Giugno 2008
LA FORZA DELLE ALLEANZE Insieme per combattere l’ingiustizia e la povertà
SPECIALE RAPPORTO ANNUALE 2007 Un anno di impegno, passione e soddisfazioni, condivisi con i nostri partner, donatori, volontari: ecco i risultati Ucodep – per un mondo a dimensione umana - Giugno 2008 - Direttore responsabile: Laura Meini - Trimestrale - Anno 2008, n°2 Iscrizione Registo Stampa c/o Tribunale di Arezzo n. 9/85 - Autorizzazione n. 909 del 29.09.97. Variazione del 13.03.07. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/67/2004 Arezzo.
Foto: Matteo Borzoni/Ucodep ©
I nostri obiettivi • Giustizia economica • Educazione, salute e acqua • Sostegno alle vittime di crisi umanitarie • Cittadinanza attiva e responsabile • Diritto alla diversità
Le nostre attività
• Progetti di sviluppo locale nel Nord e nel Sud del mondo • Campagne di advocacy, sensibilizzazione e mobilitazione • Interventi di azione umanitaria • Azioni per l’economia solidale
www.ucodep.org
Editoriale
ALLEATI PER COMBATTERE POVERTÀ E INGIUSTIZIA a cura di Pietro Nibbi e Francesco Petrelli - Direttore, Presidente Ucodep
Il 2007 è stato un anno molto importante che ha visto crescere il nostro impegno verso la lotta alla povertà e all’ingiustizia. Molti sono stati i risultati raggiunti e consolidati, oltre 50 i nuovi progetti e le nuove iniziative avviate, migliaia le persone, le organizzazioni della società civile, le istituzioni con cui, nel Nord e nel Sud del mondo, abbiamo condiviso il nostro impegno, la nostra passione, la nostra professionalità per concorrere al raggiungimento dell’obiettivo che tutti noi desideriamo: far si che ogni individuo, qualunque sia la sua origine e condizione e in qualsiasi parte del mondo si trovi, possa esercitare pienamente i propri diritti e contribuire a costruirsi una vita dignitosa. Sappiamo bene che si tratta di un obiettivo ampio e complesso, raggiungibile solo lavorando in rete con quanti condividono i nostri valori, e attraverso uno sforzo congiunto della società civile e delle istituzioni. Questo numero della rivista è dedicato proprio a tutti coloro che, operatori, soci, volontari, donatori, adottanti, partner, istituzioni, associazioni, finanziatori, amici, hanno condiviso con noi questo obiettivo. 12 articoli, per ripercorrere simbolicamente i 12 mesi dello scorso anno, senza la volontà di essere esaustivi, ma con l’obiettivo di condividere alcuni dei principali risultati resi possibili grazie alle alleanze costruite in questi anni. L’appoggio di quanti collaborano con noi è stimolo e risorsa non solo nello svolgimento delle attività quotidiane, ma anche nel cercare di migliorare la qualità del nostro agire. Lavoriamo in un mondo che cambia velocemente ed è necessario riflettere e interrogarsi sul senso del nostro operato, sulla nostra visione e sugli obiettivi di cambiamento che vogliamo realizzare. Per questo a fine 2007 abbiamo avviato, come Ucodep, un processo di pianificazione strategica. Obiettivo? Valutare quello che siamo e che facciamo, rielaborare e condividere, attraverso un processo partecipato, che ha coinvolto ampiamente soci, operatori e volontari e si confronterà con alcuni nostri partner, i nostri valori di fondo, il senso della nostra identità, la visione e gli obiettivi di missione che ci daremo per i prossimi otto anni. Siamo convinti, infatti, che tanto più saremo in grado di rimetterci in gioco con consapevolezza di ciò che siamo, del punto da cui partiamo e di quello cui vogliamo arrivare, tanto più riusciremo in maniera appassionata, professionale, trasparente ed efficace a orientare le nostre azioni (progetti, campagne ecc.) ed a raggiungere un maggior impatto in termini di garanzia dei diritti per tutte le persone nel Sud e nel Nord del mondo.
La scelta di lavorare in rete, costruendo rapporti duraturi basati su fiducia, ascolto e collaborazione reciproca, rappresenta la strategia di fondo del nostro agire. Occorre essere in molti, all’interno di unico grande movimento globale, per riuscire a costruire un mondo senza ingiustizia e povertà, in cui ogni persona veda garantito il proprio diritto al cibo, a una vita dignitosa, ai servizi essenziali (salute, educazione, acqua), alla sicurezza umana nelle crisi umanitarie, ad esser ascoltato e incluso nei processi decisionali senza alcuna discriminazione. Per essere maggiormente efficaci, abbiamo deciso di adottare un approccio integrato che coniuga in Italia e nei paesi del Sud, un impegno costante per cambiare politiche, idee e comportamenti con un lavoro quotidiano in progetti di sviluppo. Sul fronte delle campagne di sensibilizzazione e advocacy, abbiamo aperto un Ufficio insieme a Oxfam International, una delle più grandi e autorevoli confederazioni di Ong nel mondo, per essere più efficaci nell’influenzare i processi decisionali nazionali e internazionali più rilevanti per la lotta alla povertà globale. In Italia ci siamo sforzati da tempo di costruire partenariati stabili con soggetti a noi complementari dal punto di vista delle competenze e dei ruoli al fine di aumentare efficacia e impatto dei nostri progetti. Si tratta di reti di insegnanti, di scuole, Università, Enti locali, organizzazioni di commercio equo, microfinanza, turismo responsabile, di comunità di immigrati desiderose di collaborare in progetti di cooperazione con i loro paesi di origine, di imprese interessate a commercializzare e investire nei paesi del Sud secondo gli standard della responsabilità sociale. Infine, nei paesi del Sud, da anni abbiamo maturato rapporti di fiducia con alcuni partner che svolgono un ruolo chiave nei processi di sviluppo locale. I nostri progetti di cooperazione internazionale perderebbero la propria efficacia e sostenibilità se non fossero concepiti insieme a loro in modo da rendere le comunità e le organizzazioni locali un motore capace di indirizzare lo sviluppo territoriale verso la coesione sociale e il benessere diffuso, valorizzando le risorse e i saperi del luogo. Grazie, a tutti coloro che condividono con noi l’impegno e la passione per la costruzione di un mondo migliore. Per tutti. n Il bilancio sociale 2007 di Ucodep sarà disponibile su www.ucodep.org da settembre 2008.
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SOMMARIO EDITORIALE 3
Alleati per combattere povertà e ingiustizia a cura di Pietro Nibbi e Francesco Petrelli
SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
qualità progettuale e gestionale certificata
gestione trasparente ed efficace dei fondi raccolti
Ucodep - per un mondo a dimensione umana Notiziario periodico Giugno 2008 anno 2 numero 2 Registro stampa c/o Tribunale di Arezzo n. 9/85 - Autorizzazione n. 909 del 29.09.97. Variazione del 13.03.07. Editore Ucodep onlus Via Madonna del Prato 42 – Arezzo T. +39 0575 401780 F. +39 0575 401772 info@ucodep.org www.ucodep.org Direttore responsabile Laura Meini Coordinamento editoriale Ilaria Lenzi ilaria.lenzi@ucodep.org Hanno collaborato Stefano Baldini, Laura Bassetti, Elisa Bacciotti, Giulia Capitani, Stefania Carrara, Anna Dal Piaz, Sorinel Ghetau, Sabina Morosini, Carlo Simonetti, Stefania Spapperi Progetto grafico Demostenes Uscamayta Ayvar Impaginazione Daniela Giglio, Demostenes Uscamayta Ayvar Foto di copertina L'accoglienza degli allevatori e delle loro famiglie nel nord della Cisgiordania, Palestina, 2007
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Stampa LitografEditor - Citta di Castello (PG) Tiratura Questo numero è stato stampato in 5.000 copie E’ consentita la riproduzione totale o parziale dei soli articoli, purchè venga citata la fonte. La rivista Ucodep è stampata su carta ecologica certificata
Prima di gettare questa rivista nella carta passatela a un amico interessato a conocerci. Grazie.
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Finanza solidale di Carlo Simonetti
VOLONTARIATO 33
Alberto Conti/Ucodep© Illustrazioni Domenico Alloggio, Daniela Giglio, Gerarda Lo Russo, Demostenes Uscamayta Ayvar
Servizi di base: un diritto per tutti di Anna Pasquale A scuola di diritti umani di Anna Pasquale In rete per una cittadinanza globale di Marco Galiero Verso il G8 a cura di Elisa Bacciotti e David Mattesini Un’educazione a misura di bambino di Elena Ferrini Salvaguardare le diversità di David Mattesini Al lavoro per l’emancipazione femminile di David Mattesini Dove lavoriamo Allevatori in una zona di conflitto di Anna Pasquale Un tessuto sociale da ricostruire a cura di David Mattesini e Anna Pasquale Il territorio locale. Risorsa da valorizzare. a cura di David Mattesini e Anna Pasquale Lo sviluppo delle comunità locali parte dal basso di David Mattesini Il nostro impegno per l’Africa di David Mattesini Le risorse gestite di Daniela Tavanti
L’incontro annuale dei volontari di Paolo Pezzati
SOSTENERE UCODEP 34
L’adozione a distanza avvicina ai bambini di Elisabetta Gasperini
Nota sulla Privacy
La presente pubblicazione vi è stata recapitata in quanto il vostro nominativo risulta inserito negli archivi di Ucodep–Onlus, la quale provvede all’informativa prevista dall’art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003, comunicando che i dati sono raccolti per il perseguimento degli scopi individuati nello statuto dell’associazione. Un eventuale rifiuto comporterà per Ucodep l’impossibilità di informarla sulle attività dell’associazione. Il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei, informatici e telematici. Potranno venire a conoscenza dei suoi dati gli operatori dell’Unità Comunicazione, dell’Unità Amministrazione di Ucodep e il personale dell’azienda incaricata per la spedizione. Ucodep garantisce, nel contempo, la sicurezza e la riservatezza dei dati. E’ possibile richiedere chiarimenti e informazioni circa l’origine dei dati, le finalità e le modalità del trattamento cui sono destinati i dati. E’ possibile richiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché l’aggiornamento, la rettificazione o, se vi è interesse, l’integrazione dei dati. Titolare del trattamento è l’Associazione Ucodep in persona del legale rappresentante Francesco Petrelli. Ogni richiesta di informazioni in materia di protezione dei dati personali può essere rivolta alla Responsabile del trattamento dati, Ilaria Comanducci, inviando una raccomandata a/r presso la sede di Ucodep: Via Madonna del Prato, 42 – 52100 Arezzo o inviando un fax al numero: 0575 401772.
