Onda d'urto Maggio 2003

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I… Poco tempo fa ho T N E D U T I Smente importante da esprim. Eevrvidi.entemente n o n so-farà AMcoInC no cetto vera ale in italia On d a” n o n

“ i giorn ho un sicura che petto i parametri di n artic olo d u o i n d o s ½ a 5 preso ta, m non ris rnalista na e anche se io h g c e a ic n d u i i. m no e qualcosa preso da tutt i n m o io c z a à rr in e m v discri , se può , questo a che , an c he di giornale . i e lo rs r o a a ic n rd rt irete voi, m n o a d a c , g n ri u io in e v i n v v e o b te e è fa la e ’ più ch la, ma è: non iamo a scuo o alla scuo la scuola. E d I l concetto rn e è to h c in N O a iò c ir N i g e a ita orgiamoci d erché non ri anale, la vit c p b c i La nostra v e A n id . p à io u z it a st d n li profo ’afferm roprio ere deg sembrare un ardare la situazione in in inglese p ella vinti di ess n o le c ro o a n p o s le u ti g da qu perché studen proviamo a a sbloccarsi vita. Molti competenti a in o n ll li e o g n sc e e o d ri , m a n ia per crec o ciò che d o la svolta in matemati , o del falliti perché n rt e 4 c il à d re n ra o e n icono ia" come d scono a sup urante l'interrogazione 'insegnante. Tutto ciò g g ra o c in “ ood davanti all inati, e non ompagnando verso il n a p rm n o n v e ng o n m te a e d iv d e e sicuri cerca nsia ch no acc ofia è la ri maledetta a ssi, n é per sentirsi più e alcuni di loro ci stia s lo fi la se in ste losofia, ma almeno 8; te il fatto ch fi n i a de re i n se re p in u te 6 c ri c l e o a d m re mi del dèp vermi dalla scuola pre fidarmi ciecamente ocerti prof (e I o non riesco a smuo ri o fu io c c v . m fa .) questo non b ar d ev o se l n stro futuro.. llora per quello che a o C o d … a v to s o u a nd , a ero re abbiamo della verità vece, vado bene, ma q lcolare a mente un mis nti con cui a rt o p im on i a in n c , scolastico n on riesco a mi dà nozio to matematica n n a e s é s h e im rc : d e a n p ll re u n cassa molto molto stessi; ma il i non serva a i c o te n la barista alla a o e s u n a e sc d P n o la tuibili. ci circ gliere che glio insinua i capire meglio ciò che rsone uniche ed insosti non dobbiamo farci co ni e e àd siete voi, pe la nostra generazione essere dei g e la possibilit o h li c g e iò c m o re nza è molt ttando V CS deve influe . Manuc’ I ndo sta aspe o sul fatto che, forse, o la o m u c il s ra O . a bene ti. Riflettiam lla vita, piuttosto che Risposta 1 re imprepara ne

L’appello di Manuela è stato accolto. Il dibattito è aperto!

Secondo me la netta divisione che tu fai tra vita e scuola non dovrebbe esistere,

perché i due campi sono profondamente integrati e interagiscono continuamente. Dal mio punto di vista, la scuola è un passaggio, utile per riuscire meglio nella vita: qui si svolge principalmente la nostra vita sociale, intratteniamo i nostri principali rapporti, sia sul piano orizzontale che in linea verticale; impariamo ad organizzarci, a gestirci, ad avere delle responsabilità, a crearci una personalità e a saper cogliere le occasioni. Io credo che queste siano tra le funzioni più significative della scuola. Poi, ovviamente c’è tutto l’insieme delle conoscenze e delle nozioni da apprendere e, soprattutto, da imparare a sfruttare, portandole, per quanto è possibile, fuori dalle aule. Per capire il mondo, per capire, magari, anche se stessi. Secondo me la scuola, oltre a fornire le conoscenze di base, su cui poi strutturare un certo tipo di cultura, deve dare stimoli che permettano di creare un qualche interesse verso cui indirizzarsi per sviluppare le proprie attitudini e facoltà perché la persona si realizzi poi nella vita. In modo che questa possa avere uno svolgimento più dinamico. Ovviamente, esistono anche altri mezzi per arrivare a tal fine, ma credo che la scuola abbia un’importanza rilevante. Per quanto riguarda i voti... certo, sono principalmente una gratificazione personale. Sono semplicemente dei segnali con cui siamo valutati per avere un’idea del nostro rendimento nelle singole materie, ma in realtà, non dicono sempre tutto l’impegno che è stato messo per un determinato lavoro e non possono differenziare il livello di comprensione di un concetto dalla percentuale di studio mnemonico e, soprattutto, non possono assolutamente esprimere come le nozioni acquisite verranno sfruttate nella “vita reale”. La scuola da gli schemi, ma poi tocca a noi riempirli, stravolgerli, uscirne, fare emergere la nostra personalità e originalità; ma consapevolmente, con dei riferimenti e con i mezzi per valutare, gestire e rielaborare l’esterno. Sicuramente la scuola non deve essere vista come scopo ma piuttosto come mezzo. Francesca 2AL


Risposta 2

La scuola non è la cosa più importante... ma aiuta a non farci “fregare”

Cara amica Manuc, la scuola non è la vita, non posso che darti ragione: la scuola fa parte della vita, è un percorso per diventare adulti maturi. Adesso fallire in una o più materie ci sembra una tragedia, perché la scuola è molto importante, occupa gran parte del nostro tempo ed influisce pesantemente sul giudizio che abbiamo di noi stessi. Tutto ciò è perfettamente normale, siamo adolescenti e basta un soffio di vento per far crollare il castello di carte delle nostre vacillanti certezze, almeno è ciò che studio in psicologia e di cui posso parlare solo grazie alla scuola. È naturale sentirsi depressi per il 4 di matematica (che per me è una meta), ma credo anche che dovremmo accettarci per le nostre possibilità, non cercare di sforzarci ad ottenere un risultato che per noi è troppo alto. Dobbiamo imparare appunto che la scuola non è la cosa più importante e vivere la vita con serenità. Riguardo al fatto che i professori ci accompagnino verso il nostro futuro non sono d’accordo. Io verso il futuro voglio andarci da sola, contando che alcuni professori sono tutt’altro che disponibili e amichevoli. Molti di loro hanno un’opinione alquanto bassa di noi studenti, basta leggere la lettera che nello scorso numero del giornalino stava nella pagina accanto alla tua per rendersene conto: “Dedicare gran parte della mia giornata a un gruppo di viziati menefreghisti e poco interessati mi sembra uno spreco […] sono uno che torna utile soltanto quando c’è da elemosinare la sufficienza, al di fuori di questo, per loro non sono nessuno.” Come ti permetti di insultarci generalizzando in questo modo il tuo giudizio! Una persona che pensa questo potrebbe mai accompagnarmi verso il futuro? Tu dici che non dobbiamo farci ingannare e cogliere impreparati, ma cosa vuol dire? La scuola, per quanto la si possa odiare, insegna proprio questo: sono le persone ignoranti quelle che si fanno “fregare” nella vita, perché non sviluppano le capacità intellettive di chi studia. Non arrabbiarti se i voti non sono quelli che vorresti, ma impegnati anche nelle cose che ti sembrano meno utili o superflue per riuscire nella vita. Non dico di studiare con passione, tuttavia vivere andando a scuola riguarda tutti noi, cerchiamo perciò di rendere il nostro soggiorno il più piacevole possibile, che ne dici? Dai, su con la vita! Selphie Se… scienze sociali Se le parole “ti voglio bene”

Dopo il suo articolo a “Onda d’urto” Manuela ha preso 8 in Filosofia. Visto il risultato aspettiamo un altro articolo!

fossero delle gocce Io sarei un oceano Se tutti i baci che vorrei darti Fossero delle stelle Io sarei l’universo Se i miei sentimenti che vorrei dimostrarti Fossero dei fili d’erba Io sarei la savana Se le parole “ti amo” Fossero delle note musicali Io sarei la tua canzone Se il tempo che vorrei passare con te Fosse un granello di sabbia Io sarei un deserto Se le coccole che vorrei farti fossero dei colori Io sarei l’arcobaleno...


Risposta 3

QUANTITA’ DI SCUOLA...

Ci siamo chiesti tutti, ognuno a suo tempo, quanto la scuola faccia parte della nostra vita. E’ importante porsi domande di questo tipo: è sintomo di ricerca di sé stessi, è un passo fondamentale per la propria maturazione psicologica. Ebbene, voglio darti prova di quanto io penso, in maniera abbastanza semplice e, spero, comprensibile. Questo è ciò a cui ho pensato appena letta la tua “provocazione”. Facciamo 4 calcoli insieme, e qui non si tratta di un resto al bar… : in una settimana ci sono 168 ore; lo studente “medio” ne spende 30-35 all’interno dell’edificio scolastico, inoltre molti ne passano circa 2 ogni giorno (12 la settimana) su pullman/treni per spostarsi tra casa e scuola, e io sono tra questi; se poi quest’ipotetico “studente medio” occupasse un’ora e mezza a casa per lo studio individuale, e magari decidesse di riposarsi facendo altro il sabato pomeriggio, ti accorgerai che questo povero cristo, stando a ciò che pensi tu, “viva” 112 ore alla settimana. Probabilmente ogni tanto una bella dormita ci và non credi? e qui se ne vanno altre 7-8 ore a notte. A questo punto le ore di “vita” si riducono a 56. 56 ore e’ un terzo della settimana! Questo significa che lo studente che sto considerando e che potrebbe ben rappresentare l’immagine che ne ho dalla tua provocazione, viva la propria vita meno della metà di quella che e’ effettivamente! Sulla base di ciò, anche se può sembrare molto banale, prova a ragionare: come fa la scuola a non rappresentare una parte cospicua della vita di ognuno? Spiegamelo, io di più non posso fare. Dai miei semplici conti viene fuori che la scuola occupa un terzo della vita dello stesso studente. Io spero proprio che ognuno di noi abbia una “vita” al di fuori della scuola, ma la riga che delimita <<scuola>> e <<vita fuori>> è molto sottile (e con ciò non intendo ammettere l’esistenza di un limite vero e proprio, diciamo che si mescolano e non sono mai distinte completamente l’una dall’altra. Mi sento filosofo…meglio non far troppo lo sborone…). In molte situazioni la scuola e il rendimento scolastico condizionano le mie decisioni (anche e soprattutto quelle dei miei…) su cio’ che posso o non posso fare; parlo di esperienze personali, va da sé quindi che questo possa non essere il tuo caso o quello di qualsiasi altro. Se vuoi siamo d’accordo nel dire che ognuno può vivere la scuola come meglio crede, può certamente criticare il livello dell’insegnamento, il livello di molti insegnanti e delle cose insegnate (ci sarebbe materiale per scrivere un’altra provocazione… eheh!), ma non credo assolutamente nella certezza di ciò che hai provato a spiegare. Non starò qui a fare prediche sul come vivere la scuola, non sono la persona migliore per farlo. E non starò nemmeno a sprecare carta con frasi fatte, perché il mio esempio e’ uno dei peggiori. Non sarei coerente con me stesso. Grazie per avermi fatto riflettere ancora una volta. Stefano IV B/L “Lo scopo della vita sta nel cercarne il senso.”


