Onda d'urto Maggio 2004

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ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno VI, n.4, maggio 2004 http://web.tiscali.it/liceoporporato/onda/onda_d'urto.htm — ins.resp. a.denanni

Indice:

L’insegnante ideale… pag. 4 Ama il prof. tuo come... pag 5 Editoriale pag. 2 Intervista doppia pag.6/7 Triangolati/e dal sistema pg. 2 Una lezione di vita pag. 8 Ama i tuoi allievi… pag. 4 Adesso vi racconto… pag. 9

Il servizio civile pag. 9 Intervista al Preside pag. 10 Speciale Fenulli pag. 11 Congedo del viaggiatore pg.12 Splash pag. 13

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Un campione tra noi pag. 14 Test divertente pag. 15 Usare le emozioni per...pag.16 Come t’invento la festa pg.17 Bazar Porporato pag.18

Importantissimo!!!!! ..pag.19 Lettere alla redazione pag. 20 Serialdreamer - Max pag. 21 Impegnamondo pag.21 Risposta Max/SuperVto p.21/2


Editoriale Questo numero del giornalino è costruito sulla famosa frase evangelica adattata all’esigenza scolastica “ama lo studente tuo come te stesso”, che racchiude in sé tutto il rapporto d’empatia che c’è o ci dovrebbe essere o non c’è (vedi la “botta” anonima) tra insegnanti e studenti. Ci piace molto quanto ha scritto la prof. Fornero, che in fondo pensiamo sia quello che provano o un tempo hanno provato tutti gli insegnanti: è quello che fa la differenza tra un insegnante e l’altro! Pure quello che dice Francesca rispecchia l’opinione di molti studenti sugli insegnanti. Pensiamo che sia meno condivisa l’opinione dello studente “anonimo”, però sappiamo che opinioni come la sua ci sono. Per questo gli abbiamo dato spazio, anche se siamo un poco restii a pubblicare scritti

anonimi. Sullo stesso a r go me n t o abbiamo l’intervista doppia del Prof. Priolo e di Tiziana Badariotti, 5°A/L. Altri due articoli importanti sono l’intervista al preside Salvai sull’anno scolastico in corso e sulle novità dell’anno 2004-2005, in particolare per il trasloco alla nuova sede, e l’intervista all’architetto Burdino sulla ristrutturazione della Fenulli. Abbiamo aperto anche un dibatto, in seguito all’arrivo di una lettera alla redazione, su Max, allievo di questa scuola che ha scelto di farsi prete. Le solite rubriche: Splash, Un campione tra noi, Il test, Supplemento d’anima, ecc., completano il giornale. La Redazione

TRIANGOLATI/E DAL SISTEMA La riflessione è nata dal discorso sulle verifiche tarate. Ci sono persone, che pur impegnandosi notevolmente nello studio, non riescono a raggiungere i benché miseri risultati. I professori, davanti alle loro scene mute, alzano le braccia e consigliano di studiare di più. Immaginate la frustrazione! Queste persone si sentono sminuite, perché, pur essendo molto intelligenti, vengono triangolate dal sistema: se non prendi 6 sei stupido C’è da chiedersi, allora, cos’è l’intelligenza? Intelligente è comunemente chi prende 10, 9, 8, ma perché? Perché ci sono persone che riescono nello studio ed altre no? La risposta è da ricercare nella comunicazione. Chi conosce meglio l’italiano, infatti, pur avendo studiato poco, riesce a “impastare” e a prendere la sufficienza, chi invece ha meno strumenti linguistici, pur studiando parecchio, al momento di esprimersi non ci riesce come vorrebbe e viene assalito dallo sconforto. Inoltre, chi ha una maggiore conoscenza della lingua, capendo tutte o quasi le parole del libro, fatica meno al momento di studiare, impiega meno energie e meno tempo. Ha una maggiore capacità di interiorizzazione, perché le parole che legge,

anche se sono difficili, le ha già sentite e utilizzate, le può collegare a esperienze vissute, non ha bisogno di imparare a memoria. Non c’è bisogno di dire che le persone in questione hanno letto una moltitudine di libri, riviste, trattati, articoli ecc. e probabilmente hanno uno status sociale abbastanza elevato (per permettersi tutti quei libri!). Si deduce dalla riflessione che i migliori comunicatori sono quelli che hanno più strumenti. A questo punto bisogna pensare a come si può risolvere il problema di chi studia e non raggiunge risultati. Sta tutto nello smontare il sistema “se non prendi 6 sei stupido”. La scuola odierna è diretta a giudicare la memoria degli studenti e non a favorire il loro apprendimento e questo si può notare tutti i giorni nelle classi. Per quante spiegazioni possano dare i professori e per quanti recuperi possano concedere agli studenti, non sarebbe più facile scrivere i libri in modo comprensibile? Perché la cultura deve continuare ad essere una cosa elitaria e chi si avvicina allo studio deve essere ostacolato e umiliato invece che aiutato a progredire? In questo modo è facile l’accostamento insufficiente = deficiente. Per quanto si abbia la maturità per decidere di non farsi coinvolgere da questo sistema, la vita degli studenti, e particolarmente la loro autostima, dipende dal giudizio dei professori e la scuola continua a insegnare l’umiliazione e la dipendenza dal giudizio altrui. Valentina 3Ds

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Panoramica della ex Caserma Fenulli, nuova sede del Liceo Porporato


“Ama i tuoi allievi come te stessa…” Io amo il budino al cocco, ma dovessi mangiarlo cinque giorni alla settimana!.. Con gli allievi penso che la logica sia un po’ questa; ci lamentiamo, ci stressano poi, a pensarci, a settembre abbiamo voglia di rivederli perché, in fondo, sono come una telenovela: non riesci a capirne il senso, ma vorresti sapere che finirà bene. Ed è difficile, ahimè, ridurre in mezza pagina ciò che passa nella cassa toracica di un’insegnante, proprio lì accanto ai polmoni. Amarli? …Sì!, perché quando sono interessati a ciò che stai facendo (INSEGNARE, n.d.r.) in fondo stanno chiedendo un po’ di te. E poi è vero, come scrive un certo Ivan su “Mondo Scuola”, che se fanno interventi critici costruttivi o collegamenti tra gli argomenti ti fan brillare gli occhi e ti verrebbe voglia di abbracciarli per dimostrare il tuo entusiasmo, con il rischio, poi, che ti denuncino a “Specchio dei Tempi” per eccesso di affettività e ti bollino, da veri duri, di romanticismo da libro “Cuore”. O ancora, felici di tale esternazione, diano per scontata la libertà di chiamarti con nomignoli e darti pacche amichevoli nel corridoio, diminuendo l’impegno scolastico per un bel voto dato certo. …No!, perché quando ti infiammi la gola per spiegare un concetto loro chiacchierano, copiano di frodo i compiti di latino, consumano la tredicesima di papà in taralli e schiacciatine, lordando il pavimento (“tanto ci sonno i bidelli”), inviano messaggi anche se non è permesso e tu, da mesto insegnante, speri candidamente in una riforma che ti autorizzi la sacra arte dello strangolamento. Invece non ti è permesso! Così sei costretto a cercare i motivi per : a) non avere una crisi isterica, b) per non finire sull’”Eco del Chisone” con

Tema

l’accusa di omicidio, c) smetterla di riempirti lo stomaco di valium e camomilla che ti intontiscono e poi non sei più obiettivo quando correggi i compiti. E qualcuno ti spalma ancora addosso quella leggenda secondo cui il tuo mestiere sarebbe una “vocazione”. A volte ci chiediamo se non è solo una forma di sano masochismo, perché quegli allievi che alzano la mano solo per andare in bagno con la cicca nel jeans loffio, che si lagnano se chiedi risposte alla loro intelligenza e che ti definiscono con epiteti se non ne chiedi affatto e concedi un voto in più, sono davvero un mondo a parte in cui, a pensarci, ci sono passata pure io (l’altro ieri). All’epoca c’era la professoressa Tajo, di latino, che un giorno mi disse una frase di stima. Sintetiche parole a cui mi sono aggrappata molte volte quando sembrava tutto così difficile e non volevo sentirmi sola. In fondo, per amare questi allievi, a volte basta una frase. Tutto il resto è e deve essere profondo rispetto. Oggi, che mi vedo dall’altra parte della cattedra, mi chiedo se , nel mio piccolo, sono in grado di dare così tanto ai miei allievi e mi rendo conto che spesso mancano (da entrambe le parti) le sinapsi necessarie alla comunicazione e, origliando i discorsi della sala insegnanti colgo più o meno i miei stessi dubbi, ma, devo dire, non ho mai sentito accennare ad un qualcosa per tutti gli allievi che non fosse grande affetto (variabile tangibile di quel parolone AMORE) . Prof. Tiziana Fornero

L'insegnante ideale "Gli insegnanti ideali sono quelli che si offrono come ponti verso la conoscenza e invitano i loro studenti a servirsi di loro per compiere la traversata. Poi, a traversata compiuta, si ritirano soddisfatti incoraggiandoli a fabbricarsi da soli ponti nuovi." N. Kazantzakis

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“AMA IL PROF. TUO COME TE STESSO” BOTTA

CHE COSA? HO LETTO BENE? ‘Spè che pulisco gli occhiali… sì accidenti, non sono cieco!!! CHE COSA? Ama il tuo prof? Ma stiamo scherzando? Dovrei amare una prof che ripete meccanicamente concetti che dimostra lei stessa di non comprendere, e soprattutto con voce sì flebile da essere piacevole come la peste bubbonica? Dovrei amare quell’altra che ammette senza patemi di non sopportare l’idea di entrare nella mia classe a far lezione dicendo che le passa la voglia davanti alla porta? Ma mi passa a me la voglia! E un’altra poi che ci corregge la pronuncia quando lei stessa si esprime in lingua con un pesante (pesantissimo!) accento piemontese? E un’altra ancora, fino a ieri bieca reazionaria e oggi falsa giovane? E quella che sprizza voglia di insegnare da tutti i pori? IL BON TON A SCUOLA Forse dovrei amare chi ama quello che fa, che ci mette L’alunno ideale passione ed impegno nonoRispettare il materiale scolastico Puntuale nella consegna dei compiti stante il peso delle sue lezioni. Forse dovrei amare Rispettoso chi qualcosa trasmette, e Responsabile non solo “insegna”. A volte Aiutare i compagni mi e’ capitato di chiedermi Arrivare in orario Corretto in classe

chi fosse quel tale che mi ha costretto a mettere il mio futuro nelle mani di queste persone. Certo, il futuro lo vivo e lo costruisco ogni giorno e, in effetti, per dirla alla Seneca, <<non esiste>>. Ma se volessimo vedere la vita come un limpido ruscello (riminescenze zen…), se qualcuno ci buttasse dentro un bel pietrone, il suo percorso si restringerebbe o addirittura esso cercherebbe una via alternativa a quella ostruita dal masso. E così si finisce a ricercare mezzucci vili per aggirare i problemi immediati, creandosene immancabilmente di altri più grandi. Mi chiedo: è proprio necessario tutto ciò? Giova a qualcuno svegliarsi ogni mattina e iniziare a sclerare perche’ uno interroga o l’altro ti piazza anche un compito in classe? Mi serve? Mi aiuta nel mio percorso formativo? Peccato che quando ci si esprime in questi termini tutti giu’ a dire che poi in futuro sul lavoro sarà lo stesso etc etc etc… Nessuno tra l’altro tiene piu’ conto della scuola e del suo ruolo fondamentale di educazione, nemmeno i nostri governanti (altrettanti subdoli figuri…): e intanto la società va a puttane perché è già minata dalle fondamenta e nessuno che ne riconosca il perchè… grazie a tutti, grazie di cuore. Studente anonimo