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servizi di base: un diritto PER TUTTI di Anna Pasquale - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
I progetti di mediazione linguistico-culturale hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso dell’utenza straniera (ostacolato da differenze linguistiche, culturali e di conoscenza del sistema) ai servizi sanitari e sociali, ospedalieri e territoriali, ai servizi per l’impiego, agli sportelli dedicati, tramite l’invio di mediatori linguisticoculturali di varia provenienza presso le strutture convenzionate.
Funzione dei mediatori è supportare il lavoro degli operatori dei servizi nella varie fasi dell’accoglienza e della presa in carico dell’utenza straniera, facilitando la comunicazione attraverso l’interpretariato e la decodifica di codici culturali, impliciti o espliciti. I mediatori svolgono inoltre un’importante funzione di orientamento, accompagnamento e informazione sui servizi nei confronti
dell’utenza, garantendo una maggiore appropriatezza dell’accesso e una maggiore efficacia nell’erogazione delle prestazioni. Si diffonde così tra gli operatori, anche se non sempre in modo sistematico, la consapevolezza della sfida rappresentata da un nuovo tipo di utenza, portatrice di istanze che rimettono in gioco la cultura organizzativa dei servizi: il
contatto con i mediatori e il personale di Ucodep, soprattutto se supportato da iniziative formative, progressivamente apre la strada a forme di accoglienza fino a quel momento non sperimentate (dalla traduzione di materiale informativo e della modulistica necessaria per l’esercizio dei propri diritti, alla cartellonistica in lingua, alla richiesta o all’organizzazione di momenti formativi, fino alla
Dal confronto interculturale nasce l’apertura alla pluralità Foto: Ilaria Lenzi/Ucodep ©
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
Cittadini stranieri durante un corso di formazione per la mediazione linguistico culturale, Arezzo Foto: Ilaria Lenzi/Ucodep ©
partecipazione a iniziative progettuali). Il servizio di mediazione ha raggiunto direttamente 14.000 cittadini stranieri ed ha coinvolto il personale sanitario, per un totale di 6.000 persone, nei presidi dell’Asl 10 di Firenze, Asl 11 di Empoli, Asl 3 di Pistoia, Ao Careggi, Ao Meyer, Asl 8 di Arezzo, Aou S.OrsolaMalpighi di Bologna, nei Centri Per l’Impiego, nei Centri per l’Integrazione, nelle scuole elementari medie e superiori della Provincia di Arezzo e presso la Casa Circondariale di Arezzo. Il nostro obiettivo per il futuro è sviluppare una concezione più sistemica della mediazione, in modo che non sia rappresentata solo dal lavoro dei nostri collaboratori stranieri nelle scuole,
I mediatori svolgono un’importante funzione di orientamento, accompagnamento e informazione sui servizi nei confronti dell’utenza straniera… negli ospedali, nei centri per l’impiego, ma costituisca il tentativo di metter a frutto la conoscenza che in questi anni abbiamo acquisito dei meccanismi di funzionamento dell’ente pubblico e delle sue rigidità e difficoltà nell’accoglienza e nell’ integrazione delle differenze. Quello che ci interessa è quindi
sperimentarci come consulenti di questi servizi, per favorire una loro riorganizzazione in chiave interculturale, dove per interculturale si intende proprio l’apertura alla pluralità, che è degli stranieri ma anche degli autoctoni: spingere gli enti pubblici a mettersi in discussione, accettando modifiche alle modalità operative e relazionali con cui finora hanno organizzato il loro lavoro va a vantaggio degli stranieri ma in generale di tutte le fasce deboli. Saranno tutti i cittadini a trovarsi meglio in un ospedale o una pubblica amministrazione che tenta di gestire le differenze non solo con rimedi d’emergenza ma tramite una progressiva revisione della propria mission. n
Periodo: gennaio - dicembre 2007 Località: Territori dell’Asl 10 - Firenze, Asl 11 - Empoli, Asl 3 - Pistoia, Asl 8 - Arezzo, Provincia di Arezzo, Comune di Bologna Finanziatori: Provincia di Arezzo, Asl 8 di Arezzo, Zona sociosanitaria di Arezzo,Casa Circondariale di Arezzo, Zona sociosanitaria del Valdarno, Comune di Firenze, ASL 10 di Firenze, Asl 11 di Empoli, Asl 3 di Pistoia, Aou Careggi, Aou Meyer, Aou S.OrsolaMalpighi di Bologna Responsabile servizio a Arezzo: laureta.hodaj@ucodep.org Responsabile servizio a Bologna e Firenze: giulia.capitani@ucodep.org
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Mediatori linguistico-culturali durante un corso di formazione, Arezzo Foto: Ilaria Lenzi/Ucodep ©
ITALIA
a scuola di DIRITTI UMANI di Anna Pasquale - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
Spesso non riusciamo a comprendere i conflitti che si creano tra le varie religioni, poi affrontiamo questo tipo di tematiche in una classe, all’interno quindi di un numero ristretto di persone, e nascono lo stesso degli scontri. Probabilmente è l’ignoranza che, in piccolo o in grande, crea intolleranza religiosa e possiamo combatterla solo tramite il dialogo e il confronto continuo. Un alunno partecipante al Meeting La Regione Toscana promuove e organizza ogni anno, intorno a metà dicembre, il Meeting sui Diritti Umani, in concomitanza con l’anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Il Meeting tratta i grandi temi e valori con cui l’umanità deve confrontarsi. Nel 2007 è stata affrontata “La libertà religiosa come diritto: dialogo tra credenti e non credenti”, tema evidentemente molto attuale, importante e difficile da trattare, come dimostrato dal dibattito via via accresciutosi all’interno del nostro paese e nel mondo. La finalità del Meeting e delle attività a esso collegate sono quelle di sensibilizzare studenti e insegnanti toscani sull’importanza della promozione e della tutela dei diritti umani. Insieme con Mani Tese Firenze e Cospe, Ucodep, coordinatore e capofila del progetto, ha coinvolto 156 insegnanti e 3.750 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado delle 10 province toscane in percorsi di animazione mentre 690 insegnanti e 8.200 studenti hanno partecipato al Meeting dell’11 dicembre 2007, di cui Ucodep ha gestito anche quest’anno la segreteria organizzativa e logistica. I percorsi, secondo le valutazioni di studenti e insegnanti, sono stati ben strutturati, funzionali agli
obiettivi fissati e metodologicamente efficaci, così come riportano le testimonianze che abbiamo proposto all’inizio di questo articolo. Sul tema della libertà religiosa come diritto è stato redatto inoltre un dossier di approfondimento, rivolto agli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il dossier è stato distribuito a circa 500 insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che hanno partecipato all’evento ed è stato molto apprezzato quale utile strumento di approfondimento. n
… Ucodep… ha coinvolto 156 insegnanti e 3.750 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado delle 10 province toscane in percorsi di animazione
Le voci dei partecipanti «Attività originale, fuori dai canoni scolastici. Incontri positivi che ci hanno informato maggiormente sulle religioni. Ci siamo confrontati su molte cose ed abbiamo capito come sia importante un’accurata riflessione nel fare delle scelte». «Percorso che mi ha aiutato a riflettere e che mi ha chiarito alcuni punti difficili da esaminare individualmente. È difficile riflettere sulle varie religioni se non si dà valore a cose fondamentali quali tolleranza e rispetto, ma vale comunque la pena pensarci e discuterne».
Periodo: giugno - dicembre 2007 Località: Regione Toscana Finanziatori: Regione Toscana Responsabile progetto in Italia: anna.dalpiaz@ucodep.org
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in rete per una cittadinanza globale di Marco Galiero - Responsabile progetto Conectando Mundos Ucodep
(…) ho potuto conoscere Ucodep in occasione di un corso di formazione sui cambiamenti climatici che Ucodep stessa ha organizzato e gestito nei mesi di novembre e dicembre 2007 ad Arezzo (…). Al termine del corso la collaborazione con Ucodep non è cessata, ma ha assunto nuove forme di espressione, ovvero un coinvolgimento diretto mio e di altri docenti nella messa a punto di un documento programmatico per la promozione dell’educazione alla cittadinanza globale, dando con ciò inizio ad una nuova fase di azione, che, in omaggio alla vocazione internazionale di questa Organizzazione, comporterà un’interessantissima interazione con realtà operanti al di fuori dell’ Italia. Mariella Gavarini, insegnante Istituto Comprensivo Gandhi – Pontedera (PI) Grazie al progetto Conectando Mundos (cofinanziato dalla Commissione Europea), Ucodep – insieme alle Ong partner e a diversi insegnanti – ha potuto approfondire la propria pluriennale riflessione sul nesso strategico esistente tra educazione (soprattutto formale) e cambiamento della società in direzione della costruzione di un mondo più
giusto. Pertanto, abbiamo concentrato i nostri sforzi sul confronto costruttivo con insegnanti di differenti città italiane, paesi e livelli scolastici per individuare insieme strategie e azioni utili a cambiare il modo di pensare, organizzare e fare scuola: affinché essa contribuisca a formare dei cittadini che non riproducano – e, anzi, che contrastino – un modello
di vita e di società portatore di fortissimi scompensi sia nei paesi impoveriti che nei paesi ricchi. Attraverso Conectando Mundos, promuoviamo un'educazione che contribuisca alla formazione di una cittadinanza globale, sforzandoci di ovviare al limitato riconoscimento che l’educazione allo sviluppo – così come
La rete di Conectando Mundos Foto: Marco Galiero/Ucodep ©
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ITALIA Conferenza sul clima, novembre 2007, Arezzo Foto: Ilaria Lenzi/Ucodep ©
l’educazione alla pace, all’interculturalità, ai diritti umani, alla sostenibilità, ai media ecc. – trova nelle finalità educative e nella programmazione didattica delle nostre scuole. Con le Ong Intermón Oxfam (Spagna), Cidac (Portogallo), Inizjamed (Malta), perseguiamo il nostro obiettivo attraverso diverse attività rivolte a (e che coinvolgono) numerosi insegnanti dei 4 paesi europei, oltre che insegnanti di altri continenti. Mettendoci in rete con questi insegnanti interessati ed impegnati, proviamo ad avviare un processo virtuoso di condivisione, formazione e azione congiunta. Sulla base del documento “L’educazione alla cittadinanza globale nella scuola di oggi”, che esprime la posizione delle quattro Ong partner condivisa con gli insegnanti, sarà elaborato a breve un “manifesto” internazionale. Strumento di confronto con le istituzioni e di riferimento della nascente rete di
educatori per una cittadinanza globale. Le proposte formative e didattiche del progetto hanno inoltre avuto un successo crescente negli anni: l’ultima edizione della proposta formativa e didattica svolta attraverso la piattaforma telematica plurilingue di Conectando Mundos ha visto la partecipazione di numerose classi europee, centro e latinoamericane, nonché africane (oltre 600 insegnanti e 14.000 alunni). n
Abbiamo concentrato i nostri sforzi sul confronto costruttivo con insegnanti di differenti città italiane, paesi e livelli scolastici per individuare insieme strategie e azioni utili a cambiare il modo di pensare, organizzare e fare scuola
Sforzandoci di ovviare al limitato riconoscimento che l’educazione allo sviluppo trova nelle finalità educative e nella programmazione didattica delle nostre scuole
Periodo: febbraio 2006 - gennaio 2009 Località: Italia (soprattutto Toscana), Spagna, Portogallo, Malta, altri paesi del Sud del mondo Finanziatori: Commissione Europea, Ucodep Responsabile progetto in Italia: marco.galiero@ucodep.org
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
VERSO IL G8 a cura di Elisa Bacciotti - Ufficio campagne Oxfam International e Ucodep David Mattesini - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
«Oxfam International è una confederazione che presto introdurrà tre nuovi membri - Giappone, India e Messico. Non avendo sufficienti risorse per allargare ulteriormente la nostra membership in Italia, abbiamo deciso che lavorare in partnership con una Ong italiana qualificata avesse più senso. Siamo entrati in contatto con Ucodep nel 2005 e ci ha colpito la qualità del loro lavoro in Italia e all’estero – riconosciuto per esempio dall’Oscar di Bilancio vinto nel 2006».
