ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno IX, n.2, Dicembre 2006 www.liceoporporato.it/onda/onda_d'urto.htm
ins. resp. antonio denanni
Avalon Indice:
Avalon, l’isola di Artù pag. 6 La biblioteca di Scienze...pag. 7 Chi legge Onda d’urto? pg. 2 Intervista a P.Ferrero pag. 8 L’abbraccio libero pag. 3 7 in condotta pag. 10 Le iene al Porporato pag. 4-5 I templari e il S. Gral pag. 11
Artisti e campioni Novità musicali Splash Test divertentissimo 11 Elena Castagnoli
pag. 12 pag. 12 pag. 13 pag. 14 pag. 15
La Freccia Nera pag.16 La scuola che vorrei pag.17 Trimestre e Pentamestre pag.17 Film Forum pag.18 Musica medievale pag.19
Corso di difesa personale pg.20 Diz. Inglese-Piemontese pag.20 Non ce la gaggiamo! pag.21 I nomi più diffusi pag.21 Grease al Porporato pag.22
Editoriale La creatività ha sempre spaziato nel mondo dell’immaginario, ambientato in epoche e luoghi fantastici. In tutte le civiltà ci sono terre che la scienza ufficiale non sa dove collocare, che sono vive nei cuori di chi le ha ideate, dove regnano la felicità e la ricchezza, l’avventura e gli eroi raccontati dalle leggende e dal mito. Sono le “Terre di mezzo” del Signore degli Anelli e le avventure ambientate nella più storica “Età di mezzo”. Avalon è l’isola mitica dell’avventura di Tolkien e di questo mondo fantastico, dove si trovano i segreti dell’esistenza e le chiavi d’accesso alla conoscenza. A questo mondo avventuroso un po’ fantastico e un po’ reale del Medioevo abbiamo voluto dedicare la copertina e alcuni articoli di Onda d’urto di dicembre. Pubblichiamo l’intervista al ministro Paolo Ferrero, pinerolesee genitore di una nostra compagna, che non siamo riusciti a pubblicare nel numero di ottobre. Novità assoluta è la nuova rubrica delle iene al Porporato: sì sono arrivate le iene! Nei prossimi numeri ne vedremo delle belle. Per ora gustatevi l’articolo su “i tre studenti più gettonati” del Porporato. Naturalmente, oltre a fare informazione, creare dialogo e interesse, farsi una sana risata è sempre l’obiettivo principe di questo giornalino. azione urto? ’ d la red ’urto? l e a La Redazione d d e da d hier On
ico t s a l o e slcoriose sc realtà On : una l a e g n g r e l giolamento nellemga chi legge oinstro bimenscilreitte con cuC hi o r t s o n po il mio arrul omio cervello:funzione deltan alle pagine esnte utilizzate l e d i lod ato e do essi de e sulla no spet meram anziché
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st K a qu al te, ec deg anni d domanda h o a pormi in h, le vignet libreria fra alcuno che parte ostant Ho n e n o u a n r d g u a Dopo nunciabile ho iniziat nti (Splas onorare la ltra: c’è q scito? gono tacco. to), m ’a rte iu tti nti leg hanno avu nnoiato dis e sta diead r n e a pro e f u e v d n i m n s i u e è i r d t ’ b o s i à e n ’ a f t u e no ch tutti l molti anno ament oment rta di empre n real Ultim uriti gli arg ttori? Andr domanda i stica non s o spero) e erché non con una so o e l’impeg sionisti com a r r a p s a n t ia e to ol fe al vo ed e, esa volta ica da noi r fa? Ma la m ità extra-sc erata (o alm elle protest viene tratta iderino il la da dei pro ta e da un’ a v t u s e i p d t e n a t h s n r s t f g i c o o u a e t a d e sì ra ino re l avu on c rezzato p imp o di n è co iornal cende enti n le ed iamo ntativ riche, per ac rarlo un te tuazione no opie e abb fronti del g molti stud revole, app più cultura le rub mpre e i e e c l n i i e d h s e co consi amente la iamo 1000 ntele nei co alutato e c ltato amm prima part ano s li arti utti g attati debb da d’urto” t Ovvi (ne stamp he e lame nga sottov dà un risu ito da una e r e ve er il nti tr he re “On a legg ritic titu sse intere a sempre c i che spesso a l’altro, c riodico cos . r forz gli argome d apprezza nno fatto p dal e p a t d tr debb che ori o arvi a un pe te ecc ltri ha sento zione infat Impegno, onte: nti, vignet he ognuno e neppure oglio spron ciò che a ti dai genit utilità e a m s . e e n i e n P i s e o a c t v l g , e a m la ig ua er e este p iornalisti d ubriche div amente dir a in basso re. Soltanto qualunquis essere obbl mai della s u q o r g n t r t e i tto senza re con ubitat ine IIIA\L assolu eta di ne dei a pag e il le l’Ordi gera, compl on voglio mero dell ntusiasmar non critica esprimersi lino e non d ad N u n a d e a g più le on questo preso il n ressare ed lo che è e i scrivere e ostro giorn à! d C el lit ln com inte per qu e personale ndi fieri de enuti e qua t i Solidarietà piacer o. Siate qu a come con z in Per il Progetto adozioni a distanza in Bangladesh pagell completez a u s abbiamo raccolto e versato nella cassa d’Istituto, della poi girati alla Rishilpi: € 6.185. Altri 1982 euro (lordi) ha fruttato lo spettacolo teatrale di Famiglia bastarda” organizzato dalla 2BCl e Rishilpi
O T R ’U D E A L D A ON AT N N O BU Il conte verde
Leggenda medioevale del Pinerolese
La storia. Il Conte Verde, Amedeo VI di Savoia Acaja, assediò nel 1360 Pinerolo con molti mercenari. Finita la battaglia i soldati formarono delle bande di briganti al servizio del Marchese di Saluzzo. Tutto ciò irritò molto Amedeo VI, che dopo averli perseguitati ne impiccò quanti più ne poté, ma alcuni riuscirono a sfuggirgli. Anzi questi riuscirono a catturarlo e la libertà gli costò un riscatto di 180.000 fiorini. Filippo II, quando seppe che suo fratello, Amedeo VI, sarebbe salito al trono al posto suo, si unì alle scorribande. Dopo molte battaglie sembrò finalmente possibile un accordo, ma fu tutto un inganno. Filippo II sparì nel nulla…anzi nell’acqua, quella del Lago Grande di Avigliana, dove sembra sia annegato, non si sa se per suicidio o, molto più probabilmente, per omicidio. La leggenda. Tutto ebbe inizio durante una festa al castello di Pinerolo. Un gruppo di persone irruppe nel castello affermando di aver visto un fantasma nel bosco vicino a Costagrande, dicevano che era l’ombra di Filippo. Margherita di Beaujeu non ci voleva credere e quindi decise di recarsi nel bosco la notte stessa. Come testimonianza avrebbe piantato un fuso nel luogo in cui era apparso il fantasma. La contessa tardò e tutti tornarono nelle proprie case. Solo all’alba cavalieri, dame, soldati, trovarono il coraggio di inoltrarsi nel bosco, dove trovarono il corpo della contessa che giaceva a terra. Probabilmente il fuso le aveva inchiodato il vestito a terra e morì per un colpo di paura, pensando che a trattenerla fosse il fantasma di Filippo,venuto a punirla per tutti i torti e le accuse che gli aveva provocato. Aurora & Federica 1 C Ling 2
“Free Hugh” ovvero l’Abbraccio Libero Venerdì 22 dicembre “Giornata dell’abbraccio” del liceo Porporato A volte tutto quello che ci serve è soltanto un abbraccio… E non importa se lo riceviamo da una persona che è sempre con noi o da uno sconosciuto, basta che sia un abbraccio stretto stretto da scaldare il cuore. Con questo spirito è nata l’iniziativa del “Free Hugh” cioè “l’Abbraccio Libero”, dall’idea di un australiano, Juan Mann, che con i suoi abbracci voleva illuminare e portare gioia alla vita di chiunque incontrasse. La sua idea è stata accolta con entusiasmo in tutto il mondo, tanto che in Italia è stata istituita la “Giornata dell’Abbraccio Libero” che si è svolta quest’anno il 5 novembre. In particolare a Milano gruppi di “freehugger” sono andati in giro per le varie vie regalando abbracci a chiunque e muovendosi con dei simpatici cartelli con su scritto “Regalo abbracci”. Un’idea carina, no?
Quindi, in vista del Natale, periodo in cui ci sentiamo tutti più buoni e propensi a fare regali, abbiamo pensato di organizzare la “Giornata dell’Abbraccio Libero” anche nel nostro liceo, per poterci scambiare tanti caldi abbracci! L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, venerdì 22 dicembre 2006 sarà dedicato a questa originale iniziativa. Preparatevi a ricevere e donare abbracci nei corridoi, in cortile, nelle aule e in ogni altro luogo della scuola!! A ognuno sarà dato un cartellino da attaccare alla maglia e con il quale si potranno distinguere tutti i partecipanti al “Free Hugh”. Partecipate numerosi!! Beatrice & Gabriella, 3BL
Ad ogni epoca la sua moda Quante volte mentre studiavamo Storia il nostro pensiero è vagato e ci è sorta spontanea una domanda, nata forse a causa della nostra fissazione per i vestiti: la moda all'epoca era un elemento di distinzione come adesso? Influenzava la vita delle persone? E soprattutto, qual era il "must" di quel periodo? Per rispondere alle prime due domande, sì, anche nel Medioevo la moda era un elemento di distinzione che influenzava la vita della gente, tanto che in città come Firenze, Lucca e Bologna, il governo dovette emanare più di una legge per limitare lo spreco di materiali pregiati quali gemme, oro e pelliccia, utilizzati nella decorazione di abiti e mantelli. Inoltre, in base alla classe sociale cambiava la moda: si passava dalle semplici vesti dei contadini agli abiti sfarzosamente decorati e impreziositi dei nobili feudatari. Ad esempio, il guardaroba dei contadini era composto da pochi capi, cuciti in casa con stoffe per lo più scadenti. Fino al XIV secolo prevalse per l'uomo una veste piuttosto lunga, legata in vita da un semplice spago; per la donna invece erano previste una camicia, una gonna lunga fino ai piedi, una veste e una cuffia, niente in confronto alle migliaia di gonne, maglioncini, pantaloni e jeans che si possono trovare nel guardaroba di una qualsiasi donna del 2006! I contadini inoltre usavano calze di lana e scarpe in cuoio, ma spesso andavano a piedi nudi. In molti casi la famiglia conservava anche un abito più ricco ed elegante, riservato solo per i giorni di festa e a volte tramandato di generazione in generazione. Spostiamoci invece in città; qui la moda variava spesso durante il corso dell’anno e in base alla classe sociale e alle proprie esigenze economiche erano previsti abiti differenti. Indumenti, lenzuola e asciugamani erano costosi, ritenuti un lusso ma anche un ostacolo insormontabile per la maggior parte dei lavo-