L’insegnante ideale

pienamente e goderne tutti i vantaggi! E poi ancora, mettere il futuro in mano a "queste" persone. A chi? Agli insegnanti? Certo, gente allegra con la voglia di parlare con i giovani, di raccontare le loro esperienze, le loro difficoltà e anche le loro paure vissute da giovane. Come si dice? "E' una ruota che gira!" Come credete che siano stati gli insegnanti dei personaggi famosi, dei vostri genitori o anche dei vostri insegnanti? Esattamente come i vostri! Chi più chi meno! Ricordiamoci che "tutto il mondo è un palcoscenico", tutti noi abbiamo una parte da recitare, anzi, più di una parte, secondo l'età nel cammino della vita! Recitiamo sette parti, non una sola! (W.Shakespeare) E poi, la forza che tutti noi mortali abbiamo dentro è quella dell'amore: l'amore per la propria vita, per la propria casa, per la propria famiglia, per le proprie amicizie e allora perché non per i propri studenti? E voi, cari ragazzi, perché non potete amare le persone che vi stanno vicino e che “crescono” con voi tutti i giorni? Chi dice che bisogna "sclerare" perché si è interrogati o perché c'è un compito in classe? Serve? Tutta la vita è una sfida, un compito da compiere o una battaglia da combattere a cielo aperto! Se la società, i governanti o altri ci vogliono sotterrare, noi diciamo NO THANKS! Sappiamo affrontare tutte le difficoltà perché siamo uomini! “The music must go on”…and we love you! Evviva la scuola! Prof. Ausilia Pozzi

RISPOSTA

Lo Zoo Pazzo… speciale amore!!! Allora Proporre iniziative si può parlare di amore, Aiutare gli alunni in difficoltà no? Se questo è il nome Chiaro nelle spiegazioni Rispettare gli alunni della rubrica mi pare lamNon deve fare differenze pante che l'amore sia il diTrasmettere valori scorso di base. Chi ha scelComprensivo to di fare il nostro mestiere, quello dell'insegnante, deve amare la sua materia, o la voglia di trasmettere il proprio sapere ad altri, agli studenti, anzi, ai suoi studenti! Non sarà mica solo la necessità di stare con i giovani per rimanere giovane! Quante ore passano gli studenti con i loro insegnanti? Se moltiplichiamo 30 ore alla settimana per 4 settimane sono 120 ore al mese…e se moltiplichiamo 120 per otto mesi all'anno viene fuori una bella fetta della giovane vita dello studente in un anno, credo! Allora, come si può trascorrere tutte quelle ore insieme senza conoscere la parola AMARE? Tutte quelle cose elencate: - ripetere meccanicamente - voce flessibile passa la voglia davanti alla porta (questa poi!) - accento piemontese (è ovvio, siamo in Piemonte!) - la falsa giovane - tutte queste cose fanno parte di noi insegnanti. Che noia avere tutti gli insegnanti uguali! Che mancanza di immaginazione! Bisognerebbe inventare dei “personaggi” per poter raccontare agli amici come sono "i nostri Prof" Il mondo a volte gira al contrario, gli insegnanti sono "falsi giovani", gli studenti, i giovani che vogliono essere più vecchi, vogliono crescere prima e non sanno vivere la loro bella, spensierata giovinezza

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“Ama lo studente tuo come te stesso” AMA LO STUDENTE TUO COME TE STESSO! “Ama”… non pretendiamo tanto dai prof! Basterebbe essere trattati come destinatari e obiettivi del loro mestiere, quali siamo. Certo (e ovvio) è che i prof non sono tutti uguali! Cambia il loro modo di lavorare e di porsi rispetto agli studenti: caratteristiche entrambe essenziali per definire la considerazione dello studente verso il professore, e tutto ciò che ne deriva: È difficile che tutta una classe (quasi 30 persone) cambi completamente da un professore all’altro, soprattutto se senza motivo! Le cose più importanti nello stretto rapporto studente – professore (come in tutti le altre relazioni interpersonali) sono il dialogo e il rispetto (da e verso entrambe le parti) e se mancano anche l’insegnamento ne risente. Ad alcuni va la mia (e non solo) più profonda ammirazione per il profondo interesse che dimostrano in quello che insegnano, la passione che vogliono comunicare, l’impegno costante rivolto a facilitare l’apprendimento e ad approfondire le conoscenze dell’allievo. È necessaria, ovviamente, un’estesa preparazione, un’attenta organizzazione del programma, delle verifiche e della lezione stessa. Infatti, anche nelle materie che possono non essere considerate importanti, o non suscitare particolare interesse in chi ha scelto un certo tipo di indirizzo, quando il/la professore/ssa sa organizzare la spiegazione schematicamente, con definizioni precise e il supporto di esempi, si hanno comunque buoni risultati.

rante la spiegazione spesso confusionaria e nei compiti (a casa e in classe). Ma ciò che ritengo più problematico è il rapporto con gli studenti. Infatti si ha l’impressione che alcuni preferiscano ostacolare piuttosto che aiutare. Forse si presenta come una sorta di vendetta perché per qualche motivo si sentono costantemente “ingannati” ed elaborano sospetti spesso ingiustificati (tagli in corrispondenza di verifiche, prese in giro, bigliettini, tentativi di copiare…). La reazione di solito è un’interrogazione improvvisata in cui il voto è già stato stabilito nel momento stesso in cui si chiama la persona in questione. Una seconda conseguenza (più grave) è il rifiuto di ulteriori spiegazioni o chiarimenti: a domande non viene risposto perché “se non mi ascolti/parlate sempre/non capite mai niente, non è colpa mia!” o “Vai a studiartelo, io l’ho già spiegato”. E i dubbi rimangono irrisolti. Questo è l’atteggiamento che a me da più fastidio, perché è non-rispetto nei nostri confronti. Lo stesso vale per quando dicono una cosa (soprattutto per quanto riguarda i compiti in classe) e in seguito la negano sostenendo che (ovviamente) siamo noi che non capiamo! Questa totale incoerenza a volte potrebbe essere trascurabile, se non fosse l’atteggiamento di sicura superiorità quando superiori non si è e per di più non si ha ragione. Sicuramente questi aspetti non sono presenti in tutti i professori (anzi, al contrario!), però, anche rappresentando una minoranza, a lungo andare diventano estremamente pesanti!

Aspre critiche invece vanno ad altri professori i quali sembrano affrontare il proprio lavoro con superficialità e disorganizzazione: nel procedere con il programma, du-

In ogni caso è evidente quando la carriera da professore è stata una decisione consapevole o una scelta per esclusione! Francesca 3 AL

“L’insegnante ideale dovrebbe essere…” Come lo vedono i ragazzi di una scuola media. DEFINIZIONI SPIRITOSE 1A “…. che non dà mai i compiti, simpatico, un po’ tonto e che si lascia corrompere. 1B “…..buona come la nutella, dolce come il miele e bella come una farfalla”. 1C “….bella, magra, occhi azzurri, pochi compiti e che venga a scuola in moto”. 1D “…senza braccia per non sbattere sulla cattedra, simpatico e allegro”. 2A “…….di ginnastica!!!!” - 2B “…….cieco, muto e sordo. 3A “……..sulla trentina, alto e magro, capelli biondi e corti, occhi azzurri. Fisico muscoloso e abbronzato, maglietta attillata e trasparente. Se poi sa anche insegnare qualcosa….tanto meglio!” 3B “………juventina e in pensione.” DEFINIZIONI SERIE 1A “…..buono, che dà pochi compiti, saggio intelligente e scherzoso”. 1B “...comprensivo, buono, gentile e che abbia rispetto nei confronti dei ragazzi “. 1C “….comprensiva e capire il carattere di ogni alunno. Deve assegnare un quantita giusta di compiti, non fare verifiche più difficili dei compiti assegnati a casa. Non intimorire i ragazzi durante le interrogazioni”. 1D “….allegro e appassionato, che riesca a farci piacere la sua materia”. 2A “….giovane, educata, simpatica, che spieghi bene e molto paziente”. 2B “..buono e gentile con tutti, calmo e non agitato con gli alunni che sbagliano, socievole e amichevole, che insegna con molta pazienza” 3A “….disponibile, calmo, allegro e deve insegnare ai ragazzi appassionandosi il più possibile alla materia che insegna”. 3B “….deve saper scherzare ed ascoltare le nostre richieste. Deve saper spiegare in modo chiaro e preciso. Se facciamo qualche errore, vorrei che non ci umiliasse, anzi, al contrario, che ci aiutasse raccontandoci qualche episodio in cui anche lui/lei ha sbagliato”. www.cittadellascuola.it/studenti/giornatello/giornatello_3.pdf

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RE

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Intervista doppia

AMA LO STUDENTE TUO COME TESTESSO

La relazione insegnanti-studenti è sempre stata controversa: di amore-odio, di attrazione-repulsione, di simpatia-antipatia… Ha sempre compreso tutti gli opposti. Su questo rapporto, quasi “edipico”, abbiamo messo a confronto in un’intervista doppia le opinioni di uno studente, Tiziana Badariotti, e di un insegnante, il prof. Diego Priolo. Prof. DIEGO PRIOLO

Studente TIZIANA BADARIOTTI V°AL

“AMA LO STUDENTE TUO COME TE STESSO, AMA L’INSEGNANTE TUO COME TE STESSO”, è una frase forte, evangelica, che vuole esprimere un rapporto ideale di relazione tra insegnanti e studenti: cosa significa per te? Sarebbe bello, ma non sempre questo concetto viene applicato in pratica.

Un principio/premessa impegnativo, ma molto più concreto di quanto l’idealità espressa nell’enunciato sembrerebbe affermare.

Come si può esprimere con un’altra parola o frase questo tipo di rapporto? Rispetto reciproco, disponibilità al dialogo e alla collaborazione, comprensione reciproca.

Andare al di là dell’apparenza e dell’episodico.

