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I RESPONSABILI DI AREA DEL FONDO ASIM

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MASSIMO STRONATI

MASSIMO STRONATI

L’INTERVENTO

L'importanza della cooperazione in tutte le fasi dei processi

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Per poter spiegare bene la mia attività al Fondo ASIM vorrei prima raccontarvi cosa accade all’interno del nostro mondo, frutto della vincente interazione tra tutte le attività svolte da noi colleghi. Immaginate il Fondo come un grande motore composto da tanti ingranaggi che devono incastrarsi perfettamente; la mia funzione è supportare il Responsabile nell’attività di controllo di tutti i processi che fanno muovere gli ingranaggi e funzionare il Fondo.

Le funzioni di Segreteria Sociale e di Executive Management Assistant sono quelle in cui si svolgono

Veena Olimpieri

Coordinatrice Segreteria Sociale ed Executive Management Assistant Fondo ASIM

le attività di supporto e gestione della Governance del Fondo; in cui si pianificano e si coordinano gli incontri e le iniziative volte a esporre le proposte di implementazione e miglioramento del Fondo stesso, che successivamente verranno portate in approvazione al Consiglio Direttivo e dopo all’Assemblea dei Soci. Personalmente mi occupo di gestire gli appuntamenti con i collaboratori esterni chiamati a supportarci nello sviluppo delle nostre idee e del modello di gestione.

I risultati raggiunti sono frutto di analisi rese possibili grazie agli innovativi sistemi di business intelligence che abbiamo implementato e che ci restituiscono puntualmente i dati relativi ai servizi erogati e quindi il grado di utilizzo del Fondo. Questo ci permette di costruire Piani sanitari ben strutturati e in linea con le esigenze dei nostri iscritti.

Ho l’occasione, inoltre, di raccontare cosa è il FondoASIM organizzando incontri nelle sedi sindacali o presso le imprese, trovandomi direttamente a contatto con i nostri iscritti con l’obiettivo di creare un maggiore rapporto di empatia e di diffondere consapevolezza del Fondo.

La parte della mia attività che mi stimola maggiormente è la partecipazione a tutte le fasi di un progetto. Mi piace vedere l’idea nascere, prendere forma, fino alla sua realizzazione. Questo processo è qualcosa che può essere paragonato a una gara sportiva, dove si comincia con un sogno, poi con l’allenamento e l’impegno nel portare avanti ogni piccolo traguardo si arriva alla gara finale e al raggiungimento dell’obiettivo.

Come nello sport, il lavoro di squadra è fondamentale. Nel Fondo ASIM tutto è collegato, dall’attività di riconciliazione, per garantire a chi ne ha diritto di accedere ai servizi, all’attività di front office e del rimborsuale, per offrire assistenza ai nostri iscritti che devono prenotare le prestazioni o richiedere rimborsi per le spese sostenute.

Tutto questo è reso possibile grazie alla guida del Responsabile del Fondo che ha saputo comprenderne le esigenze e lo ha dotato degli strumenti necessari per farlo crescere. È prezioso per me poter imparare da lui come studiare l’andamento del Fondo partendo dai dati che raccogliamo in tempo reale.

L’augurio che faccio a me stessa è quello di poter continuare a crescere e formarmi, ponendomi di fronte a sfide sempre più stimolanti in un ambito che ritengo debba essere il futuro. Il Fondo deve rappresentare una sicurezza per i nostri iscritti e un sostegno vero e concreto.

L’INTERVENTO

La nostra mission: permettere agli iscritti di godere dei propri diritti

Quando nel 2016 sono arrivata al Fondo ASIM ero solo Silvia, un nome come tanti tra i curriculum che erano stati inviati. Ad accogliermi ho trovato, oltre al Responsabile, un piccolo team composto da due splendide colleghe pronte a insegnarmi tutto quello che c’era da sapere.

In quel periodo le uniche attività core del Fondo erano la riconciliazione dei contributi denunciati e versati dalle imprese e il supporto telefonico ai nostri iscritti sui servizi offerti dal Fondo, le informazioni sul periodo di copertura e i rimandi all’assicuratore per tutto ciò che riguardava il Piano sanitario.

Silvia Lagrotteria

Coordinatrice Area Amministrativa Fondo ASIM

Ho trascorso le prime settimane accanto alle colleghe, imparando che cosa si intende per “riconciliazione”, come funziona il Portale S.I.Asim, come intrattenere i rapporti con le imprese, i consulenti e i lavoratori. A distanza di 6 anni non avrei mai immaginato di diventare la Coordinatrice dell’area amministrativa.

Che cosa fa l’area amministrativa del Fondo ASIM? Precisiamo intanto che la definizione di “area amministrativa” è semplicemente legata alle attività e non alle persone che ne fanno parte; la nostra struttura organizzativa a matrice, infatti, permette a tutti i colleghi di essere quota parte di ciascuna area, lo staff è uno e tutti sanno ricoprire la maggior parte delle funzioni operative.