Nelle parole di Jeremy Hobbs, direttore esecutivo di Oxfam International, il senso dell’apertura, nel settembre 2007, dell’Ufficio Campagne Oxfam International e Ucodep in Italia. L’Ufficio - presentato il 23 gennaio 2008 a Roma, in occasione del dibattito “Finanziare lo sviluppo. Il ruolo dell’Italia nel G8” nasce con l’obiettivo di promuovere, in collaborazione con la società civile del nostro paese, azioni di sensibilizzazione e pressione politica sui temi della povertà globale e dell’ingiustizia, allo scopo di migliorare l’operato dell’Italia nel promuovere politiche di sviluppo eque, responsabili, sostenibili. Il focus principale dell’azione di Oxfam International e Ucodep in Italia sarà
il G8 del 2009 che si terrà nel nostro paese. Tuttavia si darà attenzione anche all’azione dell’Italia in altre sedi multilaterali, come l’Unione Europea, le istituzioni finanziarie internazionali e le agenzie delle Nazioni Unite, in particolar modo quelle presenti nel nostro paese. «L’Italia avrà nel 2009 la presidenza del G8 – spiega il Presidente di Ucodep, Francesco Petrelli – ma può svolgere un ruolo positivo nelle sedi di dibattito internazionale riguardanti, ad esempio, il
Ci auguriamo che il governo italiano intavolerà un dialogo proficuo con la società civile sulla crisi alimentare
futuro dei rapporti commerciali tra Africa ed Europa o la conferenza ONU sulla finanza per lo sviluppo che il prossimo novembre, a Doha, dovrà verificare il rispetto degli impegni presi sulle risorse per lo sviluppo 5 anni dopo la conferenza di Monterrey». Il summit svoltosi a Roma presso la Fao (03 - 05 giugno 2008) ha infatti dimostrato le potenzialità dell’Italia nella risoluzione di emergenze globali come l’attuale crisi alimentare: a questo proposito il nostro governo ha preso specifici impegni che Farida Chapman Bena, responsabile dell’Ufficio Campagne, valuta come «segnali positivi che speriamo si traducano presto in azione concreta. Ci auguriamo - prosegue Farida -che il governo italiano intavolerà un
La protesta delle pannocchie, c/o vertice Fao, giugno 2008, Roma Foto: Nicoletta Di Ruocco/Ucodep ©
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Pietro Nibbi e Francesco Petrelli (Ucodep) con Arianne Arpa (Intermón Oxfam) a Terra Futura, maggio 2008, Firenze Foto: Demostenes Uscamayta Ayvar/Ucodep ©
dialogo proficuo con la società civile sulla crisi alimentare. Gli occhi del mondo sono puntati sul nostro paese e non possiamo attendere oltre». Per Oxfam International e Ucodep l’impegno è già cominciato: in occasione del vertice Fao, partecipando sia alla conferenza sia organizzando una azione dimostrativa le cui foto hanno fatto il giro del mondo, e in vista del G8 che si terrà a luglio in Giappone, a Hokkaido. Per rendere quest’occasione efficace per lo sradicamento della povertà, Oxfam International e Ucodep chiedono ai leader mondiali di mantenere gli
Periodo: settembre 2007 settembre 2009 Località: Italia Finanziatori: Oxfam International, Ucodep Responsabile progetto in Italia: farida.bena@ucodep.org
impegni sull’aiuto pubblico allo sviluppo assunti nel 2005, di agire seriamente per assicurare l’accesso universale alla salute nei paesi in via di sviluppo e di arrivare ad un accordo per la lotta al cambiamento climatico capace di spianare la strada verso il raggiungimento di un patto globale che vada oltre gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto. Tutto questo con la consapevolezza che queste richieste avranno tanta più forza quanto più saranno condivise e sostenute dalla società civile italiana. Per questo Oxfam International e Ucodep hanno chiesto all’opinione pubblica di firmare una petizione on line (www.ucodep.org) a sostegno di questi obiettivi. Come fanno i giapponesi nel giorno del Tanabata, appendendo foglietti agli alberi di bambù, chiediamo di “esprimere un desiderio”. Per ribadire che sradicare la povertà non è impossibile, ma occorre la volontà politica e l’azione concreta. n
La raccolta firme per la campagna “G8 2008” a Terra Futura, maggio 2008, Firenze Foto: Demostenes Uscamayta Ayvar/Ucodep ©
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UN’EDUCAZIONE A MISURA DI BAMBINO di Elena Ferrini - Responsabile progetto Ucodep
Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi. Marcel Proust E’ ispirandoci a questa massima che abbiamo lavorato con le maestre della Regione Nordest della Repubblica Dominicana partendo dalla messa in discussione delle pratiche didattiche tradizionali, spesso non adeguate a favorire un efficace apprendimento da parte del bambino, per realizzare un cambiamento in termini di idee e pratiche. In un contesto in cui, soprattutto nelle zone rurali, circa l’80% della
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popolazione vive in condizioni di povertà e il tasso di analfabetismo supera il 21%, Ucodep lavora ormai da oltre 3 anni per migliorare il sistema scolastico, a partire dalla infrastrutture sino alle metodologie didattiche utilizzate. Riuscire a migliorare e garantire un buon livello di apprendimento fra i giovani rappresenta, infatti, un'opportunità per formare cittadini in grado di contribuire allo sviluppo e alla lotta alla povertà nel proprio territorio.
Oceano Atlantico
Salcedo REPUBBLICA DOMINICANA Haiti
Sierra de Neyba
Bonao Santo Domingo
Mar dei Caraibi
Gli alunni sono più stimolati nelle aule a misura di bambino allestite grazie al progetto, Repubblica Dominicana Foto: Elena Ferrini/Ucodep ©
REPUBBLICA DOMINICANA A partire dalla lezione di Maria Montessori e approdando agli studi scientifici più recenti, come quelli di Gardner sulle multiple intelligenze e di Goleman sull’intelligenza emotiva, abbiamo cercato di vedere il bambino, protagonista del processo educativo, con occhi diversi. Tenendo conto dei suoi molteplici bisogni di sviluppo (a livello sensoriale, affettivo, relazionale, cognitivo, ecc.) abbiamo trasformato l’organizzazione dell’ambiente e degli spazi, ristrutturando le aule e le scuole, in modo che riflettessero questa complessità (area di sviluppo sensoriale, del linguaggio, logicomatematica, del gioco simbolico, ecc.). Così la teoria e la pratica si sono legate inscindibilmente e le maestre hanno potuto agire concretamente utilizzando nuovi strumenti, spesso prodotti con materiali poveri di recupero. Il successo dell’iniziativa si legge nei volti sorridenti non soltanto dei bambini che sono più curiosi e stimolati, ma anche in quelli delle insegnanti che si sentono più sicure e orientate, dei direttori di scuola che si sentono orgogliosi di avere una scuola “differente” e dei genitori che, avendo partecipato alle fasi precedenti del progetto, si sentono coinvolti e più consapevoli del proprio ruolo. Il prossimo mese di settembre terminerà, dopo 3 anni, il progetto Noresed finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano che ci ha permesso di ristrutturare e allestire, secondo questo approccio innovativo, oltre 100 scuole dell’infanzia, di formare circa 300 insegnanti e di sensibilizzare oltre 4.000 genitori; i bambini che hanno giocato e lavorato nelle nuove aule sono ad oggi più di 3.000 e questi ottimi risultati ci fanno ben sperare per il futuro, così che stiamo già pensando
La partecipazione attiva degli insegnanti durante i corsi di formazione sul metodo Montessori, Repubblica Dominicana Foto: Elena Ferrini/Ucodep ©
ad una possibile estensione territoriale dell’esperienza alla zona di confine con Haiti. Quanto realizzato è stato possibile grazie anche alla collaborazione con il Comitato Aretino per la Cooperazione Decentrata con la Repubblica Dominicana ed in particolare con il Comune di Arezzo che ha aperto le porte delle proprie scuole dell’infanzia per condividere competenze
e strategie didattiche, attraverso il coinvolgimento attivo del proprio personale esperto. Circa 20 tecnici del Ministero dell’Educazione Dominicano hanno avuto infatti l’opportunità di partecipare ad uno stage presso le scuole aretine e si è rafforzato così un rapporto di collaborazione tra i due territori, dominicano e aretino, che si appresta ormai a compiere 11 anni. n Le nuove aule accolgono alunni e maestre in modo più adeguato dopo la ristrutturazione, Repubblica Dominicana Foto: Elena Ferrini/Ucodep ©
Periodo: settembre 2005 - settembre 2008 Località: Repubblica Dominicana - Regione Nordest Finanziatori: Ministero Affari esteri, Regione Toscana, Comitato aretino per la cooperazione decentrata con la Repubblica Dominicana, Ucodep Responsabile progetto in Repubblica Dominicana: marta.cossato@ucodep.org Responsabile progetto in Italia: elena.ferrini@ucodep.org
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SALVAGUARDARE LE DIVERSITÀ di David Mattesini - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
Nel folto della selva dell’oriente, nell’Amazzonia ecuadoriana al confine con la Colombia, si trova la Riserva Cuyabeno. Abitata da circa un migliaio di indigeni di etnie Siona, Secoya, Cofan, Shuar e Kichwa, è una delle aree a maggior biodiversità del Pianeta.
