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LETTERA DEL PRESIDENTE
IlConsiglio dei Ministri del 16 marzo 2023 ha approvato, “salvo intese”, la bozza del decreto che rilancia la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, intitolato “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente”, fissando entro il 31 luglio 2024 l’approvazione del progetto esecutivo.
L’opera, che riparte dalla proposta del 2011, sarà una struttura a campata unica di 3.2 chilometri, divenendo il ponte sospeso strallato più lungo al mondo. Il progetto definitivo andrà aggiornato con le specifiche tecniche delle nuove normative soprattutto in materia ambientale e di sicurezza.
Di questa infrastruttura dalla storia lunga e complessa se n’è parlato a fine febbraio durante il seminario «Il Ponte sullo Stretto di Messina – Una grande sfida tecnica e tecnologica», organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Roma.
Il Decreto del Governo ha recuperato la Società Stretto di Messina dalla liquidazione, cosa auspicata durante l’evento ordinistico. E l’ha resa una società in house partecipata da Anas (51%), Regione Calabria e Regione Sicilia. Oltre che dal ministero dell’Economia e da quello delle Infrastrutture. La concessione avrebbe durata trentennale. Gli accordi del contratto «caducato» saranno riattivati con la firma di atti aggiuntivi. Tutto ciò comporterà la rinuncia ad ogni controversia sulla cancellazione degli accordi del decreto 179/2012. Quali sono i plus immediati di quest’opera? Dare occupazione a 118.000 persone e attivare l’economia locale, collegando Sicilia e Calabria; attirare verso l’Italia il commercio mondiale che gravita nel Mediterraneo; far diventare il Sud Italia polo logistico dell’Unione Europea; far crescere il know how delle aziende italiane coinvolte e attivare tutta la filiera locale. Il Ponte sullo stretto, inoltre, da solo vale 2.9 miliardi di euro, valore che sale a 7.1 miliardi a costi aggiornati considerando il progetto complessivo con tutte le opere connesse nelle aree interessate, con la metro di Messina, la sistemazione idrogeologica per le montagne circostanti, le strade di accesso, le strutture per far passare treno e macchine.
L’impegno dell’Ordine sarà quello di continuare a dare informazioni su tutto l’iter che porterà alla realizzazione dell’infrastruttura, fornendo spunti di riflessione utili per la nostra categoria a che si compia un’opera realmente senza paragoni nel nostro Paese in termini di altissimo ingegno e tecnologia.
Cerri