Concerto di Inaugurazione Stagione 14_15

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XXXIV STAGIONE CONCERTISTICA

ORCHESTRA DELLA TOSCANA ORCHESTRA daniel DEL CONSERVATORIO KAWKA ‘CHERUBINI’ DI FIRENZE direttore DANIELE RUSTIONI GLORIA direttore CAMPANER

pianoforte


fondazione orchestra regionale toscana

Direttore generale

Marco Parri

Direttore servizi musicali

Paolo Frassinelli Consiglio di Amministrazione

Claudio Martini Presidente Daniela Misul Vicepresidente Marta Blasi Stefanelli Ricciotti Corradini Rita Cucè Alda Giannetti Giancarlo Nutini Giulio Cesare Ricci Adriano Tintori Riccardo Zucconi

Collegio dei Revisori dei Conti

Roberto Giacinti Presidente Rino Cacciamani Paolo Formichi

Direttore comunicazione

Riccardo Basile

Ufficio sviluppo e fundraising

Elisa Bonini

Amministrazione

Simone Grifagni, Cristina Ottanelli Ufficio del personale

Patrizia Brogioni, Andrea Gianfaldoni Segreteria

Stefania Tombelli | Direzione Generale Tiziana Goretti | Direzione Artistica Ambra Greco | Area Comunicazione Servizi tecnici Orchestra

Francesco Vensi, Angelo Del Rosso OspitalitĂ e sala Teatro Verdi

Fulvio Palmieri, Paolo Malvini Palcoscenico Teatro Verdi

Alfredo Ridi, Walter Sica Carmelo Meli, Sandro Russo Alessandro Goretti


 O IC

stituzioni

oncertistiche

rchestrali

XXXIV stagione concertistica direttore artistico direttore principale

Giorgio Battistelli Daniele Rustioni

direttore e compositore in residence Tan Dun direttore onorario Thomas Dausgaard


Concerto di Inaugurazione

Regione Toscana

Daniele Rustioni direttore

Orchestra della Toscana Orchestra del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze

JOHANN STRAUSS Die Fledermaus, ouverture

LEONARD BERNSTEIN la FORTE CULTURA

Danze sinfoniche da West Side Story

Prologue Somewhere Scherzo La settimana Mambo della Cultura è Cool T. Cha - Cha Centinaia di eventi in tutta la Toscana Meeting Scene e un mondo fatto mille offerte Cool di Fugue Rumble gustare e vivere. da guardare, leggere, Finale

***

CLAUDE DEBUSSY La Mer

1. “De l’aube à midi sur la mer” - Très lent 2. “Jeux de vagues” - Allegro 3. “Dialogue du vent et de la mer” - Animé et Tumultueux

MAURICE RAVEL Boléro Il concerto è inserito nella

Settimana 9 - 1 9 O T della T O B RCultura E 2 0 1 4 in Toscana promossa dalla Regione Toscana

Sabato 18 ottobre 2014

Firenze, Teatro Verdi ore 21.00 concerto trasmesso in differita da

www.coolt.toscana.it


DANIELE RUSTIONI

Talento precoce, a poco più di trent’anni Daniele Rustioni è già una consolidata realtà nel panorama internazionale (The Times “un talento in ascesa destinato a grandi cose”). Premiato come “Best Newcomer of the Year” agli International Opera Award di Londra (2013), dallo scorso giugno è passato da direttore ospite a direttore

principale dell’ORT, nomina che ha così commentato: “E’ una grande gioia per me poter approfondire la mia relazione con una squadra vincente, dai musicisti alla direzione artistica, dai tecnici all’amministrazione fino alla Presidenza: se l’ORT è una istituzione “sana”, seria e rispettata in Italia e all’estero lo si deve al loro lavoro e al costante impegno di questa ‘orchestra di persone’ che ho potuto conoscere sempre meglio negli ultimi tre anni. Far parte di questo gruppo fa sentire un po’ più ‘vincente’ anche me”. Diplomato al Conservatorio Verdi di Milano, sua città natale, Daniele Rustioni ha studiato con Gilberto Serembe. Si è perfezionato all’Accademia Musicale Chigiana con Gianluigi Gelmetti mentre Gianandrea Noseda e Tony Pappano sono stati i suoi principali mentori. Dopo un primo apprendistato al Teatro Mikhailovskij di San Pietroburgo, nel 2010 ha debuttato al Teatro alla Scala, dove è tornato successivamente nell’ottobre 2012 con Bohème, a luglio 2013 per la nuova produzione di Un ballo in maschera nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario verdiano e a febbraio 2014 con Il trovatore. Ospite regolare della Fenice di Venezia e del Teatro Regio di Torino – presso il quale ha fatto il suo debutto operistico – ha diretto al Maggio Musicale Fiorentino, all’Arena di Verona e al Rossini Opera Festival.