Colombia
Cotacachi
Reserva de Cuyabeno Oceano Pacifico
Quito ECUADOR
Perù
Tutelato dallo status di riserva naturale, l’ecosistema della Reserva de Producción Faunistica del Cuyabeno, in Ecuador, è fortemente minacciato dalle attività di estrazione petrolifera, e dalle fumigazioni nella zona di frontiera dovute al Plan Colombia. Le comunità indigene, che vivono isolate all’interno della Riserva, sono in condizioni di forte povertà e soffrono di precarie condizioni di salute, anche per l’impossibilità di accedere a centri medici e per la carenza di acqua potabile. In questa situazione di ricchezza e conflitti nasce il nostro progetto volto a migliorare la gestione delle risorse naturali e delle condizioni di vita delle popolazioni locali.
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Al lavoro nella Riserva Cuyabeno, Ecuador Foto: Andrea Cianferoni/Ucodep ©
ECUADOR
L'arrivo dei materiali nella Riserva Cuyabeno, Ecuador Foto: Andrea Cianferoni/Ucodep ©
«I sistemi di acqua potabile che abbiamo realizzato grazie al progetto di Ucodep nella Riserva – dichiara Antonio Bermeo, responsabile del programma Amaznor - hanno contribuito a migliorare significativamente la qualità della vita delle comunità. In questa zona vi era un’altissima incidenza di malattie diarroiche e una delle cause era proprio l’uso che si continuava a fare dell’acqua del fiume Aguarico che, anche alla sola vista, appare molto inquinato». Grazie alla collaborazione con i ricercatori della Pontificia Universidad Catolica del Ecuador e del Ministero dell’ambiente sono state implementate e sistematizzate le conoscenze
Periodo: novembre 2002 - ottobre 2007 Localizzazione: Ecuador, Provincia di Sucumbios, Cantone Lago Agrio Finanziatori: Unione Europea, Ucodep Responsabile progetto in Ecuador: andrea.cianferoni@ucodep.org Responsabile progetto in Italia: stefania.carrara@ucodep.org
scientifiche riguardo le specie presenti nella Riserva e condivise con la comunità scientifica, scoprendone addirittura di nuove. Per valorizzare, inoltre, la grande ricchezza naturale della Riserva, è stato attrezzato ed aperto, nel 2007, un secondo percorso turistico etnobotanico e formata la struttura comunitaria per la sua gestione. Inoltre, sono stati realizzati materiali per la promozione turistica della riserva, video, brochure e un sito web (www.reservacuyabeno.org). Sono inoltre proseguite e aumentate le attività di formazione per i “promotori di salute” locali e le visite mediche periodiche, effettuate presso le comunità da specifiche equipe di medici e infermieri, rivolte in particolari a donne e bambini, principali vittime delle precarie condizioni di isolamento. Nel 2007 si sono realizzate 865 visite mediche, 247 dentistiche, 69 ostetriche, anche grazie al supporto dei donatori e degli adottanti italiani. In una zona con un forte confitto sociale dovuto alla vicinanza della frontiera, alla presenza delle multinazionali del petrolio e di uno Stato debole, un ruolo centrale è ricoperto dalle donne. Oltre a corsi per trasformare la spazzatura in compost rivolti a gruppi di donne
nell’area urbana di Lago Agrio e nuove tecniche per coltivare il cacao rivolti ai produttori situati nelle aree limitrofe della Riserva, sono stati attivati quindi dei prestiti per innescare dei progetti di microimprenditorialità, anche femminile, soprattutto nelle aree rurali limitrofe alla Riserva: «Siamo 22 donne organizzate in un’associazione da 25 anni – ci dice Flora Ordóñez dell’organizzazione Oscar Arnulfo Romero. Grazie al prestito che abbiamo ricevuto, l’organizzazione ha cominciato a generare delle entrate. Io, ad esempio, ho comprato una vacca che mi ha già dato due vitelli ed è di nuovo gravida». n
Corsi di formazione per il riciclo dei materiali, Riserva Cuyabeno, Ecuador Foto: Andrea Cianferoni/Ucodep © UCODEP | GIUGNO 2008
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
al lavoro per l'emancipazione FEMMINILE di David Mattesini - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
La condizione della donna oggi in Bolivia è oggetto di forti discriminazioni e al contempo pilastro della struttura sociale. Continuano a esistere modelli di genere inflessibili. Essere donne o uomini sono processi di apprendimento sorti dai ruoli socialmente stabiliti e fortificati da norme e coercizioni. Anche se la partecipazione delle donne all’economia formale è aumentata in modo continuativo, persistono ostacoli per una sua integrazione completa, soprattutto nell’area rurale.
Da questa consapevolezza parte il lavoro di Ucodep, rivolto al miglioramento delle condizioni socio-economiche di gruppi di donne migranti e residenti nell’area urbana di Sucre e nell’area rurale di Alcalà nel Dipartimento di Chuquisaca, in Bolivia. In un contesto in cui, malgrado le modifiche del mercato del lavoro, la partecipazione femminile continua a essere molto inferiore a quella degli
uomini e il salario medio femminile è nettamente inferiore a quello maschile, è in atto una forte migrazione femminile dalle comunità rurali verso le aree urbane, che qui vede le donne, in grande maggioranza indigene, ancora una volta ricadere in meccanismi e situazioni di discriminazione quando non di violenza. La priorità diviene allora poter offrire loro istruzione e formazione adeguata e di qualità.
Perù
BOLIVIA
Brasile
La Paz Oceano Pacifico
Alcalá Sucre Cile Paraguay Argentina
Donne al lavoro nel centro “Arte Mujer Bartolina”, Sucre, Bolivia Foto: Massimo Vita/Ucodep ©
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Risulta quindi fondamentale l’esperienza di organizzazioni della società civile locali, come quella dell’associazione “Khuska Alma Terrawan” di Sucre (con cui Ucodep ha avviato a ottobre 2007 un nuovo progetto in Bolivia), la cui conoscenza delle problematiche del territorio ha permesso nel 2001 la nascita del centro di produzione “Arte Mujer Bartolina”. Un centro in grado di permettere a decine di donne “migranti” dalle zone rurali che circondano Sucre, e che vivono nelle zone periurbane della città, di avere un lavoro dignitoso e qualificante e
BOLIVIA
Corso di formazione nel centro “Arte Mujer Bartolina”, Sucre, Bolivia Foto: Massimo Vita/Ucodep ©
fornire così un reddito costante alla famiglia. Un modo per rendersi economicamente indipendenti grazie alla produzione di capi di abbigliamento di alta qualità (destinati sia al mercato interno che internazionale), realizzati coniugando motivi consueti con tecniche sartoriali curate e raffinate che valorizzano fibre e colorazioni tradizionali. I settori di intervento del nuovo progetto di Ucodep però non si esauriscono qui. In parallelo, nell’arco dei tre anni di durata complessiva, è prevista infatti una specifica attività per il miglioramento dell’accesso e della qualità dei servizi forniti dalle strutture sanitarie ufficiali e non, nelle aree rurali del dipartimento di Chuquisaca.
Beneficiarie dirette saranno donne, in prevalenza indigene, che, rafforzando le proprie competenze su tematiche igienico sanitarie e coniugando le proprie conoscenze tradizionali sulla salute con
una solida base di igiene e medicina convenzionale, diventeranno valide referenti in materia sul territorio dei due municipi coinvolti (Alcalà e Sucre). n
Periodo: ottobre 2007 - ottobre 2010 Località: Bolivia, Departimento di Chuquisaca Finanziatori: Ministero degli Affari Esteri italiano, Ucodep Responsabile progetto in Bolivia: massimo.vita@ucodep.org Responsabile progetto in Italia: stefania.carrara@ucodep.org Durante un corso sulla leadership rivolto alle donne, Chuquisaca, Bolivia Foto: Massimo Vita/Ucodep ©
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dove lavoriamo Belgio Francia
Inghilterra
Spagna Portogallo Malta Haiti Repubblica Dominicana
Colombia Ecuador Perù Bolivia
Cile Argentina
Paesi in cui Ucodep lavora Paesi sede dei partner europei di Ucodep
Il mondo di Ucodep... sulla Carta di Peters Arno Peters (1916-2002) ha prodotto un’originale proiezione cartografica, fedele alle proporzioni fra le superfici delle terre emerse (1973). Da circa quindici anni questa proiezione è stata introdotta anche in Italia, soprattutto per uso didattico. Peters mette l’accento sulla necessità di superare la posizione centrale conferita all’Europa dalla proiezione di Mercatore (1569) e molte carte da essa derivate, influenzando il nostro immaginario collettivo e anche il nostro vocabolario.
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Bosnia Erzegovina
Montenegro Kosovo
Serbia Italia
Croazia
Macedonia
Uniti ai nostri alleati, in Coerenza con i nostri valori, Operiamo in Italia e nel mondo per garantire i Diritti delle popolazioni piĂš vulnerabili E lottare contro la PovertĂ e l'ingiustizia.
Albania
Vietnam Libano Palestina Camerun Sri Lanka
Congo Tanzania Brasile
Sud Africa
Nel 2007, 90.000 persone hanno beneficiato direttamente delle nostre attivitĂ .