La nostra mission principale continua a essere la garanzia puntuale che i lavoratori aventi diritto prendano conoscenza di chi siamo e di quello che facciamo per loro, che accedano a tutti i servizi offerti e soprattutto che mantengano questo diritto quando gli spetta.

Per fare questo, quotidianamente, ci impegniamo a controllare che le trasmissioni Uniemens e i versamenti vengano fatti in modo regolare e continuativo, intervenendo immediatamente qualora subentrino ritardi o errori nelle trasmissioni dei dati.

A fronte di questo, settimanalmente, comunichiamo all’assicuratore la data di ingresso in copertura dei nuovi lavoratori così come aggiorniamo i loro sistemi comunicando la data di uscita per chi non ha più diritto.

È facile intuire come questa attività sia strettamente collegata a quella principale dell’area rimborsuale: dal 2019 infatti, definire il periodo di copertura permette al lavoratore di inoltrare le richieste di rimborso dei ticket del SSN all’interno del Portale LEO, il nostro portale dei servizi creato ad hoc. Ma non ci siamo fermati a questo; dal 2021 i lavoratori possono richiedere i rimborsi tramite il Portale anche di alcune prestazioni effettuate privatamente e richiedere le diarie previste dal Piano sanitario che, nello stesso anno, è stato ulteriormente internalizzato per il 70% delle prestazioni previste. Garantire pertanto la puntuale correttezza del periodo di copertura permette ai colleghi che si occupano di gestire le prenotazioni, di verificare la fattibilità della richiesta e la capienza del massimale che si intende impegnare.

Tutto questo processo di internalizzazione ci ha occupato, come area amministrativa, anche nello studio dell’upgrade necessario al Portale LEO per permettere agli iscritti di prenotare direttamente dalla propria area riservata le prestazioni - usufruendo della rete messa a disposizione da ASIM - nell’esecuzione periodica di test e di interventi con gli IT nei casi di disservizio.

Grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni, oggi ricopro anche la funzione di coordinatrice dei sistemi informatici; un elemento di contatto con le funzioni IT che abbiamo esternalizzato.

L’organizzazione periodica di SAL con il nostro attuale gestore della rete, SiSalute, ci permette di migliorare e affinare il nostro servizio; quotidianamente, infatti, riceviamo sempre maggiori "web service", un'interfaccia attraverso la quale due dispositivi (o applicazioni) possono comunicare tra loro e aggiornare gli stati delle prenotazioni, e riceviamo in tempo reale l'importo fatturato dalle strutture.

Oggi tra il Portale S.I.Asim e il Portale LEO avvengono costantemente aggiornamenti di informazioni; possiamo “sistemare” una posizione contributiva e permettere al lavoratore di prenotare immediatamente la visita o l'accertamento di cui ha bisogno senza attendere i tempi burocratici dovuti allo scambio di informazioni con l’assicuratore.

L’aggiornamento puntuale del database presente su S.I.Asim, soprattutto nel campo telefonico, ci permette di individuare immediatamente l’iscritto che ci sta chiamando, risparmiando così tutto quel tempo che occorre all’interlocutore per farsi riconoscere;

l’operatore ha semplicemente il compito di verificare che il chiamante sia effettivamente il proprietario di quel numero di telefono. Ecco quindi che l’area amministrativa e l’area front office collaborano costantemente per migliorare l’attesa derivante dall’inserimento ripetitivo di dati a sistema.

Quando nel 2019 sono andata in maternità ho trasferito tutto il mio know how a una collega, Stella; è lei oggi che meritatamente ricopre la figura di deputy per l’area amministrativa: un riferimento importante per gli altri colleghi e una possibilità di crescita professionale per lei e, così a seguire, per tutte le altre risorse.

Sono passati 6 anni da quando ho iniziato a vivere questa quotidianità; dalla piccola realtà che era, oggi siamo passati a 15 operatori (lo staff al completo è ora composto da 19 persone) che si occupano altresì di gestire un bagaglio complessivo di quasi 6.000 imprese per una platea di lavoratori conosciuti da ASIM di oltre 400.000 (220.000 sono i lavoratori mediamente in copertura).

L’INTERVENTO

L'internalizzazione: un processo continuo e stimolante

A febbraio 2019 vengo assunta dal Fondo ASIM con lo scopo di seguire la prima internalizzazione del Fondo, quella che ha dato il via alle successive: l’internalizzazione della funzione di rimborso dei Ticket del SSN, prima di competenza di UniSalute SpA (Partner Assicurativo del Fondo ASIM).

