Oxfam Italia – Dicembre 2012 – Direttore Responsabile: Laura Meini - Editore: Associazione Oxfam Italia - Via C. Concini 19, 52100 Arezzo - Quadrimestrale - Anno 2012, n° 3. Stampata da Edithink – (RM) Iscrizione Registro Stampa c/o Tribunale di Arezzo n.9/85 – Autorizzazione n.909 del 29.09.97. Variazione dell’ 8 settembre 2010. Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art.1 , comma 2 e 3 DCB Arezzo.
Dicembre 2012
DIRITTO AL FUTURO
Fai nascere bimbi sani
Scegli il Metodo Coltiva
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Il sorriso di chi coltiva Nella zona di Cotacachi crescono piante dimenticate ma con importantissime proprietà nutritive, come la quinoa e l’amaranto. Con il tuo aiuto vogliamo continuare a salvaguardare la straordinaria biodiversità dell’Ecuador e migliorare le condizioni di vita di altri 800 produttori come Carmen.
Carmen
Coltivatrice Ecuadoriana Il sorriso di chi cura In Sudafrica donne e bambini sono i più colpiti dal virus dell’HIV. Purtroppo gli ambulatori sono lontani e gli infermieri non bastano. Con il tuo aiuto vogliamo dotare gli ambulatori di attrezzatura e formare il personale infermieristico come Tobayo.
Tobayo
Infermiera Sudafricana
Il sorriso di chi impara In Repubblica Dominicana la qualità dell’educazione dei bambini è un traguardo fondamentale. Abbiamo bisogno del tuo contributo per assicurare un'educazione di qualità, formando non solo i docenti, ma anche i direttori educativi e sensibilizzando gli stessi genitori.
ogni giorno dell’anno trascorso con noi hai portato importanti risultati nella vita di migliaia di persone.
Josè e i suoi compagni
Contadini che hanno ricevuto acqua e sementi per i loro campi. Bambini e bambine che sono potuti andare a scuola. Centinaia di persone messe al riparo dalla siccità e dalle alluvioni.
Studenti dominicani
Da tutti loro, GRAZIE
questo natale oxfam italia ha grandi progetti. realizziamoli insieme. Ogni infermiere che fai formare, ogni bambino che mandi a scuola, ogni donna a cui permetti di vivere grazie al proprio lavoro, ogni campo che ci aiuti a seminare ha un impatto importante sulla vita e sul futuro di molte persone.
Con i migliori auguri Per un altro anno insieme
dona
Questo Natale, regalati un sorriso.
Dona online su www.oxfamitalia.org/regalatiunsorriso Se non l’hai ancora fatto, sottoscrivi un RID: sarai ogni giorno al loro fianco.
www.oxfamitalia.org 2
Editoriale
Cara amica, caro amico,
SOMMARIO EDITORIALE
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IL TUO AIUTO IN AZIONE
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COLTIVA
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L’OPINIONE
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IL PROGETTO
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AZIENDE AMICHE
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AL NOSTRO FIANCO
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Oxfam Italia Notiziario periodico Dicembre 2012 anno 3 numero 3 Registro Stampa c/o Tribunale di Arezzo n.9/85 – Autorizzazione n.909 del 29.09.97. Variazione del 8 settembre 2010 Editore Oxfam Italia Via C. Concini, 19 – Arezzo T. +39 0575 182481 F. +39 0575 1824872 comunicazione@oxfamitalia.org www.oxfamitalia.org Direttore responsabile Laura Meini Coordinamento editoriale Anna Pasquale anna.pasquale@oxfamitalia.org Hanno collaborato Fabio Ammar, Ilaria D'Amico, Dario Dongo, Wendy Carrell, Federica Corsi, Ilaria Lenzi, Sabina Morosini, Paolo Pezzati, Lorenzo Ridi, Marco Visotti. Progetto grafico Demostenes Uscamayta Ayvar demostenes.uscamayta@oxfamitalia.org Impaginazione e illustrazioni Veronica Alpigiani, Marco Turetti, Demostenes Uscamayta Ayvar.
tutti noi vorremmo che i nostri figli crescano sani. E quando si ammalano ricorriamo immediatamente al medico e, nei casi più gravi, all’ospedale. Ma ogni giorno milioni di persone sono costrette a rinunciare a curare i propri bambini o sé stessi, perché devono affrontare difficoltà insormontabili: scarsità di medici e infermiere, infrastrutture, acqua potabile, medicinali. La mancanza di accesso alle cure mediche priva milioni di bambini del loro futuro. C’è di più; in molti paesi, certi tipi di malattie sono ancora soggetti a profonde stigmatizzazioni sociali. Succede in Sudafrica, dove l’AIDS è sì un problema medico e sanitario, ma soprattutto sociale, che riguarda in primis le donne: per questo Oxfam Italia ha intrapreso un programma indirizzato alle future madri, perché con le cure adeguate possano dare alla luce figli sani. Succede in Bolivia, dove i malati di epilessia vengono emarginati e isolati dalla comunità, perché si pensa che la malattia provenga dal diavolo. Qui Oxfam Italia, insieme alle medicine, deve portare la libertà dai pregiudizi e dalle superstizioni, e la storia di Miriam dimostra che esiste una cura anche per questo. Quando parliamo di futuro, inoltre, parliamo di garantire a tutti libertà dalla fame. E grazie a oltre 70.000 persone che hanno aderito alla nostra campagna Per un futuro senza fame siamo in grado di promuovere il diritto alla vita nelle comunità agricole del Sud del mondo, come ad Haiti. Il nostro approccio non si ferma al lavoro sul campo ma va oltre, per affrontare le regole inique e incidere sulle politiche per cambiare le cose. Per questo siamo felici di festeggiare con te il sì dato dall’Italia alla tassa sulle transazioni finanziarie, che permetterà, lo speriamo, di raccogliere denaro prezioso per combattere la povertà e affrontare le conseguenze del cambiamento climatico. Perché Oxfam è anche questo, è far sentire la nostra voce – siamo tanti, e tanto ostinati – nei consessi internazionali e presso governi e istituzioni. Perché se non cambiamo le regole, non avremo mai giustizia.
