Claudio Rinaldi, Adelaide Sonego
II cerotto Berlotto
2340
Il cerotto Berlotto di Claudio Rinaldi illustrazioni di Adelaide Sonego
Edizioni Svizzere per la GioventĂš N.2340
C'era una volta uri cerotto di forma circolare di nome Berlotto.
Copriva una piccola ferita sul palmo della manina di una bimba che si era ferita sullo scivolo del parco giochi.
Il cerotto cercava, con tutte le sue
forze, di non farle del male appiccicandosi troppo alla ferita. Berlotto era felice di essere sul palmo di quella manina. Quando la mano di Chiara si apriva, cosĂŹ si chiamava la bambina, il cerotto le osservava il viso bianco come il latte e i capelli colore del grano lambito dal sole. Anche gli occhi della bimba erano meravigliosi: di un azzurro intenso come il mare.
Berlotto sapeva che quelle stupende immagini non potevano durare a lungo.
La vita di un semplice cerotto, su di una piccola ferita, dura al massimo tre giorni.
Berlotto sarebbe stato sostituito da un altro fratello-cerotto.
Non devo pensare più a tutto questo diceva tra sé e sé. Cercava di distrarsi ma non ci riusciva.
Quando mi allontaneranno da questo morbidissimo palmo della mano dovrò essere forte.
Ma il cerotto era cosciente che si sarebbe emozionato in quel fatidico momento.
Un deciso o un lento strappo dal palmo della manina? si interrogava di continuo Berlotto. E con quei pensieri proseguiva il suo modesto lavoro.
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Si contorceva quando il palmo della mano si chiudeva. Si stiracchiava, invece, quando veniva completamente aperto.
In tutti i casi, cercava di non essere d'intralcio ai movimenti della manina. Trascorse una settimana e il cerotto era sempre lĂŹ.
Non capisco! Eppure dovrei essere giĂ stato rimosso si disse Berlotto.
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Ăˆ necessario che la piccola ferita venga disinfettata e attaccato un nuovo cerotto.
Berlotto conosceva bene il da farsi. Però aveva notato che Chiara, ogni volta che i suoi genitori le chiedevano di sostituire il cerotto, si rifiutava energicamente.
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Ma è pericoloso per la sua salute riflette ancora il cerotto. Farò a modo mio!.
Allora decise di staccarsi da solo. Con ogni sua piccola forza cercò di allontanarsi dall'epidermide del palmo della manina.
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Il cerotto era quasi riuscito nella sua intenzione quando la bimba s'accorse di tutto ciò e con il suo indice fece una pressione su di lui che ritornò, interamente, sul palmo della manina.
Il giorno dopo, la mamma di Chiara ordinò che, nel modo più assoluto, quel cerotto doveva essere cambiato,
ma la bambina si rifiutò nuovamente.
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Però questa volta la madre la costrinse: strappò con un rapido movimento Berlotto e lo adagiò sul tavolo della cucina.
Disinfettò la piccola ferita e dall'armadietto dei medicinali prese un altro cerotto che ricoprì la ferita ormai quasi guarita.
Berlotto rimase sul tavolo della cucina per alcune ore.
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Si sono dimenticati di me. È solo questione di tempo. Andrò a fare compagnia ai rifiuti contenuti nella pattumiera.
Invece Chiara volle ad ogni costo tenere con sé il cerotto.
Ma è solo un piccolo cerotto esclamò la mamma della bambina.
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Per me invece è importante.
È diventato un mio amico! affermò con decisione Chiara.
La mamma intravide nei suoi occhi delle minuscole scintille di luce. E senza dire una parola accettò che la bambina potesse conservare il piccolo cerotto.
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La nuova residenza di Berlotto diventò un bicchiere capovolto poggiato sulla scrivania della cameretta di Chiara. Ogni mattina, la bimba lo salutava prima di recarsi a scuola.
E il cerotto sembrava sorridesse dalla sua nuova casa di vetro.
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L'autore Studioso e scrittore di fiabe, favole e filastroc che. Vive a Salerno. Nella prefazione ad una sua raccolta di favole leggiamo: Le favole, al pari dell'arcobaleno, hanno colori differenti. Il carattere di chi le scrive; lo stato d'animo dei lettori, bambini o adulti che siano; il tem po in cui vive lo scrittore e quello dello stesso lettore; l'ambiente circostante: della famiglia ed extra familiare. Ăˆ come guardare un arco baleno ed essere invaso dai suoi raggi notan do delle diverse luminescenze colorate.
L'illustratrice
Da trent'anni insegno educazione visiva e at tività manuali nella scuola media. Ho sempre amato il contatto con gli allievi che, nella loro prorompente vitalità , sono sempre riusciti a sorprendermi e motivarmi. A lato, di tanto in tanto, con il tratto o con il colore ho creato delle illustrazioni per bam bini. Amo usare il loro sguardo stupito per vedere le piccole cose della natura, che conti nuano ad affascinarmi. Un po' del mio tempo l'ho dedicato anche al volontariato in Terre des hommes quale animatrice nelle scuole medie o a sostegno, con i miei allievi, delle tradizionali manifesta zioni annuali. Da ragazza ho frequentato la scuola Magi strale e l'Accademia di Brera a Milano. Nel 2003 per le ESG è uscito Occhio matto e cuore tenero con il testo di Claudio Origoni e illustrato da me.
Claudio RĂŹnaldi, Adelaide Sonego II cerotto Berlotto Serie: Racconti da 6 anni
Chiara, una bimba dai capelli colore del grano, si ferisce al palmo della manina. La sua mamma le applica un cerotto al quale Chiara si affeziona al punto da inventargli un nome: il cerotto Berlotto!
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