Intervista al preside E.Salvai

POR POR

ATO

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Come è ormai tradizione concludiamo l’ultimo numero di ‘Onda d’urto’ con l’intervista al Preside Salvai per fare un bilancio dell’anno scolastico che sta per finire e per avere lumi su quello che a settembre andremo a cominciare Adesso che la riforma Moratti è stata approvata, cosa cambierà l’anno prossimo qui al Liceo Porporato? Non cambierà assolutamente nulla, perché l’attuazione della riforma prevede interventi relativi alla scuola materna e alla scuola elementare; per ora non sono coinvolte le scuole medie superiori. Neanche per quanto riguarda le attività integrative? No, perchè la riforma non tocca l’organizzazione della scuola, quindi le attività integrative. Da questo punto di vista non sono previste modifiche, anzi potremo soddisfare tutte le richieste, perché le attività integrative che si svolgono al mattino in realtà sono finanziate dalla tassa d’istituto degli studenti, che è stata portata dal Consiglio d’Istituto a 50 euro anche per coprire queste iniziative. Le attività al pomeriggio richieste dagli studenti (corso di percussioni, laboratorio teatrale, giornalino... ) credo che si possano ugualmente garantire, perché recentemente c’è stato un finanziamento sul DPR 567. Invece per quanto riguarda i corsi dì lingua straniera, che sono una delle attività forti della nostra scuola, stiamo ragionando: temo che dovremo ridimensionarli, in quanto i due conversatori d’inglese e francese avranno al Porporato solo più 11 ore su 18 e dovranno quindi completare l’orario in un’altra scuola, con meno disponibilità da noi. Bisognerà vedere se con le risorse complessive riusciremo a finanziare questi corsi, attingendo anche ai soldi dei “ragazzi del 2006”, che prevedono dei corsi di lingua straniera in preparazione alle olimpiadi. A che punto è la ristrutturazione della Fenulli? Procede bene, per settembre dovrebbero esserci consegnate 7 aule, quelle nella parte prospiciente Piazza Fontana. Il direttore dei lavori afferma che, se non ci sono intoppi, entro il 2004 la ristrutturazione dovrebbe essere completata. Come saranno disposte le classi il prossimo anno? Quali saranno alla Fenulli? Le classi che sono attualmente all’ultimo piano di via Marro si trasferiranno in queste aule ristrutturate, al piano terra. Per quanto riguarda la locazione delle altre classi, siccome aumenteremo ancora di 2, passando da 50 a 52 classi, contiamo di ospitarle in via Battisti 2, all’ultimo piano, dove ci sono delle aule libere. Nel 2004, a lavori terminati, gran parte della scuola si trasferirà alla Fenulli. Solo “gran parte”, perché là ci stanno un massimo di 46 classi, quindi le altre resteranno nell’edificio di via Battisti 10, dalla parte di via Brignone fino all’attuale saloncino, al primo e al

S

secondo piano. Cos’è che valuta più significativo dell’anno scolastico che sta per finire? L’impegno degli insegnanti di questa scuola per cercare di garantire un livello di servizio alto, nonostante il taglio di risorse che abbiamo subito da parte dello Stato, non solo in soldi (il 20% in meno!), ma soprattutto in termini di personale. Con l’organico funzionale avevamo alcuni insegnanti in più dello stretto indispensabile, che garantivano una serie d’interventi che ora non è più possibile dare. Nonostante siamo passati da più di 200 ore alla settimana a disposizione a meno di 100, mi sembra che l’impegno degli insegnanti abbia garantito un funzionamento alto della scuola. Come l’anno scorso, le chiedo anche per quest’anno scolastico di dare un voto da 1 a 10 ai diversi settori di questa scuola: professori, studenti, personale, rappresentanti d’istituto... Do a tutti 9: ai professori, per i motivi che ho già spiegato; agli studenti, perché hanno dimostrato complessivamente un atteggiamento di rispetto tra loro e di civiltà nel comportamento a scuola. Lo verifico, per esempio, nel fatto che qui ci sono molti ragazzi disabili inseriti: ciò avviene perché le famiglie notano che questi ragazzi sono rispettati ed accettati. E questo va a merito vostro! Al personale, perché anche qui ci sono state riduzione fortissime: pur essendo aumentate le classi i bidelli sono diminuiti di uno e in segreteria non è cambiato assolutamente niente. Nonostante questo mi sembra che la scuola sia tenuta in modo decente anche se gli edifici hanno dei problemi. Ai rappresentanti d’istituto in quanto sono persone responsabili con le quali riesco ad avere un dialogo. Mi sembra che alcune iniziative che hanno proposto dimostrino intelligenza; mi riferisco alla “giornata della solidarietà”, ma anche ad alcune iniziative “ai margini della legge”, come l’autogestione. Mi è parso che ci sia stato sempre lo sforzo di non trasformare l’autogestione o le assemblee prolungate per la guerra in Iraq in momenti di vacanza, per questo ho molto rispetto per loro, anche perché mi rendo conto che gestire più di mille persone è un’impresa quasi disperata Quindi nessun insufficiente… No, per me l’insufficienza è solo per la politica del governo sulla scuola pubblica. Per quanto riguarda le iniziative degli studenti, le sue impressioni su: la giornata della solidarietà? Mi sembra che sia andata bene, è un’iniziativa da valorizzare L’autogestione? Segue a p. 6


ALE ZION A N R INTE O T A ARI

Campi di lavoro

ONT VOL Molte organizzazioni non governative (ONG) e di vo-

lontariato organizzano campi di lavoro, soprattutto estivi, sia in Italia che all'estero. Alcuni sono gratis, altri a pagamento. • Cos'è un “campo di lavoro”? E' un'esperienza di servizio volontario e vita comunitaria di breve durata (settimane o pochi mesi), per un limitato gruppo di volontari. Di solito non richiede competenze specifiche, se non la conoscenza della lingua comune (generalmente inglese o francese). Si realizzano progetti di utilità sociale che possono consistere in attività varie: da quelle manuali (talora pesanti), alla ricerca naturalistica, all'animazione per bambini, alla sensibilizzazione sui paesi del Sud del mondo.. La maggior parte dei campi di lavoro sono nei mesi estivi, ma alcune ONG svolgono attività di questo tipo anche in altri periodi dell'anno. • Alcuni indirizzi utili Volint (portale) - Sito web: www.volint.it/bacheca/ campilavoro.htm FIVOL (per richiedere la lista completa delle ONG che organizzano campi di lavoro) - E-mail: inter.vol@fivol.it - Sito web: www.fivol.it I 3 coordinamenti delle ONG italiane: CIPSI (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale) Tel.: 06.5414894 - E-mail: cipsirm@tin.it - Sito web: www. cipsi.it COCIS (Coordinamento delle ONG per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo) Tel.: 06.69924112 - E-mail: cocis-roma@iol.it - Sito web: www.cocis.it FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario) Tel.: 06.6877796 - E-mail: focsiv@glauco.it - Sito web: www. focsiv.it ADP (sviluppo socio-educativo, soprattutto Albania, Argentina, Rwanda) E-mail: assadp@iperbole.bologna.it

Associazione Italiana Soci Costruttori (IBO) (paesi europei ed extraeuropei) Sito web: www.nettuno. it/fiera/ibo/ Beati i costruttori di pace (campi di carattere umanitario, soprattutto nella ex Jugoslavia)E-mail: beati@protect.it Gruppo YODA (intercampi di volontariato internazionale nei paesi in via di sviluppo) E-mail: info@gruppoyoda.org - Sito web: www.gruppoyoda. org Legambiente (tutela ambiente e beni culturali, Italia, paesi europei ed extraeuropei) E-mail: legambiente.vol@tiscalinet.it - Sito web: www. legambiente.com Lunaria (pace e cooperazione internazionale, in paesi europei ed extraeuropei) E-mail: workcamps@lunaria.org – Sito web: www.lunaria.org Manitese (cooperazione internazionale) - E-mail: manitese@manitese.it – Sito web: www.manitese.it Oikos (non solo estivi) Sito web: www.oikos.org Servizio Civile Internazionale (SCI) E-mail: info@sci-italia. org – Sito web: www.sci-italia.org Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS) (ispiraz. cristiano-salesiana, in paesi europei ed extraeuropei) E-mail: vis@volint.it Youth Action for Peace (YAP) (non solo in estate, nel mondo) E-mail: campi@yap.it - Sito web: www.yap.it Da http://www.forumsolidarieta.it/giovani/campi.htm Altre informazioni al sito http://www.comune.imola.bo.it/ informagiovani/Testi/vacanze/vacanze volontariato.htm

segue INTERVISTA al PRESIDE

l’ impegno di lavorare e di capire le cose. Può darci una sua opinione riguardo alla guerra in Iraq? Penso che la guerra in Iraq sia stata fatta non certo per liberare l’Iraq da un dittatore, ma per interessi diretti che l’unica grande potenza che esiste oggi sul globo, gli Stati Uniti, aveva all’interno del paese, per il petrolio e per proseguire l’accerchiamento dell’unico grande paese dell’Est che può diventare antagonista degli Stati Uniti: la Cina. Ho ripreso in mano il libro “La guerra infinita”, scritto dopo l’Afghanistan, che diceva esattamente quello che sarebbe successo. Non le chiedo la sua posizione sul tema guerra/pace, perchè vedo la bandiera della pace (sul muro di fronte alla porta) Credo che la guerra non sia il mezzo per risolvere le controversie internazionali. Sono un funzionario dello Stato e quindi io devo in ogni caso rispettare la Costituzione, in quanto, come tutti gli insegnanti, ho giurato fedeltà alla Costituzione. Questo è il motivo per cui e-

spongo questa bandiera, nel senso che credo che occorra affrontare le controversie internazionali all’interno di un sistema di regole generali; il sistema di regole era l’Onu e in questo caso l’Onu non ha assolutamente autorizzato l’intervento militare, quindi, per questo, mi sembra molto, molto illegale quello che gli Stati Uniti hanno fatto. Per finire, un giudizio sul nostro giornale “Onda d’urto”? Trovo che sia un giornale che è cresciuti molto, nel senso che non è più il tradizionale giornalino scolastico dove si raccolgono semplicemente alcuni contributi sparsi, ma si vede che c’è un gruppo che riflette e che costruisce un giornale che ha dei pezzi forti, che possono costituire uno stimolo per l’ambiente scolastico. E’ per questo che ci investiamo delle risorse. Francesca 2 Al


