ΤΑΙΖΕΝ ΧΗΑΡΑΧΤΕΡ ΣΤΟΡΨ ΒΟΟΚ − ΗΑΔΕΣ ΣΠΕΧΤΡΕ
CARON DI ACHERONTE - STELLA DEL CIELO DI MEZZO
Età: 38 Altezza: 183 cm Peso: 65 Kg Data di nascita: 2 Ottobre Gruppo Sanguigno: 0 Luogo di nascita: Napoli, Italia Traghettatore delle anime Compito in Ade: Traghettatore delle anime Stella: Cielo di mezzo
“ Il traghettatore del fiume Stige, che da' la priorità al denaro e agli affari dell'Inferno “ E' il barcaiolo del fiume Acheronte, che divide questo mondo dall'Oltretomba. E' un grande spilorcio, e se ci si può aspettare che inganni tranquillamente le persone, possiede invece, a sorpresa, un lato onesto, ed è in realtà un personaggio molto umano. Anche se viene colpito dalla purezza del cuore di Shun, rimane fermo sui suoi principi, e si occupa della sua battaglia personale con Seiya, e scompare dall'altro lato del fiume Acheronte.
TECNICHE: ROLLING OAR Opera a cura di Orion81
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ΤΑΙΖΕΝ ΧΗΑΡΑΧΤΕΡ ΣΤΟΡΨ ΒΟΟΚ − ΗΑΔΕΣ ΣΠΕΧΤΡΕ Utilizza il remo come arma difensiva facendola roteare verso i colpi lanciati dall’avversario. In questo modo crea una barriera che protegge la sua Suplice.
EDGING CURRENT CRASHER È la tecnica di attacco di Caronte, raccogli nel palmo delle sue mani una bolla di energia violacea che scaglia contro l’avversario, travolgendolo frontalmente.
CARATTERE: Estroverso e buffo, Caronte fischietta e canticchia sulla sua zattera trasportando le anime erranti. Dimostra un attaccamento maniacale al denaro e agli oggetti di valore. Non è certo un uomo che fa sconti dato che si offre di trasportare Shun e Seiya dall’altra parte dell’Acheronte ma a metà del tragitto attacca Pegasus poiché non ne aveva ricevuta alcuna ricompensa.
IL SUO POTERE E LA SUA STORIA: Caronte compare all’inizio del Chapter Inferno ed è il traghettatore di anime incaricato di trasportarle dall’altra parte del fiume Stige. Accetta di far salire Seiya e Shun sulla sua imbarcazione solo sotto lauta ricompensa. Alla vista del medaglione che Andromeda decide di donargli in cambio del passaggio, rimane basito e decide quindi di soddisfare la loro richiesta. In un primo momento sembra un interlocutore innocuo ma a metà del tragitto attacca Pegasus con veemenza facendolo cadere nelle acque mortali del fiume. Shun riesce però a convincerlo a salvarlo e a portarli sani e salvi sino alla riva opposta dello Stige. Quando finalmente l’attraversata è terminata ecco che Caronte torna all’attacco dei Saint di Athena ma ad avere la meglio è Seiya che col suo Fulmine manda in frantumi la sua armatura, nonostante il poderoso attacco dello Spectre.
DELUCIDAZIONI DA TAIZEN: E' il barcaiolo del fiume Acheronte (Stige), che divide questo mondo dall'Oltretomba. Sembra gli piaccia la canzone dei traghettatori che si intitola 'Enya Koraya'. Opera a cura di Orion81
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E' un grande spilorcio che chiede di esser pagato per traghettare le anime dall’altra parte del fiume Acheronte. Tiene i danari nascosti nel suo singolare elmo. Se ci si può aspettare che inganni tranquillamente le persone, possiede invece, a sorpresa, un lato onesto, ed è in realtà un personaggio molto umano. Shun per pagare pedaggio gli offre il medaglione che porta sin dalla nascita, ignaro ancora però del suo reale valore e potere.
Il suo aspetto che oltrepassa le maniere indifferenti che si è imposto fino all'ultimo, lo rende impossibile da odiare a chiunque ... Ingaggia un duello contro Seiya da cui non uscirà vivo.
Opera a cura di Orion81
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LA SUPLICE DI ACHERONTE:
PUGNO: ?? CALCIO: ?? ARMI SPECIALI: ?? SPIRITO: ?? GITTATA: ?? Non è specificato in nessuna fonte quale sia il potere della sua Suplice. L’armatura rappresenta la leggendaria imbarcazione col suo traghettatore a bordo che tiene stretto in mano il remo con cui la governa.