Che rapporto c’è o c’è stato con i tuoi insegnanti: stima, indifferenza, rispetto, odio…? In generale cerco di avere con gli insegnanti un rapporto basato sul semplice rispetto, però a volte si verificano situazioni in cui è presente un’incomprensione di fondo.

Un tempo c’era più formalità nei rapporti tra insegnanti e studenti, ma nononstante ciò filtravano ugualmente i sentimenti di stima o di non apprezzamento.

Che cosa apprezzi di più in un insegnante? La disponibilità ad ascoltare gli studenti e a trattarli non solo come tali. Queste sono caratterisztiche che per fortuna ho riscontrato in più di un insegnante.

La preparazione, la gestione del ruolo, l’attenzione verso gli studenti.

… e in un allievo? La trasparenza, la consapevolezza delle proprie risorse, l’impegno nel loro adeguato utilizzo.

La capacità di rispettare un insegnante.

Che cosa detesti di più in un insegnante? La presunzione, specie quando credono di essere i soli a dare compiti e fissare verifiche.

La certezza dell’assoluto e l’assenza

… e in un allievo? La falsità.

Un’atteggiamento insofferente e irrispettoso delle più basilari norme di convivenza in classe.

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dell’autoironia.


Nel rapporto insegnanti-studenti, che cos’è importante? Mantenere per quanto possibile un clima disteso tra studenti e insegnati, dialogando e collaborando.

La considerazione che si è attori sullo stesso palcoscenico per un certo numero di anni, ma con ruoli diversi.

E’ importante il dialogo tra insegnanti e studenti? Quanto? E’ la premessa a questo percorso educativo-istruttivo ed è una delle garanzie al soddisfacimento degli obbiettivi finali.

Certo! È fondamentale, però, come ho gia detto, è necessario una comprensione reciproca

Nella tua classe c’è molto dialogo? Con gli insegnanti c’è abbastanza dialogo; poi con qualcuno si può discutere di più o di meno, ma credo che sia comune a tutte le classi

Credo di sì, forse perchè vi sono state occasioni per una reciproca conoscenza tra studenti e docenti, e anche i nuovi arrivati non hanno faticato ad inserirsi.

Cosa pensi riguardo al dare del “tu” ad un insegnante Ritengo sia una questione molto personale, non si può generalizzare.

Dare del tu non dovrebbe essere un permesso accordato, ma una modalità di approccio comunicativo, che si raggiunge tra persone che per un certo numero di anni hanno lavorato insieme.

Qual è secondo te il tipo di insegnante e di studente modello? Uno studente dovrebbe sempre avere rispetto, se non altro almeno per il ruolo che l’insegnante ricopre

Più che di modello si dovrebbe parlare di comportamenti attesi da parte degli studenti nei confronti dei docenti e di quelli degli insegnanti nei confronti degli studenti.

Ritorniamo alla frase di partenza: ritieni che il significato scolastico di queste due esortazioni evangeliche venga rispettato? Non sempre: da entrambi le parti c’è sempre quel poco di egoismo che porta a cercare di far prevalere i propri interessi

Credo di sì, almeno nelle intenzioni e sebbene qualcuno abbia scritto che l’inferno è tutto pavimentato dalle buone intenzioni.

Credi che la carta dei diritti e dei doveri degli studenti possa essere una sorta di “decalogo” che attua in piccolo questi comandamenti? Non è questo il suo intento?

What?!?

Questa carta è più rispettata dagli insegnanti o dagli studenti? Non so cosa sia.

Non so dare una risposta, forse sarebbe auspicabile di tanto in tanto un rivitalizzazione della carta. Interviste a cura di Giorgia, VA/Ginn 7


UNA LEZIONE DI VITA

Il racconto che segue è un simpatico aneddoto su ciò che è davvero importante nella vita. Un professore di filosofia insegna in modo originale ai suoi studenti come ogni persona dovrebbe scegliere le proprie priorità per vivere felicemente. Egli ritiene che rivolgendo il nostro tempo e le nostre energie principalmente verso gli amici, la famiglia,i figli, resterebbe sempre spazio per soddisfare le altre esigenze. Al contrario, se perdessimo di vista le cose importanti per dedicarci completamente al resto, la nostra esistenza sarebbe vuota. (Francesca Nicotera)

<<< Un professore di filosofia, in piedi davanti alla sua classe, prese un grosso vasetto di marmellata vuoto e cominciò a riempirlo con dei sassi, di circa 3 cm di diametro. Una volta fatto, chiese agli studenti se il contenitore fosse pieno, ed essi risposero di si. Allora il professore tirò fuori una scatola piena di piselli, li versò dentro il vasetto e lo scosse delicatamente. Ovviamente i piselli si infilarono nei vuoti lasciati tra i vari sassi. Ancora una volta il professore chiese agli studenti se il vasetto fosse pieno, essi dissero di si. Allora il professore tirò fuori una scatola piena di sabbia e la versò dentro il vasetto. Ovviamente la sabbia riempì ogni altro spazio vuoto lasciato e coprì tutto. Ancora una volta il professore chiese agli studenti se il vasetto fosse pieno e questa volta essi risposero di si, senza dubbio alcuno. Allora il professore tirò fuori, da sotto la scrivania, due lattine di birra e le versò completamente dentro il vasetto, inzuppando la sabbia. Gli studenti risero. “Ora” , disse il professore non appena svanirono le risate, “voglio che voi capiate che questo vasetto rappresenta la vostra vita. I sassi sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri amici, la vostra salute, i vostri figli, le cose per le quali se tutto il resto fosse perso, la vostra vita sarebbe ancora piena. I piselli sono le altre cose per voi importanti: il vostro lavoro, la vostra casa, la vostra auto. La sabbia è tutto il resto…le piccole cose. Se mettete dentro il vasetto per prima la sabbia”, continuò il professore, “non ci sarebbe spazio per i piselli e per i sassi. Lo stesso vale per la vostra vita. Se dedicate tutto il vostro tempo e le vostre energie alle piccole cose, non avrete spazio per le cose che per voi sono importanti. Dedicatevi alle cose che vi rendono felici: giocate con i vostri figli, portate il vostro partner al cinema, uscite con gli amici. Ci sarà sempre tempo per lavorare, pulire la casa, lavare l’auto. Prendetevi cura dei sassi per prima, le cose che veramente contano. Fissate le vostre priorità…il resto è solo sabbia”. Una studentessa allora alzò la mano e chiese al professore cosa rappresentasse la birra. Il professore sorrise. “Sono contento che me l’ abbia chiesto. Era giusto per dimostrarvi che non importa quanto piena possa essere la vostra vita, perché c’è sempre spazio per un paio di birre”. >>> www.baskerville.it/unibox/Universita/Creativa09.htm

Contro la paura del "diverso" Il 21 marzo 1960 nella città di Sharpeville, in Sudafrica, la polizia aprì il fuoco e uccise 69 persone che stavano manifestando contro le leggi dell'apartheid. In seguito, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite dichiarò il 21 marzo la giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale.

http://www.amnesty.it/campaign/maipiuviolenzasulledonne/ temi/index.php3?menu=temi

MAI PIÚ VIOLENZA SULLE DONNE Il 2004 ed il 2005 dedicati da Amnesty International ai diritti umani delle donne

La violenza domestica È la forma di violenza sulle donne più diffusa nel mondo. Donne di ogni classe sociale, razza, religione ed età subiscono terribili abusi da parte degli uomini con i quali condividono le loro vite. La violenza domestica rappresenta una violazione del diritto delle donne all'integrità fisica e psicologica e si manifesta in varie forme: abusi fisici e psicologici, atti di violenza o tortura, stupro coniugale, incesto, matrimoni forzati o prematuri, crimini d’onore. Almeno il 20% delle donne, a livello mondiale, ha subito abusi fisici e violenze sessuali. "In nome dell’onore" Donne e ragazze di ogni età vengono aggredite per motivi d’onore in paesi di ogni parte del mondo. I "crimini d'onore" includono la tortura, lo sfregio permanente del viso con acido, l'omicidio. Si registrano numerosi casi in paesi del Medio Oriente, dell’Asia meridionale e dell’America Latina. Stimare il fenomeno è tuttavia molto difficile poiché la maggior parte dei casi non vengono denunciati, sia per paura di ritorsioni, sia perché spesso le autorità tollerano o addirittura giustificano questi atti criminali. Nel 1999 in Pakistan più di 1.000 donne sono state vittime di "crimini d’onore", culminati in molti casi nell’omicidio. Fra i paesi più colpiti vi sono anche Bangladesh, Iraq, Giordania e Turchia. Abusi e maltrattamenti sulle lavoratrici domestiche In molti paesi le lavoratrici domestiche, generalmente di nazionalità straniera, sono maltrattate dai loro datori di lavoro. Molte di esse, derubate dei loro documenti, sono costrette a vivere in condizioni di lavoro forzato. Spesso si tratta di donne immigrate clandestinamente o vittime del traffico a scopo sessuale e che non hanno alcuna possibilità di tutela legale. Il fenomeno è gravissimo, ad esempio, in Arabia Saudita, dove usualmente le collaboratrici domestiche vivono in una condizione di prigionia, confinate e relegate nella casa in cui lavorano e in cui subiscono vari tipi di violenze.

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ADESSO VI RACCONTO… ...LA MIA SCELTA DI FARE IL SERVIZIO CIVILE Intervista a Francesca Cambula, ex 5 BL 2002/2003 Di che cosa ti occupi, in particolare? Faccio assistenza agli anziani, sono aiuto-animatrice. Ti piace quello che stai facendo? Sì, moltissimo! Da cosa è nata, e quando, la tua scelta di fare volontariato? Ho iniziato a pensarci l’anno scorso perché non avevo ancora deciso cosa fare “da grande”, così, per non perdere l’anno, ho scelto di fare il servizio civile. Che cosa hai ricavato da questa esperienza? Un grande arricchimento a livello umano, che è sicuramente la cosa più bella che potessi pensare di ottenere. Secondo te, il servizio civile può essere un’opportunità per fare nuove esperienze aiutando gli altri? Sì, certamente! Il volontariato ti ha cambiato nel modo di pensare; ti ha fatto”crescere”? Sì, molto. Mi ha fatto scoprire le difficoltà e le soddisfazioni di una realtà lavorativa completamente differente da quella che c’era a scuola. Ho dovuto abituarmi ad un mondo diverso da quello che conoscevo, a cui non ero abituata. Pensi che in futuro ciò che fai adesso possa diventare un lavoro? Penso proprio di sì, anche perché uno dei motivi per i quali ho scelto di fare volontariato è proprio quello di provare, di vedere se sono portata per aiutare gli altri. Cosa si deve fare, e a chi ci si può rivolgere, se si sceglie di fare volontariato? Nel Pinerolese ci si può rivolgere al COESA, una società cooperativa sociale, come riferimento ci si può rivolgere a Paola Buniva. Giulia 4 A Gin