Lavorare durante l’estate?!?! Il desiderio di lavorare durante le vacanze è comune a molti studenti. Le ragioni sono le più svariate: la necessità di risparmiare un po’ di soldi da sperperare durante l’inverno; la possibilità di acquisire competenze da utilizzare, in un secondo momento, in altri ambiti; il desiderio di fare un’esperienza nuova. Sovente però non si sa come fare. Se vi trovate in questa condizione e non sapete dove sbattere la testa - genitori permettendo! - eccovi alcuni consigli. SAPERSI MUOVERE è fondamentale, anche per evitare i “bidoni”, sempre presenti dietro l’angolo. Cosa fare prima di cercare lavoro In primo luogo è necessario rivolgere lo sguardo a se stessi per mettere a fuoco ciò che si desidera e individuare l’area verso la quale orientarsi. Tenere presente che, oltre ai soliti lavori di baby-sitter o tuttofare presso amici e parenti, i lavori stagionali più richiesti sono nel settore turistico-alberghiero, delle vacanze e tempo libero, dell’agricoltura. Quindi le possibilità di lavoro si realizzano soprattutto in campeggi, hotels, residence, bar, ristoranti, parchi di divertimento, colonie e centri di vacanza, villaggi turistici….. (al mare o in montagna), aziende agricole. Per lavorare in questi settori è necessario avere il LIBRETTO DI LAVORO, che si richiede, se si hanno già compiuti 15 anni, presso l’ufficio Anagrafe del Comune di residenza. Il Centro per l’Impiego Oltre al contatto diretto col datore di lavoro, a seguito di notizie di amici o di annunci letti occasionalmente sui giornali, una ricerca efficace ADOZIONI IN BANGLADESH può avvenire attraverso gli uffici e le agenzie pre- Tra insegnanti, studenti, classi, bidelli, tecnici, persone esterne poste. alla scuola, ex studenti… abbiamo raccolto € ……… per i La ricerca potrebbe partire dai Centri per bambini che adottiamo in Bangladesh. I soldi sono stati versati nel l’Impiego, che sono presenti nelle principali città. c/c della “Rishilpi Development Project-Onlus” di Pinerolo, che li Qui si possono avere colloqui, informazioni sulle ha già fatti arrivare in Bangladesh. Questo è il ns. piccolo-grande leggi e sulle offerte di lavoro, sui tirocini formativi... contributo per la pace nel mondo. Grazie a tutti. A.Denanni Centro per l'Impiego di Pinerolo C.so Torino, 324 – Pinerolo (TO) - Tel. 0121/325711 Fax 0121/325732 - E-mail: imppine@provincia.torino.it Agenzie di lavoro interinale Se al Cip non avete trovato quello che cercavate potete rivolgervi ad un’agenzia di lavoro interinale; queste rappresentano un ottimo strumento per cercare un lavoro temporaneo. Un elenco delle aziende di lavoro temporaneo di Torino e provincia si trova nel sito della Facoltà di Economia dell’Università di Torino all’indirizzo: http://www.econ.unito.it/job/lavorointerinale/aziende lavoro temporaneo.htm Centro Informagiovani Nei Centri Giovani, oltre alla consulenza diretta degli operatori circa le problematiche legate ai lavori stagionali, si Sul prossimo numero di Onda d’urto il racconto possono trovare: indirizzi e numeri di telefono di hotels, delle esperienze di lavoro temporaneo estivo residences, camping, agenzie turistiche e di animazione; le offerte di lavoro delle aziende private locali inviate periodicamente; riviste sul lavoro temporaneo... INFORMAGIOVANI di PINEROLO Via Duomo 1 10064 PINEROLO (TO) Tel. 0121/361233 Fax 0121/ 374285 L’elenco e l’indirizzo di tutti gli Informagiovani del Piemonte si possono trovare a questo indirizzo: http:// www.afpdronero.it/informagiovani/rete_regionale.htm

NON SOLO LAVORO Per chi non trova lavoro o non è interessato/a a lavorare c’è la possibilità di fare volontariato in associazioni non governative (ONG), caritative, ecclesiali... Oltre all’animazione in colonie, parrocchie, estate ragazzi si può partecipare ai campi di lavoro proposti dalle associazioni di volontariato, compresi quelli internazionali (Si veda la scheda a fianco). Sul sito del Comune di Pinerolo all’indirizzo www.comune.pinerolo.to.it c’è un data base delle principali associazioni di volontariato presenti nel Pinerolese. Per chi vuole fare esperienze all’estero ci sono associazioni che organizzano scambi e viaggi-studio. Anche qui Internet e Informagiovani sono una miniera di notizie. Da quest’anno anche il nostro Istituto organizza vacanze studio in Irlanda (la referente è la prof.sa Pozzi). Maggiori informazioni si possono trovare anche in siti specialistici come www.ef.com dell’omonima organizzazione, che ha sedi in tutto il mondo e fa viaggiare ragazzi dai dieci anni in su organizzando programmi dettagliati e divertenti.


COLPITI AL CUORE I nostri sentimenti almeno quanto la ragione, ci rendono uomini. Alle “umane pulsioni” la città di Milano ha dedicato un ciclo di incontri. Il filosofo Salvatore Natoli e il tecnico sportivo Julio Velasco sono stati chiamati a confrontarsi su quello che probabilmente è il più fugace degli affetti: la gioia. Ecco una sintesi del loro dibattito con il pubblico. Perché i sentimenti sono così importanti nella nostra vita? NATOLI: “Perché ci permettono di realizzarci come persone. […] Ecco, l’uomo si realizza quando è capace di trasformare il patire in agire, quando si verifica un superamento che porta alla fecondità del sentimento”. VELASCO: “Le emozioni riempiono la nostra vita. Tutte sono importanti, e non mi sembra giusto dividerle in categorie più o meno nobili a seconda del fattore che le provoca […]”. C’è un momento in cui i sentimenti diventano negativi? NATOLI: “Capita quando un soggetto è in balie della sensazione ed è ridotto ad uno stato di passività. Ecco allora che abbiamo il vizio, che ci domina. In questo senso ogni affetto ha una doppia faccia: che sia buono o cattivo dipende da noi”. VELASCO: “[…] Quando allenavo i ragazzini capitava che le mamme venissero a parlare con me preoccupate perché i figli non avevano dormito la notte prima di una partita, o perché erano tornati a casa in lacrime dopo una scinfitta della loro squadra. Mi chiedevano se queste fossero reazioni normali […] è giusto che lo sport crei emozioni forti, il problema sorge nel momento dell’esagerazione. La gioia è una sensazione fugace: perché continuiamo a cercarla? NATOLI: “Gioia non è sinonimo esatto di felicità. […] ci sono molti modi in cui la felicità si manifesta: la beatitudine, la serenità e appunto la gioia, che esprime la felicità nel momento dell’intensificarsi della vita fino al culmine, come in una curva gaussiana. Un momento possibile non perché possediamo un oggetto ma in quanto sentiamo di poterci realizzare.” VELASCO: “La gioia è fatta di momenti molto intensi, celebrativi ed anche effimeri. Nel giocoè intrinseca l’idea della gioia e lo sport non è altro che un gioco più organizzato e regolato […]”. Quali sono le caratteristiche più evidenti di questo sentimento? NATOLI: “La gioia è la dimensione pubblica della felicità […]. VELASCO: “ Non sempre la gioia è legata al successo, spesso essa nasce dalla pura possibilità di partecipare a una competizione che ci sta a cuore, ad una gara importante. […]”. Lorenz scrisse che « l’incapacità di sopportare qualsiasi dolore impedisce l’esperienza di gioia»: in che senso la gioia va di pari passo con la sofferenza? NATOLI: “[…] così come la gioia si trasmette, può essere accolta o rifiutata […] È la nostra chiusura nei confronti degli altri e del mondo in generale, a impedire il fluire e la circolarità dei sentimenti positivi. La gioia richiede una seconda innocenza, ma abbiamo troppe resistenze nei confronti della realtà che ci circonda […]”. VELASCO: “[…] si accetta di pagare un prezzo puro per vivere poi una grandissima emozione. E questo non ha nulla a che vedere con la vittoria o la sconfitta. […] la gioia stessa va di pari passo con la rinuncia e la sofferenza: nel campo sportivo è una realtà evidente. La capacità di affrontare e superare le difficoltà è un valore essenziale che lo sport, quando non viene deturpato e snaturato, può insegnare ai nostri figli”. Riduzione da Avvenire 1.2.2003


SUPPLEMENTO D’ANIMA Dibattito sulla spiritualità (by Irene)

“COME DIO HA POTUTO PERMETTERE ?” A distanza di quasi 2 anni vorremmo riportarvi alla tragedia di NYC avvenuta l'11 settembre 2001. Questa tragedia, che porta ancora conseguenze nell'attuale scena internazionale, ha fatto sorgere molte domande nella mente delle persone, come spesso succede quando siamo presi da situazioni negative o comunque che ci portano a riflettere sulla nostra esistenza come, per noi oggi, la guerra in Iraq. Il 7 dicembre 2001 in uno show televisivo la conduttrice Jana Clayson ha posto a Anne Graham (figlia di un predicatore americano)la seguente domanda: "Come Dio ha potuto lasciare che il disastro di NYC, e le sue conseguenze potessero verificarsi ?"Anne ha risposto così: " Io credo che Dio sia profondamente rattristato da tutto quello che è successo, proprio come lo siamo noi, ma per anni abbiamo detto a Dio di uscire dalle nostre scuole, di uscire dal nostro Governo, e di uscire dalle nostre vite. E da gentiluomo che è, credo che Lui sia quietamente uscito.Come possiamo aspettarci che Dio ci dia le Sue benedizioni e la Sua protezione, se prima esigiamo che ci lasci soli ? Vediamo, penso che tutto sia cominciato quando Madeline Murray O'Hare (che è stata assassinata ed il suo corpo è stato ritrovato recentemente) si lamentò perchè non voleva che si pregasse nelle scuole americane, e gli americani hanno detto OK. Poi qualcun'altro ha detto che sarebbe meglio non leggere la Bibbia nelle scuole americane. Quella stessa Bibbia che dice:<<Non uccidere, non rubare, ama il tuo prossimo come te stesso,...>>, e gli americani hanno detto OK. Poi il Dott. Benjamin Spock ha detto che i genitori non dovrebbero sculacciare i propri figli quando si comportano male, poichè le loro piccole personalità potrebbero essere alterate, e la loro stima personale danneggiata, ed il mondo ha detto <<Un esperto dovrebbe conoscere ciò di cui sta parlando>> e ha detto OK. Da notare che il figlio del Dott. Spock si è suicidato. Poi, in America, qualcuno ha detto che gli insegnanti, i direttori, i presidi, farebbero meglio a non castigare i bambini quando si comportano male. E gli amministratori scolastici hanno detto che nessun membro scolastico dovrebbe toccare uno studente quando si comporta male, poichè la scuola non ha bisogno di cattiva pubblicità, o addirittura di citazioni in giudizio. E gli americani hanno detto OK. Poi, in molti paesi del mondo, qualcuno ha detto:<<Lasciamo che nostre figlie abortiscano, se lo vogliono, senza neanche avvisare i propri genitori>>. Ed il mondo ha detto OK. Poi qualche saggio docente scolastico ha detto:<< Visto che i ragazzi sono ragazzi, e lo faranno comunque, diamo ai nostri figli tutti i preservativi che vogliono, così possono divertirsi quanto vogliono>>. Ed il mondo ha detto OK.Poi i maggiori ufficiali eletti nel mondo hanno detto che non importa quello che una persona fa in privato, anche se si tratta di un governatore, purchè ci sia occupazione, e lavoro. Ed il mondo, d'accordo con loro, ha detto che non importa ciò che ognuno fa privatamente, incluso i presidenti,