è presente nelle maggiori stagioni liriche internazionali: dalla Royal Opera House, Covent Garden di Londra, dove ha debuttato con Aida e dove tornerà questo inverno con L’elisir d’amore, all’Opera North e alla Welsh National Opera, dove ha debuttato con una nuova produzione di Così fan tutte per poi tornare con due nuove produzioni di Anna Bolena e Roberto Devereux nell’autunno 2013. Nel corso della scorsa stagione ha debuttato all’Opera Nikkikai di Tokyo, alla Staatsoper di Monaco di Baviera e all’Opéra National de Lyon, dove ha diretto una nuova produzione di Simon Boccanegra, e in estate ha fatto il suo debutto nella stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma a Caracalla; per la prossima stagione sono già previsti i debutti all’Opéra National de Paris con Madama Butterfly e alla Staatsoper di Berlino con La traviata. Negli Stati Uniti ha debuttato nell’estate 2011 al Festival di Glimmerglass ed è tornato per una nuova produzione di Norma alla Washington National Opera nella primavera 2013. Molto intensa anche l’attività sinfonica: nell’ambito della felice collaborazione con l’ORT, che nel maggio 2013 ha guidato al KKL di Lucerna, ha diretto tre programmi ogni anno, presentati oltre che a Firenze, nei teatri della Toscana guadagnandosi la crescente affezione del pubblico e l’attenzione della critica per il suo rigoroso percorso interpretativo. In Italia ha diretto l’Orchestra dei

Pomeriggi Musicali di Milano, la Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; in Europa l’Orchestra della Svizzera Italiana, la Filarmonica di Helsinki, la BBC Philharmonic, la London Philharmonic e la Filarmonica di Montecarlo. Nel corso della Stagione 2014/15 farà il suo debutto con la Filarmonica del Teatro la Fenice, con la Bournemouth Symphony, con la Filarmonica della Scala, con l’Orchestra Sinfonica di Tenerife e con la Netherlands Symphony Orchestra mentre nel giugno 2016 dirigerà per la prima volta la Tokyo Symphony Orchestra. Ha registrato per Sony Classical l’album di Arie del basso Erwin Schrott con l’Orchestra Sinfonica della Radio Austriaca.


Johann Strauss

(Neubau 1825 – Vienna 1899)

Die Fledermaus, ouverture durata 9 minuti circa La ditta Strauss, specializzata in valzer e musica di intrattenimento, operò a Vienna tra il principio dell’Ottocento e l’innesco della Grande Guerra. Ne fu fondatore Johann (l’autore della Marcia di Radetzsky) che già nel 1830 faceva danzare la capitale asburgica grazie ai suoi 200 strumentisti salariati divisi in più orchestre. Ne fu liquidatore il figlio Eduard quando, accortosi dell’ormai imminente dissoluzione dell’impero e del bel mondo che per quasi un secolo aveva volteggiato con la musica di famiglia, sciolse l’orchestra e bruciò gli archivi di casa. Tra questi due estremi sta il primogenito di Johann, che porta lo stesso nome. Di lui, il valzer più celebre è Sul bel Danubio blu, datato 1867, divenuto simbolo di Vienna. Johann Strauss junior, detto Schani, fa istradato al violino dalla madre di nascosto dal papà che, venuto a conoscenza troppo tardi del raggiro, non potè che accettare il fatto compiuto e adattarsi a subire la concorrenza del figlio. Il quale, oltre che nella musica da ballo, si sperimentò pure nell’operetta. La più popolare, al punto che ancora oggi al pubblico di Austria e Germania piace assistervi nei giorni tra Natale e Capodanno, e suo capolavoro in