Cos’è il servizio civile nazionale? E’ il servizio civile, al quale possono accedere i cittadini maschi riformati per inabilità al servizio militare che non abbiano superato il 26esimo anno di età e le cittadine di età compresa (al momento della presentazione della domanda) fra i 18 e i 26 anni. Dal primo gennaio del 2005, con la sospensione della leva obbligatoria, l’accesso al Scn sarà permesso ai cittadini di entrambi i sessi fra i 18 e i 28 anni. Che differenza c’è con l’obiezione di coscienza? L’obiettore di coscienza è colui che, chiamato all’obbligo di leva, rifiuta l’uso delle armi. Lo Stato considera l’obiettore tale per tutta la vita. La durata e il corrispettivo economico sono equiparati a quelli del servizio militare. Il servizio civile nazionale cancella la figura dell’obiettore lasciando spazio al volontario di servizio civile. Il servizio deve essere prestato presso gli enti di servizio civile, che presentano progetti inseriti nei bandi pubblicati dall’Ufficio nazionale. I giovani che hanno presentato domanda vengono assegnati ai progetti successivamente a un colloquio conoscitivo. Come partecipare ai progetti? L’Ufficio nazionale per il servizio civile (Unsc) a scadenza periodica emette bandi pubblici. Su ogni bando è segnato l’elenco dei posti disponibili, in base ai progetti presentati dagli enti (pubblici e privati) e approvati dall’Unsc. Il giovane invia quindi la domanda all’ente che ha presentato il pro-

Scheda in formativa getto cui è interessato (è ammessa una sola domanda per un solo ente). L’ente, esaminata la domanda e dopo un colloquio emette una graduatoria che invia all’Unsc. All’Ufficio nazionale spetta infine la verifica della graduatoria e in caso positivo il compito di inviare presso la residenza del candidato l’accettazione della domanda e la data di inizio del servizio. Quanto dura? La durata standard è di 12 mesi; è possibile modificare il periodo di servizio in casi particolari. Si è stipendiati? Al momento il compenso netto è di 433,80 euro, pari al trattamento dei volontari di truppa in ferma breve. Si può andare all’estero? Sì, il servizio può essere svolto presso sedi in cui si realizzino progetti nell’ambito delle iniziative dell’Unione europea, di organizzazioni internazionali e di strutture che si occupino di pacificazione e di cooperazione fra i popoli. Nel caso si presti il servizio civile fuori dal nostro paese la retribuzione mensile è parificata alle indennità concesse ai volontari in ferma annuale. Dove posso avere informazioni? Connettendosi al sito www.serviziocivile.it oppure telefonando al numero 848.800715.

Il servizio civile

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PO POR

S NEW O RAT

Intervista al preside E.Salvai

Come è ormai tradizione concludiamo l’ultimo numero di ‘Onda d’urto’ con l’intervista al Preside Salvai per fare un bilancio dell’anno scolastico che sta per finire e per avere dei lumi su quello che a settembre andremo a cominciare Le sue considerazioni sull’anno scolastico in corso (quasi passato)? “L’anno scolastico sta funzionando normalmente: non ci sono ancora stati tagli di risorse, e grazie anche alle economie degli anni passati siamo in grado di far fronte a tutte le esigenze: le attività di recupero, di progettazione e formazione degli insegnanti, quelle extracurricolari degli studenti al momento sono state tutte autorizzate (le disponibilità sono anche superiori alle richieste).” Il suo giudizio sugli studenti e sulle loro iniziative? “Il mio rapporto con gli studenti è di rispetto reciproco. Gli studenti di questo istituto hanno un atteggiamento di civiltà e di rispetto, che è la precondizione del funzionamento della scuola. I problemi di disciplina nel nostro istituto non sono un fenomeno diffuso. A dimostrazione di questo, alcuni insegnanti provenienti da Torino affermano di preferire Pinerolo piuttosto che una scuola più vicina, perché qui si trovano bene con gli studenti. Per quanto riguarda le iniziative, come l’autogestione, il problema è di riuscire a trovare la strada perché le persone usino la testa. Ciò che mi preoccupa è che non basta entusiasmarsi un attimo su un argomento: è necessario lavorarci anche in seguito per fissare le idee. Bisogna trovare un modo perché le persone continuino a ragionare sulle questioni sollevate. Non mancano gli stimoli, al contrario. Questo non è un problema che appartiene solo a voi, che avete meno di 20 anni, ma riguarda tutti; è una questione seria, poiché chi non ragiona diventa facilmente manipolabile.” Il prossimo anno cambierà qualcosa con la Riforma Moratti? “Per gli studenti non cambierà ancora niente, ma chi sarà in 3° media nell’anno scolastico 2004-2005 comince-

rà poi la scuola superiore sul modello della Riforma.” Novità riguardo alla Fenulli? “I lavori procedono e a luglio (2004) ci trasferiremo là, dove ci saranno 40 classi e gli uffici; in via Battisti 10 rimarranno solo una dozzina di classi.” Vuole dire qualcosa ai proff. e agli studenti? “Due cose. Al momento si sta facendo un grosso sforzo perché la sede nuova sia approntata nei tempi previsti con tutte le attrezzature necessarie: è già stato comprato un nuovo laboratorio di scienze (30 000 €), ci sarà un laboratorio linguistico nuovo, una nuova biblioteca d’istituto (26 000 €), sarà potenziato il laboratorio d’informatica, avremo nuovi arredi (400 banchi e le poltrone per l’aula magna). Tutto questo con i finanziamenti della Provincia, con cui c’è un’ottima collaborazione, così come con la ditta che si sta occupando della ristrutturazione. In relazione alla Riforma Moratti, si sta cominciando a discutere e a ragionare con gli insegnanti, in apposite riunioni. Io non condivido molti aspetti della Riforma, ma dato che si dovrà attuare, stiamo cercando di capire come potrà funzionare. C’è da parte degli insegnanti molta preoccupazione.” Francesca 3AL

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SPEC

I A LE INTERVISTA AL DIRETTORE DEI LAVORI FENU LLI Abbiamo posto all’architetto Burdino, direttrice dei lavori di ristrutturazione della Fenulli, alcune domande sul nuovo edificio che ospiterà il Liceo “G.F. Porporato” a partire dall’anno scolastico 2004/05 Lapide dedicata a Quando pensa che la nuova struttura verrà consegnata per il trasloco? Il cantiere è stato aperto il 9/09/2002 e il termine dei lavori è previsto per settembre del 2004. Abbiamo consegnato una parte delle aule in anticipo sui tempi e pensiamo di consegnare l'intero edificio per fine giugno-primi di luglio per il trasloco entro la fine di luglio. Piccole rifiniture verranno effettuate durante l'anno scolastico. Quante aule, comprese quelle speciali, avrà il nuovo edificio? 40 aule scolastiche più 6 laboratori, una sala riunioni da 99 posti. L'auditorium verrà realizzato nel prossimo anno scolastico. Quali sono gli elementi di novità nel progetto Fenulli rispetto a strutture analoghe? La cosa più rilevante è certamente l'acustica. Tutte le aule sono insonorizzate tramite pannelli fonoassorbenti e pavimenti "galleggianti". È un lavoro pilota, unico in Italia, fatto in via sperimentale. Sarà presentato a Venezia ad una mostra sull'acustica. Si è fatto anche un grosso lavoro per l'antisismica. Quali ostacoli e quali soddisfazioni ha incontrato? Ostacoli tantissimi, perché il progetto ha una storia lunga e travagliata. Fare la direzione di un progetto complesso come quello della Fenulli è stato difficile, anche perché non sono stata io ad occuparmi del progetto iniziale. Gli ostacoli imprevisti sono stati la sismica e l'acustica. Vi sono state anche tante soddisfazioni, è stata una bellissima esperienza per l'arricchimento professionale e per quanto riguarda il progetto, perché l'impresa ci ha seguito. Una gran soddisfazione è stata il consegnare le prime aule in tempo utile. In una scala da 1 a 10, quanto è stato "partecipato" il progetto? Impresa: ha avuto un ruolo determinante per rispettare i tempi di lavoro. Come voto le do 10. Comune di Pinerolo: è stato

poco collaborativo e si è dovuto combattere parecchio per ottenere alcune cose. Voto N.C. Dirigenza del liceo Porporato: c'è stata una buona collaborazione, si è lavorato bene. Il voto è 10. Provincia: alla Provincia il voto lo diamo noi e poiché ha lavorato bene si merita un bel 10.

Dardano Fenulli sul lato Piazza Fontana

Chi era? DARDANO FENULLI

1889—1943 GENERALE DI CAVALLERIA NEI GIORNI INFAUSTI DEL STTEMBRE 1943 MENTRE INTORNO A LUI FIORIVANO CEDIMENTI E COMPROMESSI GUIDÒ I SUOI UOMINI NELLA DIFESA DI ROMA CONTRO L’ATTACCO NAZISTA ENTRÒ NELLA RESISTENZA CLANDESTINA AFFRONTANDO INSTANCABILE OGNI RISCHIO FINO ALL’ARRESTO, ALLE TORTURE PIÙ EFFERATE ALLA MORTE COI MARTIRI DELLE FOSSE ARDEATINE RISCATTÒ NEGLIGENZE E COLPE ALTRUI ONORÒ L’ESERCITO, LA SUA CITTÀ, L’ITALIA RINSALDÒ E ARRICCHÌ GLI ETERNI VALORI DI LIBERTÀ, GIUSTIZIA, DIGNITÀ UMANA NEL DOPOGUERRA A LUI FU DEDICATA QUESTA CASERMA ORA DESTINATA AD ATTIVITÀ SCOLASTICHE, CULTURALI, RICREATIVE LA CITTÀ DI PINEROLO POSE IL 25 APRILE 2000

A cosa sarà adibito il vecchio edificio? Una parte rimarrà ancora al liceo( è stata fatta una convenzione col comune per 10 anni), verrà ristrutturata e destinata a 12 classi, più una palestra per la danza e qualche laboratorio. Nel cortile della Fenulli ci sarà il prato verde che tanto piace agli insegnanti e agli studenti? La parte interna è ancora in fase di riprogettazione, in quanto parte dei fondi sono stati destinati alla decorazione della facciata. Per il cortile verrà rifatto il progetto sentendo il Comune, la Sovrintendenza e la componente scolastica (dirigenti, insegnanti, studenti). C'è un aspetto che avrebbe voluto realizzare e invece non è riuscita a fare? Sono abbastanza soddisfatta del lavoro svolto. L'ideale sarebbe stato consegnare tutto il lavoro finito. Altre migliorie sarebbero state il cambio di tutti i serramenti, che mi sono ripromessa di fare in futuro. Francesca 2° C/L 11


SUPPLEMENTO D’ANIMA Dibattito sulla spiritualità (by Irene)