purchè ci sia lavoro, e l'economia vada bene, ed ha detto OK. Poi, il mondo ha detto:<<Stampiamo dei giornali con foto di donne nude, e chiamiamo tutto ciò "Completo e realista apprezzamento della bellezza del corpo femminile">>. Ed il mondo ha detto OK. Poi qualcun altro ha portato quell’apprezzamento un passo oltre ed ha pubblicato foto di bambini nudi, e li ha resi disponibili anche in rete. Ed il mondo ha detto OK. Si ha il permesso di girare film e show televisivi che promuovono profanità, violenza e sesso illecito. Si può registrare musica che incoraggia stupri, droga, omicidi, suicidi, temi satanici. Ed il mondo li ha chiamati "intrattenimento" ed ha detto che non hanno effetti collaterali, e che nessuno, comunque, lo prende in seria considerazione, e quindi ha detto OK. Ora ci chiediamo perchè i nostri figli non hanno coscienza, perchè non sanno distinguere il bene dal male, e perchè uccidono così facilmente estranei, compagni di scuola, e loro stessi. Probabilmente, se ci pensassimo bene, troveremo una risposta. Io penso che il perchè ha molto a che fare con: "Ciò che l'uomo avrà seminato, quello ancora mieterà" (Galati 6:7). DOMANDA:"Caro Dio, perchè non hai salvato quella bambina che è stata uccisa in una scuola americana? Sinceramente, Studente interessato". RISPOSTA:"Caro Studente interessato, a Me non è permesso entrare nelle scuole americane. Sinceramente Dio". E' divertente il fatto che molte persone si sbarazzano di Dio, e poi vogliono sapere perchè il mondo sta andando all'inferno.E' divertente il fatto che crediamo a quello che dicono i giornali, ma mettiamo in dubbio quello che dice la Bibbia. E' divertente il fatto che molti vogliono andare in paradiso, ma senza dover credere, pensare, dire o fare quello che dice la Bibbia comanda. E' divertente il fatto che molti dicono:"Io credo in Dio", ma continuano a seguire satana, che, tra l'altro, anche crede in Dio. E' divertente il fatto che siamo veloci a giudicare, ma non vorremmo essere giudicati. E' divertente il fatto che si spediscono migliaia di scherzi attraverso le e-mail, e che questi si ampliano a macchia d'olio, ma quando si tratta di spedire email che parlano di Cristo, ci si pensa due volte prima di farlo.E' divertente il fatto che l'indecente, il crudo, il volgare, e l'osceno viaggino liberamente su internet, ma le pubbliche discussioni su Dio siano soppresse anche nelle scuole, ed al lavoro. E' divertente il fatto che qualcuno può essere così infuocato per Gesù la Domenica, ma essere un cristiano invisibile per il resto della settimana. E' così divertente, ma stai ridendo?" Ora vi lasciamo riflettere...però ci piacerebbe sapere a che conclusioni siete arrivati. Potete scrivere una lettera alla redazione o venire a parlarne direttamente con noi. Dio vi benedica !!!


VALUTAZIONE DI FINE ANNO

. Cosa dice il “Piano dell’offerta formativa” (POF) del LICEO PORPORATO “Occorre far conoscere in primo luogo i criteri e le modalità ed in secondo luogo rendere sempre visibile il processo di misurazione e valutazione in classe, garantendo anche la tempestività della correzione delle prove e il diritto di accesso e di presa visione dei compiti in classe per alunni e famiglie. Quanto sopra indicato richiede da parte di tutti gli operatori della scuola (docenti, personale, preside) l’adozione di comportamenti deontologicamente corretti e rispettosi dei diritti di ciascuno. Un primo passo in questa direzione è stato compiuto mediante la definizione, da parte dei vari Dipartimenti, dei descrittori di apprendimento corrispondenti al voto su scala decimale.. Ulteriori sviluppi sono rappresentati dalla predisposizione di prove di verifica e correzioni eseguite con criteri omogenei tra insegnanti della stessa disciplina in classi parallele e dalla riflessione in atto sulla simulazione delle tre prove scritte dell’Esame di Stato svolta dai Consigli di classe del triennio. Di discreta efficacia si è rivelata anche l’istituzione di un libretto personale dello studente, sul quale vengono riportati i voti relativi ai singoli momenti valutativi. In riferimento ai tempi e alle tecniche delle rilevazioni ci sembra importante che venga garantito il massimo della coerenza possibile tra il lavoro svolto e la realtà della classe, da un lato, e la tipologia ed il livello della verifica prescelta dall’altro. Quanto alle tipologie delle prove, nella scuola sono adottate sia prove cosiddette tradizionali che prove “innovative” (questionari, prove oggettive strutturate e semistrutturate, quesiti a risposta breve): ognuna di esse va collocata in un momento preciso dell'itinerario didattico, secondo una scelta esplicita ed intenzionale da parte del docente. Per quanto concerne poi le valutazioni di fine anno, esse tengono conto dei risultati delle prove sommative (effettuate per classificare gli alunni) e di altri elementi (quali l’impegno, la partecipazione, la progressione rispetto ai livelli di partenza) concordati in seno al consiglio di classe. Nel triennio viene considerato anche il ruolo svolto dagli allievi nella realizzazione dello stage o dell’area di progetto.” (deliberato dal Consiglio d’Istituto il 30.10.2002) LETTERA ALLA REDAZIONE

NO ALLA GUERRA! NO ALLA RIFORMA MORATTI! Siamo due ragazze di terza che lo scorso anno hanno partecipato con entusiasmo all’autogestione e ai sit-in proposti per contrastare il disegno di legge del neo ministro della “pubblica” istruzione Letizia Moratti. Nelle settimane scorse entrambe le camere hanno approvato questa proposta che ora è diventata legge. E noi non abbiamo reagito! In un momento critico come questo, noi studenti non stiamo facendo valere le nostre opinioni, ma allora a cosa sono servite le proteste dell’anno scorso? Forse a perdere tempo? A saltare le lezioni? Non erano questi i motivi che l’anno scorso ci avevano spinto a manifestare, ma eravamo spinti dai nostri ideali in cui crediamo ancora, che però nessuno ascolta: allora facciamoci sentire ancora più forte!!! Probabilmente non c’è momento migliore di questo per prendere posizione: non solo per la “Riforma Moratti”, ma soprattutto per appendere alle finestre (e prima nei nostri cuori…) quelle bandiere colorate con su scritto PACE! Qualcuno forse potrà pensare che credere in noi stessi per dire NO alla Guerra, NO alla Riforma, sia soltanto un’utopia. Ma noi rispondiamo dicendo: <<L’utopia è come l’orizzonte. 10 passi e si allontana di 10, se fai 100 passi si allontana di 100, ma allora a cosa servono l’utopia e l’orizzonte? A farci camminare…>> Madda ed Eleonora 3 A/spp “Non si può vivere senza utopia” Luis Sepulveda (commento di Stefano)


SPLASH


SARANNO IENE? STUDENTE(Ludovc i o IB/CL)

INTERVISTA DOPPIA

PROFESSORESSA(CaterinaMelis)

TI PACE LA TUA PROFESSIONE? PERCHE’?

Dipende dai momenti. In generale no, però so che e’ fondamentale per progredire nella vita.

Sì, anche se non è sempre facile trovare nuovi stimoli.

DESTRA O SINISTRA?

Destra.

Mi ricorda il ritornello di una canzone di Gaber... QUELLO CHE A SCUOLA NON SEI...

Un alunno modello.

Una studentessa.

UNA COSA CHE A SCUOLA NON FARESTI MAI...

Picchiare qualcuno.

E lo dovrei dire... per vederlo poi pubblicato?

COSA TI PIACE DEGLI STUDENTI? PERCHE’?

Sinceramente poco, perché trovo siano “strumenti” passivi della scuola. L’unico momento in cui si fanno sentire è quando c’è da manifestare, tra l’altro con pessima organizzazione…

Di alcuni studenti mi piace la disarmante spontaneità.

COSA TI PIACE DEI PROF? PERCHE’?

Rispetto ai proff. di un tempo sono piu’ disponibili. Cosa che ritengo fondamentale affinche’ si instauri un buon rapporto con gli studenti

Mi colpiscono il senso dell’ironia e la capacità di mettersi in gioco che dimostrano di avere alcuni professori.

MEGLIO GLI STUDENTI O LE STUDENTESSE?

Dipende: dal punto di vista scolastico le studentesse… dal punto di vista dell’amicizia e fuori dalla scuola i ragazzi. Perche’ le ragazze hanno piu’ voglia di dedicarsi allo studio.

L’intelligenza e la simpatia non hanno sesso.

Chi vuole proporre temi e persone per le interviste lo faccia sapere in redazione.

MEGLIO I PROF. O LE PROFE?

I prof. perché sono più disponibili, sinceri e tengono meno le distanze.

Con Saranno iene? parte una nuova rubrica di Onda d’urto

Vedi sopra.

GLI STUDENTI RIESCONO A INFLUENZARE I PROF? IN CHE MODO?

Dipende sotto quale aspetto e dal prof.; comunque penso di sì, i prof hanno simpatie e antipatie come tutti, di conseguenza i “cocchi” possono influenzarli...

No, ma a partire dalle esigenze e dagli interessi degli studenti viene stimolata la creatività di un insegnante.

I PROF. RIESCONO A INFLUENZARE GLI STUDENTI? COME?

Sicuramente, perché hanno il coltello dalla parte del manico.

Influenzare ha un’accezione negativa. E’ indubbio però che un insegnante contribuisce non solo alla formazione culturale ma anche in modo più o meno marcato incide sullo sviluppo della personalità.

ESPRIMI IL TUO PARERE SULLA SCUOLA CON UN AGGETTIVO.

Non affidabile.

Problematica.

VITA A SCUOLA E VITA AL DI LA’ DEL PORPORATO: SONO LA STESSA COSA?

Assolutamente no: vita scolastica e privata hanno poco in comune.

Per fortuna no.

E’ POSSIBILE RENDERE LA SCUOLA PIU’ INTERESSANTE? IN CHE MODO?

Gli studenti dovrebbero essere più coinvolti in tutte le vicende della scuola, ma mi pare che ci sia scarso interesse e che gli studenti non siano in grado di prendere in mano le cose.