ratori; la stoffa era grossolana e irritava la pelle, non difendendo sufficientemente dal freddo; si tendeva a lavarli assai di rado per non consumarli e talvolta erano trasmessi come oggetti preziosi di padre in figlio. Tuttavia, soprattutto tra le classi elevate, si diffuse la tendenza a vestirsi in modo sfarzoso, con tessuti pregiati arricchiti da fili d'oro, perle e pietre preziose. Le donne portavano indumenti di finissimo tessuto con maniche larghe al fondo che arrivavano fino a coprire la mano. Le vesti erano decorate da perle e fregi d’oro con cinture d’argento e pietre preziose in vita. Le dita e le acconciature erano spesso ornate da gioielli grandi quasi quanto pesche, tanto da fare invidia ai celebrati Swarovski. I ricchi uomini borghesi, vanitosi quanto le donne, portavano mantelli larghi e lunghi fino a terra, in genere di panno ma talvolta anche di velluto e seta con fodere di pelliccia. I pantaloni, meglio definiti “brache”, non erano ancora stati importati dal lontano Oriente e gli uomini si dovevano accontentare di una calzamaglia stile Peter Pan, pratica ma alquanto imbarazzante per noi! L’abbigliamento era senza dubbio un elemento di distinzione per il signore: i suoi abiti erano cuciti con stoffe rare e costose, come i panni di morbida lana provenienti dalle Fiandre e da Firenze, le delicate sete di Cipro, Damasco e Lucca, la preziosa tela francese di Reims. Inoltre egli indossava pellicce pregiate di animali selvatici o domestici, quali l’ermellino e lo zibellino. I modelli dei vestiti variavano spesso a seconda delle epoche e le nuove mode si diffondevano rapidamente da una reggia all’altra, grazie alle frequenti occasioni di incontro tra le famiglie nobili. Una moda un po’ bizzarra e assai scomoda per chi, come noi, è abituato a usare pantaloni, felpe e scarpe da ginnastica... Altro che mantelli, vesti e copricapi! Gabriella 3 BL 3
Le iene al Porporato Intervistano tre dei ragazzi più gettonati della scuola A.A.A. cercasi uomo perfetto
Donne del Porporato avete per caso perso la speranza di trovare l’uomo perfetto in questa scuola? Girando per i corridoi vedete solo poveri sfigati? E per questo avete pure pensato di cambiare scuola? Bene, non desistete perché noi abbiamo trovato per voi ben 10 ragazzi fighi. Tra questi ve ne proponiamo 3 modelli: BELLO E MISTERIOSO NOME:Alessandro COGNOME: Scalerandi SOPRANNOME: Scale CLASSE: 3^A classico ETA’: 18 SEGNO ZODIACALE: Bilancia MEDIA SCOLASTICA: 7 e mezzo
FIGO E SPAVALDO NOME: Marco COGNOME: Cordero SOPRANNOME: Naco CLASSE: 5^A linguistico ETA’: 18 SEGNO ZODIACALE: Capricorno MEDIA SCOLASTICA: 6.36
1- Come ci si sente ad essere uno dei 3 ragazzi più gettonati del Porporato? SCALERANDI:…Mi sento veramente bene!!! CORDERO: Sinceramente non mi sento uno dei 3 più gettonati, cioè me lo hai detto tu adesso, comunque credo sia una cosa positiva. BOUCHARD: Mi fa piacere!!!!! 2-Quanto tempo passi la mattina davanti allo specchio? S: 5 minuti, anzi anche meno, il tempo di mettere la testa sotto l’acqua per risvegliarmi e via! C: Ti dico che non mi guardo allo specchio, se capita 5 secondi. B: 5 secondi…. 3- Che effetto ti fa sapere che al tuo passaggio nei corridoi ci sono almeno 20 svenimenti, 10 cedimenti di gambe e 30 decessi? S: Sono proprio contento!! ma 30 decessi? spero solo che siano le più brutte a morire…[ma che simpatico umorista!!!!] C: Eh che sono Attila? Beh allora a questo punto farei meglio a stare in classe. B: Mi spiace per i decessi, spero non sia proprio così, se no….. 4- Ti fai la ceretta? S: Assolutamente no, non sono mica matto, non voglio uccidermi!!! C: La ceretta non me la faccio, però è capitato una volta che la mia ragazza mi ha fatto le strisce. B: No….ah! ah! ah! 5- All’asilo eri già un playboy? S: Non proprio, avevo i capelli a caschetto, quindi… Però cuccavo già le maestre perché almeno loro dicevano che ero figo!!! C: No, all’asilo ero un angioletto coi riccioli. B: Sinceramente non mi ricordo…..ma penso proprio di no!!! 6- Mutande, boxer o perizoma? S,C,B: Boxer. 7- Ti senti riconoscente verso i tuoi genitori per averti
AFFASCINANTE E RISERVATO NOME: Daniele COGNOME: Bouchard SOPRANNOME: Bush CLASSE: 2^A classico ETA’: 17 SEGNO ZODIACALE: Scorpione MEDIA SCOLASTICA: 6/7
messo al mondo così bene? S: Assolutamente, li ringrazio praticamente tutti i giorni!! C: Oddio, si vede che quel giorno avevano l’ispirazione. B: Mah…potevano anche impegnarsi un po’ di più! 8- A quanti anni il tuo primo bacio? S:,,,ma alla francese o no?? comunque il primo bacio serio l’ho dato in prima media. Facevamo le sfide a chi dava il bacio più lungo…robe da un minuto e mezzo! C: Bacio, sul serio, per amore, probabilmente adesso. La prima toccata di labbra in prima media. B: 3^ media 9- C’è mai stata qualcuna che ti ha detto no? S: OOOh, ma certo! C: Sì B: Sì….più di una…. - Ci sei rimasto male o poco importava tanto sapevi che schioccando le dita ne avresti avute subito altre 10 ai tuoi piedi? S: No, ci stavo male, ma non da piangere tutte le notti per 2 mesi! C: All’inizio ci stai male, poi dipende da quanto è importante quella persona. B: No no….ci sono rimasto male!!!! [ma che scempio!!!!] 10- Il ricordo più bello? S: Una serata stupenda con una ragazza…devo darvi i dettagli???? C: Di ricordi belli ce ne sono tanti…. Quando ho suonato sotto la finestra della mia ragazza. B: Ieri quando ho guardato Dragon Ball!!!!…no, forse i bei voti che prendevo alle medie!!! 11- Com’è la tua donna ideale, piatta come una tavola da surf o più formosa? S: Una via di mezzo, non troppo abbondante, ma neanche un palo! C: Quello non è molto importante, l’importante è che sia bella dentro, cioè che mi faccia stare bene. B: Dipende…nel complesso dev’essere proporzionata….cioè, non è che escludo a priori una persona. 12- Il tuo animale preferito? S: Il lupo per l’ambiente in cui vive e per il suo comportamento. 4 C: Il daù. B: L’orso….perché io sono un po’ orso
13- Il segreto per essere così belli? S: Ma se dico una stupidata, poi tutti seguiranno il mio consiglio?!? Sto scherzando! Basta un po’ di fiducia in se stessi e poi…come nasci, nasci! C: Oddio, io non mi sento bello, comunque penso…. non guardarsi allo specchio e lasciare che gli altri ti dicano che sei bello. B: Non so… non penso ci sia un segreto!
C: ….. “Il Padrino”, di brutto!!! B: “40 giorni e 40 notti”. 22- Come ti descrivi in 3 aggettivi? S: Figo, figo, figo, con tanta modestia però! Seriamente penso di essere un po’ strano, nel senso difficile da capire, e poi non so… C: ….eh… alto, magro…. e poco responsabile! B: simpatico, sportivo tranquillo!
14- Hai mai pensato di farti prete? S: Ma io sono un prete, anzi un vescovo, quasi Papa! A parte gli scherzi, sinceramente no. C: Oh mio Dio. No, ma se ho qualche fallimento nella vita, per punizione mia, sì mi faccio prete. B: No…. In effetti non ci ho mai pensato.
23-Tra una persona che ti rende felice ed una che ti rende ricco, chi sceglieresti? S: Quella che mi rende felice. C: Felice, perché mi renderebbe anche ricco. B: Ricca e felice, no?! Scherzo… beh sicuramente felice! Anche ricca, però, ha i suoi vantaggi….!!!
15- Una volta uscito da questa scuola, pensi di fare il disoccupato o il tronista nel programma di Maria De Filippi? S:Meglio disoccupato che Maria de Filippi!!! C: Inizio dicendo che per me questi programmi sono la cosa più brutta che ci sia, comunque uscito da questa scuola, con questo pezzo di carta, mi darò da fare, mi troverò un lavoro e diventerò indipendente. B: Meglio disoccupato!!!!
24- Il tuo cartone animato preferito quando eri piccolo? S: Non so, ma mi piacevano di più le cose semplici e non le cagate tipo Dragon Ball!! C: Teng-shiro. B: Dragon Ball 25- Pratichi qualche sport? S: Sì, karate e tennis. C: Praticavo atletica, ma ormai… gioco un po’ a pallavolo. B: Calcio. - Da quanto? S: Karate da quando avevo 7 anni e tennis da 4 anni. B: Da quest’anno.
16- Ti hanno mai chiesto di fare un calendario? S:No. C: No, non ancora. B: Ovviamente no!!!!! [Che peccato!!!!] 17- Sei momentaneamente impegnato? S: No, quindi alè ragazze del Porporato!! [ragazze con questo vi ha dato il via libera!] C: Sì. B: No…..
26- Suoni qualche strumento musicale? S: No. C: Ho suonato 6 anni il saxofono e sono un po’ autodidatta di chitarra. B: Sì, il pianoforte da 6 anni. 27- Sei una persona timida o estroversa? S: Dipende dalle occasioni. C: Dipende con chi sono, se sono con persone con cui mi pace stare sono estroverso altrimenti con altre sono più riflessivo, ma non timido.
18- La tua paura più grande? S: Non so, non ne ho idea, cosa devo dire? che ho paura delle paperette? bene, le paperette mi inquietano, soprattutto quelle che se schiacci fanno “squich”!! [cioè bello e pure simpatico!!] C: Svegliarmi una mattina e vedere il sogno a cui tenevo, speravo, svanire. B: Sai che non ci avevo mai pensato?! Forse, a pensarci bene, la solitudine, perché è proprio brutto restare soli!!!!
B: Timida… 28- Un tuo pregio ed un tuo difetto? S: Le storie importanti, in cui mi sento bene, tendo a chiudermi, cioè a pensare e ad occuparmi solo più di quella storia. Questo per alcuni può essere un pregio, per altri un difetto. C: Pregio…. Direi… il sorriso a 36 denti, difetto…sono paranoico. B: Testardo, come difetto… e un pregio… non so…!!
19- Il tuo sogno proibito? S: Viaggiare di continuo senza mai trovare un luogo, una casa in cui mettere le radici. C: I sogni sono sogni e non ce n’è nessuno proibito, basta lottarci sopra e alla fine…diciamo che non ne ho. B: Avere una ragazza più vecchia di tanti anni.… cioè….l’ho buttata lì così….non è che….
29- Per sfatare il mito secondo cui i ragazzi o sono belli o sono intelligenti una piccola domanda di cultura generale: 7 x 8? S: …1023! No, scherzo! 56. In Matematica me la cavo abbastanza, dell’ultimo compito ho preso 7 e mezzo. C: 7 x 8?!…. cambiamo domanda… no fammene un'altra, ma non di matematica Quando c’è stata l’unificazione dell’Italia? C: 1861. B: Non posso saltarla? Ehm…. ehm….. ehm.... 56!!!
20- L’ultimo libro che hai letto? S: “Il vecchio e il mare”. C: “Il piccolo principe”. B: “Gargantua e Pantagruele”, solo perché era per la scuola, perché se no non l’avrei mai letto….. spero la mia prof non legga la mia risposta, se no mi uccide!!!!! 21- Il tuo film preferito? S: “Le parole che non ti ho detto”, aspetta questo è quello con Kevin Costner vero? sì, allora è questo il mio film preferito! [ma che tenero!!]
