Onda d'urto Ottobre 2006

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ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno IX, n.1, Ottobre 2006 www.liceoporporato.it/onda/onda_d'urto.htm

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Indice:

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Ganesh Bollywood Il flusso culturale globale pg. 2 Papa, Internet e Com. La tigre e il dragone pag. 2 Incontro/scontro culture La famiglia Tata pag. 3 Viaggiare, viaggiare...

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pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 5 pag. 6

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I viaggi della speranza Porpy e razzismo 7 in condotta Accoglienza & Primini Giornata della pace 1

pag. 7 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 10

ins. resp. antonio denanni

o g

Artisti e campioni Splash Test divertentissimo Film Forum Libri&musica

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pag.11 pag.12 pag.13 pag.14 pag.15

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La scuola che vorrei pag.16 PhotoForum pag.17 Tutti gli studenti pag.18-19 Cosa fanno gli ex pag.20 Lettere alla redazione pag.21


Il flusso culturale globale Tutti noi viviamo in un’epoca sempre di più caratterizzata dalla crescente mobilità di persone, di idee, informazioni e merci, contribuendo a formare ciò che viene chiamato il “flusso culturale globale”. “La figura del migrante - ha scritto qualcuno - appare oggi come la più adeguata per descrivere noi stessi e i nostri contemporanei”. All’interno di questa grande mobilità e di questo flusso culturale globale il continuo incontro e scontro tra le differenti culture si offre, da una parte, come crogiolo per la formazione di nuovi immaginari collettivi, di modelli e di idee che assumono connotati “globali”. Dall’altra, è portatore di una poderosa spinta eversiva, che scardina i consolidati schemi culturali tradizionali e le strutture che su di essi si fondano (stato, scuola, famiglia, religione, politica). In questo scenario mondiale un ruolo sempre più importante lo sta assumendo il sud-est asiatico, con le due grandi potenze, l’India (1,1 miliardo di abitanti) e la Cina (1,5 miliardi). È pensando a queste due grandi potenze emergenti, la tigre e il dragone, che probabilmente domineranno economicamente e culturalmente il futuro, che abbiamo costruito questo primo numero del nostro giornale Onda d’urto. Buona lettura. La redazione

L’impero di Cindia che dominerà il mondo

La tigre e il dragone Cina, India e dintorni: la superpotenza asiatica da tre miliardi e mezzo di persone Cindia (Cina+India), questo è l’acronimo inventato dal giornalista Federico Rampini per il continente che accoglierà il nuovo baricentro sociale, economico e politico internazionale. La Cina e l’India, l’impero del Dragone e quello dell’Elefante, un regime politicamente totalitario da un miliardo e 300 milioni di persone e una democrazia da un miliardo e 100 milioni di abitanti: 1/3 della popolazione mondiale risiede in queste due nazioni. Tra questi due paesi, però, c’è una differenza abissale: mentre la Cina è il più autorevole

Diariolando Frasi tratte dall’agenda “DIVENTONE 2006/07”, barzellette tratte dal “Diario di SuperZip 1997/98” Sei diventato qualcuno quando ti accorgi che non vorresti essere nessun altro. Anonimo Ogni nave in porto è sicura. Ma questo non è lo scopo per cui è stata costruita. John A. Shedd Il mio spettacolo è stato un grande successo. Gli spettatori un fallimento. Ashleigh Brilliant Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi. William Shakespeare Quale giraffa non se la passa tanto bene? Quella che è nei guai fino al collo! Cosa fa un elettricista quando ha sete? Beve acqua corrente! ANNUNCI Giovanotto bella presenza cerca ragazza proprietaria di un trattore, scopo matrimonio. Pregasi inviare la foto del trattore. Marito abbandonato dalla moglie stufa: muore assiderato. Complesso musicale cerca batteria: altrimenti il pulmino non parte. Smarrito bambino di dieci anni. Segni particolari: graffia, morde e tira sassi. Chi lo avesse trovato è pregato di tenerselo. Con mille ringraziamenti. Alice 2B/Cl

modello di Stato autoritario, funzionale e modernizzatore, che ha saputo portare 300 milioni di persone a uno stato di benessere, l’India, ex colonia britannica, è un esempio di pluralismo e di tolleranza unico, la democrazia più vasta del pianeta. Inoltre sta diventando una nuova grande potenza economica, tanto che le principali aziende americane (persino Microsoft!) ed inglesi hanno deciso di realizzare nel territorio indiano alcuni servizi fondamentali. Per millenni Cina e India sono stati i paesi più ricchi e avanzati, hanno primeggiato nella scienza e nella tecnica, hanno creato alcune tra le più sublimi opere d’arte mondiali, hanno dato origine a grandi religioni e a importanti filosofie laiche. Adesso e nei prossimi anni vogliono ritornare al centro dell’attenzione; molto probabilmente ci riusciranno: secondo alcu2

ni studi, fra trent’anni Cindia produrrà il 42% del Pil mondiale…la partita del XXI secolo si gioca qui, nel nuovo centro del mondo. L’autore descrive con semplicità e passione la realtà di Cindia, soffermandosi sui problemi che la maggior parte della gente non accetta; vuole informare i lettori che la Cina, l’India e i loro dintorni non sono poi così lontani da noi…e ci stanno raggiungendo!!! Credo però che Rampini non si sia soffermato abbastanza sull’impero dell’Elefante, che ha situato nella prima parte del libro e poi trascurato… Sarebbe stato interessante un confronto diretto tra le due nazioni. Il libro è piacevole e scorrevole, molto interessante per chi vuole informarsi su ciò che ci circonda e sul futuro del nostro pianeta, che è poi il nostro futuro… Silvia 2° A/l Federico Rampini, L’impero di Cindia, Mondadori, 2006


Quando Tata non vuol dire babysitter

Una dinastia industriale più antica e ricca della famiglia Agnelli Un impero industriale ancora sconosciuto in Occidente La storia dell’impero Tata inizia nell’800 quando Nusserwanji Tata, proprietario di un piccolo negozio del centro di Bombay, decide di estendere i suoi commerci a livello regionale. Ma l’avventura e la crescita vera e propria della famiglia Tata hanno inizio con la commercializzazione internazionale del cotone, alla quale partecipa attivamente la comunità parsi. A metà Ottocento, Nusserwanji con la collaborazione del figlio Jamsetji, apre una filiale della Tata & Co. a Hong Kong: i prodotti maggiormente scambiati sono seta, canfora e cannella. Nel 1874 su iniziativa di Jamsetji Tata nasce l’industria tessile Tata. Da qui al dominio economico di tutta l’India il passo è breve. In pochi anni infatti su tutto il territorio indiano sorgono industrie Tata, che producono i beni di consumo più diversi, quali sapone, detersivi e gasolio. Inoltre nel 1932, a quasi un secolo di distanza dalla sua nascita, la Tata entra nel settore aereonautico con la Tata Airlines, trasformata poi nel 1946 nella Air India e privatizzata dal governo indiano. La Telco, oggi rinominata Tata Motors, fu fondata nel 1945 per produrre locomotive e altri prodotti meccanici. Ora la Tata Motors produce automobili per il mercato indiano di cui detiene una quota consistente producendo circa 3 milioni di automobili l’anno. La Tata Indica V2 è stato il primo veicolo completamente progettato e costruito in India, esportato anche in Europa e venduto sotto il nome di City Rover. La società nel 2004 ha comperato la divisione veicoli commerciali della Daewoo e nel settembre dell’anno passato ha siglato un accordo di collaborazione con la Fiat “per studiare la possibilità di cooperare in ambito automobilistico nelle aree di sviluppo, produzione, acquisti e distribuzione di prodotti”. In poche parole un modo per aumentare la produzione e ridurre sempre di più i costi che essa comporta. Tata & Sons è una tra le società più diversificate al mondo che influisce più di CocaCola o McDonald’s; composta da 93 società che operano in sette settori diversi, impiega complessivamente 220mila dipendenti e 2,8 milioni di azionisti, ha un fatturato equivalente al

2,9% del Pil indiano e presenta impianti di produzione in 25 paesi nei sei continenti che esportano in più di 140 stati. In India non c’è azienda, prodotto o servizio che non faccia parte del gruppo Tata: dal tè alle auto, dai telefoni alle assicurazioni, passando per la rete elettrica, i servizi informatici, gli hotel di lusso, estendendosi fino ad associazioni culturali e scientifiche. Tata è ormai lanciata nel grande universo della globalizzazione, ma al tempo stesso resta un pezzo di storia dell'India, essendo una tra le più antiche famiglie di parsi migrate dall’Iran nell’VIII secolo per fuggire alle invasioni arabe. Ratan Tata, ultimo ereditiere del gruppo e successore di Jehangir Ratanji Dadabhai “JRD” Tata, trova un impero composto da 93 società, debole economicamente per la liberalizzazione dei commerci avviata dal primo ministro Narasimha Rao, successore di Rajiv Gandhi. Ratan aveva diretto prima la filiale produttrice di camion della Telco, poi la Tata Industries, innovandola e rendendola sempre più hightech; infine, alla testa di Tata & Sons, trasforma e incentra il gruppo sui settori maggiormente gettonati sul mercato mondiale, come l’informatica e l’elettronica. Riesce a stringere alleanze commerciali con Imb, Dassault, Att e Mercedes Benz. Ed è proprio con questo colosso mondiale che la Fiat avrà a che fare. Un impero di quasi 140 anni, con domini in tutti i settori economici mondiali, tanto lontano da noi per cultura e storia quanto terribilmente vicino per economia e progresso. Gabriella 3 B L

Pachidermi con le luci di posizione A Nuova Delhi, in India, gli elefanti devono circolare con un catarifrangente sul posteriore e una lucetta di posizione sui finimenti intorno alla testa. Questo strambo provvedimento è stato adottato dalle autorità del luogo per ridurre il numero di incidenti tra pachidermi e automobili.

Ganesh, il dio elefante Nei testi sacri indiani vi sono diverse versioni sull’origine di Ganesh, ma la più popolare è quella che vede la dea Parvati creare Ganesh inizialmente come guardiano della sua intimità. Esasperata dal rifiuto del marito Shiva di rispettare le sue stanze private anche quando la dea si concedeva un bagno, Parvati decise di sistemare le cose una volta per tutte. Prima di recarsi al bagno la dea rimosse dal suo corpo la pasta di sandalo con cui si era cosparsa e con la stessa modellò la figura di un ragazzo. Con un soffio infuse la vita alla statua alla quale comunicò di essere sua madre e che il suo compito consisteva nel sorvegliare l'entrata mentre lei faceva il bagno. Presto Shiva, Signore della distruzione, si presentò all'entrata, ma il ragazzo lo bloccò impedendogli di raggiungere la moglie. Shiva, non conoscendo il ragazzo divenne furioso e lottò fino a decapitarlo. Parvati alla vista del figlio morto divenne furente e minacciò di distruggere i cieli e la terra per il suo dolore. Shiva riuscì a calmarla ed ordinò alle sue moltitudini celesti, ganas, di portargli il capo del primo essere vivente che avessero incontrato. E capitò per primo un elefante; la testa decapitata del pachiderma fu posta sul corpo del ragazzo e la vita fu nuovamente infusa in lui. A lui fu imposto da Shiva il nome Ganapathi, o capo delle schiere celesti, concedendogli che chiunque lo adorasse prima di iniziare qualsiasi attività. 3


