Onda d'Urto Dicembre 2004

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ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno VII, n.2, Dicembre 2004 http://web.tiscali.it/liceoporporato/onda/onda_d'urto.htm — ins.resp. a.denanni

250 studenti del Porporato fanno animazione di “Estate Ragazzi”

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Indice:

I bambini soldato pag. 3 I bambini della Shoah pag. 8 Estate Ragazzi pag.4-5 La strage degli innocenti pag.9 Una foresta al Porporato pag. 2 Una brasiliana fra noi pag. 6 Supplemento d’anima pag. 10 Il diritto di sognare pag. 2 Progetti Unicef pag. 7 Un campione tra noi pag. 12 Statistiche sull’infanzia p. 3 L’infanzia del Brasile pag. 8 Cineforum d’istituto pag.13

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Test divertentissimo pag.14 Orange County pag.16/17 Il mistero dei templari pag.17 Il Codice Da Vinci p.18/19 Cos’è il mondo? pag. 19

Lettere alla redazione p.20/21 La velocità e la vita pag.20 Appello al vs. cuore pag.20 I nomi più gettonati pag.21 Pubblicità P.E.T.ardi pag.22


Una foresta al Porporato

Il diritto di sognare

“Un mondo di bambini” è il titolo di apertura di questo numero di Onda d’urto, ma anche un mondo di animatori di bambini, che frequentano il Liceo Porporato. Da un’indagine che abbiamo fatto nelle classi risulta che 250 giovani fanno animazione di Estate Ragazzi nelle parrocchie, nei comuni o presso altri enti. E poi dicono che i giovani sono menefreghisti, senza valori, disattenti ai bisogni dell’altro, superficiali, fracassoni! Ci saranno pure quelli e in certe situazioni di svago e di amicizia lo sono pure questi 250, ma il mondo giovanile non è solo quello che compare sui giornali negli episodi di cronaca nera come quello del liceo di Milano allagato per la “bravata” di un gruppo di giovani incoscienti. La realtà giovanile è molto varia e lo slancio positivo, l’entusiasmo, la disponibilità, la voglia di protagonismo... sono di gran lunga superiori al “rumore dell’albero che cade”. Purtroppo “la foresta che cresce” non fa notizia. In questo numero del nostro giornale, che esce prima di Natale, in cui - come da stereotipo - si è tutti più buoni (?), abbiamo voluto dar spazio a questo spaccato di bontà di molti giovani del nostro istituto, convinti che in loro si rispecchi la stragrande maggioranza dei giovani e questo episodio segnalato è solo uno tra i tanti impegni positivi che molti portano avanti senza fare rumore (basta pensare alle adozioni a distanza in Bangladesh o all’impegno di tanti nel volontariato!). A tutti, impegnati e non impegnati, buone Natale e buone vacanze. La Redazione

Ultimamente si parla molto di bambini. Bambini sfruttati, bambini viziati, bambini vittime di attentati, bambini soffocati dalle continue immagini che ci vengono proposte alla televisione. Nell’immaginario comune rappresentano la speranza di un mondo nuovo, di un possibile cambiamento. Per questo si discute su come tutelarli dagli atti sconsiderati degli adulti, che troppo spesso, non si preoccupano di difendere la loro innocenza. I bambini hanno la capacità di trovare il lato buono e magico di ogni situazione, tutto può diventare un gioco: una nuova scoperta, un nuovo mondo. Ma stiamo distruggendo anche questo. Ogni bambino ha il diritto di essere protetto, eppure ancora oggi nel mondo 246 milioni di bambini sono costretti a lavorare, tre quarti di loro sono sfruttati in attività pericolose e 2 milioni sono vittime di sfruttamento sessuale (dati UNICEF 2004). Per non parlare dei bambini soldato che continuano ad essere tantissimi. Solo il 3 settembre scorso centinaia di bambini sono stati uccisi, feriti e maltrattati durante la strage di Beslan. Ora sono tornati a scuola ma la loro vita non sarà più la stessa, ci vorranno anni di terapia perché superino il dolore e gli orrori che hanno conosciuto. E mentre subivano sulla loro pelle ogni tipo di crudeltà, i bambini più fortunati, nelle altri parti del mondo, vedevano le immagini della tragedia in televisione. Anche senza capire interamente cosa stava succedendo, sono rimasti colpiti e spaventati e, con il loro tipico intuito, hanno individuato il nocciolo della questione chiedendosi perché stava accadendo, se sarebbe successo ancora e anche a loro. Ma l’intervento della televisione non si ferma qui. Infatti capita sempre più spesso di trovarsi di fronte a bambini che parlano e ragionano copiando la battute di pubblicità o di programmi televisivi. È un fenomeno forse meno importante degli altri, ma altrettanto preoccupante. Viene da chiedersi se l’innocenza esista ancora o se i più piccoli siano così condizionati da ciò che ci circonda da aver perso completamente la spensieratezza e la spontaneità che li caratterizzano. Tornare indietro è un’utopia, ma se ritrovare la magia di quando si è bambini è davvero impossibile, cerchiamo almeno di impegnarci a conservarla in questi piccoli portatori di speranza che hanno il diritto di sognare.

ADOZIONI A DISTANZA A Sono stati raccolti per i chi bambini del Bangladesh ama e versati nel c/c dormire della Rishilpi ma si sveglia € 5717

sempre di buon umore. A chi saluta ancora con un bacio. A chi lavora molto e si diverte di più. A chi va in fretta in auto, ma non suona ai semafori. A chi arriva in ritardo ma non cerca scuse. A chi spegne la televisione per fare due chiacchiere. A chi è felice il doppio quando fa a metà. A chi si alza presto per aiutare un amico. A chi ha l'entusiasmo di un bambino ma pensieri da uomo. A chi vede nero solo quando è buio. A chi non aspetta Natale per essere più buono.

“I bambini sono semi di luce che cercano amore, ispirazione, guida e la promessa di un mondo di armonia e generosità. Agli adulti spetta la grande responsabilità di offrire loro un terreno in cui far germogliare la luce che è in ognuno di noi.” Autore sconosciuto

Auguri BUON NATALE 2004

La Redazione

Sara 2BL 2


Statistiche sull’infanzia nel mondo Nel mondo ci sono 2,1 miliardi di bambini, circa il 35% della popolazione mondiale. Ogni anno ne nascono circa 129 milioni. In tutto il mondo, 1 bambino su 4 vive in estrema povertà con famiglie che hanno un reddito inferiore ad un dollaro al giorno. Su 100 bambini nel mondo: ° ° ° ° ° °

55 sono nati in Asia (19 in India, 18 in Cina); 8 in America Latina e nei Caraibi; 16 nell’Africa Subsahariana; 7 in Medio Oriente e Nord Africa; 6 nell’Europa orientale; 8 nei Paesi industrializzati.

I bimbi-soldato nel mondo Escalation di terrore, dati alla mano, non è l’ultimo bollettino delle vittime del terrorismo, ma l’esito di una ricerca estesa e scrupolosa condotta dalla Coalizione “Stop, all’uso dei bambini soldato!”. Presentata a Londra, la “Relazione Globale sui Bambini Soldato 2004”, è un’amara denuncia delle violenze perpetrate ai danni dell’infanzia: il reclutamento dei bambini nella macchina della guerra.

Lo studio, realizzato nell’arco di tre anni (aprile 2001-marzo 2004) su 196 paesi, rapContinuando l’analisi, tenendo sempre il riferimento di 100 bambini, presenta la rassegna più completa del fenopossiamo notare: meno, su scala mondiale. In esso si sottolinea come, nonostante i richiami dell’ONU, il Registrazione: la nascita di 33 bambini non viene registrata percoinvolgimento dei bambini nei conflitti riché non sono mai nati; Vaccinazioni: 27 bambini non vengono vaccinati contro le malattie; sulti stagnante o persino aggravato. Drogati, rapiti e minacciati sono facilmente addestraMalnutrizione: 32 bambini soffrono di malnutrizione prima dei 5 bili alle lusinghe dei signori della guerra, apanni, solo 44 vengono allattati ai primi mesi di vita; poggiati dalla complicità dei governi che – Acqua e impianti igienici: 18 bambini non hanno accesso ad acqua denuncia il rapporto- “hanno continuato a potabile e 39 vivono in aree prive di impianti igienici; provvedere per gli addestramenti militari e a Istruzione: 18 bambini non frequentano la scuola, 25, invece, inifornire assistenza alle forze armate che si avvalevano dei bimbi-soldato, incoraggiando le ziano a frequentare la prima elementare, ma non proseguono fino forze paramilitari a fare altrettanto". alla quinta; Alfabetizzazione: 17 bambini non sanno né leggere né scrivere; Lavoro minorile: ° 1 bambino su 4 tra i 5 e i 14 anni dei Paesi in via di sviluppo; ° la metà dei bambini che lavorano lo fanno a tempo pieno; ° 8 bambini su 21 nati in Africa lavorano; ° 12 bambini su 55 nati in Asia lavorano; ° 1 bambino su 8 nati in America Latina lavora. Speranza di vita: nei Paesi più poveri le persone hanno una speranza di vita media intorno ai 64 anni, nei Paesi industrializzati è di 78 anni, nei Paesi dove è molto diffuso l’AIDS è attorno ai 40/50 anni.

Si calcola che siano oltre 300.000 i minori arruolati, 40.000 dei quali in Afghanistan, Angola e Sierra Leone; 25.000 in Costa D’Avorio e Sudan. Dalla Relazione risulta che ad essere coinvolti non sono solo i paesi in situazione di conflitto più o meno nota, ma anche diversi governi occidentali colpevoli di aver fornito appoggio all’addestramento dei piccoli. L’allarme che viene dato è chiaro, e comporta ricadute di lungo periodo, perché “i governi ed i gruppi armati stanno rubando l'infanzia a generazioni intere di minori”, afferma Casey Kelso, direttore della Coalizione promotrice della ricerca.

I problemi più gravi dei bambini riguardano la fame e la malnutrizione, l’abbandono, lo sfruttamento e le gravi malattie. Bisognerebbe fare qualcosa per risolvere questi gravissimi problePer conoscere più da vicino l’argomento: mi, qualcosa di concreto: aiuti umanitari, raccolte di fondi, ecc… www.bambinisoldato.it Purtroppo, però, ciò non sempre accade; noi che viviamo in un Paese sviluppato dobbiamo metterci nei panni di chi vive nei Paesi più poveri in modo da poter comprendere a fondo ciò che quella gente è costretta a sopportare ogni giorno della sua vita e pensare: perché questo accade? Come si può risolvere? Se è vero che siamo tutti uguali, perché c’è gente che vive da re e, poco distante, gente che muore di fame e di stenti? Non sarebbe il caso di fare qualcosa? Da http://www.aquiloneblu.org/numeri/condizione_infanzia.htm

Jodie & Elena 1A/L 3


“ESTATE RAGAZZI” NEL PINEROLESE CON 250 STUDENTI DEL PORPORATO

La vignetta di Charlie B. segue a pag 7

Moltissimi ragazzi del Pinerolese sono stati impegnati durante l’estate in attività di animazione nei vari “Estate Ragazzi” o campi estivi organizzati perlopiù dagli oratori o dai comuni. In base ad un’indagine che abbiamo fatto, circa 250 di questi ragazzi/e frequentano il liceo Porporato Dedichiamo queste due pagine di “Onda d’urto” a questa importante esperienza della rimpianta estate di molti studenti del Porporato!

