Programma Walker - Caiello - Radulovic

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XXXIV STAGIONE CONCERTISTICA _14_15

garry walker direttore

alda caiello mezzosoprano

nemanja radulovic violino


fondazione orchestra regionale toscana

Direttore generale

Marco Parri

Direttore servizi musicali

Paolo Frassinelli Consiglio di Amministrazione

Direttore comunicazione

Claudio Martini Presidente Daniela Misul Vicepresidente

Ufficio sviluppo e fundraising

Marta Blasi Stefanelli Ricciotti Corradini Rita Cucè Alda Giannetti Giancarlo Nutini Adriano Tintori Riccardo Zucconi

Collegio dei Revisori dei Conti

Roberto Giacinti Presidente Rino Cacciamani Paolo Formichi

Riccardo Basile Elisa Bonini

Amministrazione

Simone Grifagni, Cristina Ottanelli Ufficio del personale

Patrizia Brogioni, Andrea Gianfaldoni Segreteria

Stefania Tombelli | Direzione Generale Tiziana Goretti | Direzione Artistica Ambra Greco | Area Comunicazione Simona Capristo | Play It! Servizi tecnici Orchestra

Francesco Vensi, Angelo Del Rosso OspitalitĂ e sala Teatro Verdi

Fulvio Palmieri, Paolo Malvini Palcoscenico Teatro Verdi

Alfredo Ridi, Walter Sica, Carmelo Meli, Sandro Russo, Alessandro Goretti


 O IC

stituzioni

oncertistiche

rchestrali

XXXIV stagione concertistica direttore artistico direttore principale

Giorgio Battistelli Daniele Rustioni

direttore e compositore in residence Tan Dun direttore onorario Thomas Dausgaard


garry walker direttore

alda caiello mezzosoprano nemanja radulovic violino

Marcello panni

Zodiac (2015) Dodici Lieder per voce e orchestra su poesie di Gaia Servadio prima assoluta commissione Fondazione ORT

pËtr il'iČ Čajkovskij

Concerto in re maggiore per violino e orchestra op.35 Allegro moderato Canzonetta - Andante Finale – Allegro vivacissimo

***

pisa, teatro verdi

martedì 19 maggio 2015 ore 21.00 Firenze, Teatro Verdi *

mercoledì 20 maggio 2015 ore 21.00 figline valdarno, Teatro Garibaldi

venerdì 22 maggio 2015 ore 21.00 * concerto trasmesso in differita da Rai Radio 3 Registrazioni e produzioni audio a cura di SoundStudioService

felix mendelssohn bartholdy

Sinfonia n.3 in la minore op.56 'Scozzese' Andante con moto – allegro un poco agitato Vivace non troppo / Adagio Allegro vivacissimo-allegro maestoso assai


garry walker Vincitore del concorso Leeds Conductor nel 1999, lo scozzese Garry Walker ha studiato violoncello (con Ralph Kirshbaum) e direzione d'orchestra al Royal Northern College of Music, ed oggi insegna direzione d'orchestra al Royal Conservatoire di Scozia. Nell'ottobre del 1999 sostituĂŹ all'ultimo momento Daniele Gatti nel concerto d'inaugurazione della stagione della Royal Philharmonic Orchestra, coltivando successivamente una collaborazione continua con l'orchestra britannica, fino alla sua nomina come direttore ospite. Ăˆ stato inoltre direttore ospite principale della Royal Scottish National Orchestra, direttore principale

della Paragon Ensemble, e al momento collaboratore stretto con il Red Note Ensemble, ensemble scozzese di musica classica contemporanea. Nel Regno Unito ha diretto le maggiori orchestre, dalla BBC Symphony, la HallĂŠ, National Youth Orchestra della Scozia, London Sinfonietta, Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, Orchestra Nazionale del Galles, Scottish Symphony Orchestra, Philharmonia, City of Birmingham Symphony Orchestra, alle orchestre da camera come la Northern Sinfonia, Scottish Chamber Orchestra (al St.Magnus Festival), English Chamber Orchestra (a Lisbona e al City of London Festival)


e la Academy of St.Martin in the Fields (al Mostly Mozart Festival del Barbican). È ospite regolare del Festival di Edimburgo e nel 2003 è stato protagonista di una notevole interpretazione della Seconda Sinfonia, detta Resurrezione, di Mahler sul podio della Royal Scottish National Orchestra. Fuori dal Regno Unito si è esibito in Europa con Nieuw Ensemble, Göteborg Symphony Orchestra, Orchestre Philharmonique de Luxembourg, Dortmund Philharmoniker, Collegium Musicum, Musikkollegium Winterthur e la Deutsches Symphonie Orchester di Berlino; in Australia con la Melbourne Symphony Orchestra, Adelaide Symphony Orchestra e in Nuova Zelanda con l'Auckland Philharmonia; negli Stati Uniti con la Utah Symphony Orchestra, la Pacific Symphony Orchestra in California. Ha collaborato con numerosi solisti internazionali del calibro di Maxim Vengerov, Truls Mørk, Mischa Maisky,