Bollywood I film cinesi sempre più diffusi Sempre più spesso sulle locandine dei cinema notiamo visi dagli occhi a mandorla, titoli intriganti e registi dai nomi orientali: sono gli ormai diffusi film cinesi. Si possono considerare tre sottogruppi di film: quelli che quasi tutti amano, quelli che quasi tutti detestano e quelli che quasi nessuno capisce. Il primo gruppo è quello che si basa sulle arti marziali, spesso ambientato al tempo dei grandi imperi e che comprende i film più visti e famosi. Basti pensare al celeberrimo “La tigre e il dragone” , allo spettacolare “Hero” oppure al decisamente più scadente “The seven swords” . Il secondo gruppo invece include quelli che parlano della drammatica e pesantissima realtà cinese; sono quelli che ci fanno uscire dalle sale piangendo e affetti da un lugubre mutismo che permane per qualche ora: a partire da “Lanterne rosse” ad arrivare a produzioni minori come “La locanda della felicità” o “Addio mia concubina”. Ed infine c’è il terzo, il più ambiguo ma più affascinante, quello dei film incomprensibili, che hanno trame astruse e impossibili; talmente controversi o futuristici da essere considerati capolavori da alcuni e disprezzati da altri, per esempio “2046” o “Old boy”. Soprattutto in questa categoria incappiamo in un problema tutt’altro che indifferente: la distinzione dei personaggi. Non vi è mai capitato di tentare di distinguere una faccia pallida con occhi a mandorla e caschetto nero da un’altra faccia identica per tutta la durata del film? Accade spesso di accorgersi solo all’uscita del cinema che i protagonisti erano tre anziché due o addirittura che uno era donna anziché uomo! La soluzione a questi intrighi sta nell’allenamento, quindi vi consiglio di cimentarvi in questo campo passando le nottate ad ammirare le evoluzioni aeree dei personaggi, a deprimervi e a piangere davanti alle disgrazie altrui e a fissare con sguardo ebete lo schermo o a sbirciare gli altri spettatori nel tentativo di capire se anche loro non capiscono! Nadine 3AL

Con la curiosa parola Bollywood si indica l’industria cinematografica indiana, nata a Bombay. Il termine è una riuscita fusione tra Bombay e Hollywood; una presa in giro? Forse, soprattutto per l’industria statunitense, ma soprattutto un bel confronto fra l’industria dei film per eccellenza, Hollywood, ed una realtà sconosciuta ma sempre più potente. Bollywood è nata nella città di Bombay; città molto ricca, capitale economica dell’India e sesta metropoli più grande del mondo. In questo clima di prosperità e sviluppo, ma anche di mistero e leggende che caratterizza l’intero Paese, ha trovato il suo posto ideale il centro produttivo e distribuivo cinematografico di Bollywood. Lo sviluppo di questa industria risale agli ultimi anni del XIX secolo, infatti nel 1890 si svolgono le prime proiezioni. Dal 1913 si sviluppa il genere mitologico. Il cinema popolare hindi attraversa la sua epoca d’oro dagli anni ’40 agli anni ’60, in questo periodo vengono rappresentati i sogni, le ansia dell’India e le problematiche sociali di un Paese in trasformazione. Sono gli anni delle grandi dive, che rappresentano l’eleganza e la bellezza, ma allo stesso tempo sono eroine coraggiose. Questo cinema romantico lascia spazio ad una serie di film più avventurosi, freschi e spensierati, fino ad arrivare negli anni ’70 ad un cinema di eroi e ribelli. Con l’introduzione delle videocassette e delle serie televisive, anche Bollywood subisce il declino del cinema negli anni ’80. Nel decennio successivo l’attenzione si sposta sulle classi medio–alte e i film sono studiati soprattutto per un pubblico giovane e per il pubblico hindi emigrato all’estero. Attualmente la produzione di film è assai consistente, tanto da superare Hollywood: infatti nel 2003 a Bollywood sono stati prodotti 877 film, contro i 473 americani, L’industria cinematografica indiana può quindi 4

essere considerata la più grande del mondo: circa 3 milioni di dipendenti e un pubblico affezionato di 4 miliardi di persone. Sicuramente è meno conosciuta della rivale statunitense, ma non mancano gli scandali anche nel cinema indiano: attori e registi protagonisti di intrighi amorosi, religiosi e di spionaggio. Caratteristiche fondamentali del cinema hindi sono la musica e la danza, completate da paesaggi esotici (pensate che una delle località più frequentate per girare film è il paesaggio alpino, che per noi non ha proprio niente di esotico!!!). Per quanto riguarda la musica sono sorti, durante i 100 anni di questo cinema, musicisti molto qualificati e cantanti di eccezione, che prestano la loro voce agli attori, che cantano quindi sempre in playback. La danza, prendendo spunto da balli tradizionali e folkloristici, simboleggia il lato più sensuale e intimo, addirittura il più erotico, in una realtà in cui non è permessa la rappresentazione di qualsiasi forma di sessualità (quindi se un qualsiasi indiano guardasse un nostro film, rimarrebbe scandalizzato per il resto della sua vita!). Tra gli attori e registi cito: Dev Anand, Nargis, Ray kapoor, considerato una delle figure più importanti di Bollywood, più recentemente Kajol, Salman Khan. Sono nomi a noi completamente sconosciuti, ma che presto potremo sentire accanto agli artisti statunitensi. Nell’Asia più profonda, fino ad ora conosciuta attraverso l’immagine fantasiosa data dall’Occidente che disegna l’India come il Paese delle giungle, dei templi millenari e delle misteriose danzatrici del ventre, è nata così una grande industria cinematografica, ignota come il suo Paese, ma con tante e piacevoli sorprese e proprio per questo affascinante. Beatrice 3B L


Discussione durante l’ora di storia

Il discorso del Papa, Internet, la comunicazione globale viaggiare l’informazione ha assunto un aspetto “banale” solamente negli ultimi decenni. Infatti, credo che nessuno si stupirebbe se sentisse suo nonno ammettere di aver pensato che un “telefono senza fili” non sarebbe mai potuto esistere se non nella sua fantasia o se suo padre dicesse di aver visto per la prima volta un video-telefono solo sulle pagine di un fumetto di fantascienza. Ma ora no, ora è tutto diverso: ci video-chiamiamo, ci inviamo messaggi, foto, canzoni, comunichiamo tramite internet, seguiamo telegiornali trasmessi in paesi dove si parla una lingua diversa dalla nostra. Insomma, la nostra abilità nel trasmettere informazioni ha superato ogni limite. Naturalmente, come per tutte le cose, c’è da chiedersi se questo rappresenti un male o un bene. La risposta sembrerebbe essere scontata: non si può negare che la maggiore facilità nel comunicare abbia migliorato la qualità della nostra vita, numerosi sono i vantaggi che comporta il poter entrare in relazione con il mondo intero, rimanendo comodamente seduti sul proprio divano di casa. Ma, pensiamoci bene: non abbiamo più bisogno di camminare, perché alzare la cornetta è meno faticoso; non dobbiamo più andare a trovare qualcuno a casa, perché è sufficiente vedersi tramite WebCam, non è più necessario il “colpo di fulmine”, perché possiamo trovare l’anima gemella su internet; non necessitiamo delle armi per causare uno scontro tra religioni, ci basta accendere il televisore. Dunque la questione che si propone è un’altra: questo “comunicare facile” sta rendendo la nostra vita più semplice o sta contribuendo a privarla di alcuni caratteri fondamentali? Come direbbe il Manzoni:“(…) Ai posteri l’ardua sentenza”. Gioia II/A Cl

Ora di storia. Discutevamo riguardo un tema di grande attualità: il discorso rivolto da papa Ratzinger a tutta la comunità islamica. L’insegnante sottolinea la velocità con cui le parole pronunciate dal santo padre hanno attraversato il globo: probabilmente Benedetto XVI non aveva nemmeno terminato di parlare, mentre nel resto del mondo si era già pronti a difenderlo o a metterlo sotto processo. Impossibile evitare il paragone: cosa sarebbe successo se lo stesso discorso fosse stato proferito circa nove secoli fa, magari durante una crociata, e da uno stesso uomo di fede? Qui viene il bello, perché, probabilmente, non sarebbe accaduto proprio nulla. Esatto, proprio nulla. La mancanza di una reazione, però, non avrebbe dovuto essere ricondotta a una noncuranza da parte dei contemporanei, ma alla completa assenza di mezzi di comunicazione di massa. In simili circostanze, infatti, il raggio di diffusione del medesimo discorso non avrebbe potuto oltrepassare i confini della città di Roma, pertanto sarebbe stato difficile farlo divenire motivo di dibattito per persone che abitavano a migliaia di chilometri distanza. La cosa non può che far riflettere: nell’epoca in cui viviamo l’informazione viaggia, oramai, a una velocità straordinaria. La nostra generazione è in grado di mettersi in contatto con il resto del mondo in qualsiasi momento, spingendo la capacità di comunicare oltre qualsiasi confine immaginabile. Molte volte questo viene preso da noi in scarsa considerazione: riteniamo del tutto normale poter telefonare a parenti che abitano all’estero e non ci stupiamo quando qualcuno ci dice di aver ordinato un prodotto proveniente da un altro continente. Tuttavia, questa incredibile facilità nel far

Incontro-scontro tra culture Cittadini del mondo. Questa è un’espressione che tutti sentiamo, in qualche modo, appartenerci. Nell’era delle telecomunicazioni e di internet, ogni persona viene a contatto con realtà diverse e con persone diverse. I confini del mondo si sono ridotti a tal punto che un uomo in America può comunicare in tempo reale con uno a Sidney, ma ancora i nostri confini psicologici c’impediscono di vedere al di là delle apparenze. Nel 1600 l’uomo di colore era

guardato con disprezzo e sospetto e oggi, dopo quattrocento anni, si sente ancora parlare di razzismo. La nostra xenofobia ci impedisce di comprendere la fortuna che ci porta il poter entrare in contatto con differenti modi di pensare e di concepire la vita. Non intendo parlare di Giusto e Sbagliato, di Vero o Falso, ma solo di Profondità, Saggezza e Filosofia, gli elementi su cui poggiano i pilastri della Fede, dei Credo e delle Verità a cui ognuno si affida e in 5

cui ha riposto la sua vita. Per comprendere un uomo bisogna soprattutto rispettare lui e i suoi punti di vista, senza paraocchi o pregiudizi. Ascoltare umilmente le ragioni dell’altro, cercando di comprenderle e di farle proprie ci dona una ricchezza immensa e straordinaria, che può passare solo attraverso il rispetto, la comprensione e l’amicizia. Gaia De Marchi 1 B Cl


Le vacanze all’estero

Viaggiare, viaggiare, viaggiare!!! scommessa. Adesso per compiere il giro del mondo non occorrono più 80 giorni bensì 80 ore; 80 ore calcolando tutti i cambi d’aereo ma facendo comunque un viaggio comodissimo seduti su di un sedile per tutto il viaggio. Non è più come nei vecchi film in bianco e nero dove si vedevano lunghe code di automobili dirette alle spiagge liguri; sono molte di più le famiglie che per le vacanze estive prenotano un bel viaggio fino a qualche meta assolata o a qualche bella città artistica. Non è necessario allontanarsi molto! Basta andare a visitare la bella Francia con la romantica Parigi, e magari fare un salto al Louvre, o andare in America a vedere la Statua della Libertà, o ancora arrivare fino in Russia o in Cina ! Paesi diversi con culture diverse, cibi diversi, religioni diverse. Ogni posto è come un piccolo mondo da scoprire, da conoscere, con i suoi segreti e i suoi ritmi. Vi ricordate quando Cristoforo Colombo scoprì l’America? Immaginate il suo stupore quando incontrò gli indigeni! Avevano molte cose da imparare l’uno dall’altro; non bisogna dare per scontato il resto del mondo ma bisogna vederlo e cercare di conoscerlo, con una mente aperta e molta curiosità. Approfittiamo dell’opportunità che ci viene data, soprattutto noi giovani che siamo più predisposti degli adulti a fare lunghi viaggi! E perché non un bel viaggio in tenda? Come quando gli studenti giravano per tutta l’Europa in auto-stop ! Le vacanze all’estero non devo essere solo un momento di divertimento ma anche e soprattutto un modo per avvicinare mondi diversi e conoscere gli altri e se stessi un po’ meglio! Buon viaggio ! Karin Occhetti, 3 A sociale