questo genere tipicamente viennese, è Die Fledermaus, “Il pipistrello”, composta in un mese e mezzo nel 1874 per venire rappresentata al Theater an der Wien. Fulcro della sua trama spumeggiante è la festa data a Vienna nel palazzo del principe Orlovsky, attorno a cui si avvicendano, fra scambi di persona, travestimenti, tentativi di amorazzi clandestini, le goffe peripezie dei coniugi von Eisenstein, Gabriel e Rosalinde, di un antico ma ancora focoso spasimante di lei, e della loro cameriera Adele. Fedele D’Amico, uno dei nostri maggiori musicologi, definì Il pipistrello “apoteosi della danza come pura gioia di vivere: tutto ruota sull’orgiastica festa da ballo del secondo atto, dove ogni elemento comico, ogni caricatura, ogni carattere sono soltanto aspetti di una universale catarsi danzante”. Nel cuore dell’ouverture, che raccoglie a mo’ di patchwork i temi principali della partitura, è incastonato il valzer trascinante che apparirà appunto nell’atto centrale. Proprio dirigendo questo pezzo nel 1899, Johann prese la polmonite che lo portò alla tomba. Gregorio Moppi


LEONARD BERNSTEIN

(Lawrence 1918 – New York 1990) Danze sinfoniche da West Side Story durata: 25 minuti circa

Bastarono quattro successi in pochi mesi, tra il 1943 e il 1944, amplificati dal tam tam di radio e carta stampata, perché il nome di Leonard Bernstein, giovane, brillante musicista nato nel Massachusetts da famiglia ebreorussa, si propagasse fulmineamente per gli Stati Uniti. Tutto cominciò domenica 14 novembre 1943 quando, con un preavviso di pochi minuti, il venticinquenne Lenny venne chiamato a sostituire Bruno Walter sul podio della New York Philharmonic per un concerto radiotrasmesso nell’intera nazione. Fu l’inizio della sua fortuna. Forse un po’ anche la sua sventura, perché Bernstein puntava più a divenire compositore che direttore d’orchestra; e tuttavia, sebbene avesse le carte in regola per fare entrambe le cose, fin dai primi passi si poteva intuire l’indirizzo della sua carriera futura destinata a orientarsi soprattutto verso il podio. Infatti dopo la laurea a Harvard conseguita nel 1939 discutendo una tesi nella quale, con intuizione lungimirante che

presto avrebbe messo in pratica nelle sue opere, prospettava un amalgama creativo fra le varie tradizioni musicali, europea e americana, bianca e nera, classica e popolare, si era fatto le ossa sul podio accanto a maestri che stavano scrivendo la storia dell’interpretazione novecentesca, tipo Fritz Reiner, Serge Koussevitzky e Artur Rodzinski. Eppure ciò che maggiormente interessava a Bernstein era l’attività compositiva. E in effetti gli altri trionfi che gli piovvero addosso nel ‘44 erano dovuti alla propria musica, da lui stesso diretta. Alla prima Sinfonia Jeremiah che debuttò a Pittsburgh. Al balletto Fancy Free che esordì al Metropolitan di New York. Al musical On the Town, 468 repliche a Broadway. Così tanti successi nel giro di pochi mesi che già facevano presagire quanto al geniale e istrionico Lenny piacesse saltellar gioiosamente da un campo all’altro del far musica. Ma poco a poco gli impegni sul podio finirono per rosicchiare tutto il suo tempo. Cosicché, dopo l’apice creativo


degli anni Cinquanta (con la colonna sonora per il film Fronte del porto, l’operetta comica Candide da Voltaire, il musical West Side Story), via via che i contratti all’estero si moltiplicavano, l’attività di compositore si ridusse in proporzione, fin quasi ad azzerarsi dopo il 1958 con la nomina a direttore stabile della New York Philharmonic. Di certo West Side Story è la partitura più popolare di Bernstein: subito dopo la première, i suoi song (come Maria, Tonight e Somewhere) presero a diffondersi per gli Stati Uniti in decine di trascrizioni per gli organici più disparati. Il soggetto del musical, ideato dal regista e coreografo Jerome Robbins, è tratto da Romeo e Giulietta: il dramma shakespeariano viene trasferito nei quartieri poveri di New York e riletto in chiave di moderno conflitto etnico tra due bande di ragazzi di strada, una formata da gioventù locale, l’altra da immigrati portoricani, in lotta per la supremazia sul territorio. Lo spettacolo debuttò nel settembre 1957 a Broadway

dove venne replicato quasi mille volte; nel 1961 Robert Wise e Robbins ne ricavarono un film con Natalie Wood premiato da dieci Oscar. Come d’uso nel mondo del musical, Bernstein compose West Side Story al pianoforte lasciandone ad altri la strumentazione (che si vale di un’opulenta batteria di percussioni, comprendente anche un fischietto), in questo caso a Sid Ramin e Irwin Kostal, benché poi lui stesso ci rimise le mani. Nel 1961 i tre approntarono una suite di nove pezzi che annovera anche danze (Mambo, Rumble ossia la zuffa tra le due gang), numeri coreografici in origine pure cantati (il Prologo e Cool che sviluppa una fuga su ritmi jazzistici), così come song prosciugati della parte vocale (Somewhere e il finale basato principalmente su I Have a Love) e qui trattati alla maniera di balli (Maria in ritmo di cha cha cha). Gregorio Moppi