“TESTIMONIANZE”… Nome e classe? 1. Francesca DG. 4A L 2. Francesca M. 4A L 3. Jessica 3D S 4. Giulia 2A L Dove hai fatto l’animatrice/ animatore? 1. A Pinerolo, al Murialdo 2. A Bricherasio 3. A Pinerolo, alla Tabona, presso la parrocchia dei S. Michele e Lorenzo 4. A Piscina. In che periodo? 1. Fine giugno + prima settimana di luglio 2. Da giugno ad agosto Interviste a cura di Francesca N. 4A L 3. Dal 14/06 al 9/7 4. Dal 21 giugno al 9 luglio. Da chi era organizzato? 1. Da Aldo Rizzo 2. Dall’oratorio 3. Dal Parroco e da Suor Gemma 4. Da noi animatori e dalla parrocchia. In quanti animatori eravate? 1. Circa 15 2. 60-65 animatori 3. Circa 30 4. Venti Con quanti bambini? 1. Circa 170 2. 200-220 circa 3. Circa 100 4. Circa 150. Di che età? 1. Dai 4 ai 14 anni 2. Dai 4 ai 14-15 anni 3. Dai 5 ai 13 anni 4. Dalla prima elementare alla terza media. Quali erano le attività principali? 1. Erano giochi organizzati, laboratori di creatività, riunioni tra animatori e bambini (momento formativo) e palco 2. I giochi (organizzati e liberi) e i laboratori di creatività 3. La caccia al tesoro il lunedì, il grande gioco e la gita il venerdì, gli altri giorni ogni gruppo aveva un suo programma autonomo 4. L’Inno, la scenetta del giorno recitata da noi animatori sul tema dell’Estate Ragazzi (quest’anno era “Il Signore degli Anelli”), momenti di gruppo e giochi organizzati divisi per età, preghiera. Questo le prime due settimane, la 4


terza si è preparato uno spettacolo sulla base delle scenette fatte da noi animatori, con l’inserimento di canti e balletti. L’ultima sera si è proposto lo spettacolo a tutto il paese nel salone - teatro. Gite? 1. Sì, in piscina e in montagna 2. Sì, una volta la settimana per tutto il periodo. In piscina, in montagna, in un parco giochi… 3. Una alla settimana. Siamo andati alle Cupole, a Colle Don Bosco e l’ultima settimana abbiamo fatto un’uscita in una fattoria 4. Sì. Tutti gli anni si va un giorno in montagna e uno al parco acquatico “Le Caravelle”. Perché hai deciso di prenderti questo impegno? 1. Per stare a contatto con i bambini e anche per divertirmi 2. Perché mi piacciono i bambini e mi diverto con loro 3. Perché è un lavoro che amo. Mi piace moltissimo lavorare con i bambini e i ragazzi, soprattutto quando riesco a trasmettere qualcosa di positivo 4. Mi piace stare con i bambini e poi ho sempre frequentato l’ambiente da “animata”. Considero gli animatori come “un modello”, così appena ho avuto l’età ho iniziato anch’io. Sei stata/o pagata/o? 1. Sì ma solo quando facevo il mattino 2. Sì, ma credo che l’avrei fatto anche senza guadagno 3. No 4. No. L’avevi già fatto altri anni? 1. Sì 2. Sì, questo è stato il quarto anno 3. Sì, lo faccio da 3 anni 4. È stata la prima volta con Estate Ragazzi, però avevo fatto l’animatrice all’oratorio tutto l’anno. Lo rifarai? 1. Non lo so 2. Credo di sì! 3. Certamente! 4. Sì, sto continuando tuttora Aspetti positivi? 1. Stare con i bambini e avere responsabilità; il divertimento. 2. Il contatto con i bambini, sentirsi responsabili e… molto divertimento! 3. Quando vedi che il programma per cui ti sei sbattuta funziona e soprattutto piace ai ragazzi! 4. I bambini infondono tantissima allegria e una gran voglia di vivere; poi è un’esperienza che arricchisce e responsabilizza molto. Aspetti negativi? 1. Quando i bambini non ti prendono sul serio 2. Non ce ne sono stati! 3. Quando non riesci a coinvolgere tutti in qualcosa! 4. Lavorare con 150 ragazzi, di età diverse, in uno spazio non molto grande... non è la cosa più semplice del mondo! Comunque basta essere ben organizzati e tutto si risolve. Poi ci sono i normali contrasti tra animatori, anche se a volte un po’ forti: chi era da più anni che faceva l’animatore pensava di poter “comandare” a suo piacimento i più piccoli e poterli trattare male come e quando voleva... Giudizio e commento generale sull’esperienza? 1. Sono contenta perché oltre a divertire i bambini sono riuscita a divertirmi pure io, anche se a volte nel gruppo degli animatori ci sono state delle incomprensioni. In ogni caso il giudizio è positivo. 2. Esperienza molto divertente e da rifare 3. Questo lavoro mi appaga molto, voglio riuscire a trasmettere qualcosa a qualcuno che poi, a sua volta, lo trasmetterà ad un altro. E poi adoro stare assieme ai bambini; spero di poter continuare ancora per anni. 4. Sicuramente è un’esperienza positiva che aiuta a crescere, a responsabilizzarsi e a confrontarsi con gli altri. Certo bisogna avere tanta pazienza, buona volontà e anche tempo materiale per farlo: le tre settimane di Estate Ragazzi sono il frutto di un lavoro iniziato almeno un mese prima con uno stage di preparazione, che termina la settimana prima dell’inizio effettivo dell’attività trovandosi mattino e pomeriggio all’oratorio per preparare il materiale delle giornate. 5


ADESSO VI RACCONTO… ...LA MIA ESPERIENZA DI ESTATE RAGAZZI Quest’estate ho fatto l’animatrice, per il secondo anno, e sicuramente lo rifarei, nonostante l’estremo sfinimento fisico e psicologico a fine giornata!(scherzo!). Certo bisogna essere sempre sull’attenti, allegri e disponibili con i bambini e, quel che a volte è peggio, con i genitori. Ma in cambio i bimbi sanno dare affetto, sorrisi e simpatia in un modo che molto poco ha a che vedere con quello in cui si ricevono dagli “adulti”! È un’esperienza che consiglierei a chiunque, specialmente a chi ama essere a contatto con i bambini (anche “bambini” di 14 anni) e giocare. Il ruolo implica la necessità di una certa responsabilità nei comportamenti propri e degli animati, pur rimanendo in un atmosfera informale, amichevole e scherzosa. È quindi importante riuscire a essere simpatici agli occhi dei bambini, che esigono attenzioni e atteggiamenti totalmente diversi da quelli che si aspetta un “adulto”, ma anche manifestare una certa maturità (non sarebbe opportuno che i bimbi rimanessero gravemente danneggiati dall’esperienza, a livello sia fisico che psicologico!). Bisogna dunque abituarsi a vedere le cose nella loro ottica, cercando di ricordarsi ogni tanto che dovremmo essere su un livello

“superiore” (per quanto sia nelle nostre possibilità!). La figura dell’animatrice è inoltre piuttosto sfaccettata, in quanto talvolta bisogna essere allo stesso tempo il clown della situazione, la mamma, la sorella maggiore, l’amica, la “maestra” (molto molto più raro!), o la baby sitter. In ogni caso i bambini (più o meno grandi) si fanno un’opinione di te, si costruiscono una tua immagine che, a mio parere, è molto importante, in quanto credo che riescano a vederci senza i pregiudizi dei grandi. Ed è quindi immensamente soddisfacente avere l’affetto di un bimbo di 3 – 4 anni, e allo stesso tempo, la stima di un ragazzino di 14! Inoltre è indispensabile sottolineare il fattore forse principale che spinge a continuare ad animare: il fatto che il nostro lato infantile in mezzo ai bimbi trova una valvola di sfogo e il divertimento è sempre più che assicurato anche per gli animatori! Per quanto una giornata in mezzo a loro (per non parlare dei campi estivi!) a volte possa “far sclerare”, la gratifica di quando ti corrono incontro a braccia aperte, si confidano con te e vengono a cercarti sorridenti è indescrivibile e giustifica tutto il resto! Francesca 4AL

Nome, cognome, età, nazionalità. Mi chiamo Larissa Trento, sono Brasiliana e ho 16 anni. Per ora frequento la 2BL, ma cambio spesso classe a seconda della materia. Da quanto tempo sei in Italia? Sono arrivata il 4 settembre di quest’anno. Perché hai dovuto trasferirti? Sono venuta in Italia grazie ad un’associazione non governativa, l’AFS Intercultura, che organizza soggiorni e scambi culturali per i ragazzi di tutto il mondo. Ho voluto trasferirmi qui in Italia per conoscere una cultura diversa, una nuova lingua straniera e venire a contatto con un altro tipo di vita. È un’esperienza meravigliosa! Per quanto tempo pensi di rimanere? Ho intenzione di fermarmi fino al termine dell’anno scolastico. Quali sono le difficoltà più grandi che stai incontrando? Per ora non ho problemi, ma posso assicurarvi che imparare a scrivere e a parlare l’italiano non è molto facile…! Cosa ti piace e cosa no dell’Italia? Una cosa che mi piace molto è che questo è un paese ricco di storia e di cultura. Il mio bisnonno era italiano, di un paese vicino a Trento, quindi la mia famiglia ha origini italiane. Per me stare qui è bellissimo, non mi sembra ancora vero! Sinceramente non ho ancora visto nulla che non mi piaccia. Un momento… forse…. Berlusconi…?! (Dobbiamo rassegnarci, questo qui non ce lo invidia pro-

prio nessuno…(n.d.a.) Cosa ti manca del tuo Paese? Ovviamente tutti i miei amici. Secondo te qual è la differenza più evidente tra l’Italia e il Brasile? Forse, anche perché viviamo in un paese tropicale, noi brasiliani siamo più aperti, estroversi e festosi di voi italiani. Le tue abitudini sono cambiate? Sì, ma in poche cose. Per esempio in Brasile mi svegliavo alle 6,00 perché la scuola inizia alle 7,15. Un’altra cosa a cui ero abituata era il mangiare sovente il riso con i fagioli neri (piatto tipico del Brasile), qui invece non si usa. Ma la cucina italiana mi piace molto…! E poi è cambiata la famiglia: in Brasile vivevo con mia madre e mio fratello maggiore, che ha 17 anni. Ora invece sono in una famiglia composta da due sorelline più piccole, i genitori che mi ospitano e il cane di casa. Cosa puoi dirmi della scuola? La scuola brasiliana è molto diversa: nel mio paese non esistono molti tipi di indirizzi (come il classico, linguistico, sociale, ecc..), ma uno soltanto, lo scientifico. S’inizia a studiare chimica, fisica e biologia già a 13 anni e a 17 se si vuole si possono continuare gli studi all’università. Inoltre le classi sono composte da 50 a 200 studenti, ma per fortuna c’è una grande organizzazione. Questo per quanto riguarda il sud del Brasile; purtroppo ci sono molte differenza con il nord, che è molto povero. Sara2BL

UNA BRASILIANA TRA NOI

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Progetti dell‘Unicef per i cittadini del futuro La gioventù non è composta solo da bambini provenienti da famiglie benestanti, con un reddito annuo che permette loro di possedere qualsiasi cosa e un promettente futuro; ma anche da altri che muoiono perché non sono stati vaccinati contro le sei principali malattie che colpiscono l’infanzia o che sono costretti a lavorare già in giovane età e non possono garantirsi un’istruzione. Di fronte a questa situazione l’Organizzazione della Nazioni Unite non è rimasta indifferente. Nel 1946 ha creato l’Unicef, Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Quest’ultimo, il cui iniziale obiettivo era di aiutare l’infanzia vittima della seconda guerra mondiale, in cinquantotto anni ha ottenuto una lista interminabile di successi tra cui l’estensione della sua opera benefica a più di 158 paesi e la vincita di un premio Nobel per la pace. Nel 2000, i paesi del mondo, riuniti nell’assemblea generale dell’ONU, hanno fissato una serie di importantissimi traguardi per ridurre da qui al 2015 le gravi disparità fra Nord e Sud del mondo. Per il raggiungimento di tali obbiettivi l’Unicef ha scelto di operare in cinque settori. Offrire prevenzione da malattie. Povertà, malnutrizione e carenze igieniche possono compromettere gravemente la salute di un bambino trasformando in minacce letali anche le più banali infezioni: malaria, dissenteria, polmonite e morbillo uccidono più di qualsiasi guerra. Per salvare la vita ai bambini affetti da tali patologie non occorrono costose tecnologie, ma misure a basso costo come vaccini, vitamine o zanzariere. Proteggere i bambini e i loro diritti. Nel mondo moltissimi bambini sono ridotti in schiavitù, o vittime di sfruttamenti sessuali, o oggetto di traffici per scopi illeciti o sfruttati per lavorare. Ogni “giovane cittadino” ha diritto ad essere protetto. Per questo l’Unicef lotta per esigere dai governi il rispetto delle leggi e delle norme internazionali, promuovere la considerazione dei diritti dell’infanzia nelle famiglie e nelle comunità e assistere le vittime dello sfruttamento e della violenza. Aiutare i bambini nella prima infanzia. Quasi 11 milioni di bambini muoiono prima di aver compiuto cinque anni. Le cause sono malnutrizione, scarse condizioni igienico-sanitarie e malattie. Anche lo stato di salute delle madri e il loro livello di istruzione influiscono sulla possibilità di sopravvivenza di un bambino molto giovane. I primi anni di vita sono cruciali: un bambino ben nutrito e curato fin da piccolo avrà la possibilità di crescere più sano e intelligente. Garantire a tutti un’istruzione. 121 milioni di bambini nel mondo non vanno a scuola neppure un solo giorno della propria vita e più della metà sono bambine. Eppure, è dimostrato che una bambina che ha studiato avrà meno figli e li crescerà più sani ed istruiti, saprà proteggersi meglio da rapporti sessuali indesiderati e dal contagio dell’AIDS e, soprattutto, assumerà un ruo7