Copertina Foto: Harry Borden Stampa A cura di Edithink srl. - RM Tiratura Questo numero è stato stampato in 3.500 copie È consentita la riproduzione totale o parziale dei soli articoli, purchè venga citata la fonte.
Prima di gettare questa rivista nella carta passala a un amico interessato a conoscerci. Grazie. La rivista Oxfam Italia è stampata su carta ecologica certificata 100% riciclata, riciclabile, biodegradabile, priva di cloro.
Il rivestimento è in materiale plastico riutilizzabile, riciclabile, biodegradabile certificato.
Roberto Barbieri Direttore generale Oxfam Italia
trasparenza responsabilità qualità certificate Nota sulla Privacy La presente pubblicazione vi è stata recapitata in quanto il vostro nominativo risulta inserito nell'archivio di Oxfam Italia, la quale provvede all’informativa prevista all’art 13 del D. Lgs 196/ 2003, comunicando che i dati sono raccolti per il perseguimento degli scopi individuati nello statuto dell’associazione. Il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei, informatici e telematici. Potranno venire a conoscenza dei dati solo gli operatori di Oxfam Italia e il personale dell’azienda incaricata della spedizione. Oxfam Italia garantisce, nel contempo, la sicurezza e la riservatezza dei dati. È possibile richiedere chiarimenti e informazioni circa le finalità e le modalità del trattamento cui sono destinati i dati. È possibile richiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché l’aggiornamento, la rettificazione o l’integrazione dei dati. Titolare del trattamento è l’Associazione Oxfam Italia, in persona del Legale rappresentante Francesco Petrelli. Ogni richiesta di informazioni in materia di protezione dei dati personali può essere richiesta al Responsabile del Trattamento dei dati, Ilaria Comanducci, inviando una raccomandata a/r presso la sede legale di Oxfam Italia, via Concini 19, 52100 Arezzo o inviando un fax al numero: 0575/1824872. Nota per i donatori Le erogazioni a favore di Oxfam Italia sono detraibili o deducibili dal proprio reddito. Leggi l’informativa completa su www.oxfamitalia.org
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Il tuo aiuto in azione
Sono guarita e sono di nuovo libera Miriam Segundo Romero, Bolivia. A cura di Fabio Ammar, Oxfam Italia
La storia di Miriam, che ha vinto la malattia e il pregiudizio
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Mi chiamo Miriam. Abito a Guasuigua, tre ore e mezzo a piedi da Camiri. Ho compiuto da poco 15 anni. Quando ne avevo 12, mi sono sentita male per la prima volta. Ero a scuola, avevo appena avuto il ciclo. Mi sentivo agitata, come se avessi di continuo le vertigini, e non capivo come mai. Pensavo fosse perché non avevo fatto colazione, non c’era molto in casa, con la siccità del 2008... A un tratto ho sentito come un fischio e mi si e’ annebbiata la vista, poi non mi ricordo più nulla… Mi son trovata con una ferita che sanguinava in testa e i miei compagni tutt’intorno, alcuni spaventati, altri incuriositi, il professore mi teneva le gambe, un alunno era andato a chiamare l’ausiliare di infermeria - non abbiamo medici nella nostra comunità. Quando ho ripreso conoscenza mi hanno raccontato che sono svenuta, ho battuto la testa, e ho iniziato a tremare. Dicono che avevo gli occhi all’indietro e che mi usciva bava dalla bocca; alcuni dei miei compagni erano spaventati perché nelle loro famiglie raccontano che quando uno ha questa malattia è perché l’anima è posseduta dal diavolo. In realtà lo dicono tutti i saggi della mia comunità, non solo alcune famiglie, per questo ho cominciato ad avere paura anche io. Mamma e papà non volevano più che io andassi a scuola, immagino perché avevano vergogna, e poi perché temevano che succedesse di nuovo e che potessi farmi ancora più male; cosi ho accettato di rimanere a casa,
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ma le crisi non sono passate. Mamma diceva che accadeva quando c’era la luna nuova. A volte sentivo nausea poco prima che arrivasse la crisi, quasi sempre mi succedeva a letto, e questo era bene perché non mi facevo male, ma una volta ero vicino al focolare che sistemavo la legna, e quella volta caddi
MI SENTIVO PRIGIONIERA DELLA MIA MALATTIA e mi ustionai il piede. (Miriam mostra un’estesa cicatrice da ustione). Nei due anni in cui avevo le crisi mi prendeva lo sconforto, mi sentivo prigioniera della mia malattia; sono diventata timida, mi sentivo diversa. Nelle poche occasioni in cui uscivo di casa sentivo su di me gli occhi della gente, mi sentivo giudicata, come se avessi fatto qualcosa di male; alcuni mi salutavano ma da lontano, nessuno si avvicinava più a me, e a volte ho avuto l’impressione che alcuni compagni parlassero alle mie spalle, era orribile. Da quando prendo le medicine, tutto è cambiato. Solo durante i primi due mesi ho avuto due crisi, ma più leggere, e sono finite quando la dottoressa ha trovato la dose giusta. Ora sono di nuovo libera, i miei genitori hanno accettato di farmi tornare a scuola, in paese dicono che sono guarita, i compagni hanno smesso di guardarmi in modo strano, son tornata a essere una di loro. Ho sempre meno paura, poco a poco prendo coraggio nel fare le cose, vado a futsal (calcetto) femminile, mi diverte molto, a volte vado alle fiere