Caraibi, Bahamas, Egitto, Cuba, Grecia, New York…che siate amanti della cultura, dello shopping, delle escursioni naturalistiche o semplicemente desideriate stare comodamente sdraiati sotto il sole in spiagge bianchissime e assolate vi basta prendere un aereo, un treno, o una nave per ritrovarvi in posti meravigliosi sotto ogni punto di vista! Tutto il mondo è collegato grazie alla tecnologia. Basta un email per comunicare con persone che vivono dall’altra parte del mondo, col cellulare chiamiamo e massaggiamo con persone che vivono in regioni d’Italia lontane dalla nostra; in sostanza comunicare e viaggiare non è mai stato più facile, veloce, e comodo di oggi. Vi ricordate libro “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne ? Phileas Fogg scommette 20.000 sterline contro i suoi compagni di club, somma che riceverà solamente se completerà il giro del mondo in 80 giorni. Le tappe sono: da Londra a Suez, poi Bombay, Calcutta, Hong Kong, Yokoha-

ma, San Francisco, New York, e infine Londra. Nonostante svariati ritardi egli riuscirà a vincere la

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I viaggi della speranza e della disperazione La migrazione è lo spostamento temporaneo o permanente di singoli individui o di interi gruppi da un luogo a un altro, sia all'interno dello stesso paese, sia verso un paese straniero. A seconda se considerate dal luogo di partenza o dal luogo di arrivo, le migrazioni si possono distinguere in: immigrazioni, emigrazioni e rientri (che indicano generalmente l'arrivo, la partenza e il ritorno). Per quanto riguarda invece la durata, le migrazioni si distinguono in stagionali, temporanee e definitive. Il fenomeno di cui l’Italia è particolarmente soggetta è l’immigrazione clandestina, non autorizzata di cittadini stranieri. Questo triste fenomeno provoca numerosi disagi a tutti coloro che ne vengono coinvolti. Gli immigrati clandestini devono seguire vie illegali per raggiungere il paese di destinazione e si affidano molto spesso a malavitosi, da considerare neo-schiavisti, che gestiscono vere e proprie tratte di esseri umani. Un esempio sono i cosiddetti “scafisti del Mar Mediterraneo”, che ammassano enormi quantità di persone su navi di scarsissima qualità e sicurezza, le cosiddette carrette del mare. Questi scafisti fanno pagare agli emigranti ingenti somme di denaro, in cambio della speranza di una nuova vita e sono spesso alleati con varie organizzazioni criminali, talvolta complici della polizia del paese d'origine. Gli spostamenti più frequenti prevedono la partenza dalle coste settentrionali dell'Africa per arrivare nei Paesi mediterranei: l'Italia è una delle mete preferite, poiché il tratto dall'Africa alla Sicilia è particolarmente breve rispetto agli altri itinerari possibili. Per i più deboli, il viaggio si conclude durante la traversata o al momento dello sbarco; per i più “fortunati” continua

verso altri Paesi europei. Attorno all'immigrazione clandestina dunque, c'è un forte indotto criminale fin dall'origine. Nei viaggi della speranza muoiono molto spesso migliaia di persone, non solo per i frequenti affondamenti delle sovraccariche navi usate allo scopo, ma anche per la mancanza d'acqua, cibo e qualunque altro servizio elementare cui sono costretti i migranti. Essendo entrati illegalmente, i clandestini non possono essere assorbiti dal mercato del lavoro ufficiale. Pertanto, arrivati a destinazione, vengono spesso sfruttati da datori di lavoro senza scrupoli che li usano come manodopera a basso costo, approfittando del fatto che sono facilmente ricattabili a causa della loro posizione irregolare. In quanto manodopera a basso costo, i clandestini sono gli immigrati più soggetti alle accuse di abbassare i salari medi (un fenomeno che è detto svalutazione sociale) e di togliere il lavoro alle popolazioni autoctone, peggiorandone la qualità della vita. Molti clandestini, dunque, finiscono anche nella rete della criminalità organizzata. L'abbinamento di svalutazione sociale e criminalità ovviamente non fa che incrementare i problemi di emarginazione e xenofobia, diminuendo la possibilità di una buona integrazione nella società del Paese ospitante. Federica 3B/L

Piccola indagine tra gli studenti del Porpy sul razzismo Ho condotto, per conto del giornalino, un sondaggio su un argomento di grande attualità: il razzismo. In particolare ho voluto informarvi su cosa gli studenti provano nei confronti della presenza di persone extracomunitarie nel nostro Paese e sulla possibilità di studiarne usi e costumi. I risultati sono stati più variegati di quanto avrei pensato. Sebbene tutti gli studenti intervistati ritengano che conoscere tradizioni e credenze di altre nazioni sia importante e utile, solo in poche classi vengono studiate le religioni differenti dal Cattolicesimo. Questo avviene

nonostante la necessità di conoscere credi diversi per comprendere meglio le persone che li professano e contro le esigenze degli studenti. A un campione di 50 studenti ho posto tre domande sul razzismo. Le risposte in alcuni casi mi hanno lasciata perplessa. Alla prima domanda: Cosa ne pensi della presenza di extra-comunitari in Italia?, i contrari sono stati 15 e i favorevoli 19, la maggioranza degli intervistati però ha risposto di essere favorevole all’immigrazione regolarizzata e sfavorevole alla criminalità, risultato dell’immigrazione coatta. Alla seconda domanda: Cosa ne pensi del razzismo? Sei favorevole o contrario?, la maggioranza degli intervistati ha dichiarato di essere drasticamente contraria, ma una 7 7

piccola percentuale (11) ha risposto di essere favorevole e in alcuni casi solo verso alcuni soggetti. Alla terza domanda: “Conosci persone razziste o ce ne sono nella tua classe?”, anche se molte persone dicono di non avere persone razziste in classe o comunque in un numero bassissimo, una gran quantità, ben 45, sostiene di conoscere persone razziste al di fuori dell’ambito scolastico, anche se non tra i propri amici più intimi. Questi risultati mi hanno lasciato un tantino sbigottita e mi hanno fatto riflettere: il razzismo è un problema ancora diffuso, che crea problemi nelle relazioni interpersonali. È una problematica per nulla superata. Ma lo sarà mai? Patrizia Costelli 3 B/L


7 in condotta Prosegue la rubrica: “7 in condotta”, che raccoglie le imprese scolastiche degli studenti e le note dei professori che le hanno descritte. Pubblichiamo solo le migliori!!! Naturalmente le note sono autentiche. Sono riprese dal blog http://www.notadisciplinare.it e anche da www. mrcnetwork.it/cms/forum/veditopic1550.html Ridere con moderazione!!!!

"L'alunno M.B. durante la lezione finge di essere un ostaggio e viene violentemente malmenato dai compagni che fingono, con abili travestimenti, di essere integralisti islamici" "Lo studente******* ha allestito un inquietante altarino ai defunti ,con tanto di candela, fiori e ritratto sulla cattedra dell'aula. Al mio rientro trovo la classe in preghiera." "L'alunno M******** dopo avere vestito lo zaino con un giubotto, lo tiene appeso fuori dalla finestra brandendolo dal colletto e minacciandolo di farlo cadere giù dal secondo piano. L'alunno ****** suo compagno nascosto nell'aula adiacente urla dalla finestra "ti prego non mi lasciare", lasciandomi credere in un imminente atto criminale." "Alla prima sufficienza raggiunta in latino dopo 3 anni, M****** mi bacia" "L'alunno R.G. con una sedia spara all'alunno A.S. L'alunno A.S. risponde al fuoco." "Al mio rientro in aula dopo l'intervallo la parete in cartongesso risulta pesantemente danneggiata, ed ovviamente il/i responsabile/i latita/no. In compenso l'intera classe è impegnata in un'improvvisata catena di montaggio, dove alcuni rubano gessetti in bidelleria, altri li polverizzano, altri ancora impastano la polvere con acqua di rubinetto ed altri due cercano di riparare il danno con il composto così ottenuto. Dubito se ne otterrà qualcosa di buono." "L'alunno M.S. corre in mutande per il corridoio e semina il panico tra le classi. Chiedo la sospensione." "Gli alunni B******* e L****** vengono allontanati dall'aula per mancanza di rispetto nei miei confronti. F***** esce con loro per "solidarietà"" "A**********, interrogato in storia, risponde alle domande imitando la voce di Silvio Berlusconi, iniziando ogni frase con 'Mi consenta'"

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L’accoglienza… Una bella esperienza! “I primini di quest’anno mi sono sembrati molto spavaldi perché sono al liceo e si sentono più grandi: fumano, “se la gaggiano”. Nonostante questo è stata una bella esperienza perché mi sono rispecchiata in loro: due anni fa ero io dietro quei banchi…” “Inizialmente eravamo molto agitate: 20 facce che ti guardano, ti fissano…e non avevamo nemmeno mai fatto accoglienza!! Ma è stato più facile di quello che pensassimo: abbiamo iniziato a scherzare, li abbiamo messi a loro agio e tutto è andato bene. Ci hanno fatto molte domande soprattutto sui viaggi studio, gli scambi e le varie attività extrascolastiche”. Sarah 3AL

Qualche settimana fa c’è stata l’accoglienza, quest’anno affidata alle classi terze e quarte, per le classi prime. Noi abbiamo raccolto le esperienze ed impressioni sui nuovi arrivati di alcuni di questi ragazzi che ormai si possono considerare quasi “veterani”. Ecco cosa ci hanno raccontato: “Hanno ascoltato quello che avevamo da dire sulla scuola e le varie attività pomeridiane, ma senza troppo interesse. Non facevano domande, come se sapessero già tutto e fossero sempre stati in questa scuola; allora noi, per sdrammatizzare e renderli più partecipi abbiamo imitato alcuni comportamenti singolari degli insegnanti: improvvisamente tutti erano più attenti e hanno iniziato a fare domande. Si, è stata proprio una bella esperienza!”

