Bandiere nostre

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Le ESG si propongono di diffondere a modico prezzo buoni opuscoli per la gioventù svizzera, di giovare alla stessa dal lato spirituale e fisico, di procurare lavoro agli scrittori, agli artisti ed alle tipografie svizzere.

Le ESG pubblicano Fascicoli letterari - Biografie - Arte - Letture nelle varie lingue nazionali Storia - Viaggi, avventure e geografia - Natura - Sport - Igiene - Mutuo aiuto - Opuscoli per i piccoli - Teatro - Trattenimenti e giuochi - Lavori manuali - Album per disegnare e dipingere - Orientamento professionale.

Nelle ESG, opera di pubblica utilità, sono rappresentate tutte le regioni della Svizzera - le diverse confessioni ed i partiti politici vi aderiscono molte autorità ed istituzioni private - gran numero di maestri, maestre, scrittori ed altre personalità del ceto insegnante, culturale e assi stenziale.

Gli opuscoli delle ESG sono in vendita presso i depositi delle ESG, negli edifici scolastici, ecc, nelle librerie, nelle edicole.

Le ESG rivolgono un caldo invito perché si acquistino gli opuscoli per la gioventù, i quali stanno alla pari con quelli stranieri sotto ogni aspetto e coi quali si appoggiano i nostri scrittori e la nostra industria.

Le ESG pubblicano anche opuscoli in lingua tedesca, francese e romancia, di cui si manda, a richiesta, l'elenco più recente.


Bandiere nostre Testo e illustrazioni di Gastone Cambin

Edizioni Svizzere per la GioventĂš Zurigo No. 1231


© 1973 Edizioni Svizzere per la Gioventù Zurigo


I nostri stemmi Le bandiere e gli stemmi della Confederazione, dei Cantoni e dei nostri Comuni ci furono tramandati da tempi ormai lontani quali emblemi di sovranità. Quei drappi variopinti, esposti e sventolanti su edifici pubblici o privati nei giorni delle solennità e di particolari avvenimenti costituiscono la testimonianza dell'impulso partecipativo dei cittadini alla vita pubblica, alla celebrazione di quei fatti sto rici attraverso i quali è stato costituito il nostro Stato. La bandiera è quindi il simbolo della nostra terra. Come tale ebbe in guerra funzioni pratiche: dalle bandiere i soldati sparsi sul campo di battaglia riconoscevano le proprie posizioni, individuavano quelle del nemico e con i medesimi colori segnavano i propri scudi di difesa per distinguersi dagli awersari.

Se si parla di bandiere, due elementi si affacciano immediata mente alla mente di tutti: festa - colore! Ma come sono scelti, determinati, i colori di una bandiera? Sa ranno presi così, a caso, pur di ornare un'asta con stoffe va-


riopinte, per piacere all'occhio, per decorare o far bello un ambiente? No! Abbiamo visto che la bandiera è un simbolo, dietro a cui. c'è tutta una storia: come fu concepita o composta la bandiera stessa, come ne sono disposti i colori, quali sono le misure, quali i significati dei simboli, e così via? E' indispensabile premettere che lo studio della bandiera, ves sillo, gonfalone, fa parte integrante di una scienza chiamata vessillologia, dagli specialisti studiata in ogni suo aspetto e che a sua volta rappresenta una parte ausiliaria di un'altra scienza più vasta chiamata araldica. Senza conoscere le basi di queste due scienze sorelle, unite e complementari fra loro, ci si deve considerare impreparati.

Non è qui necessario addentrarsi in un trattato di tali comples se discipline, ma fa d'uopo tracciare alcune brevi nozioni fon damentali, elementari, riguardanti le nostre bandiere, al fine di far conoscere ciò che ogni cittadino dovrebbe sapere sui modo di esporle e portarle, senza cadere in grossolani errori. Senza disegni e colori la vessillologia e l'araldica appaiono scienze aride, senza interesse. Si entri quindi subito nella ma teria per avere la gioia di colorare queste pagine, facilitando così la migliore comprensione. Una regola fondamentale chiarirà molti particolari osservabili ogni giorno. Si è certamente notato come per stemmi e ban diere riprodotti su testi e giornali non a colori, questi ultimi so no sostituiti da righe o tratteggi verticali, orizzontali, obliqui, o da punteggi. Ebbene, conoscendo il significato di queste righe, tratteggi, punteggi, si possono stabilire i colori corrispondenti. Mettia moci subito al lavoro: nello schema seguente, sulla prima fila, sono riportati i tratteggi e punteggi convenzionali con l'indica zione dei colori da essi rappresentati; la seconda striscia è in bianco per colorazione esercitativa. Sarà così possibile colo rare tutto l'opuscolo seguendo con cura questa guida e a la voro ultimato si avrà sott'occhio una serie di piacevoli illustra zioni i cui colori corrispondono alla realtà di ogni bandiera o stemma.


giallo (oro) *

bianco rosso (argento) *

azzurro

verde

nero

* Nell'uso araldico il giallo equivale all'oro, il bianco all'argento.