Segue vignetta di pag. 4

lo economico, politico e sociale più incisivo nella società. Difendere dal contagio dell’HIV/AIDS. L’infezione da HIV/AIDS è una delle più gravi emergenze sanitarie della storia umana. Nel mondo si contano annualmente migliaia di bambini che ereditano il virus da madri sieropositive, cui se n’aggiungono più di 14 milioni resi orfani dall’AIDS, e nel 95% questi provengono dai paesi più poveri dell’Africa. I problemi dell’infanzia sono una triste realtà del nostro pianeta, una realtà attenuata dall’azione dell’ONU e di molte associazioni non governative, ma, tuttavia, la questione è ancora lontana dalla soluzione effettiva. L’unico modo per incominciare a risolvere tale questione è prenderne coscienza: non si può credere che la condizione dei bambini meno agiati non sia di nostra competenza o nascondere le proprie responsabilità dietro sporadiche donazioni di pochi euro. Il primo vero problema da combattere è l’indifferenza della gente. Solo a partire da questo si potrà seriamente pensare di creare un futuro migliore per il mondo. Gioia V/A ginnasio

Mondo multilaterale Solitamente siamo abituati a considerare come “mondo” solamente l’“Occidente”, inteso come Stati Uniti e, naturalmente, Europa; si aggiungono poi altri paesi marginali, che nell’ultimo periodo stanno assumendo un ruolo sempre crescente come possibili “mondi del futuro”. Infatti, accanto al nucleo dei due blocchi USA ed Europa, affini ma distinti, che condividono da tempo scambi a livello economico di beni materiali, ma anche spirituali, si presentano sempre più forti ed influenti altri tre “mondi”: la Cina che cresce e si sviluppa costantemente; il mondo arabo e i popoli islamici del Mediterraneo, i quali negli ultimi anni hanno manifestato alquanto “rumorosamente” la loro presenza; e infine i popoli africani, custodi di una tradizione e di un modo di concepire la vita differente dai popoli di altri continenti, nonostante l’Africa sia ancora debole economicamente e fragile politicamente. Il mondo che ci si prospetta, dunque, è un mondo vario e composto da culture differenti che si arricchiscono le une le altre facendo risultare il benessere e la dinamicità che deriva dalla molteplicità. Francesca 4 AL


L‘infanzia del Brasile vista con gli occhi di un missionario Don Trombotto, sacerdote della parrocchia di Frossasco, è andato più volte ad operare da missionario in Brasile a Joaquim Gomes, nel nord-est del paese. Conosce bene la realtà di quel luogo e soprattutto è informato su qual è la condizione dell’infanzia, alla quale si è dedicato con particolare attenzione in questi anni. “Ho iniziato a svolgere l’attività di missionario all’età di cinquant’anni e, da quel momento, sebbene abbia oramai raggiunto l’età di 74 anni non ho più smesso e tuttora non rinuncio, appena le condizioni lo permettono, a fare una visita di volontariato nel paese di Joaquim Gomes. Il paesaggio che questo territorio ci regala è molto simile a quello di altre zone sottosviluppate situate nelle periferie delle città: le case sono, di ridottissime dimensioni, addossate l’una all’altra e spesso abitate da 10-12 persone che convivono ammassate in 20 mq; mancano i più elementari servizi; le strade asfaltate sono solo due, le altre sono tutte sterrate e piene di buche. Solo guardando il paesaggio ci si può, quindi, rendere conto di come predomini in questo territorio una generale situazione di povertà, una povertà che, spesso, riversa le sue peggiori conseguenze sui bambini, presenti nel paese in gran numero. Vi è innanzi tutto da dire che le famiglie presenti sono molto numerose e, molte volte, comprendono non solo figli naturali ma anche figli adottati (chiamati criados). Ricordo di essere rimasto piuttosto stupito quando, chiedendo a un uomo il numero dei suoi figli, mi sono sentito rispondere «Ho cinque figli miei più sette criados». Molto presente è inoltre la realtà delle ragazze madri e sono anche molti i fanciulli che vedono i propri padri partire verso la capitale dello stato in cerca di lavoro. Date le condizioni di povertà non stupisce come tali bambini brasiliani maturino alquanto in fretta. Essi, poiché molte volte abitano in Fazendas (proprietà terriere in cui hanno il diritto di risiedere solo finché il padrone li terrà a lavorare) a soli 5-6 anni lavorano la canna da zucchero e le femmine si curano dei fratellini più piccoli e accudiscono la casa. Quando compiono 15 anni essi organizzano una grande festa, corrispondente al nostro festeggiamento dei 18 anni, e, nonostante siano molto giovani,a volte hanno già una famiglia e dei figli. L’istruzione non è molto diffusa, tuttavia sono presenti alcune scuole che, apposta per ricevere più bambini possibili fanno turni durante tutto il corso della giornata. Molti bambini non hanno nulla da mangiare, ricordo infatti che una volta celebrai messa nella piazza della città di Maceiò e, al momento della ripartizione eucaristica, molti bambini, vedendo che distribuivamo del cibo, ci si avvicinarono per ottenerne un poco. Tale denutrizione, unita alle condizioni in cui è costretta a vivere, portano all’infanzia una situazione di salute notevolmente precaria. Molti bambini hanno pance gonfie, piene di vermi, altri sono provati dalla dissenteria o ricchi di piaghe e pustole provocate dagli insetti delle malsane case; per questo motivo a Joaquim Gomes nessuno (né tra noi missionari né tra la popolazione locale) si stupisce più a veder quotidianamente funerali di bambini. Per quanto concerne le loro aspettative per il futuro a una parte di ragazzi che vivono alla giornata 8

si contrappone un numero di fanciulli che sperano in un avvenire migliore da vivere nella città; anche se, talvolta, le ragazze, sognando di allontanarsi da casa e di farsi una famiglia loro, ripetono la storia che hanno già vissuto le loro madri. Però, nonostante tutto, è impressionante vedere come i bambini di Joaquim Gomes non facciano capricci e non abbiano pretese, siano curiosi, vivaci, volenterosi e si rallegrino anche solo per un piatto di fagioli, per una canzoncina o il sorriso di un amico” Gioia V/A gin

Giornata d

ella mem oria

I BAMBINI DELLA SHOAH Tra il 1933 e il 1945 i nazi-fascisti uccisero quasi sei milioni di ebrei. Cosa avevano fatto per provocare un simile trattamento? Proprio niente. Semplicemente erano ebrei. Il 27 gennaio il nostro Paese dedica a tutti loro e alla shoah (in ebraico significa disastro) un giorno «della memoria»: non dimenticare cosa successe serve a far sì che non ricapiti mai più. Lo sapevate che di quei sei milioni di morti un milione e mezzo erano bambini? Scritti così, sulla carta, questi numeri enormi non dicono molto. Sono appunto solo numeri… Ma adesso provate a immaginare che tutti quei bambini potessero prendersi per mano e formare una fila: il primo starebbe fermo in piedi tra la neve di Aosta, l'ultimo vedrebbe il Vesuvio, a Napoli. Mille chilometri e anche di più. A questo punto provate a immaginarvene uno: ha i capelli chiari o scuri? Gli occhi verdi o nocciola? È grassoccio oppure mingherlino, maschio o femmina, è un piccolino o un adolescente? Tra quel milione e mezzo di bambini ebrei, uno sarà certo somigliato all'immagine che avete in testa adesso: prima che i nazisti negassero loro ogni diritto e, infine, anche la vita abitavano in tutti i Paesi d'Europa. Nei campi di concentramento dei nazisti finirono gli ebrei della Grecia, con la carnagione olivastra e i riccioli scuri, e gli ebrei olandesi pallidi e biondi, gli ebrei tedeschi (chissà che occhi azzurri...) e quelli jugoslavi, quelli, polacchi, russi, ungheresi, francesi, italiani... Erano proprio come voi: giocavano appena potevano e magari si dimenticavano di fare i compiti, ridevano e piangevano, andavano a spasso con la mamma e il papà, litigavano con i fratelli. «Immaginate uno di loro - ha detto Pia Jarach una sopravvissuta ai lager – portatevelo appresso, nel cuore, verso la vita». (Dai cartelloni della mostra 2003 “Shoah, l’infanzia rubata”, Milano)


LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

Una strage che non abbiamo dimenticato e che vogliamo ricordare a tutti in questo numero di “Onda d’urto” dedicato ai bambini. Soprattutto in questo periodo del Natale, che ricorda la nascita 2000 anni fa di un bambino di nome Gesù, che è venuto al mondo per portare la pace tra gli uomini. Per stroncare questa missione sul nascere, allora come oggi, si è compiuta una strage di innocenti E’ il 4 settembre 2004, un gruppo di terroristi ceceni oc- saputo ciò che è successo. La politica condanna il terrorismo, ovviamente senza cupano una scuola di Beslam, nell’Ossezia del nord rendersi conto che è stato proprio il terrorismo a provo(Russia). All’interno della scuola ci sono almeno 1500 care la strage; perché in fondo non erano atti terroristici persone, di cui il 70% bambini; sono tutti ammassati quelli che le truppe russe svolgevano in nella palestra dell’istituto senza ac"Salvaci, Dio dai molti nomi, dalla Cecenia?! qua né viveri. Torture e uccisioni barbariche, che eviLa cellula terroristica chiede il riti- vendetta. ro delle truppe russe dalla Cecenia, Finché ci sono ancora bimbi vivi, dentemente non sono degne di cronaca minacciando di far esplodere la rimanga viva la parola "insieme" di fronte al “molto più interessante” conflitto iracheno; e a pagare sono semscuola se questo non accade. Nessuno di noi è eroe da solo. La situazione si protrae per alcuni Io sto insieme ai bambini bruciati pre gli innocenti. Innocenti che non hanno nessuna colpa giorni, poi è la strage; alcuni ostag- Sono anch'io uno di loro: e che probabilmente non erano neanche gi tentano la fuga scatenando la uno della scuola di Beslam." a conoscenza del conflitto in Cecenia. sparatoria dei terroristi, in seguito Eugenij Evtushenko Ma i politici che si sono tanto impegnavi è anche lo scoppio di una delle ti a battibeccarsi e ad affermare l’ingiustizia del terroricariche esplosive presenti nella scuola. smo (tra l’altro non c’era bisogno di loro per affermarlo) Immediatamente parte un blitz da parte delle forze spesi sono ricordati di tutti quei bambini e di tutte le altre ciali russe: finisce in un bagno di sangue. vittime? NO! 322 persone perdono la vita, 155 sono bambini: è Ma il grande popolo della pace ha deciso di ricordarli e l’ennesima strage degli innocenti! dirgli addio con un piccolo gesto. E allora parte il passaDegli ostaggi liberati dalle forze russe, molti sono nudi o in mutande a causa del caldo all’interno della palestra. parola, un messaggio, poche parole: << Stasera accendi una candela per i bimbi russi!>>. E il messaggio invade << Una grande tristezza per la perdita di vite umane innocenti e le sofferenze inflitte a tante famiglie coinvolte le case, migliaia di candele accese sui balconi o alle fiin un atto di terrorismo>> con questi sentimenti il Papa, nestre nella notte, un solo significato:<< Noi non vi abGiovanni Paolo II, si è raccolto in preghiera dopo aver biamo dimenticato!>>. Jessica 3^D/S

