RTO O P P A 10° R AGINE DI IND 2 202
CON IL PATROCINIO ALL’EVENTO DI:
Ministero dell’Economia e delle Finanze Ministero della Transizione Ecologica Commissione Europea - Rappresentanza in Italia Comune di Roma - Assessorato alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità Unioncamere
CON LA PARTECIPAZIONE DI:
PORTO AGINE 22
CON IL PATROCINIO
CON IL PATROCINIO ALL’ EVENTO DI: CON IL PATROCINIO ALL’ EVENTO DI: CON IL PATROCINIO ALL’ EVENTO DI:
Ministero dell’Econom
Ministero della Tran
Commissione Europea - R
Comune di Roma - Assessorato alle Atti
Comune Unionca
CON LA PARTEC
RTO O P P A R 10° GINE DI INDA 2 202
Coordinamento scientifico ROBERTO ORSI
“Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto” Vincent van Gogh
INDICE
INTRODUZIONE di Roberto Orsi
5
Profilo campione
6
L’INDAGINE L’etica
I comportamenti Trend della CSR
8
Trend della dimensione economica dell’investimento
9
Diffusione del codice etico
22
Il responsabile aziendale
Valore economico della CSR
10
Obiettivi della CSR
11
Funzione di responsabile della CSR
23
Modalità di realizzazione della CSR
12
Funzione delegata a seguire la CSR
24
Specializzazione nella CSR
25
I vantaggi Le iniziative per il clima interno Una CSR che conviene
13 Attività a beneficio dei dipendenti
26
Le previsioni per il futuro L’informazione interna CSR nel 2022
14
Il modello di business
15
Comunicazione interna
27
L’opportunità del PNRR
16
Canali della comunicazione interna
28
METODOLOGIA
30
Le opinioni sulla CSR Gli aspetti più rilevanti per una CSR strutturata
17
L’indirizzo più vantaggioso
18
Tendenza della CSR tra le aziende
20
Tendenza della CSR tra i consumatori
21 7
CSR, ESG, SOSTENIBILITÀ: INDICATORI, MESSA A SISTEMA E REGOLE DELLA CURA Nel 2020 le imprese si sono trovate di fronte ad una delle maggiori crisi della storia moderna. La pandemia da Covid-19 ha messo in discussione la continua crescita degli investimenti in CSR facendo segnare - per la prima volta nella storia della rilevazione - un segno negativo per le prospettive future. E invece le previsioni pessimistiche non si sono avverate: a due anni di distanza dalla pubblicazione dell’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Socialis le imprese italiane si sono dimostrate resilienti davanti a questa grande prova, si è visto un incremento del 20% degli investimenti rispetto alla rilevazione del 2019. Abbiamo assistito, inoltre, ad una crescita anche nella propagazione delle pratiche di CSR, ormai diffuse in quasi tutte le aziende italiane con più di 80 dipendenti. Oggi siamo chiamati a rispondere ad ulteriori nuove sfide: la crisi ucraina, l’aumento dei costi delle materie prime e il conseguente rialzo dell’inflazione, rischiano di destabilizzare le fondamenta e i conti aziendali, portando nuovamente da una parte a previsioni negative, ma dall’altra alla speranza di poter far nascere ancora nuove opportunità, in un mondo caratterizzato dalle spinte dei Fridays For Future, dei 17 Goal delle Nazioni Unite, di un’economia che si deve ispirare a nuovi modelli. I nuovi dati ci dicono infatti che sono cresciute le realtà che hanno confermato il loro budget CSR e sostenibilità per il 2022, a scapito di coloro che lo hanno ridotto o, in pochissimi casi, lo hanno annullato. Cosa è necessario fare adesso? Le radici della responsabilità sociale nelle organizzazioni sono evidentemente diventate forti, ma è indispensabile alimentarle di continuo, metterle a sistema e organizzare il terreno per farle crescere ancora. Dobbiamo mantenere la certezza che il futuro sarà migliore. Dobbiamo sviluppare e perseguire piani industriali basati sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale, far crescere le attività di formazione continua, la coerenza del nostro agire, la condivisione che motiva, l’ascolto degli stakeholder, la comunicazione e l’informazione di quello che facciamo, la programmazione delle nostre attività, la misurazione degli impatti per il territorio e per le comunità. In questo approccio, affiancati dalla politica e dalle istituzioni, con un uso adeguato dei fondi del PNRR si può agire insieme per costruire un Paese più giusto e più competitivo. Non esiste sviluppo, se non è sostenibile. “Ormai lo sanno anche i bambini”.
