n.3 Febbraio 2012
Mattia dettofatto | la cena di San Valentino | i dolci di carnevale
Sommario 8.
10.
12.
16.
20.
L’INTERVISTA
DOLCEMENTE
SAPORI D’ITALIA
AGROALIMENTARE IL PROFUMO DEL PANE Mattia Poggi
A San Valenitno.... una romantica cena
CIN CIN
36.
40.
44.
LE INTOLLERANZE
Dolci per San Valentino a prova di allergia
Carnevale nel Mondo
C’ERA UNA VOLTA
52.
56.
Dolce come il miele Scones per due
uno chef detto-fatto!
Romantic Victoria Sponge Cake
28.
34.
32.
FAI DA TE
San Valentino: idee decorative per una tavola romantica
Muffin con messaggio d’amore
A san valentino ti regalerò una rosa
46.
48.
50.
PIZZA&CO
A Carnevale....Pizza!
2
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
L’ORA DELLA MERENDA
La festa dei piccoli: fantasia di dolci colorati
VISUALFOOD
Arlecchino nel piatto
26.
I colori della natura: tavolozza crudista
L’Italia si colora di gusto: i dolci di Carnevale
Colori mai sbiaditi
LA REDAZIONE I CONTRIBUTORS CONTATTACI
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Sommario 8.
10.
12.
16.
20.
L’INTERVISTA
DOLCEMENTE
SAPORI D’ITALIA
AGROALIMENTARE IL PROFUMO DEL PANE Mattia Poggi
A San Valenitno.... una romantica cena
CIN CIN
36.
40.
44.
LE INTOLLERANZE
Dolci per San Valentino a prova di allergia
Carnevale nel Mondo
C’ERA UNA VOLTA
52.
56.
Dolce come il miele Scones per due
uno chef detto-fatto!
Romantic Victoria Sponge Cake
28.
34.
32.
FAI DA TE
San Valentino: idee decorative per una tavola romantica
Muffin con messaggio d’amore
A san valentino ti regalerò una rosa
46.
48.
50.
PIZZA&CO
A Carnevale....Pizza!
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
L’ORA DELLA MERENDA
La festa dei piccoli: fantasia di dolci colorati
VISUALFOOD
Arlecchino nel piatto
26.
I colori della natura: tavolozza crudista
L’Italia si colora di gusto: i dolci di Carnevale
Colori mai sbiaditi
LA REDAZIONE I CONTRIBUTORS CONTATTACI
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Open Kitchen Magazine
www.openkitchenmagazine.com numero 3, anno 2012 Coordinamento & creativity CLAUDIA ANNIE Coordinamento & revisione bozze MONICA ZACCHIA Coordinamento & traduzioni NICOLETTA PALMAS Impaginazione e grafica ELENA MARIANI Archiviazione foto ELISA ADORNI Fotografia DONATELLA SIMEONE PER LA PUBBLICITA’: Desideri pubblicizzare un prodotto, un evento o un’azienda su OPEN KITCHEN MAGAZINE? Invia una mail all’indirizzo:
creativita@openkitchenmagazine.com scrivendo come oggetto “pubblicità” e presentando la tua proposta: saremo lieti di conoscerti!!!
PER I LETTORI: Sai fotografare e cucinare molto bene e desideri collaborare con OPEN KITCHEN MAGAZINE? Invia la tua mail all’indirizzo
creativita@openkitchenmagazine.com
scrivendo come oggetto “candidatura”: da oggi OPEN KITCHEN MAGAZINE ti da l’opportunità di vedere pubblicate le tue ricette inedite, corredate di foto (senza scritte) del piatto finito sul nuovo portale!!!
Open Kitchen Magazine
www.openkitchenmagazine.com numero 3, anno 2012 Coordinamento & creativity CLAUDIA ANNIE Coordinamento & revisione bozze MONICA ZACCHIA Coordinamento & traduzioni NICOLETTA PALMAS Impaginazione e grafica ELENA MARIANI Archiviazione foto ELISA ADORNI Fotografia DONATELLA SIMEONE PER LA PUBBLICITA’: Desideri pubblicizzare un prodotto, un evento o un’azienda su OPEN KITCHEN MAGAZINE? Invia una mail all’indirizzo:
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Cari Lettori, incredibilmente siamo giunti al quarto numero, orgogliose di presentarvi un prodotto sempre migliore grazie anche a nuove collaborazioni, che ci aiutano a raccontarvi al meglio e nella giusta cornice quello che rappresenta la nostra passione di foodblogger, il cibo e tutto ciò che ruota intorno a questo piacere: ricevere, preparare una tavola ad hoc, utilizzare gli attrezzi giusti, stupire. Sfogliatelo e vi troverete immersi nel Carnevale d’Italia e del mondo, nel mezzo di una cena romantica per la Festa degli Innamorati, o nella cucina di uno dei volti più amati tra i giovani chef, Mattia Poggi. Gustate in anteprima, in questa miscellanea, ciò che abbiamo preparato per voi. Buona lettura!
La Redazione
Photo by Agnese Gambini 6
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Cari Lettori, incredibilmente siamo giunti al quarto numero, orgogliose di presentarvi un prodotto sempre migliore grazie anche a nuove collaborazioni, che ci aiutano a raccontarvi al meglio e nella giusta cornice quello che rappresenta la nostra passione di foodblogger, il cibo e tutto ciò che ruota intorno a questo piacere: ricevere, preparare una tavola ad hoc, utilizzare gli attrezzi giusti, stupire. Sfogliatelo e vi troverete immersi nel Carnevale d’Italia e del mondo, nel mezzo di una cena romantica per la Festa degli Innamorati, o nella cucina di uno dei volti più amati tra i giovani chef, Mattia Poggi. Gustate in anteprima, in questa miscellanea, ciò che abbiamo preparato per voi. Buona lettura!
La Redazione
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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e c l o Dcome il e l e i m Agroalimentare
A cura di Natalia Piciocchi
Dal punto di vista agroalimentare, il miele è un alimento prodotto dalle api,
distinto principalmente in miele di nettare, se proveniente dai fiori, e miele di melata, se proveniente dalle sostanze zuccherine prodotte da quegli insetti che si nutrono della linfa delle piante. Il miele di nettare può derivare da un solo tipo di pianta ed essere in questo caso definito miele monoflora o da diverse specie di piante e diventare il conosciutissimo miele millefiori. Fin dai tempi antichi conosciuto e apprezzato per le sue proprietà benefiche e curative oltre che dolcificanti, negli anni il miele ha rappresentato l’unica fonte zuccherina per l’uomo, sostituita nel tempo da fonti più economiche come la canna da zucchero e la barbabietola. Fortunatamente, l’unicità nella composizione del miele, che deve essere prodotto esclusivamente dalle api, e le svariate caratteristiche benefiche legate alle diverse tipologie esistenti di questo alimento, ne hanno fatto nel tempo una vera e propria risorsa agroalimentare la cui tipicità è protetta e diffusa in svariate zone d’Italia. A oggi, solo il miele della Lunigiana e il miele delle Dolomiti Bellunesi hanno ottenuto il riconoscimento DOP dall’Unione Europea; ma altre realtà agricole, la cui produzione in miele si basa sulla caratteristica presenza nel proprio territorio di determinate specie vegetali, sono in attesa per il riconoscimento della DOP dei loro prodotti. L’uso del miele in cucina, ha da sempre trovato largo uso: abbinato con successo ai formaggi, come dolcificante di bevande, accostato spesso alle carni e al pesce per creare un’unione di sapori tutta particolare. Importante è saper scegliere tra la giusta tipologia di miele esistente in commercio, che varia principalmente in sapore e che può andare dal particolarmente dolce del miele di acacia, a quello dalle marcate note amarognole del miele di castagno.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Dessert di ricotta con scaglie di torrone e miele Difficoltà: facile Preparazione: 15 minuti Riposo: 1 ora in freezer INGREDIENTI PER 2 DESSERTS: 250 g di ricotta 80 g di torrone alla nocciola + 20 g per la decorazione 20 g di zucchero 2 fette di ananas sciroppato Miele Lavorate la ricotta con lo zucchero e aggiungete 80 g di torrone macinato finemente. Versate il composto in uno stampo a cuore e mettete in freezer per circa 1 ora. Sformate il dessert, poco prima di servire, su un piatto da portata; tagliate a pezzi le fette di ananas e disponetele accanto al dolce. Decorate il dessert e la frutta con il restante torrone, tritato grossolanamente. Servite il dessert accompagnato con il miele. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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e c l o Dcome il e l e i m Agroalimentare
A cura di Natalia Piciocchi
Dal punto di vista agroalimentare, il miele è un alimento prodotto dalle api,
distinto principalmente in miele di nettare, se proveniente dai fiori, e miele di melata, se proveniente dalle sostanze zuccherine prodotte da quegli insetti che si nutrono della linfa delle piante. Il miele di nettare può derivare da un solo tipo di pianta ed essere in questo caso definito miele monoflora o da diverse specie di piante e diventare il conosciutissimo miele millefiori. Fin dai tempi antichi conosciuto e apprezzato per le sue proprietà benefiche e curative oltre che dolcificanti, negli anni il miele ha rappresentato l’unica fonte zuccherina per l’uomo, sostituita nel tempo da fonti più economiche come la canna da zucchero e la barbabietola. Fortunatamente, l’unicità nella composizione del miele, che deve essere prodotto esclusivamente dalle api, e le svariate caratteristiche benefiche legate alle diverse tipologie esistenti di questo alimento, ne hanno fatto nel tempo una vera e propria risorsa agroalimentare la cui tipicità è protetta e diffusa in svariate zone d’Italia. A oggi, solo il miele della Lunigiana e il miele delle Dolomiti Bellunesi hanno ottenuto il riconoscimento DOP dall’Unione Europea; ma altre realtà agricole, la cui produzione in miele si basa sulla caratteristica presenza nel proprio territorio di determinate specie vegetali, sono in attesa per il riconoscimento della DOP dei loro prodotti. L’uso del miele in cucina, ha da sempre trovato largo uso: abbinato con successo ai formaggi, come dolcificante di bevande, accostato spesso alle carni e al pesce per creare un’unione di sapori tutta particolare. Importante è saper scegliere tra la giusta tipologia di miele esistente in commercio, che varia principalmente in sapore e che può andare dal particolarmente dolce del miele di acacia, a quello dalle marcate note amarognole del miele di castagno.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Dessert di ricotta con scaglie di torrone e miele Difficoltà: facile Preparazione: 15 minuti Riposo: 1 ora in freezer INGREDIENTI PER 2 DESSERTS: 250 g di ricotta 80 g di torrone alla nocciola + 20 g per la decorazione 20 g di zucchero 2 fette di ananas sciroppato Miele Lavorate la ricotta con lo zucchero e aggiungete 80 g di torrone macinato finemente. Versate il composto in uno stampo a cuore e mettete in freezer per circa 1 ora. Sformate il dessert, poco prima di servire, su un piatto da portata; tagliate a pezzi le fette di ananas e disponetele accanto al dolce. Decorate il dessert e la frutta con il restante torrone, tritato grossolanamente. Servite il dessert accompagnato con il miele. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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il profumo del pane
A cura di Monica Zacchia
Scones per due
La variante dolce dell’impasto di pane prevede in alcuni casi l’utilizzo del lievito che aggiungiamo solitamente nelle nostre torte, trasformandosi così in piccoli dolcetti da gustare caldi appena sfornati. Per una colazione romantica a due vi propongo una ricetta degli Scones, i famosi panini dolci di tradizione scozzese, che accompagnano il tè delle cinque d’Oltremanica, e vengono farciti con la tipica clotted cream o burro e marmellata. Qui in versione rivisitata utilizziamo la panna e la loro forma è quadrata. Da un suggerimento di Richard Bertinet.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Difficoltà: facile Preparazione: 20 minuti Riposo: 15 minuti Cottura: 30 minuti Ingredienti per 12 scones: 150 g di burro salato 300 g di farina forte 300 g di farina 00 150 g di zucchero semolato extrafine 20 g di lievito per dolci 280 g di uvetta sultanina 190 g di panna fresca 190 g di latte 2 uova sbattute con un pizzico di sale
Preparazione: Preriscaldate il forno a 220°. Amalgamate in una grande ciotola il burro a pezzetti con la farina e il lievito setacciati. Aggiungete lo zucchero e l’uvetta sultanina mescolando bene per distribuirla uniformemente. Unite la panna e il latte, lavorando con la spatola fino a che l’impasto si sarà ben rappreso. Infarinate leggermente il piano di lavoro e trasferitevi l’impasto, che dovete premere per appiattirlo; ripiegatelo a metà, premete di nuovo e piegate nel senso opposto. Ripetete questo procedimento fino a che si sarà formato un quadrato. Infarinate l’impasto da entrambi i lati, copritelo con un telo e lasciatelo riposare in luogo fresco per 15 minuti. Stendete l’impasto sul piano di lavoro infarinato ad un’altezza di circa 2,5 cm. Con una spatolina tagliate gli Scones in quadrati di 6x6 cm. Togliete la farina in eccesso e disponeteli ben distanziati su una teglia con carta da forno. Spennellate la superficie con l’uovo sbattuto; attendete 2 minuti e ripetete l’operazione. Abbassate la temperatura del forno a 200°, cuocete per circa 20 minuti, abbassate la temperatura a 170° e cuocete per altri 10 minuti circa o fino a quando saranno ben lievitati e dorati da entrambi i lati. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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il profumo del pane
A cura di Monica Zacchia
Scones per due
La variante dolce dell’impasto di pane prevede in alcuni casi l’utilizzo del lievito che aggiungiamo solitamente nelle nostre torte, trasformandosi così in piccoli dolcetti da gustare caldi appena sfornati. Per una colazione romantica a due vi propongo una ricetta degli Scones, i famosi panini dolci di tradizione scozzese, che accompagnano il tè delle cinque d’Oltremanica, e vengono farciti con la tipica clotted cream o burro e marmellata. Qui in versione rivisitata utilizziamo la panna e la loro forma è quadrata. Da un suggerimento di Richard Bertinet.
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Difficoltà: facile Preparazione: 20 minuti Riposo: 15 minuti Cottura: 30 minuti Ingredienti per 12 scones: 150 g di burro salato 300 g di farina forte 300 g di farina 00 150 g di zucchero semolato extrafine 20 g di lievito per dolci 280 g di uvetta sultanina 190 g di panna fresca 190 g di latte 2 uova sbattute con un pizzico di sale
Preparazione: Preriscaldate il forno a 220°. Amalgamate in una grande ciotola il burro a pezzetti con la farina e il lievito setacciati. Aggiungete lo zucchero e l’uvetta sultanina mescolando bene per distribuirla uniformemente. Unite la panna e il latte, lavorando con la spatola fino a che l’impasto si sarà ben rappreso. Infarinate leggermente il piano di lavoro e trasferitevi l’impasto, che dovete premere per appiattirlo; ripiegatelo a metà, premete di nuovo e piegate nel senso opposto. Ripetete questo procedimento fino a che si sarà formato un quadrato. Infarinate l’impasto da entrambi i lati, copritelo con un telo e lasciatelo riposare in luogo fresco per 15 minuti. Stendete l’impasto sul piano di lavoro infarinato ad un’altezza di circa 2,5 cm. Con una spatolina tagliate gli Scones in quadrati di 6x6 cm. Togliete la farina in eccesso e disponeteli ben distanziati su una teglia con carta da forno. Spennellate la superficie con l’uovo sbattuto; attendete 2 minuti e ripetete l’operazione. Abbassate la temperatura del forno a 200°, cuocete per circa 20 minuti, abbassate la temperatura a 170° e cuocete per altri 10 minuti circa o fino a quando saranno ben lievitati e dorati da entrambi i lati. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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l’intervista
Mattia Poggi uno chef detto-fatto! A cura di Monica Zacchia
Mattia
Poggi giovane e amato chef della trasmissione “Mattia: detto fatto” su Alice TV, si è diplomato alla prestigiosa scuola internazionale di cucina dell’ALMA presieduta da Gualtiero Marchesi, un maestro assoluto. Dopo il diploma viene guidato dal grande e giovane chef Fabio Fauraz, che lo introdurrà nelle meraviglie e nelle fatiche del mondo culinario; ha al suo attivo il nuovo libro “i Buffet, detto fatto!”, innamoratissimo di sua moglie Laura, ha due passioni: la cucina e il surf, che pratica dall’età di 12 anni; sia in cucina che sul surf ricerca l’equilibrio indispensabile per cavalcare l’onda e per legare gli ingredienti di un piatto. La sua trasmissione marca un genere completamente nuovo ed è per questo, motivo di tanto successo: è una cucina veloce, facile da riprodurre in casa, ma l’elemento originale è il modo in cui Mattia presenta i suoi piatti, con un ritmo ed un’energia completamente nuovi nel suo genere e che daranno spunto a trasmissioni successive. Cerchiamo di farci svelare qualche segreto.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
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l’intervista
Mattia Poggi uno chef detto-fatto! A cura di Monica Zacchia
Mattia
Poggi giovane e amato chef della trasmissione “Mattia: detto fatto” su Alice TV, si è diplomato alla prestigiosa scuola internazionale di cucina dell’ALMA presieduta da Gualtiero Marchesi, un maestro assoluto. Dopo il diploma viene guidato dal grande e giovane chef Fabio Fauraz, che lo introdurrà nelle meraviglie e nelle fatiche del mondo culinario; ha al suo attivo il nuovo libro “i Buffet, detto fatto!”, innamoratissimo di sua moglie Laura, ha due passioni: la cucina e il surf, che pratica dall’età di 12 anni; sia in cucina che sul surf ricerca l’equilibrio indispensabile per cavalcare l’onda e per legare gli ingredienti di un piatto. La sua trasmissione marca un genere completamente nuovo ed è per questo, motivo di tanto successo: è una cucina veloce, facile da riprodurre in casa, ma l’elemento originale è il modo in cui Mattia presenta i suoi piatti, con un ritmo ed un’energia completamente nuovi nel suo genere e che daranno spunto a trasmissioni successive. Cerchiamo di farci svelare qualche segreto.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Per te Mattia, chi ha contato di più nella tua formazione professionale, quale figura ti ha aperto gli occhi ai segreti dell’alta cucina, e perché? Dopo il corso all’Alma, che per me è stato fondamentale e mi permetto di consigliarlo a chiunque, il mio punto di riferimento è stato Fabio Fauraz, giovane cuoco genovese con immense capacità... Nel percorso dei grandi chef c’è quasi sempre agli inizi una figura familiare una nonna o la mamma, che accendono involontariamente, per un’abitudine “respirata” e “assimilata” giorno dopo giorno, la fiamma della passione culinaria, che poi si trasforma in professioni di successo. Per te qual è stata questa figura? Nella mia famiglia non ci sono mai stati cuochi professionisti, ma devo riconoscere che mio padre Valter è un ottimo cuoco di selvaggina. Forse inconsciamente è stato lui a darmi l’impulso. La tua cucina, oltre al tuo personaggio, hanno attirato l’attenzione di star internazionali come Jennifer Lopez, Madonna e Naomi Campbell. Con quale delle tre avresti scelto di lavorare? Sicuramente con Jennifer Lopez, non penso si tiri indietro di fronte ad un bel piatto strutturato, mentre le altre devono essere piuttosto difficili da nutrire. C’è un gran parlare di cibi e ricette sia in tv che nei libri e nei magazine, secondo te è l’espressione di una nuova reale necessità, di un ritorno alla lentezza, ad un rinnovato gusto di ricevere in casa, oppure è solo una moda 14
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
passeggera dettata soprattutto da interessi economici? Di sicuro è una moda passeggera, purtroppo per me, ma sembra abbastanza radicata da durare ancora a lungo... Credo che la cucina sia così in voga perché è un grande lusso, poco costoso, molto fantasioso e di facile ripetibilità .
itinerante, hai girato l’Europa con Mattia detto Fatto! Quale cucina si avvicina più al tuo gusto e quale invece ti ha sorpreso in modo negativo e perché? La migliore cucina provata è di sicuro quella greca, fatta di sapori e semplicità, ma sinceramente avendo avuto modo di scoprire le ricette tipiche di ogni luogo visitato, non ho mai trovato nulla che mi disgustasse...anzi...il popolo italiano classifica come “scarse” cucine che sono assolutamente eccelse. Il luogo dove ho mangiato peggio è la Francia.
Nel tuo libro fai un divertente vademecum al contrario del bon-ton; cioè cose che non si dovrebbero mai vedere a tavola, a cui tu invece hai assistito molto spesso. Ci racconti quello peggiore? Beh ci sono persone che tirano fuori dalla borsa acqua e vino propri, appena si siedono al ristorante..questo non lo sopporto.
Il tuo libro è dedicato agli affetti più importanti per te, e ad un certo... Pippo, ci puoi svelare la sua identità? Pippo è semplicemente il mio migliore amico...un fratello col quale passo gran parte del mio tempo da decenni...