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E ADESSO DONNE……. A VOI LA SCELTA!!!!! Bea, Sarah P, Giada 3bl
Avalon, l’isola di Re Artù Terre leggendarie: il Sogno degli uomini In quante teste non sono risuonate le gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda? Secondo la tradizione celtica l’isola di Avalon, detta anche il Sid (ossia il luogo dove riposano i corpi degli eroi) è ubicata al di là dell’Irlanda e sempre celata da altissime onde impraticabili. La maggior parte delle leggende narra che re Artù e la moglie Ginevra vissero a Caerleon Usk, nel Galles, ma avevano un maestoso castello a Tintagel, in Cornovaglia, altri narratori pongono la corte a Camelot, luogo non identificato (proprio come Avalon). Alcuni , poi, ne scorgono l’ubicato nel Somerset, altri in Scozia. Quello però su cui tutti gli autori dei mitici cavalieri della tavola Rotonda sono concordi è che sotto il governo di Artù regnavano ordine e pace; ma, durante un viaggio, suo nipote Morderd sfruttò la sua assenza, tentò una ribellione aizzando i cuori di una manciata di scapestrati. Artù fu costretto a ritornare velocemente e a combattere l’avido nipote. Qui i vari autori si sono divisi in due versioni. La principale narra che Artù uccise il nipote traditore, ma che fu a sua volta ferito da Morderd. Allora apparve il mago Merlino, suo compagno inseparabile, che lo trasportò sull’isola di Avalon, appunto, per curargli le ferite. Mentre in uno dei testi più antichi, quello di Robert da Boron, Avalon figura come una contrada posta all’estremo occidente, dove si recano alcuni cavalieri che, per comando divino, portano il Sacro Graal. Molti descrivono Avalon in Irlanda, un’isola dove un castello di vetro domina sugli scogli e dove ci sono alberi carichi di mele d’oro, alberi d’argento che tintinnano a causa del vento, con un suono così musicale da placare in modo divino i nervi delle persone che vi soggiornano. Pensate: i ruscelli sono di vino e di idromiele, la sacra bevanda degli dei. Ogni tanto piove, ma quello che cade dal cielo non è acqua, bensì birra! Lo scrittore G. Evola, nel suo libro “Il Mistero del Graal”, attribuisce ad Avalon un significato puramente simbolico. Per lui, le pareti di vetro e persino l’aria vengono usate per significare una difesa invisibile, per impedire l’accesso, come ulteriore simbolismo protettivo, del tipo: un muro di fuoco che gira intorno a quell’isola. Chissà se un giorno si riuscirà a trovare il luogo o l’isola realmente esistita; e chissà che la leggenda non trovi conferma in una qualche realtà sommersa da una delle tante terribili catastrofi! Libero adattamento da www.avalonceltic.com/medioevo.asp
I castelli, tra mito, storia e realtà proteggere gli abitanti dagli attacchi militari dei nemici: dovevano Com’era la vita all’interno dei castelli? perciò presentare una struttura architettonica massiccia, in grado di Se pensate che fosse proprio come nelle fiabe, beh, siete fuori straresistere a prolungati assedi. Secondariamente, essi assolvevano da: la vita doveva essere scomoda ed abbastanza noiosa: niente gabinetti (si andava in campagna, per queste cose) e niente acqua cor- anche ad altre funzioni: ospitare una prigione, custodire in una stanza segreta il tesoro del signore, essere dotati di un buon arsenale con rente. Come si lavavano? Semplice: non si lavavano! O meglio, si macchine da guerra, avere ambienti destinati alle funzioni amminipulivano le mani dopo cena, poichè mangiavano con le mani! Le strative. finestre erano strette e prive di vetri, al massimo c'era solo una tenSi deve ai normanni l’introduzione del cuore difensivo del castelda. Il riscaldamento era fornito da bracieri il cui fumo usciva, se usciva, dalle finestre. Le prime dimore signorili erano molto fredde, lo, il torrione al centro della corte, detto anche mastio o maschio o solo in seguito si costruirono i primi camini. Per terra era uso mette- dongione. Questa grossa torre fortificata – di altezza solitamente compresa tra i 12 e i 15 metri, dotata di mura molto spesse e finestre re della paglia, forse per conservare un po' di calore. Certo, questo forniva alloggio ad insetti d'ogni genere, ma gli abitanti ci facevano di piccole dimensioni – era destinata a ospitare e proteggere gli abitanti del castello qualora gli assalitori poco caso. fossero riusciti ad aprirsi un varco nelIl termine “castello”, derile mura esterne. vato dal latino castrum o caUn metodo di difesa piuttosto diffuso stellum ("piccolo accampaera costituito dagli ampi e profondi mento fortificato"), indicava fossati riempiti d'acqua, con un ponte l’edificio eretto secondo uno levatoio. La porta al di là del ponte era schema fisso, originario dei difesa da una saracinesca di legno rinromani, a pianta quadrata o forzata da travi di ferro. rettangolare, chiuso da una Nel corso dei secoli la figura dei cacinta fortificata con quattro stelli fortificati tese a scomparire, laporte. Una caratteristica dei sciando il posto a eleganti palazzi di castelli era la tipica merlatucampagna, destinati agli svaghi (feste, ra, costituita da una serie di elementi verticali, detti merli. Il Castello di Macello, poco fuori di Pinerolo, di cui sentirete ancora parlare caccia) o adibiti a edifici di rappresentanza. La sempre maggiore preoccupaIl luogo in cui edificare un su Onda d’urto per una iniziativa che vi sbalordirà castello doveva avere caratteristiche ben precise: prima tra tutte, zione di prestigio trasformò le strutture architettoniche di difesa in una posizione dominante, sopraelevata rispetto al territorio circo- dimore via via più sontuose, di cui sono insigni esempi la reggia di stante, che non solo rendeva più semplice il controllo della zona, ma Versailles e la palazzina di caccia di Stupinigi. Dal XVIII secolo, e rendeva anche più difficili gli eventuali attacchi. Nelle regioni pia- definitivamente dopo la Rivoluzione francese, il castello perse il neggianti, la principale difesa del castello era costituita dal fossato carattere di sede del potere reale e nobiliare, assumendo il semplice significato di grande e ricca dimora rurale. Sporadiche riprese dello che lo cingeva. In un periodo storico segnato da estrema instabilità politica e con- stile medievale si ebbero solo nella seconda metà del XIX secolo. tinue guerre, i castelli rispondevano principalmente allo scopo di Giulia 2A/S
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Critica di un testo scolastico
La biblioteca di Scienze Sociali E' abitudine degli insegnanti esortare gli allievi, fin dall'infanzia, alla lettura; leggere aiuta ad imparare a scrivere, ad utilizzare in modo corretto la lingua italiana e ad avere un lessico più ampio. Considerato che al liceo la lettura principale che si svolge è quella di testi e manuali scolastici, ritengo che questi dovrebbero essere costruiti in modo da continuare l'attività di formazione sul fruitore non solamente per quanto riguarda i contenuti ma anche sull'uso della lingua italiana, appunto. Queste caratteristiche sembrano appartenere solo in parte al testo “Biblioteca di Scienze Sociali” degli autori Adele Bianchi e Parisio Di Giovanni, attualmente in uso nell’indirizzo di Scienze sociali. In primo luogo: uno studioso per quanto colto sia è difficile che possa essere preparato in tutti i campi degli studi sociali tanto da scrivere 11 libri (quelli che compongono la biblioteca) che trattano argomenti molto diversi; sarà preparato su di una parte e il resto cercherà di approfondirlo con testi altrui, ma questa attività si noterà nella lettura del manuale. Ma lasciando da parte il giudizio a riguardo degli autori e sorvolando sulla serie di errori ortografici e grammaticali presenti nei testi, perlomeno la loro struttura dovrebbe facilitare la memorizzazione. Il primo libro della biblioteca, intitolato "La mente", alle pagine 112 e seguenti (par. 3.6) spiega come immagazzinare dati nella Memoria a Lungo Termine e introduce l'argomento dicendo "... l'apprendimento volontario, quello dello studio, non è altro che trasferimento in MLT.". I meccanismi per memorizzare sono la reiterazione (poco efficace), la codifica, l'organizzazione e la rielaborazione; queste strategie hanno in comune l'elaborazione cioè "il trattamento dell'informazione nuova grazie ai collegamenti con quella già posseduta". Ritengo che senza buon materiale di studio, data la nostra scarsa esperienza nel campo delle Scienze sociali sia diffìcile mettere in atto le sopraelencate strategie. Con degli ingredienti scadenti non si fa una buona torta. D'altra parte gli autori stessi scrivono che "la rielaborazione è efficace solo a certe condizioni. Fatta male può essere controproducente". Ma dove impariamo allora noi? Elemento di scarso aiuto nei manuali sono anche gli esempi, i quali si ripetono spesso uguali e come contando sulla poco efficiente memoria (stupidità??) dello studente vengono presentati come nuovi. Tuttavia emergono errori molto divertenti: per esempio H.Marcuse, sociologo rappresentante della cor- Sottolineare e prendere appunti rente di teorie critiche della scuola di Francoforte, nacque PERCHE’ SOTTOLINEARE DAL LIBRO? nel 1989 (quindi dovrebbe avere 17 anni) morì nel 1979 · Per sviluppare la proprio capacità di sintesi. (all'età di -10 anni) e curiosamente scrisse il libro "L'uomo · Per ridurre la mole delle informazioni da studiare. ad una dimensione" nel 1964 quando era ancora nel fagot- · Per guadagnare tempo durante il ripasso. to delle cicogna!! (pagine 70 e 84 volume 4 "La società"). COME SOTTOLINEARE? · Leggete prima velocemente tutta la pagina, solo alla seconda lettura sarete in grado di sottolineare in modo adeguato. · Lavorate in modo personale: ognuno usi gli strumenti che preferisce (la matita, evidenziatori di colori diversi...). · Evidenziate le parole-chiave, quelle che sono il centro del discorso che si sta svolgendo. · Sottolineate senza esagerare: in ogni pagina bisogna far emergere la parte importante, se si esagera si perde di vista quello che si voleva evidenziare.
È davvero una famiglia bastarda? Martedì 21 novembre e sabato 2 dicembre 2006 a1 teatro Incontro di Pinerolo è stata messa in scena dalla II B classico la commedia "Famiglia Bastarda", tratta da “I fratelli” di Terenzio. Questa commedia narra la vicenda di due fratelli figli di genitori divorziati. Marco vive con la madre (Patrizia), donna in carriera, molto severa, e cerca sempre di accontentarla privandosi di molti piaceri solo per non deluderla. In compenso, però, le ragazzate le fa di nascosto. Luca, che invece vive con il padre (Claudio), uomo permissivo, fa un po' quello che vuole passando quasi per un teppista. E i genitori cosa fanno? Non fanno altro che accusarsi a vicenda per i problemi causati dai figli al posto di stare loro più vicini. Questa recita mi ha fatto riflettere molto. Oggi ci sono sempre più casi di famiglie separate e, alla fine, chi ci rimette sono sempre i figli! Non avere la presenza di entrambi i genitori non è molto piacevole. Alcuni pensano che senza la madre o senza il padre si abbia più libertà, ma non è così per tutti ed in più si sente un vuoto dentro che non sempre si riesce a colmare. Secondo me i genitori come Claudio e Patrizia dovrebbero ancora "crescere" e cercare di reprimere la rabbia che provano l'uno verso l'altro. Per lo meno provare a farlo per i propri figli, soffermandosi sulle loro sofferenze, sui loro bisogni e, soprattutto, dovrebbero imparare ad ascoltarli. Quando diventeremo genitori, se lo diventeremo, dovremmo pensare in primo luogo al bene dei nostri figli, ricordandoci che anche noi siamo stati ragazzi e anche noi abbiamo fatto delle bravate. Diamogli fiducia, così loro si sentiranno più grandi e più responsabili. E poi, si sa, errare è umano, però, sbagliando s’impara! Lidia III B spp
PERCHE’ PRENDERE APPUNTI DURANTE LA SPIEGAZIONE? · Per ridurre i tempi di studio: scegliendo, mentre l’insegnante spiega, quali sono le parti essenziali (da annotare e trattenere) e quelle meno importanti (da trascurare) avete già iniziato ad assimilare quella lezione. · Gli schemi e la forma scritta vengono assimilati anche dalla memoria visiva: è più facile ricordare i nostri appunti che una pagina di libro. · Prendendo appunti durante la lezione, è più facile concentrarsi: per riuscire a prendere appunti siete costretti a non distrarvi! · Gli appunti verranno in seguito usati come materiale per il ripasso. COME PRENDERE APPUNTI? · Annotare solo l’essenziale e trascurare il resto. · Essere sintetici e personali nella scrittura (abbreviare le parole, saltare gli articoli, usare simboli...). · Porre in fianco al testo le domande che vi vengono in mente, per poi verificare nello studio se trovate la soluzione o per proporle agli insegnanti. · Schematizzare ed evidenziare i punti salienti. · Rielaborare gli appunti nel pomeriggio per renderli più chiari e ordinati. (A richiesta, ripubblichiamo questo testo già trattato su Onda d'urto n.1, ottobre 2000 e n. 3, febbraio 2006))
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Intervista al ministro per le politiche sociali Paolo Ferrero (Incontrato nel nostro liceo il 4.11.2006)
