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60 ANNI TRA PILOTI E TORTELLINI LA COLLEZIONE DI MANIFESTI DI LAURO MALAVOLTI

60 ANNI TRA PILOTI E TORTELLINI

LA COLLEZIONE DI MANIFESTI DI LAURO MALAVOLTI

Lauro Malavolti a Modena e nel mondo del collezionismo rappresenta un’istituzione. Già noto ristoratore, vanta una collezione di manifesti a tema motoristico davvero unica. Nel 2006 gli chiesi di preparare un menù in occasione del lancio della Maserati Quattroporte Sport GT a Modena, in Accadenia Militare, per la cena di gala con ospiti e giornalisti. Non un menù normale però, ma uno da intenditori, con i piatti preferiti dei piloti che hanno corso con le Maserati. Lauro superò se stesso, e il risultato lo vedete nella pagina a fianco. Definisce la sua collezione ”La carta ruggente” perché ha raccolto in oltre mezzo secolo di carriera, frammenti gloriosi che raccontano l’epopea delle competizioni. Lauro iniziò all’età di 13 anni il suo primo lavoro come cameriere, al ristorante Cantoni di Modena in via Emilia Est (ponte Pradella), zona strategica, perché situata tra la Scuderia Ferrari in via Trento Trieste e, a 600 metri, le Officine Maserati in Viale Ciro Menotti 322. Per questo motivo Cantoni era frequentato da personaggi dell’automobilismo mondiale: allora Modena (dopo Monza, ovviamente, ndr) era già definita la capitale mondiale dell’auto. Il primo giorno di lavoro Lauro servì Enzo Ferrari, ma fu solo alla fine della cena, che capì chi era, e fu una grande emozione. Enzo Ferrari aveva l’usanza di cenarvi, perché a mezzogiorno pranzava a Maranello. Di solito ci andava con la moglie Laura, accompagnati dall’autista Peppino: il commendatore amava spesso mangiare con i amici, collaboratori e piloti. I primi piloti che Lauro ha frequentato sono stati Luis Chiron, Piero Taruffi, Juan Manuel Fangio, Froilan Gonzales. Oltre a Ferrari, ha conosciuto anche il commendatore Adolfo Orsi e il figlio Omer, proprietari della Maserati, e Mimmo Dei - Presidente della Scuderia Centro-Sud - inesauribile fucina di talenti. Questa scuderia aveva sede a Modena di fronte all’entrata dell’aerautodromo. Conobbe anche Vittorio Stanguellini, Alejardo de Tomaso, Martino Severi e Guerrino Bertocchi (due grandi collaudatori: uno Ferrari, l’altro Maserati), poi l’ing. Giulio Alfieri.La sua collezione ebbe inizio tra il ’57 e il ‘59 quando il pilota Giorgio Scarlatti, invece di lasciargli le mance gli portava i poster delle gare alle quali partecipava. Cosi fecero anche altri campioni: Behrà, Collins, Phil Hill, Fangio, che gli porto quello di Cuba 1957 (si veda KERB MOTORI n. 2). Poi Bandini, Surtees, Ickx, Scarfiotti, i fratelli Rodriguez, Moss, Villoresi, Vaccarella, Govoni, Boffa, Parkes, Ginther e tanti altri driver di ogni epoca.Il lunedì e il martedì tantissimi conduttori privati venivano provare a Modena, dopo aver corso la domenica, per fare la messa a punto delle loro vetture. Poi andavano a mangiare da Lauro e lasciavano le loro auto sopra i carrelli davanti al ristorante: sembrava di essere ai box. Lauro ha lavorato al ristorante Cantoni fino al 1970 poi ha cominciato una

nuova avventura: si è messo in proprio, e ha acquistato una piccola trattoria in viale Ciro Menotti, angolo via Usiglio. Qui ha arredato le pareti con i manifesti dei G.P. e le fotografie dei piloti. Fangio gli diceva che il locale era troppo piccolo per esporre i manifesti… e più avanti Lauro lo accontenterà cambiando sede. A ogni pilota Lauro chiedeva una dedica che valorizzasse i poster.I manifesti di quegl’anni erano molto belli: le organizzazioni dei vari autodromi commissionavano ad artisti famosi, i disegni per pubblicizzare gli eventi. Queste immagini ritraevano spesso duelli tra campioni e reali episodi di gara. Nella prima trattoria di Lauro, nel 1986 si tenne una serata d’eccezione: quella del 20° anniversario della Lamborghini Miura, organizzata dal Lamborghini Club France. Quella sera l’ospite d’onore fu proprio Ferruccio Lamborghini e venne stampato un manifesto dell’evento.Nel 1989 Lauro si spostò un po’ più in là, sempre in viale Ciro Menotti. Ribattezzata la “strada dei motori”, perché sede della Maserati, prosecuzione di via Trento Trieste dov’è nata la Ferrari, percorso per arrivare dove nacque la Scuderia de Tomaso all’inizio di via Albareto, e infine viatico per proseguire in direzione della Lamborghini, a Sant’Agata. Nel nuovo locale Lauro espose circa 300 manifesti e tante foto dello storico aerautodromo di Modena, scattate dall’indimenticato giornalista e fotografo americano Peter Coltrin. Inoltre grazie a Don Sergio Mantovani, che la ebbe in dono da Giulio De Angelis, espose anche la Chevron-Toyota di F.3 con la quale il compianto Elio vinse il G.P. di Montecarlo di F3. Vennero esposte anche la Ferrari numero 27 di Michele Alboreto e la Lambo F.1 di Mauro Forghieri. I suoi clienti definivano il ristorante un museo di automobilia. E in effetti all’ingresso del locale stava in bella mostra una tabella di ferro che lo identificava come trattoria ritrovo di “SPORTIVI RUGGENTI E BUONGUSTAI”. Tra i piloti più assidui, René Arnoux, con cui è nata una bella amicizia, il grande e sfortunato Michele Alboreto, Pironi, Villeneuve, Scheckter, Martini, David Piper, Maria Teresa De Filippis, e tanti altri. Tra di loro, un ricordo speciale Lauro lo riserva a un personaggio che ha fatto grande la Ferrari: Luigi Chinetti SR. Importatore del marchio del Cavallino negli Stati Uniti e anche corridore vittorioso a Le Mans. Quando il 17 luglio 1991 festeggiò il traguardo del 90° compleanno con amici nel suo ristorante, la Ferrari gli dedicò una medaglia e un menù particolare. Dal ’96 al 2000 Lauro ha creato e curato la pubblicazione “Il Menù dei Motori”, dedicato alle realta motoristiche della zona. Sono ormai 12 anni che non ha più il ristorante ed è andato in pensione, ma a volte gli viene la nostalgia, specie quando incontra i vecchi piloti. Lo si incontra ancora a Monza e Montecarlo, dove accompagna gli amici a vedere i G.P., visto che grazie alle sue conoscenze riesce sempre a trovare i posti migliori. Ora il suo tempo lo dedica alla ricerca dei poster mancanti alla sua collezione e ad altri cimeli, e gli capita di collaborare a mostre come quella appena terminata al Foro Boario di Modena dedicata a Gilles. Villeneuve. (a. citt.)

©A. Cittadini

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