Progettando attività che non siano solo mirate all’acquisizione di competenze specifiche. Ci dev’essere quindi un dialogo produttivo tra docenti e studenti.

UN RAGAZZO DEVE VEDERE LA SCUOLA COME UN ELEMENTO FONDAMENTALE DELLA SUA VITA?

Sicuramente sì, è l’unica cosa che nella vita conta veramente per aver un futuro.

Sì, perché attraverso lo studio si sviluppano quelle stesse capacità che sono indispensabili per avere un ruolo attivo nella società.

COSA PENSI DELLE NUOVE GENERAZIONI?

Pensano troppo al divertimento, anzi, più che altro a cazzeggiare...tra questi rientro anch’io.

Non è possibile esprimere un giudizio su un campione così vario di persone. Accanto ad alcuni giovani impegnati e grintosi ve ne sono altri impermeabili a qualunque stimolo.


DI CHE COSA HANNO BISOGNO GLI STUDENTI A SCUOLA E COSA ESSA PUO’ DAR LORO?

Di un ambiente che li faccia trovare a proprio agio e di Deve poter fornire stabili e coerenti punti di riferimento, quali il rispetuna buona preparazione. Può dare queste cose, ma per lo to delle regole, delle differenze, della giustizia e della lealtà, dev’essere studente può anche essere un ambiente negativo. sede di confronto paritario in cui diventa fondamentale la capacità di saper ascoltare e rispettare anche le opinioni diverse dalle proprie HAI DUE ORE PER PARLARE ALLA TUA CLASSE. CHE ARGOMENTO SCEGLI?

Non saprei: penso della guerra che è molto attuale.

Dipende dalla classe e dal contesto.

LA COSA PIU’ BELLA CHE TI E’ RIMASTA IN QUESTI ANNI.

L’amicizia con altre classi e i momenti sportivi.

L’affetto e la stima di alcuni studenti e colleghi.

QUELLA PIU’ BRUTTA.

I litigi coi compagni.

L’ho dimenticata... SPORT O STUDIO?

Sport.

Perché, sono in antitesi? AMICI O SPORT?

Sport, con amici.

Amici sportivi.

MANDA UN MESSAGGIO ALL’ALTRA CATEGORIA.

Cercate di instaurare con gli alunni un rapporto il più amichevole possibile.

“La ricerca scientifica consiste nel risolvere problemi: apprendere a risolvere problemi significa apprendere a vivere.”

BLACK AND WHITE 1. Cos’è per te la felicità? 2. Di cosa hai bisogno per essere felice? 3. Sei felice in questo momento?

1) Felicità: avere tanto affetto, non avere niente in testa a cui pensare. 2) Ho bisogno di tante persone che mi vogliano bene, un bel ragazzo accanto che mi faccia ridere e divertire… 3) Sì, sono felice. Girl 1) La felicità è avere amici, una madre e un padre chi ti amano, un fratello o una sorella che ti vogliono bene, essere in buona salute. 2) Di una giornata di sole e di un’uscita con gli amici. 3) Non sempre, spesso penso che i problemi siano risolti, ma poi riemergono e questo ogni tanto mi fa sentire un po’ triste. Girl 1) Credo che sia veramente impossibile descrivere la felicità. E’ una cosa che ti senti dentro, una cosa unica. Ognuno sente la felicità in modo diverso; per me è avere tante persone che ti vogliono bene, vedere che la vita ti sorride… 3) Sì, in questo momento sono veramente felice. Girl 1) Secondo me è qualcosa che rende la tua vita speciale, anche i più piccoli gesti li fai con entusiasmo se sei felice. La felicità è contagiosa, basta un sorriso per rendere una persona felice; sorridi sempre perché oltre il sorriso c’è solo la tristezza di non saper sorridere!! Sorridete amici! 2) A volte non mi basterebbe il mondo per essere felice. A volte invece mi basta solo il sorriso di una persona cara. 3) E’ un periodo che vado a fasi. A volte sono felice e a volte no… Penso che questa sia la caratteristica di noi giovani. Girl

1) Essere bravo, cioè essere in pace sia con me stesso che con gli altri. Però prima con me stesso, perché è da stupidi volere la felicità nel mondo essendo in contrasto con le persone che vivono con noi. 2) Di piccole cose. Ad esempio mi rende felice il vedere una foto che mi evoca un momento passato con i miei amici o una canzone che mi richiama la stessa esperienza, oppure stare semplicemente con i miei amici o con gente con cui mi trovo bene. 3) Sono abbastanza felice. Boy 1) Il ricordo del passato (non è opera mia, ma mi identifico); 2) beh gli amici, la musica, devo stare bene con me e con gli altri. 3) In questo momento no; troppi casini. Boy 1) La felicità è sentirmi in pace con me stessa e poter fare quello che voglio, anche il più pazzo dei sogni e la più idiota delle fantasie. 2) Ho bisogno di libertà, di compagnia e di fantasie. Girl 1) L’affetto di una ragazza, il suo abbraccio che mi tiene stretto… allora i nostri cuori sono vicini e viviamo per qualche attimo in un sogno meraviglioso… questa è la felicità, o almeno l’inizio… e di questo ho bisogno. 3) Sì, sono felice. Boy

1) La felicità è un’utopia, c’è chi ci crede…2) Di molte cose che ora non ho… 3) No, neanche un po’! Girl


Web Log Il blog ce l’hai o non ce l’hai? Il blogggggg… cosa? Il web log (abbrevviato in blog) è uno spazio web autonomamente gestito che consente di "pubblicare in tempo reale" notizie, informazioni o storie di ogni genere. E’ una specie di diario sul web fatto con un software a prova di imbranato, facilissimo da pubblicare, anche per chi non capisce niente di html e xml. E' un nuovo modo per "esprimersi" in rete, in modo facile e veloce. Una nuova tipologia di sito Internet a metà tra i newsgroup, le pagine personali e i portali d'informazioni dove i navigatori possono esprimersi, interagire con gli scritti di altri, creare mini community. Insomma, intorno a un blog possono incontrarsi esperti di arte, di marketing, appassionati di letteratura, curiosi delle tecnologie, appassionati di sport o, semplicemente, persone che desiderano intergire col proprio gruppo di amici (cazzeggiare). Un po’ di storia Il fenomeno dei blog ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America. Il loro utilizzo si è subito diviso in due settori principali: il diario personale e le notizie. Nel primo caso il blog viene utilizzato per mettere online storie personali. La cadenza giornaliera degli aggiornamenti riproduce quasi naturalmente il ritmo del

diario, personale e pubblico allo stesso tempo. Come collettore di notizie raccolte al fine di renderle oggetto di discussione il blog rappresenta una forma di comunicazione "diffusa" e "dal basso", talmente "rivoluzionaria" da mettere in allarme i grandi gruppi editoriali. Non a caso il “New York Times” si stanno muovendo alla ricerca di sinergie con questo fenomeno. Secondo l'Online Journalism Review, l'oltre mezzo milione di Weblogs attivi ha un'audience di 150 milioni di lettori Usa e di quasi mezzo miliardo nel mondo. Cosa fare per creare un blog Aprire un blog è veramente facile: solitamente bisogna registrarsi al sito che offre questo servizio, scegliere un template grafico fra i vari messi a disposizione, l'indirizzo del blog e poi incominciare a scrivere. La pubblicazione on line è istantanea. Il portale italiano più famoso di blog è Splinder (www.splinder.it) www.splinder.it/node/view/24 AREA DI PROGETTO

“IMMIGRAZIONE DECENTRATA” A proposito di scuola e vita (aggancio con il mondo esterno) vi segnalo un interessante stage che ho fatto con la mia classe, 5 B Soc, dal titolo “Immigrazione decentrata”. L’obiettivo principale del progetto è consistito nell’appurare quanti immigrati frequentano la scuola nel territorio pinerolese. L’intero lavoro è stato svolto nel 4° e 5° anno come segue: 1. la prima parte è consistita in una vera e propria ricerca statistica con particolare attenzione all’età, al sesso, ai paesi di provenienza e ai nuclei familiari degli immigrati presi in considerazione; al termine tutto ciò è stato raccolto in tabelle e grafici riassuntivi. 2. La seconda parte invece è stata caratterizzata da interviste semistrutturate svolte direttamente ad alcuni alunni extracomunitari. La prima parte è servita principalmente per quantificare il “problema” della ricerca, mentre la seconda per avere un riscontro più soggettivo da parte degli immigrati stessi. Naturalmente nessuno di noi ha incominciato a lavorare al progetto “alla cieca”. Prima dello svolgimento ci sono stati molti incontri con esperti per dirci letteralmente cosa fare e quale strada seguire. Inoltre, per farci comprendere meglio chi sono gli immigrati e qual è laloro posizione in Italia ci è stata proposta la lettura di un libro, che consiglio anche a voi: ADA LONNI, Mondi a parte - Gli immigrati tra noi, Paravia Ho trovato fin da subito il progetto molto coinvolgente. Il lavoro è stato impegnativo e ampio e vi assicuro che è molto difficile raccontare il tutto in poche righe. Mi preme solo sottolineare la positività dell’esperienza. Vi segnalo infine il dato principale che è emerso: gli alunni extra comunitari che frequentano le scuole del Pinerolese sono 138, su una popolazione scolastica di 9.706 allievi, l’1,4%. Maurizio


Speciale

WINTRICKS

I CARATTERI CHE NON SI TROVANO MAI PER DIGITARE CARATTERI SPECIALI ATTRAVERSO I CODICI DECIMALI ANSI Tenere premuto ALT mentre si digita il numero col tastierino numerico (Bloc Num attivo). Viene visualizzato nel documento il carattere corrispondente.