Qual è l’ingrediente di cui non puoi fare a meno, senza il quale non entri neanche in cucina? Da buon ligure l’aglio...lo adoro e lo uso moltissimo. (molto spesso, si intenda, non in grandi quantità) Ci racconti cosa preparare in pochissimi minuti per 4 ospiti improvvisi, magari una ricetta del tuo libro? La ricetta “salvacene” per eccellenza a casa Poggi è la pasta saltata con aglio, olio,peperoncino e alici sott’olio. Metto tutti gli ingredienti in una ciotola e li cuocio a bagnomaria nell’acqua della pasta; poi la scolo e la condisco con la crema di alici e un pò di prezzemolo tritato. Ci sveli un segreto, un utensile, una chicca, che ti ha cambiato la vita in cucina? Il frullatore ad immersione è diventato il mio compagno di vita. Da buon genovese oltre al pesto, il tuo piatto preferito in assoluto è la trippa in umido, che però puoi gustare solo a Natale con tutta la famiglia, perché a tua moglie non piace. Con quale piatto la conquisti, dolce o salato? Laura impazzisce per gli gnocchi mantecati al castelmagno...me li chiede sempre e io sono felice di prepararglieli. La tua trasmissione è stata anche
Nella tua trasmissione hai conosciuto tanti aspiranti cuochi che si destreggiano ai fornelli: quali sono, secondo te, gli errori che non si dovrebbero mai commettere? Il più grande errore è pensare di poter aprire attività inerenti alla ristorazione solo perché gli amici dicono che cucini bene... la professionalità va acquisita con esperienza e tanto sacrificio. Poi bisogna essere umili in cucina, è il più grande trucco. Ci racconti un aneddoto particolarmente divertente che ti è capitato in cucina nella tua lunga carriera? Il mio amico Fabio Fauraz una volta, facendo finta di darmi fuoco mi ha sfiorato la giacca ed ho preso fuoco veramente... la cosa più divertente era vedere la faccia sua e di sua moglie mentre cercavano di spegnermi... fantastico. Questo per te è un periodo felice di successi sul lavoro. Che progetti hai per il futuro? Sto per aprire un ristorante, vi terrò informati, e poi vorrei pensare a nuovi format di cucina... ho tante idee e fortunatamente ora ho anche le conoscenze e le possibilità per svilupparle. Grazie Mattia e in bocca al lupo per il tuo libro. Ciao a tutti, un bacio grande n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Per te Mattia, chi ha contato di più nella tua formazione professionale, quale figura ti ha aperto gli occhi ai segreti dell’alta cucina, e perché? Dopo il corso all’Alma, che per me è stato fondamentale e mi permetto di consigliarlo a chiunque, il mio punto di riferimento è stato Fabio Fauraz, giovane cuoco genovese con immense capacità... Nel percorso dei grandi chef c’è quasi sempre agli inizi una figura familiare una nonna o la mamma, che accendono involontariamente, per un’abitudine “respirata” e “assimilata” giorno dopo giorno, la fiamma della passione culinaria, che poi si trasforma in professioni di successo. Per te qual è stata questa figura? Nella mia famiglia non ci sono mai stati cuochi professionisti, ma devo riconoscere che mio padre Valter è un ottimo cuoco di selvaggina. Forse inconsciamente è stato lui a darmi l’impulso. La tua cucina, oltre al tuo personaggio, hanno attirato l’attenzione di star internazionali come Jennifer Lopez, Madonna e Naomi Campbell. Con quale delle tre avresti scelto di lavorare? Sicuramente con Jennifer Lopez, non penso si tiri indietro di fronte ad un bel piatto strutturato, mentre le altre devono essere piuttosto difficili da nutrire. C’è un gran parlare di cibi e ricette sia in tv che nei libri e nei magazine, secondo te è l’espressione di una nuova reale necessità, di un ritorno alla lentezza, ad un rinnovato gusto di ricevere in casa, oppure è solo una moda 14
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
passeggera dettata soprattutto da interessi economici? Di sicuro è una moda passeggera, purtroppo per me, ma sembra abbastanza radicata da durare ancora a lungo... Credo che la cucina sia così in voga perché è un grande lusso, poco costoso, molto fantasioso e di facile ripetibilità .
itinerante, hai girato l’Europa con Mattia detto Fatto! Quale cucina si avvicina più al tuo gusto e quale invece ti ha sorpreso in modo negativo e perché? La migliore cucina provata è di sicuro quella greca, fatta di sapori e semplicità, ma sinceramente avendo avuto modo di scoprire le ricette tipiche di ogni luogo visitato, non ho mai trovato nulla che mi disgustasse...anzi...il popolo italiano classifica come “scarse” cucine che sono assolutamente eccelse. Il luogo dove ho mangiato peggio è la Francia.
Nel tuo libro fai un divertente vademecum al contrario del bon-ton; cioè cose che non si dovrebbero mai vedere a tavola, a cui tu invece hai assistito molto spesso. Ci racconti quello peggiore? Beh ci sono persone che tirano fuori dalla borsa acqua e vino propri, appena si siedono al ristorante..questo non lo sopporto.
Il tuo libro è dedicato agli affetti più importanti per te, e ad un certo... Pippo, ci puoi svelare la sua identità? Pippo è semplicemente il mio migliore amico...un fratello col quale passo gran parte del mio tempo da decenni...
Qual è l’ingrediente di cui non puoi fare a meno, senza il quale non entri neanche in cucina? Da buon ligure l’aglio...lo adoro e lo uso moltissimo. (molto spesso, si intenda, non in grandi quantità) Ci racconti cosa preparare in pochissimi minuti per 4 ospiti improvvisi, magari una ricetta del tuo libro? La ricetta “salvacene” per eccellenza a casa Poggi è la pasta saltata con aglio, olio,peperoncino e alici sott’olio. Metto tutti gli ingredienti in una ciotola e li cuocio a bagnomaria nell’acqua della pasta; poi la scolo e la condisco con la crema di alici e un pò di prezzemolo tritato. Ci sveli un segreto, un utensile, una chicca, che ti ha cambiato la vita in cucina? Il frullatore ad immersione è diventato il mio compagno di vita. Da buon genovese oltre al pesto, il tuo piatto preferito in assoluto è la trippa in umido, che però puoi gustare solo a Natale con tutta la famiglia, perché a tua moglie non piace. Con quale piatto la conquisti, dolce o salato? Laura impazzisce per gli gnocchi mantecati al castelmagno...me li chiede sempre e io sono felice di prepararglieli. La tua trasmissione è stata anche
Nella tua trasmissione hai conosciuto tanti aspiranti cuochi che si destreggiano ai fornelli: quali sono, secondo te, gli errori che non si dovrebbero mai commettere? Il più grande errore è pensare di poter aprire attività inerenti alla ristorazione solo perché gli amici dicono che cucini bene... la professionalità va acquisita con esperienza e tanto sacrificio. Poi bisogna essere umili in cucina, è il più grande trucco. Ci racconti un aneddoto particolarmente divertente che ti è capitato in cucina nella tua lunga carriera? Il mio amico Fabio Fauraz una volta, facendo finta di darmi fuoco mi ha sfiorato la giacca ed ho preso fuoco veramente... la cosa più divertente era vedere la faccia sua e di sua moglie mentre cercavano di spegnermi... fantastico. Questo per te è un periodo felice di successi sul lavoro. Che progetti hai per il futuro? Sto per aprire un ristorante, vi terrò informati, e poi vorrei pensare a nuovi format di cucina... ho tante idee e fortunatamente ora ho anche le conoscenze e le possibilità per svilupparle. Grazie Mattia e in bocca al lupo per il tuo libro. Ciao a tutti, un bacio grande n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Romantic Victoria dolcemente
Sponge Cake
A cura di Antonella Cennamo
DIFFICOLTÀ: media
PREPARAZIONE: 1 ora e 30 minuti RIPOSO: 1 notte
COTTURA: 30 minuti
INGREDIENTI PER 3-4 mini cakes: Sponge Cake
Marmellata di fragole Fragole (facoltativo) Panna montata
Pasta di zucchero bianca e rossa Nastrini rossi
Per la Sponge Cake
110 g di burro molto morbido 110 g di zucchero semolato (io ho usato lo zefiro)
Il 14 Febbraio si sa, è il giorno del cuore, di dolci promesse e tenere sorprese.
L’amore che proviamo per la persona amata è espresso sotto forma di dono, dai semplici fiori recisi a preziosi gingilli. La festa di San Valentino diventa ogni anno un appuntamento irrinunciabile per gli animi romantici e sognatori! A volte basta davvero poco, un piccolo gesto fatto col cuore, per rendere felice la persona che ci è accanto e se poi questo gesto ha tutto il sapore e la dolcezza di una mini cake preparata con le nostre mani, il successo è assicurato!
16
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
1/2cucchiaino di estratto di vaniglia 2 uova grandi
100 g di farina autolievitante 10 g di amido di mais
1/2 cucchiaino di bicarbonato 2-3 cucchiai di latte
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Romantic Victoria dolcemente
Sponge Cake
A cura di Antonella Cennamo
DIFFICOLTÀ: media
PREPARAZIONE: 1 ora e 30 minuti RIPOSO: 1 notte
COTTURA: 30 minuti
INGREDIENTI PER 3-4 mini cakes: Sponge Cake
Marmellata di fragole Fragole (facoltativo) Panna montata
Pasta di zucchero bianca e rossa Nastrini rossi
Per la Sponge Cake
110 g di burro molto morbido 110 g di zucchero semolato (io ho usato lo zefiro)
Il 14 Febbraio si sa, è il giorno del cuore, di dolci promesse e tenere sorprese.
L’amore che proviamo per la persona amata è espresso sotto forma di dono, dai semplici fiori recisi a preziosi gingilli. La festa di San Valentino diventa ogni anno un appuntamento irrinunciabile per gli animi romantici e sognatori! A volte basta davvero poco, un piccolo gesto fatto col cuore, per rendere felice la persona che ci è accanto e se poi questo gesto ha tutto il sapore e la dolcezza di una mini cake preparata con le nostre mani, il successo è assicurato!
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
1/2cucchiaino di estratto di vaniglia 2 uova grandi
100 g di farina autolievitante 10 g di amido di mais
1/2 cucchiaino di bicarbonato 2-3 cucchiai di latte
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Preparazione: Preriscaldate il forno a 180°. Con le fruste elettriche amalgamate il burro, lo zucchero e l'aroma di vaniglia. Sbattete leggermente le uova e unitele al composto poco per volta. Infine aggiungete la farina setacciata con l'amido di mais e il bicarbonato, lavorando delicatamente a bassa velocità. Se il composto risultasse duro, aggiungete pochissimo latte. Trasferite il composto in una teglia di 20 cm e cuocete per 30-40 minuti. Fate sempre la prova stecchino. Quando la torta sarà pronta, sfornatela e lasciatela raffreddare prima di estrarla dalla tortiera. Ritagliate dal disco di torta dei cuori, aiutandovi con una formina: ne serviranno 2 per ogni mini-cake. Potete inumidire la torta, se preferite, con un infuso di latte caldo e vaniglia, poi cospargete la superficie del primo cuoricino con marmellata di fragole e la superficie del secondo cuoricino con panna montata. Aggiungete delle fettine di fragole fresche, a piacere. Sovrapponete i due cuori e con l'aiuto di una spatola, ricoprite di panna, lisciandola il più possibile. Fate riposare in frigo qualche ora, meglio tutta la notte. Stendete la pasta di zucchero bianca - almeno 3-4 mm di spessore e coprite la mini cake, facendo aderire bene ai bordi la pasta di zucchero e cercando di spianare le inevitabili pieghe che si formeranno. Massaggiate la superficie, così da renderla levigata. Ritagliate la pasta di zucchero in eccesso. Applicate il nastrino prescelto sul bordo della mini cake, potete fermarlo con una goccia di glassa, di panna o con un pezzettino di scotch biadesivo. Ho scelto di decorare la mini cake con dei cuoricini rossi, semplici ma d'effetto. Voi potete scegliere qualsiasi altro soggetto, date sfogo alla vostra fantasia! Suggerimenti: Se non avete tempo o voglia di decorare, un'idea carina e molto chic è utilizzare dei petali di rosa delicatamente lavati e asciugati e appoggiati sulla mini cake.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Preparazione: Preriscaldate il forno a 180°. Con le fruste elettriche amalgamate il burro, lo zucchero e l'aroma di vaniglia. Sbattete leggermente le uova e unitele al composto poco per volta. Infine aggiungete la farina setacciata con l'amido di mais e il bicarbonato, lavorando delicatamente a bassa velocità. Se il composto risultasse duro, aggiungete pochissimo latte. Trasferite il composto in una teglia di 20 cm e cuocete per 30-40 minuti. Fate sempre la prova stecchino. Quando la torta sarà pronta, sfornatela e lasciatela raffreddare prima di estrarla dalla tortiera. Ritagliate dal disco di torta dei cuori, aiutandovi con una formina: ne serviranno 2 per ogni mini-cake. Potete inumidire la torta, se preferite, con un infuso di latte caldo e vaniglia, poi cospargete la superficie del primo cuoricino con marmellata di fragole e la superficie del secondo cuoricino con panna montata. Aggiungete delle fettine di fragole fresche, a piacere. Sovrapponete i due cuori e con l'aiuto di una spatola, ricoprite di panna, lisciandola il più possibile. Fate riposare in frigo qualche ora, meglio tutta la notte. Stendete la pasta di zucchero bianca - almeno 3-4 mm di spessore e coprite la mini cake, facendo aderire bene ai bordi la pasta di zucchero e cercando di spianare le inevitabili pieghe che si formeranno. Massaggiate la superficie, così da renderla levigata. Ritagliate la pasta di zucchero in eccesso. Applicate il nastrino prescelto sul bordo della mini cake, potete fermarlo con una goccia di glassa, di panna o con un pezzettino di scotch biadesivo. Ho scelto di decorare la mini cake con dei cuoricini rossi, semplici ma d'effetto. Voi potete scegliere qualsiasi altro soggetto, date sfogo alla vostra fantasia! Suggerimenti: Se non avete tempo o voglia di decorare, un'idea carina e molto chic è utilizzare dei petali di rosa delicatamente lavati e asciugati e appoggiati sulla mini cake.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Sapori d’Italia
A San Valentino... una romantica cena d’amore A cura di Alessandra Scollo
Mazzancolle croccanti su vellutata di patate speziata Come dice Lord Byron: "Tutta la storia umana attesta che la felicità dell'uomo,
peccatore affamato, da quando Eva mangiò il pomo, dipende molto dal pranzo". Seguiamo allora le orme di uno dei più grandi poeti romantici per ridare lustro e autenticità alla Festa degli Innamorati. Perché, se è vero che nel tempo il giorno di San Valentino si è trasformato in un apoteosi di consumismo a base di cioccolatini e biglietti di auguri prestampati, non dobbiamo però dimenticare che il giorno consacrato all'amore ha origini antichissime. La festa prende infatti il nome dal Santo e Martire Valentino da Terni (conosciuto anche come Valentino da Interamna), vissuto tra il 176 e il 273 d.C., il quale secondo molte leggende, entrate ormai a far parte della cultura popolare, pare essersi prodigato in ogni modo per coronare i sogni d'amore di coppie di innamorati e agevolare la loro unione. Ecco dunque le mie proposte per rendere felici i "peccatori affamati" e onorare la memoria del santo.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Difficoltà: Facile Tempo di preparazione: 15 minuti Cottura: 30 minuti Ingredienti per 2 persone: 6 mazzancolle intere medio grandi 1 pasta sfoglia rettangolare Sale grosso (rosa himalayano) Semi di papavero e di sesamo 1 uovo 2 patate piccole Curcuma Bacche rosa Sale Pepe
Preparazione: Fate bollire in un pentolino con poca acqua le patate pelate e tagliate a cubetti. Appena saranno cotte, passatele con il minipimer, e proseguite la cottura per altri dieci minuti, aggiungendo la curcuma e le bacche rosa in modo da insaporire e restringere la vellutata, salate e pepate. Sgusciate le mazzancolle e tagliate la pasta sfoglia a strisce della larghezza di un dito. Arrotolate la pasta sfoglia attorno alla mazzancolla, procedendo dal basso verso l’alto a spirale. Con la pasta sfoglia avanzata fate dei torcetti, attorcigliando la pasta su se stessa, piegate in due e attorcigliate nuovamente. Sbattete l’uovo e spennellate i cornetti di mazzancolle e i torcetti, spolverate con poco sale grosso, e decorate con i semi di papavero o di sesamo, alternandoli. Cuocete tutto in forno caldo per dieci minuti, o finché saranno ben dorati, a 200°. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Sapori d’Italia
A San Valentino... una romantica cena d’amore A cura di Alessandra Scollo
Mazzancolle croccanti su vellutata di patate speziata Come dice Lord Byron: "Tutta la storia umana attesta che la felicità dell'uomo,
peccatore affamato, da quando Eva mangiò il pomo, dipende molto dal pranzo". Seguiamo allora le orme di uno dei più grandi poeti romantici per ridare lustro e autenticità alla Festa degli Innamorati. Perché, se è vero che nel tempo il giorno di San Valentino si è trasformato in un apoteosi di consumismo a base di cioccolatini e biglietti di auguri prestampati, non dobbiamo però dimenticare che il giorno consacrato all'amore ha origini antichissime. La festa prende infatti il nome dal Santo e Martire Valentino da Terni (conosciuto anche come Valentino da Interamna), vissuto tra il 176 e il 273 d.C., il quale secondo molte leggende, entrate ormai a far parte della cultura popolare, pare essersi prodigato in ogni modo per coronare i sogni d'amore di coppie di innamorati e agevolare la loro unione. Ecco dunque le mie proposte per rendere felici i "peccatori affamati" e onorare la memoria del santo.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Difficoltà: Facile Tempo di preparazione: 15 minuti Cottura: 30 minuti Ingredienti per 2 persone: 6 mazzancolle intere medio grandi 1 pasta sfoglia rettangolare Sale grosso (rosa himalayano) Semi di papavero e di sesamo 1 uovo 2 patate piccole Curcuma Bacche rosa Sale Pepe
Preparazione: Fate bollire in un pentolino con poca acqua le patate pelate e tagliate a cubetti. Appena saranno cotte, passatele con il minipimer, e proseguite la cottura per altri dieci minuti, aggiungendo la curcuma e le bacche rosa in modo da insaporire e restringere la vellutata, salate e pepate. Sgusciate le mazzancolle e tagliate la pasta sfoglia a strisce della larghezza di un dito. Arrotolate la pasta sfoglia attorno alla mazzancolla, procedendo dal basso verso l’alto a spirale. Con la pasta sfoglia avanzata fate dei torcetti, attorcigliando la pasta su se stessa, piegate in due e attorcigliate nuovamente. Sbattete l’uovo e spennellate i cornetti di mazzancolle e i torcetti, spolverate con poco sale grosso, e decorate con i semi di papavero o di sesamo, alternandoli. Cuocete tutto in forno caldo per dieci minuti, o finché saranno ben dorati, a 200°. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Filetto di orata in crosta di patate al profumo di agrumi
Risotto al radicchio crostacei e prosecco di Valdobbiadene Difficoltà: Media Tempo di preparazione: 25 minuti Cottura: 40 + 30 minuti Ingredienti per 2 persone: 160 g di riso carnaroli 1/2 flûte di prosecco di Valdobbiadene 1/2 kg di crostacei scampi piccoli e gamberi rossi 1 casco di radicchio trevisano 1 noce di burro Cipolla piccola Olio extra vergine di oliva 1/2 l di Fumetto (aglio, olio, peperoncino, brandy, carapaci e teste, acqua)
Preparazione: Preparate il fumetto come descritto nella nota. Tritate la cipolla e fatela appassire in una casseruola con un filo d’olio e aggiungete il radicchio tritato.Quando il radicchio si sarà ammorbidito, aggiungete il riso e fatelo tostare. Sfumate con il prosecco 22
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
e ricoprite il tutto con il fumetto. Fate cucinare mescolando spesso con un cucchiaio di legno per almeno dieci minuti. Dopo dieci minuti aggiungete gli scampetti e i gamberi, proseguendo la cottura per altri dieci minuti, avendo cura di mescolare spesso, tenendo il risotto sempre cremoso. Aggiustate, infine, di sale e pepe e mantecate con una noce di burro. Servite ben caldo.
Come si prepara un fumetto di pesce. Fate soffriggere in olio extra vergine di oliva lo spicchio d’aglio e il peperoncino tagliato a fettine e privato dei semini; aggiungete i carapaci e le teste, che farete rosolare a fuoco alto schiacciando le teste con un cucchiaio di legno; sfumate con del brandy e lasciate evaporare. Coprite con acqua calda e abbassate la fiamma al minimo lasciando ribollire per almeno trenta minuti. Filtrate il fumetto in un colino a maglia fitta aiutandovi con una paletta di legno per recuperare più liquido possibile.
Difficoltà: Facile Preparazione: 20 minuti Cottura: 20 minuti Ingredienti per 2 persone: 2 filetti di orata già puliti 2 patate piccole 1 rametto di rosmarino olio d’oliva sale e pepe q.b. 1 arancia Aglio (facoltativo) 1/2 bicchiere di vino bianco
Preparazione: Sciacquate i filetti in acqua corrente e asciugate per bene. Sbucciate le patate e tagliatele a fettine molto sottili aiutandovi con il pelapatate, conditele con olio, aglio, rosmarino, la scorza grattugiata di mezza arancia, sale e pepe, mescolando il tutto per bene. Foderate una teglia con la carta forno, disponetevi i due filetti con la pancia rivolta in alto, aggiungete un filo d’olio, il sale e il pepe sulla superficie di ognuno e ricoprite per bene con le patate condite in precedenza. Mettete in forno ben caldo a 180°C per circa 20 minuti. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Filetto di orata in crosta di patate al profumo di agrumi
Risotto al radicchio crostacei e prosecco di Valdobbiadene Difficoltà: Media Tempo di preparazione: 25 minuti Cottura: 40 + 30 minuti Ingredienti per 2 persone: 160 g di riso carnaroli 1/2 flûte di prosecco di Valdobbiadene 1/2 kg di crostacei scampi piccoli e gamberi rossi 1 casco di radicchio trevisano 1 noce di burro Cipolla piccola Olio extra vergine di oliva 1/2 l di Fumetto (aglio, olio, peperoncino, brandy, carapaci e teste, acqua)
Preparazione: Preparate il fumetto come descritto nella nota. Tritate la cipolla e fatela appassire in una casseruola con un filo d’olio e aggiungete il radicchio tritato.Quando il radicchio si sarà ammorbidito, aggiungete il riso e fatelo tostare. Sfumate con il prosecco 22
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e ricoprite il tutto con il fumetto. Fate cucinare mescolando spesso con un cucchiaio di legno per almeno dieci minuti. Dopo dieci minuti aggiungete gli scampetti e i gamberi, proseguendo la cottura per altri dieci minuti, avendo cura di mescolare spesso, tenendo il risotto sempre cremoso. Aggiustate, infine, di sale e pepe e mantecate con una noce di burro. Servite ben caldo.
