The National Archaeological Museum of Taranto

Page 1

ANTONIETTA DELL’AGLIO

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO

THE NATIONAL ARCHAEOLOGICAL MUSEUM OF TARANTO

Scorpione Editrice


IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

Prospetto del Museo in stile neoclassico, realizzato su progetto di G. Calderini

Perspective drawing of the Museum front in neoclassical style, designed by G. Calderini


Nel dicembre del 2007 è stato riaperto al pubblico il Museo Nazionale Archeologico di Taranto nella sede storica del convento degli Alcantarini (o di S. Pasquale), costruito nel Borgo intorno alla metà del XVIII secolo e sottoposto nel tempo a radicali modifiche ed integrazioni. Il museo fu istituito con regio decreto nel 1887, nel periodo in cui la ricerca archeologica a Taranto era affidata a Luigi Viola. A partire dal 1903, l’edificio fu ingrandito e risistemato in fasi diverse, anche attraverso la realizzazione della facciata in stile neoclassico, su progetto di Guglielmo Calderini. Bisognerà attendere un decennio, prima che il percorso museale acquisisca una reale fisionomia, attraverso la realizza-

the museum and its history

In December 2007 the National Archaeological Museum of Taranto was reopened to the public in its historic location at the Convent of the Alcantarini (or of S. Pasquale), built in the Borgo district shortly after the middle of the 18th century and then radically modified and enlarged over time. The museum was founded by Royal Decree in 1887, when Luigi Viola was the head of archaeological research in Taranto. Beginning in 1903 the building was expanded and rearranged in phases, one of which was the creation of the neoclassical façade, designed by Guglielmo Calderini. A decade later the visitor’s route inside the museum took on real form with a serious display project conceived and

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

il museo e la sua storia

7


IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO 12

La sala XXI del MARTA in cui sono esposti i quadri donati dal Vescovo G. Ricciardi

Room XXI at MARTA where the paintings donated by Bishop G. Ricciardi are on display


Curato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e dall’attuale Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Lecce, Brindisi e Taranto con la collaborazione di consulenti esterni, il progetto generale ha dovuto tener conto delle caratteristiche della sede storica e della necessità di legare fra loro corpi di fabbrica distinti rispondenti alla originaria, diversa destinazione funzionale del complesso monumentale, garantendo la continuità del percorso. Contando sulla caratteristiche dei materiali delle raccolte museali e sulla possibilità di riferire al contesto di provenienza la maggior parte dei reperti, il progetto è stato incentrato su Taranto, per legare più strettamente il museo

the architectural and scientific project

The general project was coordinated by the Archaeological Superintendency of Puglia and the present Architectural Superintendency of the Provinces of Lecce, Brindisi and Taranto, with the cooperation of external advisors. The project had to consider the features of the historic location and the need to link together different structures which reflect the diverse original functions of the monumental complex. The richness of the materials in the collections and the availability of provenience information in the majority of cases naturally suggested Taranto itself as the principal theme of the museum. This choice links the museum more closely to the city and its territory, beginning with the first settlements along

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

il progetto architettonico e scientifico

13


IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO 16

Copia in MDF (Medium Density Fibreboard-Pannello di fibra a media densità, derivato del legno) della testa dell’Eracle colossale in bronzo, realizzato da Lisippo alla fine del IV secolo a.C. e collocato sull’acropoli MDF (Medium Density Fibreboard) copy of the head of a colossal bronze statue of Herakles, made by Lysippus at the end of the 4th century BC and located on the acropolis


Piano rialzato Si entra nel museo da via Cavour. Al piano rialzato sono dislocati, oltre agli uffici e ai laboratori, gli spazi destinati all’accoglienza del pubblico, con la biglietteria, la libreria e altri servizi in via di allestimento. Sempre allo stesso piano si sviluppano le sale destinate a mostre ed esposizioni temporanee e la piccola “sala degli incontri”, per conferenze ed altre attività culturali, dove è possibile accedere anche dallo storico ingresso di Corso Umberto 41. Il visitatore è accolto immediatamente dallo sguardo pensoso della copia della testa dell’Eracle di Lisippo, il colosso in bronzo collocato sull’acropoli della città greca alla fine del IV secolo a.C. ed oggetto del bottino di guerra trasportato

the new display route

Mezzanine level The museum entrance is on via Cavour. On the mezzanine level, beside the offices and the laboratories, are located the public reception spaces, including the ticket office, bookshop and other services still to be arranged. On the same floor are arranged rooms containing temporary exhibitions, along with a small meeting room for conferences and other cultural activities, with access also from the historic entrance at corso Umberto 41. The visitor is immediately greeted by the thoughtful glance of the Herakles by Lysippus, a copy of the head of the colossal bronze statue originally located on the acropolis of the Greek city at the end of the 4th century BC, taken as a tro-

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

il nuovo percorso espositivo

17


IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO 24

Particolare della testata del “sarcofago dell’atleta” - Inizi del V secolo a.C. Detail of the head of the “athlete’s sarcophagus” - Early 5th century BC


Lidded panathenaic amphora - Early 5th century BC

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

Anfora panatenaica con coperchio - Inizi del V secolo a.C.