“Aiuto, qui mi perdo!”, dicono i primini interpretato in diversi modi; c’è chi considera la novità come una cosa positiva, e chi invece è ancora molto legato alla classe delle medie, per la quale prova un po’ di nostalgia e malinconia e deve ancora accettare l’idea del nuovo ambiente. Un altro grande cambiamento, che si nota fin dall’inizio, sono le dimensioni dell’edificio: questa scuola è enorme! L’anno scorso la scuola media ospitava 9-10 classi, una palestra e qualche laboratorio, il liceo invece è provvisto di 2 palestre, più di 50 classi, 1 corridoio infinito, tante rampe di scale, molti laboratori e poi ancora corridoi e aule pieni di ragazzi, o meglio ragazze perché i maschi occupano una percentuale bassissima sul totale degli studenti di questo liceo. Dopo circa un mese però stiamo iniziando a muoverci all’interno dell’edificio in modo indipendente. Questo grazie anche all’attività di orientamento, svolta con alcuni ragazzi del terzo anno, dei rispettivi indirizzi, durante la quale ci hanno presentato tutte le attività pomeridiane organizzate, quelle sportive, teatro, canto, giornalino. . . Hanno esposto le loro opinioni riguardo ai professori, al programma, alla struttura della scuola e abbiamo fatto un “giro turistico” della scuola: ci hanno portati a vedere tutti i laboratori, la collocazione delle varie aule della loro scuola che ormai è diventata anche la nostra! Aurora & Federica 1^C Ling

La scuola vista dai primini. . . nessuno può pensarla come loro, o meglio come noi; effettivamente passare dalla scuola media, con 200 persone al massimo, a una con più di 1000 provoca un certo senso di “smarrimento”. Appena “atterrati su questo nuovo pianeta” la prima fatidica frase è stata: “Aiuto, qui mi perdo!”. In questa nuova scuola sono cambiate molte cose rispetto a quella delle medie e abbiamo capito fin dal 1° mese di scuola che dovremo impegnarci molto per poter affrontare questo liceo. Tra i cambiamenti ci sono le nuove materie, perché a quelle di base, praticate già nelle elementari e medie, si aggiungono quelle più specifiche, diverse a seconda dell’indirizzo scelto (esempi sono latino e greco, francese e tedesco, diritto ed economia, scienze umanistiche). Iniziare la prima superiore è una delle esperienze scolastiche più forti che un ragazzo può vivere a 14 anni, perché significa cambiare ambiente, con compagni nuovi, insegnanti diversi, ed essere più indipendenti, il che vuol dire avere più libertà, ma anche più responsabilità. Per molti di noi significa anche cambiare paese, così nelle classi si trovano persone che arrivano da Barge, Bagnolo, Orbassano, Cercenasco, Volvera, Torre Pellice, mentre quelle che arrivano da Pinerolo sono molto poche… Il cambio di scuola può essere 9


SUPPLEMENTO D’ANIMA Dibattito sulla spiritualità (by Irene)

4 ottobre 2006 - Festa di San Francesco

Giornata nazionale della pace, della fraternità e del dialogo per l’incontro delle civiltà…

facciamo come San Francesco e il sultano Meditazione proposta dalla Tavola della pace, www.tavoladellapace.it

Nell’ agosto 1219 San Francesco parte per la Terra Santa. Giunto a Damietta (un porto, in Egitto, che si affaccia sul Mar Mediterraneo, al delta del Nilo, circa 200 chilometri a nord del Cairo) trovò la città assediata dai Crociati. Con uno di quei gesti storici di cui era capace, cercò di dissuadere i suoi corregionali dal combattere, quindi si presentò spontaneamente davanti al sultano Malik-alKamil. “Arrivati (S. Francesco e fra Illuminato) nell’accampamento dei Saraceni e introdotti alla presenza del Sultano, questi insisteva per capire se erano portatori du qualche messaggio oppure volevano farsi Saraceni. Risposero: ‘Noi siamo ambasciatriori del Signore nostro Gesu’ Cristo, e siamo venuti per salvare le anime, pronti a dimostrare con argomenti ifferutabili che nessuno può salvarsi se non con l’osservanza della legge cristiana’. E si dichiaravano disponibili a subire la morte per questa fede. Il Sultano, che era incline alla mitezza, li ascoltò con bontà. Poi convocò un’adunanza dei sacerdoti, dei periti della legge e di magnati del suo regno. Ma appena ebbe esposto il motivo di quella convocazione, uno di loro, a nome di tutti, rispose: ‘Molto imprudentemente ha agito colui che era tenuto di essere il difensore della nostra legge e doveva rispondere con la spada della vendetta contro gli avversari di essa, ed invece ha sopportato di concedere udienza a dei profanatori della legge, davanti a tante persone’. E perciò lo scongiurarono, in forza della legge, a condannarli a morte”. E se ne andarono. (Fonti Francescane 2236) Ma il Sultano disse ai cristiani: “Non sia mai ch’io condanni a morte voi che siete venuti per la mia vita”. Aggiunse che era disposto ad affidare a loro grandi possedimenti, se volevano rimanere con lui, e fece mettere davanti a loro lingotti d’oro e d’argento; ma essi rifiutarono tutto, protestando che erano venuti a cercare anime e non beni materiali. E, accompagnati da una scorta in nome del Sultano, poterono ritornare nell’accampamento cristiano. (Fonti Francescane 2237)

Commento di Padre Massimiliano Mizzi OFM Conv. di Assisi Qui vediamo che Francesco e’ andato dai Musulmani con mitezza e bontà e non con la spada dell’odio ma con rispetto come ad un fratello che gli vuole bene. E’andato con il messaggio dell’amore. Il Sultano l’ha capito subito questo. Ha capito che Francesco voleva solo il bene della sua anima non di soggiogarlo arrogantemente al cristianesimo. Il Sultano che da parte sua ‘era incline alla mitezza’ l’ha capito subito e accettò di dialogare con Francesco e il loro dialogo era basato sul rispetto da tutte e due le parti che, nel dialogo, è una regola fondamentale . Se Francesco fosse andato con l’arroganza dei Crociati, con l’odio e la vendetta, il Sultano l’avrebbe condannato a morte immediatamente secondo la legge coranica. Invece, contro il consiglio dei sacerdoti Musulmani e degli esperti della legge, l’ha ascoltato volentieri e voleva tenere Francesco con sé e riempirlo di possedimenti, d’oro e d’argento. Un’ altra cosa da notare è che Francesco era pronto a subire la morte piuttosto che usare violenza con il dissidente. Non ha nemmeno minacciato l’altro se non accettava la sua tesi ma ha rispettato la libertà di coscienza dell’altro, regola sacrosanta per chi vuole vivere in pace con l’avversario. Padre Massimiliano Mizzi OFM Conv.

Il 4 ottobre giornata per la pace, la fraternità e il dialogo “Il 4 ottobre è considerato solennità civile e giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, in onore dei Santi Patroni speciali d'Italia San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena. In occasione della solennità civile del 4 ottobre sono organizzate cerimonie, iniziative, incontri, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, dedicati ai valori universali indicati al primo comma di cui i Santi Patroni speciali d'Italia sono espressione.” Legge n. 24 del 10 febbraio 2005 approvata dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica 10


Artisti e campioni tra noi La fortunata protagonista della nostra rubrica di questo mese è Elisa Lo Regio, che tra le mille attività sportive esistenti, ne ha scelta una… un po’ particolare: l’arbitro di calcio nella sezione arbitrale di Pinerolo.

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Da quanto tempo pratichi questo sport? E che cosa ti ha spinto a scegliere questa attività? Sono arbitro da almeno due anni. Mi è sempre piaciuto molto il calcio e ho scelto di diventare un arbitro soprattutper l’autorità che comporta e poi è bello vedere la partita da un punto di vista diverso da quello del pubblico!

Un artista tra noi

Sei l’unica donna nella tua sezione? No, però siamo in netta minoranza: 5 su 155! Ne ricavi un buon guadagno? Il guadagno è proporzionato alla trasferta e al posto in classifica delle squadre.Per ora sono ampiamente soddisfatta. È bastata passione a farti diventare arbitro? No, certo. Ho dovuto sostenere un corso ed un esame orale. Imparare tutte le regole è stato difficile, ma la cosa più dura delle Alpi di Toriè farle rispettare in no… E’ stato campo!! molto diIllustrami il vertente e tuo cammino abbiamo da arbitro avuto modo di Si inizia dai giovedere i giocatovanissimi, quindi ri. Quanto tempo imdai 13-14 anni, per pieghi per preparare arrivare poi a categorie una coreografia? sempre più alte fino in serie In genere, quando la A (anche se è molto difficimia insegnante mi prele). In base alla tua bravura para una coreografia per ti passano di categoria. Si un’audizione individuale, arbitra quindi dalla prima impieghiamo circa due me- categoria fino a quella a cui si. sei arrivato. Hai mai pensato di parteParlaci dell’abbigliamento cipare a un musical? Sì!!! Sarebbe fantastico, mi La divisa è decisa dalla figc piacerebbe moltissimo en- ed è uguale a quelle indostrare a far parte di una com- sate dagli arbitri più famosi, di cui potete seguire le eroipagnia e sostenere un che gesta in tv, per il resto musical… Per questo mi piacerebbe imparare anche a basta indossare delle scarpe da calcio. ballare e recitare! Cosa ne pensa la tua fami- Dunque... fischietto, carglia di questa tua passio- tellini e sangue freddo? ne? Ehm.. sì! La mia famiglia mi ha sem- Hai qualche consiglio da pre appoggiata e sostenuta dare agli aspiranti arbitri in ogni mia scelta, sopratdel Porporato? tutto mia mamma, che con- Se non siete mossi da una divide con me la passione grande passione per il calper la danza. Devo ringra- cio non cercate di farlo, in ziare entrambi per i sacrifici certi casi è molto difficile che fanno tuttora permettentenere una partita tra le madomi di continuare a seguire ni. il mio sogno… Romina Bouvier V A/L Gabriella e Giada 3BL

Intervista a Ilenia Metallo, ballerina, 3BL Da cosa è nata la tua passione per la danza? E’ nata come un semplice hobby. Mia madre mi ha iscritta al mio primo corso di danza quando avevo 5 anni. All’inizio non pensavo che sarebbe diventata la passione della mia vita, ma era più un passatempo! Da quanto tempo balli? Questo è l’undicesimo anno. Quale tipo di ballo pratichi? Pratico danza classica e contemporanea… Quest’ultima ho iniziato a praticarla all’età di 11 anni. Quali consigli daresti a chi vuole iniziare a ballare? Consiglierei di divertirsi come prima cosa… Ma anche di non arrendersi mai e di continuare a lavorare per ottenere dei buoni risultati! E per quanto riguarda concorsi, saggi e audizioni cosa ci dici? Ho iniziato circa tre anni fa a partecipare a molti concorsi e audizioni, anche individuali. Quante ore ti alleni ogni settimana? Sei ore: ho quattro lezioni di un’ora e mezza ciascuna. Pensi di continuare nel mondo della danza? Penso di sì, mi piacerebbe

molto trovare un lavoro nell’ambito della danza, nonostante sia una passione che richiede molta fatica e tanti sacrifici. Ti sei posta degli obbiettivi da raggiungere? Il mio obbiettivo principale è quello di diventare un’insegnante di danza. Sappiamo che hai ballato come cheerleader alle Olimpiadi invernali tenutesi lo scorso febbraio. Descrivici la tua esperienza. L’esperienza di cheerleader è stata unica! Non avrei mai pensato di diventare una ragazza pom-pom e partecipare agli eventi di “Torino 2006”! Ho avuto modo di conoscere meglio uno sport come l’hockey, di far divertire la gente con i nostri balletti… E di essere vista da milioni di persone, anche in tv! Ti sono stati proposti altri avvenimenti di questo tipo? Sì, dopo “Torino 2006” ho partecipato, sempre come cheerleader, ad una partita della Juventus, allo stadio

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splash

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topo 12 del carbonio? a) Vero b) Falso

1. L’ eclittica, cerchio massimo che il sole descrive in un anno, è detto così perché sul suo piano hanno luogo le eclissi? a) Vero b) Falso 2. Le elitre sono le ali trasparenti dei coleotteri, protette da quelle assai chitinizzate che formano astuccio? a) Falso Occhio al 15 novembre b) Vero Il 15 novembre verranno azze3. A quale costella- rate le bacheche nei corridoi zione appartie- della scuola buttando via tutti ne la stella Al- gli avvisi o manifesti ormai “obsoleti”. Chi vuole ricuperagol? a) Capricorno re qualcuno di questi manifesti provveda in tempo!!! b) Lira c) Perseo 4. L’acqua regia è un solvente per vernici conosciuto anche come essenza di trementina? a) Vero b) Falso

7. Le piante che vivono in terreni ricchi di sodio, come i litorali marini, le steppe e i deserti salati, sono dette alofite? a) Vero b) Falso 8. A chi deve il suo nome, l’arca, un mollusco bivalve a) All’imbarcazione costruita da Noé b) Ad una conchiglia corta, larga e ri gonfia c) Ad uno scienziato del XVI° secolo 9. Due recipienti che si trovano nella cantina possono contenere complessivamente 19 L di liquido. Versando per tre volte il contenuto del più piccolo nel più grande, non riusciremmo ancora a riempirlo, perché mancherebbe un L di liquido. Perciò quanto contiene ciascun recipiente? Rispettivamente… a) 14,5 L e 4,5 L b) 16 L e 3 L c) 9 L e 10 L 10. Un contadino deve recintare un lato del suo orto con paletti e filo di ferro: in tutto 100m esatti. Viene in città e compra 100 paletti (uno ogni metro) e il filo di ferro. Il giorno dopo, eccolo di nuovo in città a comprare dell’altro materiale: quello che aveva preso non gli era bastato. Sapete dire perché? a) Perché gli occorrevano 105 pali b) Perché gli occorrevano 101 pali c) Perché gli occorreva più filo di ferro Romina Bouvier 5° A/L

5. Che cos’è l’anoa? a) Un rinoceronte che vive solo nelle zone temperate b) Un ragno c) Un piccolo bufalo asiatico con corna brevi e dritte 6. L’amu è la dodicesima parte della massa dell’iso-

Risposte: 1-a; 2-a; 3-c; 4-b; 5-c; 6-a; 7-a; 8-b; 9-a;10-b.