Come si prepara un fumetto di pesce. Fate soffriggere in olio extra vergine di oliva lo spicchio d’aglio e il peperoncino tagliato a fettine e privato dei semini; aggiungete i carapaci e le teste, che farete rosolare a fuoco alto schiacciando le teste con un cucchiaio di legno; sfumate con del brandy e lasciate evaporare. Coprite con acqua calda e abbassate la fiamma al minimo lasciando ribollire per almeno trenta minuti. Filtrate il fumetto in un colino a maglia fitta aiutandovi con una paletta di legno per recuperare più liquido possibile.
Difficoltà: Facile Preparazione: 20 minuti Cottura: 20 minuti Ingredienti per 2 persone: 2 filetti di orata già puliti 2 patate piccole 1 rametto di rosmarino olio d’oliva sale e pepe q.b. 1 arancia Aglio (facoltativo) 1/2 bicchiere di vino bianco
Preparazione: Sciacquate i filetti in acqua corrente e asciugate per bene. Sbucciate le patate e tagliatele a fettine molto sottili aiutandovi con il pelapatate, conditele con olio, aglio, rosmarino, la scorza grattugiata di mezza arancia, sale e pepe, mescolando il tutto per bene. Foderate una teglia con la carta forno, disponetevi i due filetti con la pancia rivolta in alto, aggiungete un filo d’olio, il sale e il pepe sulla superficie di ognuno e ricoprite per bene con le patate condite in precedenza. Mettete in forno ben caldo a 180°C per circa 20 minuti. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Charlotte semifreddo al cioccolato bianco e limone Difficoltà: Facile Tempo di preparazione: 20 minuti Raffreddamento: 4 ore Ingredienti per 4 persone: 1 confezione di Savoiardi 250 g di mascarpone 170 g di latte condensato 100 ml di panna fresca 2 limoni (il succo) 100 g di cioccolato bianco 5 g di colla di pesce in fogli Borshi san Marzano 100 g frutti di bosco
Preparazione: Mettete la colla di pesce a bagno con poca acqua fredda.. Fate gonfiare il mascarpone con le fruste elettriche a velocità medio alta, aggiungete a filo il latte condensato sempre con le fruste, facendo attenzione però che il composto non diventi troppo liquido. Montate la panna ben ferma e aggiungetene poco alla volta al composto mescolando per bene. Infine unite il succo di due limoni, mescolando per far amalgamare bene, e il cioccolato bianco sciolto al microonde e lasciato raffreddare. Mescolate con cura. Scaldate poca acqua al microonde e scioglietevi dentro la colla di pesce ben strizzata e mescolate velocemente, aggiungetevi un pò del composto precedentemente preparato, amalgamate e versate nella crema. Prendete un coppapasta grande e alto dalla forma tonda, sistematelo su un piatto, inseritevi della pellicola trasparente che ricopra fondo e pareti; cominciate a foderare prima i bordi e poi il fondo con i savoiardi appena bagnati nel Borshi. I savoiardi non dovranno essere inzuppati, ma appena inumiditi. Versate la crema all’interno fino ai due terzi della capacità. Coprite la charlotte con un foglio di carta alluminio e lasciate riposare in frigo per 4 ore. Preparate la salsa ai frutti di bosco. Mettete i frutti di bosco in un pentolino e con poca acqua e due cucchiai di zucchero fateli sciogliere. Frullate con il minipimer e passateli attraverso un colino con maglie strette, fate raffreddare. Versate la salsa nella charlotte e rimettete in frigo. Un’ora prima di servire mettete in congelatore, eliminando la pellicola e disponendo su un piatto da portata. Suggerimenti: Il composto in eccesso potrete congelarlo in pirottini in silicone ed utilizzarli all’occorrenza. 24
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
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Charlotte semifreddo al cioccolato bianco e limone Difficoltà: Facile Tempo di preparazione: 20 minuti Raffreddamento: 4 ore Ingredienti per 4 persone: 1 confezione di Savoiardi 250 g di mascarpone 170 g di latte condensato 100 ml di panna fresca 2 limoni (il succo) 100 g di cioccolato bianco 5 g di colla di pesce in fogli Borshi san Marzano 100 g frutti di bosco
Preparazione: Mettete la colla di pesce a bagno con poca acqua fredda.. Fate gonfiare il mascarpone con le fruste elettriche a velocità medio alta, aggiungete a filo il latte condensato sempre con le fruste, facendo attenzione però che il composto non diventi troppo liquido. Montate la panna ben ferma e aggiungetene poco alla volta al composto mescolando per bene. Infine unite il succo di due limoni, mescolando per far amalgamare bene, e il cioccolato bianco sciolto al microonde e lasciato raffreddare. Mescolate con cura. Scaldate poca acqua al microonde e scioglietevi dentro la colla di pesce ben strizzata e mescolate velocemente, aggiungetevi un pò del composto precedentemente preparato, amalgamate e versate nella crema. Prendete un coppapasta grande e alto dalla forma tonda, sistematelo su un piatto, inseritevi della pellicola trasparente che ricopra fondo e pareti; cominciate a foderare prima i bordi e poi il fondo con i savoiardi appena bagnati nel Borshi. I savoiardi non dovranno essere inzuppati, ma appena inumiditi. Versate la crema all’interno fino ai due terzi della capacità. Coprite la charlotte con un foglio di carta alluminio e lasciate riposare in frigo per 4 ore. Preparate la salsa ai frutti di bosco. Mettete i frutti di bosco in un pentolino e con poca acqua e due cucchiai di zucchero fateli sciogliere. Frullate con il minipimer e passateli attraverso un colino con maglie strette, fate raffreddare. Versate la salsa nella charlotte e rimettete in frigo. Un’ora prima di servire mettete in congelatore, eliminando la pellicola e disponendo su un piatto da portata. Suggerimenti: Il composto in eccesso potrete congelarlo in pirottini in silicone ed utilizzarli all’occorrenza. 24
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
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Cin Cin Cin Cin
A cura di Federica Christine Marzoli
Federica Christine Marzoli, la nostra Sommelier, consiglia per il menu di San Valentino: Per l’antipasto e la prima portata, i Crostacei e il Risotto: Cuvée FRANCOISE BLANQUETTE de LIMOUX. Nel 1531 i monaci benedettini dell’abbazia di Saint Hilaire a LIMOUX, scoprirono che il vino in bottiglia sviluppa naturalmente delle “graziose” quanto stimolanti bollicine. Nasce così la Bulle de LIMOUX, chiamata anticamente “metodo ancestrale” o metodo rurale, praticamente l’antenato dello champagne, nonché il più antico Brut del mondo. Limoux è nel dipartimento dell’ Aude nella regione della Linguadoca-ossiglione, la cui area è costituita da una fiorente e romantica campagna, dove poter passeggiare tra i vignerons e le abbazie per poter gustare in due questo ed altri nettari. Questa preziosa “champagnotta” (così si chiama la tipologia di bottiglia appositamente usata per champagne e spumanti) racchiude queste uve di Mauzac 90%, Chardonnay 5% e Chenin Blanc 5%, di colore giallo paglierino dai riflessi verdi, un perlage (il tipo di bollicine che vediamo nel flûte) fine e persistente, al naso libera sentori di 26
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
mela verde e frutti bianchi. In bocca è fruttato, morbido ed equilibrato…esprime pienamente la tipicità e la ricchezza del Mauzac, che ne conferisce corpo e struttura mentre Chenin e Chardonnay ne prolungano la persistenza aromatica in bocca con delle note agrumate ed un finale fresco e fine. La vinificazione è secondo il metodo classico, la vendemmia è manuale e l’affinamento è di 18 mesi. Tenore alcolico 12% Temperatura di servizio 8-10 C° Prezzo sullo scaffale €12-15 Un’alternativa Rosè per accompagnare il Risotto
DOMODIMONTI PICCOLO PRINCIPE MARCHE IGT ROSATO SANGIOVESE
Cabernet Sauvignon Rosa salmone intenso con riflessi aranciati. Bouquet di note tostate con un delicato tocco di bacche rosse e Biancospino. L’impatto con il palato è fresco e vivace ma ammorbidito da una buona consistenza che lo rende polposo e al contempo agile ed eclettico, abbinabile ad un salmone al forno in crosta di sesamo, come a carni bianche speziate, come a questo risotto, contrastando bene l’amaro del radicchio e non disturbando, ma anzi esaltando la dolcezza dei crostacei. Tenore alcolico 12,5% Temperatura di servizio 8-10C° Prezzo sullo scaffale € 7,50 Per la seconda portata: l’Orata
DOLCE AMORE, Chardonnay 2010 Capua Winery Chardonnay in purezza
La Maremma Toscana e le sue terre solari sono l’habitat ideale per queste uve di Chardonnay che generano un vino veramente elegante nei suoi profumi tipici della frutta tropicale, come la dolcezza della banana e l’acidità e la freschezza del pompelmo, il tutto avvolto da un velo di noci tostate, vaniglia, cacao bianco, crosta di pane, una punta di zafferano. Sentori raffinati offerti dalla prestigiosa rovere della barrique francese, costituita appositamente per ospitare questo vino. Al bicchiere si presenta giallo oro caldo, di grande lucentezza, alla beva fresco vivace, di grande piacevolezza, giusta acidità e buona persistenza, adatto sia a preparare che a pulire la bocca in presenza di pesce elaborato o crostacei speziati. Tenore alcolico 14% Temperatura di servizio 8-10C° Prezzo sullo scaffale €19,00 Per il dessert: la Charlotte POCH MA BON, Cascina Pellerino La piccola e deliziosa ampolla raffigurante la sinuosa silhouette di una fatina, con tanto di alucce, rende merito a questo vino composto da sole uve di Arneis, che raccolte in cassette di legno apposite, vengono lasciate appassire per circa tre mesi, per poi essere pressate; il mosto ottenuto viene fatto fermentare in piccole botti di rovere francese dove resterà per un anno e mezzo, prima di entrare nella sua romantica bottiglia. Questo vino dolce, rotondo... vellutato...morbidissimo, ma mai stucchevole, veste la bocca dei suoi aromi di miele e noce e si rivela al palato con grande raffinatezza e persistenza, adatte ad accompagnare sia importanti dessert al cucchiaio, sia crostate di marmellate chiare (se servito fresco) e per i palati più curiosi, formaggi stagionati con composte di frutti e ortaggi, se servito a temperatura ambiente. Tenore alcolico 14.50% Temperatura di servizio 10 C° Prezzo € 27,90 n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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A cura di Federica Christine Marzoli
Federica Christine Marzoli, la nostra Sommelier, consiglia per il menu di San Valentino: Per l’antipasto e la prima portata, i Crostacei e il Risotto: Cuvée FRANCOISE BLANQUETTE de LIMOUX. Nel 1531 i monaci benedettini dell’abbazia di Saint Hilaire a LIMOUX, scoprirono che il vino in bottiglia sviluppa naturalmente delle “graziose” quanto stimolanti bollicine. Nasce così la Bulle de LIMOUX, chiamata anticamente “metodo ancestrale” o metodo rurale, praticamente l’antenato dello champagne, nonché il più antico Brut del mondo. Limoux è nel dipartimento dell’ Aude nella regione della Linguadoca-ossiglione, la cui area è costituita da una fiorente e romantica campagna, dove poter passeggiare tra i vignerons e le abbazie per poter gustare in due questo ed altri nettari. Questa preziosa “champagnotta” (così si chiama la tipologia di bottiglia appositamente usata per champagne e spumanti) racchiude queste uve di Mauzac 90%, Chardonnay 5% e Chenin Blanc 5%, di colore giallo paglierino dai riflessi verdi, un perlage (il tipo di bollicine che vediamo nel flûte) fine e persistente, al naso libera sentori di 26
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mela verde e frutti bianchi. In bocca è fruttato, morbido ed equilibrato…esprime pienamente la tipicità e la ricchezza del Mauzac, che ne conferisce corpo e struttura mentre Chenin e Chardonnay ne prolungano la persistenza aromatica in bocca con delle note agrumate ed un finale fresco e fine. La vinificazione è secondo il metodo classico, la vendemmia è manuale e l’affinamento è di 18 mesi. Tenore alcolico 12% Temperatura di servizio 8-10 C° Prezzo sullo scaffale €12-15 Un’alternativa Rosè per accompagnare il Risotto
DOMODIMONTI PICCOLO PRINCIPE MARCHE IGT ROSATO SANGIOVESE
Cabernet Sauvignon Rosa salmone intenso con riflessi aranciati. Bouquet di note tostate con un delicato tocco di bacche rosse e Biancospino. L’impatto con il palato è fresco e vivace ma ammorbidito da una buona consistenza che lo rende polposo e al contempo agile ed eclettico, abbinabile ad un salmone al forno in crosta di sesamo, come a carni bianche speziate, come a questo risotto, contrastando bene l’amaro del radicchio e non disturbando, ma anzi esaltando la dolcezza dei crostacei. Tenore alcolico 12,5% Temperatura di servizio 8-10C° Prezzo sullo scaffale € 7,50 Per la seconda portata: l’Orata
DOLCE AMORE, Chardonnay 2010 Capua Winery Chardonnay in purezza
La Maremma Toscana e le sue terre solari sono l’habitat ideale per queste uve di Chardonnay che generano un vino veramente elegante nei suoi profumi tipici della frutta tropicale, come la dolcezza della banana e l’acidità e la freschezza del pompelmo, il tutto avvolto da un velo di noci tostate, vaniglia, cacao bianco, crosta di pane, una punta di zafferano. Sentori raffinati offerti dalla prestigiosa rovere della barrique francese, costituita appositamente per ospitare questo vino. Al bicchiere si presenta giallo oro caldo, di grande lucentezza, alla beva fresco vivace, di grande piacevolezza, giusta acidità e buona persistenza, adatto sia a preparare che a pulire la bocca in presenza di pesce elaborato o crostacei speziati. Tenore alcolico 14% Temperatura di servizio 8-10C° Prezzo sullo scaffale €19,00 Per il dessert: la Charlotte POCH MA BON, Cascina Pellerino La piccola e deliziosa ampolla raffigurante la sinuosa silhouette di una fatina, con tanto di alucce, rende merito a questo vino composto da sole uve di Arneis, che raccolte in cassette di legno apposite, vengono lasciate appassire per circa tre mesi, per poi essere pressate; il mosto ottenuto viene fatto fermentare in piccole botti di rovere francese dove resterà per un anno e mezzo, prima di entrare nella sua romantica bottiglia. Questo vino dolce, rotondo... vellutato...morbidissimo, ma mai stucchevole, veste la bocca dei suoi aromi di miele e noce e si rivela al palato con grande raffinatezza e persistenza, adatte ad accompagnare sia importanti dessert al cucchiaio, sia crostate di marmellate chiare (se servito fresco) e per i palati più curiosi, formaggi stagionati con composte di frutti e ortaggi, se servito a temperatura ambiente. Tenore alcolico 14.50% Temperatura di servizio 10 C° Prezzo € 27,90 n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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fai da te
San Valentino:
idee decorative per una tavola romantica
A cura di Donatella Simeone
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Una mise en place romantica, è
quella della tavola di S.Valentino, dove la cura per i dettagli per una cena così particolare fa sempre la differenza. Prepararla a casa, magari accanto ad un caminetto acceso, rende ogni piccolo gesto un dono speciale perchi amiamo. Apparecchiare la tavola con sottopiatti e posate in argento o bicchieri di cristallo è sicuramente un buon punto di partenza, ma non avendo tutte le coppie, specialmente giovani, a casa l’argenteria della mamma, allora ecco alcuni spunti per piccole idee a poco prezzo per arricchire in modo semplice e romantico la tavola degli innamorati. Se avete dei piatti con decori a forma di cuori è il momento giusto per tirarli fuori! Non li avete e tanto meno avete voglia di comprare un set nuovo di piatti?
Allora potete arricchire di “cuori” aggiungendo due piccoli piatti che userete come piattini portapane. Regaleranno alla tavola quel tocco di romanticismo, spendendo poco più di un paio di euro. Dove trovarli? Basterà cercarli nei grandi magazzini, mercatini o centri commerciali. Il regalo nascosto a San Valentino è una sorpresa nella sorpresa. Arricchite la tavola riempiendo alcuni bicchieri con piccole delizie, cioccolatini, caramelle, biscottini fatti da voi, che faranno gola al vostro amato, e serviteli in bicchieri di vetro, con pirottini per muffin come coperchi, sigillandoli con spago da cucina o nastrini colorati. Il regalino che voi avrete realizzato sarà nascosto proprio all’interno dei bicchieri, tra i cioccolatini, e avrà un effetto sorpresa davvero divertente!
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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fai da te
San Valentino:
idee decorative per una tavola romantica
A cura di Donatella Simeone
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Una mise en place romantica, è
quella della tavola di S.Valentino, dove la cura per i dettagli per una cena così particolare fa sempre la differenza. Prepararla a casa, magari accanto ad un caminetto acceso, rende ogni piccolo gesto un dono speciale perchi amiamo. Apparecchiare la tavola con sottopiatti e posate in argento o bicchieri di cristallo è sicuramente un buon punto di partenza, ma non avendo tutte le coppie, specialmente giovani, a casa l’argenteria della mamma, allora ecco alcuni spunti per piccole idee a poco prezzo per arricchire in modo semplice e romantico la tavola degli innamorati. Se avete dei piatti con decori a forma di cuori è il momento giusto per tirarli fuori! Non li avete e tanto meno avete voglia di comprare un set nuovo di piatti?
Allora potete arricchire di “cuori” aggiungendo due piccoli piatti che userete come piattini portapane. Regaleranno alla tavola quel tocco di romanticismo, spendendo poco più di un paio di euro. Dove trovarli? Basterà cercarli nei grandi magazzini, mercatini o centri commerciali. Il regalo nascosto a San Valentino è una sorpresa nella sorpresa. Arricchite la tavola riempiendo alcuni bicchieri con piccole delizie, cioccolatini, caramelle, biscottini fatti da voi, che faranno gola al vostro amato, e serviteli in bicchieri di vetro, con pirottini per muffin come coperchi, sigillandoli con spago da cucina o nastrini colorati. Il regalino che voi avrete realizzato sarà nascosto proprio all’interno dei bicchieri, tra i cioccolatini, e avrà un effetto sorpresa davvero divertente!
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Portatovaglioli in poche mosse Occorrente:
Cartoncino rosso (meglio se ondulato) Spago Forbice Procedimento: Ritagliate un cuore con il cartoncino, tracciate due buchi della distanza di 1cm all’interno del cuore e fate passare lo spago. Arrotolate il tovagliolo e annodate al di sopra lo spago con il cuore. Il nodo non deve essere troppo stretto, la corda intorno al tovagliolo dovrà rimanere “morbida”.
Lettera portaposate Occorrente:
Cartoncino rosso Cartoncino bianco Forbici Colla. Procedimento: Ritagliate un cartoncino rosso a forma di cuore (la misura dovrà essere di 3/4 più piccola delle vostre posate). Realizzate due cuoricini di circa 3cm con il cartoncino bianco e altri due di misure più piccole con il restante cartoncino rosso; incollate da un lato del cartoncino a cuore grande, il cuore bianco e sopra di esso incollate quello piccolo di colore rosso, in modo da sovrapporre i due colori. Con forbice o taglierino tracciate due tagli all’interno del cuore della distanza di circa 4cm dove andrete ad infilare le posate; prima potete scrivere la vostra lettera d’amore, una frase o una poesia. 30
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
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Portatovaglioli in poche mosse Occorrente:
Cartoncino rosso (meglio se ondulato) Spago Forbice Procedimento: Ritagliate un cuore con il cartoncino, tracciate due buchi della distanza di 1cm all’interno del cuore e fate passare lo spago. Arrotolate il tovagliolo e annodate al di sopra lo spago con il cuore. Il nodo non deve essere troppo stretto, la corda intorno al tovagliolo dovrà rimanere “morbida”.