Denatalizzazione

All’inizio di questo terzo millennio, l’Europa e soprattutto l’Italia si trovano coinvolte in un processo di calo delle nascite. In media, nel nostro paese, i nuclei famigliari sono composti da qualcosa come 2,6 persone: ciò significa poco più della coppia e di “mezzo figlio”. Inoltre il costante, anche se lento, allungamento della vita proprio nelle regioni più sviluppate del mondo fa sì che in esse l’età media della popolazione sia sempre più avanzata. D’altro canto, paesi decisamente più poveri o addirittura sottosviluppati, come l’Africa, registrano un forte aumento demografico che spesso cozza con la disponibilità (scarsa) di risorse. Si tratta, ovviamente, di una semplificazione, ma questo può essere considerato un quadro generale della situazione demografica mondiale. Perché le cose vanno così? Nei paesi poveri l’alta natalità è sempre stata una costante: la gente, sperando di farsi aiutare dai figli nel mandare avanti il mènage familiare, tende a farne molti, consapevole anche dell’alta mortalità infantile che purtroppo regna in quei

luoghi (raggiungendo a volte livelli degni dei periodi romano e medioevale). Anche la mortalità in questi luoghi è alta, e solo per questo l’aumento demografico di solito non è talmente elevato da bastare da solo a mandare in crisi le economie locali. Nelle zone del mondo in cui invece la situazione economica media delle famiglie non è così disastrosa, e dove quindi i giovani non lavorano in genere prima di aver conseguito un diploma scolastico, il ragionamento in materia di procreazione è in sostanza l’opposto: più una famiglia fatica ad arrivare alla fine del mese, meno cresce di numero. Questo perché decenni di relativo benessere economico hanno radicato nei “paesi ricchi” la concezione (giusta secondo me) che un figlio deve essere seguito finché non arriva all’età adulta, e che quindi bisogna tenere in conto che per un figlio bisogna spendere dei soldi. Se da noi 9 quindi un figlio è sostanzialmente 9

visto (da un punto di vista puramente economico) come una spesa, in zone molto disagiate egli è considerato un investimento che dopo qualche anno potrà aiutare a mandare avanti la famiglia. Intendiamoci, non credo che noi occidentali abbiamo maturato questa concezione perché vogliamo più bene ai nostri figli di quanto ne vogliano delle persone, per esempio, del Mali; semplicemente lo sviluppo economico e la maggior ricchezza delle famiglie da noi ha fatto maturare dei modi di pensare che nelle famiglie povere del Terzo Mondo ( che sono la stragrande maggioranza) non c’è ancora. Sul piano demografico, quindi, questo significa che la riduzione delle nascite in Europa e Nordamerica è molto elevata, specialmente in un periodo di crisi economica (soprattutto per i paesi dell’UE) come questo. Ciò spiega anche perché, pur aumentando di anno in anno nelle aree sviluppate la percentuale di immigrati da paesi poveri, essi sono ben lungi dallo spopolarsi. Michele, 2ACl


SUPPLEMENTO D’ANIMA Dibattito sulla spiritualità (by Irene)

Racconti di Natale

I REGALI NELLO SGABUZZINO Il postino suonò due volte. Mancavano cinque giorni a Natale. Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta preziosamente disegnata e legato con nastri dorati. «Avanti», disse una voce dall'interno. Il postino entrò. Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d'ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c'era un vecchio. «Guardi che stupendo paccone di Natale!» disse allegramente il postino. «Grazie. Lo metta pure per terra», disse il vecchio con la voce più triste che mai. Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano. Intuiva benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non aveva certo l'aria di spassarsela bene. Allora, perché era così triste? «Ma, signore, non dovrebbe fare un po' di festa a questo magnifico regalo?». «Non posso... Non posso proprio», disse il vecchio con le lacrime agli occhi. E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bi-

IL PRESEPIO DI BIBIANA

gliettino: «Da tua figlia Luisa e marito». Mai un augurio personale, una visita, un invito: «Vieni a passare il Natale con noi». «Venga a vedere», aggiunse il vecchio e si alzò stancamente. Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta. «Ma...» fece il postino. Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti quelli dei Natali precedenti. Intatti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti. «Ma non li ha neanche aperti!» Era la Vigilia di Natale e la comesclamò messa non vedeva l'ora di andarseil posti- ne. Pensava in continuazione alla no allibi- festa che l'attendeva appena finito il lavoro. Sentiva già i mormorii di to. ammirazione che l'avrebbero ac«No», compagnata mentre entrava vestita disse con l'abito da sera di velluto, con il mestamente il cavaliere che la scortava... Quando arrivò l'ultima cliente. vecchio. Mancavano solo cinque minuti alla «Non c'è chiusura. «Non è possibile che amore venga proprio al mio banco» pendentro». sò. Finse di non sentire quando

Silent Night (Bianco Natale) in 144 diverse versioni e 97 lingue su: http://silentnight.web. za/translate/index.htm

Giuseppe Maria & Gesù in stile Manga

e il luogo della nascita di Cristo (la stalla appunto), sia una più profonda, che vede la casa come famiglia, povera ma unita attorno al neonato. La tradizione del presepe popolare fu istituita da San Gaetano di Thiene agl’inizi del 1500, anche se la prima rappresentazione del presepe si attribuisce a San Francesco, che la compì a Greggio nel 1223. Questa tradizione si sviluppò molto nell’Italia CentroMeridionale, in particolar modo nel Regno di Napoli; giunse nell’Italia Settentrionale solo nel XVII secolo, ma ebbe subito un rapido sviluppo. In alcuni paesi, ancora oggi, il presepe non occupa solo una piccola parte della casa, bensì tante camere o, addirittura, una chiesetta. Quest’ultimo è il caso di Bibiana, un paese situato all’ingresso della Val Pellice, dove ogni anno gli animatori della Parrocchia allestiscono un gran presepe all’interno di una chiesa minore. Si tratta di un lavoro molto lungo, un passo in più. Quando si voltò forse anche noioso e fatinotò nei suoi occhi l'espressione coso, ma che in fin dei più triste che avesse mai visto. Si conti porta sempre ad ritrovò dietro al banco: ottimi risultati e reca con «D'accordo, signora, ma faccia sé grandi soddisfazioni. Il presto». Un sorriso le illuminò il lavoro inizia a metà ottovolto, e si mise a correre dai calzi- bre per togliere i banchi dalla chiesa e portarvi ni ai nastri poi ai lettori portatili. Alla commessa quei pochi minuti dentro i materiali. Nelle sembravano lunghi come l'eternità. settimane successive si costruisce un’impalcatura Finalmente si decise per alcune che deve reggere cieli e paia di calze, per qualche nastro montagne (fatti rigorosacolorato, un wolkman e due dischi mente di carta o telo), poi di fiabe natalizie. si passa al posizionare le La commessa gettò gli acquisti in case e i vari personaggi, un sacchetto e le diede il resto dei divisi tra fissi e mobili (compiono cioè dei movi50 euro. Ormai non c'era più nessuno. Andò menti). «Dodici anni fa di corsa negli spogliatoi e si infilò nacque l’idea di fare un presepe» mi spiegano in fretta il vestito e corse fuori dal Flavio e Daniela, capi del negozio incontro al suo Gruppo Animatori di Bi«cavaliere» che l'attendeva in mac- biana «così iniziammo a china, con il motore acceso. costruirne uno nella chiesa parrocchiale di San Fu al terzo semaforo rosso che vide la donna del negozio: cammi- Marcellino; successivanava in fretta tenendo stretto con- mente iniziammo ad aggiungere sempre nuovi tro il suo esile corpo il pacco dei personaggi e quindi ci doni per i suoi figli. Il suo volto, trasferimmo in un locale che aveva perduto la patina di della parrocchia. Quattro stanchezza, era ancora illuminato anni fa il parroco ci ha dal sorriso. permesso di utilizzare la In quel breve istante qualcosa av- chiesetta di Santa Maria, dove stiamo lavorando venne dentro di lei. tuttora. L’apertura al pubNon vide solo una donna: vide i suoi quattro bambini che, il matti- blico è prevista per il 25 dicembre e durerà sino a no dopo, si sarebbero infilati felici poco dopo l’Epifania. Vi le calze nuove, messi i nastri nei aspettiamo numerosi!». capelli e avrebbero ascoltato le Buon Natale a tutti!

Sembrano passati secoli dalle vacanze estive, dal sole, dal divertimento spensierato, di cui hanno preso il posto libri, verifiche e interrogazioni… Ma tenete duro stanno arrivando finalmente le vacanze di Natale, costellate dalla settimana bianca, dalla nevicata di regali e di panettoni, come ogni anno. E come ogni anno tornano le tradizioni del pino addobbato e del presepe: ogni cosa, sommersa da un soffice manto di neve, risplende delle decorazioni che le persone diligentemente creano per Natale; all’interno delle case, poi, c’è un piccolo angolo riservato al simbolo cristiano del Natale, il presepe. Pensate che questo termine deriva dal latino “praesepe” (eh sì, il latino è come il prezzemolo: spunta ovunque!) e significa “stalla, casa”: in questo modo accoglie in sé sia un’accezione più tecnica, che ritra-

SIGNORA SI CHIUDE

quella si schiarì la voce e disse piano: «Signorina, signorina quanto costano quelle calze?». «Credo che sul cartellino ci sia scritto 3 euro» rispose brusca. «Non ne avete di meno care?». «1 euro e mezzo» scattò guardando l'orologio. «Mi faccia vedere quelle meno care». «Spiacente signora, stasera chiudiamo alle 18,30 perché, se non lo sa, oggi è la Vigilia di Natale». Siccome non apriva bocca si decise a guardarla. Era pallida, aveva l'aria affaticata, le occhiaie profonde… non doveva avere neanche 30 anni. «Ma i miei figli non hanno neanche un regalo» disse alla fine tutta d'un fiato. «Fino a stasera non avevo soldi». «Mi dispiace per lei signora» disse la commessa e se ne andò. Non giunse fino al fondo del banco. La donna non aveva detto una parola ma non le riuscì di fare

favole natalizie sul lettore nuovo.

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Michele VA Gin


SPLASH

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un campione fra noi... Nuovi sport e nuovi “campioni” che condividono con noi i banchi di scuola. Questa volta abbiamo intervistato Andrea, che pratica la Pallamano Tanto per cominciare…come ti chiami e che classe frequenti? Mi chiamo Daniele Foti e frequento la II A/Cl Quale sport pratichi e a che livelli? Gioco a Pallamano da 5 anni. Partecipo al campionato Under 18 e gioco, contemporaneamente, nella Serie C maschile. Come ti sei avvicinato a questo sport? Mi sono avvicinato alla Pallamano alle scuole medie, giocando durante le ore di ed. fisica. Poi un giorno un amico, Andrea (che, tra l’altro, frequenta la IV/D Soc. nel nostro istituto, ndr.), con cui gioco tuttora, interessato a questo sport, mi ha chiesto di accompagnarlo ad un allenamento di una squadra che stava nascendo proprio in quel periodo, l’Atletico Pinerolo. Così, dopo aver cominciato più per curiosità che per passione, non abbiamo più smesso. Sicuramente sai che la nostra scuola partecipa al Campionato Studentesco di Pallamano… Si, ho fatto anch’io parte della squadra per due anni consecutivi, in seconda e in terza. Facevamo allenamenti pomeridiani e partite al mattino: ho avuto la possibilità di conoscere molti ragazzi della scuola e, nel complesso, ho trovato l’esperienza molto divertente. Inoltre, mi fa piacere ricordare che sia la squadra femminile sia quella maschile sono, più di una volta, riuscite a ottenere buoni piazzamenti nel torneo. Sono molto contento che la scuola partecipi a tale campionato, perché penso che sia utile far avvicinare i ragazzi anche a sport talvolta meno conosciuti. Riconosco, però, un solo “difetto” a tale attività, e cioè che il Comitato Nazionale dei Giochi Sportivi Studenteschi organizza solo campionati a livello di allievi (categoria che comprende ragazzi aventi un’età compresa tra i 14 e i 16 anni, ndr.) e non anche a livello di juniores (categoria che comprende ragazzi 12

aventi un’età compresa tra i 17 ei 19 anni, ndr.), quindi p u r t r o p p o quest’anno io non potrò più far parte della squadra. Quanto tempo dedichi alla Pallamano? Svolgo due allenamenti a settimana da due ore ciascuno (uno con la squadra Under 18 e l’altro con la Prima Squadra), cui si aggiungono due partite settimanali, generalmente giocate il sabato e la domenica. È dura conciliare lo sport con lo studio? Si, infatti, soprattutto all’inizio, mi è capitato di dover rinunciare a uno o due allenamenti per studiare o, viceversa, di aver sacrificato allo sport il tempo che mi sarebbe dovuto servire per la scuola. Tuttavia andando avanti, tenendo alle due cose nella stessa maniera, ho imparato ad organizzarmi per riuscire a svolgerle entrambe al meglio. Sono necessarie particolari qualità per praticare questo sport? Velocità, riflessi e controllo palla, ma soprattutto chi pratica questo sport deve avere una forte intesa con i compagni di gioco e un grande spirito di squadra. Se si ha quest’ultimo, la tecnica diventa un fattore secondario. Quale posto ha la pallamano nei tuoi progetti futuri? Sinceramente non ho mai pensato ad un futuro nella Pallamano, e per ora mi limito a giocare semplicemente per divertimento. Tuttavia se più in là dovessero presentarsi opportunità importanti…perché non dovrei accettarle? Gioia V/A Gin.


