Carlo Dorofatti - Essere ciò che siamo

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Nato a Milano nel 1970, Carlo Dorofatti esplora da oltre vent’anni le tradizioni spirituali d’Oriente e Occidente e le cosiddette discipline di confine: archeologia misterica, antropologia del sacro e fisica esoterica. Studia inoltre la neo-gnosi thelemica e la medicina naturale. Fondatore del Centro Studi Ascensione 93, dal 2008 è membro dell’International Conference on Ancient Studies. Pubblica articoli su numerose riviste specializzate e su diversi portali online. È fondatore e presidente dell’Accademia A.Co.S e tiene conferenze e seminari in Italia e all’estero, nel tentativo di sviluppare un network mondiale di ricercatori e di gruppi in grado di rappresentare l’avanguardia culturale e spirituale di questa Nuova Era. Ha già pubblicato i saggi Nient’altro che se stessi (Nexus 2010), Anima e realtà (Nexus 2011) e Metamorfosi (Anima 2012).

essere ciò che siamo

carlo dorofatti

essere ciò che siamo Ricerca interiore, sessualità e meditazione Prefazione di Claudio Marucchi

Dall’esoterismo alla Non-Age: sintesi per una spiritualità senza compromessi

SPAZIOINTERIORE

È bello voler creare e condividere opportunità sane, nuove e stimolanti, ma l’individuo è, e deve rimanere, sempre al centro: protagonista responsabile, maestro e guaritore di se stesso, apprendista umile e intelligente, ricercatore libero e autodeterminato, unico e ultimo giudice di se stesso. Si parla tanto di Nuovo Ordine Mondiale: ebbene io sono per un nuovo ordine personale. Abbiamo bisogno, prima di tutto, di rientrare in noi stessi per creare le condizioni di un radicale risveglio (o forse ripristino?) dei valori umani e naturali. Dobbiamo uscire dai reiterati cicli dell’illusione: non una Nuova Era, una New Age, ma una Non-Age!

Carlo Dorofatti

carlo dorofatti

Capire che non c’è più tempo per diventare ciò che siamo: attraverso quest’opera Carlo Dorofatti mostra infatti l’urgenza di incarnare fin da subito ciò che si è, senza più attendere un Maestro o la salvezza. Crollata la fiducia nelle religioni, nella politica e nell’etica, quello che resta è l’affinamento personale dello spirito. Nell’interazione tra le antiche tradizioni sapienziali e le recenti scoperte sulla coscienza si palesa l’esigenza di alimentarsi finalmente con un sano esoterismo; per fare ciò, diventa necessario eliminare dal pasto evolutivo tutta le dolcezze della New Age, autrice di scandalose scopiazzature dai grandi Maestri del passato, da cui sono state rubate soltanto le pietanze fast-food, ossia quelle più semplici, comode e gradevoli da vedere. L’Autore descrive, con precisione e leggerezza, gli strumenti per lo sviluppo armonico dell’individuo, adatti a chiunque sia interessato a vivere, in una maniera sorprendentemente nuova, la quotidiana discesa nel mondo.

ISBN 978-88-97864-12-7

carlo dorofatti

www.c arlodorofatti.com

9 788897 864127

13 euro

essere ciò che siamo



lanterne 2



Carlo Dorofatti

ESSERE CIÒ CHE SIAMO Ricerca interiore, sessualità e meditazione Introduzione di Claudio Marucchi

Dall’esoterismo alla Non-Age: sintesi per una spiritualità senza compromessi

SPAZIO INTERIORE


Carlo Dorofatti Essere ciò che siamo © 2012 Carlo Dorofatti © 2012 Spazio Interiore Tutti i diritti riservati Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli, 46 • 00176 Roma Tel. 06.90160288 www.spaziointeriore.com info@spaziointeriore.com illustrazione in copertina Satvat I edizione: dicembre 2012 ISBN 88-97864-12-7


INDICE

Ringraziamenti

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Prefazione di Claudio Marucchi

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Introduzione

premessa

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il mio viaggio

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channeling

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meditazione

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fenomeni

fisica esoterica

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esoterismo, storia e tradizioni sessualitĂ

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pratiche spirituali e di vita