Quale è stato il suo percorso prima di diventare Ministro? Ho iniziato a far politica a scuola a 17 anni, qui a Pinerolo, poi sono entrato a lavorare in FIAT, dove ho costituito un gruppo che si chiamava “Collettivo operaio d’informazione”. Ho fatto l’obiettore di coscienza ad Agape, poi sono stato 5 anni in cassa integrazione a 0 ore e ho seguito il coordinamento dei cassaintegrati di Pinerolo e del torinese. Ho fatto parte della Federazione Giovanile Evangelica Italiana, di cui sono stato segretario nazionale nell’86/87. Nell’87 sono diventato segretario provinciale e poi regionale di Democrazia Proletaria. Nel 91, con la nascita di Rifondazione Comunista, sono diventato prima segretario provinciale poi capogruppo nel consiglio comunale di Torino. Dal 95 sono entrato in Il ministro della solidarietà segreteria nazionale di RF, dove ho seguito il welfar, il lavoro e l’economia per 10 anni. sociale Paolo Ferrero Quali sono le cose di cui si occupa al Ministero della Solidarietà sociale? Il mio ministero ha competenze sull’immigrazione, in compartecipazione col ministero degli interni, sul tema della droga, sull’inclusione sociale, quindi la lotta alla povertà, l’infanzia, gli anziani, i disabili. Poi vi è la parte della responsabilità sociale delle imprese, delle associazioni e delle Onlus. L’ultima delega riguarda il volontariato, l’associazionismo, il servizio civile. È un ministero che ha molti ruoli: deve occuparsi di elementi di solidarietà ma anche di politiche sociali volte alle povertà e alle esclusioni. Quali sono le cifre del fenomeno immigrazione in Italia e locale? Quelle locali non le conosco. In Italia gli immigrati sono circa 3 milioni. Dico circa perché c’è una quota di 6/700mila clandestini: in Italia si entra ed esce facilmente pagando la mazzetta. Lei è conosciuto per il voto agli immigrati, può parlarcene e chiarire il suo punto di vista? Io penso che l’immigrazione sia un fenomeno strutturale; non vi è qualcuno che decide che ci sia o non ci sia. C’è e dipende da 2 elementi: uno è la diversità di ricchezza che c’è nei diversi paesi, quindi se un paese è più povero la gente tende a spostarsi verso quello più ricco, se ne ha la possibilità (in Italia non arrivano i più disperati, arrivano quelli che hanno i soldi per pagarsi il viaggio). Il secondo è legato al bisogno di immigrati che c’è in Italia e in tutta l’Europa occidentale a causa dell’invecchiamento della popolazione e perché c’è tutta una serie di lavori che tendenzialmente non sono più fatti dagli italiani (dalle fonderie alla mungitura delle mucche, alla cura delle persone non autosufficienti, ecc). Io penso che oggi, a causa della legge BossiFini, sia quasi impossibile entrare legalmente in Italia. Le persone entrano illegalmente pagando 1/2000 euro alle organizzazioni criminali, poi lavorano in nero clandestinamente fino a quando il datore di lavoro non accetta di assumerle. Il lavoratore allora esce clandestinamente, poi, come prevede il decreto, si fa fare il visto e rientra legalmente. Il meccanismo è una vera e propria trappola, una trappola che produce clandestinità. Per questo bisogna cambiare la legge per permettere di entrare in Italia per ricercare lavoro legalmente. Quindi basta cambiare la legge? Vi sono anche le politiche di integrazione ed esclusione. Essendo, come ho detto prima, il fenomeno strutturale, c’è gente che viene qui per rimanerci. Quindi bisogna integrarla. Per fare ciò bisogna fare 4 cose: uno, avere una politica sulla cittadinanza, che preveda dopo un tot di anni di diventare cittadino italiano (il disegno di legge che abbiamo presentato è dopo 5 anni). Due, che ci sia una garanzia sui diritti sociali e quindi la lotta al lavoro nero e alla clandestinità (un quinto dell’economia italiana è fatta di sommerso con immigrati che lavorano a 3-4 € all’ora e di evasione fiscale). La terza cosa è il rispetto delle identità a partire da quella religiosa (stiamo lavorando perché si faccia una legge sulla libertà religiosa in Italia). Il quarto pilastro è quello della lingua: senza di essa non è possibile nessuna politica di integrazione, perché la gente non può guardare il telegiornale, non può leggere i giornali, non può parlare con l’insegnante di suo figlio, non può stare dentro un contesto... Il problema della lingua è un punto decisivo che va affrontato con la lotta alla dispersione scolastica: tra i ragazzi immigrati di età tra i 6 e i 15 anni il tasso di dispersione scolastica è stato tra il 20-25% nel 2004. Quale modello di integrazione è più giusto? In Europa abbiamo 2 modelli di integrazione, uno è quello francese basato sull’idea che la società è laica, il cittadino partecipa ad una scuola civile laica per cui ad esempio non ci devono essere simboli religiosi nell’andare a scuola senza velo. L’inclusione consiste nella modernizzazione. L’altro modello è quello inglese che invece tratta molto con le comunità per cui ci sono le comunità di indiani, pakistani... e il governo tratta con i leader delle comunità e c’è una sorta di riconoscimento delle identità comunitarie. Secondo me non funziona nessuno dei 2 e l’idea mia su cui lavorare è quella che la persona abbia un riconoscimento della identità culturale e religiosa, ma che questo permetta di avere un intreccio non solo sul versante dell’individuo o della Comunità che rimane chiusa al suo interno, ma permetta un dialogo con gli individui nel riconoscimento delle loro specificità in cui la comunità di provenienza non debba essere l’unica forma attraverso cui si sente difeso. La mia opinione quindi, è che bisogna permettere al singolo individuo immigrato di sentirsi accolto in quanto tale 8
nelle sue particolarità. Questo a parer mio allude ad un’idea di società in cui le identità si possono confrontare, non siano percepite in una dialettica di nemico – amico. È importante che le identità non vengano ridotte ad una, ma siano viste nella loro pluralità e non siano statiche, ma dinamiche. Altre problematiche riguardanti l’immigrazione? Nel problema immigrazione c’è un problema di tempi e uno di percorsi. 40 anni fa quando c’era l’immigrazione meridionale a Torino per lavorare nelle grandi fabbriche c’erano gli stessi problemi di scontri di mentalità di oggi, per cui c’erano i cartelli con su scritto “Non si affitta ai meridionali”, c’erano le battute sul fatto che i meridionali piantavano il basilico nel bidet perché non sapevano usarlo e sul fatto che piantavano casino e così via. L’integrazione ha richiesto 30 anni. Io penso che nella misura in cui l’identità di chi viene non è messa in discussione pesantemente è più facile che quell’identità si confronti. Nella misura in cui è rifiutata è impossibile che quella identità si sciolga: tanto più sei rifiutato tanto più devi difendere la tua identità. Ovviamente io non dico che va tutto bene, perché è evidente che ci sono degli elementi, soprattutto nei rapporti tra uomo e donna, che sono completamente sbalestrati e del tutto inaccettabili. In Italia siamo in una situazione avvantaggiata, perché l’immigrazione da noi è arrivata più tardi che negli altri paesi e quindi si possono evitare gli errori fatti dagli altri. Inoltre, non arriva nella fase delle grandi concentrazioni industriali come è avvenuto in Francia, Inghilterra e Germania. Gli italiani sono razzisti o hanno soltanto molta paura del diverso? E per quanto riguarda i giovani cosa ne pensa? In Italia ci sono ancora ideologie razziste e naziste, bisogna chiamare le cose con il loro nome, che fanno leva sulle paure e costruiscono la figura del capro espiatorio. Le paure sono derivate dal fatto che per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale la gente pensa che i propri figli staranno peggio di come sono stati loro. Su questo gli immigrati non c’entrano nulla. Questa situazione è legata alla precarizzazione pazzesca del lavoro, al venir meno degli ammortizzatori sociali che garantivano delle certezze. È in questa insicurezza che la gente guarda al futuro con paura e costruisce la figura del capro espiatorio: l’immigrato, lo zingaro, il drogato, l’euro, l’Europa, il cinese... Sono sempre forme di costruzione di un nemico finto per distrarre dai problemi veri e ottenere il consenso. I giovani sono influenzati da questi comportamenti razzisti? Questa situazione che ho appena descritto pesa in particolare sulle classi più deboli. Razzista non diventa un notaio: è una forma di guerra tra i poveri. A seconda dell’ondata di immigrazione e della provenienza c’è un livello diverso di inserimento nel mercato del lavoro, e quindi il razzismo, secondo me, oggi è presente molto nella proposta politica delle destre europee. Dal mio punto di vista il governo deve modificare le leggi che producono il casino più grosso, la clandestinità, e da lì iniziare una discussione politica. Nei prossimi mesi la principale misura antirazzista consisterà nel difendere le pensioni. Da un sondaggio fatto nella nostra scuola risulta che il razzismo è molto diffuso Tu hai ragione sul piano etico. Quello che tu sul piano morale giustamente vedi come una vigliaccheria, io sul piano politico lo considero un fatto positivo. Per me il problema quindi è di come evitare che ci siano dei conflitti di interessi reali o percepiti come tali, soprattutto tra gli strati più deboli della società. Ad esempio una cosa enorme in questo paese è il fenomeno delle badanti: ci sono famiglie che hanno i loro anziani tenuti in piedi da signore rumene. Così come un effetto devastante sull’immagine dell’immigrazione clandestina ce l’ha Lampedusa, da dove passano solo il 5% degli immigrati clandestini, mentre ne entrano 22-24 mila per le vie “normali” e altri 2-300 mila in forma clandestina in pullman dalle frontiere slovene. La spettacolarizzazione dell’arrivo dei clandestini per la via di Lampedusa ha un effetto devastante per la comprensione del problema, quando in termine di statistiche è una stupidaggine. Peraltro la crescita di quest’anno è più bassa della crescita che c’è stata tra il 2004-05. Cosa può fare la scuola per favorire l'integrazione? Tantissimo. Il suo intervento aiuta a possedere la lingua, favorisce l’integrazione con le classi miste. L’incontro con persone diverse da se in un ambiente in qualche modo obbligato, ma allo stesso tempo protetto, dove si è abituati al dialogo, al confronto con l’altro e allo studio, è di fondamentale importanza. Il titolo dello scorso numero del giornalino scolastico è stato "La tigre e il dragone". Il nostro intento era di capire meglio i vari fenomeni che riguardano l'Oriente, quali sono le Sue opinioni a riguardo? Oggi lo sviluppo si è spostato nel Sud-est asiatico. È un fatto! Bisogna però avere chiare due cose: uno che l’Europa a tutt’oggi è il più grosso mercato del mondo, di gran lunga più grande di quello cinese e superiore anche a quello degli Stati Uniti. Due, l’80% delle merci che si vendono in Europa sono prodotte in Europa. Bisogna perciò tener conto della linea di tendenza della delocalizzazione della produzione economica, ma anche della forza dei mercati continentali, inoltre anche dei tempi che non sono dall’oggi al domani. Sara Perro, 4 BL 9
7 in condotta Prosegue la rubrica: “7 in condotta”, che raccoglie le imprese scolastiche degli studenti e le note dei professori che le hanno descritte. Pubblichiamo solo le migliori!!! Naturalmente le note sono autentiche. Sono riprese dal blog http://www.notadisciplinare.it e anche da www.mrcnetwork. it/cms/forum/veditopic1550.html Ridere con moderazione!!!! "Luca D. entra in classe con la sua bici perché dice di aver dimenticato a casa il lucchetto. Alla mia richiesta di portare fuori il mezzo mi sono sentito rispondere; "se vuole vada fuori lei". Chiedo provvedimenti. La classe entra con 20 minuti di ritardo dalla fine della ricreazione perché a loro dire dovevano aiutare il barista a finire i tramezzini. L'alunno è entrato in aula, dopo essere stato per 20 minuti al bagno, aprendo la porta con un calcio; ha fatto una capriola e ha puntato un'immaginaria pistola verso l'insegnate dicendo "ti dichiaro in arresto nonnina!" L'alunna S. R. viene allontanato dalla classe dopo esservi entrata gridando "Martene ?" e lanciando una mela al compagno. La classe compare in mutande alla docente in palestra. L'alunna A. accende un piccolo focolare durante la verifica di Matematica. Durante la lezione vengo disturbata ogni dieci minuti sentendo una voce proveniente dall'armadietto che ci informa sull'ora esatta, al ché vado a controllare e trovo l'alunno N. S. nascosto nell'armadietto che si diverte a prendere in giro me e gli alunni vogliosi di effettuare la lezione. Chiedo sospensione per il responsabile. Al cambio dell'ora gli studenti si danno il cambio della guardia parlando in un tedesco italianizzato e facendo i posti di blocco con i banchi. L'alunno M. B. dopo una interrogazione di Biologia da 3, dice di essere disonorato e con l'aiuto dell'alunno Francesco U. pratica l'Harakiri. Invio in presidenza gli alunni suddetti. L'alunno Francesco U. si è vestito da Padrino e con i soliti N. V., M. B. e D. S. che facevano da guardie del corpo e esattori, giravano per la scuola parlando in siciliano "reco" e quando gli ho urlato di ritornare in classe mi ha dato una "mazzetta" con i soldi del Monopoli dicendomi che non avevo visto nulla. Quando gli ho riurlato contro, le sue guardie del corpo mi hanno sparato con delle pistole a pallini. L'alunno Francesco U., M. B., N. V. e D. S. hanno scortato fuori dalla classe le ragazze dicendo che avendo fatto parte dei provini di "Gli Amici di Mari De Filippi" sono contaminate e da mettere in quarantena.
