dal
bocciolo
a cura di Lucia D’Ammacco Adamo e Gaetano D’Andola
al
fiore Paola Adamo
A cura di Lucia D’Ammacco Adamo e Gaetano D’Andola
dal
bocciolo
al
fiore Paola Adamo
Grafica e impaginazione: Angelo R. Todaro Taranto Tel. 099 7775843 web: www.angelotodaro.it e-mail: info@angelotodaro.it
Stampa: StampaSud S.p.A. Mottola (Ta) Tel. 099 8865382 web: www.stampa-sud.it e-mail: info@stampa-sud.it
DAL B O C C I O LO AL F I O R E
Prefazione
L
a documentazione fotografica ra-
e felice e, successivamente, meditare sulla
della fanciullezza di PAOLA ADAMO,
gore della bontà e sul quel veloce pro-
nella memoria di ciascheduno, quasi i
ed equilibrata. Elementi che “sono certa-
duna testimonianze e ricordi degli anni anni che, per dirla con il Leopardi, “sono,
perfetta empatia con i genitori, sul ful-
cesso di sviluppo di ragazza intelligente
tempi favolosi della sua vita”. (PEN-
mente un dono di grazia, ma nel con-
L’idea e la realizzazione, avvenute
integrazione tra la sua personalità in cre-
SIERI, CII)
senza alcuna previa intenzione, sono della Signora Lucia, la mamma di Paola.
In un intreccio di amore e di dolore,
tempo anche il risultato di una felice
scita e la eccezionale capacità educativa dei suoi genitori”. (Severino De Pieri)
“Senza questo sfondo – scriveva au-
ha voluto riprendere e assemblare le foto
torevolmente Don Pasquale Liberatore,
sua prematura dipartita e farne un
si spiegherebbe il volto limpido della
fosse non una patetica evocazione della
Da Paola a mamma Lucia e a papà Clau-
che ritraggono Paola dalla nascita alla
album, correlato di alcuni scritti, che
Postulatore Generale dei Salesiani – non
bimba, dell’adolescente, della giovane.
sua dilettissima figlia ma appassionata
dio il passaggio è obbligato: è l’intreccio –
il dono ricevuto.
scinderne sarebbe come smarrire la
espressione di gratitudine al Signore per Una tale raccolta non doveva rima-
nere nel cassetto, perché svelerà aspetti
inediti di Paola a quelli che l’hanno conosciuta e potrà essere una preziosa occa-
sione
per
quanti
la
conosceranno
fatto raro – di una triade unificata. Pre-
chiave di lettura... Sì, perché la storia di Paola è innanzitutto la storia di una educazione riuscita”.
Nella sequenza delle immagini che si
attraverso la presente pubblicazione.
snodano in pittoreschi e vivaci quadri
piccole e care cose di un’infanzia saggia
scenza, emerge la dolce e immanchevole
È bello rivedere i mille tasselli delle
d’assieme dall’infanzia alla prima adole-
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PAO L A ADAM O
serenità di Paola, la gioia di vedersi cre-
tomba ignuda”.
siva dei gesti e l’intensa giovialità del suo
lante biografia di Paola, ha scritto: “I1
Claudio e Lucia.
chiare, perciò Gesù l’ha trapiantata nel giar-
scere e di sentirsi fiorire, la letizia espan-
viso, illuminato dallo sguardo d’amore di
I sogni e le fantasie dell’infanzia, i
primi moti affettivi insorgenti nell’animo della fanciulla sembrano eclissarsi sul
fiore era troppo bello! Paola non poteva invec-
dino celeste”.
La seconda parte dell’album dive-
suo volto dolce e forte, in quell’ultima
nuto un libro, in seguito all’evolversi
poli (giugno 1978), dove Paola “era ormai
conferma il fascino e l’influsso determi-
foto scattata prima del suo viaggio a Na-
ad un passo dall’eternità”.
Ma quel bocciolo divenuto fiore
aperto e profumato non era destinato ad appassire in una “fredda morte ed una
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Adolfo L’Arco, autore di una bril-
provvidenziale del “fenomeno Paola”,
nante della sua testimonianza di vita che
ne fa “un eccellente utilissimo MODELLO e GUIDA, soprattutto per adolescenti e giovani”.
Gaetano D’Andola
La nascita
PAO L A ADAM O
24 ottobre 1963 Nascita
Paola nasce a Napoli nella clinica Posillipo.
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DAL B O C C I O LO AL F I O R E
Battezzata nel suo primo giorno di vita, si brinda con la Madrina zia Maria ed i parenti.
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PAO L A ADAM O
24 dicembre 1963 Paola a due mesi
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24 marzo 1964 Paola a cinque mesi
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PAO L A ADAM O
24 aprile 1964 Paola a sei mesi
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7 maggio 1964 Paola a sette mesi
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PAO L A ADAM O
Maggio 1964
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PAO L A ADAM O
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PAO L A ADAM O
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Il primo compleanno
PAO L A ADAM O
24 ottobre 1964 1° compleanno
Paola è festeggiata dai nonni materni…
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DAL B O C C I O LO AL F I O R E
… e da mamma e papà.
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PAO L A ADAM O
Giorno del 1째 compleanno: le foto ufficiali
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DAL B O C C I O LO AL F I O R E
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PAO L A ADAM O
Marzo 1965
Nella villa “Peritato“ di Taranto. A passeggio con papà
Nel balcone di casa a Taranto in via Leonida
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Luglio 1965
A Trieste con la cuginetta Claudia.
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PAO L A ADAM O
Settembre 1965
Paola al Circo accarezza il leoncino.
In basso: disegni di Paola sul Circo, realizzati nel 1970 e 1973.
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DAL B O C C I O LO AL F I O R E
Napoli Pasqua 1967
Paola con nonna Titina, con zia Maria, con le cuginette Claudia e Giulia.
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PAO L A ADAM O
24 ottobre 1965
Paola con papĂ e mamma nella pineta e vicino al mare di San Vito, Taranto.
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24 ottobre 1965 2째 compleanno
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Luglio 1966
Paola al mare di San Vito.
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Sul balcone di casa a Taranto in via Leonida.
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Agosto 1966
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Ottobre 1966
Sul balcone di casa.
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21 ottobre 1966 Taranto
Inaugurazione del Chiosco-Bar Pagoda. progettato da Claudio, nella villa Peritato alla presenza del Sindaco.
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PAO L A ADAM O
24 ottobre 1966 3° compleanno di Paola
Festeggia con papĂ , mamma, ed i parenti.
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PAO L A ADAM O
Dicembre 1966 Napoli
Paola con zio Nino.
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Maggio 1967 Napoli
Paola con zio Nino ai giardini.
Paola guarda il suo papĂ .
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PAO L A ADAM O
Dal 1967 al 1969 Carnevale a Taranto
Gennaio 1967. Paola vestita da fatina.
Febbraio 1969. Paola vestita da torero.
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Dal 1971 al 1973. Carnevale a Taranto
Febbraio 1971. Scuola Lucchese: Paola vestita da damina dell’800.
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Marzo 1973. Scuola Lucchese: Paola vestita da cavallerizza con i compagni di classe.
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1974 Carnevale a Taranto
1974. Scuola Lucchese: Paola vestita da Guardia greca.
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Aprile 1967 Taranto
Pineta di San Vito. Paola gioca col papĂ e poi posa da modella.
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24 ottobre 1967
La foto ufficiale del suo quarto anno di vita.
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24 ottobre 1967 4째 compleanno di Paola
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Taranto, 1968
Pineta di San Vito. Paola fa pulizia con il papĂ .
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Il primo giorno di scuola
PAO L A ADAM O
1째 ottobre 1968 1째 giorno di scuola
Prima di andare a scuola Paola fa la vezzosa.
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24 ottobre 1968 5째 compleanno di Paola
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PAO L A ADAM O
13 dicembre 1968 S, Lucia
Busta e lettera del primo messaggio della sua vita.
Alla cara mammina mia
Mamma, oggi è la tua festa. Tanti bacioni forti. Paola. 13 - 12 -1968
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24 ottobre 1969 6째 compleanno di Paola
Paola festeggia con tutti i suoi amici.
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1969 A Napoli
Paola sul pony di nome Giorgio.
30 ottobre 1969: Paola con i genitori al matrimonio di zio Corrado con Giulia.
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Anno scolastico 1969-70
Al Signor Architetto Claudio Adamo via Leonida 70 74100 Taranto Mittente: Paola Adamo via Leonida 70 74100 Taranto
Per il mio papà.
Papà siccome ti voglio bene ti ho voluto dare questo regalo e credo che tu ne sarai molto contento e ti piaccia e se te lo prendi sarò ancora più felice. La tua cara Paola. Bacioni
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Dicembre 1969 Taranto
Paola, con zio Nino, visita la nuova casa in fase di completamento.
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24 aprile 1970
Alla Gentile Signora
Mascherone con biglietto, fatti da Paola.
Arch. Lucia AdamoD’Ammacco via della cucina n° 2° posto a tavola – Casa – Mitt. Signorina St.ssa. Paola Adamo via della stanza mia porta n° 2 – Casa – Taranto 20 aprile
Cara mamma ti prometto che non farò più la cattiva e mangerò senza fare la cattiva. Tanti auguri e Bacioni Paola.
P.S. - Ti voglio un bene da morire.
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24 ottobre 1970 7째 compleanno di Paola
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DAL B O C C I O LO AL F I O R E
1970 altre lettere
16 novembre 1970
Caro papà, sono
molto contenta che oggi tu compi 39 anni e ti auguro che tu possa vivere altri cento e cento anni. Tanti tanti cari bacioni da Paola.
Taranto 11 Dicembre 1970 Composizione.
La mamma
Cara mamma tu sei bella e risplendente. Io ricordo quei momenti che mi cullavi. E io sulle tue braccia piangevo e strillavo. Ora invece già cresciuta dico a te mamma: non sono una neonata ma son già cresciuta molto. Or nel letto grande dormo, non più in braccio alla mamma.
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Dicembre 1970
Il mio Papà
Il mio papà è bello e buono. E io gli voglio fare un bellissimo regalo che gli piacerà tanto, anzi tantissimo, te lo dico? Be si ecco si tratta di essere buona, tu questo vuoi da me vero? E già e io questo ti darò perché se tu sei felice sono felice anche io. Perché sono felice se vedo te contento. Si ho capito che quando faccio i capricci sembro marzo che non vuole ubbidire ai suoi padroni e invece quando sono buona sembro un angioletto. E io però voglio essere un angioletto uhm. PAOLA ADAMO
Preghiera
Signore fa che anche i poveri abbiano una casa, del cibo e una vita serena e tranquilla come la mia e che possano essere felici senza che vengano respinti dalla gente che li circonda. Aiuta anche me nei momenti scuri e proteggi la mia famiglia da tutti gli ostacoli, se ne incontreranno. Perdona anche tutti quelli che fanno del male e che non sanno quello che fanno. Ho! Signore io sarò la tua serva riconoscente per la vita e aiutami a diventare più buona.
Natale 1970 3a elementare
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Dicembre 1970
Ordine morale Morale: 1 - 2
Scuola materna ed elementare Lucchese, 3a Elementare Elaborato svolto da Paola in classe.
Noi sappiamo che siamo fatti per morire, ma non sappiamo dove finiremo
2 – chi ha la coscienza pura non ha paura di fronte alla morte
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Pasqua 1971
Vado a preparare un posto per voi nella casa del Padre A voi, Cari genitori, vorrei darvi tutto il mondo, vorrei dirvi più che mai che la Pasqua sta già qua. Mille doni e regali, mille abbracci affettuosi. Le vacanze sono qui e noi siamo tutti lì, (Napoli) siamo lì dai parenti. E la Pasqua ormai c'è. Tanti auguri a tutti voi. Paola Adamo
Cartone augurale predisposto e disegnato da Paola.
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Agosto 1971
Taranto: Paola con zia Maria …
… e con il cugino Oreste.
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PAO L A ADAM O
Dicembre 1971
Alla dolce FATA di casa Una Mamma è come il mare non vi è tesoro che ti nasconda continuamente con l'onda ti culla e ti viene a baciare.
Con affetto la tua Paola
13. 12. 1971 Con l'augurio che tu possa leggerci sempre ore d’amore, gioia, successo e felicità. Paola e Claudio col cuore pieno di te.
(Il dono era un orologio)
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Paola con una nuova bicicletta sul terrazzo di casa.
Ai miei cari Genitori
Taranto, 25 Dicembre 1971
Cari Genitori, oggi è il giorno di Natale, ed è il giorno più bello dell'anno perché nasce il Redentore e tutto il mondo è in festa, da oggi voglio essere più buona e questa volta sono sicura che manterrò la promessa. È vero che a volte sono scortese e non mangio velocemente, però cercherò di cambiare per rendervi fieri di me. Tanti tanti auguri e bacetti dalla vostra cara piccola Paola
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PAO L A ADAM O
Marzo 1972
Festa del Papà 1972
Caro Papà oggi ricorre la tua festa, ed io non ti farò le solite promesse che dico, dico e non mantengo mai. Però prometto a me stessa di migliorare ogni giorno di più. Ti auguro che tu possa vivere altri cento anni e festeggiare ancora con me questa grande festa. Gradisci il dono e tanti tanti auguri dalla tua Paola e tanti bacioni.
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Maggio 1972 Festa della Mamma
Maggio 1972 4a Elementare
Sento vivo il bisogno di....... dirti tanti AUGURI
Cara Mamma, io ti prometto che d'ora in poi sarò buona e non ti farò inquietare. Tu sei infinitamente buona con me, infatti mi perdoni sempre. Con i tuoi piccoli sacrifici mi mandi a scuola, mi dai da mangiare. Se io sto male tu ti siedi vicino a me e vuoi che io guarisca presto. Tu fai tutte queste cose per me invece io non faccio nulla per te, ti prometto però che da questo giorno sarò più buona. Tanti bacioni dalla tua piccola Paola.
(segue il dono alla mamma)
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PAO L A ADAM O
14 maggio 1972
Dipinto ad olio eseguito in classe da Paola per la festa della mamma Taranto Scuola materna ed elementare Lucchese.
Una bozza iniziale e il dipinto definitivo.
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La prima Comunione
PAO L A ADAM O
28 maggio 1972 Prima Comunione
Paola riceve la 1a Comunione. In primo piano don Giuseppe Schiavarelli, suo Padre Spirituale.
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Paola con la Madrina, zia Maria.
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Giugno 1972 Taranto
Paola accenna qualche passo di danza classica.
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Agosto 1972 Bacoli, Napoli
Paola sulla moto di zio Nino.
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1973 -1974
Due biglietti, uno per mamma ed uno per papà Al pregiatissimo Sig.re Claudio Adamo
A te, affettuosamente e felicemente Mamma. Voglio darti però un pizzico di Auguri per la tua .............. bella festa. Anche a te, papà, voglio darti gli auguri affettuosamente e vorrei che tu mi perdonassi tutti i dispiaceri che ti ho dato, però stai attento perché alla lettera ho allegato qualcosa. (Scatolino con 5 cuoricini) La tua insopportabile e monella Paola
Questo è l’allegato contenuto nello scatolino.
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Mnaggio 1973
Paola affettuosa con il papĂ
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Maggio 1973
Paola tra i fiori del terrazzo.
Un biglietto con una “massima” Se qualcuno giudica male la tua personalità, non farci caso, sono i tuoi che la devono giudicare.
Paola
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Dal 1969 al 1973 Taranto
Paola nei vari momenti di festa con le sorelline Bruna e Fulvia Verzegnassi.
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Novembre 1973 Castellaneta Marina (TA)
Paola gioca a pallone col papĂ .
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16 novembre 1973
Al superman Claudio Adamo
Al mio caro papà! Così forte e tenace… gli auguri più affettuosi per un felice Compleanno Bacioni Paola
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Maggio 1974 Martina Franca (TA)
Paola con gli amici al trullo.
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Maggio 1975
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Agosto 1975 Taranto
Paola con zio Franco, zia Alda e le cugine Claudia e Giulia
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9 settembre 1975 Taranto
A zia Maria Adamo via Cintia n째 43 Parco San Paolo Napoli
Ta 09. 09. 1975
Cara Zia Maria, vedendomi pressata da tutti gli zii, amici, amiche, e genitori, mi sono lasciata convincere e appena arrivata a Taranto, sai cosa ho fatto ? Sono corsa dal parrucchiere e ..... ZAC un colpo solo e i miei capelli tutti a terra. Spero di averti fatto felice. Ti mando tanti baci e arrivederci a presto. Paola tua.
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Dicembre 1975
XVII GIORNATA DEL FRANCOBOLLO
Componimento 1° classificato nel concorso provinciale.
Paola, con tutta la Scuola Media “Alfieri”, partecipa al concorso provinciale della XVII Giornata del Francobollo, risultando prima classificata. La premiazione avviene il 7 dicembre 1975.