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Introduzione

Molte delle seguenti riflessioni sono state pubblicate nella rubrica Dalla Tana del Bianconiglio – Posta metafisica: dubbi, incognite, riflessioni sulla rivista Oltreconfine – Cronache dai mondi visibili e invisibili. Altre domande-risposte sono state raccolte durante incontri, conferenze e seminari o derivano da e-mail e conversazioni online. Nelle estrapolazioni riportate è stato mantenuto il tono spontaneo e diretto della trascrizione originale. L’Autore non ha ritenuto di aggiungere altro perché le risposte date siano chiavi di lettura o, più semplicemente, prospettive e ipotesi di lavoro, piuttosto che esposizioni delle tematiche affrontate. Ovviamente tutti i discorsi sono aperti, il confronto e il dibattito continuano... Le risposte sono qui categorizzate per argomenti, ma sono tratte da vari incontri e conversazioni, anche online, avvenute in date diverse.

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Premessa

La realizzazione esistenziale può compiersi solamente attraverso un percorso creativo di ricerca ed esperienza di se stessi, che sia libero dal passato e da ogni forma di condizionamento. A prescindere dalle considerazioni su Dio, sui Miti, o sui personaggi e le vicende umane esemplari, più o meno idealizzate, penso che della vita, dell’universo e di tutto quanto1 non ci sia un senso, bensì un modo. Un modo di intendere e di vivere che può portare alla sensazione, all’ispirazione di un senso. La persona consapevole non può con un suo dire o con un suo fare cambiare più di tanto il corso insensato, caotico e ingiusto2 delle cose e della storia umana. Può solo regolarsi personalmente, in se stessa e per se stessa. Può solo essere. Creare il suo mondo. Questo mondo si basa su pochi fondamentali punti grazie ai quali partecipare al mondo collettivo attraverso il proprio mondo personale. La mia esperienza mi ha portato a individuare i cardini di una felice consapevolezza nell’Arte, come senso del bello e passione creativa, nel 1. Riferimento al libro L’universo, la vita e tutto quanto, terzo libro della serie Guida galattica per gli autostoppisti scritta da Douglas Adams. 2. Lo sappiamo che è tutto giusto, che tutto è perfettamente al suo posto, ma cercate di seguirmi nel discorso, senza inutili sofismi.

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Gioco, come umorismo, senso della sfida e passione espressiva, e nel Sentimento, come amore, amicizia, ispirazione e tenerezza. Tutto il resto non ha senso. O può avere senso solo se imbevuto di tali essenze. Attraverso queste lenti si può dare significato e imprimere una direzione armoniosa, etica ed estetica alle relazioni, alle amicizie, alla vita familiare, alla coppia se così si desidera, al lavoro, alle necessità e alle vicende più diverse, così come alle emozioni e alle scelte, per trovare una via di saggezza, felicità, persino di potere. Di entusiasmo. L’Eros è quanto di più vicino all’essenza mistica dell’Arte, così come del Gioco e del Sentimento, perché è queste cose. Ci avvicina a concetti sublimi, all’autofecondazione che porta alla nascita seconda, al mistero della vita. È questo che va cercato: non l’illuminazione, non Dio, non la perfezione, non l’appagamento. Ma questo Eros. In tutto. Così come l’umorismo ci aiuta perché complice dell’indifferenza, intesa come equanimità, longanimità e non-attaccamento ai giochi dell’illusione, l’Eros dà senso al coinvolgimento, alla partecipazione entusiasta al grande gioco. L’arte, la contemplazione, il senso del gioco che ci fa distaccati dalle emozioni e dalle illusioni, il sentimento nella tenerezza dell’amicizia e nell’intesa dell’amore. Tutto vissuto nel gioco dei pensieri e delle idee, delle circostanze e delle necessità, ma soprattutto sentito nel corpo che vive! Nel proprio grande mondo. Ecco Dio. Gesù Cristo, il Buddha, vogliono essere esempi viventi che si può fare. Magari mai vissuti, sono tuttavia grandi testimoni. Sono la speranza. Il concetto è proprio quello di essere testimoni, che significa anche accettare che la conoscenza, dentro di sé risvelata, implica il vivere su di sé tutte le conseguenze. tu sei quello3. 3. Riferimento al libro di Raphael, Tat Tvam Asi – Tu sei quello (Asram Vidya 1982), che invito a leggere.