Lettera portaposate Occorrente:
Cartoncino rosso Cartoncino bianco Forbici Colla. Procedimento: Ritagliate un cartoncino rosso a forma di cuore (la misura dovrà essere di 3/4 più piccola delle vostre posate). Realizzate due cuoricini di circa 3cm con il cartoncino bianco e altri due di misure più piccole con il restante cartoncino rosso; incollate da un lato del cartoncino a cuore grande, il cuore bianco e sopra di esso incollate quello piccolo di colore rosso, in modo da sovrapporre i due colori. Con forbice o taglierino tracciate due tagli all’interno del cuore della distanza di circa 4cm dove andrete ad infilare le posate; prima potete scrivere la vostra lettera d’amore, una frase o una poesia. 30
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Muffin
con messaggio d’amore
Difficoltà: Facilissima Preparazione: 10 minuti Cottura: 15 minuti Ingredienti per 6 MUFFIN: 130g di farina”00” 100g di zucchero 80g di latte fresco 50g di burro sciolto 2 uova
2 cucchiai di cacao amaro 1 cucchiaio di gocce di cioccolato 1/2 bustina di lievito per dolci un pizzico di bicarbonato
Preparazione: Accendete il forno a 175°. Mescolate in una ciotola capiente tutti gli ingredienti secchi tranne il cacao (farina, zucchero, lievito, bicarbonato e gocce di cioccolato) miscelate e tenete da parte. Sbattete in una ciotola a parte tutti gli ingredienti liquidi (latte, burro e uova) fino ad amalgamarli perfettamente. Versate l’impasto ottenuto nel composto degli ingredienti secchi. Mescolate con una frusta per pochi secondi (l’impasto dovrà risultare grumoso) e riempite per 3/4 gli stampini per muffin, tenendo da parte un pò di impasto. Aggiungete a questa piccola quantità di composto i 2 cucchiai di cacao setacciato e versate tutto sull’impasto negli stampi da muffin. Con uno stuzzicadenti fate dei ghirigori per creare un effetto “marmorizzato”. Infornate a 175° per circa 15 minuti. Suggerimenti: 1. Per rendere questo dolcetto veicolo di un messaggio speciale da dedicare a qualcuno di speciale, potete praticare alla base del muffin cotto un piccolo foro e inserirvi il bigliettino prezioso, ripiegandolo a forma di cilindro. 2. Per anticiparvi il lavoro, la sera precedente potete preparare in una ciotola tutti gli ingredienti secchi così che al mattino dovrete aggiungere solo quelli liquidi. 3. Non avete tempo di cuocere i muffin al mattino? 32
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Muffin
con messaggio d’amore
Difficoltà: Facilissima Preparazione: 10 minuti Cottura: 15 minuti Ingredienti per 6 MUFFIN: 130g di farina”00” 100g di zucchero 80g di latte fresco 50g di burro sciolto 2 uova
2 cucchiai di cacao amaro 1 cucchiaio di gocce di cioccolato 1/2 bustina di lievito per dolci un pizzico di bicarbonato
Preparazione: Accendete il forno a 175°. Mescolate in una ciotola capiente tutti gli ingredienti secchi tranne il cacao (farina, zucchero, lievito, bicarbonato e gocce di cioccolato) miscelate e tenete da parte. Sbattete in una ciotola a parte tutti gli ingredienti liquidi (latte, burro e uova) fino ad amalgamarli perfettamente. Versate l’impasto ottenuto nel composto degli ingredienti secchi. Mescolate con una frusta per pochi secondi (l’impasto dovrà risultare grumoso) e riempite per 3/4 gli stampini per muffin, tenendo da parte un pò di impasto. Aggiungete a questa piccola quantità di composto i 2 cucchiai di cacao setacciato e versate tutto sull’impasto negli stampi da muffin. Con uno stuzzicadenti fate dei ghirigori per creare un effetto “marmorizzato”. Infornate a 175° per circa 15 minuti. Suggerimenti: 1. Per rendere questo dolcetto veicolo di un messaggio speciale da dedicare a qualcuno di speciale, potete praticare alla base del muffin cotto un piccolo foro e inserirvi il bigliettino prezioso, ripiegandolo a forma di cilindro. 2. Per anticiparvi il lavoro, la sera precedente potete preparare in una ciotola tutti gli ingredienti secchi così che al mattino dovrete aggiungere solo quelli liquidi. 3. Non avete tempo di cuocere i muffin al mattino? 32
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A San Valentino ti regalerò una rosa
A cura di Agnese Gambini
A S.Valentino si usa regalare rose, ma perchè non viole o petunie? Per capirlo basta
leggere la storia. Erano conosciute come i fiori di Venere ed erano bianche. Divennero rosse quando il sangue di Adone, amante di Venere ucciso da Marte, cadde su una rosa. Era anche molto diffusa nell’isola di Rodi, terra natia della dea Atena ed acquisì per questo anche un valore spirituale oltre a quello di amore fisico. Nel 2300 a.C. il re assiro Sargon iniziò a coltivarle e fu poi l’Egitto a detenere il primato per l’enorme numero di rosai. Cleopatra ne consumava centinaia durante i bagni in uno strato di petali alto mezzo metro. Anche gli antichi romani erano grandi consumatori di rose e dato che importarle costava una fortuna, crearono i primi vivai italiani nel sud. Nerone per una festa ne ordinò un quantitativo tale il cui prezzo oggi sarebbe di circa 500.000 euro. La rosa, da simbolo pagano, divenne simbolo cristiano quando nella festa di Pentecoste dei primi cristiani (Pasqua delle rose) rappresentava lo Spirito Santo e petali venivano fatti cadere sui fedeli dal lucernaio del Pantheon. Con il cristianesimo la rosa venne anche coltivata per via delle sue spine che ricordano la passione di Cristo e il dolore della Madonna, il cui cuore è raffigurato trafitto da spine di rosa. Fu Dante poi, con la Divina Commedia, a rafforzare il legame tra il fiore e l’amore inserendo l’amore paradisiaco al centro della “rosa dei cieli”. Per noi la rosa è quello che il loto è per gli orientali: insieme di spiritualità e terreno, perfezione assoluta. Ogni rosa ha una diversa accezione: la bianca è mistica, simbolo della verginità della madonna, dell’amore libero da vincoli terreni e di morte. Quella rossa indica passione e amore fedele, quella rosa serenità e la gialla gelosia. La canina incarna il piacere sofferto in quanto è estremamente profumata ma ricchissima di spine, ed indica la persona modesta che è felice vivendo tranquilla e nascosta. Con i petali di rosa si può anche cucinare creando tisane, marmellate, cocktail, risotti, e svariati dolci. Per S.Valentino potete proporre una mousse come questa per dessert. 34
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Mousse di yogurt bianco con marmellata di petali di rosa litchi e coulis di lamponi Difficoltà: facile Tempo preparazione: 15min Ingredienti per 2: 300 g di yogurt bianco 80 ml di panna da montare 2 cucchiai di zucchero a velo 3-4 cucchiai di marmellata di petali di rose 15 litchi 40 g di lamponi alcune gocce di succo di limone 1 cucchiaino di miele 2 lamponi Preparazione: Mettete i lamponi, il succo di limone e il miele nel mixer e frullate tutto. Passate il coulis al colino per eliminare i semi. Sbucciate i litchi, eliminate i semi e frullate la polpa. Montate la panna con lo zucchero, aggiungete lo yogurt e mescolate. Versate in due bicchierini uno strato di mousse di yogurt, uno di marmellata, un pò di purea di litchi, uno strato di coulis ed infine un altro cucchiaino di marmellata. Decorate con un lampone e con un petalo di rosa non trattata. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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A San Valentino ti regalerò una rosa
A cura di Agnese Gambini
A S.Valentino si usa regalare rose, ma perchè non viole o petunie? Per capirlo basta
leggere la storia. Erano conosciute come i fiori di Venere ed erano bianche. Divennero rosse quando il sangue di Adone, amante di Venere ucciso da Marte, cadde su una rosa. Era anche molto diffusa nell’isola di Rodi, terra natia della dea Atena ed acquisì per questo anche un valore spirituale oltre a quello di amore fisico. Nel 2300 a.C. il re assiro Sargon iniziò a coltivarle e fu poi l’Egitto a detenere il primato per l’enorme numero di rosai. Cleopatra ne consumava centinaia durante i bagni in uno strato di petali alto mezzo metro. Anche gli antichi romani erano grandi consumatori di rose e dato che importarle costava una fortuna, crearono i primi vivai italiani nel sud. Nerone per una festa ne ordinò un quantitativo tale il cui prezzo oggi sarebbe di circa 500.000 euro. La rosa, da simbolo pagano, divenne simbolo cristiano quando nella festa di Pentecoste dei primi cristiani (Pasqua delle rose) rappresentava lo Spirito Santo e petali venivano fatti cadere sui fedeli dal lucernaio del Pantheon. Con il cristianesimo la rosa venne anche coltivata per via delle sue spine che ricordano la passione di Cristo e il dolore della Madonna, il cui cuore è raffigurato trafitto da spine di rosa. Fu Dante poi, con la Divina Commedia, a rafforzare il legame tra il fiore e l’amore inserendo l’amore paradisiaco al centro della “rosa dei cieli”. Per noi la rosa è quello che il loto è per gli orientali: insieme di spiritualità e terreno, perfezione assoluta. Ogni rosa ha una diversa accezione: la bianca è mistica, simbolo della verginità della madonna, dell’amore libero da vincoli terreni e di morte. Quella rossa indica passione e amore fedele, quella rosa serenità e la gialla gelosia. La canina incarna il piacere sofferto in quanto è estremamente profumata ma ricchissima di spine, ed indica la persona modesta che è felice vivendo tranquilla e nascosta. Con i petali di rosa si può anche cucinare creando tisane, marmellate, cocktail, risotti, e svariati dolci. Per S.Valentino potete proporre una mousse come questa per dessert. 34
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Mousse di yogurt bianco con marmellata di petali di rosa litchi e coulis di lamponi Difficoltà: facile Tempo preparazione: 15min Ingredienti per 2: 300 g di yogurt bianco 80 ml di panna da montare 2 cucchiai di zucchero a velo 3-4 cucchiai di marmellata di petali di rose 15 litchi 40 g di lamponi alcune gocce di succo di limone 1 cucchiaino di miele 2 lamponi Preparazione: Mettete i lamponi, il succo di limone e il miele nel mixer e frullate tutto. Passate il coulis al colino per eliminare i semi. Sbucciate i litchi, eliminate i semi e frullate la polpa. Montate la panna con lo zucchero, aggiungete lo yogurt e mescolate. Versate in due bicchierini uno strato di mousse di yogurt, uno di marmellata, un pò di purea di litchi, uno strato di coulis ed infine un altro cucchiaino di marmellata. Decorate con un lampone e con un petalo di rosa non trattata. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Le Intolleranze
Dolci per San Valentino a prova di allergia
A cura di Elisa Adorni e Olga Botta
Allergie e intolleranze alimentari sono due fenomeni che hanno origine e manifestazioni
diverse, ma che sono entrambi legati all’assunzione di alimenti che il nostro organismo mostra di non tollerare. Nel caso delle allergie, i sintomi (generalmente mal di pancia, orticaria, fino ai casi più gravi di shock anafilattico) seguono quasi subito dopo l’ingestione di quel particolare alimento. Le allergie alimentari più comuni sono quelle che riguardano le uova, il latte, la frutta secca, i crostacei. Nelle intolleranze invece i sintomi possono comparire anche a distanza di tempo rispetto al consumo dell’alimento incriminato. Le cause più diffuse che provocano un’intolleranza alimentare sono il glutine (nella celiachia) ed il lattosio. Queste vicende che colpiscono ormai buona parte di noi, ci portano ad elaborare quotidianamente dei trucchetti per continuare a gustare i piaceri della tavola senza rinunce e magari anche con gioia. In questa rubrica vi proporremo gustose ricette a prova di allergia! Per la cena di San Valentino non rinunciate ad una romantica crostatina dal cuor di mela, ma priva di latticini e uova! Oppure preparate una torta tenerella al cioccolato a forma di cuore senza glutine! 36
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Crostatine senza latticini e uova Difficoltà: facile Preparazione: 20 minuti Riposo: 1 ora Cottura: 20 minuti Ingredienti per 4 crostatine: per la pasta: 200 g di farina 00 80 g di zucchero 30 g di olio di semi 70 g di vino bianco 1 pizzico di sale 1 cucchiaino di lievito in polvere 1 cucchiaino di cannella per la crema: 4 cucchiai di marmellata di amarene o fragole 1 mela renetta zucchero a velo Preparazione: Impastate insieme gli ingredienti per la base fino ad ottenere un composto liscio; formate una palla e lasciatela riposare coperta per un’ora. Foderate con la carta forno uno stampo da crostatine oppure utilizzate dei pirottini di carta; con metà pastafrolla preparate dei dischi e rivestite la base e il contorno degli stampi, bucherellando il fondo con una forchetta. Stendete un cucchiaio di marmellata sul fondo, adagiatevi una fettina di mela tagliata a cuore. Con la frolla rimanente ricavate altri quattro dischi di frolla, decorati con un disegno al centro a forma di cuore, che sistemerete sulla crostatina sigillando bene i bordi. Infornate per circa 30 minuti a 180° C. Lasciate raffreddare, spolverizzate con zucchero a velo e servite. Suggerimenti: Questa ricetta non contiene derivati del latte e uova, la croccantezza dell'impasto è data dall'uso del vino bianco e dell'olio di semi, che sostituiscono l'uovo nella sua funzione di legante. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Le Intolleranze
Dolci per San Valentino a prova di allergia
A cura di Elisa Adorni e Olga Botta
Allergie e intolleranze alimentari sono due fenomeni che hanno origine e manifestazioni
diverse, ma che sono entrambi legati all’assunzione di alimenti che il nostro organismo mostra di non tollerare. Nel caso delle allergie, i sintomi (generalmente mal di pancia, orticaria, fino ai casi più gravi di shock anafilattico) seguono quasi subito dopo l’ingestione di quel particolare alimento. Le allergie alimentari più comuni sono quelle che riguardano le uova, il latte, la frutta secca, i crostacei. Nelle intolleranze invece i sintomi possono comparire anche a distanza di tempo rispetto al consumo dell’alimento incriminato. Le cause più diffuse che provocano un’intolleranza alimentare sono il glutine (nella celiachia) ed il lattosio. Queste vicende che colpiscono ormai buona parte di noi, ci portano ad elaborare quotidianamente dei trucchetti per continuare a gustare i piaceri della tavola senza rinunce e magari anche con gioia. In questa rubrica vi proporremo gustose ricette a prova di allergia! Per la cena di San Valentino non rinunciate ad una romantica crostatina dal cuor di mela, ma priva di latticini e uova! Oppure preparate una torta tenerella al cioccolato a forma di cuore senza glutine! 36
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Crostatine senza latticini e uova Difficoltà: facile Preparazione: 20 minuti Riposo: 1 ora Cottura: 20 minuti Ingredienti per 4 crostatine: per la pasta: 200 g di farina 00 80 g di zucchero 30 g di olio di semi 70 g di vino bianco 1 pizzico di sale 1 cucchiaino di lievito in polvere 1 cucchiaino di cannella per la crema: 4 cucchiai di marmellata di amarene o fragole 1 mela renetta zucchero a velo Preparazione: Impastate insieme gli ingredienti per la base fino ad ottenere un composto liscio; formate una palla e lasciatela riposare coperta per un’ora. Foderate con la carta forno uno stampo da crostatine oppure utilizzate dei pirottini di carta; con metà pastafrolla preparate dei dischi e rivestite la base e il contorno degli stampi, bucherellando il fondo con una forchetta. Stendete un cucchiaio di marmellata sul fondo, adagiatevi una fettina di mela tagliata a cuore. Con la frolla rimanente ricavate altri quattro dischi di frolla, decorati con un disegno al centro a forma di cuore, che sistemerete sulla crostatina sigillando bene i bordi. Infornate per circa 30 minuti a 180° C. Lasciate raffreddare, spolverizzate con zucchero a velo e servite. Suggerimenti: Questa ricetta non contiene derivati del latte e uova, la croccantezza dell'impasto è data dall'uso del vino bianco e dell'olio di semi, che sostituiscono l'uovo nella sua funzione di legante. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Cuore Tenerello
Una rivisitazione Senza Glutine della torta di Maurizio Santin Difficoltà: media Preparazione: 1 ora Riposo: 15 minuti per intiepidire il composto di cioccolato Cottura: 15 minuti Ingredienti per 6 persone: 200 g di cioccolato fondente al 55% * 100 g di burro 100 g di zucchero semolato 60 g di farina senza glutine per dolci 4 uova
Preparazione: Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con il burro. Unite al composto tiepido (circa 50°) i tuorli uno alla volta e infine la farina setacciata. Montate gli albumi a neve aggiungendo poco per volta lo zucchero semolato. Unite gli albumi montati al composto di cioccolato, molto delicatamente con un movimento dal basso verso l’alto. Imburrate una teglia a forma di cuore di massimo 22 cm e versateci dentro il composto. Cuocete per 20 minuti a 160 °: la torta deve rimanere morbida, per mantenere la giusta umidità al suo interno, altrimenti non è più un cuore “tenerello”. Gli alimenti contrassegnati con l’asterisco devono essere preventivamente verificati sul prontuario dell’Associazione Celiaci Italiani (AIC) 38
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Cuore Tenerello
Una rivisitazione Senza Glutine della torta di Maurizio Santin Difficoltà: media Preparazione: 1 ora Riposo: 15 minuti per intiepidire il composto di cioccolato Cottura: 15 minuti Ingredienti per 6 persone: 200 g di cioccolato fondente al 55% * 100 g di burro 100 g di zucchero semolato 60 g di farina senza glutine per dolci 4 uova
Preparazione: Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con il burro. Unite al composto tiepido (circa 50°) i tuorli uno alla volta e infine la farina setacciata. Montate gli albumi a neve aggiungendo poco per volta lo zucchero semolato. Unite gli albumi montati al composto di cioccolato, molto delicatamente con un movimento dal basso verso l’alto. Imburrate una teglia a forma di cuore di massimo 22 cm e versateci dentro il composto. Cuocete per 20 minuti a 160 °: la torta deve rimanere morbida, per mantenere la giusta umidità al suo interno, altrimenti non è più un cuore “tenerello”. Gli alimenti contrassegnati con l’asterisco devono essere preventivamente verificati sul prontuario dell’Associazione Celiaci Italiani (AIC) 38
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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A cura di Nicoletta Palmas, Claudia Annie Carone e Monica Zacchia Illustrazioni di Daniela Tordi
Il Carnevale italiano con le sue maschere, i colori e i dolci zuccherini é tra i più famosi al mondo. Ma come si festeggia negli altri paesi?
In Brasile va dal sabato prima al martedì grasso (Mardi Gras), ma in alcuni paesi si festeggia per 7 o 8 giorni di seguito. Il carnevale è la festa più importante in assoluto ed è parte integrante della cultura brasiliana, di fatto lo considerano “Il più grande show della terra”. Molto 40
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
tradizionali sono le sfilate, ognuna con un tema, che può essere politico, storico o in commemorazione di un personaggio importante. Rio de Janeiro é la mamma del carnevale dei festeggiamenti nel mondo: le migliori scuole di samba competono in categorie di ballo, costumi e percussioni! Le famose sfilate per i quartieri della città, con più d 10.000 partecipanti, si chiamano “Bandas”, mentre “Blocos” si chiamano le sfilate più piccole organizzate in tutta la città. A Nizza, invece, si svolge il carnevale più famoso della Francia, che ogni anno n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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A cura di Nicoletta Palmas, Claudia Annie Carone e Monica Zacchia Illustrazioni di Daniela Tordi
Il Carnevale italiano con le sue maschere, i colori e i dolci zuccherini é tra i più famosi al mondo. Ma come si festeggia negli altri paesi?
In Brasile va dal sabato prima al martedì grasso (Mardi Gras), ma in alcuni paesi si festeggia per 7 o 8 giorni di seguito. Il carnevale è la festa più importante in assoluto ed è parte integrante della cultura brasiliana, di fatto lo considerano “Il più grande show della terra”. Molto 40
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tradizionali sono le sfilate, ognuna con un tema, che può essere politico, storico o in commemorazione di un personaggio importante. Rio de Janeiro é la mamma del carnevale dei festeggiamenti nel mondo: le migliori scuole di samba competono in categorie di ballo, costumi e percussioni! Le famose sfilate per i quartieri della città, con più d 10.000 partecipanti, si chiamano “Bandas”, mentre “Blocos” si chiamano le sfilate più piccole organizzate in tutta la città. A Nizza, invece, si svolge il carnevale più famoso della Francia, che ogni anno n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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attrae milioni di visitatori per le caratteristiche battaglie dei fiori. Il martedì grasso si tiene una sfilata di maschere e carri, che inizia nel primo pomeriggio e termina a notte inoltrata con il rogo di Re Carnevale e uno spettacolo di fuochi d’artificio. In Germania invece il carnevale più caratteristico é quello di Colonia, che ha inizio l’11 novembre alle ore 11 e 11 minuti esatti con la nomina dei tre personaggi principali delle feste: Il Principe, il Fante e la Vergine. I tre daranno inizio ai festeggiamenti il giovedì grasso, una giornata dedicata solo alle donne che possono permettersi ogni libertà nei confronti dell’uomo. A Londra il carnevale si festeggia in estate. Nel 2012 cadrà il 28 e 29 agosto. Il carnevale di Notting Hill é nato nel 1964 e negli anni é diventato famoso in tutto il mondo, ma é sempre rimasto fedele alle origini caraibiche. Il motto di questo carnevale é che ogni spettatore deve diventarne protagonista unendosi ad una delle 5 categorie rappresentative della festa: le maschere, i gruppi danzanti, i musicisti di strada, i Soca, i Soul e Calipso, gruppi che suonano la musica tipica del carnevale di Notting Hill e le Steelbands, bande di percussionisti. Quest’anno sarebbe proprio interessante riuscire a fare un bel viaggetto a Londra per questa occasione, a quanto pare la sfilata più grande d’Europa nel 2012 sarà ancora più grande! Carnevale della Gola
in
Italia:
la
Festa
“Finalmente le pazzie carnevalesche sono terminate. Anche gli innumerevoli moccoli di ieri sera erano uno spettacolo da matti. Bisogna averlo visto una volta il carnevale romano, per perdere del tutto la voglia di rivederlo.” Così scriveva J. Wolfgang Goethe nel 1787 nel suo “Viaggio in Italia”, il mercoledì delle ceneri, che segnava la fine della baldoria, e chiudeva quel lasso di tempo nel quale tutti gli eccessi sembravano leciti. In tutte le città d’Italia il Carnevale si presentava come trasgressione alle norme di moderazione soprattutto in campo alimentare. Fino al XVI secolo nel carnevale romano dalla casa dei Colonna veniva lanciato cibo dalla finestra alla
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
folla sottostante; a Bologna simile era la Festa della Porchetta e a Verona quella degli gnocchi, cotti in strada, degustati tra diverse sfilate di carri trionfali e processioni di maschere grottesche. Nella concezione popolare i peccati, quello della gola per primo, venivano così celebrati un’ultima volta (il Carnevale, dal latino carnem levare, cioè togliere la carne) per poter essere eliminati dalla purificazione (la Quaresima). Oggi il Carnevale è perlopiù una festa di travestimenti, balli e trasgressioni solo marginalmente gastronomiche. Tra i più famosi ricordiamo quello di Venezia, durante il quale anche in passato le innumerevoli varietà di maschere e costumi avevano la funzione di celare totalmente l’identità di chi li indossava: si otteneva così una sorta di livellamento delle classi sociali ed era tollerata persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia. Gli spettacoli di allora - come il famoso Volo dell’Angelo, detto anche della Colombina, i fuochi d’artificio e le sfilate - si sono tramandati fino ai giorni d’oggi. A Viareggio i carri allegorici, su cui sfilano enormi caricature in cartapesta di politici e intellettuali famosi, hanno origine nell’800, quando i ricchi borghesi della città organizzarono una sfilata di carrozze con fiori. In quella occasione, il popolo decise di mascherarsi per protestare contro il peso insostenibile delle tasse. La Festa delle Propaggini, invece, dà inizio al Carnevale di Putignano, piccolo paese della Puglia, in cui riti popolari antichissimi accompagnano le sfilate di carri, con versi satirici rivolti a personaggi e a fatti accaduti in città. Il Martedì Grasso si può assistere al funerale e al rogo di Re Carnevale dopo che il suo feretro, accompagnato dalla moglie e dalle altre donne, ha sfilato attraverso le strade della città. La festa del Carnevale, con i suoi simboli e allegorie, attraversa dunque tutta l’Italia e la sua storia non solo politica, ma anche culinaria: in questa sezione troverete alcune tra le ricette tradizionali tipiche del nostro Carnevale.