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PAO L A ADAM O
XVII Giornata del Francobollo
Componimento 1° classificato nel concorso provinciale Dicembre 1975 (3a Media) Paola Adamo, anni 12 Nel mondo delle favole
Io mi chiamo 25, sono un francobollo ma non crediate che sia figlio unico; ho tanti altri fratelli, e il più grande è 500. Ma lui è antipatico perché essendo io piccolino mi maltratta sempre. La mia vita è lunga, e per fortuna c'è gente che capisce il valore che ho. La vita per me (e per la verità anche per gli altri miei fratelli) incomincia quando veniamo prelevati da un rivenditore; lì sostiamo un po’ di tempo fino a quando non arriva qualche signore che ci piglia ben bene e ciaff… finiamo su di uno scritto, poi con un sonoro calcione in faccia (quando ci spingono sopra il pollicione) veniamo infilati in una fredda e buia cassetta che ha una bocca sottile e sogghignante brr… che paura. Comunque andiamo avanti. Dopo poco sentiamo un gran tramestio di sotto del freddo scrigno e… patapumfete ecco che con una nuova caduta incomincia un'altra prigionia. Tutti in un sacco stracarico a volte si a volte no, di altri fratelli appiccicati su scritti belli, brutti, allegri, tristi, ben composti, sgrammaticati ecc. ecc., veniamo trasportati prima e divisi poi per prendere ciascuno la strada della propria famiglia. Si cammina e si cammina e dopo un veloce percorso (bugia dopo settimane e settimane) arriviamo a destinazione. Come vi dicevo innanzi, però c'è gente che a differenza dei miei fratelli maggiori e specialmente di quell'antipatico di 500, capisce il nostro valore e dopo averci staccati dallo scritto prendendoci delicatamente ci inserisce in un album tutto lucido e bello insieme agli altri fratelli, fra-
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tellini e fratelloni (io però che non conosco le lingue parlo solo con i miei connazionali che poi non sono pochi. Ma adesso per la fretta di raccontarvi la nostra vita dimenticavo di citarvi un episodio veramente singolare. Fui preso da un certo signore, (che diventò il mio tutore) che mi mise nell'acqua tiepida per farmi staccare da dove ero bene incollato e mi pose su di una bella scrivania per farmi asciugare. L'indomani mattina il mio signore (che da ora chiameremo tutore) uscì presto, e con lui la moglie; solo la figlioletta rimase in casa e, finite le sue pulizie mattutine, volle scoprire il mistero di papà e, venne a vedermi. Mi prese in mano e cominciò a camminare lentamente e mi guardava con grande interesse e curiosità. Io cercai di gridarle: «Ma dove vai ! Dove mi porti ! Se ti allontani il tuo papà non mi troverà più». Niente da fare la bimba non riusciva a sentirmi e continuava il suo cammino. E dove mi porto?! Fuori al terrazzo! Proprio lì dove spirava un vento terribile che mi faceva pure tanta paura. Improvvisamente – così come temevo – venni strappato dalle mani della bambina e rimasi in balia del vento che mi trasportava a folle velocità da tutte le parti; prima, a sbattere verso un fabbricato, poi quando già ero certo di spiegazzarmi tutto e morire, fui risollevato e con più grande velocità diretto proprio contro un bus che proveniva in senso contrario con aria minacciosa. Che terrore ! Un terrore ancora più grande del precedente. Pensai di essere alla fine dei miei giorni ed invece, con uno scarto miracoloso il vento mi depose dolcemente per
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terra. Qui nuovo travaglio, nuove sofferenze causate da tutti quelli che senza curarsi di me, mi pestavano. Ma finalmente verso mezzogiorno vidi un signore che credetti fosse il mio tutore e cercai di farmi notare sfruttando il vento, mi alzai, svolazzai, vibrai con grande fremito e fortuna mia mi notò, mi prese in mano ma ahimè mi ero ingannato, era un altro signore. In preda alla disperazione tentai di fuggire, era troppo tardi non sapevo che fare, ma neanche a farlo apposta egli faceva la strada a me familiare. Mi riportò proprio verso la mia dimora e mi ritrovai in casa mia; ma quel signore non lo conoscevo proprio. Mi poggiò su di un tavolo insieme a delle sue carte e nell'andarsene mi fece scivolare sul piano del mobile dimenticandosi di me. Che gaudio, ero di nuovo a casa. La serata per fortuna la trascorsi al calduccio e ne avevo gran bisogno. Intanto la bambina se la vedeva proprio brutta con il suo papà che incollerito per la mia perdita stava per punirla severamente. Tutto questo io non lo potevo sopportare e dovevo provvedere da buon cavaliere – anche se solo da 25 lire – per la soluzione del caso. Idea!!! Mi misi in attesa che la porta d'ingresso si riaprisse. Fortuna delle fortune, con l'apertura dell'uscio vicino al quale mi trovavo approfittai di una corrente d'aria (certo che a volte le correnti d'aria sono proprio utili) scesi a terra corsi e presi un peso che il tutore adoperava per mantenerci fissi sul piano, lo presi, lo trascinai con grandissima fatica e… Boom lo feci cadere sul pavimento. Il padre sorpreso si fermò girandosi di scatto con un balzo, mi guardò, mi vide muovermi, mi riconobbe.
Lui nobile di cuore capì tutto, mi raccolse, sorrise, mi lisciò e con grande amore mi rimise nell'album -o se volete, nella mia stanzetta- . Passò un mese e tutto andò bene, quando… drin…. drin… pronto… chi? Ah sì!… ma certamente… a sua disposizione… bene… sì! Questa sera alle 18 clic. Lutto in famiglia (anzi in album) il mio tutore avrebbe venduto la collezione di francobolli. Ero incastrato! Questa volta avrei lasciato per sempre e per davvero la casa che amavo; e così com'ero bloccato nel contenitore non riuscivo con tutti gli sforzi che facevo ad uscirne. Ero disperato; chiesi aiuto a tutti i miei fratelli e compagni che ignari della telefonata non riuscivano a capire il perché della mia richiesta e credendomi pazzo vollero aiutarmi a scappare per liberarsi di me. Mi ritrovai tra francobolli sporchi e mal messi, senza stanzetta ed in una promiscuità che all'inizio mi spaventò facendomi piangere di amarezza e pentimento. Ma, di lì a poco, con la affettuosità e spontaneità di tutti quei semplici capii che non avevo perduto nulla perché non aveva importanza stare con francobolli importanti o con francobolli modesti. Eravamo tra fratelli connazionali e non tutti uguali, da 25 o 500. La collezione fu venduta, ma io lieto rimasi lì dove tuttora sono, in un vecchio scatolino di metallo della bella scrivania che per prima mi ospitò. Ormai la mia storia è finita, non mi resta che dirvi che sono già trenta anni che festeggiamo questa mia liberazione e conquista insieme a tutti i fratelli nuovi e vecchi, nati e non nati.
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PAO L A ADAM O
Dicembre 1975
La rivista del Dopolavoro P.T. di Taranto stampa il componimento 1° classificato
Paola attorniata da tutte le concorrenti.
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Paola felice stringe il suo premio.
Paola insieme al Preside della Scuola Media “V. Alfieri” di Taranto e a mamma e papà.
DAL B O C C I O LO AL F I O R E
19 marzo 1976 Festa del papà
Al PAPÀ Claudio
TENEREZZA
Quando nelle prime ore del mattino ascolto l'allegro garrir e il dolce cinguettare degli uccelletti P E N S O ____________
Quando il sole accenna a calare e mostra la sua imponenza e i suoi raggi sembran quasi un saluto P E N S O _____________
Quando guardo che il mare dolce accarezza le coste e scivola dolcemente sulla spiaggia lanciando il suo dolce e paterno richiamo P E N S O _____________
Penso a come sarebbe la vita senza queste cose ____ Senza lo scherzare giocoso degli uccelli che danno un senso di amore ________ Senza il sole, che infonde sicurezza Senza il mare che dà pace Penso a come sarei senza di te PAPÀ senza te che mi infondi pace sicurezza e amore _____
Ma poi guardo i tuoi occhi e si perdono i pensieri nell'amore del tuo caldo abbraccio P A P À _____________
19 - 3 - 1976
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PAO L A ADAM O
9 maggio 1976 Festa della mamma
Alla cara MAMMA
SENTIMENTO
Per dire Amore c'è un solo modo Per dire Affetto c'è un solo modo Per dire Felicità – Spensieratezza – Gioia __________ c'è un solo modo In ogni mio pensiero in ogni mia parola c'è un grido un grido d'Affetto, di Amore
Un suono Melodioso un suono delicato, una poesia Per dire tutto, per far capire che nel mio cuore Soltanto Tu MAMMA
Adamo Paola 9/5/1976
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Maggio 1976
Paola felice della sua vita abbraccia il mondo.
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PAO L A ADAM O
2 giugno 1976 Anniversario di matrimonio di papà e mamma
A TE PAPÀ A te papà
La Serenità La Gioia La Pace Sono le cose a cui voi avete tenuto maggiormente. E questa capacità sta dando i suoi frutti, perché siete riusciti a farmi fare di voi L'immagine della gioia eterna Della felicità…… e della serenità perpetua ___________________ Questa è la cosa più bella che possa esserci in una famiglia _______
Paola 2 - 6 - 1976
A TE MAMMA A te mamma
La felicità non è danaro La felicità è un fiore che sboccia Un uccello che vola È potersi dire l'un l'altro, di essere riusciti insieme, a vincere le avversità della vita __ Ecco la vera felicità _____________
Paola 2 - 6 - 1976
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Paola e la cugina Claudia; Paola, la cugina Giulia e Rosanna sui trulli.
Luglio 1976 Martina Franca (TA)
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PAO L A ADAM O
16 novembre 1976 Roma
Compleanno di papà Al mio ELECTRONIC PAPY Mitt. un anonimo Diavoletto Roma 16. 11. 1976
……restare solo! E invece no, il DIAVOLETTO t'inseguirà sempre…… o no ? Paola
(dono di un pupazzetto ligneo)
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DAL B O C C I O LO AL F I O R E
13 dicembre 1976
Tanti miliardi di B A C I per la mamma pi첫 ORIENTALE del MONDO Tanti
Tanti
Tanti
Tanti
Tanti
Tanti
Tanti BACIONI SALUTI CAREZZE Dalla tua Paola **********
Saluti lineari per la mamma pi첫 orientale del mondo. Paola **********
Tre modi diversi per dirti: TANTI AUGURI MAMMA
P.S. - Scegli tu il migliore tenendo gentilmente conto dell'ora, e scusando i fogli certo non dei pi첫 adatti Paola 99
PAO L A ADAM O
Natale 1976
Cartoncino augurale predisposto ed elaborato da Paola
BUON NATALE
Forse qualcosa di più dolce del Natale ci sarà Ma qualcosa di più puro no C'è forse niente di più puro della nascita di CRISTO? Napoli, Natale 1976: Paola con i cugini Claudia, Giulia, Oreste, Davide, zio Nino, papà e mamma.
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DAL B O C C I O LO AL F I O R E
L’ultima lettera di Paola a Babbo Natale
24 dicembre 1976
Al mio caro Babbo Natale
Caro Babbo Natale ci rincontriamo, anche quest'anno ti ho scritto la letterina, bada però che io la scrivo non per abitudine, ma perché: 1, ormai l’unica l’ultima cosa che ci resta sei tu l’amato Babbo Natale, e poi perché – e questa è la cosa più importante – tu sei la cosa a cui sono più affezionata e che non vorrei perdere neanche per tutto l'oro del mondo. Il tempo è trascorso e gli eventi si sono susseguiti; tutto o quasi è cambiato ma tu no, sei sempre tu, il mio Babbo Natale ed è per questo che ho molto pensato per scrivere questa lettera tanto è vero che l’ho potuta scrivere, solo ieri per starti un po’ vicino del solito ma a costo di tutto – come hai visto – ho voluto parlarti anche quest’anno. Sì hai letto bene parlarti non scriverti, perché per me questo è il mio momento, il momento in cui posso parlare con qualcuno – oltre che con i miei genitori – che sì, è vero, non ho mai visto in faccia ma di cui però so una sola cosa importantissima “posso fidarmi”. Con questo ti ho voluto spiegare il perché ti scrivo la letterina. Però non è che io sia cambiata molto in fatto di doni, però c’è una piccola variante, io non so cosa chiederti ed è per questo che dico fai tu. Sì, è vero, nella mia mente c’era l’idea del “castello incantato” però poi ho detto saprà lui scegliere il regalo giusto ricordandosi che sono ancora piccolina e mi piacciono i giochi e poi in fondo in fondo 13 anni sono solo 1/2/3 + 10 o no? Per i doni poi vorrei che comparissero tutti a mezzanotte lo so che è difficile, però tu puoi tutto vero? Comunque, se non vuoi sono d'accordo pure io. Concludo con un grandissimo bacione e abbraccio, prima però un'ultima domanda, dove devo scrivere e…… imbucare la letterina durante l'anno? Posso farlo? E durante queste feste natalizie dove posso? Ti do tanti altri baci abbracci e tutte le altre cose possibili e immaginabili la tua affezionatissima. PAOLA 101
PAO L A ADAM O
25 dicembre 1976
Risposta di Babbo Natale (Claudio)
Alla Signorina Paola Adamo
Carissima Paola, Cominciamo dall’ultima domanda: dove devo imbucare la posta per te? Ma mia cara è semplice, mettila su di un qualsiasi piano d'appoggio di casa tua e vedrai che saprò ritirarla; ecco così si imbuca la posta per me. Poi mi dici che quando mi scrivi parli con me! Bene - Brava. È così che si fa; si scrive parlando con il cuore in mano e il cervello nella penna! Non dimenticarlo mai. Leggo poi che ti rivolgi a me perché sono l’ultimo e l’unica cosa che ti è rimasta. Ma via! non esagerare. Ma che cosa intendi dire tu, piccola creatura con questa frase? Non ti sembra d’aspirare a diventare grande imboccando la strada più sbagliata? Per me, il tuo, è un comportamento romantico e superatissimo. Allegra come sei per carattere puoi – e devi – incamminarti per la grande strada della scienza e della conoscenza con gioiosa serena consapevolezza, disincantata in parte e ricca di cristiano amore. Dì!? di che cosa ti lamenti? Che cosa si è così profondamente mutato intorno a te?? Nulla! Hai tutto, assolutamente tutto. L’unica cosa che sta cambiando – e ciò è bene – sei tu. E questo ti sembra un male!? Ma via! Sii allegra e spensierata così come i tuoi anni impongono. Molto importante ed anche bello, è invece che io per te resti ancora una cosa cara. Vorrei che tu sempre mi amassi since102
ramente e con cuore. Vorrei anche che tu mi amassi quando avrai i tuoi piccoli e il tuo uomo da amare. Vorrei che restassi per te immutato nella tua mente e nel tuo cuore anche quando non potrò mai più venire materialmente, perché se così sarà riuscirò, attraverso il tuo pensiero ed il tuo cuore, ad esserti sempre vicino e nell’orecchio per parlarti come tu vorrai. Tesoro mio, sii felice, amami se vuoi, ma amami con animo sereno e allegro; cancella per sempre le lacrime dai tuoi occhioni e, haime, preparali per quelle vere che per te fortunatamente sono tanto lontane. Per concludere, pensa pure a me tutto l’anno se questo ti rasserena, ma nella ricorrenza del NATALE, cerca di cogliere il significato giusto della mia venuta tu che hai animo nobile e sensibile; chi sono io in verità!? Che cosa intendo dire attraverso i doni che porto?! Sono l’Amore per tutte le creature del mondo, le quali continuano a comportarsi animalescamente ignorando il mio messaggio, ed io regalo, regalo sempre, e a tutti nella certezza che attraverso il dono materiale capiranno che l’Amore vero sa superare anche le offese ricevute e ripresentarsi rinnovandosi di continuo. Per questo, mia carissima creatura, non restare ancorata sempre alla tua materia, coltiva lo spirito che è la sola strada per ascendere di continuo. Stretta ti tengo al mio cuore nel mentre tutta ti ricopro di baci allontanando la barba bianca per non solleticarti. Babbo Natale
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Giugno 1977
Paola tra i fiori.
Paola atleta della pallavolo.
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1977
Il biglietto ritrovato Caro papà, ormai tutti siamo a letto, chi di là chi di qua, ma io non riesco a dormire, penso a te lontano; per favore non far leggere a nessuno questa lettera, ti do ancora tanti bacioni e un saluto, sto piangendo sai, perché non mi sento sicura quando sei lontano. Pensami, ciao ! Paola
Il biglietto fu trovato nel taschino dei suoi pantaloni. Il papà era a Roma.
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Maggio 1977 Festa della mamma
Sarebbe stato troppo semplice uscire e comprarti qualcosa che d'altra parte non sarebbe stata neanche mia. Il mio dono arriva più piccolo più discreto degli altri, forse nessuno se ne accorgerà, ma tu sì mamma. Il mio piccolo dono è questo, 2 fiori fatti con le mie mani, uno rappresenta l’ubbidienza, l’altro… non sò, è tuo chiedigli quel che vuoi lo… farà! Ti auguro 100.000.000.000.000.000.000 di questi giorni con la certezza della felicità, con tanti bacioni tutti per me, oltre a questa letterina ti offro anche questi pochi versi.
TU PER ME NON SEI SOLO UNA FATA, QUALCOSA DI PIÙ, NO NON IL SOLE O LA VITA, MA SEI…………… LA MIA VITA LA MIA MAMMA.
I fiori realizzati da Paola.
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Luglio 1977 Taranto
Paola felice per l’arrivo dei cuginetti Davide, Alessandro, zio Nino con la moglie zia Mariateresa e zia Maria.
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30 luglio 1977 Taranto
Inaugurazione del ponte di “Punta Penna”.
Particolare – Paola fiera al braccio del papà.
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Luglio 1977 Taranto
Ultima estate al mare. Paola con papĂ e mamma.
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1978 Napoli
Gita napoletana con la famiglia Marsella.
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4 febbraio 1978 Taranto Hotel Delfino Meeting Club. Relatore Sen. Michele Cifarelli Particolare: Paola attenta all’ascolto della conferenza.
19 marzo 1978 Festa del papà
Per una vita carica di energia e piena di tanti tanti tanti tanti WATT……… e viva Papà
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Pasqua 1978
A Caserta in gita con la famiglia Carano .
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31 maggio 1978
Cara Mamma, questa sera dormo, dico le preghiere e penso a te e a papà... Ho battuto tutti i record _______ Non pensare al tuo dolore all'occhio – fa come dice il Capo, considera che l'occhio non sia tuo: art. 1° il capo ha sempre ragione, e distraiti, … se vuoi gioca con papà ti do il permesso anche a te…… BUONISSIMA NOTTE (tanto per cambiare) Paola P.S. dì le preghiere !!!