James Ehnes, David Geringas e Branford Marsalis. Direttore esperto nel repertorio lirico, ha condotto al Festival di Edimburgo Curlew River di Britten e la prima mondiale dell'opera di Stuart MacRae The Assassin Tree, opera quest'ultima ripresa al Linbury Studio Theatre della Royal Opera House. È salito sul podio per l'acclamata produzione di David McVicar, Il giro di vite di Britten e A Dog's Heart di Raskatov per la English National Opera, Il matrimonio segreto di Cimarosa per la Scottish Opera, La Clemenza di Tito di Mozart al Royal Northern College of Music e La Voix Humaine di Poulenc al Covent Garden. Poi ancora Curlew River per la Lyon Opera, la nuova produzione di Hanjo di Toshio Hosakawa per la regia di Calixto Bieito al festival Ruhrtriennale in Germania, mentre l'estate scorsa ha diretto una nuova produzione di The Cunning Little Vixen del compositore Leoš Janáček al Garsington Opera, festival che da qualche anno si è trasferito nella contea di Buckinghamshire. Alla sua prima volta sul podio dell'ORT, ci farà assaporare l'atmosfera della sua terra nella Sinfonia Scozzese di Mendelssohn.


alda caiello

Una delle maggiori interpreti nel panorama europeo per versatilità, raffinatezza e capacità espressive. Diplomata in pianoforte e in canto al Conservatorio di Perugia, cantante prediletta da Luciano Berio per le sue Folk Songs, ha cantato sotto la guida di direttori quali Berio stesso, Frans Brüggen, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Arturo Tamayo, Donato Renzetti, Emilio Pomarico, Wayne Marshall, Stephen Ausbury, Peter Rundel, Christopher Franklin, Marco Angius. È invitata regolarmente dalle maggiori istituzioni musicali europee, tra cui il la Scala di Milano, Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Hall di Londra, Fondazione Gulbenkian di Lisbona, Konzerthaus e Musikverein di Vienna, Salzburger Festspiele, Maggio Musicale Fiorentino, Festival d’Automne di Parigi, Festival Wien Modern, Accademia Nazionale di S.Cecilia di Roma, Bologna Festival, Biennale di München, Festival MiTo a Milano e Torino, Ravenna Festival. Il suo repertorio spazia da Monteverdi, Bach, Scarlatti, Mozart, Boccherini, Pergolesi, Gluck, Rossini, Respighi, fino a Mahler, Schönberg, Berg, Šostakovič, e numerose partiture del Novecento

come Passaggio, Folk Songs, Recital for Cathy, Altra Voce di Berio, Pierrot Lunaire di Schönberg, La voix humaine di Poulenc, Medea, La pietra di diaspro, Tenebraedi Guarnieri, il Signor Goldoni e Freud, Freud, I love you di Luca Mosca, Gesualdo, Considered as a Murderer di Luca Francesconi, Leggenda e Il carro e i canti di Solbiati, L’Italia del destino di Luca Mosca. E opere di Di Bari, Nono, Bussotti, Kancheli, Sciarrino, Dallapiccola, Lombardi, Adès, Boulez, Cattaneo, Scelsi, Castiglioni, Maderna, Henze, Messiaen. Ha inciso per Ricordi, CAM, Stradivarius, Rai Trade, Col Legno, Zig Zag Territoires, Verso, Bottega Discantica. Ospite più volte dell'ORT, è stata una delle protagoniste al Festival Play It! 2014, solista nella prima assoluta di The Water Flow On Their Way di Fabio Nieder e e The Months Have Ends di Paolo Marchettini e nelle prime italiane di Próxima di Daniele Ghisi e Taci di Girolamo Deraco.


nemanja radulovic

Attraverso i concerti e i suoi Cd, Radulovic si rivolge fermamente ad un pubblico musicale giovanile. È stato nominato Best Artist per la stagione 2013/14 al Victoires de la Musique (Premio MIDEM), Docteur Honoris Causa dall'University of Arts di Nis in Serbia, oltre alla firma di un contratto in esclusiva con l'etichetta musicale Deutsche Grammophon, pubblicando il suo ultimo cd Paganini Fantasy. Precedentemente Rivelazione internazionale dell'anno al Victoires de la Musique nel 2005, suona nelle più importanti sale da concerto: Carnegie Hall di New York, Concertgebouw ad Amsterdam, Philharmonic di Berlino, Megaron ad Atene, Cité de la Musique a Parigi, Palais des Beaux Arts di

Bruxelles, Opera City Hall e Suntory Hall di Tokyo, Melbourn Recital Hall, Teatro Colon a Buenos Aires. Nel 2006 ha sostituito all’ultimo momento Maxim Vengerov nel Concerto di Beethoven alla Salle Pleyel di Parigi con la Philharmonic Orchestra di Radio France, diretta da Myung-Whun Chung. Si è esibito insieme alle più prestigiose orchestre in Europa (Orchestre Philharmonique de Radio France, Philharmonic of Ukraine, Čajkovskij Symphony Orchestra, Prague Chamber Orchestra, Orchestre National del Belgio, Royal Philharmonic Orchestra di Londra) Asia (Tokyo Symphony Orchestra, Hong-Kong Sinfonietta, Tenerife Orchestra) e America (Montreal Symphony Orchestra, Rio Symphony