25


IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

locali, che si discostano progressivamente dal modello attico, rispondendo alle esigenze di comunicazione della committenza greco occidentale e apula. Scene mitologiche, di guerra, di lotta, di vita quotidiana si alternano a prodotti più comuni, ugualmente utili nello svolgimento dei complessi rituali di seppellimento e delle altre pratiche funerarie.

26

Primo piano Il percorso dedicato alla città greca, e specificatamente alla cultura funeraria dai decenni finali del IV secolo fino alla conquista romana, continua al primo piano, negli spazi già aperti al pubblico. L’esposizione del primo piano, a partire dalla sala IX, ultimato l’allestimento, sarà raggiungibile dall’alto dopo la visita del piano superiore. Attualmente ad essa si accede dalla hall del museo, attraverso le scale o gli ascensori. La necropoli ellenistica di Taranto viene presentata nelle sale IX, X (parte), XI e XIII (parte) con le forme più rappresentative dell’architettura funeraria e gli aspetti del rituale, caratterizzato in questo periodo anche dalla cospicua presenza di oggetti di ornamento personale

scenes in the gymnasium, as well running, boxing and wrestling. The chronological organization of the visitor’s route following the contexts of the urban necropolis reveals the progressive reduction in imports from Greece and the concomitant inclusion in the tomb assemblages of figured vases manufactured by local workshops, beginning at the end of the 5th century BC; these vases moved inexorably away from the Attic model in response to the messages that the Western Greek and Apulian buyers wanted to convey. Mythological scenes, warfare, struggle and daily life alternate with more common products that were equally useful in the complex burial rituals and other funerary practices.

First floor The display itinerary dedicated to the Greek city, and specifically to its funerary culture from the last decades of the 4th century to the Roman conquest, continues on the first floor in the spaces already open to the public. Once finished the display arrangement, the exhibit on the first floor, beginning with Room IX, will be accessible


Carparo slab with fighting scene - 3rd century BC

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

Stele in carparo con scena di combattimento - III secolo a.C.

27


Orecchino a navicella in oro MetĂ del IV secolo a.C.

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

Gold boat-shaped earring Mid-4th century BC

32


Bronze hydria-cinerary urn with funerary wreath - Second half of the 4th century BC

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

Hydria- cinerario in bronzo con corona funeraria - Seconda metĂ del IV secolo a.C.

33


Pendente in cristallo di rocca e oro Metà del IV secolo a.C.

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

Rock-crystal pendant Mid-4th century BC

34

stallo di rocca e oro. L’esposizione consente di tracciare le linee evolutive dell’artigianato orafo locale fra IV e III secolo a.C., nell’adozione di tecniche e di modelli nuovi, sempre riconoscibili, anche attraverso l’uso costante di motivi decorativi, come le teste di leone. Tra gli esempi più noti e significativi della toreutica tarantina, emerge nell’esposizione lo schiaccianoci in bronzo a forma di avambracci femminili con bracciali serpentiformi in oro, da un contesto funerario della chora (territorio),

tine goldwork: diadems, earrings, necklaces, seal-rings and jewels used also in life and often reproduced in gilt terracotta, as well as many wreaths, intended only for burials. Among the most important artefacts are the famous boatshaped earrings with rich filigree work and winged Victories (Nikai) applied at the edges; the same display-case also contains a pendant made of rock crystal and gold. The display is arranged to follow the evolution of local gold-work between the 4th and 3rd centuries BC with the adop-


Bronze and gold nutcracker Late 4th-early 3rd century BC

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

Schiaccianoci in bronzo e oro Fine IV - inizi del III secolo a.C.

35



Mosaico policromo con riquadri figurati Fine II-inizi III secolo d.C.

Polychrome mosaic with figured panels Late 2nd-early 3rd century AD

Genio carpoforo (che porta frutti) - II secolo d.C.

Genius carpophorus (carrying fruits) - 2nd century AD

the 2nd and the 3rd century AD, discovered at the end of the 19th century in the Borgo during the construction of the Istituto Maria Immacolata. The same room hosts a series of marble furnishings from the urban houses (domus). Room XVII shows mosaic floors of the imperial period (attached to the

IL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI TARANTO -

zione che ne ricorda il nome e il restauro. Il percorso espositivo procede nei corridoi del chiostro. A destra (Sale XVIII, XXI e XX) si sviluppa il settore dedicato alla storia del museo, solo parzialmente allestito, che presenta una scelta degli acquisti effettuati nel corso

53


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.