Quali sono gli stemmi e le bandiere che vediamo pressoché quotidianamente? Anzitutto l'emblema della Confederazione Svizzera. La bandiera rossocrociata è esposta a balconi, finestre e pen noni per la festa nazionale e per ogni avvenimento importante; la portano i militari che hanno una bandiera per battaglione. E come stemma l'emblema lo vediamo sul nostro passaporto,

sulle targhe delle automobili, affiancato allo stemma del can tone, sugli atti della Confederazione, su documenti ufficiali, e così via.

Anche ogni Cantone ha il suo stemma e la propria bandiera: 25 cantoni con altrettanti emblemi diversi. Lo stemma canto nale è impresso sui libretti scolastici, è appeso all'ingresso di ogni palazzo governativo e su altri edifici pubblici dello stato, lo porta l'usciere cantonale e lo si nota anche sull'uniforme del

la gendarmeria. Sotto forma di sigillo figura sugli atti ufficiali delle autorità cantonali. La bandiera cantonale è usata anche da scuole, enti, istituti e organizzazioni del cantone ufficialmen te riconosciuti.

Così, pure i Comuni usano proprio stemma e bandiera, più comunemente chiamata gonfalone. Abbiamo visto riunite a centinaia le nostre bandiere comunali, ad esempio in occa

sione della sfilata tenuta in occasione del 150 anniversario dell'entrata del Ticino nella Confederazione, nel 1953, o per la


1IIII I I III II II I IIII II II I II I I I I II I

co o.

Proporzioni per la bandiera quadrata.

giornata ticinese all'Expo 64, in occasione di festeggiamenti in onore dei nostri maggiori uomini di governo, consiglieri fe derali e altri. Stemma e bandiera sono quindi il simbolo di autoritĂ costituita, di comunitĂ , e rappresentano nel contempo i gradi gerarchici del paese a cui apparteniamo e siamo fieri di appartenere.

La bandiera svizzera La bandiera svizzera ha le sue origini in quella che le truppe di Svitto portarono sui campi di battaglia sin dal 1289, anno


in cui Rodolfo di Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Im pero - in segno di riconoscimento per il servizio reso da 1500 svittesi all'assedio di Besanpon - concesse loro di applicare il simbolo del Crocifisso e degli strumenti della Passione al pro prio drappo rosso. Da questo derivò l'attuale bandiera ufficiale del cantone di Svitto con crocetta bianca nell'angolo. Con l'alleanza del 1291 fra i cantoni di Svitto, Uri e Untervaldo nasce la Confederazione.

GiĂ nel corso del secolo seguente, nella battaglia di Laupen dell'anno 1339, la croce bianca appare come segno distintivo dei Confederati. In seguito ad un decreto della Dieta del 9 agosto 1480, la croce bianca sarĂ per il futuro apposta sulle bandiere quadrate o

1 + 1/6

1

1+1/6

1/2 lunghezza

lunghezza = una altezza e mezza

Proporzioni per la bandiera rettangolare.


triangolari con i colori dei vari cantoni, talvolta con le braccia allungate su tutto il campo, talaltra con le braccia scorciate. I! 16 maggio 1814 la Dieta definì l'articolo 41 della nuova Co stituzione precisando lo stemma ufficiale ed il sigillo della Con federazione, ancora attualmente in uso.

La bandiera della Confederazione corrisponde allo stemma uf ficiale ed è stata regolarmente riconosciuta dalla Dieta nel 1840 quando si trattò di introdurre la nuova bandiera dell'eser cito.

I colori della Confederazione sono il rosso ed il bianco. Dal 1848 l'Usciere Federale è vestito di questi colori. Le bandiere dell'armata sono regolate da decreti e ordinanze che precisano anche il modo di confezionarle a seconda delle truppe alle quali sono destinate.

I colori del Canton Ticino L'anno 1803 il Ticino entra quale cantone in seno alla Confe derazione. Con decreto granconsigliare del 26 maggio 1803 si stabilisce che lo stemma cantonale sia: partito di rosso e d'az zurro. Un successivo decreto del 27 settembre 1804 fissa i prin cipi circa la bandiera. La ragione della scelta dei colori adottati non venne specifica ta negli atti, ma alcune versioni sono state tramandate anche se nessuna di esse è convincente e sostenuta da valida docu mentazione. Le riportiamo a titolo informativo: il rosso e l'azzurro sono i

colori della città di Parigi, ripresi quale segno di riconoscenza verso Napoleone per l'Atto di Mediazione del 1803; secondo altra versione ii rosso dovrebbe alludere alla bandiera svizzera e l'azzurro all'Italia, colore di Casa Savoia, per quanto secondo

altri l'azzurro starebbe a indicare il colore del cielo italiano; una terza versione indica nel rosso e nell'azzurro i colori dei

due maggiori partiti storici: il rosso per il liberale e l'azzurro per il conservatore.