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Però attenzione: noi siamo un ponte tra il trascendente, ove siamo, e l’immanente ove siamo ciò che esperimentiamo. La vita è il ponte. Durante uno dei consueti incontri domenicali, organizzati tra amici e tuttavia aperti al pubblico proprio per condividere le nostre esperienze e conoscenze, giustamente mi si chiede: «Detto tutto questo, si volesse fare sul serio, cosa si potrebbe/dovrebbe fare?» Così, una lista ce la siamo fatta... così, per gioco... ed ecco cosa si potrebbe fare per cominciare a smetterla di vivere a caso: • risolvere le proprie necessità di sopravvivenza e indipendenza; • creare le condizioni per un contesto ambientale favorevole; • darsi un minimo di ordine: ritmi, meditazione, disciplina fisica, alimentazione, lavoro, pratiche, saluti, purificazioni, diario;4 • creare le condizioni per un contesto umano favorevole: amicizia, comunione e fratellanza; • organizzare con gioia ed equilibrio intenti, impegni, attività ed energie; • recuperare e sviluppare il rapporto con la natura e il senso reale e pratico delle cose; • imparare a nutrirsi di energia: luce, vita, significati; • organizzare il proprio studio-riflessione personale; • educare mente ed emozioni; 4. Per le pratiche accennate rimando al mio Metamorfosi, Anima Edizioni 2012. Si tratta di un manuale pratico, un pamphlet nel quale fornisco alcuni suggerimenti per disciplinare la propria vita attraverso una sorta di ritualità personale che include tecniche molto semplici, ma che nella mia ricerca personale mi hanno dato e mi stanno dando molto. Si parla di ritualità quotidiana, di momenti di presenza a se stessi, e anche di un approccio alla vita che sento in sintonia con quello che sarà il nostro prossimo futuro. Ecco la metamorfosi, cioè la possibilità e la necessità di una trasformazione radicale e profonda di sé e quindi della vita e della realtà: parlo proprio di trasformazione fisica, di nutrirsi attraverso il sole, riattivare la fotosintesi clorofilliana delle nostre cellule, rivedere completamente il concetto di vita, di lavoro, di evoluzione. Cerco di dare degli spunti per lasciar veramente andare i vecchi schemi e per rivolgersi verso nuovi orizzonti in modo radicale.

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• organizzare5 la propria sperimentazione artistica; • applicare davvero le proprie conoscenze al rapporto con gli eventi; • indagare la propria sensibilità ulteriore; • indagare il rapporto con l’altro, con l’invisibile e con l’oltre; • essere un messaggio felice di vita e di speranza, testimoniare con l’esempio. Da dove si comincia? Da quello che siamo... e, mediamente, non siamo messi proprio bene, se la vogliamo proprio dire tutta. Spesso mi si fa l’esempio arcinoto della caverna di Platone: ebbene, secondo me siamo messi ancora peggio! Non solo ci figuriamo un mondo dalla semplice proiezione di ombre su di un muro, ma quelle ombre non si riferiscono neppure a qualcosa di reale: sono le risultanze, come ombre cinesi, di figure e forme accartocciate, inciampate l’una sull’altra! Vediamo un’illusione nell’illusione. Partiamo da qui: svincolandoci dal dialogo mentale associativo e dal bisogno di considerazione. Bisogna smettere di polarizzarsi: è un gioco perverso e inconcludente. Dobbiamo uscire da tutto questo. Non è questo o quello, ma questo e quello, anzi né questo né quello! Sono tutte illusioni. Giochiamoci, ma non identifichiamoci. Noi siamo altro. Siamo qui per altro. La Vita corregge, guida e insegna. A volte in modo severo e doloroso, a volte attraverso inaspettate sorprese. È un Maestro sempre coerente, puntuale e precisissimo. Si muove secondo logiche ampie, non scontate, diverse dalle nostre aspettative condizionate, ristrette e sempre troppo umane. Un amico una volta mi disse: «La Vita ti dà tutto quello che ti serve in abbondanza e ti toglie tutto quello che c’è da togliere!» Saggissima osservazione. La Vita sa. Se la ascoltiamo con serenità (e un po’ di impassibilità) 5. Non spaventi questo “organizzare”: è più un lasciare che sia, un aprirsi a...