CLAUDE DEBUSSY

(Saint-Germain-en-Laye 1862 – Parigi 1918) La Mer durata: 22 minuti circa

A Parigi, il 15 ottobre 1905, Claude Debussy presentò La Mer. Non fu un successo, anche se le critiche negative apparivano dettate da prurigini d’ordine morale piuttosto che da vere riserve estetiche: erano soprattutto influenzate dal fatto che il compositore aveva da poco lasciato la moglie Lilly per mettersi con Emma Moyse, sposata a un finanziere, ciò che aveva spinto Lilly a tentare il suicidio sparandosi un colpo di pistola al petto e la gran parte delle amicizie artistiche parigine di Debussy ad allontanarsi da lui per riprovazione. Ma basta poco per comprendere quanta carica innovativa possiedano questi tre “schizzi sinfonici” intitolati al mare, elemento caro a Debussy, da ragazzo destinato al mestiere di marinaio. L’analogia più prossima, fatta già all’epoca, è con la pittura en plein air degli impressionisti, con la loro tecnica capace di captare in una stessa forma, in uno stesso paesaggio, la minima variazione di luce e colore nei diversi momenti della giornata. Esattamente quel che si vede nelle

tele di Monet dedicate alla Cattedrale di Rouen e alle ninfee. Tuttavia, cominciando nel 1903 il lavoro sui tre pannelli che costituiscono La Mer (“Dall’alba al mezzogiorno sul mare”, “Giochi d’onde”, “Dialogo del vento e del mare”), il modello figurativo che Debussy aveva in testa non era tanto la coeva pittura francese, bensì quella dell’inglese William Turner, forse il primo artista a rappresentare il mare come pure folgorazione luminosa, nebulosità iridescente e immateriale. Rilevante inoltre l’attrazione del musicista per l’opera grafica del giapponese Katsushika Hokusai, vissuto tra ‘700 e ‘800: Debussy volle che un particolare della sua celebre incisione La grande onda presso la costa di Kanawaga fosse riprodotto sulla copertina della partitura de La Mer. Il cui primo pannello avrebbe dovuto portare il nome di Mer belle aux Îles Sanguinaires citando il titolo di un racconto di Camille Mauclair uscito nel 1893; e siccome le Sanguinarie sono quattro isolotti di porfido rosso scuro appartenenti alla Corsica, con ciò Debussy (che pure mai aveva messo


piede in Corsica, e che per mare, in tutta la sua vita, viaggiò solo attraverso la Manica) desiderava probabilmente suggerire la solarità del Mediterraneo. Ciononostante La Mer non va intesa come rappresentazione naturalistica di onde, venti, cielo. è invece una suggestione evanescente di sospensioni armoniche, di tasselli tematici vibratili e fluttuanti sovrapposti o accostati, un prezioso artificio costruttivo di sottigliezze ritmiche, timbriche, dinamiche ordite da un’orchestra di vaste proporzioni scissa però in minuscole rifrazioni sonore, flessibili e maliose. Un trascolorare continuo, un alternarsi cangiante, atomizzato, di momenti di tensione e placidità, di fulgori accecanti e sussurri privi di vero sviluppo, completamente conchiusi nel momento stesso della loro manifestazione, inscritti entro un’architettura libera all’apparenza da qualsiasi gabbia formale (c’è infatti chi ha parlato di “forma aperta”) dove i motivi scaturiscono gli uni dagli altri quasi per metamorfosi.