Si vorrebbe infine che i colori ticinesi siano stati ripresi da

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quelli dello stemma di Dante Alighieri - in cui appunto predomi nano il rosso e l'azzurro - quale omaggio al Poeta, essendo il

Ticino l'unico cantone interamente di lingua italiana. Nessuna di queste versioni persuade; la più attendibile potreb be forse essere la prima.

La bandiera, in derivazione dello stemma, è stata regolamenta ta da risoluzione governativa del 20 settembre 1922, comple tata il 16 ottobre 1930, successivamente riveduta nei dettagli da altre disposizioni cantonali e federali.

Direttive per Io scudo e la bandiera ticinesi 1 Lo scudo è tagliato verticalmente di rosso e di azzurro (il rosso a sinistra di chi guarda). 2,3 Le bandiere ed i vessilli, rettangolari o quadrati, non cor rispondono allo stemma (scudo): hanno sempre i colori dispo sti orizzontalmente, quindi perpendicolari all'asta, con il rosso in alto, l'azzurro in basso; la linea di divisione è sempre oriz zontale.

La bandiera issata per mezzo di una fune, si deve esporre al sorgere del sole e ammainare al tramonto.

4Le bandiere rettangolari sono quasi sempre nel rapporto 3 :2; meno frequentemente 5 :3. 5La bandiera a due punte è una creazione del XIX secolo e viene chiamata pennone. Nella posizione sospesa ha i co lori disposti come nello stemma, verticalmente, col rosso a sinistra di chi guarda. I fiocchi sono nei colori opposti. 6Se la bandiera a due punte è disposta orizzontalmente, pren de il nome di banderuola e la disposizione dei colori è come nelle bandiere quadrate. 7II guidone è derivazione della banderuola e qualche volta chiamato fiamma. I colori sono disposti come nelle bandiere quadrate.

8Se il guidone è esposto verticalmente i colori hanno dispo sizione come nello scudo.

9,10 La drappella da tromba può essere quadrata o rettango-

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lare. Se rettangolare (nelle proporzioni 3:2) la linea di divisione à verticale, se qua drata orizzontale.

11 Nell'uso di stemmi accol lati, lo scudo più importante verrà posto sulla sinistra di chi guarda. 12,13 La rosetta ha il rosso all'esterno.

L'anello esterno ha larghezza pari al raggio del bottone cen trale.

Se completata da due cravat te, queste avranno i colori ver

ticalmente disposti come nel lo scudo (il rosso a sinistra di chi guarda). Se le cravatte hanno una fran gia, questa sarà in oro.

14II fiocco avrà il nodo con i colori orizzontali ed i nastri cadenti divisi verticalmente. 15L'insegna è divisa vertical mente, il rosso a sinistra di chi guarda.

16La sciarpa sarà posta sul la spalla destra con i colori disposti come nello scudo, os sia col rosso all'esterno.

17II nastro e la piuma sul cap pello saranno così disposti: il nastro con il rosso in alto, la piuma con il rosso a sinistra dell'osservatore.

18II mantello degli Uscieri Cantonali porta i colori dispo-

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sti come nello scudo, vertical mente, mentre il colletto li ha opposti. 19Le antenne e le aste di ban diera possono essere bianche,

in legno naturale o metallo bianco-argento. CosĂŹ pure so no lancia e bottone. Per la

bandiera cantonale può usar si una colorazione a strisce rosso-blu, che partono dal bas

so a sinistra e si avvolgono verso l'alto a destra; lancia o

bottone restano bianche o ar gento.

Per le proporzioni tra asta e bandiera si raccomanda: 20per le bandiere quadrate sugli edifici, 1 :3. 21per le bandiere rettango lari, 1 :4.

22per le bandiere portabili, 1 :2.

Va inoltre tenuto presente che nell'esposizione a mezz'asta

(bandiera abbrunata) per lut to, il lembo piĂš basso della stoffa deve trovarsi ad altezza da non potersi toccare con

mano e, se esposta ad edifi cio, da non toccare parti deila costruzione stessa.

23Le aste applicate alle fac ciate sono da fissare obliqua-


mente, mai orizzontalmente, poi

chĂŠ la figura verrebbe a trovarsi in modo innaturale.

Per quanto riguarda la posizio ne fatta assumere alle bandiere, possiamo ricordare:

24Le bandiere fissate obliqua mente rispondono all'uso franco

e italico, 25orizzontalmente all'uso ger manico,

26verticalmente rispondono al l'uso anglo-sassone.

27Se la bandiera viene esposta solo nella sua parte di stoffa, tesa ai quattro angoli, verrĂ col locata come lo scudo, col rosso a sinistra dell'osservatore.

Il vessillo può essere portato in tre modi: 28Con il braccio piegato, tenen done il corpo ad appoggio, 29con l'avambraccio disteso in avanti,

30con il sostegno della spalla sinistra in modo che la bandiera penda liberamente.