RECENSIONE dei FILM di GENNAIO/FEB. 2005 Pulp Fiction Due uomini vestiti di nero sono in macchina, discutono di hamburger, del fatto che nei cinema olandesi si possa ordinare in assoluta tranquillità un boccale di birra e della sensualità dei massaggi ai piedi. Poi si fermano, tirano fuori dal bagagliaio due pistole ed entrano in un palazzo; la scena successiva è un carneficina, in cui una serie di ragazzi che avevano fregato una banda mafiosa vengono massacrati. Nella scena precedente, che è anche quella iniziale, due innamorati discutono sul tipo di locale più conveniente da rapinare, e alla fine optano per svaligiare proprio il ristorante in cui si trovano: e in men che non si dica, tra vezzeggiativi romantici e coccole, tirano fuori pistole più grandi di loro..Un inizio di film travolgente, come mai se ne erano visti prima, che solo Tarantino poteva regalarci. E il bello è che il ritmo non cala mai, passando per romanzetti porno, pugili corotti che però imbrogliano anche i corruttori, giovani spose in overdose, macchine inondate di sangue per errore e gare di boogie. A questo punto mi sento in dovere di tranquillizzare quella parte di lettori che, leggendo le righe qua sopra, se mai aveva pensato di vedere questo film, abbandonerebbe subito l’idea e butterebbe la cassetta nel gabinetto: Pulp Fiction non è mai (tranne che, devo ammetterlo, in un punto) un film particolarmente impressionante. La violenza è sempre presente, ma è talmente fumettistica da non offendere il buon gusto degli spettatori. I dialoghi sono tra i più belli mai scritti nella storia di Hollywood, sempre accesi, guizzanti e assolutamente divertenti nella loro assurda riproduzione della volgarità dell’ambiente sociale descritto nel film. I personaggi sono caricature, non persone a tutto tondo, eppure non sono mai scontati e non si rifugiano neanche una volta nei luoghi comuni: si vede il boss più potente della città mentre cammina per la strada con in mano patatine e cocacola, oppure killer spietati che discutono di bibite e canne come due sedicenni. Solo un personaggio si trasforma, e una scena molto interessante sancisce la sua definitiva trasformazione da male del mondo sostenuto “dall’amico venti millimetri” a uomo timorato di dio. Anche questa sequenza non rinuncia comunque all’irriverenza tipica del film, come testimonia la focaccina (descritta nei minimi particolari) davanti alla quale avviene l’importante decisione. Ultima cosa: stranissimo lo stravolgimento temporale effettuato da Tarantino, per cui sce-

ne che dovrebbero essere cronologicamente successive ad altre vengono invece anteposte a queste ultime; in base a questa scelta il film viene in realtà scomposto in una serie di episodi in parte indipendenti, tanto che a volte si vede agire un personaggio che in precedenza era morto! In conclusione Pulp Fiction è un film che può piacere o non piacere, ma che non può non essere visto: credo che trasmetta sensazioni forti, nel bene o nel male: questo è quello che voleva Tarantino. Io me ne sono praticamente innamorato e ne ho fatto il mio film-culto (forse ve ne eravate accorti); spero che sarà così anche per voi!!!!

Casablanca Casablanca è un film conosciutissimo dalle generazioni che ci precedono ma che, forse a causa del bianco e nero, non ha ricevuto la fama che merita anche presso ai giovani. Lo dirò subito, non è un film particolarmente profondo, ma è animato da un intreccio travolgente: Casablanca, in Marocco, è la città in cui più si affollano i disperati europei che, un po’ per difficoltà economiche, un po’ per sfuggire al nazismo, tentano di giungere negli Stati Uniti. I lasciapassare per il tanto sognato volo verso una nuova vita sono però rarissimi, e così non passa inosservata la notizia dell’ omicidio di due ufficiali tedeschi e del furto delle lettere di transito di cui erano in possesso. Forse che Rick (Humphrey Bogarth), proprietario del più frequentato locale di Casablanca, ne sa qualcosa? Nel frattempo arrivano in città un noto combattente anti-nazista, Victor Lazlo, braccato dai suoi nemici, e la sua bella moglie sembra conoscere in qualche modo Rick… Il film si sviluppa attraverso questi fili conduttori, con un bel colpo di scena finale. Casablanca è un contenitore di grandi sentimenti, avventure e amori; alcune scene e battute, soprattutto quelle dell’ ultima sequenza, sono passate alla storia. Bogarth si presenta col suo classico atteggiamento da duro col cuore spezzato, ma man mano che la storia si sviluppa anche lui riscopre un po’ di umanità. Anche Ingrid Bergman, che interpreta la moglie di Lazlo, è perfetta nel suo ruolo: distrutta da un amore impossibile a cui essa stessa ha rinunciato, ma allo stesso tempo determinata quanto basta per giungere ai propri scopi. Casablanca, in conclusione, è un film che va visto cercando di farsi coinvolgere dalle atmosfere, dagli avvenimenti e dagli intrighi, narrati da un genere cinematografico che ormai non c’è più, e forse andrebbe riscoperto. Michele, 2ACl 13

CINEFORUM D’ISTITUTO La redazione del giornalino scolastico ha organizzato un cineforum gratuito e aperto a tutti, che avrà luogo nell'AULA AUDIOVISIVI, con la visione di un film al mese da Ottobre a Maggio, ogni secondo lunedì del mese dalle ore 13 alle 15,30 c.a. Qui di seguito i film in programma, che saranno presentati e commentati di volta in volta su "Onda d'urto". Ecco il programma: La venticinquesima ora (Spike Lee) La storia affascinante di un uomo che, prima di andare in galera, cerca di trovare delle risposte alle sue paure e di riallacciare i rapporti con la sua vita di un tempo, pur non riuscendo a uscire dalla strada che ha imboccato (11.10.04) Fregole e sangue (Stuart Hagman) II percorso di due ragazzi (uno più svogliato, l'altra più attivista ma anche più ingenua) attraverso la contestazione universitaria del '68, con i suoi ideali e le sue contraddizioni (8.11.04) II favoloso mondo di Amelie (JeanPierre Jeunet) Uno stranissimo film, che parla di altruismo, paure e difficoltà, visto in chiave fantastica attraverso gli occhi di una ragazza francese (13.12.04) Pulp Fiction (Quentin Tarantino) Un coltello nella piaga della società americana e delle sue violente contraddizioni, un noir cinico e ironico che ha cambiato la storia del cinema. Ave Taranti noooo!! (10.1.05) Casablanca (Michael Curtiz) Una grande storia di spionaggio, amore, amicizia e guerra. Sarà anche un film in bianco e nero, ma fidatevi: ne vale la pena! (14.2.05) Full Metal Jacket (Stanley Kubrick) Un grandissimo film non solo di guerra, che si apre ad un'analisi della violenza dell'ambiente militare e dell'ipocrisia del conflitto in Vietnam. Vero e proprio capolavoro che, data la presente situazione internazionale, torna ad essere quanto mai attuale (14.3.05) Johnny stecchino (Roberto Benigni) Tutta la comicità e l'estro di Benigni sono riassunti in questo film, in cui un timido guidatore di autobus si trova alle prese con un suo sosia, capo mafioso braccato dai suoi avversari (11.4.05) Bowling for Columbine (Michael Moore) Una serrata critica alla legazione delle armi negli USA, che prende spunto dal massacro avvenuto al Columbine. Un film molto intelligente, triste, ma allo stesso tempo agguerrito e ironico (9.5.05)


1) Io sono un uomo. Se il figlio di Larry è il padre di mio figlio, chi sono io per Larry? a) Suo nonno b) Suo zio c) Suo figlio 2) Quale delle seguenti parole non c’entra con le altre? a) Grazioso b) Pensiero c) Sorriso d) Coltello

cato di “è” a) Vive b) Esiste c) Sono 8) “ Nessun uomo è buono, ma alcuni uomini non sono cattivi”. Pertanto: (scegli l’affermazione che ti sembra più giusta) a) Nessun uomo non è cattivo b) Tutti gli uomini non sono cattivi c) Tutti gli uomini non sono buoni

3) Completate la seguente analogia: L'alto sta al basso come il cielo sta... a) Alle nuvole b) Alla terra c) All’aria 4) Le statistiche rivelano che gli uomini hanno più incidenti in auto rispetto alle donne. L'unica conclusione certa che se ne può trarre è: a) In realtà gli uomini sono migliori al volante, ma guidando di più sono maggiormente esposti agli incidenti b) La maggior parte dei camionisti sono uomini c) Non ci sono sufficienti informazioni per trarre una conclusione

9) Le parole della seguente frase possono essere disposte in modo da formare una frase sensata: “distruggere bombardamenti città non possono e uomini i”? a) Vero b) Falso 10) Un consiglio comprensibile è: a) Cattivo b) Reprensibile c) Intelligibile Rommy 3A/L

6) Quanti km può percorrere un cane in 3 minuti, se corre la metà di un’auto che va a 40 km/ ora? a) 1 km b) 2 km c) 3 km 7) Quale di queste parole è più vicina al signifi14

Capodanno cinese Il 22 gennaio 2004 è stato il capodanno cinese. Il 2004 è stato l’anno della scimmia. Il 2005 sarà l’anno del Gallo. Secondo l’antica tradizione i dodici animali che contraddistinguono i mesi dell’anno e gli anni in successione del calendario cinese sono quelli che nell’ordine sono andati a salutare Buddha. Sul prossimo numero di Onda d’urto pubblicheremo i segni zodiacali cinesi che abbiamo distribuito qualche anno fa alla Festa dei giovani

Soluzioni: 1.c; 2. a; 3. b; 4. c; 5. c; 6. a; 7. b; 8. c; 9. b; 10. c

5) Che cos’è un “ulano”? a) Un cane b) Un dotto musulmano c) Un soldato


TEST: MISURA IL TUO TASSO DI GLOBALIZZAZIONE! 1: Che cosa è un OGM (organismo geneticamente modificato)? a) Il prodotto della trasformazione dei rifiuti dovuta alla azione dei batteri. b) Un organismo, animale o vegetale, cui viene modificato il codice genetico per trasformarlo a piacimento. c) Un organismo, animale o vegetale, che cambia sesso. d) Roba da mangiare. e) Un embrione modificato a seconda dei desideri dei genitori. 2: Che cosa è l' "Effetto serra"? a) Un sistema di coltivazione intensiva. b) L'innalzamento della temperatura del globo terrestre. c) Una forma molto rara di claustrofobia. d) Un piano energetico per diminuire i costi del riscaldamento. e) Non so bene cosa sia ma sicuramente c'entra il buco nell'ozono. 3: Che cosa è il debito dei paesi del sud del mondo? a) Soldi che non vedremo mai. b) Una conseguenza dei cattivi investimenti dei paesi poveri. c) Un metodo di governo coercitivo esercitato dai paesi ricchi su quelli poveri. d) La tassa sul mezzogiorno. e) Non so bene cosa sia ma ho sentito che bisogna cancellarlo. 4: Cosa ne pensi delle spese militari? a) Non importa quanti, sono soldi spesi bene. b) Fare il militare è un mestiere come un altro, per cui spendere i soldi va bene, ma i nostri ragazzi non dovrebbero essere mandati a morire. c) Si dovrebbero spendere quei soldi per ospedali, scuole ed altri servizi pubblici. d) Se io spendo voglio essere protetto adeguatamente. I militari sono pagati anche per morire. Sono favorevole ad un esercito di professionisti. e) Secondo me l'esercito esercita un utile esercizio come protezione civile, solo che dovrebbe esercitarsi meglio. 5: Per migliorare il mondo, a cosa rinunceresti? a) Al cellulare. b) Al fast food. c) Agli sbiancanti nei detersivi. d) All'automobile. e) Al terzo mondo.

poteva fare a meno di una nuova tassa? Se ne pagano già tante! b) Se questa tassa è solo dello 0,01%, perchè spendere tanto tempo e soldi per fare una legge? c) Se queste transazioni valutarie speculative sono così dannose, perchè non hanno ancora fatto una legge che le vieti? d) La Tobin Tax va bene, ma siamo in grado di farla pagare? e) Non potete farmi una domanda così dettagliata; e se io non sapessi cosa è la Tobin tax? 8: Cosa pensi del diritto di manifestare e di chi manifesta? a) Sono i soliti facinorosi, bacino del terrorismo. Gli farei pagare il costo della polizia che serve a tenerli a bada. b) Manifestare sì, ma in maniera educata. Non sopporto gli urli, gli slogans, gli striscioni, i canti, il rumore, i sospiri di tutta quella gente. c) Mi piace chi manifesta, anche se non capisco per cosa. d) Vorrei capire bene per cosa manifestano. Magari la prossima volta ci vado anch'io. e) Farei un bel distinguo, perchè secondo me non è giusto manifestare per tutto: non dovrebbero dare così facilmente i permessi per manifestare a chiunque. Punteggi: 1) a:3 ; b:1 ; c:10 ; d:5 ; e:7 3) a:5 ; b:7 ; c:1 ; d:10 ; e:3 5) a:3 ; b:1 ; c:1 ; d:10 ; e:5 7) a:10 ; b:5 ; c:3 ; d:1 ; e:7

2) a:3 ; b:1 ; c:10 ; d:5 ; e:7 4) a:3 ; b:7 ; c:1 ; d:5 ; e:10 6) a:10 ; b:5 ; c:1 ; d:7 ; e:3 8) a:5 ; b:10 ; c:3 ; d:1 ; e:10

8 punti: Forse non lo sai, ma in realtà fai già parte della Rete di Lilliput. Attenzione a non trasformare la tua vita in una crociata. 9- 18 punti: Sei una persona che vive nel giusto equilibrio tra l'ambiente, gli altri e il benessere. Il mondo potrà sempre contare su di te. 19-35 punti: Attenzione a non buttarti nelle iniziative solo perchè te lo dicono gli altri. Credi veramente in quello che fai? Forse è meglio informarsi di più. 36-50 punti: Vivi in maniera troppo aggressiva, stile "yuppy". Fai attenzione che il tuo sistema di vita non ti si rivolti contro: non è piacevole ritrovarsi senza valori cui ispirarsi per vivere. 51-66 punti: Vivi una vita a cui non riesci a stare dietro. Fai attenzione che il tuo affanno non diventi angoscia. Impara a rallentare.