ROBERTO ORSI Direttore Osservatorio Socialis Presidente Errepi Comunicazione 9
PROFILO CAMPIONE
ZONA nord-ovest
42%
nord-est
25%
centro
15%
sud e isole
18%
SETTORE
%
banche, finanza, assicurazioni
5%
commercio (ingrosso, dettaglio)
9%
trasporti
12%
elettronica, informatica, telecomunicazioni
2%
chimica, farmaceutica
6%
gomma, plastica
4%
meccanica, auto
14%
industrie manifatturiere
20%
industrie metallurgiche
16%
servizi
11%
NUMERO ADDETTI
10
%
%
da 80 a 99 addetti
10%
da 100 a 199 addetti
12%
da 200 a 249 addetti
16%
da 250 a 499 addetti
25%
da 500 a 999 addetti
19%
oltre 1000 addetti
19%
FATTURATO
%
fino a € 25.000.000
41%
€ 25-50.000.000
21%
€ 50-100.000.000
14%
oltre € 100.000.000
18%
non risponde
6%
RUOLO
%
presidente
7%
amministratore delegato
11%
direttore / vicedirettore generale
25%
direttore / vicedirettore / responsabile amministrativo
15%
Direttore/vicedirettore/responsabile del personale/HR
7%
direttore / vicedirettore / responsabile ambiente e sicurezza
5%
direttore / vicedirettore / responsabile qualità / responsabile CSR e/o sostenibiltà
5%
titolare
9%
direttore / vicedirettore / responsabile affari generali
1%
direttore / vicedirettore / responsabile commerciale
7%
direttore / vicedirettore / responsabile marketing
8%
Direttore/vicedirettore/responsabile Pubbliche relazioni/stampa e comunicazione
1%
11
I COMPORTAMENTI Trend della CSR Aziende che hanno investito in iniziative di Responsabilità Sociale - Corporate Social Responsibility (comprese le attività per il benessere dei dipendenti e di responsabilità e/o sicurezza ambientale)
100
96 92 85 80
80 73 70
69 65
64
60
44
40
2001
Base: 405 imprese
2003
2007
2009
2011
2013
2015
2017
2019
2021
Valori %
L’edizione 2022 del Rapporto Socialis offre un importante primo dato di conferma della costante progressione del trend di crescita della diffusione di CSR e Sostenibilità - intesa in senso ampio e completo come ogni genere di attività di responsabilità sociale, comprese quelle per il benessere dei dipendenti e attività di responsabilità e/o sicurezza ambientale - nelle imprese di grandi dimensioni (aziende con almeno 80 dipendenti). La cultura e pratica aziendale della Responsabilità Sociale e Sostenibilità vede un coinvolgimento attivo delle grandi imprese italiane che ora raggiunge quasi l’universalità. Circa 6 imprese intervistate su 10 durante lo scorso anno si sono impegnate in attività di sostenibilità e sicurezza ambientale, oltre la metà in attività di responsabilità sociale e circa 4 aziende su 10 in attività di sostenibilità economica. Rispetto a due anni fa, la pratica e rilevanza dei due ambiti, quello della sostenibilità ambientale e quello della responsabilità sociale, si inverte: se nel 2019 era più diffusa la responsabilità sociale, nel 2021 si rileva il superamento da parte della sostenibilità ambientale. Questo risultato sembra mettere in luce la propulsione attivata dalla Commissione Europea e dal PNRR orientati, nell’acronimo ESG, alla E di environmental più che alla S (social) e alla G (governance). Nella situazione presente, con il 96% delle imprese di grandi dimensioni attive in CSR non è più sensato indicare i settori più impegnati in attività di responsabilità sociale e benessere dei dipendenti; possiamo soltanto rilevare un’attivazione inferiore nel settore della gomma e plastica. 12
I COMPORTAMENTI Trend della dimensione economica dell’investimento Potrebbe indicare qual è stato per il 2021 l’importo globale degli investimenti destinati ad iniziative di CSR?
300
282 267
250
241 210
200 169
150 100
209 176
161
233 203
184
158
141 110
50
0
2001
2003
2007
2009
2011
Base: imprese che hanno investito in CSR
2013
2015
2016
(forecast)
2017
2018
(forecast)
2019
2020
(forecast)
2021
2022
(forecast)
Investimento medio (migliaia di Euro)
La cifra investita dal 2013 è in costante e progressiva crescita e passa da un valore medio di 209 mila euro nel 2017 a 282 mila euro nel 2021. Ad ogni edizione dello studio, fino al 2017 (forecast 2018), la previsione di investimento per l’anno corrente è stata sempre ottimistica, maggiore dell’anno passato. Dal 2019 questa tendenza si inverte e la previsione si dimostra pessimistica, la cifra che le aziende prevedono di investire in CSR è inferiore a quella investita nell’anno precedente. È possibile che il motivo di questa risposta sia racchiuso nel lungo ed ininterrotto periodo di emergenze che stiamo vivendo, e possiamo ricavarne per deduzione uno stralcio della visione e delle attese per il prossimo futuro della classe dirigente del Paese. La situazione oggettiva della CSR e Sostenibilità nel nostro Paese però è molto favorevole: nelle ultime due rilevazioni la progressione di aumento medio dell’investimento si attesta intorno al 17%. Il costante aumento del numero delle imprese impegnate nella CSR e, congiuntamente, la crescita della cifra media investita, fanno sì che il totale investito nel nostro Paese nel 2021 sia cresciuto rispetto al 2019 in misura superiore al 20%. Le proiezioni, che speriamo siano solo cautelari, relative agli investimenti per il 2022 immaginano una contrazione della cifra media investita del 17%, così come era già stato rilevato nel 2019 sulla previsione 2020.