Gli indigeni Guaranì chiamano l’epilessia Manu Manu, che significa “morte lenta”. Ma adesso grazie alle medicine, Miriam ha scongiurato questo pericolo. Ad agosto ha compiuto 15 anni; una data importante per le ragazze boliviane. zii e cugini le hanno organizzato una festa, e cucinato capretto e pannocchie lesse. Foto: Fabio Ammar/Oxfam Italia
DA QUANDO PRENDO LE MEDICINE TUTTO È CAMBIATO delle comunità vicine, aiuto mia mamma a vendere salteñas (calzoni ripieni di pollo e patate), ho ripreso a studiare; sono stata due volte con le compagne a fare il bagno al rio Parapeti, però dove l’acqua è bassa e arriva alle ginocchia (papà me l’aveva vietato, ma a lui non ho detto niente). Adesso abbiamo un’ambulanza con una squadra mobile di personale sanitario;
La popolazione degli indigeni Guaraní abita le aree rurali marginali della Regione del Gran Chaco. In questa zona, una delle più povere del paese, Oxfam Italia promuove l’educazione sanitaria e l’igiene e tutela la gestione delle acque. Seguiamo un approccio orientato alla protezione dell’ambiente e della salute, cercando di contrastare lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, la deforestazione e l’inquinamento delle acque. Foto: Fabio Ammar/Oxfam
loro sono diversi, non come gli altri medici che sembrano cosi severi e cosi lontani dalla gente, questi fanno sempre molte riunioni con la comunità e spiegano sempre tutte le malattie, come si curano, soprattutto come prevenirle. Un giorno hanno fatto una
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on il tuo aiuto, promuoviamo la salute delle minoranze indigene nel Chaco boliviano.
E' infatti nelle comunità rurali che più si sente l´esigenza
riunione comunitaria e hanno fatto vedere le varie origini dell’epilessia, (Manu Manu, in lingua guaranì), e anche i vecchi hanno iniziato a mettere in dubbio la teoria del diavolo!!!
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di migliorare l'assistenza sanitaria e le condizioni di vita di base. Per questo formiamo personale indigeno attraverso la scuola di salute Tekove Katu, dalla quale escono salutisti ambientali, operatori sociali e ausiliari di infermeria. Inoltre miglioriamo ed estendiamo la rete dei laboratori: per la prima volta
I COMPAGNI HANNO SMESSO DI GUARDARMI IN MODO STRANO, SONO TORNATA UNA DI LORO
le prove di laboratorio possono essere effettuate direttamente nelle comunità. I piani di salute della comunità sono elaborati in modo partecipativo, grazie alla cosiddetta epidemiologia comunitaria, che fa del servizio mobile di salute un tutt’uno con le comunità assistite.
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Coltiva
Verde speranza per Haiti Haiti, Silvia Ciacci e Martina Turri, Oxfam Italia.
La riforestazione porta benefici ambientali ed economici ad Haiti; il racconto dei nostri operatori
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L’immagine che si ha sorvolando il paese è impressionante, e la discesa su Port au Prince difficile da scordare: un susseguirsi continuo di alte colline e profonde vallate completamente prive di vegetazione e quasi regolarmente punteggiate di piccole macchie di verde sfuocato.
Come fossero teste di tanti uomini anziani, provati dalle fatiche di una vita: senza capelli, ma con qualche rado ciuffo sopravvissuto. Proseguendo, lo scenario cambia improvvisamente e si tinge di rosso ruggine, misto a grigio chiaro. Sono le baracche di lamiera e le costruzioni in cemento, per la
maggior parte non intonacato e non dipinto, che si inerpicano sui pendii che caratterizzano la capitale, occupando ogni spazio libero, quasi sfidando la forza di gravità. E poi, finalmente, il mare. La dimensione rurale di Les Cayes, nel Sud del paese, attenua un pò
ABBIAMO CONSEGNATO PIANTINE PER RIFORESTARE 25 ETTARI DI TERRENO l’immagine della deforestazione selvaggia che precede l’agglomerato urbano di Port au Prince. Qua e là si vedono coltivazioni di mais e fagioli, manioca e piselli, e poi una massiva produzione di vetiver, che quando ancora non è raccolto ricopre le colline della zona di un fitto e alto manto erboso. A Boileau, nel Sud del paese, stiamo realizzando un progetto di riforestazione che può considerarsi un’esperienza pilota. Abbiamo consegnato piantine per riforestare 25 ettari di terreno, costruendo vivai per la produzione di altre specie da piantare in futuro. Sono state preferite specie di alberi da frutto - ciliegi, agrumi, manghi - in modo che gli agricoltori possano poi vendere il proprio prodotto.