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attrae milioni di visitatori per le caratteristiche battaglie dei fiori. Il martedì grasso si tiene una sfilata di maschere e carri, che inizia nel primo pomeriggio e termina a notte inoltrata con il rogo di Re Carnevale e uno spettacolo di fuochi d’artificio. In Germania invece il carnevale più caratteristico é quello di Colonia, che ha inizio l’11 novembre alle ore 11 e 11 minuti esatti con la nomina dei tre personaggi principali delle feste: Il Principe, il Fante e la Vergine. I tre daranno inizio ai festeggiamenti il giovedì grasso, una giornata dedicata solo alle donne che possono permettersi ogni libertà nei confronti dell’uomo. A Londra il carnevale si festeggia in estate. Nel 2012 cadrà il 28 e 29 agosto. Il carnevale di Notting Hill é nato nel 1964 e negli anni é diventato famoso in tutto il mondo, ma é sempre rimasto fedele alle origini caraibiche. Il motto di questo carnevale é che ogni spettatore deve diventarne protagonista unendosi ad una delle 5 categorie rappresentative della festa: le maschere, i gruppi danzanti, i musicisti di strada, i Soca, i Soul e Calipso, gruppi che suonano la musica tipica del carnevale di Notting Hill e le Steelbands, bande di percussionisti. Quest’anno sarebbe proprio interessante riuscire a fare un bel viaggetto a Londra per questa occasione, a quanto pare la sfilata più grande d’Europa nel 2012 sarà ancora più grande! Carnevale della Gola
in
Italia:
la
Festa
“Finalmente le pazzie carnevalesche sono terminate. Anche gli innumerevoli moccoli di ieri sera erano uno spettacolo da matti. Bisogna averlo visto una volta il carnevale romano, per perdere del tutto la voglia di rivederlo.” Così scriveva J. Wolfgang Goethe nel 1787 nel suo “Viaggio in Italia”, il mercoledì delle ceneri, che segnava la fine della baldoria, e chiudeva quel lasso di tempo nel quale tutti gli eccessi sembravano leciti. In tutte le città d’Italia il Carnevale si presentava come trasgressione alle norme di moderazione soprattutto in campo alimentare. Fino al XVI secolo nel carnevale romano dalla casa dei Colonna veniva lanciato cibo dalla finestra alla
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folla sottostante; a Bologna simile era la Festa della Porchetta e a Verona quella degli gnocchi, cotti in strada, degustati tra diverse sfilate di carri trionfali e processioni di maschere grottesche. Nella concezione popolare i peccati, quello della gola per primo, venivano così celebrati un’ultima volta (il Carnevale, dal latino carnem levare, cioè togliere la carne) per poter essere eliminati dalla purificazione (la Quaresima). Oggi il Carnevale è perlopiù una festa di travestimenti, balli e trasgressioni solo marginalmente gastronomiche. Tra i più famosi ricordiamo quello di Venezia, durante il quale anche in passato le innumerevoli varietà di maschere e costumi avevano la funzione di celare totalmente l’identità di chi li indossava: si otteneva così una sorta di livellamento delle classi sociali ed era tollerata persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia. Gli spettacoli di allora - come il famoso Volo dell’Angelo, detto anche della Colombina, i fuochi d’artificio e le sfilate - si sono tramandati fino ai giorni d’oggi. A Viareggio i carri allegorici, su cui sfilano enormi caricature in cartapesta di politici e intellettuali famosi, hanno origine nell’800, quando i ricchi borghesi della città organizzarono una sfilata di carrozze con fiori. In quella occasione, il popolo decise di mascherarsi per protestare contro il peso insostenibile delle tasse. La Festa delle Propaggini, invece, dà inizio al Carnevale di Putignano, piccolo paese della Puglia, in cui riti popolari antichissimi accompagnano le sfilate di carri, con versi satirici rivolti a personaggi e a fatti accaduti in città. Il Martedì Grasso si può assistere al funerale e al rogo di Re Carnevale dopo che il suo feretro, accompagnato dalla moglie e dalle altre donne, ha sfilato attraverso le strade della città. La festa del Carnevale, con i suoi simboli e allegorie, attraversa dunque tutta l’Italia e la sua storia non solo politica, ma anche culinaria: in questa sezione troverete alcune tra le ricette tradizionali tipiche del nostro Carnevale.
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c’era una volta
A cura di Claudia Annie Carone
Una soffitta buia, illuminata da una lucina nuda, fece intravedere quel
grande baule di legno scuro. Con il suo passo lento, nonna Felicetta si avviò verso di esso, con una grossa chiave in una mano ed un pezzo di stoffa nell'altra. Dopo aver pulito per bene la serratura, aprì lo scrigno di ricordi, prese in mano quel vestitino da paggio e sedette, commossa, sulla vecchia sedia a dondolo. "Sfilavano i carri, immersi nei colori e nei suoni. Fu un tripudio di coriandoli e stelle filanti. La gente suonava, ballava, cantava, rideva davvero. I nostri volti coperti dalle mascherine, nascondevano occhi pieni di gioia. C'eravamo tutti: bambini, giovani, vecchi. Si iniziava il giorno e si finiva la notte. Durante i giorni che precedevano la festa, ci riunimmo, io, Angelica e Giulia, e realizzammo le maschere con stracci, roba vecchia e gonne lunghe della nonna. Gli uomini erano vestiti da donne e le donne da uomini. Giulia si sporcò la faccia con il carbone, facendo i baffi, il pizzetto e le sopracciglia, poi prese il bastone e la pipa, facendo finta di essere un vecchietto, e iniziò a danzare felice. Lo zio Pasqualino e lo zio Umberto, invece, che lavoravano in campagna già dal mattino presto, non arrivavano mai in tempo per i balli. La nonna Carmela cucì, anni addietro, un meraviglioso vestitino da paggio, di velluto e raso blu, e, al compimento dei 7 anni d’età, ognuno di noi fratelli lo poté indossare una volta. Giulia, che era più magrolina, fece il bis. Quell'anno toccò a me: ero al settimo cielo! Il mercoledì facemmo il gioco della Pentolaccia: i grandi prepararono tre pentole di terra cotta con acqua, cenere e salumi. Fu bendato un ragazzo che con un bastone cercò di colpire la pentola, rotta la quale, tutti noi bambini ci buttammo per prendere i premi caduti per terra. Per strada il profumo dei purcidduzzi e delle carteddate riempì i cuori…era il vero Carnevale!"
Purcidduzzi e Carteddate dalla Puglia Difficoltà: media Preparazione: 30 minuti Riposo : 1 ora 500 g di farina 100 g d’olio d’oliva 1 bustina di lievito per dolci 100 g di vino bianco secco un pizzico di sale olio d’arachidi per friggere miele pinoli confettini codette colorate
Preparazione: Versate la farina sulla spianatoia, unite l’olio, il vino, il lievito, il sale, e mescolate fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare per 1 ora. Dividetelo in due parti. CARTEDDATE: tirate una sfoglia sottile e con una rotella dentata ricavate delle strisce larghe 3-4 cm e lunghe 20 cm. Ogni 2 cm, pizzicate la striscia di pasta per incollarne i lembi; poi arrotolatela fino a formare dei rosoni. PURCIDDUZZI: con la parte restante dell’impasto formate dei rotolini del diametro di 1 cm circa e tagliate con un coltello in piccoli tocchetti lunghi 1 cm. Friggete le carteddate e i purcidduzzi in abbondante olio fino a doratura, girandoli con delicatezza. Una volta fritti, poneteli su carta assorbente. Versate abbondante miele in un’altra padella a fuoco basso e quando questo sarà sciolto, unitevi i purcidduzzi e le carteddate mescolando molto delicatamente, in modo da far attaccare il miele su entrambi i lati. Disponeteli poi su di un vassoio, e decorateli con pinoli, confettini e codette colorate. Non conservateli in frigo. Suggerimenti: al posto del miele le nonne usavano anche il mosto cotto d’uva
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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c’era una volta
A cura di Claudia Annie Carone
Una soffitta buia, illuminata da una lucina nuda, fece intravedere quel
grande baule di legno scuro. Con il suo passo lento, nonna Felicetta si avviò verso di esso, con una grossa chiave in una mano ed un pezzo di stoffa nell'altra. Dopo aver pulito per bene la serratura, aprì lo scrigno di ricordi, prese in mano quel vestitino da paggio e sedette, commossa, sulla vecchia sedia a dondolo. "Sfilavano i carri, immersi nei colori e nei suoni. Fu un tripudio di coriandoli e stelle filanti. La gente suonava, ballava, cantava, rideva davvero. I nostri volti coperti dalle mascherine, nascondevano occhi pieni di gioia. C'eravamo tutti: bambini, giovani, vecchi. Si iniziava il giorno e si finiva la notte. Durante i giorni che precedevano la festa, ci riunimmo, io, Angelica e Giulia, e realizzammo le maschere con stracci, roba vecchia e gonne lunghe della nonna. Gli uomini erano vestiti da donne e le donne da uomini. Giulia si sporcò la faccia con il carbone, facendo i baffi, il pizzetto e le sopracciglia, poi prese il bastone e la pipa, facendo finta di essere un vecchietto, e iniziò a danzare felice. Lo zio Pasqualino e lo zio Umberto, invece, che lavoravano in campagna già dal mattino presto, non arrivavano mai in tempo per i balli. La nonna Carmela cucì, anni addietro, un meraviglioso vestitino da paggio, di velluto e raso blu, e, al compimento dei 7 anni d’età, ognuno di noi fratelli lo poté indossare una volta. Giulia, che era più magrolina, fece il bis. Quell'anno toccò a me: ero al settimo cielo! Il mercoledì facemmo il gioco della Pentolaccia: i grandi prepararono tre pentole di terra cotta con acqua, cenere e salumi. Fu bendato un ragazzo che con un bastone cercò di colpire la pentola, rotta la quale, tutti noi bambini ci buttammo per prendere i premi caduti per terra. Per strada il profumo dei purcidduzzi e delle carteddate riempì i cuori…era il vero Carnevale!"
Purcidduzzi e Carteddate dalla Puglia Difficoltà: media Preparazione: 30 minuti Riposo : 1 ora 500 g di farina 100 g d’olio d’oliva 1 bustina di lievito per dolci 100 g di vino bianco secco un pizzico di sale olio d’arachidi per friggere miele pinoli confettini codette colorate
Preparazione: Versate la farina sulla spianatoia, unite l’olio, il vino, il lievito, il sale, e mescolate fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare per 1 ora. Dividetelo in due parti. CARTEDDATE: tirate una sfoglia sottile e con una rotella dentata ricavate delle strisce larghe 3-4 cm e lunghe 20 cm. Ogni 2 cm, pizzicate la striscia di pasta per incollarne i lembi; poi arrotolatela fino a formare dei rosoni. PURCIDDUZZI: con la parte restante dell’impasto formate dei rotolini del diametro di 1 cm circa e tagliate con un coltello in piccoli tocchetti lunghi 1 cm. Friggete le carteddate e i purcidduzzi in abbondante olio fino a doratura, girandoli con delicatezza. Una volta fritti, poneteli su carta assorbente. Versate abbondante miele in un’altra padella a fuoco basso e quando questo sarà sciolto, unitevi i purcidduzzi e le carteddate mescolando molto delicatamente, in modo da far attaccare il miele su entrambi i lati. Disponeteli poi su di un vassoio, e decorateli con pinoli, confettini e codette colorate. Non conservateli in frigo. Suggerimenti: al posto del miele le nonne usavano anche il mosto cotto d’uva
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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pizza & co.
Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 20 minuti Riposo: 1 ora A cura di Anna Franca Lucarelli
Cottura: 45 minuti
Ingredienti per 1 pizza tonda ripiena: Per la pasta brisè: 300 g di farina
150 g di burro freddo
90 ml di acqua ghiacciata 1 pizzico di sale Per il ripieno:
400 g di ricotta 3 uova
300 g di salsiccia
150 g Provola (bianca o affumicata) olio extra vergine d’oliva Sale pepe
Arriva il Carnevale e subito pensiamo alle chiacchiere, alle ciambelle di
patate, alle castagnole… insomma: ai dolci! Ma le nostre tradizioni vantano, accanto a questi, innumerevoli variazioni in tema di pizze e focacce! Naturalmente la Campania, con la sua tradizione secolare in fatto di Pizze, la fa da padrona anche in questo periodo di feste e maschere: la Pizza di Carnevale, di solito accompagnata con friarielli saltati in padella, né è un esempio davvero eccellente. Anche lo splendido Salento non è da meno. Una ricetta tipica che viene preparata in questo periodo e che riempie di profumi le vie delle assolate cittadine, per la felicità di grandi e piccini, è la “Fucazza te Carniali” (la Focaccia di Carnevale).
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Preparazione: Unite farina e burro, fino a comporre un impasto sabbioso. Ponetelo su di una spianatoia e versatevi sale e acqua ghiacciata. Impastate tutto molto velocemente e lasciate riposare in frigo per 1 ora. Nel frattempo preparate il ripieno. Fate soffriggere la salsiccia con un filo d’olio e lasciatela raffreddare. In una ciotola lavorate la ricotta per renderla cremosa, aggiungete poi 2 uova, uno alla volta, e mescolate bene. Aggiustate di sale e pepe e versate la provola tagliata a dadini. Sistemate la pizza: dividete l’impasto in due parti uguali e stendete la prima metà con il matterello ben infarinato, ponetelo nella tortiera; adagiate all’interno il ripieno e ricoprite con la restante pasta stesa; Spennellate poi la superficie con l’uovo sbattuto e cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 45 minuti. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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pizza & co.
Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 20 minuti Riposo: 1 ora A cura di Anna Franca Lucarelli
Cottura: 45 minuti
Ingredienti per 1 pizza tonda ripiena: Per la pasta brisè: 300 g di farina
150 g di burro freddo
90 ml di acqua ghiacciata 1 pizzico di sale Per il ripieno:
400 g di ricotta 3 uova
300 g di salsiccia
150 g Provola (bianca o affumicata) olio extra vergine d’oliva Sale pepe
Arriva il Carnevale e subito pensiamo alle chiacchiere, alle ciambelle di
patate, alle castagnole… insomma: ai dolci! Ma le nostre tradizioni vantano, accanto a questi, innumerevoli variazioni in tema di pizze e focacce! Naturalmente la Campania, con la sua tradizione secolare in fatto di Pizze, la fa da padrona anche in questo periodo di feste e maschere: la Pizza di Carnevale, di solito accompagnata con friarielli saltati in padella, né è un esempio davvero eccellente. Anche lo splendido Salento non è da meno. Una ricetta tipica che viene preparata in questo periodo e che riempie di profumi le vie delle assolate cittadine, per la felicità di grandi e piccini, è la “Fucazza te Carniali” (la Focaccia di Carnevale).
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Preparazione: Unite farina e burro, fino a comporre un impasto sabbioso. Ponetelo su di una spianatoia e versatevi sale e acqua ghiacciata. Impastate tutto molto velocemente e lasciate riposare in frigo per 1 ora. Nel frattempo preparate il ripieno. Fate soffriggere la salsiccia con un filo d’olio e lasciatela raffreddare. In una ciotola lavorate la ricotta per renderla cremosa, aggiungete poi 2 uova, uno alla volta, e mescolate bene. Aggiustate di sale e pepe e versate la provola tagliata a dadini. Sistemate la pizza: dividete l’impasto in due parti uguali e stendete la prima metà con il matterello ben infarinato, ponetelo nella tortiera; adagiate all’interno il ripieno e ricoprite con la restante pasta stesa; Spennellate poi la superficie con l’uovo sbattuto e cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 45 minuti. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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l’ora della merenda
Fantasia di Chiacchiere Colorate A cura di Patrizia De Angelis
Tempo di Carnevale, di feste mascherate, giochi e coriandoli… Naturalmente
non mancano in questo periodo i dolci tipici come frappe e castagnole da sempre gradite a grandi e piccini. E se per caso vi troverete coinvolte nell’organizzare una festicciola per piccoli golosi, il suggerimento di questo numero naturalmente non può essere che di preparare delle classiche “chiacchiere”… Stavolta però le farete in una versione diversa dal solito, colorate e leggere come sono i coriandoli e le stelle filanti che in questi giorni invadono le strade! Buon divertimento! 48
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
DIFFICOLTA’: MEDIA PREPARAZIONE: UN’ ORA RIPOSO: RIPOSO 30 MINUTI INGREDIENTI PER 2 GRANDI VASSOI: 450 g di farina 00 2 uova intere 90 g di zucchero semolato 50 g di burro fuso un bicchierino di grappa una bustina di vanillina un pizzico di sale colorante per dolci (n.3 a vostra scelta) olio di arachidi per friggere zucchero a velo q.b. Vi serviranno anche alcuni stampi per cannoli (cilindri di acciaio)
dalla Lombardia
Preparazione: Fate una fontana con la farina e versate al centro lo zucchero semolato, la vanillina, le uova, il burro, il sale e la grappa. Impastate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare per 30 minuti. Dividete quindi l’impasto in tre parti ed unite ad ognuno qualche goccia di colorante secondo il vostro gusto e lavorate di nuovo per farlo assorbire bene. Stendete ora le tre sfoglie e da ognuna ricavate delle strisce lunghe e sottili (tipo fettuccine) e dei dischetti con un tagliapasta rotondo di circa 2 cm di diametro. Arrotolate a spirale le fettuccine intorno ai cilindri di metallo saldandoli bene alle due estremità. Friggetene poche alla volta nell’olio bollente, scolatele e disponetele su carta assorbente. Sfilate il cilindro con attenzione e proseguite nella cottura. Friggete anche i dischetti, scolateli e lasciateli raffreddare su carta assorbente. Disponeteli infine su due vassoi e spolverate con lo zucchero a velo. Suggerimenti: Fate molta attenzione alla cottura, non devono dorarsi troppo altrimenti il colore scompare. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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l’ora della merenda
Fantasia di Chiacchiere Colorate A cura di Patrizia De Angelis
Tempo di Carnevale, di feste mascherate, giochi e coriandoli… Naturalmente
non mancano in questo periodo i dolci tipici come frappe e castagnole da sempre gradite a grandi e piccini. E se per caso vi troverete coinvolte nell’organizzare una festicciola per piccoli golosi, il suggerimento di questo numero naturalmente non può essere che di preparare delle classiche “chiacchiere”… Stavolta però le farete in una versione diversa dal solito, colorate e leggere come sono i coriandoli e le stelle filanti che in questi giorni invadono le strade! Buon divertimento! 48
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
DIFFICOLTA’: MEDIA PREPARAZIONE: UN’ ORA RIPOSO: RIPOSO 30 MINUTI INGREDIENTI PER 2 GRANDI VASSOI: 450 g di farina 00 2 uova intere 90 g di zucchero semolato 50 g di burro fuso un bicchierino di grappa una bustina di vanillina un pizzico di sale colorante per dolci (n.3 a vostra scelta) olio di arachidi per friggere zucchero a velo q.b. Vi serviranno anche alcuni stampi per cannoli (cilindri di acciaio)
dalla Lombardia
Preparazione: Fate una fontana con la farina e versate al centro lo zucchero semolato, la vanillina, le uova, il burro, il sale e la grappa. Impastate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare per 30 minuti. Dividete quindi l’impasto in tre parti ed unite ad ognuno qualche goccia di colorante secondo il vostro gusto e lavorate di nuovo per farlo assorbire bene. Stendete ora le tre sfoglie e da ognuna ricavate delle strisce lunghe e sottili (tipo fettuccine) e dei dischetti con un tagliapasta rotondo di circa 2 cm di diametro. Arrotolate a spirale le fettuccine intorno ai cilindri di metallo saldandoli bene alle due estremità. Friggetene poche alla volta nell’olio bollente, scolatele e disponetele su carta assorbente. Sfilate il cilindro con attenzione e proseguite nella cottura. Friggete anche i dischetti, scolateli e lasciateli raffreddare su carta assorbente. Disponeteli infine su due vassoi e spolverate con lo zucchero a velo. Suggerimenti: Fate molta attenzione alla cottura, non devono dorarsi troppo altrimenti il colore scompare. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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VisualFood
Difficoltà: facile
Preparazione: 20 minuti
Eventuale cottura: 10 minuti Ingredienti per 4 persone: 1 carota
1 zucchina
1 manciata di fagiolini cotti (bolliti,
scolati e passati in acqua ghiacciata,
per mantenere il colore verde brillante) 1/4 di cavolo rosso
1/4 di cavolo cappuccio 2 cipollotti
1 peperone rosso A cura di Rita Loccisano
1 peperone giallo
1 melanzana per decorare
qualche mirtillo (facoltativo) PROCEDIMENTO PER L’INSALATA step 1. Tagliate a striscioline sottili le verdure (zucchine, peperoni, cavoli, cipollotti) step 2. Tagliate in due o più strisce i fagiolini step 3. Tagliate le carote a julienne step 4. Intagliate in una fetta di melanzana un cappello da Arlecchino e cuocetelo in padella poggiandolo sul solo lato interno per una decina di minuti a fuoco basso. step 5. Tenete da parte qualche filo di verdura e annodatelo, servirà da decorazione. step 6. Mescolate insieme le rimanenti verdure, conditele e servite decorando il piatto con il cappello di melanzana, i nodi di verdure e volendo dei “coriandoli” di verdure e mirtilli.