“Congedo del viaggiatore cerimonioso” Amici, credo che sia meglio per me cominciare a tirar giù la valigia. Anche se non so bene l'ora d'arrivo, e neppure conosca quali stazioni precedano la mia, sicuri segni mi dicono, da quanto m'è giunto all' orecchio di questi luoghi, ch'io vi dovrò presto lasciare. Vogliatemi perdonare quel po' di disturbo che reco. Con voi sono stato lieto dalla partenza, e molto vi sono grato, credetemi, per l'ottima compagnia. Ancora vorrei conversare a lungo con voi. Ma sia. Il luogo del trasferimento lo ignoro. Sento però che vi dovrò ricordare spesso, nella nuova sede, mentre il mio occhio già vede dal finestrino, oltre il fumo umido del nebbione che ci avvolge, rosso il disco della mia stazione. Chiedo congedo a voi senza potervi nascondere, lieve, una costernazione. Era così bello parlare insieme, seduti di fronte: così bello confondere i volti (fumare scambiandoci le sigarette), e tutto quel raccontare di noi (quell'inventare facile, nel dire agli altri), fino a poter confessare quanto, anche messi alle strette, mai avremmo osato un istante (per sbaglio) confidare. (Scusate. È una valigia pesante anche se non contiene gran che: tanto ch'io mi domando perché l'ho recata, e quale aiuto mi potrà dare

poi, quando l'avrò con me. Ma pur la debbo portare, non fosse che per seguire l'uso. Lasciatemi, vi prego, passare. Ecco. Ora ch'essa è nel corridoio, mi sento più sciolto. Vogliate scusare). Dicevo, ch'era bello stare insieme. Chiacchierare. Abbiamo avuto qualche diverbio, è naturale. Ci siamo - ed è normale anche questo - odiati su più d'un punto, e frenati soltanto per cortesia. Ma, cos'importa. Sia come sia, torno a dirvi, e di cuore, grazie per l'ottima compagnia. Congedo a lei, dottore, e alla sua faconda dottrina. Congedo a te, ragazzina smilza, e al tuo lieve afrore di ricreatorio e di prato sul volto, la cui tinta mite è sì lieve spinta. Congedo, o militare (o marinaio! In terra come in cielo ed in mare) alla pace e alla guerra. E anche a lei, sacerdote, congedo, che m'ha chiesto s'io (scherzava!) ho avuto in dote di credere al vero Dio. Congedo alla sapienza e congedo all'amore. Congedo anche alla religione. Ormai sono a destinazione. Ora che più forte sento stridere il freno, vi lascio davvero, amici. Addio. Di questo sono certo: io son giunto alla disperazione calma, senza sgomento. Scendo. Buon proseguimento. Giorgio Caproni 12


SPLASH

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UN CAMPIONE FRA NOI

Un campione agonistico di sci alpino che pensa a un futuro in questo sport Come ti chiami e che classe frequenti? Giovanni Barberis e frequento la IV A linguistico. Che sport pratichi? Lo sci alpino a livello agonistico e anche altre specialità, ma non le dico perché sono troppe… A quanti anni hai iniziato a sciare? La prima volta che ho messo gli sci ai piedi avevo 12 anni, quindi relativamente tardi. Dico relativamente, perché penso che l’età in cui si inizia a sciare sia un aspetto soggettivo. Sicuramente ha la sua importanza, ma io amo talmente questo sport che mi impegno e mi impegnerò a rendere questo aspetto insignificante. Il mio primo “maestro” è stato mio zio e lo devo ringraziare perché mi ha fatto scoprire un mondo davvero stupendo.

Da questo punto di vista le qualità si acquisiscono nel tempo. È necessaria una base (meglio se costruita con un maestro) ed il resto viene a seconda del tempo che si passa sulle piste e della voglia di riuscire. A parte questo, penso che sia necessaria una buona preparazione atletica. Pensi a un futuro in questo sport? Sì, ci penso spesso a questa prospettiva: è un mio obiettivo. Sicuramente continuerò a fare gare e cercherò di raggiungere il livello più alto per le mie capacità; poi mi piacerebbe fare la selezione per diventare maestro di sci. Agostina 3 AL

Quanto tempo ci dedichi? Il maggior tempo possibile, anche se le difficoltà non sono poche. D’inverno scio molto, tutte le vacanze sono un pretesto per allenarmi, i fine settimana e uno o più giorni durante la settimana. Poi c’è la preparazione estiva sui ghiacciai e quella autunnale. È necessario avere delle particolari qualità tecniche?

Trofeo di Sci “Verso Torino 2006” - Porporato Super Si chiamano Michaela, Giovanni, Marco, Aline, Alessandro, Eleonora, Stefano, Martina, Elena, Francesca, Giulia, Andrea. Si sono dati battaglia sulle nevi del Sestrierre a suon di spigoli e ghiaccio vivo, neve a fiocchi giù dal cielo plumbeo e nebbione fitto in ogni dove. Hanno gareggiato con onore e correttezza contro i “colleghi” del Prever, dello Sraffa e del Cattaneo, sopraffacendoli in ogni prova, senza lasciar loro nemmeno l’aria per respirare. Loro volavano in mezzo alle porte, gli altri dietro, a mangiar polvere, anzi, neve, che scendeva copiosa sul campo di gara. Il 5° Trofeo “Verso Torino 2006” per istituti di II grado ha così varcato le soglie di via Battisti 10 la mattina di mercoledì 31 marzo portato trionfalmente dai nostri più che degni rappresentanti. La pista intitolata a Umberto Giovanni Agnelli contava 18 porte con un impegnativo cambio di pendenza; la gara si è svolta in un’unica manche, quanto è bastato ai nostri atleti per conquistare tutto il conquistabile. Un caloroso (data la fredda giornata del 31…) abbraccio e i complimenti più sentiti a tutti i partecipanti. GIGANTE FEMMINILE GIGANTE MASCHILE SNOWBOARD MASCHILE Partecipanti: 18 1. RICHARD Michaela 2. DIANO Jessica 3. PONS Aline 4. GONIN Eleonora 5. DAROLD Martina

Partecipanti: 15

Partecipanti: 9

1. BARBERIS Giovanni 2. MICOL Alessandro 3. BRAS Andrea 4. DRUETTA Stefano 5. LISA Alessandro

1. BENIGNO Marco 2. OSTORERO Jari 3. BELTRAME Alessandro ¤ SQUALIFICATI - ARMANDO Andrea porta 1 - BONANSEA Massimo porta 6

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WINTRICKS LE PAROLE CHIAVE DELLA RETE

1. Stai partecipando ad una gara ciclistica. A un certo punto superi il secondo. In quale posizione ti trovi? a) b) c)

Primo Secondo Terzo

2. Il tacchino di Gino depone un uovo nel giardino di Fiorenzo. Di chi è l'uovo? a) b) c) d)

Di Fiorenzo Di Gino Del tacchino Non ha senso

3. Su un albero ci sono 4 passeri. Un cacciatore spara e ne colpisce uno. Quanti passeri rimangono sull’albero? a) 1 b) 3 c) Nessuno 4. Nella vecchia fattoria ci sono diversi animali. Sono tutti tori meno 4. Sono tutte mucche meno 4. Ci sono tanti cavalli quanti bovini, il resto sono galline. Quanti e quali animali ci sono nella fattoria? a) b) c)

Quattro galline,due tori, due mucche nessun cavallo Due mucche, due galline, un cavallo, quattro tori 1 mucca, 1 toro, due cavalli, una gallina

5. In un tamponamento a catena non grave sono coinvolte 11 automobili.Quanti paraurti

CHAT: Chiacchiera. Un sito su Internet dove più utenti possono scambiarsi messaggi, tipicamente sottoforma di scrittura continua in tempo reale. Ha una parte pubblisono danneggiati? ca, dove tutti vedono quel a) 11 che scrivono gli altri, ma permette anche conversaziob) 20 ni personali, da singolo uc) 22 tente a singolo utente. CLIENT: Computer dell’utente, usato solo al 6. Quante volte si può togliere 5 da 25? bisogno, che utilizza anche i a) 1 servizi offerti da un server. FIREWALL: Insieme di b) 5 programmi o componenti c) 3 che impediscono l’ingresso sul proprio computer di pro7. Andando a Civitavecchia ho incrocia- grammi o utenti non autorizzati. to 2 vecchiette. Ogni vecchietta portava FTP: File Transfer Protocol. due borsette In ogni borsetta vi erano due Un metodo di copia di file ovette. Quante ovette e quante vecchiette via rete. GUESTBOOK: Libro degli andavano a Civitavecchia? ospiti. In un sito web, una parte ove i visitatori possono a) 8 ovette e 4 borsette lasciare un commento scritto b) 4 ovette e 2 borsette a proposito del sito stesso. c) Nessuna HACKER: Persona tecnicamente molto abile che utilizza le proprie conoscenze per 8. L’altro giorno Maria aveva 15 anni, e l'anno prossimo ne compirà 18. E' possibile? penetrare in reti informatiche o produrre programmi che danneggiano i computer a) Si altrui o ne ricavano fraudob) No lentemente i contenuti. NEWSGROUP: Metodo di 9. Hai solo un fiammifero ed entri in una comunicazione collettiva per argomenti, ove i messaggi stanza buia e fredda. Nella stanza ci sono posti dagli utenti vengono una candela, una lampada ad olio e un camivisti da tutti gli altri, anche – netto con della legna da ardere. Che cosa e soprattutto – in tempi diversi. Sfrutta un protocollo accendi per primo? di comunicazione simile a quello della posta. a) La candela PROVIDER: Fornitore di b) La lampada ad olio servizi che permette la conc) Il caminetto con la legna nessione di un computer a d) Nessuna delle due Internet. SERVER: Computer sempre 10. Quanti compleanni ha fatto una per- acceso e collegato alla rete che fornisce servizi agli usona che ha vissuto esattamente 50 anni? tenti. SPAM: Posta elettronica a) 49 indesiderata. Pare che il b) 50 termine derivi da uno sketch dei Monty Python e da una c) 51 marca di carne in scatola. Un istituto di ricerca ameriBy Romina cano ha calcolato che cestinare la posta indesiderata 2° c/l comporta una perdita di 870 dollari all’anno per ogni impiegato. SPAMMER: Chi invia spam. VIRUS: Programma che, se eseguito, può causare danni e/o carpire informazioni dal computer che lo ha utilizzato.