6: Cosa pensi dell'utilizzo dell'uranio impoverito? a) Sono favorevole al suo utilizzo nei paesi del sud del mondo, però utilizzerei quello arricchito, per far felici tanti poveri. b) E' giusto sperimentare nuovi tipi di armi, l'importante è che avvenga lontano dall'Italia. c) Se proprio si devono produrre le armi, almeno buttiamo via le munizioni. d) Riguardo alla messa al bando dell'uranio impoverito, penso proprio che non sia il caso di fare un concorso. E' meglio tenerselo stretto, non si sa mai potesse servire. e) Ma l'uranio non era pericoloso? 7: Cosa pensi della "Tobin Tax"? a) Non so che cosa sia di preciso, ma in ogni caso non si 15

67-80 punti: La natura vi ha concesso il raro privilegio della felicità, anche se accompagnata dalla mancanza di consapevolezza di chi vive con la testa tra le nuvole. Non sappiamo se invidiarvi o compatirvi.


ORANGE COUNTY La mitica fiction giovanile del momento Abbiamo deciso di dedicare una pagina ad un telefilm che piace molto ai giovani e che in genere, tra gli studenti del Porporato, o è adorato o è detestato.. a cosa potrei riferirmi, se non al mitico O.C. (Orange County)? Per quei pochi che non ne conoscessero la trama, la vicenda è ambientata in California e narra le vicissitudini di un gruppo di ragazzi (tutti o quasi “figli di papà”, questo va detto) nonché dei rispettivi genitori. La storia si sviluppa tra i soliti intrecci amorosi, difficoltà economiche e litigi famigliari. Ma badate, da fan sfegatato (e me ne vergogno anche un po’) di O.C., posso dire che non si tratta di un semplice surrogato di Dawson’s Creek; sicuramente ci sono alti e bassi, e alcune battute e certe situazioni sono un tantino irrealistiche, ma nel complesso la sceneggiatura è molto più brillante che nel suo predecessore, e i personaggi sono più divertenti, anche se un po’ più caricaturali. Orange County può essere a volte un po’ stupido, anche se molte altre non lo è, ma sicuramente non tocca mai quegli apici di noia da morfina a cui arrivavano i monologhi di Dawson… Protagonista indiscusso è Seth Cohen, che con il suo modo di essere estroverso e la sua ironia alza moltissimo il livello generale; tra gli adulti non si può non citare suo padre (interpretato da Peter Gallagher, l’unico nel cast che avesse già una certa notorietà), uomo dalla battuta sempre pronta, ma anche ottimo punto di riferimento per la famiglia. Accanto a questi personaggi, poi, Tu la conosci Claudia? ce ne sono anche di più “seri”: ne sono esempi Ryan, figlio adottivo dei CoGenere: Commedia hen, con un losco passato ma anche con un gran talento con le ragazze, e Regia: Massimo Venier Marissa, la sua fidanzata, con cui tuttavia ha un rapporto complicato. Con: Aldo, Giovanni & Giacomo, Paola E la spettacolarità di O.C. sta proprio in questa varietà di tipi, di situazioni e Cortellesi, Max Pisu di atmosfere, che rende diverso ogni episodio e che lascia spazio per un sacUscita: 17 dicembre co di colpi di scena, come quando si scopre che il padre di uno dei protagonisti è gay. Giovanni è un uomo con una vita sempre Questa serie non pretende di spiegare la complessità del mondo dei giovani, uguale, è sposato con Claudia e considee spesso non lo descrive neanche realisticamente. Ne traccia piuttosto una ra questa unione un fortunato miracolo. esagerazione, un modello in cui non ci sono tempi morti e da seguire col fiaAldo è un tassista che non fa altro che to sospeso. Per fare riflessioni filosofiche esistono, per fortuna, il cinema e la innamorarsi, da qualche mese pensa so- letteratura: a tutto il resto ci pensa Orange County, che si limita a far passare lo a Claudia che non vuole saperne di lui. bene il mercoledì sera. E che male c’è? Californiaaaaaaaaa!!!!!!!!! Giacomo è separato e vive da solo; ha Michele 2Acl una vita tranquilla, con un buon lavoro, un po’ di soldi e una bella casa, quando conosce Claudia capisce di non avere niente. Claudia è il centro di tutto, ama il marito anche se ha difficoltà a dirlo, è una donna inquieta, dal fascino incontrollabile, scatena una folle girandola sentimentale intorno a sé…Il resto è tutto da scoprire! Jodie IA/L

L’adorabile canaglia di Chino, Ryan, e le sue avventure a Newport Beach, dopo il successo riscosso negli USA, sono giunte da noi in Italia e hanno appassionato milioni di giovani. Purtroppo però, siamo ormai giunti

O.C. ? Coinvolgente ed emozionante!! all’ultima puntata e chissà quanto tempo dovremo attendere che arrivi la seconda serie! (sempre che non abbiate la possibilità di guardarle in inglese sui canali americani!!!!); Come dicevo prima, Ryan (Benjamin McKenzie) è uno dei protagonisti di O.C., che mette in scompiglio la paradisiaca Orange County, sconvolgendo le vite della gente ricca di Newport Beach. Dopo essersi trasferito, Ryan ha una nuova vita, frequenta nuove persone, fa nuove amicizie… ma ogni tanto il suo passato torna a bussare alla sua porta… Ma stravolgendo la vita dei Cohen e dei loro amici, Ryan saprà cavarse-

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la, o almeno è questo che speriamo tutti!!!! Il mio commento??? O.C. mi piace molto, è coinvolgente ed emozionante!! Un intreccio di passioni, sogni, speranze e delusioni che si alternano sul favoloso scenario della California. Credo che i temi trattati si avvicinino di più alla realtà (per quanto possano avvicinarsi, intendo) rispetto ad altri telefilm basati sugli stessi argomenti. Inoltre O.C. non ha successo solo in tv, ma anche la colonna sonora del telefilm sta riscuotendo parecchio consenso tra il pubblico. Romina 3° A/L


Il mistero dei templari

Riassunto del I° episodio di O.C.

Genere: Avventura/Azione Regia: Jon Turteltaub Con: Nicolas Cage, Harvey Keitel, Jon Voight, Diane Kruger, Sean Bean Origine: USA Uscita: 7 dicembre Benjamin Franklin Gates è l'ultimo discendente di una famiglia il cui compito per tanti anni è stato quello di custodire il tesoro dei padri fondatori, i quali hanno nascosto gli indizi per trovare il tesoro che si trova sul retro della Dichiarazione d'Indipendenza. Quando Benjamin scopre l'esistenza di un piano per rubare la Dichiarazione, l'unica possibilità per continuare il lavoro degli avi è rubarla egli stesso prima degli altri...Un film adatto per chi cerca l’avventura! Jodie IA/L

THE TRANSPLANTS Recentemente mi è capitato tra le mani il cd di una band di cui non avevo mai sentito parlare. Si era formata nel 1999 riunendo membri di varie band (Rob Aston, Tim Armstrong dei Rancid e Travis Barker dei Blink 182) al fine di incidere un singolo, rivoluzionario album. E così è stato: i loro ritmi mi hanno immediatamente travolto. L’impronta musicale principale è il punk, genere che lascia spazio alla scatenata energia del batterista, ma su questa base sono inserite lunge parti hip pop in cui si alternano Armstrong ed Aston. La struttura musicale delle canzoni è quasi sempre la stessa: una chitarra introduce un motivo punteggiante che si ripete per buona parte del brano, variando poi nel ritornello (ripetuto più volte con sempre maggior grinta) e facendo da sfondo alle due voci (una nasale e molto bassa, inquietante nei suoi toni quasi crudeli; l’altra più coinvolgente e chiara, ma anche meno originale). I testi sono uno sguardo disilluso alla società dei nostri giorni: si spazia dalle guerre fatte solo al fine di arricchirsi alle lotte tra gang, alla fine degli amori e ai tradimenti degli amici. I temi sono sviluppati nel modo pìù duro e violento possibile: la band non riesce ad intravedere una possibilità di riscatto e non tenta nemmeno di uscire dalla spirale di odio in cui si trova coinvolta, pur denotando la tristezza di una condizione che non riguarda solo loro, ma l’intera società in cui viviamo. Michele 2 ACl

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Ryan Atwood e suo fratello maggiore Trey tentano di rubare un’auto, ma la polizia li coglie in flagrante e dopo un breve inseguimento Ryan e Trey finiscono fuori strada. Così Trey finisce in prigione, mentre a Ryan viene affidato come legale d’ufficio Sandy Cohen, che lo fa uscire in quanto minorenne. Sandy capisce che Ryan è solo un ragazzo sbandato,ma con grandi potenzialità, trascinato in cattive situazioni a causa del fratello. Sandy è molto comprensivo e incoraggia Ryan a sfruttare al meglio la vita. All’uscita della prigione, Dawn,la madre di Ryan si presenta a prendere il figlio, infuriata, trattandolo molto male. Sandy assiste alla scena e dà a Ryan il suo numero di casa, nel caso ne avesse bisogno. Una volta arrivato a casa, Ryan affronta le ire della madre ubriaca e del suo compagno AJ,anche lui sbronzo.AJ picchia Ryan e la madre sbatte il figlio fuori di casa. Ryan fa qualche telefonata per trovare un posto dove stare, ma nessuno sembra dargli ospitalità. Alla fine, un po’ esitante, guarda il biglietto da visita di Sandy Cohen e chiama. Sandy lo va a prendere e insieme si dirigono a casa Cohen. Arrivati nel cortile della bellissima villa, Sandy lascia Ryan in macchina, mentre va a parlare con sua moglie Kirsten.Kirsten non si dimostra molto favorevole, non si fida a prendere in casa un ragazzo come Ryan. Ma alla fine cede alle insistenze di Sandy e accetta, seppur con un po’ di apprensione. Nel frattempo Ryan è sceso dalla macchina per fumare e incontra una ragazza sul marciapiede della villa di fronte, Marissa Cooper. I due iniziano a parlare (e un po’ a flirtare) e Marissa crede che Ryan sia il cugino dei Cohen, sebbene lui le dica la verità (ma lei crede che stia scherzando). Marissa finisce per invitare Ryan ad un party la sera successiva,dove sarà presente tutta la “crema” di Newport. Arriva Luke, il ragazzo di Marissa, a prenderla,e nel frattempo arriva anche Sandy che chiama Ryan in casa. Kirsten dà il benvenuto a Ryan (con evidente imbarazzo) e gli prepara da dormire nella dependance della piscina. Il mattino dopo Ryan si sveglia, esce dalla dependance,e osserva la meravigliosa vista su Newport. Entra in casa,dove trova un ragazzo seduto sul pavimento che gioca alla Playstation. Il ragazzo lo guarda e gli chiede semplicemente se vuole giocare. Ryan annuisce e i due iniziano a giocare. Più tardi arriva Sandy, contento che suo figlio Seth e Ryan abbiano fatto amicizia, e suggerisce ai due di uscire. Seth e Ryan vanno a fare un giro sulla “Summer Breeze”, la barca di Seth. I due conversano e capiamo che Seth é un ragazzo timido e impacciato, un pò imbranato insomma, che non lega molto con i ragazzi della sua comunità. Seth rivela a Ryan di avere una cotta per Summer Roberts,la migliore amica di Marissa, ma di non averle mai nemmeno rivolto la parola. Nel frattempo a casa di Marissa, la ragazza mente per l’ennesima volta a due signori che cercano suo padre Jimmy. Marissa dice che il padre non è in casa, mentre in realtà é nel suo studio. Jimmy dice alla figlia di non preoccuparsi,ma sembra preoccupato lui stesso. www.theocitalia.com/index.php?pagina=episodi/ riassuntis1.php