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
allevatori IN UNA ZONA DI CONFLITTO di Anna Pasquale - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
Questo è un progetto ben concepito e ben realizzato che, ceteris paribus, è destinato a produrre per i beneficiari dei risultati positivi che dureranno nel tempo, a migliorare l’accesso ad alimenti di qualità e ad aumentare le loro entrate economiche. Vasileios Panoutsopoulos Funzionario del Technical Assitance Office della Commissione Europea
Tubas
Israele
PALESTINA Gerico
Giordania
Ramallah
Betlemme Hebron
Mar Morto
Nelle zone nord della Cisgiordania la produzione ovino-caprina rappresenta un settore economico di importanza vitale e ricco di potenzialità. In un contesto in cui il conflitto e la fortissima crisi del mercato del lavoro non offrono alternative per l’uscita dalla povertà, Ucodep ha scelto di lavorare insieme ad un primo nucleo di allevatori e rafforzare il Palestinian Livestock Development Center (Plcd), una giovane associazione palestinese di allevatori ovino-caprini. Obiettivo? Permettere il miglioramento delle capacità tecniche e manageriali
Golden Ship è il nome del marchio creato per commercializzare i prodotti caseari di Tubas, Palestina Foto: Stefano Baldini/Ucodep ©
dei pastori al fine di garantire attività di allevamento economicamente sostenibili. Questa azione rappresenta oggi in Palestina un valore aggiunto ulteriore, un esempio di intervento integrato, riconosciuto da tutto il settore agricolo locale e dai principali attori internazionali operanti nell’area: già dopo due anni è diventato un punto di riferimento per gli allevatori palestinesi. Se infatti, da un lato, il crollo del mercato del lavoro per i palestinesi in Israele ha favorito la crescita del settore ovicaprino, che più degli altri ha assorbito le difficoltà della popolazione alla ricerca di fonti di sostentamento alternative; dall’altro, l’effettiva capacità di generare reddito è fortemente ostacolata dalle scarse capacità ed esperienza di questi “nuovi allevatori” e dall’inadeguatezza dei servizi di base, sia pubblici che privati, che non sono in grado di far fronte alle aumentate richieste di sostegno.
Il crollo del mercato del lavoro per i palestinesi in Israele ha favorito la crescita del settore ovi-caprino, che più degli altri ha assorbito le difficoltà della popolazione alla ricerca di fonti di sostentamento alternative 20
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PALESTINA
Oltre 300 pastori possono usufruire dei servizi e della formazione fornite da Ucodep, Palestina Foto: Alberto Conti/Ucodep ©
Risultati? Dopo circa due anni di lavoro, il numero degli allevatori coinvolti all’interno di Pldc in qualità di membri sono passati da 80 a 214, i villaggi raggiunti dai servizi da 7 a 14. Parte fondamentale della strategia di rilancio del settore degli allevamenti è stata la realizzazione di una Stazione di Sviluppo. Un centro di eccellenza dotato di un piccolo laboratorio e spazi per l’allevamento e per eventi dimostrativi. Una struttura in grado di promuovere
Periodo: dicembre 2005 - novembre 2008 Località: Palestina, distretti di Tubas, Jenin, Nablus e parte nord della Valle del Giordano Finanziatori: Unione Europea, Provincia Autonoma di Bolzano, Fondation Assistance International (FAI), Ucodep Responsabile progetto in Palestina: stefano.baldini@ucodep.org Responsabile progetto in Italia: riccardo.sansone@ucodep.org
Per le donne coinvolte, l’opportunità di riprendere l’attività di lavorazione della lana per la produzione di tappeti, pratica ormai abbandonata in tutto il nord della Palestina l’attività di ricerca e sperimentazione di tecniche migliorative e sostenibili, di svolgere, anche e soprattutto grazie a tre unita’ mobili, attività di formazione e assistenza veterinaria per la gestione di allevamenti, la nutrizione animale, l’inseminazione artificiale. Un esempio unico in Palestina, le cui attività stanno coinvolgendo non solo allevatori ma anche tecnici e istituzioni sia locali che internazionali. Solo nel 2007 hanno beneficiato della formazione di base oltre 100 allevatori in 8 villaggi differenti e sono stati effettuati circa 2.000 interventi di inseminazione artificiale (presso la Stazione di sviluppo e in 21 villaggi) con 1.535 nuovi nati e una resa media del 65%.
Nell’ambito della formazione e dell’assistenza tecnica il progetto ha dato il via a 8 gruppi organizzati di donne in altrettanti villaggi. Si è aperta così, per le donne coinvolte, l’opportunità di riprendere l’attività di lavorazione della lana per la produzione di tappeti, pratica ormai abbandonata in tutto il nord della Palestina da oltre 40 anni. Le attività della Stazione di Sviluppo però non si fermano qui: guardando all’autosostenibiltà del centro è partita la trasformazione del latte in prodotti caseari tipici palestinesi (yogurt e formaggi tipici locali) e italiani (pecorino, caciotte, ricotte, mozzarelle e scamorze). Così, per la commercializzazione dei prodotti nasce il marchio di fabbrica “Golden Sheep”. n
Hanno beneficiato della formazione di base oltre 100 allevatori in 8 villaggi differenti e sono stati effettuati circa 2.000 interventi di inseminazione artificiale con 1.535 nuovi nati
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
UN TESSUTO SOCIALE da RICOSTRUire di David Mattesini e Anna Pasquale - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
I Mercati della terra libanesi rispettano i criteri del buono, giusto e pulito, garantiscono varietà locali e tradizionali e al tempo stesso sono sempre più luoghi di incontro, grazie alla gestione data progressivamente ai contadini, ai corsi di formazione culinaria e agli eventi che vi si svolgono. Andrea Tamburini Responsabile progetto Ucodep per i Mercati della Terra Ad inizio del 2008 è stato inaugurato il secondo Mercato della Terra libanese a Saida, nell’ambito del progetto “I mercati contadini quali motore per il rilancio e lo sviluppo della produzione agricola in Libano” realizzato da Ucodep in partenariato con la Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
Situato nel Khan el-Franj, spettacolare struttura storica posta sul lungomare dell’antica città fenicia, il mercato ospita settimanalmente i produttori che vendono direttamente i propri prodotti artigianali: banchi di frutta e verdura fresca, mouneh (le tipiche conserve libanesi), dolci tradizionali, distillati, miele, olio d’oliva e saponi naturali.
Mina Tripoli LIBANO Beirut
Siria
Saida
Le donne libanesi al lavoro nel panificio riaperto a Aytaroun, Libano Foto: Luca Lo Conte/Ucodep ©
Mar Mediterraneo
Aytaroun Israele
La creazione non solo di opportunità di vendita, ma anche di incontro, socializzazione e conoscenza dell’identità alimentare di un territorio L’obiettivo complessivo del progetto è di garantire un supporto adeguato ai piccoli produttori tramite corsi di formazione e l’apertura di mercati contadini: a Tripoli el-Mina (inaugurato lo scorso 6 dicembre) e a Saida. Conseguenza diretta, la creazione non solo di opportunità di vendita, ma anche di incontro,
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LIBANO socializzazione e conoscenza dell’identità alimentare di un territorio. L’ambito di intervento di Ucodep in Libano, però, non si esaurisce qui. I Mercati della Terra fanno infatti parte del Programma di Emergenza Ross (Ricostruzione, Occupazione, Servizi e Sviluppo) della Cooperazione Italiana, attivato dal Ministero degli Affari Esteri all’indomani della cessazione delle ostilità tra Israele e Libano. All’interno di questo programma Ucodep ha scelto di operare anche in altre zone del Paese. «A nome del Consiglio Municipale e della comunità di Aytaroun - spiega il Sindaco della municipalità libanese - ringraziamo tutti voi che avete contribuito e lavorato per la pace. Il vostro lavoro è risultato importante non solo per la costruzione di strade e infrastrutture, cose per le quali siamo grati dato il bisogno esistente nell’area, ma soprattutto perché avete prestato una reale attenzione all’aspetto umano, lavorando per lo sviluppo sociale ed economico, e questo I produttori di Aytaroun espongono i propri prodotti, Libano Foto: Andrea Tamburini/Ucodep ©
Zona situata al confine con Israele, in cui l’elevato numero di vittime e i pesanti danni alle infrastrutture e alle attività economiche hanno imposto una forte battuta d’arresto al processo di sviluppo locale
è ancor più vero per i gruppi poveri ed emarginati». In una zona situata al confine con Israele, in cui l’elevato numero di vittime e i pesanti danni alle infrastrutture e alle attività economiche hanno imposto una forte battuta d’arresto al processo
Mercati della Terra
Riabilitazione strutture polifunzionali Aytaroun
Periodo
marzo 2007 – marzo 2008
marzo 2007 – marzo 2008
Località
Libano, città di Tripoli,/Mina, Saida e Beirut. I produttori provengano da tutte le regioni
Libano, Municipalità di Aytaroun
Finanziatori
Programma emergenza Ross - Cooperazione italiana, Fondazione Slow Food per la Biodiversità
Programma emergenza Ross - Cooperazione italiana, Comune di Prato, Circondario empolese Valdelsa
Responsabile progetto in Libano
andrea.tamburini@ucodep.org
luca.loconte@ucodep.org
Responsabile progetto in Italia
riccardo.sansone@ucodep.org
riccardo.sansone@ucodep.org
di sviluppo locale, la scelta è stata di intervenire con un’ azione di rilancio, promozione e ricostruzione del tessuto socio-economico locale. Sono quindi molteplici gli interventi in questa duplice direzione realizzati da Ucodep nella Municipalità di Aytaroun a partire dal 2006. Da un lato la ristrutturazione e riapertura dei centri municipali danneggiati dai bombardamenti e l’avvio di corsi di formazione vocazionale per donne e giovani. Dall’altro, il sostegno al settore agricolo attraverso l’avvio di colture alternative al tabacco, l’apertura di un centro di miscelazione del mangime animale e di un panificio gestito dalle donne del luogo, formazione agli allevatori e la creazione di un centro per la raccolta, la trasformazione e la commercializzazione del latte, quest’ultimo realizzato anche grazie al contributo di Regione Toscana, Provincia di Firenze e il supporto di UndpArt Gold Lebanon. n
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
IL TERRITORIO locale risorsa da VALORIZZARE di David Mattesini e Anna Pasquale - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
«Attraverso una collaborazione efficiente con Ucodep, abbiamo imparato come riconoscere un obiettivo comune e avviare lo sviluppo rurale a lungo termine della nostra municipalità, affinché sia omogeneo e bilanciato(…) Essendo l’apicoltura il settore più prospero dell’agricoltura in Erzegovina, il sostegno ad essa renderà possibile uno sviluppo intenso delle area rurali in Erzegovina e migliorerà la situazione economica dei produttori di miele». Kozjak Rade Direttore della Cooperativa Žalfija L’azione di Ucodep in Bosnia Erzegovina è rivolta prevalentemente a favorire l’integrazione dei redditi delle famiglie più disagiate, intervenendo nelle aree rurali del Paese, spesso più svantaggiate rispetto alle grandi città nelle quali si sono via via concentrate molte iniziative partite dalla comunità internazionale. Con un'economia in crisi ed un sistema produttivo estremamente fragile diviene perciò necessario ripartire dal territorio. Molto ampia la rete di enti locali coinvolti. Due i settori principali di intervento, che caratterizzeranno anche la nostra strategia per il futuro: la promozione del turismo sostenibile ed eco-compatibile e la valorizzazione delle produzioni artigianali ed agro-alimentari tradizionali di pregio. Fondamentale quindi la necessità di rafforzare le capacità delle istituzioni locali e dei soggetti privati in materia di valorizzazione, tutela e promozione dei prodotti locali, mediante scambi di esperienze con soggetti toscani, assistenza tecnica e finanziaria per la partecipazione a fiere locali ed internazionali. Da questa consapevolezza trae origine Impact, un progetto conclusosi ad inizio 2008, che ha promosso il marketing territoriale attraverso analisi di settore, formazione e pianificazione strategica nei territori di Prijedor, Tuzla e Sanski Most.