Soluzioni: 1-b; 2-d; 3-c; 4-c; 5-b; 6-a; 7-c; 8-a; 9-c; 10-a. 15


USARE LE EMOZIONI PER RICORDARE MEGLIO E’ tempo di esami, la maturità è alle porte e la parola d’ordine adesso è RICORDARE. Ricordare tutto, date, cifre, nomi, tutto il programma dell’ultimo anno con riferimenti agli anni precedenti. Per raggiungere questo obiettivo la memoria a breve termine è molto importante, perché è proprio questa che ci permette di tenere a mente un certo numero di nozioni e di ragionarci sopra. Le emozioni sono importanti per ricordare meglio, perché da una parte le emozioni e il loro apprendimento sono gran parte dell’esperienza stessa, dall’altra senza emozioni non c’è un’adeguata elaborazione delle cose apprese, e forse nemmeno apprendimento. La decisione di trasferire le esperienze dal compartimento a breve termine a quello a lungo termine viene molto spesso presa a livello emozionale. Uno studio ha dimostrato che immagini o eventi con una particolare valenza emozionale vanno subito a collocarsi nella memoria a lungo termine. E se nell’imparare tanta parte ha l’emozione, come è tenuta in considerazione dalla nostra scuola? << E’ difficile parlare di emozioni quando i ragazzi si trovano ancora a seguire uno stesso percorso didattico, che è uguale per tutti. La scuola dovrebbe incentivare strategie di apprendimento in-

dividualizzate. E gli insegnanti dovrebbero spingere i ragazzi ad appassionarsi anche là dove la disciplina è fredda e poco significativa per loro>> raccomanda Duccio Demetrio, docente di Educazione degli adulti all’università di Milano. Qualunque sia il modo di affrontare la materia, è sempre necessaria la riflessione, il porsi domande su quello che si studia, verificare quanto si è imparato e non stare passivamente davanti al libro. Si consigliano pause brevi per non perdere la concentrazione: studiare il mattino e ripassare la sera, perché il sonno permette di fissare i ricordi. Va variato il contenuto di quello che si studia: meglio prima le materie più difficili, poi quelle più semplici, con un controllo continuo sul proprio apprendimento. Anche le condizioni psicofisiche contano. Niente conflitti interiori, eliminare gli stimoli esterni che distraggono, escludere dalla mente i fattori di disturbo. Insomma, staccare la spina. I, cosiddetti, farmaci per rafforzare la memoria sono spesso inutili e inadatti alla situazione, meglio affidarsi ad una corretta alimentazione. Pochi grassi, quindi latte sgrassato, pasta, carne magra, pesce cotto alla piastra, poche patatine fritte, yogurt magro e tante spremute da bere appena fatte, così come tanta verdura e frutta fresca. Chi è vegetariano può mangiare riso e leguminose come fagioli e lenticchie. Anche un po’ di cioccolata può far bene. Se si avverte difficoltà di concentrazione, si può ricorrere ad un succo multivitaminico e a un multiminerale. Anche i profumi sembrano avere effetti positivi sulla memoria. Psicologi dell’università di Liverpool hanno dimostrato che odori associati a fatti permettono di ricordare. Una strategia per contrastare la tensione è quella di rilassarsi, respirare lentamente e rilasciare i muscoli prima dell’esame. Sperando nell’utilità di questi consigli vi auguro…BUONA FORTUNA!!! Jessica 2^D/S

CREDITO SCOLASTICO Il credito scolastico è un bonus di punti (massimo 20 in tre anni) che il consiglio di classe assegna ogni anno allo stu-

dente. Il credito scolastico tiene conto sia del profitto strettamente scolastico dello studente, sia del “credito formativo” L'ASSEGNAZIONE Il credito viene assegnato come riportato nella tabella qui sotto. L’assegnazione tiene conto di: profitto, assiduità della frequenza (compresa quella dell’area di progetto, ove prevista), interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo, attività complementari e integrative, eventuali crediti formativi) con arrotondamento, per eccesso o per difetto, alla fascia superiore o inferiore. MEDIA DEI VOTI

Punti 3° anno

Punti 4° anno

Punti 5° anno

5<M<6

---

---

1-3

M=6

2-3

2-3

4-5

6<M<7

3-4

3-4

5-6

7<M<8

4-5

4-5

6-7

8<M<10

5-6

5-6

7-8

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Come abbiamo scelto Miss Porporato Intervista a Yari (5B/S) e Francesco (2A/C) Qual era il clima della serata? Calda, divertente, c’era molta gente, tant’è che è stata una delle serate con più affluenza, per fortuna non solo dal Porporato. Quante ragazze hanno partecipato al concorso? Con che criteri si sono svolte le selezioni? Al concorso che si è svolto al Guell (ex Morgana) hanno partecipato 15 ragazze in tutto. Le selezioni invece sono state fatte precedentemente al bar Sayonara. Le ragazze sono state giudicate per il fisico e in base a domande alle quali hanno risposto. Ovviamente non è stata una decisione facile essendo molte le candidate che inizialmente si erano proposte come partecipanti… Da chi era composta la giuria? Da 20 persone, tra cui allievi del liceo, importanti personalità del pinerolese (tra cui il presidente Federico Riva) e in veste di madrina della serata, Sara Salvi (miss Universo Piemonte). Insomma, una giuria valida e competente. Chi ha vinto? E perché? Ha vinto Giorgia Cavalleri (VB/spp). L’abbiamo trovata di bell’aspetto e anche di mente acuta. Abbiamo scelto quindi la ragazza che ci sembrava la più completa per rappresentare il nostro istituto.Tra l’altro, Miss Porporato non era l’unico titolo in ballo, ma anche altre gio-

vani hanno avuto la possibilità di guadagnarsi altri titoli, per esempio quello di Miss Sorriso. Qual era il principale scopo di questa serata? Divertirsi e far divertire, offrire cioè la possibilità di partecipare ad un evento particolarmente significativo per il Porporato, rimanendo sempre nell’ambito della festa. Miss Porporato è solo una delle tante serate organizzate dall’Elite per promuovere il divertimento, in questo caso accostato anche alla bellezza. Ricordiamo che sono state organizzate anche feste come Miss Buniva ,Curie e Alberghiero, nonché feste a tema fuori dal campo scolastico, come Carnevale o San Valentino Ci sono persone che pensano che concorsi come questi siano una presa in giro. Cosa rispondete? Dissentiamo da questa affermazione falsa, tendenziosa e alquanto superficiale. Pensiamo che queste persone non abbiano il senso del divertimento e che siano un po’….FUORI DAL TUNNELLLLLL! Il vostro giudizio finale sulla serata e sulla vincitrice. Una serata fantastica accompagnata da una bellissima ragazza. Un’esperienza insomma da ripetere il prossimo anno, sperando che ci siano sempre maggiori adesioni a concorsi di questo tipo e che il divertimento rimanga sempre la parola d’ordine. Alessandra, Margherita e Giorgia (con l’aiuto di alcune ragazze della VA/Ginn)

Come t’invento la festa Intervista ad Umberto 3A/C Elite? Cos’è? Cosa fa? È una società che si occupa dell’organizzazione di feste in discoteca (più precisamente al Guell, ex Morgana) e del before party al pub The Queys. Le nostre serate iniziano alle 21:00 al pub; dopodiché, a partire dalle 23, un servizio navetta garantisce ogni mezz’ora il trasporto fino a Bricherasio, dove ha sede la discoteca. Da chi è composta l’Elite? È composta da quattro fondatori e da venti PR, che hanno l’incarico di distribuire gli inviti per le serate al Guell. Chi l’ha inventata? I quattro fondatori sono: Mario Vallocchi, Umberto Riva, Andrea Musco e Luca Banardo, dei ragazzi che hanno voluto creare qualcosa fuori dal comune per far divertire la moltitudine di adolescenti che affolla il Pinerolese. Da quanto esiste? Pensi che durerà? Esiste da Giugno e ci auguriamo che continui a far divertire gli studenti ( e non solo) che desiderano passare un sabato sera in una discoteca che organizza serate a tema.

DIZIONARIO INGLESEPIEMONTESE 2

Se vi siete divertititi con l’ultima pubbliCon che criteri si scelgono le varie ide- cazione di Onda, aspettate di leggere le definizioni che seguono… e per le serate al GUELL? Ogni settimana si svolge una riunione dove i fondatori e i PR si riuniscono e confrontano le proprie idee. Ovviamente le proposte sono tante e, purtroppo, le serate a disposizione poche, per cui ad essere premiate sono l’originalità e la capacità di attrarre il maggior numero di persone. Se qualcuno ha un’idea per una serata può comunicarvelo? Come? Sì, siamo sempre in cerca di nuove idee e chiunque ne abbia una vincente può venire a dircelo di persona, cercando il sottoscritto, Umberto Riva (3°A/C), o i PR tra cui Yari Intimo (5°B/S) e Francesco Manlio (2°A/C). Avete qualcosa da comunicare ai lettori di ONDA D’URTO? Ci auguriamo che ci sia sempre una più grande affluenza di studenti del liceo Porporato alle nostre feste e che il Sabato sera possa diventare un momento di incontro divertente che permette di staccare la spina dal solito tran-tran quotidiano e dallo stress scolastico!!! Alessandra, Margherita e Giorgia

(con l’aiuto di alcune ragazze della VA/Ginn)

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A-STEAM: all’incirca AN-BOTH: l’una AT-SENT: ti ascolto BAY: di gradevole aspetto BOOK-INDOOR: boccuccia d’oro BRASS-A-LET: bracciale CAN-CELL: infisso metallico CAN-SOON: breve componimento musicale CARE-ASK: comune di Cherasco CHEAT: piccolo DO-REST: d’altra parte DUST: astigiano FANS-OUT: fai un salto FREEZER ( pron. americana ): briciola GOT-US ( pron. Americana ): gattaccio GROUP: nodo HE-CORN: le corna HEY-PENCE: ci penso I : aglio I-A-SEEN: calli JAW-AN-HOT: giovanotto LIGHT: latte LOVE-TREES: lavatrice MACK: soltanto MISS-CUP: taglio la corda Margherita VA/ginn


orato p r o P r Baza

VISITA ALL’ECO DEL CHISONE

Il 19 Febbraio la redazione di Onda d’Urto ha effettuato una piacevole trasferta andando a conoscere dei “ colleghi” molto particolari: siamo andati in visita alla redazione pinerolese de “L’Eco del Chisone”. Prima di tutto per farci conoscere, nonché per confrontarci e carpire qualche segreto del mestiere. Siamo stati ricevuti dalla giornalista Paola Molino nella sala delle riunioni e ad una breve presentazione è seguita una vicendevole esposizione: assieme al prof. Denanni abbiamo raccontato come, dove e quando il nostro giornalino scolastico nasce, mentre dalle parole di Paola abbiamo potuto intendere quanto importante sia, prima d’ogni altra cosa, il lavoro di squadra, seguito dall’impegno personale. Ognuno di noi ha fatto un piccolo esame di coscienza davanti a quello che ci è stato presentato come il modello ideale di giornalista: una persona che RACCONTA, senza RACCONTARSI. Il nostro metodo è stato ad ogni modo apprezzato ( per cui per noi si sono aperte le porte del giornalismo professionistico!) e insieme abbiamo anche avanzato l’idea di creare un giornalino unico per tutti gli istituti del pinerolese, cosa che, sebbene impegnativa, comporterebbe un numero più ampio di lettori. Dopo un rapido giro tra gli uffici dei giornalisti, siamo ritornati nella sala riunioni, questa volta in compagnia della redazione pinerolese al completo con la quale abbiamo potuto proporre i nostri consigli per migliorare il settimanale più letto nella provincia e per ampliarne la lettura, anche oltre la pagina dei defunti! L’esperienza si è rivelata positiva, perché si è trattato, prima di tutto, di un momento di confronto con dei professionisti. Margherita, Giorgia e Alessandra, V°A/ginn