Del resto frantumare, o meglio velare, le forme musicali ereditate dalla tradizione era una tecnica praticata da Debussy fin da quel Prélude à l’après-midi d’un faune che nel 1894 l’aveva segnalato al pubblico come il più ingegnoso fra i giovani musicisti francesi e a proposito del quale lui dichiarava che una forma, lì, c’era, eccome, ma dopo averla fabbricata ne aveva buttato giù l’ossatura portante in modo da renderla irriconoscibile. Lo stesso, forse, avrà fatto anche con La Mer, in cui qualche studioso ha voluto riconoscere i princìpi costruttivi della sezione aurea e dove, peraltro, qualsiasi ascoltatore può accorgersi di come la struttura sia piegata ad anello in una sorta di circuito senza fine che congiunge il primo all’ultimo pannello e questo, di conseguenza, al primo tramite il trasferimento dall’uno all’altro di un medesimo motivo melodico. Gregorio Moppi


MAURICE RAVEL

(Ciboure 1875 – Parigi 1937) Boléro durata: 16 minuti circa

Se il violinista e compositore spagnolo Enrique Arbos non avesse arrangiato una suite per orchestra di Iberia di Isaac Albéniz, con ogni probabilità Ravel non avrebbe mai composto quella che ancora oggi resta la sua opera più amata e conosciuta: il Boléro. Nel 1928, infatti, la danzatrice di origini russe Ida Rubinstein aveva chiesto a Ravel di orchestrare la raccolta pianistica di Albéniz per un balletto che l’avrebbe avuta protagonista; ma Ravel scoprì che un’orchestrazione di Iberia era già stata curata da Arbos e decise così di dedicarsi alla stesura di una nuova partitura. “Nessuna forma propriamente detta, nessun sviluppo, nessuna, o quasi, modulazione; solo un tema alla Padilla (con riferimento a José Padilla, autore di canzoni di successo, particolarmente noto negli anni Venti ndr), ritmo, orchestra e nient’altro”: in queste poche parole Ravel sintetizzava, nella lettera ad un amico, i tratti stilistici salienti

di quello che sarebbe poi diventato il Boléro. Alla base del quale sta in effetti una semplice idea, un ostinato ritmico molto simile alla danza spagnola che dà il titolo a questa composizione; anche se poi la Spagna è da qui in realtà ben lontana, e invano cercheremmo in Boléro quelle suggestive tinte iberiche che invece si trovano in altre pagine raveliane come la Rhapsodie espagnole o l’Alborada del gracioso. Rinunciando deliberatamente all’espressività della scrittura e al potere seducente della tavolozza timbrica, Ravel si concentra piuttosto sull’indagine oggettiva dei colori orchestrali, visti uno ad uno e nella loro progressiva, assillante accumulazione. Sono gli interventi dei soli strumenti, insomma, a garantire al Boléro l’unica varietà; ritmo e armonia rimangono invece ancorati ad una staticità semplicemente sconcertante. Contando su un’orchestra spropositata (oltre agli strumenti consueti, al gran


completo, abbiamo una batteria di percussioni, un clarinetto piccolo, un oboe d’amore e ben tre taglie diverse di sassofoni), Ravel avvia dunque l’ossessivo meccanismo del Boléro su quel ritmo ostinato implacabile, a sua volta avviluppato da una sinuosa melodia: trentotto volte quell’ossessionante tema viene ripetuto, sul battito regolarissimo del tamburo; e il vortice ipnotico che ne deriva assume man mano i vari colori orchestrali, facendo sfilare gli strumenti uno ad uno. Il volume sonoro cresce d’intensità in maniera progressiva e l’inesorabilità ritmica viene ad un certo punto amplificata dall’entrata in scena dei timpani e del secondo tamburo: ed è qui che avviene l’unica variazione armonica, un’inaspettata modulazione da do maggiore a mi maggiore che d’improvviso spezza il sortilegio incantatorio della musica e introduce la catastrofica conclusione.

Nessun senso di liberazione, anzi un vero e proprio choc. Come un perfetto meccanismo ad orologeria, che d’improvviso, senza spiegazione alcuna, si rompe. Con la coreografia della Rubinstein e le scene di Alexander Benois, il 20 Novembre 1928 Bolero venne salutato dal pubblico parigino con un entusiasmo che non l’ha più abbandonato. Un successo trionfale del quale Ravel si lamentò sempre: “Il mio capolavoro?”, disse una volta all’amico compositore Arthur Honegger, riferendosi proprio al Boléro, “Disgraziatamente, vi manca la musica”. Francesco Ermini Polacci