Orchestra). Dopo la partecipazione al Festival de la Chaise-Dieu, è stato ospite dei più importanti festival musicali, in Francia (Aix-les-Bains, Reims, Suquet Cannes ecc.) Svizzera (Verbier), in Gemrania (Münster) e a Belgrado. Nel 2012 debutta a Melbourne, in Cina, presso la Munich Philharmonic con l'Orchestra di Radio France diretta da Chung, e con la Deutsches Symphonie Orchester. Vincitore di numerosi premi internazionali, tra cui Josef Joachim di Hannover, George Enescu di Bucarest, Antonio Stradivari in Italia, Yehudi Menuhin, Wieniawski-Lipinski in Polonia, si esibisce regolarmente in recital con Marielle Nordmann, Susan Manoff, Laure Favre-Kahn, Dominique Plancade, Anne Gastinel e con i suoi ensemble The Devil's Trills, e Double Sens. Il suo album Devil's Trills, uscito del 2009 (Decca) ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Sempre per la Decca incide nel 2010 le Sonate di Beethoven con la pianista Susan Manoff, e in nell'autunno successivo, The 5

Seasons, Cd che comprende le Quattro Stagioni di Vivaldi eseguite con i Double Sense e un pezzo in prima assoluta scritto da Aleksandar Sedlar, dal titolo Spring in Japan, assieme a The Devil's Trill. Un enorme successo coronato dalla critica internazionale e confermato dal pubblico. Nato in Serbia nel 1985, vince il premio della Città di Belgrado nel ’96, e nel ’97 il premio speciale 'Talento dell'anno'dal Ministero dell’Educazione della Repubblica Serba. Ha studiato alla Saarlandes Hochschule für Musik und Theater di Saarbrücken con Joshua Epstein, successivamente alla Facoltà di Arte e Musica di Belgrado seguendo gli insegnamenti di Dejan Mihailovic. All’età di 14 anni si trasferisce a Parigi per perfezionarsi con Patrice Fontanarosa. Ha partecipato alle masterclass tenute da Yehudi Menuhin e Salvatore Accardo. Ospite dell'ORT nel 2013 per il Concerto n.1 di Paganini, torna sul palcoscenico della formazione toscana con il Concerto op.35 di Čajkovskj, l'unico concerto per violino del compositore russo.


marcello panni

(Roma, 1940)

Compositore e direttore d’orchestra romano, dalla fine degli anni '70 Marcello Panni è ospite regolare delle principali istituzioni musicali italiane e dei più importanti teatri lirici internazionali, quali l’Opéra di Parigi, il Metropolitan di New York, il Bolshoi di Mosca, la Staatsoper di Vienna, la Deutsche Oper, il Covent Garden, il Liceu di Barcelona. Oltre alle più note opere di repertorio, Panni ha diretto la prima esecuzione assoluta di Neither di Morton Feldman all’Opera di Roma (1976), di Cristallo di Rocca di Silvano Bussotti alla Scala di Milano (1983), di Civil Wars di Philip Glass all’Opera di Roma (1984) e di Patto di Sangue di Matteo d’Amico al Maggio Musicale Fiorentino (2009). Oltre a numerose musiche da camera e vocali, ha composto diverse opere liriche: Hanjo per il Maggio Musicale Fiorentino (1994); Il Giudizio di Paride per l’Opera di Bonn (1996), The Banquet (Talking about Love), libretto di Kenneth Koch, per l’Opera di Brema (1998) e ripresa più volte in Italia. Nell’aprile 2005 ha presentato al Teatro San Carlo di Napoli l’opera in due atti Garibaldi en Sicile. Per la cattedrale di Nizza ha scritto nel 2000 una Missa Brevis, per il Duomo

di Milano nel 2004 il mottetto Laudate Dominum e per il Festival di Spoleto 2009 ha composto l’oratorio in due parti Apokàlypsis su testo tratto da San Giovanni, ripreso nel Duomo di Monza e a Milano Nel 2014 la sua cantata Le vesti della Notte su poesie di Omar Khayyam è stata eseguita all'Accademia di Santa Cecilia. Nel 1994 Marcello Panni è nominato direttore artistico dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e quasi contemporaneamente, direttore musicale dell’Opera di Bonn. Nel settembre 1997 assume la carica di direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Nizza. Dal 1999-2004 è direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana. Nell’autunno 2000 lascia l’Opera di Nizza per ricoprire il posto di consulente artistico al Teatro San Carlo di Napoli che mantiene per due stagioni. Nel 2003 è stato nominato Accademico di Santa Cecilia. Dal 2007 al 2009 ha ripreso la direzione artistica dell’Accademia Filarmonica Romana. È stato direttore artistico e principale della Orchestra Sinfonica Tito Schipa di Lecce dal 2008 al 2012.