Con entusiasmo e dedizione al lavoro, approfondisco le tematiche relative alla Sanità Integrativa al SSN tramite la frequentazione di corsi ad hoc e attraverso un costante aggiornamento personale. Arrivata al Fondo, la prima sfida è stata seguire il processo

Monia Sutera

Coordinatrice Area Rimborsi Fondo ASIM

di implementazione del sistema informatico a supporto del processo di internalizzazione. Al fine di rispondere in modo adeguato ai bisogni sociosanitari degli iscritti, il primo passo è stato redigere un dettagliato documento di analisi destinato al nostro partner IT che, sulla base del documento stesso, ha realizzato un'architettura informatica dedicata alle richieste di rimborso dei ticket del Servizio Sanitario Nazionale; il sistema è stato poi validato attraverso una dettagliata e approfondita attività di software testing. L’ambizioso progetto di internalizzazione - messo in campo grazie alla lungimiranza dei vertici del Fondo ASIM - ha avuto risvolti trasversali e ha riguardato aspetti normativi, informatici e di comunicazione.

Il 1° ottobre 2019 è una data cruciale per il Fondo ASIM in quanto è "nato" il Portale LEO, frutto di un accurato lavoro, fatto di analisi e condivisione delle competenze. Il nome LEO è stato scelto in quanto: in primo luogo, risultava facile da ricordare per i nostri iscritti e in secondo luogo per via dell’assonanza con l’acronimo LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ossia le prestazioni e i servizi rivolti ai cittadini, gratuitamente oppure tramite una quota di compartecipazione (Ticket del SSN). Il Portale LEO, grazie alla lungimiranza del Responsabile, Augusto Monachesi, è stato progettato in maniera c.d. aperta, ossia con la possibilità di essere implementato con nuove funzionalità, oltre a quella del Rimborso, caratteristica che in seguito ha permesso di introdurre la possibilità per l’iscritto di prenotare le prestazioni sanitarie in autonomia, direttamente dalla sua area riservata.

Dal 1° luglio 2019 il Fondo ASIM ha introdotto nel Piano sanitario la prestazione LTC (Long Term Care), una rendita vitalizia per gli iscritti che vengono a trovarsi in condizioni di non autosufficienza. Questo sostegno così importante non rappresenta una pratica amministrativa, ma un aiuto per situazioni particolari di persone che hanno visto la loro vita stravolta da un incidente oppure da una malattia. In questo contesto, mi viene affidata la supervisione delle richieste di prestazione LTC che necessariamente hanno diversi step, compreso quello del benestare di un’apposita Commissione Medica che si esprime in merito all’erogazione o meno della prestazione. Mi occupo, inoltre, di supportare il Responsabile nelle attività con il Comitato Scientifico del Fondo ASIM e partecipo a Tavoli di Lavoro e seminari Mefop S.p.A. in materia di Sanità Integrativa al SSN. Nel 2021, mi viene assegnato il Ruolo di Coordinatrice dell’Area Rimborsuale, ma cosa significa per me questo ruolo? Essere una Coordinatrice significa organizzare una serie di azioni per raggiungere gli obiettivi comuni dettati dal Responsabile, valutando di volta in volta le strategie da mettere in campo al fine di raggiungerli nel migliore dei modi, definendo la priorità o le correlate attività propedeutiche all’azione stessa. Significa inoltre, condividere il lavoro con tutti i colleghi e più segnatamente con le colleghe che si dedicano principalmente alla lavorazione delle richieste di rimborso: Federica Brighenti e Cristina Di Stefano, le quali hanno dimostrato fin da subito una rapida capacità di apprendimento e una forte dedizione al lavoro.

È importante evidenziare che uno dei punti di forza di ASIM riguarda l’assetto organizzativo basato su una struttura a matrice con diverse Aree Funzionali, che consente ai dipendenti di svolgere più attività all’interno delle diverse funzioni, acquisendo competenze trasversali e garantendo la relativa intercambiabilità. In questa struttura, le 5 Aree Funzionali, assegnate ognuna a un coordinatore ad hoc, si interfacciano inevitabilmente tra loro, infatti l’Area dei Rimborsi ha correlazioni:

• con l’Area Contribuzione: un iscritto per poter richiedere un rimborso deve necessariamente poter usufruire della copertura sanitaria e quindi della regolarità del contributo versato dalla propria impresa di appartenenza; • con l’Area Front Office: se un iscritto ha delle domande si rivolge al nostro centralino (che si avvale di un numero unico per tutto il mondo ASIM); • con l’Area Contabilità e Tesoreria in merito ai pagamenti a favore degli iscritti; • con la Segreteria Sociale per la relativa autorizzazione di nuove implementazioni sottoposte al vaglio del

Responsabile e del Consiglio Direttivo.

Tutte le Aree di Coordinamento interno fanno capo al Responsabile del Fondo ASIM: Augusto Monachesi. Tutto il lavoro del Fondo è svolto nell’ottica di una visione di insieme, in cui il contributo di ognuno è fondamentale per il miglioramento dei servizi che vengono offerti agli iscritti.

L’INTERVENTO

Il valore della comunicazione per un fondo sanitario integrativo

Il mio approdo al Fondo ASIM è datato 1 gennaio 2021. Ho deciso di intraprendere questo percorso perché fin da subito ho creduto nei principi che sono alla base del Fondo, ma soprattutto perché ho sposato completamente quelle che sono le idee e i progetti del nostro Responsabile, il Dott. Monachesi, capace di riuscire ad avere una visione panoramica sul presente e sul futuro.