Curriculum & domande d’impiego Frasi tratte da vere valutazioni del rendimento sul lavoro: • "Dall' ultimo mio rapporto, questo impiegato ha raggiunto il fondo ed ha cominciato a scavare". • "Io non permetterei a questo impiegato di riprodursi". • "Questo socio non e' tanto un ex-possibilita', ma proprio una possibilita' inesistente". • "Lavora bene quando viene tenuto costantemente sotto osservazione e messo con le spalle al muro come un topo in trappola". • "Dire che ha una intelligenza profonda e' come dire che una pozzanghera in un parcheggio e' un abisso". • "Questa giovane ha delle manie di adeguatezza". • "Si pone delle mete molto facili da raggiungere e poi regolarmente non riesce a raggiungerle". • "Questo impiegato sta privando, da qualche parte, un villaggio del suo idiota". • “Questo impiegato dovrebbe andare lontano - E prima ci va, meglio è”. Frasi di curriculum veri (così dice l’autore!) e di domande d’impiego tratte liberamente dal libro E. Consul, "La mia azienda sta stirando le cuoia 1000 curricula ridicula dell'italia che cerca lavoro" (Edizioni Sperling&Kupfer). INTESTAZIONE - Spettabile Reclutement Supervisor - ROMA: 9mbre 1995 - MI:8bre - NA:7mbre - Cavagliere illustrissimo - Escimio dottor. - Gent.Mo Lider - Allego mio profilum vite - Le mando il mio cuniculum STATO CIVILE - Annullato dalla sacra Ruota - Coniata - Coniugato fino al ... - Divorato - Inguaiato - Matrimonio in vista - Mollato - Nobile ESORDI - Ritengo indispensabile la circoncisione del curriculum - Sono guardia giurata, esperto pistola, difesa personale, giudo ... -Sono disintegrato da un mese [disoccupato+cassintegrato] - Il mio menage lavorativo e'

cominciato ... - Vi scrivo senza occhiali perche' non li trovo piu', scusate i ceroglifici ... - Vi scrivo questa unica missiva in questo frangente in cui trovami ... - La Vostra offerta mi inebria - Sono un laureato in economia e commercio, vi scrivo perché voglio diventare un manager con la A maiuscola... - Ho visualizzato la Vs. inserzione leggendola sul giornale... - Allego alla presente il mio identikid... - Vi chiedo di essere infiltrato nella vostra Banca dati... - Prendo sputo dalla vostra inserzione... - In risposta al Vostro annuncio premetto che dispongo di un ampio bagagliaio d'esperienza... - Mi sono impelagato in un lavoro che fa piangere... - Sono in offerta speciale perché tra due giorni mi dimetto... - Allego un breve straccio del mio curriculum... - Se nel mio curriculum trovate due buchi è perché ho avuto due figlie - Spero di essere ancora "just in time" per inviarvi un curriculum, anche se sono passati 32 giorni dalla inserzione... - Mi è giunto il tam-tam della vostra ricerca... - Vi farò una breve ricapitolazione del mio bedground - Volete un venditore coi baffi, pelo e contropelo? - C'era una volta un laureato in filosofia al primo impiego che cercava lavoro... - Vi allego una breve ma mi auguro chiara circumnavigazione delle mie esperienze professionali - La mia può sembrare un'Odissea, ma Ulisse in confronto non è nessuno, ho viaggiato per tutta la vita. - Il mio curriculum è breve e potrebbe stare nel palmo di una mano: sono monoaziendale. - Non ho segreti, vi scrivo senza veli - Ecco la mia testa su un piatto d'argento - La vostra inserzione è tentacolare - Sono perito agrario ancora in erba…

IL CODICE DA VINCI e il rivoltarsi di Leonardo Negli ultimi due anni, le insegnanti di Storia dell’Arte hanno suggerito ai loro allievi la lettura di alcuni romanzi che narrano vicende di opere d’arte e/o artisti. Oltre alle motivazioni didattiche vi era e vi è l’invito a riflettere su come alcuni autori contemporanei possano muovere da documenti o fatti reali per inventare situazioni e vicende più o meno interessanti e storicamente attendibili. La distribuzione editoriale, tra i tanti titoli, ha presentato ottime pagine e grandi “bufale”, ma, ahinoi, anche testi che potevano suggerire interpretazioni storiche e culturali fuorvianti. Ne è un caso eclatante il CODICE DA VINCI che ha entusiasmato il pubblico al punto tale che in molti sono accorsi a Milano per vedere il “cenacolo” vinciano, sperando di trovare nel colore e nelle forme dell’affresco le “tracce” sostenute da D. Brown. Intanto le ossa dell’artista toscano si ribaltavano idealmente nella tomba di Amboise!! Vi invitiamo a leggere alcuni chiarimenti raccolti in una pubblicazione regionale. Chissà, magari un approfondimento storico sulle religioni e sulla storia potrebbe nascere proprio da queste curiosità. Prof. Tiziana Fornero

“ORGOGLIO E PREGIUDIZIO” di Jane Austen Avete mai letto un romanzo al femminile, in cui le protagoniste sono le donne? Io ne ho letto uno da poco:”Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen. Questa la trama: i Bennet, di modesta estrazione sociale, vivono con le cinque figlie a Longbourne . Charles Bingley ricco scapolo viene a abitare vicino, con le due sorelle e l'amico Fitzwilliam Darcy. Bingley e Jane, la maggiore delle Bennet, si innamorano. Darcy attratto dalla seconda, Elizabeth, la offende con il suo comportamento altezzoso. Darcy e le sorelle di Bingley, urtati dalla mancanza di tatto e dai modi grossolani della signora Bennet, riescono a separare Bingley e Jane. Tempo dopo Elizabeth torna a incontrarsi con Darcy che, nonostante le sue prevenzioni, la ama. Ne chiede la mano ma non nascondendo quanto la richiesta costi al suo orgoglio. Elizabeth indignata lo rifiuta. Durante un breve viaggio nel nord dell'Inghilterra, Elizabeth incontra Darcy che si mostra pentito. Elizabeth apprende che la sorella Lydia è fuggita con Wickham, amico di Bingley e uomo di non saldi principi. Con l'aiuto di Darcy i fuggiaschi sono rintracciati, Darcy li fa sposare e provvede alla loro sistemazione. L'attaccamento tra Jane e Bingley si rinnova, i due si fidanzano. Nonostante l'opposizione della zia di Darcy, Lady Catherine, anche Darcy e Elizabeth si fidanzano. La storia è ambientata in Inghilterra alla fine del Settecento. Come sfondo ha una storia d’amore sbocciata tra alcune ragazze della media borghesia e i ragazzi nobili. Questo contrasto caratterizza il romanzo e sottolinea l’orgoglio e i pregiudizi che condizionano i comportamenti dei protagonisti. Ma con l’amore trionfano i sentimenti buoni e tutto finisce come il lettore si aspetta. E’ quindi un classico degno di essere letto almeno una volta nella vita. Elisa 3°a/L 18


”IL CODICE DA VINCI” Romanzo di grande successo con una miscela di menzogne e verità sul cristianesimo Un intricato e pericoloso viaggio tra i misteri dell’arte, della scienza e della fede. Questa è forse la definizione che meglio si addice all’intrigante ultima fatica dello scrittore americano Dan Brown, “Il Codice Da Vinci”. Romanzo thriller straordinariamente bene architettato dal punto di vista narrativo, che miscela sapientemente realtà e finzione, menzogne e verità di una religione, il Cristianesimo, che non avrebbe, secondo il libro, nessun fondamento divino. Servendosi con spregiudicatezza di ogni strumento più o meno lecito, il prof. Brown dimostra di non essere un principiante in fatto di critica e analisi di famose opere pittoriche o architettoniche (è infatti anche un abile storico dell’arte), particolarmente quelle riconducibili all’eminente e talvolta banalizzato Leonardo, attorno al cui ingegno è praticamente costruita l’intera trama. Con grande abilità l’autore coinvolge nel suo romanzo pure la Chiesa Cattolica, additandola come l’ideatrice di un colossale imbroglio che perdura ormai da quasi duemila anni, facendo leva su alcuni suoi aspetti non propriamente cristallini e sulle ambiguità di alcuni suoi settori, in modo particolare quelli più tradizionalisti e conservatori. Ne nasce una storia avvincente e piena di colpi di scena che rendono pressoché impossibile staccarsi dal libro (un tomo di oltre 500 pagine) prima di arrivare alla fine; un romanzo con un ottima divisione per capitoli che ne facilita notevolmente la lettura, rendendolo in buona sostanza credibile (ma quasi per nulla veritiero), tuttavia

a tratti esso risulta anche un po’ ingenuo e visibilmente influenzato da teorie stile “new age” della più infima specie. Il giudizio, nella complessità di una seria valutazione letteraria, non può che essere molto positivo, ma sarebbe un peccato arrivare sprovveduti alla lettura di questo capolavoro che ha alle sue spalle una letteratura alquanto vasta e variegata e alla quale si ispira chiaramente, in particolar modo per l’elaborazione della figura di Jacques Saunière, nella realtà parroco campagnolo francese di fine ottocento sulla cui moralità ci sarebbe molto da discutere, che nel romanzo appare in panni completamente differenti ma sempre correlati al mistero del Santo Graal, altro tema fondamentale del thriller di Brown. Inutile continuare a scrivere oltre, un libro che ha venduto decine di milioni di copie in appena quattro mesi dalla sua distribuzione non può che attrarre, quantomeno per curiosità, altrimenti non resta che attendere il film, le cui riprese dovrebbero iniziare al Louvre già nella primavera del prossimo anno per consentirne l’uscita nei cinema entro il Natale 2005. Affidato alla prestigiosa regia di Ron Howard, la pellicola vedrà anche Tom Hanks nei panni del protagonista del romanzo, l’americano Robert Langdon e una compagna d’eccezione (non ancora scelta, ma indiscrezioni parlano di un’attrice francese) chiamata a interpretare la protagonista femminile, Sophie Neveu. Alberto Tessa, ex 5BSpp 03/04

“COS’È IL MONDO?” Bambini contro adulti

Con questa domanda ho iniziato le “interviste” a bambini di 5 anni di una scuola materna e a un bambino di 10 anni che, sfortunatamente per loro sono riuscita ad acciuffare e “tormentare” un po’ con le mie domande. Qualcuno fra i più piccoli mi ha risposto, anche se con timore di sbagliare ed essere sgridati dalla maestra, che il mondo è “una palla grande come una casa”, ed altri hanno aggiunto “…dove vivono tutti”. Il bambino di 10 anni mi ha risposto che “ il mondo è un pianeta, la Terra, dove vive un insieme di gente organizzata”. Risposte che forse ad alcuni sembreranno un po’ banali ma messi davanti a questa domanda, noi che ci riteniamo “i grandi” saremmo in grado di fare molto meglio? Alla domanda “Cos’è il mondo?” si pensa subito: “Che domanda sciocca, è semplicissimo! Il mondo è…”, ed è in questo preciso momento che il cervello inizia ad annaspare e cercare disperatamente una risposta intelligente. Nella testa scorrono vari pensieri: quelli filosofici e profondi sull’insieme etnico multirazziale degli uomini; quelli scien-

tifici sulla crosta terrestre, il nucleo e simili, quelli religiosi circa la creazione del pianeta come opera di Dio, i 7 giorni ecc… Tutto ciò, però, scivola via velocemente e l’unico pensiero che rimane fermo in testa è l’immagine della Terra vista da un satellite: grande e rotonda. Proprio come hanno detto quei bambini della scuola materna. Nemmeno cercando la risposta sul dizionario i risultati sono granché migliori. Il mio dizionario (già un po’ vecchiotto) dice: “Corpo celeste, la Terra, complesso organizzato di elementi che accolgono la vita; insieme di esseri di una stessa specie o specie diverse, organizzato secondo forme che gli sono proprie; totalità degli uomini…” e avanti così per un’altra mezza pagina. In fondo, togliendo un po’ di paroloni raffinati e riassumendo, sono le stesse cose dette dai bambini. “Cos’è il mondo?’” Basta quest’unica domanda così semplice ed al tempo stesso complicata, a farci capire che, anche crescendo, l’idea 19

che abbiamo del mondo rimane pressoché inalterata (cosa che non avviene invece con l’opinione che si ha di esso). Infatti i bambini, magari per la loro ingenuità e spensieratezza, vedono il mondo in chiave molto più ottimista. Ciò è dimostrato da un’altra delle mie domande “Vi piace il mondo?” che ha ottenuto da tutti un “SÌ!” entusiasta e convintissimo, cosa che è forse meno comune con degli adulti. Le risposte di grandi e piccoli alla domanda “Cosa non ti piace del mondo?” sono invece più simili. Sia i bambini della materna, sia quello di 10 anni hanno risposto: “Le malattie, le persone cattive, la guerra e il terrorismo, perché fanno paura”. Non sono le stesse cose che spaventano anche gli adulti? Quindi nella “gara” bambini contro adulti, chi “vince”? Forse entrambi, dato che, in fondo, giocano nella stessa squadra. Giulia G. 5 A ginn