IL SITO DEL PORPORATO PROMOSSO CON 8 Il sito del Liceo Porporato è diventato, dopo il suo ultimo rinnovo (per il quale quattro volenterosi studenti hanno impegnato parecchi POMERIGGI del loro tempo), un baluardo di orgoglio per la nostra scuola. Infatti secondo una classifica apparsa su MondoScuola (inserto de La Stampa) il nostro sito è il migliore in Italia (questo lo diciamo noi!), con una valutazione da 8. Ecco il giudizio della stampa: “Il Sito del Liceo Porporato di Pinerolo è semplice e lineare: c’è un logo ed è chiaro, rappresentato dalle iniziali LP, e ci sono subito i contatti e i diversi indirizzi di studio. Cliccando sul logo si accede al sito vero e proprio. In questo caso si mantiene la continuità grafica con l’Home page. Il logo si trasforma nell’Header e continua a proporre tutte le informazioni necessarie. La barra di navigazione, a sinistra, è ottima e viene mantenuta in ogni sezione, consentendo una linearità di navigazione encomiabile. Le informazioni sono ricche e ben articolate.” Abbiamo fatto colpo su tutti con il nostro sito… visitatelo all’indirizzo http://web.tiscali.it/liceoporporato.htm Loris 2BL

Gruppo percussioni del Porporato alla Giornata del Volontariato - 21.03.2004 CINQUE STUDENTESSE DEL PORPORATO HANNO VINTO UN CONCORSO LETTERARIO E SONO ANDATE A SARAJEVO

Il Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana ha indetto un concorso letterario, rivolto alle scuole superiori, con l’intenzione di sensibilizzare riguardo alle stragi dei Gulag, i campi di concentramento della Russia staliniana. Non tutti sono al corrente delle efferatezze compiute in questo paese dove Stalin instaurò un regime totalitario che si reggeva sull’esistenza di un solo partito e sull’annullamento della libertà individuale e usava lo strumento del terrore per eliminare i dissidenti. Il concorso è stato vinto da 5 studentesse del Porporato: Monica Peirone, Sabrina Paluan, Giulia Pomello, Roberta De Pace e Silvia Marradella 4B Soc. Insieme alla professoressa Giuseppina Corrias hanno svolto un complesso lavoro di ricerca e sono state premiate con un viaggio-studio di quattro giorni a Sarajevo e a Mostar. Complimenti!!! Hanno scritto le ragazze nella loro ricerca: “non esistono ricette per evitare che nuovi crimini si abbattano sull’umanità, perché la fantasia del Male è altrettanto produttiva quanto quella del Bene. Gli uomini però hanno una piccola possibilità in più: fare i conti con il passato e trasmettere gli insegnamenti alle nuove generazioni.” Valentina 18


Lettera alla redazione

IMPORTANTISSIMO!!!!!! Ho un bisogno impellente di ringraziare

Amici, se tutto andrà bene, questo è l'ultimo numero

sono sempre stati disposti a fare da capro e-

che non ha mai dato

di Onda d'urto che vedrò (almeno, nei panni

spiatorio, pur di spronarci.

per scontato che cre-

di studentessa del Porporato) e per questo mi

Grazie al personale, per averci sopportato. . .

dessimo in Dio, ma,

sento in dovere di farvi sapere quanto tutti

Grazie ai professori, su cui voglio soffermar-

sempre aperto al

siate stati, in questi anni, importanti per me.

mi, perché non mi è MAI successo di trovare

dialogo, ha accolto

Qui passiamo tutti quanti la fascia di età deci- in una figura come quella dell'insegnate, quel- dubbi e critiche siva della nostra vita, quella, in media, tra i

lo che ho trovato in loro.

nei conftonti del

14 e i 19 anni, ed è quindi davvero importante Grazie alla Sappè per aver sempre dato un pò cattolicesimo!!!). per il nostro IO quello che ci dà la scuola su-

di lezioni di vita, accanto a quelle di italiano e Grazie al nostro Preside per aver sempre sop-

periore. Intendo soprattutto l'ambiente e l'in-

storia e per essersi sempre fatta in quattro, in

portato le nostre continue richieste e per tutto

treccio di relazioni umane (la cultura e le no-

otto, in cento per noi.

il suo lavoro.

zioni che assimiliamo grazie ad esse sono

Grazie a tutti gli studenti del Porporato, per la

sottointese).

presenza viva... Ripongo tanta speranza in

Grazie a Filippucci per la sua spontaneità e la sua indole giovanile con cui si è sempre avviMa veniamo al dunque. Ho assoluta necessità cinato a noi ragazzi. di proclamare un "Grazie" che sorpassa ogni Grazie a Duval per la sua disponibilità e grande apertura verso di noi. limite immaginabile. Sono uscita da una scuola media che mi ha privata di ogni speranza nella gente: dagli insegnanti ai compagni. Ho scelto questa

voi, non smettete di credere e combattere! Infine, un grazie immenso alle mie compagne Stea, Mery, Giuly, Vale, Sarah, Pave/a, Illisa,

Grazie a Testa per la sua infinita pazienza...

Leo, Cesca, WW, Ivonne, Manu, Tindara, Grazie alla Usseglio per il suo senso morale e Fede, Batta, Lara, Sem, Patty, Ruggy e Modi giustizia nei nostri confronti, la sua infinita mo, che mi sono sempre state vicine, che mi

scuola e questo indi- precisione perché mai nessuno fosse scredita- hanno apprezzata e accettata per quella che rizzo per esclusio- to. sono, che non mi hanno mai emarginata, che Grazie a Villiot, per avermi fatto apprezzare ne, convinta che, mi hanno fatta sentire qualcuno di importante tanto, all'interno dell'istituzione scolastica, non sarei mai riuscita a trovare un appiglio (come

in modo sconfinato la filosofia, per la sua

e a cui voglio un bene dell'anima, così diverse

imparzialità e anche per il suo pretendere

tra loro, uniche al mondo, tra litigi, agitazioni,

molto da noi, che mi ha fatto comprendere in

abbandoni e nuove entrate, capaci di azzuffar-

modo concreto quanto bisogni lavorare sodo

si per una piccolezza (me compresa) ma an-

per ottenere qualcosa.

che di prodigarsi offrendo tutto ciò che han-

mai ne avevo trovati prima) e con l'idea che più Grazie alla Junck per i valori di umanità che ci ha sempre espresso, perché non restassimo si diventa grandi e più le

no, se qualcuno ha qualche problema. .. Ragazze, mi mancherete davvero tanto. Ringra-

indifferenti di fronte a ciò che accade.

zio il destino, che mi ha fatto incontrarvi e

Grazie alla Losiggio per la sua grinta nelle

frequentarvi per cinque anni, in cui finalmen-

problematiche sociali e per aver fatto di tutto

te sono riuscita ad aprire il cuore, a rivelare la

Invece sono stata pressoché immediatamente

per metterci in testa che, se non riusciamo in

mia essenza senza vergognarmi, tutto per

proiettata in un mondo speciale, dove è vivo

matematica, non significa che siamo degli

lo scambio di idee, dove nessuno mi ha mai

idioti integrali.

valere qualcosa anche senza assumere ma-

religione, a cui ho potuto

schere, ma rimanendo se stessi.

essere partecipe solo nel

cose peggiorano. Il futuro era incerto, ma sicuramente nero.

merito vostro. . . Mi dispiace essermi dilungata troppo, ma è Grazie a Gutierrez, per averci parlato delle stato necessario per me aver comunicato quecondannata per la mia condizione, il mio mosue esperienze di vita e per aver sempre comsto, perché chi ama questa scuola sappia che do di pensare, di vestire, di essere me stessa... preso che diritto ed economia non sono il non è solo, e chi non la ama cerchi di cogliere Dove, fin dalla prima, ho incontrato gente massimo per tutti... il meglio di essa, ne vale veramente la pena!!! interessata a ciò che facevo, dove il senso di Grazie a Derro, che non è più mio insegnanGrazie ancora di cuore, non vi dimenticherò umanità ha un valore più alto del rendimento mai ed ogni volta che, in futuro, perderò la te, ma che ho ammirato moltissimo per la sua scolastico, dove ho sempre ho trovato qualsperanza in qualcosa, mi ricorderò di voi e ciò enorme dedizione e passione in tutto ciò che cuno disposto ad ascoltarmi e, quando poteva, mi darà nuova forza per andare avanti. fa. ad aiutarmi. Buon proseguimento. Grazie a Denanni, per la sua forza d'animo, Rivolgo il mio Grazie a tutti i "grandi" che, Manuci VCs l'energia che ci trasmette quando ero nel biennio, sono stati come dei e per le sue lezioni di modelli e mi hanno dimostrato che si può

Grazie a tutti i rappresentanti d'istituto, passa- biennio ma che mi hanno dato tantissimo (è l'unico ti e presenti, che hanno dato il massimo e professore di religione

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Lettere alla redazione

DIBATTITO SU MAX CHE HA DECISO DI FARSI PRETE

Risposta a SERIALDREAMER 1

re felice>>—–> la filosofia insegna che la felicità è una chimera… in ogni caso la vita di ognuno (prete, laico o ateo) è piena di spunti su cui lavorare per dirigersi in quella direzione, tutto sta nell’aprire gli occhi e guardarsi attorno. <<rinunciare ad una vita affettiva e sessuale che sono poi due delle cose che ce la rendono degna di vivere>>—–> gli affetti e il sesso… gli affetti: hai presente le amicizie? Il sentimento di fratellanza che lega due persone? No? Mi spiace… il sesso: argomento delicato, sì; ma quanto ti puoi sentire “felice” quando hai a che fare con una che te la mena, a torto, che non esistono donne frigide ma solo uomini incapaci? Gli affetti e il sesso saranno anche due cose che rendono la vita degna di essere vissuta, ma sono “solo” due. E gli altri milioni di motivi per cui si puo’ vivere? Non dimenticartene. <<Sicuramente saro' fraintesa ed osteggiata, ma spero che la mia mail apra un dibattito e scuota le coscienze>>——-> non sei stata certo fraintesa: né tantomeno sarai osteggiata, anzi. Ho avuto modo di notare il tuo interesse nel cercare un minimo dibattito, che personalmente non vedo necessario, anche se effettivamente siamo qui a dibattere: detto in soldoni, se questo Max sta seguendo la sua vocazione e, soprattutto, ha deciso di rendere partecipi di ciò tutti noi suoi coimpagni di scuola, non vedo da che pulpito (passami la battuta ma restiamo in ambito religioso, dai…) ci si potrebbe opporre alla sua intenzione. Né tantomeno dirlgi bravo o coglione. Capisci? Spero di sì… Stefano 5 BL