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Caro Papà come mi hai detto tu ieri sera, quest'oggi ho preso il Rosario – (il tuo!) a me tanto caro – e ho iniziato a dire le preghiere, non posso dirti in quanto tempo mi sono addormentata dato che ora sono sveglia. Ammetto però che mentre le dico la testa ogni tanto pensa ad altre cose però poi ritorno sulla “retta via”. BUONISSIMO
RIPOSO Paola
P.S. non pensare troppo al lavoro dì le preghiere !!! 112
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Lettera di Giuliana De Sinno fine giugno 1978
Gentilissima Signorina Paola Adamo viale Virgilio 117 74100 Taranto
Cara Paola, ti scrivo perché il tempo per telefonarti mi è mancato, e quando ti telefono non risponde mai nessuno. Ho saputo che sei andata a Napoli, ma ti sei subito ammalata e sei dovuta ritornare qui, per poi ritornare quando ti sarai ristabilita. Come stai adesso? Che cosa era quella malattia che ti ha indotto a ritornare? Io devo ritirarmi in campagna il primo luglio, dato che mio padre si è preso la licenza. Se vuoi vieni a trovarmi che ci farai un grandissimo piacere. Lo sai dov'è la villetta? Bene te ne mando una piantina dietro la lettera, per poter individuare meglio il villaggio turistico (dove risiede la villetta). Hai visto l’Italia (che schianto) peccato per quelle due partite perse inutilmente per un certo Zoff, non tanto sicuro nelle uscite, (diciamo pure sbilanciato) che hanno provocato i quattro goals, che non ci hanno dato la soddisfazione della finalissima o del terzo posto! Fa niente! Non dobbiamo pensarci troppo, anche se la squadra italiana si è comportata egregiamente. Quando tornerai? Non so neanche dove tu sia, ma la lettera te la spedisco lo stesso a casa, sperando che tuo padre, trovandosi a passare da queste parti prelevi la vostra posta insieme alla mia lettera. A questo punto cara Pablita non so cosa più devo dirti scrivo solo di salutarmi i tuoi genitori e ti mando per posta con tutto il cuore un forte abbraccio la tua Giuliana.
P.S. - Hai dato a tua madre la sorpresa che le avevi fatto? (Statuina in argilla)
Paola non ha potuto vedere la sua statuina “cotta” (come si fa per il modellato in argilla). Successivamente il professore del Liceo Artistico lo ha consegnato alla mamma di Paola.
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Alcuni temi svolti a scuola che fanno meglio comprendere la personalità e i sentimenti di Paola Anno scolastico 1974-1975 2a Media, anni 11 Tema n° 1 Anche noi ragazzi abbiamo argomenti di discussione e di chiacchiere.
Di solito fra noi amiche non si ama troppo discutere, ma ci piace come al solito giocare. Ma qualche volta capita di parlare. Spesso si discute della scuola come al solito i compiti ci sembrano eccessivi. Si parla dei professori, e non manca mai il pensiero di rimpianto per l'estate ormai terminata. Con le amiche si discute di vestiti, c'è chi ne vorrebbe avere uno nuovo, oppure parliamo di viaggi, a New York, a Parigi, a Londra, a Lisbona. A volte si pensa di trascorrere una vacanza sul Monte Bianco o sul Monviso. Ma tra noi si parla (anche se molto raramente) di politica; c'è chi alla votazione per l'abolizione del divorzio o meno avrebbe risposto NO e chi al contrario avrebbe risposto SI. Allora prende vita un piccolo dibattito. In quei momenti noi ci sentiamo diciottenne, ma quando parliamo di bambole ci accorgiamo che siamo ancora bambine. Però le nostre sono solo chiacchiere perché altrimenti al posto di queste stupidaggini dovremmo pensare alla casa, ai nostri genitori che si sfacchinano per noi e fanno qualunque cosa pur di vederci contente, e noi che non facciamo niente per loro. Alle cose importanti non si pensa mai abbastanza. E non si pensa nem114
meno alle cose realizzabili. Ma soltanto alle cose futili e alle cose che fanno piacere solo a noi, ma ciò non è giusto. Chissà quante volte i nostri genitori hanno visto delle cose belle ma costose e ce le hanno comperate, mentre chissà quante volte noi abbiamo rifiutato di far loro un regalo per conservarci i soldi. Bisogna pensarle queste cose, non si deve fare come gli avari, e non bisogna nemmeno essere spendaccioni, bisogna sapere usare i soldi in modo corretto e ogni tanto si deve pensare anche alla propria casa, ai propri genitori, e bisogna fare in modo che essi siano contenti di noi, senza rendere loro dispiaceri, perché loro fanno molto per noi più di quanto noi pensiamo.
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Tema n° 2 Un avvenimento di cronaca che mi ha particolarmente colpita.
Sono poche le cose che mi colpiscono particolarmente. Ma l'avvenimento che più mi ha colpita è stato il caso Paul Getty. Quando seppi che lo avevano rapito, non mi sembrò una cosa particolare, perché anche se è un fatto umano, oggi i rapimenti sono all'ordine del giorno. Ma fu quando seppi che erano parecchi mesi che lo tenevano prigioniero che mi interessai. Quando però alla TV vidi la ciocca di capelli e l'orecchio mozzato quasi non volevo crederci che fossero di Paul Getty e pensai, che l'avessero tolto ad un morto (supposizione assurda, ma solo ora me ne accorgo). Ma la cosa più raccapricciante e disumana, è che il nonno Paul Getty I non voleva dare i soldi di riscatto. E ciò significa che amava più il suo denaro che non il nipote. Nonno più disumano, più cattivo e più arpia secondo me non può esistere. Nella mia famiglia si è molto discusso di questo avvenimento. E ognuno portava la propria ipotesi. Quando un uomo viene rapito, viene sempre la voglia di pensarci su. Molte volte, quando qualche persona importante viene rapita, c'è chi è felice e chi no. Ad esempio il caso del magistrato Sossi.
I genitori di una mia amica furono felici. Ma non pensarono ai figli, alla moglie e agli altri parenti. Se fosse stata lei la moglie di Sossi chissà. Ma torniamo a Paul Getty e a suo nonno Paul Getty I. Come dicevo, nonno più disumano non esiste e ho ben motivo di dirlo. Perché sicuramente un altro nonno avrebbe subito pagato. Secondo me quello non dovrebbe essere degno di niente, neanche d'essere guardato in faccia. E nemmeno d'essere salutato o avvicinato da un suo figlio e cioè da uno dei due genitori di Paul Getty. Questo è il fatto di cronaca che mi ha più colpita con il mio parere su questa vicenda.
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Tema n° 5
Questi sono i problemi che assillano la mia adolescenza. L'unico mio grande problema è di non avere fratelli con cui poter parlare, discutere, giocare e perché no…… litigare. Ho poche amiche e poche lo sono veramente; quindi il loro numero è piccolissimo e così il problema diventa più grande. Ne vorrei di più, come vorrei più persone con cui parlare. Molte volte supero la crisi partecipando alla vita attiva dei miei genitori, dividendo i loro problemi e le loro gioie. Un altro problema, non grande come il primo ma che egualmente assilla la mia
Tema n° 6
Avete mai provato una delusione quando dopo aver cullato per tanto tempo un vostro sogno, vi siete trovati di fronte alla triste realtà? Raccontate. Mi è capitato di aver cullato per tanto tempo un desiderio, che poi non si è esaudito. Uno che accade molto spesso, è quello che quando il sabato le amiche vengono, io le aspetto con tanto entusiasmo, pronta a giocare ed a sfruttare al massimo tutto il tempo a nostra disposizione, pronta a correre, a ridere, e a sfrenarmi, invece loro appena arrivano si inchiodano davanti al 116
adolescenza, è l'ora in cui inizio a fare i compiti. Molte sere quest'ultimi si prolungano sino a che si arriva ad una certa ora in cui si fanno dormendo; sembra strano ma è così. Fortunatamente però anche se con qualche problema, non sono una ragazza complessata e non drammatizzo. Però ! Come sarebbe bello se non ci fossero nella vita problemi di nessuna natura, e invece tutta l'umanità ne è assillata. Dai più piccoli ai più grandi, ciascuno per il proprio io e dal proprio punto di vista ne ha, soffre e si tortura; la mia fortuna però consiste nel superare ogni amarezza nell'amore e nella pace della famiglia, dove ognuno dei miei genitori si dedica e si prodiga per me.
televisore e a nulla valgono i miei sforzi per invogliarle a fare qualcosa; allora cerco d'inventare giochi, di distrarle, ma loro rimangono davanti al televisore e le ore trascorrono inutilmente. Quando poi alla sera, prima di addormentarmi, faccio il bilancio della giornata, mi rimane tanta amarezza per le ore libere che sono fuggite così stupidamente, e mi ritrovo con gli occhi pieni di lacrime. Poco tempo fa abbiamo studiato una bella poesia del Leopardi, la quale in uno di questi tristi momenti, mi ha fatto pensare che, gli anni passano ma tutte le generazioni, soffrono dello stesso male: “il rimpianto dei sogni perduti”.
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Tema n° 11 Avvenimenti, persone, momenti che vi hanno finora particolarmente impressionato durante la vostra vita scolastica.
Durante tutta la mia vita scolastica, ho sempre messo tanta serietà negli studi, ritenendoli, così come li ritengo, importanti. Ma con tutto ciò questo mio impegno non veniva mai ricompensato con qualcosa di concreto e di valido; ed è sempre stato così fino alla terza media, classe che sto frequentando tuttora. Alcuni mesi fa è avvenuto che le Poste bandissero un concorso, con un tema o un disegno al quale, tutta la classe, fu obbligata a partecipare. Anch'io quindi partecipai, svolsi il tema, e lo consegnai nelle mani della professoressa di lettere, che lo selezionò fra tutti. Avevo superato il primo esame. Successivamente, tra tutti i primi classificati di tutte le classi della mia scuola, se ne dovette scegliere uno, e fu prescelto ancora il mio. Ora bisognava superare la prova più difficile, la selezione fra tutti i primi, di tutte le scuole della mia città. Sempre più difficile ! Dicevo alle amiche, che il successo si sarebbe fermato lì, ma nel mio cuore c'era sempre la fiamma della speranza che ardeva e che non voleva spegnersi; resisteva a tutti gli sforzi che facevo. A distanza di un tempo che mi sembrò
lunghissimo, un giorno gioioso, mentre ero in classe, mi arrivò una notizia che mi riempì di una emozione che non so descrivere e che ricompensò in un solo momento tutti gli sforzi che avevo compiuto nella mia vita scolastica. Aveva colmato quei vuoti che si erano formati col passar del tempo. Mi resi conto così che nella vita tutto è possibile se si è perseveranti, e che per tutti viene un momento di gioia e di riscatto che fa dimenticare le amarezze patite. Avevo vinto ! Quel concorso che da principio mi era sembrato riservato ad altri, ed al quale partecipai con molta incertezza, divenne il mio concorso, il mio primo momento, la cosa più importante dall'inizio ad oggi. Quella vittoria fu la vittoria su me stessa, fu l'avanzamento. Ora sono in attesa d'individuare tra tutti gli uomini di scuola quelli, o quello, che mi dovrà impressionare. Non è che non ve ne siano, ma io ancora non ho trovato quello che mi ha veramente colpito. Spero che prima della fine dell'anno scolastico riesca a trovarne uno che rimanga per sempre nel mio pensiero. Fino ad oggi, ho trovato dei professori gioviali, scherzosi e allegri, tristi, cupi e scuri di carattere; altri ancora molto restrittivi, severi e con modi d'insegnare, molto all'antica. Ma tutti questi, come ho detto prima, pur facendosi notare, non mi hanno impressionata, lasciandomi in attesa di conoscere quello che lascerà in me il segno del Maestro. 117
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Tema n° 12 La gloria è nella lotta anche senza vittoria.
Gli elementi contenuti nella traccia, possono essere messi in questa successione: lotta, vittoria, gloria. Penso che sia questo l'ordine perché bisogna prima di tutto lottare. Ci sono varie forme di lotta; ne indicherò solo due, le più note: quella fisica e quella mentale. Nel secondo caso la definizione lotta, assume il significato di partecipazione sublime per poter raggiungere la vittoria, cioè la certezza di aver espresso oltre al massimo, anche il meglio di sé e solo in seguito può venire la gloria, che è l'esaltazione della vittoria. Non sempre però chi vince materialmente giunge alla gloria. Come pure può giungere ad essa anche chi materialmente perde. L'importante è partecipare – lo dicono tutti. Un esempio lampante del concetto che ho precedentemente affermato è l'episodio di Salvo D'Acquisto. Egli si fece uccidere per amore del prossimo; quindi non ebbe vittoria materiale perché morì; non potette affrontare il nemico ad armi pari. Chi vinse fu questo ultimo. Si credette così che la vera vittoria l'avesse ottenuta l'avversario e che D'Acquisto fosse stato lo sciocco che si era fatto uccidere senza nulla ottenere. E invece 118
adesso a distanza, si è capito che la vera vittoria ed anche la gloria l'aveva avuta proprio Salvo offrendosi in salvamento di dieci vite umane e compiendo con un atto eroico, un atto d'amore. Ed è giusto che oggi sia ammirato e glorificato da tutti. Il nemico che lo uccise, oggi è giustamente considerato criminale di guerra. Quindi a parer mio non è detto che per forza bisogna vincere per poter arrivare alla gloria. Un concetto che mi sembra giusto, senza per questo essere immodesta, è che per aver maggiore gloria bisogna saper perdere, altrimenti si raggiunge solo l'effimera soddisfazione della vittoria per la vittoria.
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Tema n° 13 La strada è in piccolo il mondo. In essa passano il dolore, la gioia, la ricchezza e la povertà.
La strada in piccolo è il mondo, questo concetto era valido nel Medioevo dove la città era costituita da poche case e tutta la popolazione era stipata in esse che costituivano il Borgo. Tutti vivevano nella strada perché si agiva nella strada come propria casa. Lì lavorava il ciabattino, il maniscalco e tutti agivano in un pezzo piccolo della strada, conoscendosi tra loro. La via era veramente un piccolo mondo. Era veramente il luogo della ricchezza, della gioia, della povertà. Dire che oggi la strada è un piccolo mondo non è esatto è più esatto dire che oggi la strada è come un fiume dove passa gioia, felicità e dolori inconsapevolmente, perché non esistendo più il vecchio concetto Medioevale dove l'uomo non ha più legame tra famiglia e famiglia perché è già raro se vi è conoscenza tra famiglia dello stesso stabile. Anche quando l'uomo si deve spostare e andare nelle fabbriche a lavorare vi si reca con un mezzo meccanico, la strada ormai non è un piccolo mondo ma soltanto un fiume della vita, un fiume dove tutto scorre, tutto passa senza sapere cosa accade senza rendersi conto di ciò che ci circonda. Anche se è impossibile sperare che la strada diventi quella di prima per ovvi
motivi, spero che per lo meno la strada subisca una nuova introduzione negli interessi urbani al fine di non vederla più come un pezzo estraneo alla nostra casa, alla nostra vita. Ma considerarla parte unita come pezzo indivisibile del nostro cortile, del nostro giardino, della nostra casa il che ci porterebbe a considerare la vita di ognuno fusa con la nostra.
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Temi svolti nell’anno scolastico 1976-1977 1° Liceo Artistico anni 13 Tema n° 2 Perché hai scelto una scuola ad indirizzo artistico? Quali prospettive hai per il futuro?
I motivi per i quali ho scelto questa scuola non sono pochi a differenza della prospettiva per il futuro che per me è una sola. Ma visto che la prima domanda chiede i perché di questa scelta, io mi attengo. I motivi – ripeto – sono tanti, perciò è necessario elencarli: primo, mi attraggono e mi appassionano tutte le materie artistiche visive e non visive perché per me l'arte è il migliore mezzo d'espressione, solo in questo modo riesco a manifestare i miei sentimenti tutti; poi perché è mia intenzione affinarmi cioè capire meglio le tecniche. Tema n° 4 Immaginatevi per un momento giornalisti e scrivete un bell'articolo sulla vostra città.
Se fossi un giornalista e dovessi fare un articolo sulla mia città, non saprei cosa scrivere, prima di tutto perché non sono una giornalista e poi perché non sono molto brava nel comporre pensieri. 120
Infatti prima mi abbarbicavo alle cose che vedevo cercando a volte di ritrarre il più fedelmente possibile ma senza per questo capirci molto. In questa scuola invece posso apprendere – e sto apprendendo – tante nozioni, che però non mi saziano e spero che sia sempre così, perché vorrà dire che la mia passione e desiderio d'imparare sarà sempre in crescita. La mia prospettiva però, a differenza dei motivi che ho elencato è una sola, giungere agli studi universitari per conseguire la laurea in architettura che sarebbe la prima meta della mia vita. Questa professione è per me il miglior modo per esprimersi. In quanto essa non è fine a se stessa come tutte le altre manifestazioni artistiche, ma strettamente legate ai bisogni e necessità dell'uomo, unico pernio intorno al quale, credo che debba ruotare il sentimento e gli sforzi di ogni artista.
Ma se lo dovessi fare per forza, incomincerei con lo scrivere in grande …… Ah em non lo sò, andiamo avanti incomincerei a dire: la mia città (ho scelto "NAPOLI") è piena di strade e con molti giardini; abbonda di persone e di macchine ed è luogo di uno splendido panorama. Molti sono i suoi monumenti e palazzi antichi. Famoso il castello ANGIOINO costruito nell'epoca in cui regnarono gli
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Angioini. Bello e maestoso il palazzo reale. Ci sono anche molti monumenti: Dante, Silvio Pellico. Antichissima l’Università di legge fatta edificare da Federico II. Molto interessante (ma soltanto per chi ha molta pazienza e molto tempo da poter utilizzare) la Certosa di San Martino, che contiene una numerosa collezione di quadri e anche la bellissima carrozza d'oro con cui passeggiava il Re per le strade di Napoli. Quest’ultima è molto grande piena di
tante cose varie. Ed è una città in cui regna un continuo rumore, che per me, è come un segno di vita e di gioia. Tipici sono i carretti con le castagne calde. Sì, è molto grande Napoli, tanto grande che a descriverla non basterebbe un quaderno e…… nemmeno un giornale. Quindi per me che non sono giornalista, questo che ho scritto è già troppo. Ma diciamo la verità, non ho più idee.