035 096 0123 0133 0145 0150 0164 0191 0171 0185 0188 0136 0192 0193 0194 0195 0196 0197 0198 0199 0200 0201 0202 0203 0204 0205 0206 0207 0165 0167

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@ 091 [ ´ 0139 ‹ } 0126 ~ † 0135 ‡ ’ 0147 “ 0152 ˜ ¦ 0168 ¨ ¸ 0172 ¬ » 0175 ¯ ² 0179 ³ ½ 0190 ¾ × 0247 ÷ Ÿ 0170 ª Ý 0223 ß Ñ 0225 á Ò 0226 â Ó 0227 ã Ô 0228 ä Õ 0229 å Ö 0230 æ Ø 0240 ð Ù 0156 œ Ú 0161 ¡ Û 0162 ¢ Ü 0234 ê Œ 0235 ë Š 0154 š Ð 0254 þ ¶ 0222 Þ € (Oppure CTRL+ALT+5 o ALT GR+5)

093 0155 0132 0137 0148 0153 0169 0174 0177 0186 0149 0183 0237 0238 0239 0241 0243 0244 0245 0246 0248 0250 0251 0252 0255 0253 0181 0131 0142

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FAHRENHEIT 451

LETTURE

Una città fredda e anonima; le scale percorse da bolidi sfreccianti; il boato minaccioso degli aerei da guerra che si alterna all'urlo lancinante delle sirene delle Salamandre. Questi sferraglianti veicoli sono gli automezzi dei vigili del fuoco che, in uno scenario da fantascienza, si recano in un'abitazione per darle fuoco. Qui sono stati rinvenuti, su denuncia anonima, dei libri. E in questa società massificante, repressiva, priva di valori, possedere libri e leggere è reato. Tra i vigili del fuoco c'è Montag, già scosso nelle sue certezze di obbediente e fedele esecutore. FAHRENHEIT 451 è la storia della progressiva presa di coscienza che porterà Montag alla ribellione nei confronti della società in cui vive. Pur inseguito dal mostruoso Segugio Meccanico egli riuscirà a fuggire e ad unirsi a uno sparuto gruppo di uomini che, imparato a memoria ognuno un capolavoro della letteratura, intende così preservare la cultura dalla distruzione. È un libro particolare, non tanto nel linguaggio ma nella suspence narrativa di cui è impregnato; l'atmosfera del libro, direi, è particolare: propria di una società in cui i vigili del foco non spengono gli incendi ma li appiccano (ai libri), i Mass-Media dettano legge e gli uomini non si rendono conto di vivere da automi. Se vogliamo, è l'ipotesi più catastrofica del mondo del futuro: senza alberi, e con l'incubo della guerra totale. Consiglio di leggere FAHRENHEIT 451, perchè in un tempo in cui è stata proposta una commissione per esaminare i testi scolastici di storia è importante capire il valore della libertà di leggere. [Ray Bradbury, FAHRENHEIT 451, Arnoldo Mondadori, 190 pagine] Alice 4 A spp

Geronimo Stilton È l’ultimo topo-star degli innumerevoli personaggi che hanno contribuito a fare di questi piccoli esseri dei supereroi; dopo Topo Gigio, Jerry (il nemico di Tom), Speedy Gonzales e l’ormai leggendario Topolino, in Italia sta dilagando tra i bambini (ma non solo) la passione per “Geronimo Stilton”, il topo giornalista, direttore dell’Eco del Roditore di Topazia. Il personaggio è stato inventato 2 anni fa da Elisabetta Dami, la vicepresidente della casa editrice Piemme. Oltre ad essere un “eroe letterario” dell’infanzia, Geronimo Stilton è diventato un punto di riferimento per i bambini, che lo incontrano nelle biblioteche e gli scrivono (quattromila lettere in due anni), ricevendo sempre risposta, per rivelargli le proprie preoccupazioni (scolastiche e/o familiari) e le proprie paure. Geronimo Stilton è un personaggio nel quale i bambini possono identificarsi e trovare sicurezza, per la sua capacità di voler bene, la sua propensione a cacciarsi nei guai; inoltre l’investigatore sa vincere le sue paure, lanciando messaggi utili e rassicuranti ai piccoli lettori. La collana di Geronimo Stilton si sta diffondendo nel mondo, tradotta in 31 lingue, compresi Russo e Cinese; a fianco dei racconti, i suoi libri , che escono a getto continuo, sono anche manuali (internet, inglese, l’euro...) e raccolte di barzellette. Un volume l’anno viene dedicato alla beneficenza, e i diritti vanno ad associazioni quali “Archè”, che assiste i bambini sieropositivi e “Medici senza frontiere” (a cui sono stati versati 50000 euro raccolti in otto mesi). Geronimo Stilton resta quindi coerente con i propri insegnamenti ai suoi piccoli fans, sfruttando parte del suo sempre più ampio business a favore anche dei più sfortunati. Così ciò che afferma nei suoi romanzi non resta solo un insieme di parole scritte, ma si trasforma in fatti concreti, senza che il nuovo eroe si smentisca! Loris 1 bl


TEST - “Quante ne sai?” 1. Chi pronunciò la frase “Ecce Homo?” a) Papa Wojtyla b) Aldo Busi c) Ponzio Pilato 2. Dov’è la Mongolia? a) in Africa b) in Asia c) in Europa 3. Chi ha dipinto il cenacolo? a) Giotto b) Leonardo da Vinci c) Tiziano 4. La porta di Brandeburgo si trova a: a) Vienna b) Praga c) Berlino 5. Cosa indica H2o? a) l’acqua b) il nuovo modello fiscale che sostituirà il 730 c) l’ultima bomba costruita da Saddam Hussein 6. Quale di questi non fu uno dei sette Re di Roma? a) Marco Aurelio b) Anco Marzio c) Numa Pompilio 7. Chi ha scritto i “versetti Satanici? a) Kurt Cobain b) Salaman Rushdie c) Osama Bin Laden 8. Qual’è la capitale del Marocco? a) Casablanca b) Tangeri c) Rabat 9. Chi ha diretto “Roma città aperta”? a) Alberto Sordi b) Roberto Rossellini c) Vittorio de Sica 10. Chi ha composto “Tosca”? a) Gigi d’Alessio b) Giuseppe Verdi c) Giacomo Puccini 11. Cos’è l’asola? a) un fiume b) un’isola c) un termine di sartoria 12. Chi era Adam Smith? a) un economista b) un cantante rock c) un esploratore 13. Chi ha vinto nel 2002 il premio Nobel per la pace? a) Silvio Berlusconi b) Jimmy Carter

c) Kofi Annan 14. Qual a) b) c)

è il congiuntivo del verbo cuocere? cuocia cuoca cuoci

15. Quante sinfonie ha composto Beethoven? a) 12 b) 9 c) 5 6. Chi fu per l’Italia Giolitti? a) il fondatore della più nota galleria di Roma b) un uomo politico che visse a cavallo tra l’800 e il 900 c) il senatore democristiano che abolì la tassa sulla farina 17. Che cosa indica il semestre bianco? a) il periodo di clausura che le aspiranti suore devono osservare prima di prendere i voti b) l’ultimo periodo prima della scadenza del mandato del presidente della repubblica c) lo storico sciopero dei minatori inglesi alla fine dell’800 18. Quanti sono i deputati? a) meno di 500 b) più di 600 c) oltre 700 19. Cos’è la cassoeula? a) una pentola a pressione b) un tipico piatto milanese c) un attrezzo dei minatori veneti 20. Nella seconda guerra mondiale, quale anno entrò in conflitto l’Italia? a) 1939 b) 1940 c) 1941 21. Che a) b) c) QUI 1c 2b 3b 4c 5a 6a 7b 8c

cos’è l’osso sacro? la reliquia di un Santo l’ultima parte della colonna vertebrale una parte dei genitali maschili

LE RISPOSTE GIUSTE: 9b 17b 10c 18b 11c 19b 12a 20b 13b 21b 14a 15b 16b


LETTERA ALLA REDAZIONE

Giornata della solidarietà L’esperienza di Barbara che ha partecipato alla giornata del 29 marzo 2003 Mi chiamo Barbara e faccio parte della S.G.I., un'associazione buddista, laica, non governativa, facente parte dell'ONU i cui fini sono il rispetto dei diritti umani, la pace, l'educazione e la cultura. In data 29.03.03 ho partecipato alla “giornata della solidarietà” che si è svolta presso il Vs. Liceo ed è stata un'esperienza meravigliosa, in quanto mi ha permesso di relazionarmi con gli adolescenti su argomenti che mi stanno molto a cuore e di rendere note le nostre iniziative, quali la raccolta firme per l'inserimento a scuola della materia "Educazione ai diritti umani" e la presentazione della "Carta della Terra", che è stata esposta presso il Vostro Istituto. Questa occasione mi ha arricchito molto, perché i giovani sono il nostro futuro: alcuni di loro potranno diventare dei leader e quindi è fondamentale sensibilizzarli su temi veramente importanti, quali il rispetto delle persone e di ogni forma di vita. Ringrazio il Preside che mi ha consentito di vivere quest'esperienza e ringrazio soprattutto le persone che hanno partecipato al nostro incontro, perché erano veramente interessate e con loro ho potuto creare un profondo dialogo. In quest'occasione mi sono resa conto di quanto sia importante sensibilizzare i giovani soprattutto in un'epoca così drammatica e problematica come quella attuale, perciò come associazione speriamo di poter ripetere l'esperienza anche presso altri Istituti: i giovani, infatti, hanno un grande potenziale che, se indirizzato nella direzione giusta, sarà in grado di creare un mondo migliore per tutti. GRAZIE

BOOKCROSSING: BIBLIOTECA VIRTUALE ITINERANTE Quello del BOOKCROSSING e’ un fenomeno in espansione continua, nato ad opera dell’americano Ron che negli ultimi anni sta raccogliendo numerosi proseliti in tutto il mondo. L’Italia non fa eccezione e la nostra comunita’ di bookcorsari e’ la terza al mondo dopo Usa e Canada. Ci sono decine di siti web dedicati al Bookcrossing (letteralmente, scambio di libri), e il “bookcorsaro” e’ colui il quale pratica quest’attivita’. Il bookcrossing e’ ritenuto il modo migliore per far riavvicinare le persone alla lettura, proprio perche’ nella nostra epoca sono ormai pochi quelli che leggono assiduamente. Recenti studi hanno dimostrato che i bambini sono i lettori piu’ costanti; tra i 12 e 14 anni d’eta’ pero’ le cose cambiano: i giovani lettori si riducono drasticamente a causa delle letture difficili imposte dalla scuola, che nella maggioranza dei casi scoraggia gli studenti i quali difficilmente rientreranno in contatto con il libro. La ricetta del bookcorsaro e' semplicissima (altrimenti non funzionerebbe): ingredienti: - la possibilta' di collegarsi ad internet - Un indirizzo e-mail a cui ricevere posta - dei libri (questi te li procuri come ti pare... occhio pero' fregarli in biblioteca NON E' CORRETTO!). A questo punto ti basta scegliere un libro, ad esempio quello preferito, allegarne una scheda contenente un breve messaggio per il futuro possessore, il proprio nome ed eventualmente un indirizzo, la “targa” del libro stesso (ogni libro va registrato al sito: http://www.bookcrossingitalia.cjb.net , sul quale e’ poi possibile seguirne la storia di “libro libero” ), e il gioco e’ fatto. Ah, bisogna ovviamente liberarlo in un luogo frequentato, come una panchina in un parco, la stazione, (c’e’ persino un tassista che lasciava libri sul sedile posteriore del suo tassi’!) appostarsi nelle vicinanze e attendere che qualcuno incuriosito si fermi e lo prenda con se’. Liberare un libro e’ un’esperienza toccante: una volta letto, un libro che e’ particolarmente piaciuto diventa parte del lettore stesso, e osservare come esso si avvicini a qualcun’altro per portargli il suo messaggio provoca forti emozioni. Va da se’ che il viaggio del libro non dovrebbe essere interrotto in alcun modo, ma anzi, “questa biblioteca virtuale itinerante” andrebbe ampliata. Tutto chiaro? No eh? Beh allora date un’occhiata qui: http://www.rinaldiweb.it/eurobc/it/bigino-bc.htm e troverete indubbiamente maggiori chiarimenti! Stefano IV B/L.