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Esposizione di bandiera su edifici pubblici La bandiera degli edifici pubblici può essere posta in diversi modi, ma sempre in rispetto del protocollo. Di regola viene collocata al centro del balcone o finestra prin cipale, ma posta invece sul lato destro, guardando dall'interno, quando la maggiore autorità tiene un discorso o emette un proclama da detto balcone o finestra. 31 L'unione di diverse bandiere, di cantoni o di stati ospiti, av verrà su aste e con bandiere aventi tutte la stessa altezza (lato verso asta), anche se la lunghezza delle bandiere potrà variare per particolari esigenze di proporzione imposte da misure uf ficiali stabilite dai vari stati. La disposizione sarà fatta per or dine alfabetico territoriale, per data di entrata in una organiz zazione, secondo data di costituzione o di fondazione dell'ente simboleggiato.


Stemma e bandiera dei Grigioni Lo stemma dei Grigioni appare tra i più complicati dei nostri venticinque cantoni. Ma sarà facile capire, considerando l'evo

luzione storica del paese, quale sia ia ragione che portò alla costituzione di questo stemma. Nell'antichità il paese era for mato da un complesso di comunità suddivise in Tre Leghe. Ed ecco un breve accenno all'evoluzione che portò alla labo riosa definizione dell'attuale stemma cantonale: nel 1803 fu composto il primo stemma creato con l'unione dei simboli del le tre regioni componenti il cantone, ripresi nella loro più com pleta espressione documentaria, trascurando le basi tecniche e scientifiche della scienza araldica. Ma le esperienze e le pra tiche di questa disciplina non potevano rimanere trascurate. Si arrivò quindi, con l'intervento delle autorità cantonali e fede rali nonché della Società Svizzera di Araldica, all'epurazione di tutte quelle forme ornamentali e decorative che, seppur espressive, non rispondevano più ai rigore scientifico neces sario ad un tale simbolo, sia per la sua importanza che per la sua diffusione. Il 24 maggio 1932, in seguito ad un nuovo in tervento della Società Svizzera di Araldica, lo stemma fu defi nitivamente stabilito nella sua forma attuale a datare dall'8 no vembre 1932. Lasceremo da parte tutte le versioni adottate per oltre un se colo e ci limiteremo a dare la risultante finale delio studio che portò alla riunione in un solo stemma degli elementi esprimenti le Tre Leghe. Ecco la struttura dello stemma: Semipartito tron cato; nel 1 d'argento e di nero; nei 2 inquartato d'azzurro e d'oro alla croce dell'uno nell'altro; al 3 d'argento allo stam

becco di nero (*). Per concludere si presentano raggruppate in una tavola unica le varianti e applicazioni maggiori dello stemma e della bandiera attuali, che potranno essere colorate seguendo le regole date all'inizio del presente opuscolo.

* La descrizione degli stemmi è sempre fatta in base ad una precisa termi nologia araldica. Ad esempio, lo stambecco, anche senza ulteriori speci fiche, in araldica si disegna ritto sulle zampe posteriori.

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Le Bandiere degli altri cantoni In Svizzera, come noto, ogni cantone possiede e custodisce i

propri scudi e colori le cui origini si fondono con la storia del Paese e a volte con la leggenda.

Il SVITTO 1291

URI

# H^fty: 1291

II

w

OBVALDO 1291 (Sopraselva)

SVITTO, la cui bandiera ha costituito l'origine dei nostro em blema nazionale, portava sui campi di battaglia dapprima una bandiera formata da un drappo rosso, antico simbolo di libertà , confermato dall'Imperatore Rodolfo di Asburgo. Lo stesso im peratore, l'anno 1289, in occasione dell'assedio di Besan^on contro il Duca di Borgogna, in segno di riconoscenza per l'im pegno di 1500 svittesi, concesse lóro di applicare sul proprio drappo l'effigie di Cristo crocifisso ed i simboli della Passione, quale immagine protettrice. Nei secoli successivi la bandiera di Svitto passò gradualmente ad adottare in via definitiva la croce attualmente in uso.

URI. Come Berna, Uri ha un simbolo che ne riflette il nome d'origine. In germanico antico Ur era il toro selvatico (Auerochs). Secondo la leggenda, viveva nelle vallate di Uri un toro terribile, dalle corna estremamente aguzze, che seminava ter

rore tra gli abitanti del posto e distruggeva le colture. Gli urani seppero ammansirlo ed il popolo volle ricordare la sua supre mazia sull'animale raffigurando sul proprio stendardo la testa

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del toro. L'anello al naso vorrebbe ricordare ai discendenti dei primi coloni come essi addomesticassero la bestia selvaggia così come i bovari ammansiscono i tori bradi passando loro un anello nel naso. La testa del toro è ornata da una lingua rossa segno di energia, senza la quale rimarrebbe segnata una ver gognosa debolezza. I colori di Uri, oro e nero, derivano dalla bandiera imperiale (che portava l'aquila nera su campo oro), a conferma delle libertà concesse dall'Imperatore Federico II nel 1231. UNTERVALDO è suddiviso nei due semicantoni di Obvaldo (So praselva) e Nidvaldo (Sottoselva) aventi come emblema comu ne la chiave, attributo di S. Pietro quale titolare della chiesa dell'antico comune capoluogo, Stans. Sulla presenza della chia ve i cronisti del XVI secolo hanno tramandato la seguente leg genda: nel 398 Papa Anastasio e l'Imperatore Onorio essendo minacciati dai Goti di Alarico, si videro salvati dall'intervento della gente di Untervaldo. In segno di riconoscenza il Ponte fice conferì ad essa l'insegna della Santa Sede, da applicare alla bandiera del popolo untervaldense.