Sono arrivato qui con enormi stimoli, dettati anche da motivazioni personali, e con la chiara idea di voler offrire un contributo tangibile alla crescita che ha caratterizzato,

Antonio Macrì

Coordinatore Area Front Office Fondo ASIM

sta caratterizzando e caratterizzerà il mondo ASIM.

Sono il coordinatore dell'intera area front office, ovvero quella che fa riferimento a tutti i canali comunicativi che ci legano in via bidirezionale ai nostri iscritti: centralino, chat, email, social network, newsletter e sito web.

Un sistema di canali di comunicazione che ci consente di informare costantemente gli iscritti sulle nostre attività e le novità che li riguardano e contemporaneamente di fornire loro assistenza in modo efficiente e costante. Essere un supporto concreto per lavoratrici e lavoratori rende tutti noi orgogliosi: i feedback positivi che riusciamo a raccogliere da loro sono per noi la più grande delle soddisfazioni.

Il punto di forza del nostro sistema è sicuramente il fatto di lavorare tramite una funzione a matrice: a prestare servizio all’area del front office, oggi, ci sono 12 dipendenti, in grado di operare, non solo nell’ambito della suddetta, ma anche nelle altre 4 aree, ovvero quella della contribuzione, del rimborsuale, della contabilità e della Segreteria Sociale. Tutto ciò ci consente di essere in grado di rispondere alle esigenze dei nostri iscritti in modo preciso e puntuale.

Ho, e abbiamo noi tutti, la forte consapevolezza di ciò che rappresentiamo e di ciò che offriamo; l’importanza dell’assistenza sanitaria integrativa, un sistema dove pubblico e privato no profit lavorano in sinergia nell’interesse dell’iscritto, operando in una logica di trasparenza e responsabilità. E in tal senso, l’impulso dato all’area di mia competenza deve indirizzare l’iscritto nel ritenere il Fondo ASIM come un’utile opportunità per soddisfare le esigenze sanitarie, senza disparità, godendo di tutti i servizi messi a loro disposizione: dalla possibilità di chiedere il rimborso dei ticket effettuati in regime di Sistema Sanitario Nazionale, a quella di poter effettuare prestazioni private, mediante il mero pagamento di una piccola franchigia, e per ultima, ma non meno importante, la possibilità di permettere di fare prevenzione, tanto agli uomini, quanto alle donne.

Di tutto il front office, l’ambito che più ci impegna e più ci permette di avere un contatto diretto con gli iscritti è indubbiamente il call center: l’esordio dei nuovi sistemi utilizzati, coinciso con la data del 1° aprile 2021, ci ha consentito di poter misurare dettagliatamente la capacità sia del sistema medesimo, sia dei nostri operatori. Consentitemi orgogliosamente di rendere pubblici alcuni dati: la struttura tecnica ha risposto adeguatamente alla richiesta delle chiamate pervenute; è stato accettato il 99,37% delle chiamate offerte (scarto dovuto esclusivamente a problemi di linea telefonica che, nella misura di nostra competenza, sono stati tutti prontamente risolti); oltre la metà (51,84%) si sono concluse senza l’ausilio di agenti umani, garantendo la soddisfazione degli iscritti attraverso le informazioni fornite dal sistema stesso. Di questo restante 48,16%, i nostri operatori hanno avuto il merito di soddisfare con buon esito il 99,99% delle chiamate.

Questi numeri, per quanto concerne il mio ruolo, devono essere letti non come un punto di arrivo ma come un punto di partenza: da qui, dovrà crescere in tutti noi ulteriormente la voglia di migliorare e migliorarsi, sempre perseguendo l’obiettivo della completa soddisfazione dei nostri iscritti.

L’augurio che faccio a me e al FondoASIM, che orgogliosamente rappresento, è di proseguire lungo la strada intrapresa; quello che rivolgo ai nostri iscritti è di assumere consapevolezza circa l’importanza e la fortuna di poter godere di tutti i servizi offerti dal Fondo.

L’INTERVENTO

Dal 2015 a oggi, una crescita fatta di obiettivi, persone e tanto lavoro di squadra

Come già avevo raccontato in un precedente numero della rivista, ho avuto la fortuna di far parte del Fondo ASIM sin dai suoi albori nel 2015.

In questi anni l’evoluzione del Fondo è stata esponenziale, passando attraverso una Pandemia devastante ma uscendone, come direbbe Petrolini, “più bello e più forte che pria…”; partendo da uno staff iniziale di 4 persone - poi 5, poi 7 e infine 9 a inizio Pandemia - abbiamo raggiunto a oggi la quota di ben 19 colleghi, tutti addetti e dedicati alla buona gestione del nostro Fondo ASIM.