13
I COMPORTAMENTI Valore economico della CSR
RIFERITO AD ATTIVITÀ
2001
2003
2007
2009
2011
2013
2015
2017
2019
2021
universo aziende target
8.618
8.618
8.618
8.618
7.988
7.988
7.988
7.988
7.988
7.988
44%
69,5%
65,3%
69,2%
64%
72,9%
79,8%
84,6%
92,0%
96,0%
3.792
5.990
5.628
5.964
5.112
5.823
6.374
6.758
7.349
7.668
110
141
169
161
210
158
176
209
241
282
417
845
951
960
1.074
920
1.122
1.412
1.771
2.162
% di imprese che investono in CSR hanno investito
IMPORTO MEDIO INVESTITO (migliaia di euro)
FLUSSO GLOBALE DEI FINANZIAMENTI (milioni di euro)
Base: imprese che hanno investito in CSR
14
I COMPORTAMENTI Obiettivi della CSR Le iniziative di CSR su cui ha investito la Sua azienda nel corso del 2021 sono state realizzate:
2017
riferito ad attività
2019
2021
66 66
All’interno della Sua azienda 50 45
Nel territorio italiano (ma non espressamente nel territorio vicino alla vostra azienda)
39 40 50
Nel territorio italiano vicino alla vostra sede
47 36 9
In Paesi esteri
8 21 0 1
Non risponde
4
0
Base: imprese che hanno investito in CSR
20
40
60
80
100
Valori % - Più risposte consentite
Le grandi imprese italiane, come negli anni precedenti, scelgono di attivarsi in CSR e Sostenibilità in primis con iniziative all’interno dell’azienda. Al secondo posto per diffusione si collocano le attività sul territorio nazionale, cui seguono quelle nell’area più vicina alla sede dell’impresa, scelta che registra un trend in calo. Nel 2015 i dati hanno evidenziato un allontanamento dalle forme di CSR più vicine a quella che viene definita comunemente ‘beneficenza’, ossia investimenti e donazioni in paesi lontani, più poveri o in difficoltà, e una concentrazione sull’impegno nel territorio di prossimità o quanto meno sul territorio nazionale. I dati più recenti, riferiti al 2021 vedono un cambio di passo ed un aumento di attività rivolte ai paesi esteri. Molte delle imprese intervistate non si limitano ad individuare un solo territorio o ambito su cui agire con attività di CSR; mediamente risultano attive su 1,5 territori o ambiti diversi, una scelta sostanzialmente costante negli anni. Le scelte e gli orientamenti sono guidati da obiettivi legati al posizionamento e alla reputation, e risentono anche degli eventi esterni, del momento culturale e congiunturale. Le imprese del finance nel 2021 si sono orientate in oltre il 60% dei casi su attività destinate al personale e in oltre il 40% dei casi su attività dei territori dove operano. Metà delle imprese del settore elettronica, informatica e telecomunicazioni ha preferito impegnarsi sul territorio nazionale anche se non necessariamente prossimo alle sedi aziendali e nel 40% circa dei casi per i propri dipendenti. Nel caso dell’industria chimica e farmaceutica quasi 8 imprese su 10 hanno realizzato attività a favore delle proprie maestranze e 4 su 10 a favore dei territori limitrofi alle sedi operative. Le imprese metallurgiche e manifatturiere hanno scelto di investire in CSR e sostenibilità sia internamente all’azienda che sul territorio limitrofo e, anche se con frequenza minore, nazionale. 15
I COMPORTAMENTI Modalità di realizzazione della CSR Tra le seguenti modalità di intervento quali ha adottato la Sua azienda per investire in CSR e sostenibilità?
riferito ad attività
2019 38
Investendo per migliorare risparmio energetico Investendo in nuove tecnologie per limitare inquinamento e migliorare lo smaltimento dei rifiuti
38
Introducendo/potenziando la raccolta differenziata 21
Modificando i processi e/o i prodotti aziendali
21
Mettendo a disposizione di organizzazioni no profit le professionalità dell’ azienda
19
Raccogliendo fondi all’interno dell’azienda
19
Effettuando una donazione in denaro
17
Donando prodotti
17
Aderendo ad iniziative di payroll giving
17 16
Offrendo giornate di volontariato aziendale
15
Realizzando iniziative di cause related marketing
15
Altro
0 0
Non ricordo
Base: imprese che hanno investito in CSR Valori % - Più risposte consentite
0
40 42
31
23
Collaborando con le Università
2021
30 27 25
22 23
20
20 17
2 4
10
20
30
40
50
Tra le modalità di intervento adottate dalle imprese per investire in CSR più diffuse si confermano le azioni dirette alla sostenibilità, ovvero gli investimenti per migliorare il risparmio energetico, quelli in nuove tecnologie per limitare inquinamento e migliorare lo smaltimento dei rifiuti, le modifiche organizzative, di struttura e servizi interni. Il potenziamento della raccolta differenziata è da anni in un trend di calo presumibilmente perché ha già quasi raggiunto il suo plafond di espansione. Mediamente i settori che investono in una molteplicità di attività maggiore sono le imprese con il maggior numero di dipendenti, i settori dell’elettronica-informatica-telecomunicazioni, i servizi e il manifatturiero. Il settore della finanza ha privilegiato gli investimenti per il risparmio energetico e nelle nuove tecnologie per limitare l’inquinamento e lo smaltimento dei rifiuti, e, in seconda battuta, ha realizzato modifiche ai processi e collaborato con enti no profit. Il settore dell’elettronica, informatica e telecomunicazioni si è indirizzato soprattutto verso le nuove tecnologie per limitare l’inquinamento e lo smaltimento dei rifiuti e poi verso il risparmio energetico; tra i diversi comparti, questo è il settore che più ha collaborato con le università, analogamente a quello chimico e farmaceutico. Anche quest’ultimo, così come gli altri settori, ha scelto soprattutto gli investimenti per il risparmio energetico e nelle nuove tecnologie. L’industria metallurgica, molto più degli altri settori, si è impegnata nel modificare l’organizzazione aziendale, oltre che nelle nuove tecnologie e nel risparmio energetico. 16
I VANTAGGI Una CSR che conviene Quali sono state le ricadute e i vantaggi per la sua impresa delle iniziative di CSR e sostenibilità realizzate nel 2021?