Carissima, vedo gia’ che cominci col piede sbagliato, dal momento che, stando ai recenti sviluppi, il nostro è uno dei paesi meno “liberi” sulla faccia del pianeta… ma non è questo il luogo per discuterne. Ho ragione di ritenere che le tue siano parole al vento: se Max ha deciso di prendere i voti lo farà, che tu lo voglia o no; qui non funziona come in chiesa che chi ha ragioni di opporsi parli ora o taccia per sempre… Vediamo di commentare costruttivaRisposta a SERIALDREAMER 3 Non ho nulla da dire sulla scelta di Max mente la tua mail: (ognuno ha il diritto di fare le scelte che [<<Parole tue>> — vuole). Sono d’accordo però con Serial- —>commento mio] dreamer quando afferma che la bontà o la <<Ma sei sicuro di fede non debbano essere esclusivamente cio' che fai?>> — —> evidentemente inserite nel dogma religioso. Ci sono anche molte organizzazioni lai- sì! che che si occupano di aiutare la gente; i <<Caspita sei giovane dovresti penpreti, poi, non sono tutti l’esempio sare alla tua videll’incarnazione dei valori cristiani. Credo che i dogmi che impone il sacer- ta>>——> non credi che lo stia già dozio siano eccessivi. La castità, ad esempio sarebbe simbolo di purezza, ma è facendo? E anche totalmente inutile a mio avviso, perché meglio di tanti altri un essere vivente che segue i propri istin- che davvero non ti naturali realizza pienamente la sua vir- sanno che farsene tù ed essendo immagine di Dio, non può della propria… avere bisogni che lo offendono. <<butti via la tua Inoltre, il divieto sessuale, oltre ad essere vita precludendoti innaturale, trova valvole di sfogo anche opportunità di essenella violenza, tanto che ci sono preti accusati di pedofilia (anche recentemente). Risposta a SERIALDREAMER 2 Queste pressioni, i dogmi, possono soffocare i giovani, che sentono la cultura del- Indipendentemente dal paese libero, o meno, nessuno ti la chiesa sempre più lontana e si staccano proibisce di esprimere la tua opinione, anzi, hai fatto bene a comunicare un dal cattolicesimo a causa di ciò. parere a cui io ad esempio non avevo pensato dando per scontato la libertà Valentina 3d/s e la profondità della decisione di Max. Vorrei premettere che anch’io parlo da atea come te, per cui non sono condizionata da nessun principio religioso nel risponderti, e devo ammettere che anch’io ho trovato alcune affermazioni di Max completamente estranee al mio punto di vista. Però, prima di tutto mi piacerebbe sapere come puoi tu essere contraria a una scelta, di un’altra persona, che non ti tocca assolutamente (a meno che tu non sia follemente innamorata del nostro Max!). A parte questo, farsi prete è una decisione importante, pesante, se vogliamo, implica, come tu stessa fai notare, tutta una serie di regole e di rinunce impossibili da sottovalutare, che tra l’altro soprattutto nella nostra società sono piuttosto pubblicizzate! Per cui è impossibile l’ipotesi che Max non abbia pensato e riflettuto più che seriamente sulla strada che ha deciso di seguire, in particolare prima di “venire alla luce” condividendo con tutta la scuola la sua scelta. Anche perché a 18 anni non si parla più dei sogni di un bambino, ma della vicina propria vita futura! Evidentemente per Max dedicarsi a Dio e condurre una vita da ecclesiastico è più importante di una vita affettiva, anzi, mi correggo, sessuale, perché mai nessuno ha stabilito che un prete debba essere completamente esente dagli affetti! Per concludere, lo sanno tutti che per “far del bene” ci sono “milioni” di opportunità, e sicuramente anche Max ne è al corrente. Ma tu per prima, in quanto atea, dovresti sapere che non necessariamente bene = religione, per cui di conseguenza neanche religione = bene! Ci saranno altri fattori che hanno spinto Max a volersi far prete piuttosto che volontario della croce rossa! Francesca 3AL 20


DIBATTITO SULLA SCELTA DI MAX DI FARSI PRETE From: <serialdreamer@caltanet.it> To: <liceoporporato@tin.it> Sent: Tuesday, February 17, 2004 2:41 PM Subject: una mia opinione su un articolo

Esprimo la mia opinione visto che siamo in un paese libero. Sono un'alunna al mio ultimo anno di questo istituto e sono contraria alla scelta dell'ipotetico Max che ha scelto di farsi prete...vorrei chiedergli..ma sei sicuro di cio' che fai? Caspita sei giovane dovresti pensare alla tua vita, la sola ed unica che ci è concessa...godertela..naturalmente il mio giudizio potrà sembrarti di parte...sono atea convinta da molti anni ormai...ma in realtà mi raccapriccia vedere come butti via la tua vita precludendoti opportunità di essere felice...pensaci bene! Non discuto la tua fede piuttosto la volontà di voler rinunciare ad una vita affettiva e sessuale che sono poi due delle cose che ce la rendono degna di vivere. Sicuramente saro' fraintesa ed osteggiata, ma spero che la mia mail apra un dibattito e scuota le coscienze...ed ancora a proposito son fermamente convinta che la fede e la bontà non vadano inserite nel dogma religioso...quindi se ritieni di voler dedicare la tua vita agli altri e far del bene hai milioni e milioni di altre opportunità. ....pensaci!!....

LA RISPOSTA ALLA MAIL “CONTESTATRICE”.

Lettere alla redazione

ImpegnaMondo

Dichiarazione Universale del Cittadino del Mondo Io cittadino del mondo mi impegno a sostenere ovunque mi trovi i valori di: UMANITA’ Humanity - Humanite - Humanidad

Riconoscendo ad ognuno il valore e la dignità del suo essere uomo GIUSTIZIA

Justice - Justice - Justicia

Rispettando le leggi e ripudiando e denunciando con coraggio le ingiustizie e le diseguaglianze DEMOCRAZIA

Democracy - Democratie - Democracia

Vivendo attivamente la libertà di cui godo e rivendicando tale diritto per chi lo vede negato PACE

Peace - Paix - Paz

Costruendola con il coraggio e la forza del dialogo e ripudiando guerre e violenze SOLIDARIETÀ Solidarity - Solidarite - Solidaridad

Stando dalla parte degli ultimi e degli oppressi senza rimanere neutrale

Leggo sempre con molto piacere e riguardo le critiche mosse ai miei laRESPONSABILITÀ vori e ai miei pensieri, perché, sarò banale, le ritengo costruttive. La tua Responsability - Responsabilite - Responsabilidad lettera mi sembra tuttavia ben poco riflessiva e molto sanguigna, quasi Informandomi sui problemi del mondo con senso critico e sullo stile di Oriana Fallaci ed è per questo motivo che ho impiegato molvivendo con sobrietà ed essenzialità le scelte quotidiane ti giorni a cercare quale fosse il metodo migliore per esprimermi, tentanRISPETTO PER L’AMBIENTE do di localizzare i punti che nella tua mail mi sono parsi più significativi. Safeguard of the environment La mia attenzione è stata subito attratta dal tuo invito a “GODERE” la Respect de l’environnement Respeto hacia el hambiente vita, non tanto per il verbo in sé, quanto perché è sempre la prima cosa Amando la terra e la natura che mi si “rimprovera” non appena si sa della mia scelta e, stando a ciò e vivendole come fossero la mia casa che mi dicono alcuni giovani amici sacerdoti, non viene “rimproverata” http://www.focsiv.it/camp/camp_index.htm soltanto a me. Varrebbe quindi la pena di fare una distinzione fondamentale tra il motto goliardico dell’ “Igitur Gaudeamus” (divenuto un po’ l’inno di questi ultimi decenni), basato sulla ricerca del piacere assoluto ed effimero, e il “Gaudere” cristiano, molto più difficile da raggiungere perché basato sulla ricerca della gioia di e in ogni giorno, costruito con la fatica, ma anche con la consapevolezza di avere tra le mani una vita da riempire di mille contenuti e significati che dureranno per sempre: l’Amore (non necessariamente solo quello per un ragazzo/a ma anche quello assoluto, per Dio), l’Amicizia, la Bellezza, ma pure la sofferenza, il dolore. Già, proprio il dolore. So di correre il rischio di essere impopolare, ma spesso oggi viene spontaneo considerare una vita ricolma di sofferenze come un’esistenza indegna di essere vissuta o addirittura come una non- esistenza. Nulla di più sbagliato! È proprio la sofferenza che ci circonda a ricordare all’Uomo che la combatte (legittimamente) i propri limiti, è grazie ad essa che l’Essere Umano sano riconosce il valore della propria buona salute (fisica e mentale). Riflettici, non fermarti ad una visione superficiale della vita, altrimenti è certo che soltanto alcuni dei suoi innumerevoli e meravigliosi aspetti , quelli più “esterni” e per giunta meno significanti ti sembreranno meritevoli della tua attenzione! Come la sessualità, altro punto su cui vorrei soffermarmi un poco, cercando di farti notare che essa non è il centro di un rapporto di coppia, né tanto meno della vita in generale, quale è invece l’Amore. Un rapporto basato sulla sola attrazione fisica non è degno di essere ritenuto tale ed è destinato a inevitabile fallimento. È la tendenza odierna , che qualcuno ha chiamato a buon diritto pansessualista, ossia vedere il tutto, ma proprio ogni cosa, come un’appendice talvolta patetica del sesso, quella di ignorare qualsiasi altro aspetto che non provochi un immediato senso di piacere. E poi, chi considera l’Uomo incapace di controllare o quantomeno di canalizzare i propri istinti è un pessimo umanista, ossia ha poca fiducia nell’Essere Umano stesso, capace di cose oltremodo straordinarie. Tutto sta in una questione di buona, o cattiva, volontà, come il fare o meno le guerre. Con questo non voglio annullare o disconoscere l’importanza di una serena vita sessuale (rigorosamente accompagnata da Amore vero e reciproco tra uomo e donna) ma, ripeto, la voglio soltanto ridimensionare. In conclusione vorrei sfatare un mito che tu stessa hai citato, cioè che un ragazzo, o una ragazza, voglia dedicarsi a una vita religiosa per una questione di altruismo, al contrario! Io personalmente lo faccio per puro egoismo. Lo faccio perché per me stare lontano da Dio e dai Suoi insegnamenti, significa stare male, non pregare per me equivale a uno stillicidio inimmaginabile che, da buon egoista, vorrei davvero evitare, perché ci sono milioni di modi per aiutare glia altri ma uno solo per essere d’aiuto alla mia persona! Max 21


Super Vto

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