Tema n° 6
Di solito questa per mancanza di preparazione e di informazione sul come impostare l'educazione dei figli al passo con i tempi non riesce a comprendere il ragazzo/a che sia, i genitori sono troppo rigidi, severi, non permettono nulla, sono restrittivi e vietano qualsiasi cosa, perché distratti dall'orgoglio di essere importanti e gestori del potere; oltretutto poi non permettono ai figli, di essere presenti alle discussioni dei loro problemi. Ed allora per reazione i ragazzi non trovano in casa la giusta collocazione appena fuori di essa iniziano senza che i genitori lo sappiano a contrarre vizi (ad esempio il fumo e conseguentemente il furto) e da qui poi si scatena un susseguirsi di eventi negativi che oltre ai primi, danno luogo a ciò che io definisco il 2° problema. Questi vizi scritti sopra vengono in
I problemi dei giovani d’oggi.
Siccome le famiglie italiane vivono quasi tutte nell’agiatezza non sono più le privazioni che creano problemi, ma l'agiatezza stessa. Nonostante il fatto che una grande parte di giovani d'oggi non ne abbia, tanti ragazzi non fanno parte di questo gruppo. Il principale problema è rappresentato dalla famiglia che può involontariamente condurre ad una strada sbagliata. In questo caso i ragazzi che vivono questi dramma ne escono o chiusi, introversi e taciturni, oppure rivoluzionari, nervosi ed aggressivi. Ma è meglio approfondirsi sui problemi. Ad esempio; come ho detto precedentemente, quello della famiglia.
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questo ordine fumo e furto; difatti prima la sigaretta viene offerta dagli amici, poi le altre bisogna comprarsele e quindi all'inizio sono solo piccole somme sottratte alla borsa dei genitori; fuori gli amici incominciano a burlarli incitandoli a non avere paura e a continuare. Poi si inizia ad avere il compagno (spacciatore di droga) che nella cecità del momento può essere confuso con la figura del fidanzato e invece è solo la sfruttatore. Se qualche amica scopre tutto,compreso il fumare, allora la risposta è facile, dicono che è sexy, che fa moda, vuol dire essere grandi. Ma solo dopo essere arrivati ad uno stato pietoso si accorgono che fumare, prendere droga non vuol dire essere grandi, vuol dire essere stolti, perché ci si autodistrugge. Forse qui sorge una domanda: cosa centra così presto la droga? Ho solo cercato di far capire la rapidità con cui si passa dalla sigaretta semplice a quella drogata. Difatti anche per questo gli amici dicono "ma su, allora non sei forte, non hai coraggio" senza sapere poi che il coraggio lo si dimostra proprio rinunciando, perché altrimenti dopo la prima sigaretta ne vengono tante. L'unico modo per ovviare a questi problemi, è il dialogo tra genitori e figli, i quali dovrebbero parlare delle loro preoccupazioni liberandosi così dei grandi pesi e nello stesso tempo dando ai genitori la possibilità di intervenire e correggere quei comportamenti che in122
volontariamente hanno causato la rovina dei figli. Ma come è possibile fare ottenere tutto da genitori non eruditi – ecco questo è un problema – io credo che in questo caso, sia dovere dei figli, far evolvere i genitori insieme a loro, facendoli partecipare per quanto è possibile ai loro studi, al loro avanzamento. Io credo che così facendo, i genitori potrebbero con l'aggiunta della loro età ed esperienza aiutare i figli a risolvere tutti quei problemi che man mano si dovessero presentare.
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Tema n° 7 Pregi e difetti del mio carattere visti con assoluta imparzialità
Non avendo ancora la capacità di critica, data la mia giovane età, non sono in grado di analizzarmi, e stabilire i miei pregi e i miei difetti, altrimenti li avrei già corretti, sono solo in grado quindi di scrivere i pregi che vorrei avere e i difetti che non vorrei. Preferisco incominciare con i difetti, per evitare, che il tema si concluda con note negative. Dunque prima di tutto l'invidia; difatti è la cosa più brutta, basta una minima cosa per suscitare odio e malumore, oltretutto si perdono gli amici e non si fa altro che avvelenarsi la vita. L'invidia è anche un punto debole, difatti se qualcuno a cui si è per forza legati, vuol fare un dispetto, compra qualcosa, fa un qualsiasi gesto, e l'altro muore di bile. Poi non vorrei essere una di quelle che non si accontentano mai di ciò che offre la vita perché in poche parole, vuol dire essere insoddisfatti, e ciò è una brutta cosa poiché per questo ci sono solo tante ore di Malinconia e poche di gioia e serenità. Così anche per il vizio del gioco. Altro grosso difetto che non vorrei assolutamente avere e che spero non abbia è quello di essere prepotente ed egocentrica, difatti per queste persone non è che la vita, la gioia e specialmente l'amicizia, aprono troppo le porte; difatti inorridisco solo al pensiero che tutti coloro che mi stanno attorno
non sono contenti e felici di starci, ma fingono soltanto, e mi sopportano. Però dopo tutta questa sfilza di difetti, c'è anche qualche pregio, che vorrei avere come: la bontà, l’onestà, la carità e specialmente la comprensione e la generosità verso gli altri, perché nella vita per andare d'accordo con una persona, basta che la si comprenda, per poterla aiutare nei momenti di difficoltà, dividere con questa i momenti di serenità, e poterla coadiuvare, senza che ci siano incomprensioni. Come altri pregi, vorrei la dolcezza, sia nel comportarmi che nel parlare, nel porgere le cose, meglio detto nel modo di vivere. Fino a questo momento però c'è stato solo un fatto di elencazione mentre invece sarebbe il caso di riportare tutte queste cose, nella realtà, nella vita, cioè praticamente inserirci un pizzico di fantasia. Io ho intenzione di laurearmi in Architettura, quindi il mio lavoro richiederà una grossa capacità nell'esprimere le cose, sarebbe un guaio chiusa, prepotente e invidiosa, nulla mi andrebbe bene, non potrei assolvere alle mie mansioni, perché con un così brutto carattere non accetterei consigli da chi che sia, e anche perché essendo introversa non saprei bene esprimermi e non avrei capacità di trasmettere idee, d'altro canto basta immaginare questa scena: l'architetto si accorge di un fallo, ma essendo introverso e sentendosi dire che così va, non insiste. Morale: quando l'opera è completa il committente di questa riceverà un manufatto che non soddisfa nessuno. Sarebbe il colmo. Però non 123
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solo sotto l'aspetto professionale, ma anche per quello domestico sarebbe per me un disastro se non avessi ad esempio l'umanità, sarebbe una continua battaglia tra me i miei figli e mio marito, non saprei come comunicare con loro specialmente con i figli, finiremmo per vivere separatamente anche se tutti sotto lo stesso tetto, e sarebbe la stessa cosa se non avessi dolcezza nel porgere le cose, farei credere agli altri di essere irascibile e si determinerebbero delle incompren-
sioni che con il passare del tempo diventerebbero vere e proprie fratture. Ma il discorso dei pregi e dei difetti non è solo rappresentabile nel lavoro e nella famiglia, quanto anche nelle comitive e nella scuola. Difatti specialmente nelle comitive ci vogliono ragazzi allegri, attivi, estroversi e con un modo gioviale di comportarsi, è per questo che nella vita oltre a studiare la storia, la matematica e l'italiano ci vorrebbe qualche lezione di scienze del comportamento.
Tema n° 8
Che fare per svilupparla, oltre che per conservarla?! Io credo che un buon inizio sia quello di non vergognarsi di sé, di saper leggere in se stessi; di parlare con parole semplici e aderenti ai pensieri; sforzarsi di descrivere i sentimenti con parole adatte e precise. Ma l’unico modo per evidenziare la fantasia è l'Arte; sia essa visiva, musicale che scritta. Tale fantasia però è riservata solo a pochi,agli artisti. Quella minore, ma non meno importante è di tutti. È del ladro, che sogna banche sempre aperte e incustodite con sul fronte un cartello con su scritto "RISERVATO AI SIGNORI LADRI" e dentro tanti, ma tanti soldoni già impacchettati e pronti. È del povero, che sogna una grande casa calda, piena di luce, di comodi e camerieri che con passo silenzioso son
La fantasia è la grande alleata di ognuno di noi: ci permette di evadere dalla realtà e di costruirci un mondo tutto nostro.
È vero, c'è solo un modo per evadere dalla realtà, e che a volte può non essere piacevole, per percorrere spazi che sarebbero impercorribili; LA FANTASIA. Questa nostra grande alleata che ci permette di rendere alcuni momenti della nostra giornata proprio come vorremmo. La fantasia è un bene posseduto da tutti fin dall'infanzia, ma soltanto pochi la coltivano e la conservano, gli altri che la trascurano si inaridiscono invecchiandosi ancor prima d'invecchiare. 124
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sempre pronti a soddisfare ogni desiderio appena pensato e non ancora espresso. È del cattivo che vorrebbe tutto il mondo fatto di buoni e di sciocchi per meglio e più facilmente angariare l'umanità. È del Santo, che nella gloria di Dio sogna tutto il mondo fatto di cattivi per meglio cimentarsi nella prova di catechizzazione e redenzione dei peccatori ed acquisire così maggior meriti innanzi al Signore e goderlo in eterno. È del bambino, è del fanciullo, è del giovane ___ è della verde età ____ che riesce con semplici voli del pensiero a distaccarsi da ogni cosa pur restando nella realtà. LA FANTASIA ! Che grande alleata. Guai però a trasformarla in abitudine, si finisce per vivere estromessi dal mondo reale conseguendo grandi delusioni ed aprendo le porte a drammi profondi. ALLORA : Fantasia sì, ma con moderazione, ovvero tanta anima in tutte le cose, ma in tutte le cose tanto cervello.
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Tema n° 10 Tema a piacere
Il compito di Italiano a molti ragazzi non è simpatico, e quando il Professore assegna un tema a casa è sempre una grande fatica svolgerlo bene. Ogni traccia non è buona, ora perché è limitata, ora perché non è di proprio gusto, o perché è troppo impegnativa o a volte non si sa cosa dire. cavillo è buono per dare la colpa all'insegnante, e da ogni lato, agli occhi degli alunni il sistema appare sbagliato. "Bisognerebbe che fosse a piacere", dicono alcuni, e gli altri si associano, il Professore, comprensivo dà un tema a piacere – tutti sono soddisfatti, gioiosi, tutti sicuri di avere mille idee, di trovare mille soluzioni – anche il Professore da parte sua è felice di aver accontentato la classe. I giorni si susseguono, e arriva il momento del tema, allora ci si pensa su cinque minuti, otto, nove, dieci, un quarto d'ora e ancora niente, ci si alza si sfogliano libri, quaderni, niente; ci si inizia a sentire leggermente demoralizzati, si ricerca ancora, ma ecco che dopo un'ora di ricerche, il tarlo dell'indolenza inizia a stuzzicare: “e se lo copiassi dal quaderno dell'anno scorso?”. A pensarci sopra l'idea non è male, allora subito alla ricerca del quaderno, dopo poco si ha la preoccupazione di averlo dovuto bruciare quella gelida domenica del mese precedente, oppure 126
di averlo buttato giù dal ventesimo piano appena finita la scuola. Ma eccolo lì un po' mal ridotto, ma nonostante sia tappezzato di: uffa, che barba, strappo tutto, ma che pena; si riesce a leggere qualcosa. Purtroppo però il piano fallisce, è scritto in maniera troppo elementare e quindi non va bene, il tempo passa e il foglio è ancora bianco. Arrivati ad un certo punto è la coscienza a farsi avanti e come se si fosse telecomandati, ci si ritrova a prendere la penna, il foglio e a scrivere qualcosa. Sembra buffo ma è così, non si è mai contenti, ora per un motivo ora per un altro. E non solo in questa occasione è così, ma in tutti i casi della vita. Ora la si vuole in un modo ora in un altro. È molto facile inventare cose, pensare modi più efficaci per risolvere un problema, ma è molto molto difficile inventare cose giuste e ben funzionanti.
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Tema n° 13 Esaminate il fenomeno della moda esprimendo il vostro giudizio in merito.
La traccia che ho scelto mi impone prima di entrare nell'argomento di informarmi sul concetto, sulla storia della moda. Pertanto non potendo per brevità scrivere tanto quanto vorrei dell'argomento mi limito a tracciare per sommi capi un percorso storico lasciando per me quanto ho appreso dalla indagine che ho svolto in merito. Nelle antiche civiltà mediterranee, le variazioni della moda sono oltre che lentissime anche poco appariscenti: le differenze di foggia tra gli abiti degli uomini e donne sono minime, e così quella tra le diverse classi sociali, che vengono però rappresentate di più dalla maggiore ricchezza di ornamenti. In Egitto appaiono le prime mutande gonnellino. Mentre in Fenicia nacque la moda più complessa degli scialli frangiati. E, importante, in Persia apparvero i calzoni mai usati prima. Successivamente il passaggio al Medio Evo dà inizio ad un ritmo di moda vero e proprio ed è caratterizzato dalla introduzione di abiti tagliati e cuciti e dalla più vasta differenziazione delle foggie secondo il sesso e la classe. Il periodo d'oro dell'Impero Bizantino, alle soglie tra l'antichità e il Medio Evo, presenta un periodo di transizione,
con influenze orientali nella comparsa delle maniche e nella bellezza delle stoffe di seta e dei gioielli pesanti, massicci. Col Rinascimento la moda si fa più estetica e fastosa; e nel campo del trucco, si diventa molto esigenti, fino a rasarsi capelli e sopracciglie per alzare la fronte. In seguito poi la riforma e la controriforma imprimono un carattere più austero anche alla moda che si fa più severa e insieme goffa, ed il lusso si trasferisce esclusivamente nei gioielli, e nella biancheria intima. Ma con la rivoluzione francese tutte le frivolezze e tutti gli artifici sono cancellati. In seguito nell'ultimo ottocento, la moda da aristocratica diviene borghese, manca di una linea direttrice, si arricchisce di fronzoli e stravaganze. Ma intanto si verifica, con sempre maggiore accentuazione, il fenomeno dell'assimilazione della moda in tutte le classi e in tutte le nazioni e più tardi la moda si è venuta affermando e trasformando soprattutto in fattore commerciale di primaria importanza. Per quanto concerne ai concetti della moda da questo breve andare storico si evidenzia chiaro che la moda è condizione degli eventi storici, ovvero non si divide da questa ed inoltre è funzione delle classi sociali dominanti. Potrei richiamarmi alla moda citata dei nobili sia nell'antichità che nei tempi più recenti; potrei citare ancora il taglio dei capelli e delle sopracciglie adottati 127
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per allinearsi alla austerità di quel periodo storico. Orbene il concetto di moda è funzione e scopo, storica e sociale. Attualmente le case di moda impostate su base industriali, confezionando capi di abbigliamento apparentemente disancorati da ogni vincolo, in realtà non fanno altro che cogliere il senso e gli umori dell'attuale classe dominante e producendo in serie determinano nel proprio interesse con perfetti servizi pubblicitari una profonda avidità del manufatto accrescendo lo spirito consumistico del nostro periodo storico. Nulla però fanno per differenziare il prodotto nel rispetto dei canoni industriali. Intendo dire che l'uomo dovrebbe nella scelta condizionata del capo d'abbigliamento poterlo “trasformare” per personalizzarlo, ci eviterebbero così – senza nulla togliere ai loro interessi – la gran pena di scoprirci tutti uguali con nella testa la convinzione di vestire a proprio gusto. Ne deduco che le masse giovanili che costituiscono il vero grosso settore commerciale a cui è rivolta l'attenzione industriale vengono “illuse” dal fatto che con poca spesa possa essere se stessa con personalità.
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Certo è se stessa ma in una uniformità che è avvilente monotonia. La moda pertanto, e qui intendo quella personalizzata, continua ad essere appannaggio dei novelli nobili, cioè dei capitalisti che con il danaro possono permettersi – mostrando abiti apparentemente semplici – di essere ciò che il loro carattere e la loro natura intende manifestare. Qui è necessario dire brevemente che, la personalizzazione è fatto indispensabile perché è tramite l'abito che ognuno di noi tende a farsi riconoscere dagli altri per quello che intende essere. Questo concetto mi sembra importante; esso è legato a quello naturale perduto grazie alla civiltà dove l'uomo con altri segni manifestava al compagno il proprio spirito, la propria identità. Apparentemente l'uomo sembra cambiato ma in effetti pur con tutte le mistificazioni dei giorni nostri l'uomo si ribella all'appiattimento generale e si sforza in ogni modo e con ogni segno d'essere se stesso. La moda nulla fa per alleviare questa frustrazione che, proprio per il fatto d'essere da tutti sofferta, viene da tutti taciuta e quel che è peggio negata.
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Temi svolti nell’anno scolastico 1977/1978
2° Liceo Artistico anni 14
Tema n° 1 I ricordi della mia infanzia.
Per quello che mi ricordo non ho avuto mai fatti traumatizzanti o determinanti per la formazione del mio carattere. E uno dei rari episodi, che mi ha colpita è stato il giorno in cui i miei genitori decisero di portarmi all'asilo, infatti li giunti non ci furono né parole, né regali né promesse, per farmi decidere ad entrare in un’aula, tutte le scuse erano buone; ora i bambini erano brutti, ora era l’insegnante brutta, ora mi scappava la pipì, ora non trovavo l’aula giusta. Oltre a questo si aggiungeva il fatto che gli altri bambini si erano affezionati a mia madre, quindi se tentava di andare via, non piangevo solo io ma tutti i bambini che si erano avvicinati. Tema n° 3 È difficile essere sinceri ma è ripugnante l'ipocrisia.