riferito ad attività
2021
Miglioramento della reputazione, aumento della notorietà
44
Motivazione del personale, miglioramento del clima interno
41
Crescita delle opportunità di mercato e fidelizzazione dei clienti
40
Accesso alle agevolazioni di tariffe INAIL e/o alle agevolazioni IRES nel TUIR
33
Miglioramento dei rapporti con i territori e le comunità locali
33
Punteggio per la partecipazione a gare
22
Attrazione di talenti, professionisti
20
Migliore accesso al credito
15
Non saprei
4
Nessuna ricaduta, nessun vantaggio
1
0
Base: imprese che hanno investito in CSR
10
20
30
40
50
60
Valori % - Più risposte consentite
I vantaggi più diffusamente riconosciuti dalle imprese intervistate che nel 2021 hanno messo in campo attività di CSR e Sostenibilità sono relativi al miglioramento della reputazione e dell’immagine corporate. Un dato costante nelle ultime quattro edizioni dell’Osservatorio, che ha quindi assunto un carattere di stabilità insieme all’aumento della motivazione del personale ed il conseguente miglioramento del clima interno e la crescita delle opportunità di mercato e fidelizzazione della clientela. Tre punti di forza rilevanti che vanno ad impattare su aspetti di mercato che coinvolgono prospect, clienti e stakeholders, e su aspetti della produttività dell’organizzazione, in quanto il miglioramento del clima interno incide su produttività, qualità e turn over dei collaboratori. Oltre metà delle banche e assicurazioni intervistate sembrano aver ottenuto vantaggi sul fronte del clima interno, circa metà di esse ha riscontrato vantaggi nella reputazione e oltre un terzo nei rapporti con i territori. Nel settore dell’elettronica, informatica e telecomunicazioni le ricadute positive più diffuse si sono concentrate sulla crescita di opportunità di mercato. Nel caso dell’industria metallurgica, oltre 6 intervistati su 10 hanno indicato la reputazione aziendale e quasi 5 su 10 l’accesso alle agevolazioni di tariffe INAIL e/o alle agevolazioni IRES nel TUIR ed il punteggio per la partecipazione a gare. L’industria chimica e farmaceutica pare aver ottenuto ricadute positive soprattutto sul fronte della reputazione e del miglioramento dei rapporti con le comunità limitrofe alle sedi. 17
LE PREVISIONI PER IL FUTURO CSR nel 2022 Per l’anno in corso 2022 è stato previsto un budget da destinare ad iniziative di CSR e sostenibilità?
2022
RILEVAZIONE 3 2
4 6 1
Sì, era stato previsto un budget prima ed è stato confermato
18 40
Sì, era stato previsto un budget ma è stato annullato/ridotto causa emergenza Covid
27
Non era stato previsto un budget ma si è deciso di destinare un budget ad iniziative di CSR
62 37
2020
2022
No, non è stato previsto un budget per tali iniziative
Non risponde
2022
INVESTIMENTO MEDIO IN EURO
255 MILA € 168 MILA € 327 MILA € Base: 405 imprese
Si’, era stato previsto un budget ed è stato confermato
Sì, era stato previsto un budget ma è stato annullato/ridotto
Non era stato previsto un budget ma si è deciso di destinare un budget ad iniziative di CSR
Valori %
Rispetto alla rilevazione del 2019 si conferma la previsione di un budget in contrazione, ma aumenta visibilmente la percentuale di aziende che ha già confermato il budget per il 2022; viceversa si è ridotta la quota di imprese che ha annullato o ridotto il budget ed anche la quota che non lo aveva pianificato in anticipo. Questi dati letti complessivamente sembrano indicare una riacquistata capacità di programmazione e un attenuarsi del vissuto emergenziale rispetto al Covid. In totale il 68% delle imprese di grandi dimensioni ha già fissato e confermato un budget per la CSR e sostenibilità per l’anno in corso, un ulteriore 27% lo aveva destinato ma poi ha deciso, o dovuto, ridurlo o annullarlo. Solo l’1% non ha mai preso in considerazione questa opzione. Gli investimenti più corposi provengono dal settore della finanza, dall’elettronica, informatica, telecomunicazioni, dalla chimica farmaceutica, dalle imprese nel Nord Ovest e da quelle di maggiori dimensioni. Circa il 70% delle imprese del settore finanziario, metallurgico, manifatturiero e chimico e farmaceutico hanno già definito e confermato il budget per l’anno in corso.