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In parallelo, dal 2006 si è avviato anche Sapori di Erzegovina. Un supporto diretto ai piccoli produttori verso una valorizzazione delle produzioni agroalimentari della Regione, con specifico riferimento al settore caseario e apistico. Un processo di miglioramento della qualità e della quantità di produzione di due formaggi tipici dell’area, il Formaggio di Livno e il Formaggio nel Sacco (Nevesinje), e del miele (Trebinje). Infine, grazie a La via dell’oro, progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano, nella regione nord ovest della Bosnia e della regione di Sisak in Croazia, nel corso dell’ultimo anno si sono raggiunti importanti risultati per il settore apistico. 170 piccoli produttori hanno beneficiato di percorsi formativi e migliorato così le proprie capacità tecniche e manageriali, due cooperative di produttori apistici hanno ricevuto assistenza tecnica e attrezzature per la lavorazione del miele e la costruzione di arnie, le autorità locali competenti sono state dotate di attrezzature per il controllo qualitativo del miele prodotto e hanno attivato la collaborazione tecnica e commerciale con partner italiani. Un progetto importante non solo per l’impulso integrato dato a tutta l’area, ma anche per l’attivazione e il rafforzamento della collaborazione tra gruppi e comunità appartenenti a territori e stati diversi, in una zona devastata dagli
Italia
Toscana
Slovenia
Croazia
Serbia Bosnia Erzegovina
Adriatico
Kosovo Montenegro Macedonia Albania
Tirreno
Jonio
scontri nel recente conflitto nei Balcani. «Il maggior risultato di queste esperienze è stato il raggiungimento in loco di una significativa capacità di valorizzazione delle risorse locali – spiega Sorinel Ghetau, responsabile paese di Ucodep - ovviamente con i giusti tempi di apprendimento per i partner locali. Poi vi sono tutte le ricadute dirette: dalla ristrutturazione secondo norme igienico sanitarie europee dei locali dei produttori, alla formazione e assistenza tecnica che hanno ricevuto e la creazione e il rafforzamento di diverse cooperative». La valorizzazione di un territorio però, non può prescindere anche dalla tutela delle sue risorse naturalistiche. Nasce
BOSNIA ERZEGOVINA così, un progetto di valorizzazione dell’ecoturismo nella Valle della Neretva, fiume che attraversa un territorio di notevole interesse paesaggistico e turistico. E nel corso del 2007 è stato elaborato, con il coinvolgimento dei soggetti locali, un piano di sviluppo rivolto ad interventi infrastrutturali per migliorare l’accessibilità delle risorse turistiche dell’area: due piste ciclabili, il punto di approdo delle associazioni di rafting e un info point turistico. Per maggiori informazioni: www.viaggiareibalcani.net. n
SeeNet la rete si allarga Dopo l’esperienza del tutto positiva della prima parte realizzata dal 2003 al 2006, nel corso del 2007, la rete degli entri locali coinvolta nel progetto Seenet ha continuato a lavorare. Sono 46 in totale le Autorità locali, tra le diverse Municipalità di Bosnia Erzegovina, Albania, Croazia, Montenegro, Macedonia, Serbia e Kossovo, coinvolte nella seconda parte di questa esperienza di cooperazione decentrata. Ed è cresciuta anche la rete di partner italiani, per un totale di 11. Coinvolta come capofila la Regione Toscana, seguono Regione Emilia Romagna, Regione Piemonte, Regione Veneto, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Marche, Provincia Autonoma di Trento, Anci, Associazione delle l’Agenzia delle Democrazie Locali, CeSPI, Osservatorio Balcani.
I produttori di formaggio possono beneficiare di formazione e assistenza tecnica durante tutto il processo produttivo, Bosnia Erzegovina Foto: Svijetlana Sakic/Ucodep ©
Impact
Sapori di Erzegovina
Turismo ambientale
La via dell’oro
Periodo
gennaio 2007 – marzo 2008
gennaio 2006 – luglio 2008
gennaio 2007 - aprile 2008
novembre 2006 - maggio 2008
Località
Serbia: Vozdovac; Kragujevac; Nis e Lazarevac Bosnia-Erzegovina: Tuzla; Sanski Most; Prijedor. Albania: Scutari
Bosnia Erzegovina – Regione dell’Erzegovina (Municipalità di Livno, Mostar, Nevesinje, Trebinje)
Bosnia Erzegovina - Valle della Neretva Kosovo - Val di Rugova Macedonia - Val di Radika
Bosnia Erzegovina (nord ovest) - Croazia (Regione di Sisak)
Finanziatori
Regione Toscana, Ucodep
Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Prato, Ministero Affari Esteri italiano e francese, Ucodep
Regione Toscana, Ucodep
Ministero degli Affari Esteri Italiano, Ucodep
Responsabile progetto in Bosnia Erzegovina
daria.antenucci@ucodep.org
sorinel.ghetau@ucodep.org; svijetlana.sakic@ucodep.org
daria.antenucci@ucodep.org
massimiliano.dottavio@ucodep. org
Responsabile progetto in Italia
alessandro.bechini@ucodep.org
sorinel.ghetau@ucodep.org
alessandro.bechini@ucodep.org
lorenzo.paoli@ucodep.org
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
lo SVILUPPO DELLE COMUNITÀ LOCALI parte dal basso di David Mattesini - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
Tra il giugno del 2003 e l’agosto del 2007 Ucodep è intervenuto nei nove Comuni più poveri della Provincia di Phu Tho, nel nord del Vietnam, con l’obiettivo di ridare nuova linfa allo sviluppo delle comunità locali attraverso un efficace approccio partecipativo. In questa regione situata nel nordest del Paese, tra il 20% e il 30% delle famiglie vivono in condizioni di estrema miseria, guadagnando circa 50,00 euro l’anno e soffrendo per 3-6 mesi l’anno una forte carenza alimentare.
La quantità e qualità dei prodotti agricoli è scarsa per la mancanza di competenze e mezzi tecnici e le famiglie non riescono a sviluppare attività generatrici di reddito: «Sono davvero colpito – ci dice Ta Quoc Mai, membro di un Comitato direttivo
Cina
Yen Bai
Hanoi
Myanmar
La comunità riunita individua i propri bisogni e le priorità su cui intervenire, Phu Tho, Vietnam Foto: Chiara Carli/Ucodep ©
Phu Tho Laos
VIETNAM Thailandia
Mare Cinese Meridionale
Cambogia
Golfo di Thailandia
della Provincia di Phu Tho - dai risultati che hanno contribuito al miglioramento del sostentamento delle famiglie, aumentando la produttività, la qualità dei prodotti e le condizioni sanitarie. Abbiamo apprezzato particolarmente il metodo di programmazione utilizzato dal progetto che ha fatto sì che le attività rispondessero ai bisogni reali delle famiglie». Circa il 45% delle famiglie non ha accesso all’acqua potabile e i servizi
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VIETNAM
La distribuzione dei materiali alla comunità per la costruzione di nuove latrine, Phu Tho , Vietnam Foto: Chiara Carli/Ucodep ©
igienici sono pochi e inadeguati. Per questo sono state costruite 52 case in mattoni che sono andate a sostituire le case di fango e paglia, 4.204 latrine, 476 pozzi e 177 cisterne d’acqua, arrivando ad un totale di 1.449 costruzioni di questo tipo. Gli interventi sono stati portati avanti attraverso un approccio partecipativo all’interno del quale le famiglie e i rappresentanti istituzionali hanno identificato le priorità di sviluppo in base ai problemi più urgenti. È in questo contesto che sono nate le «attività nutrizionali» destinate alle madri di bambini denutriti per migliorarne le pratiche alimentari e i corsi di formazione sulle tecniche di allevamento e coltivazione.