L’ipocrisia è ripugnante ma non tutti ci tengono al proprio onore, e non hanno rispetto per se stessi. Da sempre molti uomini hanno preferito rinunciare alla loro dignità, pur di guadagnare o meglio speculare sugli altri. L’ipocrisia si trova dappertutto, tra la gente povera, tra i ricchi, i nobili e anche
Questo fatto durò una settimana finché la mamma di comune accordo con la Direttrice decise di rinviare all'anno successivo. Trascorso l'anno e giunti al secondo appuntamento, la cosa non fu molto diversa, l'unica variante fu che decisi di andare a scuola a patto che andassi in una classe dove avessi potuto imparare a leggere e a scrivere. Fui accontentata e d'allora ho iniziato la mia vita di scolara prima e studente poi. Questo è stato un fatto molto positivo perché ho dimostrato sin da piccola di avere interesse verso le materie, qualunque esse siano e non soltanto verso il gioco. Ho dimostrato di essere attirata da queste cose, ma non in modo superficiale, bensì sempre approfondito e ponderato sulle cose. molto spesso a scuola tra compagne della stessa aula. Tutte si dimostrano affettuose quando devono avere, ma in verità non possono chiamarsi amiche. A loro, si adatta di più il termine bandierina, può sembrare strano ma così è. Difatti cosa fa la bandiera, se non che seguire il vento, così gran parte della gente, in questo caso le compagne, segue chi può fruttar loro qualcosa. E quante delusioni e che amarezze per chi non le aveva credute tali. Poiché per gli ipocriti non è la vera amicizia che conta bensì ciò che può ricavare con 129
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lo starci insieme. Ma approfondendoci nel discorso è bene analizzare il carattere di queste persone ed il perché di questo comportamento. La classe degli ipocriti, chiamiamola così, è formata prevalentemente da soggetti insinceri, timidi e privi di una propria personalità per cui cercano in tutti i modi di adattarsi il più possibile, e di agire con la mente altrui, in modo da confondersi tra gli altri e non avere responsabilità. Questa però non deve essere una giustificazione, perché ognuno anche se in piccola parte contribuisce alla formazione del proprio carattere, e anche se l’ipocrisia può dare del benessere se si viene riconosciuti si viene additati per sempre e si fa anche una pessima figura, ed è per questo che la vita ambigua è un Tema n° 6 Come dovrebbe essere, secondo te la scuola?
La scuola come la desidererei io è ben diversa da quella attuale. Innanzi tutto per poter attuare il mio pensiero ci dovrebbe essere un gran rispetto, sia da parte degli alunni che da quella dei professori, in modo da poter agire -se non su di uno stesso piano- ma certo più liberamente. Perché io sono convinta che anche 130
grande rischio. Ma questo fatto non è solo di oggi, difatti un esempio molto vistoso è quello di don Abbondio nei promessi sposi, che non sa come comportarsi e si nasconde verso tutti e verso tutto. E ritornando al concetto proprio iniziale dove ho detto che gli ipocriti si trovano dappertutto, anche tra i preti come don Abbondio ve li troviamo. Ritornando al personaggio dei promessi sposi, il fatto stesso di aver scelto di prendere i voti, solo per poter essere potenti, e sfruttare quella situazione ci denota chiaramente il carattere. Comunque tirando le somme, è meglio essere sinceri e camminare per la strada giusta, e aspettare il benessere o l'amicizia vera e sincera che non ottenerla subito ma in maniera del tutto sbagliata. l'atteggiamento dei giovani d'oggi nella scuola, condizioni gran parte dei professori. Quindi, considerato come vero questo rispetto, per me la scuola non dovrebbe essere il luogo dove si va per sentire la spiegazione o per essere interrogate e dove la cosa forse più importante è sapere il voto - certo tutto questo è indispensabile - ma io vorrei che la scuola fosse una seconda famiglia. Tra il professore e l'alunno non dovrebbe esserci un rapporto basato sul terrore, sulla paura,e sulla incomprensione, ma un rapporto umano basato sul
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reciproco rispetto, consapevoli sia l'uno che l'altro del ruolo che occupano. Il dialogo poi dovrebbe essere alla base dello studio che si effettua in classe e a questo discorso dovrebbero parteciparvi sia gli alunni che i professori, e non come molto spesso accade – che quest'ultimi incitino – quasi fosse un combattimento tra animali – gli alunni ad un discorso, e che quando si fa più acceso non accennino ad intervenire. E quindi penso che il rapporto “professore-alunno”, precedentemente detto, sia quello che possa dare soddisfazione sia all'uno che all'altro. Per quanto riguarda invece gli alunni, dovrebbe esserci più comprensione e disponibilità tra tutti, e non come accade oggi che sono solo disposti a punzecchiarsi, a riprendersi in ogni minima sciocchezza, e in attesa del momento più propizio per ingannare e poter sembrare agli occhi del docente più capaci. Tutto questo è inutile e serve soltanto ad inasprire ciascun componente di questo gruppo. E non ci si rende conto che se tra ragazzi ci fosse quello affiatamento che oggi manca del tutto, si riuscirebbe a raggiungere un buon grado di preparazione, oltre che di maturità. Difatti credo vivamente che il contatto con la scuola influisca molto sull'individuo, però come anche nella vita sociale presenta solo due strade, due vie d'uscita: o inserirsi pienamente nella società – dipende poi dall'individuo, se bene o male – e trovare la propria strada, il proprio modo di inserirsi, op-
pure rimanere nettamente tagliati fuori dalla società non riuscire più ad inserirsi, in poche parole gli emarginati. Una specie di selezionati, i più forti vanno avanti e i più deboli rimangono fuori. Ma questo è un discorso che si distacca nettamente dal campo della scuola, e che forse è più adatto a sintetizzare il proprio pensiero sulla società che ci circonda non più sulla scuola. Quindi per ritornare sul tema principale voglio ripetere che tra i ragazzi ci deve essere l'affiatamento indispensabile per la riuscita della classe. Per quanto riguarda poi la scuola in sé per sé, cioè scuola in quanto complesso organizzativo, ci dovrebbero essere più iniziative, ad esempio nel nostro che è un istituto ad indirizzo artistico, necessiterebbero lezioni pratiche, oltre che nelle materie artistiche anche in quelle culturali. Il materiale non dovrebbe lasciare a desiderare, proprio in una scuola alla quale queste cose sono indispensabili. Da quanto ho detto è chiaro come il mio pensiero e desiderio sia lontano da quella che in realtà è la scuola di oggi.
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Dal DIARIO di Paola
…… È finita lì la giornata ma venendo qua (a casa) mi sono decisa di scrivere le prime cose segrete di cui papà e mamma solo possono sapere, ho voluto scrivere queste cose prima perché volevo imitare (Gianburrasca) e poi perché da grande possa ricordare la mia felice infanzia.
Dalla pagina 9 e 19 del suo Diario, da Paola chiamato “Giornalino”, stralciamo i “Grandi Proverbi”, scritti quando aveva appena 9 anni e 4 mesi. 1 – Per vivere in eterno bisogna avere la parte più importante libera dai peccati e dalle colpe, questa parte è l'anima. Ecco la chiave della vera vita.
2 – Se credi in Dio hai il mondo in pugno. 3 – Aspetta con calma e avrai tutto ciò che desideri. 4 – Il difficile non esiste, l'impossibile richiede solo un po' di tempo.
5 – L’uomo deve fare solo ciò che può fare e non ciò che vuole fare. Altrimenti diventa solo causa di disastri. 12 / 2 / 1973 Paola Adamo
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Dal Diario “Scolastico” una pagina di vita quotidiana di Paola Luglio 1976 Era una delle giornate più calde di luglio e a Napoli in particolare, era impossibile compiere anche un solo gesto. Il traffico si era fatto caotico, tutti erano come impazziti, tutti cercavano (e dico cercavano, perché le macchine si muovevano di un metro all'ora) di fuggire dalla città, i clacson assordanti contribuivano attivamente all'aumentare della tensione. Era già dalle 7,1/2 che le macchine si susseguivano ininterrottamente formando colonne chilometriche ed erano già le 9,30. Stranamente sentimmo bussare alla porta (chi era stato così eroico, da sfidare il traffico, quale eroico cavaliere era riuscito a sfondare quella specie di barriera?), mio ZIO Nino, che anch'esso sudato e dimagrito, era riuscito a raggiungerci partendo dal quartiere Vomero arrivando al quartiere Fuorigrotta; e chi conosce Napoli sa cosa vuol dire. Appena ebbe finito di scolarsi (non c'è termine migliore per indicare il modo di bere in quella giornata) una bottiglia d'acqua, si sedette in poltrona e ci chiese se volevamo andare tutti insieme (cioè noi e la famiglia di mio zio) alla spiaggia di Bacoli per trovare un po’ di refrigerio. Lo guardammo fisso negli occhi e se prima l'avevamo considerato un eroe, adesso ci chiedevamo se non avesse preso invece un colpo di calore. Eppure come presi anche noi da follia, acuta, indossammo i costumi da bagno sperando di riuscire ad immergerci nelle calde acque (con quella tem-
peratura anche l'acqua sicuramente sarebbe andata in breve in ebollizione) prima di mezzanotte. Ora saltiamo a piè pari le tre ore di viaggio e arriviamo immediatamente a Bacoli, proprio nel momento in cui ci arrivammo con la macchina, il bagno l'avevamo già fatto (di sudore è vero) ma era pur sempre un bagno. Arrivammo che era circa l'una, e quindi la prima cosa da fare fu quella di andarsene a mare, noi ragazzi precedemmo di qualche minuto gli adulti – che erano impegnati a scaricare le vivande ormai tutte lesse – e fu per questo che né io né gli altri miei amici ci accorgemmo che erano arrivate altre persone, che avendo saputo, da non so chi, che stavamo a Bacoli, erano venute a trovarci. Quando noi giovani tornammo a terra per vedere quale fosse il motivo del ritardo dei nostri genitori, ci trovammo di fronte a due ragazze, sapemmo dopo che si chiamavano Mìlenca ed O'slavia . Tutto questo preambolo era necessario per mostrare come un caso – mai come questa volta veramente tale, visto che lo zio non doveva venire, il mare non era in calendario e meno che meno la presenza delle due ragazze – si stato propizio per il particolare che vi dirò. Ci conoscemmo, la prima Mìlenca aveva ventitré anni e la seconda Óslavia venticinque, quindi abbastanza più grandi di me, e di questo me ne rammaricavo, pensando che non avremmo potuto divertirci assieme data la loro età. 133
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Ma in breve mi resi conto di aver sbagliato opinione, in quanto Mìlenca subito si dette da fare con noi ragazzi. Però in breve e senza accorgercene si fece sera, e tutti ci radunammo in casa per stare più raccolti. Ad un tratto i genitori chiesero a Mìlenca di suonare la chitarra e lei senza farsi pregare subito imbracciò la chitarra e allietò la serata suonando tante cose, per accontentare tutti. Anch'io suono la chitarra, e quella
scena fu per me importantissima. Perché io quando mi chiedevano di suonare la chitarra ero sempre restia e trovavo ogni scusa per evitare di esibirmi. Ma in quel momento capii che nella vita non basta essere spiritosa e allegra ma per essere una ragazza accettata e richiesta da tutti, che è una bella soddisfazione, bisogna anche essere pronti a qualsiasi richiesta ad essere gioviali e soprattutto giovane nel cuore e nell'anima.
La religiosità di Paola attraverso i suoi lavori Due disegni per il Natale 1967…
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ed uno per il Natale 1968.
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Ăˆ Natale 1968. Un Presepe fatto da Paola con carta e palline di carta colorata.
Al centro un disegno per il Natale 1969; qui sopra, del Natale 1970. Natale 1977, poster su vetro. Opera realizzata in classe da Paola al 2° Liceo Artistico.
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Domande a botta e risposta
Dal quaderno B di religione 1° -
Domanda:
2° -
Domanda: Risposta:
3° 4° 5°
Risposta:
Domanda: Risposta: Domanda: Risposta: Domanda: Risposta:
Nelle scuole elementari e precedenti, sei rimasta soddisfatta dell’insegnamento religioso oppure no?
Sì sono rimasta soddisfatta. Perché ?
Perché erano lezioni attive.
Come vorresti che si svolgesse l'ora di religione?
Vorrei che si imparasse qualcosa però attivamente.
Quali argomenti ti interessano maggiormente?
I miracoli e la Passione di Cristo. Hai altro da dire o da proporre?
No.
Dal quaderno C di religione Domanda: Risposta:
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La fede, la fratellanza, il futuro, tre argomenti molto delicati. Come l'uomo moderno si pone dinanzi ad essi?
Facendo una vita sana e morigerata, coltivando, per così dire, frutti spirituali da presentare al Signore insieme all'anima il giorno della morte ed evitando le cose peccaminose.
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Ricerca di religione sulla Madonna.
Paola risponde elencando ben 71 titoli della Vergine. Uno stralcio
Madonna dell’Acero:
Madonna Addolorata o dei sette dolori:
Madonna dell’Aiuto: Madonna degli Angeli: Madonna Annunziata: Madonna Assunta: Madonna Ausiliatrice:
Madonna col Bambino:
Madonna di Campiglio:
Madonna del Carmine: Madonna del Coazzone: Madonna della croce:
Madonna Cuore Immacolato di Maria: Madonna del Divino Amore:
Madonna del Duomo:
Santuario in cui vi è l'immagine di Madonna incisa su un tronco d'acero.
ci ricorda i dolori che ha sofferto vedendo suo Figlio in croce. che aiuta nei momenti di bisogno. l'annunciazione si è fatta attraverso gli angeli; un angelo apparve in sogno a Giuseppe; un angelo accompagnò Maria, Giuseppe e Gesù quando ci fu la strage degli innocenti. la Vergine Maria che ricevette dall'Angelo l'annunzio della sua elezione a Madre di Dio. Solamente quando essa ebbe accettato, il Verbo si incarnò in lei per opera dello Spirito Santo. l’ascesa al cielo in anima e corpo della Madonna, dopo il suo trapasso come sonno e non come morte. La festa che è la solennità più grande si celebra il 15 agosto, ma di origine oscura. titolo di Maria Vergine, a indicarne la pietà e la funzione mediatrice presso Dio per ottenere grazie. Colei che lo partorì e che viene rappresentata col Bambino. Santuario, ove si trova la Madonna, situato a Campiglio. apparve sul monte Carmelo. simbolo della fecondità. È rappresentata con una lunga treccia nera disposta dietro la schiena. che ha portato – come il Figlio – la croce dei dolori in silenzio. Colei che ha il cuore immacolato.
Colei che amò sconfinatamente il Figlio suo e che ora così ama noi peccatori. la popolare Madonna in rame dorato, che dall’alto della guglia maggiore del Duomo di Milano domina la città e tutta la pianura milanese. 137
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24 maggio 1978
Ultime immagini di PAOLA a 14 anni e 8 mesi.
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A conclusione un florilegio di disegni relativi ai suoi vari periodi di vita che significativamente la rappresentano
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I disegni di Paola
3 maggio 1968 Paola a passeggio con mamma e papĂ . Alberi di pesco.
La bimba e il palloncino perduto. Il cigno che si becca.
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La storia del pullman prepotente 1969-70.
La storia del bimbo perduto.
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Abete natalizio.
Fantasia per tessuto donna.
Casa di campagna.
Disegni di fantasia, 24 novembre 1970.
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Un delicato omaggio alla mamma per il 1° dell’anno 1973-
Le ochette felici, 1973
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Disegni di Paola del 1973.
I due cavalli innamorati.
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Studio di teste di animali, 1973.
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Aprile 1974: la Primavera.
16 novembre 1974: compleanno di papà. Sul retro scrive: “Un postino inaspettato (Il mio cuore) ti porta un sacco di auguri e bacionissimi. Paola”. 7 luglio 1974: onomastico di papà. ”Una amica inaspettata una negretta ti dà un leone di Auguri”.
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In chiesa: Santa Messa.
1974/75 – Cristo e gli apostoli.
La storia della principessa vanitosa. Ovvero la Primavera.
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16 novembre 1975: compleanno di papà. “La tua sicurezza è come una vela piena di vento”.
Disegno del 26 aprile 1975.
Festa della mamma 1975: Mamma sei la cannonessa dei maccheroni.
Festa del papà 1975: Papà sei un cannone. Augurissimi, 1975.
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Studio con varie proposte per la realizzazione del cartoncino augurale per il suo papĂ .
Auguri per il suo papĂ .
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Donna in cardigan.
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Elaborato a china, 1976.
1976 - Pesce Labro e pesce Trombetta desunti dalla sua ricerca sul mare.
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La mucca.
Falchetto, il pony napoletano.
Donna in pelliccia.
Nuca di bimba.
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Montagne svizzere.
Autunno, 1976.
30 novembre 1976: ritratto della mamma.
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Proposte per un manifesto.
Il Professore Arch. Vallauri tratteggiato da Paola con il pennarello mentre egli è in cattedraDisegno del 1977,
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Venerdì Santo: “i perdoni”.
1977: La città del futuro-
1977: lo sport. La corsa dei cavalli.
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Ritratto di Giuliana.
Autoritratto.
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Figure di donne.
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Questa era Paola
Scheda d’identità
Corso della vita
Battezzata il 24 ottobre 1963 nella cappelletta della clinica facente parte della Parrocchia in via Posillipo, 111 - Napoli.
Nel 1973-74 iniziò, nel corso “C”, la scuola media presso la Vittorio Alfieri.
Nata a Napoli il 24 ottobre 1963 alle ore 3 nella Clinica Posillipo.
Madrina: zia Maria Adamo.
Prima Santa Comunione il 28 Maggio 1972 nella chiesa di S. Giovanni Bosco in Taranto amministrata da don Giuseppe Schiavarelli.
Santa Cresima il 22 giugno 1974 nella chiesa di S. Giovanni Bosco in Taranto amministrata da S.E. Mons. Guglielmo Motolese, Arcivescovo di Taranto. Madrina: zia Maria Adamo.
Il 27 giugno 1978 nell’Ospedale Cotugno di Napoli, riceve l’Unzione degli infermi. Il 28 giugno 1978 Paola vola al Cielo.
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Nel 1968-69 iniziò le Elementari presso la scuola Lucchese con la maestra Nicoletta Lentini.
Nel 1973-74 iniziò lo studio della chitarra classica con il maestro Domenico Leonardis, proseguendo sino al 1977/78. Nel 1975-76 partecipò con un componimento alla XVII Giornata del Francobollo classificandosi 1a.
