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MARZO 2019

Parrocchia S. Margherita

Diocesi di Milano • 22032 Albese con Cassano (CO) • Via V. Veneto, 2 • tel. e fax 031.426023 • www.oratorioalbese.org

Bollettino Parrocchiale La Parola di Dio DAL LIBRO DEL SIRACIDE (25, 1- 6) «Di tre cose si compiace l’anima mia, ed esse sono gradite al Signore e agli uomini: concordia di fratelli, amicizia tra vicini, moglie e marito che vivono in piena armonia. Tre tipi di persone detesta l’anima mia, la loro vita è per me un grande orrore: il povero superbo, il ricco bugiardo, il vecchio adultero privo di senno. Se non hai raccolto in gioventù, che cosa vuoi trovare nella vecchiaia? Quanto s’addice il giudicare ai capelli bianchi e agli anziani il saper dare consigli! Quanto s’addice la sapienza agli anziani, il discernimento e il consiglio alle persone onorate! Corona dei vecchi è un’esperienza molteplice, loro vanto è temere il Signore.»

La parola dell’Arcivescovo SCARPE NUOVE Le scarpe, come forse sapete, servono per camminare. Con le scarpe si può camminare senza bagnarsi i piedi anche se piove, senza ferirsi anche quando per strada ci sono sassi appuntiti. È normale che a un certo punto un ragazzo senta le scarpe strette: significa che sta crescendo. Sarà necessario provvedere a cambiare le scarpe perché il giovanotto possa continuare il suo cammino e anzi correre verso la méta.

Per l’oratorio succede qualche cosa di simile, come è già successo nella sua storia. Sono cambiati i tempi, come si dice; sono diverse le famiglie e diversi i ragazzi. L’oratorio quindi si è adattato alle nuove esigenze, ha cercato di accogliere le richieste, di essere attento alle aspettative di famiglie e ragazzi per continuare ad aiutare il cammino di ragazzi e adolescenti nel loro diventare grandi e rispondere alla loro vocazione. Gli adattamenti si sono fatti un po’ per volta: gli spazi sono più moderni e più sicuri, gli oratori sono più attenti alle esigenze, educatori e animatori hanno fatto corsi per prepararsi a nuovi compiti e affrontare nuove problematiche. Ci sono però momenti in cui si deve mettere mano all’impresa un po’ più impegnativa e complessa di un ripensamento complessivo della proposta educativa dell’oratorio, del suo funzionamento, delle attenzioni per offrire un ambiente sicuro, sereno, di vero aiuto per l’educazione cristiana di ragazzi e adolescenti, per la scelta personale di fede e per l’inserimento costruttivo nella comunità cristiana. In questo cambiamento d’epoca sembra necessario fermarsi un poco per riflettere, discernere e orientare il processo di dare futuro agli oratori della nostra Diocesi. All’impresa coraggiosa non bastano gli specialisti, non servono i nostalgici e i lamentosi, non si possono invitare quelli che l’oratorio non san-

no neppure dove sia, né quelli che lo scambiano per un campo di calcio. Perciò sono chiamati a dare il loro contributo tutti coloro che condividono la vita e la missione delle comunità cristiane del territorio e sono disponibili a dedicarsi a disegnarne il futuro. Incoraggio perciò tutte le comunità cristiane a partecipare con impegno, intelligenza, lungimiranza, critica costruttiva, alla riflessione condivisa sugli oratori, dal titolo Oratorio 2020, secondo le indicazioni che la Fom si fa carico di fornire e di raccogliere. È venuto il momento di cercare un paio di scarpe nuove: abbiamo infatti un lungo cammino da percorrere e vorremmo essere attrezzati perché lo slancio non si stanchi e la gioia non si spenga, ma piuttosto cresca lungo il cammino il nostro vigore. Buon lavoro! Buon cammino!

Mario Delpini

ORATORIO 2020: È INIZIATA LA FASE 2

Link per approfondimenti sul sito internet della FOM


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CHIESA CATTOLICA

Parrocchia S. Margherita, Albese con Cassano - Bollettino Parrocchiale: MARZO 2019

Il fidanzamento

Tempo indispensabile nella preparazione al matrimonio UN MOMENTO IMPORTANTE NELLA CRESCITA DELLA COPPIA

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el nostro tempo il fidanzamento è un momento dai contorni molto sfumati, privo di un’identità precisa. Eppure senza di esso risultano offuscate sia l’esperienza della crescita nella relazione affettiva sia la stessa scelta matrimoniale. Il fidanzamento rispetto al primo passo dell’innamoramento dice l’orientamento a camminare vero la maturità del dono di sé e la consacrazione dell’amore nel legame matrimoniale, mentre rispetto al matrimonio rappresenta un tempo di verifica vocazionale e di maturazione verso l’assunzione di impegnative responsabilità. Anche la Chiesa deve recuperare l’attenzione al periodo del fidanzamento.