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SUPPLEMENTO D’ANIMA Dibattito sulla spiritualità (by Irene)
I Templari e il Sacro Gral I Templari….. tra il fantastico e il religioso, ne abbiamo oggi un immagine forse un po’ distaccata da quella che è la realtà. Libri come “il Codice Da Vinci” e film come “il mistero dei Templari” ce ne donano un’immagine di cavalieri protettori di un grande tesoro, o ancora meglio del Sacro Gral, la magica coppa in cui si dice fosse stato raccolto il sangue di Gesù. Ma i cavalieri Templari non sono solo mitiche figure con sfondo religioso; sono personaggi realmente esistiti. L’origine risale al 1118 , quando Ugo di Payns costituisce una milizia assolutamente inedita per quei tempi: l' Ordine dei poveri cavalieri del Cristo. Per la prima volta nel mondo medievale assistiamo ad una novità nel sistema sociale, fino ad allora suddiviso in Bellatores (coloro che combattevano), Oratores (coloro che pregavano), e Laboratores (coloro che lavoravano). Il nuovo ordine conciliava i principi base del monachesimo(povertà, castità, obbedienza) all'uso delle armi a protezione dei pellegrini che si recavano nei luoghi santi. Monaci e al tempo stesso soldati! Questa (se volete) contraddizione sarà anche in seguito il filo conduttore nella storia stessa dei Templari. Il re di Gerusalemme, Baldovino II, accoglie i primi cavalieri nel suo palazzo, presso la moschea di Al-Aqsa, dove in passato sorgeva il Tempio di Salomone. Da questo momento la nuova milizia prenderà il nome di Ordine del Tempio ed i suoi membri Templari. In pochi anni i cavalieri Templari assunsero un ruolo sempre più incisivo dal punto di vista militare, sia in Terrasanta che nella penisola iberica, ancora occupata dai mori invasori. Vengono legittimati e riconosciuti in tutta Europa. Il loro compito ufficiale era inizialmente la protezione dei luoghi sacri, successivamente il loro potere e la loro ricchezza divenne talmente grande che iniziarono a prestare denaro. E qui si sviluppa il mito, ancora oggi esistente, che essi proteggessero il Sacro Gral e che grazie a questa preziosa reliquia avessero ottenuto favori e denaro. Al momento della loro nascita non c'era stata l' esigenza di creare una gerarchia ben definita. Ugo di Payns è il maestro, gli altri primi cavalieri semplici monaci. Solo dopo la redazione della 'regola' e degli 'statuti gerarchici', prende forma un organigramma preciso ed efficiente. In linea di massima ritroviamo lo schema base della società feudale, basata sulla netta distinzione tra chi combatte, chi prega e chi lavora. Anche la posizione sociale nella vita di tutti i giorni determinava il ruolo all'interno dei templari. Il comando dell'Ordine ha sede a Gerusalemme ed è proprio qui che troviamo il Maestro, vero e proprio governatore della
milizia. Pur occupandosi di tutte le questioni riguardanti l'ordine, il suo potere non è 'assoluto' ma molto spesso vincolato al consenso del capitolo dei monaci. In caso di impedimenti o assenze il Maestro veniva sostituito dal Siniscalco, ma di fatto è il Maresciallo il vero responsabile del convento, oltre che comandante per le operazioni militari. Accanto a queste figure troviamo il Commendatore del Regno di Gerusalemme, che si occupava anche delle funzioni di tesoreria , amministrazione e mantenimento delle relazioni verso le altre case Templari d'Occidente. Il Commendatore della Città di Gerusalemme, che assolveva il primario compito di proteggere i pellegrini nei luoghi santi. I Commendatori delle varie Case Templari, veri dignitari dell'Ordine, erano tutti disciplinati dallo statuto che ne regolava funzioni e poteri. I Templari di ceto inferiore si suddividevano in Fratelli Cavalieri e Fratelli Sergenti che ricoprivano le funzioni assegnate in base ai loro compiti di combattimento o di preghiera. Oltre a queste distinzioni, l'ordine poteva contare su un elevato numero di Fratelli Servitori, vere e proprie maestranze per le mansioni quotidiane all'interno delle loro dimore, diventate sempre più centri di attività economica, spirituale e militare. La loro fine giunse con la salita al trono di Filippo IV. I Templari erano diventati scomodi per l'avido Filippo IV e per il suo potere. Alla corte del re l'occasione per colpire i monaci giunse da un ex-Templare della Francia del sud, tale Esquiu de Floryan, che racconta cose a suo dire terribili sul rito d'iniziazione dei monacisoldati, parlando di oscure pratiche eretiche, di idolatria e sodomia. Pochi in verità credevano a queste affermazioni molto gravi, ma per il re queste dicerie furono il pretesto per risolvere i suoi problemi. Sotto la sapiente regia dei suoi scaltri e fidati consiglieri la questione assunse grande importanza per tutta Europa creando l'inevitabile intervento di papa Clemente V. L’Ordine del Tempio verrà accusato d’eresia, sciolto e i beni incamerati, sparendo per sempre dalla storia medioevale per risorgere poi nel XX secolo sotto forma di una leggenda che oggi come allora ha stregato un po’ tutti. Karin Occhetti, 3 Sociale
Sacred Walking. Ma cos'è il Sacred Walking? Simile al Nordic Walking, ma meno impegnativa del classico trekking, nasce dalla passione per la natura e il Medioevo degli organizzatori. Questo perché il pellegrinaggio verso luoghi sacri e di culto ha contraddistinto in modo significativo quei secoli. Pertanto è una camminata-pellegrinaggio sullo stile di quelle del Medioevo, quasi un ritorno al "Medioevo dei pellegrini". 11
Artisti e campioni tra noi Per la prima volta uno sport di cui non abbiamo mai parlato su Onda d’urto: la scherma. Lo facciamo parlandone con Laura Gualtiero, 1 A Cl, schermitrice A che età hai iniziato a praticare la scherma? Ho iniziato relativamente tardi, alcuni infatti iniziano già a 3-4 anni mentre io ho cominciato in terza media, a 13 anni. Che cosa ti ha spinto ad iniziare questo sport? La voglia di praticarlo mi è venuta facendo la ricerca per l’esame di terza media, quando ho scelto la scherma come argomento d’esame ed essendo incuriosita ho deciso di provare a frequentare un corso. La spinta iniziale è stata soprattuto la curiosità. In cosa consiste? La scherma che faccio io è quella con la spada, mentre ci sono anche sciabola e fioretto. Le differenze ovviamente stanno nella forma della spada e nel tipo di combattimento, la sciabola infatti colpisce di taglio, cioè di lato, mentre con il fioretto e con la spada si colpisce di punta. Considerando anche l’attrez-zatura, è uno sport costoso? Senza dubbio ha dei costi elevati. Anche perché, appunto, l’attrezzatura necessaria è molto cara: c’è infatti bisogno dell’arma, della tuta bianca e dei giubbottini elettrici per segnare i punti. Nel complesso quindi è uno sport costoso, ma non così inaccessibile come si pensa. Comunemente viene considerato uno sport elitario, tu cosa ne pensi? Non è uno sport economico, ma in realtà è molto praticato. Questa opinione è un pregiudizio che deriva, oltre che dai costi, dal fatto che nel Medioevo gli unici ad essere istruiti sull’uso delle armi erano i nobili e così si è mantenuta l’immagine della scherma come sport elitario. Quante ore a settimana ti alleni? Vado ad allenarmi tre volte alla settimana e ogni lezione è da un’ora e mezza o da due ore. Inoltre faccio una o più gare al mese e spesso mi capita di viaggiare oltre Piemonte, poco all’estero. Che ambizioni hai riguardo a questo
sport? Beh, il mio sogno sarebbe quello di arrivare ai campionati nazionali ma so che è irrealizzabile perché non posso dedicarci tutto il mio tempo, nel mio caso quindi rimane a livello di hobby. Nadine, 3AL
Novità musicali
concerti di MiSi avvicina Natale… Se non sapete ancora cosa farvi regalare, scegliete tra lano del Vertigo Tour 2005. questi cd. È la volta di Jay-Z che con Kingdom Dopo ben due anni di silenzio, ritorna Come sbancherà di nuovo…sentendo Eamon con Love & Pain, un album in già il primo singolo, ne sentirete delle belle!! un certo senso più maturo, che va E finalmente ritornano sul podio anche dall’hip hop al funky. The Game invece propone The Doc- i Take That con Beautiful World. Dotor’s Advocate, un concentrato di ve- po essersi divisi, ognuno ha vissuto la ro hip hop appena sfornato, a mio pa- propria vita finché non hanno deciso rere è un bel cd e ne vale la pena sen- di riunirsi e ritornare al successo, purtirlo almeno una volta, fidatevi, io l’ho troppo manca un componente, Robbie ascoltato miliardi di volte!! Williams, che ha preferito avere tutto Il trio pop inglese delle Sugarbabes ha il merito per sé…avrà fatto bene?? pubblicato The Singles Collection, un Tutti hanno pensato che, dopo ben un greatest hits che ripercorre la carriera anno, Eminem non si sarebbe più sendel gruppo. tito, invece ritorna con Eminem PreI Depeche Mode festeggiano i ventisents: The Re Up, sperando che i suoi fan non lo abbiano tradito. Probabilcinque anni di carriera con The Best Of Volume 1. La raccolta è una sinte- mente sarà presente almeno una cansi dei loro undici album prodotti dal zone dedicata all’ex membro dei D12, 1981 al 2006, diciotto brani più uno Proof, morto quest’anno in una sparainedito. toria…speriamo che sia ritornato il La compilation è disponibile anche in caro e vecchio rapper! edizione deluxe arricchita da un DVD Parliamo di Akon, esploso sulla scena contenente 23 video ed un documenta- mondiale guadagnandosi popolarità, rio. credibilità e stima. E’ arrivato KonEsce Io Canto di Laura Pausini. Nel victed, il suo nuovo album, a cui hanno partecipato artisti del calibro di cd sono raccolti anche 16 brani, resi famosi da altri grandi della musica ita- Snoop Dogg, Eminem, Styles P e Tliana, come Baglioni, RenaPain. to Zero, Ramazzotti,Battisti, L'album è stato anticipato dal singoAntonacci e Samuele Bersalo "Smack That", che lo vede in ni. duetto con Eminem e che ha già ragI Beatles propongono un nuovo giunto le vette delle classifiche di tutto il globo. cd, Love + Bonus DVD, con tante nuove canzoni che ci fanno ritor- In pausa dal 2001, ritornano le All nare indietro nel tempo… Saints, il cd si chiama Studio 1 e si Gli U2, invece, hanno sempre succes- annuncia come un album dal sound so e lo dimostrano con il nuovo album più aggressivo rispetto al passato. U218 Singles, con il singolo cantato insieme ai Green Day. Il disco contie- ATTENZIONE! ne 18 canzoni, 16 scelte tra le più note A tutti i fan dei Finley è uscito il dopdella Band, più due inediti. pio DVD intitolato “Tutto è PossibileNella versione speciale con DVD Special Edition”….Non perdetevelo!! Live, ci saranno 10 canzoni tratte dai Buone Feste a tutti!! Jodie 3A/L 12
splash
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1. “Amore e Psiche” pubblicato nel 1979 è stato scritto da.. a) Raffaele La Capria b) Umberto Eco c) Alighieri Dante
Barzellette Padre e figlio genovesi vanno in America. - Papà, quando arriviamo? - Stai zitto e nuota! Il piccolo Pierino chiede alla mamma: "Mamma, sai che cosa ti regalo per il tuo compleanno?" "No tesoro, che cosa?", chiede la mamma sorridendo "Una bella teiera", risponde il bambino dandole un bacio "Sei molto gentile, Pierino", dice la mamma, "ma ho già una bella teiera” "No, non ce l'hai. L'ho appena colpita con il pallone!".