Zodiac (2015) Dodici Lieder per voce e orchestra su poesie di Gaia Servadio durata 12 minuti circa

prima assoluta commissione Fondazione ORT Il tema centrale di questo gruppo di poesie di Gaia Servadio è la menzogna, nessuna illusione, nessuna felicità durevole ci è concessa anche se fingiamo di credere ai Segni bugiardi, che per la maggior parte apportano solo dolore e morte, e mentre ci affidiamo alle speranze della Buona Ventura, alla fine non ci restano che le lacrime versate dall'Acquario. Ho voluto chiamare questi brani Lieder sia per il mio amore per quelli di Schubert e Schumann, sia perché ho fatto ricorso alla semplicissima forma tipica del Lied binaria (ABAB) o ternaria (ABA,) usata in quasi tutti i Segni. Come in Schubert ogni Segno è una breve forma a sé conclusa e indipendente, benché siano legati da un'unica serie di suoni. Inoltre come nei preludi di Bach e di Chopin ogni Segno zodiacale ha un centro tonale in uno dei 12 suoni nell'ambito dell'ottava, dal Do di Pisces al Si di Aquarius. L'orchestra è usata come un ensemble di solisti che punteggiano e accompagnano la voce con un'intenzione di trasparenza e leggerezza.

Gaia Servadio Vive a Londra dal 1956. Ha pubblicato 29 libri, le sue poesie sono state raccolte in pubblicazioni italiane e canadesi. Ha fatto parte dell'esecutivo della London Symphony Orchestra, ha affiancato Claudio Abbado nell'organizzazione del festival Mahler and the Second School of Vienna ed ha collaborato con il teatro Massimo di Palermo. Ultimo tra i suoi libri Gioachino Rossini, Una vita edito Feltrinelli.


Poesie di Gaia Servadio 1. Pisces

Those falling stars That entwine all wishes And promise to fulfill whims Drag their tails of light Into the vine.They lied. Maligned stars of the sky, Fish in the airy ocean They lied.

2. Aries

She died in Moscow, That April, snow all Over her lips and nose. She died in Moscow And then she died again and again, Frozen her heart and nose And nobody came to see her Nobody at her funeral But for a babushka Who stole her rose.

3. Taurus

The wind in the sky Drove the shapes to reshape The bull fighting the rider And the scattered blood.

1. Pesci

Quelle stelle cadenti Che legano I desideri tutti, Che promettono di appagare le fantasie Trascinano la loro coda luminosa Dentro la vigna. Mentirono Vituperate stelle del cielo, Pesci nell’acquatico oceano. Mentirono.

2. Ariete

Morì a Mosca, quell’aprile, la neve Sulle labbra e il naso. Morì a Mosca E poi rimorì di nuovo, e di nuovo, Il cuore e il naso ghiacciato. Nessuno venne a trovarla, Nessuno al suo funerale A parte un Babushka Che rubò la sua rosa.

3. Toro

Il vento celeste Spinse la forma a riformarsi Il toro che combatteva il cavaliere E sangue dappertutto.

4. Gemelli

4. Gemini

You are my Time, you know? You think the same, don’t go, That you’re my twin And when you look at me My veins go wild and shake and spin.

Sei le mie ore, lo sai? Pensi come me, non andartene Che sei il mio gemello E quando mi guardi Le mie vene impazziscono e si muovono e tremano.

5. Cancer

5. Cancro

Lament the song That’s in his heart.

Lamenta la canzone Che ho nel cuore.

6. Leo

6. Leone

The word became a cloud And the cloud filled the sky With a heavy yellow lion Who ate rats and mice.

Il mondo diventò una nuvola E la nuvola riempì il cielo Con un grande leone biondo

Che mangiava ratti e topi.


7. Virgo

7. Vergine

8. Libra

8. Bilancia

My parents died and then everybody died And you, star that crossed the sky The day of my parents’ wedding Lined the night With unheard desire. His cry, his tears won’t last They died into the past.

9. Scorpio

On that bed a person lies and dies. It is my mother dying It is my sister dying No, it is me. That bird was sighing Its last prophecy.

10. Sagittarius

A man with an arrow And an umbrella caught A butterfly, twinkling stardust Stretched into the night.

11. Capricorn

Hear the rain on the roof While in the house she dies. Listen to the wind And the tick of the clock In the silence of the dawn On the roof the red bird cries Its prophecy, Listen, listen and see!

12. Aquarius

I’m blind again, I’m blind. Towers and people, a world of words A world of water-tears Cement and bricks, Cars and hurried steps, glances and moods. And I am no longer blind.

I miei genitori morirono e poi tutti morirono E tu ,stella che zigzagavi il cielo Nel giorno del loro matrimonio Foderasti le nuvole Di desideri inascoltati. Il suo pianto, le sue lacrime non dureranno Moriranno nel passato.

9. Scorpione

Su quel letto una persona sdraiata muore E’ mia madre che muore E’ mia sorella che muore. Sono io che muoio. Sospira l’uccello L’ultima profezia.

10. Sagittario

Un uomo con l’arco E l’ombrello intrappolò Una farfalla che spandeva Polvere di stelle stese nella notte.