LETTERA ALLA REDAZIONE

UN AMORE PROFONDO Ciao a tutti! Sono una girl di l° che vuole affrontare con voi l'argomento "sport". Io ho iniziato a fare sport (dal nuoto, al basket fino alla danza) all'età di 4 anni, e pratico ora pallavolo da 3 anni. Ormai, questo, non lo giudico più un semplice sport, un banale svago, ma un modo per mettermi alla prova e affrontare la vita, un modo di vivere. Avete presente quando vi si presenta davanti ai vostri occhi la persona più bella che abbiate mai visto? E avete anche presente la reazione che può suscitare in voi quando questa settima meraviglia si avvicina e vi fissa teneramente con due dolci occhini blu?! Ecco! Episodio definito classicamente: colpo di fulmine. Al che voi rimanete "fleshati" e non capite più nulla, avete l'impressione che tutto intorno a voi giri in una maniere impressionante, pazzesca! Bene!ho reso l'idea? Questo è ciò che ho provato e che provo tuttora per la Pallavolo. Si! Mi sono innamorata di questo fantastico sport che ogni giorno m'incanta e mi fa sentire divinamente bene. Io penso che nello sport, come nella vita, c'e bisogno di determinazione, grinta, voglia di scoprire cose nuove, di superare i limiti e sopportare le amare sconfitte, per poi riuscire ad uscirne sempre a testa alta. Perché se hai grinta e determinazione riesci a concludere il tuo cammino, se hai voglia di scoprire cose nuove non ti annoierai mai e le tue giornate non saranno mai "banali", se riuscirai a superare i tuoi limiti ti sentirai molto più che un semplice guerriero, ma un vincente e, se riuscirai a sopportare le sconfitte, vorrà dire che sei una persona matura, che riesce in ogni caso - a vedere le cose dal lato positivo. Io ho deciso di mettermi alla prova, in gioco: sopportando le tante odiate sconfitte, accontentandomi di giocare a volte anche solo un set (chi disse che gli ultimi saranno i primi?? ...) e rialzandomi ogni volta che cedo, ma non per nascondere la mia debolezza, ma perché mi sono prefissata un obiettivo e devo e VOGLIO portarlo a termine. Ce una canzone che con poche parole fa capire quello che sto tentando di dirvi con questo scritto e vorrei riportarne alcuni versi: "...Muoio ma non perdo, lo stai promettendo Batti il pugno sopra il petto giuro urlando Mi alzo e non mi arrendo, griderai vincendo E saprai che ciò che hai lo devi a te..." ("l'olimpiade", Tiziano Ferro) Queste riflessioni mi servivano per portarvi a capire che lo sport può servire nella vita; può farvi crescere mentalmente, psicologicamente e fisicamente. Nel mio caso, mi ha aiutato e mi aiuta a crescere con felicità e soddisfazione. V'invita quindi a praticare uno sport, qualsiasi sport, per dare un senso in più alla vita. Lela

From: "Barbara" <barbar@libero.it> To: "Liceo Porporato" <liceoporporato@tin.it> Sent: Thursday, 24 Apr 2003 Subject: RIDERE

PIERINO · Pierino - chiede il papà arrabbiato - ma perché sei stato bocciato di nuovo? · Per forza - risponde quello - mi hanno fatto le stesse domande dell’anno scorso!

DIVERSI DA CHI… (Ladri di carrozzelle) Oltre la montagna sai, c' è sempre il mare ma al di là del mare che c' e? Oltre queste nubi sai, c'è sempre il sole ma al di là del sole che c'è? Quando il vento ci accarezza piano i capelli con la sua mano. L' abbraccio dell'arcobaleno sarà finalmente vero...... Forse diversi da chi, ha perso tempo inutilmente qui si piange addosso come un fesso. E non sa gridare quanto è bella la vita affascinante, entusiasmante vita. Forse diversi ma si, felici di distinguersi così da chi non spera mai in un buon futuro e si dipinge un mondo in nero senza il gusto del caffè, forse diversi da te. Dentro quali occhi, io mi potrò specchiare forse sto parlando di te. Togliti la maschera, che ti nasconde il viso ma nel tuo cuore che c'è? Quando il vento ci accarezza piano i capelli con la sua mano e l'abbraccio dell'arcobaleno il ghiaccio del tuo cuore scalderà Il ghiaccio del tuo cuore scalderà Il ghiaccio del tuo cuore scalderà. Forse diversi da chi, ha perso inutilmente qui si piange addosso come un fesso e non sa gridare quanto è bella questa vita affascinante, entusiasmante vita. Forse diversi ma si ... forse diversi da chi?

Questa canzone è stata scritta da un gruppo di disabili, “Ladri di carrozzelle”. Può far riflettere molto, soprattutto perché credo che la maggior parte degli uomini vive di “lamenti” senza guardarsi intorno. Anch’io mi sento parte di quella massa che a volte non si accontenta di avere due gambe, due braccia e tutto l’essenziale per vivere, ma che si ferma alle cose materiali. Forse è giunta l’ora di guardare il mondo con occhi diversi, proprio come questi ragazzi, che ci insegnano ad andare oltre anche nelle più piccole cose “Oltre la montagna sai, c’è sempre il mare ma al di là del mare che c’è?”


LETTERE ALLA REDAZIONE SULLA PACE

PEACE & LOVE ( !?) Pace! Pace! Pace! Pace! Pace!...Sì! Vogliamo la pace, ci credo, voglio la pace!... O no? Chi non vuole la pace? Chi vuole la guerra? Bush? Può darsi... Saddam Hussein? Forse... Non è paragonabile a chiedere “Chi è a favore del cancro” ? Quanto sappiamo noi di cosa succede fuori dall’inquadratura della televisione o al di là delle parole dei giornalisti e dei sorrisi di plastica lucida dei nostri capi? So benissimo che dietro tutto ci sono interessi economici di miliardi di dollari, morti, dittature, controlli, monopoli e domini. Chi può sapere cosa succederà? Ormai la guerra c’è stata. Forse avrebbe potuto essere la terza guerra mondiale, forse avrebbe potuto essere l’ultima. Per chi avremmo dovuto parteggiare? Non ne ho idea! Non con Bush perché viola diritti umani, non con Saddam perché viola diritti umani... Io voglio la pace, “pace” è una bella parola anche se sembra ormai quasi troppo “commerciale” e io credo che tante volte venga ripetuta dopo essere stata privata del suo vero significato (al TG erano ormai ricorrenti le parole “n° di morti e/o feriti in Iraq - n° di feriti alla manifestazione per la pace; n° di bombe in Iraq - bastoni, manganelli e fumogeni alla manifestazione”). Mi guardo intorno e vedo centinaia, migliaia di bandiere colorate con la scritta “PACE”. Sono in fibra sintetica, ovvero che deriva dal petrolio, costano a partire dai 4 euro. Mi chiedo se tutta la gente che l’ha comprata ci ha pensato cinque minuti prima di gridare “pace”. Con tutto ciò non intendo assolutamente dire che sono a favore della guerra, però forse questo attaccarsi così ai valori senza rifletterci dopo un po’ perde senso e coerenza, e la parola “pace” si svuota. Inoltre se si chiedesse a una persona di descrivere la pace, cosa risponderebbe? Forse “situazione in cui non c’è la guerra”, ma la guerra è solo quella con armi, tra popoli? Quando mai c’è stata la pace? Magari prima che esistessero proprietà privata e ruoli,

ma non HO DIPINTO LA PACE possediamo an- Avevo una scatola di colori cora né macchi- brillanti, decisi, vivi. ne del tempo né Avevo una scatola di colori, criteri per alcuni caldi, altri molto freddi. rispondere a do- Non avevo il rosso mande più gran- per il sangue dei feriti. di di noi (cos’è, Non avevo il nero cos’è stato e co- per il pianto degli orfani. sa sarebbe stato Non avevo il bianco più giusto o più per le mani e il volto dei morti. conveniente per Non avevo il giallo noi e/o per il per la sabbia ardente, mondo?). La ma avevo l'arancione storia, anche se per la gioia della vita, contemporanea, e il verde per i germogli e gli alberi, non ha bisogno e l'azzurro dei chiari cieli splendenti, dei nostri giudi- e il rosa per i sogni e il riposo. zi, noi non pos- Mi sono seduta e ho dipinto la pace. siamo conoscere (T. Sorek) le eventuali alternative e rela- P.S. Questa poesia l’abbiamo “fregata” tivi effetti, a alla 4 AL, ma solo a fin di bene, per breve, lungo e pubblicarla su Onda. lunghissimo termine, perciò non è detto che possiamo sempre capire o fermare le “svolte del destino”. Forse sarebbe più utile pensarci giorno per giorno, quando facciamo la spesa, quando accendiamo la televisione, quando andiamo allo stadio, quando giriamo in macchina e quando votiamo... Prima di piangere sul latte versato. Comunque, anche se potrei sembrare troppo fatalista, adesso siamo in questa situazione e non possiamo immaginare se l’alternativa alla guerra, per quanto quest’ultima sia una “soluzione” dolorosa e distruttiva e di per sé negativa, avrebbe potuto essere migliore o peggiore dell’esito di cui riscontreremo gli effetti!


LETTERE ALLA REDAZIONE SULLA PACE mille arcobaleni che invitano a riflettere e a non smettere di crederci. Fino quasi a trasformare l'immagine di una strada, di una piazza o di altri luoghi di vita quotidiana. Parafrasando un famoso Vi trasmetto una bella lettera sulla pace che ho trovato in slogan di qualche decennio fa, il nuovo messaggio potrebbe essere: mettete i colori sui vostri balconi. una confezione di merendine. Un gesto che sta accomunando ovunque milioni di Ciao Stefano persone, come segno di una consapevole Pace come valore universale e supremo, pace co- sensibilità. Non sono arcobaleni casuali, ma gioiosi me desiderio dell'anima, pace come grande colori che spronano a sperare. conquista dell'uomo. Una parola che abita i nostri La pace come obiettivo. Oltre ogni tempi e caratterizza più che mai il momento attua- schieramento, al di là delle diverse opinioni o le, carico di tensioni internazionali. Una realtà da della lontananza tra vedute. La pace come raggiungere e mantenere, come scenario presente costruzione umana, sulla quale lavorare con e futuro. passione ogni giorno. E' lo sforzo di chi opera II colore della pace è un arcobaleno di speranza, per i destini mondiali, ma anche di ogni singolo da mostrare al mondo anche attraverso una sem- individuo. E' stata la missione di tanti uomini plice bandiera. L’oggetto diviene simbolo e che hanno fatto la storia, convinti che il dialogo trasmette un significato condiviso, che valica le è la vera forza capace di smuovere ogni montaprospettive personali per assumere un significato gna. più ampio. E così, come fiori a primavera, ecco che Ecco allora che una bandiera può gridare con forza i balconi delle case si adornano di stendardi iridati. la parola più bella, senza riserve o timidezze, Un campo di colori, una sola scritta: PACE. Un fe- senza paure. Un segnale di appartenenza al grannomeno attuale per un sogno antico quanto il de popolo della pace, che pensa e vive a colori, mondo. Inizialmente, qualche bandiera è comparsa sulle facciate dei palazzi o nelle vetrine dei negozi, Una colomba, secondo la Bibsuscitando perlopiù curiosità. Poi l'onda colorata si bia, apparve a Mosè con un è ingigantita, coinvolgente e simbolica: dieci, cento, ramoscello d’ulivo nel becco. Il diluvio era concluso. Dio si era From: "Alessandra" <ale.pop@tin.it> riconciliato con il suo popolo. To: "Liceo Porporato" <liceoporporato@tin.it> Oggi la colomba è simbolo Sent: Monday, 14 Apr 2003 universale di pace, di rinascita, di amore. Subject: LETTERA AI GIOVANI SULLA PACE