LUCERNA 1332

ZURIGO, ZUGO e LUCERNA, i cui colori sono il bianco e l'az zurro, secondo tradizioni popolari sembra derivino il proprio stemma dalla posizione goduta in riva al lago, col simbolismo così del contrasto tra l'azzurro delle acque ed il bianco della pietra.

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Le bandiere di questi tre cantoni derivano dagli stemmi dei ri spettivi capoluoghi. La città di Zurigo nei Xill secolo, Lucerna e Zugo nel XIV, avevano già il sigillo che rappresentava questi stemmi, ancora oggi in uso.

ZUGO 1352 GLARONA ha stemma che corrisponde a quello del proprio capoluogo e che porta il Santo Fridolino patrono del Paese. Narra la leggenda che Fridolino, monaco benedettino irlande se, nel VI secolo si stabilisse a Sàckingen dove venne onorato come santo. Nei Xll-Xlli secolo quasi la totalità del glaronese apparteneva al monastero di Sàckingen; ne derivò così che San Fridolino venisse scelto come patrono dei glaronesi. Il co lore nero dell'abito è quello dell'abito benedettino. Il fondo rosso della bandiera era corrente presso quelle comunità che nel XIII secolo godevano di privilegi imperiali. E' da notare che i colori cantonali sono il rosso, il nero ed il bianco BERNA ha un simbolo che ne rispecchia il nome, dato che Bar significa orso, in tedesco. E' tramandata una leggenda che narra del Duca Bertoldo V di Zàhringen, appassionato caccia tore, il quale, trovandosi da solo in piena foresta, incappò fac cia a faccia in un gigantesco orso che gli sbarrava il passo: lo affrontò con supremo coraggio e riuscì a trapassarlo con la propria arma. L'episodio, dicono le cronache, è all'origine del nome delia città e dei suo simbolo araldico, divenuto quello del cantone.

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FRIBORGO, città fondata dal Duca Bertoldo IV di Zàhringen, ebbe sin dalle origini una bandiera bianco-nera distinguentesi dal sigillo che portava invece un castello (freie Burg = castel lo libero). Il nero ed il bianco sono i colori degli Zàhringen e, secondo le versioni popolari, avrebbero l'origine nell'accaduto

seguente. Il Duca di Zàhringen, durante una partita di caccia, fu sorpreso da un temporale e riparò nell'abitazione di un car bonaio dove lo aveva guidato un lume. Il carbonaio, di buon cuore e malgrado la sua povertà, offrì cibo e alloggio al Duca del quale ignorava il rango. All'indomani, risvegliatosi, il Duca si accorse che il suo mantello bianco era per metà divenuto nero, il giaciglio essendo stato infatti messo su con dei sacchi da carbone. Ammirando la regione il Duca volle fondarvi una città alla quale attribuì come segno distintivo i colori nero e bianco acquisiti dal suo manto.

FRIBORGO 1481

SOLETTA 1481

SOLETTA porta i colori austriaci rosso e bianco come sulla bandiera che il cantone ricevette da Leopoldo d'Austria nel 1318. Il rosso ed il bianco sono tuttavia anche i colori della le gione tebana, alla quale appartenne S. Orso patrono della città. Nella famiglia Roth di Rùnisberg esiste ancor oggi una tradi zione secondo cui il più anziano della famiglia ha il diritto di vestire colori rosso-bianco in onore di un antenato che nel

1382 salvò la città dagli attacchi del Conte Rodolfo di Kyburg. BASILEA, cittadella dell'Impero Romano, alla caduta del mon do latino divenne ben presto un vescovado, governato da un

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principe-vescovo. Lo stemma del vescovado era a fondo ar

gento ed il pastorale rosso. Sembra che la città di Basilea ab bia per il pastorale adottato il colore nero, invece dei rosso, in seguito ad una controversia con il vescovo, nel 1380. Altri in terpretano la figura dell'emblema come un astuccio da pasto rale, per significare la città sede della cattedrale. Con la scissione del 1832 i due semicantoni si differenziarono nei colori del pastorale: nero per la città, rosso per la cam pagna.

SCIAFFUSA ha uno stemma che si rifa ad un'interpretazione errata del nome Schaf (pecora) e Haus (casa); altri attribuisco no derivazione da Schifferhaus, ossia casa del battelliere (Schiff: battello), etimologia giustificata dalla posizione geo grafica presso le cascate del Reno, che obbliga i battellieri a interrompere qui il viaggio e a trasbordare le merci. Già nel XIII secolo la bandiera del Cantone portava un montone nero su campo oro, come lo troviamo tutt'ora.

