Beretta.-El milagro de radio Maria (italià)

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IL MIRACOLO DI RADIO MARIA di Roberto Beretta Quattro milioni di ascoltatori a settimana. Suscita conversioni e vocazioni. Intervista al direttore di Radio Maria P. Livio Fanzaga. C'è un prete che compie miracoli tutti i giorni, e solo con le parole. È padre Livio Fanzaga, dal 1988 direttore di Radio Maria. Il suo "miracolo" agli occhi degli esperti del settore è insidiare il primato di ascolti delle emittenti private con una radio cattolica che trasmette soltanto preghiere e catechismo e non fa neppure un secondo di pubblicità; ma ben altri sono i prodigi che padre Livio considera: per esempio le centinaia di conversioni (e le decine di vocazioni) ottenute attraverso l'etere. Radio Maria conta oltre 4 milioni d'ascoltatori a settimana (in continuo incremento), 850 ripetitori in tutt'Italia (più di quelli della Rai), un indice di gradimento altissimo, 25 stazioni "sorelle" in altrettanti Paesi del mondo da New York a San Pietroburgo, oltre 16 miliardi di bilancio annuo interamente coperti da contributi volontari... Dai modesti studi piazzati in un appartamento di Erba (CO) questo scolopio di 59 anni ha davvero creato una potenza: nel nome della Madonna. Padre Livio, è vero che lei è stato un prete "progressista"? Ha fatto il Sessantotto con Capanna, era amico di Balducci e don Milani... "Effettivamente, a Roma al tempo del Concilio, ho conosciuto molti dei teologi più "avanzati" di allora: da Congar a Chenu, a Rahner. Nel mio seminario insegnava filosofia padre Ernesto Balducci, mio confratello; ma era un Balducci un po' "prima edizione", agostiniano e legato a La Pira. Grazie a lui ho conosciuto appunto il sindaco di Firenze e don Milani: che era piuttosto diverso da come lo dipingono ora, molto più prete e meno contestatore; anzi, mi ha fatto impressione per la sua fede e il suo attaccamento alla Chiesa. Io, comunque, non sono mai stato progressista nel senso dell'ortodossia". E l'università con Capanna? "Beh, sì, frequentavo la Cattolica ai tempi della contestazione... Ma devo dire che in quel periodo ho più apprezzato i gruppi di Comunione e Liberazione che i cattolici progressisti, i quali scioglievano la fede in qualcosa di molto secolare e mondano. Fu lì che scoprii l'importanza dell'identità cattolica: una forte impronta che rimane anche in Radio Maria". Prima però venne l'esperienza missionaria. "E purtroppo si concluse molto presto, dopo appena un anno in Senegal. Mi ero fatto prete per essere missionario ma ho contratto una tubercolosi difficile da curare e sono dovuto tornare in patria. Un'esperienza che si è chiusa sul piano della presenza fisica, ma non come aspirazione: Radio Maria infatti è presente in 8 nazioni dell'Africa e poi è una radio missionaria perchè trasmette in 25 Paesi del mondo, alcuni dei quali sono di autentico primo annuncio". Radio Maria: quando ci si pensa, vengono subito in mente le vecchiette col rosario in mano e lo scialletto sulle spalle... "Tutto sbagliato. I pensionati costituiscono una fetta importante del nostro pubblico, ma abbiamo anche moltissimi giovani, addirittura giovanissimi. I dati Audiradio ci accreditano per esempio ogni settimana 326 mila ascoltatori tra gli studenti, 158 mila dei quali nella scuola media, e 198 mila ragazzi tra i 18 e i 24 anni... E poi ci sono un


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