18
LE PREVISIONI PER IL FUTURO Il modello di business Ritiene che nel prossimo futuro la CSR sarà messa a sistema e maggiormente organizzata nel modello di business della Sua impresa?
9% 12%
rilevazione 2020
Sì
79%
NO 12%
NON RISPONDE
5%
rilevazione 2022
83%
Base: 405 imprese
Valori %
Oltre 8 aziende su 10 ipotizzano che nel prossimo futuro la CSR sarà messa a sistema e maggiormente organizzata nel modello di business della propria impresa. Questa previsione è maggiormente condivisa nelle imprese dei settori finanziario, commercio, elettronica-informatica- telecomunicazioni, nel metallurgico, trasporti e servizi e nelle imprese con i fatturati più grandi. Nel settore del finance la risposta affermativa è quasi plebiscitaria, così come in quello dell’elettronica, informatica e telecomunicazioni e metallurgico. Nel settore chimico e farmaceutico si registra una maggiore incertezza. 19
LE PREVISIONI PER IL FUTURO L’opportunità del PNRR Ritiene che il PNRR nella sua azienda rappresenti un incentivo all’adozione di pratiche sostenibili?
2022
RILEVAZIONE
1
5
9 30
sicuramente si
probabilmente si
forse si forse no
probabilmente no
non saprei
55
Base: 405 imprese
Valori %
La capacità di incentivazione del PNRR nei confronti delle pratiche sostenibili è vista come probabile dalla gran parte dei soggetti intervistati; 85% infatti offre una risposta positiva ma di questo segmento largamente maggioritario ben il 55% è interlocutorio, la ritiene una probabilità e non una certezza. Il settore meno propenso a credere nell’applicazione virtuosa del PNRR verso le pratiche sostenibili è quello della gomma e plastica, che d’altra parte lungo il questionario offre le risposte più ‘tiepide’ rispetto alla CSR. 20
LE OPINIONI SULLA CSR Gli aspetti più rilevanti per una CSR strutturata Tra le seguenti attività ritenute indispensabili per una CSR strutturata, secondo lei quali sono le due più importanti?
2018
2022
40
Formare il personale, per far crescere comportamenti responsabili duraturi
49 33 35 36
Essere sempre coerenti, per costruire una strategia di CSR intrecciata con il piano di sviluppo industriale
33 16
Programmare e misurare, per tracciare un percorso definito e favorevole
12 32 50
Condividere a tutti i livelli, per diffondere la cultura sia al top management che ai dipendenti
46 31 33
Ascoltare i consumatori, che orientano le scelte in base alla reputazione dell’azienda
31 27 18
Fare e far sapere, per rispondere alle richieste di tutti gli stakeholders
16 24
0
Base: 405 imprese
2020
10
20
30
40
50
60
Valori % - 2 risposte consentite
Non c’è un’indicazione univoca in merito alle due attività ritenute indispensabili per una CSR strutturata; il campione intervistato si distribuisce in entità quasi pari sulle diverse opzioni di risposta. In particolare, raccolgono una percentuale di referenze praticamente analoga la formazione del personale, così da far crescere comportamenti responsabili duraturi nel tempo, la coerenza, per costruire una strategia di CSR intrecciata con il piano di sviluppo industriale e, con un aumento significativo rispetto alla rilevazione precedente, la programmazione e misura, così da tracciare un percorso definito e favorevole. Con rilevanza quasi pari ma, rispetto alla rilevazione scorsa in calo, viene indicata la condivisione orizzontale, a tutti i livelli interni all’impresa, per diffondere la cultura della CSR. Meno di 3 imprese su 10 inseriscono nell’alveo delle due azioni indispensabili per una CSR strutturata ascoltare i consumatori e farsi guidare, quindi, nelle scelte dalla reputation, e quasi un quarto delle aziende indica la promozione e comunicazione delle proprie attività di CSR per migliorare le relazioni con gli stakeholder. Il settore finance punta maggiormente sulla coerenza, per costruire una strategia di CSR intrecciata con il piano di sviluppo industriale, sulla programmazione e misurazione il proprio impegno, per tracciare un percorso definito e favorevole e sulla formazione del personale. Il settore dell’elettronica, informatica e telecomunicazioni punta maggiormente sulla formazione del personale e condivisione a tutti i livelli. L’industria chimica farmaceutica si orienta in percentuale maggiore sull’ascolto dei consumatori e la formazione del personale. L’industria metallurgica ritiene più efficiente fare e far sapere, per rispondere alle richieste di tutti gli stakeholder e formare il personale.