2. Il lago Ladoga nella Carelia, al confi ne con la Finlandia, è il più grande lago d’Europa? a) Falso b) Vero 3. La scoliosi, in medicina, viene definita incurvamento laterale della colonna vertebrale? a) Vero b) Falso 4. Che cos’è il Gattinara? a) Un pregiato vino bianco di uve nebbiolo b) Il fiume che scorre nella valle del fiume Sesia c) Un vino rosso granato del Vercellese
"Mamma, perché il babbo corre così a zig zag?" "Zitto e spara" Qual è la differenza tra un avvocato ed un avvoltoio? - Tre lettere… Giulia 2A/S
5. Quando nacquero i crociati? a) Al Primo Concilio di Costantinopoli nel 381 a.C. b) Al Concilio di Trento del 1545 c) Al Concilio di Clermont del 1095
Next Generation
Telefonare gratis con Voip Addio, per sempre, al telefono di casa grazie ad Internet e alle nuove tecnologie VoIP, possiamo finalmente liberarci dalla schiavitù della vecchia “cornetta” ed iniziare subito anche a risparmiare. Per sfruttare sul nostro computer tutte le potenzialità dei servizi VoIP, bastano un programma dedicato e un telefono compatibile o in alternativa sono sufficienti un microfono ed un paio di cuffie. Fra i vari software per il VoIP disponibili gratuitamente su Internet quello più diffuso attualmente in Italia e nel resto del mondo è Skype, www. skype.com. Ideato e sviluppato da Niklas Zennström e Janus Friis, sfrutta la tecnologia peer to peer, tecnologia che permette a due utenti di scambiarsi dei file attraverso la rete. Sul mercato, in questo momento, esistono molti telefoni VoIP realizzati per integrarsi perfettamente con Skype il cui costo varia, in base alle diverse caratteristiche, da circa 20,00 euro fino ad arrivare a circa 130,00 euro; questi tele-
foni possono essere acquistati direttamente online a partire dal sito http://accessories. skype.com. Utilizzando un telefono con tecnologia VoIP è possibile effettuare chiamate in qualsiasi parte del mondo. Per le chiamate con un interlocutore che sfrutta il nostro stesso servizio di telefonia tramite Internet non è necessario pagare nessun costo (tranne naturalmente il costo della connessione alla rete). Se invece utilizziamo servizi di tipo VoIP – Out, indispensabili per raggiungere anche i telefoni di casa e i cellulari, esistono delle precise tariffe. I costi delle telefonate VoIP – Out variano da gestore a gestore e sono legati a parametri prestabiliti. In generale, ogni nazione ha un proprio costo di chiamata al minuto sia per i numeri della rete fissa che per quelli della telefonia mobile. Skype calcola i costi unicamente in base alla nazione dove si trova la persona che stiamo chiamando. Giacomo D. 5B Ginn
6. Che cos’è un isopodo di terra? a) Il nome comune dei piccoli crostacei terrestri b) I punti sulla superficie terrestre che hanno uguale al tezza sul livello del mare c) La variante di un elemento chimico, che differisce dalle altre per il numero di massa. 7. Che cos’è un buco nero? a) Un astro con una struttura atomica così poco concentrata che ha un’infima forza di attrazione b) Corpo celeste dotato di un campo gravitazionale tal mente intenso da tratte nere anche la ra diazione elettro magnetica. c) Un 2 nella verifica di matematica 8. Quanto misurava la barba di Janice Deveree, la donna barbuta? a) 29 cm b) 4 cm c) 36 cm 9. Rifletti su quest’affermazione: il giaguaro è simile al leopardo. Si differenzia per avere il corpo meno tozzo e la coda più lunga. Vero o Falso? a) Vero b) Falso 10. Chi o che cosa salvò Giuditta, eroina biblica, uccidendo nel sonno il generale Oloferne? a) Un’antica città b) Il re dell’Assiria Nabucodonosor II c) Ulisse
Romina Bouvier 5° A/L 14
Risposte: 1-a; 2-b; 3-a; 4-c; 5-c; 6-a; 7-b; 8-c; 9-b;10-a.
Al citofono della caserma dei Carabinieri: Attenzione: per suonare premere, se non risponde nessuno ripremere.
Cosa fanno gli ex?
Incontro con Elena Castagnoli, conduttrice Rai Questa volta l’incontro è con una ex-studentessa, che è uscita dal Porporato da un po’ di anni, esattamente da sette. È Elena Castagnoli, diplomatasi al linguistico nel ’99, che negli ultimi anni è stata impegnata nella conduzione del programma televisivo per bambini “Hit Science” su RAI tre, il sabato mattina, rintracciabile in Internet al sito www.hitscience.rai.it. La incontro per l’intervista una sera piuttosto fredda e demoralizzante, ma mi rendo subito conto di avere a che fare con una persona vivace, ottimista, sempre interessata a ciò che le capita intorno. Ci chiudiamo in un bar e ci mettiamo subito a parlare di quello che sono stati per lei gli ultimi anni: un insieme di esperienze diverse, alcune stimolanti, altre meno, alcune pianificate, altre capitate quasi per caso. Mi spiega che ha fatto un anno di DAMS, ma che presto l’ha trovato una scuola troppo teorica, a volte perfino astratta, per i suoi gusti. Nonostante questo, si illumina ricordando alcuni corsi da lei seguiti, come storia del cinema, che ha giudicato estremamente interessanti. In ogni caso, si è iscritta successivamente ad una scuola di doppiaggio: “Il mio maestro” dice divertita “era il doppiatore di Mirko in “Kiss me Lycia”, di cui ero innamorata fin da bambina. Che delusione che è stata! A parte gli scherzi, è stata proprio questa scuola, insieme alla frequentazione del Centro Jazz di Torino, ad indirizzarmi verso l’esperienza lavorativa per me più importante, negli ultimi tempi: sono andata a un provino per la parte di conduttrice di questo programma scientifico per bambini, e mi hanno presa! Così ho interpretato per vario tempo il ruolo di una scienziata indiana di nome Vandana (Elena viene dallo Sri Lanka, ndr), che tramite un approccio molto empirico, pratico, cerca di avvicinare i bambini alle scienze e alla matematica. Non è stato facile come potrebbe sembrare: a scuola andavo maluccio nelle materie scientifiche e ho dovuto fare lo sforzo di approcciarmi io stessa ad una sfera del sa-
pere con cui prima non mi trovavo molto a mio agio.” Comunque, sembra molto soddisfatta di questo lavoro, che ha realizzato la sua grande capacità comunicativa e la sua bravura nei rapporti umani. Le chiedo che idea si è fatta, a distanza di qualche anno, del liceo che ha frequentato, e quanto la sua vita professionale successiva abbia corrisposto e corrisponda ai suoi progetti del periodo liceale. “In realtà non ho mai avuto ben chiara in mente un’idea precisa di cosa mi piacerebbe fare come lavoro. Ai tempi del liceo come ora, l’unica cosa che veramente mi importava era intraprendere una professione che mi permettesse di avere un contatto umano costante, di dare e ricevere continuamente. In questo senso, sono molto contenta di avere frequentato il linguistico, perchè lo studio di tre lingue straniere mi ha dato uno strumento in più per capire il diverso e comunicare, specie in ambito musicale (canto in un gruppo da molto tempo, e ho quindi un rapporto stretto con la musica). La mancanza di idee precise sul mio futuro mi ha causato una buona dose di insicurezza dopo la maturità, ma ora posso dire che l’importante è conoscere bene i propri punti di forza e insistere su quelli; a tutti potrà capitare di fare dei lavori che non soddisfano pienamente o che non sono quello che ci si aspettava. Ma non bisogna demordere, e prima o poi la realizzazione arriva.” Ha gli occhi luminosi di chi dice le cose perchè le ha provate sulla propria pelle, e non perché l’occasione lo richiede. Ed io, mentre mi allontano dopo averla salutata, mi sento di crederle in pieno. Michele, ex allievo 05/06
Le frasi famose dei film · E' soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare un'equazione logica. A beautiful mind · "Mio nonno fava i mattoni, mio babbo fava i mattoni, faccio i mattoni anche me' ma la casa mia dov'è che l'è?" Amarcord · Doc, ci vuole più rincorsa, non c'è strada sufficiente per arrivare a 88 miglia. - Strade? dove andiamo noi non servono...strade! Ritorno al futuro · "L'umanità teme sempre quello che non riesce a capire" X-Men · Una vera Ferrari! Questo è il giorno più
spettacolare della mia vita! Cars-Motori Ruggenti · “Chi ha parlato, chi cazzo ha parlato? Chi è quel lurido stronzo comunista checca pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del cazzo..." Full Metal Jacket · “Corri Forrest corri...” Forrest Gump · Manny: "Sei sicuro che sia la ragazza giusta per me?" Sid:"Si certo! Lei è uno spasso e tu neanche un pochino, quindi vi completate!" L'era glaciale 2-Il disgelo · La paura è la via per il lato oscuro. Star
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Wars (Episodio 1) · "Ti prego, ti prego, non ci uccidere. Ti prego baby, lo sai che ti amo. Non avrei mai voluto lasciarti, non è stata colpa mia. Davvero, sono sincero. Quel giorno finì la benzina. Si bucò un pneumatico. Non avevo i soldi per il taxi! Il mio smoking non era arrivato in tempo dalla tintoria! Era venuto a trovarmi da lontano un amico che non vedevo da anni! Qualcuno mi rubò la macchina! Ci fu un terremoto! Una tremenda inondazione! Un'invasione di cavallette!". The blues brothers Da www.ilcineforum.it/frasi/ Giulia 2A/S
La Freccia Nera Ebbene sì, lo hanno nuovamente riproposto e anche stavolta ha avuto un grande successo: lui e lei, prima nemici e poi innamorati, che combattono fianco a fianco per la libertà e per i diritti dei più deboli. Lei, che per rendersi irriconoscibile agli occhi degli avversari, si taglia i capelli e si veste da uomo. Lui: bello e tenebroso, che tra un combattimento con la spada e un’emozionante galoppata incontra il primo vero amore. E’ questa la trama della fiction di sei puntate proposta da Canale 5: “la Freccia nera”, ambientata nel Trentino del 1400. Protagonisti sono il giovane Marco di Manforte (Riccardo Scamarcio), figlio del nobile e defunto Riccardo, e la bella e coraggiosa Giovanna (Martina Stella), i cui genitori sono misteriosamente scomparsi quando lei era ancora piccola. Marco è stato adottato da Raniero di Rottenburg (Ennio Fantastichini) che, insieme al Barone di Castelrovo, guida lo schieramento dei principi fedeli all'Impero, in lotta contro quelli legati al Papato, capeggiati dal vescovo di Bressanone, Cusano. Marco s'imbatte per la prima volta in Giovanna durante una battaglia: infatti la giovane, abile arciere, si era travestita da soldato per difendere Cusano, che considerava quasi come un padre; appunto per questo Marco non s’accorge che è una ragazza e la fa prigioniera. In seguito i due s’alleeranno per porre fine all’accesa rivalità fra le due famiglie e si conosceranno meglio… ma questo sceneggiato è la versione rivista e corretta di quello proposto nel lontano dicembre 1968, quando Loretta Goggi e Aldo Reggiani interpretarono Joanna Sedley e Dick Shelton. La colonna sonora di queste 7 puntate che ebbero un’audience pazzesca (le guardarono più di 16 milioni di telespettatori!)divenne un tormentone e, forse, qualche genitore o addirittura qualche nonno potrebbe ancora ricordarla… fatemi sapere! A sua volta, questa storia è tratta dall’omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson. A far da sfondo alle vicende dei due giovani c’è l’Inghilterra del XV secolo quando, finita la Guerra dei Cent’anni, le due famiglie degli York e dei Lancaster diedero inizio ad una sanguinosa guerra civile, la Guerra delle due Rose, chiamata così perché i simboli delle casate erano rispettivamente una rosa bianca e una rossa. Un consiglio, non solo per chi ha solo visto la fiction, ma anche per chi, sentendo parlare di questa storia, ne è rimasto incuriosito: leggete il libro, perché è affascinante, avvincente, spiegato bene e non troppo pesante; una lettura da fare quando ci si sente un po’ giù e si ha voglia di ricevere emozioni forti che, in alcuni casi, ti fanno piangere… provare per credere! Silvia 2°A/l
Simbolismo e immaginazione Nel Medioevo i punti di riferimento dell’identità cittadina, oltre alle bandiere e agli stemmi, erano gli edifici religiosi come la cattedrale, simbolo della comunità cittadina. Anche le mura che difendevano la città avevano carattere simbolico, perché separavano lo spazio organizzato dal mondo esterno, come la foresta, che, con il suo silenzio appariva come il regno del meraviglioso e del mistero, popolato da diavoli, streghe, briganti, ma anche da santi ed eremiti. La foresta, quindi, era anche uno spazio abitato da un’umanità marginale e sfuggente, dove era possibile sperimentare forme di società diverse come i fuorilegge della foresta di Sherwood in Inghilterra, regno di Robin Hood, che ci offre una visione di essa intesa come luogo di libertà, scelto per sfuggire dal potere monarchico e feudale. La foresta può quindi anche essere la sede di un’utopia. Il mondo, come allegoria del divino, caratterizza il modo di porsi dell’uomo medievale nei confronti della realtà che lo circonda; infatti vede nel mondo un insieme di simboli, perché esso è opera di Dio è quindi in ogni elemento c’è la sua impronta. Hanno anche valore simbolico le cose create dall’uomo, che viene inteso come microcosmo, cioè in esso si trovano trasfigurati tutti gli elementi del cosmo. Il corpo umano è sintesi della perfezione geometrica. Gli uomini del Medioevo erano divisi fra Dio e satana. Il diavolo ebbe un ruolo fondamentale nell’immaginario medievale. Si tratta di una presenza costante, che rappresenta il principio del male e aiutava a spiegare le più strane vicende di questo mondo. Per gli uomini del Medioevo il male si manifestava sotto molteplici forme: da persecutore, sotto un aspetto terrificante a seduttore, prendendo le sembianze di una giovane di grande bellezza. Naturalmente l’immaginazione del Medioevo non fu una realtà immobile nel tempo, ma ciononostante l’attitudine a vedere il mondo esterno popolato da simboli e a cogliere il significato riposto delle cose restò sostanzialmente operante per tutto il millennio medievale. Federica 3A s 16
Intervista doppia “La scuola che vorrei” Nello scorso numero del giornalino è stata aperta una discussione sulla “Scuola che vorrei”. Abbiamo deciso di approfondire alcuni punti tra i più interessanti con un’intervista doppia alla professoressa Chiara Povero ed agli studenti Federico Gennaro, Gioachino Roberti della II B classico e Milena Petrarulo della III B Spp. Secondo voi quali sono le materie più interessanti, quelle che si potrebbero approfondire in quinta? Prof.ssa: Non si può fare una classifica, perché l’importante è approfondire lo studio delle materie di indirizzo per completare la formazione liceale. Federico: Storia, perché ci aiuta a capire di più la società odierna. Gioachino: Le materie scientifiche. Milena: Filosofia, perché è una materia che ci aiuta a riflettere sul “Perché?” degli avvenimenti. Non avere compiti durante le vacanze è uno dei desideri della maggior parte degli studenti. Qual è la vostra opinione al riguardo? Prof.ssa: Premesso che le vacanze devono essere un periodo di riposo e di divertimento, non devono però diventare una fase nella quale il cervello va in “pensione”. I compiti devono essere fatti ma, soprattutto, bisogna leggere. Federico: E’ giusto! Le vacanze sono fatte per riposarsi e non per caricarsi di compiti. Fino ad un certo punto vanno bene, ma non bisogna esagerare. Gioachino: Secondo me i compiti sono importanti, perché servono come allenamento. Milena: Un po’ di esercizio mentale è essenziale anche durante le vacanze, però troppi compiti sottraggono il tempo che potremmo dedicare ad attività più piacevoli.