La Parola del Parroco Cari Parrocchiani, innanzitutto vi auguro una buona Quaresima! Il colore liturgico di questo tempo forte, il viola o morello, ci richiama a un cammino di penitenza, di rinunce, di fioretti per avere più tempo per Dio e quindi per noi come suoi figli nella preghiera e nella meditazione della sua Parola e per purificarci e rafforzarci contro le pigrizie, le cattive abitudini, il dominio del superfluo, la sudditanza alle mode e alle tentazioni del diavolo. Vi ricordo che in quaresima è d’obbligo il magro di venerdì e il digiuno almeno il primo venerdì di quaresima e il Venerdì Santo. Vi invito a partecipare ai vespri delle domeniche di

L’abolizione del fidanzamento determina una pericolosa confusione tra il dato dello “star bene insieme”, considerato già elemento esaustivo della relazione, e la scelta del matrimonio, ritenuta solo una scontata conseguenza dello star bene insieme. Il pericolo aumenta dato che la nostra cultura spinge i giovani a guardare alla famiglia per lo più come spazio di soddisfazione personale, di tranquillità e sempre meno come ambito di impegno e responsabilità. Essi ricercano la relazione affettiva gratificante e pur idealizzando il matrimonio non riescono a sostenere la relazione prolungata nel tempo e a comprenderne l’insostituibile ruolo “sociale”. FIDANZAMENTO E SESSUALITÀ Un fattore che si rivela deresponsabilizzante è la diffusione dei rapporti sessuali extra coniugali (prima e dopo il matrimonio). In tal modo si è radicata la dissociazione tra l’esercizio della sessualità e il matrimonio.

quaresima e alla Via Crucis e ad aderire alle iniziative della quaresima di fraternità. Vi auguro una Santa Pasqua: il Triduo pasquale con la Veglia di Risurrezione è il centro e il fulcro dell’anno liturgico e la sorgente di ogni celebrazione. Vi ricordo il terzo precetto generale della Chiesa: confessarsi almeno (e non solo) una volta l’anno e comunicarsi a Pasqua (non solo). Vi auguro un buon cammino di santità. AD ALBESE DA DIECI ANNI Quest’anno ricorre il decennio del mio ministero ad Albese: lo Spirito Santo, attraverso il discernimento dell’Arcivescovo, mi ha voluto come vostro pastore ed ho cercato di agire

Gli stessi significati iscritti nell’atto genitale (unione e procreazione) vengono sistematicamente esclusi e l’amore inteso come relazione sessuale gratificante deve essere “protetto” dal pericolo di contagi e soprattutto dal rischio-gravidanza. Il legame tra amore, matrimonio e famiglia è spezzato. Molti giovani comprendono questa frantumazione dell’esperienza affettiva, e di ciò soffrono, ma non sanno come uscirne. UN CAMMINO DI MATURAZIONE L’esperienza affettiva e l’innamoramento tra un giovane e una giovane avviano dei processi profondi di cambiamento attraverso cui le persone crescono e portano a maturazione l’esperienza dell’amore. In primo luogo si scopre e si sperimenta in tutta la sua portata la verità per cui la persona non può realizzarsi pienamente se non nel dono sincero di sé. “L’uomo non può vivere senza amore”. La conoscenza dell’altro, in secondo luogo, apre e dilata la singola esisten-

secondo il Codice di Diritto Canonico che vuole il parroco colui che «insegna, guida e santifica» il gregge a lui affidato. Il parroco partecipa del carisma del discernimento proprio dell’episcopato e che il vescovo estende ai sacerdoti da lui ordinati. Perché questo carisma sia di aiuto alla vita spirituale occorre che da parte vostra ci sia più docilità e più obbedienza altrimenti si corre il rischio di perdere la fede come il card. Martini sintetizzava nella frase: «siamo tutti a rischio (di perdere la fede)». Troppo spesso ho subito la diffidenza, la disobbedienza e il tentativo di insegnarmi a fare il parroco! Questo mi è stato insegnato nei nove anni di Seminario e dalla grazia dello Spirito Santo ricevuto nell’ordinazione.