21
LE OPINIONI SULLA CSR L’indirizzo più vantaggioso Secondo la sua personale opinione, quanto è o sarebbe vantaggioso per la sua azienda investire in attività di CSR...
2022
RILEVAZIONE
A tutela dell’ambiente (riduzione emissione CO2, efficienza energetica e nell’utilizzo di risorse naturali..)
Per il proprio personale/ lavoratori, nel controllo della catena di fornitura
Per il sociale (attività a vantaggio della popolazione e del territorio)
Per la corporate governance (trasparenza della contabilità, etica professionale, solidità del sistema finanziario dell’azienda, politiche di diversità, remunerazione collegata a parametri ESG)
1
1
0
1
1
2
1
1
1
0
3
3
3
2
1
4
3
3
2
4
5
4
4
3
3
6
10
4
6
6
7
9
14
12
16
8
19
33
24
24
9
26
20
26
20
10
23
16
19
23
Non saprei
1
2
4
2
Media
8,0
7,9
8,1
8,1
Valori % Base: 405 imprese Segmentando in 4 macro-aree le attività di CSR e sostenibilità, i dati raccolti rendono evidente che non ci sono vistose predilezioni da parte dei quadri e dirigenti intervistati né grandi distinzioni rispetto alla vantaggiosità di una o dell’altra area. Valutazioni tendenzialmente migliori per le attività a vantaggio della corporate governance e del sociale. Ad un’osservazione complessiva delle risposte, si conferma, da parte di chi lavora nel settore della gomma/plastica, una generale sottostima dei vantaggi portati dalle attività di CSR e sostenibilità. Gli investimenti per la sostenibilità ambientale trovano tutti i settori analogamente convinti della loro vantaggiosità e così anche, seppur con un tenore lievemente minore, gli investimenti per il miglioramento del clima organizzativo. Per quanto riguarda gli investimenti di CSR diretti al sociale e quelli per la governance etica, il settore chimico farmaceutico sembra tendenzialmente più tiepido. Quest’ultimo fronte della CSR viene ritenuto vantaggioso soprattutto dal settore della metallurgia. 22
LE OPINIONI SULLA CSR L’indirizzo più vantaggioso Se lei potesse scegliere dove investire in CSR e avesse a disposizione un budget, fatto 100 il totale budget come lo distribuirebbe tra le 4 macro-aree della CSR?
2022
RILEVAZIONE
ambiente
44
lavoratori/personale in azienda
40
sociale
39
governance etica dell’azienda
37
Totale
100%
Valori % Base: 405 imprese Idealmente il budget a disposizione degli intervistati verrebbe distribuito in quattro parti quasi uguali, con un tendenziale predominanza verso la CSR e sostenibilità per l’ambiente. La tematica a cui gli intervistati destinerebbero la quota di budget minore è la governance etica dell’azienda, riconosciuta comunque come altamente vantaggiosa nella domanda precedente.
23
LE OPINIONI SULLA CSR Tendenza della CSR tra le aziende Secondo Lei tra le aziende italiane l’attenzione alla CSR e alla sostenibilità sta aumentando diminuendo o è stabile?
RILEVAZIONE
2018
2020
2022
51
Sta aumentando
43 48
47
È stabile
46 39
5
Sta diminuendo
10 6
0
Non saprei
1 4
0
Base: 405 imprese
10
20
30
40
50
60
Valori %
Rispetto alla rilevazione precedente, cresce significativamente la percentuale di intervistati che ritiene che l’attenzione delle imprese verso la CSR sia in aumento, congiuntamente si riduce la quota di intervistati che la ritiene stabile. L’osservazione del dato in termini diacronici non manifesta un chiaro trend di andamento ma rimane evidente la frattura tra la rilevazione del 2016 e le successive, che evidenziano una consistente crescita della consapevolezza dell’importanza della CSR, confermata anche quest’anno, dopo una flessione probabilmente legata al momento di emergenza contingente. Dell’aumento della rilevanza della CSR e Sostenibilità per le aziende italiane sono convinti maggiormente il settore finance e quello dell’elettronica, informatica e telecomunicazioni; meno convinto il settore chimico farmaceutico. 24
LE OPINIONI SULLA CSR Tendenza della CSR tra i consumatori Secondo lei tra i consumatori l’attenzione a scegliere prodotti di aziende/marche che fanno attività di CSR e alla sostenibilità sta aumentando diminuendo o è stabile?
RILEVAZIONE
2018
2020
2022
57
Sta aumentando
49 49
39
È stabile
42 38
3
Sta diminuendo
8 8
1
Non saprei
1 5
0
Base: 405 imprese
10
20
30
40
50
60
Valori %
L’attenzione da parte dei consumatori all’eticità e alla sostenibilità delle aziende da cui acquistano prodotti e/o servizi, secondo circa la metà delle imprese, è in aumento, dato costante dal 2020, per oltre un terzo delle imprese invece l’attenzione rimane stabile. Il settore finance più della media segnala un aumento dell’attenzione da parte dei consumatori. Dell’aumento della rilevanza della CSR e sostenibilità per i consumatori italiani sono convinti maggiormente il settore finance, quello dell’elettronica, informatica e telecomunicazioni e il metallurgico.