Nel 1976-77 iniziò lo sport agonistico con il professore Giuseppe Caputo nella squadra Volley di pallavolo proseguendo sino al 1978. Nel 1976-77 iniziò nel corso “B” il Liceo presso l’Artistico Lisippo di Taranto.
Nel 1977-78 dopo aver superato il 2° Liceo, il 28 giugno iniziò nella Città di Napoli il cammino dell’eternità…
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dal bocciolo al fiore
24 aprile 1964
24 ottobre 1964
24 ottobre 1965
24 ottobre 1966
24 ottobre 1967
1968
1968
1969
1972
Maggio 1976
Luglio 1977
Marzo 1978
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28 giugno 1978
Questa era la famiglia
Lucia, Claudio e PAOLA.
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Il giorno dopo
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“Il giorno dopo: chi avrebbe pensato che centinaia di ragazzi avrebbero ancora ricordato Paola? Nella vita di ogni uomo c'è sempre un giorno dopo, bello o brutto che sia. Essere ricordati dopo morte non è di tutti; esserlo dopo anni è certamente di pochi. PAOLA ADAMO è tra questi!".
(G. COSTA, La chiamavamo Polly – Vivere quindici anni, Edizioni Paoline, 1986)
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Premessa In casa Adamo, ancora oggi, “un calendario a cubi è bloccato su una data: 28 giugno 1978”. È il giorno della “immane tragedia”, dell’“ondata terribile”, “della sconvolgente comunicazione dell’avvenuto distacco dalla vita di Paola”.
“Annientati – scriverà papà Claudio – non potevamo che chiuderci in noi stessi a covare la dolorosissima prova e, nello strazio, cercare di capire il messaggio che il Padre Eterno ci trasmette per coglierne lo scopo, al fine anche di proseguire quella vita che non vorremmo più vivere...”.
È comprensibile lo strazio interiore ingenerato nell’animo dei genitori. L’uomo sofferente porta in sé delle domande, si pone un fondamentale “perché” che provoca il suo grido e la sua ricerca di senso e chiama in causa la problematica della sofferenza innocente. Ma, anche se questo lamento-requisitoria non sarà mai dimenticato, l’animo di Claudio e Lucia gradatamente si dischiuse a nuove visioni e a nuovi affetti, alimentati dall’azione vivificatrice della fede. “Le nostre lacrime sono inutili; non ci resta che LUI, CRISTO, e lontano da LUI una strada, l’unica, la sola: perdersi; che per noi però non è alternativa, ambendo essere trasferiti nella Sua dimensione da Paola, con Paola: è il nostro nuovo scopo”. Nell’imminenza del primo anniversario della morte di Paola, i genitori, presi dal desiderio di fissare ogni frammento
della testimonianza di vita della loro figlia e mossi dalla volontà di comunicare con tutti, predisposero il volume “Dialogo con Paola – documenti di vita” (Editrice Grafischena S.p. A., Fasano di Puglia 1979 – Pubblicazione fuori commercio) per offrirlo a parenti e amici e a tutti quelli che, pur non conoscendola, potevano ricavarne propositi di possibile e felice imitazione.
Il “Dialogo con Paola” – un “libro-documento” – che riportava tutto il copioso materiale da lei prodotto nell’arco della breve vita” e registrava contemporaneamente l’indicibile calvario dei suoi genitori, si rivelò una fonte preziosa ed oggettiva di notizie e di eventi. Quella storia che umanamente poteva considerarsi conclusa, fece registrare man mano un provvidenziale, crescente interesse in Italia e nel mondo. Ebbero inizio testimonianze e iniziative che si rifacevano fedelmente a quella fonte e crebbero di anno in anno. Così scrisse Claudio: “... No, non ci sbagliavamo, Paola ci parlava. Forte e paziente, potente nel Signore, ora non parlava più solo a noi, ma a tanti, tanti altri. E fummo ancora genitori. Ecco la nostra nuova più grande prova: vivere nel mondo senza essere più del mondo. Ma Paola col suo insegnamento ci richiama al dovere e ci fa comprendere che la battaglia va combattuta sino all’ultimo giorno: ci fa comprendere che il nostro ruolo di genitori non è finito; continua. Da «quel giorno», una valanga di episodi”. 165
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La natura della presente pubblicazione non ci consente di spaziare in una elencazione delle tante iniziative e testimonianze che hanno segnato lo snodarsi degli eventi relativi a Paola.
Ci limitiamo a tre provvidenziali “Segni” che hanno rivelato l’incidenza positiva del suo messaggio di vita che “può essere proposto a quanti, anche inconsciamente, attendono un modello di autenticità e di bellezza morale”.
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Il primo grande Segno “Il Cristo dalle grandi braccia”
Udienza privata ai genitori di Paola, su invito di Giovanni Paolo II Il 28 giugno 1979, primo anniversario della morte di Paola, Claudio spedisce al Santo Padre il volume “Dialogo con Paola – Documenti di vita”. Non chiede nulla. Il suo è solo un dono che intende offrire al Papa, con umiltà ed affetto. Così avevano fatto i connazionali quando era andato in Polonia, dopo la Sua elezione. La risposta è immediata. Il 10 luglio 1979 S.Em. E. Martinez, della Segreteria di Stato, spedisce una lettera (prot. 20.390) all’Arcivescovo di Taranto Mons. Guglielmo Motolese e lo incarica di consegnarla ai coniugi Adamo. Sua Santità, avendo appreso dal volume inviatogli in dono notizie su Paola, desidera celebrare, loro presenti, una S. Messa nella Sua Cappella privata. Un tale invito suscitò grande emo-
zione in Claudio e Lucia. Si restò in attesa del giorno fissato, ma il tragico attentato al Papa – 13 maggio 1981 – obbligò al rinvio dell’udienza. Giunse finalmente quel giorno e il 7 luglio 1982 Claudio e Lucia parteciparono alla Messa celebrata da Giovanni Paolo II nella sua Cappella privata. Nell’udienza che seguì, furono donati al Papa due volumetti scritti su Paola e il modello unico del CRISTO in ceramica. Sul fondo dello scrigno in legno dove era posto il Cristo, una piccola targa in argento riportava il nome dell’autrice: Paola Adamo!
La serie delle foto riportate documenta quel magico appuntamento. Alle molte domande che gli amici gli ponevano, Claudio semplicemente rispondeva: “Certe cose sublimi non si possono raccontare “. Roma, 07 luglio 1982: Claudio e Lucia nella Cappella privata, presenti alla messa celebrata da Papa Giovanni Paolo II, con alcuni sacerdoti polacchi.
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7 luglio 1972 Roma
Claudio e Lucia, dopo aver salutato il Santo Padre, gli offrono due libri scritti su Paola: Una primavera chiamata PAOLA e Una meteora viva: Paola Adamo.
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Claudio e Lucia illustrano il dono per Lui fatto predisporre in ceramica, rappresentante il Cristo realizzato su disegno di PAOLA. Papa Giovanni Paolo II ascolta attentamente la spiegazione di Claudio.
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Bozzetto originale di Paola Adamo per il “CRISTO” modellato in ceramica.
Placca in ceramica offerta al Santo Padre. A lato: scrigno in legno Douglas fatto predisporre per contenere il modello unico del CRISTO in ceramica. Lo scrigno aperto con la “placca” adagiata sul fondo di velluto nero. All’angolo, la piccola targa in argento recante il nome dell’autrice: Paola Adamo.
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Ăˆ doveroso riferire che il suddetto Crocifisso, realizzato in legno verniciato giallo oro, in data 29 ottobre 1989 in occasione della visita pastorale a Taranto di Giovanni Paolo II, fu collocato sul palco allo stadio Iacovone per la celebrazione della Santa Messa. Il Sindaco del tempo, prof. Mario Guadagnolo, lo donò alla Curia di Taranto.
In basso: nel maggio del 2001 il Cristo fu posto nella nuova chiesa Spirito Santo in Taranto. A lato, particolare del Cristo.
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Il secondo Segno
Un “Concorso” sulla vita di Paola
Una adesione superlativa ottenne il Concorso “Una primavera chiamata Paola” indetto dalle FMA (Figlie di Maria Ausiliatrice) dell’Ispettoria Meridionale nell’anno scolastico 1982/83.
La “Radio Libera Salesiana Antenna Don Bosco” di Bova Marina (RC) aveva suscitato vasta risonanza in tutta la Calabria e la Sicilia orientale (Autunno 1979) ed erano già stati pubblicati i primi due libri su Paola (“Una primavera chiamata Paola” di Franco Solarino e “Una meteora viva: Paola Adamo” di Adolfo L’Arco). Le “Figlie di Maria Ausiliatrice” dette anche “Salesiane di Don Bosco” avevano nel 1982 ben 26 Case od Opere, con 310 Suore e un mare di gioventù tra scuole e tutti i grandi Oratori, Centri giovanili, ecc. e portavano stampato in cuore quel “DA MIHI ANIMAS, CETERA TOLLE” che era sempre stato il principio guida, l’ansia apostolica di Don Bosco. Furono coinvolte Opere, Suore e la loro gioventù: una moltitudine. L’Ispettrice Sr. Lucia Rizzo, con sede a Taranto, conosceva Paola e la sua storia. Aveva certamente letto il libro di Don Franco Solarino e di Don L’Arco. Andando in visita alle Case delle FMA della sua giurisdizione, doveva aver avuto notizia di Radio Don Bosco di Bova Marina, là dove giungeva l’antenna salesiana, perciò si dimostrò dispostissima al bel progetto di regalare alle giovani della Calabria, Basilicata e Puglia il “MODELLO PAOLA”, lanciare cioè il Concorso, che avrebbe coperto l’anno scolastico 198283. La segretaria ne diede comunicazione 172
ai coniugi Adamo, invitandoli ad un colloquio, avendo già un abbozzo di programma ben delineato.
Il 24 ottobre 1982, dopo una solenne liturgia nella Parrocchia salesiana di San Giovanni Bosco in Taranto, la folla delle partecipanti si riversò nel vicino Istituto delle FMA per l’inaugurazione ufficiale del “Concorso” che avrebbe impegnato, nell’anno scolastico 1982-83, alunne e oratoriane di IV e V Elementare, ragazze della Scuola Media e adolescenti della Scuola Superiore e dei Centri giovanili. Fu distribuito a tutte il seguente foglio esplicativo che indicava modalità e finalità di svolgimento del Concorso. 24 Ottobre – Si ricorda la nascita di Paola e a Taranto, presso l’Istituto M. Ausiliatrice, ci sarà la consegna dei testi. Insieme si vivrà un momento di preghiera e di festa.
TESTI: “Una primavera chiamata Paola” di don Solarino - LDC “Una meteora viva” di don L’Arco, Ed. Dehoniane. “Dialogo con Paola” documenti di vita ricchi di poesie, disegni, dediche, temi svolti in classe, testimonianze di compagne e di insegnanti; da essi traspare un atteggiamento di vita sempre più impegnata e matura.
MODALITÀ: Le partecipanti si esibiranno in canti, poesie, prosa, recital, disegni su fogli 24 per 32, diapomontaggio, con riferimento ai documenti di Paola e
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alle Lettere di San Paolo.
TEMI PROPOSTI: “Una ragazza docile allo Spirito Santo, cresce in età, in sapienza e in grazia”. “San Paolo ha maturato una primavera chiamata Paola”. “Paola sa vivere nell’ambiente familiare e sociale perché fa comunione con le Tre Persone”FINAL1TÀ: Comunicare alle ragazze L’adesione al Concorso fu massiccia, sì che in chiusura si dovette distribuire la massa delle partecipanti in due giornate: il 1° maggio e il 29 dello stesso mese. Due giornate vissute all’insegna della gioia.
Una marea di gioventù festante convenne a Martina Franca (TA), presso l’Istituto delle FMA per la duplice, solenne conclusione. Papà Claudio annotò nel suo diario: “Indescrivibile l’entusiasmo, l’esplosione d’affetto, incontenibile l’amore per Paola. È una festa di sana gioventù, ribollente di stu-
il valore della vita e la ricchezza della gioia interiore. (I lavori di riflessione, ricerca e disegno devono essere inseriti nella catechesi dell’anno scolastico.)
Leggiamo nella cronaca della giornata: “Un foglio che è bussola, insegna, carreggiata... Si vedrà se era un Concorso per gioco o “pro vita!”. pefacenti sentimenti, di gioventù entusiasta per aver trovato la propria identità in un modello, per aver ritrovato l’entusiasmo di sé. Una valanga di disegni, quiz, rebus, lettere, poesie, pitture, diapomontaggi, filmine, films, balli, canti, recite, mimi, stampe, articoli. Una infinità di espressioni... Pensiamo che il Signore, generoso e buono oltre ogni limite, offrendoci tanta abbondanza, voglia forse aiutarci a leggere i suoi disegni, vuole farci attenti alla voce di Paola che ancora ci parla; vuole farci comprendere che ha gradito il dono del nostro dolore...”.
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1° maggio 1983 Martina Franca (TA)
Pagine tratte dall’album di ricordi delle Figlie di Maria Ausiliatrice riguardante il 1° maggio 1983.
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29 maggio 1983 Martina Franca (TA)
Pagine tratte dall’album di ricordi delle Figlie di Maria Ausiliatrice riguardante il 29 maggio 1983.
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La premiazione delle vincitrici.
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CONCORSO PAOLA La relazione conclusiva 29 maggio 1983
“Giovani: speranza e futuro, una realtà viva che ha fatto strada in tutta l’Ispettoria, dalla calda Calabria alla lunga Puglia. Un anno ricco di iniziative con due momenti di incontro per le più grandi e le più piccole: 1° e 29 maggio 1983.
L’accogliente casa di Martina Franca ha visto affluire un migliaio di ragazze, felici di incontrarsi per mettere in comune le esperienze di gruppo sfociate dal Concorso Paola. Recitals - Diapomontaggi - Fotomontaggi - Rebus - Disegni Canti - Dediche - Poesie sono state le modalità di espressione e moltissime le ragazze e i gruppi premiati. Chi è Paola? Una ragazza dei nostri tempi, maturata troppo in
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fretta, ma che dà a noi ragazze, tanti stimoli per vivere in intensità la nostra vita. Ha avuto chiara la scala dei valori, proposta dai suoi equilibrati genitori, e l’ha percorsa con velocità, perché non c’è tempo da perdere quando si ha di mira solo il bene. Diciamo GRAZIE a Paola perché ci ha dato esempio del senso della vita, del grande amore ai genitori, di rettitudine tra le compagne e della gioia esplosiva per il suo Gesù. Faremo tesoro anche della sua esperienza di vita per poter realizzare il meraviglioso progetto che Dio ha per ciascuna di noi”. La massa delle ragazze torna a casa con il poster di Paola e sventolando il foulard con la scritta: “UNA PRIMAVERA CHIAMATA PAOLA” perché è ancora lei ad augurare a tutte di camminare nella gioia.
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Si espande in Italia la conoscenza e l’ammirazione per PAOLA RIMINI Presso l’istituto Internazionale Pedagogico Linguistico delle Maestre Pie dell’Addolorata, l’entusiasmo di Sr. Rina Dellabartola, preside della scuola, dopo la lettura della biografia di Paola, contagiò beneficamente anche gli allievi della scuola che, per l’intero anno scolastico 1996/97, ebbero Paola come oggetto di studio e di confronto. “Tutto mi stupisce di Paola - scrisse la Preside - ma in particolare mi colpisce la sua capacità di equilibrio e di autocontrollo, la sua serenità e maturità, la sua “rara voglia” di leggere San Paolo e certi brani della Sacra Scrittura, la sua determinazione nella testimonianza cristiana in tempi non facili neppure a scuola... Vorrei dire ancora tante cose, ma forse è più bello rimanere in meditazione silenziosa di fronte ai “Prodigi” che Dio sa operare nelle sue creature che ha “scelto fin dall’eternità per la sua Gloria “.
“Paola è entrata nel loro cuore in punta di piedi, ma vi ha preso dimora! Sì, Paola è con noi, è vicina a noi, ci aiuta e ci segue... Figure come quella di Paola sono luci, punti-forza e guide per il cammino. Una giovinezza realizzata è eloquente, non ha bisogno di commenti...”
Maggio 1996. Rimini, Istituto Magistrale Pedagogico Linguistico delle “Maestre Pie dell’Addolorata”. Alcune alunne della I e II classe.
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Dopo aver studiato Paola per tutto l’anno scolastico, nella gita di fine anno (maggio 1997), Taranto fu la meta designata per visitare i luoghi dove era vissuta Paola. La documentazione fotografica ha registrato fedelmente i momenti felici di una giornata indimenticabile.
TARANTO Chiesa di San Giovanni Bosco, 6 maggio 1997 (la data impressa sulla foto è posta all’inglese). Gli alunni e i docenti dell’Isti-
Sopra: suor Rina Dellabartola, gli alunni, i docenti, i genitori di PAOLA e don G. Schiavarelli recitano le preghiere preparate per la particolare occasione dagli alunni presenti. A lato: foto di gruppo degli alunni dell’Istituto “Maestre Pie dell’Addolorata” sul presbiterio della chiesa San Giovanni Bosco. Apre l’immagine Sr. Rina Dellabartola, chiude don Giuseppe Schiavarelli.
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tuto “Maestre Pie dell’Addolorata” con i genitori di PAOLA partecipano alla liturgia della Parola tenuta da don Giuseppe Schiavarelli.
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L’intero gruppo, riunito nella casa di PAOLA, rivolge ai suoi genitori domande su domande.
In basso: momento significativo dell’incontro: Claudio e Lucia, con sorpresa, ricevono doni predisposti per loro. Una ragazza mostra il dono a Lucia.
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Al termine di questo scambio di domande, risposte e doni, i giovani (con molta timidezza e rispetto) hanno chiesto di poter visitare la camera di Paola. Ottenuto il consenso, quasi in fila indiana i
La camera di Paola, rimasta come lei l’ha lasciata. Sopra: il suo armadio. A destra: la sua scrivania e il suo letto.