Grazia Sandrini

Coordinatrice Area Contabilità Generale e Tesoreria Fondo ASIM

Il nostro lavoro, se pur con alcune mansioni specifiche dedicate, veniva inizialmente svolto in piena collaborazione trattandosi di un lavoro molto versatile. Si trattava di riconciliare correttamente i versamenti ricevuti dalle aziende, per poter garantire le coperture assicurative ai lavoratori, e di rispondere alle telefonate delle stesse dando istruzioni sulle corrette procedure di adesione e amministrative.

Anche i lavoratori stessi avevano modo telefonicamente di ricevere chiarimenti e delucidazioni su quali fossero i servizi a loro dedicati e su come accedervi.

Il mio ruolo specifico si sviluppava comunque principalmente nella gestione della contabilità impostata seppur non richiesto dalla normativa vigente, in modalità di Contabilità Ordinaria a Partita Doppia sino alla redazione del Bilancio di Esercizio, redatto secondo le linee guida della Normativa CEE.

La crescita del Fondo, che ha inoltre portato a un processo di internalizzazione delle coperture e dei relativi rimborsi delle spese sanitarie, ha incrementato anche la gestione contabile. Con l’avvento delle nuove risorse, nel dicembre 2019, il Responsabile del Fondo, Augusto Monachesi, sempre attento alle esigenze sia organizzative che gestionali, ha reputato opportuno istituire e delineare delle “Aree Specifiche” avvalendosi di capi area da lui nominati in base alle competenze necessarie: così Grazia è diventata “Coordinatrice Contabilità e Tesoreria”.

Non è necessario che illustri dettagliatamente cosa siano Contabilità e Tesoreria, ma vorrei evidenziare, invece, come il mio ruolo mi garantisca la fortuna di interfacciarmi con tutte le altre aree. In alcuni casi questa cooperazione risulta essere più marcata, come per l’area Amministrativa dove, con Silvia, è sempre stato presente un ottimo rapporto di collaborazione che sovente ha permesso di giungere alla risoluzione di problematiche comuni.

Ovvio che tale collaborazione si applica, sempre in maniera feconda, anche alla Segreteria, dove con Veena il rapporto di interscambio di informazioni garantisce la corretta e puntuale gestione dei rapporti con l’esterno e, nello specifico, con fornitori e colleghi.

Il crescendo della gestione contabile, dovuto in larga parte proprio all’internalizzazione dei rimborsi relativi alle prestazioni, ha reso oggi necessaria l’integrazione di una nuova risorsa a supporto, segno evidente che la crescita del Fondo ASIM è tutt’altro che conclusa.

L’importanza del nuovo codice unico dei CCNL

In tempi non sospetti, e in più di un’occasione, abbiamo segnalato il problematico proliferare di centinaia di contratti di lavoro siglati senza l’intervento dei sindacati e delle associazioni datoriali più rappresentativi, sottolineando il rischio più che concreto di favoreggiamento al dumping contrattuale e salariale.

Non stiamo parlando, quindi, di episodi sporadici, che minacciano il tessuto economico e produttivo del nostro Paese in maniera blanda se non irrilevante, ma di centinaia di contratti, definiti non a caso pirata proprio per l’assenza delle naturali dinamiche di contrattazione che sottendono la stesura di un CCNL di categoria.

Questo scenario appare ancora più chiaro consultando l’archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro del CNEL, presso il quale vengono depositati gli accordi di rinnovo e i nuovi contratti, che al momento conta 933 contratti solo nel settore privato, di cui più di un terzo sottoscritti, appunto, senza l’intervento delle parti sociali riconosciute anche dal CNEL come “rappresentative”. Ed è proprio dal CNEL che, nei giorni scorsi, è giunta una novità che sembra andare proprio nella direzione

IN QUESTO ARTICOLO

• Cos’è il codice alfanumerico unico dei CCNL

• Perché è così importante?

• Come funziona e cosa cambia per le imprese?

• Il settore Pulizia/Multiservizi

• Un buon inizio, ma non basta

auspicata, ovvero incentivare le imprese ad assumere il personale applicando i CCNL più rappresentativi della propria categoria professionale e contrastare, allo stesso tempo, la diffusione di accordi “alternativi”. Ci riferiamo all’introduzione del codice alfanumerico unico dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Vediamo insieme di cosa si tratta, cosa cambia per le imprese e perché riteniamo essere un’ottima notizia.

COS’È IL CODICE ALFANUMERICO UNICO DEI CCNL

Lo scorso 6 dicembre il Presidente del CNEL Tiziano Treu, insieme al Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro Elisabetta Cesqui e al Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Bruno Giordano, ha presentato il codice alfanumerico unico dei CCNL, come previsto dal Decreto Semplificazioni e più precisamente dall’articolo n.16 quater, che recita come segue:

“Nelle comunicazioni obbligatorie […] il dato relativo al contratto collettivo nazionale di lavoro è indicato mediante un codice alfanumerico, unico per tutte le amministrazioni interessate. Tale codice viene attribuito dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL) in sede di acquisizione del contratto collettivo nell’archivio […]. La composizione del codice è definita secondo criteri stabiliti dal CNEL d’intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l’Istituto nazionale di previdenza sociale.”