Questo piatto può essere realizzato in due versioni:
- con solo verdure crude può essere servito come insalata - oppure può essere servito come primo piatto saltando in padella le verdure con sale e pepe e unendo tagliatelle di colori diversi (qui sono state utilizzate quelle verdi agli spinaci, le rosse al pomodoro e le gialle all’uovo).
50
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
PER IL PRIMO: Procedete come per l’insalata fino al punto 5, poi saltate le verdure in una padella larga con olio, sale e pepe. Contemporaneamente cuocete in acqua bollente salata le tagliatelle (1 matassina a persona di tagliatelle gialle all’uovo, verdi agli spinaci e rosse al pomodoro, in tutto 3 matassine a persona), scolatele e aggiungetele alle verdure. Saltate ancora un paio di minuti, aggiustate di sale e pepe e servite decorando come per l’insalata. Suggerimenti: con l’aggiunta di germogli e semi oleosi questo piatto può essere un primo crudista. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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VisualFood
Difficoltà: facile
Preparazione: 20 minuti
Eventuale cottura: 10 minuti Ingredienti per 4 persone: 1 carota
1 zucchina
1 manciata di fagiolini cotti (bolliti,
scolati e passati in acqua ghiacciata,
per mantenere il colore verde brillante) 1/4 di cavolo rosso
1/4 di cavolo cappuccio 2 cipollotti
1 peperone rosso A cura di Rita Loccisano
1 peperone giallo
1 melanzana per decorare
qualche mirtillo (facoltativo) PROCEDIMENTO PER L’INSALATA step 1. Tagliate a striscioline sottili le verdure (zucchine, peperoni, cavoli, cipollotti) step 2. Tagliate in due o più strisce i fagiolini step 3. Tagliate le carote a julienne step 4. Intagliate in una fetta di melanzana un cappello da Arlecchino e cuocetelo in padella poggiandolo sul solo lato interno per una decina di minuti a fuoco basso. step 5. Tenete da parte qualche filo di verdura e annodatelo, servirà da decorazione. step 6. Mescolate insieme le rimanenti verdure, conditele e servite decorando il piatto con il cappello di melanzana, i nodi di verdure e volendo dei “coriandoli” di verdure e mirtilli.
Questo piatto può essere realizzato in due versioni:
- con solo verdure crude può essere servito come insalata - oppure può essere servito come primo piatto saltando in padella le verdure con sale e pepe e unendo tagliatelle di colori diversi (qui sono state utilizzate quelle verdi agli spinaci, le rosse al pomodoro e le gialle all’uovo).
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
PER IL PRIMO: Procedete come per l’insalata fino al punto 5, poi saltate le verdure in una padella larga con olio, sale e pepe. Contemporaneamente cuocete in acqua bollente salata le tagliatelle (1 matassina a persona di tagliatelle gialle all’uovo, verdi agli spinaci e rosse al pomodoro, in tutto 3 matassine a persona), scolatele e aggiungetele alle verdure. Saltate ancora un paio di minuti, aggiustate di sale e pepe e servite decorando come per l’insalata. Suggerimenti: con l’aggiunta di germogli e semi oleosi questo piatto può essere un primo crudista. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Salto nel crudo
A cura di Laura Cuccato
Fle rutta e verdura regalano sempre colori brillanti e vivaci che rallegrano la tavola, salse e le creme a base di frutta secca spesso però risultano beige o grigie
per il colore dei semi: mandorle, noci, nocciole, anacardi, sesamo, ecc. Alcune salse e creme accompagnate da verdure molto colorate risultano comunque assai appetitose, ma se desideriamo ravvivare un pò il loro colore possiamo attingere alla “tavolozza” dei colori di ingredienti vegetali. Dunque via a rosso (lampone e pomodoro), viola-rosa (barbabietola, cavolo rosso e mirtillo), verde (spinaci, erbette, cavolo nero, broccolo), giallo (curcuma, zafferano, curry, frutto della passione), nero (sesamo nero e semi di papavero), arancione (peperone, bacche di goji, mango, caco, batata rossa, carota), marrone (cacao, carruba). Per colorare possiamo usare le spezie, il succo (si ottiene facilmente con una centrifuga) o una pasta (ottenuta frullando l’ingrediente con poca acqua). I colori che si ottengono possono essere più o meno intensi, dipende dalla quantità di colori utilizzati e dal volume della preparazione da colorare. In base al gusto salato o dolce possiamo scegliere il “colorante” più adatto, per esempio una salsa salata si presta ad essere colorata con ortaggi che ne mantengono il sapore salato, mentre una crema dolce meglio si accosterà ad un frutto. Una volta preparata per esempio la maionese di semi la possiamo dividere in parti uguali ognuna delle quali verrà colorata. Colorandola dobbiamo incorporare molto bene il colore, soprattutto se si tratta di succo dobbiamo aggiungerne poco per volta per evitare di perdere la consistenza corretta della salsa e aiutarci con una frusta o una forchetta. Dopo aver ottenuto le diverse salse possiamo correggerne il sapore, infatti alcune varianti possono essere dominate dal sapore del colorante. Usando cavolo rosso o barbabietola il sapore tenderà a diventare più dolce, suggerisco dunque di correggere il sapore con poco pepe o qualche goccia di limone. Questa caratteristica della barbabietola la rende adatta a colorare anche creme dolci senza apportare significativi cambiamenti del sapore. Un’altra preparazione colorata è la crema della cheese cake, la cui crema è stata divisa in parti e colorata con frutti rossi (ribes) e frutti viola (more e mirtilli). Anche la base della cheese cake può essere colorata, per esempio con cacao o carruba.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Fruity cheese cake Difficoltà: media Preparazione: 60 minuti Riposo: 2 ORE Cottura: no Ingredienti per una torta di 20 cm. Per la Base: 300g mandorle 80g datteri denocciolati Per la Crema: 450g anacardi ammollati per 6-8 ore 80g olio di cocco sciolto a bassa temperatura il succo di 2 limoni 2-3 cucchiaini di vaniglia in polvere Mezzo cucchiaino di sale 225g sciroppo di agave buccia di arancia o limone frutta per colorare e decorare Preparazione: Tritate le mandorle in una farina grossolana. A parte frullate i datteri con poca acqua fino a formare una pasta da aggiungere alle mandorle ottenendo un impasto compatto. Stendetelo in una tortiera (meglio usare quella con fondo apribile) e mettete in freezer per un paio di ore. Per una base più compatta aggiungete 20 g di olio di cocco sciolto a bassa temperatura. Scolate e sciacquate gli anacardi poi frullateli con il succo di limone, acqua e sale fino a ottenere una crema liscia (frullatene pochi per volta aggiungendo acqua a filo), aggiungete poi l’agave ed eventuali “colori”. Aggiungete l’olio di cocco a filo continuando a frullare. Tirate fuori dal freezer la base e versateci sopra la crema. Se volete fare le creme di diversi colori, dovete separare la crema in parti e colorarla. Prima di versare una crema sopra l’altra fatela solidificare; se usate l’olio di cocco in frigo diventerà subito solida e potere mettere lo strato successivo. Completate la torta, a piacere, con uno strato di frutta frullata o con frutta fresca. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Salto nel crudo
A cura di Laura Cuccato
Fle rutta e verdura regalano sempre colori brillanti e vivaci che rallegrano la tavola, salse e le creme a base di frutta secca spesso però risultano beige o grigie
per il colore dei semi: mandorle, noci, nocciole, anacardi, sesamo, ecc. Alcune salse e creme accompagnate da verdure molto colorate risultano comunque assai appetitose, ma se desideriamo ravvivare un pò il loro colore possiamo attingere alla “tavolozza” dei colori di ingredienti vegetali. Dunque via a rosso (lampone e pomodoro), viola-rosa (barbabietola, cavolo rosso e mirtillo), verde (spinaci, erbette, cavolo nero, broccolo), giallo (curcuma, zafferano, curry, frutto della passione), nero (sesamo nero e semi di papavero), arancione (peperone, bacche di goji, mango, caco, batata rossa, carota), marrone (cacao, carruba). Per colorare possiamo usare le spezie, il succo (si ottiene facilmente con una centrifuga) o una pasta (ottenuta frullando l’ingrediente con poca acqua). I colori che si ottengono possono essere più o meno intensi, dipende dalla quantità di colori utilizzati e dal volume della preparazione da colorare. In base al gusto salato o dolce possiamo scegliere il “colorante” più adatto, per esempio una salsa salata si presta ad essere colorata con ortaggi che ne mantengono il sapore salato, mentre una crema dolce meglio si accosterà ad un frutto. Una volta preparata per esempio la maionese di semi la possiamo dividere in parti uguali ognuna delle quali verrà colorata. Colorandola dobbiamo incorporare molto bene il colore, soprattutto se si tratta di succo dobbiamo aggiungerne poco per volta per evitare di perdere la consistenza corretta della salsa e aiutarci con una frusta o una forchetta. Dopo aver ottenuto le diverse salse possiamo correggerne il sapore, infatti alcune varianti possono essere dominate dal sapore del colorante. Usando cavolo rosso o barbabietola il sapore tenderà a diventare più dolce, suggerisco dunque di correggere il sapore con poco pepe o qualche goccia di limone. Questa caratteristica della barbabietola la rende adatta a colorare anche creme dolci senza apportare significativi cambiamenti del sapore. Un’altra preparazione colorata è la crema della cheese cake, la cui crema è stata divisa in parti e colorata con frutti rossi (ribes) e frutti viola (more e mirtilli). Anche la base della cheese cake può essere colorata, per esempio con cacao o carruba.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Fruity cheese cake Difficoltà: media Preparazione: 60 minuti Riposo: 2 ORE Cottura: no Ingredienti per una torta di 20 cm. Per la Base: 300g mandorle 80g datteri denocciolati Per la Crema: 450g anacardi ammollati per 6-8 ore 80g olio di cocco sciolto a bassa temperatura il succo di 2 limoni 2-3 cucchiaini di vaniglia in polvere Mezzo cucchiaino di sale 225g sciroppo di agave buccia di arancia o limone frutta per colorare e decorare Preparazione: Tritate le mandorle in una farina grossolana. A parte frullate i datteri con poca acqua fino a formare una pasta da aggiungere alle mandorle ottenendo un impasto compatto. Stendetelo in una tortiera (meglio usare quella con fondo apribile) e mettete in freezer per un paio di ore. Per una base più compatta aggiungete 20 g di olio di cocco sciolto a bassa temperatura. Scolate e sciacquate gli anacardi poi frullateli con il succo di limone, acqua e sale fino a ottenere una crema liscia (frullatene pochi per volta aggiungendo acqua a filo), aggiungete poi l’agave ed eventuali “colori”. Aggiungete l’olio di cocco a filo continuando a frullare. Tirate fuori dal freezer la base e versateci sopra la crema. Se volete fare le creme di diversi colori, dovete separare la crema in parti e colorarla. Prima di versare una crema sopra l’altra fatela solidificare; se usate l’olio di cocco in frigo diventerà subito solida e potere mettere lo strato successivo. Completate la torta, a piacere, con uno strato di frutta frullata o con frutta fresca. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Maionese di semi
Difficoltà: Facilissima
Preparazione: 15 minuti INGREDIENTI:
135 g semi di girasole
o altri semi (mandorle, anacardi) 150 ml acqua
il succo di 1 limone
una manciata di capperi sotto sale ammollati e sciacquati 1 spicchio di aglio
qb olio extra vergine di oliva 54
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Preparazione: Frullate i semi con il succo di limone, aggiungete a filo l’acqua; quando l’impasto sarà omogeneo, mentre frullate, aggiungete l’aglio, i capperi e l’olio (potete anche raddoppiare il volume continuando a frullare). Suggerimenti: Questa salsa è perfetta per accompagnare pinzimoni di verdura o per farcire verdure crude.
Maionese di semi
Difficoltà: Facilissima
Preparazione: 15 minuti INGREDIENTI:
135 g semi di girasole
o altri semi (mandorle, anacardi) 150 ml acqua
il succo di 1 limone
una manciata di capperi sotto sale ammollati e sciacquati 1 spicchio di aglio
qb olio extra vergine di oliva 54
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Preparazione: Frullate i semi con il succo di limone, aggiungete a filo l’acqua; quando l’impasto sarà omogeneo, mentre frullate, aggiungete l’aglio, i capperi e l’olio (potete anche raddoppiare il volume continuando a frullare). Suggerimenti: Questa salsa è perfetta per accompagnare pinzimoni di verdura o per farcire verdure crude.
L'Italia si colora di gusto:
i dolci di Carnevale
Ravioli fritti didallaricotta Sicilia Difficoltà: media
Preparazione: 1 ora Riposo: 30 minuti
Ingredienti per circa 15 Ravioli Per la pasta:
250 g di farina 0
50 g di burro morbido un uovo intero
1/2 bicchiere di latte
un cucchiaio di zucchero semolato una bustina di vanillina un pizzico di sale Per il ripieno:
300 g di ricotta di pecora 100 g di zucchero
un bicchierino di sambuca
50 g di gocce di cioccolato
Olio di arachidi per friggere Zucchero a velo q.b.
Preparazione: Impastate la farina con lo zucchero, il sale, la vanillina, il burro a tocchetti e l’uovo unendo un pò alla volta il latte. Lavorate bene la pasta fino a che diventerà liscia e omogenea. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare per 30 minuti. Per il ripieno setacciate la ricotta in una ciotola, lavoratela con lo zucchero e la sambuca e alla fine unite le gocce di cioccolato. Riprendete la pasta e stendetela in sfoglie sottili. Ritagliate dei cerchi di circa 10/12 cm di diametro e ponete al centro un mucchietto del ripieno, ripiegate a metà e sigillate bene il bordo con le dita.Friggete i ravioli in abbondante olio caldo finché saranno dorati da entrambe le parti. Scolateli e adagiateteli su carta assorbente. Quando saranno freddi sistemateli su un vassoio e cospargeteli di zucchero a velo. SuggerimentI: Non farcite eccessivamente i ravioli altrimenti rischierete che si rompano durante la cottura. 56
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
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L'Italia si colora di gusto:
i dolci di Carnevale
Ravioli fritti didallaricotta Sicilia Difficoltà: media
Preparazione: 1 ora Riposo: 30 minuti
Ingredienti per circa 15 Ravioli Per la pasta:
250 g di farina 0
50 g di burro morbido un uovo intero
1/2 bicchiere di latte
un cucchiaio di zucchero semolato una bustina di vanillina un pizzico di sale Per il ripieno:
300 g di ricotta di pecora 100 g di zucchero
un bicchierino di sambuca
50 g di gocce di cioccolato
Olio di arachidi per friggere Zucchero a velo q.b.