Parrocchia S. Margherita, Albese con Cassano - Bollettino Parrocchiale: MARZO 2019

za nella prospettiva della comunione e della formazione di una comunità di persone. In terzo luogo la conoscenza più profonda di sé, dell’altro e del progetto divino porta alla consapevolezza di essere benedetti da Dio e di essere chiamati a formare una famiglia dove possa esprimersi in tutta la sua ampiezza la promessa di amore fedele e fecondo che è già presente in germoglio sin dal primo incrociarsi degli sguardi e intrecciarsi delle mani. Ecco gli elementi essenziali che debbono caratterizzare il cammino dei fidanzati cristiani: maturazione nella fede, nell’assunzione delle responsabilità e nella formazione ai valori del matrimonio. UN TEMPO DI MATURAZIONE NELLA FEDE Il fidanzamento è un tempo di rivelazione dell’uno all’altro, di rivelazione del progetto di Dio e di approfondimento della rivelazione di Dio all’umanità. Il profeta Osea ci aiuta a comprendere la pedagogia di Dio verso il suo popolo: “Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore” (Os 2,21-22). Il fidanzamento si inserisce quin-

Ringrazio Dio perché mi ha fatto giungere al mio 70 anno d’età e per alcune grazie ricevute tra le quali la prima messa del nostro don Michele: dopo un religioso, un diacono permanente, una suora di clausura desideravo tanto una vocazione sacerdotale e Dio mi ha esaudito proprio ad Albese. Ringrazio Dio perché mi ha dato la forza di portare la fatica del ministero sacerdotale, per la lucidità con cui guardare alle situazioni: un medico deve guardare molto bene la ferita per scegliere la cura giusta. Lo ringrazio per il dono continuo della speranza per la quale spero di ricevere un giorno il premio dei servitori fedeli e, come ogni buon parroco, prego e spero che tutti voi, cari parrocchiani, possiate giungere alla gloria del paradiso.

di nel tema dell’alleanza tra Dio e il suo popolo, e nello stesso tempo l’esperienza umana del fidanzamento trae dal tema biblico dell’alleanza i suoi significati e i suoi obiettivi. La promessa di alleanza presuppone la scelta reciproca, l’esclusività del legame, la fedeltà assoluta, il comune impegno per realizzare un progetto di amore e di bene. Il fidanzamento, come attesa dell’unione con il Signore quando finalmente lo vedremo faccia a faccia (cfr 1Cor 13,12), rappresenta una condizione permanente dei cristiani, pellegrini su questa terra. Anche gli sposi quindi, pur avendo superato con il matrimonio lo stadio temporale del fidanzamento, restano in attesa delle “nozze dell’Agnello” (Ap 19,9). UN TEMPO DI RESPONSABILITÀ Il fidanzamento quindi non può essere ridotto a semplici verifiche sentimentali e psicologiche né alla corsa verso il matrimonio e tutto ciò che esso comporta: casa, mobili, pranzo, invitati. Per i cristiani il fidanzamento è la condizione per crescere nell’alleanza e nell’unione con Cristo: entrambi debbono crescere nella misura dell’amore di Cristo. SPECIFICA FORMAZIONE IN ORDINE AI COMPITI DELLA FAMIGLIA I fidanzati sono chiamati a formare

LA NOSTRA BELLA CHIESA NON È UN VESPASIANO L’imperatore di Roma Vespasiano (69-79 d. C.), per ovviare all’indecenza delle strade di Roma lordate dall’urina e al conseguente lezzo, volle i gabinetti pubblici che presero poi il suo nome: “vespasiani” e che durarono fino al secolo XX. Purtroppo, oggi, nel XXI secolo, devo rammaricarmi perché la nostra bella chiesa parrocchiale è diventata un vespasiano a cielo aperto: sul fianco, ma anche sulla facciata, infatti, reca numerosi segni delle “pisciate” dei nostri “amici cani”, ma anche di bipedi, soprattutto d’estate, quando si abbonda con la birra, con relativa puzza. Questo è segno di grande maleducazione ma innanzitutto dice la perdita del senso

CHIESA CATTOLICA

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una famiglia in grado di assumersi e di realizzare i molteplici compiti a lei affidati (Familiaris consorzio nn17-64). Nell’ambito della formazione di una comunità di persone occorre aiutare i giovani a creare una base solida al dialogo e alla comunicazione di coppia che li sostenga in tutte le fasi della vita coniugale. I fidanzati vanno aiutati a superare la tentazione della chiusura intimistica. Il compito di essere collaboratori di Dio nella generazione ed educazione dei figli esige dai fidanzati il riconoscimento e il rispetto, fin dall’inizio del loro rapporto affettivo, del valore unitivo e procreativo dell’atto sessuale, per vivere un cammino di castità. Con il matrimonio i fidanzati daranno vita alla famiglia e quindi a un preciso soggetto sociale, con compiti ben precisi. La partecipazione alla vita sociale non si improvvisa. Occorre invertire la tendenza alla privatizzazione del vissuto familiare che arriva a contrapporre bene privato e bene pubblico. Infine la celebrazione del matrimonio, sacramento di Cristo e della Chiesa, rende gli sposi soggetti responsabili della vita ecclesiale. I fidanzati devono prepararsi a diventare “Chiesa domestica”, ad assumere il “ruolo di servizio ministeriale” che compete loro.