Cosa vuol dire? In pratica, a partire dal febbraio 2022, nelle comunicazioni obbligatorie al Ministero del Lavoro e nelle denunce retributive mensili inviate all’INPS, il dato relativo al CCNL applicato al lavoratore deve essere indicato esclusivamente tramite il codice alfanumerico unico attribuito dal CNEL.

PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE?

Quella che può sembrare una semplice procedura amministrativa e burocratica – e tecnicamente lo è, di fatto – porta con sé in realtà un messaggio politico/ sindacale molto più incisivo, come si evince anche dalle parole del Presidente CNEL Treu:

“Un’unica banca dati che identifichi i contratti e li classifichi è una novità epocale per il nostro Paese. Vorremmo usare questo strumento nuovo per rendere pubblica la grande varietà di contratti ma soprattutto la disparità di applicazione di tutele e clausole. Più di un terzo dei CCNL depositati nell’Archivio CNEL, infatti, è sottoscritta da organizzazioni non rappresentate nel CNEL e copre pochissimi lavoratori. Il codice unico ci consente di fare un passo avanti storico perché permetterà di approfondire anche i contenuti di ogni contratto. Per la prima volta, e grazie all’unione delle banche dati, gli accordi che presentano elementi sospetti, d’accordo con INPS, li segnaleremo all’INL.”

Il codice unico dei CCNL, quindi, è uno strumento attraverso il quale si vuole non solo segnalare l’esistenza di un problema concreto, che si traduce nella diffusione di contratti di lavoro poco e per niente rappresentativi e poveri (se non completamente sprovvisti) di tutele e condizioni adeguate per i lavoratori. Un tema, questo, sottolineato con forza anche dal Presidente dell’INPS:

“Oggi i contratti maggiormente rappresentativi sono minoranza rispetto a quelli non rappresentativi. La conseguenza della proliferazione dei CCNL porta alla riduzione di salari e tutele.”

Utilizzando, quindi, in modo esclusivo il codice unico dei CCNL introdotto dal CNEL sarà possibile semplificare l’identificazione, annullando la presenza di lavoratori senza codice, e facilitare la lotta all’evasione contributiva.

COME FUNZIONA E COSA CAMBIA PER LE IMPRESE?

Abbiamo sottolineato l’importanza dell’introduzione di questo nuovo codice unico dei CCNL da parte del CNEL,

ricordando che si tratta, comunque, di un adempimento burocratico e amministrativo che le imprese, i consulenti del lavoro e i commercialisti dovranno predisporre. Vediamo, quindi, come funziona questo codice unico e cosa cambia per le imprese e per i professionisti. Tralasciando il periodo transitorio previsto fino al 31/01/2022, a partire dal mese di febbraio 2022 viene istituito un nuovo campo nel flusso UNIEMENS, ovvero l’insieme aggregato dei dati contributivi estrapolati dalle buste paga di ogni lavoratore e trasmesso mensilmente all’INPS. In questo campo verrà dunque riportato un codice alfanumerico di 4 caratteri che andrà a identificare il CCNL applicato dall’azienda, lo stesso utilizzato dal CNEL per identificare nei suoi archivi quello specifico CCNL.

Questa uniformità andrà di pari passo con quanto previsto per i modelli UNILAV – ossia le comunicazioni dei rapporti di lavoro ai vari centri per l’impiego – nei quali verrà inserito lo stesso codice unico CNEL per identificare i contratti di lavoro nazionali. Per approfondire, consigliamo la lettura della Circolare INPS. Si va dunque verso un’uniformità di comunicazioni su spinta dell’Organo Costituzionale, da tempo auspicata da più settori. Grazie a questo codice unico sarà più facile eseguire controlli sulla corretta applicazione dei CCNL ai lavoratori, ponendo quindi le basi per una verifica puntuale ed estesa di quali siano i contratti più diffusi e sostenuti dalle sigle maggiormente rappresentative e quali invece siano solo il frutto di accordi minori, volti a favorire unicamente il dumping contrattuale.

IL SETTORE PULIZIA/MULTISERVIZI

Per quanto riguarda il contratto di nostra competenza, ovvero il CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti Servizi di Pulizia e Servizi Integrati/Multiservizi, il codice identifico passerà da 119 a K511.