11. Capricorno

Ascolta la pioggia sul tetto Mentre lei muore dentro casa. Ascolta il vento E il tick dell’orologio Nel silenzio dell’alba. Sul tetto piange l’uccello scarlatto La sua profezia, Ascolta! Ascolta! E guarda!

12. Acquario

Di nuovo sono cieca, cieca. Torri e gente, un mondo di parole, Un mondo di lacrime d’acqua Cemento e mattoni Macchine e passi veloci, occhiate e umori E non son più cieca.

traduzione italiana dell'autrice


pËtr il'iČ Čajkovskij

(Kamsko-Votkinsk 1840 – San Pietroburgo 1893) Concerto in re maggiore per violino e orchestra op.35

durata 35 minuti circa

Periodo difficile il principio del 1878 per Pëtr Il'ič Čajkovskij, quando vede la luce il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op.35: ne sono causa i postumi della tempesta nervosa scatenatasi a seguito del suo brevissimo matrimonio con l'ex allieva Antonina Miljukova. Unione sconsiderata durata nemmeno tre settimane, cercata fortemente dalla donna e dal compositore subìta come una sorta di antidoto alla sua tormentata omosessualità. Però l'avversione fisica provata nei confronti di Antonina l'aveva spinto a tentare il suicidio, facendolo poi sprofondare in una depressione feroce. Pertanto il fratello Anatolij aveva deciso di fargli cambiare aria conducendolo in Svizzera. Ecco dunque che allo scoccare del '78, recuperato un minimo equilibrio interiore, Čajkovskij si trova in villeggiatura a Clarens, sul lago di Ginevra, dove passa a fargli visita il giovane violinista Josif Kotek, suo allievo per la composizione al Conservatorio di Mosca nonché animatore delle serate musicali a casa di Nadežda von Meck, la facoltosa vedova protettrice di Čajkovskij. Scolaro e maestro suonano molto assieme, e il loro rapporto travalica il semplice legame didattico. Attrazione fisica e ammirazione si mescolano in

entrambi. Tanto che quando Kotek suggerisce a Čajkovskij di metter mano a un Concerto per violino, questi accoglie immediatamente l'idea, applicandosi spedito all'opera. In neanche un mese di lavoro, dal 17 marzo all'11 aprile, il Concerto è pronto. Ma della composizione Kotek (che pure avrebbe dovuto essere il primo dedicatario se Čajkovskij non avesse temuto di alimentare così i pettegolezzi sul loro conto) non apprezza tutto: a suo parere, infatti, il secondo tempo suona «esile e sentimentale», ciò che persuade l'autore ad accantonarlo – diverrà, con il nome di Méditation, il primo numero della raccolta per violino e piano Souvenir d'un lieu cher op.42 – e a sostituirlo con l'attuale «Canzonetta». Il che non serve ad agevolare il cammino del Concerto (destinato tuttavia a divenire popolarissimo), poiché Kotek rifiuta comunque di eseguirlo. Lo stesso fa il celebre virtuoso Leopold Auer che, giudicandolo eccessivamente difficile, rinuncia a debuttarlo a San Pietroburgo nel 1879 e soltanto dopo la morte del compositore lo inserirà nel proprio repertorio, sia pure con molte modifiche. Per giunta la première del Concerto avvenuta il 4 dicembre 1881 a Vienna (solista Adolf Brodskij, nuovo dedica-


tario, direttore Hans Richter a capo dei Wiener Philharmoniker) si conclude in un sostanziale fallimento, sigillato dalla stroncatura dell'influente critico musicale della «Neue Freie Presse», Eduard Hanslick, che vi censura la mancanza di gusto, la rozzezza di scrittura, parlando di «sfrenata orgia russa», «maleodorante». Tale accoglienza amareggia Čajkovskij; ma nell'agosto 1882, ancora Brodskij al violino, l'entusiastico successo moscovita pone fine al rammarico. Da allora lo ha sottomano ogni virtuoso dell'archetto che si rispetti; e anche al cinema ha fatto furore, ultimamente nel film Il concerto di Radu Mihăileanu (2009). Nel Concerto op.35 l'impegno bravuristico del solista, mai però sfacciatamente ostentato, si sviluppa con fluida naturalezza da quel lirismo florido, pastoso, avvenente per veste timbrica e aristocratica inventiva melodica tanto caratteristico di Čajkovskij. Anche se in questo caso la sfolgorante effusione romantica di un canto ora fervido ora toccante risulta, per così dire, raffrenata dalla sua collocazione entro una struttura architettonica di squisito equilibrio classicheggiante. L'«Allegro moderato» è costruito su due temi, come comanda

la regola, entrambi di carattere cantabile seppur ardenti di slancio emotivo, che nel corso della pagina si infiammano sempre più fino a raggiungere il picco arrovellato della cadenza, momento in cui l'orchestra tace e il violino suona da solo; dopodiché l'atmosfera si ridistende nella seduttività del canto, eccetto che durante le ultime battute concitate. Nella «Canzonetta» il compositore fa srotolare dal solista una melodia languida, nostalgica, che starebbe bene sulle labbra di una sua eroina d'opera, e difatti con quel suo incantevole profilo slavo pare uscita dall'opera Evgenij Onegin, mentre l'«Allegro vivacissimo» finale, tripudio di destrezza violinistica congiunto al secondo movimento senza pause in mezzo, è intessuto di ritmi e motivi derivati in gran parte da danze popolari russe – e questo ci rammenta anche quanta bella musica per balletto sia uscita dalla penna di Čajkovskij. Gregorio Moppi