don Michele Aramini

del sacro: la chiesa è luogo sacro perché consacrata a Dio! E la perdita del senso del mistero dice anche la profanazione del luogo di culto come casa di Dio e dei cristiani: è pertanto peccato mortale. Cari padroni dei nostri “amici cani”: date loro una pianta per i loro bisogni oppure fategliela fare sul muro di casa vostra. P.S. Ultimamente, più volte, il passaggio davanti alla chiesa è stato insozzato anche con escrementi solidi dei nostri “amici cani” che i loro padroni si sono guardati bene dal raccogliere: questo è un ulteriore segno del degrado e della maleducazione di molti amici dei cani, della loro mancanza di rispetto di Dio e dei loro fratelli cristiani. E anche questo è peccato!

don PieroAntonio


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ORATORIO 2020

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L’Assemblea che ha “acceso” il futuro

Sabato 9 febbraio a Bollate si è chiusa la parte del percorso Oratorio 2020 che ha raccolto parole, proposte e idee per la fase successiva

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tiamo progettando l’oratorio del futuro. Le basi ci sono tutte, dopo aver vissuto insieme l’Assemblea degli Oratori di sabato 9 febbraio a Bollate. Più di mille delegati provenienti da oltre trecento oratori diversi provenienti da tutto il territorio diocesano si sono messi in gioco nelle due sessioni dell’Assemblea, quella del mattino che ha raggiunto il “tutto esaurito” con più di seicento partecipanti, e quella del pomeriggio che non è stata da meno, con i suoi circa quattrocento iscritti: tutti presenti per collaborare alla ricerca di quelle parole e di quelle attività che possono segnare il prossimo decennio dell’oratorio ambrosiano.

Si è conclusa così la prima fase del percorso ORATORIO 2020: QUALI ORATORI PER FARE ORATORIO. Se ne apre una nuova, in cui tutto quanto emerso dall’Assemblea sarà rielaborato in vista del nuovo Anno oratoriano 2019-2020. Molti delegati hanno portato con sé speranze di rinnovamento, preoccupazioni e idee per creare un ambiente oratoriano adatto ad affrontare le nuove sfide proposte dalla contemporaneità. Sacerdoti, educatori, suore, allenatori, animatori, collaboratori provenienti da scenari differenti si sono radunati per rinnovare i propri oratori in vista del cambiamento che ormai è dettato dall’esterno, così come ha spiegato don Mario Antonelli, Vicario per l’educazione e la cele-

brazione della fede, durante l’intervento ad apertura dell’assemblea. LE SCARPE E LE TANE Usando due immagini, le scarpe e le tane, il Vicario episcopale, a cui si riferisce la Pastorale giovanile diocesana, ricorda che crescendo le scarpe iniziano a stare strette (N.d.R.: il riferimento è al messaggio che l’arcivescovo ha scritto in occasione dell’apertura del percorso ORATORIO 2020 di cui un estratto è pubblicato in prima pagina): «e così anche l’oratorio evolvendosi ha bisogno di cambiare ed adattarsi, non cadendo però nella tentazione di voler applicare schemi preimpostati, facili ma non sempre applicabili. Se trovare le scarpe della misura giusta non è possibile, sembrerebbe meglio camminare scalzi, per proseguire spediti sulla via del “pellegrinaggio” che è la vita stessa degli oratori. Camminare per non nascondersi in quelle tane sicure, che isolano dal mondo e fanno evitare il confronto con la realtà che muta; bisogna infatti prendere parte al cambiamento per non esserne sopraffatti». I LAVORI DELL’ASSEMBLEA Aperta ufficialmente l’Assemblea, i partecipanti si sono rimboccati le maniche riunendosi attorno a tavoli tematici per discutere e confrontarsi riguardo a venti diversi argomenti che vanno a toccare nel profondo le realtà oratoriane ambrosiane. Sono emerse le originalità dei vari oratori e la collaborazione dei delegati ha permesso di delineare una strada da intraprendere verso l’avvenire, in cui tanti oratori si uniscono per progettare l’oratorio del futuro. Ai tavoli, i partecipanti hanno continuato un lavoro già iniziato nelle parrocchie di provenienza. Le parole, spiegate e commentate da ogni delegato nei gruppi, e le attività, abbozzate nei lavori, saranno il punto di partenza per scrivere progetti per l’oratorio del prossimo decennio, a