Periodo: giugno 2003 - agosto 2007 Località: Vietnam - Provincia di Phu Tho, Distretto di Tam Nong nei Comuni di Di Nao, Hung Do e Te Le, e Distretto di Thanh Thuy nei Comuni di Phuong Mao, Son Thuy, Trung Nghia, Trung Thinh, Tu Vu e Yen Mao. Responsabile progetto in Vietnam: Chiara Carli Responsabile progetto in Italia: sabina.morosini@ucodep.org Finnziatori: Unione Europea, Fondation Assistance Internationale, Ucodep
Un approccio partecipativo all’interno del quale le famiglie e i rappresentanti istituzionali hanno identificato le priorità di sviluppo in base ai problemi più urgenti
«La formazione che abbiamo ricevuto - continua Ta Quoc Mai - ha arricchito le nostre conoscenze per quanto riguarda gestione, pianificazione, valutazione e rendiconto. Grazie alle nuove conoscenze e tecniche apprese, siamo in grado di riconoscere molte malattie dei pesci e di aumentare la produttività nell’allevamento di maiali, pesci e coltura del tè. Certi modi di procedere si sono affermati come modelli da cui apprendere: ad esempio, alcune famiglie hanno costruito, di loro iniziativa, delle latrine sul modello di quelle costruite nel progetto». n
Le cattive condizioni igienico e sanitarie del nord del Vietnam sono all’origine di molte malattie infantili. Attraverso la formazione delle madri è possibile migliorare questa situazione. Vietnam Foto: Barbara Greppi/Ucodep ©
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE
IL NOSTRO IMPEGNO PER L’AFRICA di David Mattesini - Ufficio brand, identità e comunicazione Ucodep
«La nostra presenza in Africa, nasce da partenariati consolidati sul territorio. Oggi, grazie anche ai legami che abbiamo sviluppato in Toscana, ci si presenta davvero l’opportunità concreta di iniziare a lavorare in una delle aree più povere del pianeta. È partito tutto nel 2005, quando grazie a Regione Toscana e Legacoop abbiamo iniziato a lavorare in Sudafrica. Adesso il nostro impegno in quel paese si sta consolidando grazie al lavoro di cooperazione decentrata iniziato con gli enti locali sudafricani. Nel prossimo futuro però, saremo presenti in diversi contesti dell’area subsahariana».
Oceano Atlantico
Giordania
ud
Sa ita
Provincia di Arezzo, Civitella Val di Chiana, Bucine, Terranuova Bracciolini, e alcuni Comuni rurali del distretto di Haut Nkam, si è sviluppato uno strettissimo legame tra dieci Comuni del Valdarno e le comunità camerunensi interessate. Un rapporto così intenso da aver portato nel 2008, dopo un anno in cui si sono consolidati relazioni e rapporti al lancio della campagna di raccolta fondi “Insieme per il Camerun” per il sostenere il progetto “Sviluppo rurale integrato per gli abitanti di Haut Nkam” avviato grazie a un contributo
ia ab Ar
Inizia così il racconto di Stefania Spapperi, nuova Responsabile di Ufficio di Ucodep per l’area. Già impegnati in Sudafrica dal 2006 nella provincia di Estearn Cape in progetti di sviluppo rurale e di sostegno dei minori rimasti orfani a causa della pandemia Hiv, nonché nel lavoro iniziato quest’anno per il rafforzamento del sistema degli locali, in collaborazione con Regione Toscana e il Ministero degli Esteri; oggi ci troviamo di fronte a nuove sfide, in nuovi contesti. Primo fra tutti il Camerun. Qui infatti, dal gemellaggio tra i Comuni della
Yemen
Haut Knam Yaoundé
CAMERUN Brazzaville
CONGO
TANZANIA Dodoma
Oceano Atlantico
SUD AFRICA Lusikisiki Città del Capo
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La visita della delegazione del Comune di Bucine, Bakou, Camerun Foto: Matteo Borzoni/Ucodep ©
Oceano Indiano
AFRICA
della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e al quale Ucodep collabora come soggetto coordinatore dell’intervento. Oggi, il Camerun si trova a fare i conti con due problematiche urgenti. Da un lato una democrazia ancora troppo statica e inefficiente, che nel febbraio 2008 ha visto il tentativo del Presidente uscente di modificare la Costituzione con l’obiettivo di rimanere in carica ed il susseguirsi di inevitabili scontri e proteste. Dall’altro, un'emergenza alimentare crescente, dato il rincaro delle materie prime. L’obiettivo diviene quindi lavorare per lo sviluppo e il consolidamento delle comunità locali: «I settori di intervento per questo primo progetto - spiega la Spapperi – saranno quello igenico sanitario, l’accesso all’acqua e il miglioramento delle fonti di reddito con paricolare attenzione ai gruppi femminili. In questa prima annualità gli obbiettivi specifici saranno il ripristino di un centro sanitario comunale, la creazione di collegamenti idrici con le fonti di
approvvigionamento sul posto nonché di nuove strutture, e l’avvio di nuove produzioni per il sostegno dei redditi: dall’olio di palma alla conversione della manioca in taro, un prodotto che ha possibilità di sbocco sui mercati locali». Il lavoro di Ucodep in Africa, però, come già accennato non si fermerà qui. Sono infatti altri due i contesti dove, grazie al lavoro di progettazione del 2007, ci troveremo impegnati nel medio periodo: la Repubblica Democratica del Congo e la Tanzania.
Il Camerun si trova a fare i conti con due problematiche urgenti. Da un lato una democrazia ancora troppo statica e inefficiente… Dall’altro, un emergenza alimentare crescente
Due paesi estremamente complessi e diversi tra loro. «Il Congo oggi è in forte emergenza democratica e al momento ancora spaccato da scontri armati in diverse regioni. Così diviene fondamentale un lavoro di formazione degli amministratori locali a livello di conoscenza legislativa e di messa in comunicazione, ad esempio a livello telematico, tra le diverse Amministrazioni, data l’enorme estensione del paese. continua la Spapperi - A queste attività verranno affiancate progetti di riduzione della povertà in due aree ben definite». Diversa invece la progettualità in Tanzania, dove le emergenze idrica e sanitaria, ci porteranno nel prossimo futuro a lavorare in questi due settori nella Provincia di Dodoma, vicino a Dar Es Salaam, una delle zone più complesse del paese, in collaborazione con Centro Mondialita’ e Sviluppo Reciproco di Livorno già presente in quel territorio da molti anni. n Le donne saranno protagoniste del nuovo progetto per migliorare le proprie fonti di reddito, Bakou, Camerun Foto: Matteo Borzoni/Ucodep ©
Sudafrica
Camerun
Periodo di attuazione
ottobre 2005 - maggio 2008
Località
Sudafrica, area di Lusikisiki, Municipalità di Qaweni, Distretto di OR Tambo (Provincia di Eastern Cape)
Camerun-Distretto di Haut Nkam- Comune di Bakou, Comune di Banwa e Comune di Banka
Finanziatori
Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Ucodep
Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Ucodep
Responsabile progetto nel paese
attilio.bordi@ucodep.org
matteo.borzoni@ucodep.org
Responsabile progetto in Italia
stefania.spapperi@ucodep.org
stefania.spapperi@ucodep.org
marzo 2008 - marzo 2009
UCODEP | GIUGNO 2008
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SPECIALE RAPPORTO ANNUALE Dati
Le risorse gestite di Daniela Tavanti, Direttrice Unità amministrazione Ucodep
Nel 2007 il nostro bilancio si è chiuso con un totale di 6.226.938,00, registrando una riduzione del 15% rispetto all’anno precedente, dovuta al termine di un grande programma di cooperazione decentrata. La previsione sul 2008, però, conferma già ora il trend di crescita generale del nostro bilancio (cfr. grafico consuntivi entrate dal 2002) andando a posizionarsi su circa 8.000.000,00 di euro. Riusciamo a gestire le nostre risorse destinando l'87,20% dei fondi alle attività istituzionali, oltre 80 progetti che realizziamo nel mondo rispettando il sistema di gestione qualità (Iso 9001:2000) di cui ci siamo dotati a garanzia di una gestione trasparente, corretta ed efficace. Il restante 12,80% lo utilizziamo per coprire tutti gli altri costi che abbiamo: le spese logistiche e amministrative, la formazione interna, la gestione del sistema qualità, la realizzazione del bilancio sociale, la comunicazione e la raccolta fondi.
Oneri 1. Attività istituzionale: progetti di mission 2. Raccolta fondi e promozione Raccolta fondi da cittadini Promozione 3. Attività accessorie 4. Finanziari e patrimoniali 5. Oneri straordinari 6. Oneri di supporto generale 7. Altri oneri Totale oneri prima delle imposte Imposte e tasse Totale oneri dopo le imposte Risultato gestionale dopo le imposte Totale a pareggio
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UCODEP | GIUGNO 2008
2007
8.000.000,00 7.000.00,00 6.000.000,00 5.000.000,00 4.000.000,00 3.000.000,00 2.000.000,00 1.000.000,00
€
2006
5.426.224
2002
2003
Proventi
6.455.451
2004
2005
2006
2007
2007
2006
1. Attività istituzionale: progetti di mission
5.856.654
6.760.292
Da enti pubblici
4.582.763
5.622.112
Da enti privati
1.273.891
1.138.180
168.361
86.173
2. Raccolta fondi e promozione
337.521
350.809
38.529
23.100
Raccolta fondi da cittadini
207.167
284.051
129.832
63.073
Promozione
130.353
66.758
3. Attività accessorie
6.150
8.700
4. Finanziari e patrimoniali
4.650
1.116
-
-
21.963
31.226
Totale proventi
6.226.938
7.152.144
Totale a pareggio
6.226.938
7.152.144
-
-
48.864
28.725
-
-
546.366
553.578
-
-
6.189.815
7.123.927
32.927
27.450
6.222.742
7.151.377
4.196 6.226.938
5. Proventi straordinari 7. Altri proventi
767 7.152.144
Dati economici UTILIZZO DEI FONDI
Provenienza fondi
2,70% Costi di raccolta fondi e promozione 0,53% Altri costi
Costi di gestione
Donatori individuali
Aziende e enti privati
29%
26,
Onp partner quote progetti
5%
Pr
ti iva 5% 10%
9,57%
0,5% Altro
Unione Europea
11%
Organismi internazionali
2,5%
9% Toscana
bb Pu
3% Regione
Attività istituzionali progetti di mission
20% Ministero Affari Esteri italiano
73
87,20%
10%
,5%
Altri enti pubblici italiani
lici Provincia di Arezzo
ben oltre il benchmark
DISTRIBUZIONE DI FONDI PER ATTIVITà ISTITUZIONALE
Economia Sociale e Solidale Immigrazione
Educazione alla cittadinanza
% 24
Italia
>70%
Attività istituzionale
87,2 <10%
Costi di gestione
9,6%
Costi raccolta fondi e promozione
1 % 5%
18%
26% America Latina
Altri costi
<15%
Benchmark per il non profit di Un-Guru per il Sole 24 ore
2,7% <5%
Ucodep
0,5%
pe
Sud-Est Europeo
gestione trasparente ed efficace
Co o
io raz
Africa e Asia
17%
76%
33%
gestione trasparente ed efficace dei fondi raccolti
qualità progettuale e gestionale certificata
UCODEP | GIUGNO 2008
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ternaziona ne in le
COMMERCIO EQUO
FINANZA SOLIDALE di Carlo Simonetti - Direttore Cooperativa Wipala
Promuovere un commercio equo vuol dire considerare anche l’aspetto finanziario: pre-finanziare il 50% del valore dei prodotti al momento dell’ordine e pagare rapidamente il resto all’arrivo della merce. La Cooperativa Wipala è da poco diventata un importante soggetto di riferimento per i suoi soci sul tema della finanza solidale. Il socio può depositare i propri risparmi presso la cooperativa ricevendo un interesse del 2,5% e sostenere, in questo modo, i produttori del commercio equo aiutando la cooperativa a prefinanziare le sue importazioni dirette e a pagare senza ritardi tutta la merce acquistata. Il prefinanziamento fornisce ai produttori le risorse per acquistare le materie prime o gli altri materiali necessari alla produzione ed in molti casi li sottrae all’usura e allo sfruttamento.
