I QUADERNI DELL’ISEA SWAP PARTY
Il termine swap party deriva dall'unione dei termini inglesi "swap", ossia scambio o baratto, e "party", ovvero evento organizzato.
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Lo swap party è un evento in cui le persone si scambiano oggetti, tipicamente capi d'abbigliamento e accessori di vario tipo, ma anche articoli per la casa, libri e piccoli pezzi di arredamento.
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Lo swap party può essere un evento informale organizzato tra amici e conoscenti, oppure assumere una forma maggiormente strutturata, coinvolgendo persone che non si conoscono tra loro.
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Anche il numero di partecipanti può variare, da 4/5 fino a diverse decine di persone.
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Tipicamente, in uno swap party non viene utilizzato denaro. Gli scambi possono avvenire secondo varie modalità: baratto, asta oppure utilizzo di moneta appositamente ideata per effettuare gli scambi all'interno dell'evento.
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In quanto tale, lo swap party è nato in tempi recenti, ovvero nella prima decade del XXI secolo come conseguenza indiretta della Grande Recessione del 2008. Inizialmente la pratica si è diffusa a New York, per poi espandersi su tutto il territorio americano, fino a diffondersi a livello globale.
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La tendenza a swappare (scambiarsi oggetti) è tuttavia antecedente. Già negli anni settanta esistevano pratiche simili, basate sulla condivisione e sul riutilizzo, che consentivano non solo di abbattere i costi per rinnovare il guardaroba, ma anche di socializzare e magari stringere nuove amicizie.
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La componente di socializzazione è spesso significativa in questo tipo di eventi.
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All'interno di uno swap party, può essere presente la figura del banditore, che ha il compito di presentare i pezzi e dirigere l'asta per ognuno di essi.
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Esistono due tipologie di swap party che prevedono due modalità di svolgimento differenti: lo swap party "del volere" lo swap party "del valore".
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Lo swap party del volere Poiché tutti i partecipanti vogliono disfarsi di abiti, oggetti o quant'altro, la distribuzione è semplice: il banditore presenta rapidamente ogni oggetto e, se un solo partecipante lo desidera, se lo aggiudica. Se più di un partecipante lo vuole, l'oggetto è accantonato tra i contesi, che, una volta concluso il giro, saranno valutati dai contendenti. Salvo accordo amichevole tra le parti, sono gli altri partecipanti a valutare chi tra i contendenti si dovrebbe aggiudicare l'elemento in questione.
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Lo swap party del valore Il banditore attribuisce ad ogni pezzo, a suo insindacabile giudizio, un valore simbolico da 1 a 4 che verrà indicato con una etichetta. Ogni partecipante riceve dei gettoni di pari valore da spendere per procurarsi i pezzi che desidera. Questa modalità si presta a eventi con molti partecipanti, che portano un numero limitato di articoli, ma di valore unitario maggiore, griffati o di design.
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Il principio fondamentale che anima gli Swap Party è quello della condivisione e del riuso.
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Suggerimenti per la buona organizzazione di uno swap party di capi di abbigliamento
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Scegliere luogo, partecipanti e cosa scambiarsi
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Fatto ciò invitate le amiche e tutti coloro che pensiate possano avere vestiti cool. Il modo migliore è sfruttare la viralità dei social network come Facebook o Twitter ricordando loro nel testo del messaggio di portare con sé tutti quegli indumenti che non si indossano più da anni e che giacciono abbandonati negli armadi.
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Organizzare l’incontro in maniera conviviale
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Preparare uno spuntino oppure qualche bevanda e favorire il buon umore durante l’incontro.
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Avviso ai partecipanti
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Ricordare ai partecipanti che i vestiti, per quanto vecchi e dismessi, devono necessariamente essere puliti. È altresì indispensabile decidere e comunicare il numero minimo di articoli che ogni singolo ospite deve portare.
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Preparazione
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Disporre con ordine tutti gli indumenti raccolti su un tavolo o su delle sedie in modo che siano ben visibili. Separarli per taglia e fare in modo che ci siano taglie adatte a tutti i partecipanti.
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Improvvisare nella stanza una zona-camerini, magari schermandola con un separé e procurarsi degli specchi, in modo da riprodurre il più possibile l’effetto teen-movie americano (i protagonisti provano gli abiti e gli amici aspettano fuori dal camerino per guardare e commentare).
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Stabilire una scaletta per decidere chi sceglie per primo. Una volta che l’indumento è stato provato e scelto da uno dei partecipanti è da considerarsi suo ed esce definitivamente di scena. Per rendere il tutto più divertente si potrebbe assegnare ad ogni capo un valore da 1 a 3 ed estrarre.
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Alla fine della festa, nell’eventualità che restino capi “invenduti” si potrebbe scegliere di donarli a qualche organizzazione no profit presente sul territorio o conferirli negli appositi contenitori di raccolta.
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Una buona regola da seguire
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Lo swap party è un momento di relax e viene organizzato per divertirsi, relazionarsi, provare indumenti che normalmente non si comprerebbero e per disfarsi in maniera intelligente di capi abiti che non si usano più.
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I QUADERNI DELL’ISEA SWAP PARTY
GRAZIE PER L’ATTENZIONE