partire dal prossimo anno oratoriano 2019-2020 che sarà interamente dedicato a ORATORIO 2020. Lo ha ribadito, fin dall’inizio, don Mario Antonelli: «questo evento ha segnato solamene l’inizio del pellegrinaggio che ogni parrocchia è chiamata a intraprendere». Siamo tutti soddisfatti e anche positivamente “spiazzati” dalla grossa affluenza: «Questo testimonia la voglia di esserci, di essere protagonisti dei nostri oratori; è la conferma che gli oratori sono vivi e proiettati verso il futuro», commenta don Stefano Guidi, direttore della Fom. L’arcivescovo Mario Delpini è stato accolto molto calorosamente. La sua presenza non era prevista, ma vista la confluenza di molti anche nella sessione pomeridiana, non ha voluto mancare a dare il suo contributo, presiedendo la preghiera conclusiva. L’Arcivescovo ha parlato ai presenti offrendo una nuova immagine: la scintilla. Questa scintilla che è stata accesa durante il confronto e che ora deve essere portata alle proprie comunità come se fosse un mandato. “La missione della scintilla” è il compito che è stato affidato a tutti i delegati presenti. Anche mons. Agnesi ha espresso il desiderio che alla chiusura dell’assemblea ogni oratorio possa portare a casa un bagaglio arricchito di esperienza e consapevolezza, che aiuti ad affrontare le nuove sfide con uno stile unico e cristiano. L’Assemblea degli oratori ha radunato gli oratori ambrosiani, che hanno manifestato la loro voglia di mettersi in gioco per definire un orizzonte comune verso la creazione di un nuovo futuro, in cui tutti i membri della comunità, a partire dai più piccoli, saranno chiamati ad essere ancora il cuore vivo e pulsante di ciascuno dei nostri 1000 oratori. Testo estratto da un articolo pubblicato sul sito internet della Pastorale Giovanile della diocesi ambrosiana


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PREFERISCO IL PARADISO

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San Paolo della Croce P

aolo “della Croce”, al secolo Paolo Danei, nacque a Ovada (Alessandria) il 3 gennaio 1694 da una famiglia di commercianti. I suoi genitori, Luca e Anna Maria, ebbero quindici figli, dei quali ne sopravvissero solo sei, e da loro imparò a mantenere la serenità e a ad infonderla intorno a sé. In famiglia crebbe imparando ad essere forte e perseverante e, quasi ventenne, ebbe una intensa esperienza interiore di Dio come amore e misericordia che gli fece vedere in modo totalmente nuovo la sua vita. Cominciò così in lui una profonda trasformazione interiore con il desiderio di offrire la sua vita per la fede. Pensò allora di arruolarsi nell’esercito che la Repubblica di Venezia stava reclutando per una guerra contro i turchi, secondo l’invito di papa Clemente XI nel 1715. Prima di partire comprese però come non fosse quella la sua vocazione nella Chiesa e tornò in famiglia, che nel frattempo si era trasferita a Castellazzo. Un giorno si vide misticamente vestito di un abito nero con una croce bianca all’altezza del petto e il nome di Gesù in lettere bianche e comprese la chiamata a fondare una congregazione centrata sulla memoria della Passione di Cristo, vista come “la più grande e stupenda opera del divino amore”, per la quale rinunciò a un’eredità offertagli da uno zio sacerdote e alla proposta di un conveniente matrimonio. Paolo non concepiva la Passione unicamente come la dolorosa e necessaria conseguenza per la riparazione del peccato ad opera di Nostro Signore, ma come massima espressione dell’amore di Dio per l’uomo. Si consigliò con il vescovo di Alessandria, Francesco Arborio di Gattinara, il quale convintosi della bontà della sua vocazione gli ordinò di ritirarsi per quaranta giorni nella chiesa di San Carlo di Castellazzo, di annotare le sue esperienze spirituali di quel periodo e di stendere una Regola per la futura congregazione.

Paolo obbedì e in quei giorni comprese come Gesù sia dono del Padre, e questa comprensione suscitò in lui l’impegno, espresso da un voto emesso anche dai suoi religiosi, di vivere la memoria di quanto Gesù ha fatto e patito per l’uomo, e di promuoverla fra la gente mediante la vita e l’apostolato. Non avendo ancora chiaro dove avrebbe potuto dare inizio alla congregazione cominciò ad annunciare l’amore di Dio rivelato nella Passione peregrinando per alcuni anni in varie zone dell’Italia centrale e meridionale. Nel 1727 fu ordinato sacerdote a Roma da papa Benedetto XIII, che già lo aveva incoraggiato a perseverare nella sua vocazione. Nel 1737 sul Monte Argentario (Grosseto) nacque una prima comunità passionista con la costruzione del primo convento, da lui chiamato “ritiro” per indicare la solitudine in cui i religiosi avrebbero dovuto vivere. Questo “ritiro” aveva lo scopo di favorire la preghiera e lo studio affinché diventare buoni predicatori e direttori spirituali. La Regola prevedeva, oltre una vita molto austera di preghiera, silenzio e penitenza, l’esercizio della carità, non solo materiale ma soprattutto spirituale, attraverso la predicazione alle popolazioni mediante le missioni. Il 15 maggio 1741 Benedetto XIV approvò una prima Regola del nuovo istituto e l’11 giugno Paolo con sei compagni fece la pubblica professione, assumendo il nome “della Croce” e cominciando a portare sul petto il segno distintivo della Passione, un cuore con il nome di Gesù sormontato da una croce. Negli anni successivi continuò il suo itinerario missionario percorrendo instancabilmente paesi e città dell’Italia settentrionale privilegiando la gente più bisognosa dal punto di vista religioso e spirituale, soprattutto quella confinata nelle zone malsane della Maremma, nelle piccole isole e