From: "Stefano" <stef...@libero.it> To: "Liceo Porporato" <liceoporporato@tin.it> Sent: Monday, 21 Apr 2003 Subject: PACE

P. Picasso, The dove of peace

Cara Maria, Caro Paolo... ti scriviamo personalmente e vorremmo che dietro questi nomi tu leggessi il tuo. Ti scriviamo scegliendo la strada del dialogo personale e diretto, perché non possiamo tacere in un momento come questo. Ti scriviamo anche se il tuo pensiero può essere diverso dal nostro (…) Stiamo vivendo giorni in cui il termine “guerra” è tornato ad abitare la nostra quotidianità. Alcuni parlano di una guerra necessaria per liberare un popolo oppresso. Altri sono arrivati a definirla generosa. Altri ancora, con inquietante franchezza, la chiamano preventiva. (…) Noi siamo invece convinti che ci vuole il coraggio di scegliere la pace, cioè dare speranza offrire opportunità, rendere accessibili per tutti cibo, casa, scuola, cure mediche e lavoro. Non possiamo accettare un mondo in cui tre miliardi di persone, la metà della popolazione mondiale, vive con meno di due dollari al giorno. Costruire la pace significa lavorare per la GIUSTIZIA, affrontando la questione dei rapporti economici, degli aiuti allo sviluppo, delle regole del commercio internazionale. Lavorare per la giustizia significa fare una politica che dia regole e istituzioni internazionali democratiche ed eque. Costruire la pace significa lavorare per la VERITA’. Non scegliere mai la violenza o la protesta fine a se stessa. Non stancarsi mai di approfondire, non accontentarsi di uno slogan, ma guardare ad ogni persona come ad altri noi stessi, da rispettare, ma soprattutto da incontrare, da perdonare e da amare, sempre. Significa anche cercare informazioni non di parte. Guardate con occhio critico e attento il vostro quotidiano, sappiate leggere con attenzione le dinamiche del mondo, non lasciatevi ingannare da chi promette la pace con i mezzi più terribili di distruzione e morte. Costruire la pace significa lavorare per la LIBERTA’. La libertà di tutti e di ciascuno e rifiutare fermamente ogni violenza, intimidazione, costrizione, quella dei regimi totalitari, come quelle delle mafie nostrane. Costruire la pace significa AMARE. È per questo che in cima a questa lettera abbiamo messo le parole rivoluzionarie del Vangelo. Sono difficili da seguire, è vero, ma sono l’unica via che permetta la vita. I costruttori di pace stanno agendo. La pace si costruisce ogni giorno e moltissimi sono già all’opera, nelle proprie famiglie e nelle città, nel proprio quotidiano, nelle piccole cose. (…) Maria e Paolo, la Pace vi riguarda! Dunque... In piedi, costruttori di pace! È tempo di mettersi in cammino. È tempo di camminare insieme. È tempo di gridare la speranza.


LE AVVENTURE DI SUPER vt0


Intervista al preside E.Salvai

POR POR

ATO

Come è ormai tradizione concludiamo l’ultimo numero di ‘Onda d’urto’ con l’intervista al Preside Salvai per fare un bilancio dell’anno scolastico che sta per finire e per avere lumi su quello che a settembre andremo a cominciare Adesso che la riforma Moratti è stata approvata, cosa cambierà l’anno prossimo qui al Liceo Porporato? Non cambierà assolutamente nulla, perché l’attuazione della riforma prevede interventi relativi alla scuola materna e alla scuola elementare; per ora non sono coinvolte le scuole medie superiori. Neanche per quanto riguarda le attività integrative? No, perchè la riforma non tocca l’organizzazione della scuola, quindi le attività integrative. Da questo punto di vista non sono previste modifiche, anzi potremo soddisfare tutte le richieste, perché le attività integrative che si svolgono al mattino in realtà sono finanziate dalla tassa d’istituto degli studenti, che è stata portata dal Consiglio d’Istituto a 50 euro anche per coprire queste iniziative. Le attività al pomeriggio richieste dagli studenti (corso di percussioni, laboratorio teatrale, giornalino... ) credo che si possano ugualmente garantire, perché recentemente c’è stato un finanziamento sul DPR 567. Invece per quanto riguarda i corsi dì lingua straniera, che sono una delle attività forti della nostra scuola, stiamo ragionando: temo che dovremo ridimensionarli, in quanto i due conversatori d’inglese e francese avranno al Porporato solo più 11 ore su 18 e dovranno quindi completare l’orario in un’altra scuola, con meno disponibilità da noi. Bisognerà vedere se con le risorse complessive riusciremo a finanziare questi corsi, attingendo anche ai soldi dei “ragazzi del 2006”, che prevedono dei corsi di lingua straniera in preparazione alle olimpiadi. A che punto è la ristrutturazione della Fenulli? Procede bene, per settembre dovrebbero esserci consegnate 7 aule, quelle nella parte prospiciente Piazza Fontana. Il direttore dei lavori afferma che, se non ci sono intoppi, entro il 2004 la ristrutturazione dovrebbe essere completata. Come saranno disposte le classi il prossimo anno? Quali saranno alla Fenulli? Le classi che sono attualmente all’ultimo piano di via Marro si trasferiranno in queste aule ristrutturate, al piano terra. Per quanto riguarda la locazione delle altre classi, siccome aumenteremo ancora di 2, passando da 50 a 52 classi, contiamo di ospitarle in via Battisti 2, all’ultimo piano, dove ci sono delle aule libere. Nel 2004, a lavori terminati, gran parte della scuola si trasferirà alla Fenulli. Solo “gran parte”, perché là ci stanno un massimo di 46 classi, quindi le altre resteranno nell’edificio di via Battisti 10, dalla parte di via Brignone fino all’attuale saloncino, al primo e al

NEW

S

secondo piano. Cos’è che valuta più significativo dell’anno scolastico che sta per finire? L’impegno degli insegnanti di questa scuola per cercare di garantire un livello di servizio alto, nonostante il taglio di risorse che abbiamo subito da parte dello Stato, non solo in soldi (il 20% in meno!), ma soprattutto in termini di personale. Con l’organico funzionale avevamo alcuni insegnanti in più dello stretto indispensabile, che garantivano una serie d’interventi che ora non è più possibile dare. Nonostante siamo passati da più di 200 ore alla settimana a disposizione a meno di 100, mi sembra che l’impegno degli insegnanti abbia garantito un funzionamento alto della scuola. Come l’anno scorso, le chiedo anche per quest’anno scolastico di dare un voto da 1 a 10 ai diversi settori di questa scuola: professori, studenti, personale, rappresentanti d’istituto... Do a tutti 9: ai professori, per i motivi che ho già spiegato; agli studenti, perché hanno dimostrato complessivamente un atteggiamento di rispetto tra loro e di civiltà nel comportamento a scuola. Lo verifico, per esempio, nel fatto che qui ci sono molti ragazzi disabili inseriti: ciò avviene perché le famiglie notano che questi ragazzi sono rispettati ed accettati. E questo va a merito vostro! Al personale, perché anche qui ci sono state riduzione fortissime: pur essendo aumentate le classi i bidelli sono diminuiti di uno e in segreteria non è cambiato assolutamente niente. Nonostante questo mi sembra che la scuola sia tenuta in modo decente anche se gli edifici hanno dei problemi. Ai rappresentanti d’istituto in quanto sono persone responsabili con le quali riesco ad avere un dialogo. Mi sembra che alcune iniziative che hanno proposto dimostrino intelligenza; mi riferisco alla “giornata della solidarietà”, ma anche ad alcune iniziative “ai margini della legge”, come l’autogestione. Mi è parso che ci sia stato sempre lo sforzo di non trasformare l’autogestione o le assemblee prolungate per la guerra in Iraq in momenti di vacanza, per questo ho molto rispetto per loro, anche perché mi rendo conto che gestire più di mille persone è un’impresa quasi disperata Quindi nessun insufficiente… No, per me l’insufficienza è solo per la politica del governo sulla scuola pubblica. Per quanto riguarda le iniziative degli studenti, le sue impressioni su: la giornata della solidarietà? Mi sembra che sia andata bene, è un’iniziativa da valorizzare L’autogestione?


Ho notato che da parte di chi era venuto a scuola c’era l’ impegno di lavorare e di capire le cose. Può darci una sua opinione riguardo alla guerra in Iraq? Penso che la guerra in Iraq sia stata fatta non certo per liberare l’Iraq da un dittatore, ma per interessi diretti che l’unica grande potenza che esiste oggi sul globo, gli Stati Uniti, aveva all’interno del paese, per il petrolio e per proseguire l’accerchiamento dell’unico grande paese dell’Est che può diventare antagonista degli Stati Uniti: la Cina. Ho ripreso in mano il libro “La guerra infinita”, scritto dopo l’Afghanistan, che diceva esattamente quello che sarebbe successo. Non le chiedo la sua posizione sul tema guerra/ pace, perchè vedo la bandiera della pace (sul muro di fronte alla porta) Credo che la guerra non sia il mezzo per risolvere le controversie internazionali. Sono un funzionario dello Stato e quindi io devo in ogni caso rispettare la Costituzione, in quanto, come tutti gli insegnanti, ho giurato fedeltà alla Costituzione. Questo è il motivo per cui espongo questa bandiera, nel senso che credo che occorra affrontare le controversie internazionali all’interno di un sistema di regole generali; il sistema di regole era l’Onu e in questo caso l’Onu non ha assolutamente autorizzato l’intervento militare, quindi, per questo, mi sembra molto, molto illegale quello che gli Stati Uniti hanno fatto. Per finire, un giudizio sul nostro giornale “Onda d’urto”? Trovo che sia un giornale che è cresciuti molto, nel senso che non è più il tradizionale giornalino scolastico dove si raccolgono semplicemente alcuni contributi sparsi, ma si vede che c’è un gruppo che riflette e che costruisce un giornale che ha dei pezzi forti, che possono costituire uno stimolo per l’ambiente scolastico. E’ per questo che ci investiamo delle risorse. Francesca 2 Al


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