felix mendelssohn bartholdy

(Amburgo 1809 – Lipsia 1847) Sinfonia n.3 in la minore op.56 'Scozzese'

durata 40 minuti circa

Nel 1829, all'età di vent'anni, Felix Mendelssohn abbandonava Berlino per affrontare un lungo viaggio europeo che completasse la sua formazione musicale e consolidasse la sua notorietà al di fuori della sua città di residenza; prima tappa fu la Gran Bretagna; conquistata Londra con l'esecuzione della sua Sinfonia in do minore, il compositore si concesse un periodo di vacanza in Scozia, in compagnia dello scrittore Carl Klingemann. L'itinerario del viaggio condusse i due amici a Edimburgo, dove giunsero il 28 luglio e dove rimasero particolarmente impressionati dall'Holyrood Palace. Il giovane Mendelssohn, ammiratore del teatro di Schiller, non poteva mancare di visitare i luoghi storici legati a Maria Stuarda, fra cui le rovine della cappella dove era stata incoronata la sventurata regina. Il 30 luglio il compositore poteva scrivere ai suoi familiari: "Oggi, in questa antica cappella, credo di avere trovato l'inizio della Sinfonia scozzese". Mendelssohn avrebbe poi abbozzato il primo tempo della Scozzese nel corso del suo soggiorno romano del 1831, pressoché simultaneamente allo schizzo della Sinfonia Italiana, ma quell'abbozzo doveva rimanere per il momento nel cassetto. L'ambiente romano rendeva

incapace il compositore "di ritornare indietro coi sentimenti nel brumoso paesaggio scozzese". Quel germe originato dalla prima tappa del viaggio del 1829 avrebbe dovuto aspettare oltre un decennio per essere completamente sviluppato; sì che la Schottische Symphonie sarebbe rimasta, in realtà, l'ultimo dei cinque lavori sinfonici del compositore - anche se le complesse vicende editoriali delle differenti sinfonie hanno poi portato a un ordine di pubblicazione differente da quello di composizione, da cui una numerazione svincolata dalla cronologia. La Scozzese è nota infatti impropriamente come la terza delle cinque Sinfonie. Di fatto la futura Sinfonia op.56 sarebbe stata ripresa solamente nel 1841, in un momento di intensissima attività. Dal 1835 Mendelssohn era a Lipsia quale direttore del Gewandhaus, e proprio nel 1841 accettò parallelamente l'incarico di direttore della cappella di Federico di Prussia, dividendosi fra Lipsia e Berlino; si aggiungano la direzione di diversi festival musicali, le tournées a Londra, la fondazione di un istituto musicale a Lipsia, l'attività didattica, la rielaborazione di opere del passato; e si avrà il quadro di una operosità frenetica e instancabile, destinata a consumare precocemente


la fibra del compositore. Conclusa nel gennaio 1842 la Scozzese venne dedicata alla regina Vittoria ed eseguita in estate presso la Società Filarmonica di Londra, sotto la direzione dello stesso autore. Colpisce, nella ricostruzione della lunga gestazione della partitura, la nitidezza dell'idea primigenia, la precoce e precisa determinazione di comporre una sinfonia scozzese. Per un giovane compositore della nuova leva romantica l'approccio con il genere sinfonico comportava certamente delle difficoltà che la precedente generazione di autori non aveva conosciuto. Difficoltà di ordine innanzitutto concettuale. Se il genere sinfonico era stato per Haydn, Mozart, il giovane Beethoven, ancora un genere di intrattenimento, i capolavori sinfonici beethoveniani avevano donato al genere uno spessore intellettuale per cui la forma in quattro movimenti doveva essere veicolo di forti tensioni ideali. Le nove Sinfonie, considerate esempi di inattingibile perfezione, costituivano anche delle pietre di paragone difficilmente emulabili. Lo stesso Schubert si era dibattuto per anni nella creazione di una grande Sinfonia, che poi proprio Mendelssohn avrebbe portato alla prima esecuzione postuma nel 1839 a Lipsia.