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cinquanta giovani sono passati per la camera di Paola e, dopo aver sostato per qualche minuto in preghiera, sono usciti per dar spazio agli altri che seguivano, compresi i professori e le suore.
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Sopra: momento conviviale. Prosegue la giornata: tutti insieme alla visita degli scavi di Metaponto. In basso: si conclude l’incontro con i genitori di Paola.
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I genitori di Paola ricambiano la visita. Invitati a Rimini dalle Suore parlano a tutti i giovani che frequentano l’Istituto, dove Paola è sempre presente.
RIMINI Sabato 11 ottobre 1997. Claudio e Lucia, alla ripresa del nuovo anno scolastico, furono invitati a Rimini per discutere e approfondire, alla luce della testimonianza esemplare di Paola, domande e problemi che i giovani stessi avevano precedentemente inviato ad essi.
A sinistra: Claudio conversa con i genitori convenuti. In basso: Claudio si intrattiene con due vivacissime alunne che hanno tenuto vivo l’incontro. Lucia ringrazia un’alunna e, insieme, tutte le altre per il dono ricevuto.
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Omaggio a Paola dalle alunne della V Classe.
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RIMINI Puntuali al duplice appuntamento (11 ottobre 1997 e 5 giugno 1999) Claudio e Lucia furono accolti con gioia e si dimostrarono abili interlocutori nel confronto con i giovani allievi della scuola, discutendo con loro – a botta e risposta – la complessa problematica del mondo giovanile, confrontandola con il "modello Paola", adolescente quindicenne, che
“merita di essere guardata con simpatia e ammirazione da quanti vivono questa difficile età, in questa difficile epoca della storia” (Severino De Pieri). L'incontro registrò, oltre allo scambio reciproco di piccoli doni, una artistica interpretazione, da parte delle allieve, di un musical ispirato alle Sister Act e al film Sette spose per sette fratelli. Secondo incontro del 5 giugno 1999 con gli alunni dell‘Istituto “Maestre Pie dell’Addolorata”, con dibattito a “Botta e risposta”.
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A conclusione del dibattito offerta di piccoli doni a tutti i presenti.
Nell’ultima foto: Suor Rina Dellabartola, sorpresa, riceve con gioia il suo dono.
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I ragazzi hanno preparato un MUSICAL ricordando Paola.
Sopra: le alunne che interpretano il musical Sister Act e 7 spose per 7 fratelli. A lato: danza denominata Vita e morte di Paola. In basso: offerta dei fiori.
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Grande emozione in Claudio e Lucia, non solo per il giovanile e bello spettacolo offerto dalle ragazze, ma anche per la convinzione di quanto Paola sia viva e presente in mezzo a loro.
La foto ricordo.
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Nella rivista trimestrale INSIEME Per delle Maestre Pie dell'Addolorata un lungo articolo, a cura di Angelo Montonati, giornalista scrittore specializzato nel campo della informazione religiosa, presentava ai lettori i risultati della ricerca fatta dagli alunni con un titolo suggestivo: Batte nei giovani IL CUORE DI PAOLA.
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Il terzo Segno
“Paola valica gli oceani…”
BRASILE Paola ha fatto registrare, tra gli adolescenti e i giovani del Brasile, lo stesso immediato impatto di simpatia, di ammirazione e di consenso che si era verificato in Italia. Sul foglio mensile Ciao gente… sono Paola ben otto puntate hanno interessato le vicende del Brasile; tale è stata l’incidenza benefica dell’esemplarità di Paola. Protagoniste di questa missione, ancora una volta, alcune FMA venute a Roma dal Brasile. Affascinate dalla “vicenda Paola” e desiderose di interessarne la gioventù brasiliana, si sono adoperate
per ottenere la traduzione in portoghese del volumetto “Paola Adamo - Qui e al di là del sole” di M.D. Grassiano, e nel 1998 la tipografia “Città Nuova” di Roma stampò un agile volumetto dal titolo PAULA ADAMO aqui e para là do sol. Libri e poster di Paola spediti in Brasile si esaurirono ben presto. Ma il fervore delle Suore e le iniziative pastorali di notevole spessore messe in atto ebbero un impatto straordinario. L’economia dello spazio non ci consente di elencare i tanti eventi verificatisi e la loro risonanza benefica sulla gioventù locale.
Ci limitiamo a riferire l’esito di un vasto Concorso (ottobre 1999) tra gli allievi della Scuola Statale Maria Ausiliatrice, Alto Araguaia, Mato Grosso (Brasile) nella “PRESENTAZIONE” trasmessaci da Suor Maria Amancia Prado, FMA.
della vita e il contatto con Paola ha portato gli adolescenti a confrontarsi e autorealizzarsi con una giovinetta di soltanto 14 anni, che è riuscita a tanto in così breve tempo. Cari genitori di Paola, Claudio e Lucia, continuate seminando i fiori della purezza perché il mondo ne ha tanto bisogno. Nella loro sensibilità, i giovani sentono l’aroma di Dio, che emana da ogni pagina letta. Il lavoro è stato fatto in 11 classi, per un totale di 366 studenti, d’età compresa tra gli 11 e i 18 anni... È stato un lavoro molto gratificante; ci siamo resi conto della sete di Dio presente nei loro cuori”.
“Noi educatrici salesiane, sentiamo quanto bene ha fatto ai preadolescenti e adolescenti la lettura attenta e il lavoro di riflessione sul libro Paula Adamo, aqui e pura là do sol. I suoi messaggi non conoscono frontiere e arrivano al cuore del Brasile, come un inno di ringraziamento a Dio per le sue meraviglie. Lo Spirito Santo cammina nella pratica
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Vengono poi comunicate alcune iniziative, in connessione con il Concorso, che vedono protagonista la nostra Paola. “Nella fiera culturale ci sarà uno spazio per Paola Adamo, dove gli elaborati degli studenti saranno esposti in modo allegro e creativo. Alcuni libri sono stati consegnati ai bam-
ALTO ARAGUAIA, 4 novembre 1999 Bimbe brasiliane leggono Paola. Nella chiesa le alunne sollevano il libro di Paola che hanno letto. Gruppo dell’infanzia missionaria Paola Adamo.
In basso: suor Maria Amancia in mezzo agli adolescenti. Lei è una fan di Paola.
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bini dell‘infanzia missionaria che porta il nome di INFANZIA MISSIONARIA PAOLA ADAMO. In un gesto di condivisione, i libri di Paola sono stati offerti ad un’altra scuola pubblica di questa città, affinché anche altri possano fare profitto di questo grande tesoro”.
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CUIABÀ, Centro Missionario “Paola Adamo”, 27 novembre 2000
Questo fiore rappresenta Paola, che è partita da questa terra ancora bocciolo
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AFRICA Anche l’Africa ha accolto, in rapida successione, il messaggio esemplare di vita di Paola Adamo. Kenya, Uganda, Tanzania, Angola, Mozambico e Isola Maurizio sono le regioni fortunate nelle quali Paola è ormai di casa.
KENYA Padre Marino GEMMA, missionario della Consolata di Torino, ha sposato in pieno la causa di Paola.
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Ci scrive da Maralal (Kenia): “Non potete immaginare di come sono entusiasta nel presentare Paola ai ragazzi. È proprio vero che se credi in Dio hai in pugno tutto e Paola ha saputo conquistare anche ragazze africane... Da parte mia, invoco sempre la cara Paola di proteggere questi ragazzi e giovani che hanno sete di Dio, affinché possano trarre un esempio da lei... “ Chiesta l’autorizzazione, si impegna a far tradurre in inglese il libretto della LDC Paola Adamo - Qui e al di là del sole, della “Collana Campioni”; nei primi mesi del 1999, la “Ruby printers Kenya Ltd” di Nairobi sfornò un elegante opuscolo dal titolo Paola Adamo - Here and Beyond the Sun. Quando, con la traduzione in lingua inglese, le ragazze e i giovani africani hanno potuto conoscere dal vivo l’esemplare identità dell’adolescente Paola, ne sono rimasti affascinati. La corrispondenza che ci è giunta ci ha fatto rivivere le stesse emozioni di quanto era accaduto, negli anni precedenti, a Martina Franca, a Rimini, ad Alto Araguaia nel Brasile, dove centinaia di ra-
gazzi/e, impegnati nello studio della vita di Paola, avevano scritto le loro impressioni e i loro propositi. Non è stato facile per noi leggere e tradurre le riflessioni dei ragazzi e dei giovani Keniani, perché scritte in inglese e in un misto di lingua locale, con la personale e non sempre comprensibile grafia. Ma la fatica richiesta è stata compensata dalla bellezza delle intuizioni e dei propositi formulati da quegli adolescenti e giovani africani. Padre Marino GEMMA è un appassionato di Paola. Mosso da questa certezza e pensando ai giovani bisognosi di modelli autentici di vita cristiana, si impegnò a presentare Paola alla povera, e umiliata gioventù dell’Africa quale MODELLO credibile e affascinante, che può essere guida sulla strada della virtù e del progresso sociale. Questa prima testimonianza dall’Africa conferma che l’impatto positivo di una vita cristiana esemplare non ha frontiere e, ovunque, mette subito radici. Le tante occupazioni di Padre Gemma e il successivo suo trasferimento da Maralal a Nairobi non gli fanno dimenticare Paola nella quale – egli afferma – “ho colto una dimensione missionaria, Sì, Paola era più che missionaria”. Si deve a questo spirito missionario il proposito di “presentare la figura di Paola in chiave africana, senza nulla cambiare dell’originale, affinché possa attrarre i giovani dell’Est Africa: Uganda, Kenya Tanzania ... Non si tratta più solo a livello kenyano, ma tutto l’Est Africa, perché merita far conoscere questa “piccola grande adolescente ai giovani africani”.
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MARALAL, KENIA – 24 novembre 1999
«Sapete? Ho colto in Paola una
dimensione Missionaria; sì, Paola era più che Missionaria».
Bimbi Keniani leggono Paola. Qui sotto: Padre Marino Gemma insieme ai suoi ragazzi con il libro che parla di Paola.
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Fanciulle e giovani keniani, amici di Paola.
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MOZAMBICO - ANGOLA Ancora un passo in avanti: dal Kenya in Mozambico e dal Mozambico in Angola.
Protagonista e animatrice di questa pacifica e provvidenziale conquista è stata Suor Isoleta Do Nascimento, nata nel Brasile, Suora salesiana di Don Bosco, missionaria in Mozambico. Un lungo carteggio – intercorso tra la Suora e i genitori di Paola – è documento prezioso non solo degli avvenimenti straordinari verificatisi in quelle terre lontane e attribuiti all’intercessione di Paola, ma anche delle opere concrete realizzate che, oggi, sono Centri sicuri di promozione umana dove schiere festanti di fanciulle e giovani donne ritrovano la gioia della vita sotto lo sguardo sorridente di Paola Adamo.
Dobbiamo limitarci a brevi cenni essenziali.
Da Maputo in Mozambico, in data 14 luglio 1999, Suor Isoleta scriveva così ai coniugi Adamo: “Con piacere vi dico che Paola Adamo è arrivata in Africa. Mi sono commossa davanti a questa ragazza che in una breve vita ha vissuto in tanta pienezza!... Il nostro Centro è per ragazzi, ma l’esempio di Paola non è solo per le ragazze. I ragazzi hanno bisogno di esempi di “donna forte” per essere spinti al bene e al bello... per la vita in pienezza e Paola c’insegna e ci spinge “. Un valido sussidio le permise di far conoscere Paola anche ai suoi ragazzi e giovani. Mozambico ed Angola erano state colonie del Portogallo e fu per lei un vantaggio poter distribuire il libretto di Paola tradotto in lingua portoghese.
Suor Isoleta.
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Nell’autunno del 1999 Suor Isoleta, dopo 15 anni di permanenza in Mozambico, veniva trasferita a Luanda, in Angola. Anche in questa nazione, provata da una guerra fratricida durata oltre quaranta anni, “Paola ha mostrato la sua protezione”. È questa l’espressione di stupore usata da Suor Isoleta quando ci descrive l’intervento efficace di Paola nel risolvere una situazione di prolungato disagio. “Da più di dieci anni, le suore cercavano invano un terreno o una casa per farne la sede dell’ Ispettoria. Nei miei dialoghi con Paola ho detto: “Paola, pensaci tu!” Quattro mesi dopo, non solo ho trovato un terreno, ma una piccola scuola tutta rovinata per il vandalismo della popolazione. Ho detto a Madre Antonia Colombo (la Superiora Generale delle FMA) che era una opportunità da non perdere, perché non solo possiamo restaurare le aule che serviranno non per la scuola, ma per un piccolo Centro di Promozione Umana e Sociale per le giovani donne; avremo inoltre anche un bel pezzo di terra per costruire la nostra casa”. Ieri: devastazione a causa della guerra, prima della costruzione.
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La situazione economica gravava pesantemente su quel “sogno”! Ma, come in tante altre situazioni di difficoltà, si manifestò, tangibile, l’intervento di Paola, invocata con amore da Suor Isoleta. Suor Isoleta, intraprendente come sempre, ebbe il coraggio di chiedere agli Architetti Claudio e Lucia Adamo il dono della “pianta architettonica” del Progetto. Immediato il consenso e, dopo uno scambio di foto e disegni, i lavori di costruzione ebbero inizio. E i gravosi costi dell’opera? “Qui i prezzi sono impraticabili...” La soluzione ci fu, e si palesò concreta e superlativa. “Un’impresa angolana di petrolio sarà il pagatore di tutte le spese. Il lavoro sarà fatto da un’impresa di costruzione scelta da loro...” Il CENTRO DI PROMOZIONE UMANA E SOCIALE di Luanda e la residenza delle FMA sono oggi una consolante realtà. Suor Isoleta ha espresso la volontà di intitolarlo a PAOLA ADAMO. Il 26 luglio 2002 Sr. Isoleta scrive che tutto va bene e che i lavori vanno avanti.
Progetto per la costruzione della residenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Luanda annessa al Centro di promozione Umana e Sociale.
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Poi: costruzione in fase di completamento.
Oggi: in Luanda c’è una casa delle suore e una grande scuola per circa 600 allievi. Le ragazze della scuola festeggiano l’apertura delle nuove strutture. II sogno di Sr. Isoleta si è concretizzato.
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Taranto, gennaio 2006 Un’ultima gradita sorpresa: Suor Isoleta, venuta in Italia per un corso di aggiornamento, ha voluto fare una puntatina a Taranto per ringraziare gli amici Architetti e per visitare i luoghi di Paola.
Al vespro, Sr. Isoleta nella camera di PAOLA, seduta alla sua poltrona, prega.
Lucia e Sr. Isoleta do Nascimento fraternamente conversano. AMICI e PER SEMPRE...
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Aveva scritto: “Il nostro lavoro con le adolescenti sarà far conoscere la vita di Paola. Come vedete, c'è molto da sognare, ed io come figlia di un sognatore (Don Bosco) devo sognare... Mi pare troppo poco dire solo GRAZIE!... Grazie di cuore... Grazie mille!... Grazie infinite!”.
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BRASILE Un fitto epistolario ha segnato il cammino vocazionale di Adeilson Pereira Tomé, giovane seminarista della Diocesi di Campo Grande in Brasile, dal primo anno di teologia fino all’Ordinazione sacerdotale. Quattro anni di corrispondenza, in portoghese e un po’ in italiano. “Ho avuto la grazia di conoscere Paola che sta godendo già della gioia celestiale. È un grande incentivo per la mia vocazione... Conoscere Paola Adamo, anche da lontano, attraverso un libretto, è stata e continua ad essere un’esperienza molto valida. È come lei, “Paulinha” fosse qui, accanto a me, dandomi forza per continuare nel mio cammino... “Con la fiducia in Dio dobbiamo continuare il nostro cammino... Paola è molto presente nella vita dei suoi amici e nella vita di coloro che hanno potuto conoscerla attraverso gli scritti e i libri sulla sua vita. Ne sono sicuro che Dio ha scelto Paola. E lei coraggiosa e umile ha dato il suo sì generoso. È un esempio di vita per noi. Ogni volta che prego per Paola e mi ricordo della sua storia, mi sento rinvigorito. È come se Paola intercedesse Dio per me, che misericordiosamente ascolta la sua preghiera e mi concede la forza per continuare il mio cammino. Grazie Dio! Grazie Paola!” Terminati gli studi teologici, si preparò a ricevere il Diaconato e, il 23 luglio 2003, fu ordinato Sacerdote. Non mancò di inviare un invito personale a Claudio e a Lucia, perché si sentissero spiritualmente uniti in quel giorno. “Ringrazio Dio per il dono di aver conosciuto vostra figlia Paola. Paola è l’inviata di Dio che porta luce, speranza, amore a quanti
la conoscono... Che la Santissima Vergine Maria, tutti i Santi e le Sante di Dio, unitamente a Paola, vi accompagnino sempre“.
Campo Grande, 2 dicembre 1999: Adeilson Pereira Tomè, mamma Raimonda ed il Vescovo Mons. Vittorio Pavanello.
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ISOLA MAURIZIO Come sia giunto in questa lontana isola dell’Oceano Indiano il messaggio della vita di Paola, resta un mistero. Il fatto è che, inaspettatamente, ci è stata trasmessa una lettera, scritta in lingua francese, di un certo Jean Luc Lagamelle che parlava esattamente di Paola e di una sua santità da altare..
“Paola avrà mandato certamente il suo Angelo custode” ci scrisse Suor M. D. Grassiano, l’autrice del libretto Paola Adamo, qui e al di là del sole. Si è così aperto un nuovo filone di conoscenza di Paola e, dalle testimonianze scritte che ci sono giunte, Jean Luc si è rivelato come il provvidenziale apostolo per diffondere il messaggio di vita di Paola in quella lontana isola. L’entusiasmo di Jean Luc, dopo aver ricevuto la foto di Paola e alcune notizie su di lei, scritte francese, è alle stelle! La risposta rivela la sua grande gioia: “Relativamente alla fotografia di Paola, posso dire che lei ha un viso d’angelo con la santità che le brilla negli occhi. Non vi sono dubbi! È morta in odore di santità; è per questo che si manifesta a molti col profumo (inspiegabile) a ondate, di gioia pura: ciò è segno della sua santità e felicità“. Tra gli altri suoi scritti, è bello riportare un acrostico, tradotto dal francese: Piccola serva del Signore, Amica di tutti i popoli, Ottienici da Dio Le grazie che domandiamo. Ascolta ed esaudisci le nostre pre-
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ghiere.