con il tuo aiuto sosteniamo i piccoli produttori di Boileau nel loro cammino verso uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile e in armonia con il contesto di origine, per migliorare condizioni di vita della popolazione attuale e di quella futura. Foto: Silvia Ciacci/Oxfam Italia
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L’importanza di poter contare su entrate immediate e’ infatti fondamentale per le famiglie della zona, mentre l’attesa di benefici ambientali che si realizzeranno nel lungo periodo trova sicuramente una motivazione più debole in seno ai produttori. Il progetto è stato molto sentito da tutta la collettività. A Boileau permangono usanze e dinamiche tipiche dei remoti villaggi di campagna, tra cui la dimensione collettiva delle attività comunitarie. Per questo non sono solo gli operatori remunerati a occuparsi del trasporto delle piantine e del concime, della costruzione dei vivai, della semina e dei lavori di piantumazione, ma anche tanti volontari. Questo aspetto rafforza i vincoli che mantengono forte e salda la comunità. La riforestazione non solo rende più fertile la terra, ma anche migliora la qualità e la quantità delle acque
sotterranee, influenzando la portata delle sorgenti e contrastando l’erosione del suolo. A Boileau non esistono sistemi di distribuzione di acqua e occorre recarsi alla fonte dei piccoli ruscelli, compiendo percorsi lunghi e difficoltosi per trovare sempre meno acqua a disposizione: la deforestazione sta causando l’erosione del suolo e quindi una sempre minore infiltrazione delle acque nel sottosuolo. Gli alberi ad alto fusto tendono ad affossare le loro radici ancor più profondamente favorendo la circolazione capillare delle acque profonde e permettendo alle piogge di infiltrarsi più efficacemente per alimentare la falda acquifera. Una volta adottato un sistema agroforestale attorno alla sorgente, semplici cisterne di raccolta e distribuzione d’acqua garantiranno agli abitanti di Boileau un approvvigionamento costante di acqua potabile.
LA RIFORESTAZIONE HA CONTRIBUITO ALLA SOPRAVVIVENZA DEI PICCOLI PRODUTTORI L’intervento di riforestazione e produzione di piantine ha dato avvio a un processo nuovo e assolutamente necessario di “riconversione” ambientale delle zone agricole deforestate, contribuendo alla sopravvivenza stessa dei piccoli produttori e delle loro fonti di sostentamento in quelle zone remote, evitando ulteriori esodi verso gli agglomerati urbani e continuando a sostenere la produzione agricola, vocazione principale del paese. L’immagine che resta, alla fine di questa esperienza, e’ quella di una macchia di colore verde: la speranza che Haiti torni a rinascere.
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La deforestazione è vista come una necessità, per garantire legno e quindi carbone, fonti di energia domestica e industriale (soprattutto nei panifici di Port au Prince). Il legname serve anche per la ricostruzione e quello pregiato, come il mogano, viene esportato. Foto: Silvia Ciacci/Oxfam Italia
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Coltiva
IL METODO COLTIVA : Ogni decisione che prendi al supermercato e in cucina può avere un grande impatto sul futuro del pianeta e sulla lotta alla fame. IN QUANTO CONSUMATORE, HAI UN ENORME POTERE. Con le tue scelte puoi cambiare un sistema ingiusto, in cui quasi 900 milioni di persone soffrono la fame e dove le risorse naturali sono in pericolo. Per questo ti presentiamo il Metodo COLTIVA. Imparalo. Insegnalo. Condividilo. Cucinalo. Mangialo. Twittalo. Pubblicalo. In una parola: Coltivalo.
RIDUCI GLI SPRECHI Nel percorso dall’azienda agricola alla tavola, circa un terzo del cibo prodotto viene sprecato, va a male o finisce nella spazzatura. La quantità di cibo sprecata nei paesi più ricchi è quasi uguale a quella prodotta in Africa subsahariana. Pianificando con cura i tuoi pasti e riutilizzando gli avanzi puoi ridurre gli sprechi e le spese e produrre meno gas serra. Semplice, no? E anche sostenibile!
SEGUI LE STAGIONI Coltivando cibi fuori stagione – ovvero nel posto sbagliato al momento sbagliato – consumiamo una grande quantità di energia, con effetti negativi sull’ambiente. Coltivando e mangiando frutta e verdura di stagione potrai mangiar bene consumando meno energia preziosa.
Promuovi la campagna online su Twitter e Facebook 8
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MANGIA MENo CARNE Mangiando meno carne e meno latticini, possiamo ridurre l’impatto delle nostre diete sull’ambiente (e su di noi). Se servono oltre 6800 litri d'acqua per produrre quattro hamburger, ne servono solo 800 per produrre 500g di fagioli, o quattro hamburger vegetali. Con una differenza tale, immagina quanta acqua può essere risparmiata variando la tua dieta. Vuoi provarci?
Aderisci alla campagna, firma il manifesto online
diventa consumattore! E H C AN ! TU
ADERISCI A COLTIVA. PER UN FUTURO IN CUI TUTTI, OVUNQUE, ABBIANO CIBO A SUFFICIENZA. SEMPRE.
SOSTIENI I PRODUTTORI
CUCINA CON LA TESTA
È importante sostenere quel miliardo e mezzo di persone che vivono e lavorano per produrre cibo nelle loro fattorie o in piccoli appezzamenti di terra seguendo pratiche agricole sostenibili. Scegliendo i loro prodotti – in primo luogo quelli del Commercio Equo e Solidale – contribuirai a garantire la nostra capacità di produrre buon cibo oggi e in futuro. Pensaci quando fai la spesa!
Quando cuciniamo o riscaldiamo il nostro cibo, usiamo una grande quantità di combustibili fossili, come gas o petrolio. Un'attività quotidiana si trasforma in una grande fonte di gas serra, e in un gran salasso per il portafoglio! Prova a cucinare con meno acqua possibile, utilizzando il cestello per il vapore: risparmierai energia, acqua e denaro!