nelle campagne. Il suo servizio apostolico consisteva nella predicazione e nella direzione spirituale al maggior numero possibile di persone cercando di convincerle, anche le meno colte, a dedicarsi alla preghiera e alla meditazione. In tal modo era convinto di aiutarle a prendere maggior consapevolezza della propria dignità mediante la memoria dell’amore personale di Gesù per ognuna di loro. «È cosa eccellente e santissima pensare alla Passione del Salvatore e meditarla. Questo è il mezzo per arrivare all’unione con Dio» insegnava e nelle sue catechesi e, assieme alla carità fraterna, affermava l’importanza della costanza nella preghiera: «Non vi turbate per le aridità che provate nell’orazione, e anche delle distrazioni quando sono involontarie. È con questo mezzo che Dio purifica il cuore, affinché sia più disposto a unirsi più perfettamente al Sommo Bene. […] Soprattutto non lasciate mai l’orazione». Per ravvivarla, esortava a immaginarsi sul Calvario e a rivolgere ogni pensiero a Gesù crocifisso. Allo stesso modo consigliava di affrontare le Continua a pag. 6


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VITA PARROCCHIALE

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Il presepio della chiesa parrochiale

Festa di Sant’Agata Il 5 febbraio scorso nella nostra Parrocchia, come ogni anno, abbiamo festeggiato Sant’Agata, patrona delle donne.

Ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati a realizzare il presepio nella nostra Chiesa mettendo a disposizione il loro tempo, le loro capacità e la loro passione. Al gruppo precedente si sono aggiunte quest’anno altre persone che, condividendo la stessa passione, hanno contribuito nella realizzazione dello scenario nel quale ambientare la memoria della nascita di Nostro Signore: il risultato finale lo abbiamo tutti apprezzato in tutto il periodo natalizio. ◆

Buon 70° compleanno don PieroAntonio!

Il 26 gennaio la comunità parrocchiale ha organizzato una piccola festa a sorpresa per don PieroAntonio. Si ringraziano tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito al buon esito della serata. ◆

S. Paolo della Croce (continua da pag. 5) tentazioni, che «ci umiliano, ci istruiscono, ci purificano come l’oro nel fuoco» e «si vincono con l’umiltà e il santo timore di Dio; il demonio ha paura degli umili che diffidano di sé, li teme e li fugge». Amava chiamare la Madonna con il titolo di Regina dei martiri per la sua partecipazione ai dolori del Figlio e a Lei affidò la protezione dell’ordine. Nel 1769 papa Clemente XIV approvò definitivamente la Regola conferendo stabilità giuridica alla congregazione.

Nel 1771 Paolo della Croce fondò a Tarquinia, con la collaborazione di Madre Crocefissa Costantini, il primo monastero delle claustrali passioniste, una comunità di donne che vivevano il medesimo carisma della congregazione maschile. Da questa comunità nel 1815 si svilupparono, per opera della marchesa Maria Maddalena Frescobaldi Capponi, le Suore Passioniste di San Paolo della Croce, congregazione di vita apostolica, consacrata alla missione educativa, con particolare attenzione alle donne segnate da varie forme di violenza e di sfruttamento. Le due congregazioni crebbero fino ad arrivare a contare dodici “ritiri”

Dopo la Santa Messa, in oratorio c’è stato il pranzo nel salone del bar. Dal 2016 si organizza questo piacevole momento di convivialità e dialogo che riunisce le nostre donne, mamme e nonne per una giornata da trascorrere insieme allegramente. Trenta sono state le adesioni al pranzo con la partecipazione del nostro Parroco e di Don Giuseppe. Grazie alla preziosa collaborazione di molte volontarie abbiamo preparato il pranzo, abbondante e squisito. Nel pomeriggio c’è stata la tombolata, ricca di premi e di sorprese, anche questa offerta dalle organizzatrici e benefattrici, il cui ricavato è stato donato alla Parrocchia. Un sentito grazie a tutti con l’augurio di rivederci per l’anno prossimo con la speranza che, a questa bella festa, aderiscano anche numerose giovani donne e mamme: vi aspettiamo!