Di qui la necessità di rendere il genere sinfonico l'espressione di un percorso ideale, i cui contenuti erano però tutti da definire. La sensibilità romantica di Mendelssohn doveva portare il compositore a trovare anche in una tipologia paesaggistica, naturalistica, la giusta risoluzione del problema. Di qui l'idea di una Sinfonia Scozzese, come di una Italiana, i cui obiettivi non sono però certo descrittivi, i cui esiti non sono folkloristici. Non a caso nel corso del suo viaggio scozzese Mendelssohn guardò con sufficienza e quasi con astio alle melodie popolari e alla musica etnica con cui ebbe occasione di venire in contatto - nonostante poi la Scozzese ricrei a suo modo degli echi popolari. Piuttosto la finalità era quella di rievocare atmosfere e impressioni del viaggio giovanile in modo da donare unità concettuale e continuità narrativa ai quattro movimenti della forma sinfonica – ed è indicativo che l'autore volesse i quattro movimenti eseguiti senza soluzione di continuità. Ecco dunque che la Sinfonia Scozzese si presenza come fortemente unitaria e insieme diversificata al suo interno. Il primo tempo è introdotto da un Andante con moto di impostazione grave e solenne, in cui la sinuosità del


fraseggio e la tonalità minore si riallacciano alle impressioni della cappella di Maria Stuarda. La stessa atmosfera si proietta sull'Allegro un poco agitato che completa il primo movimento, in cui si impongono l'intonazione drammatica, l'orchestrazione massiccia; non viene mai meno tuttavia il ferreo dominio della forma, e infatti questo primo tempo appare frutto di una complessa scrittura; i temi principali sbocciano l'uno dall'altro in continuità, donando varietà coloristi-ca all'idea di base, e la sezione dello sviluppo procede secondo una complessa elaborazione che avvicenda plasticamente situazioni differenti ma coerenti. Una procella sembra venire evocata la lunga coda, ricca di passaggi cromatici e di forti contrasti. Rispetto ai consueti canoni sinfonici Mendelssohn inverte i due tempi centrali, premettendo lo Scherzo al tempo lento. E lo Scherzo - che inconsuetamente segue la forma sonata - è uno dei tipici movimenti magici di Mendelssohn, filiazione diretta di quello del Sogno di una notte di mezza estate, nella agitazione perpetua come nella scrittura sussurrata, trasparente, nell'intreccio delle voci strumentali. Caratteristico è il motivo pentatonico del clarinetto, all'inizio, come anche la conclusione in pianissimo. Una sorta di recitativo dei violini immette nel tempo lento, in forma di Lied, un Adagio dove la melodia innodica, intensa e plastica, viene accom-

pagnata da pizzicati e trova un netto contrasto nella seconda idea, in minore e esposta dai fiati, quasi marcia funebre. La riprese del tema vedono poi una veste strumentale impreziosita dall'aggiunta di voci secondarie e dal passaggio del tema alle voci gravi o ai fiati. Aperto da uno scoppio folgorante, il finale, Allegro vivacissimo, è un movimento di grande forza drammatica, internamente percorso da una straordinaria energia ritmica, che lascia comunque spazio alla seconda idea, nitidamente scandita dai fiati. Lo sviluppo appare assai variegato, con elaborazioni fugate del materiale, preziosi giochi strumentali, improvvisi contrasti strumentali, e sfocia in una ripresa abbreviata, che prende l'avvio dal secondo tema. Interessante è che questo movimento subisce una subitanea conversione nella conclusione; subentra infatti un Allegro maestoso assai, con un tema innodico in maggiore che si eleva in apoteosi, ottenendo il doppio risultato di offrire una chiusa di grande effetto e di riaffermare quella logica di varietà nella continuità che è una delle principali ragioni d'essere della mirabile partitura. Arrigo Quattrocchi


VIOLINI PRIMI

violoncelli

CORNI

Andrea Tacchi * Paolo Gaiani ** Angela Asioli Patrizia Bettotti Gabriella Colombo Paolo Del Lungo Francesco Di Cuonzo Marco Pistelli Angela Tomei Sofia Villanueva

Luca Provenzani * Andrea Landi ** Augusto Gasbarri ** Stefano Battistini Giovanni Simeone

Andrea Albori * Paolo Faggi* Giulia Montorsi Gianluca Mugnai

VIOLINI SECONDI

FLAUTI

Chiara Morandi * Clarice Curradi * Chiara Foletto ** Stefano Bianchi Luca Celoni Marcello D'Angelo Alessandro Giani Susanna Pasquariello

OBOI

VIOLE

Stefano Zanobini * Agostino Mattioni * Caterina Cioli ** Alessandro Franconi Pier Paolo Ricci

CONTRABBASSI

Amerigo Bernardi * Luigi Giannoni ** Simone Prando

TROMBE

Donato De Sena * Guido Guidarelli * timpani

Morgan Tortelli *

Fabio Fabbrizzi * Michele Marasco *

Alessio Galiazzo * Flavio Giuliani *

* prime parti ** concertino

clarinettI

Marco Ortolani * Emilio Checchini * FAGOTTI

Paolo Carlini * Umberto CodecĂ *

Ispettore d’orcheStra e archivista

Alfredo Vignoli


COMUNICAZIONI PER IL PUBBLICO CINQUE PER MILLE

Con il 5 x mille dell'Irpef sostieni l'Orchestra della Toscana! La Legge finanziaria prevede la possibilità che il contribuente devolva il 5 per mille dell'IRPEF anche a beneficio dei teatri e delle istituzioni culturali, come nel caso della Fondazione ORT. La procedura è semplice: basta riportare la propria firma nell'apposito riquadro dei modelli di dichiarazione dei redditi, indicando in questo caso il codice fiscale della Fondazione Orchestra Regionale Toscana: C.F. 01774620486 IN ARRIVO L'ESTATE

