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from Inconscio Collettivo
by ossimoro.art
vedo, non vedo… vedo
90x70
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Acrilico e Olio su tela
«Visibile, invisibile” il titolo è la rappresentazione del fatto che l’occhio vede, ma non sempre quel che vede è la realtà o la verità…
L’Occhio è egizio, l’alfabeto che loro usavano, era bilittero e trilittero, quindi leggibile con significati diversi, ovvero chi era iniziato alla conoscenza occulta poteva intendere certi significati e di conseguenza “vedere”, chi no, leggeva quel che era la semplice descrizione superficiale delle cose descritte dalla parola… La testa della statua mozzata, vuole rappresentare il fatto che normalmente vediamo ciò che la nostra mente ha accumulato nel tempo, perdendo il vero che si palesa davanti ai nostri occhi, rivelando o meglio velando ciò che è la realtà, la scala che porta verso l’alto, significa che nel percorso di ricerca della verità c’è evoluzione, quindi il recupero della conoscenza che è in ognuno di noi, latente a livello inconscio, ma che purtroppo in parte perdiamo entrando nel mondo della materia… Tutto questo inserito nelle turbolenze, le nuvole tutto intorno, che l’anima vive durante la permanenza terrena in un percorso atto a generare l’autoconsapevolezza.
"Altisonante coacervo di luoghi in rovina, pericolante vuoto, riviera di tremiti incompleti.
Questo ruvido suono passa sotto pelle dilania spazi si estendemi sento accerchiato da me stesso; mi afferro.
Spezzarsi è un compromesso."
No6mn Sg6ò
Glass 50x60
Acrilico su tela
"Sono trascorse lunghe e silenziose eclissi.
Davano ascolto alle stelle e agli abissi.
Pallide visioni di luci e colori di altri tempi, di altri spazi, profluivano nella notte: scaturigine ombrosa che non ha forma.
Sotto la greve attesa, l'immane sofferenza prese voce.
L'infinito strazio è una deriva dissennata.
Vi sono foreste che s'agitano, ferite che gridano a dirotto.
Strisciano via le radici, si contorcono i rami.
Quanto più è profonda la discesa, tanto più s'alza quest'urlo assordante."
"Mi sono perso ancora tra i luoghi imperfetti dell'anima inquieta. Una mappa in braille, il vetro scheggiato di una bussola rotta. Le onde seguono flussi incostanti, le ascolto in silenzio. La roccia, erosa dal tempo di un futuro incerto, non ripara dalla pioggia.
Decifro parole su sabbie nere, l'anima stessa divaga si fraziona si dilegua. Ora angoscia ora tregua."