Le organizzatrici

con 176 religiosi e dopo la crisi del periodo napoleonico i passionisti cominciarono a espandersi in Italia e in Europa, attuando un intenso impegno missionario. Paolo della Croce morì a Roma il 18 ottobre 1775. Nel 1803 a Roma si chiusero i processi di canonizzazione e il 2 agosto 1852 si ebbe la beatificazione e il 29 giugno 1867 la canonizzazione. Durante la Settimana Santa meditare, come San Paolo della Croce, sull’infinito amore di Dio per ogni uomo non può che far bene alla nostra anima.

MaDe


VITA PARROCCHIALE

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Grazie Elena

I nuovi Chierichetti

Cara Elena, Vogliamo ringraziarti per tutto il bene che hai donato alla chiesa ed alla parrocchia, nel corso di questi anni di residenza ad Albese, tuo paese natale. Sei sempre stata disponibile a collaborare in maniera solerte alle varie iniziative e momenti significativi della vita della comunità. Sei stata custode fedele e generosa della casa di Dio e, ogni giorno, con dedizione ti impegnavi affinché fosse ben tenuta, pulita e decorosa. Svolgevi in silenzio il tuo servizio, senza ostentazioni, ma con grande amore, costanza e umiltà. L’esempio e l’impegno che tu hai lasciato sarà sempre da noi ricordato e auspichiamo che sia di stimolo per ciascuno di noi.

Domenica 3 marzo, durante la Santa Messa delle ore 10,30, quattro bambini sono stati ammessi nel gruppo dei chierichetti della Parrocchia, dopo aver ringraziato il Signore per la loro chiamata e avergli promesso impegno, dedizione e amore nello svolgere il loro servizio all’altare impegnandosi anche a mantenere un atteggiamento con-

sono al loro ministero, non solo nel servizio liturgico ma anche a casa, a scuola e in tutti gli altri ambiti della loro vita. Accogliamo quindi con gioia Daniele, Fabio, Giorgio e Mattia promettendo loro il nostro aiuto, il nostro sostegno e le nostre preghiere per il loro ministero e per la loro crescita spirituale. ◆

32) Brenna Piera di anni 77 33) Frigerio Enrico di anni 72 2019-1) Braga Luigino di anni 81 2) Vecchiè Bartolomeo di anni 75 3) Casati Elena di anni 84 4) De Luca Tommasina di anni 81 5) Molteni Gilda Giuseppina di anni 91 6) Visconti Anna di anni 95 7) Folcio Monica di anni 54 8) Tosatti Elisa di anni 85 9) Riboldi Bruna di anni 71

Candelora € 180,00 S. Agata € 680,00 Offerte per il presepe della chiesa parr. € 205,00 Offerteo per il tetto della chiesa € 135,00 Offerte per il tetto della casa parr. € 1.060,00 Bollettino € 1.080,00 Benedizioni Natalizie € 21,355, 00 Banco 3a Età € 1.200,00 Avvento di carità € 490,00 Infanzia Missionaria (salvadanai) € 245,00 Mattoni Oratorio: € 2150,00 Oratorio € 230,00 3ª DOMENICA DEL MESE (della generosità) 2018 - Settembre € 1.080,00 Ottobre € 660,00 Novembre € 767,00 2019 - Gennaio € 775,00 Febbraio € 990,00

Le tue amiche

ANAGRAFE BATTESIMI 2018-9) Trombetta Anna 10) Alcantara Viola Micol 11) Bonfanti Vittoria 12) Mazza Vittoria Maria 13) Valtolina Enea 2019-01) Gatti Giona 02) Senilunti Pietro 03) De Rose Nicolò Giuseppe MATRIMONI 2018-4) Leto Salvatore e Molteni Laura 5) Dervasi Roberto e Franchini Giovanna 6) Fontana Ivan e Parravicini Laura 7) Amodio Diego e Gramaglia Katiuscia 8) Ballabio Andrea e Mazzoleni Claudia DEFUNTI 2018-26) Ferloni Franco di anni 80 27) Beretta Carmela di anni 90 28) Di Gennaro Maria di anni 85 29) Nova Romilda di anni 98 30) Casartelli Luigi di anni 83 31) Noseda Silvio di anni 90

OFFERTE BATTESIMI MATRIMONI FUNERALI

€ 1.070,00 € 1.400,00 € 3.520,00

PARROCCHIA € 1.155,00 in m. di Molteni Giuseppina € 500,00 in m. di Molteni Giuseppina, per oratorio € 500,00 Festa dell'oratorio € 3.407,70 Calcio balilla umano € 410,00 Pro Loco € 100,00 Alpini € 155,00