Chi l’avrebbe mai detto? La frase più curiosa del mondo è: “Chi l’avrebbe mai detto…”. Può esprimere sentimenti diversi, ma indica la stessa identica cosa: possiamo immaginare, inventare, fantasticare, presupporre, credere quello che ci pare sugli eventi che ci attendono, ma alla fine è il DESTINO a decidere. È lui che tanti ringraziano, ma che molti giudicano crudele. Che sceglie, combina e, quasi egoisticamente, decide per tutti e di tutto! Non ci chiede cosa vogliamo, quando, dove, chi e perché … Non vuole consigli o suggerimenti, a costo di sbagliare e di essere giudicato, vuol fare di testa sua. Noi, cosa possiamo fare? Beh… niente. Perché tutto accade all’improvviso e quando avviene possiamo solo più dire: “Chi l’avrebbe mai detto?!”. È la risata sarca13

stica del mondo, che ti coglie e ti coglierà sempre di sprovvista, a volte sembra un sogno, altre volte uno scherzo, altre volte e molte altre ancora un incubo. Possiamo decidere di guardare indietro, con una lacrima e/o un sorriso, ma prima o poi devi guardare avanti con il tallone d’Achille del destino: il nostro coraggio, ma soprattutto la propria voglia di vivere e di farcela, sempre e comunque. Non è facile, nessuno lo dice! E poi c’è sempre un po’ di timore perché LUI è difficile da contrastare ma non è impossibile difendersi. E poi le cose cambieranno e prima che tu te ne accorga ti ritroverai nuovamente a dire“Chi l’avrebbe mai detto…”. Chiara 3A Spp


Film Forum Proviamoci ancora… all’altro e lo guidi qualora si perda. – Ma non farmi ridere! … Invece no, voglio farti ridere, voglio che rida e magari ti chieda il perché ridi. Poi vedremo insieme di cosa abbiamo riso e ne parleremo. È quanto di più vicino al cinema noi del Cineforum siamo riusciti a pensare, al cinema come pensiamo che sia. Iniziamo con un respiro di comicità con Woody Allen: se la parola non rischiasse di terrorizzare, direi un’antologia della comicità. Cominciamo dall’inizio, che poi è sempre la fine di ciò che precede un inizio… play it again, Sam. Piero Andrea Martina, IIb cl.

Il film, ogni film, è concepito per il cinema. È una simbiosi, l’uno ha bisogno dell’altro in un rapporto d’amore perfetto. E per cinema intendo ogni suo significato. Tra cui quello di platea, insieme di persone che si godono una pellicola e magari dopo ne parlano, uscendo, sulla porta, per strada. Noi abbiamo la pellicola, ma per quel rapporto d’amore serve l’altro, il cinema come persone che guardano. Non ci si scandalizzi, non siamo voyeurs, non vogliamo limitarci a guardare, ma di quel rapporto farne parte. Ogni storia d’amore che si rispetti e che si vuole che duri deve avere un senso, un filo di lana che lega un amante

Manhattan È il 1979 e Allen, dopo i quattro trionfali Oscar di Io e Annie, eccezionale manifesto sentimentale e cinematografico, torna a casa, nella New York di fine anni ’70. O meglio, torna nei suoi luoghi, quelli della nascita umana e intellettuale: i parchi, i caffè, i musei e le gallerie, frequentati dalla borghesia colta americana, che Woody conosce bene e teneramente non perdona. La storia è semplice: Isaac Davis detto “Ike” (Woody Allen) si è separato per la seconda volta e la sua ex moglie, innamoratasi di un’altra donna, Jill (una grande Meryl Streep), sta scrivendo un libro sul loro matrimonio fallito, che sa tanto di vendetta postuma nei suoi confronti. Intanto un suo amico sposato, Yale, si innamora di una giornalista dalla forte personalità e determinazione, Mary (ancora Diane Keaton). Ike, che nel frattempo sta conducendo una spensierata (ma solo per lui) storia d’amore con la diciassettenne Tracy, perderà la testa per Mary, dopo i primi burrascosi incontri e la pessima impressione avuta della cronista in fatto di gusti artistici. Ma la loro storia, per la quale Ike ha mollato la giovane Tracy, invitandola a trasferirsi in Inghilterra per studiare, imboccherà una strada problematica, che porterà ad una conclusione disarmante. La commedia sentimentale sofisticata non impedisce ad Allen di far intravedere i contorni del dramma leggero, amaro nella sua delicatezza di fondo: ne esce fuori un capolavoro, almeno uno di quei “due ‘grandi’ film” per cui Woody vorrebbe da sempre essere ricordato come regista. Maurizio Allasia, IIB Cl

CINEFORUM Film in programmazione nel primo quadrimestre Aula Video - Sede

PROVACI ANCORA SAM di Woody Allen Mercoledì 18 ottobre 2006, ore 13

MANHATTAN di Woody Allen Mercoledì 7 novembre 2006,ore 13

THE NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS di Tim Burbon Lunedì 11 dicembre 2006, ore 13 Per info: Maurizio /PierAndrea 2Bcl Elena&Giorgia 3 AL

Provaci ancora Sam Cominciamo con il titolo e il nome del protagonista. Sbagliati. Perché Sam non è il personaggio principale del film e non deve provarci ancora. Ma deve suonarla, ancora (play it again), come invitava a fare Ingrid Bergman al pianista nero di Casblanca, ovvero di eseguire le indimenticabili note di As Time Goes By. Ma i traduttori italiani, nel 1972, quando il film uscì, pensarono che il pubblico nostrano non avrebbe colto del tutto il riferimento al classico di Michael Curtiz. E fecero di testa loro, come spesso accade, ignorando il titolo inglese e cambiando il nome al personaggio di Woody Allen, che diventò Sam. Il film inizia dentro a un cinema, proprio durante la sequenza finale di Casblanca, alla quale assiste, quasi in estasi Allan Felix, delirante e problematico critico cinematografico di professione: Allan si ritrova solo in città, ad agosto, appena piantato dalla moglie. Due cari amici, Dick e Linda (Diane Keaton, prima grande musa di Woody) cercano di sollevarlo combinandogli incontri con ragazze a dir poco bizzarre, che lo costringeranno a collezionare una gaffe dietro l’altra, dai risultati comici straordinari. Il tutto condito dai consigli sulle donne del fantasma di Humprhey Bogart, eroe virile e inguaribile playboy del film di Curtiz, che si materializza nella solitudine dell’appartamento di Allan. Fino a quando la donna giusta con la quale ritrovare un po’ di serenità si rivela proprio Linda, che resta però sempre la moglie del suo migliore amico. Nella trama e nei personaggi emergono già quelli che saranno i pilastri comici e non della filmografia alleniana: la cinefilia, la paura del sesso e delle donne, l’incomunicabilità, la demitizzazione del macho americano, il sapido umorismo ebraico. L’artista newyorchese, dopo le due precedenti regie di Prendi i soldi e scappa e de Il dittatore dello stato libero di Bananas, adatta per il grande schermo una sua commedia di successo del 1969 e sceglie di farsi dirigere dall’esperto Herbert Ross. A ragione, perché sarà il film della sua consacrazione come autore comico. Per la regia in senso stretto c’era tempo. E Woody ci avrebbe provato ancora. Maurizio Allasia, IIB 14


Libri&Musica

Artisti emergenti Quest’anno sono emersi numerosi cantanti che hanno avuto un successo immediato. Naturalmente non starò a citarveli tutti perché riempirebbe gran parte del giornalino, mi limiterò ai più conosciuti. La prima fra tutti è sicuramente Rihanna, che ci ha travolto con la sua musica mista tra l’R&B e i ritmi caraibici che ci ha conquistato in poco tempo. La sua carriera inizia a 17 anni, quando il rapper Jay-Z le fa firmare un contratto per sei album. Il singolo di debutto è l’ormai conosciutissimo “Pon the Replay” e, durante l’estate, ha lanciato il singolo “SOS” che è andato alla grande. In Italia invece è nato un nuovo gruppo che richiama il neo punk americano…formato dal vocalist Pedro, il chitarrista Ka, Ste al basso e il batterista Dani, i Finley ormai hanno conquistato i cuori di molte ragazze. Il loro stile musicale richiama i Blink 182 o i Greenday e, siccome in Italia gruppi così ce n’è ben pochi, il successo è stato immediato, ma bisogna ringraziare Claudio Cecchetto per l’esistenza dei Finley. Gnarls Barkley…immagino che questo nome non vi è nuovo dato che è tutta l’estate che ascoltiamo il singolo “Crazy”. Questo duo, formato da Danger Mouse e Cee-Lo Green, è una delle novità più frizzanti dell’anno con un mix di soul, R&B, hip hop e funky. Le loro esibizioni live sono considerate tra le più divertenti, perché ogni volta

“Il destino di Chandra” Frances Mary Hendry Il romanzo è ambientato nell’India dei giorno nostri, paese dai forti contrasti, diviso tra modernità e tradizione. La protagonista è una ragazzina di undici anni che abita a Nuova Delhi con la famiglia. È una bambina vivace e intelligente, dotata di mentalità aperta e moderna; ma quando il padre le comunica di aver accettato per lei una proposta di matrimonio, si sente felice e lusingata. Dopo il matrimonio con Roop, ragazzo gentile e moderno, ognuno rimane con la propria famiglia; ma due mesi dopo le nozze, recandosi in visita alla famiglia di Roop in un piccolo villaggio nel nord dell’India, Chandra scopre la tragedia: suo marito è morto e lei è una vedova. Da qui la vita di Chandra cambierà radicalmente: abbandonata dai suoi genitori, sarà costretta a vivere presso la famiglia del marito rinchiusa in una stanzetta buia e insultata giorno e notte dai parenti. Un romanzo tratto da una storia vera che ci fa capire quanto siamo fortunati a vivere in Occidente e ci fa comprendere sino in fondo che, al contrario di Chandra, noi siamo liberi di scegliere la nostra vita e il nostro destino. Gabriella 3BL 15

viene espresso un tema diverso, per esempio in un concerto tenuto poco tempo fa in California sono saliti sul palco vestiti da streghe. Tra poco arriveranno in Italia con un'unica data a Torino, fossi in voi non perderei l’occasione di vederli! E ora parliamo del rap italiano, che quest’anno ha dovuto accogliere due grandi artisti: Mondo Marcio e Fabri Fibra. Ma andiamo con calma. Mondo Marcio, il diciannovenne ormai conosciuto per il suo turbolento passato, vissuto tra le strade di Milano, tra il fumo e la droga, si è appassionato fin da piccolo alla cultura dell’hip hop ascoltando i grandi rapper Tupac, Eminem e Jay-Z. Il suo album, “Solo un Uomo”, contiene diverse traccie di puro rap, con rime crude ma nello stesso tempo forti, che sono in grado di colpire e far capire la sua vita vissuta a Milano come tra i ghetti americani. Lo stile di Fabri Fibra invece è più ironico. Grazie al cantante Neffa che lo contatta per proporgli le basi musicali, Fibra ha potuto farsi conoscere e avere successo già dal primo singolo, “Applausi per Fibra”. La nuova arrivata, ma già conosciuta per il suo debutto con i Black Eyed Peas, è Fergie; ha lanciato da poco “London Bridge” sperando che anche il successo da solista sia assicurato. L’album è in vendita da poco e si chiama “The Dutchess”. Jodie 3A/L