Il disagio degli studenti
Trimestre e Pentamestre, sono la soluzione
Avete idee o progetti per migliorare la scuola? Prof.ssa: Servirebbe “colorare” di più la scuola con disegni e produzioni degli allievi. In più mi piacerebbe poter usare delle lavagne con i pennarelli. A livello dei docenti vorrei maggiore trasparenza, sincerità collaborazione e voglia di fare, badando innanzitutto alla crescita dei ragazzi. Federico: Vorrei una palestra più grande perché in quella attuale si sta troppo stretti. Sembra di essere al mercato! Gioachino: Vorrei più attrezzi sportivi. Milena: Bisognerebbe mettere delle tende decenti. Quelle che abbiamo è già tanto definirle tende. Poi mi piacerebbe avere dei sottobanchi. Ancora una cosa, i voti non potrebbero partire dal 5?
Cosa ne pensate del sabato a casa, anche se ciò comporterebbe avere più pomeriggi? Prof.ssa: Non saprei, uno svantaggio sarebbe quello di concentrare tutto il programma in un arco di giorni più ridotto, mentre un vantaggio è avere un giorno in più per riposarsi. Federico: Sì, anche se il pomeriggio può risultare più pesante preferirei avere il sabato libero. Gioachino: No, perché preferisco stare a casa il pomeriggio. Milena: Avere il sabato libero sarebbe stupendo ma il solo pensiero di fare più pomeriggi e, di conseguenza, mangiare più panini al posto di una buona giusta? pastasciutta con il ragù mi fa dire di no.
Con questa lettera credo (e spero) di poter parlare a nome della maggior parte degli studenti del Porporato e, soprattutto, mi sembra l’ultimo strumento che abbiamo a disposizione per “lamentarci” un pochino su ciò che succede in questa scuola negli ultimi tempi. Purtroppo si sa che dopo la “sperimentazione” che l’anno scorso è stata fatta di dividere l’anno scolastico in trimestre e pentamestre, nonostante il disagio che noi tutti abbiamo provato, quest’anno si presenta nuovamente la medesima situazione. A questo punto io dico: “sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico”. La conseguenza a questo punto quale è stata? Di avere un sovraccarico di lavoro che sinceramente trovo a dir poco eccessivo, anche perché non si può pretendere dagli studenti 1-2 verifiche al giorno (tutti i giorni) e poi essere sorpresi che lo stesso studente non raggiunga buoni risultati in tutte le materie o che, peggio ancora, debba stare a casa a studiare per il giorno dopo. Allora, visto che lo studente ha il diritto di studiare cerchiamo di farlo al meglio. E.L. 17 17
Qualcuno afferma che le gite scolastiche siano poche. Cosa avete da dire al riguardo? Prof.ssa: Da docente non ho mai avvertito questa mancanza di gite. In più esse dovrebbero avere un valore formativo e non solo di divertimento. Federico: sarebbe bello fare più gite, ma senza esagerare. Gioachino: secondo me le gite sono troppo corte. Bisognerebbe farle di almeno una decina di giorni. Milena: Penso che a noi studenti piacerebbe che la scuola fosse una gita perenne, ma siccome questo non è possibile, bisogna sapersi accontentare. Sarebbe una buona idea quella di usare dei computer portatili, al posto dei comuni quaderni, per prendere appunti? Prof.ssa: Sì, peccato che i costi siano insostenibili. Federico: No, io preferisco scrivere a mano perché sono abituato alle classiche carta e penna. Gioachino: Sarebbe una buona idea, però i computer costano troppo. Milena: Sì, perché si porterebbe solo un peso al posto dei vari libri e quaderni. Lidia Comparetto III B Spp
Film Forum Cineforum d’istituto
Diariolando
Dopo l’inizio del percorso riguardante i film di Woody Allen, il cineforum continua con due film d’animazione di Tim Burton . Il primo di questi due lungometraggi, “The nightmare before Christmas” (1993), verrà proiettato l’11 dicembre, non a caso sotto il periodo natalizio. “La sposa cadavere”(2005), invece, lo vedremo il 22 gennaio. Nonostante 12 anni di distanza, la tecnica utilizzata è la stessa in entrambi i film: il regista ha usato un inconfondibile stile dark, ironizzando su cose (come Halloween o l’aldilà) da sempre ritenute nell’immaginario comune macabre, cupe e oscure, rivalutandole in chiave comica. Sono film che meritano di essere visti sia per lo stile non convenzionale sia per la trama insolita, infatti, nonostante siano due cartoni animati, emozionano e trasmettono il loro messaggio sia a grandi che a piccini. Sperando che questi due film vi piacciano, vi auguriamo Buone Vacanze e Buon Natale!!!
Nadi, Ele & Gio’ III A\L
Vagando tra le pagine di un diario… frasi tratte dall’agenda “DIVENTONE 2006/07”, barzellette tratte dal “Diario di SuperZip 1997/98” Sei diventato qualcuno quando ti accorgi che non vorresti essere nessun altro. Anonimo Ogni nave in porto è sicura. Ma questo non è lo scopo per cui è stata costruita. John A. Shedd Il mio spettacolo è stato un grande successo. Gli spettatori un fallimento. Ashleigh Brilliant Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi. William Shakespeare Quale giraffa non se la passa tanto bene? - Quella che è nei guai fino al collo! Cosa fa un elettricista quando ha sete? - Beve acqua corrente! ANNUNCI Marito abbandonato dalla moglie stufa: muore assiderato. Complesso musicale cerca batteria: altrimenti il pulmino non parte. Smarrito bambino di dieci anni. Segni particolari: graffia, morde e tira sassi. Chi lo avesse trovato è pregato di tenerselo. Con mille ringraziamenti. Alice 2B/Cl
“La sposa cadavere”
“La sposa cadavere” di Tim Burton non è solo un film di animazione, è una simpatica storia d’amore tra due giovani di un villaggio europeo del XIX secolo. Lui, Victor, è un ragazzo molto timido e insicuro, figlio di una ricca famiglia borghese che aspira ad acquisire un titolo nobiliare e per questo ha deciso di far sposare il ragazzo con Victoria, la giovane figlia di una famiglia nobile ma in
rovina. I due giovani si incontrano per la prima volta il giorno della prova del matrimonio e, incredibilmente, si innamorano subito l’uno dell’altra, ma Victor è talmente impacciato che non riesce nemmeno a ricordare la formula matrimoniale e per la vergogna scappa nel bosco vicino al paesino. Qui riesce finalmente a pronunciare l’intera formula e nel farlo infila l’anello nuziale a quello che apparentemente sembra il ramo di un albero, ma improvvisamente una mano lo afferra e lo trascina con sé nel mondo dei morti e lui si
ritrova sposato con un cadavere. Mentre cerca di capire se c’è un modo per tornare dalla sua amata, scopre che l’aldilà è molto più allegro, divertente e spensierato di quanto non lo sia il mondo dei vivi, anche se ci sono degli inconvenienti, come per esempio avere un verme sdentato al posto del cervello o essere ridotti a scheletri “viventi”. Victor non può aspettare, deve tornare dalla sua Victoria, che intanto rischia di dover sposare un altro uomo, ma non sarà facile, perché la sua nuova sposa non vuole perderlo. Questo film d’animazione, nel classico stile dark di Tim Burton, colpisce per la dolcezza di una storia in cui si incontrano due mondi molto diversi e in cui viene capovolto l’immaginario comune che vede il mondo dei morti oscuro e tenebroso, ma non solo: è anche la storia di un amore sincero che cresce nelle difficoltà e riesce a superare l’ipocrisia del proprio mondo, attraverso il quale anche chi dall’amore è stato deluso può trovare la pace. La trama de “La Sposa cadavere” non è assolutamente scontata come può sembrare, anzi stupisce e merita di essere vista, lasciando che ci porti in un “altro mondo”. Gio’ 3A-L
“The nightmare before Christmas” In una radura nascosta, non si sa dove e non si sa quando, ci sono delle strane porte: sono la via per raggiungere i mondi delle feste (il Natale, il Ringraziamento, la Pasqua..). Nel mondo di Halloween, oscuro e tetro, è il 1° novembre e si sta facendo grande festa; l’organizzatore, Jack Skeletron, viene portato in trionfo dalla folla di mostri, spettri streghe e vampiri, mentre in un angolo lo osserva la timida bambola Sally, troppo timida per confessare a Jack, re delle Zucche, i suoi sentimenti. Il giorno seguente, il sindaco dalla doppia faccia (letteralmente!), entusiasta, va a casa di Jack per iniziare la progettazione del prossimo Halloween, ma lo scheletro è sparito: infatti nessuno sa che lui, ormai stanco e depresso, vuole cambiare stile; vagando per il bosco, trova le magiche porte: decide così di entrare nel mondo del Natale, e gli viene in mente una pazza idea… Ele 3A-L 18
I film in arrivo Ancora una volta ecco le novità del grande schermo…
rischia di essere uccisa.