Il settore Pulizia/Multiservizi non è, purtroppo, estraneo al problema dei contratti pirata; il CNEL accoglie nel suo archivio al macrosettore “Aziende di Servizi (aziende elettriche, gas e acqua, telecomunicazioni, pulizia facility management servizi integrati, coni servizi e federazioni sportive – cod. k)”, in cui ricade anche il nostro settore, 45 CCNL. 32 di questi 45 riguardano il settore “Servizi Ambientali e Pulizie e Multiservizi”, ma solo 5 sono stati sottoscritti dalle confederazioni sindacali che fanno capo a CGIL, CISL e UIL. Stiamo parlando di contratti che coinvolgono quasi 600.000 lavoratori del comparto, di cui circa il 96% assunti con 3 CCNL sottoscritti da rappresentanze sindacali facenti capo alle confederazioni CGIL, CISL e UIL, mentre il restante 4% è distribuito tra 26 differenti contratti. Un’ulteriore dimostrazione di quanto poco rappresentativi siano decine di contratti, evidentemente impiegati solo per fornire ai lavoratori minori tutele e retribuzioni e che per questo andrebbero contrastati con forza.

UN BUON INIZIO, MA NON BASTA

Al momento non abbiamo ulteriori elementi di valutazione, essendo stato solo annunciato e non ancora attivo, ma le premesse sono molto positive e sicuramente vanno nella direzione che abbiamo più volte auspicato e indicato con forza, ma speriamo che non ci si fermi qui. I CCNL pirata, ovvero quelli poco o per niente rappresentativi, siglati e utilizzati per eludere gli standard retributivi e di welfare tipici dei contratti virtuosi, continuano a rappresentare una minaccia al benessere dei lavoratori e creano un humus fertile per le disuguaglianze sociali ed economiche tra pari e penalizzano quelle imprese virtuose che partecipando a bandi di gara possono risultare perdenti a causa di chi riporta offerte economiche più basse.

Per questo, attendiamo con ansia le prossime “mosse” da parte del CNEL, che a nostro avviso dovrebbero comprendere anche un sistema capace di impedire l’invio dei flussi UNIEMENS non in linea con i CCNL considerati non più validi, in quanto non presenti negli archivi CNEL. Un sistema siffatto esporrebbe le aziende davanti all’enorme problema di non poter comunicare i propri dati mensili all’INPS – generando, a cascata, tutte le irregolarità del caso, prima fra tutte quella di esibire un DURC negativo – e spingendole verso l’applicazione di CCNL maggiormente rappresentativi. Siamo fiduciosi, ma restiamo vigili. Lo dobbiamo ai lavoratori.

Cosa prevede il PNRR sulla sanità in Italia

La Pandemia ha sottolineato l’importantissimo ruolo del Servizio Sanitario Nazionale, che ha retto molto bene all’onda d’urto di un evento di proporzioni enormi, ma ne ha anche evidenziato i limiti e le vulnerabilità.

Per questo motivo, il PNRR elaborato dal Governo ha predisposto l’investimento di 15,63 miliardi di euro nel settore sanità, indicati nella Missione 6, dove si legge quanto segue:

“la Pandemia ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di naturastrutturale, che in prospettiva potrebbero essere aggravati dall’accresciuta domanda di cure derivante dalle tendenze demografiche, epidemiologiche e sociali in atto.”

Vediamo insieme cosa prevede il PNRR sulla sanità in Italia e come si intende sfruttare le risorse messe a disposizione.

IN QUESTO ARTICOLO

• Le criticità del SSN

• Le due componenti della Missione Salute del PNRR

• Reti di prossimità

• Innovazione

• Il ruolo dei Fondi di assistenza sanitaria

LE CRITICITÀ DEL SSN

Come accennato nell’introduzione, la Pandemia ha messo in evidenza i limiti e le criticità del SSN, sottolineate anche all’interno del documento del PNRR.

In particolare, si segnalano le seguenti difficoltà sulle quali intervenire:

• sono presenti significative disparità territoriali nell’erogazione deiservizi, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio; • un’inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali; • tempi di attesa elevati per l’erogazione di alcune prestazioni; • una scarsa capacità di conseguire sinergie nella definizione delle strategie di risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari.

A tutto questo si aggiunge l’importanza, emersa in modo ancora più netto in questi lunghi e complessi mesi di Pandemia, di un adeguato sfruttamento delle tecnologie più avanzate, elevate competenze digitali, professionali e manageriali, nuovi processi per l’erogazione delle prestazioni e delle cure e un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema.

LE DUE COMPONENTI DELLA MISSIONE SALUTE DEL PNRR

Tenuto conto delle criticità appena elencate, il Governo ha strutturato la Missione 6 del PNRR dedicata, come visto, alla Salute, su due aspetti considerati prioritari:

• reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale; • innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale.

Vediamo più nel dettaglio cosa prevede il PNRR in relazione a queste due componenti da valorizzare e potenziare.

RETI DI PROSSIMITÀ

La missione M6C1 è dedicata interamente alle Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.

Gli obiettivi indicati nel PNRR sono i seguenti:

• potenziare il SSN, allineando i servizi ai bisogni delle comunità e dei pazienti, anche alla luce delle criticità emerse durante l’emergenza pandemica; • rafforzare le strutture e i servizi sanitari di prossimità e i servizi domiciliari; • sviluppare la telemedicina e superare la frammentazione e la mancanza di omogeneità dei servizi sanitari offerti sul territorio; • sviluppare soluzioni di telemedicina avanzate a sostegno dell’assistenza domiciliare.