“Brevi note sulle farfalle tropicali” di John Murray Una farfalla vive la sua fugace esistenza e scompare senza rimpianti. Gli esseri umani invece hanno bisogno di comprendere il proprio passato per dare un senso al presente. È quel che fanno i protagonisti degli otto intensi racconti che compongono questa raccolta, ripercorrendo i momenti della vita che più hanno contribuito a renderli ciò che sono. Si può scoprire se stessi in molti modi: a Bombay durante un’epidemia di colera, faccia a faccia con gli aspetti più devastanti della malattia, dopo aver passato anni a studiare i batteri in asettici laboratori. In Congo, durante la guerra civile, quando, mentre si cerca di salvare un ferito in sala operatoria, si rischia di venire uccisi. Oppure imparando a tuffarsi tra i flutti del mare di cui si ha sempre avuto il terrore. O anche scalando una vetta in ricordo del proprio padre. Perché “niente importa davvero, tranne quanto facciamo nei pochi momenti in cui dobbiamo correre dei rischi per gli altri e superare le nostre paure”. Un libro che vale la pena leggere, per la bellezza dei contenuti e l’attualità degli argomenti, che ci fa riscoprire i valori della vita e ci trasporta in un paese lontano ricco di tradizione e cultura. Gabriella 3BL


La scuola che vorrei… All’inizio dell’anno scolastico in alcune classi del corso Linguistico è stato fatto un piccolo test sulla scuola con una domanda molto semplice e diretta: “La scuola che vorrei…”. Vi riportiamo, a mo’ di campione, alcune delle risposte più significative. Domanda difficile. Preferirei una scuola, nel grado superiore, che esalti le reali capacità del singolo, senza, ovviamente, tralasciare materie di cultura generale, ma concedendo allo studente di scegliere con flessibilità le materie da approfondire. La scuola italiana lo ha fatto per ora suddividendo vari indirizzi, ma senza tener conto della reale flessibilità necessaria. Inoltre un’impronta dell’orario, all’ultimo anno, più universitaria, dove poter scegliere le lezioni da seguire per raggiungere la propria personale preparazione ottimale valutando quali materie hanno bisogno di chiarimenti in vista dell’esame finale. (5B/L) Io vorrei che la mia scuola fosse come quelle americane, come quelle dei film.. con tante feste come, ad es.,il ballo di fine anno, e tanti spettacoli per distrarre un po’ gli allievi dalle pesanti e numerose ore di lezione. Sarebbe anche carino che fossero gli allievi a spostarsi Internet può essere molto utile per ricerche, studi e traduzio- di aula in aula al cambio d’ora, invece di stare lì ad aspettare i ni. Per documentarsi e raccogliere materiale utile per studia- prof. (1B/L)

Internet per le ricerche

re, per prepararsi ad un compito in classe o ad un'interrogazione, per integrare gli appunti presi in classe, per preparare ricerche. Enciclopedie sul Web ce ne sono da vendere. Il materiale è di facile consultazione ! Alcuni servizi richiedono un'iscrizione e sono a pagamento; molti altri invece sono gratis. Un esempio è www.sapere.it: gratuiti sono l'atlante, i vocabolari (linguistici, di italiano, dei sinonimi e contrari), e soprattutto una ricca enciclopedia generale molto utile quando si tratta di fare ricerche. Così il fornito elenco di personaggi della storia, della filosofia, dell'arte e della letteratura, che si trova su www.biografieonline.it, può tornare utile. Facile la ricerca, alfabetica o per categoria. Per le vostre tesine geografiche, cliccate invece su www. globalgeografia.com. Per tutti gli Stati del mondo, cartine e schede con dati utili, nonché, a volte, articoli di approfondimento sui Paesi e su questioni di attualità. La più innovativa fra le enciclopedie virtuali è Wikipedia (www.wikipedia.com). Sua particolarità è l'essere libera, sia dal punto di vista ideologico che da quello pratico, vista la possibilità degli utenti di contribuirvi attivamente, aggiungendo voci o aggiornando quelle già esistenti. Multilingue, in italiano Wikipedia ha più di 36mila voci. Se il link è segnato in blu, allora la voce esiste; se in rosso, Wikipedia vi domanda se voi stessi volete aggiungere la voce ancora mancante. Un altro portale, di oltre 750mila pagine, dove si può trovare una miniera di notizie e fatti storici, è www.cronologia. it. Un'enciclopedia che attraversa secoli e millenni di storia fino ad arrivare ai nostri giorni. Anche questo sito, come quello precedente, è il frutto del lavoro di migliaia di utenti che quotidianamente contribuiscono all'aggiornamento e all'inserimento di notizie. Facile da navigare, è possibile effettuare ricerche per periodi storici, per temi, per anno, o ancora, cercare migliaia di schede biografiche di personaggi. Per le traduzioni di testi in lingua, o dall'italiano all'inglese, un servizio interessante è quello offerto da www. freetranslation.com. Inserendo il testo interessato, il computer avvia una traduzione automatica in pochi minuti. Attenzione, però: la traduzione è fatta da un computer, che non coglie le sfumature della lingua.

Nella scuola che vorrei dovrebbe esserci una pausa pranzo più lunga.. Dovrebbero esserci più gite o almeno più attività extrascolastiche… più laboratori. Questa scuola ha tanti laboratori che purtroppo vengono poco utilizzati. Sarebbe anche bello cambiare orari.. tipo il Sabato a casa!! Oppure invece di libri e quad, utilizzare dei PC personali. Ma nella speranza che questo si avveri… cerco di divertirmi tra un compito di algebra e uno d’inglese!!.. insieme alle amiche di sempre (2B/L) La scuola che vorrei… Quest’estate sono andata in Svezia e ho scoperto che lì nelle vacanze di Natale e nelle vacanze estive non danno i compiti!! Perché non possiamo fare anche noi così?!? Poi mi piacerebbe avere la scelta, per il linguistico, tra tedesco e spagnolo!! In altre scuole c’è!! Si potrebbero fare anche corsi di lingue orientali, visto che a livello economico questi paesi diventano sempre più importanti… (2A/L) Io vorrei una scuola totalmente diversa, vorrei un sistema scolastico diverso. Questo perché credo che, ad es, quando si esce dalle medie si è ancora troppo immaturi per poter capire ciò che si vuole per il proprio futuro; dunque si arriva in 3° media a dover scegliere... e se non è la scelta giusta?!? Ci si ritrova a frequentare un liceo per 5 anni per poi capire che all’Università si vuole intraprendere una strada diversa da quella alla quale ci prepara il liceo. Io farei 5 anni di medie ( con un programma già da superiori negli ultimi anni) e accorcerei le superiori e l’Università, anche perché arrivare a finire di studiare a 25 anni è un po’ troppo!! (5A/L) Per me la cosa più bella sarebbe poter avere una scuola in cui non ci siano disprezzi nè pregiudizi, in cui si possa sempre scorgere un sorriso sulle labbra di tutti, in cui tutti possano avere bei voti, perché è troppo triste smettere di credere in ciò che si fa lasciandosi poi abbattere da tutto, e in cui ci sia tanta felicità nel cuore di tutti. Per ora purtroppo miracoli non posso farne, ma ho un cuore pieno di speranze. (2C/L) 16


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TUTTI GLI STUDENTI DEL PORPORATO Anno Scolastico 2006-2007 Classico 4 A: Martina, Isotta, Sara, Anna, Giulia, Nina, Valeria, Francesca, Marzio, Chiara, Adela Cristina, Valentina, Pietro, Giulia, Lucrezia, Matilde, Michela, Davide, Stefano, Valerio, Martina. 5 A: Sara, Yosef, Marco, Sara, Giulia, Gianluca, Michela, Laura, Valentina, Vittoria, Matteo, Cristina, Ettore, Michele, Noemi, Carola, Dario, Fabiana, Vanessa, Chiara, Alessandro. 1 A: Riccardo, Ester, Debora, Cristian, Federica, Fanny Alexandra, Elisa, Umberto, Caterina, Micaela, Laura, Riccardo, Maria Margherita, Manuel, Silvia, Gaia, Valerio, Jessica, Isidora, Alessio, Giacomo, Nicolò Silvestro, Federica, Chiara, Gabriele, Francesca, Alessandro. 2 A: Michele, Andrea, Daniele, Elisa, Giulia, Giuliano, Enrico, Matteo, Giorgia, Gioia, Gioia, Valeria, Giulia, Gaia, Carlotta, Daniela, Maria Chiara, Fabrizio, Elena, Carla, Luca, Simone, Francesca, Cristina, Eleonora 3 A: Gianfranco, Marica, Fimmetta, Fanny, Margherita, Giorgia, Giovanni, Francesco, Anna, Isabella, Micaela, Alessandro, Ilaria, Paola. 4 B: Guglielmo, Martina, Chiara, Francesca, Agnese, Rita, Maurizio, Cristina, Weiya, Federica, Silvia, Ilaria, Chiara, Simone, Ramona, Cristina, Sara, Federica, Alessandro, Luca, Ilaria. 5 B: Martina, Andrea, Federica, Arianna, Laura, Eleonora, Giacomo, Vittorio Amedeo Carlo Maria, Massimiliano, Francesco, Filippo, Giulia, Elena, Natalia, Cristina, Marlon, Emanuele, Federica, Emanuele, Sara, Marta, Stefano 1 B: Alberto, Martina, Daniele, Giulia, Giulia, Donata, Gaia, Alessandro, Roberto, Donatella, Federica, Andrea, Sonia, Valentina, Matteo, Monica, Flavia, Elisa, Martina, Sofia, Luana. 2 B: Maurizio, Giorgia, Silvia, Eleonora, Alice, Francesco, Federico, Alessia, Alessandro, Carlotta, Lisa, Annalisa, Mattia, Piero Andrea, Lorenzo, Lorenzo, Gioacchino, Federica, Martina, Matteo, Federica, Cinzia, Alberta. 3 B: Sara, Giulia, Maria Luisa, Silvia, Martina, Nicole, Luca, Roberta, Amanda,Heloise, Federica, Raffaele, Valeria, Valentina,Francesca , Ludovica, Lorenza, Stephanie. 4 C: Fabio, Andrea, Andrea Silvia, Ludovica, Giulia, Giulia, Nicla, Federica, Stefania, Michela, Nadia, Carlotta, Valentina, Veronica, Erika, Francesca, Federica, Davide, Elena, Silvia. 5 C: Carlotta, Carlotta, Arianna, Alessandro, Rachele, Francesca, Stefano, Beatrice, Carlotta, Alessandro, Enrico, Federica, Silvia, Carlo Alberto, Stella, Cristiano, Andrea, Giulia, Carola, Michela, Andrea, Simone, Fabio.

