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Il saluto del Presidente

Dott. Ing. Carla Cappiello

La linea C

Come ben sappiamo, la terza linea metropolitana di Roma ha una storia lunga. I lavori sono iniziati nel 2007, suddividendo la linea in due parti costituite a loro volta da diverse tratte, la cui denominazione progressiva va da T2 a T7. I cantieri della metro C attualmente aperti sono cinque e sono situati nei pressi del centro, tra il quartiere san Giovanni e i dintorni del Colosseo. Due sono gli scavi dei pozzi che servivano per trasportare le frese meccaniche, le “talpe”, che hanno scavato la galleria, e che serviranno poi per l’impianto di ventilazione della linea. Uno dei pozzi sarà anche il punto d’accesso dei Vigili del Fuoco in caso di emergenze. Entrambi i lavori sono quasi conclusi. Negli altri due cantieri si stanno costruendo due stazioni, Amba Aradam/Ipponio e Fori Imperiali. Per quanto riguarda la prima, i lavori sono in corso e dovrebbero concludersi entro tre anni e mezzo. In questo quaderno sarà importante per noi ingegneri, in quanto professionisti tecnici e in quanto romani, comprendere lo stato dell’arte in merito alla Linea C in termini di previsioni del PUMS adottato da Roma Capitale. Sappiamo che il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) è un piano strategico che orienta la mobilità in senso sostenibile con un orizzonte temporale di breve, medio (5 anni) e lungo periodo (10 anni), con verifiche e monitoraggi a intervalli di tempo predefiniti, che sviluppa una visione di sistema della mobilità e si correla e coordina con i piani settoriali ed urbanistici a scala sovraordinata e comunale. Il Pums pone al centro le persone e la soddisfazione delle loro esigenze di mobilità, seguendo un approccio trasparente e partecipativo che prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini e di tutti i soggetti che fruiscono della città (city users) fin dall’inizio del suo processo di definizione.

La mobilità sostenibile è, in fine, un tema da sempre “caro” all’Ordine degli Ingegneri di Roma, che da tempo pone grandissima attenzione a un sistema ideale dei trasporti che possa permettere di ridurre l’impatto ambientale, rendendo al contempo gli spostamenti più efficienti e veloci e che possa anche consentire al cittadino di scegliere la modalità degli spostamenti anche modificando abitudini consolidate. Tra le eredità lasciate dall’emergenza Covid-19 nelle città c’è un modo di muoversi che tende sempre di più verso la modalità multimodale. Le persone si sono abituate a usare mezzi diversi senza soluzione di continuità, a scendere da un treno per prendere un mezzo pubblico o un’auto in condivisione, e poi magari una bicicletta o un monopattino in sharing per coprire l’ultimo miglio. Nuovi comportamenti che generano un’infinità di nuovi dati, la lettura dei quali può aiutare ad orientare le scelte di mobilità verso una maggiore agevolezza, efficienza e sostenibilità.

Ing. Carla Cappiello Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma

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