L’Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Composta da 44 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l’Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi (di cui è proprietaria), situato nel centro di Firenze. Le esecuzioni fiorentine sono trasmesse regolarmente da Rai Radio 3

e da Rete Toscana Classica. Interprete duttile di un ampio repertorio che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l’Orchestra della Toscana riserva ampio spazio a Haydn, Mozart, tutto il Beethoven sinfonico, larga parte del barocco strumentale, con una particolare attenzione alla letteratura meno eseguita. Accanto ai grandi capolavori sinfonicocorali si aggiungono i Lieder di Mahler, le pagine corali di Brahms, parte del sinfonismo dell’Ottocento con una posizione di privilegio per Rossini. Una precisa vocazione per il Novecento storico, insieme a una singolare sensibilità per la musica d’oggi,


caratterizzano la formazione toscana nel panorama musicale italiano. Il festival “Play It! La musica fORTe dell’Italia” è il manifesto più eloquente dell’impegno dell’orchestra verso la contemporaneità. Ospite delle più importanti Società di Concerti italiane, si è esibita con grande successo al Teatro alla Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, al Comunale di Bologna, al Carlo Felice di Genova, all’Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto di Torino, all’Accademia di S.Cecilia di Roma, alla Settimana Musicale Senese, al Ravenna Festival, al Rossini Opera Festival e alla Biennale di Venezia. Collabora con personalità come Salvatore Accardo,

Martha Argerich, Rudolf Barshai, MyungWhun Chung, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma e Uto Ughi. Numerose le sue apparizioni all’estero a partire dal 1992: più volte nei teatri della Germania, del Giappone, del Sud America, e poi a Cannes, Edimburgo, Hong Kong, Madrid, New York, Parigi, Salisburgo, Strasburgo. Incide per Emi, Fonè, Agorà, Ricordi, Bongiovanni, VDM Records e, da quest’anno, per Sony Classical con un progetto triennale dedicato ad alcuni protagonisti del ‘900 storico italiano come Ghedini, Casella e Petrassi.


Orchestra del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze è l’espressione più alta del ‘Sistema Orchestra’, creato nel 2005 all’interno del Conservatorio, nell’ambito delle classi di esercitazioni orchestrali e formazione orchestrale. Guidata dal maestro Paolo Ponziano Ciardi (docente delle orchestre del Cherubini), è composta dagli studenti dei corsi più avanzati sia del vecchio che del nuovo ordinamento, e svolge una regolare attività di produzione, che include decine di concerti all’anno, in collaborazione con il coro e con altre orchestre e solisti dell’istituto di alta formazione musicale, e varie collaborazioni sia in Italia che all’estero. Da segnalare la registrazione di alcuni

importanti dvd, pubblicati e diffusi dalla De Agostini di Spagna, tra cui il Requiem in do minore e la Marcia funebre di Luigi Cherubini, il Deutsches Requiem di Johannes Brahms e la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Altri fondamentali impegni della formazione sono stati l’esecuzione del Requiem di Mozart presso la Basilica di San Lorenzo a Firenze e per il prestigioso Festival di Pasqua di Roma, la rappresentazione dell’opera corale La casa dei lupi al Teatro La Pergola di Firenze e l’esecuzione dei Carmina Burana, unitamente al coro del Cherubini, presso il Teatro Verdi di Firenze e altri siti, dove ha riscosso una calorosa accoglienza da parte di un folto pubblico.


I PROSSIMI APPUNTAMENTI

FRANCESCO LANZILLOTTA

direttore BENEDETTO LUPO pianoforte Bosco

Dal deserto, per otto esecutori (2003) vincitore Play It! 2014 ensemble Beethoven

Concerto n.1 in do maggiore per pianoforte e orchestra op.15 Mozart

Sinfonia n.35 in re maggiore K.385 ‘Haffner’

5 NOVEMBRE

Prevendita

Biglietteria del Teatro Verdi via Ghibellina 97 | Firenze tel. 055 212320

mercoledì ore 21.00

19

NOVEMBRE mercoledì ore 21.00

ospitalità ORCHESTRA DI GUANAJUATO musiche di Revueltas, Barber, Campa, Moncayo, Chávez, Márquez

24

DICEMBRE mercoledì ore 21.00

Concerto di Natale DANIELE RUSTIONI direttore musiche di Beethoven, Brahms, Dvorák


Orchestra del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze VIOLINI PRIMI

VIOLE

Andrea Tacchi * Daniele Giorgi * Duccio Ceccanti * Paolo Gaiani ** Angela Asioli Stefano Bianchi Gabriella Colombo Marcello D’Angelo Alessandro Giani Susanna Pasquariello Michele Fabbri Veronica Giannotti Daria Nechaeva Lorenzo Vicari