Ritornano gli appuntamenti estivi dell’Orchestra della Toscana, con preziose conferme e alcune novità. Riconfermato l’appuntamento al Cortona Mix Festival tra luglio e agosto nelle piazze, nei teatri e negli altri scenari offerti dall’affascinante e storica città toscana. Il festival, giunto alla quarta edizione, vedrà l'ORT proporsi nel repertorio contemporaneo e classico oltre alla collaborazione con Venti Lucenti per uno spettacolo rivolto a tutta la famiglia. Non mancheranno i concerti di Classica 2015, nei borghi e nelle pievi di Gambassi Terme e Montaione, a cui si aggiungono i concerti in tutta la regione, da Grosseto alle montagne pistoiesi passando per il cuore della Garfagnana. Nuova la collaborazione con l’Accademia Chigiana per il Chigiana International Festival. Rimanete aggiornati su orchestradellatoscana.it > Calendario > Estate 2015 per il Cartellone completo e il programma dei concerti.

Importante: la destinazione del 5 per mille non è alternativa a quella dell'8 per mille: entrambe le scelte posso essere espresse. Sostenere l'ORT con il 5 per mille vuol dire contribuire concretamente alla realizzazione di progetti mirati di carattere didattico, propedeutico e formativo a livello provinciale. Aiutaci a mantenere viva l'anima dell'Orchestra della Toscana!


SEGUITECI anche quando non siete in teatro

SITO INTERNET

AUDIO SU SOUNDCLOUD

Qui sono raccolte tutte le informazioni che riguardano l’Orchestra della Toscana. Trovate il calendario, le news con gli aggiornamenti, le anticipazioni, le foto gallery ed i dettagli di tutte le nostre inziative. è anche il punto di partenza per i nostri canali social (Facebook, Twitter, You Tube e Pinterest). Si possono scaricare materiali informativi ed inviti ad iniziative speciali: www.orchestradellatoscana.it

Sono disponibili sulla piattaforma di condivisione audio Soundcloud materiali che ci riguardano come le introduzioni ai concerti, gli interventi didattici e una selezione di brani dall’ultimo Play It! Ci trovate a questo indirizzo: soundcloud.com/orchestradellatoscana

I PROGRAMMI SU ISSUU

Tutti i programmi di sala, come questo che state leggendo, vengono pubblicati con qualche giorno di anticipo sul portale Issuu a questo indirizzo: issuu.com/orchestradellatoscana Chi vuole può dunque prepararsi all’ascolto in anticipo e comodamente da casa. Il link è disponibile anche nel nostro sito internet. I programmi resteranno a disposizione del pubblico per tutta la stagione.

LE FOTO DEL CONCERTO

Sulla nostra pagina Facebook sarà possibile vedere nei prossimi giorni un’ampia galleria fotografica che documenta questo concerto. Più in generale, sul nostro sito trovate una ricca foto gallery su tutta l’attività dell’Orchestra della Toscana, realizzata da Marco Borrelli.


I prossimi appuntamenti

28

maggio

giovedĂŹ ore 21.00

MARKUS STENZ direttore

carolin widmann

violino

musiche di Dean, Mendelssohn, Beethoven

Prevendita

Biglietteria Teatro Verdi Via Ghibellina 97 Firenze tel. 055 21 23 20


CoNTATTI FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA

Via Verdi, 5 - 50122 Firenze tel. 055 2342722 | 2340710 fax 055 2008035 www.orchestradellatoscana.it

Segreteria info@orchestradellatoscana.it Direzione Generale direzionegenerale@orchestradellatoscana.it Direzione Artistica direzioneartistica@orchestradellatoscana.it Area Comunicazione ortstampa@orchestradellatoscana.it Ufficio Sviluppo sviluppo@orchestradellatoscana.it Ufficio del Personale ufficiopersonale@orchestradellatoscana.it Amministrazione direzioneamministrativa@orchestradellatoscana.it Servizi Tecnici ufficiotecnico@orchestradellatoscana.it

proGramma di sala a cura di

Ufficio Comunicazione ORT IMPAGINAZIONE

Ambra Greco progetto grafico

TEATRO VERDI

Via Ghibellina, 99 - 50122 Firenze Biglietteria Via Ghibellina, 97 - 50122 Firenze orari dal lun al sab 10-13 e 16-19 festivi chiuso tel. (+39) 055 212320 fax. (+39) 055 288417 www.teatroverdionline.it info@teatroverdionline.it

kidstudio.it Foto

Marie Staaggaat/Deutsche Grammophon (copertina, 9), Jack Liebeck (5, 6) Antonia Cesareo (10), Marco Borrelli (19) Josep Molina (22) stampa

Grafiche Martinelli (Firenze)


FESTIVAL IV EDIZIONE

concerti | incontri

20 4 9 16 3 8

Compositori Direttori Solisti Prime Assolute Prime Nazionali Commissioni ORT

23 - 24 - 25 - 26 settembre 2015


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