è il luogo all’interno del quale operano i nostri desideri, i limiti e i confini che dobbiamo osservare. La coscien11


za, specialmente quella personale, parla nella nostra anima «con la voce di Dio».4 Solo chi si spinge oltre i limiti imposti da questo Dio è veramente libero e può desiderare con successo. Desiderare, infatti, è ritrovare il Dio in Sé, il Dio dell’amore e della libertà, che guarda a tutti con la stessa benevolenza ed è il principio universale da cui tutto ha origine. Un Dio di pura coscienza espansa. Inoltre, per desiderare occorre accogliere la paura e allearsi con la colpa. Due azioni rivoluzionarie in quest’epoca dominata e limitata da entrambi i sentimenti. Sì, senz’altro il viaggio nel desiderio è un viaggio nella coscienza e nella vita. A chi ne comprende le leggi o, semplicemente, si affida all’esistenza e vive in armonia con lo spirito, si dischiude un nuovo livello dell’Essere in cui tutto avviene con leggerezza, semplicità e gioia, anche nei momenti più difficili. Chi sa desiderare bene è una luce accesa in un infinito universo di possibilità d’amore: è la più alta espressione dell’armonia celeste.

4. Questa espressione, come altre che riecheggeranno nelle mie parole, è di Bert Hellinger, il maestro da cui ho appreso tutto ciò che conosco e ho potuto sperimentare e verificare sulla Coscienza, la vita, le sue leggi e ordini.

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inizio

Coloro che non credono nella magia sono destinati a non trovarla. Roald Dahl

Prima di iniziare ti propongo di vivere insieme questo viaggio traendone qualcosa di buono per te. Qualcosa che possa esserti utile nel momento presente. Mentre vediamo insieme la fenomenologia del desiderio e come funziona nei suoi diversi aspetti, partecipa attivamente con il tuo cuore. Il modo migliore è scrivere subito il tuo desiderio. Forse ne hai in mente molti e da tempo, ma se ti raccogli qualche istante a occhi chiusi, vedrai che il desiderio vero, quello unico e importante, è solo uno, il prossimo. Solo il prossimo ha un peso nella tua anima. Appena emerge alla tua percezione, non importa quanto lunga sia l’attesa, scrivilo qui, qualunque esso sia e in qualunque modo tu sia in grado di formularlo. Poi, portiamolo insieme in questo viaggio. Io desidero…..

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Capitolo 1

fenomenologia del desiderio

Il bisogno Lekh Lekhà (Vai, va’ verso te) Gn 12,1

Chi desidera, intraprende un viaggio verso se stesso. Crede di portare l’azione fuori, mentre invece conduce l’attenzione all’interno. Per comprendere la fenomenologia del desiderio, è dunque necessario tenere presenti due forze che sono legate a esso e agiscono in ogni momento all’interno di noi: il bisogno e la coscienza. Con «bisogno» intendo il normale senso di vuoto che spinge a un appagamento, al di là dei crediti infantili che molti ancora avanzano verso i genitori e che li rendono eccessivamente bisognosi. Con il termine “coscienza” mi riferisco a una vera e propria forza, a un campo di energia che influisce su di noi ed è parte di una coscienza più ampia, strutturata su più livelli. Inoltre, è bene prendere atto di tutta una serie di condizionamenti, interiori ed esteriori, che interferiscono costantemente con il desiderare. Non soltanto i desideri di altri sono permeabili ai nostri, ma la stessa civiltà dei consumi e della pubblicità ha costruito un modello antropologico sostituendo i bisogni re15



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