Preparazione: Impastate la farina con lo zucchero, il sale, la vanillina, il burro a tocchetti e l’uovo unendo un pò alla volta il latte. Lavorate bene la pasta fino a che diventerà liscia e omogenea. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare per 30 minuti. Per il ripieno setacciate la ricotta in una ciotola, lavoratela con lo zucchero e la sambuca e alla fine unite le gocce di cioccolato. Riprendete la pasta e stendetela in sfoglie sottili. Ritagliate dei cerchi di circa 10/12 cm di diametro e ponete al centro un mucchietto del ripieno, ripiegate a metà e sigillate bene il bordo con le dita.Friggete i ravioli in abbondante olio caldo finché saranno dorati da entrambe le parti. Scolateli e adagiateteli su carta assorbente. Quando saranno freddi sistemateli su un vassoio e cospargeteli di zucchero a velo. SuggerimentI: Non farcite eccessivamente i ravioli altrimenti rischierete che si rompano durante la cottura. 56
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Bocconotti dalla Puglia Difficoltà: facile Preparazione: 10 minuti Riposo: 1 ora Cottura: 40 minuti Ingredienti per 8 bocconotti Per la pasta frolla: 500 g di farina 00 75 g di olio extra vergine d’oliva 170 g di zucchero 3 uova medie baccello di vaniglia la buccia di un’arancia grattugiata Per il ripieno: 200 g di mandorle tritate finemente 70 g di zucchero a velo 3 cucchiai di marmellata di visciole 3 cucchiai di amarene sciroppate 1 tuorlo d’uovo per spennellare 58
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Preparazione: Mescolate l’olio con lo zucchero, aggiungete le uova, i semi del baccello di vaniglia, la buccia d’arancia grattugiata e la farina setacciata. Ottenete una palla soda e omogenea, ricopritela con la pellicola e mettete in frigo per 30 minuti. Imburrate e infarinate una teglia per muffin. Stendete la pasta frolla a 4-5 mm di spessore, posizionate la frolla negli stampi, bucherellate il fondo con una forchetta e tagliate la pasta in eccesso. Rimpastate i ritagli di pasta e ricavate 8 dischi grandi quanto la circonferenza degli stampini e teneteli da parte. Lasciate riposare la frolla in frigorifero per 30 minuti. Cuocete in forno per 10 minuti a 180° Mescolate le mandorle, lo zucchero, la marmellata e le ciliegie con un pò del loro succo. Spennellate il bordo dei bocconotti e i dischi di pasta con l’uovo, distribuite il ripieno, chiudete con i dischi di pasta. Cuocete per 30 minuti. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Bocconotti dalla Puglia Difficoltà: facile Preparazione: 10 minuti Riposo: 1 ora Cottura: 40 minuti Ingredienti per 8 bocconotti Per la pasta frolla: 500 g di farina 00 75 g di olio extra vergine d’oliva 170 g di zucchero 3 uova medie baccello di vaniglia la buccia di un’arancia grattugiata Per il ripieno: 200 g di mandorle tritate finemente 70 g di zucchero a velo 3 cucchiai di marmellata di visciole 3 cucchiai di amarene sciroppate 1 tuorlo d’uovo per spennellare 58
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Preparazione: Mescolate l’olio con lo zucchero, aggiungete le uova, i semi del baccello di vaniglia, la buccia d’arancia grattugiata e la farina setacciata. Ottenete una palla soda e omogenea, ricopritela con la pellicola e mettete in frigo per 30 minuti. Imburrate e infarinate una teglia per muffin. Stendete la pasta frolla a 4-5 mm di spessore, posizionate la frolla negli stampi, bucherellate il fondo con una forchetta e tagliate la pasta in eccesso. Rimpastate i ritagli di pasta e ricavate 8 dischi grandi quanto la circonferenza degli stampini e teneteli da parte. Lasciate riposare la frolla in frigorifero per 30 minuti. Cuocete in forno per 10 minuti a 180° Mescolate le mandorle, lo zucchero, la marmellata e le ciliegie con un pò del loro succo. Spennellate il bordo dei bocconotti e i dischi di pasta con l’uovo, distribuite il ripieno, chiudete con i dischi di pasta. Cuocete per 30 minuti. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Zeppole
di San Giuseppe dalla Campania
Per la pasta bignè: 125 g di farina 00 125 g di acqua 100 g di burro 4 uova da 55/58 g (225 g pesate col guscio) 1 pizzico di sale 1 pizzico di zucchero Per la crema 250 ml. di latte fresco intero 50 ml di panna fresca 2 tuorli d’uovo 60 g di zucchero semolato 30 g di farina zeste di 1 limone non trattato ciliegine candite o amarene per decorare zucchero a velo 60
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Preparazione: Preparazione della crema. Ricavate lo zeste del limone con uno spelucchino e mettetelo nel latte e nella panna; ponete sul fuoco a fiamma media. In una terrina sbattete i tuorli con lo zucchero sino ad ottenere una spuma chiara e soffice, quindi cominciate ad incorporare la farina, setacciandola. Amalgamate una parte di latte e panna in questo composto e versate il tutto nella casseruola con il resto del latte, filtrando e rimettendo sul fuoco. Rimestate continuamente, la crema sarà pronta quando si sarà completamente rappresa e saranno sparite tutte le bollicine e la patina bianca in superficie. In gergo “scriverà”, formando cioè un nastro che ricadendo sulla crema non si incorpora immediatamente nel composto, ma rimarrà in superficie “scrivendo”. Aggiungete la buccia di limone. Preparazione dei bignè. Procedete mettendo in una pentola il burro (a piccoli pezzi), l’acqua, il sale e lo zucchero. Fate sciogliere il tutto e portate a bollore. Sempre sul fuoco aggiungete la farina tutta in una volta (dopo averla setacciata), amalgamate bene con una frusta e rimettete sul fuoco mescolando sempre, sino a che l’impasto non si stacchi bene dalle pareti della pentola (si formerà una palla unica d’impasto). Aggiungete quindi le uova intere, una alla volta,
assicurandovi che all’aggiunta di ogni uovo l’ultimo messo sia stato assorbito bene dall’impasto. Per fare questa operazione potete usare comodamente un robot da cucina ad una velocità media o comunque sufficiente all’incorporazione delle uova. Mettete quindi il composto in una tasca da pasticceria, utilizzando un beccuccio a stella, e su una placca da forno leggermente unta di burro (appena un velo), disponete i bignè tenendo la sacca da pasticceria a 45° rispetto al piano della teglia (perpendicolare) e appoggiando la bocchetta. La dimensione è approssimativa, in ogni caso cercate di realizzarli tutti uguali tra loro, in modo che la cottura risulti la stessa per tutti. Cuocete in forno preriscaldato a 220° per 10-15 minuti. Assemblate il dolce decorandolo con un ciuffo di crema una ciliegina candita e completate con una spolverata di zucchero a velo. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Zeppole
di San Giuseppe dalla Campania
Per la pasta bignè: 125 g di farina 00 125 g di acqua 100 g di burro 4 uova da 55/58 g (225 g pesate col guscio) 1 pizzico di sale 1 pizzico di zucchero Per la crema 250 ml. di latte fresco intero 50 ml di panna fresca 2 tuorli d’uovo 60 g di zucchero semolato 30 g di farina zeste di 1 limone non trattato ciliegine candite o amarene per decorare zucchero a velo 60
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Preparazione: Preparazione della crema. Ricavate lo zeste del limone con uno spelucchino e mettetelo nel latte e nella panna; ponete sul fuoco a fiamma media. In una terrina sbattete i tuorli con lo zucchero sino ad ottenere una spuma chiara e soffice, quindi cominciate ad incorporare la farina, setacciandola. Amalgamate una parte di latte e panna in questo composto e versate il tutto nella casseruola con il resto del latte, filtrando e rimettendo sul fuoco. Rimestate continuamente, la crema sarà pronta quando si sarà completamente rappresa e saranno sparite tutte le bollicine e la patina bianca in superficie. In gergo “scriverà”, formando cioè un nastro che ricadendo sulla crema non si incorpora immediatamente nel composto, ma rimarrà in superficie “scrivendo”. Aggiungete la buccia di limone. Preparazione dei bignè. Procedete mettendo in una pentola il burro (a piccoli pezzi), l’acqua, il sale e lo zucchero. Fate sciogliere il tutto e portate a bollore. Sempre sul fuoco aggiungete la farina tutta in una volta (dopo averla setacciata), amalgamate bene con una frusta e rimettete sul fuoco mescolando sempre, sino a che l’impasto non si stacchi bene dalle pareti della pentola (si formerà una palla unica d’impasto). Aggiungete quindi le uova intere, una alla volta,
assicurandovi che all’aggiunta di ogni uovo l’ultimo messo sia stato assorbito bene dall’impasto. Per fare questa operazione potete usare comodamente un robot da cucina ad una velocità media o comunque sufficiente all’incorporazione delle uova. Mettete quindi il composto in una tasca da pasticceria, utilizzando un beccuccio a stella, e su una placca da forno leggermente unta di burro (appena un velo), disponete i bignè tenendo la sacca da pasticceria a 45° rispetto al piano della teglia (perpendicolare) e appoggiando la bocchetta. La dimensione è approssimativa, in ogni caso cercate di realizzarli tutti uguali tra loro, in modo che la cottura risulti la stessa per tutti. Cuocete in forno preriscaldato a 220° per 10-15 minuti. Assemblate il dolce decorandolo con un ciuffo di crema una ciliegina candita e completate con una spolverata di zucchero a velo. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Le Chiacchiere dalla Sicilia
Difficoltà: media Preparazione: 40 minuti Riposo: 15 minuti Cottura: 4 minuti Ingredienti per 4 persone: 500 g farina 00 60 g di zucchero semolato 1 presa di sale 2 uova 1 bustina di vanillina 50 g scorza candita d’ arancia o scorza semplice grattugiata (volendo si può mettere anche il limone) 50 g di burro o margarina 2 cucchiaini di lievito per dolci 1 bicchierino di liquore malvasia o a piacere (dose indicativa perché si aggiunge fino a quando impasta )
Preparazione: Frullate, per prima cosa, le scorze d’arancia candita con lo zucchero. Fate la classica fontana al centro della quale metterete le uova, lo zucchero, il burro tagliato a cubetti, il sale, la vanillina, le uova e iniziate a mescolare con una forchetta. Aggiungete il lievito e il liquore e continuate ad impastare energicamente per almeno 10 minuti o fino a quando l’impasto non risulterà sodo. Stendete la pasta in una sfoglia sottile, potete servirvi anche della sfogliatrice posizionata al penultimo spessore. Ritagliate la pasta in rettangoli con una rotella dentata, poi praticate all’interno dei rettangoli 2 incisioni parallele senza arrivare fino ai bordi. Fate scaldare abbondante olio in una padella per fritti e immergetevi le chiacchiere 3-4 alla volta; friggetele girandole solo una volta. Trasferitele su un piatto con carta assorbente da cucina e una volta raffreddate cospargetele con abbondante zucchero a velo. 62
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
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Le Chiacchiere dalla Sicilia
Difficoltà: media Preparazione: 40 minuti Riposo: 15 minuti Cottura: 4 minuti Ingredienti per 4 persone: 500 g farina 00 60 g di zucchero semolato 1 presa di sale 2 uova 1 bustina di vanillina 50 g scorza candita d’ arancia o scorza semplice grattugiata (volendo si può mettere anche il limone) 50 g di burro o margarina 2 cucchiaini di lievito per dolci 1 bicchierino di liquore malvasia o a piacere (dose indicativa perché si aggiunge fino a quando impasta )
Preparazione: Frullate, per prima cosa, le scorze d’arancia candita con lo zucchero. Fate la classica fontana al centro della quale metterete le uova, lo zucchero, il burro tagliato a cubetti, il sale, la vanillina, le uova e iniziate a mescolare con una forchetta. Aggiungete il lievito e il liquore e continuate ad impastare energicamente per almeno 10 minuti o fino a quando l’impasto non risulterà sodo. Stendete la pasta in una sfoglia sottile, potete servirvi anche della sfogliatrice posizionata al penultimo spessore. Ritagliate la pasta in rettangoli con una rotella dentata, poi praticate all’interno dei rettangoli 2 incisioni parallele senza arrivare fino ai bordi. Fate scaldare abbondante olio in una padella per fritti e immergetevi le chiacchiere 3-4 alla volta; friggetele girandole solo una volta. Trasferitele su un piatto con carta assorbente da cucina e una volta raffreddate cospargetele con abbondante zucchero a velo. 62
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Saltimbocca alla Grappa dal Veneto
Difficoltà: Facile Preparazione: 40 minuti (preparazione e cottura) Riposo: 1 ora Ingredienti per 6/8 persone 200 g farina 50 g zucchero 3 uova 30 g burro 200 ml latte 2 cucchiai grappa 1 punta di cucchiaino di lievito Preparazione: Scaldate leggermente il latte con il burro, il sale e lo zucchero. Quando tutto è sciolto, versate la farina in un colpo solo e rimestate velocemente per legare bene il tutto. Lasciate raffreddare, quindi aggiungete le uova una per volta, e non inserite la successiva senza prima aver incorporato bene la precedente. Aggiungete quindi la grappa ed il lievito. La consistenza della pasta dovrebbe essere molto simile a quella della polenta, piuttosto soda e che possa essere lavorata con i cucchiaini senza gocciolare. Se serve, dunque, aggiungete ancora poca farina, per ottenere questa consistenza. Lasciate riposare un’oretta. Scaldate bene l’olio in un recipiente piuttosto stretto ed alto e iniziate la cottura: aiutandovi con due cucchiaini, formate delle palline grandi come un piccolo pomodoro ciliegino, non di più. Lasciate cadere le palline nell’olio e ritiratele quando avranno un bel colore marrone intenso. Ponetele su fogli di carta assorbente per qualche minuto e poi rotolatele nello zucchero fine. Gustatele ancora caldissime. Piacendo, all’impasto possono essere aggiunti una manciata di uvetta, lasciata ammollare in acqua per mezzora prima dell’uso. Suggerimenti: è importante la piccola dimensione, che permette una perfetta cottura anche nel cuore del bocconcino. 64
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Saltimbocca alla Grappa dal Veneto
Difficoltà: Facile Preparazione: 40 minuti (preparazione e cottura) Riposo: 1 ora Ingredienti per 6/8 persone 200 g farina 50 g zucchero 3 uova 30 g burro 200 ml latte 2 cucchiai grappa 1 punta di cucchiaino di lievito Preparazione: Scaldate leggermente il latte con il burro, il sale e lo zucchero. Quando tutto è sciolto, versate la farina in un colpo solo e rimestate velocemente per legare bene il tutto. Lasciate raffreddare, quindi aggiungete le uova una per volta, e non inserite la successiva senza prima aver incorporato bene la precedente. Aggiungete quindi la grappa ed il lievito. La consistenza della pasta dovrebbe essere molto simile a quella della polenta, piuttosto soda e che possa essere lavorata con i cucchiaini senza gocciolare. Se serve, dunque, aggiungete ancora poca farina, per ottenere questa consistenza. Lasciate riposare un’oretta. Scaldate bene l’olio in un recipiente piuttosto stretto ed alto e iniziate la cottura: aiutandovi con due cucchiaini, formate delle palline grandi come un piccolo pomodoro ciliegino, non di più. Lasciate cadere le palline nell’olio e ritiratele quando avranno un bel colore marrone intenso. Ponetele su fogli di carta assorbente per qualche minuto e poi rotolatele nello zucchero fine. Gustatele ancora caldissime. Piacendo, all’impasto possono essere aggiunti una manciata di uvetta, lasciata ammollare in acqua per mezzora prima dell’uso. Suggerimenti: è importante la piccola dimensione, che permette una perfetta cottura anche nel cuore del bocconcino. 64
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Tortelli di carnevale dalla Lombardia
Difficoltà: facile Preparazione: 30 minuti più il tempo per lasciar intiepidire l’impasto e per friggere. Ingredienti per circa 60 tortelli 250 ml di acqua 50 g di burro 150 g di farina 2 cucchiai di zucchero 4 uova intere 1 pizzico di sale buccia grattugiata di un limone Zucchero a velo q.b. Olio per friggere q.b.
Preparazione: Mettete a bollire in un pentolino l’acqua con la buccia grattugiata del limone e il burro. Togliete dal fuoco, versate la farina tutta in una volta e amalgamate bene. Cuocete ancora per qualche minuto fino a quando il composto si staccherà dalle pareti. Togliete dal fuoco e aggiungete lo zucchero. Lasciate intiepidire e unite le uova una alla volta, mescolando sempre bene prima di aggiungere la successiva. Si dovrà ottenere un composto lucido e liscio. Scaldate abbondante olio per friggere e versate il composto a cucchiaini formando come dei bignè. Potete usare anche una sacca da pasticciere in modo da ottenere tortelli della stessa dimensione. Raccogliete i tortelli, con l’aiuto di una schiumarola, quando saranno ben gonfi e dorati e adagiateli su un foglio di carta assorbente. Spolverizzate con lo zucchero a velo e serviteli ben caldi. 66
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Tortelli di carnevale dalla Lombardia
Difficoltà: facile Preparazione: 30 minuti più il tempo per lasciar intiepidire l’impasto e per friggere. Ingredienti per circa 60 tortelli 250 ml di acqua 50 g di burro 150 g di farina 2 cucchiai di zucchero 4 uova intere 1 pizzico di sale buccia grattugiata di un limone Zucchero a velo q.b. Olio per friggere q.b.
Preparazione: Mettete a bollire in un pentolino l’acqua con la buccia grattugiata del limone e il burro. Togliete dal fuoco, versate la farina tutta in una volta e amalgamate bene. Cuocete ancora per qualche minuto fino a quando il composto si staccherà dalle pareti. Togliete dal fuoco e aggiungete lo zucchero. Lasciate intiepidire e unite le uova una alla volta, mescolando sempre bene prima di aggiungere la successiva. Si dovrà ottenere un composto lucido e liscio. Scaldate abbondante olio per friggere e versate il composto a cucchiaini formando come dei bignè. Potete usare anche una sacca da pasticciere in modo da ottenere tortelli della stessa dimensione. Raccogliete i tortelli, con l’aiuto di una schiumarola, quando saranno ben gonfi e dorati e adagiateli su un foglio di carta assorbente. Spolverizzate con lo zucchero a velo e serviteli ben caldi. 66
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Mascherine di frolla al mais Difficoltà: Facile Preparazione: 15 minuti per l’impasto + 20 minuti per stenderlo e tagliare i biscotti Riposo: 30 minuti Cottura: 15-20 minuti Decorazione: 60 minuti Ingredienti per 12 mascherine Per la frolla: 90 g di farina di mais fioretto 180 g di farina 00 125 g di zucchero a velo 130 g di burro 1 uovo 1 tuorlo 1 cucchiaino di estratto di vaniglia 1 pizzico di sale Per la decorazione: 250 g di zucchero a velo 1 albume 1 cucchiaio di succo di limone coloranti alimentari liquidi
Sono
dei biscotti buonissimi, facili da realizzare e dalla forma particolarmente simpatica. In mancanza di uno stampo adatto, sarà sufficiente disegnare una mascherina su un foglio di carta forno che poi ritaglierete, addirittura, se ritenete di non essere granchè come disegnatori, potrete acquistare in un qualsiasi negozio di giocattoli una semplice mascherina in plastica. Sono ottimi anche soltanto cosparsi di zucchero a velo, ma se vi sentite particolarmente estrosi e creativi potete divertirvi a decorarli con della glassa colorata. 68
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Preparazione: Setacciate le farine, unite lo zucchero, formate una fontana e aggiungete le uova, il burro a pezzetti, l’estratto di vaniglia e il sale; amalgamate velocemente e formate una palla, coprite con la pellicola e fate riposare in frigorifero per mezz’ora. Accendete, intanto, il forno a 160 C°; disegnate e ritagliate una mascherina su un foglio di carta forno. Trascorso il tempo necessario, prendete l’impasto e sul piano di lavoro con un mattarello stendete la pasta ad un’altezza di 1/2 cm. Ritagliate 12 mascherine e adagiatele sulla placca del forno ricoperta di carta forno. Cuocete i biscotti per 15-20 minuti circa e poi fateli raffreddare su una gratella. Preparate la glassa reale: montate l’albume ed incorporate poco alla volta lo zucchero a velo e il succo di limone. Amalgamate molto bene con una spatola,
deve risultare una crema bianca liscia e omogenea. Suddividete l’impasto in diverse scodelline e coloratele a piacere. Mettete ogni colore in una sac-a-poche usa e getta con la punta a conetto sottile e decorate secondo la vostra fantasia. Suggerimenti Lo zucchero a velo nella frolla serve a rendere l’impasto liscio e omogeneo.Mescolando poche gocce dei seguenti coloranti alimentari si possono ottenere questi colori: Azzurro + Verde = Turchese Azzurro + Rosso = Viola Giallo + Rosso = Arancio Per ottenere colori pastello, aggiungete qualche goccia d’acqua ai coloranti concentrati. Gli stimmi del mais assumibili sotto forma di tisana, sono particolarmente diuretici e quindi consigliati alle persone che soffrono di cistiti e calcoli renali. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Mascherine di frolla al mais Difficoltà: Facile Preparazione: 15 minuti per l’impasto + 20 minuti per stenderlo e tagliare i biscotti Riposo: 30 minuti Cottura: 15-20 minuti Decorazione: 60 minuti Ingredienti per 12 mascherine Per la frolla: 90 g di farina di mais fioretto 180 g di farina 00 125 g di zucchero a velo 130 g di burro 1 uovo 1 tuorlo 1 cucchiaino di estratto di vaniglia 1 pizzico di sale Per la decorazione: 250 g di zucchero a velo 1 albume 1 cucchiaio di succo di limone coloranti alimentari liquidi
Sono
dei biscotti buonissimi, facili da realizzare e dalla forma particolarmente simpatica. In mancanza di uno stampo adatto, sarà sufficiente disegnare una mascherina su un foglio di carta forno che poi ritaglierete, addirittura, se ritenete di non essere granchè come disegnatori, potrete acquistare in un qualsiasi negozio di giocattoli una semplice mascherina in plastica. Sono ottimi anche soltanto cosparsi di zucchero a velo, ma se vi sentite particolarmente estrosi e creativi potete divertirvi a decorarli con della glassa colorata. 68
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Preparazione: Setacciate le farine, unite lo zucchero, formate una fontana e aggiungete le uova, il burro a pezzetti, l’estratto di vaniglia e il sale; amalgamate velocemente e formate una palla, coprite con la pellicola e fate riposare in frigorifero per mezz’ora. Accendete, intanto, il forno a 160 C°; disegnate e ritagliate una mascherina su un foglio di carta forno. Trascorso il tempo necessario, prendete l’impasto e sul piano di lavoro con un mattarello stendete la pasta ad un’altezza di 1/2 cm. Ritagliate 12 mascherine e adagiatele sulla placca del forno ricoperta di carta forno. Cuocete i biscotti per 15-20 minuti circa e poi fateli raffreddare su una gratella. Preparate la glassa reale: montate l’albume ed incorporate poco alla volta lo zucchero a velo e il succo di limone. Amalgamate molto bene con una spatola,
deve risultare una crema bianca liscia e omogenea. Suddividete l’impasto in diverse scodelline e coloratele a piacere. Mettete ogni colore in una sac-a-poche usa e getta con la punta a conetto sottile e decorate secondo la vostra fantasia. Suggerimenti Lo zucchero a velo nella frolla serve a rendere l’impasto liscio e omogeneo.Mescolando poche gocce dei seguenti coloranti alimentari si possono ottenere questi colori: Azzurro + Verde = Turchese Azzurro + Rosso = Viola Giallo + Rosso = Arancio Per ottenere colori pastello, aggiungete qualche goccia d’acqua ai coloranti concentrati. Gli stimmi del mais assumibili sotto forma di tisana, sono particolarmente diuretici e quindi consigliati alle persone che soffrono di cistiti e calcoli renali. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Cuoricini fondenti di cioccolato con glassa al limone Difficoltà: media Preparazione: 30 minuti Cottura: 5 e 10 minuti Da una ricetta di Luca Montersino Ingredienti per 8 persone: 220 g di burro 225 g zucchero 100 g di cioccolato fondente al 70% 100 g di cacao amaro in polvere 90 g di fecola di patate 45 g di farina 00 325 g di uova (pesate sgusciate) Per la glassa: 300 g di zucchero a velo setacciato 6-7 gocce di limone 3-4 cucchiai di acqua calda Colorante liquido Preparazione: Montate le uova con lo zucchero con le fruste elettriche ad alta velocità, dopo averle scaldate in un pentolino fino alla temperatura massima di 45°. Sciogliete il cioccolato fondente nel microonde (o a bagnomaria), allontanatelo dal calore, e aggiungetevi il burro morbido. Mescolate fino a farlo sciogliere completamente nel cioccolato fuso. Miscelate la farina, il cacao e la fecola dopo averli setacciati. Mentre montate le uova, versatevi a filo il cioccolato con il burro fusi insieme. Spegnete lo sbattitore e aggiungete farina, cacao e fecola. Azionate di nuovo lo sbattitore per smontare un po’ il composto. Quindi versatelo in un sac a poche e distribuitelo per 3/4 nei pirottini, per fare i cuori piccoli, e in stampi più grandi come quelli per i muffin (se di silicone non c’è bisogno di infarinare e imburrare). Cuocete rapidamente a 210° per 5’ i pirottini e per 10’ i cuori più grandi. Preparate la glassa. Mescolate lo zucchero a velo aggiungendo poco per volta l’acqua e il limone. Separate in 3 ciotoline, a due delle quali aggiungerete il colorante liquido alimentare a piacimento. Trasferite in 3 piccoli sac à poche e decorate i cuori con le spirali. Suggerimenti aggiungete poco per volta i liquidi allo zucchero a velo, perché la glassa non deve essere troppo lenta, ma mantenere una consistenza sufficiente a decorare i cuori senza colare. 70
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n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Cuoricini fondenti di cioccolato con glassa al limone Difficoltà: media Preparazione: 30 minuti Cottura: 5 e 10 minuti Da una ricetta di Luca Montersino Ingredienti per 8 persone: 220 g di burro 225 g zucchero 100 g di cioccolato fondente al 70% 100 g di cacao amaro in polvere 90 g di fecola di patate 45 g di farina 00 325 g di uova (pesate sgusciate) Per la glassa: 300 g di zucchero a velo setacciato 6-7 gocce di limone 3-4 cucchiai di acqua calda Colorante liquido Preparazione: Montate le uova con lo zucchero con le fruste elettriche ad alta velocità, dopo averle scaldate in un pentolino fino alla temperatura massima di 45°. Sciogliete il cioccolato fondente nel microonde (o a bagnomaria), allontanatelo dal calore, e aggiungetevi il burro morbido. Mescolate fino a farlo sciogliere completamente nel cioccolato fuso. Miscelate la farina, il cacao e la fecola dopo averli setacciati. Mentre montate le uova, versatevi a filo il cioccolato con il burro fusi insieme. Spegnete lo sbattitore e aggiungete farina, cacao e fecola. Azionate di nuovo lo sbattitore per smontare un po’ il composto. Quindi versatelo in un sac a poche e distribuitelo per 3/4 nei pirottini, per fare i cuori piccoli, e in stampi più grandi come quelli per i muffin (se di silicone non c’è bisogno di infarinare e imburrare). Cuocete rapidamente a 210° per 5’ i pirottini e per 10’ i cuori più grandi. Preparate la glassa. Mescolate lo zucchero a velo aggiungendo poco per volta l’acqua e il limone. Separate in 3 ciotoline, a due delle quali aggiungerete il colorante liquido alimentare a piacimento. Trasferite in 3 piccoli sac à poche e decorate i cuori con le spirali. Suggerimenti aggiungete poco per volta i liquidi allo zucchero a velo, perché la glassa non deve essere troppo lenta, ma mantenere una consistenza sufficiente a decorare i cuori senza colare. 70
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Biscotti Arlecchino
Difficoltà: facile Preparazione: 40 minuti Riposo: 30 minuti Cottura: 15 minuti Ingredienti per circa 40 biscotti: 300 g di farina setacciata 150 di burro ammorbidito 150 g di zucchero 1 uovo Buccia di 1 limone non trattato 1 cucchiaino di 4 spezie 40 g di cacao amaro in polvere Per decorare: 50 g di cioccolato bianco Glassa bianca e colorata 72
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
Preparazione: Amalgamate velocemente tutti gli ingredienti tranne il cacao. Dividete l’impasto in due parti e ad una aggiungete il cacao setacciato; lavoratelo fino ad amalgamare bene al composto. Fate riposare in frigo per 30 minuti. Riprendete gli impasti e appiattiteli con il matterello. Con le formine incidete dei cerchi e delle stelle nella pasta frolla. Cuoceteli a 180° per 15 minuti o fino a doratura. Sciogliete il cioccolato al microonde o a bagnomaria e quando si sarà intiepidito mettetelo tra due biscotti di colori alternati, come collante. Attendete che si raffreddino tutte le coppie di biscotti. Decorateli a piacere con le glasse colorate. Suggerimenti attendete che le glasse si siano asciugate, prima di disporre i biscotti su un vassoio da portata. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Biscotti Arlecchino
Difficoltà: facile Preparazione: 40 minuti Riposo: 30 minuti Cottura: 15 minuti Ingredienti per circa 40 biscotti: 300 g di farina setacciata 150 di burro ammorbidito 150 g di zucchero 1 uovo Buccia di 1 limone non trattato 1 cucchiaino di 4 spezie 40 g di cacao amaro in polvere Per decorare: 50 g di cioccolato bianco Glassa bianca e colorata 72
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Preparazione: Amalgamate velocemente tutti gli ingredienti tranne il cacao. Dividete l’impasto in due parti e ad una aggiungete il cacao setacciato; lavoratelo fino ad amalgamare bene al composto. Fate riposare in frigo per 30 minuti. Riprendete gli impasti e appiattiteli con il matterello. Con le formine incidete dei cerchi e delle stelle nella pasta frolla. Cuoceteli a 180° per 15 minuti o fino a doratura. Sciogliete il cioccolato al microonde o a bagnomaria e quando si sarà intiepidito mettetelo tra due biscotti di colori alternati, come collante. Attendete che si raffreddino tutte le coppie di biscotti. Decorateli a piacere con le glasse colorate. Suggerimenti attendete che le glasse si siano asciugate, prima di disporre i biscotti su un vassoio da portata. n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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La Redazion
C L A U D I A A N N I E C A RO N E M O N I C A Z A C C H I A coordinamento, creative & marketing
coordinamento e revisione
N I C O L ETTA PALMAS
lericettedellamorevero.com
dolcigusti.com
my-breadandbutter.com
Sono nata in Salento. Ho respirato a lungo i profumi del “fatto in casa”, fin da quando la mia testa arrivava appena sotto l’altezza del tavolo, giusto da permettermi di spiare l’arte in punta di piedi, senza essere vista. Cantautrice e laureanda in beni musicali, appassionata dell’arte culinaria, in Open Kitchen coordino i lavori e curo il lato creativo, trasformando le idee in realtà.