25
L’ETICA Diffusione del codice etico Negli ultimi anni si e parlato sempre più spesso di CODICE ETICO delle aziende una carta dei diritti e doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale dell’azienda e dei soggetti che vi operano. Prima di oggi ne aveva mai sentito parlare? 2016
RILEVAZIONE
2018
2020
2022
64
Si, la mia azienda ha adottato un suo codice etico
81 72 77
18
Si, ne ho sentito parlare ma l’azienda non ha adottato un suo codice etico
7 18 16
82
TOTALE AZIENDE CHE CONOSCONO IL CODICE ETICO
88 90 94
15 8
No
7 2
3 4
Non risponde
3 5
0
Base: 405 imprese
20
40
60
80
100
Valori %
La conoscenza del codice etico delle aziende continua a crescere: oltre 9 imprese su 10 ne hanno sentito parlare (nel 2014 erano 7 su 10). La diffusione della pratica di formulazione di un proprio codice etico aziendale raggiunge il 77%, con una tendenziale concentrazione nei settori del finance, informatica-elettronica-telecomunicazioni, metallurgico. 26
IL RESPONSABILE AZIENDALE Funzione di responsabile della CSR Nella Sua azienda esiste una funzione/un responsabile incaricato di seguire la CSR e/o sostenibilità?
4% 14%
Sì NO NON RISPONDE 82%
rilevazione 2022 7%
11%
15%
42%
23% 30%
70%
rilevazione 2020*
59%
rilevazione 2018*
Base: 405 imprese * Dalla presente indagine si fa riferimento anche alla sostenibilità (nelle precedenti solo CSR)
43%
rilevazione 2016
Valori %
La diffusione di una figura all’interno dell’azienda espressamente delegata alla CSR continua a segnare un trend in rapida crescita e attualmente sembra essere presente in 8 grandi imprese su 10. La massima diffusione è rilevabile nei settori delle banche e assicurazioni, nel chimico farmaceutico e nel metallurgico.
27
IL RESPONSABILE AZIENDALE Funzione delegata a seguire la CSR Chi segue la CSR all’interno dell’azienda?
RILEVAZIONE
2020
2022 32
Una figura aziendale unica che opera trasversalmente ai diversi dipartimenti
27 17
Ogni dipartimento ha il proprio responsabile di riferimento
26 11 10
Dei consulenti esterni 2
Se ne occupa l’amministratore delegato/direttore generale
9 11
Se ne occupa il direttore del personale e/o risorse umane
8 7
Se ne occupa il direttore della comunicazione
8 4 4
Se ne occupa un gruppo di lavoro creato appositamente 3
Se ne occupa il direttore affari istituzionali
4 11
Se ne occupa il responsabile qualità e/o CSR
2 2
Se ne occupa il responsabile amministrativo
0 0
Altro
1
0
Base: imprese che fanno CSR e hanno un responsabile/funzione
5
10
15
20
25
30
35
Valori % - Più risposte consentite
Il dato relativo all’individuazione delle figure, ai ruoli che in azienda si occupano di CSR e sostenibilità è piuttosto mobile e l’analisi negli anni racconta che le soluzioni più diffuse sono due e di segno opposto: quella della figura unica e trasversale ai dipartimenti quella del referente di dipartimento; la prima in lieve calo, la seconda in progressivo aumento. Potremmo forse arguire da questo che le imprese non hanno ancora individuato univocamente una soluzione ottimale per questo aspetto organizzativo e una collocazione adeguata per una figura professionalmente ancora “giovane”. Appare costante l’utilizzo di consulenti esterni, mentre la figura del responsabile della qualità e CSR - presente in una percentuale residuale delle imprese - sembra essere in calo e così anche, seppur con una diffusione maggiore, la delega al responsabile delle risorse umane. 28
IL RESPONSABILE AZIENDALE Specializzazione nella CSR Lei ritiene che una specializzazione in CSR (ad esempio: un master un corso universitario una tesi di laurea...) attualmente rappresenti un elemento di distinzione in un curriculum professionale?
9% 9%
Sì NO 82%
NON RISPONDE
rilevazione 20202
6%
11%
7%
14%
18% 20%
rilevazione 2020
Base: 405 imprese
69%
75%
80%
rilevazione 2018
rilevazione 2016
Valori %
Tra le aziende di grandi dimensioni cresce progressivamente la consapevolezza che una specializzazione in CSR possa rappresentare un elemento distintivo in un curriculum. 29
LE INIZIATIVE PER IL CLIMA INTERNO Attività a beneficio dei dipendenti Durante lo scorso anno la sua azienda ha messo in atto azioni/iniziative di attenzione ai dipendenti? Quali?