Sostieni i progetti COLTIVA
Segui il METODO COLTIVA: scopri come cambiare il tuo stile di vita OXFAM ITALIA | dicembre 2012
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COLTIVA
COLTIVIAMO INSIEME UN MONDO SENZA FAME
Foto: Leonardo Caprai/Oxfam Italia
Tante le iniziative che hanno promosso la campagna COLTIVA in Italia. Tanti modi di essere protagonisti nella vita di migliaia di piccoli contadini nel Sud del mondo: sportivi, insegnanti, cittadini… scopri il modo in cui puoi fare la differenza.
flashmob per dire no alla fame Seduti in silenzio a terra, battendo simbolicamente un cucchiaio contro un piatto vuoto. Perché non dovremmo iniziare a mangiare finché tutti non sono a tavola. E’ il flash mob “Per dire no alla fame” realizzato lo scorso 22 settembre da oltre 150 cittadini comuni e alcuni volti noti, come l’attore fiorentino Alessandro
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Riccio, in piazza Santa Maria Novella a Firenze. Per dire no alla mancanza di cibo, all’iniqua distribuzione delle risorse e della terra, che continua a minacciare quasi 900 milioni di persone. Un flash mob che ha sancito il momento conclusivo della campagna SMS solidale “Per un futuro senza fame”.
www.glispacchettati.it
COLTIVA
CORRI, PEDALA, COLTIVA UN PIANETA PIù GIUSTO Tante iniziative che abbiamo organizzato quest’anno hanno avuto come protagonista lo sport, e l’energia dei nostri sostenitori ha contribuito a coltivare insieme un pianeta più giusto. Sportivi e tifosi, c’è posto per tutti!
“Miglia Eque” in Alto Adige di Sabina Morosini, Oxfam Italia.
"Andiamo a votare ogni volta che riempiamo il carrello al supermercato." Le parole di Alex Zanotelli hanno dato il via al progetto “Miglia Eque”. Con il contributo della Provincia Autonoma di Bolzano è stata realizzata una mostra itinerante che viaggia sulle strade cittadine su carrelli trainati da biciclette. Un modo divertente per far conoscere al pubblico altoatesino la campagna COLTIVA suscitando curiosità su dove e come vengono prodotti i beni di consumo e stimolare una riflessione su quelle merci che provengono dal Sud del mondo e che tanto fanno in termini di riduzione della povertà: banane, thè,caffè o cioccolato. La campagna COLTIVA vuole legare territori diversi con la visione di un consumo più critico, più equo e più sostenibile; questi i temi di Skonsumo, la fiera tenutasi il 6 ottobre in cui siamo stati protagonisti assieme ai Gruppi di Acquisto Solidale dell’Alto Adige per promuovere le valorizzazioni di produzioni locali sia altoatesine che nel Sud del mondo.
Ci potete incontrare ancora presso i mercatini di Natale a Bolzano e Bressanone nel mese di dicembre… cercate le nostre biciclette!!! Foto: Sabina Morosini/Oxfam Italia
contro la povertà fino al traguardo Dalla Milano City Marathon fino alla Strongman Run, il running team è aperto a tutti quei runner, amatori e professionisti, che vogliono aggiungere una valenza solidale alla sfida della corsa raccogliendo fondi per Oxfam Italia! Noi ti regaliamo l’iscrizione alle gare e tu, chiedendo a famiglia, amici, parenti, colleghi di sostenerti con una piccola donazione, sosterrai i progetti della campagna COLTIVA! Ogni runner un fundraiser e ogni suo amico un donatore! Trasforma la tua energia in cibo, pozzi
e scuole! Partecipa gratuitamente alla Milano City Marathon, alla Strongman Run e a tutte le altre corse e aiuterai Oxfam Italia. Scopri come: Scrivi a running@oxfamitalia.org
Prossimi appuntamenti il 3 marzo con la Placentia Marathon, il 17 marzo con la Maratona di Roma e Roma Fun, il 7 aprile con la Maratona e la staffetta di Milano. Foto: Irene Bonci/Oxfam Italia
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l'OPINIONE
La rivoluzione dell’articolo 62 Di Dario Dongo, avvocato, giornalista, FARE (Food & Agriculture Requirements, Bruxelles-Milano-Roma)
Siamo abituati a conoscere il commercio equo, associandogli valori come trasparenza, equità, qualità che tutelino i produttori del Sud del mondo. Ma cosa accade in Italia? Anche qui e' stato necessario definire alcune regole per salvaguardare la produzione agricola e alimentare, in particolare quella delle piccole e micro-imprese. Dario Dongo ci racconta una novità positiva del nostro paese.