Un esempio concreto? Wipala, fin dai primi anni della sua costituzione, ha sostenuto la cooperative di donne artigiane Craft Link importando direttamente prodotti tessili del Vietnam pagati ad un prezzo equo sufficientemente remunerativo, quali sciarpe, borse e capi di abbigliamento. Un’opportunità in più, per i soci della cooperativa, di essere attori consapevoli di un commercio equo e solidale. n Per informazioni:
Mauro Gialli Tel. 0575 401780 (lun. merc. ven. 9.30 - 12.30) raccoltarisparmio@wipala.it
LISTE DI NOZZE, PARTECIPAZIONI E BOMBONIERE SOLIDALI A chi desidera celebrare le proprie nozze o altre ricorrenze senza piegarsi al consumismo che spesso caratterizza queste occasioni, Wipala ed Ucodep offrono la possibilità di dare un tocco equo e solidale alla propria cerimonia. Nelle Botteghe del Mondo è possibile trovare un’ampia offerta di prodotti e servizi per rendere matrimoni, battesimi,
Botteghe del Mondo Arezzo - via Vittorio Veneto, 64 Tel.0575 900612 San Giovanni Valdarno (AR) - Corso Italia, 87 Tel. 055 9121492 San Casciano Val di Pesa (FI) - via Machiavelli, 1 Tel. 055 822041 www.wipala.org
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UCODEP | GIUGNO 2008
comunioni, cresime, lauree e anniversari dei veri e propri eventi “fair trade”: confetti, bomboniere, partecipazioni, album, liste nozze, ...tutto del commercio equo. Oppure, è possibile sostenere direttamente un progetto di Ucodep, ricevendo, a fronte di una donazione,
una pergamena che testimoni l’impegno assunto da chi ha scelto una bomboniera solidale. Tanti prodotti, tanti progetti all’insegna della solidarietà verso le comunità di America Latina, Africa ed Asia. Un modo diverso per restituire un tocco di sobrietà a un giorno tanto importante. n
VOLONTARIATO
L’INCONTRO ANNUALE DEI VOLONTARI di Paolo Pezzati - Responsabile volontari Ucodep
Dopo la prima esperienza di novembre 2007, torna anche quest’anno l’appuntamento annuale dei volontari. Dallo scorso anno ad oggi, l’ufficio dedicato al volontariato si è dedicato a accompagnare i nuovi gruppi territoriali di volontari nelle prime importanti attività da loro svolte nel corso dei primi mesi del 2008. Dal sostegno alla mostra “Acqua in Arte” da parte del gruppo di Arezzo; alla partecipazione alla fiera di Terra Futura per i fiorentini, a un primo incontro pubblico (“L’impegno di Ucodep in Ecuador”) organizzato dai volontari in Valtiberina, alla prima dimostrazione di piazza organizzata dai volontari di Roma di Ucodep (insieme a Oxfam International) alla vigilia dell’apertura del vertice FAO, fino al gruppo del Valdarno che si è assunto la responsabilità di organizzare il Music Contest e il concerto dei Marlene Kuntz a favore del progetto “Insieme per
il Camerun”. Senza dimenticare i consueti campi di volontariato internazionale che ogni estate uniscono persone di differenti regioni d’Italia in un’esperienza che è più di un semplice viaggio. Sono stati e saranno mesi intensi, che vedranno continuare anche le riunioni del gruppo di Bologna e presto nuovi incontri di volontari a Pisa e in Valdichiana. L’appuntamento più importante, per tutti noi di Ucodep, sarà però il prossimo settembre: dal 26 al 28, in provincia di Arezzo, si terrà il II Incontro nazionale dei volontari di Ucodep. Un’occasione, anche per chi ancora non fa parte di un gruppo o chi è interessato a costituirne uno, per condividere insieme le attività realizzate, le strategie sul volontariato e il suo fondamentale ruolo, progettare i prossimi appuntamenti,
primo fra tutti la campagna in vista del G8 2009 che si terrà in Italia con Oxfam International. Sarà anche l’occasione per condividere esperienze e speranze tra tutti coloro che, pur non conoscendosi direttamente, sostengono con passione la mission di Ucodep, il desiderio di costruire insieme un mondo senza povertà e ingiustizia. Vi aspettiamo! n Tenetevi aggiornati su www.ucodep.org o scrivete a paolo.pezzati@ucodep.org
cerchiamo persone come te! diventa volontario Ucodep Per conoscere il mondo Ucodep e le possibilità che offre a coloro che vogliono rendersi utili per costruire insieme un mondo a dimensione umana. • Arezzo - Via Masaccio, 6/a - Lunedì, ore 09.30 - 12.30; Mercoledì, ore 15.00 18.00 Tel. 0575 907826 • Firenze - c/o Punto Giovani in Via degli Alfani, 54 - martedì, ore 14.30 - 17.30 • Da altre città italiane, e/o per informazioni generali, chiama lo 0575/907826 negli orari dello sportello di Arezzo e chiedi di Paolo Pezzati oppure invia una mail a: paolo.pezzati@ucodep.org
A.A.A. Volontari cercasi
Incontro nazionale volontari, novembre 2007, Camaldoli (AR) Foto: Demostenes Uscamayta Ayvar/Ucodep ©
Si ricercano volontari disponibili per iniziative, progetti ed eventi di Ucodep. Leggi le richieste su www.ucodep.org, sezione “Collabora con noi”. UCODEP | GIUGNO 2008
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sostenere ucodep
L’ADOZIONE A DISTANZA AVVICINA AI BAMBINI di Elisabetta Gasperini - Responsabile Ufficio raccolta fondi Ucodep
Qualche anno fa sono venuta a conoscenza della possibilità di adottare un bambino a distanza in Ecuador attraverso Ucodep. Da lì è partita l’idea di coinvolgere la mia classe per adottare insieme un bambino e la sua comunità, perché l’istruzione è un diritto di tutti e credo sia importante per noi studenti aiutare altri studenti. Ho fatto leva sul fatto che avremmo potuto aiutare per un anno un’intera comunità al costo di un caffè al giorno! Ma non credevo che i miei amici avrebbero risposto con un tale entusiasmo… con la sola forza del passaparola, anche altre quattro classi hanno risposto con un’adozione ciascuna. Tiziana Saracco, Studentessa e adottante a distanza
Grazie al tuo contributo potremo: Da quando Ucodep ha lanciato una campagna di adozioni a distanza dei bambini ecuadoriani, decine di persone hanno scelto di sostenerci. In Ecuador, Repubblica Dominicana, Vietnam e Palestina solo nel 2007, grazie al sostegno degli adottanti, abbiamo installato sistemi di raccolta dell’acqua piovana, effettuato visite mediche e dentistiche a mamme e bambini, realizzato attività educative in ambito
nutrizionale, costruito latrine comunitarie e ristrutturato scuole. Il nostro impegno non si limita all’adozione di un singolo bambino ma sostiene l’intera comunità in cui operiamo. Se sottoscrivi l’adozione a distanza il tuo contributo sarà utilizzato per un progetto specifico: il responsabile del progetto ti invierà periodicamente il resoconto sull’utilizzo dei fondi.
• Realizzare orti scolari per la coltivazione di piante da frutta e ortaggi. • Costruire cisterne per l’acqua potabile e sistemi di depurazione di acqua piovana. • Migliorare le strutture scolastiche e fornire materiale didattico. • Assicurare ai bambini minori di 5 anni la copertura vaccinale completa.
L’adozione è alla portata di tutti.
Con solo 0.66 euro al giorno puoi impegnarti per cambiare la vita di molti bambini nel Sud del mondo.
# Per attivare il tuo sostegno a distanza o richiedere informazioni, compila e spedisci questo modulo a Ucodep, via Masaccio, 6/a - 52100 Arezzo. Riceverai la documentazione sul progetto e la comunità beneficiaria e tutte le informazioni per rendere efficace il tuo sostegno.
Nome___________________________________ Cognome____________________________________ Indirizzo_______________________________________________________________________n. _____ CAP_______________________Città__________________________________________Prov._________ Tel.__________ / __________________________Email________________________________________ Autorizzo Ucodep Onlus al trattamento dei miei dati personali in conformità all’art.13 del D.lgs 196/2003
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UCODEP | GIUGNO 2008
I nostri valori Giustizia Dignità umana Democrazia Solidarietà Impegno Responsabilità
Foto: Demostenes Uscamayta Ayvar/Ucodep ©
• • • • • •
Per costruire,
insieme ai nostri partner e sostenitori, un mondo libero da ingiustizia e povertà nel quale tutte le persone possano esercitare pienamente i propri diritti e crearsi una vita dignitosa.
www.ucodep.org
Foto: Alberto Conti/Ucodep ©
Vediamo un mondo in cui scuole, ospedali e acquedotti funzionano e sono accessibili a tutti.
In cui le persone possono esprimere liberamente le proprie capacità ed aspirazioni.
E le donne e i bambini sono ascoltati e contribuiscono attivamente alla loro vita.
www.ucodep.org
Un mondo dove cittadini e governi lavorano insieme per il bene delle proprie comunità e per un pianeta sano e pulito da consegnare ai propri figli.
qualità progettuale e gestionale certificata
gestione trasparente ed efficace dei fondi raccolti