RIFERITO AD ATTIVITÀ
2019 36
Attività di formazione e valorizzazione 32
Iniziative sociali nelle sedi 25
Valutazione competenza/efficienza dipendenti per sviluppo carriere
33
30 30 29
Monitoraggio del clima, esigenze e motivazioni Sostegno dell’attuazione delle pari opportunità
39
27 24
Miglioramento della comunicazione interna
27
23 23
Verifica/modifica dei sistemi di remunerazione e incentivazione Iniziative di worklife balance
22
Attività ricreative/culturali
14
28
19
0
Altro Non e stata attuata alcuna iniziativa
0
3
-
Non e stata attuata alcuna iniziativa
4
0
Base: 405 imprese
38
32
19
Varie iniziative di welfare aziendale
2021
10
20
30
40
50
Valori % - Più risposte consentite
Per la prima volta quest’anno tutte le imprese campione dichiarano di aver fatto almeno un’iniziativa a vantaggio del proprio personale. Come nelle rilevazioni precedenti, tra le attività più realizzate troviamo al primo posto, con una diffusione del 38%, la formazione, dato stabile rispetto al 2019 ma inferiore a quanto rilevato nel 2017 (forse anche questa flessione è stata almeno in parte influenzata dalla pandemia e relative limitazioni delle attività di lavoro in presenza); seguono poi le attività sociali nelle sedi, la valutazione delle competenze per lo sviluppo di carriere, le azioni di welfare. ll monitoraggio del clima organizzativo, dopo anni di crescita, sembra quest’anno essersi stabilizzato con una diffusione intorno al 30% delle imprese. Complessivamente, e forse questo è il dato di sintesi più rilevante, è aumentato progressivamente negli anni il numero di diverse iniziative attuate dalle imprese a beneficio dei dipendenti: da 2,2 del 2013 siamo arrivati al 2,8 già nel 2019 e confermato nel 2021. Questa situazione sembra dare sostanza all’orientamento delle aziende in direzione di quella cultura imprenditoriale che dà valore al clima organizzativo orientato all’etica, per un’ottimizzazione della produttività e della reputazione corporate. Il settore bancario e assicurativo ha attivato più degli altri il sostegno dell’attuazione delle pari opportunità e il monitoraggio del clima, esigenze e motivazioni. Il settore dell’elettronica, informatica e telecomunicazioni ha scelto soprattutto attività di formazione e valorizzazione, verifica/modifica dei sistemi di remunerazione e incentivazione e valutazione delle competenze/efficienza per lo sviluppo delle carriere. Il comparto chimico farmaceutico si è concentrato soprattutto su quest’ultima attività e sulla formazione. Il settore metallurgico si è orientato soprattutto sull’organizzazione di iniziative sociali nelle sedi, sulla formazione e sulla valutazione delle competenze. 30
L’INFORMAZIONE INTERNA Comunicazione interna La vostra azienda ha attivato un sistema interno di diffusione della cultura di CSR aziendale?
6%
17%
Sì NO NON RISPONDE 77%
rilevazione 2022
6%
10%
13%
40%
29% 33% 57% 65%
rilevazione 2020
47%
rilevazione 2018
Base: imprese che hanno investito o intendono investire in CSR
rilevazione 2016
Valori %
La quasi totalità tra banche e assicurazioni dichiara di aver già attivato un sistema interno di diffusione e così oltre l’80% delle imprese appartenenti ai settori chimico farmaceutico, metallurgico ed elettronico informatico e telecomunicazioni.
31
L’INFORMAZIONE INTERNA Canali della comunicazione interna Attraverso quali strumenti?
2018
RILEVAZIONE
2022
48
Incontri periodici interni
43 39 56
Comunicazioni della direzione
52 37 31 31
Attività di formazione ed educazione alla responsabilità sociale
36 12
Social network aziendali
18 36 37
Comunicazione attraverso intranet aziendale o sito internet
34 33 23
Audit sociale interno periodico
21 33 15
Newsletter/house organ
19 23 14
Rassegna stampa
21 13 17
Infopoint
9 9 3 3
Altro
0 8
Non utilizziamo nessuno strumento/ non si comunicano principi di responsabilita’ sociale
4 0
0
Base: imprese che hanno attivato un sistema interno di diffusione della cultura di CSR aziendale
2020
10
20
30
40
50
60
Valori % - Più risposte consentite
Gli strumenti privilegiati dalle aziende che hanno attivato un sistema interno di diffusione della cultura della CSR sono gli incontri periodici interni, le comunicazioni della direzione, le attività di formazione e i social network aziendali. Questi ultimi in netta crescita rispetto al calo degli incontri e delle comunicazioni. È forse ipotizzabile che il lungo periodo di pandemia, e relativi lockdown, e la diffusione dello smart working abbiano in parte modificato la geografia della strumentazione impiegata per comunicare. 32
33
METODOLOGIA
34
Committente
Osservatorio Socialis
Soggetto realizzatore
Istituto Ixè srl
Metodologia
Indagine quantitativa campionaria
Metodo di raccolta dati
Via web (sistema CAWI - Computer Aided Web Interview)
Universo
aziende private =<80 dipendenti
Campione intervistato
dirigenti, titolari, amministratori delegati, presidenti, quadri (solo se con ruolo decisionale e in dipartimenti/aree coerenti con lo studio)
Dimensione campionaria
405 casi
Periodo di rilevazione
dal 6 al 13 aprile al 2022
ISBN: 978-88-941310-3-1
Copyright e coordinamento editoriale © 2022 WWW.ERREPICOMUNICAZIONE.IT