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Fair trade". Abbiamo sempre associato questo concetto alla tutela e valorizzazione del lavoro agricolo e artigianale nei paesi in via di sviluppo. Senza mai sospettare che la miriade di imprese alimentari nostrane, in gran parte piccole e micro, fosse afflitta da problemi analoghi. Il problema di fondo - al Sud come al Nord del pianeta è lo squilibrio di forze. In Europa come in Italia, si è assistito nell'ultimo decennio alla concentrazione del mercato alimentare al dettaglio in una ristretta cerchia di colossi distributivi, i quali hanno potuto imporre le condizioni più manifestamente inique a centinaia di migliaia di fornitori. Tempi biblici di pagamento delle merci, compensazione dei debiti per le merci ricevute con crediti talora ingiustificati o comunque sproporzionati rispetto a presunte 'attività promozionali', sconti retroattivi e quant'altro. Senza regole, nessuna tutela. E allora, in attesa di un intervento legislativo europeo, il governo italiano si è fatto avanti. Con l'articolo 62 del decreto liberalizzazioni, convertito in legge a dispetto dei fuochi incrociati delle lobby di settore. La nuova disciplina si applica a tutti i contratti B2B (Business to Business) che hanno
ad oggetto la cessione di prodotti agricoli e alimentari con consegna in Italia. Vendite alla grande distribuzione ma anche agli esercizi tradizionali, ivi compresi hotel, ristoranti, bar e farmacie. Nonché ai rapporti commerciali che vi ruotano attorno. Sono tre gli elementi chiave che emergono dall’articolo 62: l'obbligo di formalizzare per iscritto gli
LE NUOVE REGOLE SONO STATE CONCEPITE AFFINCHÉ IL FAIR TRADE DIVENTI LA REGOLA ANCHE PER IL MADE IN ITALY ALIMENTARE
elementi essenziali del contratto (tipo e quantità dei prodotti in vendita, prezzo, tempi e modi di consegna e pagamento, durata ove del caso), La definizione di termini legali e inderogabili di pagamento (30 o 60 giorni, per i prodotti deteriorabili e non deteriorabili rispettivamente),
'Articolo 62, Rivoluzione' è l'ebook pubblicato su www.ilfattoalimentare.it che spiega la norma vigente a partire dal 24 ottobre 2012. Una quota dei ricavi della vendita del libro è destinata a sostenere le attività Oxfam Italia
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Il divieto alle pratiche commerciali sleali, sinora ampiamente diffuse, che dovranno subito venire interrotte ed eliminate dai contratti entro il termine ultimo del 31 dicembre 2012. Un intervento di moralizzazione della filiera agro-alimentare italiana all'insegna di legalità e trasparenza, verso il riequilibrio tra forze contrattuali del tutto impari. Per salvaguardare un patrimonio produttivo e alimentare intimamente legato alla nostra cultura e al territorio. 'Fair Trade', appunto. Dal punto di vista del consumatore e' utile apprendere che le nuove regole sono state concepite affinché il 'fair trade' diventi la regola anche per il 'Made in Italy' alimentare. Una regola destinata tra l'altro anche a ridurre l'inefficienza della filiera distributiva che a dispetto di quanto si narra non è neppure stata in grado - proprio a causa della sua inefficienza - di calmierare i prezzi al dettaglio in questi anni. Una delle importanti novità introdotte dall'articolo 62, tra l'altro, e' stata quella di introdurre la possibilità delle Associazioni dei consumatori di agire in giudizio contro le violazioni della legge stessa
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ebook su
www.ilfattoalimentare.it
Grande successo per l’Italia di Federica Corsi, Oxfam Italia
Sì del nostro paese alla tassa sulle transazioni finanziarie
S
ì dell’Italia all’adozione della tassa sulle transazioni finanziarie insieme ad altri 10 paesi dell’Unione Europea: un risultato storico che Oxfam, insieme a tante altre organizzazioni, sindacati e associazioni promotrici della Campagna Zero Zero Cinque, stava aspettando da molti anni. Una piccola tassa che ha il duplice vantaggio di frenare la speculazione e di generare un gettito da destinare al welfare, alla cooperazione allo sviluppo e alla lotta contro i cambiamenti climatici. L’idea del “granello di sabbia negli ingranaggi della finanza” del premio
Nobel per l’economia, lo statunitense James Tobin, era considerata velleitaria. Ci sono voluti più di 30 anni, e una crisi finanziaria senza precedenti, per mettere al centro del dibattito politico la necessità di regolamentare la finanzacasinò e riportarla al suo obiettivo originario che è di essere al servizio dell’economia (la tassa infatti scoraggia comportamenti speculativi). In Europa c’è stato un acceso dibattito sulla tassa, che ha visto da sempre la strenua opposizione della Gran Bretagna. Il risultato importante di martedì scorso è che 11 Paesi membri hanno comunque deciso di andare avanti.
È un risultato che non ha colori politici, è una causa eticamente condivisibile per chiunque. Doppiamente importante per l’Italia che in questi mesi ha assunto un atteggiamento attendista e scettico pur senza negare, fin dall’insediamento del Governo Monti, una nuova apertura alla proposta. Inizia ora una nuova fase. Appurata la volontà politica di alcuni Governi europei ad introdurre la tassa, occorre decidere sulla destinazione del gettito. La tassa dovrà essere applicata al più ampio numero di strumenti finanziari proprio per assicurare la sua efficacia nel frenare la speculazione e generare un gettito significativo.
È UN RISULTATO CHE NON HA COLORI POLITICI, È UNA CAUSA ETICAMENTE CONDIVISIBILE PER CHIUNQUE.
In un'insolita partita a pallone la Cancelliera tedesca Merkel, il Presidente francese Hollande, il Presidente spagnolo Rayoj e il Presidente italiano Monti capitanati da Robin Hood hanno segnato la rete decisiva nella partita per l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie in Europa, sconfiggendo la strenua difesa delle lobby finanziarie.
Rispetto al gettito, questa tassa è sempre stata proposta dalla società civile per la sua forte carica etica. Il mondo anglosassone la chiama non a caso Robin Hood Tax. Sarebbe un paradosso se le risorse generate da un sistema che vuole regolamentare la finanza finissero per essere usate ancora una volta per salvare il sistema finanziario stesso. Rischio da scongiurare. Va invece assicurato che come richiesto dalle campagne in tutta Europa il gettito venga destinato in parte per sostenere il welfare nei Paesi che la applicano (50%), e in parte per obiettivi internazionali di cooperazione allo sviluppo (25%), contrasto ai cambiamenti climatici (25%).