Stefano Zanobini * Olga Arzilli * Caterina Cioli ** Alessandro Franconi Hildegard Kuen Francesca Profeta Lorenza Merlini Katia Moling

VIOLINI SECONDI

Chiara Morandi * Marco Pistelli ** Patrizia Bettotti Francesco Di Cuonzo Marian Elleman Chiara Foletto Giancarlo Stupia Consuelo Bonita Catana Gabriele Centorbi Marco Gallina Elena Gori Valentino Zangara

VIOLONCELLI

Luca Provenzani * Augusto Gasbarri ** Stefano Battistini Giovanni Simeone Marco Baldini Martina Bellesi Lisa Berti Francesca Gaddi Caroline Iantosca Giovanni Inglese Giacomo Ugolini CONTRABBASSI

Amerigo Bernardi * Luigi Giannoni ** Andrea Casarotto Marco Forti Yamila Pedrosa Ahmed Giulio Andrea Marignetti

FLAUTI

Fabio Fabbrizzi * Michele Marasco * Mariasole De Pascali Francesca Dolce Lorenzo Sanna OBOI

Alessio Galiazzo * Flavio Giuliani * Fabio Calamandrei Nevena Majdevac CLARINETTI

Marco Ortolani * Maria Francesca Latella Francesco Darmanin Andrea Tinacci SAXOFONI

Cosimo Fiaschi Giulio Ottanelli Matteo Zecchi FAGOTTI

Paolo Carlini * Umberto Codecà * Corrado Barbieri


CORNI

PERCUSSIONI

Andrea Albori * Paolo Faggi * Giulia Montorsi Eolo Pignattini

Michele Vannucci Omar Cecchi Mathieu Pinoit ARPE

TROMBE

Donato De Sena * Guido Guidarelli * Emilio Botto Gionata Gori Pietro Saia

Cinzia Conte * Elena Castini PIANOFORTE / CELESTA

Leonardo Ricciarelli

TROMBONI

Stefano Bellucci * Edoardo Baldini Andrea Falsini Andrea Soldani BASSO TUBA

Niccolò Perferi TIMPANI

Morgan M.Tortelli * Sergio Odori

*prime parti **concertino in corsivo gli Allievi dell’Orchestra del Conservatorio

Ispettore d’orcheStra e archivista

Alfredo Vignoli


COMUNICAZIONI PER IL PUBBLICO INFO POINT NEl Foyer

Anche in questa stagione è allestito nel foyer del Teatro Verdi (subito a sinistra entrando) un punto informazioni riservato ai nostri abbonati. Lì potrete lasciare dei commenti o inoltrare delle richieste. Siamo pronti ad ascoltarvi. è possibile comunicare con l’ORT - al telefono 055 23 40 710 (interno 3) - mail ortstampa@orchestradellatoscana.it PRENOTARE al concerto

Al punto informazioni nel foyer del Verdi è adesso possibile, durante l’intervallo, effettuare prenotazioni di biglietti per i prossimi concerti. Chi vuole può dunque approfittare della propria presenza in teatro per prenotare il concerto interessato (scegliendo e bloccando intanto il posto). I biglietti potranno essere ritirati alla biglietteria in qualsiasi momento, anche la sera stessa del concerto. Un modo per risparmiare ed ottimizzare il tempo. L’ORT PER I PIU PICCOLI

Anche quest’anno il programma ORT prevede molti appuntamenti dedicati ai bambini. Il primo in ordine cronologico è Il pupazzo di neve (The Snowman), cartone animato con voce recitante e musica dal vivo, in programma il prossimo 6 dicembre nell’ambito di Tutti al Teatro Verdi! Il sabato pomeriggio per bambini ragazzi e famiglie. I biglietti sono già disponibili alla vendita e possono essere acquistati esclusivamente presso la

biglietteria del Teatro Verdi. Prezzo speciale di € 8,00 per gli adulti e solo € 5,00 per i bambini. Un’ottima occasione per stare insieme a figli e nipoti. è consigliato l’acquisto in prevendita. Tutto il materiale informativo è in distribuzione in teatro. L’ORT con firenze Marathon

Si ripete la collaborazione con questa importante manifestazione sportiva. Nel nostro Teatro Verdi è possibile iscriversi alla Ginky Family Run mentre alla fine della corsa i partecipanti alla gara potranno assistere gratuitamente allo spettacolo Ciak, si canta! (domenica 30 novembre ore 11,00) Altre informazioni sul nostro sito. LE OFFERTE DE LA FENICE

All’interno del Teatro Verdi, ormai da molti anni, ospitiamo il negozio La Fenice che allestisce con cura e passione un piccolo punto di promozione e vendita musicale. Insieme abbiamo deciso di formulare in esclusiva per i nostri abbonati alcune promozioni. Per l’inizio della nuova stagione viene proposta un’offerta “in tema” ovvero due incisioni dell’ORT (Schubert e Cherubini) su etichetta Arts ad un prezzo davvero speciale. Informazioni nel foyer del teatro o in negozio.