Il primo dicembre è uscito Conciati per le Feste. Il periodo natalizio è il migliore per Steve Finch, purtroppo Sempre il 15 dicembre il nuovo vicino, Buddy Hall, farà di tutto per decorare la esce l’attesissimo film sua casa con più luci del vicino…. di Neri Parenti, Natale a New York. Per chi vuole rimanere bambino per Natale, consiglio di Questa volta, il cast è andare a vedere Happy Feet, la storia di Mambo, un ambientato interamenpiccolo pinguino stonato che vive in una comunità dove te nella Grande Mela, tutti sanno cantare. dove ne combineranno Però il nostro protagonista sa ballare il tip tap e, con come sempre di tutti i l’aiuto di alcuni suoi amici, cercherà di conquistare Glo- colori….non perdetelo!!! ria…è in tutti i cinema dal primo dicembre! ATTENZIONE! Finalmente il 7 dicembre esce il tanto atteso horror Non Dal 25 ottobre è disponibile il DVD del film di debutto Aprite Quella Porta: l’Inizio. del rapper 50 Cent, Get Rich or Die Tryin. In America Due amici con le rispettive ragazze decidono di partire ha avuto un successone e quest’estate è stato possibile per il Vietnam, ma prima organizzano un altro viaggio vederlo in pochi cinema italiani. per stare insieme. Durante il tragitto hanno un incidente Parla, a grandi linee, della vera storia di 50 Cent: dopo e sono costretti a fermarsi in una casa che si rivelerà una sparatoria che gli costa quasi la vita, il rapper ripentutt’altro che accogliente. sa alla sua infanzia vissuta da orfano tra le strade del Bronx, allo spaccio di droga e la salvezza nel mondo Il 15 dicembre uscirà Dejà Vu-Corsa Contro il Temdell’hip hop. po, il regista è lo stesso di “Top Gun”, Tony Scott, che Prossimamente lo vedremo in un altro film che probaritorna con una nuova storia mozzafiato: un agente fedebilmente uscirà nel 2007. rale deve salvare un’affascinante e misteriosa donna che Jodie 3A/L
Musica e danza medievale La musica medievale è caratterizzata da due diversi filoni, uno sacro, quello dal canto gregoriano, ed uno profano, quello dei trovatori e dei trovieri. Con “canto gregoriano” si intende tutto il complesso della musica fiorita durante il Medioevo in seno alla chiesa, dalle origini del cristianesimo fino alla nascita della polifonia. La musica vocale monodica, inquadrata negli schemi della liturgia cattolica si diffuse rapidamente nei paesi europei, specialmente in Inghilterra, Francia e Svizzera, dove predicatori e sovrani, come ad esempio Carlo Magno, l’accolsero per mostrare la loro appartenenza alla religione cristiana. Accanto alla musica di chiesa, e in antitesi ad essa,nacque nell’alto medioevo anche un genere musicale popolare, di cui però non abbiamo testimonianze se non indirette, da testi di condanna da parte del mondo ecclesiastico. Tale musica era cantata dai saltimbanchi, probabilmente discendenti dagli istrioni del mondo latino. Un esempio sono i Carmina-Burana, una raccolta di canti goliardici, nei quali però già si può notare come alla lingua di stato si mescolino progressivamente elementi delle nascenti lingue volgari. È in questo contesto che nacquero le prime canzoni profane totalmente in lingua volgare. I temi principali di queste canzoni erano l’adorazione della donna con artificiose espressioni di omaggio cavalleresco. Esse venivano spesso diffuse dal giullare o dal menestrello, sorta di cantore o giocoliere ambulante, con l’aedo che tipicamente si accompagnava con qualche strumento a corda come ad esempio la cetra. Verso la fine del Medioevo si diffuse il primo tipo di musica polifonica, di cui abbiamo esempi sottoforma di contrappunti, ballate e madrigali. La musica celtica è una musica che ha origine nei paesi di lingua celtica (Irlanda,Scozia,Galles,Bretagna,Galizia) o che provenivano da zone che hanno subito l’influenza della cultura Celtica, ma soprattutto si identifica una particolare genere musicale, uno stile in cui la linea melodica prevale sugli elementi armonici creando sonorità ed atmosfere uniche. Invece la danza medievale ha movimenti e coreografie che possono essere balli in cerchio, danze professionali , a catena aperta che si snodano passando sotto l’arco formato da una coppia che, a braccia levate, si tiene per mano, come nel celebre affresco di Ambrogio Lorenzetti, nel palazzo pubblico di Siena. Nel Medioevo la danza non era solo un passatempo, un divertimento, una tecnica di corteggiamento o una forma ludica. In quelle coreografie geometriche, nella matematica corrispondenza musica-passo, c’è tutta la poesia e la concretezza del Medioevo. Jessica 3 A Soc 19
Lettere alla redazione Il corso di difesa personale al Porporato "L'Iride Club Dojo Snidai”, società sportiva federata UISP settore Karaté stile Shotokan " ha aderito al progetto di “Difesa personale” che è stato svolto anche presso il Vs. istituto. L'obiettivo del corso è stato di dare all'allievo le basi delle tecniche di liberazione da prese, la schivata da attacchi e qualora occorra la capacità di applicare i principi di reazione attiva per volgere una situazione negativa a proprio favore e consentire l'allontanamento dal problema. Altro risultato che si è cercato di ottenere è stato di dare convinzione e fiducia nella propria capacità reattiva utilizzando con fantasia tutte le normali cose che abitualmente portiamo appresso, ad esempio i tacchi delle scarpe a distanza ravvicinata sono micidiali, i punti sensibili della mano consentono di far capire all'eventuale disturbatore che non è il caso di proseguire, la borsetta è ottima per portare cose personali ed è formidabile come oggetto di dissuasione e così via. Queste semplici tecniche sono state prese da diversi stili di arti marziali, dal Karaté che dal nostro punto di vista è il top delle tecniche difensive e qualora occorra offensive, dall’Hapkido arte Coreana di recente sviluppo, dal Quin Na cinese che è la base dell'addestramento utilizzato dall’Accademia di polizia del Popolo cinese. Queste tecniche sono semplici, ma occorre provarle molte volte per avere l'automatismo della reazione e Chi è veramente libero? Noi popoli liberi della Terra di applicare quella più appropriata nelle situazioni reali. crediamo che sia libero solo Mezzo. Ma non è solo, per- In cinque lezioni si possono indicare i sistemi standard colui che riesce a chiudere ché lungo il suo cammino che sono come le lettere dell'alfabeto, ma per poter gli occhi, volando sulle ali viene affiancato da un grup- scrivere in modo sciolto, combinare le singole lettere della fantasia. Solo nei so- po di fedeli compagni che in parole e dare senso compiuto al pensiero occorre gni siamo liberi di essere hanno il compito di aiutarlo esercizio (la medesima cosa serve per la difesa persochi veramente siamo, senza a sorreggere il peso nale). Avere le basi è fondamentale, ma solo l'esercizio impedimenti e restrizioni. dell’Unico. costante permetterà di utilizzarle in modo corretto ed “Tutti hanno un paio di ali, Insomma, tutti coloro che efficace. ma solo chi sogna impara a non attendono altro che la La difesa personale non è attacco o rissa, è difesa e volare” Jim Morrison scris- corrente giusta per spiccare come tale deve essere commisurata al pericolo evense queste parole, cariche di il volo non hanno che da tualmente corso, senza prolungare il contatto neppure speranza e di desiderio di aprire la porta sul magico un istante oltre il necessario. La migliore protezione volare, di aprire le ali e di mondo di Uomini, Elfi, Na- personale sta solo in piccola parte nella nostra capacità ni, Stregoni, Hobbit e Orchi. di difesa, la parte di maggior spessore sta nel nostro diventare ciò che siamo. Io e Karin siamo Aragorn e Per coloro cui l’ardimento comportamento, fermo, corretto, attento alle diverse Legolas, valorosi guerrieri e scema all’idea di una sì lun- variabili ambientali legate ai posti che frequentiamo. fedeli amici nel libro più ga lettura, un aiuto è apporSperando di aver raggiunto gli obiettivi previsti Dojo bello che abbiamo letto: “Il tato dalla bellissima versio- Snidai ringrazia gli insegnanti per l'accoglienza e gli alSignore degli Anelli” di ne cinematografica firmata lievi per la disponibilità a provare e riprovare in modo John Ronald Reuel Tolkien. Peter Jackson. Le locations allegro e costruttivo. L'Iride Club Dojo Snidai Basta aprire la prima pagina Neo Zelandosi sono super(di un tomo enorme, lo sap- be, così come la colonna piamo!), e davanti agli oc- sonora, a tratti forte e maechi si apre un mondo dove stosa, a tratti dolce e magiA-NEW-LOT: agnolotti l’amicizia, l’amore e la fe- ca. deltà sconfiggono l’odio, il Insomma, non possiamo dir- BOOK-IN-DOOR: boccuccia d’oro vi di più, per non rovinarvi BRASS-A-LET: braccialetto razzismo, la violenza. Frodo, un giovane Hobbit, il libro e il film, che in ogni MAN-A-CALL: “mani addosso”, aggressione fisica abbandona la sua ridente pagina o sequenza racchiu- CAN-SOON: canzone patria per affrontare un lun- dono una sorpresa. Conclu- CHESS: gabinetto go viaggio, attraverso peri- diamo dicendo che solo tuf- COW-SET: calzino coli, luoghi misteriosi, verdi fandoci a capofitto nella no- COUNT-TOUCH: esclamazione di meraviglia CREAM-IN-ALL: criminale pianure, alte montagne e stra fantasia sapremo trovaFEW-LEAN: ragazzino maestosi palazzi, per gettare re dentro di noi il coraggio I: aglio nella voragine del Monte di guardare il mondo con gli LIGHT: latte Fato l’Unico Anello, il ma- occhi di chi veramente sia- MET-HE-COOL-WHOSE: meticoloso gico monile forgiato da Sau- mo. PASS-TEA-SOON: pasticcione ron, araldo del Male, per Buona lettura e/o visione PAT-A-TRUCK: grosso guaio porre il suo giogo su tutti i Gaia IB/cl e Karin 3°A/soc THEETH-SAYS-FALL!: tu sei pazzo! Nadia IV C gin
Il signore degli anelli
Dizionario inglese piemontese 2
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Lettere alla redazione I nomi più diffusi tra gli studenti del Porporato Tra le ragazze Giulia Federica Sara Chiara Francesca Martina Valentina Ilaria
51 45 45 43 35 35 29 28
Patrizia Assunta Clorinda Joselito Erica Jhoana Corinna ATatiana Wi-
sella Camilla Leontine Horia Bustine Brisette Jhane Charlotte Touria Yongsuo Zuleika Margherita Giuseppina E i nomi unici Krissy Ester Verdiana Oana Mihaela Ritika Fanny Alexandra Kassandra Anita Nazarena Isotta Esdra Roraima Vittorio Amedeo Carlo Maria Alfonso Adriano Mayerlheng Ysabel Ana Maria Andreea Giuditta Gioacchino Isidora Anabianca Weiya Heloise Maya Maria Soledad Nicla Nadia e Michela IV C gin Tra i ragazzi Andrea 16 Matteo 8 Francesco 8 Simone 6 Fabio 5 Luca 5
Dizionario inglese-piemontese 1 Pensavate che ci fossimo dimenticati di voi, vero? E invece il dizionario INGLESE-PIEMONTESE esce di nuovo con il secondo numero di O.d’U. più inglese e più piemontese che mai. . COW-SET: calzino;( SEE-COW-SET-SOON-BAY: questi calzini sono graziosi) COWS: calcio, pedata ( singolare e plurale) CREAM-IN-ALL: criminale, delinquente CUT-IN: bacinella DO-REST: d’altra parte DO-SET: vino Dolcetto (BOONE’S-DO-SET-SEA: è buono questo dolcetto) FLIP: Filippo; dim: FLIP-HOT GREASE: grigio, spento HARRY’S-PET: rispetto a…. HE-CORN: le corna LOOK-AT: lucchetto LIGHT: latte PET: flatulenza POLITIC-HUNT: politicante POOH-LAST: pollo POOH-SET: tombino POOR-TALL: portale, varco di una certa larghezza HOME: uomo Margherita IIIA/Cl
I primini: “Non è assolutamente vero che ce la gaggiamo!!!” La scorsa edizione del giornalino per noi ragazzi di prima è stata la prima che abbiamo avuto l’onore di leggere da quando siamo in questa scuola; a parere di tutti (o quasi) è interessante e allo stesso tempo simpatico, con alcune rubriche che trattano temi d'attualità e altre più scherzose e divertenti. Tuttavia siamo rimasti un po' delusi e sorpresi dalle considerazioni fatte dai ragazzi più grandi nell'articolo scritto su di noi; anche se alla fine ci sono dei commenti positivi, le parti in cui veniamo definiti come "quelli che si comportano come se sapessero già tutto e fossero sempre stati in questa scuola" e "quelli che fumano e se la gaggiano" non ci rispecchiano affatto (soprattutto l'espressione "se la gaggiano"). Abbiamo quindi deciso di rispondere spiegando il nostro punto di vista, cominciando dall'argomento fumo. A noi non sembra così rilevante sulle nostre personalità il fatto che alcuni di noi fumino, anche perché, a nostro parere, c'è chi fa di peggio senza "subire condanne" e, comunque, noi e nessun altro giudichiamo male le ragazze ed i ragazzi di seconda, terza, quarta e quinta che fumano. Ora viene il punto che ha suscitato in noi un po' di rabbia leggendolo e che quindi ha fatto nascere l'idea di questa risposta: non è assolutamente vero che ce la gaggiamo!!! Non siamo riusciti a capire quale sia l'aspetto del nostro comportamento che dà motivo di crederlo, però ci teniamo a dire che non crediamo di essere in questa scuola da sempre, anzi, cerchiamo di orientarci tra lo studio, gli amici e i pochi minuti di intervallo che abbiamo a disposizione durante le nostre giornate come meglio riusciamo e non ci crediamo migliori (né peggiori) di nessuno. Gloria e Jessica, 1B/Ling 21