INTERNO 1513 APPENZELLO dipendeva direttamente dall'Abbazia di San Gallo, come ricordato dal proprio stemma che di quello del l'abbazia è una derivazione. La presenza dell'orso nello stem ma di parecchie località della regione ed in modo speciale della Città di San Gallo, è ricollegata alla leggenda secondo la quale il Santo fondatore dell'omonima abbazia, incontran dosi con un orso, gli ordinò di procacciargli il legname ne cessario per costruire la sua cella, offrendogli poi del pane

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quale compenso. L'emblema ufficiale del cantone è l'orso nero su fondo bianco, a partire dall'inizio del XV secolo. Con la scissione del 1597 il Cantone dell'Appenzello esterno si diffe renzia dall'Appenzello interno per l'aggiunta delle iniziali V R (Usser Rhoden: V = U) al proprio emblema.

SAN GALLO, quale sede della famosa abbazia, ritenne come simbolo della città lo stemma dell'abbazia stessa, con l'orso che ricorda ia leggenda del Santo fondatore accennata in pre cedenza. Il Cantone, invece, in occasione della sua entrata

nella Confederazione (1803), decise di introdurre un nuovo em blema che simboleggiasse l'unione degli otto distretti costi tuenti il cantone stesso e scelse allo scopo il fascio littorio co stituito da otto verghe racchiudenti la scure, emblema indica tivo di autorità e assai in voga a quei tempi. ARGOVIA, come San Gallo, ha stemma di recente introduzio ne (1803) quale nuovo cantone venuto alla Confederazione. Il fiume dell'emblema simboleggia i corsi d'acqua dell'Aar, della Rèuss e della Limmat, quindi il vecchio cantone dipendente da Berna; le tre stelle ricordano le tre nuove regioni annesse: la Contea di Baden, il Fricktal ed il Freiamt. TURGOVIA fissò definitivamente il suo stemma al momento della propria entrata nella Confederazione, nel 1803. A diffe renza dei due cantoni precedenti adottò il simbolo dei signori dai quali la regione era stata signoreggiata, i Conti di Kyburg,

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riprendendolo dai sigilli del XIV secolo. Il color verde veniva considerato quale espressione dell'acquistata libertà, come si vedrà anche nel caso del Vaud e di Neuchàtel. VAUD ha il suo stemma definitivo fin dal 1803, ossia dal mo mento della sua appartenenza alla Confederazione. Già nel 1789, in occasione della sollevazione dei vodesi contro Berna, fece la sua apparizione il color verde quale segno distintivo sotto forma di foglia, sostituita in seguito da coccarda o da nastro verde. Diventato questo il colore della bandiera, ad esempio dei francesi vi si portò l'iscrizione Libertà Egalité. L'attuale della divisa Libertà et Patrie rappresenta una ec cezione araldica in uno stemma svizzero.

VALLESE; con la sua entrata nella Confederazione (1815), que sto Cantone stabilì il proprio stemma attuale in cui compaiono tredici stelle che simboleggiano i tredici distretti (dixains). I colori rosso e argento erano quelli del vescovo di Sion che aveva ricevuto il Vallese in feudo da Carlomagno. Nel 1512 Pa pa Giulio II fece dono ai Vallesani di una bandiera con sette stelle, che aumentarono di numero in seguito alla riunione dei distretti di tutto il Cantone.

NEUCHÀTEL ebbe tutta una serie d'insegne dovuta ai cambia menti di governo nel cantone. Appartenente alla Confedera zione dal 1815, Neuchàtel fissò il suo attuale emblema in oc casione dei movimenti repubblicani del 1848, sostituendo il

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vecchio stemma dei conti di Neuchàtel. Il colore verde doveva simboleggiare la libertà ed il nuovo ordine (come nei can toni di Vaud, S. Gallo e Turgovia), mentre si volle sottolineare l'appartenenza alla Confederazione con il colore rosso e la crocetta bianca.

NEUCHÀTEL 1815

GINEVRA aveva già il proprio stemma quando entrò a far parte della Confederazione, nel 1815. Già alla metà del XV secolo la bandiera della città portava l'aquila imperiale e la chiave di San Pietro, riferimento al capitolo vescovile e al patrono del vescovado. I colori subirono nei secoli seguenti dei cambia menti, fino a raggiungere la definizione del rosso e dell'oro in uso dal XVIII secolo ma isolatamente apparsi già nel XVI.

Le bandiere dei comuni II gonfalone è il segno della sovranità e dell'autonomia co munali, il simbolo di cui si fregia il documento politico costitu zionalmente demandato al potere comunale, approvato dai mu nicipi e dalle assemblee dei liberi cittadini. Alcuni sono segni derivanti dall'antica comunità rurale e poli tica, altri da simboli ottenuti come risultanza di indagini nel campo della toponomastica, della storia, delle particolarità re gionali, o magari segno di famiglie che hanno onorato il pro prio paese di origine.