Opera a cura di Orion81
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MITOLOGIA: CARONTE: « E 'l duca lui: "Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare". » (Inferno III 94-96) « Gente perduta, senza pietà! La vostra vita senza l'Amore! Ora la morte viene per voi: il Regno delle Tenebre!! » (Caronte ne "La Divina Commedia - L'Opera)
Nella religione greca e nella religione romana, Caronte (in greco Χάρων, "ferocia illuminata") era il traghettatore dell'Ade. Come psicopompo trasportava i nuovi morti da una riva all'altra del fiume Acheronte, ma solo se i loro cadaveri avevano ricevuto i rituali onori funebri (o, in un'altra versione, se disponevano di un obolo per pagare il viaggio); chi non li aveva ricevuti (o non aveva l'obolo) era costretto a errare tra le nebbie del fiume per cento anni. Nella Grecia antica vigeva la tradizione di mettere una moneta sotto la lingua del cadavere prima della sepoltura. La tradizione rimase viva in Grecia fino ad epoche abbastanza recenti ed è probabilmente molto antica. Qualche autore sostiene che il prezzo era di due monete, sistemate sopra gli occhi del defunto. Nessuna anima viva è mai stata trasportata dall'altra parte, con le sole eccezioni della dea Persefone, degli eroi Enea e Teseo, del vate Orfeo, della sibilla cumana Deifobe, e di Psyche. Caronte è il figlio di Erebo e Notte. Nella religione etrusca il suo corrispettivo è Charun. Le due opere più significative in cui si incontra la figura di Caronte sono sicuramente l'Eneide di Virgilio e la Divina Commedia di Dante. Alla fine del V secolo a.C., compare nella commedia Le rane di Aristofane, in cui urla insulti nei riguardi della gente che lo attornia. Viene spesso detto che Caronte trasportava le anime attraverso il fiume Stige; ciò è descritto nell'Eneide (VI, 369). Comunque per molte fonti, incluso Pausania (X,28) e, in seguito, l'Inferno di Dante, il fiume era invece l'Acheronte.
Caronte Virgiliano nell'Eneide: Caronte viene citato nell'Eneide da Virgilio al libro VI, per la prima volta al vv. 299. La sua figura è descritta da espressioni e immagini molto brute e realistiche.
« Portitor has horrendus aquas et flumina servat terribili squalore Charon, cui plurima mento canities inculta iacet, stant lumina flamma, sordidus ex umeris nodo dependet amictus. » Opera a cura di Orion81
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ΤΑΙΖΕΝ ΧΗΑΡΑΧΤΕΡ ΣΤΟΡΨ ΒΟΟΚ − ΗΑΔΕΣ ΣΠΕΧΤΡΕ (Eneide VI 298-301)
"Caronte custodisce queste acque e il fiume e, orrendo nocchiero, a cui una larga canizie invade il mento, si sbarrano gli occhi di fiamma, sordido pende dagli omeri il mantello annodato."
« Ipse ratem contro subgit velisque ministrat et ferruginea subvectat corpora cumba, iam senior, sed cruda deo viridisque senectus. » (Eneide VI 302-304)
"Egli, vegliardo, ma dio di cruda e verde vecchiezza, spinge la zattera con una pertica e governa le vele e trasporta i corpi sulla barca di colore ferrigno."
Caronte Dantesco nella Divina Commedia: Ritroviamo nel canto III dell'inferno delle terzine che descrivono Caronte in vari lati della sua figura: - come vecchio e canuto:
« Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: "Guai a voi, anime prave! » (Inferno III 82-84)
- come nocchiero con la barba e gli occhi infuocati:
« Quinci fuor quete le lanose gote al nocchier de la livida palude, che ’ntorno a li occhi avea di fiamme rote. » (Inferno III 97-99)
- come demone severo, ordinato e sistematico:
« Caron dimonio, con occhi di bragia loro accennando, tutte le raccoglie; batte col remo qualunque s’adagia » (Inferno III 109-111)
Opera a cura di Orion81
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IMPRESSIONI PERSONALI: Caronte sembra essere un personaggio all’apparenza innocuo e spensierato, una sagace contrapposizione caratteriale col ruolo di traghettatore delle anime che svolge. Non ha particolari doti combattive che lo mettono in evidenza, anche se il suo attacco e soprattutto lo Stige può diventare la tomba per molti nemici, di sicuro è agevolato quando “gioca in casa”, anche se non avrebbe senso vederlo in altre situazioni. Fonti Ufficiali e Autore: Taizen – Orion81 - Wikipedia
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