Foto: Shoot 4 Change
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IL PROGETTO
Le cliniche della speranza Tobayo, Sudafrica. A cura di Marco Visotti, Oxfam Italia
Le sfide di Tobayo, infermiera sudafricana
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La situazione della clinica dove lavoro è sempre più disperata. Abito a 40 chilometri e la mattina prendo l’autobus per venire al lavoro, e ogni giorno vedo sempre più persone in fila davanti alle nostre porte. Oggi ad esempio ce ne sono state più di cento. Il problema più grande che abbiamo è la scarsità di materiali, ma anche la mancanza di personale. Un esempio? abbiamo solo una bilancia per verificare il peso dei pazienti, un controllo fondamentale per verificare, in chi ha contratto l’HIV, lo stato di avanzamento della malattia. Quando qualcuno è stato pesato, l’infermiere deve portare la bilancia in un altro ambulatorio, perché altri la utilizzino, e così via. In questo modo i nostri pazienti, che sono per lo più donne incinte o madri con bambini piccoli e persone anziane, sono costretti ad aspettare anche l’intera giornata per essere pesati: considerate poi che qui non abbiamo né acqua né bagni. Inoltre l’edificio non è molto grande e non ci sono abbastanza sedie per tutti, così molti sono costretti a rimanere in piedi o a sedersi per terra nel piazzale davanti alla clinica. Fortunatamente ci sono le volontarie che ci assistono nel nostro lavoro alla clinica - molte di loro sono ex pazienti - altrimenti dovremmo chiudere la struttura, che rappresenta un servizio prezioso per la comunità e l’unica possibilità per molte persone di curarsi gratuitamente.
informazione e sensibilizzazione sull’HIV, promuovendone la diagnosi e facilitando l’accesso alle cure. Il progetto si occupa anche di prevenire un grave problema: la trasmissione del virus tra mamma e figlio.
MOLTE DONNE TENGONO NASCOSTA LA MALATTIA PER PAURA DI ESSERE EMARGINATE
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Purtroppo nelle zone rurali e molto povere, come è il comune di Tambo, l’HIV è assai diffuso, parliamo del 28% della popolazione nella sola provincia di Eastern Cape. Sono i giovani i più colpiti, e tra questi le donne. Ma molte donne tengono nascosta la malattia, perché hanno paura di essere emarginate se
venissero scoperte. Capita anche che i pazienti si dividano i medicinali, per evitare di rendere nota la malattia, il che chiaramente compromette l’efficacia del trattamento. E spesso le mamme non sanno che possono trasmettere il virus ai loro figli durante la gravidanza, al momento del parto e con l'allattamento al seno. Parliamo del 50% di trasmissioni che avvengono in questo modo. 50 bambini su 100 nascono sieropositivi. Se invece la mamma viene curata e assistita, la possibilità di trasmissione si riduce del 70%.
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SE LA MAMMA VIENE CURATA, LA POSSIBILITÀ DI TRASMISSIONE DELL’HIV SI RIDUCE DEL 70%
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Le cliniche come quella di Tobayo sono di fatto piccoli ambulatori, con una infermiera e personale parasanitario, senza alcun medico. Il lavoro di Oxfam Italia consiste nel dotarle di attrezzature e formare il personale, ma ci impegniamo anche con le istituzioni locali affinchè offrano un servizio di base migliore, accompagnandole in iniziative di
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OXFAM ITALIA | dicembre 2012
Tobayo, infermiera, ha quattro figli e un marito che se ne è andato di casa dopo la prima gravidanza. Lavora nella clinica di Flagstaff, piccola cittadina a Sud-Est del paese. Foto: Marco Visotti
Con il tuo aiuto miglioreremo anche i sistemi di raccolta dati degli ambulatori per rintracciare con facilità i pazienti, specialmente donne incinta, che non si ripresentano per prendere i medicinali o quelli che non hanno fatto il test. Doteremo le strutture anche di una “mobile unit”, una macchina attrezzata con cui l’infermiera andrà direttamente nei villaggi, presso quelle donne che non possono raggiungere l’ambulatorio. Foto: Marco Visotti
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ornire assistenza e farmaci antiretrovirali alle donne in gravidanza è una priorità di Oxfam Italia. Per questo vogliamo migliorare le capacità delle autorità locali nel sensibilizzare la popolazione femminile e coinvolgere gli uomini della comunità. Ci adoperiamo per fornire cure adeguate a tutte le future madri, perché possano curarsi e dare alla luce figli sani, accompagnandoli durante la crescita. Foto: Andrea Micheli/Photoaid
OXFAM ITALIA | dicembre 2012
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Photo: Abbie Trayler-Smith/Oxfam
fai UN REGALO COI FIOCCHI. per tutti. L'8 e il 9 dicembre e dal 15 al 24 dicembre i volontari di Oxfam Italia sono presenti in Toscana e Umbria nei punti vendita Euronics e Compy del gruppo Butali e Marino, in Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria nei negozi Euronics del gruppo Dimo e in Lombardia nei negozi Euronics del gruppo Castoldi per rendere speciale il tuo regalo: Chiedi loro di impacchettarlo Con una piccola offerta garantirai un futuro libero dalla fame a migliaia di piccoli contadini del Sud del mond0 Euronics, COMPY e Oxfam Italia ANCORA insieme per UN futuro in cui tutti, ovunque, abbiano abbastanza cibo. Sempre.