Non si può dimenticare un amico che ha parlato di Paola come di “una santa che ha vissuto la sua vita terrena sempre in stato di grazia…, ed è morta in odore di santità“. Dal BRASILE al PERÙ Anche in Perù è spuntato un nuovo germoglio che testimonia la continua e graduale diffusione della conoscenza di Paola. Pioniera e sostenitrice di questa nuova presenza, Suor Victoria Rivera Diaz, dell’Ispettoria peruviana delle Suore Salesiane di Don Bosco. In data 3 marzo 2007, ci scrive perché “molto interessata di comunicare la bellezza della vita della cara Paola”. Provvidenziale per lei è stata la scoperta del sito telematico intestato a Paola Adamo. Pronta ed esauriente la risposta dell’“(E)laboratorio Amici di Paola Adamo” che si è attivato per favorire e incoraggiare lo sviluppo di questo nuovo germoglio. I risultati non sono mancati. Si è avviato un dialogo con questo “nuovo fronte” in terra peruviana che ha già prodotto frutti maturi: l’impegno di avviare la traduzione in lingua spagnola del libretto Paola Adamo - Qui e al di là del sole, l’interesse crescente delle ragazze e delle insegnanti per “conoscere la bellezza della vita della vostra Paola” e la segnalazione particolare di una giovinetta di 16 anni, Corina Gervasi Diaz, che diventerà una appassionata ammiratrice di Paola, testimone eccellente dell’incidenza benefica
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che suscita Paola nel cuore degli adolescenti e giovani di ogni continente. Le foto che pubblichiamo sono la prova convincente della gioia contagiosa e benefica che Paola suscita e alimenta nel cuore dei giovani sì da considerarsi davvero «un “modello” che incarna in sé la giovinezza come va vissuta». “Sono i giovani stessi ad affermarlo... Di fronte ad una realtà così viva e parlante, così vicina a loro, che ama il bello, lo sport, l’amicizia, il dialogo, sono conquisi e si sforzano di imitarla e di diventare come lei un ponte verso Dio e i fratelli nella gioia di donarsi...” . (L. Dalcerri)
Così scrive Corina Gervasi Diaz alla mamma di Paola “Ho portato con me tutto il tempo il libro di Paola: LEI ha viaggiato con me tutto il tempo, ed è arrivata alla meraviglia del mondo: MACHU PICCHU!!! Anche ho fatto impostare l’immagine di Machu Picchu che ti mettono nel passaporto, nel libro di Paola. Così che Ciao gente, sono Paola è peruvianissimo adesso, ma anche un po’ vecchio e mi piace così, mi fa sentire che l’ho avuto vicino per molto tempo. Che lo leggo, che lo vedo, che lo tocco, che lo sento e sopratutto, che mi aiuta a parlare con Paola”.
25 novembre 2009: una peruviana innamorata di PAOLA, Corina, in gita a Cusco, dove si trova Machu Picchu, porta con sé il libro Ciao Gente, sono PAOLA.
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Momenti commemorativi di rilievo più recenti
Taranto, 28 giugno 2003: Solenne Concelebrazione nella Chiesa “San Giovanni Bosco”, presieduta da Mons. Franco Castellana, Vicario Generale, in sostituzione dell’Arcivescovo Mons. Benigno Luigi Papa, nella ricorrenza del XXV anniversario della morte di Paola Adamo.
Concelebranti: don Pasquale Cristiani, Consigliere Ispettoriale alla Pastorale Giovanile in rappresentanza di don Franco Gallone, Ispettore dell’Ispettoria salesiana Meridionale; don Ferdinando Lamparelli, Direttore dell’Istituto Salesiano “Don Bosco “di Taranto; don Antonio Gisonno Parroco della Parrocchia “S. G. Bosco” di Taranto; don Osvaldo Traversa, dell’(E)laboratorio Amici di Paola Adamo; don Gaetano D’Andola, dell’(E)laboratorio Amici di Paola Adamo, Vicario della Parrocchia “S. G. Bosco” di Manduria (TA); don Roberto Spataro, dell’(E)laboratorio Amici di Paola Adamo, Parroco della Parrocchia “Sacro Cuore” (Brindisi); don Arturo Messinese, Vicario Concattedrale “Gran Madre di Dio”in Taranto; don Ciro Santopietro, Parroco della chiesa “Spirito Santo” in Taranto; don Giuseppe Savino, dell’Istituto Salesiano “Don Bosco” di Taranto; padre Giovanni Colello O.S.M., della Parrocchia “Maria SS. Addolorata” di Taranto. Taranto, 24 Ottobre 2003: 40° Anniversario della nascita di Paola. Commemorazione tenuta nell'Auditorium Don Bosco dal Rev.mo Prof. Don Sabino PALUMBIERI, Ordinario di Antropologia Filosofica presso l'Università Pontificia Salesiana di Roma, sul tema: «STUPORE E AMORE: IL MISTERO DI UN VOLTO PASQUALE»
Taranto, 24 ottobre 2003, Parrocchia San Giovanni Bosco. Don Sabino Palumbieri tiene l’omelia. Al tavolo della conferenza, da sinistra a destra, don A. Gisonno, don S. Palumbieri e don O. Traversa.
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Altro importante Segno Ci viene dal Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Pascual Chávez Villanueva Sul Bollettino Salesiano di Novembre 2003 il Superiore Generale dei Salesiani, Don Pascual Chávez Villanueva annunciava la presentazione mensile per il 2004 (50° Anniversario della Canonizzazione di Domenico Savio) del profilo biografico di ragazzi e ragazze che il Sistema educativo di Don Bosco “ha incamminato sulla via della santità, facendone un capolavoro di umanità e di grazia“. Ed ecco, a gennaio – con nostra grande sorpresa – la serie si apre con la presentazione di “due ragazze straordinarie”: LAURA VICUÑA e PAOLA ADAMO. “Siamo convinti – scrive il Rettor Maggiore – che si tratti di una iniziativa provvidenziale che resta valida per tutte le età e, in modo particolare, per l’età giovanile, soprattutto adesso che il mondo sembra soffrire di una forte carenza di modelli“.
Bollettino Salesiano, Calendario 2004: Nel primo mese vediamo Laura e Paola.
Il 1° gennaio 2004 sul “Bollettino Salesiano” scrive, a pag. 2/3, sulla Santità Giovanile, un articolo intitolato: I FRUTTI DEL SISTEMA PREVENTIVO.
Questa, in sintesi, la riflessione del Rettor Maggiore nel presentare PAOLA, frutto del sistema pedagogico di Don Bosco che, “nel corso di più di 150 anni ... ha fornito eroi e santi, e anche uomini e donne rimasti sconosciuti ma straordinari nell’ordinario”.
“ ...Sin da piccola mostrò grande sensibilità e intelligenza. All’età di 9 anni iniziò un diario segreto, in cui scrisse una frase che ci apre il panorama interiore di questa adolescente: «Se credi in Dio hai il mondo in pugno». C’è chi mette in dubbio che si possa essere santi a questa età noi invece crediamo che le grandi scelte inizino precisamente in questa stagione della vita: il tempo dei boccioli. Lo pensava anche Don Bosco; è precisamente questa la preventività. Quanti l’hanno conosciuta sono rimasti conquistati dalla sua spontaneità, dal suo amore alla vita e alle cose belle. Una 207
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ragazza straordinariamente normale, con le sue gioie e le sue croci, con i suoi sogni e le sue delusioni. Paola è un modello affascinante per la santità vissuta nel quotidiano... Gli ambienti dove trascorreva la sua giornata sono stati illuminati dalla sua presenza e sono diventati luoghi di crescita umana e spirituale dove si è sentita amata e ha imparato ad amare, dove ha fatto scelte coraggiose, mettendo Gesù al centro, dove ha capito che la vita è grazia e va vissuta come grazia.... Nella sua cameretta c’era una biografia di Don Bosco: ne leggeva qualche pagina la sera. Chi è, dunque, Paola? Una ragazza di oggi, con la santità di oggi, fatta di doveri verso Dio e gli altri, di donazione serena ma cosciente, di amore per i genitori. Non ha fatto miracoli né atti eroici, ma ha compiuto fino in fondo il suo dovere, per amore e con amore”. Lecce, 16 maggio 2004. Da sinistra a destra: Sr. A. Razionale, Ispettrice delle FMA dell’Italia Meridionale, Don Pascual Chávez Villanueva, Rettor Maggiore dei Salesiani, Don F. Gallone, Ispettore dei Salesiani dell’Italia Meridionale.
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Lecce, 16 maggio 2003 Altro momento importante per Paola è stato vissuto a Lecce. Nella Basilica minore di “San Domenico Savio”, nel 50° Anniversario della sua Canonizzazione e del centenario della morte di Laura Vicuña, si è celebrata la Festa dei preadolescenti e adolescenti dell’Ispettoria Salesiana Meridionale. Da Torino, per concessione particolare, è giunta l’urna del “piccolo, grande Santo”. È presente anche il Superiore Generale dei Salesiani, Don Pascual Chávez, che parla alla moltitudine dei convenuti sul tema: “Essere educatori alla santità”. È seguita la solenne Concelebrazione in Basilica, tutta pavesata a festa. Sulla fascia absidale, con i poster di giovani modelli, e sul grande pannello dietro la statua del Santo, campeggia l’immagine di Paola accanto a Laura Vicuña. “Questi giovani santi – scandisce il Rettor Maggiore – non sono semplici fiori all’occhiello, ma stimolatori autorevoli del nostro cammino e della nostra proposta educativa“.
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In alto a destra: gli occhi di San Domenico Savio tra Paola e Laura. Con San Domenico Savio, PAOLA tra i giovani dell’oratorio. Le due foto in basso: Lecce 16 maggio 2004, 50 anni dalla canonizzazione di Domenico Savio, 100 anni dalla morte della Beata Laura Vicuña e 25 anni dalla morte di Paola Adamo. Ancora oggi, nella Basilica di S. Domenico Savio a Lecce si possono ammirare insieme i tre modelli di “Santità giovanile”.
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Altri momenti commemorativi di rilievo
Latiano (BR), 23 Luglio 2006. Mons. Antonio De Stradis, della Diocesi di Oria, nel ricco repertorio di iniziative estive, ha incluso una conversazione su Paola Adamo da tenere, sul sagrato della chiesa di San Francesco “alla Sardedda”, alla comunità da lui guidata. L’incarico è stato affidato agli stessi genitori di Paola. Viva partecipazione dei numerosi fedeli presenti. Nei giorni seguenti si sono registrate consolanti e sincere testimonianze da parte di alcuni partecipanti all’incontro.
Il pieghevole con il programma.
Grottaglie, 1° Dicembre 2006: nel Santuario S. Francesco de Geronimo del centro storico.
Modelli laici di vita cristiana ogni primo venerdì di mese, da ottobre 2006 a giugno 2007.
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Commemorazione di Paola Adamo, riservata «in modo particolare ai giovani, ai professori e ai genitori», promossa da Padre Salvatore Discepolo S.I. per «ascoltare il messaggio di una ragazza dall'intelligenza creatrice, aperta, gioviale, scherzosa, estroversa, simpatica... ora in cielo a dialogare con migliaia di giovani in tutto il mondo».
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Genova, Quaresima 2007. Un sussidio, a cura dell'Ufficio Catechistico-Missionario-Caritas della DiocesiGuida Catechisti, riporta per ogni Domenica la rubrica: “Conoscere la vita dei Santi: testimoni dell'amore di Gesù”. Nella terza Domenica, come «testimone dell'amore di Gesù» è posta Paola Adamo.
Taranto, 20 Maggio 2009. Parrocchia San Giovanni Bosco. Il Triduo in preparazione alla festa di Maria Ausiliatrice ha per tema: “VERSO MARIA... con Domenico Savio, Laura Vicuña e Paola Adamo”.
Sussidio che ci è giunto da Grosio, in provincia di Sondrio, dove è stato adottato per la catechesi degli adolescenti.
Alla fine della funzione è stato donato a tutti i partecipanti questo segnalibro.
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Taranto, 30 gennaio 2010 Teatro dell’Oratorio Salesiano “Don Bosco”: nell’anno che ricorda il 50° di fondazione dell’Oratorio, ragazzi e giovani interpretano brillantemente il MUSICAL “saleSiamo”, realizzato interamente dalla collaborazione di ragazzi, giovani e adulti della comunità SDB di Taranto. Non manca, nel testo recitato e cantato, il riferimento a Paola Adamo. Il Musical ha avuto una sua prima replica il 6 febbraio 2010, alla presenza dell’Ispettore Don Pasquale Martino.
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saleSiamo
Nasce dal desiderio di scrivere un musical che parlasse del nostro Oratorio in occasione del 50° dalla sua fondazione. Realizzato interamente con la collaborazione di ragazzi, giovani e adulti delta comunità locale SDB di Taranto, narra delle avventure di un giovane salesiano, Don Gianni, che parla di sé, dell’Oratorio e dei personaggi incontrati nel suo cammino. Il contesto è fornito da un incontro di formazione settimanale al quale partecipa un gruppo di ragazzi, ovviamente guidato dagli animatori. Le storie, però, sono molto simili a quelle di Don Bosco e i giovani di cui si racconta sembrano quelli dell'oratorio di Valdocco. In verità, sono ragazzi della nostra realtà quotidiana: esistiti realmente, come Paola Adamo, o solo ispirati a situazioni concrete della quotidianità dell'Oratorio di Taranto… ma sicuramente di tutti gli Oratori. Il susseguirsi dei racconti porterà ad un risvolto inatteso: la “conversione” del gruppo e lo sbocciare di sentimenti apparentemente confusi nell'animo di uno dei ragazzi. Lasciamo ora parlare il nostro giovane salesiano, che, con le parole conclusive del musical, spiega, rivolgendosi a quest'ultimo ragazzo, che i giovani di tutto il mondo e di tutti i tempi devono sentirsi amati e che il sistema educativo di Don Bosco non ha limiti, né di tempo né di luogo.
“Non ti meravigliare, ragazzo mio, i giovani sono sempre gli stessi, le situazioni sono sempre le stesse, anche se i tempi cambiano. Ma che importa se è vero o no, che importa se il bullo si chiami Tonio o Michele Magone; ciò che conta è che qualcuno lo aiuti con amore a scoprire ciò che di buono c'è in lui. Ricordiamo che non basta amare i giovani; è necessario che essi si sentano sempre amati ed accolti. Gli insegnamenti di San Giovanni Bosco sono validi in ogni tempo, in ogni luogo, con tutti i ragazzi. Sta a noi farli nostri ed applicarli in modo giusto, nelle varie circostanze della vita, per aiutare tutti quelli che il Signore vorrà mettere sulla nostra strada”.
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Bibliografia
CLAUDIO E LUCIA ADAMO, Dialogo con Paola (documenti di vita), Editrice Grafischena S.p.A., Fasano di Puglia 1979. (1)
M. DOMENICA GRASSIANO, Paola ADAMO qui e al di là del sole, Collana “Campioni”, Editrice Elle. Di. Ci, Torino 1999.
FRANCO SOLARINO, Una primavera chiamata Paola, Collana “Ragazzi al traguardo”, Editrice Elle Di Ci, Torino 1981, 2a edizione 1983.
M. DOMENICA GRASSIANO, Paola ADAMO here and beyond the sun, Printed by Ruby - Istit. Missioni Consolata – Nairobi, Kenya 1999.
GERMANO SPLENDORE, Incontro con Paola Adamo, Tipografia "Giovanni Paolo II”, Roma 1984.
GAETANO D’ANDOLA, Nuovi traguardi di santità. Paola Adamo un “modello” riuscito. A cura dell’“(E) laboratorio Amici di Paola ADAMO”. Istit. Sales. “D. Bosco”, Taranto 2002.
ADOLFO L'ARCO, Una meteora viva PAOLA ADAMO, Edizioni Dehoniane, Napoli 1981.
AMPELIO VALENTINI, La venditrice di castagne (50 episodi veri), Tipografia "La grafica", Vago di Lavagna (VR) 1983 2a ediz. 1988.
GIUSEPPE COSTA, La chiamavamo POLLY (Vivere quindici anni), Collana “Vita più”, Edizioni Paoline, 1986.
M. DOMENICA GRASSIANO, Ciao gente... sono Paola, Editrice Città Nuova, Roma 1995.
M. DOMENICA GRASSIANO, Paula ADAMO aqui e para là do sol, Tipografia Città Nuova, Roma 1998.
ROSA SINISI, Paola. Una meravigliosa storia d’Amore, Tipografia Stampasud, Mottola (TA) 2000.
M. DOMENICA GRASSIANO, Paola Adamo. Ici et au-delà du soleil. “Si tu crois en Dieu, le monde est dans tes mains”, a cura dell’“(E) laboratorio Amici di Paola ADAMO”, Istituto Sales. “D. Bosco”, Taranto marzo 2005.
GAETANO D’ANDOLA, Il sigillo dello Spirito Santo, a cura dell’“(E) laboratorio Amici di Paola ADAMO”, 2009.
Pubblicazione fuori commercio. Chi ne è interessato può richiederla direttamente ai genitori: Claudio e Lucia Adamo. Viale Virgilio, 117 - 74100 Taranto - Italia. (1)
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Sommario
5 7
19 51 73
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Prefazione
La nascita
Il primo compleanno
Il primo giorno di scuola
La prima Comunione
I temi di Paola
141
I disegni di Paola
165
Premessa
172
Il secondo Segno
163 167 193 207
Il giorno dopo
Il primo grande Segno
Il terzo Segno
Altro importante Segno
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Stampato il 28 giugno 2010 da StampaSud S.p.A. Mottola (Ta)