All’interno di questa missione si fa riferimento ad alcuni investimenti che si intende realizzare, che elenchiamo di seguito:

• Case della Comunità e presa in carico della persona: si tratta di una struttura fisica in cui opererà un team multidisciplinare dimedici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute,e potrà ospitare anche assistenti sociali; • casa come primo luogo di cura e telemedicina, l’investimento più corposo nell’ambito della Salute nel PNRR; • rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità): questi ultimi sono strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve, destinate a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/ bassa intensità clinica e per degenze di breve durata.

Per realizzare questi obiettivi sono stati previsti 7 miliardi di euro, così ripartiti.

QUADRO DELLE MISURE E DELLE RISORSE (MILIARDI DI EURO):

7,00 Mld

Totale

Ambiti di intervento/Misure

Riforma 1: Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria e rete nazionale della salute, ambiente e clima

Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona

Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina

Investimento 1.3: Rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità)

Totale

2,00

4,00

1,00

INNOVAZIONE

La missione M6C2 è dedicata a innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, e persegue i seguenti obiettivi generali:

• sviluppare una sanità pubblica che valorizzi gli investimenti nel sistema salute in termini di risorse umane, digitali, strutturali, strumentali e tecnologici; • rafforzare la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario; • potenziare e innovare la struttura tecnologica e digitale del SSN a livello Centrale e Regionale, al fine di garantire un’evoluzione significativa delle modalità di assistenza sanitaria, migliorando la qualità e la tempestività delle cure, valorizzando il ruolo del paziente come parte attiva del processo clinico-assistenziale e garantendo una maggiore capacità di governance e programmazione sanitaria guidata dall’analisi dei dati, nel pieno rispetto della sicurezza e della tutela dei dati e delle informazioni.

Gli investimenti previsti da questa sezione si dividono in due blocchi:

1.

Aggiornamento tecnologico e digitale: 1. Riorganizzare la rete degli IRCCS, gli Istituti di

Ricovero eCura a Carattere Scientifico. 2. Ammodernamento del parco tecnologico e

digitale ospedaliero. 3. Verso un ospedale sicuro e sostenibile, ovvero un miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica. 4. Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e deglistrumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione, attraverso il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e il rafforzamento del NuovoSistema

Informativo Sanitario (NSIS), ovvero dell’infrastruttura e degli strumenti di analisi del Ministero della salute per il monitoraggio dei LEA e la programmazionedi servizi di assistenza sanitaria alla popolazione che sianoin linea con i bisogni, l’evoluzione della struttura demografica della popolazione, i trend e il quadro epidemiologico.

2.

Formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico: 1. Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN. 2. Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario.

Per la realizzazione di questi obiettivi è prevista l’erogazione di 8,63 miliardi di euro, così ripartiti.

QUADRO DELLE MISURE E DELLE RISORSE (MILIARDI DI EURO):

Ambiti di intervento/Misure Totale

8,63 Mld

Totale

Riforma 1: Riorganizzare la rete degli IRCCS

1. Aggiornamento tecnologico e digitale

Investimento 1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero

Investimento 1.2: Verso un ospedale sicuro e sostenibile

Investimento 1.3: Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione

2. Formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico

Investimento 2.1: Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN

Investimento 2.2: Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario 7,36

4,05

1,64

1,67

1,26

0,52

0,74

IL RUOLO DEI FONDI DI ASSISTENZA SANITARIA

Come abbiamo visto, il PNRR prevede uno stanziamento totale di 15,6 miliardi di euro di risorse aggiuntive da destinare al SSN.

Si tratta di una cifra, in assoluto, importante, ma che arriva dopo oltre un decennio nel quale il rapporto tra stanziamenti per il SSN e popolazione e/o PIL è rimasto stabile quando non è diminuito.

15,6 miliardi come finanziamento “una tantum” rappresentano il 10% della spesa annuale per il Servizio Sanitario Nazionale, pari a 151 miliardi di spesa corrente; a questa cifra si sommano altri 45 miliardi di spesa privata dei cittadini (out of pocket).

Insomma, l’innegabile importante investimento del PNRR verso la sanità pubblica può apparire inadeguato se inserito all’interno di un quadro più ampio.

I fondi sanitari integrativi come il Fondo ASIM, dal canto loro, possono contribuire agli obiettivi posti al SSN dal PNRR, in particolare per quello che riguarda il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e adeguando anche i propri canali di erogazione a quelli che sono stati, a oggi, rilevati come determinati: la medicina di prossimità e la telemedicina.

È online la nuova Pagina dedicata al Piano sanitario

Noi di Fondo ASIM, al fine di permettere a tutti gli iscritti di individuare in modo semplice e veloce le prestazioni di cui hanno bisogno, abbiamo sviluppato una nuova pagina dedicata al Piano sanitario con due modalità di ricerca: “per prestazione” e “per macro area”.

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