Sociopsicopedagogico 1 A: Elena, Ilaria, Luana, Elena, Valentina, Giulia, Ambra, Alice, Sara, Francesca Maria, Natale, Giada, Cristiana, Sara, Serena, Martina, Fabio, Maya, Lisa, Marta, Barbara, Giusy, Sabrina, Elisa, Alessandro, Jasmine, Alessia. 2 A: Martina, Martina, Noemi, Andrea, Chiara, Gloria, Chiara, Mikela, Elisa, Luna, Sara, Elisa, Federica, Federica, Miriam, Martina, Sara, Irene, Eleonora, Denise. 3 A: Michela, Cristina, Valentina, Sara, Nicolò, Amanda, Valeria, Maurizia, Francesca, Marta, Chiara, Serena, Clorinda, Barbara, Eleonora, Luana, Valentina, Martina. 4 A: Marinella, Giada, Alessia, Giulia, Valentina, Serena, Erica Jhoana, Alice, Simona, Miriam, Lucrezia, Agnese, Tatiana, Alessandra, Ylenia, Giulia, Enrica, Cinzia, Denise, Rossella, Francesca. 5 A: Serena, Sara, Veronica, Federica, Francesco, Chiara, Evelina, Stefania, Jessica, Annalisa, Marzia, Sara, Stefania, Veronica, Sara, Isabella, Alice, Isabel, Deborah, Cristina, Stefania, Sara, Laura, Manuela, Ilaria, Alessandra, Samantha. 1 B: Valentina, Francesca, Ilenia, Adele, Martina, Elena, Veronica, Camilla Leontine, Sara, Jessica, Ilaria, Federica, Simona, Silvia, Federica, Chiara, Giorgia, Alessandra, Valentina. 2 B: Francesca, Francesca, Fabiola, Francesca, Chiara, Claudia Iolanda, Antonella, Ylenia, Annalisa, Serena, Chiara, Silvia, Noemi, Luana, Federica, Martina, Maria Grazia, Francesca, Ambra. 3 B: Federica, Francesca, Martina, Lidia, Jessica, Francesca, Elisa, Angela, Ilaria, Martina, Chiara, Cristina, Elisabeth, Mattia, Mara, Gessica, Milena, Bustine, Carmela. 4 B: Valentina, Agnese, Ilaria, Monia, Beatrice, Anna, Tania, Valentina, Deborah, Valentina, Stefania, Irene, Melissa, Tatiana, Erika, Vittorio, Valeria. 5 B: Touria, Jessica, Elisa, Ilaria, Alessia, Angela, Ileana, Marianna, Cristina, Federica, Chiara, Stefania, Elisabeth, Simona, Luisa, Manuela, Giulia, Sonia, Giulia, Veronica, Samanta, Alessandra, Chiara, Elisa, Serena, Federica, Simona, Stefania, Marta. 1 C: Giulia, Denise, Sara, Federica, Celeste, Desiree’, Rachele Iolanda, Francesca, Elena, Jessica, Martina, Alice, Mariangela, Chiara, Samanta, Chiara, Monica, Erika, Elisa, Marta, Deborah, Michela, Denise, Oana Mihaela, Sarah, Anita, Ilaria. 2 C: Monica, Serena, Erika, Francesca, Marta, Andrea Giuseppe, Emanuele, Jennifer, Martina, Chiara, Jasmine, Raffaele, Michele, Letizia, Elena, Sabina, Cinzia, Giada, Marta, Francesco, Francesca, Linda, Erika, Giulia. 3 C: Federica, Sara, Sara, Marta, Giulia, Beatrice, Roberta, Enrica, Giada, Irina, Monica, Daniele, Marta, Roraima, Sara, Maria Rosaria, Katia, Elena, Serena. 4 C: Cristina, Annalisa, Susanna, Alessia, Silvia, Fabiana, Giuliana, Giulia, Noemi, Irene, Sara, Valentina, Ana Maria Andreea, Noemi, Susanna, Veronica, Simona, Viola, Sonia, Lucrezia, Lisa, Miriam, Chiara, Denise. 2 D: Sonia, Alessia, Gloriana, Elena, Marzia, Giulia, Karen, Sara, Martina, Valentina, Debora, Santina, Sofia, Elena, Barbara, Giulia, Cristina Florentina, Matteo

Scienze Sociali 1 A: Anabianca, Federica, Maria Soledad, Giulia, Giulia, Stefania, Riccardo, Martina, Stefania, Patrizia Assunta, Elisa, Valentina, Luca,

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Corinna, Roberta, Renato, Veronica, Fabiola, Sarah, Serena, Sara Francesca, Ara. 2 A: Giulia Beatrice, Ilenia, Lucrezia, Joselito, Angelica, Mauro, Eleonora, Lorenzo, Serena, Serena, Fulvio, Irene, Giulia, Jennifer, Jessica, Federica, Matteo, Noemi Maria, Pierangelo, Giulia, Serena. 3 A: Horia, Jessica, Ilaria, Claudia, Roberta, Giada Maria, Alessandro, Serena, Mauro, Francesca, Noemi, Veronica, Andrea Federica, Serena, Ilaria, Francesca, Eliana, Karin, Irene, Federica, Stefania, Enrico, Antonella, Stefania, Francesca, Mariadebora, Antonella Solange, Alessandro. 4 A: Stefano, Deborah, Mary, Maria, Francesca, Matteo, Luca, Ylenia, Luca, Elisabetta, Francesca, Erica, Lidia, Andreea Mirabella, Gloria, Paola, Chiara, Stefania, Cristina, Federica, Olga 5 A: Andrea, Denise, Alessandra, Marica, Wisella, Francesca, Simona, Chiara Michela, Maria Rosa, Andrea, Simona, Mhaela, Francesca, Zaira, Michela, Andrea Mattia. 1 B: Alice, Sara, Giulia, Federico, Giulia, Tommaso, Luca, Sabrina, Sandy, Sonia, Laura, Camilla, Annalisa, Yongsuo, Elisa, Simona, Sonia, Patrizia, Ilaria, Mary 2 B: Alessandra, Erica, Stefania, Valentina, Daniela, Valentina, Manuela, Ornella, Debora, Elisa, Francesca, Lara, Eleonora, Sara Jhane, Serena, Ilenia, Sharon, Lucrezia, Laura, Brisette Jhane Charlotte, Claudia, Valentina, Simona 3 B: Katia, Elisa, Miriam, Giorgia, Alessandra, Veronica, Sara, Maria Teresa, Simona, Cristina, Barbara, Jessica, Monica, Marina, Maurizio, Veronica, Denise, Ilenia, Stefania Madalina, Jessica, Andrea, Fabiola, Paola Rita, Noemi, Chiara, Francesca, Elisa. 4 B: Maddalena, Martina, Enrica, Alice, Verdiana, Eleonora, Enrica, Ilaria, Monica, Elisa, Paolo, Federica Vittoria, Roberta, Manuela Sara, Deborah Alissia, Munia, Giulia, Alessandra, Valeria, Ketty, Silvia, Martina, Chiara 5 B: Atonia, Alessia, Sara, Elena, Alessandra, Valentina, Gloria, Desiree, Ilaria, Federica, Martina, Valentina, Martina, Federica, Jessica, Sarah, Valentina 1 C: Giada, Erika, Valentina, Erika, Erika, Martina, Gloria, Ilaria, Zuleika Margherita, Angela, Valentina, Jessica, Giulia, Arianna, Martina, Alice, Lorenzo, Annunziata, Maria Letizia, Barbara, Marika, Alessandra, Rocco 2 C: Jessica, Carmen, Michela, Sabrina, Erika, Anna, Domenica, Giuseppina, Monica, Luana, Alice, Melanie, Consuelo, Sara, Tamara, Veronica, Erica, Sara, Chiara, Roberta, Michela, Giulia 3 C: Simone, Serena, Martina, Alessandra Maria, Marianna, Sara, Aurora, Silvia, Simona, Daniele, Martina, Enrica, Nadia, Ambra, Jessica, Sonia, Milena, Mariangela, Marta, Chiara, Federico, Greta, Federica, Alessia, Alice, Nadia, Serena 4 C: Silvia, Chiara, Jessica, Valeria Vittoria, Stefania, Maria Laura, Chiara, Arianna Margherita, Giulia, Teresa, Ilaria, Sara, Ambra, Gabriel, Lara, Alfred, Martina, Chiara, Emanuele, Federica, Giorgia, Sonia, Martina 5 C: Maria, Arianna, Francesca, Eleonora, Paola, Simona, Claudia, Giorgio, Noemi, Giuliana, Lorenzo, Sofia, Sonia, Chiara 1 D: Elisa, Alice, Letizia, Krissy, Giulia, Vanessa, Chiara, Luigi, Anita, Serena, Giulia, Laura, Jessica, Marzia, Cristina, Ilaria, Ilaria, Alexandra, Giulia, Alessia, Ilaria 2 D: Roberta, Federica, Irene, Alessandra, Andrè, Federica, Jessica, Raffaella, Gloria, Fabrizio, Laura, Simone, Eleonora, Annalisa, Carola, Daria, Sonia, Manuela, Alessandra, Fabio, Fabio 5 D: Jessica, Alessia, Serena, Francesca, Sabrina, Romina, Yasmine, Silvia, Silvia, Samantha, Alessia, Marica, Valeria, Alessandra, Gioacchino, Michela, Lorenza, Selene, Giuseppe.

Linguistico 1 A: Maria Chiara, Emily, Marta, Sabrina, Giuliana, Chiara, Simona, Valentina, Letizia, Ilaria, Giulia Gabriella, Giuditta, Erika, Elena, Francesca, Silvia, Carolina, Angelica, Sara, Ritika, Valeria, Elena 2 A: Angelica, Gianluca, Paola, Emanuela, Valentina, Gianluca, Elisa, Federica, Valerio, Veronica, Silvia, Silvia, Valentina, Chiara, Carolina, Gaja, Lucia, Patrick, Ramona, Valeria, Renata, Gilda, Veronica, Alice, Jennifer 3 A: Sara, Jodie, Roberta, Valeria, Giulia, Giorgia, Steve, Daniele, Giulia, Sarah, Andrea, Giulia, Fiammetta, Elena, Alice, Sara, Alessandro, Nadine, Federica, Ilaria, Miriam, Annalisa 4 A: Federica, Samantha, Sabrina, Maria Sole, Elena, Anna, Ilaria, Elena, Giulia, Annalisa, Silvia, Francesco, Lucrezia, Elisa, Giulia, Michela, Ilaria, Christina, Isabella, Giulia, Silvia, Chiara, Miryam, Sonia 5 A: Cristina, Alice, Chiara, Romina, Paola, Alice, Serena, Martina, Ginevra, Marco, Federica, Stefano, Agnese, Alessia, Cristina, Grazia, Matteo, Elisa, Monica Maria, Federica, Sara, Irene, Elena, Giuliana, Rosa, Francesca 1 B: Roberta, Denise, Ilaria, Mirko, Elisa, Fabiana, Eleonora, Ruth, Fabiola, Sara, Milena Maria, Laura, Alice, Federica, Gloria, Andrea, Simona Valeria, Jessica, Miriam, Marta 2 B: Marta, Alessia, Valentina, Veronica, Serena, Ilaria, Cristina, Morena, Mayerlheng Ysabel, Dalila, Isabella, Giulia, Valentina, Francesca Michela, Marta, Giulia, Chiara, Marzia, Adriana, Chiara, Elena, Elisa, Arianna, Valeria, Stella, Michela 3 B: Giulia, Jacopo, Gabriella Alessandra, Davide, Patrizia, Federica, Jessica, Valentina, Cecilia, Chiara, Beatrice, Ilenia, Ilaria, Giulia, Michela, Sabina, Kassandra, Giulia, Sarah, Giulia, Elisa, Sarah, Alfonso Adriano, Chiara, Giada 4 B: Cinzia, Giulia, Nicole, Alessia, Nazarena, Roberta, Luca, Karen, Julien Michele, Irene, Elisa, Giorgia, Maria, Beatrice, Antonio, Sara, Arianna, Elena, Cristina, Eleonora, Elisa, Margherita, Francesca 5 B: Gessica, Francesca, Chiara, Monica, Jessica, Martina, Elisa, Mariangela, Barbara, Mara, Federica, Erica, Sonia, Valeria, Sara, Nicoletta, Loris, Silvia, Valeria, Roberta, Federico, Erika, Sara, Ilaria. 1 C: Silvia, Giulia, Aurora, Raffaella, Martina, Ivan, Miriam, Alessio, Alessandra, Martina, Viviana, Debora, Luisa, Federica, Abdel Adim, Kevin, Francesca, Giovanni, Marzia, Sara 2C: Francesco, Vittoria, Alice, Anays, Michele, Arianna, Chiara, Valeria, Lorenzo, Serena, Eleonora, Roberta, Virginia, Martina, Micol, Jessica, Maddalena, Valeria, Karim, Federica, Sara, Stefania, Rossana, Jennifer Joanna, Alice, Esra