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Gioia di tutti è vedere affermata in questi simboli l'opera co mune di lavoro e di progresso, la fiducia nell'avvenire, la fe deltà alla propria terra. Si tenti di fare ricerca che consenta - se ancora non se ne ha conoscenza - ia definizione e la rappresentazione grafica del proprio stemma comunale.

Ci si provi infine, per esercizio, a disegnare la bandiera e lo scudo del proprio cantone accanto a quelli nazionali affiancati da bandiera e scudo comunali. (Ved. pagina 28).

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Comune

Nazione

Cantone

Organizzazioni vessillologiche, loro scopi e bandiere La SocietĂ Svizzera di Vessillologia raggruppa specialisti sviz zeri altamente qualificati nello studio di questa materia, speci fica in moltissimi aspetti tecnici, giuridici, simbolici e storici.

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Essa coordina inoltre ogni settore inerente e assiste enti, auto rità per la giusta applicazione pratica delia materia stessa. In Svizzera si hanno per questo settore circa quaranta specia listi che rappresentano tutte le regioni del territorio. Questi esperti si incontrano periodicamente in riunioni per studiare i vari problemi che vengono proposti. L'organizzazione è affilia ta alla Federazione Internazionale delle Associazioni di Vessil lologia. La bandiera della Società Svizzera di Vessillologia è la se guente: di rosso alla croce attraversante; movente dagli angoli interni della croce, quattro scettri gigliati di giallo e dodici fiamme, i'una di rosso e due di giallo in ogni cantone. Simbolismo delle figure adornanti la bandiera: la croce bianca su fondo rosso simboleggia l'antica bandiera federale del Me dioevo, le fiamme hanno la loro origine in quelle dei vessilli usati dalle truppe svizzere al servizio straniero, apparsi nei XVII secolo e successivamente diffusi nelle bandiere delle truppe cantonali e federali. Lo scettro gigliato, simbolo dell'araldista, allude al legame che unisce le due scienze, vessillologia e aral dica.

Società Svizzera di Vessillo- Federazione Internazionale delle Associalogia.zioni di Vessillologia.

La Federazione Internazionale delle Associazioni di Vessillo logia riunisce tutte le associazioni nazionali o le delegazioni di oltre trentatre nazioni. I membri della Federazione si riuniscono ogni due anni a congresso internazionale mentre ie sue Com-

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missioni possono radunarsi ogni volta sia ritenuto necessario. La F.I.A.V. studia e coordina i problemi internazionali in mate ria vessilologica, sia nella sua particolaritĂ sia nell'indirizzo pratico alle soluzioni di problematica su piano internazionale e mondiale.

La bandiera della Federazione Internazionale di Vessillologia è: di azzurro a due drizze oro formanti due nodi intrecciati posti orizzontalmente.

La drizza allude alle bandiere nazionali che con essa vengono appunto issate; l'azzurro richiama la navigazione in cui e per cui nacque la bandiera e quindi la vessillologia. 1 due anelli al lacciati simboleggiano il laccio d'amore, molto diffuso in aral dica quale simbolo di amicizia, unente i vessillologhi di tutto il mondo. Inoltre l'azzurro rimane il colore della maggior parte

delle organizzazioni internazionali che scelgono questo colo re per le proprie bandiere, quale ispirazione sovraterrena.

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Croce Rossa Internazionale

Movimento europeo

Bandiere di organizzazioni internazionali Presentiamo qui di seguito, con le spiegazioni necessarie alla comprensione dei loro simboli, le bandiere di quelle organizza zioni internazonali di cui piĂš sovente si sente parlare, che ognu no avrĂ sicuramente avuto occasione di vedere senza tuttavia conoscerne la motivazione.

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Croce Rossa Internazionale In occasione della conferenza ginevrina

del 1863, con cui que sta organizzazione u-

manitaria veniva isti tuita, ed in onore alla nazione che la pro mosse, si decise di ri prendere la croce el vetica quale emble ma; invertendo però i

Consiglio d'Europa

colori rosso e bianco.

Per le caratteristiche strutturali e le parti zioni proporzionali si voglia vedere quanto chiarito circa la Ban diera Svizzera, sem pre tenendo presente

la suddetta inversione di colori. Nazioni Unite (ONU)

Movimento europeo La Bandiera Euro pea, giĂ oggetto di lunghi dibattiti presso

Giochi olimpici

l'incaricata commis

sione di Strasburgo che dovette esamina re numerosissimi pro getti - si è in conse guenza del suo estre mamente facile sim bolismo agevolmente ed estesamente im-