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ci può aiutare tanto. Ma bisogna essere sinceri, consapevoli e totalmente responsabili; ovvero puri, anche nell’errore. Anche nella rettitudine! La Vita è, per questo, ancora una volta un miracolo. Non si può lasciarsi andare. Non si può che lasciarsi andare. Sempre con umiltà e coraggio. Accettando e affrontando. Senza farsi impressionare troppo. Senza attaccamenti. Eppure con passione erotica, senso del gioco, con arte e sentimento. Con fede e gratitudine. Ecco la ricetta, la formula dinamica – riscoperta istante per istante – per diventare perfetti allievi della Vita, nel mondo ma non del mondo. Oggi, forse come non mai, non si può più stare nel mezzo. La crepa che si è aperta sotto i nostri piedi si sta divaricando sempre di più! Cosa significa per ognuno – cosa significa per me! – stare di qua? Cosa significa stare di là? In ogni caso bisogna decidere in fretta. Essere totali e, comunque, assolutamente precisi. Tagliare, spostare il baricentro e andare... Dove sono io? Con il corpo? Con la mente? Dov’è il mio cuore? Ora essere equilibrati, diplomatici, è impossibile: essere con tutto se stessi o di qua o di là. E ognuno sa, deve sapere, per se stesso, cosa significa il suo di qua e il suo di là. Dove? Come? È necessario – per l’ennesima volta! – fare il punto. Su tutti i fronti. Buona Meditazione.

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Nato a Milano nel 1970, Carlo Dorofatti esplora da oltre vent’anni le tradizioni spirituali d’Oriente e Occidente e le cosiddette discipline di confine: archeologia misterica, antropologia del sacro e fisica esoterica. Studia inoltre la neo-gnosi thelemica e la medicina naturale. Fondatore del Centro Studi Ascensione 93, dal 2008 è membro dell’International Conference on Ancient Studies. Pubblica articoli su numerose riviste specializzate e su diversi portali online. È fondatore e presidente dell’Accademia A.Co.S e tiene conferenze e seminari in Italia e all’estero, nel tentativo di sviluppare un network mondiale di ricercatori e di gruppi in grado di rappresentare l’avanguardia culturale e spirituale di questa Nuova Era. Ha già pubblicato i saggi Nient’altro che se stessi (Nexus 2010), Anima e realtà (Nexus 2011) e Metamorfosi (Anima 2012).

essere ciò che siamo

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essere ciò che siamo Ricerca interiore, sessualità e meditazione Prefazione di Claudio Marucchi

Dall’esoterismo alla Non-Age: sintesi per una spiritualità senza compromessi

SPAZIOINTERIORE

È bello voler creare e condividere opportunità sane, nuove e stimolanti, ma l’individuo è, e deve rimanere, sempre al centro: protagonista responsabile, maestro e guaritore di se stesso, apprendista umile e intelligente, ricercatore libero e autodeterminato, unico e ultimo giudice di se stesso. Si parla tanto di Nuovo Ordine Mondiale: ebbene io sono per un nuovo ordine personale. Abbiamo bisogno, prima di tutto, di rientrare in noi stessi per creare le condizioni di un radicale risveglio (o forse ripristino?) dei valori umani e naturali. Dobbiamo uscire dai reiterati cicli dell’illusione: non una Nuova Era, una New Age, ma una Non-Age!

Carlo Dorofatti

carlo dorofatti

Capire che non c’è più tempo per diventare ciò che siamo: attraverso quest’opera Carlo Dorofatti mostra infatti l’urgenza di incarnare fin da subito ciò che si è, senza più attendere un Maestro o la salvezza. Crollata la fiducia nelle religioni, nella politica e nell’etica, quello che resta è l’affinamento personale dello spirito. Nell’interazione tra le antiche tradizioni sapienziali e le recenti scoperte sulla coscienza si palesa l’esigenza di alimentarsi finalmente con un sano esoterismo; per fare ciò, diventa necessario eliminare dal pasto evolutivo tutta le dolcezze della New Age, autrice di scandalose scopiazzature dai grandi Maestri del passato, da cui sono state rubate soltanto le pietanze fast-food, ossia quelle più semplici, comode e gradevoli da vedere. L’Autore descrive, con precisione e leggerezza, gli strumenti per lo sviluppo armonico dell’individuo, adatti a chiunque sia interessato a vivere, in una maniera sorprendentemente nuova, la quotidiana discesa nel mondo.

ISBN 978-88-97864-12-7

carlo dorofatti

www.c arlodorofatti.com

9 788897 864127

13 euro

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