LETTERE ALLA REDAZIONE

LA VELOCITÀ E LA VITA

ito Look e personalità Dibatt Ciao a tutti. Con questa lettera voglio sollecitare una riflessione di tutti sull’importanza dell’apparenza nella nostra cultura e nella nostra società. Non voglio fare l’allarmista, e non credo che nei nostri giorni l’esteriorità conti più che cent’anni fa. Il tema dell’apparenza però è quanto mai attuale, specialmente tra i giovani. Dagli anni della contestazione, è diventato normale che ragazzi della stessa fascia sociale si vestano in modi molto diversi, a seconda delle correnti ideologiche cui appartengono; anche adesso questo si sente tantissimo: la distinzione (più o meno rigida a seconda dei luoghi e delle persone) tra “cabinotti”, “alternativi”, punk e tanti altri ne è una prova. C’è da chiedersi, però, quanta importanza si attribuisca al modo di vestire e in generale all’aspetto esteriore, quando si giudica una persona. Secondo me molta, ma non sono sicuro che questo sia giusto. Sicuramente alla nostra età si cominciano ad avere degli orientamenti politici che, in certi casi, vengono ostentati (tanto a destra quanto a sinistra) tramite il modo di vestire. Di conseguenza, nel momento in cui vediamo qualcuno evidentemente diverso da noi tendiamo a prenderne le distanze (anche se non sempre, almeno si spera!), talvolta con una punta di disprezzo. Eppure quante volte capita di scoprire che i nostri pregiudizi erano infondati? Penso che formare categorie diverse non sia in sé così sbagliato, ma bisogna fare lo sforzo di giudicarle con una certa flessibilità e di evitare dannose generalizzazioni; altrimenti commettiamo lo stesso errore di chi pensa che, per il fatto che un marocchino è uno scippatore, lo siano per forza anche gli altri. Non dico che non si possa affermare che una persona è cretina: questo è un diritto sacrosanto che va sfruttato senza parsimonia, ma di cui non bisogna nemmeno abusare. Sta in questo, secondo me, la differenza tra libertà di giudizio e superficialità. Michele 2A Cl

APPELLO AL VOSTRO CUORE Ogni giorno sentiamo notizie di persone morte, ma non ci facciamo molto caso, dentro di noi pensiamo di essere invulnerabili. Sappiamo che la morte esiste, ma non ci rendiamo conto di quanto possa essere vicina a noi. Così pensavo anch’io fino a poco tempo fa, finché la morte non è arrivata troppo vicina a me, portandosi via una persona che conoscevo, un ragazzo di appena 24 anni. Non aveva colpe e non se l’è cercata, perché svolgeva solo il suo lavoro e non pensava certo che questo in un attimo poteva portargli via la vita. Abbiamo pianto per lui e ancora adesso una lacrima scappa ogni tanto, perché è incredibile credere che non ci sia più. La sua morte ci ha fatto nascere molti interrogativi: alcuni hanno trovato spiegazioni nella fede, altri sono rimasti con interrogativi aperti. Molti mi hanno parlato della morte come apertura alla vita eterna, accanto a Dio, della persona che è mancata, ma nessuno mi ha preparato ad affrontare questo mo-

Diba tt

ito

Ciao ragazzi, ho scritto questo articolo per darvi delle informazioni molto importanti: poche settimane fa è morto un ragazzo di soli 18 anni, una persona buona, sveglia, ma con un solo vizio: andare veloce! Ovvero il suo hobby (se così si può definire) era “correre con la sua auto”. Quando ripenso a questa storia mi viene una sola parola in mente: INCONCEPIBILE…. Già, perché sembra così strano, irreale ed illogico…. Una persona un giorno c’è e l’altro non c’è più……… Ho pianto molto, anche se molti ti dicono di non piangere, che non serve a niente, mentre altri ti dicono piangi, così ti sfoghi….. Ebbene, ho seguito il secondo consiglio. Anche se poi, ripensandoci tra le lacrime, ho pensato che bisogna ANDARE AVANTI. Questo ragazzo mi ha insegnato molte cose, tra cui l’importanza della VITA. La VITA…. Non è facile e semplice, non è un gioco o una cosa da poco, non è scontata, non è una cosa che puoi prestare o riavere indietro…. Nonostante ci proponga degli ostacoli piccoli, medi, grandi o addirittura ENORMI bisogna trovare la forza di andare avanti e superarli…. Magari con la mano nella mano di un’amica. Mi ha insegnato di non dare mai per scontata la presenza di una persona e che il divertimento non è SINONIMO DI SUICIDIO….. non vuol dire sballarti, correre sull’autostrada, buttarti da un ponte, perché la tua META è la MORTE….. È naturale che prima o poi (si spera tardi) tutti moriamo…. Però una persona così giovane non può morire per un gioco da immaturi. Il mio messaggio principale è: APRITE GLI OCCHI!! Questa è realtà…. Volete fare un gioco, volete divertirvi….. fatelo pure….. ma non mettete a rischio la cosa più bella e preziosa che avete… la vostra VITA… Perché nessuno ve la darà indietro. Basta veramente poco….un attimo e tutto crolla….come un castello di sabbia…. Con la sola e unica differenza che il castello si potrà rifare, mentre la vita no. Le cose più semplici sono le cose più importanti, perché sono proprio esse a rendere la vita UNICA e SPECIALE. Un tramonto o un’alba sul mare, una foto di quando eravate piccoli, una canzone che vi piace, il vostro cane, pane e nutella…. Vivete la vita il più possibile… Può sembrare una cosa banale…. ma non lo è. Vivi, ricorda e poi ricorda, e non MORIRE per diventare un RICORDO. Chiara 1A spp

mento, nessuno mi ha detto che avrebbe fatto così male, molto più Flusso vitale male di quello che pensassi. E’ strano, il 25 dicembre, il giorno in cui tutti festeggeranno allegramente la nascita di Gesù, la famiglia di questo ragazzo piangerà la sua morte avvenuta esattamente un mese prima e noi pure saremo a festeggiare con le nostre famiglie con la morte nel cuore per la sua scomparsa. È con questo dolore che scrivo a “Onda d’urto” e vi chiedo di riflettere. A Natale mentre vi divertirete abbiate un pensiero per queste persone e per tutti i milioni di persone che non festeggeranno, ma piangeranno la scomparsa di un innocente. Al fondo di questa lettera non troverete

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nessuna firma, non perché mi vergogni, ma perché voglio che questo scritto non sia identificato solo con il mio dolore, ma come strumento per riflettere su tutte quelle persone che perdono un caro e che, come me, soffrono. Non buttatela lì dicendo: «se ne faranno una ragione!», perché non esiste ragione nella morte di un innocente e il dire: «devi fartene una ragione!» è solo un luogo comune che molti dicono senza riflettere. Spero di aver fatto abbastanza appello al vostro cuore e vi ringrazio se vorrete accogliere questo invito!


LETTERE ALLA REDAZIONE I nomi più gettonati del 2004/05 SARA FRANCESCA GIULIA FEDERICA ELISA VALENTINA CHIARA MARTINA JESSICA ILARIA STEFANIA ALESSIA FRANCESCO ALESSANDRO ANDREA LUCA MATTIA MATTEO

42 40 33 32 32 28 25 23 23 21 20 20 10 9 8 6 6 6

Gli unici LE MORENA MARLON VERDANIA ISIDORA GINEVRA GERONIMO REOLA PRORAIMA RORAIMA AZZURRA MAMBULE MATUCA PAMELA ALFRED ALBERTA SHARON CASSANDRA by Rory and Tina!! 1c/soc Per un confronto I più comuni del 2003/04 CHIARA = 39 SARA = 39 FRANCESCA = 35 ELISA = 35 VALENTINA = 33 GIULIA = 32 STEFANIA = 30 FEDERICA = 24 SILVIA = 23 ELENA = 22 ALESSANDRA = 22 ROBERTA = 21 ALESSIA = 20 MANUELA = 20 ANDREA = 11 LUCA = 10 ALESSANDRO = 8 MARCO = 8 SIMONE = 6 MATTEO = 6 LORENZO = 5

DIZIONARIO INGLESE-PIEMONTESE BRICK: altura LEAN-OUT: eccone lì un altro LEE-MOON: limone (da cui il detto: "SOON CAR SEA: questi limoni costano cari) LORD : alticcio, ubriaco LOVER: labbro MOUSE: mi alzo MUST-IN : cane da combattimento NOOSE-ALE: un uccello PEACE-A-CAN : fungo non commestibile POOH-DAISY: se potessi PIN-BUS: più in basso (variante: PIN-OUT: più in alto) POOH'S-THIN: portalettere POOR-SEEN: fungo commestibile pregiato POOR-CELL: suino QUEEN-TOUCH: tipica esclamazione pieMargherita 1 A CL montese.

PROVERBIAMO!!!!!???? - "Le parole volano, gli scritti restano.... specialmente quelli con il voto." - "Val più la pratica che la grammatica.... che la storia, che la geografia, che la matematica, che..." - "Sbagliando s'impara.Sì, ma facendo giusto si perde meno tempo." - "Quando si è in ballo bisogna ballare.E quando si è in bagno bisogna bagnare?" - "Tutto il mondo é paese. Provincia di?" - "Chi semina odio, raccoglie pentimenti. Niente di commestibile comunque."

SESSO E SENTIMENTO Ciao, siamo Aurora, Martina e Luca, persone di classi diverse ma con un unico pensiero: l’anima gemella è troppo profonda per essere giudicata o “descritta” in un articolo. Sull’ultimo giornalino, infatti, era stata pubblicata una lettera che ci ha fatto pensare molto e speriamo non solo noi. Reputiamo quella lettera stupida (scusate il termine) non solo perché è volgare (questo giornale viene letto da molte persone!), ma anche perché dà un immagine dell’uomo di perfetto maniaco sessuale. Nella realtà non è sempre così; certo, lo sappiamo, esistono anche queste persone, ma non sono tutti maschi e soprattutto non tutti i maschi lo sono. L’amore non è una cosa da dividere in due grandi categorie: SESSO e SENTIMENTO. Non si può neanche parlare degli uomini come pedofili e delle donne come piccole creaturine indifese. Noi dobbiamo prendere l’amore così com’è, ma non per questo l’amore deve prenderci come siamo. Se si ha la volontà, nulla è impossibile. Rory, Tina & Cerfy 1C/soc 1B/cl

- "Una bugia tira l'altra...ovviamente non è fra le due quella con le gambe più corte." - "Occhio per occhio....occhio al quadrato." - "Ride bene....chi ha i denti." - "Chi lascia la strada vecchia per la nuova...arriva prima perché è asfaltata." - "Chi fa da sè...fa più fatica." - "Chi di spada ferisce....becca otto anni senza condizionale." - "I soldi non son tutto...c'è anche l'oro" - "I tonti cornano." -"Occhio per occhio...ssantaquacchio"

“AMO” & “ODIO” (Prova anche tu)

AMO

ODIO

1. i miei due bambini vi amo più della mia vita 2. il mio fidanzato ti adoro e spero di stare con te sempre 3. il mare che ho a due passi da casa 4. la cioccolata: come potrei vivere senza lei! 5. la musica sempre e solo musica

1. 2. 3. 4. 5.

le bugie arroganza la musica Aeavy metal l'inverno la sveglia la mattina

Fateci sapere le 5 cose che amate e le 5 che odiate. Le pubblicheremo!!! una musica forse poco conosciuta ma molto coinvolgente e nello stesso tempo conoscere Ciao ragazzi!!! gli aspetti della cultura africana. Siamo Angela, Elisabeth e Rosa del Il corso con tutta probabilità verrà attivato il “Gruppo percussioni” del Porporato. mercoledì, dalle 13 alle 15, e sarà gratuito, Da alcuni anni nel nostro liceo viene attivato finanziato dalla scuola. Per farlo partire abun corso di percussioni basato biamo bisogno della vostra partecipazione!! sull’insegnamento di ritmiche africane da Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Elisuonare sul djembé, strumento a percussioni sabeth e Angela (3 b/spp piano terra) e/o a africano. Quest’anno verrà affiancata Rosa (3 a/l 2° piano). l’attività di danza afro. P.s.: Se siete indecisi, potete iscrivervi comunQueste attività permettono di avvicinarsi ad que, perché la prima lezione sarà di prova!!!

CORSO di DJEMBÈ

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