Oxfam Italia. Contro l’ingiustizia della povertà nel mondo
www.oxfamitalia.org
AL nostro FIANCO
PER UN FUTURO SENZA FAME A cura di Ilaria Lenzi, Oxfam Italia
Intervista a Ilaria d’Amico, testimonial della campagna SMS solidale di Oxfam Italia “Per un futuro senza fame”, promossa nel mese di settembre 2012 Come è cominciato il rapporto con Oxfam Italia? Il mio primo contatto con Oxfam Italia è stato Gianni Riotta. Data la mia stima nei suoi confronti, quando mi ha chiesto la disponibilità per un mio eventuale coinvolgimento, mi ha subito interessato saperne di più. Lo scorso marzo, ho avuto l’occasione di rincontrare Gianni a casa di un’amica, Marina Faccioli. Lì ho conosciuto anche Ilaria Lenzi e, parlando con loro, ho potuto scoprire meglio Oxfam Italia e apprezzarla. Ho collaborato per la prima volta attivamente in occasione dello spot per Rio+20 “Coltiva la tua idea” e poi per la campagna SMS solidale “Per un futuro senza fame”.
Cosa ti ha colpito, piaciuto di più di questa organizzazione? Mi hanno colpito le persone che la rappresentano a livello nazionale e internazionale. Tutti coloro che ho incontrato sono persone valide, motivate, professionali a tutti i livelli, dal board al personale operativo. Persone dalle quali comprerei un’auto usata... Inoltre apprezzo molto la coerenza
che Oxfam ha nell’applicare i propri criteri etici. L’ethical screening che viene applicato prima di firmare una partnership aziendale, ad esempio, è per me garanzia di alta professionalità e, anche se in un periodo di crisi rende più complesso fare raccolta fondi, sottolinea l’intento di non rinunciare mai ai criteri morali che sono alla base dell’azione di Oxfam. Continuerai a sostenerla in futuro? Come? Sì, certo. Sono a disposizione in tutti i modi in cui Oxfam riterrà opportuno coinvolgermi, compatibilmente con i miei tempi. Unendo le nostre forze in modo pragmatico e utile, possiamo fare un ottimo lavoro.
RINGRAZIAMO ILARIA D’AMICO PER IL SOSTEGNO ALLA CAMPAGNA “PER UN FUTURO SENZA FAME”.
Foto: Paolo Spadacini/The Beef ©
Perché hai deciso di sostenerla? Ho deciso di sostenere Oxfam Italia perché ha un indirizzo specifico. Si occupa di progetti concreti specificatamente volti a emancipare le donne di una parte del mondo in cui soffrono particolarmente per la
mancanza di diritti e la precarietà della loro vita. Degli 1,3 miliardi di persone che vivono in povertà, i 2/3 sono infatti donne. Mi ha convinto il fatto che ci fossero delle azioni specifiche e concrete destinate loro, non la solita distribuzione di aiuti a pioggia o non controllati. In questo caso si tratta di programmi completi che offrono alle donne gli strumenti per acquisire autonomia e consapevolezza, imparare un mestiere e coinvolgere la propria comunità rendendola indipendente.
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Foto: Chipo Bandawe Š
questo natale regalati un sorriso Con una donazione a Oxfam Italia porterai alimentazione, salute e istruzione a tante persone nel mondo
Il sorriso di chi coltiva Nella zona di Cotacachi crescono piante dimenticate ma con importantissime proprietà nutritive, come la quinoa e l’amaranto. Con il tuo aiuto vogliamo continuare a salvaguardare la straordinaria biodiversità dell’Ecuador e migliorare le condizioni di vita di altri 800 produttori come Carmen.
Carmen
Coltivatrice Ecuadoriana Il sorriso di chi cura In Sudafrica donne e bambini sono i più colpiti dal virus dell’HIV. Purtroppo gli ambulatori sono lontani e gli infermieri non bastano. Con il tuo aiuto vogliamo dotare gli ambulatori di attrezzatura e formare il personale infermieristico come Tobayo.
Tobayo
Infermiera Sudafricana
Il sorriso di chi impara In Repubblica Dominicana la qualità dell’educazione dei bambini è un traguardo fondamentale. Abbiamo bisogno del tuo contributo per assicurare un'educazione di qualità, formando non solo i docenti, ma anche i direttori educativi e sensibilizzando gli stessi genitori.
ogni giorno dell’anno trascorso con noi hai portato importanti risultati nella vita di migliaia di persone.
Josè e i suoi compagni
Contadini che hanno ricevuto acqua e sementi per i loro campi. Bambini e bambine che sono potuti andare a scuola. Centinaia di persone messe al riparo dalla siccità e dalle alluvioni.
Studenti dominicani
Da tutti loro, GRAZIE
questo natale oxfam italia ha grandi progetti. realizziamoli insieme. Ogni infermiere che fai formare, ogni bambino che mandi a scuola, ogni donna a cui permetti di vivere grazie al proprio lavoro, ogni campo che ci aiuti a seminare ha un impatto importante sulla vita e sul futuro di molte persone.
Con i migliori auguri Per un altro anno insieme
dona
Questo Natale, regalati un sorriso.
Dona online su www.oxfamitalia.org/regalatiunsorriso Se non l’hai ancora fatto, sottoscrivi un RID: sarai ogni giorno al loro fianco.
www.oxfamitalia.org 2
Oxfam Italia – Dicembre 2012 – Direttore Responsabile: Laura Meini - Editore: Associazione Oxfam Italia - Via C. Concini 19, 52100 Arezzo - Quadrimestrale - Anno 2012, n° 3. Stampata da Edithink – (RM) Iscrizione Registro Stampa c/o Tribunale di Arezzo n.9/85 – Autorizzazione n.909 del 29.09.97. Variazione dell’ 8 settembre 2010. Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art.1 , comma 2 e 3 DCB Arezzo.
Dicembre 2012
DIRITTO AL FUTURO
Fai nascere bimbi sani
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