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posta. Il simbolo della E verde in campo bianco non è che l'iniziale di Europa, espressione comprensibile in quasi tutte le lingue. Questo simbolo fu sanzionato nel 1949 dalla sessione tenuta a Bruxelles dal Consiglio Europeo, ma venne in seguito sostituito da quello di cui al seguente punto. La bandiera è dimensionata a rapporto 15 :30, divisa orizzontalmente in tre parti (10X3) mentre la suddivisione verticale è di cinque parti (3X5). Consiglio d'Europa La bandiera del Consiglio d'Europa è stata consigliata su de cisione unanime dell'Assemblea Consultiva del Comitato dei Ministri del Consiglio Europeo il giorno 8 dicembre 1953. Si presenta: d'azzurro al cerchio di dodici stelle d'oro a cin que punte non toccantisi. L'azzurro del vessillo simboleggia il cielo di occidente e le stel le stanno per l'unione dei popoli d'Europa, indipendentemente dal numero degli stati membri. Il battente della bandiera ha lunghezza pari ad una volta e mez za quella del ghindante, dal francese guindant = parte al l'asta, ossia l'altezza della bandiera. Ghindare = issare la ban diera. Il centro del cerchio lungo cui sono disposte le stelle è costituito dal punto d'intersezione delle diagonali del rettan golo vessillare. Il raggio del cerchio è eguale a 1/^ dell'altezza del ghindante. Il raggio del cerchio inviluppante ciascuna stel la è Via dell'altezza del ghindante. Tutte le stelle hanno dispo sizione con una punta rivolta in alto. Nazioni Unite (ONU) L'emblema fu adottato dall'Assemblea Generale in data 7 di cembre 1946, la bandiera apparve il 20 ottobre 1947 e fu codifi cata una prima volta il 19 dicembre 1947 per essere aggiornata il 28 luglio 1950 e definitivamente statuita il 21 agosto 1950. La bandiera dell'ONU è già sventolata in Corea, Grecia, Pale stina, Pakistan, nella sua pacifica funzione.

L'emblema adottato datl'ONU rappresenta l'orbe terracqueo (osservato dal polo Nord) circondato da due rami di olivo con cui si vuole rappresentare la difesa della pace sul globo.

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Giochi olimpici Issata la prima volta nel 1920 in occasione dei giochi olimpici di Anversa, la bandiera olimpica fu creata nel 1913 sotto gli au spici del barone Pierre de Coubertin. I cinque anelli simboleg giano la fratellanza e l'amicizia fra i cinque continenti del globo.

Sul fondo bianco, partendo dall'asta gli anelli hanno i seguenti colori: azzurro, giallo, nero, verde, rosso.

Bibliografia Stemmi, sigilli e costituzioni della Confederazione Svizzera e dei Cantoni. 1948. Pubblicato dalla Cancelleria Federale. Mader, R.: Die Fahnen und Farben der Schweizerischen Eidgenossenschaft und der Kantone. St. Gallen, 1942. Vallière de, P.: Histoire du Drapeau Suisse. Lausanne, 1908. Stemmi della Confederazione e dei Cantoni svizzeri. Pubblicato dalla Can celleria Federale. Gessler, E. A.: Schweizerkreuz und Schweizerfahne. Zùrich, 1937. Cingria, H.: Légendes et armoiries des XXII Cantons. Lausanne, 1945. Gautier, A.: Les Armoiries et les Couleurs de la Confédération et des Can tons Suisses. Genève et Bàie, 1878. Risoluzione federale del 12 dicembre 1889 per lo stemma della Confedera zione. Cancelleria Federale. Legge federale del 23 settembre 1953 per la bandiera marittima svizzera. Cancelleria Federale. Cambin, G.: Armoriale dei Comuni Ticinesi, Lugano, 1953. Cambin, G.: Sigilli politico-amministrativi delle terre ticinesi. Ed. A. S. T., Bellinzona, 1961. Colori e Sigillo del Cantone Ticino. Risoluzione governativa del 6 ottobre 1930. Archivio Cantonale, Bellinzona, 1930. Legge federale per la protezione degli stemmi pubblici e di altri segni pubblici, del 5 giugno 1931, e relativo Regolamento esecutivo del 5 gen naio 1932. Die Wappen der Kreise und Gemeinden von Graubiinden. Chur, 1953. Codice Araldico del Grigioni Italiano. A cura della Pro Grigioni Italiano. Estratto da: Quaderni Grigioni italiani XXIV 1 - XXV 2. Recueil du lle Congrès international de Vexillologie, Ziirich, 1967. Publié par la SSV, Zurich, 1968. Mùhlemann, L.: Seit 1941 eingetretene formale Aenderungen schweizerischer Kantonswappen und -fahnen. In Archivum Heraldicum, 1973, N. 1. Pedersen, F.: Internationales Wappen- und Flaggenlexikon, Berlin, 1970. Rabbow, A.: Lexikon politìscher Symbole. Deutscher Taschenbuchverlag dtv. Mùnchen, 1970. Neubecker, 0.: Fahnen und Flaggen. Leipzig, 1939. Oltre alla collezione completa di tutti gli armoriali di comuni svizzeri e di Archives Héraldiques Suisses, dal 1887 ad oggi.



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