AIUTO AI BISOGNOSI Per i poveri Elemosina

€ 915,00 € 1.606,00


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Parrocchia S. Margherita, Albese con Cassano - Bollettino Parrocchiale: MARZO 2019

Calendario Parrocchiale FEBBRAIO 2019 21 Giovedì, S. Rosario della famiglia parrocchiale. 26 Martedì, ore 15:00, ORA DI GUARDIA. MARZO 2019 10 1ª DOMENICA di QUARESIMA. 17 2ª DOMENICA di QUARESIMA. 19 Martedì, S. Giuseppe. Ore 20:45, S. Messa. 24 3ª DOMENICA di QUARESIMA. 25 Lunedì, Annunciazione del Signore. 26 Martedì, ore 15:00, ORA DI GUARDIA. Ore 20:45, S. Rosario della famiglia parrocchiale. 31 4ª DOMENICA di QUARESIMA. APRILE 2019 7 5ª DOMENICA di QUARESIMA. 13 Sabato, Durante il catechismo alle ore 14:30 i ragazzi/e visiteranno le Case di Riposo per gli auguri agli anziani e una preghiera insieme. 14 DOMENICA delle PALME Ore 10:15, in oratorio benedizione degli ulivi, poi processione alla Chiesa Parrocchiale per la S. Messa che apre la Settimana Santa, Ore 15:00, VIA CRUCIS A CEPP. 15 LUNEDÌ SANTO, ore 8:00, S. Messa. 16 MARTEDÌ SANTO, ore 8:00, S. Messa. 17 MERCOLEDÌ SANTO, ore 8:00, S. Messa. 18 GIOVEDÌ SANTO, ore 8:00, lodi. Ore 20:30 CELEBRAZIONE SOLENNE DELLA CENA DEL SIGNORE 19 VENERDÌ SANTO, ore 8:00, lodi. Ore 15:00, VIA CRUCIS. Ore 20:30, CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE. Bacio a Gesù Crocifisso.

20 SABATO SANTO: durante la giornata si consiglia una VISITA A GESÙ EUCARISTICO all’altare della riposizione e il BACIO a GESÙ CROCIFISSO. Ore 8:00, lodi. Ore 20:30, CELEBRAZIONE SOLENNE DELLA VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE GESÙ. 21 DOMENICA DI PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE. Auguri a tutti! CRISTO È RISORTO! ALLELUIA! Le S. Messe hanno orario domenicale. Ore 16:00, vespri solenni della domenica di Pasqua. 22 LUNEDÌ DELL’ANGELO dell’ottava di Pasqua. Le S. Messe hanno orario domenicale. 28 Domenica dell’Ottava di Pasqua, in Albis Depositis. 2ª di Pasqua, della Divina Misericordia. Ore 15:00, CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA E BENEDIZIONE EUCARISTICA. 30 Martedì, ore 15:00, ORA DI GUARDIA. MAGGIO 2019 5 Domenica, FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO. 28 Martedì, ore 15:00, ORA DI GUARDIA. GIUGNO 2018 2 Domenica, ASCENSIONE del SIGNORE. 9 Domenica di PENTECOSTE. SANTA CRESIMA. 16 Domenica, Solennità della SANTISSIMA TRINITÀ. PROFESSIONE DI FEDE. 20 Giovedì, S. Rosario della famiglia parrocchiale. 23 Domenica, Solennità del CORPUS DOMINI. S. PRIMA COMUNIONE. Ore 20:30, SOLENNE PROCESSIONE EUCARISTICA 24 Lunedì, Solennità della NATIVITÀ di S. GIOVANNI BATTISTA. 25 Martedì, ore 15:00, ORA DI GUARDIA. 28 Venerdì, SOLENNITÀ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ. 29 Sabato, SOLENNITÀ DEI SS. PIETRO E PAOLO. Ore 20:30, S. Messa a S. Pietro. LUGLIO 2018 5 Venerdì, festa liturgica di S. Margherita. Ore 20:30, PROCESSIONE IN ONORE DELLA SANTA PATRONA. 7 Domenica, FESTA PATRONALE DI S. MARGHERITA. 18 GIovedì, S. Rosario della famiglia parrocchiale. 21 Domenica, 3ª domenica di luglio: PELLEGRINAGGIO AL S. CROCIFISSO DI COMO E CELEBRAZIONE DELLA S. MESSA DELLE ORE 7:30. 26 Venerdì, festa dei santi Gioacchino e Anna, genitori della B.V. Maria e nonni di Gesù. Festa dei nonni: a loro vanno gli auguri più belli e affettuosi. 30 Martedì, ore 15:00, ORA DI GUARDIA.


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