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News al Porporato Ebbene sì, la scuola è ricominciata: dopo l’estate, per noi studenti è un trauma tornare alla “vita quotidiana” tra campanelle, interrogazioni, professori, ecc… Tanto per iniziare bene il nuovo anno scolastico, ecco per voi una sfilza di curiose novità riguardanti proprio il nostro liceo: innanzitutto, finalmente sono terminati una parte dei lavori nella succursale, dove attualmente sono collocate alcune classi degli indirizzi scienze sociali e ginnasio. L’edificio è stato parzialmente ristrutturato e, soprattutto, imbiancato di un colore azzurro molto acceso (a parere di molti, decisamente troppo forte). Inoltre, è stato sistemato anche il laboratorio di informatica. Il preside del liceo è sempre il professor Ponte, mentre i vicepreside quest’anno sono due, i professori Priolo e Melis. Come gli anni scorsi, si ha intenzione di ripetere alcune attività che si svolgeranno prossimamente, come la

giornata della solidarietà, la giornata di atletica, la corsa campestre, il concerto di fine anno (che ogni volta riscuote un notevole successo, grazie anche alle giovani band che si esibiscono nel cortile del liceo!), e tra qualche mese riprenderanno i corsi organizzati per il dopo scuola: teatro, canto, attività e gare sportive, e i laboratori di arte, fotografia e video montaggio. Si confermeranno anche le adozioni di classe dei bambini del Bangladesh: entro novembre le classi interessate potranno versare una quota di 160 euro; in caso di bisogno potranno chiedere ulteriori chiarimenti al professor Denanni. Infine, sono ben accette tutte le persone che hanno intenzione di prendere parte alla redazione del nostro giornalino. E poi… udite, udite… quest’anno avremo anche l’Annuario con tutte le foto di classe. Giulia 2A Soc

Cosa fanno gli ex? Comincia con questo numero una nuova rubrica sugli ex-studenti del Porporato. Si parte con quelli “più freschi”, appena usciti, con Giorgia Conte, ex della 3Acl 2005/06, e con la scelta del so corso di studi: filosofia. Innanzitutto, che approccio viene dato alla filosofia dai docenti della tua facoltà? Prettamente storico, un po’ come al liceo? No, non solo. Il taglio storico costituisce uno dei possibili approcci alla materia, ma non l’unico. Facciamo storia della filosofia, un corso obbligatorio in cui l’impostazione è abbastanza simile a quella che veniva data al liceo, con lo studio (neanche troppo dettagliato) di un buon numero di pensatori in ordine cronologico; ma seguo anche corsi ben diversi, che affrontano particolari aspetti o problemi confrontando filosofi diversi e le loro idee al riguardo. In quest’ultimo caso si tratta quindi di un’impostazione tematica, spesso più specifica di quella storica, e che si rivela molto interessante perchè si presta più facilmente all’attualizazzione. Studi solo filosofia o anche altre materie? Ho un esame di storia da 10 crediti (cioè circa un sesto della mole di studio del primo anno, ndr), e seguo corsi di ambito linguistico-letterario. Inoltre nell’arco dei cinque anni ho 35 crediti da distribuire in esami a scelta, che possono coprire ambiti molto diversi. Indubbiamente, però, la filosofia è la materia principale fin dal primo anno. Come sono organizzati gli orari delle

lezioni? Mi è un po’ difficile rispondere a questa domanda: in genere nelle facoltà umanistiche, diversamente da quelle scientifiche, ciascuno sceglie i corsi che intende seguire, e nonostante alcune limitazioni la possibilità di scelta è sempre molto ampia. All’inizio ci si trova un pò spiazzati, perchè non è facile stabilire quali corsi seguire e a quali rinunciare, tanto più che bisogna anche stare attenti a non sovrapporre gli orari delle lezioni. Ma se si ragiona con calma alla fine si trae una grande soddisfazione da questa organizzazione molto “libera”, perchè si studiano solo le cose che interessano veramente. In ogni caso, ciascun corso prevede circa due ore di lezione al giorno per tre giorni alla settimana. Cosa pensi della qualità dell’insegnamento? Per ora mi sono fatta solo una prima impressione, ma nel complesso i professori mi sembrano buoni. Sono stimolanti, e alcuni molto rinomati. Ad esempio Ugazio, Vattimo o Allegra, il cui corso di storia moderna è uno dei più apprezzati dagli studenti di Palazzo Nuovo. Hai già un’idea sul mestiere a cui intendi dedicarti una volta laureata? A dire il vero non lo so ancora, anche perchè dipende tutto dalla laurea specialistica che intendi prendere dopo i primi tre anni. La specialistica consequenziale al corso 20

di laurea in filosofia è filosofia e storia delle idee, ma ce ne sono anche molte altre, appartenenti ad altri corsi di laurea. Se si sceglie di conseguire una di queste specialistiche è necessario dare degli esami aggiuntivi, a seconda del corso di laurea cui esse appartengono. Il mio consiglio è cercare di decidere il prima possibile la specializzazione che si intende prendere, al fine di utilizzare i 35 crediti a scelta di cui ho parlato prima per dar degli esami che vadano in tale direzione, facilitando così il passaggio da un corso di laurea all’altro. Dall’idea che ti sei fatta per ora, è vero ciò che spesso si sente dire, cioè che il corso di studi in filosofia “apre la mente”? Credo che dipenda completamente dalle lezioni che si decide di seguire. Anche all’interno di filosofia esistono corsi molto nozionistici, che secondo me rischiano di dare un taglio troppo schematico e astruso alla materia. Conoscere i concetti è importante, ma mi piace considerare la filosofia pincipalmente come uno strumento in più per comprendere il mondo; insomma, un’ulteriore chiave di lettura al servizio dell’uomo, con cui interpretare idee, parole ed azioni che affollano la nostra vita. In questo senso, se le si dà il taglio giusto, penso che la filosofia possa veramente aprire la mente. Michele Barbero ex- 3A Cl


Lettere alla redazione Sono un’allieva di questo Liceo, pendolare, e come molti altri arrivo a scuola molto prima delle 8.10, ora in cui vengono aperti i portoni. Gli scorsi anni si poteva tranquillamente entrare a scuola presto, sedersi da qualche parte e ripassare, eventualmente chiedere spiegazioni ai compagni o all’insegnante quando anch’essi arrivavano in anticipo. All’inizio di quest’anno scolastico è passata una circolare che al contrario permette di entrare solo dalle 8.10, costringendo molti pendolari ad aspettare fuori. Questa decisione però non lascia indifferente né me né alcuno degli altri allievi con cui mi è capitato di discuterne. Innanzitutto Via Brignone è aperta alle automobili e i tanti ragazzi/e in attesa ne ostacolano il passaggio (che a sua volta ci disturba). Ci hanno esortato di fare attenzione alle auto e tenere un comportamento adeguato, ma come possono centinaia di persone con lo zaino appiattirsi e non ingombrare la strada? In secondo luogo siamo in autunno ed il tempo e la temperatura stanno peggiorando. Quando il tempo sarà “brutto” e freddo bisognerà ancora aspettare fuori? Se invece ci sarà permesso di entrare e rimanere nell’atrio, ci staremo? Le poche volte che è piovuto e siamo rimasti nell’atrio eravamo schiacciati come acciughe ed era quasi impossibile per il personale passare. Non sarebbe più comodo per tutti fare come gli anni

scorsi? E poi, perché quest’anno è stato fatto questo cambiamento? Ci sono stati problemi o atti di vandalismo prima dell’inizio delle lezioni? A me pare di non ricordarne. Noi studenti abbiamo in genere tra i 14 e i 19 anni e secondo me siamo abbastanza responsabili. Ho sentito dire che questa regola esisteva da anni ma semplicemente non era stata messa in pratica prima. Capisco l’importanza delle regole, ma non vedo perché non potrebbe esserci un accordo: gli studenti possono entrare a scuola prima (e possibilmente essere liberi di andare in classe) a patto di non creare scompiglio (o i problemi sono altri?). Gli scorsi anni ero felice di essere alle superiori perché significava essere più maturi, responsabili e liberi. Mi piaceva molto la fiducia riposta negli studenti. Ora sento questo provvedimento come il primo passo verso una chiusura, una fiducia negata ed un ritorno a delle limitazioni che andavano bene alle medie inferiori, ma che “stanno un po’ strette” a degli studenti delle superiori. Io non intendo fare polemica ma far notare gli aspetti negativi di questa decisione. Attendo risposte. Grazie. Alice Damiano 2 B CL (25 sett.06)

Il Preside risponde Per rispondere alla lettera abbiamo interpellato il Preside, il quale afferma che non vi è stato alcun cambiamento rispetto al regolamento stilato il 1° settembre del 2001, nel quale già si affermava che gli alunni “pendolari”, non essendovi ancora l’odierna sede, potevano aspettare l’inizio delle lezioni nell’androne dell’attuale succursale. Il Preside inoltre informa che non vi è stata nessuna circolare che comunicasse di entrare solo alla 8.10, ma ve n’è stata una che dichiarava che, come da regolamento, l’ingresso era previsto alle 8.10. Successivamente è stato anche comunicato che l’entrata a scuola sarebbe stata anticipata per chiunque ne avesse espresso il bisogno tramite richiesta scritta. Per quanto riguarda il pericolo per il passaggio delle automobili, quest’inconveniente si è verificato solo i primi due giorni dell’inizio delle lezioni in quanto l’entrata in Via Marro risultava chiusa; inoltre è in elaborazione da parte del nostro Dirigente scolastico una domanda rivolta al Comune contenente la richiesta della chiusura di via Brignone dalle 8.10 alle 8.30. Il Preside asserisce anche che non ci devono essere preoccupazioni riguardo al “restare stretti come acciughe” nell’atrio, perché a tutti i pendolari (circa 70), la cui ora d’entrata è stata anticipata, sarà (ed è tuttora) permesso di stare nel corridoio del pianterreno. In conclusione il nostro Dirigente sostiene vivamente che la fiducia dei ragazzi è la “miglior carta di credito” per i reciproci rapporti e che un solido rapporto di fiducia è alla base di una buona convivenza. Per far sì che questo possa accadere ci deve essere sempre la disponibilità al dialogo. Giada & Gabriella 3Bling

Le frasi famose dei film • “Lei ha clacksonato?”, Amici miei • "L'uomo è ossessionato dalla dimensione dell'eternità e per questo si chiede: le mie azioni rieccheggeranno nei secoli a venire? Gli altri, in gran parte, sentono pronunciare i

nostri nomi quando siamo gia morti da tempo e si chiedono: Chi siamo stati? Con quanto valore ci siamo battuti? Con quanto ardore abbiamo amato?" Troy • -Non cercare di piegare il cucchiaio, è impossibile. Cerca invece 21

di fare l'unica cosa saggia, giungere alla verità. - Quale verità? - Che il cucchiaio non esiste! Da http://www.ilcineforum.it/frasi/



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