SEGUITECI anche quando non siete in teatro

SITO INTERNET

AUDIO SU SOUNDCLOUD

Qui sono raccolte tutte le informazioni che riguardano l’Orchestra della Toscana. Trovate il calendario, le news con gli aggiornamenti, le anticipazioni, le foto gallery ed i dettagli di tutte le nostre inziative. è anche il punto di partenza per i nostri canali social (Facebook, Twitter, You Tube e Pinterest). Si possono scaricare materiali informativi ed inviti ad iniziative speciali: www.orchestradellatoscana.it

Sono disponibili sulla piattaforma di condivisione audio Soundcloud materiali che ci riguardano come le introduzioni ai concerti, gli interventi didattici e una selezione di brani dall’ultimo Play It! Ci trovate a questo indirizzo: soundcloud.com/orchestradellatoscana

I PROGRAMMI SU ISSUU

Tutti i programmi di sala, come questo che state leggendo, vengono pubblicati con qualche giorno di anticipo sul portale Issuu a questo indirizzo: issuu.com/orchestradellatoscana Chi vuole può dunque prepararsi all’ascolto in anticipo e comodamente da casa. Il link è disponibile anche nel nostro sito internet. I programmi resteranno a disposizione per tutta la stagione.

LE FOTO DI QUESTO CONCERTO

Sulla nostra pagina Facebook è possibile vedere una ricca galleria fotografica che documenta l’incontro tra l’ORT e l’Orchestra del Conservatorio Cherubini. La preparazione, le prove e l’atmosfera dell’inaugurazione raccontate dalle foto di Marco Borrelli.


SOSTENENDO L’ORT SARà TUTTA UN’ALTRA MUSICA

Crediamo che la cultura rappresenti un volano di sviluppo del territorio, arricchisca la società e assicuri la crescita consapevole delle nuove generazioni. Siamo convinti che la musica possa nutrire lo spirito e il corpo, che contribuisca a far crescere le nuove generazioni attraverso un ascolto consapevole dell’affascinante mondo musicale in cui viviamo, un mondo in continua trasformazione. La nostra proposta musicale è rivolta a tutti e suggerisce una libertà di ascolto che spazia nel tempo, dal passato al presente. Lavoriamo con impegno e passione perchè siamo convinti che con una musica intelligente e bella si possa vivere meglio. Cerchiamo amici disposti a condividere il nostro lavoro, affiancandoci nel percorso e sostenendoci nella nostra visione di una città più armoniosa. Il tuo contributo potrà arricchire l’attività e i progetti di formazione e di educazione all’ascolto rivolti ai più giovani.

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E anche per le aziende che vorranno essere partner dell’ORT, saremo lieti di costruire le opportunità migliori. Inoltre destinando il 5 PER MILLE all’Orchestra della Toscana si potrà contribuire ai progetti didattici, alle iniziative scolastiche e provinciali organizzate dall’ORT: basta mettere la propria firma nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi riservato e riportare il codice fiscale della nostra fondazione: 01774620486 Ufficio sviluppo sviluppo@orchestradellatoscana.it


CoNTATTI FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA

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Via Ghibellina, 99 - 50122 Firenze Biglietteria Via Ghibellina 97 - 50122 Firenze orari dal lun al sab 10-13 e 16-19 festivi chiuso tel. (+39) 055 212320 fax. (+39) 055 288417 www.teatroverdionline.it info@teatroverdionline.it

impaginazione

Martina De Natale Foto

Marco Borrelli (copertina, 14, 15, 22), Carlo Cofano (5), Fabrizio Darmanin (16), Manuel Giusto (17) stampa

Nuova Grafica Fiorentina (Firenze)


Regione Toscana

FORTE la CULTURA La settimana della Cultura è Cool T. Centinaia di eventi in tutta la Toscana e un mondo fatto di mille offerte da guardare, leggere, gustare e vivere.

9 - 19 OTTOBRE 2014

www.coolt.toscana.it


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