Foodblogger, foodwriter, pasticciera per passione, amo tutto ciò che mi parla di cioccolato, baking e panificazione. In Open Kitchen collaboro nel coordinare i lavori e revisionare le bozze.
Sono nata in Sardegna, ma ho vissuto 9 anni a Londra dove ancora lavoro come assistente di volo per una compagnia Giapponese. Al momento abito vicino a Roma e faccio su e giù tra Londra e Tokyo. Adoro la cucina italiana ma anche quella etnica. In Open Kitchen collaboro nella coordinamento dei lavori e traduco in inglese i testi per la versione internazionale della rivista.
E LI S A A D O RN I
D O N A T E L L A S I M EO N E fotografia
grafica e impaginazione
staserasicenadanoi.blogspot.com
ilcucchiaiodoro.blog.tiscali.it
lets-color.blogspot.com
Vivo a Parma, sono architetto e insegno restauro all’Università di Parma. Amo cucinare e riscoprire le tradizioni culinarie della regione in cui vivo, i piatti che preparo hanno i profumi e i sapori della ‘cucina della nonna’, non senza l’aggiunta di un tocco personale. In Open Kitchen curo la grafica.
Salernitana residente a Reggio Emilia da 8 anni. Amo cucinare da quando sono piccola, prediligo i dolci e piatti semplici ma cucinati con cura,dedizione e con uno sguardo sempre alla tradizione. Oltre alla cucina mi dedico con passione alla fotografia food e non solo. In Open Kitchen realizzo le fotografie d’archivio.
Sono nata e vivo nel cuore della Brianza, in una famiglia numerosa e rumorosa. La cucina per noi è un luogo molto importante, dove ci riuniamo, parliamo, cuciniamo , discutiamo e ridiamo. Amo cucinare, sperimento mille ricette e adoro preparare cene per gli amici. Grafica per professione e blogger per passione, in OpenKitchen curo la grafica e l’impaginazione.
archiviazione foto
coordinamento e traduzioni
E L E N A MARIANI
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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La Redazion
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coordinamento e revisione
N I C O L ETTA PALMAS
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dolcigusti.com
my-breadandbutter.com
Sono nata in Salento. Ho respirato a lungo i profumi del “fatto in casa”, fin da quando la mia testa arrivava appena sotto l’altezza del tavolo, giusto da permettermi di spiare l’arte in punta di piedi, senza essere vista. Cantautrice e laureanda in beni musicali, appassionata dell’arte culinaria, in Open Kitchen coordino i lavori e curo il lato creativo, trasformando le idee in realtà.
Foodblogger, foodwriter, pasticciera per passione, amo tutto ciò che mi parla di cioccolato, baking e panificazione. In Open Kitchen collaboro nel coordinare i lavori e revisionare le bozze.
Sono nata in Sardegna, ma ho vissuto 9 anni a Londra dove ancora lavoro come assistente di volo per una compagnia Giapponese. Al momento abito vicino a Roma e faccio su e giù tra Londra e Tokyo. Adoro la cucina italiana ma anche quella etnica. In Open Kitchen collaboro nella coordinamento dei lavori e traduco in inglese i testi per la versione internazionale della rivista.
E LI S A A D O RN I
D O N A T E L L A S I M EO N E fotografia
grafica e impaginazione
staserasicenadanoi.blogspot.com
ilcucchiaiodoro.blog.tiscali.it
lets-color.blogspot.com
Vivo a Parma, sono architetto e insegno restauro all’Università di Parma. Amo cucinare e riscoprire le tradizioni culinarie della regione in cui vivo, i piatti che preparo hanno i profumi e i sapori della ‘cucina della nonna’, non senza l’aggiunta di un tocco personale. In Open Kitchen curo la grafica.
Salernitana residente a Reggio Emilia da 8 anni. Amo cucinare da quando sono piccola, prediligo i dolci e piatti semplici ma cucinati con cura,dedizione e con uno sguardo sempre alla tradizione. Oltre alla cucina mi dedico con passione alla fotografia food e non solo. In Open Kitchen realizzo le fotografie d’archivio.
Sono nata e vivo nel cuore della Brianza, in una famiglia numerosa e rumorosa. La cucina per noi è un luogo molto importante, dove ci riuniamo, parliamo, cuciniamo , discutiamo e ridiamo. Amo cucinare, sperimento mille ricette e adoro preparare cene per gli amici. Grafica per professione e blogger per passione, in OpenKitchen curo la grafica e l’impaginazione.
archiviazione foto
coordinamento e traduzioni
E L E N A MARIANI
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
75
Contributors
A gnese Gambini
A ntonella C ennamo
amarantomelograno.blogspot.com
bastaunsoffiodivento.blogspot.com saporiinconcerto.blogspot.com
Sono marchigiana che ha desciso di farsi adottare da Roma 7 anni fa. Ho un passato remoto di vita tranquilla di paese e un passato recente di vita movimentata di città, studi in scenografia, architettura d’interni e arredamento, e un presente di vita tranquilla di città, studi in fotografia e passione per il cibo.
Napoletana trapiantata a Bruxelles. “Basta un soffio di vento” è un mix delle mie passioni: la buona cucina, la fotografia, i viaggi e la mia bambina. Il mio blog è proprio come me, irrequieto, spesso ironico, goloso e sempre curioso, qualche volta creativo, altre molto, molto pigro. Spero davvero che nelle mie realizzazioni e tra le mie righe troviate ispirazione, idee.
A N N A F RA N C A L U C A RE L LI A L E S S A N D RA S C O L L O Mi chiamo Anna Franca, ho 32 anni, vivo a Brindisi e sono un’appassionata di cucina da sempre. Sono laureanda in Economia presso l’Università del Salento. La mia famiglia produce e commercializza prodotti da forno da più di 25 anni, pertanto ho le mani in pasta fin da quando ero piccola.
76
OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
A ntonella M arconi Sono diplomata al Conservatorio. Amo leggere, scrivere, cucinare, viaggiare, fotografare, andare per musei, ai concerti. Nel mio blog di cucina pubblico ciò che creo con passione.
Cinzia D onadini
mammapaperasblog.blogspot.com essenzaincucina.blogspot.com Siciliana in veneto con un marito campano, ho 34 anni e 4 figli, Ex ristoratrice e attualmente titolare di una pizzeria d’asporto, amo i miei figli, cucinare, cantare, scrivere e fotografare. Questa nuova esperienza mi darà modo di poter sviluppare queste mie passioni condividendole con voi.
Nella vita di ogni giorno sono interior designer, moglie e mamma di due figli a cui... non piace troppo mangiare. Da sempre amo cucinare e nella vita avrei voluto farne una professione, ma ho percorso altre strade ed oggi vivo di matite e colori, tra i profumi e i sapori di cui parlo nel blog.
n. 3 Febbraio 2012 - OpenKitchen
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Contributors
A gnese Gambini
A ntonella C ennamo
amarantomelograno.blogspot.com
bastaunsoffiodivento.blogspot.com saporiinconcerto.blogspot.com
Sono marchigiana che ha desciso di farsi adottare da Roma 7 anni fa. Ho un passato remoto di vita tranquilla di paese e un passato recente di vita movimentata di città, studi in scenografia, architettura d’interni e arredamento, e un presente di vita tranquilla di città, studi in fotografia e passione per il cibo.
Napoletana trapiantata a Bruxelles. “Basta un soffio di vento” è un mix delle mie passioni: la buona cucina, la fotografia, i viaggi e la mia bambina. Il mio blog è proprio come me, irrequieto, spesso ironico, goloso e sempre curioso, qualche volta creativo, altre molto, molto pigro. Spero davvero che nelle mie realizzazioni e tra le mie righe troviate ispirazione, idee.
A N N A F RA N C A L U C A RE L LI A L E S S A N D RA S C O L L O Mi chiamo Anna Franca, ho 32 anni, vivo a Brindisi e sono un’appassionata di cucina da sempre. Sono laureanda in Economia presso l’Università del Salento. La mia famiglia produce e commercializza prodotti da forno da più di 25 anni, pertanto ho le mani in pasta fin da quando ero piccola.
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
A ntonella M arconi Sono diplomata al Conservatorio. Amo leggere, scrivere, cucinare, viaggiare, fotografare, andare per musei, ai concerti. Nel mio blog di cucina pubblico ciò che creo con passione.
Cinzia D onadini
mammapaperasblog.blogspot.com essenzaincucina.blogspot.com Siciliana in veneto con un marito campano, ho 34 anni e 4 figli, Ex ristoratrice e attualmente titolare di una pizzeria d’asporto, amo i miei figli, cucinare, cantare, scrivere e fotografare. Questa nuova esperienza mi darà modo di poter sviluppare queste mie passioni condividendole con voi.
Nella vita di ogni giorno sono interior designer, moglie e mamma di due figli a cui... non piace troppo mangiare. Da sempre amo cucinare e nella vita avrei voluto farne una professione, ma ho percorso altre strade ed oggi vivo di matite e colori, tra i profumi e i sapori di cui parlo nel blog.
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N atalia P iciocchi
Rita L occisano
Patrizia D e A ngelis
fusillialtegamino.blogspot.com
amouseonthetable.com
idolcinellamente.blogspot.com
Vivo in Campania e sono una mamma di 36 anni appassionata di cucina. Nella vita mi occupo di agro-zootecnia e qualità degli alimenti e, naturalmente, le mie scelte culinarie seguono da sempre la valorizzazione di prodotti sani e genuini.
Vivo a Modena con i miei due figli di 15 e 16 anni. La mia passione per l’estetica e la presentazione dei piatti mi ha portato a creare il VisualFood ®, cibo bello e buono da mangiare. Le mie idee sono pubblicate sul mio sito.
Da sempre ho la passione per la cucina, mi piace sperimentare nuove ricette per far felice il palato dei miei cari, oltre che il mio. Il blog è nato per gioco e ora è diventato il mio angolo personale dove custodire tutto ciò che cucino con amore.
Ho iniziato a fare il vino con mio nonno, che aveva una vigna nei pressi di Roma. Ho studiato e lavorato in Irlanda, dove ho imparato a fare il mosto e la birra; ho fatto esperienza in diversi pub ed enoteche a Dublino, fino al mio ritorno in Italia, dove mi sono diplomata Sommelier alla F.I.S.A.R. Collaboro con enoteche e locali.
L A U RA CUCCATO
TERES A BA RB E RA
D A N I E L A T O RD I
A N N A M A RI A V I L L A N I
Claudia A mbu
www.saltonelcrudo.it
bacidizucchero.blogspot.com
www.danielatordi.net
www.monpetitbistrot.com
Da Torino a Milano, da architetto a web designer, da onnivora a crudista: cibo vivo, colori intensi, sapori nuovi, ingredienti misteriosi, tecniche sconosciute, consistenze inaspettate per una s-cucina che mi ha conquistata e merita di essere conosciuta.
Siciliana doc, attenta ai gusti del passato, ma alla ricerca di quelli innovativi. Adoro la pasticceria e tutto ciò che preparo lo faccio per chi amo: da ciò infatti viene il nome del mio blog.
Illustra libri per bambini e vive con 3 gatti, con un piede in Italia ed uno nel Luberon, il cuore della Provenza. Ed è lì, nella terra della lavanda e dei lupi mannari, che spera di creare presto una piccola attività, che le consenta un trapianto definitivo.
www.bperbiscotto.com Sono originaria del Gargano ma vivo a Roma ormai da qualche anno. Fervente lettrice, divoro sia romanzi che libri di ricette. La piccola cucina del mio appartamento è piena di elettrodomestici e di stampi di ogni dimensione. La pasticceria e i prodotti da forno sono la mia vera passione. Non c’è ricetta, per quanto complicata, che mi spaventi e non c’è dolce che non assaggerei.
Sarda, 29enne, laureata in beni culturali, appassionata d’arte. Amo fotografare, leggere, viaggiare, cucinare e sperimentare nuovi abbinamenti. Collaboro con diverse riviste online e ho ricevuto il premio “Blog café” per la fotografia. Il mio sogno? Aprire un Bistrot tutto mio!
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OpenKitchen - n. 3 Febbraio 2012
FEDERICA CHRISTINE MARZOLI O L GA BO T TA
D O N A TELLA BOCHICCHIO
uncuoredifarinasenzaglutine. fiordirosmarino.blogspot.com blogspot.com Una giurista prestata alla cucina o forse il contrario. Due mondi distanti che caratterizzano l’essenza della mia vita. Una vita nella quale è entrata la celiachia e a lei è dedicato il mio blog, nato per annullare ogni differenza.
Ho origini lucane, sono cresciuta in Piemonte, ho vissuto in Liguria e da qualche anno vivo e lavoro a Trieste. Amo cucinare e adoro fotografare, il mio blog è il frutto dell’unione di queste due passioni.
...vuoi essere dei nostri? Invia la tua mail all’indirizzo creativita@openkitchenmagazine .com scrivendo come oggetto “candidatura”: da oggi OPEN KITCHEN MAGAZINE ti da l’opportunità di vedere pubblicate le tue ricette inedite, corredate di foto (senza scritte) del piatto finito sul nuovo portale!!!
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N atalia P iciocchi
Rita L occisano
Patrizia D e A ngelis
fusillialtegamino.blogspot.com
amouseonthetable.com
idolcinellamente.blogspot.com
Vivo in Campania e sono una mamma di 36 anni appassionata di cucina. Nella vita mi occupo di agro-zootecnia e qualità degli alimenti e, naturalmente, le mie scelte culinarie seguono da sempre la valorizzazione di prodotti sani e genuini.
Vivo a Modena con i miei due figli di 15 e 16 anni. La mia passione per l’estetica e la presentazione dei piatti mi ha portato a creare il VisualFood ®, cibo bello e buono da mangiare. Le mie idee sono pubblicate sul mio sito.
Da sempre ho la passione per la cucina, mi piace sperimentare nuove ricette per far felice il palato dei miei cari, oltre che il mio. Il blog è nato per gioco e ora è diventato il mio angolo personale dove custodire tutto ciò che cucino con amore.
Ho iniziato a fare il vino con mio nonno, che aveva una vigna nei pressi di Roma. Ho studiato e lavorato in Irlanda, dove ho imparato a fare il mosto e la birra; ho fatto esperienza in diversi pub ed enoteche a Dublino, fino al mio ritorno in Italia, dove mi sono diplomata Sommelier alla F.I.S.A.R. Collaboro con enoteche e locali.
L A U RA CUCCATO
TERES A BA RB E RA
D A N I E L A T O RD I
A N N A M A RI A V I L L A N I
Claudia A mbu
www.saltonelcrudo.it
bacidizucchero.blogspot.com
www.danielatordi.net
www.monpetitbistrot.com
Da Torino a Milano, da architetto a web designer, da onnivora a crudista: cibo vivo, colori intensi, sapori nuovi, ingredienti misteriosi, tecniche sconosciute, consistenze inaspettate per una s-cucina che mi ha conquistata e merita di essere conosciuta.
Siciliana doc, attenta ai gusti del passato, ma alla ricerca di quelli innovativi. Adoro la pasticceria e tutto ciò che preparo lo faccio per chi amo: da ciò infatti viene il nome del mio blog.
Illustra libri per bambini e vive con 3 gatti, con un piede in Italia ed uno nel Luberon, il cuore della Provenza. Ed è lì, nella terra della lavanda e dei lupi mannari, che spera di creare presto una piccola attività, che le consenta un trapianto definitivo.
www.bperbiscotto.com Sono originaria del Gargano ma vivo a Roma ormai da qualche anno. Fervente lettrice, divoro sia romanzi che libri di ricette. La piccola cucina del mio appartamento è piena di elettrodomestici e di stampi di ogni dimensione. La pasticceria e i prodotti da forno sono la mia vera passione. Non c’è ricetta, per quanto complicata, che mi spaventi e non c’è dolce che non assaggerei.
Sarda, 29enne, laureata in beni culturali, appassionata d’arte. Amo fotografare, leggere, viaggiare, cucinare e sperimentare nuovi abbinamenti. Collaboro con diverse riviste online e ho ricevuto il premio “Blog café” per la fotografia. Il mio sogno? Aprire un Bistrot tutto mio!
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FEDERICA CHRISTINE MARZOLI O L GA BO T TA
D O N A TELLA BOCHICCHIO
uncuoredifarinasenzaglutine. fiordirosmarino.blogspot.com blogspot.com Una giurista prestata alla cucina o forse il contrario. Due mondi distanti che caratterizzano l’essenza della mia vita. Una vita nella quale è entrata la celiachia e a lei è dedicato il mio blog, nato per annullare ogni differenza.
Ho origini lucane, sono cresciuta in Piemonte, ho vissuto in Liguria e da qualche anno vivo e lavoro a Trieste. Amo cucinare e adoro fotografare, il mio blog è il frutto dell’unione di queste due passioni.
...vuoi essere dei nostri? Invia la tua mail all’indirizzo creativita@openkitchenmagazine .com scrivendo come oggetto “candidatura”: da oggi OPEN KITCHEN MAGAZINE ti da l’opportunità di vedere pubblicate le tue ricette inedite, corredate di foto (senza scritte) del piatto finito sul nuovo portale!!!
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