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Il Cabernet e i suoi vitigni

CABERNET ECCELLENZA VENETA

È TRA LE ÉLITE DEI VINI ROSSI DA PASTO, IL SUO VITIGNO TRASMETTE LE PIÙ INTENSE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO

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Sfogliando l’album dei ricordi, ho ben presente quella volta che, diversi anni fa, sono stato ospite a pranzo di un anziano ed erudito pioniere della viticoltura locale. Un personaggio di spessore, definito il “Principe” del vino, precursore della produzione vitivinicola tipica territoriale, proprietario di un’azienda agricola che risulta essere un modello ambientalistico immerso nel verde con un vigneto situato nel cuore di Lison, amante degli animali e allevatore di cavalli di razza. Appassionato di cucina e cacciatore, aveva cucinato le pernici in sughetto, alla sua maniera, con polentina biancoperla (da leccarsi le dita!), il tutto accostato ad uno dei vini più rinomati della sua cantina: il Cabernet. Alzando un calice colmo ha recitato questo vecchio e savio proverbio veneto: “Chi ben beve ben dorme, chi ben dorme mal no pensa. Chi mal no pensa mal no fa. Chi mal no fa in Paradiso va. Ora ben bevè che paradiso gavarè”. Beh, erano le giuste premesse per brindare, e fare anche il bis, in onore di questo sublime connubio enogastronomico. Chi meglio di lui mi poteva definire le qualità e l’importanza produttiva di questo vino nel Veneto orientale.

Il Cabernet, per un’intera epoca, è stato il vitigno più coltivato ed il vino preferito nelle mense quotidiane delle famiglie, versatile ed accostabile al cibo di tradizione, specie quello preparato con carni di pollame casereccio e verdure nostrane di campo e di orto. È ciò che più simboleggia le fatiche dell’uomo, scelto come premio nei momenti di gioia e di conforto nel dolore, presente nel classico “fiasco” o “bottiglione” sopra la tavola della cucina per offrirne un calice agli ospiti come simbolo di amore ed amicizia. Vino nobile, di carattere sincero, genuino, corposo, austero, armonioso e giustamente tannico e prepotente nel gusto, tutte caratteristiche somatiche che rappresentano anche il popolo veneto. Per questo va onorato. Il Cabernet ha una grande considerazione in Veneto: ad esso ci si riferisce quando parliamo dell’élite dei vini rossi da pasto, meraviglioso sulle saporose carni di maggior impegno, quali il maiale alla brace e la selvaggina, in particolare lepre e capriolo.

Parliamo del “Cabernet Franc”, dal grappolo allungato, di forma piramidale, alato, con gli acini di color blu-nero prunosi, che proviene dall’autorevole zona viticola di Bordeaux. In verità, non si sa a chi vada il merito della sua importazione; fatto sta che dimostrò sin da subito un’evidente predilezione per il Veneto che diventò presto la sua nuova patria d’adozione. In particolare, fu piantato, attraverso una lenta ricostruzione, lungo le sponde del fiume Piave e nell’ampio territorio del Lison Pramaggiore. Il Cabernet Franc è un vitigno che, per la sua struttura, è in grado di trasmettere le più intense caratteristiche del territorio; il vino che se ne ricava ha un sapore pieno, erbaceo, di colore rosso rubino che tende al granato con l’invecchiamento e ha una gradazione alcolica moderata. Da giovane si abbina a primi piatti con sughi di carne non eccessivamente corposi, mentre con l’invecchiamento si presta ad accompagnare secondi di carne importanti. Un altro sottogruppo del Cabernet è il “Cabernet Sauvignon”, un vitigno dalla storica classe e qualità, principalmente diffuso nelle zone di Bordeaux, precisamente nell’area del Médoc, che viene coltivato a tutt’oggi in moltissime parti del mondo. Come il “Franc”, ha trovato un favorevole adattamento nel nostro territorio. Anche le origini di questo vitigno non sono chiare, ma la sua diffusione e la sua ottima bevibilità lo rendono uno dei rossi più bevuti. Ottenuto da un incrocio naturale tra il “Franc” e il Sauvignon Blanc, riesce a crescere forte e vigoroso anche in condizioni climatiche e territoriali ben diverse tra loro. Il Cabernet Sauvignon è divenuto sinonimo di alta qualità, infondendo al vino un carattere elegante e raffinato, in grado di invecchiare con classe e di regalare esperienze sensoriali davvero uniche. La beva di questo vino trasmette ai sensi del gusto e dell’olfatto frutti come more, mirtilli e ribes neri e sentori di erbe aromatiche e balsamiche. È uno dei vini più versatili in commercio: vino poliedrico ed ammaliante, con una poderosa struttura tannica, si consuma in occasioni particolari, nelle sue versioni più pregiate, ma anche quotidianamente. Gli abbinamenti ideali sono piatti di notevole struttura e corposità, come formaggi più o meno stagionati, primi piatti tradizionali e dai sapori forti.

AMORE, PASSIONE GIOIA E FOLLIA

Anni di passione e di esperienze hanno dato vita alla Cantina Sant’Elena, un’alchimia di persone e valori che si intrinsecano con territori e tradizione in un’ottica di innovazione rispettosa dell’ambiente.

Siamo aperti dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30

Punto Vendita Cantina Sant’Elena Via Mocenigo, 92 Alvisopoli - Fossalta di Portogruaro (VE) T: 0421 566565 www.materfoodandwine.com

Leandro Costa

RISOTTO AL CABERNET

(PER 4 PERSONE)

In un tegame tostare 300 gr di riso vialone nano in un soffritto di scalogno ed olio EVO; aggiungere un calice di vino rosso Cabernet e sfumare per qualche minuto a fuoco moderato; coprire con abbondante brodo vegetale, salare e pepare, mescolare e lasciare cuocere per circa 15’ aggiungendo al bisogno ancora del brodo. Qualche minuto prima della cottura completa, irrorare il risotto con mezzo calice di vino rosso Cabernet Sauvignon Venezia stagionato per fissarne i suoi tipici profumi ed aromi primari. Aggiungere una noce di burro per mantecare e servire caldo all’onda con una nevicata di grana. Naturalmente lo accompagnate con il resto del Cabernet rimasto in bottiglia.

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